TecnoMedia Tecnologie, Prodotti
& Mercati editoriali
Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali Numero 50 - ottobre 2006
Periodico mensile. Anno XIII n. 50 - Sped. in Abb.to Postale comma 20 lett. B art. 2 Legge 23/12/96 n. 662 Roma (Romanina) - Reg. Trib. Roma n. 357 del 11-08-2003 - Iscrizione ROC n.
La Stampa @rchivio
Attraverso questo strumento il giornale offre a tutti i lettori la possibilità di accedere al proprio archivio digitale che raccoglie tutto il pubblicato sulla testata principale e sui supplementi nel corso degli ultimi 14 anni. a pagina 4
A Bologna il centro di eccellenza flexo Niber
Nel centro stampa alle porte di Bologna dove, da oltre un anno, è stata avviata la stampa del Corriere della Sera su macchine flessografiche, è entrata in funzione la prima unità CtP flexo in Italia. a pagina 8
Il Centro Stampa Editoriale punta ai “nazionali”
Con la nuova rotativa a singola larghezza e doppio sviluppo con quattro torri colore, altamente automatizzata, la capacità produttiva salirà dal prossimo febbraio a 64 pagine tabloid full color. a pagina 11
Più colore per la San Biagio Stampa
Il centro stampa di Bolzaneto potenzia la propria capacità di stampa per rispondere ad un mercato che chiede alte tirature, bassi costi, tanto colore (e qualità). a pagina 14
Il nuovo sistema editoriale del Secolo XIX
A fine luglio è entrato in produzione il nuovo sistema editoriale basato su XML con un’integrazione avanzata fra tutte le funzioni editoriali. a pagina 17
Cosa c’è dietro il successo di Goss
TecnoMedia intervista Eric Normand, Vice Presidente Senior e Direttore Generale dello stabilimento Goss di Nantes. a pagina 20
Il quotidiano verso una nuova dimensione
Presentiamo in anteprima i dati del Rapporto 2005-2006 sull’industria italiana dei quotidiani. a pagina 22
Un futuro su Web per gli archivi dei quotidiani? Una nuova iniziativa di Google riaccende il dibattito sull’utilizzo digitale di un patrimonio culturale inestimabile. a pagina 26
Filo diretto
Le aziende informano ADN Kronos Adobe Systems Agenzia Giornalistica Italia Agfa-Gevaert Ansa APCom Telecom Media News Binuscan Denex Systems Technology EidosMedia Elettra Ferag Italia Fujifilm G.M.D.E. GMG Goss International HiT Media & Publishing Idab-Wamac International Interstrap Irpe Kodak LinkService MAN Roland Mima films Müller Martini Napp Systems R.G. Recmi Segbert Sinedita SMB Schwede Maschinenbau Technotrans Telpress Tera Teufelberger Tolerans Unisys Italia
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Le Rubriche Lavoro & Sicurezza..................................................................... a pagina 29 MediaInsider............................................................................... a pagina 35
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TecnoMedia
L’editoriale di Paolo Paloschi
mani stava chiudendo, ad Amsterdam si inaugurava
l’edizione 2006 di IFRA-EXPO, la più importante
Questa
linea di fondo emerge con chiarezza
nei nuovi sistemi editoriali che tendono ormai ad
integrare i vari settori delle comunicazioni: il prodotto
rassegna internazionale dedicata alle tecnologie per
quotidiano, in quest’ottica, è solo uno dei possibili
Alla rassegna e ai suoi contenuti dedicheremo
parallelo le possibilità di impaginare siti web e di
l’industria dei giornali quotidiani.
output redazionali, il sistema deve infatti offrire in
il numero di ottobre della nostra rivista quasi per
gestire la notizia per tutte le possibili applicazioni
Potremo allora esaminare le molte realizzazioni
Questa linea di fondo si esprime nell’area di stampa
intero.
multimediali.
proposte all’Expo per il futuro tecnologico dei giornali
attraverso l’introduzione, da parte di tutti i principali
possiamo però evidenziare la linea di fondo che ispira
basati su nuovi dispositivi elettromeccanici governati
dai fornitori di macchine, impianti e sistemi. Fin d’ora
fornitori, di strumenti di automazione e di controllo
le diverse applicazioni: si cerca, ovunque possibile nei
da sofisticati software di gestione: l’automazione
che prima erano separate e in sequenza, di rendere
alle tradizionali rotative.
riducendo così i tempi di produzione ed eliminando i
professionalità richiesta per gestire i nuovi sistemi e le
processi, di integrare e rendere parallele lavorazioni
automatiche fasi di lavoro che prima erano manuali, passaggi ormai superati.
TecnoMedia
Periodico della ASIG Associazione Stampatori Italiana Giornali Via Sicilia 125, 00187 Roma tel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489 E-mail: tecnomedia@ediland.it Direttore editoriale Paolo Paloschi Direttore responsabile Luca Michelli hanno collaborato a questo numero Salvatore Curiale, Giulia Maria Leone, Antonietta Strada. Segreteria di Redazione Elga Mauro Registrazione del Tribunale di Roma n. 357 del 11-08-2003 Iscrizione al Registro Operatori della Comunicazione n. 4753 © ASIG Service S.r.l. - 2006 - Tutti i diritti riservati Sede legale: via Ariosto 24, 00185 Roma Stampa Spedalgraf Via dello Scalo Tiburtino 1 - 00159 Roma Questo numero è stato chiuso in redazione il 10 ottobre 2006 TecnoMedia è consultabile in Internet sulla banca dati Ediland (http://www.ediland.it/archive/psengine.asp)
diventa l’elemento in più, che differenzia e dà valore Dovremo dunque avviare una riflessione sulla
nuove macchine: ai nuovi lavoratori serviranno forse meno conoscenze sulle tecniche di stampa, ma conterà
di più la capacità di gestire sistemi elettronici e impianti
automatizzati. Sarà così esaltata l’interscambiabilità
con altri settori e la flessibilità all’interno del settore
di appartenenza.
Di tutti questi aspetti potremo discutere nell’ambito
degli incontri – chiamati TecnoMeeting - che la nostra
Associazione Stampatori ha deciso di avviare a partire da fine anno. I soci potranno fare il punto sull’evoluzione
del mercato e sulle nuove opportunità offerte, sulle moderne tecniche di gestione e organizzazione della
produzione. I fornitori saranno di volta in volta invitati
a partecipare e a portare le loro novità.
Il 29 novembre, a Milano, presso lo stabilimento
della Nuova Same, avvieremo il primo TecnoMeeting
Asig con un incontro dedicato agli inchiostri per la
stampa offset e flessografica, uno degli argomenti di
maggiore interesse per le nostre aziende associate,
che riceveranno nelle prossime settimane l’agenda
PARLIAMO DI...
Mentre il numero di TecnoMedia che avete tra le
completa e dettagliata dei lavori.
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La Stampa @rchivio: il nuovo servizio on line del quotidiano di Torino Archivio.lastampa.it è il nuovo indirizzo web dell’archivio on line del quotidiano La Stampa di Torino. Attraverso questo strumento il giornale offre a tutti i lettori la possibilità di accedere al proprio archivio digitale che raccoglie tutto il pubblicato sulla testata principale e sui supplementi nel corso degli ultimi 14 anni. La ricerca è gratuita, la consultazione dei materiali è a pagamento, con uno schema di offerta molto flessibile, come ci racconta in questo articolo Luigi Mezzacappa, responsabile del presidio tecnico dell’area Web dell’Editrice la Stampa.
Archivi on line
Qualche giorno fa ho letto un articolo che mi può ora tornare utile per provare a dimostrare l’importanza dell’evoluzione tecnologica nella trasformazione della nostra società. L’articolo raccontava una storia del 1970, quella del progetto Apollo 11, ma il particolare sul quale vorrei soffermarmi è il computer di bordo della navicella: l’Apollo Guidance Computer era un cubo di 30 cm che pesava quasi 30 chilogrammi e aveva una memoria RAM in nuclei magnetici di ferrite equivalente a 4KByte e una memoria ROM equivalente a 72Kbyte. Ho ragione di credere che se la tecnologia, in questi ultimi 36 anni, non avesse compiuto i progressi che tutti sappiamo, oggi La Stampa continuerebbe ancora a cercare le informazioni di archivio negli scaffali del suo Centro Documentazione, uno salone di 400 metri quadrati. Sospetto anche che… al mattino, arrivando al lavoro, farei meno fatica a trovare parcheggio... La Stampa ed i servizi per il pubblico ad alto contenuto tecnologico A La Stampa, in Italia, viene ancora riconosciuto in qualche modo un primato di avanguardia tecnologica per avere spesso, in passato, anticipato i tempi delle tappe dell’evoluzione tecnologica: nel 1973 fu tra i primi quotidiani a usare la teletrasmissione fac-simile, ancora tra i primi a passare alla fotocomposizione nel 1975, nel 1982 a installare in redazione un sistema informatizzato e nel 1993 a sperimentare Internet. Questa attitudine all’innovazione è la testimonianza dell’attenzione e della sensibilità dell’Editrice ai suoi
lettori per offrire loro informazioni più fresche e nei modi più comodi e interessanti. Ma il primato a cui forse La Stampa tiene più di tutti è l’avere sperimentato tutti i mezzi di comunicazione, nessuno escluso. Molti si sono rivelati a basso potenziale, ma alcuni sono diventati servizi effettivi. Li ricordo brevemente: CD Rom: dal 1982 al 2000 sono state pubblicate le raccolte del supplemento scientifico Tuttoscienze, più alcune opere progettate per un uso multimediale e realizzate in collaborazione con la Televisione italiana e con un consorzio di editori europei. Dal 1992 al 2001 sono state pubblicate le raccolte degli articoli del quotidiano. Floppy disc: dal 1992 al 1994 La Stampa ha pubblicato tre piccoli compendi informativi sul cinema e sui mondiali di calcio. Supporti magnetici non digitali: oggi si chiamerebbero... “prodotti multimediali analogici”. In questo settore più tradizionale, La Stampa ha realizzato diverse collane di audio-tape (gli Audiolibri) e videotape su temi specifici. Videotel: sebbene il successo di Videotel in Italia non sia stato neanche paragonabile a quello francese, La Stampa ha comunque sperimentato il canale offrendo informazioni a carattere economico-finanziario. Audiotel: stessa sorte di Videotel, ma anche in questo campo La Stampa si è cimentata in una breve sperimentazione in collaborazione con altri giornali. Day Fax: dal 1990, La Stampa realizza quotidianamente una sintesi del giornale in quattro pagine A4; la grafica (senza immagini) ricorda il giornale principale. Alla base di questa idea c’era la convinzione di poter distribuire questo prodotto via fax, appunto, ma la connotazione
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che oggi ha assunto è diversa: le quattro pagine A4 sono attualmente distribuite nei villaggi turistici e sulle navi da crociera. In forma non stampabile è disponibile sul Web, mentre il contenuto testuale è accessibile su un portale di telefonia mobile. Per La Stampa questa è storicamente la prima opera di editoria non convenzionale regolarmente commercializzata e appositamente confezionata. Teletext Broadcast: dal 1989 e fino a pochi mesi fa, una selezione di articoli del quotidiano poteva essere riversata attraverso Televideo Rai sui Pc opportunamente attrezzati di sintonizzatore TV. Il servizio, offerto gratuitamente da La Stampa e Rai, ha naturalmente incontrato il gradimento del pubblico dei non vedenti che, dotati di sintetizzatore vocale, potevano ascoltare la rassegna. Il servizio attualmente è disponibile su Internet attraverso l’Unione Italiana Ciechi. Satellite Broadcast: l’idea della trasmissione delle pagine del giornale per un utilizzo “leggero” direttamente sul Pc dell’utente, risale all’inizio degli anni ’90. Sebbene sia stato letteralmente cancellato nell’arco di una stagione dall’avanzata di Internet, questo esperimento testimonia chiaramente quanto fosse sentita la necessità di individuare una strategia di distribuzione che permettesse la riproduzione in rotativa e, a scalare, presso Services o addirittura presso gli utenti finali che avrebbero potuto leggere il giornale direttamente sulla propria stampante. Internet: La Stampa possiede un proprio dominio Internet dal 1994. Su questo fronte possiamo dire che in soli dodici anni abbiamo già attraversato tre “ere geologiche”: quella delle “prove tecniche” fino al 1999, quella della effettiva sperimentazione di ciò che si andava delineando come una nuova opportunità di business fino al 2005, per arrivare a quella attuale di maturazione e affermazione del modello multimediale. Il ruolo della banca dati all’interno del modello di sviluppo Internet Ho voluto fare questa lunga premessa, anche se noiosa, perché ritengo che possa essere utile per capire le origini
TecnoMedia Luigi Mezzacappa, responsabile presidio tecnico dell’area web dell’Editrice La Stampa di Torino
e il motivo della decisione di aggiungere anche la Banca Dati alla gamma dei servizi già offerti ai lettori. La Stampa ha sempre avuto un’alta considerazione del valore della Banca Dati: fin dal 1993, infatti, è presente su diversi circuiti di rilevanza mondiale rivolti all’utenza professionale dove compare al fianco di altri prestigiosi quotidiani. Sebbene l’esperienza maturata nel settore professionale non abbia mai dato segnali particolarmente incoraggianti, tutti gli editori sono stati sollecitati fin dall’inizio dell’era commerciale di Internet a riflettere sull’opportunità di proporre nuovi modelli di accesso all’archivio destinati a un pubblico più vasto. Il pubblico di Internet è subito apparso molto diverso – qualitativamente e quantitativamente – dal target professionale delle banche dati, e il suo elemento più caratterizzante è certamente costituito dalla minore propensione a spendere. Per questo e altri motivi, gli studi condotti negli anni non sono mai diventati un vero e proprio progetto: pur nella consapevolezza delle interessanti potenzialità (il Centro Documentazione è sempre stato oggetto di richieste di informazioni direttamente dai lettori), non è mai stato facile individuare un solido business-model. E’ stato necessario aspettare che il tempo lavorasse per noi su due fronti fondamentali per spezzare il circolo vizioso “non c’è servizio perché non c’è mercato – non c’è mercato perché non c’è servizio”. Stiamo parlando, ancora una volta, di: • tecnologia, il fattore abilitante che ha aiutato gli editori nel confezionamento delle notizie e nella gestione del back-office e il pubblico nella dotazione necessaria per
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L’archivio on line della Stampa
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Flussi e sicurezza dell’@rchivio La soluzione software per l’archivio on line della Stampa è stata sviluppata dallo stesso fornitore del sistema, la Unisys, sulla base dell’architettura Hermes in uso da anni al quotidiano torinese. L’idea di base è stata quella di elaborare il progetto come un “negozio elettronico” facilitando al massimo la ricerca e la fruizione da parte del “cliente” on line. Le ricerche (qui sotto) sono gratuite, L’applicativo per l’archviazione digitale del sistema, Doc Center, la consultazione dei materiali (a genera in automatico una copia in formato web di tutto il materiale destra) è a pagamento. pubblicato e fruibile da parte del lettore on line, senza alcun intervento da parte degli operatori della Stampa. Il materiale è automaticamente indicizzazo in modalità full text, la stessa grazie alla quale è poi possibile la ricerca integrale di tutti i materiali disponibili. E’ interessante osservare che sul web si trova, in pratica, la “copia digitale” dell’archivio del pubblicato, che però resta materialmente separata rispetto agli archivi redazionali. Questa soluzione, resa possibile dall’architettura di Hermes, è stata voluta dall’editore per ragioni di sicurezza. Quando il cliente si collega alla versione web, infatti, non ha materialmente la possibilità di entrare, neppure per errore, all’interno dei sistemi redazionali. L’archivio dispone sia dei materiali editoriali in formato testuale che della loro riproduzione in formato PDF, stampabile a richesta dall’utente. Materialmente l’archivio è residente sui server Unisys, ed è sempre il fornitore a provvedere alla manutenzione giornaliera del sistema con un contratto in outsourcing, opportunità oggi assai diffusa anche nel mercato italiano, che ha visto Unisys in prima fila, alcuni anni fa, nella proposta di contratti di “noleggio” tecnologico chiavi in mano, sostitutivi degli investimenti tradizionali in hardware e software.
la navigazione (personal computer e connettività); • mercato, che ha visto la progressiva maturazione di nuovi modelli culturali e l’allargamento del target degli utenti. La vendita dei contenuti testuali dell’archivio storico de La Stampa Il nuovo servizio La Stampa @rchivio affianca ed allarga l’offerta dei servizi on-line di cui i lettori del nostro giornale già dispongono. L’architettura è costituita da una replica dell’archivio digitale centrale che permette la consultazione dei testi da parte del pubblico on-line (le fotografie sono un problema molto pesante dal punto di vista dei diritti e per il momento si è preferito non affrontarlo). Sono disponibili gli articoli dell’edizione nazionale a partire dal 1992 e dei supplementi e delle edizioni provinciali a partire dal 1995. Il servizio sarà a pagamento tramite l’acquisto di “ricariche” di costo variabile dai 10 ai 140€; le ricerche saranno gratuite, mentre si pagheranno gli articoli a un prezzo unitario crescente con il diminuire del valore della ricarica. E’ previsto anche un accesso a tempo, tipicamente adatto a utenti professionali oppure a scuole e biblioteche. Il negozio elettronico attraverso il quale il servizio
@rchivio sarà venduto è lo stesso già utilizzato per la vendita degli altri servizi allestiti dall’Editrice. La piattaforma di e-commerce fu progettata e realizzata nel 2004 per la vendita del servizio Edicol@, il nostro giornale elettronico. La nostra prossima sfida Ciò che abbiamo definitivamente imparato in questi anni è che il nostro business non può più essere monoprodotto. E’ sempre più evidente che dovremo “rassegnarci” ad offrire una “griglia”, una varietà di prodotti digitali e non, che il tempo e il mercato ci indicheranno: al fianco del giornale tradizionale dovrà necessariamente esistere l’e-paper; per chi ha profonde radici nel territorio, potranno/dovranno esistere approfondimenti in audio e in video per dare ai lettori la profondità che non possono trovare sui canali di minore spessore o di dimensione nazionale; le redazioni potranno/dovranno sperimentare l’interazione diretta con i lettori (per la quale gli esperimenti in corso già evidenziano un altissimo potenziale); il giornale su misura (il cosiddetto “daily-me”) dovrà/potrà consolidarsi laddove avrà dimostrato di poter funzionare; le opere multimediali per la didattica, l’edutainment e l’infotainment
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completeranno eventualmente l’offerta. Per decidere la sperimentazione di ognuno di questi servizi, ognuna delle nostre organizzazioni ha dovuto elaborare complicati business-case, ma presto dovremo imparare a considerare un unico business-case per l’insieme di tutti questi servizi. Il pubblico di Internet sta dimostrando che, grazie alla semplicità della fruizione dei diversi tipi di informazione, non esiste un canale o un tipo di informazione che risulti vincente, ma ciò che conta è la fiducia in un brand, nel giornale, nella testata che sa raccontare la notizia con più profondità. Sarà questo, probabilmente, il valore che i lettori cercheranno: un “luogo” dove si è certi di trovare un’informazione di qualità, con tipi diversi di servizi per soddisfare piccole e grandi curiosità. Un giornale che sappia raccontare sotto diverse angolazioni i diversi aspetti di una notizia, di un fatto, di un evento, meglio e più di quanto non sappia e non possa fare una televisione o una radio. Questa è forse la fortuna dei quotidiani... Per ciascuno di noi, a seconda delle decisioni che prenderemo in merito ad ogni nuova opportunità, si
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andrà delineando un modello organizzativo specifico, e per questo mai completamente giusto e mai del tutto sbagliato. Occorrerà saper individuare soluzioni tecniche e organizzative per ottenere il massimo dell’efficienza dalla “macchina delle notizie” che è ogni quotidiano; indipendentemente dal modo in cui le informazioni saranno vendute, sarà importante avere tutti gli strumenti per raccoglierle, organizzarle e distribuirle velocemente e facilmente. Sarà faticoso, ma sarà anche divertente. Ciò che abbiamo definitivamente imparato è che un nuovo modello di informazione è possibile e, a dispetto di quanto poteva apparire nel recente passato, i diversi canali e le diverse organizzazioni redazionali non devono, non possono essere “una contro l’altra armata”, ma devono costituire una ricchezza di risorse diversificate che solo unite e coordinate come un esercito potranno vincere la sfida dei prossimi anni, la nostra vera “guerra”... Luigi Mezzacappa
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Nuovi centri stampa
Niber: centro stampa e “centro di eccellenza” flessografica a Bologna I partecipanti all’edizione 2006 di Ifra Italia hanno avuto l’opportunità di visitare il nuovo centro stampa della Niber alle porte di Bologna dove, da oltre un anno, è stata avviata la stampa del Corriere della Sera su macchine flessografiche. Presso lo stabilimento è entrata in funzione, dopo severi test, la prima unità CtP flexo operante in Italia. C’è voluto poco meno di un anno per costruire il nuovo centro stampa della Niber alle porte di Bologna e per avviare la produzione del Corriere della Sera nel nuovo formato full color. “Una corsa contro il tempo”ricorda Riccardo Beretta, l’imprenditore già proprietario di un altro centro stampa, sempre a Bologna, la Sa.Bo.-“per arrivare all’appuntamento del 15 luglio 2005, giorno dell’inaugurazione stabilito di comune accordo con il gruppo RCS”. 7.500 metri quadrati coperti, 3.700 già attrezzati per le lavorazioni In alto, il capannone della Niber del quotidiano dove si stampa Il Corriere della Sera milanese e con e, a destra, il secondo capannone, spazi disponibili al momento inutilizzato, nelle per nuovi amplia- condizioni nelle quali si trovava tutto il centro stampa al momento in cui menti; un altro sono stati avviati i lavori. capannone a disposizione d’altre eventuali iniziative per un totale complessivo di 12.000 metri quadrati: queste in sintesi sono le dimensioni industriali della nuova Niber di Cadriano, alle porte del capoluogo emiliano. Installazioni tecnologiche d’avanguardia I lavori per la costruzione della Niber sono co-
minciati dopo l’estate del 2004, ed i progettisti hanno dovuto tenere conto sia delle tecnologie che delle configurazioni già scelte, ed ordinate, dall’editore del Corriere della Sera sulla base di un piano nazionale per la costruzione di un network di centri stampa dove produrre la nuova edizione del Corriere in full color. Il polo bolognese era quello destinato ad ospitare le rotative flessografiche Cerutti, le nuovissime S4, scelte nell’ambito di un generale rinnovamento tecnologico per la stampa a colori. “In origine” -ricorda Beretta-“c’erano programmi diversi”, ma alla fine è
prevalsa la tesi di appoggiarsi, a Bologna, a chi aveva maggiore esperienza nella tecnologia flexo, e questo era il gruppo di stabilimenti di Riccardo Beretta, già stampatore del quotidiano la Repubblica che impiega, appunto, macchine prodotte dalla Cerutti di Casale Monferrato. L’azienda ha installato a Bologna le prime due rotative per quotidiani con larghezza due metri e ta-
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Niber: centro stampa e “centro di eccellenza” flessografica a Bologna
Un centro d’eccellenza per la stampa flessografica Le macchine per l’incisione diretta delle lastre sono collegate in linea con le sviluppatrici Napp MacDermid, e tutto l’impianto, una volta a regime nella versione automatica definitiva, sarà identico all’offset. A cambiare, naturalmente, sono i dettagli tecnici, come sottolinea il direttore tecnico dello stabilimento, GiuLa rotativa Cerutti S 4 per la stampa flessografica del Corriere della Sera
Giuseppe Marchetti, direttore tecnico dello stabilimento Niber, accanto al CtP di MacDermid, nella versione semi automatica. Il nuovo modello, a totale automazione, è stato consegnato al centro stampa bolognese poche settimane fa.
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glio settanta centimetri per la stampa del Corriere in doppio sviluppo. Ma questa non è l’unica soluzione di assoluta novità presente nello stabilimento. MacDermid, che fornisce le lastre Napp per la stampa flessografica, ha installato il primo prototipo di computer to plate per tecnologia flexo. Su questa unità, aggiornata via via dalla MacDermid, sono stati effettuati numerosi test per la resa qualitativa globale della lastra fotopolimerica e per quanto riguarda i risultati dell’ incisione ottica. Mentre scriviamo, a fine settembre, è appena stata consegnata la prima unità CtP in versione definitiva, totalmente automatica, i cui test sono in fase di avvio. Il piano di investimenti di RCS prevede la consegna di altre tre unità, per un totale, a regime, di quattro CtP totalmente automatici.
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seppe Marchetti. L’incisione diretta delle lastre flessografiche si svolge in due fasi: una pre-esposizione per attivare il polimero e successivamente la incisione vera e propria, con una testa laser da 8 watt garantita dal produttore per 10.000 ore di funzionamento, circa sei anni di utilizzo. Il tutto con una velocità di produzione di 90 lastre/ora in formato 50*70. La parte più complessa dell’impianto, che non a caso ha richiesto più tempo, è proprio la fase del caricamento automatico delle lastre, dove gli ingegneri della MacDermid hanno dovuto studiare un sistema apposito per non danneggiare il lato del polimero, particolarmente morbido. La Niber, che rappresenta la più recente realizzazione d’impianto flessografico per MacDermid e Cerutti, ha accolto nel giugno scorso, i partecipanti all’edizione 2006 della conferenza internazionale Ifra Italia, nonché alcuni esponenti del gruppo del Daily Mail che ha ordinato all’azienda di Casale le unità S4 e il CtP MacDermid per il nuovo centro stampa nella periferia sud ovest di Londra. La sala spedizione è equipaggiata con una soluzione sviluppata da Ferag, scelta, ancora in questo caso, dai tecnici del gruppo RCS nell’ambito del progetto nazionale. Quattro stacker ed una linea di trasporto con accumulo automatico di emergenza collegano le pieghe della Cerutti alla ribalta per la spedizione del Corriere, che viene stampato nell’ edizione nazionale e in quelle lo-
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Nuovi centri stampa
cali, per ora, di Trento e Bolzano, ma è in grado di coprire eventuali emergenze a Pessano (Mi) e Padova. Niber, assieme al centro stampa San Biagio di Bolzaneto, alle porte di Genova, è l’unico polo del nuovo network RCS dove si stampa solo il Corriere della Sera e non, come si fa in tutti gli altri centri, anche La Gazzetta dello Sport. Alla ricezione dei files in arrivo dalla RCS provvede il sistema Arkitex di Agfa, installato e assistito da G.M.D.E. di Milano. Le informazioni in arrivo sono avviate direttamente alle unità per la fotoformatura senza alcun intervento da parte dello stampatore. Una volta avviato, il ciclo di stampa non richiede alcuno strumento di controllo on line della qualità né alcun tipo di intervento da parte dello stampato-
La sala spedizione Niber, organizzata tenendo conto delle scelte del Gruppo RCS
re sulla macchina, dal momento che la tecnologia flessografica riproduce fedelmente su carta quanto è stato inciso sulla lastra senza necessità di effettuare alcuna delle pre-regolazioni degli ugelli inchiostratori caratteristici della tecnologia offset.
Inchiostri offset e flexo protagonisti al primo TecnoMeeting dell’Asig
TecnoMeeting Asig: si comincia con gli inchiostri. Il prossimo 29 novembre, a Milano, presso la sede della Nuova Same, Via della Giustizia 11, prenderà il via una nuova iniziativa dell’Associazione Stampatori Italiana Giornali, riservata in esclusiva alle sole aziende associate: i TecnoMeeting. Saranno incontri della durata di circa sei ore dove specialisti tecnici del settore quotidiani, direttori e responsabili di produzione in testa, incontreranno i responsabili tecnici e commerciali delle aziende fornitrici d’impianti e materiali di consumo per fare il punto sugli scenari di mercato, sull’evoluzione dei prodotti e su come utilizzare al meglio le soluzioni proposte. E’ un’iniziativa che si colloca accanto ai convegni internazionali, che si confrontano con argomenti e contenuti di carattere più generare, ed i frettolosi incontri negli stand delle fiere, dove il ritmo stressante degli appuntamenti non aiuta il dialogo più approfondito e meditato, obiettivo, questo, dei TecnoMeeting. I contenuti saranno rigorosamente specialistici, ma la cornice, e lo “stile” dell’incontro, quanto più informali possibili A differenza delle altre iniziative dell’Associazione Stampatori, rivolte a tutto il mercato, i TecnoMeeting saranno riservati in esclusiva alle aziende associate ed ai loro invitati, quindi ad un pubblico estremamente selezionato ed attento sia alle metodologie ed agli accorgimenti per impiegare al meglio i prodotti che agli scenari evolutivi delle soluzioni proposte. I fornitori saranno invitati a discrezione degli organizzatori. Il loro ruolo sarà illustrare il punto di vista sugli argomenti e sui quesiti oggetto dei TecnoMeeting e, soprattutto, rispondere alle molte domande che saranno poste da un pubblico di utenti qualificati e, immaginiamo, agguerriti. Il primo TecnoMeeting sarà dedicato agli inchiostri per la stampa offset e flexo. L’agenda di massima, organizzata in sessioni di lavoro, prevede l’approfondimento e la discussione su quanto stanno facendo i produttori per migliorare i prodotti in termini di componenti, nocività, costi e rendere più trasparente la composizione dei pigmenti, sulle prospettive di mercato alla luce del processo di accentramento in corso da alcuni anni e sull’impegno nei confronti della stampa flessografica. I dettagli del primo TecnoMeeting Asig, e l’agenda completa dei lavori, saranno comunicati fra breve a tutte le aziende associate all’Asig.
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Il Centro Stampa Editoriale del gruppo Comin punta ai grandi quotidiani nazionali
Centri stampa full color
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Il prossimo mese di febbraio sarà consegnata presso lo stabilimento di Grisignano di Zocco, alle porte di Vicenza, una nuova rotativa a singola larghezza e doppio sviluppo con quattro torri colore, altamente automatizzata, con una capacità produttiva di 64 pagine tabloid full color. Con questo investimento, e con altri ampliamenti che seguiranno, il Centro Stampa Editoriale del gruppo Comin si candida a polo produttivo per i grandi quotidiani a diffusione nazionale. Il Centro Stampa Editoriale del gruppo Comin investe in una nuova rotativa full color e punta decisamente in direzione del mercato dei grandi quotidiani a diffusione nazionale. Il prossimo mese di febbraio sarà consegnata presso lo stabilimento di Grisignano di Zocco, alle porte di Vicenza, una nuova rotativa Goss Universal 75. E’ una macchina con quattro torri colore, a singola larghezza e doppio sviluppo, con una capacità produttiva di 64 pagine tabloid full color, con giro cilindro 600, e formato massimo stampabile da 48 cm in giù. Si tratta di un salto di qualità notevole, e molto impegnativo, rispetto a quanto installato finora, una Goss Community a 64 pagine di cui 32 a colori, in singolo sviluppo, e una Orient TPH con 56 pagine di cui 24 a colori, sempre per la stampa di testate in formato tabloid. “Una scelta imprenditoriale”-commenta Mirco Comin, Presidente del gruppo di aziende di servizio per l’industria editoriale dislocate fra Grisignano di Zocco e Mestre-“che per noi significa aprire le porte alla stampa full color dei grandi quotidiani a diffusione nazionale”.
impegnativo per il gruppo di aziende della famiglia Comin, è nato, come racconta il fondatore, da una serie di fortunate coincidenze. Lo scorsa estate erano stati completati gli investimenti precedenti, ed il gruppo era pronto per raccogliere nuove opportunità che si fossero presentate. In concomitanza con i campionati del Mondo di calcio in Germania, nel mese di giugno, la testata a diffusione nazionale Libero ha cominciato a stampare a Grisignano le copie per il mercato del Nord Est. Contemporaneamente all’avvio dell’attività, l’editore ha avviato una ricognizione strategica del territorio per capire dove fosse stato più comodo stampare le copie destinate all’area del triveneto. L’indagine ha portato a ritenere la posizione di Grisignano la più conveniente, sia per la vicinanza con Milano che per il posizionamento nei confronti della diffusione nel triveneto. Il resto è storia di poche settimane fa. “L’editore ha deciso di stampare qui. Noi eravamo pronti, ed abbiamo firmato, contemporaneamente all’accordo per Libero, l’ordine per la nuova macchina”.
Coincidenze industriali La decisione di avviare un nuovo investimento, certamente il più prestigioso ed
Il Centro Stampa Editoriale di Grisignano alle porte di Vicenza punta ai grandi quotidiani nazionali
Automazione integrale
La Goss Universal 75 sarà consegnata a febbraio del 2007, ed enterà in funzione una sessantina di giorni dopo. “E’ una macchina con un’automazione molto spinta”- spiega Andrea Comin, Amministratore
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delegato del gruppo e figlio del fondatore. Quattro torri colore con tecnologia shaftless, una capacità di stampa in accumulo di 35.000 copie all’ora in formato tabloid full color, in grado di arrivare a 75.000 in stampa diretta. La nuova macchina è, come si dice per le automobili, “super accessoriata”: registro colore automatico, controllo della banda di carta automatico, pre-setting diretto dai file ed inchiostrazione diretta da pulpito, cambia bobine automatici, lavacaucciù automatico, e cambio da pulpito di tipo di produzione da stampa diretta ad accumulo. Completano la dotazione due uscite, una per il prodotto steso ed una per la terza piega. “Velocità ed automazione sono state per noi una scelta strategica”spiega Andrea Comin. Un centro stampa indipendente, infatti, deve poter offrire ai clienti editori la massima qualità possibile con il maggior contenimento dei costi. A questi obiettivi, ed alla conquista del mercato dei grandi quotidiani a diffusione nazionale, ha puntato l’investimento. L’automazione relativa ai processi di inchiostrazione, dal presetting automatico dal sistema editoriale al controllo da pulpito degli ugelli in fase di produzione, il controllo di registro, la regolazione di banda, sono altrettante soluzioni per ridurre ai minimi termini il rischio di errore umano, e garantire la miglior qualità di stampa possibile in modo costante lungo tutta la tiratura. Altri strumenti di automazione, come il cambiabobine automatico, il lavacaucciù automatico, hanno invece la
Oltre a Libero ed alle tre testate del gruppo E-polis, il Vicenza, il Verona e il Brescia stampate al Centro editoriale di Grisignano, nelle aziende del gruppo si allesticono numerosi inserti e prodotti specializzati, per un totale di 160 testate lavorate.
Mirco Comin, Presidente e fondatore del Centro Stampa Editoriale di Grisignano e delle altre aziende del gruppo con, alle spalle, il figlio Andrea, Amministratore delegato.
funzione di ridurre i tempi morti di produzione. Allo stabilimento di Grisignano si stampano, mensilmente, 160 testate, per un totale di circa 9.000.000 di copie; si incidono 10.000 lastre formato panorama, e si consumano oltre 800 tonnellate di carta. La scelta di introdurre alcuni strumenti di automazione, come il controllo da pulpito del tipo di produzione da stampa diretta ad accumulo, corrisponde alle necessità di un polo di stampa multifunzionale. Automazione significa riduzione al minimo dei tempi di non produzione. “La possibilità di spostare sulla nuova macchina molte lavorazioni riducendo al minimo la durata dei tempi morti per i cambi di formato e d’edizione”spiega il Presidente-“ci darà una grossa mano ed aprirà nuove finestre per poter acquisire nuovi clienti”. A Grisignano si stampa già oggi 22 ore su 24 con due rotative, per complessivi tre turni al giorno per rotativa. La macchina arriverà anche con un software che controlla tutti i parametri per un buon registro, sia durante l’accelerazione della rotativa sia
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Il Centro Stampa Editoriale del gruppo Comin punta ai grandi quotidiani nazionali
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Empowering the Community: a Vienna, Austria, la 14esima edizione della Conferenza internazionale Ifra Al di là della parola stampata Dal 9 al 10 novembre si svolgerà a Vienna la quattordicesima edizione di Beyond the Printed Word – Al di là della parola stampata – il più importante evento internazionale per gli editori dei giornali dedicato ai new media. L’edizione 2006 punterà i riflettori sulle comunità d’utenti on-line: come gestirle, come ottimizzare l’impiego dei motori di ricerca, con quale offerta di pubblicità agli inserzionisti e, soprattutto, con quali contenuti. Empowering the Community – Rafforzare la Comunità – offrirà esperienze industriali, spunti per l’industria della pubblicità on line e realizzazioni editoriali di successo nella gestione dei contenuti della Rete offrendo una rassegna di case histories dall’Europa, dagli Stati Uniti e dell’Asia. I lavori saranno ospitati all’Hotel Hilton di Vienna, Austria, con il seguente programma: Sessione 1: Rafforzare la comunità, dedicata allo sviluppo di siti a servizi di comunità di utenti; Sessione 2: RicercaMania, dedicata all’utilizzo dei motori di ricerca; Sessione 3: Nuovi formati per le notizie, dedicata ai contenuti; Sessione 4: Dedicata alle nuove esperienze nell’offerta di formati di pubblicità on line. Il programma completo della 14esima edizione della Conferenza, una delle iniziative Ifra di maggior successo internazionale, è disponibile, con i moduli d’iscrizione, all’indirizzo: www.ifra.com/beyond.
Centri stampa full color
nella fase di decelerazione. Non sono previsti, alUna rotativa Goss Universal 75 Meno scarti di avmeno per ora, signiviamento, e migliori ficativi ampliamenti offerte commerciali nella sala di spediper gli editori dei pezione, dove stacker e riodici di informazionastro trasportatrice ne e dei free press su della Ferag sono in carta da giornale (ben configurazione essenoltre un centinaio) ziale, ma sufficiente, che già oggi stampaalle dimensioni del no a Grisignano. centro. Quando la nuova Il resto delle launità sarà entrata in vorazioni editoriali è funzione, comincecomunque indirizzato ranno i lavori per ai centri di Mestre, l’ampliamento di una dove il gruppo Comin delle due rotative già dispone di una serie di attive a Grisignano, aziende specializzate la Goss Community. nell’area della prepaSaranno aumenrazione ed in quella tati i gruppi di stampa colore e l’unità, con altre di finissaggio. A Mestre gli editori possono trovare implementazioni, potrà funzionare da back-up della un service editoriale per impaginare la pubblicità o Universal per offrire una garanzia in più agli editori effettuare in outsourcing la preparazione degli inserti nazionali che, per adesso, sono rappresentati da Libero, pubblicitari da inserire nei prodotti di base o nei free il primo grande quotidiano a diffusione nazionale, e press. Sempre a Mestre è possibile cellofanare le dalle tre testate di E-Polis, di Nicola Grauso, stampate testate, così come rilegarle a punto metallico su unità per conto delle Industrie Grafiche Seregni: il Verona, specializzate di Sitma e Müller Martini. È disponibile il Vicenza ed il Brescia. anche una attrezzatura per la stampa a foglio di prodotti commerciali di qualità. Altri investimenti Da questo centro escono lavori finiti per il Gruppo Editoriale Finegil, per Manzoni, per Leggo, per Il Con l’arrivo della nuova rotativa i volumi di pro- Gazzettino e per Il Sole 24 Ore, che affida qui alcune duzione sono destinati ad aumentare. Con i principali lavorazione di numerosi inserti speciali del quotidiano fornitori nazionali è in corso la fase finale della trat- di base e l’allestimento dei prodotti tematici destinati tativa per l’ampliamento del reparto di fotoformatura, a mercati verticali di nicchia, come il Giornale dei dove sono già in funzione due CtP Polaris di Agfa, ed Medici, il Giornale dei trasporti e della logistica, il una linea di punzonatura e piegatura delle lastre della Giornale del territorio e dell’ambiente. 2B, installata dalla G.M.D.E. di Milano. Conclude Mirco Comin-“Stiamo sviluppando un Qualsiasi sia la decisione finale, lo stabilimento centro stampa indipendente a disposizione di tutti gli punta a sviluppare un layout per la fotoformatura editori, che trovano da noi una serie di servizi collatemultiformato. rali di grande efficienza e flessibilità”.
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San Biagio Stampa: crescono le capacità per stampare il full color
Nuovi investimenti
Il centro stampa di Bolzaneto, alle porte di Genova, sviluppa le proprie capacità per la stampa dei quotidiani in full color al servizio sia del Secolo XIX, lo storico quotidiano ligure, sia dei numerosi clienti che puntano sulle capacità dei centri stampa quotidiani per prodotti semi commerciali ad alte tirature e bassi costi. “No. Non ha alcun senso che un impianto indu- foliazione media di 44-48 pagine al giorno, e di estremo striale per la stampa dei giornali resti fermi 18 ore al interesse per gli editori di prodotti non quotidiani che giorno, in attesa del ciclo di produzione notturna”. puntano al full color, con alta qualità e costi competitivi La pensava così Roberto Poli, direttore generale di resi possibile dalle capacità produttive delle macchine San Biagio Stampa alcuni anni, quando in occasione per quotidiani. di un’edizione milanese di Ifra Italia raccontò i progetti, e Un mercato in espanle strategie industriale, del sione centro stampa alle porte del capoluogo ligure: puntare “Perché il full color? decisamente in direzione della Perché è il mercato a spindiversificazione dei prodotti gere decisamente in quella lavorabili, verso un centro direzione” commenta Rostampa multiprodotto. Non ha berto Poli. Dal centro stamcambiato idea lui, e non l’ha pa San Biagio escono quasi cambiata la proprietà, che ha sette milioni di copie al avviato un programma d’inmese grazie ad un mercato vestimenti tecnologici per lo in espansione fatto da edisviluppo di nuove opportunità tori di gratuiti immobiliari, da offrire ad editori di prodotti periodici di informazione non quotidiani che puntino in locale, settimanali speciadirezione del full color di qualizzati ed altre testate in lità in formati con dimensioni formato tabloid che puntano ridotte, con la trasformazione sulla carta da quotidiano per delle torri in bianco e nero in offrire prodotti comunque a torri colore. colori ma a costi oltremodo Dai primi di settembre, la contenuti. Restano fuori capacità di stampa in quadrisolo le testate di comunicromia sulla rotativa per la cazione pubblicitaria per stampa del Secolo XIX, una la grande distribuzione, KBA Express II, è sensibilche amano la carta patinata mente aumentata, passando e che non possono essere da 48 pagine a colori – su un quindi stampati sulla rotaGrazie all’ampliamento delle capacità di stampa full totale di 80 pagine in formato tiva in funzione al centro color il centro ligure può soddisfare la crescente broadsheet – a 64, più che ligure, equipaggiate solo domanda di prodotti semi commerciali su carta da giornale, ad alta tiratura e bassi costi di stampa sufficienti per le esigenze del per cicli di lavorazione quotidiano ligure, che ha una coldset.
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San Biagio Stampa: crescono le capacità per stampare il full color
L’ampliamento della torre colore al centro stampa ligure ha visto impegnato un team misto composto dagli specialisti della casa fornitrice e dai tecnici dello stabilimento.
Roberto Poli, Direttore di San Biagio Stampa di Bolzaneto, alle porte di Genova
Nuovi investimenti
Gli investimenti sviluppati negli anni dall’editore ligure, che è anche proprietario del centro stampa, hanno puntato in direzione di un centro stampa multi prodotto, con anticipo su quella che sarebbe poi diventata una tendenza consolidata. Al centro stampa San Biagio arrivano file Pdf da circa trenta cinque clienti. Per evitare problemi di trasmissione, e dovendo tener conto di livelli tecnologici e know how degli operatori molto diversi fra loro, si è optato per un server FTP da dove le testate in formato digitale vengono prelevate dai tecnici del centro stampa. Se sono in formato tabloid, si effettua l’accoppiamento automatico delle pagine da mandare al reparto di fotoformatura, ma i file in arrivo, dopo la distillazione effettuata dall’editore, non si toccano più. La rotativa dispone di due pieghe, ed i prodotti in formato tabloid possono essere stampati con una foliazione massima di 160 pagine. In prodotti cuciti possono uscire già pronti direttamente dalla rotativa grazie ai dispositivi on line presenti sulla linea di stampa, mentre le altre lavorazioni di legatoria sono affidate all’esterno a centri specializzati. Sulla rotativa di proprietà dell’editore ligure si stampano, oltre al Secolo XIX in full color, le edizioni di Genova, Torino e Firenze di City e l’edizione geno-
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vese di Metro. In una sala contigua, è stata installata la rotativa di proprietà di RCS dove si stampano le copie del Corriere della Sera nel nuovo formato ridotto in full color. “Per adesso quell’impianto è dedicato al quotidiano milanese”- spiega Poli, ma non si possono escludere, per il futuro, accordi con la proprietà genovese, una sorta di comodato d’uso, per ampliare ulteriormente le opportunità da offrire agli editori di prodotti non quotidiani, anche in considerazione del fatto che le pur aumentate capacità produttive si San Biagio sono già state quasi tutte già saturate dalla crescente domanda del mercato. Fotoformatura in alta definizione
A San Biagio Stampa, oltre al server FTP per le testate non quotidiane, sono in funzione due linee di ricezione dedicate ai quotidiani: il “vecchio” Intellinet ed il più recente Arkitex, entrambi di Agfa, ed entrambi installati ed assistiti da G.M.D.E. di Milano. I Ctp sono quattro Polaris XT, ma già si sta pensando ad una quinta unità per ampliare le capacità di produzione del reparto di fotoformatura. Per i lavori commerciali la proprietà ha investito nel nuovo Rip Sublima di Agfa per la stampa in alta definizione a 70 linee.
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TecnoMedia Questo software viene anche utilizzato, con ottimi risultati in termini qualitativi, per i tabloid gratuiti City e Metro, ma si spera possa essere introdotto a breve anche per la stampa del Secolo XIX, visto il sensibile aumento di qualità nelle immagini e la miglior resa globale del colore per la pubblicità, a detta dei tecnici dell centro stampa.
L’impianto di spedizione è efficiente ma essenziale, e tiene conto della scelta dello stabilimento di specializzare i propri servizi sulla stampa, affidando all’esterno eventuali lavorazioni successive.
Spedizione: un impianto essenziale
Nuovi investimenti
Grandi volumi a grande velocità, qualità soddisfacente e costi competitivi grazie alla carta da quotidiano: questa in sintesi è la ricetta proposta agli editori di prodotti commerciali dal centro stampa ligure, che ha clienti che coprono tutta l’area centro settentrionale d’Italia, da Roma a Torino a Milano. L’impianto di spedizione, tarato soprattutto per la produzione dei quotidiani, si è dimostrato efficiente e solido pur nella sua essenzialità. Il fornitore, Müller Martini, ha installato sei stacker e una serie di nastri trasportatori per collegare sia la rotativa dell’editore ligure che quella della RCS, che a Genova ha optato per l’utilizzo dell’impianto Müller Martini. Il sistema lavora testate in formati diversi, dal 35*50 al più classico tabloid 26*36 senza alcuna difficoltà, offrendo tutte le funzione di un robusto, ma essenziale, sistema di trasporto e spedizione, ad un centro che ha comunque optato per la specializzazione nella stampa, affidando altre eventuali lavorazioni in outsourcing. La produzione del Secolo XIX, il quotidiano genovese che da 120 anni è di proprietà della famiglia Perrone, rappresenta oggi il 40% del fatturato di San Biagio Stampa, dove si svolge un ciclo di lavoro che copre quasi 18 ore al giorno. “E’ una quota di maggioranza relativa, ma non as-
soluta” conclude Roberto Poli, ricordando che, quando si avviò l’attività nel nuovo centro genovese, il giornale rappresentava il 100% del fatturato. E’ in questi numeri, e nei successivi investimenti tecnologici, che si concentra la strategia, ed il successo, della diversificazione dei prodotti in un moderno centro stampa multi funzionale.
Importazione automatica dei materiali da server FTP ed e-mail Gli editori e gli stampatori di giornali che hanno la necessità di automatizzare il flusso di lavoro dei materiali in ingresso da file server FTP e da e-mail disporranno fra breve di un nuovo applicativo sviluppato dalla società belga Gradual, con sede a Ghent. Si tratta di PowerSWITCH, la versione più avanzata degli applicativi della famiglia SWITCH, che consente di automatizzare il processo di importazione controllata dei materiali in arrivo da e-mail o da server FTP introducendo sia funzione di indirizzamento all’interno del server che acquisisce i dati, sia funzioni di controllo automatico di qualità sia prevedendo interventi di validazione manuale effettuati da operatori in diversi punti del flusso di lavoro. La versione Power di SWITCH utilizza in modo intensivo i metadati disponibili nei diversi tipi di file in arrivo e può generare identificatori univoci per evitare confusioni di materiali lungo tutto il flusso di lavoro.
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La redazione al centro del nuovo sistema editoriale del Secolo XIX
Sistemi editoriali
Alla fine dello scorso mese di luglio è entrato in produzione il nuovo sistema editoriale del Secolo XIX. 140 posti di lavoro, un’architettura basa su linguaggio XML ed un’integrazione avanzata fra tutte le funzioni editoriali che pone al centro della nuova piattaforma i redattori, in grado di gestire con lo stesso strumento anche il sito web del quotidiano ligure. “La decisione di cambiare il sistema editoriale ri- Interattività, pagine mastro e tolleranze sale agli inizi del 2005”- racconta a TecnoMedia Fabio La scelta, attuata fra le diverse soluzioni disponibili Viviani, responsabile delle tecnologie di prestampa al Secolo XIX, quando si avviarono contatti con quattro sul mercato italiano, ha privilegiato la piattaforma fornitori italiani, con l’obiettivo di avviare la sostituzio- sviluppata in anni recenti da EidosMedia, la software house già fornitrice di alcune importanti testate interne del sistema editoriale in uso al quotidiano ligure. Due gli obiettivi strategici individuati dall’azien- nazionali, il Financial Times ed il francese Le Figarò. da: eliminare le duplicazioni di mansioni e mettere al L’installazione è iniziata lo scorso mese di marzo con centro del sistema i responsabili dei contenuti, cioè i la redazione sportiva, ed è proseguita rapidamente in tutti gli altri settori del giornale. Venti ore di corso ed giornalisti. “L’esperienza realizzata in questi anni”- continua una settimana di avviamento, ovvero sette giorni con Viviani –“ci ha consentito di avere le idee molto chiare un tecnico specializzato in redazione per risolvere tutti sulla direzione verso la quale puntare”, un sistema dove i problemi relativi al “rodaggio” del sistema sono stati tutto ciò che poteva essere semplificato ed automatizza- più che sufficienti in ciascun settore del giornale, e lo to andava effettivamente semplificato ed automatizzato. stesso è avvenuto per le redazioni esterne di ChiavaAnche per questa ragione, si è deciso di rinnovare in ri, Savona, San Remo, Imperia e la Spezia, ultima in ordine di tempo ad toto la piattaforma entrare in produproduttiva, evitando zione con il nuovo di puntare su sucsistema editoriacessive implemenle, a fine luglio; in tazione del sistema totale, 140 nuovi editoriale. posti di lavoro. E non solo: i “La migrazione”responsabili tecnici sottolinea Roberto del Secolo XIX, in Dossi, responsabipiena sintonia con le assistenza EDP l’editore, hanno andi produzione-“ è che deciso di investata radicale: oggi stire in direzione di tutto gira sotto siun sistema integrastema operativo to, con un flusso di Windows, all’inselavoro in grado di gna della maggiogestire contempore semplificazione raneamente sia il possibile delle funprodotto stampato zioni redazionali”. che il sito Internet. 140 nuovi posti di lavoro al Secolo XIX
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Sistemi editoriali
“Il caso delle immagini è esemplare per illustrare la nuova filosofia produttiva”- puntualizza Viviani. Con gli strumenti messi a disposizione dal sistema EidosMedia il giornalista torna ad essere il fulcro della produzione editoriale. E’ infatti il redattore che sceglie l’immagine di corredo ai testi, trascinandola dall’archivio o dalle agenzie on line direttamente in pagina. Binuscan, software specializzato nella normalizzazione delle immagini all’interno dei flussi di lavoro, si incarica di effettuare in automatico le correzione ai livelli ed alle curve della fotografia in funzione dei profili finali di stampa, lasciando al redattore le sole funzioni editoriali di scelta e taglio relativamente ai contenuti da veicolare ai lettori. Salvo eventuali interventi in manuale da effettuarsi in tipografia, tutta la lavorazione avviene in modo interattivo ed è gestita dal redattore con la assoluta certezza della migliore qualità stampabile possibile in quadricromia sulle macchine del centro stampa di Bolzaneto. Il sistema editoriale di EidosMedia è andato subito in produzione sia per il prodotto stampato che per il sito web, che offre, fra gli altri servizi, la distribuzione del giornale a pagamento, sia in formato testo che in PDF. Il Secolo XIX va in linea alle sei del mattino, e viene generato, nella versione web, parallelamente alla versione per la stampa in rotativa, grazie all’architettura impiegata da EidosMedia, che utilizza XML per l’editoria e PDF per la grafica.
Roberto Dossi, responsabile assistenza Edp di produzione
Fabio Viviani, direttore tecnico del quotidiano genovese il Secolo XIX
Xsmile, il modulo per la costruzione e la gestione della gabbia grafica, è lo strumento utilizzato per disegnare le pagine delle edizioni quotidiane del giornale ligure. L’ufficio tecnico della concessionaria di pubblicità locale Publirama imposta, di concerto con la concessionaria nazionale PK, la foliazione giornaliera con i carichi di pubblicità bloccati. In redazione si provvede quindi a preparare il contenitore grafico delle singole pagine attraverso l’impiego di “pagine mastro” che vengono trascinate nella gabbia principale e sono immediatamente pronte all’uso. Ce ne sono circa cinquecento disponibili, e ciascuna si porta dietro tutte le istruzioni grafiche collegate a quell’ingombro particolare, dai font ai fondini dei riquadri. Tutte le forme grafiche, che coprono in pratica la totalità delle possibili scelte redazionali, sono catalogate e fra loro combinabili in nuove soluzioni. Grazie al motore grafico basato su XML, Méthode può agganciare sezioni redazionali particolari, come gli sport minori, che vengono inviate da service esterni in formati prestabiliti, come il PDF, ed agganciate alla gabbia grafica come se fossero altrettanti “oggetti”. Questa flessibilità e semplificazione all’interno del flusso lavorativo consente ai redattori di provvedere direttamente a semplici modifiche di geometrie in corso d’opera. Le modifiche più sostanziali vengono invece affidate ai tecnici di redazione. Al fornitore è stato posto un obiettivo preciso: semplificare al massimo tutte le modalità di intervento sulla gabbia grafica e sulle geometrie, lasciando poi all’editore di scegliere a chi affidare questi compiti nell’ambito dell’organizzazione produttiva. “Nel sistema editoriale installato”- precisa Vi-
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La redazione al centro del nuovo sistema editoriale del Secolo XIX
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nell’archivio digitale dove è stato riportato tutto il pregresso già disponibile in formato elettronico e dove vengono memorizzate le edizioni del giornale prodotte con il nuovo sistema editoriale. “Tutto è disponibile immediatamente ed in modo assolutamente interattiRedazioni esterne ed altri vantaggi del flusso vo”- conclude Viviani; in EidosMedia si ritrovano tutti di lavoro gli strumenti di uso comune riorganizzati all’interno di una interfaccia semplificata. Tutta l’attività svolta dai redattori è agganciata Sempre in automatico avviene la preparazione dei a strumenti interattivi per il controllo in tempo reale file da avviare all’uscita del sistema. Man mano che dell’avanzamento dei lavoro del prodotto quotidiano. le pagine sono chiuse in redazione vengono generati i Le informazioni viaggiano attraverso un meccanismo PDF ottimizzati per la stampa sulle rotative del Centro chiamato notification, reso ancora più potente dall’ar- stampa di Bolzaneto, ed in parallelo vengono rilasciati chitettura del sistema, che vede tutte le componenti altri files in diverse risoluzioni a seconda della destidel giornale come un unico oggetto redazionale in- nazione finale: web, archivio, con un passaggio in tegrato. In questo ambiente di lavoro, un giornalista funzione dei diversi oggetti – testo, immagini, graficapuò essere avvisato dell’arrivo dalle agenzie di nuove da archiviare separatamente, ed altre risoluzioni per notizie di sua stretta l’invio del quoticompetenza, con le Circa 500 pagine mastro memorizzate nel sistema consentono di fare fronte diano al servizio a praticamente qualsiasi esigenza editoriale quali aggiornare il internazionale lavoro. Il data base newsstand.com, ad oggetti multimedove il giornale diali dispone di struligure è inglobato menti di ricerca molto in un reader propotenti, e configuraprietario ed offerbili dall’utente, per to, accanto ad altre “monitorare” queste prestigiose testate informazioni in linea. internazionali, al Un altro vantaggio costo di 2 Euro in offerto al Secolo XIX questo particolare dal nuove sistema formato digitale, editoriale è la geun servizio alterstione molto evoluta nativo rispetto a dei metadati; i campi quello offerto traIPTC delle fotografie mite il sitowww. in arrivo dalle agensecoloxix.it. Il lazie sono prelevati ed voro di archiviaarchiviati in modo del zione dei materiali tutto automatico. in un database che, I redattori esterni per il momento, del quotidiano ligure lavorano in remoto ma vedono le non offerto al pubblico, è completato da un’indicizpagine di loro competenza, che risiedono all’interno del zazione manuale che viene effettuata dagli archivisti sistema nella sede centrale, come se fossero fisicamente della testata grazie, ancora una volta, alla flessibilità presenti nei loro personal computer; tutti i giornalisti ed alla efficacia nella gestione dei metadati degli si possono collegare al web dall’interno di Méthode, e “oggetti redazionali” offerta dalla nuova piattaforma sempre da questo ambiente possono effettuare ricerche installata.
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viani-“esistono strumenti molto potenti, denominati tolleranze”. Sono algoritmi che provvedono ad “aggiustare” titoli e testi negli appositi spazi, con regole predeterminate in funzione del progetto grafico.
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Consegne rapide ed automazione: le ragioni del successo di Goss L’aumento della richiesta per la stampa full color e la riduzione dei formati dei giornali italiani ha dato, nello scorso triennio, slancio allo crescita di nuovi centri stampa ed all’ampliamento di quelli già esistenti. TecnoMedia continua ad ascoltare la voce dei più importanti fornitori nazionali ed internazionali dell’industria dei quotidiani, per valutare con loro lo stato dell’arte della tecnologia ed ascoltare le previsioni sull’evoluzione delle soluzioni nei prossimi anni. In questo numero della pubblicazione incontriamo Eric Normand, Vice Presidente Senior e Direttore Generale dello stabilimento Goss di Nantes, diretto responsabile dello sviluppo di Goss Uniliner e coinvolto attivamente nella progettazione di Goss Universal.
Interviste
TecnoMedia (TM) – I notevoli investimenti del mercato italiano nella costruzione di nuovi centri stampa full color e nell’ampliamento di molte linee di stampa verso la quadricromia sono state un’opportunità anche per Goss ? Eric Normand, Goss (EN) – Sì, certamente. La richiesta di linee rotative full color ha rappresentato una formidabile opportunità per Goss. Penso ai quotidiani, come per esempio l’Avvenire, che sono transitati di colpo dal bianco e nero al colore, e ad altri che hanno deciso di proporre agli inserzionisti pubblicitari la possibilità di stampare annunci a colori in ogni pagina: l’Italia sta attraversando un momento di straordinaria evoluzione editoriale. TM- E per Goss il nostro Paese è di grande importanza… EN- L’Italia è per noi il primo Paese nell’Unione Europea con oltre 600 unità di stampa installate. Se anche la Turchia, con i suoi giornali tutti a colori, entrasse a fare parte della UE, l’Italia rimarrebbe comunque il primo Paese per numero di installazioni. TM- E quali soluzioni hanno avuto maggior successo da noi ? EN- Direi l’Universal 45 e l’Universal 50. TM- Per quali ragioni? EN- La stampa è un’attività industriale non necessariamente collegata all’editoria, e l’Italia è stato uno dei primi mercati a separare con decisione le attività
editoriali da quelle della stampa industriale. Il business della stampa dipende in massima parte dalle società che investono in pubblicità, e fare previsioni è sempre molto difficile. Lo stampatore, pertanto, investe con decisione sulle macchine dopo aver chiuso il contratto di stampa. Le soluzioni della gamma Universal offrono allo stampatore un’enorme flessibilità, e quando si esaurisce un contratto di stampa è possibile, sulla stessa unità, produrre altre testate. Non sottovaluterei l’argomento relativo ai tempi di consegna. Goss è molto veloce, e competitiva, nella consegna di queste unità, ed i tempi di reazione del fornitore possono fare la differenza in parecchi contratti di fornitura di servizi di stampa per l’industria dei quotidiani. Per la Universal 50 e 75, leader di mercato nelle macchine a singola larghezza, il time-to-market in Nantes va da 8 a 12 mesi TM- La separazione fra attività editoriali e di stampa è un’opportunità per voi ? EN- Per noi certamente, ma direi per tutti. La crescita numerica dei centri stampa, conseguenza della separazione delle attività, è certamente un vantaggio per noi fornitori, perché possiamo vendere più macchine per la stampa. Ma è un vantaggio anche per l’editore che, con una maggiore concorrenza, può spuntare prezzi migliori. Lo stampatore, a sua volta, può contare su un numero maggiore di editori propensi ad affidare all’esterno le commesse per la stampa industriale. TM- In che direzione va lo sviluppo della tecno-
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Consegne rapide ed automazione: le ragioni del successo di Goss
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Ifra - News in Printing 2006 Come cambia l’industria della stampa Il 21 e 22 Novembre prossimi, a Francoforte, si svolgerà la Conferenza annuale dell’Ifra dedicata all’industria della stampa dei giornali. News in Printing 2006 è l’iniziativa internazionale più prestigiosa di Ifra per essere aggiornati sui grandi trend di mercato e sull’evoluzione dell’organizzazione industriale. L’agenda dei lavori, ancora in via di completamento, porterà in primo piano l’automazione dei processi produttivi, raccogliendo le esperienze più significative maturate in Olanda, Svizzera, Belgio ed altri Paesi europei. Altro argomento in programma è la progressiva “apertura” degli stabilimenti per la stampa dei giornali ai prodotti semi commerciali che puntano su grandi tirature e su un ampio impiego del colore per la comunicazione pubblicitaria, un trend, questo, sempre più consolidato anche in Italia. I moduli per la partecipazione, ed il programma aggiornato di News in Printing 2006 sono, come di consueto, disponibili on line nel sito Ifra all’indirizzo: www.ifra.com/events.
Interviste
logia di stampa della Goss ? TM – Sono anche il risultato dell’integrazione EN – A differenza di altri costruttori, noi abbiamo fra tecnologie Goss e Heidelberg successive deciso di non fare la corsa dietro alla velocità di produ- all’acquisizione ? zione delle macchine. I volumi attuali di tiratura oraria, EN – Per quanto riguarda l’acquisizione di anche per testate full color con grande foliazione, Heidelberg, le tecnologie sviluppate per i quotidiani sembrano più che adeguati alle richieste del mercato, sono state attentamente verificate dai nostri ingegneri, non solo in Italia ma anche in altri Paesi e continenti. e si è deciso di integrare quanto effettivamente serviva. Piuttosto, la Goss Il sistema di Eric Normand, Vice Presidente Senior e Direttore Generale punta ad ottimizcaricamento dello stabilimento Goss di Nantes, Francia zare, riducendoli al semi-automatico minimo, i “tempi delle lastre morti” lungo il ciclo utilizzato su di stampa, un valore molte nostre aggiunto particolarunità di stampa mente significativo di quotidiani per gli imprenditoriè derivato da stampatori che offroHeidelberg. Il no i loro servizi agli nostro sistema di editori. inchiostrazione digitale, DigiRail, TM- Sta parlanè stato applicato do dell’automazione sulle loro unità nelle macchine per commerciali. la stampa ? EN – Sì. Goss si TM – E per sta sempre più coni rulli da stamcentrando sui sistemi pa ? di automazione che, EN - Le sofra le altre funzioluzioni offerte da ni, hanno quella di Goss andavano, “accorciare” i tempi di non produzione. Sistemi di e vanno, benissimo ai nostri clienti. Il mercato ha pulitura automatica, sistemi di caricamento, pre-setting dimostrato di non vedere i benefici della tecnologia degli inchiostri, sono alcuni dei “dettagli” tecnologici gapless sviluppata da Heidelberg. Semplicemente, quei apprezzati dai nostri clienti stampatori. In una parola, rulli non sono richiesti, e noi non li abbiamo integrati Goss offre flessibilità prima di tutto. nella nostra offerta.
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Il quotidiano, un mezzo “antico” che non cessa di rinnovarsi
Editoria italiana
I dati raccolti nel Rapporto 2005-2006 sull’industria italiana dei quotidiani , realizzato da ASIG Service per l’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione e di cui presentiamo in queste pagine alcune anticipazioni, disegnano un profilo sostanzialmente positivo dell’editoria quotidiana italiana, che nell’ultimo biennio è stata caratterizzata da tre fenomeni: il grande successo dei prodotti collaterali, i massicci investimenti in direzione del full color, l’affermazione della free press come di un mezzo complementare e non concorrenziale rispetto ai quotidiani tradizionali. Il biennio 2005-2006 è stato caratterizzato per l’industria dei quotidiani, da un andamento formalmente positivo: i bilanci sono stati in utile, grazie soprattutto alle vendite abbinate dei collaterali che hanno consentito di ovviare ad una vendita ormai cronicamente al di sotto dei sei milioni di copie giornaliere, e ad un mercato pubblicitario cresciuto a ritmi non certo entusiasmanti. Ma accanto alla soddisfazione per i positivi risultati messi a segno e per la vitalità che, nonostante tutto, questo “vecchio” mezzo di comunicazione continua a mostrare, si è fatta strada una inquietudine di fondo per un futuro che, più che cupo, si intravede nebuloso e di difficile interpretazione. E così, accanto alle tradizionali difficoltà di un mercato pubblicitario asimmetrico, di una struttura distributiva troppo rigida, di una scarsa propensione degli italiani alla lettura dei quotidiani, si sono affacciati dubbi su quali siano i prodotti e i servizi di informazione destinati ad essere vincenti nel prossimo futuro, in un contesto caratterizzato da una sempre maggiore immersione nel mondo digitale. Quali, in estrema sintesi, i modelli di business che l’industria editoriale deve adottare per poter mantenere e, se possibile, accrescere le proprie quote di mercato? Concentrarsi sulla propria attività tradizionale o esplorare nuovi, e rischiosi, business, come - solo per fare un esempio - la televisione digitale? Questo rapporto non ha certo la pretesa di suggerire una strada da percorrere piuttosto che un’altra, ma si limita a segnalare, alle parti che costituiscono l’Osservatorio, alcuni trend che emergono dalla raccolta e dall’analisi dei dati di settore. Sta alle parti,
ciascuna sulla base dei propri interessi e delle proprie necessità, interpretare questi dati e queste tendenze ed utilizzarli come supporto conoscitivo per la propria attività decisionale. I trend in atto, dicevamo. In estrema sintesi, questo biennio ci ha consegnato tre macro-tendenze da analizzare e sulle quali riflettere: • il grande successo delle vendite dei prodotti cosiddetti “collaterali”, oggi in parte ridimensionato ma che per circa un biennio ha consentito alle aziende editoriali di incrementare in misura significativa i ricavi da vendite e di sopperire in tal modo alla limitata crescita degli introiti pubblicitari; • Gli ingenti investimenti effettuati in direzione della stampa a colori, che negli ultimi cinque anni hanno cambiato a 360° il panorama degli stabilimenti di stampa, fornendo alle imprese nuovi strumenti per migliorare l’appeal del prodotto e la capacità di competere nella difficile battaglia per accrescere le quote di mercato pubblicitario; • Il consolidamento del fenomeno della free-press, consolidatasi intorno ai due milioni di copie di tirature giornaliere e dove ai prodotti nazionali cominciano ad affiancarsi testate locali ed iniziative editoriali, appena avviate, non assimilabili né ai tradizionali quotidiani né alle testate gratuite. I “collaterali” Il fenomeno delle vendite abbinate al quotidiano di altrri prodotti editoriali ha prodotto risultati al di là di ogni aspettativa e ha consentito di consolidare e
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TecnoMedia
Il quotidiano, un mezzo “antico” che non cessa di rinnovarsi
Tiratura e diffusione media giornaliera 2003-2006 8.062.838 7.991.226 7.984.681
rafforzare i bilanci delle imprese editoriali e di affrontare con maggiore forza le croniche difficoltà di un mercato della lettura che non cresce quanto a dimensioni, e di una crescita pubblicitaria insufficiente. Il 5.710.860 5.745.125 successo delle iniziative 5.739.380 5.851.714 di vendita abbinata ha dimostrato la forza del brand dei quotidiani e tiratura la capacità di attrarre consumatori anche non molto propensi all’acqui2003 diffusione sto del giornale. Il punto 2004 2005 cruciale è rappresentato 2006* tuttavia dalla capacità che *stime su un campione di 54 testate nel periodo gennaio-agosto hanno queste iniziative Elaborazione ASIG Service su dati FIEG di lasciare dietro di sé un pacchetto di nuovi lettori fedeli: il rischio è che queste iniziative, se non sono che l’imponente capacità di stampa a colori disponibile inserite in un marketing mix ben calibrato, creino un venga sfruttata in tutto il suo potenziale. La saturazione pubblico di lettori ondivaghi, che transumano da una degli impianti costituisce certamente, dal punto di vista pubblicazione ad un altra a seconda dell’abbinato o produttivo, la sfida più importante che il settore si trova del gadget che offrono. ad affrontare. Il mercato richiede sempre più stampati a colori su carta di bassa grammatura: si pensi alle broIl full color chure degli ipermercati o dei centri commerciali. Per servire questi clienti e fronteggiare la concorrenza di I massicci investimenti effettuati dalle società società da sempre orientate a questi mercati occorrerà editrici e stampatrici di quotidiani negli ultimi anni, ripensare a fondo i modelli organizzativi e i flussi di che hanno messo il nostro Paese all’avanguardia lavoro, e qualora necessario adeguare anche i modelli quanto a capacità di stampa in quadricromia, devono di relazioni industriali. adesso cominciare a dare il loro “ritorno” in termini economici e di quote di mercato pubblicitario. I pri- La free press mi segnali sono certo incoraggianti: i dati contenuti in questa ricerca sembrano suggerire che il mercato Ogni giorno nel nostro Paese vanno in circolazione degli investitori, soprattutto a livello nazionale, ha circa due milioni di copie di quotidiani gratuiti: è un accolto positivamente la novità: in appena due anni, fenomeno troppo importante perché si faccia finta di dal 2004 al 2006, gli annunci pubblicitari a colori sono non vederlo o lo si sottovaluti. Quasi tutti i grandi cresciuti ad un ritmo del 30% annuo, ed il relativo editori si cimentano o stanno per cimentarsi in questo fatturato di oltre il 20%, sempre su base annua. Certo, mercato, e non mancano anche interessanti iniziative non mancano i punti critici che occorre affrontare per di carattere locale o network di quotidiani gratuiti. In poter liberare a pieno le potenzialità degli investimenti appendice a questo rapporto, abbiamo ritenuto utile realizzati. In primo luogo i dati suggeriscono che a raccogliere alcuni dati significativi sull’evoluzione del livello locale la novità non è stata ancora ben assimilata fenomeno in Italia e all’estero. Accanto alla free-press, il nostro Paese sta assied apprezzata, come dimostra il fatto che i prezzi di vendita degli annunci a colori sono pressoché identici stendo in questi mesi alla nascita di una nuova catena a quelli in bianco e nero, laddove a livello nazionale di giornali, non del tutto assimilabili alla free-press il differenziale è superiore al 50 per cento. In secondo ma nemmeno alla stampa tradizionale, che utilizza luogo, ed è la considerazione più importante, occorre modalità organizzative, produttive e distributive nuove
Editoria italiana
7.831.401
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TecnoMedia
Fatturato pubblicitario 2004
nel panorama editoriale. Abbiamo ritenuto prematura per il momento una analisi puntuale del fenomeno, in considerazione del fatto che questa iniziativa non si è ancora pienamente consolidata, ma è opportuno segnalarlo perché testimonianza di una ricerca di nuove soluzioni editoriali che potrebbero allargare ulteriormente la platea dei lettori di quotidiani, come sembrano indicare i primi dati ufficiosi sulle tirature di questo network di quotidiani, stimate (fine ottobre 2006) intorno alle ottocentomila copie giornaliere. Come di consueto, riportiamo a seguire i dati più significativi che emergono dal Rapporto di quest’anno, rimandando alla lettura del Rapporto nei suoi capitoli per una analisi più dettagliata.
nazionale a colori 35%
locale b/n 27%
nazionale b/n 27%
locale a colori 11%
Fatturato pubblicitario 2005
nazionale a colori 40%
locale b/n 24%
Editoria italiana
Prodotto e mercato editoriale Dopo un 2005 sostanzialmente in linea con l’anno precedente, il 2006 sembra destinato a chiudersi con una crescita della diffusione nell’ordine del 2%, intorno ai 5,8 milioni di copie ogni giorno al netto dei quotidiani gratuiti. A conferma di questa evoluzione moderatamente positiva del mercato vengono i dati Audipress sulla lettura, che indicano nel 42,6% della popolazione adulta la percentuale che legge il giornale tutti i giorni, contro il 41,7% di un anno prima. E’ presto per dirlo, ma è lecito pensare che a questo incremento abbiano contribuito le iniziative di marketing e le vendite abbinate di altri prodotti editoriali al quotidiano. Naturalmente rimangono tutte le difficoltà e le strozzature del mercato sulle quali tante volte ci si è soffermati anche nelle precedenti edizioni di questo rapporto: la rete distributiva, l’insufficiente apporto degli abbonamenti, l’arretratezza economica di molte regioni del meridione che si traduce in uno scarso consumo di prodotti culturali, la modesta propensione alla lettura di larghe fasce della popolazione: tutti fattori che, in assenza di politiche attive di promozione del consumo di prodotti editoriali, sono destinati a far sentire il loro peso ancora a lungo. Andamento economico delle imprese Il buon andamento dei bilanci negli ultimi anni è stato trainato in prevalenza dalle vendite in edicola:
nazionale b/n 22%
locale a colori 14%
Fatturato pubblicitario 2006 (1° semestre)
locale b/n 22%
nazionale a colori 48%
nazionale b/n 15% locale a colori 15%
Dati Osservatorio FCP-FIEG
mentre infatti tra il 2002 e il 2004 i ricavi pubblicitari sono diminuiti del 4,5%, i ricavi da vendite sono cresciuti di un eccezionale 42%, da 1,2 a 1,7 miliardi di euro, e anche il 2005, per il quale non disponiamo di dati definitivi, si annuncia molto positivo. Per quanto riguarda le prospettive nel futuro a breve, quelle relative alla vendita sono legate alla “tenuta” del fenomeno delle vendite collaterali, che però tra il 2005 e il 2006 ha cominciato a mostrare qualche rallentamento, mentre la pubblicità appare in limitata
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Il quotidiano, un mezzo “antico” che non cessa di rinnovarsi
crescita, poco al di sopra dei livelli dell’inflazione.
Retribuzioni
Occupazione
La retribuzione media ha raggiunto nel 2005 i 39.700 euro lordi annui, in crescita dello 0,25% sul 2004 al netto dell’inflazione, per effetto di un incremento del 2,8% della retribuzione ordinaria e di una contrazione del 10% della retribuzione straordinaria.
4.259
4.324
4.373
4.473 3.036
4.715 3.114 2005
4.953 3.150 2004
5.017 3.285 2003
2002
3.352
3.505
Editoria italiana
Le 223 copie medie di quotidiano prodotte per ogni ora di lavoro poligrafico rappresentano una crescita del 4,2% rispetto al 2004; in calo viceversa, del 2,4%, il numero di pagine prodotte, dal momento che la foliazione media è scesa da quasi 50 pagine per copia a poco meno di 47 pagine per copia. Nel 1982 il costo del lavoro poligrafico superava il 40% dei ricavi totali, ed i giornali perdevano 30 lire per ogni copia di giornale stampata. Nel 2005, il rapporto costo del lavoro-ricavi totali si è ridotto all’11%.
5.257
5.455
5.533 3.495
2001
3.782
3.698 2000
6.229
5.917 5.818
4.003
impiegati
1999
1997
Produttività
Andamento occupazionale poligrafici 1990-2005
1998
1995
operai
1996
1993
1994
1992
1990
1991
5.900 5.693 5.453 5.084 6.557 4.768 6.630 4.379 6.414
Il 2005 si è concluso con un saldo occupazionale negativo di 143 unità, che portano il totale dei poligrafici poco al di sotto delle 7.300 unità. Sono diminuiti in maniera netta gli addetti inquadrati ai livelli più bassi della scala parametrale, mentre sono cresciuti, sia in peso percentuale che in valore assoluto, gli addetti inquadrati ai livelli compresi tra il sesto e il nono, dove si concentra ormai il 72% della popolazione poligrafica. È aumentata sensibilmente l’età media degli addetti, che supera ormai i 43 anni di età, e l’anzianità media di servizio è salita a quindici anni e sei mesi. I dati indicano inoltre come nella grande maggioranza dei casi l’ingresso nel settore non avvenga più dai livelli più bassi: il 70% dei neo-assunti nel 2005 sono entrati direttamente ai livelli compresi tra il quarto ed il sesto
Elaborazione ASIG Service su dati “Fondo Casella”
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TecnoMedia
Un futuro sul Web per gli archivi dei quotidiani?
Internet marketing
Il nuovo servizio “News Archivi” lanciato da Google rappresenta un buon esempio di crossmedia tra web e carta stampata. Continua intanto il dibattito sul futuro della carta stampata, tra grida di allarme e segnali positivi.
Duecento anni di articoli dei maggiori quotidiani statunitensi a disposizione su Google
Google ha inaugurato a settembre il servizio “News Archive”, per permettere la ricerca di informazioni all’interno degli archivi storici di alcuni quotidiani statunitensi, a partire dal 1800. L’accordo, siglato anche con editori internazionali, per l’Italia è stata riscontrata la presenza de Il Giornale, Panorama, Quotidiano Nazionale, Il Giorno, annovera tra le principali testate statunitensi Time, Wall Street Journal, New York Times, Guardian and Washington Post, e tra i principali aggregatori di contenuti Factiva, LexisNexis, Thomson Gale e HighBeam Research. Gli articoli, alcuni dei quali non erano reperibili in precedenza tramite i motori di ricerca, sono ora consultabili full-text sia gratuitamente sia a pagamento; in questo caso il contenuto non è presente direttamente su Google ma occorre collegarsi al sito del fornitore di contenuti che ospita gli articoli, e qui effettuare il pagamento per avere accesso alle informazioni. Mentre Time offre gratuitamente l’accesso ai suoi archivi (300.000 articoli a partire dal 1923), altre pubblicazioni tra cui New York Times e Washington Post hanno scelto la soluzione a pagamento, per cui si viene indirizzati ai rispettivi siti per acquistare i singoli articoli. Il management di Google afferma che il nuovo servizio non è stato studiato per generare direttamente introiti. Google non si presenta quindi sul mercato, almeno per il momento, come competitor per i suoi partner in questi servizi, ma piuttosto come organizzatore e generatore di traffico; i fornitori di contenuti e gli aggregatori che non sono ancora inclusi nell’accordo possono contattare Google per entrare a farne parte.
Il servizio di archivi si affianca a quello già attivo da tempo di Google News (http://news.google.com), che raccoglie “storie” da più di 4.500 fonti di notizie in inglese in tutto il mondo e le organizza automaticamente in modo da presentare prima quelle più rilevanti, con un aggiornamento ogni 15 minuti e link diretto ai siti che riportano la notizia. Un approfondimento storico e di attualità presto disponibile non solo in inglese I risultati della ricerca di News Archives vengono proposti sia nella nuova sezione appositamente allestita (http://news.google.com/archivesearch/) sia come risultato di ricerche con il servizioGoogle News o ricerche di tipo generale su Google, se la richiesta contiene riferimenti a notizie storiche contenute negli archivi. Anurag Acharya, responsabile del nuovo servizio News Archivi di Google, riferisce che il criterio scelto è quello di raggruppare articoli correlatati in un determinato periodo temporale, e di presentarli secondo un criterio basato sulla rilevanza, senza privilegiare il materiale a pagamento rispetto a quello gratuito. Da segnalare l’organizzazione della parte sinistra dello schermo, che si presenta come aiuto per approfondire un determinato periodo storico: una freccia blu segnala un periodo o un avvenimento particolarmente significativo, ed è possibile seguire un avvenimento nella sua intera evoluzione o limitarlo a un determinato periodo. Anche se l’interfaccia per il momento è soltanto in inglese, sono già presenti molti contenuti in altre lingue ed è già allo studio un progetto per rendere fruibile il servizio nelle diverse lingue.
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Un futuro sul Web per gli archivi dei quotidiani?
Secondo una ricerca pubblicata nel mese di agosto da Pandemia, i cui risultati sono consultabili all’indirizzo http://www.pandemia.info/2006/08/08/i_quotidiani_italiani_e_intern.html, i giornali italiani presentano bassa adozione delle opportunità del nuovo web, quasi a considerare ancora oggi Internet, a più di dieci anni dal suo avvento, quale un concorrente e non un mezzo complementare alla versione su carta delle proprie edizioni. Questi i risultati della ricerca, condotta sui siti web dei primi 50 quotidiani italiani per copie vendute: • 19 dei primi 50 giornali italiani richiedono una registrazione obbligatoria dell’utente, spesso a pagamento, per l’accesso al sito web del giornale; • Il feed RSS è lo strumento più diffuso con 13 testate che li rendono disponibili; • Nessuna sito web permette al lettore di aggiungere un commento nella stessa pagina dell’articolo; • 12 giornali offrono un forum quale mezzo con il quale il lettore può interagire con la redazione e con gli altri lettori; • 8 siti web includono, insieme alle notizie, alcuni blog curati da giornalisti, ognuno con la possibilità di inserire commenti da parte del lettore; • L’offerta multimediale è particolarmente povera con 8 siti dotati di un’offerta di filmati video e solo 3 di contenuti in modalità podcast; • Le prime 10 testate distaccano le ultime 10 su tutti i parametri; l’unico in cui prevalgono le ultime è la richiesta di registrazione per l’accesso; • Tra le ultime 10 testate, gli unici due servizi offerti, soltanto da un sito web, sono i feed RSS e la possibilità di salvare le notizie tra i propri preferiti.
Per inciso, la nuova iniziativa ha avuto grande risalto ed è stata accolta in modo sostanzialmente positivo, ma in contemporanea arriva la presa di distanza da Google da parte della comunità internazionale degli hacker. Dopo averla fino ad oggi acclamato come un mito, ora infatti accusano la Società di utilizzare i dati sui comportamenti degli utenti per ricavarne informazioni sui loro gusti, gli stili, le abitudini, per poi usarli per sé o rivenderli a terzi, invadendo in questo la “privacy della collettività”. Integrazione tra web e carta stampata nel segno della convergenza Tornando al servizio di News Archives, Vittorio Zambardino nel suo blog “Scene digitali” commenta come questa iniziativa di Google aumenti l’integrazione tra il web e i giornali, che avevano finora tenuto lontani i loro archivi dalla possibilità di un’indicizzazione così a vasto raggio. Google compie quindi un passo importante tra l’integrazione della sua tecnologia con quella dei giornali, una volta tanto non in forma conflittuale ma nel senso di una positiva collaborazione a favore dei lettori: un passo in avanti dunque verso quel “media integrale” che dovrebbe permettere una fruizione innovativa dell’informazione tramite diversi canali. Ci sono anche altre iniziative “crossmedia” da segnalare nel panorama editoriale degli ultimi mesi: ad esempio L’Espresso ha lanciato “Ultimo minuto”, un quotidiano gratuito da stampare attraverso il sito web di Repubblica, previo accreditamento, sulla falsariga dell’iniziativa spagnola di El Pais e di quella britannica di The Guardian.
Internet marketing
Quotidiani italiani e web: si può fare di più...
Eppure c’è sempre chi prevede la fine dei giornali su carta
Negli ultimi due decenni sono state molte le voci, anche autorevoli, che hanno preconizzato un rapido declino della carta stampata a favore di altri media, ma sono state ad oggi smentite dai fatti: anche se non propriamente florida, l’industria editoriale continua la sua strada plurisecolare. Un articolo dell’Economist del 24 agosto riporta però uno scenario allarmante. Siamo nel 2043, negli Stati Uniti. Un lettore sfinito acquista l’ultima copia di un giornale su carta. L’Economist dedica alla morte del quotidiano la copertina e un lungo articolo, lanciando un preoccupante grido di allarme: nei prossimi decenni la diffusione della carta stampata e’ destinata a crollare sotto i colpi di internet e del disinteresse dei lettori. Il 2043 è destinato quindi a diventare l’anno della scomparsa dei giornali in America, secondo il libro di Philip Meyer “The vanishing newspaper” citato dall’Economist. L’Economist riferisce che la crisi dei giornali è già una realtà: la loro diffusione è ormai da decenni in costante calo in Europa occidentale e negli Stati Uniti e le persone che lavorano nel settore in quel Paese sono diminuite del 18% tra il 1990 e il 2004. La Knight Ridder, societa’ editrice proprietaria di alcuni dei maggiori quotidiani americani, ha dato il via ad un’operazione di smobilitazione, mettendo la parola fine ad una storia lunga 114 anni. La condanna della carta stampata, conclude l’Economist, sembra ancora piu’ inevitabile a causa dell’avanzata di internet: i ragazzi britannici tra i 15 e
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i 24 anni passano quasi il 30% in meno del loro tempo a leggere da quando hanno conosciuto la Rete. Nuovi giornali alla riscossa
Internet marketing
Certamente le notizie che si possono ricevere attraverso la televisione, il web o il telefono cellulare costituiscono un’alternativa alle notizie lette sulla carta stampata, anche in virtù del fatto che sono percepite come gratuite: lo scontro effettivo tra i diversi media si gioca infatti per disputarsi il tempo delle persone, che è ovviamente un tempo limitato. E’ anche innegabile che i lettori giovani di giornali sono in calo, e che la struttura distributiva dei giornali che non ha saputo adeguarsi alle esigenze dei lettori di reperire facilmente il giornale. Eppure sono nate ultimamente diverse iniziative editoriali su carta stampata, che si inventano target specifici e modalità di fruizione con grande fantasia,
esplorando nicchie finora sconosciute e cercando sinergie di sviluppo e fruizione anche tramite il web e gli altri media. E’ il caso del fenomeno free press (18 milioni di copie al giorno in Europa, per un target di lettori in gran parte giovani e non sovrapponibile al target dei lettori dei quotidiani “pay”), dei giornali destinati a un preciso momento della giornata (Lite Standard, che distribuisce 80.000 copie nell’orario del pranzo in Gran Bretagna oppure The London Paper, che viene distribuito invece dopo le 16.30) o ancora a un determinato target (CityAM, dedicato ai professionisti della City londinese). Ultima notazione: il recente debutto del network di quotidiani locali del Gruppo E Polis di Nicola Grauso, che ha dichiarato coraggiosamente di voler arrivare ad una distribuzione di un milione di copie, non sembra certo risentire dei timori per la scomparsa della carta stampata.
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TecnoMedia
Il dirigente e il preposto: altri due importanti destinatari della normativa antinfortunistica oltre al datore di lavoro. Non sempre questi soggetti sono di facile identificazione nella pratica: vediamo come dottrina e giurisprudenza abbiano contribuito a colmare le lacune legislative riguardanti la definizione di tali figure professionali Destinatario per eccellenza delle norme antinfortunistiche è il datore di lavoro, ma, soprattutto nelle realtà aziendali complesse ed articolate, la legislazione antinfortunistica individua come destinatari degli obblighi da essa stessa previsti anche altri soggetti facenti parte della realtà lavorativa, attribuendo loro obblighi in tale materia. Infatti, ad eccezione di quei precetti che si rivolgono esclusivamente al datore di lavoro, la normativa antinfortunistica prevede generalmente il coinvolgimento dei dirigenti e dei preposti nell’ambito delle rispettive attribuzioni e competenze: pur rimanendo il datore di lavoro responsabile dei propri doveri, tali soggetti sono direttamente investiti di obblighi dalle norme stesse. È quindi possibile che, a seconda dei casi, sia configurabile una responsabilità concorrente di più soggetti destinatari della norma violata. E’ necessario che sia il dirigente sia il preposto siano persone dotate di idonee capacità tecniche in rapporto alle attribuzioni loro affidate: in difetto e in caso si verifichi un incidente tali figure risponderanno del loro operato per imperizia, ma ciò non varrà ad escludere la responsabilità per culpa in eligendo di chi li ha adibiti a tali attribuzioni; il datore di lavoro infatti è il destinatario primo delle norme antinfortunistiche e, di conseguenza, è obbligato a scegliere con cura i propri collaboratori in base alla loro effettiva competenza ed esperienza e a vigilare sul loro operato anche dopo averli dotati di importanti poteri (Cass. Pen., 4/5/1987, in Rivista penale, 1988, 132). Il dirigente La legislazione antinfortunistica non fornisce una adeguata definizione della figura del dirigente, limitan-
Lavoro & sicurezza
Il dirigente e il preposto: ruolo e competenze nella normativa antinfortunistica
dosi ad affermare che il dirigente è colui che dirige le attività soggette alla normativa prevenzionale (art. 1 comma 4 bis D.Lvo 626/1994). A volte, per l’individuazione di tale figura, possono aiutare le informazioni contenute nei contratti collettivi di talune imprese; però, nel contratto nazionale di lavoro per i dipendenti di aziende editrici e stampatrici di giornali quotidiani ed agenzie di stampa, non compaiono informazioni utili in tal senso. Il codice civile indica il dirigente nell’art. 2095, che elenca le categorie dei prestatori di lavoro subordinato (dirigenti, quadri, impiegati e operai) e specifica che le leggi speciali, in relazione a ciascun ramo di produzione e alla particolare struttura dell’impresa, determinano i requisiti di appartenenza alle indicate categorie. La figura del dirigente ex art. 2095 c.c., però, non sempre coincide con quella di dirigente presupposta, anche se non definita, dalla legislazione antinfortunistica (si vedano interessanti osservazioni in G. De Falco, La repressione delle contravvenzioni e dei delitti in materia di sicurezza e igiene del lavoro, Cedam, Padova, 2000, pagg. 110 – 111). Infatti l’art. 2 comma 1 lett. b D.Lvo 626/1994, norma antinfortunistica, prevede la possibilità di qualificare come datore di lavoro un dirigente (quando abbia la responsabilità dell’impresa o dell’unità produttiva in quanto titolare dei poteri decisionali e di spesa). A quest’ultimo, che per chiarezza potremmo indicare come “dirigente – datore di lavoro prevenzionale” si rivolgono le norme riguardanti il datore di lavoro in materia di sicurezza: egli è datore di lavoro per le norme antinfortunistiche ed è dirigente per il tessuto normativo civilistico, di cui fa parte anche il diritto del lavoro (Il datore di lavoro come destinatario della normativa antinfortunistica, in TecnoMedia n. 49, giugno 2006, pag. 33).
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Lavoro & sicurezza
La legislazione antinfortunistica, oltre alla figura del “dirigente – datore di lavoro prevenzionale”, individua anche quella del «dirigente», così da essa chiamato ma che, sempre per chiarezza, potremmo indicare come “dirigente prevenzionale”. In tal modo viene a determinarsi un’eventuale ma netta dissociazione fra tale “dirigente prevenzionale”, ossia quello al quale si rivolgono le norme antinfortunistiche che riguardano espressamente il dirigente, e il “dirigente lavoratore dipendente di vertice”, dirigente ai sensi del codice civile. Vediamo più da vicino la figura che abbiamo chiamato “dirigente prevenzionale”, riferendoci esclusivamente al campo del diritto antinfortunistico. Egli (che non è detto sia un dipendente: Cass. Pen., sez. IV, sent. n. 7386, 26/6/2000, in Ambiente e sicurezza sul lavoro, 2001, 1, 78) è il principale collaboratore del datore di lavoro, il suo alter ego in ambito antinfortunistico nel quale è titolare di poteri direttivi e decisionali, organizzativi e attuativi; i poteri decisionali e di spesa, comunque, non sono assoluti ma limitati dal potere del datore di lavoro o del “dirigente – datore di lavoro” in materia di sicurezza. I suoi obblighi possono essere anche gli stessi propri del datore di lavoro (rivestiti a titolo originario o derivativo per mezzo di una delega), solitamente riferiti ad ambiti più ristretti come un settore aziendale. Dotato di un forte potere gerarchico, attua le decisioni prese dal datore di lavoro, contribuendo però anche a definire le scelte decisive in materia di sicurezza. Data la sua posizione, in caso riscontri carenze o inadeguatezze in materia antinfortunistica, il dirigente non deve limitarsi ad avvisarne il datore di lavoro, ma ha il dovere di prendere iniziativa in proposito individuando rimedi o facendo sospendere l’attività ai lavoratori (Cass. Pen., 16/2/1990, in Diritto e pratica del lavoro, 1990, 1227). A seconda degli effettivi poteri esercitati, sono da considerare rientranti in tale categoria per esempio,: il direttore amministrativo se vi è un’espressa delega in proposito; il direttore tecnico e direttore di stabilimento qualora non abbia pieni poteri decisionali e di spesa di un’intera unità produttiva: altrimenti sarebbe da considerare un datore di lavoro. Quando il dirigente riveste anche la carica di responsabile del servizio di prevenzione e protezione occorre distinguere gli obblighi e le responsabilità scaturenti dalle due diverse cariche, che hanno due diversi considerazioni e trattamenti giuridici (De Falco, op. cit., pagg. 113 – 115; si veda anche Pretura di Milano, 17/3/1999, in Foro Ambrosiano, 1999, 344).
Anche il dirigente, come il datore di lavoro, può conferire ad altri una delega in materia di sicurezza. Tale delega non può essere rivolta ad un lavoratore, ma ad altro dirigente o a un preposto e deve essere rispettosa di tutti i requisiti di validità (per questi ultimi e per gli effetti che essa comporta, si veda La delega aziendale in materia antinfortunistica, in TecnoMedia n. 37, aprile 2003); occorre rammentare che, una volta conferita la delega, permangono in capo al delegante doveri di controllo e di organizzazione. Essendo il dirigente destinatario di obblighi imposti direttamente dalla legislazione antinfortunistica, «è tenuto al relativo adempimento in maniera integrale e corretta, anche in contrasto con le disposizioni del datore di lavoro. Egli gode, del resto, di un rilevante margine di autonomia, pur nell’ambito di una posizione sott’ordinata …, e deve pertanto rifiutarsi di adempiere incarichi o compiti che lo porrebbero in contrasto con le prescrizioni di legge. La Giurisprudenza è al riguardo concorde nell’escludere che l’ordine dato dal superiore possa scriminare il dirigente … rispetto all’eventuale violazione di legge che sia conseguenza dell’attuazione dell’ordine stesso» (De Falco, op. cit., pag. 121; si vedano anche Cass. pen., 22/9/1987, in Massimario della giurisprudenza del lavoro, 1988, 530; Cass. pen., 17/12/1979, in Rivista penale, 1980, 984). Un’interessante decisione giurisprudenziale distingue tra infortuni causati da difetti strutturali di un’attrezzatura e infortuni causati da irregolarità nelle operazioni di montaggio: nel primo caso è responsabile il direttore tecnico che riveste qualifica di dirigente, nel secondo caso il preposto (Cass. Pen., sez. IV, 30/5/2000, n. 6297, in Ambiente e sicurezza del lavoro, 2000, 11, 81). Infine, nel caso in cui si verifichi un infortunio di cui sia responsabile il preposto e il dirigente (come anche il datore di lavoro e il dirigente/datore di lavoro) sia a conoscenza delle inidonee modalità organizzative del lavoro, anche quest’ultimo risponde solidalmente dell’accaduto. Il dirigente, infatti, ha il dovere di controllare l’operato dei preposti, verificando che questi eserciti correttamente i propri compiti. E nel caso sul posto di lavoro si instauri con il consenso del preposto una prassi contra legem o comunque pericolosa, il dirigente, se si verifica un infortunio, non può scagionarsi neppure sostenendo la non conoscenza di tale prassi: questa ignoranza costituisce di per sé colpa per inosservanza al dovere di vigilare sul comportamento del preposto, da lui designato (Cass. Pen., 16/11/1989, in Rivista penale, 1990, 887; Cass. Pen., sez. IV, 16/1/2004, sent. n. 18638, in Massimario della giurisprudenza del lavoro, 2005, 3, 223).
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Il dirigente e il preposto: ruolo e competenze nella normativa antinfortunistica
Il preposto Come quella del dirigente, neppure la figura del preposto è stata adeguatamente definita dalla legislazione antinfortunistica. L’art. 1 comma 4 bis D.Lvo 626/1994, infatti, si limita a dire che i preposti sono coloro che “sovrintendono” alle attività soggette alla detta legislazione. Secondo la dottrina e la maggioranza della giurisprudenza il preposto, organo di esecuzione, è colui che, con riferimento alle mansioni effettivamente svolte, sovrintende alle attività lavorative di un gruppo di lavoratori: dotato di adeguate esperienza e competenza tecnica, è il primo diretto capo di tali lavoratori, dato che ne controlla l’attività e impartisce loro ordini, disposizioni e istruzioni; svolge funzioni di sorveglianza e di controllo circa il rispetto delle regole di sicurezza da parte di questi e detiene nei loro confronti poteri organizzativi e disciplinari (in conformità alle disposizioni indicate dal datore di lavoro e dal dirigente), ma, a meno che non vi sia una formale delega valida in materia antinfortunistica, non ha né il potere né il dovere di preordinare strumenti o misure di sicurezza (si vedano, per esempio, (Cass. Pen., sez. IV, 14/9/1991, sent. n. 9592; Cass. Pen., sez. IV, 6/7/1988, n. 7999, entrambe in G. Bellagamba, G. Cariti, La responsabilità penale per infortuni sul lavoro, Utet, Torino, 1998, pag. 30). In proposito, ecco ciò che emerge dalla lettura della maggior parte delle massime giurisprudenziali: «destinatari delle norme relative alla predisposizione degli accorgimenti idonei a prevenire infortuni sul lavoro sono i datori di lavoro e i dirigenti, ma non già i preposti cui spetta l’onere di osservare e vigilare acché siano osservati precetti impartiti» (Cass. Pen., 6/12/1988, in Rivista penale, 1989, 1145; nello stesso senso Cass. Pen., sez. IV, 19/11/2001, sent. n. 41046, in Ambiente e sicurezza sul lavoro, 2002, 3, 100); «in quanto addetto all’immediata supervisione dei modi
di esecuzione delle prestazioni lavorative, la specifica competenza del preposto è quella di controllare l’ortodossia antinfortunistica dell’esecuzione delle prestazioni lavorative, mentre appartiene solo alla competenza dei datori di lavoro e dei dirigenti la predisposizione degli strumenti materiali di prevenzione e protezione» (Cass. Pen., sez. III, 15/4/2005, n. 14017, in Ambiente e sicurezza sul lavoro, 2005, 9, 182). Dunque, poiché il preposto, pur essendo compreso tra i destinatari delle norme antinfortunistiche, ha mansioni normalmente limitate alla sorveglianza sull’andamento dell’attività lavorativa, la sua esistenza - salvo che non vi sia la prova rigorosa di una delega espressamente e formalmente conferitagli (con pienezza di poteri ed autonomia decisionale) e di una sua particolare competenza tecnica in campo antinfortunistico - non comporta il trasferimento in capo a lui degli obblighi e delle responsabilità incombenti sul datore di lavoro e quindi egli non è responsabile quando l’infortunio sia dipeso non da omessa o da insufficiente vigilanza sull’andamento del lavoro, ma dalla mancanza degli strumenti, misure, cautele e accorgimenti antinfortunistici la cui predisposizione ed attuazione spetta soltanto al datore di lavoro o al soggetto appositamente da quest’ultimo delegato (Cass. Pen., sez. IV, 5/3/1991, in Massimario della Cassazione penale, 1991, 10, 17; Cass. Pen., 6/12/1988, cit.; Cass. Pen., 8/2/1980, in Rivista penale, 1981, 103; Cass. Pen., 6/2/1990, in Rivista penale, 1991, 214; Cass. Pen., 3/12/1984, in Rivista penale, 1985, 1138). Purtroppo, nella definizione della responsabilità del preposto manca la piena certezza: benché la maggioranza della giurisprudenza si sia più volte espressa nel senso anzidetto, non sono mancate pronunce contrarie. In taluni casi è stato affermato, infatti, che il preposto deve anche porre a disposizione dei lavoratori gli strumenti di prevenzione e adottare le misure provvisionali che, conformi alle disposizioni di legge, risultino obiettivamente e non solo soggettivamente idonee allo scopo, senza che possa invocare carenza di conoscenze tecniche, avendo l’obbligo di ricorrere all’ausilio di persone competenti (Cass. Pen., sez. IV, 23/9/1988, sent. n. 9413; Cass. Pen., sez. IV, 23/9/1988, sent. n. 9421, in G. Bellagamba, G. Cariti, op. cit., pag. 31). In ogni caso pare ovvio che tali poteri di adeguamento alle norme di prevenzione, se anche si ammettessero, sarebbero molto limitati. Sicuramente, in casi particolari, alla figura del preposto è possibile, per mezzo di apposita e valida delega, affidare anche compiti attuativi delle misure di sicurezza: quando cioè le norme sanzionatorie del titolo IX (se prendiamo come esempio il D.Lvo 626/1994)
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Si tenga anche presente che «al titolare di una impresa di grandi dimensioni può attribuirsi la responsabilità penale per infortuni sul lavoro soltanto quando risulti che questi siano stati cagionati da negligenza, imprudenza o violazione di norme compiuta al livello direttivo della organizzazione aziendale e non quando i fatti si siano verificati per ragioni occasionali derivanti da imperfetta esecuzione di singoli lavori affidati alla direzione di un preposto idoneo e debitamente delegato con precise funzioni dall’imprenditore» (Cass. Civ., 29/11/1977, in Rassegna della giurisprudenza energia elettrica, 1980, 684)
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impongano eventualmente una sanzione anche a carico del preposto oppure quando espressamente una norma precettiva munita di sanzione penale espressamente gli imponga tale potere (De Falco, op. cit., pag. 135): «in materia di responsabilità penale per violazione degli obblighi prevenzionistici va distinta la posizione del delegato in senso tecnico, i cui obblighi sono definiti dalla delega stessa, da quella del preposto che, per legge, è soggetto responsabile “pro quota” delle violazioni in materia antinfortunistica (Cass. Pen., sez. III, 10/12/1998, sent. n. 1142, in Massimario della giurisprudenza del lavoro, 1999, 700). «Se al preposto, che pure è un destinatario delle norme per la prevenzione di infortuni sul lavoro, ma svolgente attività sussidiaria, può essere delegato l’apprestamento delle misure preventive, ma non anche quei compiti affidati in via esclusiva dalla legge ai dirigenti o all’imprenditore, la delega non scagiona dalla responsabilità penale l’imprenditore o il direttore dei lavori, in quanto il preposto non è tenuto ad assumere da solo l’obbligo di predisporre, far realizzare e pretendere in concreto l’utilizzazione delle norme protettive previste dalla legge» (Cass. Pen., 10/4/1981, in Rivista penale, 1982, 197). Tale compito di vigilanza non si sostanzia nel «sorvegliare a vista ed ininterrottamente da vicino, senza soluzione di continuità, il lavoratore, ma semplicemente … [nell’] assicurarsi in modo continuo ed efficace, personalmente e senza intermediazione di altri, che il lavoratore segua le disposizioni di sicurezza impartite ed eventualmente utilizzi gli strumenti di protezione prescritti, con la possibilità per il predetto di allontanarsi dal posto in cui trovasi il lavoratore e dedicarsi ad altri compiti di sorveglianza e di lavoro» (Cass. Pen., sez. IV, 5/11/1987, in Cassazione Penale, 1989, 145; Corte d’Appello Milano, 23/10/1998, in Ambiente e sicurezza, 2001, 18, 79). In caso di assenza giustificata, la vigilanza deve essere affidata dal preposto a un proprio collaboratore. Con riferimento al tipo di sorveglianza che il preposto esercita sulla lavorazione, quando egli si accorga che le protezioni fornite ai lavoratori sono inidonee, deve tempestivamente segnalarlo al datore di lavoro (Cass. Pen., sez. IV, 9/3/2001, sent. n. 9862, in Ambiente e sicurezza sul lavoro, 2001, 7 – 8, 86). Infatti, il fatto che il sistema della sicurezza approntato dal datore di lavoro si riveli inidoneo a garantire la sicurezza non vale a scriminare il preposto che, invero, ha il dovere di segnalare eventuali carenze in materia: nel compito di vigilanza circa l’attuazione delle misure di sicurezza rientra l’obbligo di verificare la conformità dei macchinari alle prescrizioni di legge e, segnalan-
dolo, di impedire l’utilizzazione di quelli pericolosi facendo sospendere l’attività dei lavoratori in caso di pericolo. Sicuramente, però, neppure nell’esercizio di tale dovere di controllo il preposto è tenuto a valutazioni tecniche di avanguardia (G. Lageard, C. Parodi, Il preposto: non un “angelo custode” ma il diretto superiore dei lavoratori, in Ambiente e sicurezza, 2002, 14, 60). Anche il semplice lavoratore è tenuto a segnalare tempestivamente le deficienze dei dispositivi e dei mezzi di sicurezza e di protezione, nonché le altre eventuali condizioni di pericolo di cui venga a conoscenza, ma tale obbligo «si riferisce a quelle carenze ed a quelle situazioni che si manifestino improvvisamente durante il lavoro e non invece alle carenze preesistenti che il datore di lavoro deve conoscere ed eliminare di propria iniziativa; informare il datore di lavoro sull’andamento e sui problemi [della lavorazione] è invece obbligo di colui che fa le veci del datore di lavoro, e cioè del preposto» (Cass. Pen., sez. IV, 18/5/2001, sent. n. 20145, in G. De Falco, La responsabilità del preposto, in Ambiente e sicurezza sul lavoro, 2002, 2, 6). Il preposto può impartire ordini ed istruzioni ed è il punto di riferimento dei lavoratori per consigli e decisioni attuative non rinviabili, ma non influenti sullo sviluppo esecutivo già programmato (De Falco, op. cit., pag. 125). I preposti devono osservare e far osservare sia le norme specifiche emanate per la prevenzione degli infortuni sia quelle generiche dettate dalla comune prudenza, diligenza e perizia; sono anche tenuti ad impedire atti e manovre rischiose e non consone alle mansioni esplicate dai lavoratori (Cass. Pen., sez. III, 7/6/1984, sent. n. 5310, in G. Bellagamba, G. Cariti, op. cit., pag. 25). Inoltre, il D.M. 16/1/1997 ha specificato che non può essere definito preposto un lavoratore esperto e dotato di autonomia nel proprio lavoro ma che è posto in subordinazione rispetto a un soggetto che possa richiamarlo al rispetto della normativa antinfortunistica: non è dunque il grado di autonomia nel proprio lavoro che distingue il preposto dal semplice lavoratore, ma la sottoposizione ad un controllo sul rispetto della normativa antinfortunistica (G. Lageard, Le malattie da lavoro nel diritto penale, Utet, Torino, 2000, pag. 38). Anche la giurisprudenza sottolinea come «in tema di prevenzione degli infortuni sul lavoro, al fine di istituire una posizione di garanzia individuabile nella qualità di preposto non è sufficiente che il lavoratore abbia una qualifica superiore a quella degli altri dipendenti, ma è necessario che gli siano attribuiti, anche di
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Il dirigente e il preposto: ruolo e competenze nella normativa antinfortunistica
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Il dirigente A. “Dirigente – datore di lavoro prevenzionale”: è considerato datore di lavoro ai sensi della legislazione antinfortunistica (art. 2 comma 1 lett. b D.Lvo 626/1994), in quanto è responsabile dell’impresa o dell’unità produttiva ed è titolare dei poteri decisionali e di spesa: a tale figura si rivolgono le norme antinfortunistiche dedicate al «datore di lavoro»; B. “Dirigente prevenzionale”: è l’alter ego del datore di lavoro in materia antinfortunistica, non ha poteri decisionali e di spesa assoluti; a lui si rivolgono le norme contro gli infortuni dedicate propriamente ai dirigenti; C. “Dirigente lavoratore dipendente di vertice”: è dirigente ai sensi del diritto civile e, quindi, del diritto del lavoro, ma non ha compiti in materia antinfortunistica Quando la legislazione contro gli infortuni si rivolge al dirigente, non si riferisce a questa figura, ma a quella di cui al punto B).
Le rispettive attribuzioni e competenze e il preposto di fatto Sia i dirigenti sia i preposti devono fare in modo che i lavoratori rispettino le norme antinfortunistiche, pur nell’ambito delle rispettive attribuzioni e competenze: al preposto è assegnato il compito del controllo immediato e diretto sull’esecuzione dell’attività del lavoratore ed al dirigente spetta l’obbligo di esercitare la vigilanza opportuna, affinché non si verifichino violazioni delle disposizioni impartite (Cass. Pen., sez. III, 18/10/1991, in Massimario della Cassazione penale, 1991,12, 63). In effetti, quando in una realtà lavorativa sono compresenti dirigente e preposto l’obbligo di vigilanza da parte del dirigente nei confronti dei lavoratori non viene meno, ma risulta attenuato nel senso che la presenza del dirigente può non essere continua e costante sul luogo di lavoro (Cass. Pen., sez. IV, 19/10/1990, n. 13940 G. Bellagamba, G. Cariti, op.
cit., pag. 31; Cass. Pen., 21/6/1990, in Rivista penale, 1991, 760). Quando la normativa antinfortunistica (per esempio art. 1 comma 4 bis D.Lvo 626/1994) fa riferimento alla figura del dirigente e del preposto lo fa generalmente precisando che tali figure devono operare e sono responsabili ognuna nell’ambito delle «rispettive attribuzioni e competenze». Il generale obbligo di rispettare le norme di un decreto ognuno secondo le rispettive attribuzioni e competenze va letto in combinazione con le disposizioni sanzionatorie che, generalmente, richiamano per ogni soggetto soltanto alcuni dei precetti del corpo del decreto: in tal modo è più semplice delineare il complesso delle responsabilità e quindi dei doveri di ciascuna figura professionale. Per esempio, l’art. 4 D.Lvo 626/1994 indica in rubrica “obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del preposto” ma, nel testo dispositivo, riferisce i singoli obblighi solo al datore di lavoro. Leggendo tale norma congiuntamente a quelle che individuano le contravvenzioni in capo alle diverse figure professionali si nota che queste ultime indicano dirigenti e preposti come possibili responsabili anche per le violazioni di alcuni degli obblighi previsti dall’art. 4. Ciò significa che tale articolo considera il datore di lavoro come titolare diretto ed immediato di questi obblighi, ma consente anche l’attribuzione degli stessi obblighi anche ai dirigenti e, più limitatamente, ai preposti (ad eccezione, ovviamente, di quelli di cui all’art. 1 comma 4 ter, che non sono delegabili). L’impostazione utilizzata in tale articolo è presente in numerose altre norme del decreto: dunque, i compiti espressamente riferiti al datore di lavoro possono essere attribuiti anche ai dirigenti o ai preposti sulla base della ripartizione interna aziendale dei compiti o mediante delega, sempre che le norme sanzionatorie lo consentano (De Falco, op. cit., pagg. 59, 60, 117). Il riferimento alle rispettive attribuzioni e competenze, dunque, in primo luogo circoscrive l’estensione dell’obbligo di sicurezza, proporzionandola in modo differente a seconda del ruolo che ogni figura profes-
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fatto, poteri di sovraordinazione sugli altri dipendenti operanti in un determinato settore, pertanto, nel caso in cui al dipendente è attribuito esclusivamente il compito di trasmettere gli ordini formulati da altri preposti o da un dirigente o dal datore di lavoro, non può egli divenire titolare della posizione di garante della salute e della sicurezza degli altri dipendenti» (Cass. Pen., sez. IV, 5/12/2002, sent. n.40939, in Ambiente e sicurezza, 2003, 8, 69). Esempi di soggetti che spesso esercitano le funzioni di preposto sono il caposquadra, il capo officina, il caporeparto, l’assistente di giornata, il responsabile di turno. La figura del preposto, invece, non coincide con quella del quadro in quanto «la categoria dei quadri è caratterizzata … dallo svolgimento di funzioni con carattere continuativo di rilevante importanza ai fini dello sviluppo e dell’attuazione degli obiettivi dell’impresa, mentre il rilievo dell’attività del preposto è eminentemente legato a finalità di tutela delle prestazioni dei lavoratori e non emerge invece in connessione con l’attività dell’impresa» (De Falco, op. cit., pag. 123).
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sionale ricopre nel settore interessato. In secondo luogo fa riferimento alla situazione concreta più che alle qualifiche astratte: indica che i dirigenti e i preposti sono destinatari degli obblighi antinfortunistici soltanto se «la posizione formale è correlata a concreti ed effettivi poteri di decisione e di intervento nel settore nel cui ambito si collocano le misure di sicurezza prescritte dalla legge, ancorché si tratti di un settore limitato, come un reparto» (G. Bellagamba, G. Cariti, op. cit, pag. 28). Si tratta del principio di effettività, che vede responsabile il soggetto che al di là della qualifica formale rivestita svolga effettivamente con potere decisionale concreto le funzioni cui gli obblighi sono collegati. Questo vale sia per il dirigente sia per il preposto: la qualifica e le responsabilità del preposto infatti non sorgono soltanto in base a titoli professionali o formali investiture, ma sono conseguenti a una posizione concreta per cui tale soggetto è in condizione di indirizzare l’attività lavorativa degli operai soggetti ai suoi ordini (Cass. Pen., sez. IV, 29/1/1981, sent. n. 584; Cass. Pen.. sez. IV, 15/7/1991, sent. n. 7600, entrambe in G. Bellagamba, G. Cariti, op. cit, pag. 23 e 30; Cass. Civ., sez. lav., 6/11/2000, sent. n. 14440, in Massimario della giurisprudenza italiana, 2000). E, allo stesso modo, il soggetto dotato di fatto dei poteri del dirigente prevenzionale, pur in mancanza della formale designazione a dirigente ai sensi codicistici, è considerato di fatto destinatario degli obblighi prevenzionistici che competono a tale figura professionale. Per converso, il dirigente, considerato tale in azienda solo ai fini codicistici o soltanto formalmente, gode appieno dei benefici connessi al suo status, ma non potrà essere considerato responsabile ai fini prevenzionistici. In conclusione, la ripartizione degli obblighi antinfortunistici effettuata dal legislatore deve essere letta e interpretata tramite il filtro del principio dell’effettività. Le formali attribuzioni di qualunque qualifica, ai fini
valutativi, hanno il valore di mero indizio. Una considerazione ulteriore va fatta per il “preposto di fatto”, quando una parte della dottrina e della giurisprudenza ammette che possa essere individuato anche nella figura di un semplice lavoratore, pur se privo di particolari competenze ed esperienza. Secondo alcuni, infatti, un lavoratore anche inesperto assume la qualità e la responsabilità di preposto di fatto a condizione che sia solito dare direttive e impartire ordini e che tale preposizione di fatto risulti nota e riconosciuta da parte dei lavoratori mediante l’ottemperanza alle sue direttive e ai suoi ordini (Cass. Pen., sez. IV, 5/2/1997, in Diritto e pratica del lavoro, 1997, 13). In larga parte però la giurisprudenza è restia a riconoscere una tale possibilità perché altrimenti il lavoratore si trasformerebbe da tutelato a destinatario degli obblighi antinfortunistici (Cass. Pen., sez. IV, 28/6/1988, in Cassazione penale, 1990, I, 931). La soluzione di questo contrasto fra opposte correnti di pensiero è rintracciabile nel primo comma dell’art. 5 D.Lvo 626/1994, riguardante gli obblighi del lavoratore, secondo cui quest’ultimo deve prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di quella della altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui possono ricadere gli effetti delle sue azioni od omissioni, conformemente alla sua formazione ed alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro. Dunque il lavoratore, nel badare anche alla sicurezza altrui (attivandosi nei limiti delle informazioni e formazione ricevute), adempie correttamente un obbligo espressamente rivoltogli dalla suddetta norma in quanto lavoratore, e non diviene per questo preposto di fatto. Un lavoratore infatti può essere considerato responsabile solo come lavoratore. (G. Lageard, op. cit., pagg. 39 - 42). Antonietta Strada Anto.strada@libero.it
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El Pais lancia un nuovo servizio online Il quotidiano nazionale spagnolo, El Pais, ha recentemente creato “24 Horas”, un quotidiano online aggiornato 24 ore su 24 con le ultime notizie, sempre pronto da scaricare in formato PDF. Il servizio è gratuito ed è sponsorizzato dalla compagnia aerea di bandiera Iberia. Nuovo quotidiano sportivo gratuito in Spagna Penalty è il nuovo quotidiano sportivo distribuito gratuitamente dalla fine di aprile per le vie di Madrid e Barcellona. Il quotidiano gratuito nasce dalla cooperazione tra interessi commerciali spagnoli e Cofina, il gruppo di comunicazione portoghese, proprietario di numerose testate nazionali che, attraverso il nuovo quotidiano, mira ad espandere i propri interessi commerciali in Spagna. Penalty, 24 pagine in full color, è distribuito da lunedì al venerdì in tutte le aree della
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TecnoMedia Consegna delle copie d’obbligo: dal 2 settembre in vigore la nuova normativa
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Dal 2 settembre scorso è entrata in vigore la nuova normativa per la consegna obbligatoria delle copie delle pubblicazioni. In tale data è entrato infatti in vigore il D.P.R. 252 del 3 maggio 2006 che disciplina l’applicazione della legge 106/2004 del 15 aprile 2004. Queste le novità del nuovo quadro normativo rispetto alla legge del 1939 che sino ad oggi disciplinava la materia: - l’obbligo della consegna delle copie d’obbligo viene trasferito dallo stampatore all’editore; - le copie non devono più essere inviate prima della diffusione, ma entro sessanta giorni dalla prima diffusione; - non occorre più inviare quattro copie alla prefettura ed una alla procura della repubblica, ma quattro copie ad altrettante biblioteche: due copie rispettivamente alle biblioteche nazionali di Roma e di Firenze, altre due copie a due biblioteche della regione presso la quale ha sede la rivista. Che cosa cambia in concreto? Per gli stampatori cessa qualunque incombenza di deposito delle copie, a meno che - recita la legge - manchi l’editore; questi, dal canto suo, dovrà inviare, entro sessanta giorni dalla prima diffusione, quattro plichi contenenti ciascuno un esemplare della pubblicazione (o delle pubblicazioni: è possibile l’invio di più pubblicazioni e/o di più uscite della stessa pubblicazioni, purché sia rispettato il limite dei sessanta giorni) con un elenco in duplice copia del contenuto del plico. Le biblioteche, verificato che il contenuto del plico corrisponda a quanto indicato nell’elenco, rispediranno all’editore, opportunamente vidimata, una delle due copie. Questa copia vidimata dell’elenco costituisce la ricevuta del deposito e deve dunque essere conservata dall’editore come prova dell’avvenuta consegna delle copie di obbligo. Il regolamento di attuazione della legge stabilisce tuttavia che nel caso di spedizione tramite posta l’obbligo di deposito legale si intende assolto mediante la consegna agli uffici postali dei plichi e dei relativi elenchi. Per semplificare le procedure di applicazione della nuova normativa, nelle passate settimane la Fieg e l’Uspi hanno siglato con la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma una convenzione per la consegna delle copie d’obbligo. L’accordo – a cui dovrebbe farne seguito uno analogo con la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze - prevede la possibilità per le aziende associate a Fieg e Uspi di consegnare quotidiani, periodici e relativi allegati e supplementi, oggetto di deposito legale, in forma cumulativa, con scadenze concordate. In particolare i giornali quotidiani, plurisettimanali, settimanali e relativi supplementi e allegati potranno essere depositati con cadenza trimestrale secondo un calendario articolato per regioni; i periodici quattordicinali, quindicinali, mensili e di altra periodicità, e relativi supplementi e allegati potranno essere depositati con cadenza semestrale secondo un calendario articolato per regioni. In questo modo si semplificano e razionalizzano le procedure burocratiche inerenti all’obbligo del deposito legale, concentrando il numero delle consegne e riducendo in tal modo i costi a carico delle imprese editrici.
metropolitana di Madrid e Barcellona. Nel 2007, si prevede di estendere la distribuzione anche nelle città di La Coruna, Bilbao, Siviglia, Valencia e Saragozza. Nuova iniziativa Metro in Messico Agli inizi dello scorso maggio, Metro International ha annunciato la nascita della joint venture Publicaciones Metropolitanas in Messico, per il lancio di una nuova edizione del quotidiano gratuito Metro. Il Gruppo editoriale, Metro International, avrà il 35% della quota azionaria, l’altro 35% sarà detenuto da MXSHARES ed il restante 30% sarà dell’Immobiliare Torraco. Il New York Times sceglie una rotativa Goss a doppia larghezza The New York Times ha siglato una lettera di intenti per l’acquisto di una nuova rotativa Goss Colorliner a doppia larghezza destinata al suo impianto di Queens, a New York. La nuova rotativa includerà 12 torri e 96
coppie di stampa e la sua installazione è prevista per l’inizio del 2008. Il contratto include anche la riduzione da parte di Goss International della larghezza di bobina di cinque rotative Colorliner già in servizio nello stesso stabilimento. La nuova Colorliner del New York Times avrà uno sviluppo circonferenziale di 559 mm e sarà dotata di una piegatrice a doppia coppia. La larghezza di bobina delle cinque rotative Colorliner esistenti sarà ridotta a 1220 mm in modo da corrispondere a quella della nuova rotativa. Bollorè e Le Monde lanciano un nuovo quotidiano gratuito In Francia il gruppo Le Monde ed il finanziere bretone Bollorè, presidente di Havas, lanceranno ad ottobre un quotidiano gratuito del mattino a Parigi e nella regione parigina. La partnership sarà del 50%, Le Monde sarà editore e stampatore e Bollore si occuperà della logistica e della pubblicità. Il progetto punta a contrastare il quotidiano gratuito della sera che sarà presto lanciato da Le Figaro, in collaborazione con il gruppo M6.
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Grande successo per Tera GN3 con La Gazzetta del Sud Dopo aver completato con GMDE l’installazione del nuovo sistema di Content Management, il quotidiano tira le prime somme sui primi mesi di lavoro con Tera GN3
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GMDE, Solution Provider di consolidata espe- undici) e dei centri stampa (due a Rende e Messina). Il rienza nel settore delle Arti Grafiche e dell’Editoria, traffico e la produzione lastre sono gestite dal sistema nonché distributore delle soluzioni delle migliori Agfa Arkitex e da quattro unità Polaris XCV (due per case produttrici internazionali, ha annunciato di aver ciascun centro di produzione). I CTP sono interfacultimato alla fine dell’estate l’installazione del sistema ciati con altrettante unità piega e punzona lastre 2B di Content Management Tera GN3 multiformato. presso le redazioni de La Gazzetta del Si tratta quindi di un sistema che, Sud, quotidiano d’informazione della nel suo complesso, assicura il massimo Calabria e della Sicilia. controllo sull’intero flusso di lavoro e, Circa un anno fa, La Gazzetta del contemporaneamente, anche un’eleSud si era rivolta a GMDE, distributore vata automazione nella produzione, esclusivo Tera per l’Italia, per valutare garantendo così una maggiore efficacia la possibilità di installare la soluzione dal punto di vista delle risorse. Tera GN3 nella propria redazione, La preferenza del quotidiano è stata composta da ben 125 postazioni di accordata al sistema GN3 in virtù della lavoro. Il quotidiano cercava, infatti, sua semplicità di utilizzo unitamente una soluzione in grado di assicurare un alla possibilità di gestire tutti i flussi adeguato aggiornamento della propria in modo integrato e di lavorare in struttura tecnologica ed editoriale. modo assolutamente intuitivo, grazie GMDE, Viale Colleoni, 5 L’installazione e l’avviamento ad applicazioni “drag & drop”. 20041 Agrate Brianza (MI) in produzione è giunta a conclusione Un altro dei grandi vantaggi offerti Tel. 0396091790 nel corso dell’estate di quest’anno. Il dal sistema GN3 è legato alla possibilità Fax: 0396091788 sistema editoriale, comprensivo di tutti i di gestire la multimedialità, cioè di pubhttp://www.gmde.it moduli che lo compongono (Shell, Fred blicare le informazioni su più media e i e Ted per la gestione di una pubblicazione loro relativi canali, quali: il WEB, gli SMS, stampata, Topic per la gestione OPI delle immagini, l’RSS e tutto quanto legato al mondo XML. Wire Image per la ricezione delle foto di agenzia, FiMedesima semplicità anche quando si tratta di lePrimer e MediaPlanner per il workflow dei materiali pubblicare le notizie attraverso lo stesso media, ma in pubblicitari e il sistema di archiviazione T@rk) preve- formati diversi, cosa che accade ad esempio sui periode anche un’interfaccia al sistema amministrativo per dici d’approfondimento, i quali anziché essere prodotti la gestione dei collaboratori esterni e per le redazioni nel formato tradizionale broadsheet, sono stampati remote. Di particolare importanza è l’integrazione con in formato tabloid. L’intero processo avviene così in il sistema di prestampa (sempre venduto e installato da modo semplice ed immediato, grazie ad una architetGMDE) che, attraverso il timone elettronico, gestisce tura che ha nell’adozione del XML e della scalabilità la produzione delle lastre in virtù delle edizioni (ben delle soluzioni il proprio punto di forza.
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Goss-Nantes: un centro europeo di eccellenza per Universal, Uniliner e per il Lifetime Support
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A Nantes, nel cuore dell’Europa, sorge lo stabilimento della Goss dove si progettano e si costruiscono i modelli di rotativa offset Universal a singola larghezza e Uniliner a doppia larghezza. Il centro di Nantes è anche la sede dove Goss gestisce tutte le attività che vanno sotto il nome di “Lifetime Support”, ovvero assistenza continuativa lungo tutto l’arco temporale di impiego della rotativa. Il “Lifetime Support” incorpora tutte le attività di implementazione dei gruppi, in
In questa e nella pagina seguente, alcune immagini dello stabilimento di Nantes della Goss
particolare l’aggiunta di elementi per la stampa a colori, l’aggiornamento dei moduli elettronici, parti di ricambio, assistenza on line laddove possibile. Tutti gli imprenditori italiani che utilizzano rotative Goss hanno sicuramente avuto rapGoss International porti, e ne avranno in Greenbank Street - Preston futuro, con il centro di Lancashire PR1 7LA - England progettazione e sviluppo Tel: +44.1772.257571 Fax: +44.1772.885698 di Nantes. Le attività di Lifetime info@gossinternational.com www.gossinternational.com Support hanno contribuito per il 20% alla composizione del fatturato dell’anno 2005, pari a 1,1 miliardi di dollari. Il settore delle rotative per giornali rappresenta il 35% del totale, mentre un altro 35% è costituito da macchine per la stampa commerciale. La ricerca e sviluppo assorbe il 5% del turnover del gruppo, e questo è un motivo di orgoglio particolare della società che ha sempre puntato a introdurre soluzioni industriali innovative. Vanta una serie di innovazioni tecnologiche di grande impatto, a cominciare proprio dalla rotativa per giornali con tecnologia offset. Altre soluzioni innovative, in seguito diffuse sui mercati di tutto il mondo, sono state la torre a quattro colori, gli elementi in caucciù senza canale e il sistema di cambio automatico delle lastre, solo per citarne alcuni. Con il centro d’eccellenza di Nantes sono attivi altri 8 stabilimenti; oltre quattromila addetti operano all’interno di un network tecnologico e commerciale che copre oltre cinquanta Paesi nel mondo. Nell’Unione Europea il primo mercato di riferimento è l’Italia, con oltre 600 elementi installati, mentre a livello mondiale l’instal-
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sistema dalla sede centrale. Tutti i principali sistemi di automazione, i cui moduli elettronici possono essere collegati per la diagnostica e l’intervento in remoto, sono stati progettati con l’obiettivo di ridurre al minimo i tempi di non utilizzo degli impianti. Per il centro di eccellenza di Nantes, i mercati più attivi sono l’Italia, la Turchia, l’India, la Spagna e Cina, dove opera l’Apple Daily di Hong Kong, il cliente più importante.
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lato supera le 4.800 unità. Il centro d’eccellenza di Nantes risale al 1919, quando fu costruito come stabilimento per la manutenzione delle locomotive prima a vapore e poi diesel. Successivamente adibito ad attività di stampa, venne rilevato da Rockwell a metà degli anni Ottanta e si è via via consolidato, anche dopo il distacco di Goss nel 1996, quale centro di eccellenza per la produzione delle Universal, delle Uniliner e per la gestione delle attività di Lifetime Support. Oggi allo stabilimento di Nantes lavorano circa trecento addetti su una superficie di 73.000 metri quadrati I due modelli di rotative per quotidiani progettati e costruiti a Nantes si avvalgono di alcuni concetti comuni: tutto è modulare, scalabile e può essere incrementato nel tempo, a seconda delle esigenze dello stampatore. L’automazione è proposta laddove possibile e utile alla produzione. Il sistema di inchiostrazione, denominato digital inking system, comune da molti anni alle due linee di prodotto, è stato sviluppato con gli stessi principi che regolano l’erogazione dei pigmenti della stampa digitale: massima accuratezza, massimo controllo e nessuno spreco durante il ciclo di produzione. Dal mercato arrivano informazioni che tendono a privilegiare rotative per quotidiani di dimensioni più corte e a doppia larghezza. Goss offre comunque un sistema di reportistica globale che registra ogni attività effettuata sulla macchina. Al centro di Lifetime Support di Nantes sono collegati 80 siti di stampa per la diagnostica in remoto delle unità installate. Tutti i sistemi elettronici sono controllati on line e sulle stesse linee è possibile effettuare l’aggiornamento del software di
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Sortir è in produzione con la soluzione Méthode / Adobe® CS2 Pubblicato a Parigi dal gruppo La Vie Le Monde, il meglio dei due mondi,” ha commentato Emmanuel Télérama è una delle riviste leader in Francia nell’am- Peres, Capo Progetto EidosMedia. “I giornalisti possobito dell’informazione generale e culturale. La rivista no continuare a lavorare con applicazioni standard di consta di 200 pagine, 90 delle quali dedicate alle mercato per la scrittura e l’impaginazione, e beneficiare critiche e ai programmi televisivi. Télérama è accom- nel contempo di tutti gli automatiscmi di gestione dei pagnato da una serie di supplementi come Sortir, guida contenuti e dei flussi fornite da Méthode.” settimanale degli spettacoli nell’area urbana parigina, e da numerosi L’approccio ‘neutro’ di MéthoHors-Série dedicati ad argomenti de facilita anche lo scmabio di monografici specializzati. Télerama, risorse con il portale internet di Sortir, nonché il sito web www.teleTélérama e permette di automaEidosMedia S.r.l. rama.it hanno un lettorato medio che tizzare l’export di contenuti verso il Viale Legioni Romane, 43 si stima a 2.7 milioni di lettori. Web e gli archivi digitali. 20147 Milano tel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330
www.eidosmedia.it All’inizio di quest’anno, Télérama “Il nuovo sistema rappresenta una info@eidosmedia.com ha cominciato l’installazione del nuovo risorsa strategica importante, ” ha comsistema editoriale basato sulla piattaforma mentato Carole Rusquet, Direttore IT del Méthode di EidosMedia. La soluzione MéthodeMag gruppo La Vie Le Monde. “Ci fornirà una piattaforma installata a Télérama integra le funzionalità di pia- solida per sviluppare tutti i prodotti editoriali che nificazione del timone e di gestione dei flussi con Télérama propone per rispondere alle attese dei propri le applicazioni della Suite Adobe CS2®. Il timone è lettori.” creato in Xsmile, la potente applicazione nativamente “La soluzione Méthode ci dà una visione completa basata su XML di EidosMedia, mentre le pagine, gli articoli e le immagini sono creati e trattati con InDe- di tutto il processo editoriale,” ha osservato Philippe sign®, InCopy®, Photoshop® et Illustrator®. I plug-ins Douroux, Segretario Generale della Redazione di sviluppati da EidosMedia permettono di lavorare con Télérama. “Il sistema ha significativamente migliorato applicazioni ‘off-the-shelf’ come quelle di Adobe e nel la nostra rapidità e precisione nella preparazione dei contempo di sfruttare a pieno le potenti funzionalità nostri complessi prodotti editoriali.” offerte dalla piattaforma Méthode, utilizzando menu La soluzione gira su piattaforma Apple Macintospecifici, palettes e strumenti di controllo avanzamento lavori integrati. sh e serve circa 120 giornalisti. Dopo Sortir, anche Télérama e gli altri supplementi saranno trasferiti su “Questa soluzione dà alla redazione di Télérama Méthode durante l’autunno.
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Controllare la produzione nelle industrie che stampano giornali
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Ferag ha avviato con successo la distribuzione na- sione in tempo reale il centro di analisi e controllo zionale di Simply_Press_News, il pacchetto software installato presso lo stampatore con la sede dell’editore, della Didelme Sistemi di Castellanza (Va) sviluppato in modo da rendere più facile ed immediato lo scambio per il controllo e la gestione industriale delle aziende dei dati, migliorando non solo la gestione industriale che stampano giornali quotidiani. del ciclo di stampa ma lo stesso rapporto fra cliente Il sistema gira sotto Windows 2000 /XP, utilizza e fornitore. il database relazione Microsoft SQL Server, quindi Simply_Press_News è organizzato su una struttura un’architettura standard nella quale possono essere di tipo client-server su due livelli di produzione: la gefacilmente integrati applicativi quali Excel ed Ac- stione contabile ed amministrativa e la gestione in temcess, ed offre all’utente una po reale delle rotative e dei dati serie di moduli integrati per la di produzione. Questi due livelli gestione dell’attività di stampa vengono integrati per mezzo di industriale. un database sul quale interagiscoSimply_Press_News gestisce no i diversi Personal computer; in FERAG ITALIA S.p.A. Via Gallarate 184, 20151 Milano il magazzino delle bobine con ogni caso è possibile accentrare le Tel. 02.38002770 - Fax 02.38006710 movimentazione e giacenze filtrate diverse funzionalità su un numero Sito Internet: www.ferag.com secondo diversi criteri (per proprieridotto di Pc o, addirittura, svolgere tà, tipo, localizzazione, utilizzo), tutte le funzioni da un unico Pc che attribuisce correttamente i tempi e gli scarti di pro- opera da server o da interfaccia operatore. duzione alle singole edizioni, aiuta gli operatori nella I personal computer del livello “contabile e ammigestione delle rotative, registra le cause e i tempi di nistrativo” effettuano le operazioni di carico a magazfermo macchina ed effettua le operazioni di consuntivo zino delle bobine, impostazione delle caratteristiche della produzione. della produzione, preparazione ed invio dei rapporti I moduli del sistema, configurabili dall’utente, al cliente e gestione del magazzino carta. I personal possono estendere le funzionalità per svolgere anche computer del livello “produzione” effettuano le funfunzioni supplementari come la gestione della ma- zioni di interfaccia con il responsabile di macchina, nutenzione delle rotative, la produzione di statistiche acquisizione in tempo reale dei dati della produzione sui consumi di carta, la valutazione quantitativa della (copie prodotte, copie di scarto) acquisizione in temproduzione, la gestione delle presenze del personale, po reale dei tempi e delle causali di fermo macchina. il controllo della distribuzione fisica delle bobine in L’automazione dell’intero processo di controllo delle magazzino, solo per citare alcune possibilità. funzioni industriali di stampa e generazione di report Ferag offre il sistema “chiavi in mano”, ovvero informativi e statistici ai clienti può essere automacomprensivo della fornitura ed installazione dell’hard- tizzata in tutto o in parte a seconda dei desideri del ware sulle rotative per la acquisizione automatica dei cliente, tramite l’eventuale inserimento in linea dei consumi, oppure propone i soli moduli per l’introdu- moduli hardware per la acquisizione on line delle zione manuale dei carichi di lavoro e dei consumi. informazione direttamente dalla sala di stampa e speE’ naturalmente possibile collegare con trasmis- dizione dei giornali.
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Adobe InDesign e XML, una coppia vincente Adobe InDesign è rinomato per l’eccezionale qualità del suo motore di composizione grafica e di gestione del testo ma sempre di più anche per la sua capacità di gestire l’Extensible Markup Language (XML) sia in ingresso che in uscita consentendo agli editori di costruire veri e propri flussi di lavoro cross-media in grado di rispondere alle esigenze del mercato ed essere pronti per qualsiasi scenario futuro.
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Le aziende che pubblicano riviste, giornali e libri un dispositivo mobile. si rendono sempre più conto che i contenuti usati Infine, la rielaborazione del contenuto porta a flussi nelle loro pubblicazioni hanno di lavoro lineari e poco efficienun valore che va ben oltre la ti. Il contenuto non è realmente semplice stampa su carta. Queste condiviso; viene passato da una aziende sono alla costante ricerca applicazione all’altra a catena. di strumenti che consentono il Assieme al contenuto vengono Adobe Systems Italia riutilizzo di articoli, immagini e Centro direzionale Colleoni - Pal. Taurus A3 passate anche informazioni sulla altri contenuti che in origine sono formattazione che dovranno 20041 Agrate Brianza (Mi) tel. 039 65501 fax 039 655050 stati pubblicati nella versione in essere rimosse manualmente o stampa per riproporli, ad esempio, Per informazioni commerciali: 02-63.23.74.20 rielaborate prima che questo sia www.adobe.it nei propri siti web. adatto alla ripubblicazione su info-italia@adobe.com Negli ultimi anni, determialtri media. nare quale sia il formato giusto per salvaguardare il contenuto è stato una vera sfida e la convergenza Che cos’è XML sul linguaggio XML è stata quasi naturale per via dell’ampio supporto nell’industria dell’editoria e per XML è un sistema che consente di taggare il testo le molteplici possibilità di riutilizzo. in un documento in modo che i suoi componenti siano La maggior parte dei progetti di riutilizzo di con- chiaramente individuabili e riutilizzabili da altri applitenuti comincia con la carta stampata. Molte ore e cativi informatici. Si usano degli “tag” per mappare le risorse vengono usate per creare e formattare pagine; informazioni e per controllarne la loro struttura. Per ma, una volta terminato questo lavoro il contenuto è esempio, per indicare che una particolare sequenza di essenzialmente “imprigionato” in un formato che non parole è il titolo dell’articolo si potrebbe descrivere si traduce bene per la pubblicazione su altri media questa sequenza di parole con un tag che descriva il – per esempio, non si può aprire un impaginato diret- suo contenuto: <titolo>Ultima ora</titolo>. tamente in programma per la creazione di pagine web. Contrariamente al linguaggio HTML, usato per Per “liberare” il contenuto, esso deve essere esportato la rappresentazione grafica di pagine web e che è in qualche formato intermedio oppure si deve ricorrere composto da un set predeterminato di tag, XML è al copia/incolla da un programma all’altro. completamente flessibile e si adatta a qualsiasi esiIn ogni caso, il testo incollato dentro dei modelli genza di flusso editoriale, consentendo l’aggiunta di pagine web è spesso carico di informazioni inutili di qualsiasi descrizione. Si possono anche usare dei come per esempio le interruzioni di riga e molte volte tag XML predefiniti per esigenze particolari in modo non supporta caratteri speciali come le nostre lettere di assicurare la più grande trasparenza al contenuto. accentate. Questi artefatti devono essere rimossi Due esempi possono essere il NITF (News Industry prima ancora che si possa continuare a lavorare con Text Format) e NewsML (News Markup Lauguage), il testo. Similmente, le immagini devono subire tra- che consentono lo scambio trasparente di articoli tra sformazioni come il ricampionamento o l’ottimizza- agenzie di stampa. zione per la visualizzazione in un browser web o su Inoltre, ed è importante sottolinearlo, XML è
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TecnoMedia Figura 1. La palette Tag di Adobe InDesign consente di taggare manualmente il contenuto del documento per la sua predisposizione all’esportazione XML
A proposito di contenuto strutturato Oltre a descrivere il contenuto, XML può essere usato anche per specificare la struttura dell’informazione. Tale struttura si riferisce alla sequenza logica e alla gerarchia degli elementi taggati in un documento. Similarmente ad uno schema con sezioni e sotto-sezioni, le strutture consentono di raggruppare elementi in modo da formare aree all’interno dell’informazione stessa. Per esempio, si può designare un brano (pezzo di un testo) in modo che una immagine si riferisca al corpo del testo e che un’altra sia invece collegata all’occhiello. InDesign e DTD. Per condividere i dati XML con altri utenti, si dovranno usare gli stessi set di tag e attributi e applicarli allo stesso modo agli elementi di pagina di InDesign. L’uso dello stesso file DTD (Document Type Definition) semplifica l’adozione di una procedura comune. Un file DTD definisce i tag e le strutture consentiti all’interno di un file XML. Queste strutture includono tutti gli elementi, i loro attributi e le relazioni tra gli elementi. Potete importare file DTD, applicare tag e convalidare il contenuto XML in InDesign per assicurarvi che corrisponda alle definizioni specificate nella DTD selezionata. I tag importati da un file DTD sono bloccati nella palette Tag. Perché XML? XML può migliorare la produttività di flussi editoriali in vari modi: Interscambio fluido di contenuto – XML mantiene il contenuto dell’articolo separato dalla sua formattazione che si potrà poi adattare per i vari media scelti per la pubblicazione. Questa separazione rende il contenuto più flessibile e lo scambio tra applicativi più fluido. Formattazione flessibile – Similarmente a come vengono usati i fogli di stile per la formattazione dinamica del contenuto nelle pagine web, i tag XML possono essere collegati degli stili in modo da essere
formattato per qualsiasi media – Web, stampa, telefonia mobile, e cosi via. Condivisione dei contenuti – Si può anche iniziare ad agevolare il flusso cross-media molto presto all’interno del proprio flusso. Usando il formato XML come fonte unica di contenuti, le modifiche possono essere eseguite in un singolo file (l’archivio XML) per poi aggiornare simultaneamente gli impaginati web e cartacei. Adottare questo flusso significa che verrà perso meno tempo dal personale grafico e di produzione per correggere o aggiornare i contenuti nei vari canali di pubblicazione. Elaborazione informatica esterna – Poiché i tag XML non portano con sé informazioni sulla formattazione, è molto più semplice per i computer eseguire operazioni intelligenti sul contenuto stesso. Programmi o script possono riorganizzare, trasformare, rielaborare e formattare il contenuto per qualsiasi esigenza ci possa essere nelle scelte di pubblicazione. XML e Adobe InDesign
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uno standard aperto sviluppato dal World Wide Web Consortium (W3C). Questo significa che XML non è proprietario e può essere usato in una miriade di applicazioni, come strumenti di video scrittura e di impaginazione, di traduzione e banche dati.
Adobe InDesign fornisce supporto nativo per XML all’interno del programma di impaginazione. InDesign presenta strumenti, procedure e metafore alle quali gli operatori sono già abituati nel lavoro di video-impaginazione e consente anche di creare, gestire e produrre XML. Palette Tag – Nella palette Tag (Figura 1) sono elencati i tag di tutti gli elementi di un documento. Si possono importare, esportare, aggiungere, eliminare e rinominare i tag. La palette Tag si usa per applicare i tag degli elementi ai contenuti da esportare in XML. Si può anche usarla per applicare i tag alle cornici prima di importare contenuti XML al loro interno. Questo consente di assicurare che una nomenclatura omogenea venga usata in documento nuovi o rielaborati. Riquadro Struttura – Nel riquadro Struttura (Figura 2) si possono visualizzare, modificare e gestire gli elementi XML. Lo si può usare in vari modi quando
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Figura 2. Il riquadro Struttura di Adobe InDesign consente di gestire tutti gli aspetti della struttura XML e di controllarne la sua correttezza (tramite DTD)
si lavora in formato XML. Ad esempio, per inserire contenuti XML importati nel layout, si possono trascinare gli elementi direttamente dal riquadro Struttura alla pagina. Quando si applicano i tag ai contenuti, nel riquadro Struttura si può stabilire la gerarchia degli elementi. Si può aggiungere elementi, attributi, commenti e istruzioni di elaborazione.
un collegamento dinamico tra stili di paragrafo o stili di carattere e tag predisponendo il contenuto, mentre viene creato, alla sua esportazione in formato XML, riducendo quindi notevolmente i tempi e i costi di produzione (Figura 3). Anche con Adobe InCopy, il programma di video scrittura integrato con InDesign, è possibile assegnare tag a frammenti di testo o immagini. Questo velocizza ulteriormente il potenziale riutilizzo del materiale redazionale. Molte realtà editoriali hanno già adottato dei flussi basati sul formato XML per la creazione e la gestione di settimanali e di testate quotidiane sia creando flussi di produzione ad-hoc, sia modificando i loro Content Management Systems già esistenti. La scelta di basare i propri flussi di lavoro sul binomio InDesign e XML dipende essenzialmente dalla necessità di rendere efficienti i propri flussi di lavoro cross-media senza rinunciare a una grafica accattivante consentita dalle caratteristiche di InDesign quali la trasparenza e la gestione eccezionale del testo. Inoltre, scegliendo uno standard aperto quale XML si potranno riallocare risorse altrimenti utilizzate per la conversione dei contenuti o per l’elaborazione di programmi software personalizzati per la pubblicazione cross-media. Per maggiori informazioni sull’implementazione di XML in Adobe InDesign: http://www.adobe.com/products/indesign/xml_ scripting.html
Taggare il contenuto in Adobe InDesign o Adobe InCopy Per creare XML, è necessario applicare tag al contenuto. Una volta determinati i tag, che essi siano stati creati nella palette Tag oppure importati da un altro documento InDesign o inseriti tramite un archivio nel formato XML o una DTD si potrà procedere all’applicazione di tag al testo. Nel passato, i tag venivano spesso applicati dopo la pubblicazione del contenuto con costi alti per la rielaborazione. Oltre a applicare manualmente Figura 3. La finestra di mappatura degli stili su tag consente di assegnare i tag al testo, InDesign consente automaticamente tag al testo evitando la mappatura manuale tramite la palette Tag.
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Kodak presenta le nuove soluzioni per i quotidiani a IfraExpo 2006 Prima mondiale di KODAK VERSAMARK VX5000, il nuovo sistema di stampa dei quotidiani da errori di registro. Rinus Hoebeke, European Newspaper Segment Manager, ha dichiarato: “Siamo davvero felici di poter presentare in anteprima assoluta il nostro sistema KODAK VERSAMARK VX5000, la soluzione “on-demand” per il mercato dei quotidiani. Questa soluzione ci consente di offrire ai nostri clienti la capacità di sfruttare nuove opportunità di mercato con Versamark VX5000 la stampa di quotidiani localizzati e personalizzati in tutto il mondo – tutti Kodak ha presentato in antea colori, su vera carta di giornale e in prima mondiale il nuovo sistema formato pressoché originale. L’ampia di stampa dei quotidiani KODAK gamma di tecnologie Kodak ci conVERSAMARK VX5000. Questo Kodak Polychrome Graphics, sente di offrire applicazioni particonuovo eccezionale prodotto coniua subsidiary of Kodak lari ed uniche in grado di soddisfare ga la grande velocità del sistema di Via del Pratignone 38/40 le moderne esigenze dei quotidiani, stampa continua a getto d’inchiostro 50041 Calenzano (FI) anch’essi spinti a sviluppare modelli di Kodak con la soluzione di piegatura tel. 800 862180 - fax 800 861281 di business sempre nuovi alla ricerca di e taglio in linea HUNKELER per raghttp://www.kodak.com una maggiore redditività.” giungere tirature di oltre 1000 quotidiani da 40 pagine a colori l’ora. Questo innovativo sistema modulare è in grado di stampare a costi convenienti Soluzioni per il flusso di lavoro e le prove anche brevi tirature di sedi giornalistiche distaccate, colore nella stampa dei quotidiani edizioni ed inserti locali e sia il formato broadsheet che Kodak NewsManager è un potente sistema per tabloid – una soluzione “on-demand” davvero unica la gestione del flusso di lavoro basato sul formato per il mercato dei quotidiani. PDF per le applicazioni di prestampa dei quotidiani ad elevate prestazioni. Questo sistema automatico per la Trendsetter News 200 gestione del flusso di lavoro nella stampa di quotidiani Kodak ha inoltre presentato il platesetter termico offre maggiore efficienza ai reparti di produzione e KODAK TRENDSETTER NEWS 200 con caricatore prestampa. Il sistema consente di allungare le scadenze di lastre automatico NELA PL-T per il funzionamento e ridurre i tempi di chiusura delle edizioni in quanto non presidiato. La famiglia di platesetter Trendset- i reparti di produzione impiegano meno tempo nella ter News soddisfa un ampio spettro di esigenze di ricerca dei file e più tempo nelle attività più importanti, produzione con velocità che vanno dalle 70 alle 240 come la produzione rapida di lastre con minime interlastre l’ora. Lo spazio richiesto è minimo e il percorso ruzioni. A IfraExpo, Kodak ha lanciato sul mercato semplificato delle lastre offre una maggiore affidabi- europeo la versione 1.1, integrata da un’interfaccia lità. Il platesetter TRENDSETTER NEWS utilizza utente avanzata basata sul web che include l’anteprima la tecnologia termica SQUARESPOT che supporta dinamica, nuove opzioni di pianificazione, prove colore la retinatura STACCATO e consente di ottenere im- su monitor, nuove impostazioni di sicurezza e opzioni magini vivide di alta qualità in grado di resistere agli per la lingua personalizzate e modulari per soddisfare spostamenti tonali e alla formazione di aloni causati qualunque tipo di esigenza.
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Kodak Graphic Communications Group (GCG) ha presentato i propri prodotti, servizi e tecnologie leader del mercato a IfraExpo 2006, la piattaforma globale del settore dei quotidiani, svoltasi ad Amsterdam dal 9 al 12 ottobre. Kodak era presente presso la hall 3, stand 3440.
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A IfraExpo è stato presentato anche il software KODAK PRINERGY Evo News per il flusso di lavoro. Si tratta di una soluzione economica e semplice da utilizzare per il controllo della prestampa, della produzione di lastre e/o pellicole e che offre prestazioni eccezionali e la massima qualità di stampa. Elemento chiave di una soluzione completa, il software PRINERGY Evo News aumenta l’efficienza del flusso di lavoro e riduce i costi di produzione grazie alle sue caratteristiche di flessibilità e integrazione, qualità impeccabile, capacità di elaborazione ad alta velocità, massima disponibilità e bassi costi di investimento e gestione. Kodak ha presentato inoltre varie altre soluzioni per prove colore, tra cui il software KODAK MATCHPRINT Virtual che consente di ottenere prove colore virtuali precise e uniformi su monitor LCD. MATCHPRINT Virtual offre tutti i vantaggi delle prove colore su monitor (rapidità, collaborazione, comunicazione) ed una grande affidabilità anche ai fini dell’approvazione finale del colore. Grazie all’uso di display a schermo piatto professionali, il sistema MATCHPRINT VIRTUAL - LCD è in grado di fornire in pochi secondi una previsione accurata del risultato di stampa di una lavorazione su un monitor, riducendo drasticamente i costi delle prove colore e i tempi di produzione.
Eastman Kodak Company Kodak è nota in tutto il mondo per la costante capacità innovativa nel campo delle tecnologie di riproduzione delle immagini e fornisce i migliori prodotti e servizi per la fotografia, le arti grafiche e il settore medicale. La società, che ha registrato nel 2005 un fatturato pari a $14,3 miliardi, è orientata verso una strategia di sviluppo digitale con l’obiettivo primario di fornire supporto per la migliore utilizzazione delle immagini e delle informazioni ai privati e al mondo del lavoro. I privati usano la gamma Kodak di servizi e prodotti tradizionali e digitali per acquisire, stampare e condividere immagini fotografiche ovunque e con chiunque. Le aziende comunicano efficacemente con i clienti in tutto il mondo utilizzando le soluzioni Kodak per la prestampa, la stampa digitale e convenzionale e la digitalizzazione dei documenti; i professionisti del settore creativo si affidano alla tecnologia Kodak per esprimere le loro idee con immagini fisse o in movimento; le strutture sanitarie usufruiscono dei servizi, dei prodotti innovativi e delle soluzioni personalizzate per il flusso di lavoro Kodak per migliorare l’assistenza medica ed incrementare al massimo l’efficienza e la diffusione delle informazioni all’interno e all’esterno. Maggiori informazioni su Kodak sono disponibili sul sito www.kodak.com.
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APCOM: rinnovato l’accordo in esclusiva per l’Italia con Associated Press In merito all’accordo Tom Brettingen, Senior Vice President di AP, dichiara: “siamo lieti di avere consolidato i nostri rapporti con APCOM e confidiamo che ciò porterà ad una ulteriore forte crescita. APCOM è un soggetto di grande importanza nel mercato italiano dei media e la combinazione di un’eccellente copertura nazionale di notiziari con quella internazionale garantita da AP si traduce in un servizio di APCOM, diretta da Giulio grande impatto. Possiamo garantire Giustiniani, rafforza così la ai nostri stimatissimi clienti della collaborazione con Associated carta stampata, della TV, della Press, di cui traduce e distribuisce le notizie in lingua italiana, presentandosi Ufficio Stampa Gruppo Telecom Italia radio e dei nuovi media la migliore Ufficio Stampa Mercato copertura disponibile”. con un logo aggiornato, che ribadisce +39.06.3688.2610 graficamente la prestigiosa partnership, e www.telecomitalia.it/media arricchendo la propria offerta dei notiziari “Siamo felici e orgogliosi di rinnovare in lingua inglese con “AP HEADLINE NEWS”, un progetto nato e reso possibile dalla e rafforzare la nostra partnership con Associated rotazione - ogni otto ore – di un apposito desk centrale Press per altri 5 anni” ha commentato Paolo Ferrari, Amministratore Delegato di TM News, “a conferma dei tra le redazioni AP di New York, Londra e Bangkok. buoni risultati raggiunti per entrambe le parti, della Giunta al sesto anno di attività, APCOM conta reciproca fiducia e della convinzione di poter sviluppare complessivamente 100 dipendenti nelle sedi di Roma, ulteriormente il business anche grazie al forte Milano, Bruxelles, New York, Budapest e produce circa orientamento all’innovazione e alla multimedialità di entrambe le società”. 1000 notizie al giorno, 7 giorni su 7, 24 ore su 24.
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TM News, l’agenzia di stampa del gruppo Telecom Italia Media che opera con il marchio APCOM, ha rinnovato per i prossimi cinque anni il contratto in esclusiva per l’Italia con Associated Press (AP), la più grande agenzia di stampa al mondo, con oltre 242 uffici di corrispondenza e 3700 dipendenti presenti in 121 paesi.
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Lübecker Nachrichten ottimizza il workflow pubblicitario con PrintNet di Man Roland e Asura Pro
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Il quotidiano tedesco Lübecker Nachrichten ha o il formato degli annunci vengono archiviati in questa ottimizzato ulteriormente il proprio workflow, fase della lavorazione. Fino ad oggi, tutti gli erscegliendo una soluzione completamente rori riscontrati sul flusso di lavoro importato automatica, basata su standard JDF, in venivano rilevati in uno stadio avanzato grado di controllare e verificare le dell’attività produttiva; il nuovo bozze dei dati pubblicitari importati. metodo di controllo e correzione di La novità di questa nuova soluzione Asura pro offre invece la possibilità è l’integrazione del programma Asudi individuare e correggere gli errori ra Pro di OneVision all’interno del tecnici e strutturali dei file in ingresso sistema di Workflow Printnet. In tal prima che essi siano avviati alla proMAN Roland Italia S.p.A. modo, il Lubecker Nachrichten avrà duzione. Attraverso la tecnologia JDF Via Redecesio, 12/b - 20090 Milano tel. 0039 02 21 307 233 a disposizione un processo compleTicket, i file lavorati da Adman sono fax 0039 02 21 307 276 tamente automatizzato per il controllo trasferiti ad Asura Pro che, tenuto conto della pubblicità. delle specifiche tecniche espresse dal clienCon questa nuova soluzione sviluppata da One te, procede al controllo dei parametri e, se necessario, Vision e Man Roland, entrambi partner del Networked alla correzione. Gli interventi comprendono: Graphics Production Organization (NGP), che integra Asura Pro in AdMan, il modulo di Printnet per la - il controllo della risoluzione; se necessario si può produzione della pubblicità, il Lübecker Nachrichten ridurre la risoluzione; ha ulteriormente automatizzato il suo processo di - il controllo delle linee troppo sottili che la macchina gestione della pubblicità con un sistema di controllo da stampa non è in grado di riprodurre; della qualità. Prima che il giornale sia prodotto tutte le - la creazione di un file di produzione standardizzato pubblicità passano attraverso un processo automatico (un file PDF o EPS con uno specifico livello); che controlla che non vi siano problemi strutturali. Il - il taglio dell’annuncio pubblicitario (rimozione nuovo metodo di controllo si applica a tutti i dati di dello spazio bianco o in conformità con i riferimenti produzione importati e può correggere qualsiasi tipo di taglio); di formato di trasmissione quale PDF, PostScript e - il controllo di font non valide; EPS. - la rimozione di colori non usati; - la conversione dello spazio cromatico; Standardizzazione del processo - il cambio di denominazione dei colori in modo da soddisfare le esigenze degli editori (es. da HKS 13 Tutti i lavori pubblicitari vengono inseriti nel sia HKS13); stema VI&VA e successivamente inviati in produzione - il controllo e, se necessario, la correzione dei colori al sistema AdMan. Un’interfaccia online assicura che non in quadricromia per soddisfare le esigenze il flusso di informazioni lavorati dal sistema VI&VA degli editori. sia direttamente accessibile al sistema di produzione. Attraverso l’uso automatico di job bags, AdMan orgaCorrezione automatica dei dati di produzione nizza, dirige e controlla l’intero flusso di produzione; Tutti i file di produzione vengono restituiti in modo le specifiche tecniche del cliente riguardanti il colore automatico da Asura Pro al sistema AdMan per essere
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trattamento colore. Sia che si tratti di livelli di grigio, colori, CMYK o spot colors: in un processo completamente automatizzato, Printnet e Asura Pro trovano e correggono le deviazioni di colore tra i dati della commessa tecnica e la produzione finale del lavoro. Attraverso l’utilizzo di questo metodo di controllo e correzione, Man Roland e One Vision sono in grado di garantire una produzione esatta ed efficiente. Tutti i dati lavorati sono trasferiti direttamente al sistema ProPag di Printnet che provvede al montaggio automatico della pagina.
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controllati e corretti una seconda volta. In particolar modo, vengono analizzati i criteri di “colore”, “formato” e “i font non ammissibili” in modo da assicurare il rispetto di tutti i parametri richiesti dal cliente. In caso di deviazioni, Asura Pro, è in grado di ricevere le istruzioni per la correzione del file di produzione. Tutto ciò consente agli annunci pubblicitari di essere ridimensionati automaticamente, ed eventualmente allineati nel caso in cui variasse il rapporto profondità/ larghezza. Allo stesso modo, il Lübecker Nachrichten ottiene anche un elevato livello di automazione del
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La Gazzetta del Mezzogiorno riconferma la propria fiducia ad Agfa e GMDE
Martedì 3 ottobre 2006
La Gazzetta di Puglia
La Gazzetta del Mezzogiorno � 1,00 (in abbin. con Gazzetta del Sud ������������������������ Con Dizionario � 6,00* - Con Libro Grandi Classici � 8,90* Con Libro Crimini e Misteri d’Italia � 6,00* Con Libro Ori del Gargano � 3,00*
Corriere delle Puglie
www.lagazzettadelmezzogiorno.it
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ALL’INTERNO
A PAGINA 13
Pur con fondate perplessità
D’Antoni: finanziaria per il Sud
GIANFRANCO VIESTI
��I sindaci - Interpellati dalla «Gazzetta» i sindaci delle città capoluogo di Puglia e Basilicata contestano i tagli di circa tre miliardi di euro agli enti locali. Non sappiamo se ce la faremo, è il ritornello, a prescindere dal colore delle amministrazioni. Si cerca anche di correre ai ripari: a Bari forse aumenterà l’Ici sulla seconda casa, a Foggia slittano le assunzioni di 100 vigili.
Quotidiano fondato nel 1887 - Anno 119° Numero 269
A PAGINA 8
Abb. Post. - 45% - Art. 2 C. 20/B L. 662/96 - Filiale Bari - tassa pagata - *promozioni valide solo in Puglia e Basilicata
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GMDE, l’azienA distanza di un anno, GMDE ha annunciato di aver d a c h e v a n t a definito un accordo per l’entrata in produzione di un un’esperienza tren- nuovo Polaris che, grazie alla scelta di utilizzare lastre tennale nel campo Silver ad alogenuri d’argento, assicurerà al quotidiano delle tecnologie per una qualità di stampa superiore. La configurazione il mercato dell’edi- installata al quotidiano verrà interamente pilotata toria e dei quotidiani dal sistema Agfa Arkitex, la nuova soluzione Agfa e che opera come di gestione del workflow, che permetterà di passare a System Integrator una gestione del flusso di lavoro con file in formato e Solution Provider PDF e che andrà a sostituire il preesistente sistema per tutti gli aspetti Intellinet. che vanno dalla redazione GMDE, Viale Colleoni, 5 20041 Agrate Brianza (MI) alla Sala �������������� PERIFERIE MENSE POLITECNICO Tel. 0396091790 Stampa, ha Cantieri a Catino Primo giorno di disagi Il Comune nel cda Fax: 0396091788 lavori da 1,5 milioni ed è subito polemica porta fondi per la ricerca annunciato http://www.gmde.it FINANZIARIA / D’Alema:è un miracolo.Montezemolo:demagogia e poco coraggio del governo Confutata la «teoria standard» di aver recen«La manovra si può migliorare» Fisica,l’universo a Terrorismo Milano,presi temente consei algerini Padoa Schioppa apre.Vertice Lega-Berlusconi: esclusi An e Udc è come un uovo cluso un accordo con La Gazzetta del MezNuove tasse di successione.Niente alcolici sulle autostrade la scoperta a Bari Il Premio Barocco zogiorno, quotidiano di primaria diffusione va a Lecce Questa volta il Sud Preoccupati i sindaci una speranza in più di Puglia e Basilicata in Puglia per l’installazione di una terza linea Gli esperti: un autunno L di produzione CTP Agfa. quasi estate Con questa scelta, il quotidiano di Bari L’adozione di Maria uno spiraglio riconferma quindi la propria fiducia a GMDE, oramai un partner di riferimento per il lavoro di tutti i giorni. Un anno fa, la società di Petruzzelli,infuriati i proprietari Pannella lancia la sfida «In Italia ci si può ancora fidare dello Stato?». Da definire l’indennizzo «Stacco la spina a Welby» Agrate Brianza concluse un accordo con la Il paese dove rubano il «Che» Gazzetta per la sostituzione del sistema di Q gestione dei contenuti delle oltre 120 postazioni di lavoro, con il nuovo e completo sistema Tera GN3. Ma la vita non è dolce a finanziaria varata è grande e complessa. Nell’insieme può deludere, rispetto alle notevoli aspettative di riforme strutturali. Ma certamente raggiunge tre importanti obiettivi: 1) riporta il deficit pubblico nei parametri, con un aggiustamento dei conti davvero notevole; 2) riceve il consenso delle molte, differenziate, anime della coalizione di governo: con schieramenti politici come quelli attuali governare richiede una notevole dose di mediazione; 3) compie un apprezzabile sforzo redistributivo, che tende a favorire significativamente i ceti più deboli. Proprio questo è il primo aspetto di cui tenere conto nel provare a valutarne la componente «territoriale»: gli interventi di riduzione del carico fiscale per i redditi più bassi sono assai positivi per il Mezzogiorno. Da noi, proporzionalmente, si concentra la percentuale più alta di coloro che ne traggono vantaggio. E si tratta tanto di misure di equità sociale - che proprio nell’attuale congiuntura sembrano più opportune - quanto di una possibile spinta alla domanda interna: debolissima, da tempo, proprio per i consumi «popolari». Quanto alle misure per il Mezzogiorno, la più importante è sicuramente una delle più trascurate nei commenti. È la previsione di risorse pubbliche nazionali per spese in conto capitale (investimenti pubblici e incentivi agli investimenti) nelle aree deboli per sette anni. Abbiamo di fronte, finalmente, un quadro di risorse nazionali che si sommano a quelle comunitarie. Un’occasione unica (l’ultima) per programmare quegli interventi di medio periodo decisivi per migliorare la qualità della vita e del lavoro al Sud. Altre misure con un forte effetto territoriale meritano una riflessione più attenta. Viene aumentato, come promesso, l’ammontare della riduzione del «cuneo fiscale» per lavoratori e imprese del Mezzogiorno rispetto alla media nazionale. Ma alcuni aspetti tecnici (questione del «de minimis») fanno temere che l’effettivo beneficio potrebbe essere inferiore a quanto appare. Viene reintrodotto il credito d’imposta per gli investimenti. Ma anche qui, alla luce delle non positive esperienze del passato (effetti semplici e automatici ma purtroppo assai dispersi e complessivamente poco utili) ne andranno valutati con calma i dettagli. E soprattutto la coerenza con la giusta impostazione, fortemente selettiva, che il ministro Bersani sta dando agli incentivi: in questa fase storica devono accompagnare il cambiamento competitivo, e non la mera sopravvivenza delle imprese.
A
ncora, attenzione andrà posta agli effetti territoriali dei tagli agli enti locali. Giustissima in principio la loro maggiore autonomia impositiva (che si accompagna anche all’opportuno trasferimento del catasto); da verificarne l’effetto concreto, date le fortissime differenze di base imponibile. Simbolica la misura sulle «zone franche urbane», cui sono destinate risorse assai modeste: forse non è neanche un male, visto che qualche dubbio sulla misura è lecito. Sacrosante, infine, piccole ma importanti misure di lotta all’evasione e all’illegalità: il fondo contro l’abusivismo nelle aree protette, la deducibilità degli affitti per gli studenti (prima misura che può aiutare l’emersione di una zona grigia di irregolarità e sfruttamento), le agevolazioni per le ristrutturazioni. Ci si aspetta che su questo terreno, decisivo per il Sud e su cui tanta enfasi è stata posta dalla politica, si proceda ancora molto. Restano, sullo sfondo, alcune perplessità sull’approccio con cui il governo sta guardando al Sud, che la Finanziaria certo non aumenta, ma che non fuga. Riguardano, come sottolineato su queste colonne, l’approccio strategico (diverso al Sud - centrato su riduzione dei costi - che nel resto del Paese - centrato su innovazione e trasformazione delle imprese?) e l’organizzazione concreta delle politiche (chi coordina e integra gli interventi?). Proprio la programmazione, rapida e concreta, dei fondi nazionali ed europei dovrebbe auspicabilmente contribuire a ridurle. Ma un interesse politico più forte di alcuni ministri- chiave per il Sud sarebbe un segnale altrettanto importante.
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SERVIZI A PAGINA 5
��D’Antoni - «La Finanziaria non penalizza il Nord, ma ha un carattere meridionalista forte, con un riequilibrio fra deboli e forti sia sul piano fiscale che su quello sociale». Ad affermarlo è il vice ministro allo Sviluppo economico con delega per il Mezzogiorno, Sergio D’Antoni.
SERVIZI ALLE PAGINE 2, 3 E 4
Il Campus di Bari dove ha sede la Facoltà di Fisica
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TRIGGIANI A PAGINA 8
FLAVETTA A PAGINA 2
TEATRO ESPROPRIATO / I Messeni Nemagna scendono sul piede di guerra EUTANASIA / Attacco «ai talebani e al Vaticano»
BARI - «Ma può ancora un cittadino fidarsi dello Stato in Italia?», dice Rosalba Messeni Nemagna. I proprietari del Petruzzelli sono infuriati dopo la votazione del decreto legge in consiglio dei ministri, col quale lo Stato espropria il Petruzzelli, togliendolo alla famiglia e passandolo al Comune. Le cifre ancora non si conoscono, ma si sa che la famiglia Messeni Nemagna otterrà un indennizzo da cui saranno sottratti i soldi già spesi per il restauro. «È assurdo - dice Rosalba Messeni - si vuole punire una famiglia grazie alla quale la città ha avuto un teatro internazionale». La famiglia insiste sul contratto: «C’è un protocollo d’intesa firmato nel 2002 stipulato con soggetti pubblici». Ma - spiega il vicepresidente della Provincia, Sisto - il decreto legge è un atto più forte. Filipponio: vogliono statalizzare anche l’aria. Italia dei Valori annuncia un emendamento.
E. SIMONETTI IN CRONACA
Spillo
uell’immagine di sfida è icona del XX secolo al pari della Marilyn seriale di Andy Wharol. Anzi, di più. Il volto di Ernesto Guevara che guarda fiero l’orizzonte, finito tra le potenti mandibole del business, si è trasformato nel tempo in manifesti e magliette, diari e spilline, portachiavi e adesivi per auto. Che Guevara: un rivoluzionario? No, un gadget. Ma che qualcuno andasse addirittura a trafugarne il poster in una sezione di partito, no questo è davvero troppo. Eppure è successo, nella sede del Partito dei comunisti italiani di Sammichele, il centro dell’entroterra barese famoso per le pantagrueliche sagre di carne alla brace. Sconosciuti si sono introdotti nella sede del Pdci e hanno sottratto l’immagine del Che affissa nell’ingresso. Ma i dirigenti del partito questo affronto non se lo sono tenuto: chi ci crede allo scherzo, alla bravata? Qui siamo di fronte a una disfida ideologica. Così sono andati nella caserma dei carabinieri e hanno denunciato: «Ci hanno rubato Che Guevara». I militari dovrebbero ora indagare per identificare i reponsabili e chiarire le motivazioni del furto. Il fatto è che «questo piccolo condottiero» piace. Da sempre. Perfino ai pacifisti (nonostante inneggiasse al tambureggiare delle mitragliatrici). E poi agli uomini e alle donne che del suo famoso diktat «Bisogna essere duri senza mai perdere la tenerezza» danno da sempre interpretazioni diverse. (Carmela Formicola)
UNABOMBER
L’ingegnere indagato per 20 episodi
Elvo Zornitta, l’accusato SERVIZIO A PAGINA 13
ROMA Pronto a staccare la spina nel caso il copresidente dell’«Associazione Luca Coscioni», Piero Welby, gravemente malato, decidesse per l’eutanasia (proibita in Italia). È la sfida di Marco Pannella, alla quale si associa Marco Cappato, della stessa associazione. «Se Piero decidesse di procedere verso ciò che la sua etica gli chiede - ha affermato Pannella - sarò immediatamente pronto a compiere tale atto, che è un atto di rispetto della vita e dei principi di civiltà che sono oggi negati da un potere talebano e da chi occupa il Vaticano». SERVIZIO A PAGINA 6
MELCHIORRE BRIGUGLIO
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i chiediamo in quale libro dei sogni sta scritto che la morte debba essere «dolce». Anche quando è affrancata dal dolore com’è ormai tecnicamente possibile resta sempre un terrificante mistero per qualsiasi uomo. Allora, «dolce» potrà esserlo per chi ha tanta fede da non avere dubbi sulle sequenze del dopo, non in base a dati logici, ma a un irresistibile bisogno di verità, a un pregustato incontro con l’eterno, che fa meglio accettare l’angoscia del momento. I meno fortunati avvertiranno comunque, se conserveranno lucidità, la paura dell’ignoto. La proposta di una fine «dolce» si pone subito in stridente contrasto con la complessiva qualità dell’esistenza, normalmente piena di tormenti. Ha un senso pensare a un traguardo liscio come l’olio dopo un percorso molto accidentato? Anche quanti immaginano il paradiso in terra - ora e per sempre - converranno che la vita non è dolce. Non c’è terapia edonistica che riesca a eliminare le sofferenze, che nel tragitto umano - specie se lungo - capitano a tutti. A che servono, quindi, questi sforzi per depurare l’esperienza dal male e dai malesseri, comunque inevitabili? A che servono i tentativi di affidare alla legge soluzioni univoche e generalizzate di coscienza? Nessun Parlamento - per quanto illuminato - potrà dettare regole da utilizzare di fronte al letto dei morenti, immaginandone validità ed effi-
Il leader radicale Marco Pannella
cacia in forza di un presunto atto di disposizione - il testamento biologico - fatto nella pienezza della vita, quando il «testatore» neppure teoricamente riesce a rappresentarsi l’incubo di morte. Quanti hanno assistito a lunghe agonie sanno come i sofferenti lottino sino all’ultimo respiro. Sanno che in quegli occhi invocanti c’è domanda d’aiuto e non della soluzione di un «boia legalizzato». In quei momenti, se potessero manifestarlo, revocherebbero qualsiasi disposizione contraria e respingerebbero i «burocrati della morte», pensando - magari a torto - che la speranza è l’ultima a morire. Attorno a quel letto non ci vogliono accaniti terapeuti, ma neppure svogliate e indifferenti presenze. Come nella lunga storia dei tempi, occorrono uomini capaci di accompagnare nel trapasso il proprio simile. Con compassione, con dolcezza, con la consapevolezza di partecipare a un evento, di cui prima o poi saranno protagonisti. Nella speranza che altri uomini sappiano tenerli per mano quando sarà il loro turno. Pensiamo con fastidio alla pietà ufficiale di quanti verrebbero autorizzati dalla legge a dare la morte. Il paziente diventerebbe una «pratica» da chiudere al più presto, un’incombenza di giornata. Preferiamo che la natura, con i suoi antichissimi e immutabili decreti, continui a staccare la spina. Che stabilisca quando il circolo dovrà chiudersi, per farsi restituire quella creatura che ci aveva donato.
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Leadership tecnologica risultante in vantaggi unici
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CO N F E R E N C E
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News in Printing 2006 Vision of an Industrialised Newspaper Production In order to be successful in the long-run, printing houses are asked to reduce costs wherever possible. At the same time, they also need to be more flexible and ensure high quality standards. How can they manage this? New technologies and automating processes can give answers. Hear practical, insightful case studies about achievements in this aspect, process optimisation projects and workflow models. Meet and discuss the latest technologies in newspaper printing with colleagues and other specialists from around the world. Topics to be covered: – Closed Loop Quality Control – Automated Plate Changing – Semi-commercial Printing – Flexible or Standardised Formats, etc.
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