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Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -
Periodico mensile. Anno XI n. 42 - Sped. in Abb.to Postale comma 20 lett. B art. 2 Legge 23/12/96 n.662 Roma (Romanina) - Reg. Trib. Roma n. 357 del 11-08-2003 - Iscrizione ROC n. 4753
Numero 42 - giugno 2004
L’automazione industriale al centro di Ifra Italia
Oltre 140 partecipanti hanno preso parte alla settima edizione dell’evento, organizzato da Ifra in collaborazione con Fieg e Asig e svoltosi il 10 e 11 giugno scorso presso l’hotel Sheraton di Firenze.
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“Tutto esaurito” per la prima fase del progetto CQ2 Quaranta partecipanti in rappresentanza di dieci società hanno partecipato al seminario, organizzato congiuntamente da Asig e Ifra e svoltosi a Torino, presso La Stampa, dal 24 al 27 maggio.
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Sistemi editoriali e gestione del workflow
L’integrazione digitale come strumento per la gestione ottimale del workflow e per una migliore gestione dei prodotti editoriali e delle edizioni: due esperienze italiane.
La Stampa, Torino................................................................... a pagina 16 La Provincia di Como............................................................. a pagina 19
Centri stampa: tecnologie e flessibilità produttiva
Sempre più evidente la spinta ad utilizzare l’innovazione di processo al fine di espandere la capacità produttiva degli impianti per quotidiani in direzione della stampa semi-commerciale e commerciale. Centro Stampa Poligrafici, Campi Bisenzio......................... a pagina 22 Centro Stampa Quotidiani, Erbusco..................................... a pagina 25 La Provincia di Cremona........................................................ a pagina 29
Nuove opportunità per la formazione continua
Cosa sono, come funzionano, quali opportunità offrono alle aziende ed ai lavoratori i Fondi interprofessionali per la formazione continua? Intervista a Michele Lignola, Direttore Generale di Fondimpresa.
a pagina 32
Alla scoperta del mobbing
Dietro un termine “alla moda” si nasconde una casistica estremamente varia. Vediamo come gestire correttamente una fattispecie per la quale a tutt’oggi manca una normativa specifica.
a pagina 36
Business@Internet
La nuova frontiera del marketing on line
La visibilità sui motori di ricerca e il “local match” stanno trainando in USA la ripresa degli investimenti pubblicitari su web. Il segreto è: “essere al posto giusto nel momento giusto”.
a pagina 45
Le Rubriche Media Insider................................................................................a pagina 42
Filo diretto
Le aziende informano ADN Kronos Adobe Systems Agenzia Giornalistica Italia Agfa-Gevaert AMC - Atex Media Command Ansa Ap.Biscom Autologic Information International B.V.S. - Technotrans Barco Graphics Creo Italia Denex Systems Technology e.Biscom Ecrm EidosMedia Elettra Ferag Italia Fujifilm G.M.D.E. Gerber Systems Heidelberg HiT Internet Technologies Idab-Wamac International King Press Kodak Polychrome Graphics Lem LinkService Lithosol Italia Macchingraf MAN Roland Monigraf Müller Martini Napp Systems Nàvita N.T.G. Optronics Purup Prepress R. G. Segbert Sinedita Sap Italia Scanview Sitma SMB Schwede Maschinenbau Stoebich Tecsa Telpress Tera Teufelberger Unisys Italia Xeikon Xyvision
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IfraExpo 2004 The annual event of the newspaper industry
11 to 14 October 2004, Amsterdam, NL > The world’s largest exhibition for the newspaper industry > The meeting point of the decision makers of the media industry > Events, seminars, forums and high-profile encounters > See www.ifraexpo.com for more details
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L’editoriale “La stampa gode di un’ottima pessima salute”: è lo slogan, in apparenza stravagante, che gli autori dello studio Innovazione nei quotidiani, curato dalla Innovation International Media Consulting Group e presentato il 21 giugno scorso a Roma, hanno scelto per definire il momento che sta vivendo l’informazione a mezzo stampa: nonostante le difficoltà connesse alla crisi economica e alle distorsioni di un mercato pubblicitario tutto teso a privilegiare l’informazione televisiva, i giornali hanno infatti dimostrato un rafforzato grado di competitività, puntando con decisione su qualità del prodotto e nuove strategie di marketing. La settima edizione di Ifra Italia, svoltasi nelle scorse settimane a Firenze, ha costituito, in proposito, l’occasione per un riscontro diretto delle scelte compiute dagli editori italiani: per la prima volta esponenti dei maggiori gruppi editoriali italiani, seduti fianco a fianco, hanno esposto programmi in avanzato stadio di attuazione, motivando le scelte compiute ed esponendo gli obiettivi programmati: una conferma del grado di maturità acquisito dalle nostre aziende, arricchito dalla capacità di interpretare l’innovazione come un processo che richiede la confluenza di più fattori. L’obiettivo è certamente quello di un giornale più ricco, in grado di
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Periodico della ASIG Associazione Stampatori Italiana Giornali Via Sicilia 125, 00187 Roma tel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489 E-mail: tecnomedia@ediland.it Direttore responsabile Carlo Lombardi Redazione Salvatore Curiale - Luca Michelli hanno collaborato a questo numero Marco Brogi, Giuseppina Ciaccia, Giulia Maria Leone, Antonietta Strada. Segreteria di Redazione Elga Mauro Registrazione del Tribunale di Roma n. 357 del 11-08-2003 Iscrizione al Registro Operatori della Comunicazione n. 4753 © ASIG Service S.r.l. - 2003 - Tutti i diritti riservati Sede legale: via Ariosto 24, 00185 Roma Stampa Spedalgraf Via dello Scalo Tiburtino 1 - 00159 Roma Questo numero è stato chiuso in redazione il 16 luglio 2004 TecnoMedia è consultabile in Internet sulla banca dati Ediland (http://www.ediland.it/archive/psengine.asp)
soddisfare le diversificate esigenze dei lettori, con il diffuso utilizzo del colore come valore aggiunto. Per centrare l’obiettivo la tecnologia non è comunque sufficiente: sono richiesti nuovi modelli di organizzazione del lavoro, la ridefinizione del flusso produttivo, l’abbandono di ogni residua rigidità mansionaria e la promozione di competenze capaci di governare il processo. I contributi dei relatori ad Ifra Italia confermano come l’Italia abbia conquistato posizioni di primo piano nel panorama internazionale, con risultati incoraggianti a dispetto delle nefaste previsioni di qualche anno fa. In Italia, negli ultimi quattro mesi del 2003, i lettori di quotidiani sono cresciuti di un milione, portando il grado di penetrazione dal 38,9 al 40,8 per cento. Dati, questi, che non tengono conto della diffusione della free press che, nel nostro Paese, ha ormai raggiunto e superato i due milioni e mezzo di copie giornaliere. Segnali positivi arrivano, peraltro, anche da oltre oceano. The Wall Street journal, il più diffuso quotidiano USA, ha varato un piano da 220 milioni di dollari che prevede un miglioramento dei contenuti, una revisione dei modelli organizzativi e un ammodernamento della impostazione grafica con l’aumento della foliazione e il triplicamento delle pagine a colori. Qualcosa sembra muoversi in Italia anche sul versante della pubblicità. Secondo i dati dell’Osservatorio FCP/ FIEG, nei primi quattro mesi dell’anno, gli investimenti sui quotidiani sono cresciuti del 3,7 per cento. Restiamo, comunque, assai lontani dai dati che, in tutto il mondo, vedono primeggiare la stampa come preminente veicolo pubblicitario. Il presidente di Assografici Marco Spada all’Assemblea del 23 giugno scorso svoltasi a Milano ha dichiarato in proposito: “Nel nostro paese, unico nel contesto di tutti i paesi più industrializzati ed economicamente avanzati, permane il cospicuo divario fra investimenti pubblicitari su carta stampata e su mezzi radiotelevisivi. Solo in Italia esiste uno sbilanciamento così netto; solo da noi viene penalizzata la carta stampata”. Una denuncia precisa ed un impegno ad operare per un riequilibrio della situazione che viene dal massimo esponente di una industria che conta migliaia di aziende e un fatturato di oltre 11.500 milioni di euro. Un motivo in più per favorire iniziative che vedano impegnati tutti i settori che compongono quella che viene definita la “filiera grafica”, per “fare rete e fare squadra sul piano organizzativo”, come ha auspicato il nuovo Presidente di Confindustria nel messaggio indirizzato all’Assemblea Assografici di Milano.
PARLIAMO DI...
di Carlo Lombardi
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Automazione industriale e nuovi software: strategie ed investimenti nell’industria internazionale dei giornali
Ifra Italia 2004
Firenze ha ospitato la VII edizione di Ifra Italia, la conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa, che quest’anno ha radunato 140 partecipanti provenienti da Italia, Germania, Svizzera, Lituania, Costarica e Stati Uniti d’America. Due giornate di intensi lavori per delineare i contorni di un’industria, la stampa quotidiana, che continua ad investire scommettendo su un media, il quotidiano, ormai pronto, in Italia come all’estero, a cogliere la ripresa economica. Su quali investimenti si stanno concentrando editori e stampatori di giornali in Italia e all’estero? Quali strategie perseguire per sviluppare i mercati? Come riorganizzare la produzione? Questi ed altri interrogativi sono stati al centro della VII edizione di Ifra Italia, la Conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa che si è svolta a Firenze il 10 e 11 giugno scorsi. Promossa come di consueto da Fieg, Asig ed Ifra, la più importante organizzazione internazionale di ricerca e sviluppo tecnologico per quotidiani e periodici, che conta oltre 1400 associati in tutto il mondo, Ifra Italia è ormai un punto d’incontro consolidato per il nostro Paese, un’occasione d’incontro e di scambio di esperienze ai più alti livelli manageriali. “Ifra Italia” come ha avuto occasione di ricordare all’apertura dei lavori Carlo Lombardi, presidente dell’Asig, nel cui ufficio nacque, sette anni fa, l’idea della manifestazione, “è ormai diventata una manifestazione dove, con cadenza annuale, si può monitorare lo stato dell’arte dello sviluppo dell’industria dei giornali dalla viva voce di alcuni dei più importanti ed attivi protagonisti del mercato italiano ed estero”. L’edizione di quest’anno, che si è svolta a Firenze anche grazie all’impegno ed al supporto del gruppo Poligrafici Editoriale, non ha lasciato delusi i 140 partecipanti da Italia, Germania, Svizzera, Lithuania, Costarica e Stati Uniti d’America, offrendo loro un parterre di relatori e di esperienze di grande interesse e richiamo, focalizzate lungo due direttive principali: l’automazione industriale e le nuove frontiere del software. Due facce di un’unica realtà, gli investimenti avviati dai principali gruppi editoriali e di stampa in direzione dello sviluppo dell’industria dei giornali,
mezzi di comunicazione più vitali che mai nonostante alcuni – non troppo informati, per la verità – profeti di sventura. Il quotidiano: un mezzo di comunicazione più vitale che mai C’è una strana nevrosi fra alcuni opinion makers nazionali, in taluni casi anche addetti ai lavori, come ha rimarcato Sebastiano Sortino, Direttore Generale della Fieg che, con Salvatore Petronelli, vice Direttore Generale del gruppo Poligrafici Editoriale, ha condiviso l’introduzione ai lavori di Ifra Italia. La nevrosi vede, da un lato, intonare il de profundis per il mezzo giornale salvo poi, da parte dei medesimi soggetti, vagheggiare e corteggiare il quotidiano come ideale mezzo di investimento. Andrebbero considerati con più attenzione i dati di settore, che registrano, nelle analisi di Sortino, progressi significativi sul fronte della pubblicità. Il quotidiano, nonsotante sia oggettivamente svantaggiato rispetto ad altri media per quanto riguarda l’impatto generalista, è sicuramente assai efficace nel circoscrivere un target pubblicitario esigente e personalizzato. Se si ammette poi che la distribuzione dei giornali nel nostro Paese registri forti sperequazioni tra Nord e Sud (circa il 75 per cento della distribuzione al Nord e solo il 25 per cento al Sud) si vede come l’industria nazionale non sia poi così lontana dal trend che contraddistingue altri Paesi europei, e come la stampa nazionale goda di un’”ottima-pessima salute”. In controtendenza addirittura rispetto al dato mondiale risulta l’aumento di lettori, che in Italia è quantificato intorno al 5 per cento.
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Automazione industriale nuovi software: strategie ed investimenti nell’industria internazionale dei giornali
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Da sinistra: Sergio Cortese, direttore tecnico centrale del Gruppo Editoriale L’Espresso, Riccardo
Sempre in apertura del lavori Salvatore Petronelli ha brevemente tracciato gli sviluppi dell’industria editoriale dei quotidiani in Italia negli ultimi otto anni. Ha sottolineato la grande capacità reattiva di un’industria che, nonostante i gravi problemi strutturali e congiunturali intervenuti dopo l’attacco alle torri gemelle, è riuscita a passare dalle 115 testate quotidiane e dai 90 centri stampa del 1996 alle ben 202 testate quotidiane e ai 102 centri stampa del 2004. Non soltanto aumento del numero delle testate, dunque, ma anche potenziamento delle strutture di servizio, ed in primis i centri stampa, sempre più snodo essenziale e strategico per la crescita, e lo sviluppo, di un prodotto-giornale nuovo, che punta su un aumento della foliazione e dell’utilizzo del colore su ogni pagina. Automazione industriale E proprio agli investimenti ed alle strategie di sviluppo industriale per rendere accessibile la stampa del “nuovo quotidiano” full color è stata dedicata la prima giornata dei lavori, coordinata da Riccardo Beretta, Presidente di Asig Service, e da Sergio Vitelli, responsabile RCS Quotidiani per l’attuazione dei nuovi piani di sviluppo del gruppo nell’area della stampa. Il confronto fra i grandi player italiani, come ha ricordato Beretta aprendo la prima sessione di Ifra Italia, si gioca sia sulle strategie industriali che sulle scelte tecnologiche per la stampa a colori dei giornali, un
panorama ricco ed estremamente stimolante per tutti, sia coloro i quali hanno già deciso gli investimenti sia quanti sono ancora in una fase di studio. E’ toccato a Sergio Cortese, direttore tecnico centrale del Gruppo Editoriale L’Espresso, aprire il confronto con una relazione sul network degli stabilimenti per la Repubblica. Il gruppo Espresso ha chiuso il 2003 con più di 1051 milioni di euro di fatturato, un utile netto di 67 milioni di euro e oltre 3.100 dipendenti. Sette branche interne, con le divisioni de L’Espresso e la Repubblica, Finegil, la concessionaria di pubblicità Manzoni, il gruppo Elemedia (radio), Kataweb (Internet) ed altre attività. Ha poi fornito in dettaglio le tappe d’avvicinamento al full color da parte del quotidiano: la Repubblica ha esordito nel colore nel 1995 con 8 pagine in quadricromia, nel 1998 il giornale raddoppia i gruppi colore e le pagine a colori diventano 16. Il progetto full color nasce alla fine del 2000 per la necessità di fare un salto di qualità. Il giornale inizia così a produrre 96 pagine e a prepararsi per le 128 pagine. La scelta aziendale rinnova la fiducia nella stampa flessografica, che presenta i vantaggi di una maggiore semplicità, un più basso numero di scarti, la completa essiccazione del prodotto che evita che il giornale sporchi le mani dei lettori, un’inchiostrazione più uniforme ad un solo calamaio, una resa migliore nel contrasto e nella saturazione dei colori, a fronte di un costo significativo delle lastre e della mancanza, almeno fino ad ora, di CTP. La scelta del quotidiano è
Ifra Italia 2004
Beretta, presidente di Asig Service, Sebastiano Sortino, direttore generale Fieg, Salvatore Petronelli, vice direttore generale della Poligrafici Editoriale, Carlo Lombardi, presidente Asig all’apertura dei lavori di Ifra Italia 2004.
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Da sinistra: Manfred Werfel, direttore ricerche e sviluppo di Ifra, Umberto Seregni, presidente Industrie Grafiche Seregni, Giulio Dalla Chiesa, amministratore delegato Stec, Sergio Vitelli, direttore tecnico RCS Quotidiani
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responsabile per l’attuazione del nuovo progetto relativo ai centri stampa del Gruppo.
sempre stata quella di non concentrare la stampa in un unico grosso centro, ma di dividerla in 8 centri stampa con al massimo due rotative ciascuno. Dopo visite in tutta Europa, all’inizio del 2001 la Repubblica decide di commissionare al proprio fornitore, Cerutti, rotative flexo con architettura a satellite e caratteristiche di avanguardia. Nel febbraio 2003 il primo prototipo debutta al centro stampa di Milano. Dopo sei mesi di test la Repubblica conferma la commessa per 12 rotative full color da 96 pagine in accumulo, 40mila copie ora, tutte predisposte per l’ampliamento a 128 pagine. Il resto è storia del presente. Attualmente le rotative in produzione sono quattro, nei centri stampa di Milano, Bologna, Salerno e Mantova. Tre sono si stanno affinando dopo l’avvio in produzione, tre sono in fase montaggio e altre tre in fase di pre-montaggio. Si sta inoltre sviluppando un sistema di controllo centralizzato in tempo reale, e la Repubblica è coinvolta a pieno titolo nella sperimentazione di un nuovo CtP per lastre flexo, sviluppato da MacDermid-Napp, che sarà presentato alla prossima Ifra Expo di Amsterdam in ottobre. Alberto Borgarelli, direttore tecnico del Sole 24 Ore, ha tenuto una relazione su Investimenti per lo sviluppo industriale, nella quale ha tracciato il cammino dell’azienda editoriale milanese negli ultimi 15 anni, e che si può riassumere nel semplice slogan: “dalle persone che fanno il prodotto, alle macchine che fanno il prodotto”. Passato dalle 350mila copie del 1990 alle 500mila del 2004 Il Sole si avvale dal 1994 della trasmissione delle pagine via satellite e, dal 2000,
di linee per la incisione diretta delle lastre. Atteso che il full color per un giornale eminentemente finanziario come Il Sole 24 Ore non è strettamente indispensabile poiché molti elementi tabellari e di diagramma continuano ad essere stampati in nero, Borgarelli ha sottolineato come il progetto di nuove rotative varato quest’anno preveda un giornale di 56 pagine di cui 40 a colore, fino a tre dorsi con chiusura serale e un formato di 40 x 56 centimetri. Del progetto industriale del Corriere della Sera ha invece diffusamente trattato Sergio Vitelli, ripercorrendone l’avventura e tratteggiando le caratteristiche del nuovo Corsera. Dal 1975 al 2000 le pagine del giornale sono raddoppiate, si sono moltiplicati gli inserti, sono nate altre edizioni locali e le richieste di colore e di nuove pagine sono cresciuti prepotentemente. Anche il nuovo Corsera si orienterà su un prodotto a 96 pagine full color, con un nuovo formato di 350x500 mm, a fascicolo unico con sezione centrale cucita. Anche per il Corriere la parola d’ordine è automatizzare tutto l’automatizzabile. Da sei centri stampa con otto macchine il giornale passerà a 8 centri stampa con 14 macchine, per un totale di investimento di 190 milioni di Euro. Ed ecco quindi in arrivo nove Commander KBA e due Cerutti S 4 per la stampa flessografica dello stabilimento di Bologna, novità assoluta per il Corriere. Il problema da risolvere nei prossimi mesi sarà quello di monitorare la produzione da unità centrali di controllo. Vitelli ha confermato trattative in corso con alcuni fornitori per la realizzazione di una sovrastruttura nazionale per il controllo centra-
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Automazione industriale nuovi software: strategie ed investimenti nell’industria internazionale dei giornali
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Il 14 luglio scorso si è svolta l’Assemblea della Federazione Italiana Editori Giornali, che ha nominato Boris Biancheri nuovo presidente per il biennio 2004-2006 in sostituzione di Luca Cordero di Montezemolo. Nato nel 1930, laureato in giurisprudenza a Roma nel 1953, Biancheri ha intrapreso nel 1956 la carriera diplomatica, nel corso della quale ha ricoperto tra l’altro gli incarichi di ambasciatore in Giappone, Gran Bretagna e Stati Uniti, e di Segretario Generale del Ministero degli Esteri. Nel 1997 è stato nominato presidente dell’Ansa. L’Assemblea Fieg ha inoltre proceduto al rinnovo delle cariche per il biennio 2004-2006. I vicepresidenti sono: per i quotidiani Azzurra Caltagirone(Il Mattino), per i periodici Roberto Briglia (Mondadori). Le presidenze delle categorie sono state affidate a Gianni Vallardi (RCS Quotidiani) per i quotidiani a diffusione nazionale, ad Azzurra Caltagirone per i quotidiani a diffusione regionale, a Francesco Passerini Glazel (Il Giornale di Brescia) per i quotidiani a diffusione provinciale, a Roberto Briglia per i periodici maggiori, a Luigi Randello ( D.E.Didieffe) per i periodici medi, a Carlo Albarto Tregua (Cediservice) per i periodici piccoli, a Dennis F. Redmont (Associated Press) per le agenzie di stampa. Sono stati nominati consiglieri incaricati dei diversi settori di attività della Federazione: Alberto Donati (EDM) per l’attività sindacale, Marco Benedetto (Gruppo Editoriale L’Espresso) per i problemi economici, legislativi e ufficio studi, Franco Capparelli (Il Secolo XIX) per i problemi della vendita e distribuzione, Pietro Boroli (De Agostini) per la pubblicità, Bernard Mellano (Hachette Rusconi) per le relazioni internazionali. Oltre ai Vicepresidenti della Federazione, ai Presidenti delle categorie, ai consiglieri incaricati dei diversi settori di attività, al presidente uscente Luca Cordero di Montezemolo ed al tesoriere Paolo de Palma, sono entrati a far parte del Comitato di Presidenza, su proposta del Presidente Biancheri, Carlo Caracciolo (Gruppo Editoriale L’Espresso), Vittorio Colao (RCS Mediagroup), Andrea Monti Riffeser (Poligrafici Editoriale), Francesco Gaetano Caltagirone (Il Messaggero), Guidalberto Guidi (Il Sole 24 Ore), Ernesto Auci (La Stampa), Roberto Amodei (Corriere dello Sport), Mario Ciancio Sanfilippo (La Sicilia), Carlo Perrone (Il Secolo XIX), Maurizio Costa (Mondadori).
lizzato di tutte le rotative del Gruppo RCS a Milano. Questo progetto dovrebbe andare in porto prima dell’estate 2005. All’intervento di Vitelli ha fatto seguito l’interessante apporto di Denys Kissling, Managing Direction Production della società svizzera Regor AG. Kissling ha illustrato l’attività del gruppo di lavoro Ifra che opera per stabilire criteri standard nel calcolo dei costi di produzione. Ha sottolineato come il costo della manodopera debba essere ascritto ai costi fissi, e diventi flessibile solo sul medio-lungo periodo, e si è soffermato sulle difficoltà di calcolare variabili complesse rispetto ad altre più semplici, quali carta, inchiostri, lastre, affitto locali. Dopo le esperienze maturate dagli editori, la parola è andata agli stampatori. Umberto Seregni, Presidente delle Industrie Grafiche Seregni di Milano, ha sottolineato nel suo intervento come l’Italia si attesti nemmeno all’1 per cento rispetto alla produzione mondiale di prodotti grafici, ma evidenzi quasi un 65 per cento nell’acquisto di macchine da stampa della ultima generazione su scala europea. Un paradosso? No, piuttosto la testimonianza di una rapidità incredibile del cambio di passo da parte degli stampatori italiani che conferma, nei numeri, un mercato stimolante in cui bisogna credere e nel quale bisogna esserci.
Così come è opportuno seguire da vicino i nuovi mercati emergenti dell’Est europeo, area nella quale, per esperienza diretta delGruppo Seregni (cfr. TecnoMedia n.41) è necessario andare con macchine competitive, perchè le aspettative sono di qualità elevata e, sovente, molto sofisticata. L’Est è oggi quello che noi eravamo dieci ani fa, ed è quindi un vantaggio per l’industria italiana poter gestire in quei mercati i cambiamenti forti di una grande esperienza maturata in patria. Novità in vista anche per gli stabilimenti industriali del gruppo Amodei. Giulio dalla Chiesa, amministratore delegato della STEC, ha tracciato le linee guida di un gruppo proprietario di un network di stabilimenti – a Roma, a Bologna e a Monza - e di polo di testate sportive importanti del quale fanno parte, oltre al Corriere dello Sport -Stadio, anche Tuttosport (dal 1998) e i periodici del Gruppo Conti di Bologna (Autosprint, Motosprint, Guerin Sportivo). Ha descritto quindi le esigenze peculiari di una logistica diversa da quella degli altri giornali e sottolineato la necessità di chiudere spesso molto tardi la sera, per attendere i risultati degli eventi sportivi serali e notturni. Per la fine del 2004 è previsto nello stabilimento STEC di Roma l’ottimizzazione di una fitta rete di dorsali distributive che coprano l’intero territorio nazionale.
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Rinnovo delle cariche per la Federazione Editori
(continua a pag. 9)
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Da sinistra: Luigi Mezzacappa, resp. tecnologie prestampa del quotidiano La Stampa, Gerard Perrier, direttore tecnico Gruppo Edipresse, Reiner Mittelbach, Ceo di Ifra, Giuseppe Costantino, direttore tecnico La Gazzetta del Mezzogiorno, Carlo Lombardi, presidente Asig alla seconda giornata dei lavori
140 persone da Italia, Germania, Svizzera, Lithuania, Costarica e Stati Uniti d’America hanno assistito alla VII edizione di Ifra Italia
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Automazione industriale nuovi software: strategie ed investimenti nell’industria internazionale dei giornali
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L’ultimo intervento della giornata è stato di Manfred Werfel, direttore ricerche e sviluppo dell’Ifra di Darmstadt, che ha ripercorso le esperienze del più importante centro di servizi a livello mondiale per l’industria dei giornali in materia di standardizzazione dei profili colore. Da QUIZ e CQ2, ovvero dalla Germania all’Italia (cfr. in questo stesso numero di TecnoMedia pubblichiamo lo stato di avanzamento lavori del progetto CQ2) passando per la Spagna e l’Olanda. La necessità di una standardizzazione dei profili colore è, a parere di Werfel, uno strumento moderno e di grande efficacia per abbattere gli alti costi derivanti dalle lamentele – più o meno fondate – in materia di qualità da parte degli inserzionisti pubblicitari. Standardizzare significa risparmiare, a volte fino al 65 per cento, ed è per questo che Ifra sta mettendo a punto l’ultima release di ISO 12647/3 2004 per la stampa dei giornali. Le nuove frontiere del software L’apporto di Ifra al Convegno è continuato con la relazione introduttiva della seconda giornata, che ha visto Reiner Mittelbach, Amministratore Delegato Ifra, trattare l’argomento della “stampa intelligente”. La necessità di ridurre costi di produzione fino al 30 per cento, la richiesta di passare dal concetto di arti grafiche a quello di industria grafica, il bisogno di un cambio strutturale per risolvere i problemi della riduzione della diffusione e dell’aumentata competitività hanno indotto Mittelbach a suggerire con forza un nuovo concetto di “comunicazione integrata”, un sistema di produzione basata su standard aperti IfraTrack e JDF,
nei quali l’operatore deve controllare il processo e il processo deve autocontrollarsi. Una prospettiva indispensabile aperta ad un orizzonte dove l’automazione totale significhi non solo collegamenti fra macchine ma interazione fra risorse umane dove ciascuno è specializzato in un segmento ma ha una visione globale del processo produttivo Il Direttore Tecnico della Gazzetta del Mezzogiorno Giuseppe Costantino e Carlo Lombardi, Presidente di Asig, hanno coordinato le sessioni della seconda giornata di Ifra Italia, dove a dominare sono state le nuove opportunità offerte dal software editoriale di ultima generazione. Riflettere su questi argomenti non è un esercizio solo tecnologico, come ha sottolineato Costantino introducendo i lavori, ma vuol dire riflettere sull’intero processo produttivo, sui sistemi di organizzazione e di produzione dell’azienda-giornale. I nuovi software rappresentano una sfida al modo stesso di “pensare” il prodotto, come ha illustrato nel suo intervento Luigi Mezzacappa, responsabile tecnologie di prestampa del quotidiano La Stampa di Torino. Investire in workflow e CtP significa anche porsi il problema di quale valore aggiunto si voglia ricavare dalla tecnologia, e la decisione della Stampa è stata quella di puntare su un nuovo layout produttivo dove la parte industriale possa offrire un pieno supporto al progetto editoriale. (Ai dettagli di questa nuova iniziativa è dedicato un articolo su questo stesso numero di TecnoMedia). Come costruire una redazione multiple media? Dopo anni di riflessioni qualcuno, in Europa, è decisamente passato dalle parole ai fatti, e Gerard Perrier, manager di punta del gruppo Edipresse di Losanna, ha
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Ana Eugenia Rojas, responsabile tecnico de La Nacion, quotidiano di San Josè in Costarica, durante il suo intervento nella giornata conclusiva di Ifra Italia 2004
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Giancarlo Zingoni nuovo Presidente del Fondo Casella il 14 luglio scorso si è riunito a Roma il Consiglio di Amministrazione del Fondo Nazionale di Previdenza per i lavoratori dei giornali quotidiani “Fiorenzo Casella” che ha provveduto alla nomina del nuovo presidente
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in sostituzione del dimissionario prof. Paolo De Palma, per diciassette anni alla guida dell’Istituto. Nella circostanza, il Comitato di Presidenza e il Consiglio Direttivo dell’ASIG, unitamente a tutti gli associati, rivolgono a Paolo De Palma un saluto affettuoso e un caldo ringraziamento per l’opera svolta, per la competenza e per l’impegno eccezionali che hanno caratterizzato la sua presidenza in anni particolarmente difficili per il Fondo. Un ringraziamento particolare rivolgono a De Palma anche le strutture dell’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione. La sensibilità sempre dimostrata dal Presidente e l’impegno solidale degli uffici del Fondo hanno infatti contribuito in modo decisivo alla riuscita delle iniziative e delle ricerche promosse dall’Osservatorio. All’amico avvocato Giancarlo Zingoni, nuovo presidente del Fondo, un altrettanto affettuoso augurio di buon lavoro, accompagnato dall’impegno dell’ASIG ad operare per la difesa e per lo sviluppo dell’Istituto.
raccontato le esperienze in seno al proprio gruppo per modificare l’atteggiamento complessivo della redazione in ordine alla qualità di un approccio multimediale nella gestione delle informazioni. Un motivo di particolare soddisfazione per i partecipanti italiani è stato apprendere che la piattaforma sulla quale il gruppo multi media di Losanna ha sviluppato la nuova organizzazione redazionale è Méthode, sviluppata dalla software house italiana Eidos Media. E sempre da una software house italiana, in questo caso Tera Digital Publishing, è stata sviluppata la soluzione adottata da un gruppo di quotidiani del Costarica, La Nacion e El Dia, al centro della relazione di Ana Eugenia Rojas, responsabile tecnico, che ha illustrato i vantaggi di poter disporre di una moderna piattaforma “media neutral”, ovvero in grado di gestire i contenuti indipendentemente dalla loro pubblicazione finale su media a stampa o digitali. E sempre tecnologie “made in Italy” sono state protagoniste dell’esperienza narrata da Francesco Cerchio, della società di servizi Alicubi, che ha illustrato l’impiego degli strumenti per l’analisi semantica applicati alla gestione del patrimonio informativo in formato digitale presentati da Sinedita in anteprima mondiale ad Ifra Expo di Lipsia nello scorso mese d’ottobre. Lo sviluppo di un nuovo workflow su piattaforma Creo per centri stampa editoriali e commerciali è stato l’oggetto dell’intervento del lituano Ricardas Baltaduonis, del giornale Lietuvos Rytas di Vilnius, quotidiano leader del Paese baltico. Il giornale, fondato nel 1990, con una diffusione media attorno alle 70mila copie al giorno, è in fase di riprogettazione del workflow, con l’obiettivo di sviluppare un sistema in grado di poter essere impiegato per la produzione di
molteplici prodotti stampati, sia editoriali che commerciali. Le ultime relazioni sono state dedicate ad un argomento sempre di estrea attualità per l’industria dei giornali italiani: l’utilizzo di internet per la ricezione della pubblicità in formato digitale. Fabio Villani, direttore tecnico della Provincia Pavese, ha illustrato le soluzioni adottate nell’ambito dei quotidiani locali del Gruppo Editoriale L’Espresso, sviluppate in stretta collaborazione con la software house italiana Linkservice. Gianfranco Mantellato, direttore tecnico de Il Gazzettino di Venezia, ha invece spiegato i particolari relativi alle modifiche di integrazione del flusso di lavoro pubblicitario sviluppate per la integrazione di Enterprise e Tin-Tin con la piattaforma editoriale Hermes di Unisys. Ad entrambe le esperienze TecnoMedia ha dedicato articoli di approfondimento nel numero scorso (41). In questa sede tuttavia giova ricordare che le due esperienze, pur fra loro diverse per piattaforme tecnologiche e flussi di lavoro sviluppati, hanno in comune almeno due aspetti di non secondaria importanza: la ricerca di un vero valore aggiunto nell’investimento tecnologico, ed il coinvolgimento sempre più approfondito dei reparti tecnici dei quotidiani italiani nelle strategie che puntano alla personalizzazione di software standard offerti all’industria dei giornali. Una prospettiva di medio-lungo termine, come ha ricordato il Presidente dell’Asig Carlo Lombardi a conclusione dei lavori, che chiama sempre più spesso in causa i fornitori in qualità non solo di semplici “venditori” ma di partner tecnologici in grado di affiancare le strutture tecniche dei giornali sulla strada di un utilizzo sempre più originale delle nuove risorse software a servizio dell’industria dei giornali.
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Automazione industriale nuovi software: strategie ed investimenti nell’industria internazionale dei giornali
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1 - Una settantina di partecipanti ad Ifra Italia
ha concluso la prima giornata dei lavori visitando il CSP di Capalle-Campi Bisenzio dove, con altri prodotti, si stampa La Nazione di Firenze.
2 - La visita, organizzata dalla Poligrafici Editoriale, è
3 - Le prime bozze della Nazione, già di ottima qualità...
4 - Manfred Werfel, direttore ricerche e sviluppo di Ifra, e Heide Orlich, neo responsabile degli eventi Ifra, al suo debutto ad Ifra Italia.
5 - Da sinistra, Carlo Lombardi, presidente Asig, Salvatore Petronelli, vice direttore generale Poligrafici Editoriale e Vincenzo Pieraccini, responsabile risorse umane del CSP, leggono le prime copie del quotidiano di Firenze pronte per la diffusione.
Ifra Italia 2004
stata guidata da Alessandro Braglia, responsabile tecnico del CSP, e da Franco Pelegatti, responsabile servizi generali del centro stampa (secondo e terzo da sinistra)
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Profili colore standard per i giornali: tutto esaurito al Seminario tecnico del progetto Asig Ifra CQ2 Una quarantina di tecnici e manager provenienti da dieci aziende dell’industria dei giornali hanno partecipato al seminario d’inaugurazione del progetto Asig Ifra CQ2 per la standardizzazione dei profili colore. Quattro specialisti dell’Ifra hanno illustrato tutte le variabili del processo di stampa dei giornali nelle specifiche dello standard ISO. Le aziende che partecipano all’iniziativa stamperanno entro il 20 luglio delle forme test che serviranno da base per l’estrazione dei profili colore per i giornali italiani. I nuovi profili saranno presentati nel mese d’ottobre all’industria del nostro Paese. Contenuti tecnici d’estremo rigore, utilizzo della lingua italiana per tutti gli interventi e per tutta la documentazione distribuita ed un’impeccabile organizzazione logistica garantita dall’Editrice La Stampa di Torino che ha ospitato i lavori hanno contribuito in misura decisiva al pieno successo dell’iniziativa Lo scorso 24 maggio ha preso ufficialmente il via il progetto Asig Ifra CQ2 per la standardizzazione dei profili colore per l’industria dei quotidiani italiani. L’iniziativa, assolutamente nuova per il nostro Paese, segue quanto già realizzato dagli editori tedeschi, spagnoli ed olandesi negli anni scorsi con il supporto d’Ifra, la più importante organizzazione internazionaUn'aula per la teoria...
le di ricerca e sviluppo tecnologico per l’industria editoriale e dei giornali con oltre 1400 associati in ogni parte del mondo. Il progetto, che si articolerà in quattro fasi successive, si è aperto con un seminario tecnico di quattro giorni (24-27 maggio) ospitato nei locali dell’Editrice La Stampa di Torino, che nell’occasione ha anche organizzato una visita serale allo stabilimento dove si stampa il giornale. All’iniziativa hanno partecipato una quarantina di manager e tecnici di produzione provenienti da nove aziende editrici e stampatrici, oltre ad un fornitore che ha ritenuto utile seguire i lavori del seminario. Di tutto rispetto l’elenco delle aziende che hanno aderito: Avvenire, Editrice La Stampa, Gruppo Seregni, Gruppo Sesaab, Gruppo Stec-Corriere dello Sport, RCS Quotidiani, Sedit, Società Editrice Arena ed
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Profili colore standard per i giornali: tutto esaurito al Seminario tecnico del progetto Asig Ifra CQ2
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In questa e nella pagina a fianco. Foto di gruppo dei partecipanti. Al centro, dietro il logo CQ2, la
Imag di Milano, oltre alla Fujifilm che ha inviato un tecnico specializzato nella prestampa. Tutte insieme le aziende editrici e stampatrici di giornali rappresentano, come prodotti lavorati, oltre il 65% del mercato italiano, a dimostrazione che il progetto ha colto nel segno. Standardizzare i profili colore E i partecipanti hanno seguito un programma full immersion di quattro giorni – dalle 10 del mattino alle 17.30, con “puntuali” sforamenti fino oltre le 18, a causa delle numerose domande che non sono mancate – guidato da quattro specialisti dell’Ifra: Wim Decaluwé, responsabile della didattica, Frank Dieckhoff, Beatrix Beckmann e Moritz Schwarz, che hanno affrontato tutti gli argomenti relativi alla standardizzazione delle norme di stampa secondo gli standard ISO 12647-3. Fondamentale, per quanto riguarda il successo dell’iniziativa, è stato l’utilizzo della lingua italiana, sia per quanto riguarda la copiosa documentazione tecnica - tradotta da Asig sia per quanto riguarda l’attività degli specialisti Ifra, i cui interventi sono stati tradotti da Kristina Pisa, affermata interprete che ormai da anni si è specializzata nell’industria editoriale e della stampa e
lavora quotidianamente a stretto contatto con numerose aziende del settore e con i maggiori fornitori di macchine per l’industria grafica. Il programma del seminario torinese, che ha coinvolto tutto lo staff tecnico manageriale del giornale sia per quanto riguarda la preparazione logistica che per l’effettiva partecipazione ai lavori, ha approfondito tutto il workflow produttivo del giornale, dal color management alla calibrazione del CtP, dalle lastre agli inchiostri fino alla carta, dai test di controllo per gli stampati a tutti i parametri che entrano in gioco nella rotativa. Due i percorsi seguiti: interventi teorici, supportati dal materiale didattico, ed esercitazioni pra... ed un'aula per le esercitazioni pratiche, con una rete di Pc dotati dei più diffusi software di Adobe per il trattamento delle immagini e la gestione dei file PDF
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interprete Kristina Pisa e, a sinistra, la segretaria della direzione tecnica della Stampa, Mariangela Moresco, che ha coordinato nei mesi scorsi tutti gli aspetti logistici del seminario torinese.
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tiche, che hanno potuto svolgersi in parallelo grazie alla disponibilità dell’ospite che ha allestito, accanto all’aula, un laboratorio informatico dotato di una rete standard di venti Pc equipaggiati con tutti i software standard d’Adobe per il trattamento delle immagini, l’infografica e la gestione del formato PDF. Un supporto indispensabile alla piena attuazione del seminario tecnico.
20 luglio, prossimo appuntamento
relativi alla qualità. L’ultima fase dei lavori, prevista per il mese d’ottobre, consisterà in una riunione fra tutti i partecipanti al progetto CQ2 nel corso della quale saranno proposti i profili colore standard per il mercato italiano, uno strumento che, se troverà l’accoglienza che è lecito sperare, servirà a tutte i protagonisti dell’industria editoriale quotidiana, editori, stampatori e concessionarie di pubblicità, che finalmente disporranno di una norma comune all’interno della quale i risultati di quanto stampato sulle pagine dei giornali – in primis la pubblicità – non saranno più in alcun modo contestabili.
Tutti i lavori sono stati tradotti in lingua italiana, così come tutti i materiali didattici utilizzati dai docenti dell'Ifra
Il seminario torinese è stato il primo dei quattro passaggi che porteranno l’editoria italiana dei quotidiani a poter disporre, nel mese d’ottobre, di profili colore standard ricavati da prove test effettuate dai tecnici delle aziende sotto stretto controllo qualitativo di tutte le variabili di stampa, uno degli argomenti portanti del seminario. Alla fine dei lavori a tutte le aziende editrici e stampatrici che hanno partecipato sono state affidate prove test da stampare in quadricromia su una delle rotative degli stabilimenti di produzione. Entro il prossimo 20 luglio tutti i test effettuati in questa seconda fase dei lavori saranno restituiti ad Ifra che provvederà ad analizzare i risultati ottenuti. Ciascun’azienda riceverà anche, in via riservata, un report d’analisi tecnica della prova di stampa, un’iniziativa, quest’ultima, salutata con particolare interesse da molti partecipanti, che potranno disporre di uno strumento di confronto esterno per approfondire i temi
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Profili colore standard per i giornali: tutto esaurito al Seminario tecnico del progetto Asig Ifra CQ2
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Visita alla Stampa Grazie all’iniziativa della direzione tecnica del quotidiano torinese, tutti i partecipanti al seminario hanno avuto l’opportunità di assistere in diretta alla produzione finale di una delle più blasonate testate italiane. La visita, guidata dal direttore tecnico Luigi Vanetti e dai suoi più stretti collaboratori, ha materialmente percorso tutto il “tragitto” che ogni notte compiono le pagine della Stampa…
… per trasferirsi verso le 23.30 al centro stampa di via Giordano Bruno…
… dove prima di mezzanotte comincia a girare la rotativa….
…e le prime copie della Stampa sono pronte per essere distribuite a tutti i partecipanti.
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Si comincia dalla redazione e dagli uffici centrali di via Marenco….
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Dal prodotto editoriale al piano industriale: il nuovo workflow della Stampa La Stampa di Torino ha sviluppato nuovi principi per l’organizzazione della produzione del quotidiano, introducendo un worflow che aggancia i dati del sistema editoriale trasformandoli progressivamente in piano industriale. Un flusso di lavoro pilotato dalla produzione che ha reso possibile automatizzare senza alcun errore la preparazione delle oltre 2.000 lastre a notte necessarie per la stampa di quattordici edizioni, con un notevole risparmio in termini di materiali di consumo ed interessanti ricadute sulla qualità complessiva del prodotto stampato e del processo industriale. TecnoMedia ne ha parlato con Luigi Mezzacappa, responsabile tecnologie di prestampa del quotidiano torinese. Pilotare il flusso di lavoro a partire da dove si crea il prodotto finale che va in edicola, in altre parole dalle rotative: è questa la strategia sviluppata dal quotidiano La Stampa di Torino che, grazie ad un lavoro di team al quale hanno partecipato attivamente tutti i componenti della direzione tecnica sotto la guida di Luigi Vanetti, ha introdotto di recente un nuovo workflow. TecnoMedia ne parlato con Luigi Mezzacappa, responsabile tecnologie di prestampa, che ha ripercorso le Una delle consolle di controllo del nuovo flusso di lavoro
scelte maturate nel corso degli ultimi tre anni, a partire dal 2001, quando ancora si discuteva, a ragion veduta, a quali condizioni i CtP ed i flussi di lavoro collegati potessero rappresentare un buon investimento per i quotidiani d’ogni parte del mondo. Il CtP? Nel 2001 poteva non essere un buon affare… “Nel 2001 il CtP poteva non essere un buon affare per la nostra realtà a causa dei volumi in gioco e delle numerose edizioni” , spiega a TecnoMedia Luigi Mezzacappa. A quell’epoca – sembrano passati decenni ma si tratta pur sempre di soli tre anni – l’unità più veloce aveva livelli di produttività attorno alle 100 lastre ora. Il costo dell’investimento era già di per sé molto elevato, ed il costo/lastra arrivava ad essere conveniente solo per produrre poche lastre in grado di reggere altissime tirature. Tutto il contrario di quanto sarebbe invece servito alla Stampa. Il giornale torinese, come noto, è un prodotto certamente complesso:
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Schermata del nuovo flusso di lavoro
quattordici edizioni che sono stampate su tre rotative, alcune pagine che si sovrappongo fra un’edizione ed un’altra, sia per la pubblicità sia per i contenuti editoriali, un range di tiratura molto variabile per ciascun’edizione, da 2.000 copie ad oltre 120.000 per alcune zone diffusionali, con un fabbisogno medio a notte in grado di arrivare alle 2.000 lastre. Niente da fare a quell’epoca, ed il 2001 è stato un anno di riflessione. Ma i tempi dello sviluppo tecnologico possono riservare molte sorprese, e nei mesi successivi la produttività dei CtP per stampa offset ha cominciato a crescere in modo esponenziale, fino alla soglia delle 240/ 250 lastre ora. Proprio l’incremento nella velocità dell’incisione diretta della lastra è stato uno degli argomenti decisivi per decidere l’investimento: con due linee in parallelo era possibile coprire il fabbisogno giornaliero con un costo/lastra soddisfacente, e nel corso del 2002 si è deciso di avviare in produzione tre linee Ctp 3850 d’Autologic, uno dei grandi fornitori mondiali confluito all’interno del gruppo Agfa Gevaert. Sulle tre unità, che sono attivate a turno in modo da garantire il funzionamento costante di tutte le linee e da non avere alcun problema nel caso, molto raro, d’inconvenienti durante le ore di produzione, sono utilizzate lastre fotopolimeriche Agfa N91 e FujiFilm LPNN2, secondo il principio del doppio fornitore per tutti i materiali di consumo. Alle linee sono collegate unità piegatrici e punzonatrici ottiche d’ultima generazione fornite da Nela che provvedono, grazie ai controlli via telecamera, a garantire la lavorazione finale delle lastre per un perfetto posizionamento in macchina. Dal prodotto editoriale al piano industriale Risolto il dilemma se investire o no in Ctp, l’attenzione della direzione tecnica si è spostata sul workflow. Nel corso del 2003 sono state esaminate attentamente le soluzioni offerte dal mercato, compresa
Arkitex, all’epoca la più recente, nata dall’incorporazione d’Autologic in Agfa e presentata in occasione dell’annuale Expo dell’Ifra. “Arkitex presentava alcune caratteristiche di particolare interesse per il flusso di lavoro che volevamo sviluppare” spiega Mezzacappa, in particolare un fortissimo orientamento alla produzione industriale di prodotti editoriali anche di gran complessità, come La Stampa. Basato su un prodotto Autologic, Oman Prm, Agfa ne ha sviluppato alcune potenzialità integrandolo con funzioni tipiche di Intellinet, workflow che, di fatto, rappresenta un vero e proprio standard di mercato nel nostro Paese, software all’epoca all’interno dell’offerta di prodotti Agfa. Arkitex offre una gran flessibilità ed immediatezza nelle funzioni di monitoraggio del flusso di lavoro e tracking della produzione di lastre: i dati, nelle valutazioni dello staff tecnico della Stampa, erano particolarmente comprensibili con un solo colpo d’occhio, un vantaggio non di poco conto ove si consideri l’importanza di sapere in tempo reale a che punto è la produzione di lastre per tutte le edizioni del quotidiano nell’attesa di andare in macchina in rapida successione. Il software, configurato sulle specifiche dell’editore dai tecnici della G.M.D.E., consente di sapere immediatamente quante pagine sono arrivate alle unità Ctp, quante sono state già incise e quante sono state già punzonate e messe nei basket. Quest’ultima funzione è la seconda caratteristica che ha fatto propendere per l’introduzione d’Atkitex: la capacità di integrare i dati del prodotto editoriale con quelli del piano
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Dal prodotto editoriale al piano industriale: il nuovo workflow della Stampa
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Una delle linee CtP installate al centro di produzione della Stampa
industriale e della messa in macchina, il tutto all’interno di un processo pilotato dal centro stampa. I dati del piano editoriale arrivano dalla redazione centrale su Arkitex, sono convertiti in formato XML e resi disponibili ai tecnici che operano sulle tre rotative Wifag OF7 che provvedono alla stampa delle 14 edizioni. Il workflow trasmette tutte le pagine e tutti i dati relativi al piano editoriale, presentando le informazioni complete al sistema di governo centrale d’ABB. Qui i tecnici provvedono a trasferire al sistema elettronico della rotativa tutte le informazioni necessarie, programmando il piano industriale e restituendo i nuovi dati ad Arkitex. A questo punto il workflow trasferisce il piano completo di produzione dalle rotative al Ctp tenendo conto dei criteri d’urgenza nell’incisione delle lastre, stabilite in funzione delle zone di diffusione delle singole edizioni. A questo punto i Ctp iniziano la fase finale di preparazione delle lastre sulla base di tutte le informazioni disponibili e relative al piano in-
dustriale, in altre parole quante pagine, quante lastre per ogni pagina, in che ordine, etc.. Tutto ciò consente di ottimizzare tempi e materiali di consumo perché, grazie alle informazioni in arrivo dal centro stampa, il Ctp sa, per esempio, quali lastre andranno cambiate dopo poche migliaia di copie e quali, portando al loro interno pagine che si sovrappongono su diverse edizioni, resteranno invece più a lungo in macchina o non si cambieranno mai. Su Arkitex viaggiano anche i dati relativi alla gestione della qualità di stampa in quadricromia: la possibilità di trasmettere sistematicamente al sistema di rotativa le informazioni relative all’inchiostrazione, ha consentito una ulteriore riduzione degli scarti che, in una realtà con quattordici edizioni da produrre, ha un peso molto significativo. Il nuovo workflow introdotto a La Stampa si comporta in estrema sintesi come un’estensione del sistema editoriale: questi conosce il piano editoriale, quello tutto il piano industriale della produzione di pagine e edizioni.
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Gioco di squadra e integrazione editoriale: il nuovo sistema del quotidiano La Provincia di Como Dal primo di marzo al quotidiano La Provincia di Como del gruppo Sesaab è in funzione un nuovo sistema editoriale integrato per la produzione del giornale. Un’architettura basata su un timone multiedizione e multiprodotto supporta una precisa scelta editoriale ed organizzativa: “gioco di squadra” e libero accesso a tutte le risorse della testata per un migliore servizio al territorio. TecnoMedia ne ha parlato con il direttore sistemi informatici e tecnologie di gruppo Enrico Franzini e con il responsabile tecnologie e sistemi del giornale comasco Mauro Albonico. Via i paletti alla redazione, massima collaborazione e gioco di squadra a 360°…. e poi parliamo del sistema informatico: queste in sintesi le strategie editoriali ed organizzative che hanno guidato la scelta e la configurazione del nuovo sistema editoriale allo storico quotidiano comasco La Provincia, da alcuni anni parte integrante del gruppo Sesaab, già editore dell’Eco di Bergamo. Un obiettivo condiviso da tutti, massima copertura del territorio servito e massima “personalizzazione” possibile dei contenuti in funzione delle aree geografiche, una strategia redazionale che punta a sviluppare ai massimi livelli il gioco di squadra fra redattori, collaboratori e fotografi ed un’architettura tecnologica in grado di supportare questo layout editoriale ed organizzativo sono gli ingredienti alla base delle decisioni prese dalla Provincia, che dal primo di marzo scorso ha avviato in produzione, con una fase di passaggio di sole due settimane, la nuova versione del sistema editoriale Sinedita (NPS7). Un’organizzazione al servizio del territorio La Provincia è un quotidiano fortemente radicato sul territorio comasco. Tre edizioni principali, Como, Sondrio e Lecco, da pochi anni provincia autonoma, ed una sezione locale di particolare rilevanza per la copertura della città di Cantù, alle porte di Como, 63 redattori interni distribuiti sulle quattro redazioni ed oltre 250 collaboratori free lance offrono la copertura capillare di uno dei distretti economici fra i più elevati per reddito pro capite del nostro Paese. Il nuovo direttore del quotidiano, Michele Brambilla, si è partico-
larmente impegnato per consolidare e sviluppare i servizi al territorio, favorendo, in pieno accordo con l’Editore, un’organizzazione redazionale dinamica basata su un gioco di squadra condiviso da tutti i collaboratori. E’ stato deciso di consentire a tutti i redattori l’accesso completo alle risorse informative del giornale, notizie locali, nazionali ed estere, fotografie, infografici: attualità ed archivi redazionali, tutti hanno accesso a tutto. Ciò sia in virtù di una precisa scelta di carattere generale sia alla luce di considerazioni pratiche: nell’area servita dal quotidiano ci sono molti territori di confine, come fra le province di Sondrio e Lecco o di questa con Como, e lo sviluppo del “gioco di squadra” e della massima collaborazione fra redazioni risolve in un colpo solo eventuali problemi di competenza geografica nella copertura delle notizie, soprattutto degli eventi sportivi della domenica. Tutto il flusso di lavoro della “squadra” è quindi organizzato su una rete geografica Telecom dove Como è il centro della stella e Lecco, Cantù e Sondrio sono i nodi sul territorio. Ogni ufficio che ospita la redazione ha disponibile anche uno sportello della concessionaria di gruppo SPM per la raccolta della pubblicità locale. La rete a sua volta è collegata a Bergamo, dove hanno sede gli uffici centrali delle società del gruppo Sesaab. Nella sede di Como si svolgono quotidianamente tre riunioni di redazione con le sede distaccate collegate in audioconferenza per la definizione delle foliazioni e dei contenuti delle tre edizioni del giornale. Nel corso della prima, che si svolge verso le 11 del mattino, è ricevuto dalla SPM il timone pubblicitario
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Gioco di squadra e integrazione editoriale: il nuovo sistema del quotidiano La Provincia di Como
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Enrico Franzini, Direttore sistemi informatici e tecnologie del gruppo Sesaab e, a destra, Mauro Albonico, Responsabile tecnologie e sistemi de La Provincia
con gli ingombri previsti per le diverse edizioni, e a partire da quest’informazione è confezionato il primo layout generale del prodotto, che è costituito da una parte generale, realizzata a Como, dove confluiscono le pagine di attualità nazionale, esteri, economia, cultura e sport, e dalla sezione locale realizzata nelle redazioni provinciali. Il flusso di lavoro è arricchito da alcune pagine speciali (spettacoli, quotazioni di borsa, etc..) ricevute dai service esterni che collaborano con la redazione. Tutto il prodotto è materialmente chiuso nella sede centrale di Como da dove è inviato al centro di fotoformatura e stampa, ospitato nello stesso edificio, di recente costruzione, in via Pasquale Paoli alle porte della città, per l’impressione finale su carta. Il timone multitestata e multiedizione La decisione di rinnovare il rapporto di collaborazione con la software house Sinedita, spiegano i responsabili tecnici che hanno seguito, su incarico della direzione centrale di gruppo, tutte le fase dell’introduzione del nuovo sistema, non è tanto legata alla considerazione che La Provincia è stata la prima installazione italiana per la società torinese molti anni fa quanto dalla continuità e dalla semplicità del flusso redazionale. In particolare è risultata vincente la disponibilità del nuovo timone multitestata e multiedizione che, con il modulo news&photo, è la piattaforma gestionale che supporta l’organizzazione del lavoro alla Provincia e permette una capillare copertura del territorio. Il timone Sinedita consente, prima di tutto, la ge-
stione contemporanea di più edizioni e più testate. In questo modo da marzo è possibile gestire tutto il prodotto, compresi gli inserti speciali e gli allegati, all’interno di un unico data base, mentre prima ciò non era possibile, con il risultato che l’edizione di Sondrio, e le 11.000 copie del settimanale domenicale della Valtellina, erano di fatte realizzate localmente come una testata autonoma e spedite in formato PDF al centro stampa di Como, dove non era comunque possibile né monitorare lo stato di avanzamento lavori in tempo reale né intervenire per eventuali modifiche dell’ultimo minuto. “Tutto il contrario” commenta Mauro Albonico “delle linee guida editoriali”. Il nuovo timone multiedizione dispone, fra l’altro, di strumenti di tracking per seguire tutto l’iter di produzione del giornale dalle prime bozze dei servizi giornalistici fino alla chiusura in redazione ed alla distillazione in formato PDF. Non solo, ma sempre a supporto del “gioco di squadra” e dell’integrazione redazionale a 360° il timone consente di tracciare la storia evolutiva del prodotto, tenendo nota di chi, dove, come e quando è intervenuto in corso d’opera: una garanzia per tutti, apprezzata sia dalla direzione sia dalle redazioni. Fin dalla prima riunione redazionale del mattino il timone multiedizione aggancia in automatico i dati forniti dalla SPM per gli ingombri pubblicitari tramite il sistema Presnet di Exenia, che esporta in tempo reale tutti gli ordini da pubblicare. Soprattutto, ed è forse la funzione fondamentale del timone Sinedita offerta alla Provincia, l’architettura del sistema consente di generare le pagine con uno schema “madre – figlia” che si rileva utile per una personalizzazione del prodotto in funzione del territorio. In pratica il sistema “interpreta” l’edizione di Como, completa sia della parte generale sia della sezione di cronaca locale, come “madre”, e da questa genera in automatico le pagine “figlie” per le altre edizioni di Lecco e Sondrio. Ciò consente di avere all’interno del sistema sempre disponibili i tre diversi prodotti editoriali agganciati fra loro con un sistema dinamico: quando vado a modificare qualche notizia nella sezione generale, per esempio nell’attualità italiana, automaticamente questa modifica è trasferita nelle pagine “figlie” di tutte le edizioni. Se in un’edizione locale devo coprire un avvenimento di importanza tale da essere sistemato in seconda pagina, sem-
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Qualità di stampa “mondiale”: L’Eco di Bergamo e il Dolomiten conquistano l’International Color Quality Award Il National Press Club di Washington D.C. ha ospitato la cerimonia di premiazione dell’International Newspaper Color Quality Club, la più prestigiosa competizione internazionale per la stampa a colori di giornali quotidiani. Due le testate italiane ad essere insignite dell’importante riconoscimento: L’Eco di Bergamo ed il Dolomiten. Il Color Quality Award è organizzato da Ifra e dalle associazioni degli editori di giornali quotidiani degli Stati Uniti d’America (Naa) e dell’area del Pacifico (Pampa). L’edizione che si è appena conclusa, la decima della sua storia, ha raccolto la partecipazione di 180 giornali provenienti da 34 Paesi; cinquanta di loro hanno conquistato l’ambito riconoscimento, unico al mondo nel suo genere, fra i quali The Telegraph, Leicester Mercury, Los Angeles Times, The Boston Globe, The New York Times, e El Comercio di Quito. Nella foto, da sinistra a destra, l’italianissimo direttore tecnico del quotidiano ecuadoregno, Giancarlo Tescaroli , il presidente e Ceo di Naa John Sturm, e il Ceo di Ifra Rainer Mittelbach. I quotidiani che vogliono partecipare all’International Color Quality Club devono stampare una serie di prove test uguali per tutti ed inviarle, assieme a copie della testata realizzate nel corso di un normale ciclo di stampa, ad una giuria internazionale che provvede alle misurazioni fotometriche e ad una valutazione critica. Ad ogni partecipante sono assegnati punteggi in funzione delle diverse variabili prese in considerazione. I punteggi più alti ricevono il prestigioso riconoscimento, un premio alla qualità del prodotto che è anche un attestato nei confronti dell’organizzazione del lavoro e del know-how tecnico degli addetti alla produzione del giornale. La cerimonia di premiazione si è svolta in concomitanza con l’edizione annuale di Nexpo, la mostra convegno per i giornali americani, che si è svolta a Washington D.C. dal 19 al 22 giugno. La prossima edizione del Color Quality Club sarà lanciata agli inizi del 2006, e la cerimonia di premiazione si svolgerà in Europa in occasione di Ifra Expo. Chiunque fosse interessato può contattare direttamente Ifra all’indirizzo e-mail: grumann@ifra.com
pre in automatico il sistema trasferisce la seconda pagina “figlia” standard in diversa numerazione, facendo posto in primo piano all’informazione locale. Questa stessa architettura regola anche tutto il resto dei contenuti: con la funzione “sgancia & clona” è possibile rendere indipendenti le pagine “figlie” dalla “madre” e fare modifiche in cronaca locale o nazionale fino all’ultimo minuto senza alcun problema per la reimpaginazione dei contenuti in funzione degli ingombri pubblicitari locali. Naturalmente la stessa “filosofia” è impiegata nell’impaginazione della pubblicità, garantendo a tutti gli inserzionisti il massimo della flessibilità nel posizionamento degli annunci su specifiche pagine locali, fra loro differenziabili in tempo reale sia per i contenuti sia per la gabbia grafica. Notizie e fotografie “E’ il nuovo timone che consente di supportare l’organizzazione del lavoro alla Provincia” – spiega Franzini, e lo stesso dicasi per il modulo di sistema News&Photo. Destinato alla gestione delle notizie di agenzia e delle immagini, il nuovo modulo è stato configurato per fungere da motore centrale di tutto il
flusso informativo. La decisione di rendere visibile a tutti i redattori il patrimonio di notizie e fotografie è supportata da questa funzionalità del sistema, che consente di vedere i contributi testuali e fotografici inseriti dai collaboratori locali in rete come fossero notizie di agenzia. E non si tratta di un traffico irrilevante, dal momento che le sole immagini garantite dai 12 fotografi che quotidianamente collaborano con il giornale può raggiungere facilmente quota 900 files nelle ventiquattrore, che sommati alle fotografie del servizio nazionale portano il volume totale oltre le mille unità. Oggi La Provincia di Como archivia tutto il pubblicato sia in formato PDF sia in formato txt/jpeg per ricuperare singoli pezzi o immagini. Per il momento è in funzione una ricerca con indicizzazione tradizionale full text, ma il futuro potrebbe portare novità, dal momento che la presentazione, alla scorsa edizione d’Ifra Expo a Lipsia, del nuovo software Sinedita per la gestione degli archivi basato su un motore d’indicizzazione semantica, ha riscosso molto interesse sulle rive del Lago di Como, e da qui alla sperimentazione in produzione il passo potrebbe essere non molto lungo.
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Il Centro Stampa Poligrafici di Campi Bisenzio si rafforza per servire nuovi clienti editoriali e commerciali Un’organizzazione snella ed efficiente, un layout tecnologico funzionale, una capacità produttiva di gran lunga superiore all’impegno attuale: il Centro Stampa Poligrafici di Campi Bisenzio, alle porte di Prato, è pronto ad ampliare la propria gamma di servizi verso clienti che puntino in direzione di prodotti su carta da quotidiano – migliorata e semipatinata – sia editoriali sia commerciali, stampati con grande attenzione alla qualità ed ai costi. “Il mercato esiste, è interessante e noi possiamo offrire servizi di qualità a prezzi competitivi.” Vicenzo Pieraccini, uno dei manager di spicco del gruppo Poligrafici Editoriale, editore delle testate storiche Il Giorno, Il Resto del Carlino e La Nazione, non lascia troppo spazio agli interrogativi sulle strategie del CenIl responsabile dei servizi generali Franco Pelagatti mostra una delle torri colore recentemente introdotte al CSP
tro Stampa di Campi Bisenzio, alle porte di Prato ed a pochi chilometri dal centro di Firenze, la città che ha ospitato il 10 e 11 giugno scorsi la settima edizione d’Ifra Italia, dedicata, non a caso, agli investimenti ed alle strategie d’espansione dell’industria italiana ed europea di quotidiani e periodici. Grazie a scelte tecnologiche ed organizzative mirate ad una crescita graduale della capacità produttiva, il CSP di Campi Bisenzio, che stampa ogni notte La Nazione di Firenze, è oggi in grado di soddisfare anche la domanda di editori di prodotti editoriali e commerciali che devano essere stampate su carta per quotidiani, anche migliorate e semipatinate, con attenzione alla qualità ed al costo industriale. “Fermo restando l’assoluta priorità alle esigenze dell’Editore del quotidiano fiorentino”- continua Pieraccini, che ci ha accompagnati, asieme al responsabile tecnico Alessandro Braglia e al responsabile dei servizi generali Franco Pelagatti in visita allo stabilimento -“il CSP è oggi in grado di soddisfare la richiesta crescente di un mercato, anche locale, fatto di supermercati, editori di prodotti commerciali e editoriali a cadenza non giornaliera”. Fino a poco tempo fa costoro erano costretti a cercare altrove un rapporto qualità/prezzo che oggi è disponibile anche alle porte di Firenze grazie ad una politica di consolidamento tecnologico e ottimizzazione del ciclo produttivo che ha caratterizzato, in modo particolare, le scelte effettuate nel corso degli anni più recenti. Il colore in primo piano Il CSP è di costruzione molto recente. Iniziato nel
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Le due linee di CtP con teste laser violet
1995, ha rappresentato, come ricorda l’architetto Paola Agus che ha collaborato alle diverse fasi di realizzazione, un formidabile esempio d’integrazione sinergica con il territorio, contribuendo in modo decisivo a riqualificare e sostenere lo sviluppo industriale dell’area della frazione di Capalle alle porte del comune di Campi Bisenzio. Il CSP, che si sviluppa su un’area di 28.000 metri quadrati di cui 6.000 coperti, ha esordito nel ciclo completo di produzione nel giugno del 1997. Oggi stampa oltre 200.000 copie a notte – le quattordici edizioni de La Nazione e gli inserti collegati – equivalenti a circa il 50% dell’attuale capacità produttiva senza dover intervenire sull’organizzazione dei cicli di lavoro. La fase finale di lavoro è supportata da due linee rotative offset HT 70 della Goss, in grado di produrre 112 pagine tabloid di cui 32 a colori. L’attuale layout incorpora le due torri colore Uniliner acquistate nel 2001 ed entrate in produzione l’anno successivo sull’onda dell’espansione delle capacità produttive dello stabilimento per quanto riguarda la quadricromia. Ciascuna linea risulta quindi composta da quattro gruppi stampa, una piega modello J233 ed una torre. Alla struttura attuale non manca lo spazio per aggiungere senza problemi almeno un nuovo gruppo su ciascuna linea. Già oggi comunque si potrebbe raddoppiare senza interventi la capacità in termini di tiratura: le due macchine utilizzate, infatti, sono entrambe a doppia larghezza e doppio sviluppo e, pertanto, possono stampare in accumulo, una potenzialità tutta da valutare soprattutto in funzione delle strategie, comuni ad un sempre maggior numero d’editori, indirizzate alla disponibilità di un giornale stampabile in full color. Completano il layout della sala stampa un impianto di trasporto copie e reggiatrici della Ferag e unità per
l’incellophanatura della Sitma. Anche in questo caso, l’impianto è perfettamente in grado di fare fronte a significativi aumenti di tiratura. CtP: due linee ad alta automazione La Nazione di Firenze, come gli altri due quotidiani del gruppo, è composta da un dorso nazionale, QN, e dal dorso d’informazione locale. Il primo è prodotto in parte nel capoluogo toscano ed in parte a Bologna, mentre le pagine di cronaca locale sono interamente lavorate nelle redazioni localizzate sul territorio e rilasciate in via definitiva dalla sede centrale di Firenze. Tutto il flusso di lavoro, che si appoggia ad un sistema editoriale Unisys, prevede un invio ai centri stampa dei prodotti finiti in formato PDF. A mano a mano che le pagine chiuse arrivano al CSP di Campi Bisenzio, il workflow Intellinet provvede ad inviarle alle due unità Ctp acquistate di recente. Si tratta di due linee parallele Agfa Polaris Xtv con sviluppatrici Ultra LP 80, tarate per una capacità produttiva reale di 220 lastre/ore. Le unità impiegano una testa laser Violet, valutata dalla direzione del gruppo come la soluzione più interessante in prospettiva dei futuri sviluppi di questa tecnologia, e quindi quella in grado di garantire una maggiore flessibilità nell’aggiornamento delle unità impiegate in produzione. Collegate alle linee Ctp ci sono due piegatrici/punzonatrici della Nela, a funzionamento semi-automatico. Da qui le lastre sono trasferite a mano ai basket da dove sono prelevate dagli addetti alla sala stampa: tutto lo stabilimento è, infatti, organizzato in modo da sfruttare la contiguità dello spazio delle diverse aree produttive, separate in alcuni casi da una semplice
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Il Centro Stampa Poligrafici si rafforza per servire nuovi clienti editoriali e commerciali
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porta. “L’automazione non deve essere un obiettivo fine a stesso” – fanno notare al CSP – “qui si investe quando realmente nasce la necessità” e se il tratto da percorrere è di pochi metri non ha senso alcuno impiegare risorse in una “automazione” che non porta alcun valore aggiunto al flusso produttivo. Anche in questo caso, comunque, la capacità produttiva garantita dai Ctp violet e dal layout di fotoformatura è di gran lunga superiore alle necessità attuali. “Agli editori di prodotti commerciali” – spiega Pieraccini – “possiamo offrire senza alcun problema la qualità delle nostre macchine ed il know-how sofisticato delle risorse umane specializzate nella pro-
duzione di quotidiani”. E il mercato, nell’area di riferimento del CSP, non manca di certo: società immobiliari, grande distribuzione nazionale e regionale, altri prodotti commerciali e testate d’informazione locale non quotidiana, con tipologie di prodotti a colori che impieghino carte da giornali, carte migliorate e semipatinate. Una sfida alla quale parteciperanno altre risorse professionali del gruppo, in primis la concessionaria di pubblicità, e per la quale non mancano segnali incoraggianti non solo per le attività del CSP ma per una ripresa economica nella quale sono sempre di più coloro che credono.
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Conferme tecnologiche al CSQ: automazione industriale e disaccoppiamento Al quinto anno d’esercizio, il CSQ d’Erbusco fa il punto sull’evoluzione del mercato della stampa e conferma le scelte strategiche che hanno consentito al centro stampa di ampliare, con successo, l’offerta di servizi agli editori di prodotti su carta da giornale. L’automazione delle linee produttive, e il disaccoppiamento fra il ciclo di stampa e di finissaggio/ spedizione dei prodotti sono alcune delle scelte strategiche di fondo che hanno confermato tutta la loro validità, consentendo di seguire con successo l’evoluzione del mercato editoriale italiano. TecnoMedia ha incontrato il progettista del CSQ, Carlo Goia, ed il responsabile della gestione Dario De Cian per approfondire alcuni temi di grand’attualità in vista dei nuovi investimenti che stanno caratterizzando l’industria della stampa italiana.
“Stabilimenti multi prodotto? Beh, parlarne oggi sembra banale: quasi tutti coloro che possiedono un centro stampa sono alla ricerca di nuovi prodotti da inserire negli spazi lasciati liberi dalle testate quotidiane…. Ma cinque anni fa, quando hanno cominciato a girare le rotative del CSQ (Centro Stampa Quotidiani) d’Erbusco non era così ricorda Carlo Goia, progettista dello stabilimento costruito dagli editori dell’Eco di Bergamo e del Giornale di Brescia, che con Dario De Cian, responsabile della gestione, ci accompagna in visita al centro stampa. “No, quando lo stabilimento è stato progettato, ed eravamo nel 1997, quelle che oggi sono diventate certezze allora erano delle ipotesi di lavoro, quasi delle scommesse”. Progettare ed investire in un centro stampa “multiprodotto” voleva dire, prima di tutto, focalizzare alcune possibili linee evolutive del mercato dei quotidiani e dei prodotti su carta da giornale e prendersi rischi imprenditoriali non di poco conto. Certo, nella seconda metà degli anni Novanta il colore non era più una novità, neppure per l’industria dei giornali italiani, l’epoca era all’insegna dell’espansione del mercato pubblicitario, cresceva da parte dei fornitori l’offerta d’automazione per le linee di stampa e nuove soluzioni per l’inserimento si prospettavano anche in un Paese, come l’Italia, aliena dall’abitudine di allegare ai giornali cataste di brochure pubblicitarie, ma le strade che i giornali potevano imboccare di lì a pochi anni erano molte e molto diverse da loro.
Com’è cambiato il mercato “Il CSQ, cinque anni fa, è stata una scommessa, e oggi gli editori che dividono onori, e oneri, del nuovo centro stampa possono affermare d’averla vinta” racconta Goia a TecnoMedia che ha nuovamente visitato il centro stampa cinque anni dopo l’avvio del ciclo produttivo. Chi decise allora di investire, puntò fondamentalmente su alcuni scenari evolutivi: aumento significativo delle pagine dei quotidiani stampate in quadricromia, aumento complessivo della foliazione, aumento del numero d’edizioni e diminuzione delle tirature. In sintesi, maggiore “personalizzazione” dei prodotti quotidiani e una crescita, possibile, per il numero di nuove testate di nicchia stampate su carta da giornale. E il mercato si è effettivamente avviato in quella direzione, con risultati d’assoluto rilievo per il centro stampa CSQ, che oggi produce 160.000.000 di copie l’anno con una media giornaliera di circa 420.000 copie. Dalle due rotative - Wifag OF 370 GTD - escono quotidianamente le copie dell’Eco di Bergamo e del Giornale di Brescia - soci fondatori del CSQ - l’Avvenire ed il “colosso” tedesco Bild Zeitung, al quale si aggiungono Secondamano e i settimanali Sportautomoto, Borsa & Finanza, Vita, ControCampo ed ancora numerose testate d’informazione locale come l’Eco del Chisone, Il Corriere di Saluzzo, Il Corriere di Chieri e di Moncalieri, inserti del Sole 24 Ore, testate
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Automazione e disaccoppiamento del ciclo produttivo: le conferme tecnologiche del CSQ
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TecnoMedia In alto. Da destra: Carlo Goia, progettista del CSQ, e
Dario De Cian, responsabile della gestione In basso. I quattro CtP installati, due a luce verde e due a
diodo violet
Due scelte vincenti: l’automazione industriale…
mensili come Urban e Rodeo ed una grande quantità di prodotti settoriali come le testate per il mercato immobiliare. Il centro stampa di Erbusco, grazie alla sua particolare progettazione tecnologica, ha potuto facilmente assecondare queste tendenze di mercato che si sono venute via via consolidando nel corso degli anni passati.
“La coabitazione di prodotti così diversi fra loro” spiega Dario De Cian, responsabile gestionale del CSQ, “ha trovato un supporto nella filosofia di progettazione dello stabilimento” dove, caso abbastanza singolare, accanto al layout tradizionale per la produzione dei giornali è stata data una cura particolare all’area di finissaggio e spedizione, un segmento di grande importanza per tutti i prodotti commerciali e semi commerciali. “Ma non solo - specifica Goia - e basti pensare ad una commessa come Avvenire, quotidiano che necessita il trattamento di 50.000 abbonati in sole tre ore di lavorazione, o la Bild che, nel numero domenicale, utilizza l’inserimento per arrivare alla costruzione di un prodotto di centoventotto pagine tutte rigorosamente a colori”. La “fabbrica” del CSQ è stata quindi progettata per una lavorazione di qualità sull’intero ciclo del prodotto stampato, ed i risultati degli investimenti si sono potuti raccogliere nel corso degli anni grazie fondamentalmente alle due linee guida principali seguite nell’introduzione delle tecnologie: massimo grado d’automazione possibile e disaccoppiamento dei cicli di stampa e inserimento/finissaggio dei prodotti. Per quanto riguarda l’automazione di processo, fin dal primo investimento si è puntato ad automatizzare le due linee di stampa nel massimo grado possibile. Lavacaucciù, lavarulli, e, più di recente, lava cannelle automatico per i passaggi carta ad ogni cambio di lavorazione ed
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Il FlexiRoll, il sistema di inserimento che consente di disaccoppiare i cicli produttivi
inserimenti di strumenti di reportistica automatica sull’attività delle rotative consentono un rapido avvicendamento di prodotti in macchina, siano esse le edizioni locali dei quotidiani, la miriade di prodotti specializzati che si susseguono nell’arco dei turni di lavorazione o gli inserti che sono poi stoccati nei buffer del sistema d’inserimento. Al CSQ si lavora su 12 ore e sulle altre 12 si effettuano tutte le manutenzioni necessarie. Fin dalla prima installazione il centro si è dotato di un sistema automatico di movimentazione delle bobine di carta della FMC, che si è poi rilevato utilissimo quando sono cominciate a crescere le commesse con la necessità di movimentare carta di diversa qualità e dimensione. Le linee Wifag, da parte loro, già consentivano una notevole flessibilità di lavorazione, offrendo due formati 53x38 e 26.5x38 - con la possibilità in ogni caso di lavorazione diretta o in accumulo. “Elasticità di lavorazione per uno stabilimento significa saturazione completa dei turni e massima competitività sui costi” precisa De Cian, senza contare la possibilità di partire con una nuova commessa in un paio di giorni al massimo: tre avviamenti a turno significano fino a 12 prodotti diversi, e questa “flessibilità” è stata trasformata anche in vera e propria cultura aziendale, dal momento che i premi di produzione sono stati ancorati a concetti qualitativi condivisi da tutti, quali il contenimento
degli scarti, la velocità media delle rotative, i volumi prodotti e via dicendo. La stessa flessibilità, per quanto riguarda l’area di preparazione, è stata - successivamente ai primi investimenti - adottata per la produzione di lastre. Più edizioni, più testate, maggior foliazione a colori e minori tirature comportano un significativo aumento del fabbisogno giornaliero di lastre: a questa necessità provvedono quattro linee di CtP Agfa Polaris, due a luce laser verde e due equipaggiate con il nuovo diodo violet. Quest’ultimo, di più recente introduzione, ha portato, nelle valutazioni dei tecnici dello stabilimento, un aumento di qualità - anche se quella offerta dal laser a luce verde era già assolutamente soddisfacente - ed una sensibile riduzione dei costi di manutenzione. Le linee installate utilizzano lastre fotopolimeriche che, una volta incise e sviluppate, sono avviate in automatico su otto postazioni in linea tramite un sistema di
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TecnoMedia Un particolare della linea di inserimento del CSQ
smistamento-punzonatura e piegatura Nela, a sua volta dotato di strumenti di controllo automatici basati su microcamere. Per la trasmissione dei due quotidiani si utilizza un workflow Intellinet al quale è stata di recente affiancata la nuova soluzione Arkitex d’Agfa. “Stiamo anche utilizzando” spiega De Cian “un sistema FTP per sfruttare Internet come repository per le pagine dei periodici che ci sono inviate lungo un periodo che può essere anche d’alcuni giorni”. Da internet si possono scaricare ed avviare sull’impianto Ctp nei momenti liberi, guadagnando ulteriormente in flessibilità. E a ben guardare, il sistema FTP d’Internet è una sorta di soluzione “on line” per l’impiego del secondo principio organizzativo progettuale adottato dallo stabilimento: il disaccoppiamento dei cicli produttivi. … il disaccoppiamento del ciclo produttivo Non c’è dubbio alcuno che le funzioni di finissaggio giochino un ruolo strategico molto diverso fra i prodotti commerciali e i quotidiani: spesso e volentieri del tutto trascurabili per i secondi, sono invece una delle chiavi del successo per i primi. Il CSQ, nato per essere uno stabilimento multi prodotto, ha deciso di puntare fin dai esordi su una tecnologia in grado di disaccoppiare le fasi della stampa da quelle del finishing/inserimento/ spedizione. Le soluzioni adottate sono state tutte fornite dalla Müller Martini, una delle società mondiali leader nel settore del finishing commerciale ed editoriale, che da alcuni anni ha sviluppato soluzioni “su misura” anche per l’industria dei giornali. Il CSQ ha, infatti, deciso di adottare, oltre
alle macchine per svolgere le fasi industriali finali di lavorazione degli stampati, la “filosofia” Müller Martini per l’inserimento, basata sulla tecnologia FlexiRoll, in altre parole “polmoni” dove sono stoccati in tempo reale i prodotti - inserti, testate specializzate, etc.. - da avviare solo successivamente al finissaggio ed alla spedizione. I vantaggi di “disaccoppiare” i cicli produttivi industriali, la stampa in rotativa e tutto ciò che segue, sono particolarmente evidenti in uno stabilimento multiprodotto, dove l’obiettivo quotidiano è sempre quello di ottimizzare turni di produzione e prodotti in linea. Il CSQ ha investito progressivamente nell’area del finishing e oggi si trova a disporre di due linee inseritrici con sei linee pacchi e fascettatrici automatiche, tre linee abbonati della Sitma ciascuna con due stazioni d’alimentazione per inserti, una linea di taglio trilaterale e due trasportatori a pinze - uno ciascuno per ogni rotativa - con cucitura in rotativa. Tutto l’impianto è stato fornito dalla Müller Martini, che ha installato al centro del layout un sistema d’inserimento basato sui buffer FlexiRoll che costituiscono la “frizione industriale” del ciclo produttivo. Il risultato? Il CtP ha i propri tempi di produzione, le rotative girano a loro volta secondo il piano giornaliero e tutto quanto è prodotto - con o senza inserti nel corpo principale - e a mano a mano che le copie escono alle pieghe si decide se avviarle alla ribalta direttamente, indirizzarle ad altre lavorazioni e stoccarle sui buffer FlexiRoll per reinmetterle in linea successivamente. I prossimi sviluppi? E’ facile immaginare che saranno in linea con l’evoluzione del mercato, a cominciare da quello del full color per il quale, fanno osservare i responsabili del CSQ, ai due lati delle rotative sono già disponibili spazi per introdurre nuove torri colore. Niente è stato ancora deciso, ma non si sa mai…
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Un Computer to Plate a controllo remoto per La Provincia di Cremona Il quotidiano lombardo si produce attraverso un flusso di lavoro pilotato in ogni sua fase da una consolle in remoto installata presso la sede centrale del giornale. Passo dopo passo le pagine del giornale sono incise direttamente su lastra panoramica nel corso di un processo dove l’unità CtP è un terminale del tutto automatico, dove gli operatori intervengono solo per la sistemazione d’eventuali inconvenienti meccanici lungo la linea. La stagione degli investimenti in tecnologie per l’incisione diretta delle lastre per la stampa offset non si arresta. La Provincia di Cremona ha avviato in produzione una nuova unità CtP con lastre di gran formato per la produzione del quotidiano lombardo, in grado d’alimentare anche i prodotti realizzati dal centro stampa su macchina piana, sia in conto proprio sia in conto terzi. Il layout sviluppato dal giornale presenta due caratteristiche di notevole interesse dal punto di vista tecnico: l’unità, installata presso il centro stampa, è interamente gestita in remoto da un workflow pilotato dai tecnici tramite una stazione di lavoro situata nell’edificio centrale della redazione e tipografia, situato ad alcuni chilometri di distanza; il CtP è la prima unità della FujiFilm per l’incisione diretta delle lastre installata presso un giornale quotidiano in Italia. TecnoMedia ne ha parlato con Danio Azzali, responsabile delle tecnologie di prestampa del quotidiano cremonese. Un CtP per semplificare Sette uscite la settimana, due edizioni – città e Crema – 28.000 copie di diffusione, una foliazione media di 44 pagine con una capacità massima, garantita dalla rotativa Goss Community dello stabilimento alle porte di Cremona, di 64 pagine delle quali 16 a colori: questa in sintesi la “carta d’identità” della Provincia, quotidiano di Cremona. La SEC, società editrice, realizza anche altri prodotti collegati al giornale: Più, settimanale locale d’approfondimento con ampio spazio dedicato a temi d’interesse nazionale ed un occhio di riguardo alla moda, magazine specializzati, con caden-
za di solito mensile, focalizzati su università, fiere, eventi di rilevanza nazionale, temi dedicati alla formazione professionale ed alla scuola. A questi si aggiungono due testate gratuite d’annunci economici, Freepress, distribuite con il giornale il giovedì ed il venerdì, e a disposizione dei lettori nei contenitori dislocati a Cremona e Crema negli altri giorni della settimana: rispettivamente 32 e 16 pagine di foliazione, con un ampio ricorso al colore. Il centro stampa, situato a circa due chilometri di distanza dalla redazione e dagli uffici tecnici centrali del quotidiano, provvede anche alla produzione di prodotti in conto terzi. Due quotidiani, La Voce di Mantova e Ultime notizie di Reggio Emilia, due settimanali, Alto Milanese e Il Lunedì di Pavia, un quindicinale, Lodi e dintorni, e poi altri prodotti a più lunga periodicità. Completano il quadro Il Corriere Agricolo, quindicinale organo ufficiale di Federlombarda, il quindicinale Mondo Agricolo e i mensili Agricoltura Nuova e Unalat, entrambi organi della Confagricoltura. Il centro stampa, dove una macchina piana affianca la rotativa per quotidiani, devono quindi fare fronte ad una significativa mole di lavoro, e gestire numerosi prodotti fra loro molto diversi. Dal 2000, anno dell’entrata in funzione dello stabilimento alle porte di Cremona, l’editore ha avviato una serie d’investimenti lungo tre direttrici principali: ottenere tempi di lavorazione sempre più rapidi, migliorare la qualità globale del prodotto stampato e semplificare al massimo il flusso di lavoro. Il primo passo è stato l’acquisto d’unità computer to film, tutt’ora in funzione, e successivamente l’introduzione di un computer to plate di gran formato collegato ad un nuovo flusso di lavoro.
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Un Computer to Plate a controllo remoto per La Provincia di Cremona
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TecnoMedia In alto. Il responsabile delle tecnologie di prestampa Danio Azzali accanto alla postazione per il controllo in remoto del flusso di lavoro CtP In basso. Una schermata del software di imposition del Ctp controllato in remoto
“I perché della scelta del Ctp sono presto detti”spiega Danio Azzali a TecnoMedia – “tempi di produzione lastre più veloci rispetto al passaggio attraverso la pellicola, una migliore qualità di stampa ed un sensibile progresso in direzione di rendere il flusso produttivo più snello ed efficiente”. La scelta dell’unità per l’incisione diretta delle lastre è caduta, dopo una puntuale analisi di mercato, su una linea Luxell P 9600 di FujiFilm, una macchina che ha avuto un gran successo di vendita negli Stati Uniti e che, per il nostro Paese, rappresenta l’esordio delle installazioni CtP nei quotidiani per il colosso dell’industria grafica nipponica. A rigore, il Luxell P 9600 non è una macchina specializzata in quotidiani, ma offre il vantaggio, giudicato decisivo dall’editore in vista anche di una futura crescita d’attività industriali, di poter lavo-
rare fino a cinque formati lastra contemporaneamente, come dire una garanzia di flessibilità per uno stabilimento dove già oggi si gestiscono diversi formati sia in proprio sia in conto terzi. La linea installata dispone di un sistema completamente automatico di caricamento per lastre di gran formato, per le quali FujiFilm ha sviluppato, su specifiche dell’editore, un sistema di punzonatura in linea ad hoc per le necessità della produzione della Provincia. Dal CtP possono uscire lastre sia indirizzate alla stampa su macchina rotativa sia a macchina a foglio, per la quale tuttavia è ancora in uso il sistema di fotoformatura Computer to Film Luxell F 9000, sempre di FujiFilm. Dalla linea automatica CtP esce ogni novanta secondi una lastra in formato panorama con quattro pagine della Provincia: “ottima qualità e, grazie al numero ridotto di passaggi di lavorazione, minori probabilità d’errori commenta Azzali. L’introduzione del CtP ha reso necessario, quando ancora molta pubblicità arrivava su pellicola, di dotarsi di un sistema per la digitalizzazione degli annunci, e nella sede centrale del quotidiano ha fatto la sua comparsa uno scanner Lanovia 550 di FujiFilm dotato di doppia funzione descreening, per la deretinatura degli impianti pubblicitari, soprattutto utile per le campagne nazionali, e di copy-dot. Il progressivo passaggio del flusso d’annunci da supporti analogici a formati digitali ha di fatto ridotto l’uso di quest’unità per quanto riguarda il de-screening, ma resta comunque una garanzia di flessibilità al servizio di quanti, sempre meno, non possono rinunciare all’invio delle campagne pubblicitarie su supporti analogici. Resta invece sempre di grand’utilità la normale funzionalità di copy-dot per le quotidiane scansioni di fotografie – stampe e film positivi o negativi. Il flusso di lavoro a controllo remoto La seconda caratteristica dell’impianto di CtP installato alla Provincia è data dalla particolare configurazione del flusso di lavoro installato, il Celebra NT versione 5.3, dello stesso fornitore giapponese. L’edi-
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In alto. Lo scanner con funzione de-screening e copy dot In basso. Il CtP con lastre polimeriche di grande formato
installato al centro stampa della Provincia
tore ha compiuto una scelta molto precisa a riguardo: tutto il workflow, dal PDF all’incisione diretta della lastra, è pilotato in remoto dagli uffici centrali del quotidiano. Da qui, attraverso una consolle collegata in rete digitale alle unità in ricezione al centro stampa, gli operatori pilotano tutto il flusso di lavoro. Il prodotto, una volta chiuso in redazione, è distillato in formato PDF e da qui agganciato ai moduli d’imposizione e trasmissione del workflow. A mano a mano che le pagine vengono ricomponendosi sulle lastre in formata panorama, il Rip provvede ad una prima elaborazione e ad inviare i dati ad un plotter HP 1050 CM per la prova di stampa colore. Se tutto va come previsto, lo stesso operatore invia un secondo comando per la trasmissione al centro stampa dove, tramite il Celebra NT Rip Remote Control, avviene il rippaggio finale per l’incisione diretta della lastra. Contemporaneamente si elabora un secondo file che è inviato ad una unità plotter Epson 8600 che produce una prova colore finale simulando uno sfondo di colore grigio identico alla carta dove sarà stampato il prodotto. Qualora la testata sia avviata alla stampa su macchina piana lo stesso Rip provvede a generare una prova colore tenendo conto del diverso profilo dell’unità. Una seconda Epson è disponibile anche presso la sede del giornale per ulteriore verifica con simulazione dello sfondo colore grigio. Il sistema Celebra NT provvede infine a generare un file in formato CIP3 con il quale si trasferiscono on line alla rotativa i dati per la pre regolazione dei calamai d’inchiostrazione. Tutto il sistema di workflow, a sua volta, è collegato on line alla sede centrale della FujiFilm a Milano dove un servizio di tecnici specializzati garantisce la diagnostica telematica 24 ore su 24 ed è pronta ad intervenire in casi d’emergenza durante i picchi di produzione. La consolle installata presso la sede del giornale funzione con un sistema di simulazione tale per cui l’operatore, quando muove il mouse sullo schermo, è come se lo muovesse fisicamente sull’unità di ricezione in remoto, con il vantaggio, per tutti, di poter concentrare le risorse specializzate in un unico ambiente di lavoro. Nel caso, peraltro molto raro, di un qualsivoglia intoppo meccanico all’incisione diretta delle lastre, il personale del centro stampa è sempre pronto ad intervenire. “Per quanto riguarda i sistemi di controllo in linea” – aggiunge Azzali – il sistema Celebra dispone del software Pit Stop che segnala per tempo eventuali
difetti dei PDF che arrivano da fuori – in modo particolare la pubblicità - rifiutandosi, contemporaneamente, di accettarlo all’interno del modulo d’imposition e risparmiando, in questo modo, tempo e … lastre a tutti. Le pagine distillate dal personale della Provincia non passano attraverso questo modulo specifico, ma il sistema dispone comunque d’altri strumenti che impediscono di arrivare alla fase finale del workflow ed evitano la produzione di lastre difettose.
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Formazione professionale
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Nuovi strumenti per la formazione continua: il ruolo di Fondimpresa Istituiti con la legge finanziaria del 2003, i Fondi interprofessionali per la formazione continua hanno concretamente iniziato ad operare da alcuni mesi. Tra essi, il più importante è Fondimpresa, costituito da Confindustria e da Cgil - Cisl - Uil, al quale aderiscono anche Fieg ed Asig. TecnoMedia ha incontrato Michele Lignola, direttore generale di Fondimpresa.
La formazione continua dei lavoratori costituisce senza dubbio una delle risorse più importanti per lo sviluppo delle imprese industriali e dell’intero sistema-Paese, tanto più in una nazione come l’Italia che non può più, nel contesto dell’economia dell’Euro, fare leva sui bassi costi di produzione per competere sui mercati mondiali, ma deve necessariamente puntare sull’eccellenza, sulla tecnologia avanzata e sulla alta specializzazione; caratteristiche, queste, che non si possono ottenere prescindendo dalla qualità delle risorse umane. La formazione degli addetti, d’altra parte, viene vista troppo spesso come un puro costo anziché essere considerata per quello che è, ovvero un investimento produttivo destinato a generare ritorni economici ed a migliorare la competitività dell’azienda. Si aggiunga a ciò la struttura tipica delle imprese industriali italiane, di dimensioni medio-piccole, spesso scarsamente capitalizzate, e si avrà completo il quadro di un sistema nel quale la formazione degli addetti viene effettuata in maniera sporadica, estemporanea, spesso confusa con il puro e semplice “addestramento” sui macchinari di produzione. Qualcosa però si sta muovendo. La legge finanziaria del 2003, riprendendo e approfondendo le indicazioni contenute nella legge finanziaria del 2001, ha previsto la possibilità che ciascun settore dell’agricoltura, dell’industria, del terziario e dell’artigianato costituisca Fondi Paritetici per la formazione continua: strutture costituite congiuntamente dalle associazioni imprenditoriali e dai sindacati con il compito di istruire, coordinare, promuovere e finanziare progetti di formazione continua ad ogni livello: nazionale, settoriale, regionale e financo a livello di singola azien-
da. L’attività dei fondi viene finanziata con il contributo dello 0,30% che le aziende versano all’Inps sin dall’entrata in vigore della legge quadro 845 sulla formazione professionale del 1978 e che sino ad oggi è confluito in un fondo di rotazione gestito dal Ministero del Lavoro. In pratica, lo Stato sceglie di attribuire alle parti sociali la gestione diretta dei fondi pubblici destinati alla formazione dei lavoratori occupati, sino ad oggi gestiti direttamente e centralmente: un esempio raro in un paese dove il dirigismo economico non è mai veramente passato di moda. Attualmente esistono dieci fondi interprofessionali. Di questi il più importante è Fondimpresa, costituito da Confindustria e dai sindacati confederali nazionali Cgil, Cisl e Uil ed al quale hanno recentemente aderito anche Fieg ed Asig. Di Fondimpresa è direttore generale Michele Lignola, napoletano, 50 anni, una vecchia conoscenza dell’industria dei quotidiani: tra il 1989 e il 1995 è stato infatti direttore del personale de Il Mattino, e tra il 1995 e il 1997 ha ricoperto lo stesso incarico presso La Repubblica. Nel 1997 ha assunto la carica di direttore generale dell’Unione Industriale di Napoli, che ha mantenuto sino allo scorso maggio 2004, quando ha assunto l’incarico a Fondimpresa. Avvocato Lignola, quali novità determinano i Fondi Interprofessionali nello scenario italiano? La funzione dei Fondi è quella di aiutare le imprese di qualunque settore economico ad investire nella formazione e nell’aggiornamento del proprio personale dipendente, attraverso la realizzazione di programmi di formazione di carattere nazionale, territoriale e anche a livello di singola azienda.
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Michele Lignola, direttore generale di Fondimpresa
ti versati, trasferiti dall’Inps e disponibili per la realizzazione di attività di formazione. Tutto questo quando il sistema sarà “a regime”…
Quali sono, sotto questo aspetto, le differenze rispetto al passato? La differenza fondamentale sta nel fatto che la formazione continua può essere effettuata in un quadro certo, semplice, con meccanismi rapidi ed efficienti. In estrema sintesi, i Fondi consentono di redistribuire al sistema produttivo, sotto forma di formazione effettiva, quello 0,30% di contributi che le aziende versano all’Inps previsto dalla legge del 1978 sulla formazione professionale e che sino ad oggi confluiva in un fondo di rotazione gestito dal Ministero del Lavoro.
La realizzazione di un meccanismo come quello di un Fondo interprofessionale, tanto più se si rivolge ad una quantità di aziende così grande come quella del “sistema Confindustria”, ha presentato e continua a presentare aspetti critici che vanno soppesati e messi a punto con grande attenzione. Pensi soltanto alle difficoltà tecniche insite nel dover mettere a punto un sistema informativo in grado di gestire decine e decine di migliaia di posizioni aziendali individuali, con le entrate rappresentate dai versamenti Inps e le uscite costituite dalle spese per i piani formativi, ed in grado di scambiare grandi moli di dati con gli altri soggetti coinvolti dal sistema: il Ministero del Lavoro, titolare dell’attività di monitoraggio e controllo, le banche, che devono erogare i finanziamenti on line, gli Organismi Bilaterali Regionali, chiamati a valutare le proposte di attività. Per non dimenticare l’ente di previdenza, che deve fornirci, con precisione e tempestività, la lista delle aziende iscritte ed i corrispondenti versamenti.
Nessun costo aggiuntivo per le aziende? Assolutamente no. L’azienda che decide di aderire al Fondo si limita ad indicare all’Inps, in sede di presentazione della denuncia retributiva con il modello Dm/10, il codice del Fondo al quale far “girare” i propri contributi; diversamente, l’azienda continuerà comunque a versare lo 0,30% dovuto che, come è avvenuto sino ad oggi, confluirà nel fondo di rotazione. E’ in questo modo che le aziende accumulano progressivamente denaro utilizzabile per attività formative? Esattamente. Fondimpresa agirà come una vera e propria “banca formativa”: quando il sistema sarà a regime, ogni azienda aderente avrà accesso al proprio estratto conto che riporterà l’ammontare dei contribu-
Quindi, oltre alle difficoltà tecniche ci sono difficoltà di altra natura? Le faccio un paio di esempi. Sino a tutt’oggi, non siamo ancora riusciti ad avere da Inps la lista delle aziende che hanno aderito a Fondimpresa e che pertanto, dal gennaio di quest’anno, stanno accumulando risorse per la formazione continua. Stiamo inoltre discutendo, sempre con Inps,sulle modalità con le quali il contributo debba essere trasferito ai Fondi, posto peraltro che il Ministero del Lavoro, sulla base di una sua interpretazione della legge 144/99, ritiene che il contributo trasferibile sia pari, nei fatti, a circa lo 0,20% anziché lo 0,30%. Bisogna considerare che i Fondi interprofessionali sono una istituzione del tutto nuova nel panorama italiano; nuovo è soprattutto il meccanismo in base al quale lo Stato assegna direttamente alle
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Fondimpresa: che cos’è, come aderire Fondimpresa è il più importante tra i Fondi interprofessionali per la formazione continua, strutture paritetiche composte da associazioni imprenditoriali e sindacali con l’obiettivo di finanziare piani di formazione continua per i lavoratori, utilizzando a tal fine lo 0,30% dei contributi previsto dalla legge-quadro del 1978 sulla formazione professionale. Ad oggi sono stati costituiti dieci fondi interprofessionali, tre dei quali riguardano i dirigenti: • • •
Fondimpresa (Industria) - Confindustria, Cgil, Cisl, Uil Fondo Formazione PMI (Industria, piccole e medie imprese) - Confapi, Cgil, Cisl, Uil FOR.TE (Terziario, comparti del commercio–turismo–servizi, creditizio-finanziario, assicurativo e logistica– spedizioni–trasporto) - Confcommercio, Abi, Ania, Confetra, Cgil, Cisl, Uil
• • • •
FON.TER (Terziario, comparti turismo e distribuzione-servizi) - Confesercenti, Cgil, Cisl, Uil FART (Artigianato, Piccole e medie imprese) - Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai, Cgil, Cisl, Uil FONCOOP (Cooperazione) - A.G.C.I., Confcooperative,Legacoop, Cgil, Cisl., Uil FONDOPROFESSIONI (Studi professionali e aziende ad essi collegate) - Consilp, Confprofessioni, Confedertecnica, Cipa, Cgil; Cisl; Uil
• •
Fondirigenti (Dirigenti Industria) - Confindustria, Federmamager FON.DIR (Dirigenti Terziario, comparti del commercio–turismo–servizi, creditizio-finanziario, assicurativo e logistica–spedizioni–trasporto) - Confcommercio; Abi; Ania; Confetra; Fendac; Federdirigenticredito; Sinfub; Fidia
•
FONDO DIRIGENTI PMI (Dirigenti Piccole e medie imprese industriali) Confapi; Federmanager
L’adesione a Fondimpresa è facoltativa: l’azienda che decide di aderire (che non necessariamente deve essere aderente a Confindustria), lo comunica all’Inps in sede di dichiarazione DM/10, inserendo la dicitura “Adesione Fondo” seguita dal codice specifico di Fondimpresa (FIMA) e dal numero dei dipendenti. Ricevuta la comunicazione, l’Inps inizierà a trasferire al fondo lo 0,30% dei contributi versati mensilmente dall’azienda, a partire dal 1 gennaio dell’anno successivo se l’adesione è avvenuta entro il mese di luglio, altrimenti a partire dal 1 gennaio dell’anno dopo. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito del fondo (www.fondimpresa.it).
parti sociali la gestione di fondi considerati ancora pubblici nonostante provengano dalle imprese, privandosi di un potere che sino ad oggi ha gestito in prima persona. Tutto ciò può comportare difficoltà momentanee, che devono essere affrontate e risolte in un’ottica di leale collaborazione tra le istituzioni e i Fondi.
no risorse assegnate direttamente dal Ministero del Lavoro, proporzionalmente alle dimensioni ed alla rappresentatività dei Fondi stessi o, meglio dei sistemi associativi di riferimento. A Fondimpresa sono stati assegnati complessivamente 73,75 milioni di euro. Di questi, 48 milioni di euro saranno utilizzati per il programma PISTE.
E quindi, in attesa che si mettano a punto questi aspetti, il meccanismo non si è ancora avviato?
Di cosa si tratta?
No, al contrario, il meccanismo è già operativo: intanto le aziende che hanno effettuato l’iscrizione a Fondimpresa entro il 30 giugno 2003 stanno già accumulando i contributi dal gennaio di quest’anno, quelle che si iscrivono entro il 31 luglio 2004 a partire dal gennaio 2005; queste disponibilità diventeranno spendibili non appena avremo messo a punto i meccanismi ai quali accennavo poc’anzi; ma nell’attesa che la fase ordinaria si avvii, è in pieno svolgimento la fase di start-up, nel corso della quale i Fondi utilizza-
PISTE è l’acronimo di Programmi di Preminente Interesse Settoriale e Territoriale. Si tratta di una iniziativa che si propone, offrendo la possibilità di finanziare i programmi formativi di tutte le aziende italiane, anche se non iscritte a Fondimpresa, di coinvolgere il maggior numero possibile di imprese, con particolare attenzione alle realtà del Mezzogiorno ed alle tematiche riguardanti la salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori, la responsabilità sociale delle aziende, la tutela dell’ambiente. I progetti verranno
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assegnati sulla base di avvisi pubblici disponibili sul sito di Fondimpresa a partire dalla fine di luglio. I requisiti necessari per l’ammissibilità delle domande di gara saranno l’accordo fra le parti sociali che identifichi gli obiettivi formativi che il progetto deve traguardare, e la comprovata disponibilità delle imprese interessate a partecipare alle attività di formazione ed ad assumersi gli obblighi derivanti da tale impegno.
Terminata l’istruttoria, il consiglio di amministrazione del Fondo delibererà in merito e comunicherà per iscritto, al responsabile, l’esito dell’istruttoria entro 45 giorni dal ricevimento del progetto. In mancanza di risposta entro il termine indicato, il Piano si intende approvato.
Torniamo alla fase “a regime”. Quale sarà il meccanismo tipo di accesso alle risorse del Fondo per la realizzazione di progetti formativi?
Dal punto di vista finanziario, l’azienda potrà presentare un piano sulla base del credito accumulato al momento della presentazione: le aziende che intendano realizzare in proprio, in forma singola o associata, attività formative, potranno richiedere il finanziamento dei piani formativi concordati, anche pluriennali, nel limite massimo del 70% del contributo annualmente versato. Altro requisito di natura finanziaria è che il valore complessivo del progetto debba superare del 50% l’importo del finanziamento richiesto. Entro trenta giorni dalla conclusione dell’intervento dovrà essere inviata a Fondimpresa una relazione sugli esiti dell’intervento, corredata dal relativo rendiconto finanziario. L’ultimo passaggio sarà costituito dalla rendicontazione contabile, che sarà convalidata direttamente da Fondimpresa.
Si diceva poc’anzi che le aziende accumuleranno risorse su un proprio “conto corrente” presso Fondimpresa. Di queste risorse, il 70% sarà direttamente a disposizione dell’azienda, il 22% verrà utilizzato per piani di tipo settoriale e territoriale, mentre il restante 8% coprirà il funzionamento degli uffici, l’attività di ricerca sugli scenari della formazione continua, ed un meccanismo di riequilibrio solidaristico per le aree più svantaggiate. Il piano finanziario depositato presso il Ministero del Lavoro prevede, per il biennio 2004-2005, un totale di 225 milioni di euro di risorse provenienti dallo 0,30% versato dalle aziende iscritte a Fondimpresa. Quali sono i requisiti tecnici perché un piano formativo possa essere finanziato da un fondo interprofessionale? La caratteristica fondamentale che il piano deve avere è la bilateralità: i Piani formativi dovranno infatti essere concordati e sottoscritti dalle rappresentanze delle imprese e dei lavoratori. Per il resto, c’è ampia libertà di azione nell’organizzazione delle attività: i Piani possono infatti essere presentati dalle imprese in forma singola o associata, senza la necessità di formalizzare l’eventuale associazione di imprese. L’istruttoria sulle proposte sarà realizzata da Fondimpresa e dalle sue articolazioni territoriali, ovvero gli Organismi Bilaterali Regionali.
Ci sono plafond di spesa e vincoli economici per i progetti formativi?
Con i Fondi Interprofessionali si apre una pagina nuova nella politica della formazione professionale del nostro paese. Quali ritiene che siano oggi, in conclusione, le priorità da affrontare per dare a questo nuovo strumento la possibilità di realizzare gli obiettivi per i quali è stato creato? L’esigenza primaria è senza dubbio il raccordo tra la programmazione pubblica ed i Fondi Interprofessionali. Occorre che tutti i soggetti che, a vario titolo, hanno competenze in materia di formazione, il Ministero del lavoro, le Regioni, i Fondi stessi, cooperino in maniera leale e senza invasioni di campo, con l’obiettivo comune di elevare il patrimonio culturale e professionale dei lavoratori e, così facendo, di accrescere la competitività del nostro sistema-Paese.
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Mobbing: se ne parla tanto...
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Affrontiamo il tema del mobbing per comprendere la corretta portata di un vocabolo che nel corrente linguaggio viene utilizzato spesso in modo impreciso e per chiarire come dottrina e giurisprudenza, in assenza di norme che regolino la fattispecie, affrontino la questione. Venuto alla ribalta di recente, il tema del mobbing ha suscitato l’immediato interesse e la comprensibile curiosità di tutte le parti sociali. Spesso capita che un lavoratore, erroneamente convinto di essere vittima di condotte di mobbing, intraprenda costose vie legali volte ad ottenere il risarcimento dei danni patiti, il cui esito si rivela negativo. In effetti “mobbing” è ormai un vocabolo di uso comune e molto in voga, ma sovente erroneamente interpretato ed impropriamente utilizzato. Purtroppo nessun atto normativo dà una precisa definizione di questo termine. Per intuire il corretto significato di esso occorre rifarsi alla sua etimologia, sapendo che deriva dal verbo inglese “to mob”: assalire, aggredire, accerchiare; tale verbo, in etologia, indica i comportamenti tenuti dal branco al fine di estromettere un elemento facente parte di esso. Le scienze psicologiche e psichiatriche La prima definizione di mobbing è stata data, verso la metà degli anni ottanta, in seguito a studi psicologici e psichiatrici ed essa lo indica come terrore psicologico sul posto di lavoro (Hans Leymann) o anche come “una situazione lavorativa di conflittualità sistematica, persistente e in costante progresso in cui una o più persone vengono fatte oggetto di azioni ad alto contenuto persecutorio da parte di uno o più aggressori in posizione superiore, inferiore o di parità, con lo scopo di causare alla vittima danni di vario tipo e varietà; il mobbizzato si trova nell’impossibilità di reagire adeguatamente a tali attacchi e a lungo andare accusa disturbi psicosomatici, relazionali e dell’umore che possono portare anche a invalidità psicofisiche permanenti di vario genere e percentualizzazione” (Herald Ege). Secondo le teorie di Ege i comportamenti “mobbizzanti” possono essere suddivisi in cinque categorie: aggressioni alle relazioni (per esempio costanti interruzioni del discorso, biasimi e riprovazioni continue), emarginazione (come l’ignorare l’individuo o porre divieti di parlare con lui), mutamenti di mansioni (attribuzione di incarichi assurdi o al di sotto delle ca-
pacità del lavoratore, revoca di qualsivoglia mansione, eccetera), offese alla reputazione (per esempio insinuazioni, denigrazioni, pettegolezzi, turpiloquio, mortificazioni), violenza o minacce di violenza (come atti o minacce di violenza fisica o a sfondo sessuale). Il mobbing, infine, è suddiviso in due tipologie: il mobbing verticale o bossing, che si verifica quando i comportamenti in esame sono tenuti da un superiore verso un dipendente sgradito al fine, per esempio, di costringerlo a dare le dimissioni; il mobbing orizzontale, che si determina quando più colleghi volontariamente escludono uno di loro dal gruppo, per esempio per il bisogno inconscio di scaricare le tensioni createsi sul lavoro. Alcune definizioni La giurisprudenza, trovandosi a giudicare in una situazione di assenza di norme specifiche, ha dovuto adottare definizioni di mobbing per potersi pronunciare circa le fattispecie concrete. Analizzandone alcune si nota qualche differenza. Il Tribunale di Forlì (sent. 15 marzo 2001, in Dir. Lav., 2001, II, 477) ha invitato a evitare generalizzazioni e quindi a considerare sussistente il mobbing “solo ed in quanto determinate condotte presentino i requisiti richiesti dalla psicologia del lavoro internazionale (Leymann) e nazionale (Ege)”, mentre qualora sussista un caso simile, esso darà origine a un risarcimento a diverso titolo. Quindi, basandosi sulla scienza della psicologia del lavoro, tale sentenza ha definito mobbing “quel comportamento, reiterato nel tempo, da parte di una o più persone, colleghi o superiori della vittima, teso a respingere dal contesto lavorativo il soggetto “mobbizzato” che a causa di tale comportamento in un certo arco di tempo subisce delle conseguenze negative anche in ordine fisico da tale situazione’. Inoltre, partendo da quelle elaborate da Ege, la pronuncia ha elencato le categorie di mobbing esistenti e le loro conseguenze sulla vittima. Tali categorie, comunque, si realizzano quando le condotte vanno oltre la cosiddetta “condizione zero” di conflitto psicologico normale ed
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accettato. La Corte Costituzionale (sent. 359/2003, 19/12/ 2003) ha rimarcato la definizione che del mobbing dà la sociologia: un complesso fenomeno consistente in una serie di atti o comportamenti vessatori, protratti nel tempo, posti in essere nei confronti di un lavoratore da parte dei componenti del gruppo di lavoro in cui è inserito o dal suo capo, caratterizzati da un intento di persecuzione ed emarginazione finalizzato all’obiettivo primario di escludere la vittima dal gruppo. La sentenza specifica che le condotte dei soggetti attivi possono essere commissive od omissive ed estrinsecarsi sia in atti giuridici veri e propri sia in semplici comportamenti materiali. Tutti questi comportamenti, se esaminati singolarmente, possono essere leciti, legittimi o irrilevanti dal punto di vista giuridico, ma acquisiscono comunque rilievo quali elementi della complessiva condotta, caratterizzata nel suo insieme dall’effetto e, secondo alcuni, dallo scopo di persecuzione ed emarginazione. Sul soggetto passivo (la vittima), prosegue la sentenza, le conseguenze che si riverberano da tali condotte possono essere varie e determinare l’insorgenza di diversi disturbi, di patologie psicotiche, le dimissioni o il licenziamento pur in assenza di disturbi fisici o psichici, l’adozione da parte della vittima stessa di condotte giuridicamente rilevanti, anche illecite, come la reazione ai comportamenti dei soggetti attivi. Interessante è la sentenza 18 dicembre 2002 del Tribunale di Torino (in Gius, 2003, 21, 2463), che, dopo aver fornito un chiaro e completo panorama dei vari contributi esistenti circa questo fenomeno, indica come mobbing un processo o progresso di violenza da una parte e di sofferenza dall’altra, costituito da quella “serie ripetuta e coerente di atti e comportamenti materiali che trovano una ratio unificatrice nell’intento di isolare, di emarginare, e fors’anche di espellere, la vittima dall’ambiente di lavoro” che vede l’insieme dei singoli comportamenti discriminatori in escalation e “legati da un’unica strategia ben finalizzata e non lasciata agli umori del momento”. Tale sentenza, inoltre, specifica che “compito dell’interprete sarà quello di ricostruire la vicenda lavorativa ed umana nel suo insieme, e di collocare in essa i vari passaggi, sia gli stessi si concretizzino in atti di rilevanza negoziale, sia invece che gli stessi rappresentino meri comportamenti materiali, non autonomamente sanzionabili, o non tali da comportare di per sé soli la reazione dell’ordinamento. ... bisognerà saper leggere tutta la vicenda nel suo insieme, ed in essa collocare anche comportamenti formalmente legittimi, da un punto di vista oggettivo, i quali però assumono un significato diverso perché “tap-
pe” di una strategia prefigurata”. Altra importante osservazione rinvenibile nella pronuncia in esame riguarda l’esclusione di qualsiasi rilevanza, ai fini del riconoscimento del danno patito, delle condizioni soggettive della vittima (come peculiarità soggettive, particolare fragilità e sensibilità emotiva, suscettibilità o sensibilità individuali, sue precedenti sofferenze per alterazioni fisiche o psichiche). A tali condizioni soggettive “non potrà mai farsi riferimento al momento di valutare la responsabilità del datore di lavoro” per i propri comportamenti; esse potranno essere eventualmente prese in considerazione “al momento dell’accertamento medico-legale degli effetti patologici della condotta e della lesione effettiva al ... bene-salute, ma non al momento precedente e pregiudiziale della ricostruzione della fattispecie illecita”. Ciò che rileva, sottolinea inoltre la sentenza, non è la nozione di “violenza” codicistica (artt.1434 e 1435 c.c., riguardanti l’annullabilità dei contratti per violenza), in quanto “nel caso della persecuzione psicologica sul posto di lavoro, non è in discussione la libertà negoziale del soggetto che ne è stato fatto vittima, quanto la voluta aggressione alla sfera personale del lavoratore, bene questo tutelato dalla Carta Costituzionale e dalla norma ordinaria dell’art. 2087 c.c.”. Con riferimento alla fattispecie cui si riferisce, infine, la sentenza in esame ha ritenuto non sussistere il mobbing per varie ragioni, tra le quali una ci sembra da sottolineare: il giudice ha considerato che nella fattispecie concreta si fosse determinata non una situazione di “atteggiamento ostile unilateralmente diretto dai colleghi nei confronti della vittima prescelta, ma una situazione di conflittualità, reciprocamente alimentata, che indubbiamente rendeva difficile la vita in ... ambiente di lavoro, ma che non può ... essere interpretata in senso unidirezionale. ... la signora ... non aveva certo gli atteggiamenti della vittima”. Malattia o infortunio Solitamente, in caso di mobbing, l’evento si instaura per causa lenta, progressiva e graduale ed è, quindi, possibile considerarlo come malattia professionale. Più raramente l’evento consiste in una patologia improvvisa e violenta (per esempio un infarto) ed è perciò qualificabile come infortunio sul lavoro. Nell’ambito dell’assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali, quella causata da mobbing è senz’altro risarcibile. Infatti, mentre in precedenza si riteneva che fossero risarcibili soltanto le “malattie tabellate”, successiva-
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mente la Corte Costituzionale (sent. n.179, 18 febbraio1988, in Foro Italiano, 1988, I, 1031) ha esteso la tutela assicurativa a qualunque malattia di cui si provi la causa di lavoro. Nel dicembre del 2003, inoltre, l’Inail ha emanato la Circ. n. 71 sui disturbi psichici da costrittività organizzativa sul lavoro, con la quale ha espressamente fatto rientrare nel rischio coperto dall’assicurazione tali situazioni ed ha elencato sia i fattori più ricorrenti che le causano (svuotamento delle mansioni, non assegnazione di strumenti di lavoro, ripetuti trasferimenti ingiustificati, inadeguatezza strutturale e sistematica delle informazioni sull’attività di lavoro, esclusione reiterata del lavoratore dalle attività formative, esercizio esasperato delle forme di controllo, eccetera), sia i fattori e le dinamiche che comunemente, invece, le escludono (nuova assegnazione, trasferimento, licenziamento e fattori organizzativi e gestionali legati al normale svolgimento del rapporto di lavoro, le dinamiche psicologico/relazionali comuni sia sul lavoro sia nella vita comune come conflittualità interpersonali, difficoltà relazionali, eccetera). Dichiarata incostituzionale l’unica legge esistente Oggi non esistono leggi specifiche valide anche per il settore privato: c’è solo una direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri (24 marzo 2004, in G.U. 5/4/2004 n.80), destinata alla Pubblica Amministrazione e volta a fornire indicazioni per accrescere il benessere organizzativo. L’unica norma che delineava e disciplinava espressamente il mobbing era una legge della Regione Lazio, la L. Reg. 16/2002. Tale atto forniva la definizione di mobbing e alcuni esempi di comportamenti che potevano determinarlo (art. 2); indicava la possibilità di iniziative da parte degli organi paritetici di cui all’art. 20 D.Lvo 626/1994 finalizzate al miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori (art. 3); statuiva l’istituzione di centri di assistenza al lavoratore, i quali, quando avessero accertata la sussistenza di elementi atti a determinare il mobbing, avrebbero potuto assumere, su richiesta del lavoratore, iniziative giuridiche o di sostegno psicologico in sua difesa (art.4); prevedeva iniziative da parte degli enti locali riguardanti l’informazione sul mobbing, la sua prevenzione e la possibilità di introdurre tali argomenti in sede di contrattazione collettiva (art. 5); istituiva l’Osservatorio Regionale per lo studio e il monitoraggio del fenomeno del mobbing,
al quale il lavoratore avrebbe potuto rivolgersi se non soddisfatto da quanto fatto dai centri di assistenza (art. 6); individuava stanziamenti alle ASL per l’istituzione degli Osservatori e per le iniziative degli enti locali (art. 7). La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima tale legge, la quale “si fonda sul presupposto - da ritenere in contrasto con l’assetto costituzionale dei rapporti Stato/Regioni - secondo cui queste ultime, in assenza di una specifica disciplina di un determinato fenomeno emergente nella vita sociale, abbiano in via provvisoria poteri illimitati di legiferare. ... Ciò non esclude che le Regioni possano intervenire con propri atti normativi, anche con misure di sostegno idonee a studiare il fenomeno in tutti i suoi profili e a prevenirlo o limitarlo nelle sue conseguenze. Deve, viceversa, ritenersi certamente precluso alle Regioni di intervenire, in ambiti di potestà normativa concorrente, dettando norme che vanno ad incidere sul terreno dei principi fondamentali, che è quanto si è verificato nel caso di specie. La legge ... contenendo nell’art. 2 una definizione generale del fenomeno mobbing che costituisce il fondamento di tutte le altre singole disposizioni, è evidentemente viziata da illegittimità costituzionale” (Corte Cost., sent. 359, sopra citata). Quanto concerne il tema del mobbing, esplicita la sentenza in esame, rientra nella competenza legislativa concorrente dello Stato e delle Regioni poiché fa parte della materia di ordinamento civile e di quella riguardante la sicurezza e salute sul lavoro. Inoltre, la Corte ha specificato che, nonostante l’assenza di un atto normativo specifico, la giurisprudenza è stata in grado di pronunciarsi più volte in casi riguardanti il mobbing, richiamandosi prevalentemente all’art. 2087 c.c. (Tutela delle condizioni di lavoro). Data l’esistenza di norme cui è comunque possibile fare riferimento, alcuni evidenziano addirittura il rischio di un eventuale intervento legislativo specifico sul mobbing, che potrebbe introdurre la previsione di nuove fattispecie penali “con previsioni di condotta caratterizzata più dal “fine” che dalla tipizzazione dei comportamenti tenuti, creando pericolosi spazi interpretativi proprio in ambito penale, dove la massima chiarezza del rapporto fra cittadino e dato normativo costituisce un fondamentale principio di civiltà giuridica” (C. Parodi, Una disciplina ..., op. cit., pag.V). Responsabilità civile e penale La persona riconosciuta responsabile di mobbing può essere condannata sia sotto il profilo penale sia sotto
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Mobbing: se ne parla tanto
Novità all’Ifra Expo di Amsterdam: le sessioni “stop and go” XML, AdsML, eNews, MINDS, Moblogging; sono alcune tra le sigle più “alla moda” nell’industria dei quotidiani, di cui molto si parla e che sono probabilmente destinate a modificare non poco il sistema di produzione dei giornali di qui a pochi anni. Da sempre, il luogo deputato per discutere delle ultime novità tecnologiche per l’industria editoriale è l’Ifra Expo di ottobre. Quest’anno, alle conferenze Excellence in production (12 e 13 ottobre) e Introduction to XML for newspaper managers (14 ottobre) si affianca un nuovo appuntamento, il NewsFloor: uno stand dove fermarsi tra una visita e l’altra agli agli espositori, raccogliere qualche idea nuova, ascoltare le testimonianze e le esperienze dei colleghi di altri paesi: una sorta di “sosta ai box”, per ricaricare il serbatoio tra un giro e l’altro al RAI Center di Amsterdam. Le sessioni, della durata di una-due ore, sono gratuite per i visitatori dell’Expo. A seguire, riportiamo il programma provvisorio: per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito dell’expo (www.ifraexpo.com).
11.00 h – 12.00 h
12.00 h – 13.00 h 13.00 h – 14.00 h 14.00 h – 15.00 h 15.00 h – 16.00 h
16.00 h – 17.00 h
17.00 h – 18.00 h
Martedì 12 Ottobre Da confermare
Mercoledì 13 Ottobre Moblogging (K. Northrup, Ifra) Best Practice: Cross- Best Practice: Cross- Best Practice: Crossmedia advertising (Ifra media advertising (M. media advertising (M. speaker) Stone, Ifra) Stone, Ifra) Offerto da Offerto da IPIX Offerto da IPIX IPIX Da confermare Benefits of digital Earning money with printing mobile services (Océ presentation) (S. Nordqvist, Ifra) NewsGear 2005 MINDS Project Benefits of digital (K. Northrup, Ifra) printing (Océ presentation) NewsML Benefits of XML Launch of AdsML 2.0 (IXIASOFT presentation) (IPTC panel Making Best Use of (Panel presentation by presentation) XML AdsML Consortium) (presented by T. Stewart, RivCom) Print standardisation Da confermare eNews Update (Panel of national (S. Nordqvist, Ifra) groups moderated by Ifra) Da confermare Da confermare
quello del risarcimento del danno biologico (danno all’integrità psicofisica della persona, che prescinde da ogni possibile rilevanza o conseguenza patrimoniale della lesione). Dal punto di vista penale, infatti, la maggior parte dei comportamenti riconducibili al mobbing costituiscono di per sé comportamenti già puniti dal codice penale (si pensi ai reati di lesioni, minacce, molestie, ingiurie, diffamazione, violenza privata) e da leggi speciali (come quella sulla riservatezza, lo Statuto dei lavoratori, la normativa sulla salute e sicurezza sul lavoro); sempre dal punto di vista penale, esisterebbe però un’ampia zona grigia, determinata dalla carenza legislativa specifica sul mobbing e costituita dai casi in cui alla vittima non derivino conseguenze apprezzabili dal medico legale come lesioni o malattia, ma soltanto malessere o stress. Dal punto di vista civilistico possono essere utili le norme del diritto del lavoro e l’art. 2043 c.c., norma generica che prevede il risarcimento dei danni per qua-
Giovedì 14 Ottobre Da confermare Best Practice: Crossmedia advertising (M. Stone, Ifra) Offerto da IPIX eNews Update (S. Nordqvist, Ifra) Da confermare Da confermare N/A
N/A
N/A
lunque fatto, doloso o colposo, che cagioni un danno ingiusto. Quest’ultima previsione viene in qualche modo a compensare l’impossibilità di condannare la condotta del soggetto attivo sulla base di norme penali nei casi in cui tale condotta non abbia determinato lesione o malattia (C.Parodi, Una disciplina in evoluzione, in Il mobbing, inserto di Amb. e sic., 2001, 19, II). Un’altra norma cui può ricorrere l’interprete è l’art.2103 c.c. (Mansioni del lavoratore) nel caso in cui il mobbing comprenda anche il demansionamento del dipendente. Nell’ambito specifico della sicurezza sul lavoro, si può ricorrere solo a norme generiche quali l’art.2087 c.c. (Tutela delle condizioni di lavoro: l’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro) e il D.Lvo 626/1994. Quest’ultimo all’art.3 detta le “misure generali di tutela”, tra le quali compaiono, per esempio, la
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Lunedì 11 Ottobre Da confermare
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programmazione della prevenzione mirando ad un complesso che integra in modo coerente nella prevenzione “le condizioni tecniche produttive ed organizzative” dell’azienda nonché l’influenza dei fattori dell’ambiente di lavoro (lett.d); il rispetto dei principi ergonomici nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, anche per attenuare il lavoro monotono e quello ripetitivo (lett.f). Tutti adempimenti diretti a eliminare disagio e stress lavorativi: si tratta di quegli obblighi che mirano alla realizzazione di una buona organizzazione e a definire i rapporti tra le varie figure professionali, nonché la comunicazione tra esse; implementare la partecipazione dei lavoratori e promuovere l’informazione e la formazione, dare maggior rilevanza alla figura del medico competente. Questi elementi contribuiscono a prevenire lo stress e il disagio lavorativo, a determinare un buon clima nell’ambiente di lavoro e a rilevare eventuali casi di mobbing. Anche il datore di lavoro che non ha posto in essere in prima persona la condotta di mobbing può essere chiamato a risponderne poiché ex art. 2087 c.c. egli è tenuto a garantire l’integrità psicofisica dei propri dipendenti e, quindi, a impedire e scoraggiare con efficacia contegni aggressivi e vessatori da parte di preposti e responsabili nei confronti dei rispettivi sottoposti (Trib. Torino, sent.16/11/1999, in Lavoro nella Giur., 2000, 361). La responsabilità discende dalla violazione del contratto? La giurisprudenza ha evidenziato come “il fatto che il mobbing sia stato oggetto di attenzioni sociologiche e anche televisive non lo rende insensibile alle regole che vigono in campo giuridico allorquando ad esso si vogliono collegare conseguenze in termini di risarcimento del danno. In questa prospettiva occorre che chi invoca tale fatto come produttivo di danno ne provi l’esistenza e ne dimostri la potenzialità lesiva’ (Trib. Milano, sent. 20/5/2000, in Resp. Civ. e Prev., 2001, 673). Ciò vale per l’onere del danno e del nesso causale. Per quanto riguarda gli ulteriori oneri di prova, è importante stabilire che tipo di responsabilità venga a determinarsi in capo all’agente. Infatti, a seconda dei casi, si riscontrano notevoli differenze pratiche: nell’ipotesi di responsabilità contrattuale, è il datore di lavoro che ha l’onere di provare l’assenza di sua colpa e l’azio-
ne si prescrive in dieci anni; nel caso invece di responsabilità extracontrattuale, è il danneggiato che deve provare il dolo o la colpa dell’agente e l’azione si prescrive in cinque anni. Se è il datore di lavoro che pone in essere il mobbing, può configurarsi in capo a quest’ultimo sia una responsabilità extracontrattuale ex art. 2043 c.c.(dovuta alla violazione di diritti soggettivi primari indipendenti dal rapporto di lavoro) sia contrattuale (dovuta alla violazione di diritti derivanti dal rapporto di lavoro, per esempio la violazione di art. 2087c.c. o il 2103 c.c.): in questa ipotesi il lavoratore può agire in giudizio avvalendosi cumulativamente dell’azione extracontrattuale e di quella contrattuale. Se, invece, il mobbing è posto in essere da colleghi, si configura a carico di questi una responsabilità extracontrattuale ex art.2043 c.c.: in questo caso il lavoratore può agire nei confronti dei colleghi con azione extracontrattuale, senza però pregiudicare la possibilità di chiamare in causa il datore di lavoro con azione contrattuale (come sopra delineata) e/oppure con azione extracontrattuale ex art. 2049 c.c. per invocare la responsabilità del datore di lavoro per fatto dei dipendenti (M.Tatarelli, Riconosciuta la natura contrattuale dell’azione per violazione degli obblighi legati all’impiego, in Guida al diritto, 2004, 21, 81). La scelta fra le azioni dipende quindi dal tipo di violazioni invocate nella domanda giudiziale proposta dal lavoratore. A tale proposito le Sezioni Unite della Corte di Cassazione (sent. 11 marzo-4 maggio 2004 n.8438, in Guida al diritto, 2004, 21, 78) ha specificato che, anche in materia di mobbing, occorre rifarsi al petitum sostanziale indipendentemente dalla prospettazione della parte e, di conseguenza, deve ritenersi proposta azione extracontrattuale “tutte le volte che non emerga una precisa scelta del danneggiato in favore dell’azione contrattuale, e quindi allorché, per esempio, il danneggiato invochi la responsabilità aquiliana [cioè extracontrattuale] ovvero chieda genericamente il risarcimento del danno senza dedurre una specifica obbligazione contrattuale, ... [deve] invece ritenersi proposta l’azione di responsabilità contrattuale quando la domanda di risarcimento sia espressamente fondata sull’inosservanza, da parte del datore di lavoro, degli obblighi inerenti al rapporto di impiego”. Demansionamento e mobbing Demansionamento e mobbing non sono vocaboli che possono essere utilizzati come sinonimi. Infatti può re-
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alizzarsi mobbing senza che vi sia demansionamento e, viceversa, può esservi demansionamento senza che si determini una situazione di mobbing, come sopra delineata. In taluni casi, comunque, il demansionamento può essere uno dei vari elementi posti in essere dal datore di lavoro per “mobbizzare” un dipendente. Il demansionamento, in effetti, costituisce una violazione dell’art. 2103 c.c. là dove questo prevede che il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle corrispondenti alla categoria superiore che abbia successivamente acquisito ovvero a mansioni equivalenti alle ultime effettivamente svolte. Considerando che l’attribuzione al lavoratore di mansioni inferiori a quelle che gli spettano potrebbe procurare a questi danni di vario tipo (alla professionalità, alla dignità - si pensi al caso in cui non venga adibito a mansione alcuna -, alla salute o alla psiche), oltre alla violazione dell’art. 2103 c.c. potrebbe concretizzarsi anche quella dell’art. 2087 c.c. e in più, se ricorrono le condizioni sopra citate, si potrebbe anche parlare di mobbing. A proposito di demansionamento, è da sottolineare la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’incostituzionalità dell’art. 2751 bis n. 1 c.c. nella parte in cui non munisce del privilegio generale sui mobili il credito del lavoratore subordinato per danni da demansionamento, subiti a causa dell’illegittimo comportamento del datore di lavoro (Corte Cost., sent. 6 aprile 2004 n.113, in Altalex, 24 maggio 2004 n. 680). Quindi il lavoratore, al quale una sentenza abbia riconosciuto un credito per demansionamento, potrà farlo valere nel giudizio di esecuzione nei confronti del datore di lavoro come credito munito di privilegio generale sui mobili: cioè munito di prelazione (titolo preferenziale) che vale sui beni mobili e che, tra i beni mobili, vale in generale (su qualunque bene e non uno specifico). Conclusione Il mobbing nel comune linguaggio viene variamente interpretato: c’è chi lo usa per indicare demansionamento, chi lo usa per indicare molestie, e così via. In realtà, questi non sono che alcuni possibili elementi del mobbing; quest’ultimo comprende una serie di comportamenti, che possono essere di vario tipo. Anche gli studiosi hanno dato del mobbing definizioni che a volte differiscono tra loro.
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Premettendo che una certa conflittualità sul lavoro è considerata fisiologica, gli elementi che sicuramente caratterizzano il mobbing ( in quanto presenti in tutte le definizioni esaminate) sono i seguenti: i comportamenti vessatori e aggressivi tenuti da superiori o colleghi; l’intenzione negativa e il conseguente contesto di oppressione ed emarginazione del lavoratore; la costanza e ripetitività del fenomeno; la possibile eterogeneità dei comportamenti; la durata nel tempo. Inoltre, le azioni possono essere commissive od omissive, possono consistere in atti giuridici o in semplici comportamenti materiali. Le condotte, se singolarmente considerate, possono anche essere lecite, ma assumono una diversa connotazione se tappe dell’intera vicenda considerata nel suo insieme. Per la maggior parte della dottrina e della giurisprudenza è necessario anche l’insorgere di malessere o malattia nella vittima; la sentenza 359/2003 della Corte Costituzionale, invece, specifica che le conseguenze sul “mobbizzato” possono essere di vario tipo: per esempio, anche dimissioni non accompagnate da disturbi fisici o psichici. Altro elemento frequentemente indicato nelle varie definizioni è l’aumento nel tempo dell’intensità dei comportamenti negativi. Mentre talune sentenze richiedono l’assenza di difesa e, quindi, atteggiamento passivo della vittima, la Corte Costituzionale ammette la possibilità dell’adozione da parte del “mobbizzato” di condotte giuridicamente rilevanti di reazione, anche illecite. In ogni caso, pare ragionevole che il conflitto non venga alimentato reciprocamente. Sebbene la definizione di mobbing sia abbastanza omogenea nelle varie ricostruzioni, quando ci si trova nella specifica interpretazione di casi concreti, possono sorgere notevoli differenziazioni che possono ledere il principio di uguaglianza. Quindi, nonostante i notevoli ed encomiabili sforzi di dottrina e giurisprudenza (pur tenendo conto dei rischi acutamente evidenziati in dottrina e accennati nel testo), emerge l’urgenza di un intervento del legislatore che disciplini con estrema chiarezza tutte le peculiarità del fenomeno mobbing. Nell’interesse, infatti, sia dei lavoratori sia delle aziende, è opportuno che vengano definiti i comportamenti “mobbizzanti” con confini di rilievo giuridico e vengano individuate con chiarezza le responsabilità che possono derivarne. Antonietta Strada Anto.strada@libero.it
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Mobbing: se ne parla tanto
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Nuove soluzioni Creo per le prove colore a Drupa 2004 Creo continua ad espandere la propria gamma di soluzioni per prove digitali presentando nuovi prodotti o release nel corso di Drupa 2004: • Integris™ Proof Controller versione 2.0, con gestione avanzata del colore ICC, ottimizzazione del controllo dei lavori, calibrazione delle periferiche e connettività delle stampanti per prove colore Integris ai sistemi per flussi di lavoro Creo Prinergy® e Brisque®. • Il nuovo Brisque Proof Agent collega le stampanti per prove colore Integris direttamente al sistema di workflow Brisque che ha il controllo completo sulla gestione del colore e l’impaginazione per l’imposizione. • La nuova soluzione Integris Desktop per la stampa professionale di prove colore a basso costo. • Una linea di supporti per prove colore Integris ampliata con l’introduzione di tre nuovi tipi di carta per le soluzioni per prove colore Integris che includono le stampanti a getto d’inchiostro EPSON Stylus® PRO. • La stampante per prove colore Veris™, ideale per gli ambienti di stampa in cui il colore è un fattore fondamentale. • La versione più recente del portale Internet per la prestampa Synapse® InSite integrato direttamente in un sistema di prestampa ed in grado di garantire agli stampatori, agli acquirenti dei servizi di stampa ed ai loro clienti una soluzione collaudata per la stampa di prove colore. Sempre a Drupa, Creo ha lanciato la nuova generazione di dorsi per fotocamera digitale Leaf™ Valeo che utilizzano la tecnologia wireless Bluetooth®. In pratica, gli utenti possono ingrandire immagini ad alta risoluzione che vengono visualizzate immediatamente sull’unità di controllo palmare Leaf DP-67. È possibile verificare la messa a fuoco, impostare i parame-
tri della fotocamera e gestire i file e le cartelle anche da una distanza di 10 metri. Il DP-67 funge sia da unità per “prova digitale” che come “assistente alla fotografia personale”. La famiglia Leaf Valeo Wi include il sistema di dorso digitale più veloce della sua categoria, con una velocità record di 1,2 secondi per fotogramma grazie all’esclusiva tecnologia DSR (Dual Sensor Readout) che effettua la lettura simultanea su due canali del sensore CCD. Entrambi i sensori CCD da 17 mega pixel e da 22 mega pixel hanno un formato 3:4. Il Large Format Power di Leaf trasforma le fotocamere analogiche per grandi formati in sistemi digitali, consentendo agli utenti di controllare l’apertura e la velocità dell’otturatore dal computer. L’ottica elettronica può essere impostata fino a 1/500 di secondo con intervalli di 1/10 di f-stop per realizzare foto di alta precisione. La funzione Live Video View consente di realizzare montaggi in modo facile e preciso sovrapponendo uno schema preimpostato sull’immagine dal vivo e garantisce un’assoluta precisione di messa a fuoco mediante sensore.
Il Medio Oriente sceglie le rotative Goss Universal L’azienda stampatrice saudita Al Madina Printing and Publication ha portato a termine l’installazione di tre rotative Goss Universal 50 a larghezza semplice nei suoi tre centri stampa di Jeddah, Riyadh e Damman in Arabia Saudita, assicurando in tal modo il passaggio della produzione dal bianco e nero a quella a colori. Ciascuna rotativa è configurata con 10 torri, 3 pieghe e 16 cambiobobine. Le pieghe sono posizionate nella parte centrale della rotativa, mentre le 10 torri sono distribuite in modo uguale su ciascun lato della rotativa. Le torri situate nella parte centrale dei lati della rotativa hanno montati 4 nastri in modo da poter stampare 16 pagine in bianco e nero o di stampare a colore qualora fosse necessario.
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Una rotativa Comet KBA sarà installata presso lo stabilimento della società editrice Feza Gazetecilik a Istanbul, in Turchia. La rotativa stamperà l’edizione dello Zaman, un quotidiano nazionale con una diffusione di 400 mila copie. L’edizione internazionale è di circa 100,000 mila copie ed è pubblicata in 10 lingue in altrettanti Paesi, compresa la Germania dove vi è una forte minoranza turca, e viene letto in oltre 20 Paesi, specie negli stati turchi dell’ex Unione Sovietica, In Australia e negli Stati Uniti. La Comet avrà una circonferenza del cilindro di 1120 mm ed una larghezza del nastro di 760 mm e sarà corredata da quattro torri tipo H più due unità H, otto cambiabobine Megtec AR70A collegati ad un sistema di trasporto bobine Patras M, una piega con coni di piegatura superiore, una piega a ganasce 2:3:3 KF 3, tre console EAE con piegatura in quarto PRINT PP, un sistema di preset di stampa, una interfaccia RIP e un PC per la manutenzione a distanza.
Il Chicago Tribune sceglie MAN Roland per potenziare i propri impianti di stampa Il quotidiano statunitense Chicago Tribune ha ordinato diciannove torri colore che saranno unite alle dieci rotative già in funzione per consentire al giornale di raddoppiare le pagine a colori. Le torri colore saranno posizionate all’estremità delle rotative già installate. La decima rotativa richiederà soltanto una torre colore per raggiungere la potenzialità di foliazione a colori richiesta dal quotidiano. Con questa addizione, il quotidiano di Chicago sarà in grado di incrementare di sedici pagine la sua foliazione in quadricromia. Inoltre, ad ognuna delle dieci rotative sarà aggiunta una sovrastruttura al cono di piega, in modo tale da consentire al quotidiano di stampare un prodotto di sei sezioni in produzione diretta. L’installazione inizierà nel corso del 2004 e proseguirà fino all’autunno 2006.
Il News Sentinel sceglie Unisys Il Knoxville News Sentinel, quotidiano del Tennessee, ha aggiornato il software per la gestione
della pubblicità con la versione 4 di Unisys Advertising Manager. Il nuovo software permetterà al reparto pubblicità del giornale di realizzare un punto unico di entrata di annunci economici, vendite al dettaglio, prestampati, nonché la gestione del contratto, dei pagamenti, del credito e di altri aspetti riguardanti le pubblicazioni stampate e online. L’implemetazione del nuovo sistema consentirà inoltre al giornale di realizzare più facilmente il nuovo prodotto per annunci economici Auto Seller. ECRM lancia il CtP NEWSmatic Tra i vari dispositivi di CtP mostrati a Drupa, ECRM ha presentato, per la prima volta ad una importante mostra internazionale, il suo NEWSmatic CtP, un sistema completamente automatico in grado di fornire semplicità, versatilità e riduzione dei costi agli editori medio-piccoli. Con una velocità di produzione fino a 80 pagine all’ora, e dimensioni di 635 x 927 mm, è in grado di soddisfare le esigenze di quotidiani a larga diffusione o per gli stampatori che lavorano in conto terzi. Per fornire una maggiore flessibilità, la configurazione ottica include i settaggi e la regolazione del formato d’immagine da 85 a 110 per cento per la scrittura con risoluzione anamorfica. MAN Roland: “We are print” Sotto lo slogan “We are print”, MAN Roland ha presentato a Drupa le sue soluzioni per la stampa commerciale e per i quotidiani. Per il settore quotidiani, MAN Roland ha mostrato la Colorman plate cylinder in formato XXL ricorrendo alla presentazione vituale. La Colorman è stata progettata per grandi tirature, elevato numero di pagine ed una copertura di inchiostro flessibile. La versione XXL è disponibile nella configurazione a nove cilindri con una larghezza del nastro che arriva fino ad un massimo di 2211 mm. La prestazione massima consente 45 mila giri del cilindro all’ora. Tutti i sistemi MAN Roland sono gestiti e controllati dal sistema Pecom. Geoman e Colorman dispongono di un sistema di bagnatura a tre rulli di calamai asportabili. Nelle rotative Cromoman (70,000 cph), Iniset (75,000 cph) e Regioman (70,000 cph), diversi dispositivi automatici cambiabobine possono essere collegati al sistema automatico di carico bobina Auroload.
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Rotativa Comet KBA per lo Zaman di Istanbul
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La Geoman e la Colorman presentano cambiabobine core driven con caricamento automatico, il sistema guidanastro integrato Tecosys.
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La Flint Ink mostra i nuovi inchiostri La Flint Ink Corporation ha lanciato a Drupa 2004 i nuovi inchiostri conduttivi e le tecnologie di stampa per il settore commerciale, editoria, packging, stampa digitale. Durante la mostra, sono stati tenuti dei seminari centrati su temi quali la regolazione del colore, le strategie di integrazione digitale e le novità sui sistemi di imballaggio interattivi. In collaborazione con altri espositori, Flint Ink ha mostrato un “tesserino” utilizzato per muoversi all’interno della mostra, progettato per dimostrare le capacità della tecnologia RFID ( identificazione ad alta frequenza). ABB ed i suoi prodotti MPS ABB ha presentato a Drupa la sua gamma completa di sistemi per la produzione dei quotidiani dalla impostazione della pagina alla distribuzione del gior-
nale. Le soluzioni ABB per l’area di prestampa sono: MPS PageManager, un sistema che gestisce la pagina dal punto di vista del contenuto che pubblicitario; e MPS PlateWorkflow, per la produzione di lastre in flusso di lavoro digitale. I sistemi MPS Production, MPS PressControl e MPS Drive gestiscono la fase di stampa. A questi sistemi si aggiungono MPS InsertManager e MPS DeliveryManager per la poststampa ed infine, MPS Cockpit per la gestione della produzione.
Le innovazioni di MüllerMartini Periodici, guide tv, inserti con più pagine e riviste con copertine sono prodotti predestinati alla realizzazione su impianti per la stampa dei giornali. A Drupa 2004, MüllerMartini ha presentato due nuovi sistemi per l’editoria, che possono essere usati sia per la produzione dei quotidiani che per la realizzazione di prodotti semi-commerciali. L’integrazione di questi due nuovi moduli con il sistema di inserimento NewLinerA offre alle società stampatrici ulteriori possibilità di accrescere proficui segmenti di mercato nel settore commerciale e di generare in questo modo un ulteriore valore aggiunto.
Tariffe vantaggiose per i soci ASIG Empire Palace Hotel - Roma: singola ............................... € 170,5 doppia uso singola ............. € 203,5 doppia ................................ € 231,0 Le suddette tariffe preferenziali, comprensive di IVA (10%) e di Buffet Breakfast, si intendono per camera, al giorno. Per usufruirne occorre menzionare la presente convenzione al momento della prenotazione, da effettuarsi direttamente ai seguenti numeri: tel. 06421281 – fax 064218400, oppure via e.mail a gold@empirepalacehotel.com.
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La nuova frontiera del marketing online
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A trainare la ripresa degli investimenti pubblicitari online sono le variegate forme di visibilità sui motori di ricerca. In particolare il “local match”, in arrivo dagli Stati Uniti, si presenta per gli investitori pubblicitari come un efficace sostituito della pubblicità locale su stampa, radio e televisione. Al posto giusto nel momento giusto Indirizzare le scelte dei consumatori proprio nel momento in cui sono alla ricerca di informazioni su un prodotto o un servizio da scegliere e hanno un livello di propensione all’acquisto elevato: è questa la chiave di volta su cui si sta concentrando la più recente “battaglia” del webmarketing. E’ dimostrato che una delle attività più diffuse tra chi si collega a internet, insieme all’utilizzo della posta elettronica, è quella di cercare informazioni sui motori di ricerca, molto spesso allo scopo di trovare indicazioni su un prodotto o un servizio da acquistare. Il fenomeno è di grandi dimensioni: ogni giorno nel mondo vengono sottoposte ai motori 550 milioni di query. Far arrivare il proprio marchio e la propria offerta proprio in questo momento in cui la propensione all’acquisto è alta rappresenta il vero vantaggio che gli investitori pubblicitari trovano su internet, e sembrano decisi a sfruttare l’opportunità fino in fondo. Per ottenere questo risultato sono due gli strumenti a disposizione, che sempre più vanno confluendo verso un servizio unico: l’ottimizzazione del sito (Search Engine Optimization, SEO), allo scopo di posizionare le sue pagine nei risultati standard offerti dai motori di ricerca, e il keyword advertising, o Search Engine Marketing (SEM) che permette di ottenere riquadri pubblicitari che compaiono simultaneamente ai risultati standard in una zona ben delimitata. L’importante è arrivare primi Oltre ai link sponsorizzati, a cui è riservata nello schermo del navigatore una posizione più evidente e dichiaratamente frutto di un investimento pubblicita-
rio, resta sempre molto importante che il il prodotto o il servizio ricercato risulti nelle prime pagine dei risultati standard, o non sponsorizzati, che compaiono al navigatore solitamente sulla sinistra dello schermo: è questo il compito che si propone la sempre più complessa attività di SEO, Search Engine Optimization, che si stima ammonti in Italia a 6-7 milioni di euro anche se non esistono dati precisi. Chi effettua una ricerca tramite un motore tende a leggere e a‘scegliere i risultati che trova elencati nelle prime due o tre pagine al massimo, quelli che si augura offrano maggiore pertinenza con le sue richieste. Per ottenere la presenza del proprio sito nelle prime pagine occorre predisporre, tramite le diverse società specializzate operanti sul mercato, un’attività di posizionamento del sito piuttosto complessa, basata sul tentativo di comprendere gli algoritmi su cui si basa il funzionamento di ciascun motore di ricerca, e occorre prevedere una strutturazione delle pagine del sito tale da favorire la “lettura” da parte degli spider dei motori di ricerca e spesso anche la creazione di pagine esterne invisibili (“doorways”) studiate appositamente per catturare l’attenzione dei motori. Per far comprendere le potenzialità dell’investimento a utenti non ancora esperti nascono le diverse fantasiose modalità con cui le società di SEO, Search Engine Optimization, si presentano alle aziende: dai posizionamenti garantiti sulle prime pagine dei motori alle offerte di “pay per click” dove l’investitore paga soltanto per ogni click effettuato dai navigatori sul suo link; ultime arrivate sono le formule di “pay per performance”, dove per performance si può intendere e misurare l’incremento del numero di visitatori unici che arrivano sul sito a seguito delle attività di posizionamento, oppure addirittura la conclusione della fase di vendita generata dall’attività di posizionamento,
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fonte: IAB/ACPOnline, in collaborazione con PricewaterhouseCoopers
vendita su cui il fornitore del servizio percepisce una provvigione. I vantaggi e i limiti del search engine marketing Inizialmente l’idea di posizionare delle inserzioni a pagamento come link sponsorizzati all’interno delle pagine dei motori fu criticata, ma nel giro degli ultimi cinque-sei anni il SEM ha generato un mercato di oltre 6 miliardi di dollari in tutto il mondo, contribuendo fortemente alla ripresa del settore internet. Oltre al già citato vantaggio del SEM o keyword
advertising di saper raggiungere persone effettivamente interessate al prodotto/servizio, comunicando a target precisi e ottenendo contatti di qualità, è particolarmente gradita agli investitori la modalità di pagamento a click e non a impression, per cui si paga soltanto nel momento in cui il navigatore sceglie di cliccare sul prodotto o servizio offerto e quindi in qualche modo già opera una scelta. Il fatto che sia possibile scegliere autonomamente quanto pagare per ogni visitatore sul proprio sito ha permesso l’abbassamento della soglia minima di investimento, per cui anche piccole aziende possono utilizzare l’advertising online. Il vero limite in questo momento per questo potente strumento è la scarsa conoscenza da parte delle aziende e la difficoltà da parte di chi offre i servizi di posizionamento di presentare i vantaggi offerti in forma facilmente comprensibile e quantificabile. Un altro limite oggettivo, che si rivelerà non appena le aziende avranno capito le potenzialità del servizio, è quello del limite degli spazi disponibili per evitare il sovraffollamento, che come primo effetto porterà ad un aumento dei costi per gli investitori. Le cifre degli investimenti
fonte: Sems/Netxplora, 2004
Sono quindici milioni gli utenti internet in Italia secondo il panel home-work Audiweb, e ben il 53% dei navigatori si informa su prodotti e servizi che intende acquistare
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utilizzando i motori di ricerca. Una recente ricerca effettuata dall’IAB, Interactive Advertising Bureau, sugli investimenti complessivi dell’advertising online in Italia nel 2003, rileva una crescita complessiva del 4% rispetto all’anno precedente; all’interno delle forme più gettonate pone al 9%, in forte crescita, l’acquisto di keywords rispetto alla quota del 39% speso per banner (in calo di quasi il 17% rispetto all’anno precedente), il 18% in sponsorizzazioni e il 14% in email marketing. Secondo Carat il peso del Search Engine Advertising diventerà sempre maggiore tanto che alla fine del 2004 potrebbe raddoppiare fino a raggiungere il 18-20% del totale investito. Il successo è legato al tasso medio di redempion di uno sponsored link, che si attesta sul 2% mentre nelle azioni di direct marketing tradizionali non arriva al 2%. Il mercato statunitense, sempre all’avanguardia, registra per il search engine nel 2003 una cifra pari a 2,070 miliardi di dollari, con una previsione per il 2004 di 2,535 miliardi di dollari. Gli operatori del settore Tra i maggiori player attuali del Keyword advertising in Italia, in attesa dell’annunciata discesa in campo di MSN per il prossimo anno, sono Overture, controllata da Yahoo, con il suo network capillare comprendente AllTheWeb, AltaVista, Excite, Libero, Lycos, Tiscali, Costameno, Studenti.it, Msn, Mondadori.com e naturalmente Yahoo. Al secondo posto si trova Google, in procinto di quotarsi al Nasdaq entro l’anno, che in Italia è in partnership con Kataweb, Libero, Virgilio e Jumpy. Terzo posto per Espotting, di recente fusa con FindWhat, che ha invece un networking con Lycos, Ciao!, Clarence, Iltrovatore, SuperEva e Caltanet. Sono state moltissime le fusioni e le acquisizioni negli ultimi tempi tra le diverse società, a riprova di
un mercato in grande fermento. Il mercato locale e quello wireless come prossimi sviluppi Lo sviluppo prossimo futuro del keyword advertising, sulla base di quanto già si sta verificando negli Stati Uniti, è il “local match”, che rappresenta una sfida sempre più concreta alle diverse forme di pubblicità locale sui diversi media, stampa, radio o TV: consiste nello sfruttare le forti potenzialità di questo strumento abbinandole ai vantaggi di far trovare, a chi sta effettuando la ricerca, i prodotti e i servizi offerti proprio nella sua area. Le stesse Yellow Pages, che secondo un progetto pilota statunitense utilizzano il numero di IP per effettuare il matching locale, rappresentano un reale concorrente per le altre forme di pubblicità online, dato che permettono al navigatore di trovare risultati utili già selezionati in base territoriale, e veder comparire le sedi distributive della sua zona. Sempre negli Stati Uniti vediamo i segnali di un’altra prossima evoluzione, e cioè il “mobile match”, che permette un collegamento telefonico automatico tramite il cellulare o il palmare ai numeri verdi delle aziende elencate nei risultati della ricerca. Di fondamentale importanza, come sempre in questo campo, è il data mining rispetto ai comportamenti dei navigatori per capire le loro abitudini. Ciò riguarda non soltanto le statistiche delle parole più utilizzate nelle ricerche, che determinano il costo delle parole chiave (quelle più utilizzate sono evidentemente le più care, in quanto consentono un tasso di conversione maggiore) ma anche per i diversi comportamenti di ricerca e di utlizzo delle informazioni raggiunte.
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Méthode in produzione a La Tribune de Genève
FILO DIRETTO
Il gruppo editoriale Edipresse, che pubblica i tre più importanti quotidiani svizzeri in lingua francese, ha avviato la produzione di La Tribune de Genève utilizzando Méthode, il sistema editoriale e di knowledge management di EidosMedia. E’ il primo passo verso la creazione di un’unica piattaforma editoriale per la gestione di tutti i prodotti del gruppo, che vanno dai quotidiani ai periodici, dalle pubblicazioni on-line alla syndication di contenuti. Edipresse, il gruppo editoriale L’adozione di Méthode riflette internazionale con sede a Losanna, la visione del Gruppo in relazione in Svizzera, ha avviato agli inzi di al cambiamento in atto nel mercato maggio la produzione del quotidiadell’informazione ed alla direzione no La Tribune de Genève utilizzanEidosMedia S.r.l. verso la quale dovrebbero tendere le Viale Legioni Romane, 43 do Méthode, l’ambiente di knowledge strutture editoriali: “soddisfare le ri20147 Milano management e di cross-media publish- tel. 02-30174.4 chieste degli utenti relative alle diverFax: 02-30174.330 ing realizzato da EidosMedia. La piattase modalità di fruizione delle informawww.eidosmedia.it forma Méthode sarà successivamente esteinfo@eidosmedia.com zioni”, aggiunge Perrier “L’offerta di insa agli altri quotidiani del gruppo, 24 Heures formazione deve riflettere le preferenze e Le Matin, ad altre testate locali e ad alcuni periodici espresse dagli utenti piuttosto che quelle dell’editore, come Bilan, Femina, TV Guide e Tele Top. a partire da una conoscenza specifica dell’attuale La realizzazione di questa prima fase del progetto frammentazione del mercato”. è stata relativamente veloce. “L’analisi del progetto è Sulla base di queste premesse, l’adozione del nuostata completata alla fine dello scorso novembre. Cin- vo sistema è stata accompagnata da una ridefinizione que mesi dopo il sistema era già in produzione presso dell’organizzazione redazionale, che ha richiesto anla redazione e lo staff editoriale de La Tribune” ha che una radicale ridistribuzione degli spazi redazionacommentato Gérard Perrier, Direttore Organizzazio- li. La flessibilità di Méthode nella crezione di team ne e Sistemi Informativi di Edipresse. editoriali, in grado di adattare rapidamente le inforLa soluzione Méthode offre una piattaforma di mazioni alle esigenze dei più disparati utenti e canali news management e di archivio digitale multimediale di distribuzione, è stato l’elemento chiave della condiviso dall’intero gruppo editoriale, su cui si inne- riorganizzazione. Elemento, questo, particolarmente sta l’applicazione Xsmile – un ambiente di lavoro in- importante per un giornale come La Tribune de Genève tegrato, basato nativamente su XML, in grado di ge- le cui tre sezioni principali spaziano dalle notizie di stire tutte le funzioni editoriali, dall’editing al disegno finanza internazionale agli annunci economici locali. delle pagine, sino alla pianificazione delle edizioni. La fase iniziale del progetto ha richiesto la stretta “Questo progetto va ben oltre un semplice aggior- collaborazione tra i due team di lavoro di EidosMedia namento del nostro sistema editoriale - ha sottolineato e Edipresse. “Ma ci aspettiamo che Edipresse assuma Perrier - Cambiare il sistema senza ridefinire i nostri un ruolo sempre più autonomo in tempi brevi - ha obiettivi, senza cogliere l’opportunità di migliorare i commentato Gabriella Franzini, general manager di nostri processi attuali, sarebbe stato un grave errore. Il EidosMedia - Le soluzioni Méthode, essendo basate nuovo sistema ci consentirà infatti di procedere più su standard di mercato, permettono agli utenti di ragagevolmente nella ridefinizione e nella giungere un grado di indipendenza dai fornitori seconriorganizzazione delle nostre più importanti testate re- do modalità e tempi molto più rapidi rispetto alle sogionali, La Tribune de Genève e 24 heures.” luzioni proprietarie”.
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Prosegue il cammino di Tera Digital Publishing nel lazione con Tera, una società che sappiamo sviluppare processo di riorganizzazione della propria rete mon- e supportare il miglior sistema editoriale attualmente diale di distribuzione. La software house italiana ha sul mercato.” annunciato la firma dell’accordo di distribuzione quinIn Sud Africa, Tera Digital Publishing può contare quennale con la sudafricana First Graphics. su già otto installazioni, tra i cui nomi Con l’accordo ratificato il primo di aprispiccano le testate appartenente ai le, First Graphics diventa distributogruppi editoriali Johnnic e Caxton e re esclusivo dei i prodotti Tera alla South African Press Association, per il Sud Africa e tutti i l’agenzia di stampa sudafricana. paesi limitrofi. “I giornali sudafricani “Il nuovo contratto sono parte della storia delcon First Graphics rapla nostra società: le prime presenta un ulteriore iminstallazioni all’estero furoportante passo nella cono appunto presso testate struzione della nostra sudafricane. Dalla collabonuova rete di vendita,” – razione con First Graphics Tera Digital Publishing S.p.A. ha commentato Anton ci aspettiamo di rafforzare Via Gallarate, 200 - 20151 Milano - Italia Andrea Special, amminila nostra posizione nella reTel. +39 02 38 09 871 Fax +39 02 00 81 19 stratore delegato di Tera gione.” e-mail sales@teradp.com Digital Publishing – “Tera e First Graphics collaborano ormai da anni in Chi è First Graphics: Sud Africa in maniera molto efficace e il recente accordo non fa che rinnovare la fiducia nella partnership Gli oltre 50 anni dedicati al mercato dell’editoria e con il nostro distributore sudafricano.” della pre-stampa, fanno di First Graphics sicuramente “Per For First Graphics i giornali sono una cosa uno dei player di riferimento per il mercato sud africaimportante, molto importante,” – ha rilasciato Keith no. Con una presenza capillare in tutte le principali Solomon, direttore generale di First Graphics - “Sia- regioni africane e assicurata dagli oltre 250 professiomo tradizionalmente abituati a vendere ai nostri clien- nisti, First Graphics ha costruito una rete tecnico-comti sudafricani soltanto prodotti d’eccellenza. Per tanto merciale in grado di coprire tutto il continente africasiamo orgogliosi di aver formalizzato la nostra re- no.
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Tera firma il nuovo accordo di distribuzione per il Sud Africa
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A Drupa 2004 in mostra anche i flussi di lavoro integrati Creo per la stampa digitale e commerciale Creo, Adobe Systems Incorporated e Xerox supportano gli standard aperti, come JDF e PDF”. Corporation presentano insieme a Drupa 2004 i flussi di lavoro integrati per la prestampa commerciale per Creo e Xerox: una solida collaborazione le aziende del settore della stampa. A Düsseldorf sono infatti andati in mostra, presso Integrare ora nel proprio sistema le funzioni della gli spazi espositivi di Creo allo stampa digitale non è più un Stand B10 e B22, Hall 4, e presproblema per gli stampatori. A so lo stand Xerox nella Hall 13, Drupa 2004 Creo ha infatti landimostrazioni del flusso di laciato il nuovo sistema di intevoro integrato e automatizzato grazione nella stampa digitale di prestampa commerciale e di per i sistemi di gestione del flusstampa digitale, dal processo so di lavoro Prinergy, in grado Creo Italia S.r.l. creativo a quello produttivo. La soluzione di integrare la stampa offset nei color Via Pisa 250 proposta sfrutta i vantaggi dei flussi di laserver Spire e nelle macchine da stampa 20099 Sesto San Giovanni voro basati su standard aperti, come JDF digitali a colori Xerox DocuColor®. Creo Milano - Italy e PDF. Gli stampatori sono quindi in graha collaborato con Xerox per rendere posTel: +39 02 262 59 77 do di soddisfare in modo efficace le esi- Fax: +39 02 262 59 229 sibile l’uso di Prinergy per avviare Print genze dei clienti riducendo il numero di Manager Xerox FreeFlow ™ e inoltrare i errori e i tempi di avviamento e offrendo tempi di con- lavori per la stampa digitale verso i Color Server Spisegna più rapidi. re che controllano le macchine da stampa digitali L’automazione basata sul formato JDF consente in- Xerox. I lavori di stampa possono così essere smistati fatti una maggiore collaborazione e massimizza l’ef- da una macchina da stampa all’altra con tempi ficienza di produzione. In risposta alla crescente ri- ridottissimi e costi minimi. È possibile procedere alle chiesta di tirature sempre più basse e tempi di lavora- fasi iniziali di preparazione di un lavoro di stampa senzione più rapidi, le soluzioni Adobe, Creo e Xerox for- za definire preliminarmente alcun metodo di stampa. niscono un grado di automazione, flessibilità ed effi- Con un semplice clic del mouse, gli operatori possono cienza tale da consentire agli stampatori e ai loro clienti così inviare in un attimo il lavoro ad una macchina di aumentare competitività e guadagni presenti e futu- offset commerciale o digitale. Questa funzione conri, attraverso lo sviluppo di soluzioni basate sul for- sente di offrire una gamma completa di prodotti stammato JDF in grado di aumentare l’efficienza mediante pati con un’efficienza ed una qualità eccezionali. automazione, integrazione, interoperabilità e migliore comunicazione. Standard JDF: integrazione del processo cre“Grazie agli standard aperti, come JDF e PDF, le ativo applicazioni sono in grado di garantire una migliore Durante la dimostrazione congiunta organizzata da collaborazione e una maggiore automazione che rappresentano una garanzia di successo per gli stampatori Xerox che si è tenuta nel Creative Alley presso la Hall commerciali” ha dichiarato Stan Coleman, Corporate 13, Adobe si è unita a Creo e a Xerox per dimostrare Vice President Creo per le soluzioni di flusso di lavo- come i flussi di lavoro basati sui formati JDF e PDF ro della stampa. “I sistemi per il flusso di lavoro di siano in grado di migliorare l’automazione, ridurre i prestampa Prinergy® e Brisque®, il color server Spi- costi aziendali e aumentare la produttività. Gli standard re™ e gli altri moduli per flusso di lavoro Creo aperti, quali JDF e PDF, garantiscono infatti uno scam-
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bio di dati affidabile e prevedibile tra i professionisti del settore creativo e i fornitori dei servizi di stampa a partire dall’ideazione del progetto, mediante i sistemi di prestampa, stampa e post-stampa, semplificando la comunicazione ed eliminando errori e ritardi nella produzione. La dimostrazione ha contemplato l’impiego di diversi prodotti appartenenti a ciascun partner: * Adobe ha offerto la tecnologia JDF basata su Adobe Creative Suite, che include Adobe InDesign® per l’impaginazione e il design professionale e Adobe Acrobat® per la creazione dei PDF, la verifica dei lavori di stampa ed il trasferimento dei file. * Creo ha proposto Synapse® InSite, il portale Internet per la prestampa. Oltre alle operazioni di verifica dei lavori e di trasferimento dei file, Synapse InSite consente agli acquirenti dei servizi di stampa di inoltrare i lavori, eseguire le prove colore dei file e collaborare online. Synapse InSite è completamente integrato nei flussi di lavoro di prestampa Prinergy e Brisque e nel color server Spire. Creo ha offerto inoltre il sistema per il flusso di lavoro di prestampa Prinergy per l’elaborazione dei file PDF e la gestione dei lavori e il color server Spire per l’elaborazione dei file per la stampa digitale.
* Xerox ha contribuito fornendo Xerox FreeFlow Print Manager per l’inoltro dei lavori di stampa digitale e le macchine da stampa a colori Xerox DocuColor 6060 e DocuColor iGen3 per la stampa digitale. Dal processo creativo a quello di stampa La dimostrazione che si è tenuta a Drupa 2004 ha preso in esame un lavoro di stampa che inizia a tutti gli effetti nella fase creativa quando un account manager o un acquirente dei servizi di stampa sollecita, controlla e accetta il preventivo di un lavoro di stampa analizzandone i requisiti e quindi utilizza la tecnologia JDF di Adobe Creative Suite per creare un lavoro basato sul formato JDF. I creativi usano questo file con Adobe InDesign per progettare il lavoro e raccogliere le risorse necessarie per creare il PDF finale. La dimostrazione ha evidenziato come i designer e gli acquirenti dei servizi di stampa utilizzino prodotti quali Adobe Acrobat e Synapse InSite per verificare il contenuto del lavoro sullo schermo, controllare che tutti i file siano in ordine e trasferire i file alla stampante. Quando un preventivo viene convertito in lavoro nel sistema informativo gestionale (MIS) della stampan-
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te, si avvia automaticamente la fase di creazione del lavoro nel sistema per flusso di lavoro Prinergy in formato JDF mediante il software Synapse Link. E’ stato dimostrato come i file del lavoro trasferiti dal desktop creativo possano essere trascinati automaticamente nel contesto del lavoro all’interno del flusso di lavoro Prinergy. I file del lavoro vengono controllati dal rappresentante del servizio clienti o dall’operatore della prestampa tramite Adobe Acrobat o Synapse InSite. Quindi è possibile eseguire la prova colore oppure i file possono essere immediatamente elaborati per la stampa. In questa dimostrazione della stampa digitale, gli operatori hanno avviato Xerox FreeFlow Print Manager dall’interno di Prinergy. In questo modo gli operatori della prestampa sono in grado di gestire facilmente i flussi di lavoro di produzione digitale e offset da un’unica interfaccia centrale Prinergy. Xerox FreeFlow Print Manager convalida la descrizione del lavoro JDF mediante le funzioni del color server Spire e trasmette le istruzioni relative al lavoro di stampa digitale alla macchina da stampa selezionata. Grazie al server Spire, le macchine da stampa Xerox DocuColor forniscono la massima produttività per una stampa digitale di alta qualità. Il valore di una maggiore integrazione: automazione “L’integrazione del software Adobe e dei sistemi per la stampa di produzione Xerox negli ambienti della stampa commerciale con il flusso di lavoro per la
prestampa Creo consente ai centri stampa di utilizzare un unico sistema per la gestione e la pianificazione dei lavori di stampa digitale e offset” ha dichiarato Michael Kucharski, vicepresidente del Workflow Business Team, Xerox Production System Group. “L’uso del formato JDF come standard industriale fornisce un’interfaccia aperta che consente di raggruppare i prodotti di diversi fornitori in un’unica soluzione per flusso di lavoro personalizzata per i nostri clienti. La dimostrazione a Drupa 2004 ha riguardato un flusso di lavoro automatizzato che include Adobe Creative Suite con la creazione di un lavoro JDF dal desktop e l’uso combinato dei sistemi di produzione digitale Xerox e i flussi di lavoro per la prestampa Creo,” gli ha fatto eco Don Walker, General Manager, Publishing Technologies e Services Group di Adobe. “JDF è l’anello di congiunzione tra queste tecnologie e consente a fornitori e acquirenti dei servizi di stampa di incrementare l’efficienza e la redditività del proprio flusso di lavoro”. Competitività e stato dell’arte Creo Per essere competitivi nel mercato odierno, gli stampatori devono ridurre i costi di prestampa ed essere in grado di garantire tempi di consegna record. I flussi di lavoro Creo garantiscono la massima automazione e produttività disponibile oggi sul mercato. Le soluzioni per flusso di lavoro Creo sono state ideate e sviluppate sulla base degli standard PDF e JDF per supportare l’integrazione con più di 35 aziende leader del mercato tramite l’iniziativa Networked Graphic Production™.
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Molti service di prestampa richiedono file Adobe Molti service hanno trovato il modo di ovviare a PDF, perché risulta più efficiente produrre stampe di questi problemi, fornendo ai propri clienti istruzioni buona qualità da file PDF correttamente generati. Ma dettagliate ed elenchi di controllo, opzioni di processo se il file PDF non è come dovrebbe essere (ad esem- predefinite per Adobe Acrobat Distiller o strumenti di pio, se è stato creato con impostazioni errate) si ri- preflight (controlli preliminari). Tuttavia, con lo schia di dedicare tempo prezioso alla correzione di standard PDF/X non è necessario prendere tutte queste precauzioni. PDF/X assicura questi problemi ed è probabile la correttezza del file PDF, pridover poi comunque agire sul file ma di arrivare alla stampa. originale. Ecco che entra in scePer arrivare allo PDF/X alcuna il PDF/X: si tratta di uno ni gruppi ISO (International standard ISO che limita le variaAdobe Systems Italia Standards Organization) si sono bili nella creazione del PDF stesCentro direzionale Colleoni - Pal. Taurus A3 incontrati per sviluppare degli so e consente un corretto scam20041 Agrate Brianza (Mi) standard per la creazione di arbio di file. PDF/X è un file PDF tel. 039 65501 fax 039 655050 Per informazioni commerciali: 02-63.23.74.20 chivi PDF con contenuto graficon alcuni limiti specifici per www.adobe.it co destinato alla stampa profesdeterminati flussi di lavoro. Iniinfo-italia@adobe.com sionale. Il fatto che ci siano delzialmente introdotto nel settore le organizzazioni mondiali di pubblicitario, lo sviluppo di nuove versioni ne consentono l’implementazione anche standardizzazione che si occupano di discutere del formato PDF ci fa capire anche l’effettiva importanza del in altri settori. formato stesso sul mercato mondiale. Adobe è rappresentata nel sottocomitato per PDF/X e partecipa attiL’esigenza di uno standard. vamente allo sviluppo dello standard. Gli standard PDF/X1a e PDF/X3 (quelli oggi più Esistono molti formati per lo scambio di file, ognuno adatto a determinate circostanze, il cui successo diffusi) sono il risultato fornito da questi gruppi di ladipende dal limitato numero di variabili. Tuttavia, voro ISO che hanno dato le indicazioni fondamentali ognuno di questi formati presenta degli aspetti negati- su come creare PDF con contenuti grafici e che devovi che PDF/X si prefigge di evitare. Ad esempio, il no essere consegnati ad editori, stampatori, giornali o formato TIFF/IT (Tagged Image File Format for Image riviste. Nella sua forma più semplice, PDF/X consenTechnology) è ritenuto il più affidabile formato per lo te di distribuire elementi grafici a più stabilimenti nelscambio di file tra applicazioni grafiche, ma si limita la certezza che vengano sempre stampati correttamente. ai dati raster e richiede quindi che la grafica vettoriale Nonostante la “X” di PDF/X non abbia alcun signified il testo vengano rasterizzati. Ciò risulta in file più cato particolare, la si può considerare come diminutivo grandi e meno flessibili. Il formato PDF/X supporta di “exchange” (scambio). Questi standard non vengono imposti in alcun modo ed è quindi a scelta degli sia i dati vettoriali, sia i dati raster. I file EPS, PostScript e PDF possono essere usati utenti se usare o meno queste indicazioni. Come semin modo efficace come formati di scambio. Con la cor- pre è fondamentale la comunicazione tra tutte le parti retta codifica, questi formati consentono la stampa di per capire se questi standard possono giovare ad un alta qualità. Ma a causa delle numerose variabili, la flusso di lavoro ottimizzato. Riassumendo, lo standard PDF/X elimina molte creazione di questi file da parte di un operatore poco delle variabili per colore, font e trapping che possono esperto può risultare in problemi di stampa.
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Adobe PDF e lo standard PDF/X
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contribuire all’insorgere di problemi di stampa. Fino ad ora, il principale utilizzo di PDF/X si è visto nella consegna di pagine pubblicitarie a colori, pronte per la stampa, tipicamente nella versione PDF/X-1a, quella ad oggi più diffusa. Questo formato richiede i dati CMYK con il supporto opzionale per i colori tinta piatta. Richiede inoltre che tutti i font siano incorporati, vieta l’uso dell’OPI e ha requisiti specifici per la definizione di pagina al vivo, rifilo e riquadri per immagini. Se da un lato queste linee guida limitano l’uso dei file PDF/X-1a, dall’altro ne garantiscono la stampa corretta ad alta risoluzione.
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Versioni di PDF/X Non tutti i lavori di stampa sono uguali e ogni settore presenta particolari esigenze e specifiche per il formato di scambio di file. Tuttavia, esistono diverse versioni di PDF/X, ognuna appositamente creata per risolvere uno specifico tipo di esigenze. Sotto troviamo un elenco delle varie specifiche PDF/X ma quelle più diffuse rimangono il PDF/X-1a e il PDF/X-3. • PDF/X-1 è il primo standard PDF/X approvato nel 1999. Originariamente basato su PDF 1.2 (Acrobat 3), è stato aggiornato e si basa ora sulle specifiche PDF 1.3 (Acrobat 4). PDF/X-1 è un formato per lo scambio cieco, che racchiude cioè tutte le informazioni tecniche e i contenuti in un singolo file e che non richiede altro per la stampa corretta verso un dispositivo di stampa caratterizzato da uno standard (con una intenzione di output ben precisa). Si tratta del formato ideale per il settore pubblicitario. È il formato PDF/X più severo, che consente solo la codifica di colore CMYK o tinta piatta. Le immagini RGB non sono consentite in un file PDF/X-1 e tutti i font devono essere incorporati. • PDF/X-1a presenta alcune aggiunte rispetto a PDF/ X-1. La differenza principale è che vieta l’incorporazione di file con riferimenti OPI. PDF/ X-1a sembra essere la versione di PDF/X maggiormente usata, soprattutto per la verifica delle pagine pubblicitarie digitali. • PDF/X-2 è uno standard più aperto basato sulle specifiche PDF 1.4 (Acrobat 5) ed è un formato per lo scambio cieco. A differenza di PDF/X-1, PDF/X-2 supporta i flussi di lavoro con gestione del colore, l’OPI e i font non incorporati. Le funzioni previste offriranno maggiore garanzia che le
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corrette immagini ad alta risoluzione o i font richiesti vengano identificati e inclusi nell’output finale. La flessibilità di questo formato si rivolge al mercato della stampa in generale, dove esiste un più alto livello di comunicazione tra il cliente e il service o il tipografo. PDF/X-3 è stato pubblicato dalla ISO nel settembre 2002. Supporta i flussi di lavoro con gestione del colore e consente l’inclusione di immagini RGB con informazioni sufficienti ad essere trattate come indipendenti da dispositivo (stampabili da qualsiasi stampante PostScript). Questo formato è stato sviluppato per la consegna di un master digitale e verrà probabilmente adottato dalle aziende per la distribuzione di lavori destinati alla stampa digitale, dove non influiscono condizioni di stampa caratterizzate (intenzione di output).
Quale versione usare? Ogni versione di PDF/X è indicata per usi specifici, secondo il tipo di file con cui si lavora e il flusso di lavoro seguito. Ogni versione offre il vantaggio di base dello standard PDF/X: un metodo coerente per la descrizione di file PDF affidabili. Tuttavia, come nel caso delle opzioni di stampa, l’aumento del livello di controllo comporta inevitabilmente una riduzione di flessibilità. • Scegliete PDF/X-1a per l’invio di pagine pubblicitarie digitali che devono essere riprodotte in una macchina da stampa caratterizzata secondo standard ben definiti (quali Euroscale) o se intendete mantenere il pieno controllo sul contenuto e l’aspetto cromatico del file. • Scegliete PDF/X-3 per file completi da inviare a macchine digitali o destinati ad altri ambienti con gestione del colore, o ancora per pagine pubblicitarie digitali laddove il tipografo ottimizza la riproduzione a colori secondo il proprio ambiente di stampa. • Scegliete PDF/X-2 per l’invio di file non completi, cioè quelli con collegamenti OPI, font non incorporati e altri elementi che richiedono maggiore flessibilità in fase di produzione. Lavorare con un file PDF/X Se pensate di accettare file PDF/X, verificate innanzitutto che l’intero flusso di lavoro (compreso
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trapping, stampa composita, consegna di pagine parziali, imposizione e elaborazione RIP) sia compatibile con PDF/X, per la stampa sia delle prove colore che dell’output finale. Non è necessario che tutti gli strumenti che usate siano compatibili con PDF/X, ma se lo sono il tutto risulta più facile. Effettuate il controllo preliminare dei file PDF/X che ricevete dai clienti per controllare che siano compatibili con la relativa versione di PDF/X e che altre impostazioni siano corrette. Ad esempio, verificate se necessario che siano stati creati secondo le corrette condizioni di stampa (quali SWOP) ed accertatevi che i valori di rifilo, pagina al vivo e risoluzione delle immagini siano corretti.
elementi fondamentali Distiller ci avvertirà che l’archivio non è potuto essere creato. Con Adobe Acrobat 6 Professional è possibile convalidare il contenuto PDF in base ai criteri PDF/ X-3 o PDF/X-1a e salvare una copia del documento PDF come PDF/X, purché soddisfi i requisiti specificati di cui abbiamo accennato sopra. Inoltre è possibile convalidare un documento PDF in base ai criteri PDF/X-3 o PDF/X-1a prima di inviare il documento ad un fornitore di servizi per la stampa professionale, una periferica di output o dopo aver ricevuto un documento per la produzione di stampe. È possibile specificare altri criteri per la convalida di un file PDF, quale il numero totale consentito di piastre o la risoluzione immagine.
Uno sguardo al futuro Adobe InDesign CS Mano a mano che l’industria della stampa adotta il formato PDF/X e altri formati di file, Adobe Systems si impegna a migliorare il suo supporto per tali formati in Acrobat e altre applicazioni Adobe. In effetti, nella nuova Creative Suite di Adobe Systems troviamo già molteplici strumenti per la creazione ed il controllo di archivi che seguono le normative PDF/X. Adobe Acrobat 6 Professional e Acrobat Distiller 6 Adobe Acrobat Distiller 6 funziona come una stampante, interpreta le informazioni PostScript inviate da qualsiasi programma in fase di stampa e genera archivi PDF secondo le nostre necessità. In Distiller 6 possiamo anche scegliere tra le impostazioni predefinite il PDF/X-1a o il PDF/X-3. Questo vuol dire che possiamo creare da qualsiasi applicativo un PDF conforme alle specifiche ISO. Nel caso in cui non ci siano abbastanza informazioni oppure che manchino
Da Adobe InDesign CS, il programma per l’impaginazione professionale, è possibile esportare direttamente qualsiasi tipo di impaginato secondo le normative PDF/X senza passare necessariamente dal Distiller. Troviamo in effetti nei predefiniti di esportazione PDF anche queste due scelte che cominciamo a conoscere ed apprezzare (PDF/X-1a e PDF/X-3). PDF/X: risorse, strumenti e collegamenti Per approfondire l’argomento vi consigliamo di visitare questo sito web dedicato a raccogliere informazioni sullo standard che contiene anche molti collegamenti a siti web di interesse. http://www.pdfx.info [inglese/tedesco]. Rufus Deuchler Esperto Certificato Adobe rufus@deuchler.net
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Lüscher Ag acquista ZED Instruments e si affaccia nel mondo flexo Lüscher AG, la società privata svizzera specializ- sinergia dinamica e intelligente. zata da oltre 50 anni nella ricerca, nella produzione e “Poiché ZED Instruments sviluppa e produce le nella commercializzazione di soluzioni meccaniche ed tecnologie ad ablazione diretta da laser per i settori elettroniche di alta qualità, di stampanti digitali di gran- flexo, offset a secco e letterpress, i loro prodotti sono de formato per il settore della il naturale completamento dei noprestampa e per i mercati del tessistri nel settore della prestampa” ha le e della serigrafia, ha annunciato sottolineato Hans Lüscher, propriel’acquisizione di tutte le attività deltario di Lüscher. “Questa la britannica ZED Instruments, soacquisizione è parte della nostra cietà della Moore Company di strategia di crescita, che prevede di NTG Digital srl Sede di Milano: Westerly RI, USA. acquisire in maniera ordinata soLe originali ed avanzate Via dei Missaglia, 97 - Edificio B1 - 20142 Milano cietà e tecnologie che rafforziTel. 02 82 68 161 - fax 02/82 68 1640 apparecchiature per la produziono il nostro business esistente, le Sede di Roma: ne di stampi serigrafici come i sinostre capacità e le nostre attività, Via Taro 39 - 00199 Roma stemi Computer-to-Screen (CtS), ried è la chiave della nostra espansiotel. 06 84 16 190 - fax 06 85 41 469 petitori, scanner laser a tamburo di ne nel settore flexo”. internet: http://www.ntg.it grande formato e, successivamente, “Abbiamo deciso di acquisire la ZED e-mail: ntg@ntg.it apparecchiature per la stampa ink jet per i Instruments per la lunga e provata esperienza di quell’azienda nel mercato flexo e per la loro nuova, avanzata tecnologia. Poiché Lüscher aveva strategicamente deciso di investire sulle
mercati del tessile e serigrafico come pure l’impegno nello sviluppo di un originale sistema Computerto-Plate (CtP) per la produzione di lastre termiche dell’azienda svizzera incontrano la tradizione e l’innovazione tecnologiche dell’azienda inglese in una
Il nuovo Flex Pose! direct ad ablazione laser per sleeves e lastre
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potenzialità del processo flexo, questo passo costituisce senz’altro un’eccellente opportunità per accelerare questo percorso e fornisce alla nostra azienda un più ampio accesso ai mercati della stampa del packaging flessibile, etichette, espositori per i punti vendita e tubi di plastica” ha aggiunto Lars Janneryd, membro del Consiglio di Amministrazione di Lüscher. La completa integrazione di ZED Instruments nel gruppo Lüscher con il nuovo nome di Lüscher Flexo è avvenuta lo scorso 31 Marzo. Dal nuovo stabilimento di Thame (65 Km a ovest di Londra) la nuova branca di Lüscher opera sotto la direzione dell’attuale amministratore, Bruce Knox, e del suo staff. “Questa nuova configurazione significa una grande opportunità per noi. In passato, ZED Instruments era un’azienda a guida prevalentemente tecnologica. Ora, con l’ingresso nel Gruppo Lüscher, trarremo i più grandi benefici di marketing dai venditori dai canali di distribuzione del Gruppo. Abbiamo già installazioni in Europa, come pure negli USA, in Giappone e in altre zone dell’Estremo Oriente. Con l’aiuto delle rete Lüscher possiamo ora attenderci una rapida espansione della nostra clientela nel resto del mondo. Fulflex, una società della Moore che fornisce i materiali flessibili adoperati nel proces-
so di produzione ad ablazione diretta, continuerà a rappresentarci nell’America del Nord” ha dichiarato Knox. E ha concluso: “spinta dall’eccellenza tecnica di Lüscher, la tecnologia dell’incisione diretta resterà l’opzione vincente nell’incisione delle sleeve per gli stampatori flexo. A DRUPA 2004 è stata presentata in mostra FlexPose!direct, la prossima generazione del sistema ad ablazione laser per sleeve e lastre. In aggiunta, abbiamo mostrato esempi di lavori promozionali di qualità eccezionalmente elevata, stampati in flexo UV a 175 lpi provenienti da Hishigen in Giappone, al nostro stand A21 nel Padiglione 4 dove abbiamo dato il benvenuto ai visitatori di tutto il mondo”. Dopo l’acquisizione di ZED Instrument, Lüscher ha lanciato a DRUPA 2004 anche il proprio sistema di esposizione FlexPose! basato sulla sua tecnologia internal drum, che espone lo strato di mascheratura di un nuovo tipo di lastra polimerica digitale. “Con il processo Flexo ad ablazione diretta (positivo) di ZED Instruments e con il processo di incisione della mascheratura (negativo) di Lüscher chiudiamo il cerchio e possiamo offrire una soluzione completa a tutti gli stampatori flexo e ai service” ha ulteriormente commentato con soddisfazione Lars Janneryd. A DRUPA 2004 è stata presentata anche una macchina da stampa digitale di grande formato a letto piano, recentemente sviluppata da Lüscher.
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FlexPose! per l’esposizione di un nuovo tipo di lastra polimerica
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Ferag Italia: successi record nei primi sei mesi dell’anno
La nuova stagione di massicci investimenti nel- scuno negli stabilimenti di Roma, Padova e Bologna, l’area di stampa e spedizione avviata da editori e stam- una linea a Bari ed una a Catania, per un totale di dopatori di giornali italiani ha portato molte soddisfazio- dici nuovi impianti che andranno a regime nei prossini a Ferag Italia, sia per quanto riguarda gli ordini re- mi dodici mesi. Il nuovo network di stabilimenti della lativi ai sistemi tradizionali di trasporto e spedizione RCS, che ha puntato decisamente in direzione dell’automazione integrale del ciclo sia per quanto riguarda le sodi produzione industriale, luzioni per l’automazione deladotterà la nuova soluzione la produzione, la nuova frontieFerag PPM, Post Press Managera per l’industria dei giornali ment System, per il controllo quotidiani. Si conferma quindi il FERAG ITALIA S.r.l. completo su tutta la fase finale trend positivo per Ferag Italia, che Via Grosio, 10/10, 20151 Milano della produzione. In estrema sintenegli ultimi cinque anni ha registrasi, si tratta di un’interfaccia fra il cito una crescita media compresa fra il Tel. 02.38002770 - Fax 02.38006710 Sito Internet: www.ferag.com clo di produzione industriale (dal si20% e 30% su base annua, arrivando a stema editoriale alla rotativa) e la sala triplicare i fatturati. Protagonisti di questa crescita, tanto più significativa se valutata in fun- stampa e spedizione. I moduli del sistema PPM Ferag zione della situazione economica internazionale, è stata consentono di gestire e seguire tutto ciò che accade al sia la gamma di prodotti sviluppati da Ferag, azienda prodotto una volta uscito dalla piega della rotativa, sia leader mondiale nella fornitura di impianti per le sale lavorando sulla singola copia che sui pacchi pronti alla spedizione di quotidiani e periodici, sia quelli propo- spedizione. Le funzioni di tracking e reporting saransti grazie alle alleanze con aziende leader in segmenti no accessibili dal centro controllo centrale di Milano di mercato contigui. Una strategia portata avanti con e daranno informazioni in tempo reale su quanto avdeterminazione dall’amministratore delegato di Ferag viene all’interno di tutti gli stabilimenti del network Italia, Sandro Provera, che ha portato, in taluni casi, di RCS. Il collegamento si svolgerà su linee dedicate, ad estendere ad altri mercati internazionali quanto sta- e si prevede che tutto il sistema entrerà in funzione a bilito dagli accordi di cooperazione per il mercato ita- partire dalla primavera del 2005. Al layout sviluppato liano con società come Elettra (lavacaucciù), per RCS ha contribuito anche Sitma che, in virtù di un Technotrans (sistemi d’inchiostrazione automatici) accordo commerciale con Ferag, fornirà le Tolerans (cucitrici a punto metallico) e Grafikontrol cellophanatrici e le linee abbonati. Grazie ad un nuo(sistemi di controllo automatico per il registro, densi- vo sistema di stampa ink jet posizionato direttamente tà colore, taglio ed altre funzioni svolte durante il ci- sui nastri di trasporto, sarà inoltre possibile imprimere clo di stampa). sulle copie la dizione “Omaggio” ed altre scritte che si rendano necessarie in modo del tutto automatico con Il nuovo network RCS: impianti all’insegna lavorazione in linea. dell’automazione L’automazione di processo secondo Ferag Sei degli otto stabilimenti dove RCS ha previsto nuovi, significativi investimenti, saranno equipaggiaNel nuovo centro stampa della Repubblica, alle ti con impianti di spedizione Ferag. Quattro linee spe- porte di Roma, sarà installato un sistema integrato per dizione andranno al centro di Pessano, due linee cia- il trasporto e la spedizione delle copie. Si tratta di
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quattro stacker, posafascette e ribalta automatica che renderanno il sistema altamente flessibile. Il nuovo sistema ink jet per la stampa on line sulle copie in uscita dalla rotativa sarà impiegato per stampare la dizione Omaggio sia in prima pagina che sui dorsi, e ciò per evitare usi impropri di quelle copie. Sempre a Roma, nel nuovo centro stampa della Stec, entreranno in funzione due nuove linee trasporto e spedizione entro la fine di settembre. Per il nuovo centro stampa di Catania sono invece previste nuove linee per la stampa delle copie di Repubblica e per La Sicilia, oltre ad un aggiornamento linee per i prodotti in uscita dalle rotative di più antica installazione, la Uniman e la SuperGazette. Alleanze di successo La strategia di Ferag Italia, mirata a sviluppare alleanze con società leader di mercato in grado di fornire soluzioni per il completamento dell’offerta base di prodotti per le sale stampa e spedizioni ha trovato nuove opportunità per dimostrare la
propria validità. Il network degli stabilimenti RCS adotterà undici impianti lavacaucciù di Elettra, altri due andranno ai centri stampa del gruppo Amodei, Stec a Roma e Monza Stampa. Qui saranno anche installati due sistemi per la cucitura a punto metallico della Tolerans che serviranno, innanzitutto, per fare fronte alle richieste del quotidiano gratuito Metro. Altre due linee andranno invece a completare le nuove unità Cerutti per la stampa flessografica ordinate da RCS e destinate al centro stampa di Bologna. Due impianti lavacaucciù Elettra andranno invece ad equipaggiare le nuove KBA per la stampa del Giornale. Le undici KBA ordinate da RCS per la stampa del Corriere usufruiranno dei sistemi di inchiostrazione spraybar della Tecnotrans. I gruppi Regioman di Catania e quelli delle tre rotative MAN per la stampa del Sole 24 Ore monteranno le soluzioni Grafikontrol per l’automazione dei controlli di registro, di densità colore e di taglio.
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Con il CTP Termico Creo e con la Retinatura stocastica Staccato® la St. Joseph News-Press riduce i costi e acquisisce nuova clientela Sì, la qualità fa la differenza! in cui prevedevamo di andare.” Soprattutto quando aziende di E quando è stato il momento solida e antica tradizione edito- dunque la St. Joseph News-press riale si conon ha niugano avuto dubcon solubi. “La noRich Creighton zioni instra espenovative e rienza con il personale Creo è tecnologicamente avanzate. E’ stato un fattore di scelta deterCreo Italia S.r.l. il caso della St. Joseph News-Press, che minante che ha fatto propendere per il CTP Via Pisa 250 ha adottato il CTP termico e la Retinatura Trendsetter NEWS. I tecnici Creo con cui 20099 Sesto San Giovanni ® stocastica Staccato di Creo. avevamo lavorato in passato erano fantaMilano - Italy Situata nella città conosciuta come luostici, dal punto di vista umano e professioTel: +39 02 262 59 77 go di nascita del Pony Express, la St. Fax: +39 02 262 59 229 nale” continua Kirschner. “Abbiamo vaJoseph News-Press fa risalire le sue origigliato le soluzioni Creo confrontandole con ni al 1845. 158 anni dopo, l’impresa a conduzione fa- quelle di un paio di altre società, ma una volta analizmiliare è in ottima salute e in corsa per cogliere al zate le specifiche e i rendimenti dei prodotti uno a uno, meglio le opportunità di lavoro della sua area. Il suo Creo era sicuramente avanti anni luce. La nostra fiduimpegno nell’investire in tecnologia di punta le ha cia nella società è totale”. consentito di aumentare il lavoro nella stampa comE ha concluso: “Altre società hanno cercato di farmerciale di un buon 40 per cento rispetto alla sua pro- ci riflettere sul fatto che l’utilizzo di lastre termiche duzione totale. L’attività di stampa commerciale si è sarebbe stato più costoso. Quando abbiamo bilanciato aggiunta così a quella dell’omonimo quotidiano loca- tutti i costi, ci siamo resi conto che, nonostante tutto le, con una tiratura di oltre 42mila copie (45mila la la soluzione termica faceva proprio al caso nostro. Per domenica), a quella del quotidiano fratello, The di più volevamo il dettaglio preciso offerto dalla Atchison Globe, e di 4 giornali locali a Hiawatha, Retinatura Staccato®. Utilizzando i prodotti Creo saKearney, Smithville e Green Acres. remmo stati infatti più pronti sia nell’immediato che Soluzioni Creo erano già adottate nel sistema di nel futuro. Non abbiamo voluto fissare un traguardo produzione del quotidiano statunitense. “Abbiamo un nel breve periodo. Nel nostro lavoro, è meglio puntare fotoplotter Dolev 800® 800V2 e il flusso di lavoro sui risultati di medio-lungo termine, valutabili in 5/10 Brisque® dal 2001. Al momento è il sistema più velo- anni.” ce della zona. Siamo veramente contenti” sottolinea Una migliore efficienza riduce gli sprechi e conTim Kirschner, supervisore della prestampa alla St. sente di spostare ancora in avanti le deadlines. Il CTP Joseph News-press. “Un anno dopo, quando abbiamo termico Creo Trendsetter® NEWS 70 con tecnologia cominciato a guardarci intorno per una macchina di SQUAREspot® permette infatti alla St. Joseph Newsbackup, abbiamo capito che aveva più senso investire Press di andare in stampa più velocemente. Il responin un nuovo sistema CTP (Computer-to-plate). Ave- sabile della produzione al giornale Rich Creighton è vamo già tutti gli strumenti ed era la direzione giusta lapidario. “È molto più produttivo e si riduce il tempo
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passivo d’attesa della prestampa. L’aumento della velocità permette di spostare in avanti le scadenze editoriali, se necessario. E se troviamo un errore, correggerlo è molto più veloce di prima”. Il Trendsetter è efficiente e sicuro. “Abbiamo soprattutto scoperto una riduzione di sprechi perché le copie escono più pulite e più velocemente, così l’avvio è più rapido. Inizialmente abbiamo avuto una riduzione dal 10 per cento al 15 per cento sull’uso dell’inchiostro. In sei mesi abbiamo stampato il nostro giornale utilizzando la retinatura Staccato e i nostri operatori ci confermano che ora stiamo usando ancor meno inchiostro” continua Creighton. “Infatti, avevamo fatto loro usare le lastre prodotte dal Trendsetter NEWS per tre giorni prima che si accorgessero che stava cambiando qualcosa. Non avevamo detto loro niente del cambiamento, perché non volevamo che facessero opposizione. Alla fine uno di loro è venuto da me chiedendomi se avessimo fatto qualche cambiamento perché aveva dovuto modificare il sistema di inchiostrazione per ridurre la quantità di inchiostro. Abbiamo anche notato che i nostri nuovi fogli appena stampati sono asciutti. Prima invece sembravano degli strofinacci bagnati” sorride Creighton. “I nostri operatori sono molto più contenti. E posso confermarlo: il CTP è più veloce e più semplice”. Oltre ai vantaggi del CTP anche l’adozione della Retinatura stocastica Staccato è stata determinante per aumentare la produttività alla St. Joseph News-Press. A questo proposito Creighton è addirittura entusiasta: “il CTP e la Retinatura Staccato hanno aiutato a evita-
re il fuori registro e gli spostamenti di colore, così come è scomparso il moiré. Abbiamo visto dettagli che prima non si notavano, specialmente nella zona del quarto tono e del trequarti di tono.Non serve un archeologo per vedere il dettaglio. Abbiamo stampato qualche foto come campione per la nostra fiera con il CTP e la retinatura Staccato e del pari con il vecchio sistema in pellicola. Poi le abbiamo paragonate con una stampa a 150 linee. Quando li guardi insieme, quello fatto con Staccato sembra una foto totalmente diversa. I fotografi del nostro staff si sono complimentati, affermando che non hanno mai visto niente di simile prima d’ora”. Anche sul fronte dei clienti e della pubblicità il saldo è fortemente in attivo, e le previsioni economiche per il futuro confortanti. “I nostri clienti erano veramente ansiosi di utilizzare Staccato” sottolinea Kirschner. “Ogni settimana il nostro contatto del giornale Kearney veniva da noi per prendere i suoi giornali e ci chiedeva se avevamo iniziato ad usare Staccato. Era veramente ansioso. Ora lo abbiamo accontentato ed è veramente contento. I nostri progetti sono di aumentare l’impiego di Staccato sino a raggiungere il 100 per cento della produzione. E questo succederà a breve”. “In piccole comunità come la nostra, il passaparola ci porterà molto più lavoro” conclude Creighton. “ Stiamo portando via molto lavoro commerciale ad altri stampatori, solo per la nostra qualità. E questo è diventato veramente un punto di orgogliosa distinzione e di differenza per noi. In giro si dice che se si vuole una stampa di alta qualità, si deve venire da noi”.
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Telpress risolve con il Multimedia Palace TWS Di Rieti l’outsourcing dei servizi di distribuzione per i produttori di news
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Con il nuovo Centro Servizi TWS “Multimedia Pal” dotato di connettività broadband terrestre e wireless, Telpress offre servizi di outsourcing informatici a valore aggiunto per agenzie di stampa, uffici stampa e nuovi media. Con l’aumentata disponibilità di infrastrutture di disponibilità della Architettura comunicativa TOSCA telecomunicazioni, anche la offerta di servizi di in continua evoluzione nel settore wireless e mobile, ha varato il progetto TWS (Telpress outsourcing comincia a crescere in Wireless Systems) per il quale, ad iniItalia agli stessi ritmi degli alziare dal 2003, ha stanziato un intri Paesi Europei. Pur senza vestimento di 6 milioni di Euro nei raggiungere il tasso di creprossimi tre anni scita che si registra negli Il Progetto TWS comStati Uniti, IL Uk, in Olanprende l’ampliamento delda e nei Paesi Scandinavi , lo stabilimento Telpress Sud la domanda di di Rieti con la realizzazione esternalizzazione dei servizi indi un nuovo Centro Servizi e formatici, soprattutto nel correnPiazza della Libertà 13 - 00192 Roma la installazione di una infrastruttura te anno 2004 inizia ad assumere num. verde 800284999 tel. 06/3216304 - fax 06/3216345 di rete broadband terrestre e satellitare una vera consistenza di mercato E-mail: info@telpress.it che entro il 2005 servirà tutti i clienti sollecitando la fornitura di servizi di http://www.telpress.com/TWS dell’area media and communication. rete a valore aggiunto soprattutto dalle aziende che hanno capacità Al Centro Servizi di Rieti e’ stato dato impiantistiche a servizi di connettività. il nome di Multimedia Palace per la sua destinazione Prevedendo il progressivo ampliarsi della richie- ad accogliere sia gli impianti che i team di sviluppo sta di outsourcing nel settore della ricezione e del trat- dei clienti che vogliano attivare soluzioni proprie in tamento delle news di agenzia, Telpress, sfruttando la un ambiente integrato dotato delle infrastrutture più moderne. Fotografia dello stabilimento Telpress Italia S.p.a. La rete di connettività verso il mercato di Multimedia Palace comprende connessioni di rete magliata su circuito Telecom, connessioni di rete satellitare bidirezionale SatCluster su circuito Satlynx (joint venture Gilat-Alcatel-Astra) e connessioni dirette o di rete magliata wireless 802.11 b/g su tecnologia ZyGate. I punti di forza a disposizione dei clienti per le tre modalità di rete TWS da e verso il centro Servizi Multimedia Palace sono l’ottimizzazione dei costi, della capacità di canale e della gestione del servizio tecnico di connettività: a. NewsCovery Le connessioni di rete magliata già disponibili anche via internet per la distribuzione dei notiziari
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in modalità Telpress NewsCovery, realizzata in architettura TOSCA, permettono di attivare un canale a velocità garantita da 512 Kbps a 1 o 2 Mbps o una rete TCP/IP fra punti diversi sull’intero territorio nazionale coperto dall’ADSL Telecom. Il costo del canale, a scelta del cliente sarà del tipo a traffico o a forfait con la massima ottimizzazione delle risorse. A richiesta del cliente la connessione potrà includere l’uso di un firewall dedicato e l’accesso ad internet fino a 8 Mbps consentendo notevoli risparmi di gestione della sicurezza di rete e della efficienza del servizio internet. b. SatCluster Le connessioni satellitari Telpress SatCluster sono ideali per veicolare in multicast piu’ canali di notiziari su un unico stream di trasporto dati. Anche SatCluster utilizza la architettura TOSCA con la quale realizza una tipologia di trasporto dati molto simile al DVB multicanale con indirizzamento IP e canale di ritorno satellitare incorporato. c. Broadband Wireless Il canale distributivo wireless in standard 802.11/ b/g consente, senza necessità di licenza, sia collegamenti punto punto fra reti locali presso le sedi dei clienti che collegamenti di rete TCP/IP fra sedi del cliente e sedi Telpress. La velocità dei collegamenti varia da un minimo di 1 Mbps per postazioni mobili ad un massimo di 108 Mbps per collegamenti in tecnologia turbo”g” già disponibile nella stessa classe di applicazioni Wi-Fi WiMAx di futura difficile implementazione. Per la realizzazione del Multimedia Palace Telpress ha rinforzato la struttura di progettativa creando applicativi per ogni tipologia di terminale dai desk-top ai palmari fino ai PDA e ai telefoni GSM/GPRS/
UMTS. Quindi si e’ dotato di certificazione ISO 9000 Vision 2000 e di strutture rinforzate di Help Desk, Call Center e Lan Management con l’acquisizione di oltre 20 operatori e tecnici specialisti sia nella sede di Rieti che nelle sedi decentrate di Roma, Milano, Den Haag e Londra dove opera anche per l’estero ed in configurazione di Disaster Recovery. Inoltre sono state strette alleanze operative con le società Satlynx e ZyGate rispettivametne per la fornitura dei canali satellitari e dei VSAT di collegamento a rete. Con la realizzazione del Multimedia Palace e con la rete di connettività TWS già disponibile in modalità NewsCovery e SatCluster, Telpress risolve per tutti gli uffici stampa, i giornali e le agenzie di stampa il problema dell’outsourcing dei servizi informatici dedicati alle news. Questi includono la raccolta delle news di agenzia (testi, foto e filmati) e la rassegna dei media a stampa, in video e su internet. Multimedia Palace è una struttura al servizio delle agenzie di stampa e dei loro clienti. Le agenzie possono, grazie alla architettura TOSCA, monitorare il flusso di diffusione delle notizie seguendone agevolmente in rete i dati di fruizione e verificandone, sulla singola stazione ricevente e/o su base statistica, la loro corrispondenza contrattuale. Sono già presenti sulla rete Telpress TWS i servizi di quasi tutte le agenzie italiane ed estere alle quali, comunque, gli abbonati dovranno riferirsi per la stipula dei rispettivi conttratti di fornitura del segnale. Gli abbonati fruiscono sia della ripartizione dei costi di trasporto e di gestione delle strutture informatiche che della sicurezza del servizio presente dinamicamente su piu’ canali e in più server dislocati in ridondanza così da realizzare un perfetto schema di Disaster Recovery divenuto purtroppo un must in tutti i settori tecnologicamente Schema di architettura TOSCA avanzati e organizzati in rete.
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Fotografia del Centro Servizi Multimedia Palace in costruzione
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PrintNet di MAN Roland: pianificare, organizzare e gestire la produzione editoriale e industriale L’automazione integrale del processo produttivo flusso di lavoro è pilotato in funzione delle priorità di nell’industria dei quotidiani è un obiettivo strategico stampa e spedizione dei prodotti in modo da ottimizzare fra i più importanti, ed attuali, per editori e stampatori i turni di lavoro e le risorse interne di editori e centri di giornali e periodici. MAN Roland ha di recente pre- stampa remoti. Tutta l’attività di pianificazione integrata può essere seguita passo a passo da sentato PrintNet, una soluzione che tiene conun’unica consolle centralizzata, tramite la to delle specifiche esigenze di editori di quale è possibile seguire in tempo reale giornali, periodici e centri stampa collelo stato di avanzamento lavori dei progati. dotti editoriali, delle loro edizioni, delIl workflow e production managele sezioni fino al dettaglio sulla singoment system è stato sviluppato da la pagina. Naturalmente più periferiMAN Roland in stretta collaborazioche si collegano più il livello di monine con la società collegata ppi Media, MAN Roland Italia S.p.A. toraggio risulta accurato: tramite che da anni offre agli editori di EuroVia Redecesio, 12/b - 20090 Milano PrintNet è possibile, per esempio, sapa, America e Stati Uniti soluzioni tel. 0039 02 21 307 233 pere se una pagina è già stata riprodotta avanzate per la gestione del workflow fax 0039 02 21 307 276 su lastra o se questa è già stata posizionata editoriale ed industriale. in rotativa. La stessa consolle di lavoro centralizzata Pianificazione integrale di tutta l’attività indu- dà accesso al sistema di reportistica sulla produzione striale I principali moduli del sistema Il network PrintNet è basato su standard JDF ed è configurato in moduli di sistema che possono essere PrintNet si compone di moduli specializzati per la introdotti nel flusso di lavoro globale via via che si gestione delle diverse funzioni di pianificazione, gerendono necessari. Un’unica consolle di controllo per- stione e controllo del flusso di lavoro editoriale ed inmette di seguire in tempo reale tutto il flusso di lavoro dustriale. dai centri editoriali agli stabilimenti di stampa. Tutte le PlanPag è la parte del sistema che si occupa di pialavorazioni effettuate nelle aree di attività tradizionali, nificare edizioni e prodotti editoriali in corso di realizpubblicità, contenuti editoriali, area della prestampa, zazione. Riceve informazioni dai sistemi di gestione stampa e spedizione possono essere pianificate in pa- della pubblicità e le integra con i dati del sistema edirallelo, controllate in tempo reale e seguite passo a passo toriale. Tutte le interdipendenze fra un ciclo di tiratura sia insieme che separatamente per singoli prodotti edi- ed un altro sono visivamente evidenziate e controllate toriali. dal workflow in modo da minimizzare i cambi lastra e I vantaggi della soluzione offerta da MAN Roland ridurre al minimo i tempi morti della produzione in risiedono fondamentalmente nella possibilità di svilup- rotativa. Jobtrack è il modulo che consente di seguire pare un lavoro integrale di pianificazione centralizzata passo a passo tutte le fasi della produzione editoriale di tutte le attività, sia editoriali che pubblicitarie, lun- ed industriale del giornale. Fornisce ai tecnici delle go tutto il percorso del processo industriale, dalla “viste” personalizzate su tutto il ciclo produttivo, acfotoformatura alla spedizione. Il network PrintNet ge- cessibili in ogni momento via rete internet/intranet utistisce contemporaneamente più edizioni di una testata lizzando dei client jobtrack basati su browser standard. o diversi prodotti lavorati parallelamente dal sistema Il sistema dispone di un sistema di allarmi in tempo editoriale e dalla concessionaria di pubblicità. Tutto il reale per segnalare eventuali stop alla produzione al-
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“i contenuti” – prodotti, edizioni, pagine – e i centri di preparazione e stampa, il modulo che consente l’ottimizzazione dei cicli di produzione. Tutti i piani di produzione JDF rilasciati dal network Printnet sono trasferiti ai sistemi di controllo automatico delle macchine di stampa per la preregolazione dei parametri di produzione. Tutti i sistemi attivi sono monitorabili in tempo reale prima dell’avviamento delle macchine. Chi utilizza le soluzioni ppi Media - MAN Roland L’elenco dei clienti che attualmente utilizzano le soluzioni per il workflow sviluppate negli anni da ppi Media copre Europa, Stati Uniti ed Asia. La base di clienti maggiormente estesa è la Germania, dove fra le numerosissime testate che impiegano i workflow ppiMedia (di fatto uno standard in questo Paese) spiccano, fra gli altri, i nomi della Bild Zeitung, della Frankfurter Allgemeine Zeitung, e della Süddeutsche Zeitung. Nel mercato asiatico una posizione del tutto particolare spetta al Times of India di Mumbai, che ha introdotto le soluzioni workflow ppiMedia per la gestione delle sue nove edizioni che vengono prodotte in centri stampa in diversi punti del Paese. Fra gli altri risultati ottenuti dal quotidiano indiano, c’è stata la riduzione nei tempi per la gestione della pubblicità nazionale, passati da quarantotto a due ore soltanto. Un salto notevole di qualità con importanti ricadute economiche per una testata che, nel luglio del 2002, ha raggiunto una diffusione media giornaliera 2.144.842 copie, diventando così il quotidiano di formato broadsheet in lingua inglese più diffuso nel mondo, davanti a USA Today, The Wall Street Journal e The New York Times.
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l’interno delle diverse fasi lavorative. E se editori e stampatori desiderano sapere i punti forti e le debolezze di tutto il network produttivo, dalle redazioni ai centri stampa remoti, possono richiedere in ogni momento i report statistici tramite il modulo jobreport, sviluppato da una società partner di ppiMedia MAN Roland, la Businessobjects. Naturalmente i report possono essere instradati automaticamente a ore prefissate del giorno oppure avviarsi in funzione di particolari eventi che si siano verificati durante la produzione. Le informazioni possono essere collegate dinamicamente a sistemi contabili per un confronto in tempo reale con i budget economici relativi alla produzione, trasformando i report in uno strumento di conoscenza integrata dell’economia della produzione e gestione delle aziende editoriali. Adport provvede invece alla integrazione fra i diversi settori della pubblicità che operano nel network che edita e stampa quotidiani e periodici, garantendo l’integrazione fra amministrazione, area commerciale, tipografia: un servizio a valore aggiunto utile sia ai clienti inserzionisti della testata che al flusso di lavoro interno all’azienda. Il modulo Newsport è specializzato nell’integrazione delle attività redazionali e di composizione della testata, ed offre numerose opportunità per rendere più scorrevole il flusso di lavorazione del prodotto per quanto riguarda i contenuti e le fasi di impaginazione. Preport è una famiglia di funzioni – integrabili separatamente nel network PrintNet, come tutti gli altri moduli – per la gestione dell’output del sistema. Come tutte le altre componenti, anche Preport è basata sullo standard JDF. Fra le funzioni svolte da questa famiglia di moduli una delle più importanti è quella di adattare il flusso di lavoro previsto dal piano globale dell’azienda editrice-stampatrice alle reali condizioni e disponibilità dei diversi dispositivi connessi alla rete. Infine Pressport, “l’integratore” centrale fra il piano editoriale ed il piano industriale di produzione, l’interfaccia globale fra
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Tera nuovamente a segno in Italia: esce la Voce di Rovigo Si allunga la lista dei quotidiani italiani che hanno Voce - “Abbiamo dei riscontri positivi e dell’aspettascelto il sistema di gestioni dei contenuti GN3, svilup- tiva da parte di una fetta consistente dell’imprenditoria locale e questo ci fa ben sperare anche per la raccolta pato e commercializzato da Tera Digital Publishing. Infatti, dallo scorso 8 maggio il nuovo giornale pubblicitaria”. “L’installazione a La Voce di Rovigo dimostra in maniera cristallina la granquotidiano La Voce di Rovigo è in edicola, prode flessibilità del nostro sistema di dotto integralmente con GN3. gestione dei contenuti GN3.” – comPur concedendo spazio anche a menta Franz Rossi, responsabile comnotizie di respiro nazionale ed merciale per l’Italia di Tera Digital internazionale, le 36 paPublishing – “GN3 è un sigine formato tabloid de stema in grado di fornire La Voce di Rovigo, edito prestazioni di altissimo lida Coopress e diretto da vello sia impiegato in sceLuigi Ingegneri, si occunari editoriali molto compano soprattutto di applessi e dall’alto numero di profondire la cronaca lopostazioni di lavoro, sia cale delle provincia di Tera Digital Publishing S.p.A. impiegato per produrre Rovigo e del Polesine. Via Gallarate, 200 - 20151 Milano - Italia giornali dove il numero di A dimostrazione delTel. +39 02 38 09 871 Fax +39 02 00 81 19 redattori non è elevato, ma la grande flessibilità e e-mail sales@teradp.com la qualità e la localizzazioscalabilità offerta dal sistema della società milanese, che ben si adatta sia a ne sono due caratteristiche alle quali l’editore non inscenari complessi e con un alto numero di posti di la- tende rinunciare. A Rovigo, il rinnovato modulo per la gestione delle edizione multiple di GN3 EDT Manavoro, sia a realtà più locali. “La nostra intenzione è quella di dare voce a quel- ger ha reso estremamente fluida la gestione di due flussi le città del Polesine che non riescono a trovare spazio di produzione: le pagine prodotte localmente dalla renella stampa regionale o nazionale - dice Samuele dazione di Rovigo e i contenuti che invece il giornale Bertuccio, amministratore di Coopress che edita La riceve dalle testate del gruppo Donati.”
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MedPrint ’04
Punto di riferimento.
Nel 2004, anno della Drupa, puntate su MedPrint! È la mostra di riferimento per un mercato, quello del Centro-Sud, che è in costante sviluppo e che non gravita intorno alla fiera tedesca. Ed è la strada più breve per fare diventare la vostra azienda un riferimento da Roma in giù.
Mostra delle tecnologie per l’industria grafica, editoriale e cartotecnica mediterranea Napoli, 21-24 ottobre 2004 - Mostra d’Oltremare - www.medprint.it
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Med Power
MedPrint ’04 si svolge in contemporanea con MedPack ’04, Mostra delle Tecnologie di Packaging e Movimentazione per l’Industria Alimentare, Chimica e Farmaceutica Mediterranea
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Razionalità e innovazione tecnologica nei sistemi di spedizione NewsLiner-A/D della Müller Martini ad Axel Springer AG: maggiore capacità d’inserimento e trasporto finale dei pacchi ottimizzato
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Axel Springer
* 8 diverse edizioni del giornale «Bild» per la Renania Settentrionale-Vestfalia (per una tiratura toL’azienda tedesca Axel Springer ha iniziato ad ope- tale di 900mila copie) * «Bild am Sonntag» rare nel 1973 e, dopo un (600mila copie più un migrave incendio, è stata lione di prestampati) interamente ricostruita nel luglio 1998, in una * «Die Welt» (65mila MÜLLER MARTINI S.p.A zona situata al centro del copie) Viale Rimembranze 50 * «Welt am Sonntag» territorio della Ruhr dove ven20099 Sesto San Giovanni (MI) (170mila copie) gono stampati cinque quotidiani tel. 02 262371 - fax 02 2426851 * «Euro am Sonntag” (170mila e settimanali di proprietà della società stessa con tirature comprese fra le 65mila e 900mila copie) A Essen-Kettwig Axel Springer stampa inoltre alcopie. A Essen-Kettwig Axel Springer possiede quella che dalla prestigiosa rivista Deutscher Drucker viene tri quattro quotidiani e settimanali con tirature comdefinita «una delle più moderne aziende per la stampa prese fra le 50mila e 110mila copie per altri editori di giornali d’Europa». In questo centro stampa si (gli ordini esterni rappresentano circa il 20 per cento editano: dell’intero volume di stampa): * «Rheinischer Merkur» (110mila copie) La “NewsLiner-A/D” può operare in produzione * «Die Zeit» (70mila copie) semplice e doppia ed è dotata di due stazioni di * «Süddeutsche Zeitung» (da alimentazione Promo 60mila a 90mila copie) * «Handelsblatt» (60mila copie) I calcoli sono presto fatti: la tiratura quotidiana è di circa un milione di giornali con vari titoli nei formati broadsheet e tabloid, più numerosi altri lavori commerciali. Tutti i processi devono essere dunque in assoluta e perfetta sintonia fra loro. Alla Axel Springer a Essen-Kettwig la produzione è 24 ore su 24, dalle ore 14.00 di domenica fino alle ore 4.00 della domenica successiva, in 20 turni di lavoro. Dopodiché le macchine si fermano per dieci ore. Il direttore della fabbrica, Horst Caspar, non
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ha dubbi. “Per poter consegnare tutti i titoli entro i termini previsti, abbiamo bisogno di un’alta disponibilità ed efficienza. Per questo motivo le nostre macchine devono funzionare senza interruzioni”. Non c’è tre senza quattro: un nuovo “NewsLiner-A/D” di Müller Martini E’ evidente che uno dei punti nevralgici del centro stampa di Essen-Kettwig – come, per altro, di tutti i centri stampa – è rappresentato dai sistemi di spedizione. La razionalità e l’innovazione tecnologica dei sistemi di spedizione di Axel Springer ha un nome di assoluta tradizione e di grandi fiducia e prestigio: Müller Martini. Alcuni mesi fa infatti la società tedesca ha messo in funzione il quarto sistema d’inserimento “NewsLiner-A/D” di Müller Martini. Con questa linea supplementare, la tipografia non solo ha potuto incrementare la propria capacità d’inserimento, ma ha anche ottimizzato il trasporto dei pacchi alla rampa di carico. In realtà la fiducia a Müller Martini non è dato recente da parte dell’industria tedesca. Sin dal 2000 infatti Axel Springer fa pieno affidamento per la sala spedizione su soluzioni Müller Martini. In quell’anno sono stati installati tre sistemi d’inserimento modello “NewsLiner-80”. E dopo la messa in funzione di altre due rotative Colorman della MAN con tre uscite in piega e una velocità di rotazione del cilindro di 42.000 giri/h, alcuni mesi fa è stata la volta della quarta “NewsLiner-A/D”. Il sistema d’inserimento può operare in produzione semplice e doppia ed è dotato di due stazioni di alimentazione Promo. “Volevamo avere un sistema” spiega Rainer Micheel, direttore del reparto confezionamento “che ci consentisse di allegare ai giornali anche dei CD. Per il futuro è in progetto anche l’inserimento di campioni di prodotto”. Pacchi: da 1 a 120 copie Il nuovo impianto è stato anche integrato con un polmone d’immagazzinaggio “FlexiRoll” dotato di sei bobine, sette linee di formazione pacchi con impilatori girapila “PrintStack CN-80” e un trasportatore di pac-
chi con un sistema “NewsSorter” per una distribuzione razionale dei pacchi. “Il CN-80 è una soluzione tecnicamente perfetta, tendendo conto del fatto che il periodo disponibile per la produzione è estremamente breve” precisa ancora Rainer Micheel. La configurazione del trasporto e della rampa di carico è sicuramente uno dei principali vantaggi della nuova “NewsLiners-A/D”. I pacchi prodotti con le apposite linee di formazione hanno diverse dimensioni, da un solo esemplare per pacco come per “Handelsblatt” fino a 120 esemplari per pacco, come per “Bild”. Taglierina e pre-inserimento Un ruolo molto importante riveste la taglierina rotativa “Exacto”. Alimentati da “FlexiRoll”, i prodotti vengono rifilati sui tre lati e impilati, oppure ribobinati per il confezionamento sul polmone d’immagazzinaggio “FlexiRoll”. Per l’editore Axel Springer nella sede di Essen-Kettwig, dove lavorano oltre 400 persone delle quali circa 90 in sala spedizione, i lavori commerciali e i prestampati prodotti al di fuori dell’orario principale (Prime Time) rivestono un’importanza quasi uguale a quella della lavorazione di giornali. Il pre-inserimento consente poi d’inserire nel turno giornaliero i picchi di produzione d’inserti, di aggiungere nel complesso più inserti commerciali, oppure, semplicemente, di effettuare inserimenti più selettivi. “Il disaccoppiamento fra rotativa e sala spedizione ci offre numerosi vantaggi”, afferma con piena convinzione Horst Caspar. “Quando il mercato degli inserti si svilupperà con l’atteso miglioramento della situazione congiunturale, noi saremo pronti per la ripresa economica”. E’ certo come per gli operatori macchina il passaggio alle tre nuove linee “NewsLiner” avvenuto quattro anni fa abbia rappresentato una grande sfida. “La nostra quarta linea ci offre ulteriori possibilità grazie alla tecnologia di comando. Un solo operatore macchina può comandare l’intero processo in sala spedizione. Per l’operatore il lavoro è molto più interessante e per noi molto più economico” ha concluso Rainer Micheel.
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Per l’editore Axel Springer nella sede di Essen-Kettwig i lavori commerciali e i prestampati prodotti al di fuori dell’orario principale (Prime Time) rivestono un’importanza quasi uguale a quella della lavorazione di giornali
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Grande capacità innovativa e lusinghieri successi Lüscher a Drupa 2004 A Drupa 2004 Lüscher, fermamente consolidata sul ne per celebrare l’ordine del 500esimo XPose! giunto mercato del grande formato grazie ai suoi modelli a Lüscher da parte del Gruppo francese ACTIS IN. XPose! 160 e 180, non ha soltanto festeggiato i suoi Alexander Buzdugan, il direttore del gruppo, ha record di produttività e le sue affermazioni sul merca- ricevuto un certificato commemorativo dalle mani delto, ma ha anche ribadito la grande l’ambasciatore. Hans Lüscher, procapacità innovativa, che ha fatto prietario della società, insieme a dell’azienda svizzera una delle stelJean-Pierre Moretti, presidente del le di prima grandezza nel panoradistributore locale Drytone, ha rema europeo delle macchine da galato a Buzdugan un quadro del stampa. Maestro italiano Enzo Pittuello, NTG Digital srl Sede di Milano: scolaro di Lucio Fontano, acclaRecord di produttività e Via dei Missaglia, 97 - Edificio B1 - 20142 Milano mato fondatore del movimento Tel. 02 82 68 161 - fax 02/82 68 1640 successi nel CtP dell’arte spaziale. CommentanSede di Roma: do l’evento, Moretti ha dichiarato Via Taro 39 - 00199 Roma A Drupa 2004 Lüscher ha lanche l’ordine delle due unità Xpose tel. 06 84 16 190 - fax 06 85 41 469 ciato il nuovo 32 pagine 190, che con (il 29esimo e il 30esimo in Francia) corinternet: http://www.ntg.it un formato di 2100x1600 mm. intende rispondevano al 499esimo e il 500esimo e-mail: ntg@ntg.it incontrare le richieste di lastre per le macnel mondo. Entrambi i modelli corrisponchine di grande formato come la KBA 205 e dono a due 160, con una massima dimensiola MAN ROLAND XXL. Il modello 190 è dotato di ne lastra di 1700x1370 mm ed entrambi sono equi128 diodi laser con possibilità di incidere da 600 fino paggiati con il sistema Plate Handling automatico. a 2540 dpi. Il 190 può anche operare in modalità dual, I risultati di Lüscher a Drupa 2004 sono stati ottiincidendo due lastre nello stesso tempo, in modo da mi con molti Xpose! venduti durante la fiera, e tutte le accrescere ulteriormente la capacità di produzione. previsioni avanzate sono state ampiamente superate. “Ad una risoluzione di 600 dpi, il 190 può esporre un lastra in meno di due minuti. Questa velocità lo Stampa digitale e serigrafia Lüscher rende il sistema più veloce sul mercato per stampati come i poster e il sistema Handling Plate automatico è Nell’ambito della stampa digitale, Lüscher ha prodisponibile per elevati volumi di produzione” ha com- posto una nuova stampante in piano di grande formamentato Peter Berner, direttore tecnico di Lüscher. to capace di stampare un’area di 3500x3050 mm. Si L’impressionante produttività di questo sistema è tratta di JetPrint, una stampante ink-jet UV che impiestata dimostrata a Drupa 2004 allo stand Lüscher, at- ga testine piezo Spectra, con 1024 ugelli per colore. traverso una versione modello Ferrari, color rosso, del Utilizzando 4, 6 o 8 (o 2x4) inchiostri UV Sun-jet, CtP, che può produrre 44 lastre/ora 8 up in modalità JetPrint stampa virtualmente qualsiasi supporto rigidual o 20 lastre in modalità singola. do o flessibile fino a 80 mm di spessore, con risoluzione effettiva di 400x400 dpi e una velocità fino a Allo stand Lüscher l’ambasciatore svizzero 100 metri quadri all’ora (con 8 colori). Nel settore deper festeggiare il 500esimo Xpose! dicato alla serigrafia e stampa industriale, l’azienda svizzera propone la Jetscreen, produttrice di telai La visita dell’Ambasciatore svizzero in Germania, serigrafici, attraverso la stampa inkjet di immagini su Werner Baumann, allo stand Lüscher è stata occasio- un’emulsione fotosensibile con una cera opaca a cal-
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Da sinistra: Sig. Alexandre Buzdugan Direttore industriale
do. La Jetscreen è stata dimostrata in configurazione di 4,5x2,6 m, sebbene possa arrivare a 8,0x3,8 m. Inoltre, è anche possibile lavorare, caricare e scaricare un minimo di due telai di largo formato, parallelamente e contemporaneamente. Alla fiera tedesca ne sono state vendute 6, anche l’acquisto di due Jetprint è già stato confermato dal produttore svizzero. L’ingresso di Lüscher nel mondo flexo Oltre alle molte soluzioni presentate dall’azienda svizzera nel settore CtP e Inkjet, tra cui nuove versioni dei già affermati sistemi termici Xpose! due sono state invece le novità importanti di Lüscher per il mondo flexo: FlexPose! 75 e FlexPose!direct.
FlexPose! 75 è una macchina innovativa con sistema termico per lastre flexo, tipografiche e offset basata sulla tecnologia esclusiva Lüscher ad esposizione interna ed esterna (internal and external drums); le lastre flexo vengono esposte con raggi laser e successivamente con una sorgente UV per essere poi lavate con acqua nell’unità FlexWash!. FlexPose!direct nasce invece dall’acquisizione della società inglese ZED Instruments già produttrice di sistemi ad ablazione diretta mediante laser; il sistema utilizza laser a CO2 e modulatori ottico-acustici (AOM) e può operare su lastre polimeriche o su sleeve dello stesso materiale fornendo eccellenti risultati con lineature fino a 80 lin/cm (200 lpi). Due unità di questo sistema sono state vendute in fiera allo stand 9, dove era in esposizione.
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del Gruppo ACTIS in Francia (ha acquistato il 500esimo XPose!); Dr. Werner Baumann Ambasciatore Svizzero in Germania (ha consegnato il certificato commemorativo); Sig. Hans Lüscher Direttore Generale della Società Lüscher; Sig. Lars Janneryd membro della Società Lüscher
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Drupa 2004: in mostra le nuove lastre di Creo
Ogni quattro anni, Drupa trasforma la città di Clarus PL: Lastra senza sviluppo Düsseldorf, nella capitale mondiale dell’industria delNell’area relativa alla stampa commerciale ed edila stampa. Dal 6 al 19 maggio più di 1.900 espositori toriale dello stand Creo a Drupa ha avuto luogo una provenienti da 49 Paesi hanno presentato la panora- dimostrazione tecnologica dell’esposizione della nuova mica più completa dei sistemi di produzione ed elabo- lastra senza sviluppo Clarus™ PL mediante il sistema razione della stampa nel settore 800 CTP Trendsetter ® delle arti grafiche, visitata da Quantum. La lastra Clarus PL è quasi mezzo milione di persouna lastra senza sviluppo che ne provenienti da 170 Paesi. non richiede alcun trattamento In mostra a Drupa 2004, di gommatura, sviluppo, sucpresso lo Stand B10 nella Hall cessivi all’esposizione. Le lastre 4, hanno trovato posto le senza sviluppo incrementano i Creo Italia S.r.l. innovative soluzioni per la prestampa di vantaggi dal punto di vista della tutela amVia Pisa 250 Creo, che ha aggiunto due importanti probientale offerti dalla tecnologia computer20099 Sesto San Giovanni dotti alla sua offerta di lastre. to-plate in quanto non richiedono l’uso di Milano - Italy Creo ha lanciato infatti la nuova lastra prodotti chimici per il loro sviluppo. La Tel: +39 02 262 59 77 in poliestere senza bagnatura per le mac- Fax: +39 02 262 59 229 lastra Clarus PL è adatta alle tirature oltre chine da stampa DI (Direct Imaging) e ha le 50mila copie. “Creo si è proposta come presentato la nuova lastra in alluminio senza sviluppo azienda di punta del settore industriale nel 1995 quanadatta per la stampa offset commerciale. L’elimina- do ha introdotto l’esposizione termica come scelta zione del processo di sviluppo delle lastre garantisce ottimale nei sistemi CTP. Da allora, il settore dell’espovantaggi consistenti agli stampatori, tra cui una ridu- sizione termica è cresciuto molto più rapidamente delzione del fabbisogno di capitale, costi di manutenzio- l’intero mercato dei sistemi CTP. Le lastre termiche ne inferiori, tempi di consegna più rapidi e minori co- rappresentano infatti oggi più di due terzi del mercato sti di funzionamento. globale delle lastre digitali” ha dichiarato Eyal Shpilberg, vicepresidente per il settore dei materiali di Clarus WL: Lastra in poliestere senza bagnatura consumo termici di Creo. “Abbiamo capito che la tecper le macchine da stampa DI (Direct Imaging) nologia termica garantiva, rispetto alle altre tecnoloLa nuova lastra in poliestere senza bagnatura gie di esposizione, un controllo superiore sul processo Clarus™ WL ha un prezzo accessibile, è facile da usa- e una maggiore ripetibilità riducendo allo stesso temre ed è adatta a tirature che giungono sino a 30mila po i costi. La tecnologia senza sviluppo, come quella copie. Si tratta di una soluzione compatibile con le della lastra Clarus PL di Creo, prosegue quest’opera macchine da stampa DI in grado di conseguire risulta- di riduzione dei costi e di eliminazione delle fasi assoti di qualità superiore. La lastra Clarus WL ha una sen- ciate alle attività di prestampa. Le stampanti di tutte le sibilità maggiore rispetto a qualsiasi lastra termica a dimensioni possono sfruttare i vantaggi del sistema secco per l’esposizione digitale oggi disponibile e ciò termico CTP”. Con gli ultimi arrivi in casa Creo l’offerta aziendale contribuisce a ridurre il consumo totale di energia grazie ai bassi consumi garantiti dall’unità di esposizione si espande: altre lastre digitali Creo sono le lastre PTP laser. La lastra Clarus WL è già utilizzata da clienti (Positive Thermal Plate), ideali per gli stampatori comCreo in Europa e nel Nord America e sarà disponibile merciali; la lastra termica negativa Mirus™ PN ideale per gli stampatori commerciali e di imballaggi, e la sul mercato entro la metà di agosto.
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CTP Creo Trendsetter 800 II Quantum, Trendsetter 400 II Quantum e ora il nuovo Lotem® 400 sono tutti in grado di esporre supporti ad ablazione con l’opzione Processless di Creo.
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lastra termica negativa Fortis™ PN per gli stampatori di quotidiani, libri e inserti. Creo produce inoltre tre lastre analogiche tradizionali. Il sistema CTP di Creo supporta inoltre lastre senza sviluppo. Infatti i sistemi
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Memphis Commercial Appeal (USA) sceglie Tera
Un altro importante successo dei prodotti Tera vie- dotto e stampato a Memphis e nel 1994 ha vinto il ne dagli States. Premio Pulitzer per la categoria fumetti. Tera Digital Publishing e Agfa – il distributore per L’installazione, iniziata nello scorso marzo, è stata gli USA dei prodotti Tera - hanno annunciato che il ultimata secondo le previsioni, con l’uscita della priquotidiano statunitense Memphis Commercial ma sezione del quotidiano live a parAppeal ha completato l’installazione del tire dallo scorso mese di maggio. In sistema di gestione dei contenuti questo modo i duecento e quindici GN3 presso la redazione di giornalisti del Commercial Appeal Memphis, nello stato del sono ora in grado di svolgere il proTennessee. Il Memphis prio lavoro con strumenti Commercial Appeal (di potenti e flessibili. proprietà del gruppo E’ infatti proprio la flesScripps) è un metrosibilità l’arma vincente con paper che raggiunge olcui Tera si è aggiudicata la tre 70 contee tra gli stati corsa al Commercial del Tennessee, MissisAppeal: la grande flessibiTera Digital Publishing S.p.A. sippi e Arkansas con 175 lità offerta dal sistema Tera Via Gallarate, 200 - 20151 Milano - Italia mila copie al giorno due l’integrazione con il sisteTel. +39 02 38 09 871 Fax +39 02 00 81 19 rante la settimana, per ma di archiviazione, che e-mail sales@teradp.com toccare la punta delle consente ora al quotidiano 235mila copie la domenica. Questi numeri fanno del di archiviare con un semplice click sia contenuti ediquotidiano di Memphis il giornale dell’area centro-sud toriali, sia immagini, sia pagine complete. degli Stati Uniti con la più alta tiratura. Su base nazio“Siamo orgogliosi che un quotidiano così nale il Memphis Commercial Appeal ricopre il 67° po- prestigioso come il Memphis Commercial Appeal absto nella speciale classifica dei 100 quotidiani più ven- bia scelto Tera” ha commentato Anton Andrea Speduti degli Stati Uniti. ciale, amministratore delegato di Tera Digital Fondato nel 1841, il Commercial Appeal ha visto Publishing. “Negli Stati Uniti e nel Canada i giornali e reso testimonianza dei grandi eventi che hanno per- stanno finalmente considerando l’importanza di imcorso il Sud degli States nel corso degli ultimi 165 piegare sistemi di gestione dei contenuti avanzati e anni: la Guerra di Secessione, un’epidemia di febbre l’esempio di Memphis dimostra come un sistema quagialla e le aspre battaglie per i diritti civili che sono le il nostro GN3 sia in grado di offrire prestazioni eledivampate nel Paese nel corso degli anni Sessanta. Il vate in termini di produttività e di abbattimento dei Commercial Appeal è rimasto l’unico quotidiano pro- costi”.
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10-11 June 2004, Hotel Sheraton, Florence 3 to 4 November 2004, Prague
Beyond the Printed Word The Ifra/WAN/FIPP World Electronic Publishing Conference
Keep up the pace! With the development of new digital media channels, the increasing presence of newcomers such as Google and Apple iTunes, and consumer markets becoming even more fragmented, it’s time to keep up with the pace of change or get left behind.
Topics include: > Should online adverts be based on impact or consumer reach? > On-line classifieds vs. on-line auctions – which is better for the consumer? > Profiling the needs of the digital consumer through dayparting > Identifying lucrative online services > How to build on mobile services > A look at devices of the future
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Programma di rete globale. Entrate in collegamento. MAN Roland e ppi Media vi offrono un flusso di lavoro perfetto, nella vendita, pre-stampa, stampa e post-stampa. E voi ne raccoglierete i benefici. Con Printnet, il sistema di gestione della produzione per industrie grafiche e case editrici. Attraverso JDF, potete pianificare le produzioni di libri, stampati commerciali e packaging, con un’elevata efficienza nel controllo dell’interfaccia. Il workflow di printnet completamente automatizzato, consente l’integrazione modulare e flessibile di tutte le fasi di produzione, dei vostri prodotti, ma anche di quelli dei vostri fonitori. Come il sistema di controllo della stampa PECOM di MAN Roland. Godetevi i benefici dei significativi tagli dei tempi e dei costi. printnet – entrate in collegamento. MAN Roland Italia SpA – Via Redecesio, 12/B Segrate (MI) – Tel. 02.213071 – Filiale di Roma – Tel. 06.5200705, www.man-roland.it
MAN Roland - società del Gruppo MAN
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