TecnoMedia 49

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TecnoMedia Tecnologie, Prodotti

& Mercati editoriali

Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali Periodico mensile. Anno XIII n. 49 - Sped. in Abb.to Postale comma 20 lett. B art. 2 Legge 23/12/96 n. 662 Roma (Romanina) - Reg. Trib. Roma n. 357 del 11-08-2003 - Iscrizione ROC n. 4753

Numero 49 - giugno 2006

Ifra Italia 2006: gli scenari in Italia e in Europa

La nona edizione della conferenza internazionale organizzata da Ifra, Fieg e Asig, svoltasi il 15 e 16 giugno presso il Royal Hotel Carlton di Bologna, ha affrontato i temi più attuali per l’industria dei quotidiani, in Italia e nei principali Paesi europei. Gli scenari industriali............................................................... a pagina 4 Motori, sapori e...centri stampa............................................. a pagina 8 Modelli e tecnologie per le redazioni multimediali............. a pagina 10

Filo diretto

Le aziende informano ADN Kronos Adobe Systems Agenzia Giornalistica Italia Agfa-Gevaert

Le proposte Fieg per il rilancio dell’editoria

Le “Proposte per la competitività e lo sviluppo dell’editoria quotidiana”, presentate lo scorso 25 maggio, riassumono le proposte della Federazione Editori per assicurare, nello scenario della convergenza digitale, lo sviluppo del settore. a pagina 14

Ansa APCom Telecom Media News Denex Systems Technology EidosMedia Elettra Ferag Italia

Manutenzione programmata al Messaggero Veneto

Un data base contenente tutte le informazioni sugli impianti installati presso il quotidiano di Udine genera in automatico calendari e schede tecniche e coordina tutti gli interventi di manutenzione preventiva. a pagina 16

Fujifilm G.M.D.E. GMG Goss International HiT Media & Publishing Idab-Wamac International

Nuove proposte per l’outsourcing

Dal Gruppo ICTeam di Grassobbio, alle porte di Bergamo, arrivano alcune proposte innovative per gli editori di quotidiani. a pagina 20

Interstrap Kodak LinkService MAN Roland

L’organizzazione redazionale di E-Polis

Per la nuova catena di quotidiani locali del gruppo che fa capo a Nicola Grauso è stata sviluppata una piattaforma all’insegna della massima flessibilità ed automazione di processo. a pagina 22

Mima films Müller Martini Napp Systems R.G. Recmi

Cosa c’è oltre il full-color? La parola a...

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Proseguiamo le nostre interviste sul futuro dell’industria editoriale dei quotidiani dopo l’installazione e l’avvio delle nuove linee per la stampa dei quotidiani full color negli stabilimenti di quasi tutta l’Italia. Elio Sala e Carlo Caporizzi (GMDE)...................................... a pagina 25 Hans Peter Sutter e Hans Mauti (Müller Martini)............... a pagina 27

Sinedita SMB Schwede Maschinenbau Technotrans Telpress Tera

Pubblicità sul Web: esperienze e prospettive

E’ stata presentata a Milano una ricerca condotta da SDA Bocconi sulle potenzialità dell’email marketing come per l’acquisizione di nuovi clienti e per la fidelizzazione di quelli esistenti. a pagina 29

Le Rubriche Lavoro & Sicurezza..................................................................... a pagina 33 MediaForm................................................................................. a pagina 37

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TecnoMedia

L’editoriale di Paolo Paloschi

quasi interamente dedicato alla IX edizione di Ifra

Italia che si è svolta poche settimane fa a Bologna.

Non poteva essere altrimenti, perché alla conferenza

punto di vista redazionale e commerciale la diffusione

delle notizie sui diversi canali multimediali.

Un argomento di grande interesse è stato quello

delle nuove professionalità, che stanno progredendo

internazionale promossa a Bologna dalla Federazione

anche in Europa, nell’ambito giornalistico e tecnico,

si è parlato approfonditamente di tutti i temi che

questo, che associazioni come Asig e Ifra dovranno

l’industria della comunicazione in Italia.

particolare per la formazione e l’aggiornamento

Editori, dall’Associazione Stampatori e dall’Ifra, interessano oggi, e interesseranno nei prossimi anni,

Qualificati relatori italiani e stranieri hanno fatto

il punto sui nuovi format delle notizie, sugli sviluppi

in parallelo allo sviluppo delle multimedialità. Tema,

affrontare, esercitando un ruolo consulenziale, in professionale.

Al nostro incontro annuale non poteva mancare la

di Internet, sulle informazioni via telefono cellulare

voce dei molti stampatori che hanno installato negli

rendono possibile la lettura del giornale su supporto

sono state illustrate le soluzioni adottate e sono

Si è parlato di informazione on line, delle imprese e

all’applicazione sul full color delle tecnologie flexo

o video, sui nuovi terminali tipo TABLET-PC, che non cartaceo, l’E-INK.

delle tecnologie che già oggi consentono di gestire dal

TecnoMedia

anni passati nuove rotative a colori per i quotidiani:

stati analizzati i primi dati industriali conseguenti e offset.

Nel corso di un’interessante tavola rotonda,

animata dai principali stampatori italiani, è emerso che – dopo aver lavorato al miglioramento continuo

Periodico della ASIG Associazione Stampatori Italiana Giornali

della qualità – gli stampatori sono oggi alla ricerca

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“non quotidiani”, per saturare l’accresciuta capacità

Direttore editoriale Paolo Paloschi Direttore responsabile Luca Michelli hanno collaborato a questo numero Marco Brogi, Salvatore Curiale, Giulia Maria Leone, Antonietta Strada. Segreteria di Redazione Elga Mauro Registrazione del Tribunale di Roma n. 357 del 11-08-2003 Iscrizione al Registro Operatori della Comunicazione n. 4753 © ASIG Service S.r.l. - 2006 - Tutti i diritti riservati Sede legale: via Ariosto 24, 00185 Roma Stampa Spedalgraf Via dello Scalo Tiburtino 1 - 00159 Roma Questo numero è stato chiuso in redazione il 30 giugno 2006 TecnoMedia è consultabile in Internet sulla banca dati Ediland (http://www.ediland.it/archive/psengine.asp)

di sbocchi commerciali sul mercato dei prodotti produttiva dei loro impianti.

Un’opinione diffusa è che, sul piano tecnico e

qualitativo, sia ormai assicurata la competitività degli

stampatori di quotidiani rispetto agli stampatori di

prodotti “commerciali”, ma occorra ancora lavorare

sul piano normativo – contrattuale.

Quasi duecento partecipanti - dirigenti tecnici,

amministratori, imprenditori e fornitori - testimoniano, con la loro presenza attiva e interessata, l’importanza

che si organizzino anche in Italia incontri di “addetti ai lavori” per discutere dei problemi tecnici dell’industria

dell’informazione.

PARLIAMO DI...

Il numero di TecnoMedia che avete fra le mani è

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TecnoMedia

L’informazione quotidiana in Italia ed Europa: gli scenari industriali ad Ifra Italia 2006 La città di Bologna ha ospitato dal 14 al 16 giugno la IX edizione di Ifra Italia, la Conferenza internazionale per l’industria della stampa quotidiana, promossa da Fieg, Asig ed Ifra. Al centro dei lavori del più importante appuntamento annuale per i professionisti dei giornali l’evoluzione degli scenari industriali e le linee di sviluppo più probabili all’interno delle redazioni giornalistiche nei gruppi editoriali e nelle più importanti agenzie di informazione.

Ifra Italia 2006

Riflettori puntati sul capoluogo emiliano per l’annuale appuntamento di Ifra Italia 2006: dal 14 al 16 giugno il mondo dell’editoria dei giornali e della tecnologia ad esso correlata si è dato convegno nella gradevole cornice del Royal Hotel Carlton per discutere sull’”Informazione quotidiana in Italia e in Europa: scenari del futuro, processi industriali, contenuti e redazioni multimediali”. Un programma denso, già dal titolo, che ha fatto di questa Ifra Italia 2006, giunta ormai alla nona edizione, un appuntamento di estremo interesse, e di assoluto spessore, tanto per la qualità dei relatori quanto per gli argomenti trattati. La manifestazione, promossa come sempre da Ifra, la più importante organizzazione europea di ricerca e sviluppo tecnologico nella stampa dei giornali con sede a Darmstadt, in Germania, della Fieg, Federazione Italiana Editori di Giornali, e dall’Asig, l’Associazione Italiana Stampatori di Giornali, rappresentante ufficiale di Ifra in Italia, è stata preceduta da una serata inaugurale, mercoledì 14 giugno, offerta a tutti i partecipanti da Ferag, Flint Group, Goss International, Huber Group, Kodak, Mac Dermid Printing Solutions, Officine Meccaniche Giovanni Cerutti, Sun Chemical Group, Wifag. (A questa serata, ed alle visite agli stabilimenti di stampa associati alla Asig, Centro Stampa Poligrafici, Mediastampa, Niber e Sa.Bo., dedichiamo uno spazio a parte). Come cambiano i giornali in Europa Il saluto d’apertura è toccato al Presidente dell’Asig, Paolo Paloschi, che ha sottolineato come la scelta della sede di Bologna per l’edizione di quest’anno abbia tenuto conto la centralità del capoluogo emiliano nell’ambito dell’industria editoriale. Fra città e provincia, ha detto fra l’altro Paloschi, operano sette centri stampa quotidiani, “che producono testate locali,

multiregionali, nazionali ed estere, utilizzando tutte le più moderne tecnologie di stampa disponibili, offset e flessografia. Bologna è anche la sede di uno dei più importanti gruppi editoriali nazionali, la Poligrafici Editoriale, editore del Giorno, della Nazione, del Resto del Carlino e di QN”. Ifra Italia 2006 si svolge, insomma, in una città che, con Milano e Roma, condivide il ruolo di “capitale” della stampa Italiana. Manfred Werfel, Deputy Ceo dell’Ifra di Darmstadt, si è soffermato sul recentemente concluso (2005) progetto di full color per i giornali europei, che a suo parere ha catapultato l’industria dei media verso nuove tecniche e nuove attrezzature. Sempre meno, a parere di Werfel, è possibile parlare di stampa di giornali in senso stretto e sempre più è necessario pensare in termini d’editoria globale (multimedia crossing). In un mondo in cui si stanno affacciando prepotentemente nuovi media accanto a quelli tradizionali, e nel quale la presenza d’Internet e del telefono cellulare è prevista per i prossimi anni avere un’incidenza pesante, è assolutamente necessaria una ridefinizione del business nel quale si accetti che il re non sia più il contenuto, bensì il cliente. Alle redazioni si porrà solo il problema della scelta dei mezzi diversi con i quali comunicare informazione. Alla trasmissione di contenuti tramite supporto i-pod, alla cui tecnologia Apple si è accostata in modo significativo, già dal gennaio di quest’anno, producendo 42 milioni di esemplari, Werfel ha dedicato una riflessione, ricordando come vi si sia accostata, per curare e diffondere la propria immagine, anche il cancelliere tedesco Angela Merckel. Offset e flexo per i giornali europei Introducendo i lavori della prima sessione, il coordinatore Giulio Dalla Chiesa, vice Presidente dell’Asig, ha delineato i contorni del mercato italiano:

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circa i due terzi delle copie circolanti sono stampati in offset, un terzo in flexo; qualche editore utilizza sistemi misti per la produzione su scala nazionale. Manfred Werfel ha individuato quattro settori che a suo giudizio caratterizzeranno i processi produttivi dei prossimi anni nel mercato europeo: la liquidazione degli ultimi residui artigianali con un passaggio più netto e marcato ad un approccio industriale e di automazione; la diffusione capillare dei processi di controllo chiusi; l’applicazione generalizzata degli standard; una forte tendenza alla riduzione della manodopera e dei costi. L’industria grafica si connota come un’industria conservativa nell’introduzione di processi automatici. Confrontando i coefficienti numerici dell’automazione nell’industria generale (103) con quella del settore industriale sicuramente più all’avanguardia in questo campo, e cioè quello automobilistico (114) si scopre che l’industria grafica si attesta su un modesto 90. Lo stesso controllo di qualità, quando è automatico, non sfugge all’intervento umano, nel tarare i controlli stessi e soprattutto nel decidere in quale momento del processo produttivo effettuarli. La spinta attuale è, sempre secondo Werfel, in direzione della semplificazione, tramite l’impiego di sistemi di controllo a circuito chiuso, mediante un uso accorto di CTP, ed introducendo sistemi di stampa offset senz’acqua e, dove richiesto dall’editore, sistemi di stampa flessografica. Notizie interessanti anche in ordine all’evoluzione degli standard. Un recente Report Ifra ha catalogato tutti gli standard mondiali, come lo standard colore CQ2 per l’Italia, e ha approntato anche per la ricerca strumenti ISO e DIN come l’importante ISO 12647-3 per la stampa flessografica. La riduzione della manodopera e del costo del lavoro è uno degli obiettivi condivisi, soprattutto ove si considerino i minori introiti pubblicitari, la diminuzione delle tirature e la competizione con la stampa gratuita. Le soluzioni possono essere tecnologiche, ad esempio l’adozione di una rotativa 6/2 che, rispetto alla 6/3 con la diminuzione di una sola torre di stampa consente la diminuzione da sette a quattro addetti, il registro automatico di colore, e, sul piano del marketing, l’adozione di nuovi modelli di business: l’azienda pensata come un vero e proprio profit center, le joint-venture, come ci dimostra ad esempio l’ultima esperienza danese in cui due diretti concorrenti si sono fusi insieme, e l’outsourcing, come nel caso del giornale regionale canadese di Montreal che ha chiuso il proprio centro stampa per terziarizzare completamente la stampa del proprio quotidiano. Werfel ha anche insi-

TecnoMedia Oltre 180 partecipanti hanno seguito i lavori della IX edizione di Ifra Italia, il principale appuntamento per i professionisti italiana dell’industria dei quotidiani

stito sulla necessità di diffondere i sistemi di controllo a circuito chiuso, dalla redazione alla sala di spedizione, e di continuare sulla via della standardizzazione delle dimensioni e del formato dei giornali (in Svizzera, ad esempio, vi è sostanzialmente un formato unico, e questo aiuta ad avere un minor costo per copia) e nella determinazione del poligrafico come un vero e proprio manager ottimizzatore. Ai nuovi progetti italiani si è dedicato invece Alberto Borgarelli, direttore tecnico de Il Sole 24 Ore, che ha portato l’esperienza del proprio gruppo divenuto in pochi anni una vera e propria media company che gestisce oltre sei milioni di contatti la settimana. Oltre all’omonimo prestigioso quotidiano economico fondato nel 1865 con una tiratura di 344mila copie al giorno e 170mila abbonati, il gruppo possiede una propria agenzia di stampa, una radio, un portale Internet e un’ampia gamma di prodotti offline. Dai quattro centri stampa utilizzati nel 1990 (Milano, Roma, Verona e Catania) si è passati, dopo quindici anni, ai dieci attuali (Milano, Udine, Verona, Benevento, Rende (Cs), Cagliari, Carsoli (Aq), Bologna, Roma e Catania). Progressivamente è venuta anche crescendo, laddove possibile, l’automazione del processo industriale, introducendo sistemi di cambio lastre semiautomatici, sistemi per “tracciare” il processo produttivo integrale, codici a barre per le bobine, serbatoi di inchiostro su celle di carico, impianti acqua pura a osmosi inversa, preset di inchiostrazione rotativa e CTP in sala rotativa. Per la retinatura il Sole 24 Ore ha deciso di affidarsi alla tecnologia Agfa Sublima per la stampa in alta definizione, all’interno di un flusso di lavoro dove l’automazione industriale è uno dei concetti guida più importanti. Phil Dimes, Quality Assurance Manager del gruppo londinese Associated Newspapers, editore e stampatore, fra gli altri, del giornale Daily Mail, ha raccontato come nelle politiche industriale del gruppo abbiano convissuto per un certo periodo la stampa offset e quella flexo. Poi la stampa flessografica ha preso il soprav-

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Speciale Ifra Italia 2006

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TecnoMedia

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vento, e attraverso questa tecnologia passa oggi circa Grazie, Carlo.... il 60 per cento del volume globale Da sinistra: Paolo Paloschi, del gruppo. Il rac- Presidente Asig, Carlo Lombardi, Manfred Werfel, Deputy Ceo di Ifra Un applauso caloroso e conto della prosincero ha aperto i lavori di gressiva scelta a Ifra Italia 2006: quello tributato favore della flexo dalla platea (oltre 180 persone) è sostanzialmena Carlo Lombardi, quando il te la narrazione Presidente dell’Asig Paolo Paloschi lo ha chiamato sul palco della predilezione per la consegna di una targa di per una tecnologia ringraziamento, a nome di tutti più semplificata gli associati, per i ventiquattro rispetto alla offset, anni trascorsi alla guida dell’Asche non ha bisosociazione stampatori. gno di una riconTratteggiando i contorni versione e di un di una carriera tanto ampia addestramento del quanto importante, Paloschi ha personale, nella ripercorso alcuni punti chiave dello sviluppo dell’editoria quale l’inchiostro italiana, che hanno visto, fra i si asciuga rapidaprotagonisti di prima fila, Carlo mente, che proLombardi. Fra questi, l’introduduce basse scorie zione dei sistemi editoriali nelle e, alle macchine, redazioni dei giornali italiani, a richiede meno cavallo dei primi anni Ottanenergia. Nel 1992 ta, quando Carlo Lombardi, il gruppo è passato in stretta collaborazione con dalle lastre giappol’allora Presidente della Fieg Giovanni Giovannini, contribuì nesi a quelle amein misura determinante alla stericane della Napp sura dello storico accordo sindacale che diede il via alla “rivoluzione informatica” (oggi MacDermid) con il convinto sostegno di tutte le componenti sociali dell’industria dei giornali. con supporto di Anche Ifra si è unita nel ringraziamento a Carlo Lombardi per la sua preziosa metallo. Scenari collaborazione sul piano internazionale, come ha sottolineato Manfred Werfel, macroeconomici Deputy Ceo di Ifra, consegnandogli personalmente, a nome dell’organizzazione come la riduzione mondiale, una targa ricordo. del trasporto ferroviario e l’incremento del trasporto su gomme nell’Inghilterra degli prevalenza offset, tranne che nel polo di stampa boloanni ’90 hanno determinato per il gruppo l’inevitabile gnese della Niber, dove il prodotto esce dalle rotative adozione della stampa satellite decentrata. Oggi tutti flexo S4 della Cerutti. Quattro aspetti sono stati presi gli stabilimenti del gruppo hanno un buon sistema di in considerazione per tracciare questa comparazione: la gestione del colore, un unico profilo cromatico che, facilità di utilizzo; il rendimento produttivo e gli scarti combinato con le caratteristiche tecnologiche della macchina; il processo di produzione lastre; i materiali flexo, consente una assoluta uniformità nella qualità di consumo e i relativi costi. In estrema sintesi, alcuni di stampa. Alla costante ricerca di aggiornamento tec- fattori giocano a favore della flexo, altri dell’offset, nologico, in occasione della progettazione del nuovo ed altri ancora, come gli strumenti di automazione stabilimento alle porte di Londra, il gruppo inglese dei processi industriali, in primis il cambio lastre ha deciso di investire nella linea flexo S4 sviluppata automatico o semiautomatico, sono neutri, nel senso dal gruppo Cerutti di Casale Monferrato, una scelta che vanno perfezionati sia sul fronte dell’offset che decisa in direzione del “made in Italy” ancorata a su quello della flexo. A vantaggio di quest’ultima ci considerazioni di carattere tecnico (cfr. TecnoMedia sono sicuramente la maggiore semplicità del processo nr. 47, dicembre 2005). di inchiostrazione, la minore attività di manutenzione Sergio Vitelli, responsabile del progetto full color e minori scarti di avviamento: le tabelle evidenziano di RCS, ha svolto un’attenta e documentata disanima un range di 400/1000 copie per l’offset a fronte delle fra i due sistemi di produzione, offset e flexo, che ha 300/600 della flexo. A vantaggio dell’offset c’è un preso spunto dall’analisi dell’esperienza del Corriere procedimento di automazione nella produzione lastre della Sera, prodotto su un network misto di macchine a tramite Ctp più veloce (l’equivalente Ctp per flexo è an-

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Sergio Vitelli, responsabile del progetto Full Color del Gruppo RCS

cora in fase di ottimizzazione) e, secondo le esperienze condotte da RCS, una minore incidenza dei materiali di consumo e relativi costi. Per quanto concerne gli inchiostri neri abbiamo un tasso di 0,15 gr/mq per l’offset a fronte di un tasso di 0,28 gr/mq per la flexo, mentre il rapporto rimane quasi invariato per quanto riguarda gli inchiostri colore (0,31 gr/mq per l’offset, 0,51 gr/mq per la flexo). Pur parzialmente compensato dal divario dei costi accessori (22% per l’offset e solo 7% per la flexo) su questo versante l’offset dimostra un lieve vantaggio. Economia dei processi industriali di stampa Dopo la tradizionale “pausa caffè” offerta quest’anno dalla società Müller Martini, che è andata ad affiancare gli altri nove sponsor dell’evento di quest’anno, ringraziati tutti con particolare calore sia dai relatori che dai partecipanti, il programma si è focalizzato sull’”economia dei processi industriali”, con una tavola rotonda coordinata da Silvio Da Giau, direttore tecnico della Società Editrice Arena , alla quale hanno partecipato Domenico Ciancio de La Sicilia di Catania, Umberto Seregni Presidente della S.I.E.S., Riccardo Beretta e Paolo Polidori, rispettivamente Presidente di Sa.Bo. e Niber e Amministratore delegato di Mediastampa. Da Giau ha chiesto quali fossero i processi più ragguardevoli avvenuti in un mercato che ha investito centinaia di milioni di Euro in tecnologia e quali fossero i principali problemi attualmente sul tappeto. Domenico Ciancio ha insistito con forza sul rispetto delle competenze nella catena del prodotto giornale e ha sottolineato la necessità del know-how di quanto viene prima e dopo rispetto alla mansione che ciascuno svolge. Seregni ha lamentato deadline sempre più strette. Se prima i giornali si consegnavano alle 5-5,30 ora, per problemi legati alla distribuzione, i giornali si consegnano alle 4. Le macchine per cui sono stati investiti milioni di Euro non possono lavorare solo 3-4 ore al giorno. Il problema principale, in ultima analisi, è come espandere le lavorazioni,

TecnoMedia sviluppando un flusso organico di lavoro negli stabilimenti. I giornali, secondo Seregni, stampano già in alta qualità e quindi il reperimento delle commesse, ad esempio gli stampati della grande distribuzione, può e deve diventare una strategia. Al problema della mancanza della manodopera specializzata ha fatto riferimento in modo particolare Paolo Polidori. I giovani non amano lavorare di notte, nonostante richieste consistenti da parte dei centri stampa, né ha dato buoni risultati la politica di formazione aziendale rivolta all’Università e alle scuole superiori. La scelta di puntare in direzione di un’automazione sfrenata, ha commentato Polidori, comporta dei rischi, soprattutto nel packaging degli all’interno prodotto base. Secondo Riccardo Beretta, presidente dei centri stampa Sa.Bo. e Niber, che hanno accolto i partecipanti di Ifra Italia nella mattinata del giovedì, il punto di maggior importanza nell’era del full color è quello di avere un flusso di lavoro controllato: dal registro dalla ricezione della pagina alla produzione della lastra, fino alla fase finale di impressione. Ben vengano, in questa prospettiva, i controlli automatici di recente introdotti in misura massiccia nelle macchine per la stampa offset. Sui sistemi di presetting si sono trovati tutti d’accordo, mentre più variegata è stata la posizione sui diversi formati introdotti dai quotidiani italiana con il full color. Le opinioni spaziano da chi, come Domenico Ciancio, trova che la diversità dei formati sia fonte di ricchezza nel panorama nazionale a chi, come Paolo Polidori, ha sottolineato come il problema posto dalla moltiplicazione dei formati non sia certamente dei giornalisti o dei direttori dei giornali, ma solo degli stampatori. Beretta ha ricordato il lungo periodo di regno del formato 58, tra il 1968 e il 1983, dal momento che le rotative stampavano solo questo e a tutti vendevano lo stesso formato. Seregni ha poi osservato che in pochi anni si è passato dai due standard Repubblica-Corriere ai sei attualmente presenti nel panorama italiano. Una sfida per tutti, editori, stampatori e fornitori, impegnati nello sviluppo di sistemi industriali dove sia possibile coniugare quotidianamente efficienza, economie di scala e qualità.

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Alberto Borgarelli, direttore tecnico del Sole 24 ore.

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TecnoMedia Motori, sapori e....centri stampa quotidiani dell’Emilia Romagna

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Dopo la crociera organizzata l’anno scorso nelle acque del golfo di Catania, Ifra Italia ripropone una serata inaugurale per creare la giusta “atmosfera” dell’evento più importante dell’industria italiana dei giornali. “Motori e sapori dell’Emilia Romagna” ha portato tutti i partecipanti, e qualche gradito amico che ci ha fatto compagnia nell’occasione, ad esplorare alcune delle più apprezzate qualità della regione che ha ospitato la IX edizione di Ifra Italia. Grazie ad una massiccia partecipazione di sponsor dall’Italia e dall’estero, Ferag, Flint Group, Goss International, Huber Group, Kodak, Mac Dermid Printing Solutions, Officine Meccaniche Giovanni Cerutti, Sun Chemical Group, Wifag, i partecipanti hanno potuto visitare il centro di produzione della Lamborghini a Sant’Agata Bolognese, “esplorare” i migliori sapori dell’Emilia Romagna a Villa San Martino, una residenza nobiliare del XVI secolo sulle colline Bolognesi, e quindi visitare ben quattro centri stampa associati all’ Asig: Mediastampa, in occasione della serata inaugurale, Niber e Sa.Bo. nella mattinata di giovedì, e il Centro Stampa Poligrafici nella serata dello stesso giorno, dopo una cena di gala offerta da queste stesse aziende a tutti i partecipanti.

I sapori, a Villa San Martino...

Stampa offset a Mediastampa...

I motori, alla Lamborghini...

8 TecnoMedia n. 46, settembre 2005


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Speciale Ifra Italia 2006

Centro Stampa Poligrafici,

centri stampa in flessografia...

stampa in offset

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Sa.Bo e Niber,

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TecnoMedia

Redazioni multimediali: modelli organizzativi e tecnologie per l’informazione La seconda giornata dei lavori di Ifra Italia 2006 è stata interamente dedicata all’evoluzione delle tecnologie e dei modelli organizzativi per le redazione dei gruppi editoriali, con una particolare attenzione alle prospettive ed alle opportunità derivanti dalla gestione di diversi mezzi di comunicazione interni ad un’unico gruppo.

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La seconda giornata di Ifra Italia 2006 (16 giugno) ha focalizzato l’attenzione su alcuni dei temi più attuali che riguardano le redazioni dei quotidiani ed i servizi delle agenzie di stampa, il vero e proprio “sistema nervoso” dell’industria della comunicazione. Il Direttore generale della Fieg, Fabrizio Carotti, ha coordinato i lavori della prima sessione, dedicati ad alcune tendenze internazionali destinate ad avere ricadute importanti anche per l’industria del nostro Paese. Standard e piattaforme multimediali Michael Steidl, direttore generale dell’organizzazione IPTC, ha tenuto una relazione su “Trasmissione dei notiziari di agenzia con formati IPTC: cosa cambia per le redazioni italiane?” Steidl ha elencato i 3 standard sviluppati per i lanci di agenzia: il News ML 1, il NITF e il News Code. Il primo standard, News ML 1 (News Markup Language), serve per rintracciare le notizie in arrivo e per aggiornarle. Questo standard non è limitato da alcun mezzo di comunicazione specifico e contiene testi e/o foto e/o grafica. E’ una sorta di contenitore di metadati sui testi (argomenti, autori, località, ecc.) e, a sua volta, portatore di metadati per gestire il contenitore stesso. News ML 1 possiede caratteristiche che aiutano i redattori ad aggiornare la notizia. Lo standard genera un aggiornamento automatico che viene salvato con lo strumento di versioning in diverse redazioni e aggiornamenti, tutti disponibili nel “pacchetto” delle informazioni, dell’articolo. Lo “story package” consente l’accesso al contenuto correlato. Per esempio, al “ruolo” intervista è facilmente collegabile il background dell’intervistato, la foto e il contesto d’archivio. Il pacchetto di contenuto di struttura per pagine web (Structure content web page Package) è invece una sorta di strumento grafico per-

sonalizzabile, munito di barre laterali entro un layout configurabile dall’utente (tickerline) in grado di gestire anche altri formati-media integrati (ad esempio file di audio). L’estrema duttilità di questo standard consente ai metadati di essere instradati (routing) e di essere selezionati (selecting) anche per diversi tipi di contenuti che possono essere associati dall’utente. Il secondo standard è il NITF, che può aggiungere metadati e porzioni di notizia in un testo per ampliarlo. Ad esempio serve per inserire il nome di un’azienda o fornire informazioni di background in un articolo (il sistema usato è un codice ISIN, il medesimo impiegato per rintracciare un’azienda nei listini del mercato azionario). Si tratta di una sorta di Html valido per ogni tipo di media, utilizzabile non solo per le pagine web ma anche per la stampa. Il terzo standard è l’IPTC code per i metadati. Se conveniamo che il concetto di standard presuppone l’accordo delle parti sul significato da attribuire ai termini, il codice IPTC serve per conferire univocità alla categorizzazione delle notizie, per identificarle e raggrupparle appunto in modo univoco. Si tratta di uno standard a 28 serie di codici identificativi che gestiscono a loro volta 1300 termini (non linguistici ma numerici, a otto cifre ciascuno) a tre livelli. Del primo livello fanno parte 17 argomenti (politica, economia, sport, ecc.), del secondo circa 350 voci e del terzo circa 900 voci (tra cui la fa da padrone lo sport con più di 600 occorrenze). L’intervento successivo di Wim Decaluwé dell’Ifra di Darmstadt si è concentrato sulle esperienze statunitensi e australiane per guadagnare con le fotografie digitali. La ricetta – ascoltata ovviamente con notevole interesse da tutta la platea – prevede che un severo modello di marketing stia alla base, nell’utilizzo di foto digitali come di altri valori aggiunti nella stampa,

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di un successo (quantificato dal relatore tra i 1.000 e i 10.000 dollari statunitensi). Condizioni indispensabili: un buon sito web e una grande efficienza nella catena acquirente-intermediario-venditore. Soprattutto flessibilità nelle forme di pagamento. Se oggi le opzioni riguardano sostanzialmente bonifici e carte di credito, domani sarà la volta di pagamenti via telefono cellulare (MMS per pagare e per ricevere la merce a bassa definizione e con servizi di Alert). Certo i prerequisiti del successo stanno in una buona visibilità del sito, nella necessità di adottare lo standard IPTC, nell’accurata selezione delle foto “transeunti”, valide cioè solo per le occasioni contingenti, e delle foto a lunga durata (quelle cioè che saranno ancora valide tra dieci o quindici anni). Ultimo dettaglio: l’adozione dello standard EXIF header, sviluppato congiuntamente dai fabbricanti di macchine fotografiche digitali e di stampanti, per stampare, con buona qualità e direttamente a casa propria, le foto che si acquistano. Ed è proprio il sistema EXIF, ignorato, secondo il relatore, dalla maggior parte dei sistemi editoriali, che invece ha fatto guadagnare buone cifre negli Stati Uniti e in Nuova Zelanda ad esempio al Chicago Tribune, al Washington Post e ad alcuni giornali locali neozelandesi. Non si tratta certo di cifre in assoluto elevate. Ma all’interno di un budget ridotto possono aiutare sensibilmente. Anne Granet, di Ifra Newsplex, ha concluso la prima sessione della mattinata, con un’intervento dedicato alle redazioni del futuro, alle internazionali e al newsdesk come piattaforma organizzativa. Da sinistra: Manfred Werfel (Ifra), Roberto Antoniotti (Unisys Italia) Paolo Agus (Sinedita), Pasquale D’Innella Capano (Telpress), Franz Rossi (Tera), Lorenzo Ruben (Quark), Angelo Grampa (EidosMedia) e Paolo Motta (Adobe System Italia) alla tavola rotonda dedicata ai fornitori di sistemi editoriali e architetture di produzione.

TecnoMedia Da sinistra: Fabrizio Carotti, Direttore Generale di Fieg, coordina la prima sessione dei lavori di venerdì 16 giugno dove (sempre da sinistra) Michael Steidl, Managing Director del consorzio IPTC, Wim Decaluwé, Ifra consultant e Anne Granet di Ifra Newsplex hanno svolto interessanti relazioni sulle nuove opportunità per le redazioni dei giornali e delle agenzie di informazione.

In moltissimi Paesi oggi si leggono giornali in misura sicuramente minore di quanto non si facesse cinquant’anni fa, e sicuramente in misura maggiore rispetto a quanto si leggeranno nei prossimi anni. Tutti i dati, e Anne Granet ha esibito statistiche preoccupanti su Giappone, Francia e Regno Unito, sottolineano come, probabilmente, nei prossimi cinque anni la Tv sarà superata, come fonte di informazioni, da Internet, e come appaia ormai irreversibile la tendenza dei giovani a leggere meno i giornali rispetto a quanto fanno le persone anziane preferendo, se mai, la stampa gratuita. Come cambiare? Le soluzioni non sono molte: o dedicarsi ad altre attività, oppure riorganizzarsi, ascoltando il consumatore e fornendogli ciò che chiede. E questo si ottiene attraverso la segmentazione e la moltiplicazione dell’offerta (stampa, video, online, mobile) cioè rivolgendosi a mezzi che “non sono concorrenti ma complementari”. Secondo Anne Granet è necessario riorganizzare la prassi giornalistica nella direzione di una collaborazione tra i media e di un vero e proprio co-sviluppo dei diversi canali di informazione. E’ ora di avere un giornalismo multi-skilled: forse qualche giornalista in meno, sicuramente professionisti in grado di garantire copertura alle notizie utilizzando i mezzi di comunicazione fra loro complementari. La redazione deve cambiare, ma non ci vorranno meno di 5-10 anni. Si tratta di un problema di mentalità e non di budget, e la parola d’ordine è “formazione, formazione, e ancora formazione!” E

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TecnoMedia I due coffee break di Ifra Italia 2006 sono stati offerti, quest’anno, dalla società Müller Martini.

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subito dopo l’altra parola d’ordine è “convergenza”: convergenza mediatica per riorganizzare e riposizionare l’azienda. La strada verso la convergenza sarà sicuramente graduale e non traumatica. Ma – avverte Anne Granet – attendiamoci resistenze culturali, umane e aziendali. Soluzioni? Certo non la bacchetta magica, ma un serio tentativo per sviluppare progressivamente la integrazione e la convergenza mediatica. E il progetto Newsplex di Ifra tenta appunto di ridefinire e riprogettare le redazioni del futuro attraverso il NewsDesk, un desk nel quale siano rappresentate tutte le figure professionali che non costituiscono solo il giornale, ma la media company nella sua globalità e nel suo insieme. Si tratta, in buona sostanza di sviluppare un’équipe interdisciplinare che gestisca tutti i processi editoriali, in grado di decidere sui contenuti, sulle scelte crossmedia e le relative sinergie. Qualche azienda, nella realtà, a questo progetto ambizioso ha già messo mano, come il danese Nordiyske Medier o la svizzera Edipress. Qualcun altro ci starebbe pensando, ma la strada del futuro, secondo Anne Granet, andrà in questa direzione. I fornitori di sistemi editoriali sono pronti ? Dopo il tradizionale coffee break, offerto dalla società Müller Martini, la mattinata è proseguita con una tavola rotonda, coordinata da Manfred Werfel, Deputy Ceo di Ifra, che ha coinvolto i più importanti fornitori di sistemi editoriali del mercato italiano, EidosMedia, Sinedita, Telpress, Tera Digital Publishing, Unisys Italia, ed i fornitori di piattaforme standard Adobe System Italia e Quark France. Quali saranno le linee di tendenza dei prossimi anni nello sviluppo dei sistemi editoriali? Roberto Antoniotti, per Unisys Italia, ha evidenziato come, nel nostro Paese, più che le questioni tecnologiche siano da considerare i “paletti” imposti dai contratti nazionali di lavoro. Da un punto di vista più tecnico, il gap si pone tra onprint e online,

soprattutto nella necessità di avere dei “contenitori” di contenuti organizzati che gestiscano le categorizzazioni degli stessi. Paolo Agus, di Sinedita, ha individuato i problemi nella necessità, da parte dei giornali, di una maggiore copertura territoriale delle notizie, procedendo in direzione di un ampliamento delle pagine di informazione locale, investendo nello sviluppo di sistemi che consentano una formattazione veloce dei dati, e in strutture redazionali flessibili. Pasquale D’Innella Capano, per Telpress, ha sottolineato il ruolo della propria azienda quale fornitore di infrastrutture di servizio e ha avanzato previsioni in linea con l’analisi di Granet sul fatto che i sistemi di publishing tendano ad evolvere verso la valorizzazione della “personal information”, ovvero dell’invio di notizie mirate in funzione dei diversi target di lettori. Per Tera Digital Publishing, Franz Rossi ha ricordato come molto sia stato fatto, ma come serva ancora l’integrazione tra cultura tecnologica e giornalistica, e come serva ancora il potenziamento dello strumento archivio, oltre ad un sensibile miglioramento della gestione del flusso notizie. Sul tema della flessibilità ha insistito anche Laurent Ruben, di Quark France, osservando come i lettori, con l’avvento della free press, chiedano meno quantità di notizie ma all’interno di un’offerta più differenziata, e ha richiamato l’attenzione sulla necessità di seguire gli standard; “la tecnologia è pronta” mentre molto meno lo è la mentalità. Sui vincoli sindacali e di mentalità ha indugiato anche Angelo Grampa, di EidosMedia, che ha anche manifestato il suo ottimismo per la realizzazione di una convergenza tecnologica. Anche per lui il “contenitore” dove archiviare tutti i contenuti disponibili per ogni impiego mediatico è di fondamentale importanza e ha sottolineato come cresca la richiesta di strumenti di pianificazione automatizzati (Newsplanning, Newsmanagement) dell’attività redazionale. La strada del multiple media, della praticabilità degli standard e dell’informazione come vera e propria filiera sono, a parere di Grampa, le vie maestre del futuro. Paolo Motta, di Adobe System Italia, ha ricordato la storica vocazione multimediale di Adobe che si pone proprio come un fornitore di piattaforme per società editrici multiple media. Dal punto di vista dello standard ha ricordato come ormai il formato file PDF si sia affermato come un vero e proprio standard nel settore della stampa e come Flash sia stia rafforzando come punto di riferimento per l’industria dei giornali sul web.

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Da sinistra: Maria Rosaria Marra Bellizzi, Direttore generale ADN Kronos, Michele Gatta, Vice Direttore Generale Ansa, Pierluigi Visci, condirettore Il resto del Carlino, Alessandro Pica, Direttore Generale di AGI e Paolo Ferrari, Amministratore Delegato di APCom che hanno partecipato alla tavola rotonda dedicata alle agenzie di informazione.

Come cambiano le agenzie di informazione Le agenzie di informazione sono state, con i giornali, le grandi protagoniste della seconda giornata dei lavori di Ifra Italia, che si è conclusa, per l’appunto, con una tavola rotonda a loro dedicata e coordinata, non a caso, da Pierluigi Visci, il condirettore de Il Resto del Carlino di Bologna in “rappresentanza”, per così dire, di un target di “clienti” particolarmente importante per tutte le agenzie. Per Maria Rosaria Marra Bellizzi, direttore generale dell’agenzia ADN Kronos, la figura di giornalista che da più parti si invoca già esiste, ma è ancora vincolata contrattualmente. Purtroppo, ha poi aggiunto il direttore generale, in un’informazione che tende ad assumere sempre più il carattere di una vera e propria gara cronometrica, a rimetterci, spesso, è l’attendibilità e l’affidabilità delle notizie. All’epoca delle telescriventi, ha riflettuto, la capacità di fornire notizie era limitata. Ora con Internet la potenzialità del numero di notizie reperibili in rete è praticamente infinita. Posto che i contenuti sono sempre il core business del lavoro delle agenzie, ben venga l’adozione del sistema IPTC da parte di tutte le agenzie italiane. Paolo Ferrari, amministratore delegato APCom, ha sottolineato la “vocazione” multimediale dell’agenzia di Telecom, un’agenzia italiana con forte vocazione internazionale, al fianco di altri media televisivi come La7 e MTV, e in partnership con Associated Press, la storica agenzia americana nata nel 1846 con 242 sedi nel mondo, di cui APcom è, a tutti gli effetti, concessionaria italiana. APcom è molto impegnata nell’area tecnologica e intende sfruttare le possibilità offerte

TecnoMedia dalla banda larga per offrire ai suoi clienti contenuti sempre più ricchi. Per Ferrari è essenziale che gli editori ripensino il loro modello di business. Altra politica di fondamentale importanza è quella di trovare alleanze strategiche, ed ha concluso affermando che la vera scommessa non è la convergenza quanto, piuttosto, come industrializzare questo processo. Michele Gatta, vicedirettore generale dell’Ansa, ha tracciato una panoramica esaustiva della prima agenzia italiana. Ansa è ormai una media company a tutti gli effetti, leader nei processi di innovazione, una cooperativa storica che procura ai soci (i giornali) notizie al più basso costo possibile, ma che, nel contempo, fornisce informazione specializzata, multimediale e online, e internazionale. I dati parlano chiaro: oltre 2.500 notizie e più di 700 foto al giorno, 8 notiziari, 7 notiziari internazionali in lingua, partnership con 40 agenzie internazionali, servizi di videonews. Tecnologicamente gli ultimi passaggi sono stati l’importante collegamento al satellite digitale MDS (Multicast Delivery System), lo sviluppo dei sistemi MNB (Multimedia News Browser, per la consultazione degli archivi proprietari Ansa) e MIDA (Multimedia Information Distributed Access, per consentire ai clienti di consultare gli archivi Ansa e di interconnetterli con i propri) e, ovviamente, l’adozione dello standard IPTC. Alessandro Pica, direttore generale di AGI, l’Agenzia Giornalistica Italia - 105 giornalisti, 11 sedi in Italia e una a Bruxelles - ha sottolineato come la tecnologia sia determinante nello sviluppo dell’informazione, ma ha sottolineato con forza come i clienti non debbano rimanere in posizione passiva, anzi, al contrario, debbano chiedere per primi all’hi-tech soluzioni per migliorare la loro capacità di produrre informazione. Pica ha anche sottolineato come il diaframma giornalistico e la centralità dei contenuti siano imprescindibili per una corretta impostazione del problema dell’informazione. Ci potranno essere anche sei milioni di blogger, ma, senza l’autorevolezza che deriva dall’avallo giornalistico, “rischieranno di essere sei milioni di lettori di loro stessi”.

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Le proposte degli editori per lo sviluppo dell’industria dei quotidiani e dei periodici

Industria editoriale

Lo scorso 5 giugno sono state presentate alla stampa le “Proposte per la competitività e lo sviluppo dell’editoria quotidiana” approvate dal Consiglio Federale della Fieg lo scorso 25 maggio. Il documento riassume le indicazioni degli editori per assicurare, nello scenario della convergenza digitale, lo sviluppo del settore.

Per avere imprese editrici economicamente sane e forti - presupposto per un’informazione libera - sono necessarie regole per tutelare la concorrenza, assicurare la non discriminazione tra le tecnologie e favorire l’accesso ai mercati. Il Consiglio Federale della Fieg ha approvato, lo scorso 25 maggio, un documento che riassume le indicazioni degli editori per assicurare, nello scenario della convergenza digitale, lo sviluppo del settore. “La pluralità dell’informazione” - ha spiegato il Presidente della Fieg Boris Biancheri che, con il Direttore Generale Fabrizio Carotti, ha presentato il documento alla stampa italiana-”richiede che le aziende editoriali siano sane”. La trasformazione epocale che sta attraversando il settore, e l’evoluzione decisa verso imprese multimediali, hanno spinto gli editori a formulare proposte concrete a sostegno di questo sviluppo e della libera concorrenza come forza trainante del settore. Nel documento - disponibile nella sua versione integrale presso il sito della Federazione, www.fieg. it - si sottolinea come siano egualmente importanti sia le misure di tipo strutturale che gli interventi contingenti, questi ultimi per evitare che alcune situazioni di particolare delicatezza si aggravino fino a diventare insostenibili. Misure strutturali Per le misure strutturali gli editori sottolineano, prima di tutto, la necessità del rispetto assoluto dei limiti di affollamento pubblicitario e di nuove regole nel settore radiotelevisivo e della pubblicità. Bisogna includere le telepromozioni nel limite orario di affollamento, definire e delimitare in maniera puntuale il

Sic, rivedere procedure e sanzioni dell’Agcom per assicurare il rispetto delle regole, prevedere limiti antitrust nella raccolta pubblicitaria televisiva. E’ inoltre indispensabile disciplinare l’attività di intermediazione pubblicitaria, e contrastare la proposta di modifica della direttiva UE “Tv senza frontiere” che accentua gli squilibri esistenti sul mercato della pubblicità a favore delle televisioni. In Italia, nel 2005, la televisione ha raccolto il 56% degli investimenti pubblicitari a fronte del 35,8% raccolto dalla stampa. Nella maggior parte degli Stati europei la televisione ha una quota di mercato inferiore al 50% e, fatta eccezione per la Spagna e il Belgio, la stampa è ovunque il primo veicolo pubblicitario. Gli editori auspicano per il nostro Paese l’introduzione di norme asimmetriche nel mercato pubblicitario e della comunicazione pubblica, capaci di riequilibrare gli investimenti in favore della carta stampata. Per vincoli asimmetrici si intendono, ad esempio, limiti più bassi all’affollamento pubblicitario orario; norme più severe sulle interruzioni pubblicitarie; la previsione di “fasce protette” in cui vietare le trasmissioni pubblicitarie; disposizioni che vietino le telepromozioni condotte da presentatori o da personaggi aventi un ruolo preminente nei programmi o negli spazi immediatamente adiacenti. Si richiede inoltre il potenziamento della comunicazione pubblica e della pubblicità degli appalti pubblici. Sempre nell’ambito degli interventi strutturali sarà indispensabile garantire la tutela della proprietà intellettuale dell’opera giornalistica con una regolamentazione delle rassegne stampa; disciplinare la responsabilità dei siti editoriali su Internet; rivedere il sistema di finanziamento dell’Agcom; liberalizzare l’accesso alle professioni; modificare la disciplina

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Le proposte degli editori per lo sviluppo delle imprese

della diffamazione a mezzo stampa. Sarà importante, sostengono sempre gli editori, prevedere aiuti agli investimenti per l’ammodernamento delle strutture, l’informatizzazione della rete di vendita, la formazione dei rivenditori. Infine, per favorire il processo di convergenza multimediale, si potrà applicare l’aliquota Iva del 4% ai giornali ceduti per via elettronica e ai servizi di informazione forniti, con ogni mezzo anche elettronico, su reti telematiche, private o pubbliche, da Agenzie di stampa di carattere nazionale. Misure contingenti Il sostegno, e il corretto sviluppo, delle imprese editoriali passa anche attraverso alcune misure congiunturali che gli editori indicano al Governo appena insediato per fare fronte ai problemi più urgenti. La prima misura suggerita è la riduzione degli one-

Industria editoriale

Da sinistra: Fabrizio Carotti, Direttore Generale della Fieg, e Boris Biancheri, Presidente della Fieg, che hanno presentato alla stampa le “Proposte per la competitività e lo sviluppo dell’editoria quotidiana e periodica “.

ri fiscali, del costo del lavoro e del costo delle materie prime, investimenti e finanziamenti agevolati. In concreto si propone di escludere dal calcolo della base imponibile ai fini IRAP il costo del lavoro giornalistico e prevedere, per lo stesso, la piena riduzione dell’1%, e di introdurre il credito di imposta sulla carta e sugli investimenti. La seconda misura contingente proposta all’attenzione del Governo è quella di prorogare il fondo per interventi di sostegno a favore dei giornalisti dimissionari di imprese in crisi e sostenere finanziariamente il Fondo di previdenza per i lavoratori dei quotidiani.

Boris Biancheri Riconfermato alla guida della FIEG Lo scorso 12 luglio l’Assemblea generale della Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG) ha rieletto presidente, per acclamazione, l’Ambasciatore Boris Biancheri. Il Presidente Biancheri, nel ringraziare i rappresentanti delle imprese associate per avergli voluto rinnovare la loro fiducia, ha sottolineato “la difficile situazione dell’editoria, che si trova oggi di fronte alle sfide poste da una vasta trasformazione delle tecnologie e da mutamenti di abitudini del pubblico e dell’intera società”. “L’autonomia, la libertà e il pluralismo della stampa – ha proseguito Biancheri – sono il cardine di una società democratica e la salute e l’economicità dell’intero comparto editoriale ne sono il presupposto”. “La Federazione – ha affermato il Presidente –, nel registrare con interesse l’attenzione del Ministro del lavoro, Cesare Damiano, ai problemi dell’editoria, manifesta allarme e preoccupazione per le recenti decisioni del Governo sulla riduzione delle provvidenze e per le affermazioni di alcuni suoi membri su prospettati interventi avversi al settore, come la sconcertante attribuzione della responsabilità a carico degli editori per la pubblicazione delle intercettazioni, mentre rimangono non affrontati gli annosi problemi di asimmetria del mercato pubblicitario e del rispetto delle sue regole”. “La Fieg – ha concluso Biancheri – ha recentemente presentato il documento ‘Proposte per la competitività e lo sviluppo dell’editoria quotidiana e periodica’ e auspica che il Governo lo esamini in tempi brevi in modo costruttivo”.

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Gestione industriale

Eliminare gli imprevisti: il programma di manutenzione del Messaggero Veneto

Dal primo di gennaio di quest’anno è entrata in funzione al Messaggero Veneto di Udine una nuova organizzazione di manutenzione degli impianti. Un data base ha immagazzinato tutte le informazioni sui componenti delle linee di produzione e, generando in automatico calendari e schede tecniche, coordina tutti gli interventi di manutenzione preventiva. Come tutte le aziende, anche un’impresa editrice e stampatrice deve fare i conti con le economie di scala e con i problemi derivanti dalla manutenzione degli impianti, sia per quanto riguarda le componenti hardware che per quanto riguarda il software. L’industria dei giornali ha, se vogliamo, anche un problema in più: concentrando la fase finale di produzione in poche ore, e non potendo avere ritardi, il classico guasto in fase di avviamento e durante il ciclo di stampa è particolarmente grave. Come attrezzarsi per organizzare correttamente la manutenzione nei prossimi anni ? Il Messaggero Veneto di Udine ha deciso di sviluppare un sistema di qualità globale applicato alla manutenzione degli impianti che applica all’industria editoriale concetti molto avanzati che trovano puntuale applicazione in altri rami industriali. TecnoMedia ne ha parlato con il direttore tecnico della testata, Franco Odorico, arrivato a ricoprire questo ruolo dopo una lunga esperienza maturata nella installazione di acciaierie Danieli in tutto il mondo.

in azienda il personale tecnico pronto ad intervenire. Considerando la diminuzione costante degli addetti che lavorano nelle imprese editrici e stampatrici di giornali e i problemi che derivano al ciclo industriale del quotidiano quando si devono fermare le rotative anche per poco tempo, la via americana alla manutenzione sembra offrire più inconvenienti che vantaggi. In alcuni casi, agendo sui guasti, si può arrivare a costi nell’ordine del 5-6% sul valore del ciclo industriale. In Europa, per contro, nota Odorico-”la manutenzione tende ad essere di tipo preventivo”. Ovvero nel Vecchio Continente le aziende sono più propense ad accorciare la vita dei componenti sostituendoli prima che si rompano o si usurino al punto tale da non poter più essere utilizzabili. La prevenzione azzera di fatto gli inconvenienti che derivano dalla scelta di fare manutenzione sui guasti, ma richiede una preparazione molto accurata per essere veramente efficace.

Manutenzione americana ed europea

E proprio sulla scelta della manutenzione preventiva si sono indirizzati i responsabili della testata friulana, pianificando l’organizzazione degli interventi con criteri di massima efficienza ed automazione, valorizzando le risorse presenti in azienda e sul territorio e riducendo quasi a zero il rischio di guasti durante il ciclo industriale. Per prima cosa si è progettato un data base, su piattaforma standard, in grado di memorizzare ed organizzare in maniera dinamica tutte le informazioni tecniche relative alle macchine in funzione nello stabilimento alle porte di Udine. Poi è stata fatta una ricerca a tappeto, all’interno dei manuali di uso e manutenzione che accompagnavano tutte le installazioni, di tutte le informazioni utili ai fini della manutenzione. Schemi tecnici, “esplosi” degli ingranaggi, disegni meccanici,

“Ci sono due vie tradizionali per la gestione della manutenzione”-spiega Franco Odorico-”una americana ed una tradizionalmente più europea”. Negli Stati Uniti il principio di solito applicato è quello di aspettare che il pezzo si rompa prima di sostituirlo. Il vantaggio di questa scelta sta nei risparmi di componentistica del magazzino e nello sfruttamento di tutto il ciclo vitale delle singole parti che compongono gli impianti. Il problema, per contro, è evidente: il pezzo si rompe sempre senza preavviso, e molto spesso durante la fase del ciclo produttivo, con le ricadute immaginabili derivanti dal fermo macchina per il tempo necessario alla riparazione. L’altro inconveniente di questo approccio deriva dalla considerazione che occorre sempre avere

Il data base per la manutenzione

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Eliminare gli imprevisti: il programma di manutenzione al Messaggero Veneto

La manutenzione in pratica Il sistema del Messaggero Veneto genera automaticamente il calendario e le schede per la manutenzione di tutte le macchine installate, secondo le informazioni sui cicli di controllo e sostituzione raccolte nel data base. “La centralizzazione delle informazioni”-spieDa sinistra: Roberto Farmi e Andrea Colmano, rispettivamente vice responsabile e responsabile manutenzione del quotidiano di Udine

Franco Odorico, direttore tecnico del Messaggero Veneto di Udine

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informazioni relative al progressivo degrado delle parti in movimento e dei materiali usurabili: tutto è stato inserito nel data base con l’obiettivo di arrivare a produrre delle “schede di manutenzione” a scadenze fisse, generate dal computer sulla base delle informazioni inserite. “E’ stata in alcuni casi una vera e propria caccia al tesoro”-racconta Odorico-”che ha coinvolto i fornitori”. Qualche volta i manuali erano vecchi rispetto alle implementazioni degli impianti, altre volte erano incompleti su alcune informazioni ritenute importanti ai fini del programma di manutenzione, altre volte ancora sono stati chiesti, e ottenuti, dati statistici sui cicli reali di utilizzo di particolari componenti in movimento soggetti a usura. Una mole di dati davvero considerevole è stata immagazzinata ed oggi è a disposizione del reparto di manutenzione, affidato al responsabile Andrea Colmano e al suo vice Roberto Farmi, coinvolti attivamente in tutte le fasi di sviluppo del progetto.

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ga Odorico-”consente all’azienda di mantenere il controllo diretto di tutto il processo”. Ma il data base organizza, naturalmente, tutto il ciclo di manutenzione tenendo conto anche delle risorse esterne presenti sul territorio. Udine non ha un numero di aziende di manutenzione pari a quello che sarebbe disponibile in una grande metropoli come Milano o Roma, e il ricorso all’outsourcing può portare progressivamente gli operatori esterni a una sorta di specializzazione su macchine grafiche utile a tutti. Il data base, oltre a gestire la tempistica degli interventi, offre anche al personale che effettua il lavoro le informazioni necessarie all’intervento, sia attraverso descrizioni che fornendo, con le schede di manutenzione, anche i disegni tecnici delle parti di ricambio da sostituire o da ingrassare. Tutta l’azienda è stata suddivisa in reparti produttivi, e tutte le installazioni sono state censite nel data base. Dalla rotativa ...al citofono, nulla è stato tralasciato, e sono incluse anche le apparecchiature presenti nelle redazioni esterne. Il software gestionale del sistema per la manutenzione preventiva gestisce tutto il processo: dalla pianificazione degli interventi alla reportistica finale, tenendo la contabilità degli interventi suddivisi per centri di costo. A titolo d’esempio, la rotativa Uniman 4/2 di Man Roland installata nel 1985 è stata inserita nel sistema in ogni sua componente. Il centro di elaborazione conosce nel dettaglio, poniamo, tutto

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lo schema meccanico e le componenti del cambia bobine automatico. Quando le informazioni relative alla macchina suggeriscono di ingrassare degli ingranaggi o sostituire dei componenti, il software avvisa il responsabile offrendo automaticamente la scheda dell’intervento, i disegni meccanici e tutti i contatti con l’eventuale squadra di manutentori esterni. Contemporaneamente, lo stesso sistema aggiorna le informazioni al centro di costo-manutenzione della rotativa ed al magazzino ricambi per, eventualmente ordinare l’aggiornamento delle scorte. Tutto il software che gestisce lo stabilimento di Udine potrebbe essere impiegato per la gestione della manutenzione in un network di stabilimenti sparsi su tutto il territorio nazionale. I responsabili della manutenzione preventiva possono anche effettuare delle interrogazioni per sapere che cosa bisognerà fare in un certo periodo dell’anno, e poter quindi programmare con ancora maggior tranquillità gli interventi. Il software provvede, quando necessario, anche al collegamento diretto con l’azienda di manutenzione, che riceve on line l’ordine di lavoro e tutti i dettagli informativi per poterlo eseguire al meglio. I primi bilanci del sistema di manutenzione Sensibile riduzione delle chiamate notturne, con conseguente riduzione dei costi, risparmiate alcune ore, globalmente calcolate, di fermo macchina durante il ciclo di stampa del giornale, ottimizzazione dei rapporti con i servizi di outsourcing esterno: questi in sintesi i primi, e molto promettenti, risultati dopo i primi sei mesi di sperimentazione del sistema. “Già oggi”-afferma Odorico-”sono stati risparmiati i grossi guai meccanici dei nostri impianti”, e questo

grazie al supporto del software che ricorda tutto, ma proprio tutto, quello che c’è da fare. I problemi, infatti, di solito nascono dalle piccoli omissioni o dimenticanze: mancata pulizia del filtro motore, mancata pulizia della fotocellula di controllo... e poi scoppiano i problemi in fase di produzione, e nessuno trova il bandolo della matassa. Il sistema non solo ricorda quello che c’è da fare, ma memorizza anche tutti gli interventi effettuati. Finora il sistema ha immagazzinato duemila pezzi usurabili e sostituibili; quando sarà a regime un tempo più lungo di sperimentazione sarà possibile tarare meglio la tempistica degli interventi preventivi, verificando, statistiche alla mano, le dichiarazioni dei fornitori di impianti. Il sistema di memorizzazione degli interventi è particolarmente utile per la manutenzione su guasto (ogni tanto capitano ancora, nonostante tutto siamo sempre di fronte a delle macchine). Lo scopo della registrazione, in questo caso, è avere la sequenza storica degli interventi in corso di funzionamento della macchina per valutare eventuali inconvenienti ricorrenti ed effettuare modifiche, quando possibile, d’accordo con il costruttore. Dal catalogo storico dei guasti possono venire anche informazioni utili alla sicurezza ed all’effettuazione di interventi di manutenzione correttiva. Il sistema è stato avviato al primo gennaio di quest’anno, ed al 31 dicembre sarà disponibile il conteggio delle ore di manutenzione del primo anno, sulla base del quale pianificare i budget per gli anni successivi con strumenti di gestione estremamente attendibili. “Il grosso del lavoro”- conclude Odorico-”è stato la ripulitura del materiale cartaceo consultato per caricare le informazioni nel data base.” Occorre un investimento iniziale in persone e ore lavoro, ma poi è

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Eliminare gli imprevisti: il programma di manutenzione al Messaggero Veneto

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Le edizione 2006 di Grafitalia e Converflex, appena concluse, hanno mandato in archivio un’edizione da ricordare: 950 espositori da 34, con un aumento del 40% dall’estero, oltre 40.000 metri quadrati di superficie, una leggera crescita sul 2003, ma un risultato eccezionale se calato nel periodo di congiuntura economica non facile per l’Italia e per gli altri Paesi ad economia avanzata Grafitalia e Converflex 2006 non saranno ricordate solo per i dati e per il lusinghiero successo di pubblico e di attività, ma anche perché hanno inaugurato la nuova sede della Fiera di Milano, la più grande d’Europa. “Finalmente abbiamo una sede competitiva per le nostre rassegne grafiche europee”-ha detto Guido Corbella, l’Amministratore delegato di Centrexpo, la società che organizza Grafitalia e Converflex, nel corso dell’affollata conferenza stampa di apertura della manifestazione. Una sede, aggiungiamo noi, che ha fatto una magnifica figura, sia dal punto di vista logistico ed organizzativo, sia per quanto riguarda il “colpo d’occhio” della vela di cristallo che collega i padiglioni della nuova sede e la suggestione delle nuove strutture architettoniche. Bello, non c’è che dire, ed anche funzionale. L’apertura di Grafitalia e Converflex ha coinciso con la celebrazione del sessantesimo compleanno di Assografici, che ha festeggiato la ricorrenza il giorno precedente all’inaugurazione della rassegna grafica con una simpatica cerimonia - seguita da un concerto di musica operistica e da una cena di gala - che ha ricordato tutti i Presidenti dell’associazione dell’industria grafica che collabora, assieme ad Acimga e a Argi, alla realizzazione di Grafitalia e Converflex, “due rassegne”- ha ricordato ancora Corbella –“che hanno scandito la storia della nostra industria”. Le rassegne milanesi hanno come mercato di riferimento quello dell’industria grafica, commerciale e del convertine, ed le aziende sono solite cogliere quest’occasione per celebrare, con i clienti, dei risultati particolarmente significativi.

Carlo Alberto Di Noi, Presidente di NTG Digital (a sinistra) premia i titolari delle Grafiche Porpora che hanno acquistato la centesima unità della xPose venduta in Italia

NTG Digital ha celebrato presso il proprio stand la centesima unità del CtP xPose della Lüscher per il mercato delle arti grafiche, acquistata dalle Grafiche Porpora. “Precisione svizzera – la sede della società è a una trentina di chilometri da Zurigo – ed assistenza italiana: un binomio di successo”- ha detto nel corso della breve cerimonia Carlo Alberto di Noi a nome di NTG Digital. Un binomio, sembra, molto apprezzato anche dal mercato, visto che dalla vendita della centesima unità alla cerimonia di premiazione a Grafitalia di xPose ne sono state vendute altre dieci.

Pur non avendo i quotidiani come mercato di riferimento, la rassegna espositiva ha visto l’esordio di una nuova società di servizio destinata ai giornali. Si chiama CrossField (con la “F” maiuscola) e richiama subito alla memoria la più antica, e blasonata, Crossfield (con la “f” minuscola”) protagonista a cavallo degli anni Ottanta della prima ondata di sistemi editoriali nei giornali di tutto il mondo. La nuova società è stata fondata da Franco Chiavari, già responsabile tecnico della “vecchia” Crossfield e poi di G.M.D.E., che ha di recente deciso di avviare un’attività in proprio. La nuova struttura esordirà come agenzia per Graphokem-Vegra, un produttore di chimica per la sala stampa, che grazie ai contatti della nuova società punta ad entrare nel mercato dei giornali. A questo fornitore si aggiunge un rapporto di lavoro con DuPont per le prove colore Cromalin.

tutto ampiamente ripagato dalla flessibilità e dal grado di automazione e supporto gestionale che si ottiene per la manutenzione. L’auspicio è che se questi sistemi di programmazione per gli interventi di manutenzione preventiva prenderanno piede anche in altre aziende italiane, i fornitori potranno iniziare ad offrire pacchetti

Gestione industriale

Grafitalia e Converflex alla nuova Fiera di Milano

di dati “caricabili” nel sistema per facilitare la gestione del magazzino di parti di ricambio e di tutte le operazioni di intervento preventivo. Si tratterebbe, anche in questo caso, di introdurre su vasta scala nell’industria dei giornali procedure e tecnologie già ampiamente in uso in altri settori industriali.

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TecnoMedia

Nuove proposte per l’outsourcing L’outsourcing, ovvero l’affidamento a società esterne di funzioni aziendali o di interi comparti produttivi non è certo una novità per l’industria dei giornali, ma dal Gruppo ICTeam di Grassobbio, alle porte di Bergamo, arrivano alcune proposte innovative per gli editori di quotidiani.

Outsourcing

L’affidamento a società esterne di funzioni aziendali o interi comparti produttivi, come la stampa presso stabilimenti totalmente indipendenti rispetto all’editore della testata, non è certo una novità per l’industria dei giornali. L’outsourcing, questo il nome che indica sostanzialmente la gestione esterna di alcuni processi aziendali, è praticata da anni sia in Italia che in altri contesti industriali internazionali con ottimi risultati. Dal Gruppo ICTeam di Grassobbio, alle porte di Bergamo, arriva un’esperienza nuova per il nostro settore, l’acquisizione di un contratto di outsourcing per il sistema editoriale e gli strumenti di office automation in uso al quotidiano Il Cittadino di Lodi. Questa decisione, presa con il pieno consenso di tutte le parti coinvolte, ovvero l’editore, il fornitore del software editoriale, EidosMedia, e naturalmente ICTeam, comporta l’affidamento del sistema ad una società terza che non è nè il fornitore del sistema stesso nè un suo diretto concorrente, ma un’azienda specializzata in servizi informatici a valore aggiunto che opera nel settore dei giornali come in un qualsiasi altro comparto industriale. TecnoMedia ha incontrato Roberto Gualini, uno dei due Amministratori delegati del Gruppo ICTeam, insieme a Francesco Renne, per approfondire i dettagli di questa esperienza. L’outsourcing come servizio

Il Gruppo ICTeam, con un’ottantina di addetti, è un’azienda specializzata nella progettazione e sviluppo di software su grossi clienti istituzionali del calibro di Vodafone, CartaSi e Rai. Partendo dalle esperienze positive effettuate a contatto con questi grandi gruppi, la società ha avviato una divisione prodotti dove sono stati sviluppati applicativi per il direct marketing su larghi volumi e per il mercato della grande distribuzione. Più di recente, grazie ancora una volta ad esperienze maturate con un altro importante cliente, la Banca

d’Italia, è stato sviluppato un applicativo e-learning, per la formazione a distanza. La divisione servizi di ICTeam, invece, ha imboccato la strada della specializzazione nei servizi di outsourcing. “Per aziende che utilizzano sistemi complessi come supporto alle attività di core business”spiega a TecnoMedia Roberto Gualini -”l’outsourcing ha enormi vantaggi dal punto di vista strategico”. Non occorrono investimenti in server aziendali, non occorre know-how specifico, non ci si deve preoccupare dell’aggiornamento dei sistemi nè degli eventuali rapporti con fornitori terzi. Il sistema dell’affitto del software - e del relativo hardware - risolve di un colpo tutti i problemi. La società che si prende in carico la gestione dei sistemi aziendali garantisce i server sempre aggiornati e tutte le competenze necessarie per l’ordinaria amministrazione del sistema, ventiquattro ore su ventiquattro per 365 giorni all’anno. I “client sottili” Quando si tratta di outsourcing, ICTeam, azienda privata con una partecipazione di minoranza del Gruppo Sesaab, propone ai clienti di trasferire materialmente tutti gli applicativi ed i server presso la propria sede specializzata di Grassobbio, alle porte di Bergamo, lasciando presso il cliente solo gli schermi video ed i “thin client”. Questi ultimi, ovvero i “client sottili”, sono delle scatolette di piccole dimensioni che collegano gli utenti finali con i server e gli applicativi installati presso ICTeam, e sostituiscono in toto i “vecchi” personal computer. Quando si accendono i thin client, si carica in automatico una sessione di lavoro, ovvero l’utente finale lavora a schermo come se avesse l’applicativo

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Nuove proposte per l’outsourcing

installato in azienda, salvo che tutto il software, sistemi specializzati e strumenti di office automation, si trova materialmente a risiedere da un’altra parte. Presso la sede del cliente-utente non ci sono più infrastrutture da gestire, la connettività è garantita da linee HDSL o, in casi più complessi, da fibra ottica. Quando serve, si utilizzano anche collegamenti wireless.

TecnoMedia Roberto Gualini, uno dei due Amministratori delegati del Gruppo ICTeam

Il “cliente-tipo” ideale...

Sulla destra dello schermo a cristalli liquidi, si vede il Thin Client, ovvero il “client sottile” che sostituisce a tutti gli effetti il tradizionale Pc.

Team non ha, nè vuole avere, competenze specialistiche nel sistema Méthode: “ciascuno deve fare il suo mestiere” insiste Gualini. Il cliente-quotidiano ha dovuto essere affrontato con una particolare metodologia: all’inizio è stato necessario lavorare ad una riorganizzazione dell’infrastruttura tecnologica, per esempio per portare le agenzie ad entrare direttamente a Grassobbio e non più a Lodi, ma poi anche l’azienda-quotidiano è rientrata nella normale routine, per quanto possa essere “normale” un giornale rispetto ad altri prodotti industriali. Presso la sede di ICTeam risiedono il sistema editoriale EidosMedia, la gestione della contabilità, le agenzie, sempre di EidosMedia, e il software Exenia per la raccolta di pubblicità. Sempre in outsourcing è gestita tutta l’attività internet del sito LodiOnLine, de IlCittadino.it, tutti i sistemi office e tutta la messaggistica di posta elettronica del quotidiano. “Qualsiasi modello informatico”-conclude Gualini-”dopo alcuni anni diventa una sorta di archeologia a strati storici diversi”, ed uno dei vantaggi dell’oustourcing è quello di mettere a disposizione delle aziende una piattaforma sempre aggiornata per fare girare nelle migliori condizioni possibili i software che regola le attività del core business, in questo caso i sistemi editoriali e gli strumenti per la raccolta della pubblicità. La società specializzate nella gestione di sistemi informatici dispone anche di strutture competenti e di un’organizzazione del lavoro che consente di presidiare i server con tecnici specializzati notte e giorno per tutto l’anno, garantendo quegli “interventi di urgenza” che per un quotidiano, posso rappresentare la differenza fra uscire in edicola o non uscire affatto in caso di blocco notturno del sistema editoriale, magari a pochi minuti dal tempo massimo limite per la chiusura di tutto il giornale.

Outsourcing

Il cliente ideale per questo modello di outsourcing è l’azienda media che va da poche decine a qualche centinaio di posti di lavoro, che non dispone di una grossa struttura informatica all’interno. ICTeam ne ha finora acquisito una quindicina. “Un nome di candidato ideale?” chiediamo, e subito arriva la risposta: Il Cittadino di Lodi. “E’ il primo, e finora è il solo, quotidiano che abbiamo acquisito” spiega Gualini. Le dimensioni, e i problemi, lo fanno rientrare a tutti gli effetti nella casistica dei “clienti ottimali”. Il quotidiano lodigiano ha da poco mandato a regime (torneremo su questo argomento nei prossimi numeri della pubblicazione) una radicale ristrutturazione dei propri sistemi produttivi, installando Méthode di EidosMedia, che gestisce sia il prodotto cartaceo che l’uscita sul web. L’editore ha deciso di concentrarsi sul suo business, la raccolta di notizie e di pubblicità, affidando ben volentieri la gestione della struttura informatica ad una società specializzata. Questa svolge i compiti di ordinaria amministrazione, gestendo direttamente, e con personale qualificato, i rapporti con il fornitore, EidosMedia, pronto ad intervenire, laddove necessario, sia per manutenzione specialistica che per implementare le nuove release. IC

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L’organizzazione redazionale nei quotidiani locali del gruppo E-Polis Completiamo i nostri articoli dedicati ai nuovi quotidiani locali del Gruppo editoriale E-Polis di Nicola Grauso andando a visitare le redazioni. Dopo la pubblicità (vedi TecnoMedia nr. 48) è la volta dell’organizzazione del lavoro editoriale, per la quale è stata sviluppata una piattaforma all’insegna della massima flessibilità ed automazione di processo.

Nuovi quotidiani

“Perché “il Sardegna”? Perché nasce da un’abitudine tutta sarda” - spiega il direttore responsabile Antonio Cipriani-”di chiedere il quotidiano in edicola abbreviandone il nome”. E così l’Unione Sarda diventa l’Unione, la Nuova Sardegna diventa la Nuova, e il Giornale di Sardegna diventa Il Sardegna. Anzi, diventava, perché nel frattempo la testata ha cambiato nome, entrando a fare parte di una famiglia di maggiori dimensioni: E-Polis, il nuovo gruppo editoriale dell’editore Nicola Grauso. Il Sardegna, ex Giornale di Sardegna, ha “tirato la volata” alle altre testate locali che hanno esordito nel Nord Est ai primi di quest’anno: il Padova, il Venezia, il Mestre, il Treviso, il Vicenza, il Verona, il Bergamo, il Brescia. Giornali lanciati in città fortemente caratterizzate, identificate e, per questo, più facilmente raccontabili nella loro dimensione locale. Un solo stampatore di riferimento, il Gruppo Seregni, che provvede a gestire tutti i prodotti del network in diversi stabilimenti sul territorio nazionale, sia presso centri propri che tramite accordi con stampatori terzi, come nel caso del Centro Stampa di Grisignano di Zocco. L’organizzazione redazionale

“Per il network”-racconta ancora Cipriani a TecnoMedia -”è stato sviluppato un modello organizzativo nuovo”, elaborato anche grazie alla sperimentazione effettuata con Il Giornale di Sardegna negli anni 2004 e 2005. Quella testata, alla quale ha fatto seguito la foliazione del Nord Sardegna (i due prodotti sono oggi noti, a livello locale, anche come il Sardegna rosso ed il Sardegna blu, dal colore della testata in prima pagina) era focalizzata sulla cronaca di una regione ben identificata, ma l’esperienza della copertura locale delle informazioni è stata poi trasferita nel nuovo network

di testate E-Polis. Pochi livelli gerarchici, molta responsabilità affidata ai redattori, 84 giornalisti più una schiera numerosa di collaboratori locali, tutti di età media molto giovane e con “ottimi rapporti” nei confronti degli strumenti informatici più avanzati per la gestione delle informazioni, ed un sistema editoriale, GN3 di Tera Digital Publishing, dove è stata introdotta quanta più automazione possibile costituiscono i fondamenti del network editoriale E-Polis. Foliazione fissa, per tutte le testate, a 56 pagine, salvo alcuni giorni, fra i quali il lunedì, quando si esce a 64 pagine; formato ridotto, timone pubblicitario con ingombri fissi e predefiniti, che arriva già completo dalla concessionaria di pubblicità PK (vedi TecnoMedia nr. 48, pagg 17-19) sono alcune delle caratteristiche salienti del network locale. Testate ed edizioni locali La piattaforma tecnologica di produzione, GN3 di Tera Digital Publishing, vede tutte le testate come se il prodotto fosse un unico grande giornale con ramificazioni cittadine. Ogni redazione produce una media di almeno 20 pagine locali, alla quali vanno ad aggiungersi quelle di economia, politica e sport nazionali ed internazionali che vengono sviluppate sulla base di notizie Ansa, Reuters ed APCom. Il desk centrale è a Cagliari. Di solito due pagine sono comuni a tutte le testate, dove poi le redazioni locali provvedono a sviluppare gli argomenti con un taglio tipicamente locale. Al lavoro dei giornalisti impiegati sul territorio si affiancano le rubriche di importanti, e noti, opinionisti di fama nazionale. Al mattino, durante la riunione di redazione, viene determinato quali pagine locali diventeranno “naziona-

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L’organizzazione redazionale nei quotidiani del gruppo E-Polis

La testata il Sardegna, nota a Cagliari anche come il Sardegna blu

Antonio Cipriani, Direttore responsabile dei quotidiani locali del gruppo E-Polis di Nicola Grauso

Nuovi quotidiani

li”, ovvero comuni a tutte le testate. Il sistema editoriale “vede” e gestisce i prodotti territoriali come se fossero altrettante edizioni locali: in pratica ogni testata “vede” tutte e 56 (o 64) pagine, sia le proprie che quelle in comune. Ogni pagina può naturalmente ospitare pubblicità locali diverse (o un’unica campagna nazionale indifferenziata) ed ospitare diverse testatine, con numeri di telefono per i contatti locali. L’inserzionista può decidere se uscire ovunque o solo in alcuni mercati locali di particolare interesse. Il flusso produttivo così organizzato nel sistema centrale consente il massimo di efficienza e ricuperi produttivi in corso d’opera. Per esempio, quando una testata locale è in ritardo sui tempi di chiusura, i colleghi della redazione cagliaritana possono intervenire sul sistema e dare una mano a completare le pagine. Il principio applicato da Tera GN3, e voluto dall’editore Grauso, è che tutte le redazioni vedono tutto il flusso di lavoro di ciascuna testata. Questo consente di risolvere agevolmente i problemi di dimensionamento delle redazioni locali, oltre che, da un punto di vista più tecnico, di risolvere agevolmente l’architettura di backup. Il sistema è basato su un’unica server farm, installata a Cagliari, e i redattori delle sedi periferiche operano su client Citrix che consentono di lavorare come si faceva una volta con i “vecchi” terminali. La configurazione, che ha richiesto un grosso studio di implementazione condotto da G.M.D.E., la società che distribuisce in esclusiva sul il mercato italiano GN3 di Tera, offre all’editore notevoli vantaggi sia in termini gestionali che in termini di risparmio sull’investimento, che diversamente avrebbe richiesto impegni molto più onerosi per ottenere un’architettura altrettanto “aperta” e flessibile. La tecnologia Citrix consente ai redattori di aprire una sessione in remoto lavorando come se il

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sistema editoriale fosse materialmente installato sul proprio Pc. Impaginazione ad alta automazione

L’editore ha deciso di sviluppare l’organizzazione redazionale in direzione della massima automazione possibile. Per l’impaginazione di tutte le testate locali si utilizzano rigorosamente book di pagine modello divise per tipologia (sport, cronaca locale, economia, etc..) sviluppate nell’ambito del progetto grafico di E-Polis. Salvo rarissime eccezioni, l’applicazione del modello alle pagine avviene in modo del tutto automatico, sotto la responsabilità diretta del redattore che si è visto assegnare il contenuto dopo la riunione di redazione. Lo stesso principio di automazione è applicato alla creazione degli infografici: “torte”, “grafici a barre”, tabelle ed altri elementi di comunicazione visiva sono, nel sistema, altrettanti oggetti a disposizione del redattore che possono essere applicati al contenuto semplicemente trascinandoli in pagina. Naturalmente alle spalle dell’automazione è stato sviluppato un complesso lavoro di formattazione di tutti i dettagli delle pagine. E non solo, perché il principio base del sistema utilizzato da E-Polis, ovvero quello di vedere le testate locali come altrettante edizioni di un unico prodotto nazionale, comporta la possibilità di correggere al volo una geometria di pagina applicando le nuove coordinate automaticamente a tutte le pagine

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corrispondenti di tutte le testate locali. Queste modifiche dell’ultimora agiscono sia a livello di pagina globale che su singole parti. Modificare una colonna di testo riportato su più “edizioni”, ovvero testate cittadine, è affare di pochi secondi. Grazie all’architettura di GN3, questo lavoro può essere pilotato sia dalla sede locale che dal desk centrale situato a Cagliari. Le riunioni di redazione, quando tutto il lavoro viene assegnato, si svolgono al novanta per cento a Cagliari, con tutti i redattori coinvolti collegati in audio conferenza, ma potrebbero, da un punto di vista tecnico, svolgersi ovunque ci sia una redazione di testata locale. Il desk centrale di Cagliari ha comunque, in questa organizzazione del lavoro ad alta automazione, un ruolo centrale, tant’è vero che tutti i redattori che lavorano presso i quotidiani del gruppo E-Polis hanno effettuato un mese di stage nel capoluogo sardo per impratichirsi sia del sistemi editoriale che, soprattutto, della “filosofia” editoriale che ispira la macchina organizzativa. Dorsali tecnologiche

Tutta la connettività è garantita da linee HDSL in backup con i provider KPNQ West e Tiscali. I redattori possono anche collegarsi con schede UMTS della Vodafone per lavorare da Pc portatili come se fossero La redazione del quotidiano locale il Treviso

La redazione del quotidiano locale il Padova.

in redazione, un’opportunità, questa, particolarmente apprezzata per la copertura di eventi sportivi direttamente dallo stadio. Il sistema provvede automaticamente alla distillazione ed all’invio delle pagine in formato PDF ai centri stampa. Ogni notte si genera un traffico di documenti attorno ai 560 PDF con picchi oltre i 640 a notte per le foliazioni a 64 pagine. I documenti Acrobat sono tutti a colori, così come full color sono tutte le testate preparate dalle redazioni locali. Le cadute colore sulle rotative sono invece gestite direttamente dai centri stampa, Gli sviluppi a breve del network di produzione prevedono l’implementazione di una seconda server farm che avrà il compito di assorbire parte del lavoro, finora concentrato su un unico centro di elaborazione dati. Molto più complesso e ambizioso si annuncia invece il progetto qualità colore, che sarà seguito da G.M.D.E. in prima persona. L’ipotesi alla quale si sta pensando è quella di applicare i profili colore ICC e calibrare l’uscita dei PDF a partire dalla fase di rippaggio. Anche questo, è un progetto di sviluppo che va nella direzione di valorizzare, da un punto di vista della qualità, il polo di stampa locale più vicino all’area di diffusione.

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Sistemi per la qualità: il futuro del mercato dopo l’avvio degli impianti full color Proseguiamo le nostre interviste sul futuro dell’industria editoriale dei quotidiani dopo l’installazione delle nuove linee per la stampa dei quotidiani full color. Questo volta tocca a Elio Sala e Carlo Caporizzi, rispettivamente Amministratore delegato ed Direttore Commerciale e marketing di G.M.D.E., società che commercializza soluzioni per la prestampa, offrire il proprio punto di vista sull’evoluzione del mercato italiano dei giornali dopo l’avvio delle linee di stampa full color negli stabilimenti di quasi tutta l’Italia.

TM - In termini numerici che cosa ha significato l’avvento del full color? G.M.D.E. - I numeri dei CtP, 2 B e workflow li comunicheremo nel prossimo futuro, ma l’elenco delle aziende è lungo: Corriere della Sera, la Repubblica, Il Sole 24 Ore, Il Giornale, La Gazzetta del Sud, la Sicilia, Seregni, Unione Sarda, La Stampa, La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Corriere dello Sport, Libero e l’ultimo nato del Gruppo Grauso, E-Polis. Da qui a settembre dovremo ancora installare 35 unità e seguire da vicino la produzione di altre 15. Il colore è esploso ovunque. TM - Dal punto di vista di un fornitore, che cosa sta cambiando con il full color nei giornali italiani? G.M.D.E. - Cambiano essenzialmente i flussi di produzione, con una forte compattazione dei tempi. La riduzione dei formati ha introdotto alcuni problemi di

grande rilevanza per l’accoppiamento delle pagine su una lastra di maggiori dimensioni, oltre al raddoppio dei picchi di produzione, perchè la quadricromia in larga scala richiede un numero adeguato di lastre. TM - Quali ricadute da un punto di vista più tecnico ? G.M.D.E. - Dal nostro punto di vista si sono aperti i mercati per le linee di produzione delle lastre in grado di lavorare simultaneamente formati diversi su un’unica piattaforma. Per i CtP ed i sistemi 2B per la punzonatura e piega l’Italia è stato, ed è tuttora, un formidabile banco di prova per le soluzioni multiformato. Ancora una volta, come già avvenne molti anni fa per la teletrasmissione, gli editori e stampatori italiani sono al primo posto per quanto riguarda l’innovazione di processo totalmente automatizzato.

Interviste

TecnoMedia (TM) - I massicci investimenti in nuovi gruppi di stampa offset e flexo per l’impressione in quadricromia dei giornali ha fatto sentire effetti significativi anche nell’area delle tecnologie per la prestampa e, in particolare, per la fotoformatura ? G.M.D.E. - Il full color è stato veramente molto importante anche per noi. In termini di installazioni, il full color nei quotidiani italiani è partito nel 2003, con la partenza delle prime linee nella seconda metà del 2004. Da allora è stato un crescendo continuo. Noi stiamo gestendo il picco più alto di attività dalla fondazione della G.M.D.E., che si concluderà nel mese di settembre. Abbiamo fatto in due anni il lavoro che di solito svolgiamo in sei anni. Le ultime installazioni si concluderanno nel 2007.

TM - Finita l’ondata di installazioni, è possibile prevedere un certo periodo di “stanca” del mercato e degli investimenti per la fotoformatura e, più in generale, per la prestampa? G.M.D.E. - No, almeno non per noi. Al contrario di quanto si possa pensare, il completamento degli investimenti nel full color apre spazi straordinari per il controllo e la gestione della qualità. Il bianco e nero è molto più “tollerante” per gli occhi dei lettori, il colore invece non fa sconti. Il full color comporta una nuova visione della qualità, che passa attraverso il concetto di integrazione e dei sistemi di controllo a ciclo completo. TM - Per dare qualità? G.M.D.E. - Sì, e soprattutto per mantenerla lungo tutto il ciclo di produzione della stampa. Creare e mantenere nel tempo uno standard qualitativo alto e

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TecnoMedia costante saranno le sfide dei prossimi anni per editori e stampatori. L’obiettivo, per fornitori e utenti, saranno le soluzioni stabili per il mondo dei quotidiani.

Da sinistra: Elio Sala, Amministratore Delegato e Carlo Caporizzi, Direttore Commerciale e Marketing di G.M.D.E.

TM - Ma le soluzioni offerte finora non erano “stabili”? G.M.D.E. - Quello che sta rapidamente cambiando sono le “dimensioni” dei problemi e la loro ramificazione in tutti i comparti aziendali. Una cosa è stampare qualche pagina a colori, altra cosa è stampare tutto il giornale in quadricromia, senza significative alterazioni nel numero di organici ed utilizzando diversi centri stampa, quando non addirittura diverse tecnologie per l’impressione del prodotto. Noi ci stiamo già attrezzando, sia sul fronte delle macchine che per quanto riguarda una nuova organizzazione aziendale.

Interviste

TM - Sul fronte delle macchine ? G.M.D.E. - Sì. Noi non produciamo direttamente soluzioni, e per questo si può prendere il lusso di esaminare che cosa offre il mercato, scegliere la soluzione migliore per ogni segmento ed offrirla all’utenza finale con il valore aggiunto del servizio di integrazione nel flusso produttivo. Alcuni anni fa abbiamo cominciato a proporre al mercato la tecnologia Agfa Sublima per la stampa dei giornali in alta definizione. Dopo il Dolomiten, Il Sole 24 e CSQ questo sistema sta guadagnando terreno. Abbiamo implementato le unità CtP Agfa con l’inovativa tecnologia Violet che è diventato lo standard nazionale e mondiale dei quotidiani che ci ha dato enormi soddisfazioni. Ora stiamo valutando la nuova frontiera del controllo e mantenimento della qualità, e stiamo selezionando nuove soluzioni che si integrano lungo tutto il flusso di lavoro. A grandi linee, puntiamo al controllo dinamico della qualità attraverso il monitoraggio della copertura e della distribuzione dei pigmenti in stampa, sistemi di correzione automatica che si integreranno con i flussi di lavoro in alta definizione per l’incisione diretta delle lastre. Ci riserviamo di approfondire l’argomento in un prosimo futuro.

TM - E per quanto riguarda la nuova organizzazione aziendale ? G.M.D.E. - Per il “dopo full color” G.M.D.E. sta riorganizzando le proprie strutture per offrire servizi a valore aggiunto lungo tutto il ciclo di vendita, dalla selezione dei prodotti all’installazione fino all’assistenza al cliente. Per quest’ultima utilizzeremo un doppio livello di competenze al quale stiamo formando, e

specializzando, il nostro personale. Tutti avranno conoscenze di base che copriranno tutto il flusso produttivo, ovvero avranno una visione a 360° dell’integrazione tecnologica nelle industrie editoriali e di stampa. A questa qualifica polifunzionale seguirà poi quella dello specialista di prodotto: ciascuno avrà delle specifiche conoscenze su tutti i prodotti delle nostre soluzioni. Questo consentirà velocità ed efficienza ai nostri clienti su tutto il territorio nazionale. “Progettare”, “installare” e “assistere” sono le tre missioni aziendali della G.M.D.E. che si prepara alle nuove frontiere della gestione degli impianti full color. Abbiamo già rivisto la struttura di gestione delle chiamate non solamente dal punto di vista organizzativo ma anche tecnologico con la creazione di un numero unico per contattare il nostro centro 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno. Subito dopo l’estate andrà a regime il nuovo piano di formazione e training avanzato per tutto il personale della società che si concluderà entro la fine del 2007. Attraverso la conoscenza dei prodotti e della gestione dei processi puntiamo a formare dei tecnici che possano prevenire già nella fase dell’installazione gli eventuali problemi che possano verificarsi in seguito. Il servizio tecnico della G.M.D.E. sarà sempre più un servizio ad alta integrazione, e siamo sicuri che i nostri clienti impareranno a distinguere fra i tecnici tradizionali intesi solo come riparatori dei guasti ed il nostro personale in grado di fornire reali soluzioni a problematiche ricorrenti, oltre naturalmente a riparare i guasti!

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Automazione e flessibilità: il futuro delle sale spedizioni per i centri stampa multiprodotto L’introduzione del full color, la riduzione dei formati e gli investimenti in centri stampa multiprodotto, rappresentano opportunità di notevole interesse per i fornitori di sale di spedizione che puntano su soluzioni caratterizzate dall’automazione totale di processo e da una grande flessibilità, come spiegano in quest’intervista Hans Peter Sutter e Hans Mauti, rispettivamente Executive Vice President e Direttore della divisione sistemi di spedizione giornali di Müller Martini.

TM - Automazione e flessibilità: potete spiegarvi meglio ? MM- Le soluzioni che noi proponiamo hanno come obiettivo lo sviluppo di una sala stampa in grado di adattarsi ad ogni tipo di formato - quotidiano e a categorie diverse di prodotti stampati, dal giornale all’inserto semi commerciale o commerciale su carta patinata. In altre parole, le soluzioni Müller Martini offrono flessibilità. L’introduzione, alcuni anni fa, anche sul mercato italiano delle nostre linee inseritrici con funzionamento disaccoppiato rispetto alla velocità della rotativa è stato un segnale inequivocabile verso l’offerta di soluzioni indirizzate all’automazione totale degli impianti. I nostri clienti italiani, a Verona, Genova, Cagliari ed Erbusco (Brescia), tanto per fare alcuni esempi, hanno apprezzato la possibilità di automatizzare la sala stampa sviluppando, di fatto, due linee di lavorazione,

stampa e spedizione, in grado di lavorare con ritmi diversi, adattandosi reciprocamente in funzione del diverso prodotto lavorato. TM - A proposito di lavorazione, quali sono stati i maggiori successi di Müller Martini sul mercato europeo ? MM - Tutte le nostre soluzioni stanno andando molto bene. In particolare abbiamo visto una significativa crescita di interesse proprio per il sistema di inserimento come linea complementare di produzione rispetto alla rotativa. In mercati come quello italiano, l’avvento del full color ha portato ad una richiesta di maggiore velocità produttiva, ed ancora una volta la tecnologia del disaccoppiamento sta guadagnando consensi. In altri Paesi europei gli editori stanno puntando con decisione verso linee di cucitura automatica a punto metallico on line e di taglio e rifilatura, oltre a sistemi per la gestione automatica della spedizione delle copie, fino all’invio del singolo prodotto ad un abbonato.

Interviste

TecnoMedia (TM) - Full color, riduzione dei formati ed investimenti in direzione di centri stampa multi prodotto: l’evoluzione del mercato italiano lungo queste direttrici che cosa rappresenta per Müller Martini? Müller Martini (MM) - Ottime opportunità. Le linee di sviluppo che lei ha riassunto si traducono, nella nostra esperienza quotidiana sul mercato italiano, in una accentuata ricerca della riduzione dei costi del lavoro e dei costi industriali, ovvero maggiore flessibilità degli impianti e maggiore automazione del ciclo produttivo. Questo è esattamente quello che offre al mercato dei giornali la Müller Martini.

TM - Cucitura e rifinitura in linea ? Non abbiamo presente molti giornali che vadano in edicola rilegati a punto metallico... MM - E’ vero, ma la cucitura a punto metallico è strategica per la rifinitura degli inserti. Molti nostri clienti europei sono convinti che la fidelizzazione dei lettori al prodotto quotidiano passi attraverso l’offerta di inserti tematici specializzati. E questo prodotto beneficia in misura rilevante di tutte le tecnologie di impiego comune per la stampa di periodici in carta patinata, un settore, la cucitura

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TecnoMedia e il rifilo in linea, nel quale Müller Martini è leader mondiale, e che ora sta prendendo piede anche presso gli editori di giornali, anche se non per il prodotto base. E non solo in Europa: per esempio sul mercato australiano, gli editori hanno moltiplicato in misura esponenziale i supplementi tematici, ormai quotidiani, che vanno a completare l’offerta di notizie del prodotto base. Tutti questi inserti sono a colori, sono rifilati con assoluta precisione, rilegati a punto metallico ed inseriti on line la sera stessa in cui il quotidiano esce dalla rotativa. Tutta l’automazione è offerta da Müller Martini. Non vogliamo dire che nel futuro gli editori di tutta Europa offriranno “pacchetti” di inserti tematici ai quali allegheranno il prodotto quotidiano di base, ma certamente l’espansione del mercato dei periodici specializzati per la casa, la famiglia, il tempo libero, la salute, gli animali domestici, le vacanze e via di seguito è oltremodo significativo ed importante. E va nella stessa direzione degli investimenti degli stampatori italiani che stanno puntando su layout industriali multi prodotto e ad alta automazione.

Interviste

TM - Quando proponete delle soluzioni per la sala spedizione, integrate anche componenti sviluppate da terze parti ? MM - Noi offriamo l’assoluta maggioranza delle componenti, diciamo così, offriamo il 95%. Questo non per sfiducia nei confronti di altri produttori, ma perché in questo modo possiamo garantire il 100% di efficienza, funzionalità ed affidabilità dell’impianto. Abbiamo naturalmente una piccola percentuale di soluzioni integrate da altri fornitori, come ad esempio le reggiatrici, ma tutto il resto è sviluppato da Müller Martini. Noi seguiamo da vicino l’evoluzione del mercato dei quotidiani, ed i nostri impianti vengono costantemente aggiornati e migliorati sulla base dell’esperienza e delle nuove esigenze degli editori, come, per esempio, i cambi di formato. Upgrade, parti di ricambio, garanzie ed assistenza post vendita, una delle caratteristiche più

Da sinistra: Hans Mauti, Direttore della divisione sistemi di spedizione giornali di Müller Martini, Hans Peter Sutter, Executive Vice President della divisione sistemi di spedizione giornali di Müller Martini .

apprezzate nell’ambito della qualità Müller Martini, sono meglio assicurate se l’impianto è stato interamente sviluppato da noi. TM - Che cosa intravedete nel futuro a medio termine ? MM - Gli editori di tutto il mondo, a quanto possiamo vedere, sono impegnati nella diversificazione dell’offerta. L’obiettivo comune che ci sembra di cogliere è quello di aumentare le proprie capacità di “information carrier”, ovvero le opportunità per espandere il ruolo di veicoli di informazioni utili per i propri lettori. La moltiplicazione dei canali, nel caso nostro supplementi tematici e prodotti che integrano il quotidiano di base, sono straordinarie opportunità per i fornitori di sale spedizioni. Le soluzioni, come quelle di Müller Martini, che offrono automazione totale di processo in linea e flessibilità nel trattamento multi prodotto e multi formato possono essere il vero valore aggiunto per editori e centri stampa. Per il resto, seguiamo giorno dopo giorno l’evoluzione del mercato dei quotidiani in ogni parte del mondo, e siamo convinti che la nostra esperienza maturata a contatto con diverse realtà industriali possa trasformarsi in un proficuo confronto di idee con editori e stampatori alla ricerca costante di soluzioni, come le nostre, in grado di offrire un reale valore aggiunto sia in presenza di un’unica tipologia di prodotto, sia di fronte a un’ampia diversificazione di stampati.

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Investimenti pubblicitari sul Web: esperienze e prospettive

Il sogno di eliminare gli “sprechi” dalla pubblicità… E’ rimasta famosa la frase del mercante di Philadelphia Wanamaker, forse il primo ad utilizzare la pubblicità quando nel 1870 acquistò spazi sui giornali per promuovere i propri negozi. Così si lamentava Wanamaker: “Metà del denaro che spendo in pubblicità è perso, ma il problema è che non so quale sia questa metà”. L’autorevole rivista Economist ritiene che Wanamaker avesse centrato nel segno e riporta a sostegno questi dati: la spesa pubblicitaria in tutto il mondo è stimata secondo la società di ricerca WenithOptimedia a 428 miliardi di dollari di fatturato per quest’anno, ma la metà delle azioni pubblicitarie non raggiunge lo scopo secondo quanto affermato da Greg Stuart, presidente dell’Interactive Advertising Bureau. Stuart ritiene infatti che gli investitori perdano, inviando messaggi all’audience sbagliata o a nessuna audience, 112 miliardi di dollari all’anno in America e 220 miliardi di dollari in tutto il mondo, quindi più della metà della spesa pubblicitaria complessiva. … e di pagare solo per quello che si compra Secondo l’Economist però questa famosa frase di Wanamaker non corrisponde più al vero con il diffondersi dell’advertising su internet, che ha segnato per la pubblicità il superamento della sua prima fase di infanzia, durato oltre cento anni. Ecco la causa di questo importante cambiamento: superato l’approccio per cui gli investitori pagano per il privilegio di “esporre” un’audience

Internet marketing

L’email marketing è uno strumento sempre più utilizzato per l’acquisizione di nuovi clienti e per la fidelizzazione di quelli esistenti. Se ne è parlato nel corso di un convegno organizzato a Milano da Business International, nel corso del quale è stata presentata una ricerca condotta da SDA Bocconi sulle potenzialità di questo strumento

teorica al loro messaggio, con internet si passa ora all’approccio secondo cui gli investitori pagano solo per le azioni reali e misurabili effettuate da parte dei consumatori, tra cui cliccare un un link, condividere un video, effettuare una telefonata (ad esempio con Skype, introdotto recentemente da E-bay), stampare un coupon o comprare un bene o un servizio. Si tratta quindi di qualcosa di molto concreto, riscontrabile immediatamente. E’ inoltre evidente l’atteggiamento più attivo e partecipe del navigatore su internet anche riguardo alla pubblicità rispetto a quello di un telespettatore, spesso semiassopito oppure intento a fare zapping per evitare gli annunci commerciali. L’email marketing vince per la sua misurabilità e la capacità di fidelizzazione

Uno degli strumenti più utili ad ottenere i risultati riferiti dall’Economist è l’email marketing, che per le sue caratteristiche riesce a mirare particolarmente a un target preciso e che possiede tutte le caratteristiche della misurabilità e della tracciabilità delle azioni compiute dai navigatori: le informazioni che ritornano agli investitori sono a volte più importanti dello stesso messaggio pubblicitario comunicato. Per questo l’email marketing è uno degli strumenti maggiormente in crescita secondo le stime degli operatori del settore, insieme al posizionamento sui motori di ricerca e all’acquisto di parole chiave. In un recente Convegno organizzato a Milano da Business International si è discusso di “Email marketing nella strategia di direct marketing”. Uno studio della SDA Bocconi presentato al Convegno evidenzia come proprio l’email marketing sia

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TecnoMedia per aziende che operano nel marketing online lo strumento più usato per fidelizzare i propri clienti (cfr. tavola 1). Virtù e pericoli del “passaparola”

Tavola 1 Acquisizione versus retention: l’utilizzo dei diversi strumenti del marketing online Search engine positioning Banner ads Referral/viral programs Affiliate programs / sponsorships Incentive programs E-Mail Marketing

Acquisiton 94% 91% 85% 75% 51% 37%

Retention 6% 9% 15% 25% 49% 63%

Internet marketing

Lo studio SDA Bocconi Fonte: SDA Bocconi, tavola presentata al seminario di Business International invita anche a considerare “L’e-mail nalla strategia di direct marketing”, maggio 2006 la propensione dei navigatori sul web a scambiarsi opinioni e dati: il “passaparola”, che su internet assume il termine di “word of mouse” e costituisce un Anche nell’email marketing vale secondo lo stuvalido aiuto nelle iniziative in internet: è forte infatti dio della SDA Bocconi la regola delle “cinque S”: il senso di “community” che si crea quando gli spunti sell (comprare), serve (offrire un vantaggio), speak forniti ai navigatori sono sufficientemente stimolanti. (comunicare), save (risparmiare) e sizzle (divertire): Il “Clue Train Manifesto” (www.cluetrain.com) è in ancora una volta, quindi, sembra utile applicare alla questo illuminante: “Attraverso Internet, la gente sta neweconomy con intelligenza i principi del marketing scoprendo e inventando nuovi modi per condividere tradizionale. conoscenze importanti a velocità soprendente”. Il passaparola va però considerato in tutti i suoi “Imbuti” di diverse forme riescono a convoeffetti, anche inaspettati: ad esempio la scelta di gliare diversamente i consumatori Amazon di favorire l’acquisizione di nuovi clienti proponendo loro tramite email personalizzate sconti Al Convegno di Business International ha suscitaparticolari sull’acquisto di DVD, è stata tempo fa to particolare interesse quanto riportato da MAG, uno particolarmente penalizzante per la società: quando dei principali operatori nel marketing online. gli utenti “storici” già fidelizzati sono venuti a saperlo La performance di una campagna di email markeconfrontandosi nei forum con chi aveva ricevuto il ting si può evidenziare graficamente secondo MAG mailing con l’offerta, la società è stata costretta a fare in forma di un imbuto, che va dalla spedizione alla marcia indietro e a scusarsi con gli utenti storici in consegna, all’apertura della mail, alla lettura e infine all’esecuzione dell’azione richiesta da parte del conrivolta, pronti ad abbandonare il servizio. sumatore. Tale imb u to Tavola 2 può assumere però forme diverse se l’operazione non è stata opportunamente studiata in tutti i suoi particolari, portando a risultati diversi da quelli sperati. Gli errori possono essere di tipo diverso: scarsa capacità di identificare e raggiungere il target desiderato, oppure cattiva persuasione, o ancora scarsa capacità di indurre il consumatore ad effettuare l’operazione richiesta

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Investimenti pubblicitari sul Web: esperienze e prospettive

TecnoMedia

Nel Convegno tenuto alle Stelline l’8 maggio, il giorno precedente l’apertura di Grafitalia, ABB e DGVision hanno presentato le loro innovative soluzioni per i giornali quotidiani inseme a Presstek, Esko, OMET, Gradual Software. Un folto pubblico di specialisti presente all’incontro ha avuto modo di essere aggiornato sulle ultime novità in fatto di tecnologie e di prodotti su una varietà di argomenti presentati dalle diverse aziende: dalle nuove macchine DI, le macchine da stampa flexo a banda media e stretta, il software che aumenta l’automazione nei processi editoriali, passando per le soluzioni di pre-produzione packaging, ai workflow per la stampa dei quotidiani, alla stampa digitale wide format. Di particolare interesse la presentazione di ABB con DGVision: ABB è conosciuta nel mondo della stampa come fornitore di sistemi automatici per il controllo delle rotative: ABB MPS Press Control è infatti installato in tutto il mondo e integrato con le rotative attualmente più utilizzate nel mondo della stampa: Wilfag, KBA, MAN Roland, etc. Una delle novità presentata da ABB al Convegno è costituita dall’ulteriore allargamento dell’offerta, con l’implementazione di una suite di applicazioni software dedicate all’intero workflow: ABB Workflow, dalla pre-press al post-press. Si tratta di un sistema complementare all’impianto rotative, e non un’appendice accessoria: il processo di stampa costituisce infatti in questo nuovo modello un tassello fondamentale del processo produttivo, e necessita quindi di una forte integrazione con tutte le altri fasi produttive. Sempre in questa nuova ottica, ABB propone non solo moduli di software dedicati al controllo di processi specifici (preparazione lastre, controllo parametri di stampa, monitoraggio movimentazioni bobine) ma anche moduli, deputati a migliorare la comunicazione dei dati tra ambiente editoriale e quello di stampa, e altri dedicati al monitoraggio e alla reportistica della varie attività di produzione. Da segnalare l’efficacia degli ulteriori moduli software in grado di aiutare a migliorare la pianificazione dei vari processi produttivi, in termini di risorse, consumo dei materiali, necessità di utilizzo dei macchinari e loro configurazione, in tutto in un’ottica di multi-centri-stampa e multi-prodotto. Un’altra novità che ha riscosso l’interesse dei partecipanti al seminario è stata quella di ABB Retrofit Program, un sistema per ammodernare le rotative a costi limitati. Spesso non occorre introdurre nuove macchine da stampa, ma basta semplicemente rinnovare alcune parti delle rotative divenute obsolete, ma ancora in grado di poter garantire qualità e produttività per almeno i 5 anni successivi, al 30% circa del costo di un nuovo impianto, con raggiungimento di identici risultati ABB Retrofit si propone di aggiornare e adeguare alcune parti della rotativa, rendendola più affidabile e performante, e la la mette nelle condizioni di facilitare “l’ampliamento” della stessa rotativa, a costi limitati; sistemi di pre-setting più aggiornati permettono inoltre il miglioramento degli avviamenti, la riduzione degli scarti ed una più alta qualità. Sono diversi gli editori e gli stampatori di quotidiani che hanno già tratto vantaggio dal piano ABB Retrofit, introdotto da oltre un anno in Europa e negli Stati Uniti. Alcuni nomi: Dow Jones, Daily News negli Stati Uniti, Ouest France, Suedostschweitz e Le Novelliste in Europa. Di prossima implementazione anche un sistema appositamente studiato per La Stampa in Italia.

(conversione), sia che si tratti ad esempio di stampare un coupon, o di effettuare un’iscrizione, o di compiere un acquisto, etc. (cfr. tavole 2 e 3). L’intramontabile regola di saper raggiungere il target Secondo la società di ricerca Jupiter Research, la grande potenzialità non ancora sfruttata nell’email marketing è proprio quella di saper mirare direttamente al target nell’impostare una campagna di email marketing. Lo studio “The ROI of Email Relevance: Improving Campaign Results Through Targeting”, rivela che condurre un’analisi preliminare prima di impostare una campagna sul web può produrre risultati di nove volte superiori e profitti diciotto volte superiori rispetto a quanto si ottiene procedendo con una campagna a vasto raggio. Fino ad ora sono stati pochi operatori di marke-

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ABB e DGVision presentano innovative soluzioni per i giornali quotidiani

ting in grado di sfruttare al meglio le potenzialità di questo mezzo, realizzando campagne di marketing attentamente contestualizzate rispetto al target: il problema alla base è la mancanza di dati integrati relativi ai consumatori e la capacità di utilizzarli al meglio, dove siano presenti. Secondo i dati emersi dalla ricerca di Jupiter, i consumatori che hanno effettuato acquisti immediatamente dopo aver ricevuto un’email hanno dichiarato di averlo fatto nel 60% dei casi perché l’email si riferiva a prodotti che stavano già prendendo in considerazione. Si tratta quindi di saper sfruttare l’intramontabile regola di catturare un cliente con l’offerta giusta al momento giusto: è indispensabile quindi segmentare il database clienti per suddividerli in categorie omogenee per argomenti di interesse, e soprattutto fornire contenuti per loro utili e degni di nota. E’ indispensabile naturalmente monitorare costantemente i risultati: non soltanto verificare quanti

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TecnoMedia consumatori aprono le email e quali parti ne leggono, ma anche quanti si cancellano, rivelando in questo modo un assoluto disinteresse ai contenuti ricevuti e decretando quindi il fallimento dell’operazione di email marketing.

valore complessivo del mercato supererà quindi i 400 milioni di euro.

Stime di crescita dell’email marketing in Italia e nel mondo

Nielsen Media Research, in collaborazione con IAB Italia e Assointernet, rileva che nel 2005 la spesa online è stata pari a 137 milioni di euro con una crescita del 18% rispetto al 2004. La crescita del totale mezzi classici (tv, stampa, radio, affissioni e cinema) è molto più bassa: +2,8%. La stima di crescita per il prossimo anno è del 30% circa, a esclusione del comparto dei motori di ricerca e dell’email marketing, che cresceranno presumibilmente di più del 50%. Le aziende che fanno comunicazione su internet sono secondo Nielsen Media Research 1.762, con un investimento medio di circa 78.000 euro.

Internet marketing

Secondo le stime di uno dei maggiori operatori italiani del settore, Kiwari, il mercato mondiale dei prodotti e dei servizi legati all’email marketing raggiunge circa 200 milioni di euro. Il più grande mercato in Europa è quello della Gran Bretagna, pari al 15% di quello mondiale; seguono Francia e Germania, mentre le dimensioni del mercato italiano sono pari a un decimo circa di quello britannico. Le stime di crescita prevedono un aumento di poco meno del 20% anno su anno; entro il 2009 il

Uno sguardo sulla ripartizione degli investimenti pubblicitari in Italia

Tavola 3

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TecnoMedia

Lavoro & sicurezza

Il datore di lavoro come destinatario della normativa antinfortunistica Chi è il datore di lavoro? Come lo definisce il legislatore e come lo si individua nella pratica?

Il principale destinatario della normativa antinfortunistica è il datore di lavoro. Egli è il primo garante della salute del lavoratore, bene garantito dalla Costituzione (artt. 32, 41). E’ soprattutto a questa figura che si rivolge il legislatore, riservandogli i più importanti obblighi in materia di sicurezza sul lavoro. Tali compiti sono numerosi, di varia natura, articolati e complessi. Ecco i principali obblighi che incombono su di lui: dopo aver scrupolosamente valutato i rischi presenti nell’ambiente di lavoro ed effettuato la redazione del documento di sicurezza, il datore di lavoro deve attuare tutte le misure di prevenzione imposte dalla legge e quelle consigliate dall’esperienza, adeguandole alla migliore tecnologia disponibile; quando prevista, deve far sottoporre i lavoratori alla sorveglianza sanitaria; deve affidare ogni compito a soggetti con idonea capacità professionale; deve formare e informare adeguatamente il proprio personale; deve controllare o far controllare che i lavoratori effettivamente osservino una condotta rispettosa dei principi di sicurezza; deve garantire la sicurezza del lavoratore quando questi svolge la propria normale attività lavorativa e anche quando si verifichino eventi non di routine come l’installazione di una macchina, il collaudo, la manutenzione, la compresenza di altre imprese, il verificarsi di situazioni di emergenza, eccetera; deve tutelare qualunque soggetto si trovi nell’ambiente di lavoro anche se non dipendente o se semplice visitatore; deve sempre essere aggiornato in materia di sicurezza e, ove non possegga la necessaria competenza, ha l’obbligo di avvalersi di esperti e tecnici idonei; non può mai invocare buona fede motivata dal non aver ricevuto prescrizione alcuna dell’organo di vigilanza; ha l’obbligo di controllare l’adeguatezza, nel tempo, delle macchine alle norme di sicurezza, ricordando

che la marcatura CE comporta una presunzione legale relativa di conformità (Il valore della marcatura CE e dei marchi, in Tecnomedia, n. 31, ottobre 2001). Datore di lavoro: definizione

Tra le varie figure professionali cui la normativa antinfortunistica si rivolge, quella del datore, nonostante le apparenze, presenta i contorni meno definiti. La legislazione degli anni ‘50, più che dare una completa definizione di tali varie figure, si limitava a individuare come destinatari dei precetti in essa contenuti i datori di lavoro, i dirigenti e i preposti che, nell’ambito delle proprie attribuzioni e competenze, esercitano, dirigono e sovrintendono alle attività alle quali sono addetti lavoratori subordinati o ad essi equiparati (artt. 4 dei D.Lvi 547/1955 e 303/1956). Oggi una definizione compare nel D.Lvo 626/94 che, come modificato dal D.Lvo 242/1996, indica il datore di lavoro come «il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’organizzazione dell’impresa, ha la responsabilità dell’impresa stessa o dell’unità produttiva … in quanto titolare dei poteri decisionali e di spesa» (art. 2 lett. b). Va precisato che l’unità produttiva è «lo stabilimento o la struttura finalizzata alla produzione dei beni o servizi dotata di autonomia finanziaria o tecnico-funzionale» (art. 2 lett. i). Come si può notare, la figura di datore di lavoro dipende dalla sussistenza di due requisiti, utilizzabili anche disgiuntamente: la titolarità del rapporto di lavoro con il dipendente e/o il riconoscimento in capo al soggetto della responsabilità dell’impresa o dell’unità produttiva. La titolarità dei poteri decisionali e di spesa costituisce il parametro per determinare in concreto la sussistenza di tale responsabilità.

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Lavoro & sicurezza

Nelle imprese individuali il proprietario dell’impresa è, di regola, il titolare del rapporto di lavoro con i dipendenti, detiene i poteri decisionali e di spesa ed è quindi facilmente individuabile come datore di lavoro: entrambi i requisiti sono presenti. Nelle realtà più articolate si verifica la compresenza di un datore di lavoro “formale” titolare del rapporto di lavoro e di un datore di lavoro responsabile dell’impresa in modo “sostanziale”. In questo caso, ai fini definitori in materia di sicurezza prevale sicuramente il secondo requisito e quindi occorre considerare datore di lavoro il soggetto in capo al quale viene riconosciuta la responsabilità dell’impresa o dell’unità produttiva. La netta disgiunzione tra la figura di datore di lavoro intesa normalmente nella materia del diritto civile e quella del datore di lavoro configurata nella materia della sicurezza sul lavoro è stata resa più evidente dal D.Lvo 626/1994. Infatti, la possibilità di considerare datore di lavoro non solo chi ha la responsabilità dell’intera azienda, ma anche chi ha la responsabilità di una sola unità produttiva di essa, fa sì che vi sia la probabilità che in una sola realtà lavorativa possano essere individuati più datori di lavoro. E datore di lavoro, in questo senso, può essere anche un dirigente. A questo punto è importante sottolineare che occorre distinguere fra dirigente-datore di lavoro e dirigente delegato: il primo, a capo della singola unità produttiva è debitore di sicurezza in via originaria, primo garante della prevenzione, almeno all’interno della singola articolazione considerata; potrà delegare i propri compiti ma con i dovuti limiti e condizioni. Il dirigente delegato, invece, è titolare dei compiti delegatigli a titolo derivativo tramite l’istituto della delega, che è uno «strumento di traslazione di poteri, compiti e responsabilità cui l’originario titolare di una quota del debito prevenzionistico può legittimamente ricorrere in presenza di particolari condizioni. …[La] cessione tra cedente - originario obbligato- e cessionario , nuovo debitore [comporta che] un uso errato della delega la rende inefficace ..., che vi è una quota non irrilevante di debito prevenzionistico non delegabile; che, infine, il delegante mantiene rispetto al delegato alcuni consistenti obblighi» (F. Basenghi, Ripartizione intersoggettiva degli obblighi prevenzionistici, in L.Galantino, La sicurezza del lavoro, Giuffrè, Milano, 1996, pag. 72; nello stesso senso, D. Rossano, Prevenzione, sanzioni e vigilanza per la sicurezza sul lavoro, ES, Napoli, 1997, pag. 100). Il principio di effettività

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Non mancano tuttavia difficoltà pratiche dovute a una tale coincidenza di posizioni: il dirigente titolare di illimitati poteri di decisione e di spesa è una figura spesso prettamente teorica e astratta. Nella pratica si possono osservare, invece, situazioni in cui il dirigente, anche se a capo di unità produttive, ha poteri decisionali e di spesa limitati in modo diverso a seconda

delle varie realtà. Vi è dunque il forte rischio di non riuscire a determinare con certezza l’effettiva sussistenza ed entità del requisito “responsabilità dell’azienda o dell’unità produttiva”, in quanto è difficile individuare preventivamente con certezza il criterio di giudizio “poteri decisionali e di spesa” che determina tale responsabilità. Diventa labile il confine oltre il quale il dirigente sia da considerare datore di lavoro. Molto verte, infatti, sull’interpretazione del requisito della titolarità del potere di gestione e di spesa: se esso viene interpretato estensivamente, un dirigente responsabile di unità produttiva che di fatto non ha pieni poteri potrebbe vedersi addossata la responsabilità datoriale in materia di sicurezza in modo da esonerare l’effettivo datore di lavoro; se, al contrario il requisito viene interpretato restrittivamente potrebbe vanificare la novità normativa introdotta dal D.Lvo 626/1994. Secondo la dottrina più attenta a tale argomento, dunque, poiché l’indeterminatezza delle categorie di giudizio e la varietà dei casi concreti possono determinare incertezza, occorre far ricorso al cosiddetto principio di effettività (F. Basenghi, op. cit., pag. 73-74). L’effettività è il metro di giudizio da sempre utilizzato dalla giurisprudenza anche prima della comparsa di qualsiasi definizione legislativa. Il principio di effettività vuole che il metro di giudizio utilizzabile per individuare i destinatari delle norme antinfortunistiche sia non la formale qualifica attribuita al soggetto, ma le funzioni e i compiti in concreto esercitati. Per individuare gli obblighi, dunque, occorre ricorrere alla reale e concreta situazione di potere. Tale principio é coerente con quelli che regolano l’accertamento delle responsabilità di natura penale (vedasi, per tutte, Cass., Sez. Unite, sent. 9874, 10 ottobre 1992). In virtù del principio della responsabilità personale in materia penale, in realtà, anche prima della definizione legislativa, proprio il principio di effettività provocava l’eventuale separazione tra la figura di datore di lavoro ai fini della sicurezza e quella di datore di lavoro generalmente intesa. Poiché, dunque, occorre andare oltre la verifica delle qualifiche formali ed accertare piuttosto la concreta ripartizione dei compiti e le mansioni effettivamente svolte, è di grande importanza l’analisi delle regolamentazioni interne riguardanti la ripartizione dei compiti, ma è di altrettanto grande importanza il riscontro della situazione di fatto che si verifica in mancanza di regole interne scritte o addirittura in contrasto con queste ultime. Il datore di lavoro nelle diverse realtà aziendali Come abbiamo visto, nelle aziende individuali il datore di lavoro è facilmente individuabile nel proprietario. Con riferimento ad altre realtà aziendali, si ricorda che la responsabilità penale è esclusivamente personale TecnoMedia n. 49, giugno 2006


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La nuova normativa in materia di vibrazioni meccaniche

Grafitalia 2006 ha offerto a Kodak l’occasione per presentare la nuova squadra del GCG (Graphic Communications Group) che opererà sul mercato italiano delle arti grafiche. Anche nel nostro Paese, l’obiettivo del colosso americano è quello di presentarsi con un’unica interfaccia per il mercato nazionale dopo molti mesi trascorsi in un complesso processo di riorganizzazione delle diverse aziende acquisite, fra le quali KPG e Creo, particolarmente importanti per il settore dei quotidiani. General manager e responsabile della struttura italiana è Gérard Cardinet; Flavio Corsini, già manager di riferimento di Creo, ha assunto il ruolo di direttore vendite per le lastre, i materiali di consumo e gli strumenti per la gestione dei flussi di lavoro. Paolo Gentilini è Marketing manager per tutta l’Italia, Mario Vergani, Gioacchino Guarra e Brando Bigazzi sono i responsabili, rispettivamente, delle vendite per l’area Nord Ovest, Nord Est e Centro Sud Italia. Daniele Cerretelli, dopo i successi raccolti alla KPG, è il nuovo responsabile nazionale di Kodak per il settore quotidiani, un mercato riconfermato di importanza strategica. (art. 27 Cost.) e che perciò la qualifica di datore di lavoro in materia antinfortunistica deve far capo a singole persone fisiche e non a persone giuridiche. Nelle società di persone tutti i soci amministratori sono destinatari delle norme antinfortunistiche: infatti, nella società semplice (art. 2251 c.c.) la responsabilità spetta solitamente a ciascuno dei soci disgiuntamente; nella società in nome collettivo (art. 2291 c.c.) è in capo a tutti soci una responsabilità solidale e illimitata; nella società in accomandita semplice (art. 2313 c.c.) la figura di datore di lavoro in materia di sicurezza è generalmente individuata nei soci accomandatari. Nelle società di capitali il datore di lavoro è solitamente il legale rappresentante, ossia colui che rappresenta la società verso l’esterno (Cass. Pen., sez. III, 1/6/2001, n. 22326, in Ambiente e sicurezza sul lavoro, 2001, 10, 133): nella società per azioni (art. 2325 c.c.) il datore di lavoro è, a seconda dei casi, l’amministratore unico, l’amministratore delegato, il presidente del consiglio di amministrazione; nelle società in accomandita per azioni (art. 2462 c.c.) i soci accomandatari; nelle società a responsabilità limitata l’amministratore legale rappresentante. Comunque per tutte le strutture imprenditoriali sopra citate l’atto costitutivo, lo statuto o altra norma interna di data certa possono ripartire in maniera diversa specifica­tamente ed effettivamente i compiti e i poteri, in modo da determinare responsabilità di altri soggetti che si aggiungono o si sostituiscono a quelle indicate precedentemente. La maggioranza della dottrina sostiene che la normativa antinfortunistica si applica, come chiarisce altresì la Circ. 172/1996, anche ai datori di lavoro non imprenditori, per esempio lavoratori autonomi o liberi professionisti che abbiano anche solo un dipendente (F. Basenghi, op. cit., pagg. 85 ss.; D. Rossano, op. cit., pagg. 101 – 103). L’art. 2 comma 1 lett. b stabilisce chi debba essere

Lavoro & sicurezza

Kodak Graphic Communications Group Italia

considerato datore di lavoro nella Pubblica Amministrazione: il datore di lavoro è il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, o il funzionario non dirigente solo se preposto ad ufficio con autonomia gestionale. L’attribuzione ai dirigenti delle responsabilità gestionali per l’attuazione degli obiettivi fissati avviene tramite il regolamento di organizzazione dell’ente stesso. La figura di datore di lavoro spetta, dunque, a quei dirigenti ai quali l’ente ha attribuito i poteri di gestione tramite il regolamento. Responsabilità del datore di lavoro

Gli atti che violano un precetto contenuto in una norma giuridica costituiscono atti illeciti, che possono essere di tipo civile, amministrativo o penale. Per capire a quale categoria del diritto l’atto illecito appartenga, occorre osservare il tipo di sanzione per esso previsto. Il risarcimento del danno, infatti, è una delle sanzioni previste per gli illeciti civili; se, invece, la sanzione consiste nell’irrogazione di una sanzione pecuniaria, che qui è una vera e propria pena senza funzione risarcitoria, ma di scoraggiamento da comportamenti lesivi di un interesse generale, si tratta di un atto illecito amministrativo. L’atto illecito penale viene definito reato: se per un determinato reato le pene previste sono quelle della reclusione o multa, il reato è un delitto; se le pene sono l’arresto o l’ammenda, il reato è una contravvenzione. Il codice civile (art. 2043) prevede che chi cagiona ad altro soggetto un danno ingiusto con dolo o colpa ha l’obbligo di risarcirlo; se il fatto è imputabile a più persone, tutte sono obbligate in solido al risarcimento del danno e colui che ha risarcito ha regresso contro ciascuno degli altri nella misura determinata dalla gravità della rispettiva colpa e dall’entità delle con-

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Lavoro & sicurezza

seguenze; nel dubbio le singole colpe si presumono uguali (art. 2055 c.c.). Dalla condotta del datore di lavoro irrispettoso delle norme antinfortunistiche scaturisce una responsabilità di tipo penale, civile o amministrativo. Se si tratta di responsabilità penale, da tale condotta deriva una situazione di pericolo oppure addirittura un infortunio. Nel caso si determini una situazione di pericolo, il datore di lavoro può aver commesso un delitto colposo (se ha violato l’art. 451 c.p. – omissione colposa di cautele o difese contro disastri o infortuni sul lavoro), un delitto doloso (se ha violato l’art. 437 c.p. – rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro) oppure una contravvenzione (se ha violato una delle tante norme della legislazione antinfortunistica: i vari decreti e leggi, in materia, prevedono solitamente come pena l’arresto o l’ammenda, quindi la possibilità di commettere contravvenzioni). Nel caso, invece, la condotta del datore di lavoro abbia determinato un infortunio, si ha delitto colposo (per la violazione dell’art. 589 – omicidio colposo oppure dell’art. 590 c.p. – lesioni personali colpose -). Tale delitto è eventualmente concorrente con uno (o più) dei reati realizzabili determinando una situazione di pericolo. Se, infatti, il datore di lavoro ha causato la rottura del braccio del lavoratore perché gli ha fatto utilizzare una macchina insicura, egli dovrà rispondere per aver commesso il delitto colposo di cui all’art. 590 c.p. e la contravvenzione di cui alla eventuale normativa riguardante la sicurezza delle macchine in quel determinato caso.

Una peculiarità riferibile al datore di lavoro è la “presunzione di capacità” o “inescusabilità assoluta dell’incapacità”: «a differenza di altri soggetti, il datore di lavoro non potrà invocare come esimente della sua responsabilità la scarsità della sua capacità o delle sue conoscenze in materia» (G. Lageard, Le malattie da lavoro nel diritto penale, Utet, Torino, 2000, pag. 28): in presenza di problemi tecnici complessi il datore di lavoro a soggetti dotati di opportuna professionalità. Anche l’intervenuta incapacità di intendere e di volere al momento dell’infortunio non rileva in caso di mancato rispetto delle norme di sicurezza, perché tale mancato rispetto aveva già determinato un reato permanente (Cass. Pen., sez. IV, 21/5/2002, n. 19616, in Ambiente e sicurezza sul lavoro, 2002, 10, 122). La responsabilità del capo dell’impresa non viene meno neppure quando il lavoratore disattende i propri doveri in materia di sicurezza imposti dalla legislazione o dalla normativa interna aziendale, se tale comportamento è stato tollerato o colpevolmente ignorato. Il datore di lavoro può essere esonerato dalla responsabilità penale esclusivamente in presenza di una delega valida (La delega aziendale in materia antinfortunistica,in Tecnomedia, n. 37, pag.26 e ss, aprile 2003) oppure quando sia riconosciuta la totale ed esclusiva colpa del lavoratore, da sola sufficiente a determinare l’incidente e, quindi, una condotta del tutto anomala, imprevedibile ed esorbitante dal processo lavorativo. Antonietta Strada Anto.strada@libero.it

Responsabilità penale del datore di lavoro

Condotta

evento pericolo

contravvenzione (legisl. antinf.)

evento infortunio

delitto colposo (art. 589 o art. 590 c.p.)

delitto doloso (art. 437 c.p.) delitto colposo (art. 451 c.p.)

eventualmente concorrente con

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Fondimpresa, una risorsa per la formazione continua Il 23 marzo scorso, presso l’Auditorium di Roma, sono stati presentati i risultati dell’attività di avvio di Fondimpresa, il fondo interprofessionale per la formazione continua costituito da Confindustria e dai sindacati CGIL; CISL e UIL. A seguire, riportiamo il testo dell’intervento di Benito Benedini, Presidente di Fondimpresa È in questo quadro che si colloca l’attività di Fondimpresa e, più in generale, dei fondi paritetici. Un quadro ampio e allo stesso tempo difficile e articolato, perché è in fieri e perché è ancora vincolato a logiche antiche e scarsamente dinamiche. La sua nascita non è stata né rapida, né priva di difficoltà. Visto il contesto di partenza, questa criticità era prevedibile e, in parte, inevitabile,poiché accade sempre così quando si propongono modelli innovativi e attività originali. Va anche detto, però, che l’insieme generato da vincoli normativi, ostacoli procedurali e da una dose massiccia di scetticismo da parte di parecchie istituzioni e di ampia parte del sistema economico, ha costretto Fondimpresa ad operare su un terreno scivoloso e infido, con modeste libertà operative. Ebbene, nonostante ciò Fondimpresa in due anni ha saputo raggiungere assetti stabili e determinare regole equilibrate di corretta gestione improntata in primo luogo alla trasparenza. È riuscita a porre le basi per dotarsi di un’organizzazione efficace e ben collegata ai territori. Ha saputo proporre un modo diverso di fare formazione continua che, grazie ai principi della bilateralità, fortemente voluta e costantemente perseguita, si è concretizzato in un modello innovativo, capace di coniugare efficacia e controlli con progettualità mirate e capace di rispondere a pieno alle sollecitazioni e alla domanda determinata dalle imprese, dai settori e dai territori. Il meccanismo su cui basa Fondimpresa è, per sua natura, innovativo: prevede, infatti, da parte di tutte le imprese che ne facciano richiesta, l’accantonamento del contributo dello 0,30% versato all’Inps in un conto formazione da utilizzare per compiere, quando l’azienda - d’accordo con le componenti sindacali - lo ritiene opportuno e necessario, azioni di aggiornamento e di formazione per i propri dipendenti. Si tratta di un’innovazione sostanziale e determi-

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Il rilancio della competitività del sistema economico è avvertita da tutti come la principale sfida cui il nostro paese deve far fronte nei prossimi anni. Anche se i principali indicatori economici rimandano da tempo dati poco lusinghieri e per certi versi sconfortanti (la bassa crescita, il ritardato sviluppo della produttività, la perdita di quote commerciali, i bassi tassi di occupazione, la stagnazione del reddito medio, solo per citare i principali), alcuni segnali di natura diversa fanno emergere insospettabili movimenti di vitalità e di novità che prospettano un futuro non del tutto cupo. Infatti, nonostante in Italia l’ingresso delle nuove generazioni nella vita adulta e nel mondo del lavoro sia sempre più ritardato e nonostante il ricambio generazionale sia lento e ancora poco fluido, il senso e il valore della formazione e della ricerca sono percepiti da settori ampi dell’economia e della popolazione come momenti fondamentali di “rigenerazione”, di maggiore qualificazione e di sviluppo. È una sensibilità probabilmente determinata proprio dai fattori cui si faceva cenno prima, poiché la maggiore persistenza nel mondo del lavoro degli ultra-sessantenni e la scarsa presenza di leve giovani sul mercato del lavoro del futuro impongono, come egregiamente sottolinea l’ultimo rapporto Censis, “un aumento della qualità del capitale umano disponibile nei prossimi anni”. I segni di vitalità in questo settore sono evidenti. Sul versante formativo sono aumentati di oltre un terzo i laureati rispetto a quelli dell’anno precedente, così come sono cresciute sensibilmente le frequenze ai master universitari. Sul versante della ricerca e dell’innovazione si registrano alcune eccellenze, poiché siamo ai primi posti in Europa per il numero di aziende che investono in ricerca e addirittura al settimo posto mondiale per numero di pubblicazioni scientifiche. Il tutto, nonostante la spesa pro capite in ricerca sia ancora fra le più basse in occidente.

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TecnoMedia Il presidente di Fondimpresa Benito Benedini

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nante. Prima di essa la formazione dedicata ai lavoratori aveva sofferto di modalità di accesso difficili: procedure burocratiche, tempi lunghi, rendicontazioni macchinose. In molti casi, non esistendo garanzia di accesso, la formazione era addirittura preclusa alla maggior parte delle imprese. Fondimpresa, invece, rende facile la formazione e la garantisce a tutti, grazie a meccanismi semplici, efficaci e accessibili. Basta che le imprese definiscano con le organizzazioni sindacali il programma formativo da realizzare e lo trasmettano a Fondimpresa, che approva in tempi brevissimi ed eroga direttamente all’impresa, prelevandolo dal suo conto formazione, il finanziamento per la realizzazione del programma condiviso. Si tratta di un’innovazione importantissima, soprattutto se “letta” in maniera coordinata con altri fattori sensibili e determinanti, quali ad esempio la crescita del livello di scolarizzazione delle risorse umane presenti in azienda, una formazione “mirata” sui fabbisogni aziendali e legata ai processi di innovazione tecnologica ed organizzativa interna. Ma si tratta anche di un’innovazione ampiamente percepita dall’intero sistema economico italiano che ha risposto con prontezza e con interesse al progressivo richiamo di Fondimpresa, così come testimoniano i lunsinghieri risultati velocemente perseguiti. I numeri sulle adesioni parlano chiaro: 46.000 imprese aderenti, oltre 2 milioni e mezzo di lavoratori coinvolti. Un risultato difficile in condizioni normali, addirittura eccezionale, mi sia consentito di dirlo, considerando il clima di difficoltà e di scetticismo in

cui è maturato. Una lettura qualitativa rivela almeno due aspetti, correlati fra loro, di importante valore: la capacità attrattiva di Fondimpresa e la sua efficacia relazionale e comunicativa. Essa, infatti, ha costruito in tempi molto rapidi una credibilità forte relativamente all’innovatività del modello proposto, rafforzandola attraverso un’esperienza comunicativa fitta e su una progressiva capacità di diffusione capillare del proprio messaggio. Questa capacità comunicativa e persuasiva ha consentito a Fondimpresa di penetrare ben oltre l’ambito di riferimento “naturale”, quello costituito da imprese, per lo più di grandi dimensioni, abituate già ad accedere alla formazione continua. Le ha consentito di interessare, in maniera massiccia e progressivamente crescente, la piccola e la micro industria, che costituiscono assieme, allo stato attuale, oltre l’80% delle aziende aderenti a Fondimpresa. Tanto più appaiono significative queste indicazioni se si tiene conto dei numeri: 69 progetti finanziati, 6000 aziende coinvolte, 100.000 lavoratori interessati, 69 milioni di euro impegnati. A fronte degli obiettivi posti all’inizio dello start up e fissati in 48 milioni di euro, 2000 aziende e 50.000 lavoratori. È per questo che Fondimpresa risulta determinante per contribuire a far nascere e sostenere un circolo virtuoso sia all’interno dell’azienda che sul territorio, tra qualità delle risorse umane ed innovazione continua, facendo leva su nuovi modelli di governance

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Fondimpresa, una risorsa per la formazione continua

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Al termine del seminario si è svolto un dibattito sulle politiche della formazione continua. Da sinistra: il moderatore Antonio Calabrò, direttore di AP Com, il vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei, e i segretari generali delle organizzazioni sindacali: Guglielmo Epifani (CGIL), Luigi Angeletti (UIL), Savino Pezzotta (CISL)

realmente trasparenti. A questo fine non è da escludere la necessità di un intervento legislativo che definisca un quadro normativo effettivamente funzionale agli obiettivi anzi detti. D’altra parte è di fondamentale importanza che il livello di cooperazione fra le parti sociali e le istituzioni nazionali e regionali compia, velocemente, un passo ulteriore verso il superamento di ostacoli e verso l’allargamento del dialogo, fuori da qualsivoglia antagonismo e contrapposizione. È un livello di collaborazione fondamentale. Serve ad integrare e a diversificare la risposta formativa alla domanda proveniente dai territori e dalle comunità. Serve a individuare un assetto normativo flessibile in grado di soddisfare la varietà di necessità che si paventano: piccole imprese, filiere, aree territoriali. Serve a tutelare le fasce dei lavoratori più deboli, le quali debbono poter contare su politiche di sostegno promosse dai livelli istituzionali in grado di integrare le attività dei fondi. I primi successi conseguiti da Fondimpresa pongono delle basi importanti per perseguire obiettivi di sistema più ambiziosi e più moderni. È necessario, tuttavia, tenere sempre nel debito conto che si è trattato finora solo di un piccolo passo, per quanto importante e significativo, su un percorso da rivitalizzare continuamente, nella convinzione – questa sì un’acquisizione fondamentale – che nella bilateralità risieda il principio fondante per alimentare, positivamente, nel corso del tempo queste politiche. Benito Benedini, Presidente Fondimpresa

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della formazione e mettendo in atto processi in grado di avvicinare in modo stabile e duraturo domanda e offerta. Come si è detto all’inizio, il percorso compiuto fin qui è stato realizzato nonostante le condizioni generali non siano state particolarmente favorevoli. Ad esse si è poi sommato un incerto quadro regolamentare, complicato anche da scelte e da decisioni politiche difficilmente implementabili sotto il profilo normativo, oltre che da decisioni in itinere che hanno rallentato il processo di sviluppo dei fondi. Diseconomie e intoppi che neppure la disponibilità più volte dimostrata dal ministro Maroni, dal sottosegretario Viespoli e dalla competente direzione ministeriale ad affrontare i problemi più ingombranti e a sciogliere le criticità maggiori, ha consentito di risolvere in tempi congrui relativamente alle necessità. Se l’obiettivo di tutti questi nuovi processi è migliorare il sistema della formazione continua nel nostro paese e colmare il divario che ancora ci separa dal resto d’Europa, è evidente che molto è stato fatto, ma molto di più deve ancora essere fatto. Fondimpresa ha dimostrato che un sistema di formazione continua efficiente ed efficace è possibile ed è fondato sui principi e sui criteri della bilateralità, la quale favorisce una crescita della domanda e della percezione del valore della formazione. È tuttavia necessario che la cultura del procedimento, tipica della pubblica amministrazione, che ancora guida e vincola il percorso dei fondi interprofessionali, sia sostituita da quella del risultato e da modelli organizzativi e sistemi di controllo snelli, efficaci e

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TecnoMedia Primi bilanci dell’attività di Fondimpresa Quella che segue è una nota sintetica del Rapporto di valutazione intermedia della prima fase di attività di start up di Fondimpresa - 47 programmi P.I.S.T.E. di formazione continua, approvati in esito agli Avvisi pubblici n. 1 e 2 del 26 luglio 2004 e giunti a conclusione nel febbraio 2006. I dati conclusivi saranno disponibili al termine dello start up (2006) Dimensione e caratteristiche dell’azione formativa Il finanziamento assegnato da Fondimpresa ai suddetti Programmi è di poco inferiore a 48 Milioni di Euro, con 8.040 azioni formative per più di 2milioni di ore allievo erogate e oltre 5.000 imprese coinvolte in 94 province di tutte le regioni del Paese, esclusa la Val d’Aosta. La gran parte degli interventi formativi realizzati è stata rivolta Michele Lignola, direttore generale di Fondimpresa a obiettivi di adeguamento rispetto a requisiti normativi e al miglioramento delle capacità organizzative, attraverso lo sviluppo delle competenze individuali. Gli esiti della formazione svolta risultano diffusamente positivi, come confermato anche dalle percezioni espresse dai beneficiari. Già con tali programmi Fondimpresa ha superato gli obiettivi fissati dalle parti per l’intera fase di start up. Adeguatezza del sistema di formazione continua Si è potuta osservare una buona capacità media di presidio, attraverso metodologie corrette e di qualità, di tutte le fasi tipiche del processo formativo, dalla rilevazione dei fabbisogni, alla verifica delle competenze individuali in ingresso, alla progettazione esecutiva fino alla valutazione finale delle azioni svolte, con particolare riferimento agli apprendimenti individuali. Sviluppo del sistema di formazione continua Lo start up non si è limitato al semplice incremento delle risorse economiche destinate all’offerta di formazione continua, ma ha avviato la definizione e il consolidamento di schemi di governo delle relazioni fra bisogno/domanda ed offerta differenti da quelli tipici della formazione finanziata, maggiormente vicini alle caratteristiche dei destinatari e particolarmente attenti ai processi di “integrazione” della formazione come opportunità di sviluppo. I progetti PISTE hanno dato nuovo impulso all’applicazione di pratiche bilaterali, aumentandone la propensione e favorendo la promozione del valore della formazione. In particolare: - nelle aree già abituate alla bilateralità si sono sviluppate forme più avanzate di governo e si è manifestata nuova domanda; - nelle aree poco abituate all’applicazione di pratiche bilaterali, si è registrato una maggiore propensione verso di esse e una responsabilizzazione maggiore degli attori coinvolti;

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Nuovi modelli di governance e centralità della domanda Dall’analisi emergono alcuni tratti distintivi particolarmente qualificanti: - costituzione e consolidamento di una rete di attori nei diversi territori e nei diversi settori; - determinazione di modelli di governance della formazione innovativi rispetto a quelli della formazione finanziata; - avvicinamento tra domanda e offerta di formazione continua, grazie ad un’estesa disponibilità dell’offerta ad ascoltare e ad una maturazione della domanda, in taluni casi accompagnata da esplicitazione dei bisogni. In generale, l’esperienza PISTE ha assolto una funzione di qualificazione della domanda e, al tempo stesso, di moltiplicazione della stessa, facendone emergere una rilevante quota inespressa.

Quali prospettive Al di là degli aspetti significativi e qualificanti su evidenziati, dalla valutazione effettuata emergono anche debolezze, criticità strutturali e potenzialità inespresse che richiedono scelte strategiche delle parti sociali e maggiore coordinamento con le istituzioni: • La bilateralità favorisce una crescita della domanda e della percezione del valore della formazione, assicurando un miglioramento progressivo della qualità dei processi attuativi; va perciò sostenuta la diffusione della capacità di identificare i bisogni in senso più strategico e di esprimere la domanda. • La varietà delle situazioni economiche, strutturali e sociali - piccole imprese, aree territoriali, filiere - esige che si disponga di strumenti operativi differenziati. A questo fine è necessario che l’assetto normativo di riferimento più “chiaro” e più “leggero” consenta le necessarie flessibilità. • Le fasce dei lavoratori più deboli devono poter fare affidamento su reali politiche di sostegno promosse dai livelli istituzionali, che integrino con iniziative e risorse la programmazione delle attività dei Fondi.

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Gli inserti sono l’attività principale di Caxton Da due anni la Caxton di Johannesburg si affida ai sistemi d’inserimento Müller Martini/ GMA. Oltre a tre SLS2000, da alcuni mesi due nuovi sistemi SLS3000 assicurano un inserimento rapido e affidabile degli inserti nei giornali.

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Uno sguardo ai principali dati di produzione mette mento su inseritrici ad elevate prestazioni e di massima in evidenza la posizione dell’indiscussa numero 1 nel sicurezza. Dopo che lo stabilimento di Johannesburg settore degli inserti in Sudafrica: ha lavorato per molti anni con sistemi di un altro co• Caxton pubblica in tutto il paese oltre 90 quotidiani struttore, due anni fa l’azienda ha deciso di affidare gratuiti, con tirature singole comprese fra 7.600 e per la prima volta la produzione alla Müller Martini/ 59.720 copie. GMA ed ha installato tre • La tiratura globale di sistemi SLS2000 (noti tutti questi giornali graanche come PowerLiner), tuiti si aggira sui 4 miciascuno dei quali è dotato MÜLLER MARTINI S.p.A lioni di copie al mese. di 14 mettifogli. Da febViale Rimembranze 50 • Ogni mese oltre 40 miliobraio di quest’anno sono in 20099 Sesto San Giovanni (MI) ni di inserti vengono inseriti funzione anche due SLS3000, tel. 02 262371 - fax 02 2426851 nei vari giornali gratuiti, con una che producono anch’esse offline, media di 10 inserti per giornale. ognuna delle quali è dotata di 12 met• In ogni giornale gratuito vengono inseriti al massimo tifogli e di due impilatori-girapila ad alte prestazioni 24 inserti, per cui il peso totale del giornale con inserti PrintStack CN-80. supera spesso il limite di un chilogrammo. Il General Manager Peter Vos ricorda la fase di • Gli inserti singoli più spessi hanno un volume di 88 valutazione dei nuovi sistemi d’inserimento, nei quali pagine. Caxton ha investito a seguito della rapida crescita del settore inserti: «Sono stato tre giorni negli USA, Vengono stampati anche tre quotidiani ho visitato sia la GMA Academy ad Allentown, che numerose sale spedizione giornali, dopodichè ho detDegli oltre 90 giornali gratuiti, la metà viene stam- to ai miei direttori: “Se vogliamo affrontare il futuro pata e confezionata nello stabilimento di Johannesburg, nel modo giusto, la scelta migliore è Müller Martiche impiega 300 persone. Nella più grande delle nove ni/GMA”. Infatti, i sistemi SLS3000 sono i migliori tipografie di giornali del gruppo Caxton si stampano sul mercato, in particolare per il confezionamento di anche il quotidiano «The Citizen» (tiratura 120.000 co- numerosi inserti». pie) di proprietà della casa editrice e, come commessa Peter Vos è molto soddisfatto non solo della veloesterna, il quotidiano «The Sowetan» (tiratura 200.000 cità massima di 32.000 cicli/h, della grande affidabilità copie), oltre all’edizione per il Sudafrica del «Financial e dell’elevata semplicità di comando, ma in particolare Times» (tiratura 10.000 copie), pubblicata sei volte del servizio post-vendita garantito dalla Thunderbolt alla settimana. Anche questi tre giornali contengono Solutions, la rappresentanza locale della Müller Marregolarmente degli inserti. Peraltro, oltre un quarto tini: «Quando abbiamo un problema telefoniamo e in degli inserti viene pubblicato a Johannesburg, mentre tempi brevissimi riceviamo il necessario supporto». il resto viene fornito da altre tipografie. Uno sguardo ottimistico al futuro Tre SLS2000 e due SLS3000 È vero che l’attuale capacità d’inserimento è proDi fronte a questi immensi volumi d’inserti, l’azien- babilmente sufficiente per i prossimi due/tre anni, ma da che fa parte del gruppo CTP, deve fare pieno affida- Peter Vos non ha alcun dubbio: «Sulla base delle ottime

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TecnoMedia Con oltre 40 milioni di inserti ogni mese, Caxton è l’indiscussa numero 1 nel settore degli inserti in Sudafrica. Per questo l’azienda necessita di inseritrici ad alte prestazioni e molto affidabili come quelle della serie SLS3000.

rare a Soweto. Per la Township, abitata da cittadini di colore, oggi pubblichiamo ben undici giornali gratuiti e il potenziale di Soweto, che conta oltre un milione di abitanti, non è ancora esaurito».

Caxton/CTP – una delle principali case editrici e tipografie in Sudafrica Caxton/CTP è una delle principali case editrici e tipografie che produce libri, riviste, giornali e inserti. Il gruppo impiega circa 5.500 persone in tutto il Sudafrica. La divisione giornali • stampa oltre 90 giornali gratuiti e quotidiani, • produce in otto province su nove, • possiede 50 uffici in tutto il paese, • impiega 1.200 persone, • stampa giornali in nove stabilimenti. La divisione riviste • pubblica 15 testate, • copre i settori famiglia, donna, casa, lifestyle, intrattenimento, religione e fattorie, • impiega 300 persone, • stampa riviste a Johannesburg, Città del Capo e Durban.

www.caxton.co.za

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esperienze conseguite, anche la prossima volta decideremo a favore di sistemi Müller Martini». Peter Vos giudica eccellenti le prospettive future del mercato sudafricano dei giornali e di conseguenza anche del settore inserti: «Grazie alla florida situazione economica, soltanto negli ultimi 18 mesi il numero degli inserti ha registrato un incremento del 30%. A ciò si aggiunge il fatto che nel nostro paese esiste una nuova classe media che vanta eccellenti livelli di formazione, accede a ottimi posti di lavoro e sta diventando quindi un interessante target per la pubblicità. Per esempio, la nostra azienda è stata la prima casa editrice ad ope-

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Dazhong News Group ordina una nuova rotativa Goss Universal 75

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Il Dazhong News Group cinese, con sede nella 75mila copie l’ora, in grado di garantire la flessibilità provincia di Shandong, ha ordinato una rotativa Goss® e l’economia di una rotativa a singola larghezza, la Universal® 75 shaftless per potenziare la capacità e la produttività di una rotativa a doppia larghezza; per qualità di stampa del principale quodiquesto la Universal 75 è adatta a varie tiano, il Dazhong Daily. applicazioni, compresi quotidiani, elenLa nuova rotativa affiancherà la chi e prodotti semicommerciali. Goss Universal 70 già in funzione al La nuova rotativa sarà configurata Dazhong Daily Printing Center del con quattro torri a quattro unità sogruppo editoriale cinese. vrapposte, due piegatrici 2:3:3 e sei Il quotidiano Dazhong Daily è il cambiabobine ed avrà una capacità portavoce dello Shandong Provincial massima di stampa di 24 pagine broaParty ma il Gruppo pubblica anche altre dsheet: otto pagine full color e 16 spot testate e periodici, tra cui Qilu Evening color. La commessa include anche viti News, Rural Dazhong Daily, Life Daily, d’inchiostrazione motorizzate, controlli Mid Shandong Morning News, Peninsudel registro circonferenziale e laterale e lar City News, Economic Herald, City sistema di comando della rotativa Goss Sun, The Youth Journalist e Pioneer. level 2. Goss International Greenbank Street - Preston “Il Dazhong Daily è un quotidiano di Una volta installata, la nuova rotaPR1 7LA - England vasto respiro della provincia di Shandong Lancashire tiva sarà adibita anche alla stampa del Tel: +44.1772.257571 e in questi ultimi anni ci siamo dedicati Qilu Evening News, che ha una tiratura Fax: +44.1772.885698 al rafforzamento della nostra posizione info@gossinternational.com di 1,2 milioni di copie nella provincia di con il lancio di alcuni giornali minori che www.gossinternational.com Shandong. coprono tutte le aree di interesse per i nostri “La rotativa Universal di cui disponialettori,” osserva il Sig. Ma del Dazhong News Group. mo attualmente funziona benissimo,” conclude Ma. “Questo ci ha permesso, come Gruppo, di diventare “Con l’aggiunta della Universal 75 potenzieremo il uno dei giornali del Provincial Party più importanti a nostro impianto di produzione e avremo una capacità livello nazionale. La nostra popolarità ha avuto come maggiore per l’ulteriore estensione del nostro portarisultato un aumento della tiratura ed è per questo foglio di prodotti di stampa.” che abbiamo deciso di investire in nuove apparecchiature. Essendo sempre stati più che soddisfatti delle rotative Goss, sia Community che Universal, e dell’assistenza che riceviamo da Goss, abbiamo optato per il potenziamento del nostro impianto con l’ultimo modello della serie di rotative Universal.” La Universal 75 è un sistema di stampa a doppio sviluppo circonferenziale e otto pagine con una capacità di stampa di

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EidosMedia ha integrato Méthode -la piattaforma del file viene fatta automaticamente dal sistema. di pubblicazione cross-media e di Knowledge ManageAlcune delle pubblicità tabellari e classificate sono ment - con il sistema pubblicitario SAP R3. Il risultato è prodotte internamente da personale del gruppo IPM. In un sistema integrato di gestione pubblicitaria in grado di questo caso lo strumento utilizzato per preparare i files gestire tutto il flusso produttivo riguardante la pubblicità pubblicitari è proprio Xsmile, l’applicazione di impaclassificata e tabellare, dalla prenotazione e vendita di ginazione interamente basata su XML di EidosMedia: spazi pubblicitari fino all’impaginaun’ulteriore conferma della potenza zione e alla fatturazione finale. grafica dell’applicazione sviluppata “Il modulo pubblicitario fornito da EidosMedia. Anche queste pubda Méthode non include le funzionablicità entrano nel flusso di lavoro lità proprie di un sistema di booking sotto forma di files in formato PDF, EidosMedia S.r.l. né di fatturazione,” ha spiegato Miciascuno associato alla propria riserva Viale Legioni Romane, 43 chela Bertagnolli, Marketing Manager pubblicitaria, e vengono quindi impa20147 Milano di EidosMedia, “ma è stato disegnato in tel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330 ginate esattamente come le pubblicità www.eidosmedia.it modo da potersi facilmente interfacciare prodotte esternamente. info@eidosmedia.com con sistemi gestionali esterni e quindi L’implementazione realizzata da Eiricevere tutti i parametri di posizionamento dosMedia per IPM è inoltre in grado di inviati da tali sistemi.” gestire in modo semplice, rapido ed efficace la piccola Un esempio tipico in questo ambito è la piattaforma pubblicità che i clienti privati possono decidere di inSAP R3 che il gruppo editoriale belga IPM utilizza per serire e pagare al volo presentandosi direttamente negli gestire la pubblicità tabellare e classificata destinata ai uffici della concessionaria di pubblicità del gruppo. In propri quotidiani nazionali La Libre Belgigue, La Der- questo caso gli addetti alla prenotazione inseriscono il nière Heure/Les Sports e La Tribune de Bruxelles. testo dell’annuncio direttamente all’interno di un temIl dipartimento pubblicitario riceve le prenotazioni plate XML di Xsmile. Le informazioni inserite vengono dei clienti e inserisce data, dimensione e coordinate mandate al sistema SAP che restituisce al volo il costo di posizionamento attraverso una maschera specifica dell’annuncio che il cliente provvede immediatamente fornita dal sistema SAP. Questi parametri sono poi a saldare. L’annuncio si va quindi ad aggiungere al file utilizzati per generare un file di riserva pubblicitaria XML che contiene l’insieme degli annunci classificati e che entra nella base dati di Méthode. Le persone che che verrà automaticamente impaginato in Xsmile. lavorano all’impaginazione ritrovano le riserve pubbliA valle della pubblicazione, Méthode genera inoltre citarie in un listino di spazi pubblicitari, ‘candidati’ ad dei reports per verificare quante e quali pubblicità siano essere piazzati sulle pagine. Una semplice operazione state pubblicate, in quali pagine, sezioni e posizioni. di drag&drop permette loro di impaginare rapidamente “Il sistema permette di gestire tutto il flusso pubblie automaticamente le riserve. citario di IPM, dall’annuncio personale di una bicicletta Se il contenuto pubblicitario è già disponibile sotto di seconda mano fino alle pubblicità multi-pagina forma di file in formato PDF, gli utenti ne vedono il aziendali,” ha precisato Michela Bertagnolli. “ Grazie contenuto direttamente nel listino pubblicitario e lo im- a questa integrazione bidirezionale tra il sistema gepaginano immediatamente. Se invece il PDF della pub- stionale di pubblicità e il sistema editoriale, si elimina blicità non è ancora disponibile nel database di Méthode, la possibilità di errori e si aumenta la produttività tanto la riserva viene comunque posizionata in pagina: non nell’ambito della raccolta pubblicitaria quanto nell’amappena il file PDF arriva nel sistema, l’impaginazione bito editoriale”.

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Méthode integra SAP R3 per la gestione pubblicitaria

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L’Alsace, Mulhouse sceglie il sistema di spedizione Ferag L’Alsace produce con un impianto di spedizione Ferag dell’ultima generazione. Le prospettive di ulteriori utilizzi e la redditività a lungo termine del sistema sono stati i principali criteri per la scelta della soluzione di Ferag.

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Un progetto da 25 milioni avviato nel 1998 preve- settimanali vengono prodotti su un MultiSertDrum con deva, oltre all’ampliamento della rotativa dei giornali tecnica d’avvolgimento e di svolgimento MultiDisc, da 22 a 40 gruppi stampanti, il completo rinnovamento formazione dei pacchi MultiStack, legatura QuickStrap dell’impianto di lavorazione e un sistema di trasporto PKT. successiva. Il moderno sistema Ferag ha sostituito nel novemDeterminante il valore agbre 2004 un antiquato concetto giunto degli anni Ottanta. Da allora le FERAG ITALIA S.p.A. testate editoriali L’Alsace e Le L’automazione del processo a Via Gallarate 184, 20151 Milano Pays, l’edizione del giornale ecocosti d’esercizio e di manutenzione Tel. 02.38002770 - Fax 02.38006710 nomico Les Echos per le regioni contenuti, un efficiente impiego del Sito Internet: www.ferag.com orientali del paese, nonché numerosi personale, e la riduzione delle ore di lavorazione notturna con tempi di passata brevi sono tra i requisiti essenziali richiesti al nuovo sistema. Inoltre dalla nuova soluzione il cliente si attende la possibilità di incrementare il fatturato con margini maggiorati. Le prestazioni supplementari generate nelle fasi della lavorazione successiva dovrebbero attirare nuove ordinazioni a prezzi interessanti. Perciò L’Alsace ha attribuito primaria importanza alle favorevoli prospettive aperte per il futuro da un sistema della sala di spedizione. Avvalendosi delle opzioni della rifilatura trilaterale, cucitura inline, indirizzamento a getto d’inchiostro nel sistema di trasporto UTR, come pure dei nuovi modelli pubblicitari e commerciali come MemoStick, il cliente vede grandi possibilità di rafforzare ulteriormente l’attrattiva dei mezzi stampati nel mercato. Inoltre con RollStream si L’Alsace è uno dei primi giornali prodotti in Francia che utilizzano in è creata la base per adattare in modo modo produttivo la sala spedizione con un MultiSertDrum

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TecnoMedia RollStream consente l’ampliamento semplice e a costi vantaggiosi delle posizioni d’inserimento per prestampati, inserti e altri supporti pubblicitari.

flessibile ed economicamente vantaggioso alle esigenze del mercato le posizioni d’inserimento di prestampati, inserti e altri supporti pubblicitari. La concezione modulare consente di aumentare il numero possibile di inserti ampliando l’impianto con la semplice aggiunta di JetFeeder, e senza interventi diretti nel sistema d’inserimento.

Il giornale L’Alsace, fondato nel 1944, è uscito fino a maggio 2002 in francese e in edizione bilingue (tedesco/ francese). Oggi la parte in lingua tedesca viene inserita come prestampato ed è destinata al 4,7% dei lettori. I giornali L’Alsace e Le Pays, che complessivamente sono venduti in abbonamento per l’88%, realizzano una tiratura di oltre 126 000 copie durante la settimana e di oltre 140 000 copie nel fine settimana, raggiungendo circa 300 000 lettrici e lettori. L’Alsace appartiene alla francese Société Française

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In due lingue a 0,3 milioni di lettori

d’édition de journaux et d’imprimés commerciaux. Oltre alle proprie testate, il Gruppo possiede quote nella editrice di riviste L’A.M.E., in Radio Europe 2, in stazioni televisive, nella casa di produzioni cinematografiche Carmin Films, nel museo all’aperto Ecoparcs, come pure in un’azienda specializzata nella creazione di siti Internet.

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Adobe PDF Print Engine Nuova potenza ai flussi di lavoro PDF di prossima generazione stampa. Ultimamente, i grafici e i fornitori di servizi di stampa possono produrre comunicazione stampata della massima qualità grazie a Adobe Creative Suite. Adesso, Adobe consente un ulteriore sviluppo nella prossima generazione di soluzioni per la produzione tipografica con l’introduzione di Adobe PDF Print Adobe Systems Italia Engine, che abilita flussi di lavoro Centro direzionale Colleoni - Pal. Taurus A3 basati sugli standard industriali 20041 Agrate Brianza (Mi) tel. 039 65501 fax 039 655050 PDF e JDF.

Adobe® PDF Print Engine è una piattaforma di stampa all’avanguardia basata sulla stessa tecnologia PDF di Adobe Acro- Per informazioni commerciali: 02-63.23.74.20 www.adobe.it bat® e Adobe Creative Suite. La potenza del PDF info-italia@adobe.com Il rendering nativo dei file PDF durante tutto il flusso di lavoro elimina la necessità Con sistemi di stampa basati su Adobe PDF Print di appiattire gli oggetti e permette di realizzare un Engine, un lavoro è definito e preservato in PDF nelflusso di lavoro completo, end-to-end, che si serve di l’intero flusso. Perché il contenuto PDF rimane non una comune tecnologia per generare, visualizzare e convertito (o nativo) fino all’ultima fase di RIP, non stampare file PDF. viene eseguita nessuna conversione anticipata della Adobe PDF Engine unisce i vantaggi di Adobe PDF grafica o degli effetti che contengono trasparenza, non per la definizione dei contenuti e lo standard JDF per la viene eseguita nessuna conversione anticipata verso creazione di schede di lavoro e il controllo dei processi colori dipendenti da dispositivo, e nessuna applicazionel potenziamento di RIP e sistemi di flussi di lavoro. ne di passaggi dipendenti da dispositivo al PDF stesso È disponibile in sistemi di stampa dei partner Adobe, prima della rasterizzazione definitiva. Come risultato, migliora la coerenza dell’output durante tutto il flusso si possono vedere in anteprima le trasparenze native di lavoro e migliora la produttività e la resa globali. senza convertirle, eseguire correzioni dell’ultimo minuto negli archi PDF nativi – anche molto in là nel Adobe trasforma il mondo della produzione flusso, e creare delle prove a video con la certezza che tipografica siano consistenti con l’uscita in stampa. Più di 20 anni fa, Adobe dà la capacità di stampare contenuto graficamente ricco con Adobe PostScript®, e da quel momento inizia una vera e propria rivoluzione nella produzione tipografica. In seguito, Adobe introduce il Portable Document Format (PDF), che aiuta a garantire che le intenzioni del grafico siano bene rappresentate dal fornitore di servizi di stampa e permette l’implementazione di cicli di lavoro automatici e trasparenti tra i grafici e i fornitori di servizi di

JDF – Il contenitore del processo Lo standard industriale Job Definition Format (JDF) automatizza i flussi di lavoro dal desktop fino alla produzione di stampe. JDF è come un foglio di lavoro elettronico che contiene le informazioni necessarie al processo: descrive l’intenzione per l’oggetto stampato incluse le caratteristiche della macchina di uscita, il tutto in un formato che è comune attraverso l’intero

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TecnoMedia flusso di lavoro e che viaggia a fianco al contenuto in formato PDF. In sistemi di stampa abilitati da Adobe PDF Print Engine, PDF definisce il contenuto del lavoro, mentre JDF descrive le opzioni del lavoro quali la carta da usare, opzioni di rifinitura, informazioni sui

colori, le istruzioni per abbondanze e sull’imposizione. E, tramite il suo formato compagno, Job Messaging Format (JMF), JDF facilita la continua comunicazione tra i vari apparati in grado di usufruire di JDF.

Le più importanti funzioni e benefici di flussi di lavoro basati su PDF Print Engine

Produttività e prestazioni aumentate L’architettura di Adobe PDF Print Engine consente una rasterizzazione più veloce che, a ruota, implica un aumento nella produttività. - Funzionalità di rendering altamente integrate. Aumentare le prestazioni e la produttività mentre si ottimizza la qualità dell’uscita. - Architettura scalabile. Realizzare miglioramenti nell’esecuzione con le capacità di elaborazione multithread che scalano in sistemi con CPU multicore e CPU mulipli. Un tipico flusso Adobe Print Engine

La parte del grafico 1. Definire il lavoro Il grafico crea gli elementi grafici, prepara il testo e pianifica il progetto. Il grafico e lo stampatore defini-

scono le specifiche per il lavoro, incluse le opzioni di finitura. Adobe Creative Suite genera archivi Adobe PDF usando la stessa tecnologia centrale che pilota i sistemi di output basati su Adobe PDF

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Coerenza e affidabilità migliorate Mantenendo il contenuto PDF al suo livello massimo di astrazione, Adobe PDF Engine consente di creare un flusso grafica-a-stampa più coerente, prevedibile e affidabile. - Fondamenta per un flusso di lavoro PDF nativi end-to-end e intelligente. Sincronizzando le capacità grafiche e quelle di produzione. - Motore di rendering completo sel PDF nativo. Consente di avere delle anteprima a monitor più affidabili e coerenti con l’uscita finale e evita quindi correzioni non necessarie e costose rielaborazioni. - Rappresentazione della trasparenza nativa senza conversione. Mantenere l’indipendenza da dispositivi e la fedeltà all’esecutivo e al trapping nell’intero flusso di lavoro. - Rappresentazione controllata ICC e JDF in flussi n-color. Aumentare sia la accuratezza e la coerenza delle bozze a colori che la qualità e l’affidabilità dell’uscita finale. - Trapping e imposizione guidate da JDF. Mantenere il contenuto slegato dal dispositivo di uscita fino alla rappresentazione finale, consentendo modifiche dell’ultimo minuto al contenuto del lavoro e all’ intento di output. - Aggiornamenti a nuove versioni PDF più veloci e più semplici. Mantenere sempre il livello paritario tra gli applicativi di creazione grafica e di produzione tipografica.

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TecnoMedia Engine. Questo consente quindi a grafici e stampatori di condividere una singola piattaforma PDF comune. 2. Preparazione e anteprima All’approvazione della grafica, il grafico o il responsabile di produzione prepara gli esecutivi e gli elementi definitivi e esporta il tutto nel format Adobe PDF. Adobe PDF Print Engine consente l’anteprima e le prove digitali usando lo stesso motore di rendering del RIP finale, il ché consente delle anteprime più precise dei lavori prima del loro invio. 3. Invio del lavoro Usando Adobe Acrobat Professional, il grafico o il responsabile di produzione può creare un foglio di lavoro JDF che contiene specifiche quali la quantità, la tipologia di carta e instruzioni per la finitura per poi inviare il lavoro allo stampatore.

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La parte del servizio di stampa 4. Ricevere e vedere in anteprima Il fornitore di servizi di presatampa riceve il lavoro inviato dal grafico o dal responsabile della produzione grafica e guarda in anteprima gli archivi PDF. Usando le capacità di anteprima rese disponibili da Adobe PDF Print Engine, l’operatore può vedere una accurata anteprima degli archivi e identificare eventuali problemi in anticipo. Il fornitore si servizi di prestampa può anche controllare le speciche del JDF. 5. Pre-stampa e prove Il fornitore di servizi di pre-stampa prepara gli archi per la stampa, per esempio creando delle istruzioni per il trapping e l’imposizione. Con Adobe PDF Print Engine, questa fase del lavoro è drasticamente semplificata perché molte attività come la conversione del colore o l’esecuzione di trapping o imposizione da JDF vengono eseguite nel RIP stesso al momento della rasterizzazione. Le prove continuano ad essere accurate perché il software che genera le anteprime usa lo stesso motore di rendering del RIP.

6. RIP Finalmente, il fornitore di servizi di pre-stampa rasterizza il lavoro per le lastre definitive o per la stampa digitale. Le soluzioni RIP e i front-end digitali che sono basati su Adobe PDF Print Engine consentono una rappresentazione più fedele della grafica originale eliminando qualsiasi tipo di conversione intermedia. Consentono inoltre una elaborazione più veloce e quindi un aumento di prestazioni. Per concludere Adobe Print Engine supporta una stampa più affidabile di grafiche creative complesse sotto scadenze ravvicinate, consentendo agli utenti di mantenere il vantaggio competitivo e aumentando quindi i profitti. Il kit di sviluppo software (SDK) Adobe PDF Print Engine è disponibile per i partner OEM (Original Equipment Manufacturer: Produttore di apparecchiatura originale) per costruire le soluzioni per flussi di lavoro di prossima generazione—RIP, strumenti di anteprima, applicativi di controllo delle bozze e sistemi per i flussi di lavoro. Tra i partner Adobe che hanno dato il loro supporto a questa tecnologia di stampa che agevolerà i flussi di lavoro PDF di prossima generazione troviamo: Agfa Graphics, EFI, FUJIFILM Electronic Imaging, Heidelberger Druckmaschinen, HP, Kodak Graphic Communications Group, Morisawa & Co., Océ, RIPit, Dainippon Screen MFG Co., Xerox Corporation. Per maggiori informazioni Adobe PDF Print Engine: www.adobe.com/it/products/pdfprintengine/ JDF: www.adobe.com/products/jdf/ Adobe PDF: www.adobe.com/products/acrobat/adobepdf.html

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Più qualità e meno inchiostri con inkOptimizer di gmg

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Risparmiare fino al 25% d’inchiostro migliorando con intensità diverse. Gmg fornisce come standard la qualità di stampa offset dei quotidiani ? E’ possi- un profilo con tre diversi livelli di riduzione, ma è bile grazie alla soluzione inkOptimizer della società possibile, a richiesta del cliente, sviluppare profili tedesca gmg, presentata pochi mesi fa all’Ipex di individuali che tengano conto di condizioni specifiche Birmingham e ora disponibile anche agli stampatori a livello di macchine di stampa e carte particolari. italiani. Per garantire la massiInkOptimizer fa parte ma efficienza, è possibile di una suite di soluzioni predisporre più cartelle, desoftware per migliorare la nominate hotfolder, con requalità di stampa stabilizgolazioni di trasformazione zando l’impiego dei profili del colore diverse. In questo colore lungo tutto il flusso modo gmg inkOptimizer può di lavoro. essere integrato facilmente in gmg-italia@gmgcolor.com ink Optimizer ha le sue vari flussi di lavoro. La trasforCamillo Di Nardo +39 3356051733 radici nella tecnologia gmg Fimazione del colore avviene in modo Roberto Bedin +39 3385785957 leOut. Basandosi sul riconoscimendel tutto automatico, senza perdite di to del colore che utilizza algoritmi tempo e mantenendo le caratteristiche specialmente adattati per l’industria dei di ciascuna lavorazione. Soltanto il segiornali a partire da quelli sviluppati per la stampa in tup dell’immagine deve essere ottimizzato in base ai alta qualità a colori su carta patinata, inkOptimizer requisiti del cliente per la lavorazione specifica. calcola in modo automatico la trasformazione del InkOptimizer supporta i formati dati più diversi colore in modo da ridurre le quantità di pigmenti e più comuni del settore. Una particolarità è data dal YCM ed ottimizzare la resa colorimetrica dell’origi- fatto che i file PDF sono utilizzati in modo nativo nale stampato su carta da quotidiano. I colori restano senza conversione del formato. invariati sia al controllo dell’occhio umano che Oltre al risparmio d’inchiostro, si ottimizza il all’analisi spettrofotometrica, ma in fase di stampa flusso di lavoro e si stabilizza l’intero processo di viene impiegata una minore quantità di inchiostro, stampa. Riducendo le quantità d’inchiostro, l’essiccacon sensibili risparmi, che possono arrivare fino al zione e lo scorrimento della carta migliorano. Grazie 25%, sui costi industriali. alla stabilità del colore durante la stampa si riducono Naturalmente, a seconda di dove viene stampato notevolmente anche le eventuali contestazioni relative l’originale, ha senso effettuare la riduzione del colore alla stampa di pubblicità a colori sui quotidiani.

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Con il sistema Press to Hopper si alimentano contemporaneamente tre SLS3000 Per poter sfruttare l’alta velocità delle rotative, Media24 con sede a Johannesburg impiega il nuovo sistema Press To Hopper (PTH) della Müller Martini per la distribuzione dei prodotti suddivisa su tre sistemi d’inserimento SLS3000.

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Negli ultimi anni in online, mentre il quarto Sudafrica la diffusione sistema previsto per far del giornale è aumentata fronte a picchi di produin modo considerevole. zione lavora offline. MÜLLER MARTINI S.p.A Un tipico esempio dello Per poter sfruttare l’alViale Rimembranze 50 strepitoso successo della ta velocità della rotativa 20099 Sesto San Giovanni (MI) stampa a Capo di Buona Spe(70.000 copie/h), Media24 è tel. 02 262371 - fax 02 2426851 ranza è il quotidiano «Daily Sun» uno dei primi produttori di gioredito dal gruppo Media24. Pubblicato nali al mondo ad impiegare il nuovo per la prima volta tre anni fa con una tiratura di 444.061 sistema Press To Hopper (PTH) della Müller Martini copie, oggi il foglio in formato Tabloid è diventato il per la distribuzione dei prodotti suddivisa sui tre sistemi giornale a maggior tiratura del Sudafrica. d’inserimento. Il trasportatore NewsGrip-A trasporta i giornali dalla rotativa alle tre stazioni di arrivo. Dalla Grande sfida logistica stazione di arrivo e dai successivi nastri di alimentazione i prodotti giungono in flusso a squame al rispettivo Parallelamente al «Daily Sun», a Johannesburg cassetto di alimentazione del sistema SLS3000. viene stampato anche «Beeld», un altro quotidiano del gruppo Media24 con una tiratura di 101.425 copie. Entrambi i giornali escono in quattro edizioni per varie regioni del paese: si tratta dunque di una grande sfida logistica per le rotative e la sala spedizione. Inoltre le due testate si presentano regolarmente con diversi inserti pubblicitari e il quotidiano in formato Broadsheet «Beeld» contiene anche molti prestampati redazionali (vedi riquadro). Splitting con il nuovo sistema PTH Dallo scorso anno quattro sistemi SLS3000 della Müller Martini/GMA assicurano l’inserimento affidabile di prodotti semicommerciali e supplementi redazionali. La caratteristica particolare di questa soluzione per sala spedizione è che tre SLS3000 producono

A valle di tutti i sistemi d’inserimento SLS3000, un impilatore-girapila NewsStack assicura un’efficiente formazione dei pacchi

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TecnoMedia «Beeld» contiene molti prestampati redazionali «Beeld» è l’unico quotidiano pubblicato in lingua afrikaans a Gauteng, Mpumalanga, Northern Province e KwaZulu-Natal. Il giornale esce sei volte alla settimana e oltre al prodotto principale contiene numerosi inserti redazionali: • «Sport-Beeld» (inserto sportivo quotidiano), • «Sake-Beeld» (inserto economico quotidiano), • «PLUS», un inserto quotidiano Lifestyle con notiziari di musica, arte, film, televisione, moda, salute e ristoranti, • «Naweek-Beeld» e «PLUS» escono il sabato con consigli per il fine settimana, • «Motor-Beeld» (con notizie settimanali su automobili e motociclette), • «Snuffelgids» esce ogni giorno con migliaia di piccoli annunci, • «Beroepskeuse/Career Moves» (inserto con offerte e domande d›impiego), • «Huisgids/Property Guide» (inserto dedicato alla casa e al giardinaggio che esce esclusivamente a Pretoria), • «JIP» esce il lunedì (inserto per teenager).

Se sono necessari tutti e tre i sistemi SLS3000, ogni sistema d’inserimento esegue un terzo della produzione, oppure la metà se sono in funzione solo due sistemi. Grazie alla formazione delle pile nel cassetto di alimentazione del sistema SLS3000, fra la rotativa e il sistema d’inserimento si hanno solo variazioni minime della velocità senza sovrapproduzione o funzionamento a vuoto. Preinserimento e ribobinatura Il caricamento del sistema SLS3000 con prestampati e inserti pubblicitari, che vengono in parte cuciti nella rotativa, rifilati con la taglierina rotativa Exacto-N, preinseriti con due NewsLiner e quindi ribobinati su un polmone FlexiRoll, avviene sia mediante Streamfeeder, che in modo manuale. Dopo il processo d’inserimento, a valle dei quattro sistemi SLS3000 è installato un impilatore-girapila NewsStack che assicura un’efficiente formazione dei pacchi.

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I prestampati e gli inserti pubblicitari vengono preinseriti con due NewsLiner e quindi ribobinati su polmoni FlexiRoll.

minanti: «Il sistema SLS3000 si distingue per la sua grande facilità d’utilizzo, l’alta flessibilità d’impiego ed è in grado di lavorare in modo efficiente anche prodotti molto sottili».

Per il direttore di produzione André Smit, i nuovi sistemi d’inserimento offrono alcuni vantaggi deter-

Media24, il più grande gruppo editoriale del Sud Africa Media24, un’affiliata al 100% dell’azienda multimediale Naspers, quotata alla borsa sudafricana e al Nasdaq di New York, è il più grande gruppo editoriale in Africa. Quest’ultimo pubblica non solo giornali, periodici e libri (di scuola), ma è anche proprietario di un’azienda Internet e di una propria società di organizzazione e distribuzione. Il gruppo è proprietario di sei quotidiani («Beeld», «Die Burger», «Volksblad», «Son», «The Witness», «Daily Sun»), di un settimanale («Soccer Laduma»), di tre giornali della domenica («Rapport», «City Press», «Sunday Sun»), di un giornale di economia («Gauteng Business») e di 43 giornali gratuiti distribuiti in tutto il paese. In seguito al boom della diffusione di giornali e inserti, oggi lo stabilimento Media24 di Johannesburg, che impiega 150 persone, ha una capacità produttiva doppia di quella che aveva quando venne inaugurato sette anni fa. La divisione periodici pubblica oltre 50 periodici in svariati settori. Gli innumerevoli siti Internet (notizie, motori, casa, salute, gastronomia) registrano oltre due milioni di accessi al mese.

www.media24.com

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Soluzione completa di Ferag per Eco Print Center L’Eco Print Center, appartenente al gruppo belga De Persgroep, a partire dall’estate 2007 produrrà giornali e semicommerciali con un completo sistema Ferag con tecnica d’inserimento e di taglio in rotativa.

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Nel nuovo centro di produzione di Lokeren ver- Tampone temporaneo e deposito intermedio ranno tra l’altro stampati i quotidiani Het Laatste duraturo Nieuws e De Morgen. Le prime due linee, una delle quali è equipaggiata con MultiSertDrum, RollStream, I quattro MultiSertDrum, ciascuno con una stazioDiscPool, MultiStack e Quine MultiDisc e un RollStream ckStrap, sono in funzione da munito al momento di due questa estate. L’ampliamento JetFeeder, consentono la lavorafinale prevede, accanto alle zione di tre prestampati e inserti quattro linee d’inserimento, due in un’unica passata. Un DiscPool FERAG ITALIA S.p.A. taglierine a tamburo. per linea può essere utilizzato Via Gallarate 184, 20151 Milano Il cuore dell’impianto è il come tampone temporaneo e per Tel. 02.38002770 - Fax 02.38006710 deviatore multiplo che consente di il deposito intermedio dei prestamSito Internet: www.ferag.com sfruttare al massimo le capacità delpati. Il cliente ritiene essenziale di l’impianto anche in condizioni di produzione variabili. Quando le quattro rotative Cortina entreranno in funzione, sarà assicurata la libera assegnazione dei prodotti stampati di ogni uscita della piegatrice alle quattro linee Ferag. Inoltre è richiesto, in vista del processo d’inserimento on-line alla velocità di 80 000 copie/h, di poter distribuire le produzioni su due linee d’inseSe all’Eco Print Center il sistema Ferag è orientato in prima linea al processo d’inserimento rimento. on-line, il DiscPool consente pure il discaccoppiamento temporaneo della rotativa dalla sala spedizione.

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TecnoMedia Il deviatore multiplo permetto lo sfruttamento ottimale delle acapacità anche in condizioni di produzione variabili.

all’Eco Print Center è stata presa in considerazione un’unica soluzione, che pur essendo in prima linea orientata al processo d’inserimento on-line, permettesse pure, con un sistema tampone, il disaccoppiamento temporaneo della rotativa dalla sala di spedizione. Utilizzi supplementari per una maggiore creazione di valore

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poter consegnare rapidamente e senza ritardi i giornali durante la produzione notturna. Al contempo si richiede un sistema semplice e di rapida reazione che consenta una manipolazione spedita dei prestampati. Perciò

L’Eco Print Center, come filiale al 100% di NV Aurex, appartiene a De Persgroep. Se finora sono state prodotte esclusivamente testate del proprio gruppo, in futuro si utilizzeranno i moderni impianti di produzione di Lokeren per acquisire ordinazioni dal mercato interno ed estero. Wim Maes, direttore tecnico, evidenzia le possibilità che si aprono con la tecnica modulare Ferag. «Il concetto di Ferag ci consente di rispondere alle crescenti esigenze del mercato con prestazioni progressivamente più complete. A tempo debito potremo ampliare i nostri impianti equipaggiandoli con StreamStitch e con l’incollatrice di cartoline, generando in tal modo ulteriori possibilità d’utilizzo all’esterno e incrementando ulteriormente la creazione di valore all’interno.»

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Kodak celebra il decimo anniversario della tecnologia termica CTP

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Il primo sistema CTP a tecnologia termica è stato la tecnologia CTP è la colonna portante dell’industria venduto da Kodak nel 1996. Questo importante avve- della stampa; ha generato flussi di lavoro che hanno nimento ha dato inizio ad una rapida trasformazione permesso di raggiungere la completa digitalizzazione delle tecniche di preparazione della stampa, che ha della prestampa e di creare sistemi totalmente automacontribuito a ridurre tempi e costi e a migliorare la tizzati. Quanti cambiamenti ci sono stati in soli dieci qualità del prodotto stampato in tutto il mondo. Nel anni, grazie alla tecnologia CTP!” 2006 si celebra il 10° anniversario della tecnologia “L’invenzione della tecnologia termica CTP si termica CTP inventata da Kodak, azienda che continua inserisce nell’elenco delle grandi innovazioni della a mantenere la leadership del settore storia di Kodak e costituisce la base anche grazie alla continua innovaziodella comunicazione grafica attuale,” ne delle proprie soluzioni CTP. dichiara Jeff Hayzlett, Chief MarkeL’origine della rivoluzione della ting Officer, Kodak Graphic Comtecnologia termica CTP risale alla munications Group. “La tecnologia Kodak Polychrome Graphics, Drupa 1995, dove Kodak presentò termica CTP offre ogni giorno valore a subsidiary of Kodak il primo sistema termico CTP, coaggiunto a migliaia di clienti Kodak, Via del Pratignone 38/40 stituito dalla lastra termica KODAK ma è anche un invito alla generazione 50041 Calenzano (FI) DIRECT IMAGE e dal sistema CTP contemporanea di scienziati e ricercatel. 800 862180 - fax 800 861281 CREO Thermal 3244. Il nuovo sistema tori Kodak a non dimenticare quello che http://www.kodak.com era il risultato dell’appassionato lavoro di la capacità di innovazione può fare per i due inventori, Neil Haley e Dan Gelbart, che ancora nostri clienti e per la nostra società.” oggi lavorano per Kodak. A partire dall’invenzione della tecnologia termica I beta test della tecnologia termica CTP iniziarono CTP, Kodak ha sempre lavorato in stretta collaborazioalla fine del 1995; la commercializzazione cominciò ne con i suoi clienti per offrire soluzioni complete di a metà del 1996, quando l’esclusivo laser da 10.000 lastre, sistemi CTP e sistemi per il flusso di lavoro. La dpi della tecnologia SQUARESPOT consentì di pro- tecnologia termica CTP di Kodak copre tutti i tipi di durre lastre con risoluzione da 2.400 dpi. Nei dieci applicazioni, dai sistemi CTP KODAK TRENDSETanni successivi la tecnologia si è evoluta, crescendo TER, KODAK MAGNUS 4 e 8 pagine e VLF per la in velocità e precisione, riducendo l’ingombro fisico stampa commerciale al sistema CTP termico KODAK delle macchine e diffondendosi non solo tra i centri TRENDSETTER NEWS per la stampa dei giornali e al stampa di grandi dimensioni, ma anche tra quelli sistema CTP flessografico KODAK THERMOFLEX medio-piccoli. per il packaging. L’innovativo sistema CTP MAGNUS “Negli ultimi dieci anni, la tecnologia CTP ha cam- VLF è controllato dalla tecnologia di imaging SQUAbiato i presupposti dell’industria della stampa,” afferma RESPOT di terza generazione, precorrendo il futuro Frank Romano, professore emerito del Rochester In- in termini di velocità, stabilità dei processi e fedeltà stitute of Technology, School of Print Media. “Ricordo dell’immagine ed adattandosi perfettamente anche il giorno del 1995 in cui fu presentato il primo sistema alle applicazioni più complesse, come la retinatura CTP termico. Il pubblico lo accolse con un po’ di scet- KODAK STACCATO. ticismo, ma nel giro di pochi anni le cose cambiarono Tra le lastre ricordiamo la KODAK ELECTRA, prie la tecnologia termica iniziò ad essere considerata la ma lastra termica senza preriscaldamento, la KODAK più idonea per ridurre i costi, incrementare la produt- SWORD, prima lastra termica senza preriscaldamento tività e produrre un livello di qualità costante. Oggi né termoindurimento, la KODAK THERMALNEWS,

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TecnoMedia Ha cambiato radicalmente - e in meglio - il nostro modo di lavorare,” afferma Laura Gale, che ha supervisionato l’installazione del sistema termico CTP per il beta test presso Rand McNally. Gale è attualmente Vicepresidente di Content Management and Publishing, presso la United Stationers a Des Plaines, Illinois. “La rapidissima penetrazione nel mercato della tecnologia CTP ne dimostra chiaramente l’importanza.” “A Drupa 1995 mio padre ed io assistemmo alla prima presentazione della tecnologia termica CTP. Si trattava di una svolta decisiva rispetto alle precedenti tecniche di esposizione delle lastre digitali,” dichiara Eric C. Webber, Presidente e Chief Executive Officer di Cohber Press, un centro stampa da $17 milioni, con sede a Rochester, N.Y. “Dal 1996 al 2000 Cohber ha raddoppiato le sue dimensioni, principalmente grazie allo sviluppo e alla commercializzazione dei sistemi termici CTP che ci hanno consentito di perseguire una nuova e più aggressiva strategia di crescita aziendale.”

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prima lastra termica per i quotidiani e la KODAK THERMAL DIRECT, che ralizza concretamente la tecnologia non process. Oltre alle lastre termiche, le lastre digitali Kodak offrono un’ampia scelta di tecnologie a laser viola per la stampa commerciale e dei giornali. I primi utilizzatori della tecnologia termica CTP ne ricordano gli esordi e i notevoli miglioramenti che questa ha apportato alle loro aziende. “La tecnologia termica CTP ha migliorato la redditività del processo di stampa,” dichiara Tom Frankowski, Vicepresidente Senior della divisione Manufacturing di Quad/Graphics. “In particolare, ha fornito valore alla nostra azienda incrementando la velocità e la qualità della stampa. Ci ha aiutato poi a ridurre i tempi di lavorazione eliminando i ritardi tipici del procedimento fotomeccanico di prestampa e, fattore ancora più importante, ci ha permesso di adottare strumenti e concetti più avanzati come la tecnologia CLC (Closed Loop Color), grazie alla precisione e alla fedeltà di riproduzione. La tecnologia CTP ha anche migliorato i sistemi di controllo del colore di Quad; possiamo quindi sfruttare la nostra piattaforma di stampa sempre al massimo delle sue capacità. Naturalmente, i vantaggi della tecnologia CTP non sono ancora finiti.” “La tecnologia termica CTP è senza dubbio uno degli sviluppi più significativi dell’ultima generazione.

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La società giapponese Kobe Shimbun ordina una nuova Goss Newsliner 90 a doppia larghezza

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L’azienda editrice giapponese, Kobe Shimbun Co, ha ordinato a Goss International una nuova rotativa Goss® Newsliner® 90 a doppia larghezza, in grado di potenziare l’attività produttiva ed aumentare l’uso del colore nella stampa dei quotidiani pubblicata dalla azienda giapponese. La nuova rotativa sarà installata presso il centro stampa di Kobe, ed entrerà in produzione entro la metà ottobre. Sachiya Ishii, direttore esecutivo della Kobe Shimbun, commenta: “Conosciamo benissimo la tecnologia Goss e nel nostro centro di produzione di Seishin usiamo una rotativa Goss MetrolinerTM e torri Goss

Goss International Greenbank Street - Preston Lancashire PR1 7LA - England Tel: +44.1772.257571 Fax: +44.1772.885698 info@gossinternational.com www.gossinternational.com

La nuova rotativa sarà installata nello stabilimento di Kobe

Newsliner rispettivamente dal 1989 e dal 2000. La facilità di funzionamento e di manutenzione, unitamente alla nostra dimestichezza con la rotativa, sono stati i fattori principali di cui abbiamo tenuto conto nel decidere il potenziamento. Un vantaggio molto importante era anche la velocità della nuova rotativa Newsliner, che può produrre 90mila copie l’ora senza compromettere la qualità di stampa. Grazie alle elevate prestazioni e alla massima flessibilità della rotativa, potremo offrire ai nostri clienti una maggiore qualità del prodotto.” La nuova Newsliner della Kobe Shimbun andrà ad aggiungersi ad altre sei rotative Goss in funzione nello stabilimento di Seishin. Il sistema di stampa includerà due torri a quattro unità sovrapposte, due torri a due unità sovrapposte, una piegatrice e quattro sbobinatori e potrà stampare 32 pagine con 16 pagine in quadricromia. “La nostra rotativa attuale stampa 75mila copie l’ora, ma la nuova rotativa sarà del 20 per cento più veloce,” aggiunge Sachiya Ishii. “Avremo anche l’ul-

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teriore vantaggio dell’inchiostrazione digitale Goss DigiRailTM che ci permetterà di sfruttare al massimo i dati preimpostati per ridurre al minimo gli scarti.” Kobe Shimbun

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Fondata nel 1898, la Kobe Shimbun ha la sua sede centrale a Kobe, nel distretto di Hyogo, ad ovest di Osaka. La sua produzione include le edizioni del mattino e della sera della sua testata principale, Kobe Shimbun, con una tiratura complessiva di circa

820mila copie, un quotidiano sportivo con una tiratura di circa 150mila copie e altre testate. Seiji Kato, Representative Director di Goss International, conclude: “La rotativa Newsliner 90 è stata sviluppata per massima produttività totale, senza andare a scapito della qualità di stampa o della durevolezza. Ogni componente della rotativa è stato progettato per una produzione ad alta velocità, permettendo a società editrici come la Kobe Shimbun di ottenere un rapido rendimento dell’investimento in nuove rotative.”

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Harmsworth Quays sceglie i sistemi per sala spedizione di Idab Wamac Harmsworth Quays Printing Limited continua ad espandere la propria attività commerciale con la costruzione di un nuovo centro stampa a Dicot, nei pressi di Oxford. La tecnologia del sistema per sala spedizione sarà fornita da Idab Wamac del gruppo Heidelberger Druckmachinen AG e da Janus Technologies, rappresentante di vendita IIdab Wamac nel Regno Unito.

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Harmsworth Quays Printing Limited è una azienda dei prodotti stampati, da parte dei macchinari di affiliata della Associated Newspapers e stampa The confezionamento, a causa delle superfici più secche e scivolose, rispetto alla Daily Mail, The Mail on stampa offset. Per questo Sunday, Evening Standard motivo, la HQP, tre anni e Metro e molte altre testafa, ha deciso di adottare i te. Il volume previsto della IDAB WAMAC International AB produzione giornaliera del sistemi per sala spediziorappresentante esclusivo per l’Italia: nuovo centro stampa, si ne forniti da Idab Wamac, R.G. srl nel proprio stabilimento aggira intorno al milione Via Carducci 26 - 20123 Milano di Surrey Quays, vicino di copie al giorno. tel. 02875634 fax 0286453028 email: info@rg-mi.it Londra. Dal confronto con La HQP utilizza la tecnologia di stampa le soluzioni proposte da flexo che, per la natura stessa del processo, necessita di una maggiore accuratezza nel trattamento altri fornitori, la scelta è ricaduta ancora una volta sulla tecnologia dei sistemi per sala spedizione di Idab Wamac. Il Convogliatore a pinze di Idab Wamac utilizza un sistema particolare in grado di prelevare ogni singola copia in modo facile e sicuro a qualsiasi velocità di produzione. Prelevando le copie singolarmente, viene garantito un alto grado di sicurezza e flessibilità in uscita sulle linee di confezionamento, grazie ai sistemi di sgancio controllati, si ottiene di conseguenza un miglior flusso d’ingresso agli stackers, ottenendo un’alta produttività ed un eccellente qualità dei pacchi. L’ordine relativo alla sala spedizione Idab Wamac consiste in: - 4 sistemi convogliatori per singola copia PCC 903, costituiti da una serie di pinze, ciascuna delle quali preleva le singole copie in modo sicuro ad alta velocità. Le pinze sono ampie e prelevano le copie in modo delicato così da garantire l’alta qualità del colore durante la produzione. - 12 sistemi per le linee di confezionamento. Ogni sistema consiste in uno Stacker ad alta velocità TS Mr Martin Hunt, Project Manager, HQL e Mr Paul Moon, Operations Manager, IDAB WAMAC Ltd davanti allo 800, con espulsore rotante, per ottenere una miglior Stacker TS 800.

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qualità dei pacchi, i quali passano successivamente in una macchina, che inserendo sotto gli stessi un’apposita carta da pacchi, li protegge prima di effettuare la legatura. - 4 sistemi trasportatori che collegano le linee di confezionamento ad un totale di 4 pallettizzatori. Tutti i pacchi sono inviati ai centri di distribuzione sui pallettes. Il centro stampa di Didcot sarà pronto verso la metà del prossimo anno e la HQL avrà a disposizione uno stabilimento “allo stato dell’arte”, che permetterà di andare incontro alle richieste dei suoi clienti. John Bird, Managing Director, di HQP, ha dichia-

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rato: “La soluzione offerta da Idab Wamac ha ampiamente dimostrato di poter massimizzare l’intero flusso di produzione della sala spedizione nei nostri centri stampa delle Docklands. Per questo, siamo sicuri che il sistema fornito da Idab Wamac sarà in grado di gestire al meglio le nostre esigenze di produzione anche nel nuovo centro di Didcot”. U.C. Edberg, managing director di Idab Wamac, ha commentato:.“Siamo orgogliosi di poter soddisfare le precise richieste espresse dall’azienda Harmsworth Quays Printed e, grazie alla collaborazione instaurata con HQP, siamo riusciti a migliorare i nostri sistemi di spedizione”.

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Semplice e veloce: etichettatura in sala spedizione giornali Con il nuovo sistema di etichettatura di Müller Martini, le etichette autoadesive possono essere incollate sui quotidiani con un minimo dispendio di tempo e denaro e con la massima garanzia di affidabilità. Si creano in questo modo nuove possibilità in campo pubblicitario, a condizioni economiche interessanti.

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L’apparecchio per l’etichettatura è flessibile e di piccole dimensioni; può, pertanto, essere collegato ad un trasportatore di giornali a scelta. Si appronta per il funzionamento in breve tempo, e passa fino a 90.000 etichette l’ora dal nastro di supporto ai prodotti principali, o ai prestampati. Forme e formati dei più differenziati Si utilizzano etichette autoadesive nei più diversi formati ed, a tal fine, è pos-

sibile selezionare autonomamente la forma esterna dell’adesivo. Grazie a questa caratteristica di flessibilità, l’impatto pubblicitario ottenibile con le sole etichette si rivela di maggior portata. L’etichetta diventa elemento pubblicitario a sé stante, che riesce ad attirare in maniera considerevole l’attenzione del lettore. Messaggi importanti arMÜLLER MARTINI S.p.A rivano, così, al lettore in Viale Rimembranze 50 maniera diretta. 20099 Sesto San Giovanni (MI) Le etichette possono essere tel. 02 262371 - fax 02 2426851 staccate dal giornale con facilità e senza che si producano strappi. Non restano residui di sostanze adesive sulla carta del giornale.

Semplice, presto pronto ed affidabile: il nuovo sistema di etichettatura di Müller Martini

Facile integrazione in sala spedizione giornali Questo apparecchio, decisamente interessante dal punto di vista economico, può essere integrato con facilità in sala spedizione: necessita di pochissimo spazio e viene collegato e sincronizzato direttamente ai trasportatori a pinze. Può essere posizionato sul prelievo da rotativa, sulle stazioni di alimentazione NewsLiner-A e sui trasportatori in uscita di un sistema

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d’inserimento. Secondo necessità può essere inserito o disinserito con un processo sequenziale. L’alimentazione delle etichette autoadesive avviene mediante un nastro di supporto con piega a zig-zag. Il nastro di supporto stesso viene smaltito in maniera semplice, pulita e continuativa mediante un sistema di taglio integrato. L’uso di etichette autoadesive fa sì che l’apparecchio per l’etichettatura non si sporchi di colla. Facile gestione L’operatività del sistema di etichettatura è molto semplice: le produzioni possono essere preparate e

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Le etichette autoadesive sono multifunzionali e costituiscono un grosso segnale d’attrazione pubblicitaria sui giornali.

caricate in memoria mediante un menu di gestione con caratteristiche mirate all’operatore. In caso di commesse ripetute, le produzioni precedenti possono essere richiamate facilmente. La correttezza dell’applicazione delle etichette viene garantita dal controllo elettronico. Un cambio di formato si realizza in tre minuti. Il sistema permette, in questo modo, un minimo dispendio di tempo e denaro per quanto riguarda la preparazione della produzione, l’operatività e la manutenzione. E’ un sistema notevolmente conveniente, in grado di convincere con i suoi minimi costi di gestione.

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Il Corriere Dello Sport investe nella tecnologia Goss Universal 45 per i suoi impianti italiani Una nuova rotativa Universal 45 per lo stabilimento di Benevento. Estensioni a torre e unità aggiuntive per le rotative Universal di Bologna e Monza. Nuove apparecchiature mirate a potenziare la capacità di colore

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Il Corriere Dello Sport, la nota società editrice di quotidiani sportivi italiani, è in procinto di installare una rotativa Goss Universal 45 nel suo stabilimento di Benevento e potenzierà la capacità colore di quattro rotative Universal già in servizio a Bologna e Monza. L’installazione sarà strutturata in due fasi e verrà portata a termine quest’anno. Il quotidiano italiano ha scelto una rotativa Universal con albero virtuale, con 530 mm di cut off e una

La rotativa Goss Universal 45

velocità di stampa di 45.000 copie all’ora, che sarà realizzata con otto torri a quattro unità sovrapposte, due torri a due Goss International unità sovrapposte e Greenbank Street - Preston 12 incollatori. Gli Lancashire PR1 7LA - England incollatori saranno Tel: +44.1772.257571 Fax: +44.1772.885698 installati info@gossinternational.com a 90 grawww.gossinternational.com di rispetto alla rotativa per ottimizzare al massimo gli spazi disponibili nello stabilimento di Benevento. Il Corriere Dello Sport ritiene che l’installazione della rotativa Universalpotenzierà la capacità di paginazione e di stampa a colori, dando inoltre la flessibilità necessaria per aumentare la tiratura e fare fronte alla crescente domanda di pubblicità a colori. Per passata esperienza, il Corriere Dello Sport sa anche di avere in Goss International un fornitore di macchinari eccezionali che è in grado di portare a termine questo importante progetto entro i tempi stabiliti. Claudio Minerva, responsabile per la gamma di prodotti Goss per giornali in Italia, spiega: “Il Corriere Dello Sport apprezza il fatto che Goss accompagna i propri clienti attraverso ogni stadio

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ziamento del colore e della capacità di stampa. A risultato dell’installazione delle rotative Universal rispettivamente sette e cinque anni fa, il Corriere Dello Sport ha ottenuto un’elevata qualità di stampa, accompagnata dall’ottimo servizio fornito dall’organizzazione Goss International. “Questo progetto,” conclude Claudio Minerva, “riflette bene la versatilità di Goss International nell’andare incontro alle esigenze individuali di ogni cliente, non solo attraverso i nuovi macchinari, ma anche ottimizzando al massimo investimenti passati.”

Lo stabilimento Mediastampa di Bologna, dove le due rotative Universal 45 attualmente installate verranno potenziate per incrementare la capacità di stampa e l’utilizzo del colore.

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del processo, per garantire che ogni particolare, dall’architettura della sala stampa fino alla scelta degli impianti periferici, sia conforme alla specificazione e ai tempi stabiliti.” Il Corriere Dello Sport aggiungerà anche 12 unità di stampa a ciascuna delle quattro rotative Universal 45 shaftless, due a Bologna e due a Monza, di cui dispone già. L’installazione della nuova rotativa e l’upgrade degli impianti sono un’indicazione della direzione strategica del Corriere Dello Sport verso il poten-

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Méthode entra in produzione al Secolo XIX e a Radio XIX Il Secolo XIX, uno dei giornali regionali italiani di l’accesso alle agenzie e ad altre risorse nonché una maggiore spicco, ha dato il via alla messa in produzione piattaforma completa per preparare la scaletta dei del sistema di pubblicazione multi-canale Méthode programmi. Il nuovo sistema gestisce anche il flusso pubdi EidosMedia. La fase iniziale del progetto ha visto blicitario, potenziato e migliorato grazie all’uso di realizzarsi la messa in opera dell’edizione quotidiana Méthode AdFlow, un portale online che fornisce tutti principale, oltre ad un servizio di notizie-flash inviato gli strumenti necessari all’invio, via SMS a utenti di telefonia mobile validazione e ricezione dei conteche sottoscrivono l’opzione. nuti pubblicitari in formato PDF, La seconda fase vedrà l’aggiunta una semplice connessione Internet di sei supplementi regionali conEidosMedia S.r.l. permette alle agenzie di inviare i tenenti notizie e pubblicità locali, Viale Legioni Romane, 43 materiali pubblicitari e di ricevere seguita dall’integrazione dell’edizione 20147 Milano Web, con le annesse attività di blogging tel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330 immediata notifica della conformità del file inviato. e podcasting. www.eidosmedia.it info@eidosmedia.com “Si tratta di un’installazione multi-edi“Il sistema Méthode ha portato ad un zione,” ha spiegato Paolo Vollono, Principal EidosMedia. “I supplementi regionali saranno prodotti miglioramento sostanziale in termini di produttività, in 6 redazioni remote, ma la pianificazione delle edi- efficienza e precisione,” ha affermato Fabio Viviani, zioni sarà fatta in modo centralizzato con una piena Direttore IT de Il Secolo XIX. “La completa integracondivisione di contenuti editoriali e di accesso alle zione tra il processo pubblicitario e quello editoriale – compresi i contributi dei collaboratori esterni – ci ha fonti informative.” consentito di organizzarci meglio e quindi di velocizOltre ai 120 giornalisti del quotidiano, il sistema zare l’intero processo produttivo. I nostri giornalisti Méthode è utilizzato anche dalla redazione della rete apprezzano in particolare il fatto di poter selezionare le radiofonica del Secolo, Radio XIX, lanciata un paio foto per i propri articoli e di avere un’anteprima esatta di mesi fa. Méthode fornisce allo staff radiofonico di come gli articoli saranno impaginati”.

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