TecnoMedia 66

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TecnoMedia Tecnologie, Prodotti

& Mercati editoriali

Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali Numero 66 - Settembre 2010

Quale futuro per l’informazione quotidiana?

Periodico mensile. Anno XVII n. 66 - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma - Reg. Trib. Roma n. 21 del 27-01-2010

La prima giornata dei lavori della tredicesima edizione di WAN-IFRA Italia, alla quale è intervenuto il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri on. Paolo Bonaiuti, è stata dedicata alle esperienze ed ai progetti più innovativi nell’area delle nuove piattaforme mobili, e della loro integrazione con il prodotto stampato.

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L’industria della stampa vuole tornare a crescere La seconda giornata dei lavori di WAN-IFRA Italia 2010 è stata interamente dedicata al “vecchio” giornale cartaceo, che esce dalle rotative, e che sostiene i fatturati, e gli utili, delle aziende. Editori e stampatori guardano con interesse alle opportunità offerte dalle tecnologie di stampa digitale, e sollecitano nuove “regole del gioco” per far ripartire lo sviluppo.

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Informazione multicanale all’Avvisatore Marittimo Da gennaio 2010 il quotidiano specializzato nelle informazioni relative al traffico di navi da trasporto e passeggeri, in arrivo ed in partenza dai porti italiani, offre a tutti i professionisti del settore la pubblicazione delle notizie su due canali integrati, la stampa ed il web, entrambi collegati ad un unico database.

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Avvenire, “testimone digitale” del nostro tempo Il quotidiano della CEI rafforza la presenza sui canali digitali, alla ricerca di un’integrazione sempre più efficace fra prodotto stampato e il web, l’iPhone e il nuovo iPad. Tecnologie e modelli di business in evoluzione per sostenere e diffondere la voce della Chiesa Cattolica in Italia.

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Automazione e controllo: la “visione”di manroland Il Direttore divisione rotative di manroland, Trino Barnabò, illustra le linee guida delle attività di ricerca e sviluppo del gruppo tedesco, dalle soluzioni che puntano al taglio dei costi in produzione ai moduli per l’Autoprint, l’automazione integrale per i centri stampa, già in funzione in alcuni stabilimenti in Germania.

Filo diretto

Le aziende informano ADN Kronos Agenzia Giornalistica Italia Agfa-Gevaert Ansa APCOM Atex Denex Systems Technology Didelme Sistemi EidosMedia Elettra Ferag Italia Fujifilm GMDE Goss International Interstrap Kodak Manroland Mima films Napp Systems R.G. Recmi Segbert Sinedita Sitma SMB Schwede Maschinenbau Sun Chemical Group Technotrans Telpress Tera Teufelberger Tolerans

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Stampa offset coldset: risparmiare si può (parte II) Pubblichiamo la seconda parte del “vademecum del risparmio” per la stampa offset-coldset, sviluppato grazie ad un accordo di collaborazione tra uno dei maggiori gruppi Editoriali francesi ed il team degli specialisti dell’assistenza tecnica centrale di SunChemical.

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Le Rubriche Filo diretto............................................................................... da pagina 37

ISSN 1974-7152



WAN-IFRA Italia 2010: quale futuro per l’informazione quotidiana?

WAN-IFRA Italia 2010

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“L’iPad non è un Messia, e non ci salverà. Meglio salvarsi da soli, reinventando il proprio business con fantasia e pragmatismo”. La tredicesima edizione di WAN-IFRA Italia 2010, la Conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa italiana, promossa da WAN-IFRA, Associazione mondiale degli Editori e della Stampa Quotidiana, Fieg (Federazione Editori) e Asig (Associazione Stampatori), che si è svolta a Roma il 22 e 23 giugno scorsi, è andata alla scoperta di tecnologie, contenuti, servizi e modelli di business per il futuro della stampa quotidiana. La prima giornata dei lavori, alla quale è intervenuto il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri on. Paolo Bonaiuti, è stata dedicata alle esperienze ed ai progetti più innovativi nell’area delle nuove piattaforme mobili e della loro integrazione con il prodotto stampato.

Quale sarà il futuro della stampa quotidiana in Italia e nel resto del mondo? Sono in tanti a chiederselo, dopo la crisi economica internazionale che ha colpito pesantemente l’industria della comunicazione, costringendo gli editori di giornali a fare i conti con un drastico calo di vendite ed una contrazione di pubblicità sulle pagine dei quotidiani. Il biennio che ci stiamo faticosamente lasciando alle spalle, sarà anche ricordato, e sembra un paradosso, per la fulminea espansione di nuovi canali di comunicazione digitale – web, smart phone e iPad - in grado di fare concorrenza alla cadenza “quotidiana” delle notizie stampate. Meno risorse, più concorrenti, ed un obiettivo comune a tutti gli editori: integrare il prodotto quotidiano tradizionale con le nuove piattaforme digitali portatili, sulle quali stanno pesantemente investendo i grandi player internazionali, Apple in testa. Una sfida non facile: si conoscono i problemi, ma non le soluzioni, che restano, almeno per il momento, affidate alla voglia di “sperimentare” degli editori, per trovare modelli economici di redditività da applicare alla nuova comunicazione “multicanale”. L’industria editoriale, alla fine del primo decennio del XXI secolo, appare come un gigantesco laboratorio digitale. A queste “ricerche e sperimentazioni” è stata dedicata la XIII edizione di WAN-IFRA Italia, la

conferenza internazionale per l’industria della stampa, promossa da WAN-IFRA, Associazione mondiale degli Editori e della Stampa Quotidiana, dalla Federazione Editori e dall’Associazione Stampatori, che una volta all’anno riunisce manager, tecnici, pubblicitari e giornalisti per approfondire i temi più importanti del settore. Tavolette digitali: tecnologie, contenuti e servizi

A sintetizzare il leit motiv della Conferenza internazionale, in apertura dei lavori, è stato il Presidente dell’Asig Giulio dalla Chiesa, che da oltre vent’anni è al vertice del gruppo editoriale che fa capo alla famiglia Amodei, e comprende quotidiani – Corriere dello Sport-Stadio, Tuttosport – periodici, fra i quali il Guerin Sportivo e Autosprint, società tipografiche – STEC, Mediastampa, Monzastampa, Poligrafici Il Borgo – e la concessionaria di pubblicità Sport Network. “L’industria editoriale sta vivendo una fase di crisi nonostante il suo prodotto, l’informazione, sia un bene essenziale e uno dei motori dell’economia digitale”- ha sottolineato dalla Chiesa. L’obiettivo è quello di recuperare sostenibilità economica e margini di profitto, esplorando tutti nuovi strumenti digitali, ma anche riorganizzando e razionalizzando il ciclo tradizionale di produzione del

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TecnoMedia Da sin.: l’editore Roberto Amodei, Presidente del Gruppo Amodei, Giulio dalla Chiesa, Presidente dell’Asig, che ha introdotto i lavori della XIII edizione di WAN-IFRA Italia

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prodotto stampato, che sostiene, e continuerà a sostenere per molti anni, i conti economici delle imprese che producono giornali. “Tecnologie e nuovi modelli di business sono fra loro strettamente intrecciati” –ha ricordato il Ceo di WAN-IFRA Christoph Riess, nella sua breve introduzione – “ed è fondamentale conoscere nel dettaglio i nuovi strumenti per valutarne potenzialità e limiti, naturalmente dal punto di vista editoriale”, senza trascurare la stampa tradizionale. La responsabile settore New Devices di WAN-IFRA, Kristina Sabelström Möller, ha evidenziato le caratteristiche specifiche delle più importanti “famiglie” di dispositivi mobili, a partire dal Newton, l’antenato di famiglia Apple dell’iPad, che fu un “flop” nel 1984, perché era nato troppo presto in un mercato non ancora pronto ad accoglierlo. Si arriva quindi all’iPhone del 2008, e all’attuale diffusione nel 2010 dell’iPad e del suo concorrente basato su Android, Samsung Galaxy, che ha, secondo alcuni, il vantaggio di essere più ecosostenibile rispetto a iPad, e dei numerosi altri prodotti simili, ad esempio Skiff e Bridgestone per restare nel campo degli eReader. Ogni tipologia di prodotto presenta i suoi vantaggi: se i Tablet hanno il vantaggio di essere multifunzione, gli E-Reader hanno la caratteristica di essere specificatamente dedicati alla lettura, mentre i mobile phones rivelano la loro maggiore utilità durante gli spostamenti. Un passo fondamentale sarà l’introduzione, negli eReader, del colore, prevista per il 2011, che potrà consentire a questi dispositivi di avvicinarsi ai Tablet, a loro volta penalizzati da una scarsa leggibilità se esposti alla luce del sole diretta. La fascia dei prezzi è molto estesa: dagli ebook Reader a meno di 200 dollari fino ai Tablet da 900 dollari che permettono di navigare sul web, giocare, leggere e fare molte altre cose; e c’è naturalmente il “classico” Kindle che per l’editore rappresenta un mezzo di grande diffusione, visto che nello store di Amazon ci

sono i maggiori giornali del mondo e che sono stati venduti 3 milioni di Kindle nel 2009, con stime di vendita per il 2010 di ulteriori 4 milioni. Nell’impossibilità di conoscere quali saranno le scelte dei consumatori, la raccomandazione agli editori è quella di non prendere decisioni radicali a favore di uno o dell’altro, ma di prepararsi ad affrontare nuovi mercati in forte cambiamento, puntando sui contenuti piuttosto che sui dispositivi. “L’importante” – ha sottolineato la Sabelström Möller –“è comprendere che sta nascendo un nuovo modo di consumare i media, chiamato “app paradigm”, che consiste nello scegliere a seconda della necessità o del desiderio, e non sulla base di uno o dell’altro dispositivo”. Per raggiungere la redditività, il suggerimento è quello di iniziare con azioni editoriali semplici e poi successivamente modificarle, implementando funzionalità accattivanti in grado di richiamare i consumatori, evitando di partire con offerte omnicomprensive. Esperienze italiane a confronto Maurizio Scanavino, Direttore commerciale e marketing di La Stampa di Torino, ha raccontato l’esperienza in corso alla Stampa di Torino, che senza trascurare il prodotto giornale tradizionale, ha avviato già da molti anni, e di recente potenziato, l’offerta di servizi ai lettori attraverso piattaforme web e mobili (cfr. anche TecnoMedia nr. 64). La tecnologia può essere, prima di tutto, utilizzata come strumento per la valorizzazione del patrimonio storico, come insegna la messa a disposizione da parte di La Stampa della collezione pubblicata, completa e ricercabile, a partire dal 1867, per un volume pari a 1.761.000 pagine. La notorietà della testata, e i relativi contenuti, sono stati posti al centro di un sistema, che va dalla carta al web.

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Da sin.: Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Carlo Malinconico, Presidente della Fieg

Paolo Bonaiuti: a breve gli “Stati Generali

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria Paolo Bonaiuti è intervenuto alla Conferenza internazionale WAN-IFRA Italia, annunciando a breve la convocazione degli “stati generali sui problemi dell’editoria”, per “una riforma strutturale condivisa con tutte le parti sociali”. Bonaiuti, che ha potuto ascoltare l’intervento del Presidente della Fieg Carlo Malinconico, ha ricordato che, purtroppo, le risorse a disposizione del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio non sono più quelle di una volta. In un anno e mezzo dall’inizio della crisi dei derivati finanziari, l’economia italiana ha perduto 70 miliardi di Euro per il mancato export e 20 miliardi per la diminuzione dei consumi interni, ai quali vanno aggiunte le mancate entrate fiscali. Ciò nonostante, il Governo è disponibile a valutare “una comune linea di intervento, condivisa da tutti gli attori dell’industria editoriale, per indirizzare le disponibilità economiche verso lo sviluppo industriale e la difesa dell’occupazione”. Inutile dire che gli editori aspettano i fatti, soprattutto dopo che il Governo – come non ha mancato di ricordare il Presidente della Fieg Carlo Malinconico nel corso del suo intervento – ha consentito, dal primo aprile, “un rincaro delle tariffe postali del 100% per la stampa periodica e di oltre il 120% per la stampa quotidiana, senza che gli editori potessero fare nulla per difendere i loro legittimi interessi”.

“La vera sfida”-sottolinea Scanavino-“è quella di inventare nuovi modelli di business che permettano di far recedere i lettori dalle abitudini di lettura gratuite, riportandoli a letture a pagamento”. Se il modello per gli ebook Reader è simile a quello delle copie cartacee, sia con acquisto di copie singole che in abbonamento, per i Tablet è invece suggerito l’abbinamento tra contenuti gratuiti e contenuti premium (per il quale è stato lanciato il neologismo “fremium”). La carta, per portabilità e usabilità, resta il prodotto da cui “tutto parte”, e dal quale, con uno sforzo produttivo e redazionale, è possibile “declinare i

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sull’informazione”

contenuti sui vari supporti”, che sono utilizzati con modalità diverse. I lettori passano dai 25 ai 45 minuti sulla carta e sugli eBook (dipende dalle abitudini di lettura nei vari Paesi), 4 minuti al massimo sugli smartphone, 10-12 minuti sul web (tempo in crescita) e 20 minuti sui Tablet, considerando sia la lettura dei testi che la visione di elementi multimediali. Il “giornale tradizionale” è stato oggetto, a La Stampa, di un lavoro, durato due anni, finalizzato alla riorganizzazione dei contenuti per i diversi supporti, con taggatura di tutti i contenuti, destrutturazione in articoli con relativo titolo e foto e creazione di database con

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TecnoMedia Christoph Riess, Ceo di WAN-IFRA

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interfacce ad hoc. Iniziato un sistema multipiattaforma per adattarsi ai diversi che pone l’utente al centro eBook sul mercato, che del sistema. sono i parenti più prossimi L’obiettivo è quello di al quotidiano di carta”, il offrire contenuti di qualità, lavoro è proseguito con incluso l’accesso televisivo Kindle e poi con i diversi tramite rete IP, dato che supporti disponibili sul tra qualche anno molte mercato. famiglie avranno anche un La versione per il web collegamento a questo tipo deve essere studiata con di terminale. Il Corriere caratteristiche particolari della Sera e la Gazzetta dello legate al mezzo: serve Sport sono già disponibili un prodotto dinamico, da gennaio su TV tramite continuamente aggiornato, telecomando, come prodotto con notizie selezionate tra adattato alla televisione. quelle più importanti a cui Nel complesso, ha abbinare approfondimenti e sottolineato Riva, “gli utenti contenuti multimediali. fruiscono di una maggior Per la Stampa questo quantità di informazione lavoro ha significato che nel passato, ma con la raggiungere una nuova audience web che, per l’80%, sommatoria di diversi dispositivi”. Non è detto che tutte è fuori dalla regione originaria. le piattaforme siano da presidiare da parte degli editori La “formula” per iPhone della Stampa prevede con lo stesso interesse, ma certamente è indispensabile l’abbinamento di servizi gratuiti e di servizi premium avere contenuti di qualità. a pagamento, oltre ad una versione tutta a pagamento Corsera si attesta come primo tra i giornali per per leggere integralmente il quotidiano in formato fruizione sull’iPad: nei primi giorni di diffusione in nativo per iPhone. La Stampa ha anche predisposto Italia del nuovo dispositivo sono stati effettuati 40.000 un’applicazione per iPad, in prova – lo scorso mese download a cui si aggiungono i 20.000 della Gazzetta. La di giugno -presso Apple. Nonostante le difficoltà stima di RCS, dopo questi primi giorni di esperimento, a sviluppare un prodotto ad hoc, con necessità di è di un numero potenziale di 60-80.000 lettori in Italia, riprogrammare da zero nel difficile ambiente Apple, anche se la certezza che l’iPad soppianterà gli altri La Stampa è riuscita ad ottenere un prodotto molto dispositivi è tutt’altro che radicata. utilizzabile, che permette una lettura più immersiva, La nuova sfida per gli editori, come ha chiarito grazie anche ai contenuti multimediali. Riva, è quella del posizionamento del prezzo per i nuovi Giorgio Riva, Direttore generale RCS Digital e prodotti distribuiti sulle diverse piattaforme. Occorrerà responsabile dei mantenere una “New devices” logica di pricing ha portato la equilibrata, testimonianza evitando, almeno delle versioni per le piattaforme di Corriere e wireless, la Gazzetta per diffusione di un iPhone e iPad. modello di ricavi Chiara la strategia basato solo sulla distributiva del pubblicità, per Gruppo RCS: avvantaggiarsi fornire un – con servizi facile accesso a pagamento ai contenuti, - della larga dove e quando diffusione di Da sin.: Giorgio Riva, Dir. gen. RCS Digital, Kristina Sabelström Möller, WANsi vuole, tramite IFRA, Maurizio Scanavino, Dir. mark. La Stampa smarphone in

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I quotidiani nel mondo:

Contrariamente a quanto si crede, l’industria dei giornali - nel mondo – ha retto la “botta” della micidiale crisi economica del passato biennio meglio del previsto. La diffusione dei quotidiani stampati è calata, nel 2009, dello 0,8% - una percentuale quasi trascurabile se paragonata a quella di altri comparti industriali – ma rimane positivo il saldo sul quinquennio (+5,7%). La pubblicità è calata del 17% nel 2009, come riflesso del calo economico mondiale, ma si attende in rimbalzo per il corrente 2010 nell’ambito del 3,5%, con crescite ripartite in tutte le regioni.Il numero globale delle testate quotidiane edite nel 2009 è stato di 12.477, con un incremento dell’1,7% sull’anno precedente. “Fra i giornalisti specializzati in mezzi di comunicazione, e fra i commentatori internazionali, ho notato la tendenza a soffermarsi sugli aspetti negativi, mentre è evidente che in questo business c’è ancora molto di positivo”- ha sottolineato il Ceo di WAN-IFRA, Christoph Riess, in occasione della presentazione dell’edizione 2010 di World Press Trends, la raccolta annuale di dati sull’industria mondiale della stampa quotidiana. 1,7 miliardi di persone, circa il 25% della popolazione mondiale adulta, legge un giornale ogni giorno, e quando si sommano i prodotti con diversa periodicità, la stampa raggiunge il 37% degli adulti. La diffusione dei quotidiani è calata maggiormente nei mercati internazionali più maturi, mentre in Asia continua la crescita, +1% nel 2009 su 2008, e +13% nell’ultimo quinquennio. I giornali sono il secondo media al mondo per la raccolta di pubblicità, con il 24% della quota di mercato, preceduti dalla televisione, che raccoglie il 36%, e seguiti da internet, con il 12%, una percentuale, va chiarito, che va nella stragrande maggioranza ai motori di ricerca, con un solo player mondiale, Google, che fattura il 65% di questo mercato. “Molti editori dei mercati più maturi”- ha spiegato Riess –“hanno intrapreso attività di comunicazione su piattaforme digitali, sviluppando il portfolio di canali, di audience, e diversificando le fonti per la raccolta di pubblicità”. Il World Press Trends di WAN-IFRA ha raccolto i dati provenienti da oltre 233 Paesi e territori dove sono editi i giornali quotidiani. WAN-IFRA, Associazione mondiali degli Editori e della Stampa quotidiana, con sedi a Parigi e Darmstadt, riunisce oltre 18.000 testate, 15.000 siti on line e oltre 3000 società in 120 Paesi.

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tutti i dati di World Press Trends

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Record di partecipanti a WANIFRA Italia 2010

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L’edizione romana di WAN-IFRA Italia ha registrato un record assoluto di partecipanti, con oltre 240 professionisti del settore, arrivati, oltre che dall’Italia, da Brasile, Bulgaria, Canada, Finlandia, Francia, Germania, Olanda, Regno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera.

Italia, calcolata a 13-15 milioni di apparecchi. Gazzetta, che ha fatto da apripista, propone su smartphone offerte a pagamento, valorizzando la portabilità di questa piattaforma, che pure offre contenuti che sono già online altrove. E intanto all’estero… Sergio Vitelli, Segretario dell’Asig, ha proposto dati ed informazioni relative a mercati internazionali. Se i quotidiani americani continuano a perdere copie stampate a ritmi sostenuti, va considerato che in altri continenti, come in Asia, sono ben 358 i milioni di copie

distribuite giornalmente. Guardando le classifiche per diffusione, tra i primi 50 del mondo troviamo solo 7 Paesi occidentali, mentre l’Oriente si attesta saldamente nelle restanti 43 posizioni. Se il Giappone è in discesa, come tutti i Paesi occidentali, e presenta oltretutto gravi problemi nell’accertamento della diffusione, India e Cina registrano una forte crescita: sono 400 i giornali in Cina, con tendenza ad uno sviluppo molto vivace. In India un fenomeno rilevante è rappresentato dall’affermarsi delle edizioni locali, in quanto le lingue hindi e tamil hanno grande diffusione; ciò ha comportato la crescita esponenziale, a livello nazionale, del Times of India, che ha duplicato le copie in 4 anni.

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Da sin e dall’alto: Sergio Vitelli, Segretario Asig, Guido Frisiani e Enrico Resmini, Director & Partner McKinsey & Company, Alberto Regazzo, Director Bain & Company

online, abbinati alla crisi economica mondiale. E’ sempre più rapido il tempo di affermazione dei nuovi media: Facebook ha impiegato solo 4 anni per raggiungere la soglia di 500 milioni di utenti, contro i 20 anni che sono stati necessari al cellulare per raggiungere lo stesso traguardo, e i 40 anni della TV. Il tempo di rinnovamento dei cellulari è di soli 14 mesi, e anche le informazioni subiscono un velocissimo processo di obsolescenza. Eppure, proprio da questi dati possono nascere nuove opportunità per i media tradizionali. Da un sondaggio McKinsey emerge, con chiarezza, che il mezzo preferito, per autorevolezza, resta la carta stampata, ma altrettanto evidente è che gli editori devono essere rapidi nell’effettuare i cambiamenti necessari per restare i player dominanti. Frequenza, ampiezza e profondità sono gli ingredienti della “regola dell’elastico” elaborata da McKinsey. Occorre aumentare la frequenza e la rapidità dell’aggiornamento, arrivando al risultato di effettuarlo una volta al minuto sul web, come fanno i siti eccellenti. Va ricordato, a riguardo, che la frequenza di aggiornamento rappresenta, almeno in Italia, uno dei criteri di scelta preferiti dalle persone sottoposte al sondaggio, con una percentuale di preferenza che si attesta al 47%. Per quanto riguarda l’ampiezza, va ricordato che il lettore-tipo del nuovo sistema dei media visita almeno 2 siti web al giorno e legge almeno un quotidiano. La profondità è invece esemplificata da come gli editori possono realizzare diversi tipi di prodotto a diversi livelli di profondità: nel caso dei romanzi riprodotti in ebook ad esempio possono prevedere

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Relativamente simile a quella occidentale è la struttura delle notizie dei giornali orientali: attualità spicciola, cronaca rosa, sport, poche “notizie break” sul mondo. Il minore sviluppo di Cina e India rappresenta, tutto sommato, un aiuto per l’industria della carta stampata. In occidente, e limitandosi agli Stati Uniti, si può dire conclusa la fase più acuta della crisi, e ci sono i segni di una lievissima ripresa. Dalle cifre negative di “-11” e “-12” punti percentuali di perdite di copie si passa infatti a cali limitati a “-6/8” nelle edizioni della domenica e “-7/8” nelle edizioni della settimana. Il numero di lettori dei giornali cartacei continua a decrescere, incalzato dalle nuove tecnologie, ma a ritmi meno sostenuti. Dal punto di vista pubblicitario, invece, non ci sono ancora buone notizie: la lieve ripresa registrata è ora già in fase di stallo, mentre sono ancora lontani i livelli del 2008. Risultano vincenti le strategie di accorpamento, come testimoniato dalla fusione di tre testate operata da Murdoch in California. Per quanto riguarda l’occupazione, il maggior numero di posti perduti negli Stati Uniti si registra tra tecnici e redattori, che sono sicuramente più “facili” da licenziare. Nel 2007 hanno perso il posto 2.112 persone, nel 2008 quasi 16.000, nel 2009 sono restati a casa 15.000 addetti. Rispetto agli anni precedenti, il 2010 registra un discreto miglioramento della tendenza con 1800 posti persi in 6 mesi. Nel 2009 hanno cessato al pubblicazione circa 100 giornali, mentre il numero delle chiusure nel 2010 sembra decisamente inferiore. Una curiosità in queste statistiche internazionali: l’Italia è il primo Paese al mondo per copie di free press: 4 milioni e mezzo di copie sono state distribuite gratuitamente nel 2009. Anche per Guido Frisani, ed Enrico Resmini, rispettivamente Director e Partner di McKinsey & Company, negli ultimi mesi si registrano segnali incoraggianti, dopo il periodo buio dell’editoria cartacea, segnato dagli effetti del dilagare dell’offerta

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Da sin.: Andrea Monti, Dir. Gazzetta dello Sport, Vittorio Sabadin, autore del libro “L’Ultima copia del New York Times. Il futuro dei giornali di carta” coordinatore della tavola rotonda, Jan Lauren, Stampen Group, Mario Calabresi, Dir. la Stampa

una versione abstract, medium o normal con costi diversi. “Se il web è stato gratis”, sottolineano con forza Frisani e Resmini, “il cellulare non deve esserlo”. Nel passaggio dai contenuti sul web ai contenuti sui dispositivi mobili, risulta triplicata la disponibilità degli utenti a pagare: si tratta quindi di una possibilità – almeno teorica - da sfruttare. Modelli di business e contenuti “E’ tramontata l’era dei camion che trasportano i giornali”: Vittorio Sabadin, autore del libro “L’ultima copia del New York Times. Il futuro dei giornali di carta” ha introdotto e coordinato una tavola rotonda dove direttori editoriali e manager italiani ed esteri hanno discusso le prospettive di integrazione fra prodotti stampati e nuove piattaforme digitali. Mario Calabresi, Direttore responsabile de La Stampa, osserva che, pur in presenza di timidi segnali di ripresa, è irragionevole pensare che si possa tornare al livello del 2008. L’aspetto, per così dire, positivo, è la considerazione che la stampa ha raggiunto ormai lo “zoccolo duro”, nel senso che chi legge ancora il giornale cartaceo, pur avendo accesso ad altri dispositivi, lo fa perché ritiene che la carta rappresenti un valore. Tra le indicazioni indispensabili per far sopravvivere un quotidiano, Calabresi mette al primo posto la necessità di costruire il giornale sulla base dei costi e dei ricavi di oggi, in modo tale da raggiungere il pareggio; nel caso di una ripresa, ogni ricavo supplementare costituirà un vantaggio aggiuntivo. Sull’iPad occorre offrire un prodotto diverso sia dalla carta che dal web, che rappresenti una sintesi. Non serve un aggiornamento troppo frequente, che va lasciato alle notizie push sul cellulare, perché i lettori sono addirittura frastornati dalla velocità dell’informazione: bastano tre aggiornamenti all’ora.

Il prodotto su carta deve avere un elemento distintivo che lo contraddistingua: il segreto del Wall Street Journal è quello di avere la prima pagina diversa dagli altri quotidiani, e di condurre inchieste proprie. Ovunque è indispensabile la chiarezza nell’impaginazione e la semplicità di lettura: se si fa fatica a leggere, il lettore mette da parte il giornale, e la stessa buona regola vale naturalmente per l’iPad. Andrea Monti, direttore della Gazzetta dello Sport, racconta dell’aumento esponenziale del traffico su gazzetta.it, con oltre un milione di utenti unici al giorno. Il segreto è, probabilmente, quello di offrire non solo notizie specializzate, ma anche emozioni, tifo, “senso di appartenenza”, garantendo un tipo di giornalismo diverso dagli altri quotidiani, grazie ad argomenti sportivi specifici. Grandi anche i successi registrati dalla community Gazzespace e dalla Gazzetta Tv, che ha registrato 29 milioni di streaming da gennaio a maggio, del servizio mobile che conta 60-70.000 utenti, e dei servizi smartphone con 20.000 gli utenti attivi di cui 6000 paganti. Nei primi giorni di lancio dell’iPad sono state 24.000 le application scaricate. Ma nonostante tutto, oltre il 60% dei ricavi della Gazzetta (inclusi anche eventi, “collaterali”, diritti sportivi, introiti online) dipendono dalla carta stampata. “E’ ancora lontana, nel tempo, l’ultima copia della Gazzetta”, ha concluso Andrea Monti, rassicurando i numerosi stampatori di giornali presenti. Dan McLeod, direttore ed editore del Georgia Straight, primo giornale di intrattenimento della città di Vancouver, segue da oltre dieci anni i processi di trasformazione dei contenuti stampati in direzione del web e dei supporti mobili, ed ha continuato a farlo anche durante le recenti Olimpiadi invernali, che sono state ospitate dalla città canadese. Non esiste, secondo l’editore canadese, il fenomeno di cannibalizzazione tra carta, web e mobile, ma piuttosto un reciproco traino

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WAN-IFRA Italia 2010: quale futuro per l’informazione quotidiana?

CONFERENCE

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Sponsor e stand a WAN-IFRA Italia

XIII Edizione 22 – 23 Giugno 2010, Roma

Innovazione e Tradizione: quale futuro per la stampa quotidiana ?

Alla XIII Edizione di WAN-IFRA Italia hanno par-

In associazione con:

di Sponsor. Grandi gruppi internazionali, piccole società di capitali, qualcuna con una lunga tradizione

www.wan-ifra.org/italia www.fieg.it www.ediland.it

alle spalle, altre fondate da poco, ma tutte unite dalla comune fiducia nella forza del prodotto editoriale quotidiano. Questo l’elenco delle società: Agfa, Atex, D-share, EidosMedia, Exelis, Ferag, Gmde, Goss, Huber Group, Kodak, MacDermid, Ocè, Printgraph (con le rappresentate Dyna, Rollin, Vulcan e Westland), SunChemical e Tecnavia. Qualcuna ha anche deciso di allestire un piccolo

Sponsor:

ABC

stand all’ingresso della sala dove si è svolta WANIFRA Italia, altre hanno distribuito materiali informativi e gadget ai partecipanti, ma tutte hanno testimoniato, con la loro presenza attiva, che la fiducia, e l’impegno diretto, nel settore dell’informazione quotidiana, non sono solo un modo di dire.

nell’aumentare la readership di un giornale. Ed alcune cifre sulla diffusione confermano questa tesi: solo il 6% legge esclusivamente su dispositivi mobili, il 69% legge solo su carta e la percentuale restante legge su

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tecipato 15 aziende fornitrici del settore in qualità

entrambi i mezzi. Jan Lauren, dello Stampen Group, che opera in Svezia, Finlandia e Norvegia, ha sottolineato l’importanza di un database comune tra i giornali di uno

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“Tavolette” … che passione La nuova “tavoletta” iPad – che tanto ha fatto

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discutere a WAN-IFRA Italia 2010 - non poteva certo mancare all’appuntamento romano, né potevano mancare anticipazioni su alcune soluzioni per l’editoria mobile basata sull’ultimo nato in casa Apple. Due sponsor della manifestazione, D-share e Tecnavia, hanno colto l’occasione per portare a Roma, con i software specializzati per il nuovo ambiente di comunicazione, le “tavolette”, che hanno fatto il loro esordio ufficiale a WAN-IFRA Italia. I prossimi mesi diranno se l’iPad troverà, grazie alle soluzioni in via di sviluppo, e già disponibili, presso tutti i più importanti fornitori dell’industria software per quotidiani, una propria specifica nicchia di mercato, nel panorama già parecchio affollato da smartphone, eReader e siti web

stesso gruppo. Per loro un punto di svolta nella redditività dell’azienda è stato il lancio della nuova piattaforma web che permette di gestire, contemporaneamente, SMS, pagamenti, coupon, pacchetti pubblicitari tra diversi mezzi. Anche il contenuto locale è fondamentale, soprattutto nelle città di dimensioni minori. Tramite loyalty card è possibile capire chi sono gli utenti e a che cosa sono interessati. Luci ed ombre del mercato italiano Vendite e pubblicità in calo, in attesa della riforma dell’editoria, come ha chiarito, dati alla mano, il Presidente della Federazioni Editori Carlo Malinconico, fra i protagonisti della sessione di lavoro della prima giornata di WAN-IFRA Italia. Pure in una situazione negativa, di fronte al calo nelle vendite e nella pubblicità,

le difficoltà non hanno mancato di generare circoli virtuosi, perché nei momenti di crisi gli editori italiani hanno posto la massima attenzione ai costi, rivedendo tutti i flussi produttivi in modo razionale. E’ da tenere sotto osservazione il costo del lavoro, che secondo i dati del “Rapporto FIEG” presentato ad aprile (cfr. TecnoMedia nr. 65) risulta raddoppiato rispetto alle altre imprese. Occorre lanciare nuovi prodotti e trovare investimenti, e in concomitanza offrire elasticità e dinamica alle imprese, per affrontare le sfide e superare i vincoli. Resta forte l’attesa di una riforma dell’editoria, che però ancora non arriva, nonostante l’impegno del sottosegretario Bonaiuti, che è intervenuto di persona alla Conferenza internazionale (vedi riquadro). Pertanto sono solo gli interventi settoriali che devono far fronte alle singole situazioni di rischio. Eppure, “il prodotto editoriale tiene, e ha forte appe-

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WAN-IFRA Italia 2010: quale futuro per l’informazione quotidiana?

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Da sin.: Alessandro Bompieri, Dir. gen. Il Sole 24 Ore, Antonello Perricone, Amm. del. RCS Mediagroup, Alessandro Brignone, Dir. gen. Fieg, che ha coordinato la tavola rotonda

Il punto di vista degli editori in Italia ed all’estero La prima giornata dei lavori si è conclusa con una tavola rotonda, coordinata dal Direttore generale FIEG Alessandro Brignone, alla quale hanno preso parte fra l’Amministratore Delegato di RCS Mediagroup Antonello Perricone, il Direttore Generale del Sole

24 Ore Alessandro Bompieri, l’Amministratore Delegato de Il Giornale, Andrea Favari, il Vicepresidente della concessionaria Sportnetwork, Domenico Tudini e il Responsabile ricerca e sviluppo per il prodotto editoriale dell’olandese De Telegraph,

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al” come non ha mancato di ricordare Malinconico. Ottimismo e fiducia contraddistinguono i lettori, il cui numero rimane elevato, pari a 24 milioni di lettori medi di quotidiani rispetto a 32 milioni di lettori di periodici. Cede il numero delle copie vendute, e quindi delle entrate, con vendite calate del 6% nel 2009: un dato negativo ma, tutto sommato, non catastrofico. Malinconico ha anche espresso certezze sul carattere innovativo dell’impresa editoriale, che ritiene sia in grado di trarre vantaggio dalle novità. Senza abbandonare la carta, si possono affiancare nuovi strumenti di comunicazione. Ricorda inoltre gli interventi della Federazione Editori presso L’Autorità Antitrust per la tutela del diritto d’autore nei confronti dei motori di ricerca, per salvaguardare il valore aggiunto del prodotto. Alberto Regazzo e Elisabetta Taverna, Director e Partner di Bain & Company Italy, hanno sostenuto che, nonostante il permanere della crisi strutturale, ci siano opportunità interessanti per gli editori, soprattutto legate all’offerta di contenuti su iPad e di eBook. Se negli Stati Uniti il calo dei ricavi negli ultimi anni è stato del 20%, in Italia è stato limitato al 12-15%, con interventi strutturali sui costi fissi e sull’outsourcing. Bain prevede anche una ripresa pubblicitaria entro il 2014, anche se difficilmente si ritornerà ai livello del 2008: un’indagine effettuata su un proprio campione di aziende, riferisce una diminuzione del 18% del budget di comunicazione, soprattutto nella stampa tradizionale.

Harry Bouwman. Ma esiste veramente un nuovo modello di business? Secondo Antonello Perricone non esiste un solo ed unico modello di business acclarato, ma si assiste alla messa in opera di diversi esperimenti, a volte in modo anche piuttosto casuale. “In comune c’è la ricerca dell’efficienza”, basata sul taglio dei costi.La carta stampata non scomparirà, ed è molto utile, in occasione dei convegni internazionali, discutere anche dell’attività tradizionale, e non solo di Ipad e iPhone. Occorre però una profonda revisione della catena che produce valore. Per quanto riguarda le prospettive future, l’impressione è quella di “navigare a vista”, per cui, notano alcuni dei partecipanti alla tavola rotonda, suonano strane le ipotesi delle società di consulenza che vedono la luce alla fine del tunnel già alla fine di quest’anno. L’innovazione è importante anche nel modo di vendere gli spazi pubblicitari, dove efficacia e misurabilità devono essere le parole d’ordine per attirare gli investitori. Alessandro Bompieri ha annunciato che il sito del quotidiano economico non è più completamente gratuito, avvantaggiato, in questo, dal fatto di avere contenuti non solo generalisti. La scelta fatta tiene conto di altre esperienze internazionali, fra le quali quella del Financial Times, che prevedono, accanto ad un’area a libero accesso, una zona “premium” a pagamento. E’ una soluzione alternativa rispetto a quella del Wall Street Journal, che punta su un modello di consultazione interamente a pagamento.In sintesi, occorre loggarsi dopo 10 articoli e pagare dopo 20 articoli, con un sistema flessibile per prezzo e per numero di articoli letti. Buona la risposta dei lettori - dopo i primi giorni di sperimentazione anche se i risultati potranno essere valutati soltanto

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TecnoMedia Da sin. Domenico Tudini, Vice Presidente Sport Network, Andrea Favari, Amm. del. Il Giornale

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sulla base di analisi su periodi più prolungati. Sul Sole 24 Ore on line sono comunque ancora molti i contenuti gratuiti, tra cui l’homepage di sezione, i canali verticali, i blog, utili a sostenere il fatturato pubblicitario. Per quanto riguarda l’applicazione per iPad del Sole - in approvazione presso Apple, al momento del convegno – si prevede che sarà a prezzo pieno, simile all’abbonamento alla carta stampata. Se la “minaccia digitale” ha fatto serpeggiare il timore tra gli editori, è anche vero che alimenta la speranza degli editori di poter sfruttare una seconda opportunità. Nonostante sia “l’ultimo arrivato” sul web, secondo le parole di Andrea Favari, anche il Giornale ha una nuova applicazione per iPad, anche questa in attesa di approvazione - presso la Apple - al momento del Convegno. Si tratta di investimenti importanti per una piccola società, che ha iniziato l’avventura digitale con la semplice trasposizione su internet della copia cartacea con grafica diversa. I primi ricavi ottenuti, con la nuova raccolta pubblicitaria, sono stati reinvestiti, ed ora inizia una nuova fase, con blog, possibilità di commentare articoli e di votare. La decisione è di mantenere il web gratuito, e di fare pagare i servizi su iPhone e iPad, dopo un periodo iniziale di prova gratuita. Le nuove forme digitali rappresentano il 3% del fatturato complessivo del Giornale, anche se l’incremento è rapido (+50% ogni anno).Anche se sarà una transizione lunga, è indispensabile riabituare il pubblico a pagare le notizie su Internet, ha ricordato Domenico Tudini. Il web è percepito come un’area gratuita per le notizie, eppure, paradossalmente, i ragazzi spendono 20 centesimi per ogni SMS, senza problemi. Oltretutto, il fatto che non esistano barriere all’ingresso, rende ancora più difficile competere, e abbassa i margini degli editori. Per quanto riguarda la carta, che ancora produce il 90-95% dei proventi, Tudini ha ricordato che i ricavi arrivano ormai pressochè esclusivamente dalle vendite e dalla pubblicità, dato che i ricavi ottenuti dai “collaterali” si sono praticamente azzerati.

Non ci salverà l’iPad… meglio salvarsi da soli Anche De Telegraph soffre, come del resto tutti gli editori europei. “E’ davvero difficile il mestiere dell’editore oggi”, ha sottolineato Harry Bouwman. Un giornale come il De Telegraph ha il vantaggio di avere una consolidata storia, e un pubblico affezionato, non composto da giovanissimi, per cui la raccolta pubblicitaria, pure in contrazione, tiene il mercato meglio di quanto non faccia con i concorrenti. Il fatto che per il 90% la diffusione avvenga tramite abbonamento postale aiuta non poco i conti economici dell’editore. Non è facile chiedere un pagamento per servizi su iPhone e iPad, quando i contenuti sono molto, troppo simili, a quelli offerti gratuitamente sul web.Per questo motivo, l’editore olandese sta cercando di reinventarsi il modo in cui fornire le notizie e i commenti al pubblico durante la giornata, nei modo in cui desidera averli. Senza contare un altro problema, sul quale pure hanno insisto diversi relatori nel corso della prima giornata dei lavori. Nel nuovo business della comunicazione on line, sia Apple che Google mirano a gestire direttamente la pubblicità, posizione contro cui un editore del calibro di Murdoch ha dichiarato guerra. Sarebbe, probabilmente per tutti, opportuno trovare una percentuale di remunerazione sostenibile, riconoscendo, da un lato, che la piattaforma a pagamento è qualcosa che queste due aziende hanno predisposto, e che va riconosciuto, ma dall’altro che senza i contenuti informativi, elaborati dagli editori, le sole piattaforme non vanno da nessuna parte. La ripartizione degli utili deve essere corretta, e le informazioni riguardo ai lettori non possono rimanere ad esclusiva disposizione di Google e di Apple. E le conclusioni di Harry Bouwman fotografano in pieno la sintesi della prima giornata dei lavori: “Non si deve aspettare l’iPad come un Messia, perché l’iPad non ci salverà. Steve Jobs pensa a salvare la sua industria e lo fa molto bene. Meglio quindi salvarsi da soli, reinventando il proprio business con fantasia e nello stesso tempo pragmatismo”.

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L’industria della stampa: nuove regole (e tecnologie) per tornare a crescere La seconda giornata dei lavori di WAN-IFRA Italia 2010 è stata interamente dedicata al prodotto tradizionale su carta. E’ il “vecchio” giornale che esce dalle rotative che sostiene l’editoria stampata quotidiana: i fatturati, e gli utili, generati dal “media” più tradizionale, sono a tutt’oggi un miraggio irraggiungibile per il web, gli smart phone e le nuove tavolette digitali. Ma il giornale, che guarda con interesse alle opportunità offerte dalle tecnologie di stampa digitale, ha bisogno di nuove “regole del gioco” per tornare a crescere.

In attesa di conoscere quali sviluppi editoriali favoriranno le nuove piattaforme mobili per la comunicazione, nessuno ha dubbi circa il fatto che oggi, in tutto il mondo, l’industria dei quotidiani dipenda ancora dal prodotto stampato.Il “vecchio” giornale genera utili che, al momento, non sono immaginabili né dal web, né dagli smart phone né dalle nuove tavolette digitali. La seconda giornata dei lavori di WAN-IFRA Italia 2010, la XIII edizione della Conferenza internazionale per l’editoria e la stampa italiana, che si è svolta a Roma nei giorni 22 e 23 giugno scorsi, è stata dedicata proprio al prodotto su carta tradizionale, alle nuove tecnologie per la stampa digitale ed alle prospettive di sviluppo degli stabilimenti industriali, che in ogni parte del mondo devono fare i conti con il calo delle tirature e, purtroppo, talvolta anche con la chiusura delle testate. Stampa digitale: attualità e ragionevoli aspettative L’evoluzione delle macchine da stampa digitali, strumenti ancora molto giovani, almeno per quanto riguarda le caratteristiche tecnologiche applicabili ai quotidiani, fa sperare che, in un futuro non lontano, possano essere introdotte nel flusso di lavoro dell’editoria quotidiana. Nessuno pensa ad unità che sostituiscano le tradizionali rotative offset e

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flexo, ma in talune circostanze potrebbero diventare interessanti. A Manfred Werfel, Deputy CEO di WAN-IFRA, è toccato il compito di coordinare la sessione dedicata a queste tecnologie. Le caratteristiche essenziali della stampa digitale sono, da sempre, la possibilità di personalizzazione e la flessibilità produttiva. Il paradigma classico “stampare e distribuire” potrebbe essere, in un prossimo futuro, capovolto in “distribuire e stampare”. Una delle possibili mete, rappresentata da edizioni locali estremamente personalizzate e targettizzate, è ancora lontana, ma la stampa in remoto di giornali quotidiani, in occasione di grandi eventi internazionali, come i Campionati del Mondo di calcio, le Olimpiadi invernali ed estive, è già una realtà. WAN-IFRA, che segue con grande attenzione l’evoluzione di questa tecnologia, ha effettuato un sondaggio alcuni anni fa per valutare le aspettative degli stampatori di giornali. La domanda posta era: in quali aree della tecnologia digitale ci si aspettano vantaggi? Il 23% dei partecipanti (46 aziende di dodici Paesi) ha indicato il contenimento dei costi, il 16% si aspetta ritorni in termini di produttività, il 13% in termini di qualità. I vantaggi di solito identificati con la stampa digitale (ovvero personalizzazione dei prodotti e flessibilità) scendono a quote percentuali irrilevanti nelle aspettative di quanti stampano i giornali. Un risultato, per certi

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TecnoMedia Manfred Werfel, Deputy CEO di WAN-IFRA

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versi, abbastanza sorprendente, ma che testimonia la concretezza con la quale il settore industriale dell’informazione quotidiana guarda alle nuove tecnologie. Aspettative, va subito detto, che finora non hanno trovato risposte sempre positive. Attendersi una riduzione dei costi dall’impiego della stampa digitale è lecito, ma resta il fatto che, ad oggi, nel processo tradizionale di produzione in offset ad un incremento delle copie tirate corrisponde un decremento finale del prezzo, cosa che non avviene nella stampa digitale. Anche la velocità delle macchine è, finora, incomparabile, con l’offset attestato sulle decine di migliaia di copie/ora, ed il digitale attestato attorno alle 2.000. Rotativa digitale: competizione o complemento? Nonostante queste considerazioni, alcuni stabilimenti hanno avviato la tiratura di un numero limitato di copie con la nuova tecnologia. Luciano Monedero, Managing director della spagnola Imcodavila, ha sintetizzato i contorni della esperienza del gruppo iberico nell’impiego di macchine da stampa digitali per giornali. Imcodavila, fondata

oltre 100 anni fa, è uno stampatore indipendente che produce sei quotidiani con tecnologie offset – La Vanguardia, 20 minutes Madrid, 20 minutes Valladolid, la Gazette Regional Salamanca, El Adelanto e il Journal de Avila, oltre a circa 200 altre testate con diversa periodicità. La tiratura media giornaliera è di 405.000 copie ed è affidata, in prevalenza, a macchine Uniset di Manroland. Nello stabilimento madrileno del gruppo è stata installata, nel 2009, una Océ Jetstream 2200, che produce le copie dei quotidiani Racing Post e USA Today. Non è corretto, secondo Monedero, paragonare i costi delle copie in offset con quelli della produzione in digitale. Questa va vista in termini di valore aggiunto da offrire all’editore, con la possibilità di stampare basse tirature di giornali nazionali ed internazionali, la possibilità di personalizzazione della pubblicità su gruppi specifici di lettori, e l’offerta di poter chiudere il numero in redazione a ridosso dell’avvio della tiratura, potendo tagliare i tempi della fotoformatura. E i costi? Secondo Monedero, in funzione della foliazione, della dimensione del prodotto e, soprattutto, del numero di pagine da

Nascono Exelis e Made Solutions: soluzioni tecnologiche per Concessionarie di Pubblicità Il panorama dei fornitori italiani di software specializzato per l’industria editoriale e della pubblicità si arricchisce di due nuovi nati: Exelis e Made Solutions. Exelis - Amministratore delegato Massimo Pioli (nella foto a destra in alto) - incorpora le attività di LinkService e di Exenia, ramo media. L’obiettivo della nuova società è fornire soluzioni tecnologiche avanzate alle Concessionarie di pubblicità ed agli editori di riferimento. Made Solutions - Amministratore delegato Luigi Pesce (nella foto a destra in basso) - riunisce due partner che già da tempo operano nell’area delle soluzioni per i media nazionali e locali: HiT Media & Publishing e Sintesi Informatica. La società ha come obiettivo prioritario l’offerta di soluzioni mirate alle Concessionarie, in grado di coprire l’intero processo di gestione della pubblicità.

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L’industria della stampa: nuove regole (e tecnologie) per tornare a crescere

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stampare a colori, la tecnologia digitale crea profitto in un intervallo compreso fra le 700 e le 1800 copie. E’ anche ragionevole aspettarsi una riduzione dei costi dell’inchiostro ed un aumento delle capacità produttive delle macchine oggi presenti sul mercato. USAToday si stampa in digitale anche per il mercato italiano, come ha raccontato Giovanni Antonuzzo di Rotomail, società nata a Milano nella seconda metà degli Anni Novanta per la stampa di grandi volumi

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Da sin.: Luciano Monedero, Imcodavila, Giovanni Antonuzzo, Rotomail

di dati variabili. (cfr. TecnoMedia nr. 62). Dal 2009 Rotomail stampa USA Today su un’unità Kodak Versamark VL 4200, su bobine di carta fronte/ retro e in full color. Di recente, si è aggiunto anche un contratto per la stampa di un quotidiano in lingua russa.

Sei quotidiani editi in Italia nel “Color Quality Club” di WAN-IFRA Sei testate quotidiane edite in Italia hanno conquistato il prestigioso riconoscimento Newspaper Color Quality Club per il biennio 2010-2012. Sono L’Arena, Il Giornale di Vicenza e Bresciaoggi (Gruppo Athesis), il Dolomiten (Athesia Druck), Il Sole 24 Ore e La Stampa. Complimenti alle direzioni tecniche e a tutte le squadre impegnate in test tutt’altro che facili da superare. Questi giornali fanno parte di un gruppo di 109 testate, in rappresentanza di 43 Paesi di 5 continenti, che hanno ottenuto la più prestigiosa certificazione internazionale per la stampa del colore secondo i più rigidi standard ISO. L’obiettivo dell’International Newspaper Color Quality Club di WAN-IFRA, Associazione mondiale degli Editori e della Stampa Quotidiana ,è quello di supportare lo sviluppo e l’affermazione della stampa di qualità in quadricromia su carta da giornale, per garantire ai lettori un prodotto piacevole, e agli inserzionisti un media più efficace ed incisivo. Anche in questa edizione, tutti i partecipanti – 162 le testate registrate per la conquista del prestigioso riconoscimento – hanno dimostrato di apprezzare il supporto tecnico di WAN-IFRA per lo sviluppo di sistemi di qualità ISO 12647 nel workflow produttivo. In occasione di IFRA Expo (Amburgo, 4/6 Ottobre) sarà disponibile il “libro dei vincitori” con la collezione completa dei giornali che hanno conquistato la certificazione. WAN-IFRA, Associazione mondiali degli Editori e della Stampa quotidiana, con sedi a Parigi e Darmstadt, riunisce oltre 18.000 testate, 15.000 siti on line e più di 3000 società in 120 Paesi.

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TecnoMedia Da sin.: Monika Olbricht, Dir. marketing & Corporate Communication di Ocè, Riccardo Passerini, Category manager, Digital printing Solutions Commercial and Consumer, Kodak

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A n c o r a una volta, è la ridotta tiratura e l’aumento dei costi della l o g i s t i c a distributiva a spingere gli editori verso la ricerca di soluzioni alternative alla stampa in offset. Le macchine digitali, anche nell’esperienza italiana, non sono sostitutive delle rotative tradizionali, ma complementari. Per quanto riguarda la “personalizzazione”, del prodotto, in linea teorica sarebbe possibile, ma la difficoltà pratica consiste nel modo con cui ancora oggi viene acquisita la pubblicità locale. L’organizzazione del lavoro e l’evoluzione tecnologica Quale sarebbe l’identikit di uno stampatore di giornali che decidesse di specializzarsi nelle tecnologie digitali? Potrebbe non esserci una risposta univoca, perché a stampare piccole tirature per diffusione locale potrebbero essere sia gli stampatori tradizionali dislocati sul territorio, sia le maggiori aziende di distribuzione locale. E’ anche possibile immaginare soluzioni produttive “ibride”, tra stampa offset e inkjet, per soddisfare specifiche richieste, bilanciando le

esigenze tra costi e produttività. Nel Nord Europa sono in corso esperimenti interessanti di edizioni locali, e personalizzate, sotto le 1000 copie di tiratura, mentre nei giornali con tiratura maggiore la stampa digitale viene utilizzata solo per inserti pubblicitari e lotterie, e per inserire le notizie dell’ultima ora. Su questi e altri argomenti Manfred Werfel ha coordinato un panel tecnologico di discussione fra il Direttore Marketing & Corporate Communication di Ocè, Monica Olbricht, e il Category Manager, Digital printing Solutions Commercial and Consumer, di Kodak, Riccardo Passerini. I 25 milioni di copie di giornali stampate in digitale, a partire dal 2001, sono per lo più costituite da testate nazionali stampate in Paesi diversi da quelli di origine, spesso in occasione di grandi eventi internazionali, oppure giornali a diffusione locale. Nel primo caso, sono evidenti i risparmi sulla logistica distributiva, nel secondo caso la stampa digitale consente di aggiungere pagine inserti pubblicitari specializzati, anche con

Stampa offset e digitale a Medprint 2011 La prossima edizione di Medprint, la fiera delle tecnologie per l’industria grafica, editoriale e cartotecnica organizzata da Centrexpo per il mercato del Centro Sud Italia, si svolgerà alla Fiera di Roma dal 16 al 19 marzo 2011. Il format espositivo presenterà in un unico grande appuntamento le tecnologie per la stampa offset e quelle per la stampa digitale, con la presenza dei protagonisti di riferimento del settore. In questa occasione debutterà Digitvision@Medprint, una formula nata in occasione dell’ultima Grafitalia, per promuovere le soluzioni digitali integrate, insieme con le maggiori innovazioni per l’industria della comunicazione. La fiera proporrà una serie di importanti eventi collaterali, possibili grazie al nuovo quartiere fieristico della capitale.

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WAN-IFRA Italia è, da tredici anni, un’occasione di incontro fra i professionisti dell’editoria e della stampa quotidiana. Anche il programma di quest’anno ha proposto un appuntamento “conviviali” per conoscere più da vicino la cultura, l’arte, la storia e, perché no, anche le tradizioni enogastronomiche locali. La terrazza del Vittoriano, nel centro di Roma, ha ospitato la tradizionale serata di WAN-IFRA Italia: una cornice di rara suggestione, apprezzata in egual misura dagli ospiti italiani e da quelli stranieri, quest’anno particolarmente numerosi.

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Una serata al Vittoriano

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TecnoMedia Alberto Di Giovanni, Presidente Osservatorio Tecnico “Carlo Lombardi”

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tempi di lavorazione oltremodo ridotti. Una nuova frontiera per la stampa digitale dei giornali è rappresentata da nuove testate con un target molto preciso e segmentato. A Berlino è in corso un esperimento, Niiu, creato da due giovanissimi tedeschi, e presto in altre città potrebbero arrivare altri giornali per i giovani, in alternativa alla lettura su web. Riccardo Passerini ha ricordato che i benefici della stampa digitale per i quotidiani vanno sia all’editore, in quanto il numero di copie invendute si riduce notevolmente, sia al distributore, in quanto i costi di logistica sono inferiori, sia al lettore, che può leggere subito il suo giornale, se è all’estero, e trovarvi notizie locali. E il costo a copia? E la velocità di produzione? Alla prima domanda, che tutti si pongono, non è facile rispondere, perché in gioco ci sono un gran numero di variabili. I costi cambiano, e non di poco, a seconda del numero di pagine, della dimensione delle facciate, e della presenza del colore, solo per dare qualche esempio, né va dimenticato il dettaglio che bisogna valutare se, nel costo/copia, occorre conteggiare solo i costi di gestione o anche quelli di avviamento. Per quanto riguarda la velocità, l’evoluzione tecnologica spinge in direzione di una maggiore produttività,

ma sia Kodak che Ocè ricordano come, nella produzione oraria, le linee di finishing, fornite da terze parti, giochino un ruolo fondamentale. A conti fatti, l’indicazione è che il break-even economico della stampa in digitale, riservata, al momento, alle tirature di nicchia, si collochi attorno alle 1.000 copie di prodotto. L’Industria della stampa in Italia Anche quest’anno l’Osservatorio tecnico “Carlo Lombardi” ha scelto WAN-IFRA Italia per la presentazione del “Rapporto annuale sull’industria italiana dei quotidiani”. Alberto Di Giovanni, Presidente dell’Osservatorio Tecnico, e Salvatore Curiale, Direttore Asig, hanno presentato l’ultima edizione del Rapporto di ricerca, sottolineando, come la crisi del 2008 abbia solo peggiorato problemi endemici di antica data: la scarsa propensione alla lettura, la rigidità del sistema distributivo, la scarsa efficienza di Poste Italiane. La diffusione del quotidiano è scesa sotto i 5 milioni di copie giornaliere, un calo veramente notevole se confrontato ai 7 milioni di copie del 1990. Dei 2,4 miliardi di copie

Nuovo “Mediterranean Cluster” per Kodak Eastman Kodak ha unificato i Cluster Iberia e Italia in un unico Mediterranean Cluster per la divisione Commercial & Consumer della Regione Europa, Africa e Medio Oriente. Giuliano Bianchet (nella foto a destra in alto) è stato nominato alla guida del nuovo Cluster con la carica di Commercial & Consumer Director Mediterranean Cluster. L’esperienza maturata da Giuliano Bianchet in entrambi i mercati permetterà di rispondere in modo efficace alle sfide future, valorizzando le caratteristiche di ciascun paese e imprimendo un significativo impulso alle performance di business. Manlio Orioli (nella foto a destra in basso) viene confermato nel ruolo di Commercial & Consumer Director per l’Italia. La carica è effettiva dal 1° di Luglio.

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Un pubblico numerosissimo ha seguito anche la seconda giornata dei lavori di WAN-IFRA Italia 2010

una grande accelerazione negli ultimi anni, e da un sistema poco penetrabile dall’esterno e coerente, dotato di alte barriere all’ingresso, si è passati ad una situazione caotica nella quale gli editori non riescono più a controllare la diffusione delle notizie e soprattutto a farsele pagare. Si profilano nuovi, promettenti modelli di business, come la vendita di “app” sulle piattaforme mobili e sui tablet, ma bisogna essere consapevoli che all’interno di questi nuovi ecosistemi le regole non sono più dettate dagli editori ma da altri player. E accanto ai problemi sul versante editoriale, non bisogna dimenticare le tematiche riguardanti la produzione stampata, con il venir meno delle differenze tecniche tra stampa quotidiana e stampa commerciale e con l’aggravante della fortissima sovracapacità produttiva degli impianti a fronte di una progressiva erosione delle tirature. E se una volta quello della stampa era un costo necessario per l’editore che non aveva altro strumento per veicolare l’informazione, con lo sviluppo di altri mezzi di distribuzione digitale la stampa è diventata solo uno dei canali possibili, per cui l’attività tipografica deve trovare un equilibrio economico costi-ricavi al proprio interno.

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stampate nel 2009, un terzo è finito al macero o è stato ceduto gratuitamente, mentre gli abbonamenti si attestano solo al 9%, una percentuale irrilevante rispetto a tutti i maggiori Paesi europei. Dal 2000 al 2009 i ricavi pubblicitari sono diminuiti di 1,2 miliardi di euro a livello nazionale: tv e radio hanno tenuto o aumentato la quota di mercato, la raccolta su internet è salita a quota 7,3% mentre la stampa è passata da una quota del 40% a una quota del 30%, con il prezzo medio di vendita di un modulo pubblicitario, che nell’arco del decennio si è dimezzato, e nel solo 2009 ha fatto registrare un calo del 16% rispetto all’anno precedente. In queste condizioni, è difficile mantenere alto il livello qualitativo. L’informazione è indispensabile ma, nello stesso tempo, è diventata una commodity, che serve a veicolare commenti e a vendere pubblicità. Spesso ci si dimentica che l’informazione ha un costo, e che dietro quelle notizie che sembrano arrivare al consumatore “naturalmente”, come l’acqua di una fontanella, ci sono persone che lavorano, impianti di produzione, viaggi, stipendi. Se questi costi non trovano un corrispettivo sulla colonna dei ricavi, rischia la tenuta complessiva dell’industria della stampa e dell’informazione nel suo complesso, visto che, come dimostrano tutti gli studi in merito, la gran parte delle notizie che vengono veicolate, rilanciate e commentate sulla Rete sono state originate da redazioni “tradizionali” di quotidiani cartacei. La trasformazione del settore editoriale ha avuto

La situazione occupazionale: nuove regole del gioco?

Nel frattempo gli addetti del settore si sono dimezzati: attualmente i poligrafici sono poco più di 5000,

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TecnoMedia Da sin. e dall’alto: Alberto Borgarelli (Vice Presidente Asig), Pierpaolo De Sanctis (Dir. gen. Rotopress International), Giovanni Toso (Presidente Poligrafici Printing), Gianni Paolucci (Dir. operations RCS quotidiani), Paolo Paloschi (Past President Asig)

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mentre sono stati 10.000 gli addetti che hanno perso il lavoro negli ultimi anni. Questa continua erosione della base occupazionale, unita alla media di età relativamente bassa dei pensionati del settore, a sua volta determinata dalle disposizioni di legge che consentono alle aziende in crisi o in ristrutturazione di prepensionare i poligrafici dipendenti, hanno progressivamente appesantito la situazione del Fondo integrativo Fiorenzo Casella, per finanziare il quale le aziende pagano ormai aliquote vicine a quelle della previdenza primaria INPS: Si è così determinato un appesantimento del costo del lavoro che rende praticamente impossibile alle aziende del settore competere sul mercato della stampa commerciale e, viceversa, consente ad imprese che non applicano il contratto dei quotidiani di acquisire commesse quotidiane offrendo prezzi imbattibili per chi opera seguendo correttamente le regole. Occorre quindi ridefinire regole del gioco nuove, per fronteggiare questioni dirompenti. I centri stampa del futuro E’ stato questo l’argomento dell’ultima sessione del Convegno, moderata dal Vice Presidente Asig, Alberto Borgarelli, ed alla quale hanno portato le loro testimonianze il Presidente di Poligrafici Printing Giovanni Toso, il Direttore generale di Rotopress International Pierpaolo De Sanctis e il Direttore operations di RCS quotidiani Gianni Paolucci. Poligrafici Printing si è appena quotata in Borsa, fatto raro in questo momento e, soprattutto, in questo mercato, che ha visto una diminuzione del 20% in volumi e fatturato nel corso del 2009. Poligrafici Printing fa parte del Gruppo Monrif,

che comprende i giornali Quotidiano Nazionale, La Nazione, Il Giorno, Il Resto del Carlino, quotidiano. net e attività industriali grafiche e poligrafiche. Con 70 milioni di euro di fatturato, Poligrafici printing stampa 49 diversi g i o r n a l i , considerate le edizioni locali; produce, per conto terzi, libri, calendari e album. Per la quotazione in borsa si è operata una ristrutturazione, mantenendo i volumi ma riducendo gli o rg a n i c i , p e r anticipare la ripresa del mercato. Nonostante il momento non propizio, la quotazione è stata portata avanti positivamente, portando benefici sia agli azionisti che alle aziende controllanti. Gianni Paolucci, Direttore operations di RCS Quotidiani, ha proposto una rivisitazione complessiva di tutto il flusso di lavoro che va dal centro stampa al punto vendita. Oggi, spiega Paolucci, “se vogliamo difendere la carta stampata, dobbiamo ripensare tutta la filiera logistica”. I margini continuano a calare, e se un quotidiano

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L’industria della stampa: nuove regole (e tecnologie) per tornare a crescere

del mercato globale delle commesse, situazioni di sperequazione a svantaggio dei centri stampa quotidiani “ibridi”, dove l’impegno degli imprenditori a trovare commesse aggiuntive rispetto alla stampa dei giornali rischia di essere vanificato dall’intrico delle diverse norme contrattuali. L’auspicio, a riguardo, è che il rinnovo del contratto di lavoro poligrafico tenga nelle dovute considerazioni le mutate condizioni del mercato, e favorisca le modifiche necessarie a difendere la competitività delle aziende poligrafiche “ibride”, che vuol dire, in ultima analisi, difesa dei posti di lavoro. “Mi sembra di cogliere”- ha detto fra l’altro Paolo Paloschi, past President dell’Associazione Stampatori, a conclusione dei lavori-“almeno due filoni d’azioni”, uno proteso alla razionalizzazione ed al controllo minuzioso dei costi, l’altro aperto a cogliere tutte le possibilità di crescita, sia tramite l’impiego di nuove tecnologie sia attraverso la revisione di interi “blocchi” del flusso di lavoro. Uniti alla voglia di difendere strenuamente il mercato del prodotto stampato, sono tutti segnale che inducono, nonostante tutto, all’ottimismo.

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Periodico della ASIG Associazione Stampatori Italiana Giornali Via Sicilia 125, 00187 Roma tel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489 E-mail: tecnomedia@ediland.it Comitato Editoriale Vincenzo Borgogna, Roberto Poli, Paolo Polidori Direttore responsabile Luca Michelli hanno collaborato a questo numero Salvatore Curiale, Giulia Leone Segreteria di Redazione Elga Mauro Registrazione del Tribunale di Roma n. 21 del 27-01-2010 © ASIG Service S.r.l. - 2010 - Tutti i diritti riservati Sede legale: via Ariosto 24, 00185 Roma Stampa Spedalgraf - Via dello Scalo Tiburtino 1 - 00159 Roma Questo numero è stato chiuso in redazione il 20 settembre 2010 TecnoMedia è consultabile in Internet http://www.ediland.it

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nazionale vuole continuare ad essere presente in tutto il territorio, con contenuti che abbiano anche appeal locale, deve avere il coraggio di trovare, di volta in volta, la soluzione economicamente più sostenibile. Il gruppo RCS sta sperimentando, nell’isola di Malta, la stampa in digitale – su macchine Kodak – per la distribuzione in quel mercato locale. In altre zone d’Italia, occorrerà probabilmente studiare soluzioni alternative che coinvolgano direttamente lo stampatore e il distributore. “Non sempre il costo-copia complessivo, per la produzione e il trasporto in edicola, trova una giustificazione.” Certo, sottolinea Paolucci, soluzioni basate su supporti mobili, per alcuni mercato locali, “forse saranno anche praticabili”, ma attenzione a lavorare troppo di fanstasia, perchè le “tavolette” richiedono una infrastruttura tecnologia di base – banda larga, connessione etc..- che non dipende dall’editore, e che scarseggia proprio laddove sarebbe necessaria per integrare la diffusione del prodotto stampato. E il messaggio è chiaro: in un mercato reso difficile dalla crisi, occorre ripensare, ancora una volta, le regole del gioco fra tutti i soggetti: editore, stampatore e distributore, in un quadro normativo e legislativo tutto da esplorare. Pierpaolo De Sanctis, Direttore generale di Rotopress International, ha proposto un confronto puntale fra il contratto di lavoro grafico e quello poligrafico, ovvero quello che si applica alle aziende che editano testate a contenuto giornalistico per almeno cinque numeri settimanali, ed alle attività produttive di quotidiani free press con le stesse caratteristiche. La popolazione grafica era, nel 2007, di 116.500 addetti, contro circa 6000 poligrafici (il dato è riferito al 2009).Per quanto riguarda l’orario di lavoro, i poligrafici hanno – come base, senza entrare nel dettaglio dei turni - 35 ore settimanali, i grafici 40, i giorni di ferie di base sono 24 per i poligrafici e 27 per i grafici, diverse sono le scale parametrali per i riposi. Festività, malattie, preavvisi di licenziamento o dimissioni cambiano a seconda del contratto, e diversi sono i trattamenti economici pur in presenza di livelli di professionalità simili. Fra le differenze sostanziali, va anche ricordato l’obbligatorietà dei versamenti – per i poligrafici – al Fondo Casella, laddove il Fondo pensioni integrative Byblos, che è volontario, ha una incidenza del 2,20% contro il 25,55% del Fondo Casella, che è invece obbligatorio.. La presenza in aziende di lavorazioni, ed addetti, con contratti diversi non solo crea problemi di non sempre facile soluzioni, ma crea anche, nei confronti

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Informazione multicanale: il nuovo progetto editoriale dell’Avvisatore Marittimo

Stampa e web

Da gennaio di quest’anno l’Avvisatore Marittimo, il quotidiano italiano specializzato nelle informazioni relative al traffico di navi da trasporto e passeggeri in arrivo ed in partenza dai porti italiani, offre a tutti i professionisti del settore la pubblicazione delle notizie su due canali integrati, la stampa ed il web. Il database delle informazioni è unico, come unico è il pacchetto-abbonati proposto. Tutta la produzione, dalla raccolta delle informazioni alla pubblicazione multicanale, è stata interamente automatizzata all’interno di un’unica piattaforma produttiva. Il modello editoriale, con alcuni, ovvi, aggiustamenti, potrebbe essere replicato su altre testate che puntino sull’offerta di raccolte di informazioni specializzate.

Se cercate informazioni per spedire delle merci via nave in giro per il mondo, o perchè siete in attesa di riceverne in qualche porto italiano, avete due possibilità: o collegarvi ai siti Internet di tutte le più importanti Compagnie internazionali di navigazione, oppure abbonarvi all’Avvisatore Marittimo: lì troverete, in dettaglio, tutte le informazioni di cui avete bisogno. La testata genovese, di proprietà dell’Editoriale Perrone – che edita anche il Secolo XIX – è il quotidiano più di nicchia che esista in Italia, uno strumento di lavoro indispensabile per quanti operano nel traffico internazionale di merci via mare, un settore, a livello mondiale, in espansione, trainato dai grandi colossi asiatici di Cina e India. L’Avvisatore Marittimo ha sviluppato un modello avanzato di integrazione fra prodotto stampato ed edizione web – lavvisatoremarittimo.it - che con pochi, necessari, aggiustamenti, che tengono conto della specificità delle informazioni raccolte e pubblicate dalla testata ligure, potrebbe facilmente essere applicato ad altri prodotti editoriali specializzati, dalle informazioni immobiliari alla pubblicità locale classificata.

dei porti in tutta Italia, e segnala fondamentalmente due cose: il movimento delle navi merci e passeggeri nei bacini nazionali, e le partenze di tutto il traffico commerciale, in modo particolare delle le navi porta container. Il giornale offre diverse sezioni tematiche: un paio di pagine dedicate ai contenuti editoriali di economia marittima, una sessione che “fotografa” il Porto di Genova, il più importante scalo nazionale, e gli altri punti italiani di approdo, con l’elenco minuzioso delle navi arrivate e partite. Una terza sezione, quella più corposa, offre tutte le informazioni di dettaglio relative alle previsioni delle partenze delle navi dai porti italiani, con date mensili e giornaliere. Completano i contenuti la sezione sui “cambi doganali”, una sorta di semplificazione per gli operatori portuali dei cambi normali, e la pubblicità classica. L’Avvisatore Marittimo raccoglie le inserzioni delle Compagnie di navigazione - armatori che investono direttamente o attraverso gli agenti che le rappresentano sul territorio italiano - e dei consolidatori, ovvero gli spedizionieri che offrono un servizio particolare, simile a quello dell’agente marittimo.

Un giornale ad alta specializzazione

Il progetto di integrazione globale

L’Avvisatore Marittimo si rivolge agli operatori

“Il principio che ha guidato il progetto di inte-

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Informazione multicanale: il nuovo progetto editoriale dell’Avvisatore Marittimo

TecnoMedia

Fabio Viviani, che ha sviluppato il progetto dell’Avvisatore Marittimo

“service” fornisce, in tempo reale, i dati effettivi di tutto il movimento nel porto di Genova. “Sono informazioni pubbliche”- sottolinea Roberto Dossi, responsabile manutenzione elettronica e generale, che cura l’attuazione e la gestione del nuovo progetto-“ perché i dati della Capitaneria sono pubblicati sul sito ufficiale del Porto di Genova. ”Il “valore aggiunto” dato dall’editore è quello di prelevarli e renderli disponibili – in modo automatico - in un unico contenitore che raccoglie anche le informazioni degli altri scali italiani. Queste arrivano attraverso un’operazione di raccolta e normalizzazione dei dati disponibili da diverse fonti, Compagnie di navigazione, agenzie di spedizioni, pubblicità specializzata. I dati sono raccolti in diversi formati, digitali direttamente dal web, via email, via fax e, talvolta, ancora via telefono. Sono poi normalizzati ed inseriti nel data base centrale. Questa messe di informazioni alimenta il sistema editoriale specializzato, Méthode di EidosMedia, che su un’unica piattaforma provvede alla pubblicazione delle informazioni sul doppio canale, carta stampata e web. “Il data base relazionale è unico”- sottolineano Viviani e Dossi. Il sistema editoriale automatizza tutta procedura di pubblicazione multicanale. Méthode offre template sia per il prodotto stampato che per il web, che sono stati definiti una volta per tutte in fase di riprogettazione del quotidiano e del sito. La redazione lavora in maniera completamente indipendente, e neppure la tipografia, di fatto, deve provvedere alla videoimpaginazione finale, salvo controllare il risultato definitivo prima di inviare il giornale al centro stampa San Biagio di Bolzaneto, alle porte di Genova. La pubblicazione su carta avviene una volta al giorno, quella su Internet potrebbe essere aggiornata in tempo reale, ma la scelta editoriale è stata quella di provvedere al refreshing dei dati on line una volta ogni ora.

Stampa e web

grazione globale stampa e web”- racconta a TecnoMedia Fabio Viviani, il manager che ha curato materialmente lo sviluppo di questa iniziativa-“è stato quello di concentrarsi sull’attività specifica dell’editore: la raccolta e la pubblicazione delle informazioni che interessano ai lettori, automatizzando tutto il resto, ovvero l’intero flusso di gestione della pubblicazione, sui due canali prescelti, la carta stampata e il web”. I problemi relativi a “chi fa che cosa”, “come la si fà” come si “evitano le duplicazioni” sono stati superati una volta per sempre grazie all’utilizzo di un’unica piattaforma tecnologica multimediale, dove l’informazione, una volta acquisita dall’editore, entra in un flusso produttivo che la “pubblica”, rendendola disponibile al lettore, in modo del tutto automatico. Le “notizie editoriali”, quelle che si trovano in apertura del giornale, seguono i canali tradizionali. C’è una “redazione convergente” con il Secolo XIX, che dedica risorse part-time per i contenuti editoriali – con focalizzazione sull’economia marittima – ed una full time. La tipografia, a sua volta, dedica risorse part-time al prodotto per l’intero processo di videoimpaginazione. Le informazioni sul traffico navale vengono raccolte laddove si formano. La prima notizia relativa ad una nave in ingresso al Porto di Genova arriva alla Capitaneria. Qui, il responsabile del traffico, la stessa persona che tiene i registri ufficiali – ed analogici, ovvero compilati a mano - dello scalo ligure, attiva le procedure di registrazione su un terminale. Qui confluiscono le informazioni relative ai movimenti di tutte le navi in ingresso, e da qui vengono direttamente prelevati i dati che confluiscono nel nuovo data base on line dell’Avvisatore Marittimo, sviluppato su FileMaker. I dati sono completi, reali e precisi, e vanno dagli orari previsti per il piano degli accosti in banchina, fino all’orario effettivo dell’ormeggio, alla posizione della nave in porto e, naturalmente, alle previsioni ed agli orari effettivi delle partenze verso destinazioni in tutto il mondo. Questo

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Stampa e web

IFRA Expo 2010 ad Amburgo, dal 4 al 6 Ottobre Dal 4 al 6 ottobre prossimo ritorna IFRA Expo, la fiera più importante al mondo per i professionisti e per le aziende dell’industria editoriale e della stampa quotidiana. L’edizione di quest’anno si svolgerà alla Fiera di Amburgo. D’accordo con le aziende espositrici, ben oltre 300 provenienti da 30 Paesi, per una superficie totale occupata che oltrepassa i 10.500 metri quadri, IFRA Expo quest’anno si svolgerà nell’arco di tre giorni completi, senza la tradizionale mezza giornata del giovedì. L’orario di vista andrà dalle 9.30 alle 18.00. Particolarmente ricco il programma di incontri tematici – Focus Sessions - che si svolgeranno parallelamente alla Fiera. Lunedì 4 ottobre, alle ore 14.00, la Focus session sarà dedicata alla “Creatività in sala spedizione”, martedì 5 ottobre toccherà alle “Nuove tendenze in produzione” (ore 10.00) e al “Green Publishing”, i sistemi produttivi a basso impatto ambientale (ore 14.00). Mercoledì si svolgerà l’ultima Focus Session dedicata alla “Eccellenza nella Stampa”, durante la quale saranno presentati alcuni dei vincitori del prestigioso International Color Quality Club Award 2010/2012, l’ambito riconoscimento per la stampa di alta qualità a colori sui giornali. In concomitanza con IFRA Expo, martedì 5 ottobre, si svolgerà la terza edizione dell’International E-Reading & Tablet Conference (Hamburg Messe, Sala Osaka, dalle ore 10.00 alle ore 18.00).Mercoledì 6 e giovedì 7 ottobre, al Congress Center di Amburgo, si svolgerà la diciassettesima edizione del World Editors Forum, dedicata al “The Tablet Year”, ed alle prospettive della distribuzione di informazioni su dispositivi mobili. Sempre giovedì 7 ottobre, ma questa presso Axel Springer building, in Axel-Springer-Platz, si svolgerà l’Advertising Summit, dedicato alla pubblicità ed alle strategie multipiattaforma di successo in tempo di crisi. All’Hamburger Messe – la Fiera – presso la Hall A4.3, giovedì 7 ottobre, dalle ore 9.30 alle 17.00, si svolgerà il workshop Online, Mobile, Tablet: Turning Links into a News Show. Tutti i dettagli dei programmi e le informazioni di logistica sono reperibili all’indirizzo http://www. ifraexpo.com/events

Automazione di processo a prova di errore Uno dei vantaggi essenziali, offerto dall’automazione di processo e dalla struttura unica della piattaforma produttiva, è la riduzione a zero degli errori. “Nei mari del mondo”- sottolinea Viviani“navigano alcune centinaia di migliaia di navi”. I nomi sono spesso astrusi, facilissimi da equivocare perché sono originati nelle lingue dei Paesi più diversi. L’Avvisatore Marittimo ha costruito un data base di nomi, costantemente aggiornato ed in crescita, che contiene già i riferimenti codificati di oltre seimila

imbarcazioni. Quando l’operatore inserisce le informazioni relative ad una cargo, utilizza il data base interno e, se non trova la referenza, la verifica sui database internazionali, e codifica i nuovi dati inserendoli nella memoria dell’Avvisatore Marittimo. In ogni caso il sistema dei codici è a prova di errore, ed è impossibile che nascano equivoci sulle navi. La piattaforma Méthode, oltre alla pubblicazione multi canale, permette di arricchire la consultazione del sito web con informazioni accessorie quali, per esempio, le schede tecniche relative alle imbarcazioni in arrivo

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Informazione multicanale: il nuovo progetto editoriale dell’Avvisatore Marittimo

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La home page del nuovo sito dell’Avvisatore Marittimo. Qui sotto, Roberto Dossi, responsabile manutenzione elettronica e generale, che cura le fasi dell’attuazione del nuovo progetto editoriale.

e in partenza, dove si trovano tutti i dati di interesse per chi gestisce le spedizioni via mare. Nuovi modelli di business editoriale

mente ai layout, è stata sviluppato il nuovo modello di business integrato. L’Avvisatore Marittimo stampato ha una diffusione che quasi coincide con la tiratura, attorno alle 6000 copie al giorno, con una foliazione di 24 pagine, dal lunedì al venerdì. Le vendite sono, naturalmente, a “macchia di leopardo”, concentrate nelle aree di attività portuale: Genova e Liguria, Livorno, Napoli, Trieste e Venezia, oltre alle regioni dove più forte è il traffico merci che viaggiano per mare, Lombardia e Veneto. L’editore ha deciso di proporre ai professionisti che utilizzano l’Avvisatore Marittimo un pacchetto unico (a 250 Euro l’anno), che prevede l’abbonamento al giornale ed una User ID per l’accesso a tutte le rubriche e le sezioni on line, ivi compreso l’archivio storico del traffico portuale. La forza del nuovo sistema di automazione, come non mancano di sottolineare Viviani e Dossi, non è solo quella di avere, nel tempo, ridotto gli addetti full time da nove ad una unità, ma quella di offrire una estrema flessibilità, sia nel caso in cui si vogliano aprire nuovi canali di comunicazione, sia nel caso in cui si decida di creare una diversa articolazione dell’offerta su web, creando accessi differenziati a seconda degli interessi dei lettori, e quindi proponendo diverse fasce di prezzo. Ed è appena il caso di osservare, come hanno fatto i nostri interlocutori, che il modello di pubblicazione automatica multi canale, con i dovuti aggiustamenti, è applicabile ad altri prodotti editoriali che vogliano proporre ai lettori delle raccolte specializzate di informazioni - commerciali, immobiliari, economiche o quant’altro serva - a professionisti di specifici settori industriali, o più semplicemente a target di consumatori locali.

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“Il nuovo sistema produttivo, interamente basato su XML, è nato a settembre dell’anno scorso”racconta Roberto Dossi. La nuova installazione, entrata definitivamente in produzione il 2 gennaio di quest’anno, ha coinciso con il cambio di formato. Méthode ha preso in carico tutto il processo di impaginazione, che in precedenza avveniva sotto un altro sistema. “Nostre risorse interne hanno scritto la programmazione per creare i file XSLT, che alimentano, a partire dal data base, il sistema in XML e il relativo canale di output”. Se, e quando, l’editore deciderà di aprire altre piattaforme per distribuire i contenuti dell’Avvisatore Marittimo, come gli smart phone o l’iPad, sarà sufficiente preparare un nuovo file per alimentare Méthode, e costruire all’interno del sistema editoriale la nuova gabbia grafica per il nuovo canale. Contemporanea-

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Testimoni “digitali” del nostro tempo: Avvenire su Web, iPhone e iPad Il quotidiano Avvenire rafforza la presenza sui canali digitali on line, alla ricerca di un’integrazione sempre più efficace fra il prodotto stampato e il web, l’iPhone e il nuovissimo iPad. Tecnologie e modelli di business in rapida evoluzione per sostenere e diffondere la voce della Chiesa Cattolica in Italia.

“Avvenire.it non è una novità”, chiarisce subito il Direttore operativo del quotidiano di proprietà della CEI -Conferenza Episcopale Italiana- Paolo Battanta.”Da circa otto anni l’Editore è presente sul web.” La novità, piuttosto, è che dal 2008, anno in cui il giornale ha festeggiato i primi quarant’anni di attività, è cominciato il rafforzamento tecnologico, grafico ed editoriale per garantire una presenza più efficace, ed incisiva, nel panorama dei nuovi media digitali. “Con il restyling grafico ed i nuovi contenuti on line, abbiamo da poco sviluppato l’accesso al sito attraverso l’iPhone, e avremo anche la piattaforma iPad”. Dalla stampa al digitale L’impegno della CEI in direzione dei media digitali si inserisce nella tradizione delle comunicazioni sociali della Chiesa Cattolica. Fu Papa Paolo VI, ex arcivescovo di Milano, nel 1968, a credere nel progetto di fusione di due testate cattoliche, dal quale nacque il nuovo quotidiano Avvenire. Il giornale, che ha sede a Milano, ed una importante redazione a Roma, ha una diffusione media attorno alle 110.000 copie al giorno, e una percentuale di abbonati superiore all’80%.Un dato, quest’ultimo, assolutamente inusuale nel panorama editoriale italiano, e del quale hanno dovuto tenere conto i quattro centri stampa per provvedono alla tiratura, il CSQ a Erbusco (BS), la STEC a Roma, il centro stampa della Sicilia di Catania e lo stabilimento dell’Unione Editoriale a Cagliari, particolarmente attrezzati con tecnologie per la gestione delle copie in abbonamento postale.

Il quotidiano distribuisce due magazine mensili, Noi Genitori e Figli e Luoghi dell’Infinito, quest’ultimo vicino al turismo religioso.L’editore dispone anche di un canale televisivo distribuito via satellite e sul digitale terrestre (TV2000), e di un circuito radiofonico, InBlu. Ad Avvenire lavorano circa 185 dipendenti. Una decina di anni fa è partita, come per molte altre testate quotidiani italiane ed estere, la espansione su rete Internet. Dal 2008, il sito web di avvenire.it ha subito un’importante restyling grafico e di contenuti, frutto della decisione dell’editore di rafforzare la sua presenza sui canali digitali, senza nulla togliere, peraltro, al prodotto stampato. In parallelo, Avvenire.it si è dotato anche di una nuova figura professionale, il responsabile dei processi tecnici – ruolo ricoperto oggi da Alessandro Belloli - per seguire tutto lo sviluppo tecnologico del quotidiano e dei nuovi canali digitali. Avvenire.it Per la versione on line del quotidiano è stata creata una redazione dedicata ed indipendente. Sono sei redattori, tutti nella sede di Milano, con un caporedattore che risponde alla normale organizzazione del lavoro del giornale. Seguono i fatti di cronaca ed aggiornano le notizie in tempo reale.Il sito dispone di un archivio consultabile per i sei mesi precedenti, disponibile a chiunque purché registrato. Sul sito è disponibile la versione in Pdf del quotidiano – ma solo a partire dalle ore 12.00, per evitare la “cannibalizzazione” del prodotto stampato. Avvenire.it offre anche alcuni servizi alle persone diversamente abili.Dal mese di

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Testimoni “digitali” del nostro tempo: Avvenire su Web, iPhone e iPad

Paolo Battanta, Direttore operativo

nostre edizioni locali”spiega Battanta-“ non sono confrontabili con quelle di altri quotidiani nazionali”. La domenica Avvenire pubblica le pagine curate dalle diocesi: ce ne sono alcune che tutte le settimane le preparano, altre che lo fanno con cadenze mensili, altre ancora una volta all’anno. Su Milano, per esempio, escono da otto a sedici pagine, chiamate Milano Sette, che raccontano la realtà ecclesiale del capoluogo lombardo, e della regione, una volta alla settimana. Nel mese di novembre si possono pubblicare fino a 140 pagine locali, che si aggiungono alla foliazione media del giornale, grazie alla concomitanza con moltissime ricorrenze diocesane. La decisione di non pubblicare questi contenuti sul web è editoriale, dal momento che, una volta all’anno, Avvenire distribuisce un archivio completo di tutto il prodotto stampato, che contiene anche queste sezioni, su

Da Tera e Schur novità per il mercato italiano Miles 33, global software provider per il mercato editoriale, con trentatrè uffici in Inghilterra, Connecticut e California (USA), Victoria (Australia), Belo Horizonte (Brasile) e Malaysia, ha acquistato Tera, la software house fondata in Italia nel 1990, specializzata in sistemi editoriali e di content management per l’industria dei quotidiani. Con oltre trecento clienti, fra i quali alcune delle più prestigiose testate internazionali, come l’Herald Tribune in Francia, NRC Handelsblatt in Olanda, The Strait Times in Malaysia, El Universal in Messico, il Gruppo Northcliffe and Trinity in Inghilterra, Tera ha rinnovato recentemente le proprie soluzioni per l’industria dei media, sviluppando un sistema di Multi-Media Content Management per l’integrazione di più canali – stampati e on line – su un’unica piattaforma produttiva. L’ingresso di Tera nel gruppo Miles 33 ne rafforza le potenzialità nell’industria dei giornali. In Italia le soluzioni di Tera-Miles 33 continueranno ad essere rappresentate dalla Gmde di Milano. La danese Schur ha completato il riassetto organizzativo dopo l’acquisizione, a dicembre del 2008, del 100% del capitale di Idab-Wamac dalla Heidelberger Druckmaschinen AG. Le soluzioni offerte nell’area post-stampa e spedizione saranno rappresentate in Italia da GAM International, già agente esclusivo Schur per il nostro Paese. L’assistenza tecnica degli impianti è stata affidata alla Esagrafica Service Solutions di Milano, società specializzata nel supporto di macchinari e soluzioni per l’industria grafica. Gli aspetti amministrativi relativi all’assistenza saranno gestiti da Schur Packaging System AB.

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aprile di quest’anno c’è una sezione dedicata agli ipovedenti, e c’è un link in cui il giornale è offerto solo in formato testuale. I software e gli apparecchi in dotazione ai non vedenti provvedono a trasformare i contenuti scritti in file audio. C’è anche una sezione multimediale dove è possibile vedere video con interviste, sia pure di lunghezza limitata, ed ascoltare l’Angelus recitato dal Papa. Il sito web ospita, assieme alle edizioni del quotidiano stampato in formato Pdf, anche le pagine del dorso Popotus, che il giovedì ed il sabato pubblicano le stesse notizie, che si trovano nel resto del giornale, in una chiave di lettura più adatta ai ragazzi. Grazie anche alla presenza di queste pagine, in periodo scolastico ci sono accordi sul territorio per la distribuzione del giornale in classe. Non si trovano su internet, invece, le pagine che Avvenire stampato dedica alle diocesi italiane. “Le

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TecnoMedia Alessandro Belloli, Responsabile dei processi tecnici

Stampa e New Media

DVD. “Per molti parroci”- spiega Battanta-“le edizioni del giornale, che dedica anche sezioni tematiche agli argomenti legati all’anno liturgico, sono uno strumento di lavoro importante, che aiutano anche a preparare gli incontri con i fedeli”. E il “modello di business”? “Per il momento tutti i contenuti del sito, ivi compresa la lettura del giornale, sono offerti gratuitamente”. Ci sono alcune sezioni che richiedono la registrazione, ma anche questa è a titolo non oneroso. “Per adesso”- sottolinea Battanta-“ma per il futuro vedremo”, anche perché il quotidiano, con una base di abbonati oltre all’80% delle copie diffuse, potrebbe più facilmente di altri studiare dei pacchetti a “valore aggiunto” dove privilegiare la propria utenza non occasionale. Per i momento, l’unica fonte di fatturato, per il sito, è la pubblicità display, con banner e manchette di dimensioni standard, offerte agli inserzionisti pubblicitari, sia pure con qualche limite, rispetto alle testate “laiche”, imposto dai contenuti, e dalle immagini, di alcune campagne di comunicazione, laddove vengano giudicate non corrispondenti ai canoni dei contenuti di Avvenire. IPhone e iPad La produzione del giornale avviene attraverso un sistema editoriale di Sinedita, sviluppato quasi su misura per l’Avvenire. “Abbiamo livelli di sicurezza molto elevati”- spiega il responsabile dei processi tecnici, Alessandro Belloli”-sia per il software che per l’hardware, e il sistema editoriale è stato interamente clusterizzato.” Nel 2004, in occasione di un processo globale di riorganizzazione, tutte le mansioni tecniche del flusso di lavoro del prodotto stampato sono state affidate ai poligrafici polifunzionali, che dal 2008 provvedono anche alle correzioni. La redazione web, invece, è del tutto indipendente, e i giornalisti si occupano di tutto il flusso produttivo.

Le tecnologie di collegamento fra il prodotto stampato e la pubblicazione su web sono gestite internamente. Un software di Tecnavia, il Newsmemory, lavora gli stessi Pdf che sono avviati ai quattro centri stampa del giornale, li “smonta” nelle loro componenti di testo, grafica, immagini, e di ognuno ripropone una visualizzazione a video più efficace.Il lettore di Avvenire on line, pertanto, trova il Pdf originale e la versione adattata a video, oltretutto indicizzata e ricercabile in modalità full text. Il processo di “pubblicazione” sul canale web è gestito in modo del tutto automatico dal sistema Sinedita e da Tecnavia. Una società terza, invece, ha sviluppato l’applicazione che, a partire dall’aprile di quest’anno, rende disponibile il sito – e, volendo, anche la lettura di Avvenire – su iPhone e su altri supporti Smart Phone. “Per il telefono di Apple”- sottolinea Belloli-“si deve, naturalmente, passare dall’Apple Store, dove si trova l’applicazione per poter accedere ad Avvenire.it”. Nella strategia del quotidiano, la “pubblicazione” sui telefonini multimediali ha lo scopo di rendere visibile, ovunque nel mondo, il sito, ma la “lettura”, osservano anche i manager del giornale, è un’altra cosa.“Per questa funzione c’è il nuovo supporto iPad”, spiega Belloli, e a breve i possessori della tavoletta troveranno anche l’applicativo per trasferire il quotidiano in formato digitale su un supporto certamente più adatto alla lettura. Anche in questo caso, a fornire l’applicazione, è la società Tecnavia che, come si legge in altra parte della pubblicazione, era presente con mini stand espositivo alla manifestazione WANIFRA Italia di Roma. Da dicembre del 2008, osservano con soddisfazione a l’Avvenire, il sito web è in crescita esponenziale, con un aumento superiore al 5% al mese, ed una media giornaliera di 18.000 visitatori al giorno. “Quando ci sono argomenti che attirano l’attenzione del nostro target di lettori”- fa

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Testimoni “digitali” del nostro tempo: Avvenire su Web, iPhone e iPad

di essere, anche sui nuovi canali, “testimoni digitali del nostro tempo”.

Da sin.: Angelo Bargiggia, Dir.san. RCS Media Group, Stefano Bruno, Med.az.Gr.Il Sole 24 Ore, Paolo Riboli, Med.az. RCS Periodici, Fabrizio Meliga, Med.az.Gr. Espresso,ITED,SEP.

Rischio stress lavoro correlato: la prima iniziativa di ASIG Con l’approvazione definitiva della manovra economica del Governo, il Parlamento ha posticipato al 31 dicembre di quest’anno i termini di scadenza per il “piano di valutazione del rischio stress lavoro correlato”-previsto dall’articolo 28 del D.Lgs. 81/08- inizialmente fissati al primo agosto. Vista la complessità del problema, e nonostante il rinvio, la Commissione Lavoro e Sicurezza dell’Associazione Stampatori di Giornali – responsabile Federico Reviglio, la Stampa, e vice Nicola Signorini, Soc. Editrice l’Arena- ha organizzato lo scorso 13 luglio, presso la sede della FIEG di Milano, un incontro fra le società stampatrici ed editrici di giornali ed alcuni medici che prestano la loro opera presso importanti gruppi italiani: Angelo Bargiggia, Direttore sanitario di RCS Media Group, Stefano Bruno, Medico aziendale del Gruppo Il Sole 24 Ore, Fabrizio Meliga, Medico aziendale del Gruppo Espresso, ITEDI, SEP, e Paolo Riboli, Medico aziendale di RCS Periodici. Lo stress non è una malattia, non ha dei canoni specifici, non è un fenomeno che abbia incidenza uguale su tutti gli uomini. E’ solo il superamento di una soglia individuale, specifica per ciascun soggetto interessato, che può contribuire ad ingenerare patologie. Come se ciò non bastasse, il termine stress da lavoro correlato, di suo, è ambiguo, perché può significare sia stress come causa che stress come effetto. Se si aggiunge che la ricerca medica internazionale, in quest’area, è ancora relativamente giovane, il disposto del legislatore, ovvero la preparazione di un piano di valutazione rischi da stress lavoro correlati, spalanca le porte a problemi di assai complessa soluzione. Ci sono, osservano gli specialisti, decine di interrogativi da sciogliere. Il primo, e fondamentale, è il “metodo” da seguire, per stilare il piano. Quali questionari somministrare, come, a chi, saranno interrogativi ai quali le aziende dovranno fra breve rispondere. Per il momento, l’unico punto fermo, condiviso da tutti, è la “multidisciplinarietà” dell’approccio.Il servizio anti-stress dovrà coinvolgere, in uno fitto scambio di informazioni, le risorse umane, le direzioni del personale e gli specialisti medici. Chi ha avviato una prima ricognizione, attivando una serie di Focus Group fra i lavoratori in azienda, ha scoperto una forte rilevanza dei problemi relazionali fra colleghi quali possibile causa di stress sul lavoro. Altri potrebbero essere un’organizzazione del lavoro ove non siano chiare le responsabilità di ciascuno. Un tema specifico, per le aziende del nostro settore, è la distinzione fra stress da lavoro in produzione/stampa – area poligrafica – e stress nell’area redazionale e giornalistica.E’ prevedibile che debbano essere utilizzati strumenti di valutazione diversa, ma ancora una volta si osserva come nell’obbligo normativo non siano chiaramente delineati i percorsi da seguire. In base a che cosa un’azienda potrebbe essere condannata? Dalla giornata di lavoro dell’ASIG è emerso con chiarezza che per la valutazione del rischio stress da lavoro correlato sarà essenziale definire un percorso, possibilmente condiviso, quindi avviare la raccolta dei dati e, solo alla fine, avviare una prudente valutazione: una strada che sarà molto lunga, per il cui primo gradino potranno essere necessari fino a 18 mesi di lavoro.

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notare Battanta-“come nel caso della dolorosa vicenda di Eluana Englaro, i picchi dei contatti oltrepassano di slancio la soglia media”. Il sito propone, naturalmente, anche la possibilità di commentare gli articoli pubblicati attraverso i social network di FaceBook e Twitter. Una strategia, quella dell’interazione con i lettori, destinata a essere sempre più valorizzata, nei piani di espansione di Avvenire, anche se la linea guida, per i contenuti come per i modelli di business, resta quella

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Automazione integrale e controllo dei costi: il “futuro tecnologico” dei giornali Trino Barnabò, Direttore divisione rotative di Manroland, uno dei leader mondiale nella fornitura di rotative per la stampa dei quotidiani e di macchine per l’industria grafica commerciale, illustra le linea guida delle attività di ricerca e sviluppo del gruppo tedesco, dalle soluzioni che puntano al taglio dei costi in produzione ai moduli per l’Autoprint, l’automazione integrale per i centri stampa, già in funzione in alcuni stabilimenti tedeschi.

TecnoMedia (TM) - Cosa avete imparato dalla crisi del 2009? Trino Barnabò, Manroland Italia (TB) - L’anno scorso si è verificata una crisi, a livello mondiale, quale non si era mai vista. Manroland ha dovuto, come molte altre aziende del settore, imparare in fretta come adeguarsi, naturalmente assieme ai clienti: uno sforzo impegnativo per capire le nuove tendenze in atto. TM- Quali sono queste nuove tendenze? TB- Noi abbiamo individuato tre linee principali di evoluzione industriale, diversamente rappresentate nelle aree del mondo. Un primo gruppo di aziende guarda alla riduzione dei costi in produzione. Il loro interesse primario è verso impianti che offrano soluzioni di avanguardia per questa politica di contenimento dei costi. Un secondo gruppo ha cercato di diversificare la produzione, introducendo prodotti commerciali e semi commerciali da stampare nelle ore lasciate libere dalla tiratura dei giornali. Questi imprenditori cercano macchine più flessibili, e componenti tecnologiche specializzate per migliorare il prodotto, come i forni e le altre soluzioni per il ciclo di stampa heatset. Il terzo gruppo è quello di coloro che provano ad inseguire il mercato con prodotti personalizzati. Sono soprattutto editori di testate regionali o locali, che sono alla ricerca di soluzioni tecnologiche ad alta automazione, che consentano, per esempio, la drastica riduzione dei tempi per i cambi di edizione. In Germania ci sono piccoli quotidiani locali che arrivano a produrre anche 5000 lastre a notte, con una diversificazione del prodotto quasi a livello di quartiere. Hanno la fortuna

di avere molti abbonati e di sapere esattamente che cosa vendono a chi. TM-Quali di questi segmenti sono i più attivi? TB- Tutti, in egual misura. Naturalmente cambia la geografia delle richieste tecnologiche. In Nord Europa, il mercato ha puntato verso la personalizzazione spinta dei prodotti sul territorio, e ci ha sostenuto con forti richieste per l’automazione totale del ciclo di stampa. Arricchire e diversificare il prodotto è stato più tipico nei Paesi Arabi e Asiatici. Le richieste di impianti per la forte riduzione dei costi sono arrivate prevalentemente dall’area del Mediterraneo. TM-A questi ultimi che cosa avete proposto? TB- In molti stabilimenti c’è stata una focalizzazione verso una automazione mirata, solo laddove serviva, senza inutili forzature. Molta considerazione è stata data alla riduzione degli scarti ed al contenimento del costo della carta. Dal nostro punto di vista, ciò significa proporre soluzioni per l’automazione sul controllo di qualità in stampa e sull’inchiostrazione automatica. TM-I clienti italiani che cosa vi hanno chiesto? TB-Se guardiamo l’anno in corso, il 2010, sono riapparse delle indagini e dei segnali di interessamento. Dopo l’ondata di investimenti che ha caratterizzato la stampa italiana negli anni precedenti al 2009, non è facile immaginare nuovi, massicci, ordini di acquisto, su larga scala, a meno che non si avvii una importante riorganizzazione delle capacità produttive. Fortunatamente, dal nostro punto di vista, ci sono sempre stampatori che hanno bisogno di razionalizzare

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La nuova normativa in materia di vibrazioni meccaniche

TecnoMedia Trino Barnabò, Direttore divisione rotative di Manroland

TM-E il trend di sviluppo verso stabilimenti di stampa ibrida? TB- La nostra percezione del mercato commerciale italiano è quella di un comparto con una forte sovracapacità produttiva. Un centro stampa giornali, di solito non dispone di personale specializzato nella vendita di servizi ai clienti commerciali, e deve fare i conti con rigidità contrattuali che non lo aiutano ad essere competitivo. E’ difficile prevedere, salvo le eccezioni, sviluppi significativi per la stampa ibrida, almeno se non cambiano le coordinate attuali. TM-Crede nello sviluppo della stampa digitale per l’industria dei giornali? TB- Dal nostro punto di vista il digitale è una possibile risorsa per arricchire il prodotto di base con inserimenti personalizzati mirati. In alcuni mercati, per esempio in Germania, gli editori hanno una distribuzione diretta ai lettori, e sono avvantaggiati rispetto, per esempio, ai colleghi italiani, che distribuiscono in punti vendita sparsi sul territorio. Siamo comunque ancora in una fase tecnologica embrionale, ed il futuro, per la stampa digitale, è ancora tutto da decifrare. TM-Dove vanno la ricerca e lo sviluppo di Manroland? TB- Le tre direzioni tracciate dai nostri clienti di tutto il mondo, sono le stesse che guidano la nostra ricerca e sviluppo. Stiamo lavorando in direzione di impianti sempre più semplici da gestire, caratterizzati da sistemi di controllo automatico dell’inchiostrazione e della qualità di stampa, per la riduzione drastica delle copie di scarto. Meno manutenzione e più efficienza, ovvero costi industriali ridotti. Per lo sviluppo della stampa ibrida continueremo a sfruttare la nostra conoscenza approfondita del settore commerciale, rafforzando le sinergie interne. Per le macchine dedicate ai clienti che cercano l’automazione totale, si sta sviluppando il sistema Autoprint. TM- Autoprint, ovvero?

TB- La parola è unica, ma indica un sistema modulare per arrivare alla gestione di tutte le fasi di stampa industriale in totale automatismo. Autoprint comprende i robot per la presa in carico dei materiali di consumo in arrivo allo stabilimento, i robot per la movimentazione automatica delle bobine e delle lastre, dalla linea CtP fino al montaggio/smontaggio in rotativa, tutti gli automatismi di linea, i controlli di registro, di inchiostrazione inline, e i controlli automatici in fase di stampa oltre, naturalmente, al sistema PrintNet per la gestione integrale del flusso di lavoro.

Ricerca & Sviluppo

l’impianto esistente, magari per sfruttare nuovi formati editoriali.

TM-Lo stabilimento totalmente automatizzato esiste già? TB- In Germania qualcuno lo sta installando. Uno è già in funzione, e consente un’automazione totale per la stampa dei giornali. E’ in uno stabilimento medio piccolo, dove si produce un quotidiano provinciale, e funziona molto bene.

TM- E l’automazione integrale per il nostro Paese? TB- Per il momento ci si ferma al controllo colore, registro e taglio, oltre al cambio semiautomatico delle bobine. L’Italia deve fare i conti con una organizzazione industriale dove vi sono molti stabilimenti che tirano poche copie, e i singoli imprenditori, senza alti volumi di prodotto, non riescono ad ammortizzare facilmente gli investimenti richiesti per l’automazione totale.

TM- Siete ottimisti sul futuro della stampa nell’era digitale? TB- Osserviamo molte aree del mondo, e quello che stanno facendo lì i nostri clienti. In Germania ed in Nord Europa, per restare in un contesto a noi vicino, abbiamo assistito, e stiamo assistendo, a sforzi importanti per sviluppare nuovi prodotti editoriali stampati, e per “svecchiare” quelli tradizionali, con significativi investimenti in automazione di processo. Se il focus delle aziende è lo sviluppo del nuovo, anzichè solo il taglio dei costi del vecchio, direi che possiamo essere ottimisti. Più innovazione sulla stampa, e meno corsa verso l’iPad, forse non è solo una speranza.

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Gestione industriale

Stampa offset coldset: consigli per controllare i costi in produzione (parte II) Verso la fine degli anni Novanta, grazie ad un accordo di collaborazione con uno dei maggiori gruppi Editoriali francesi, il team degli specialisti dell’assistenza tecnica centrale di SunChemical ha avviato un programma di indagine “sul campo” per verificare in quali aree del processo produttivo si potessero realizzare i risparmi più efficaci nel ciclo di stampa dei giornali. I risultati ottenuti hanno reso possibile l’elaborazione di un vero e proprio “vademecum del risparmio” per la stampa offset-coldset. Nel precedente numero di TecnoMedia (65), d’accordo con la direzione tecnica di SunChemical Group, abbiamo sintetizzato alcune “norme” generali per il risparmio in produzione. Di seguito pubblichiamo la “seconda parte” di questo vademecum.

La ricerca applicata al controllo, ed alla riduzione, dei costi nel ciclo di stampa offset dei giornali è tornata prepotentemente alla ribalta in un’epoca nella quale la gestione industriale deve fare i conti con un mercato meno florido che non in passato. Sono quindi ritornati di grande attualità i risultati di una ricerca a largo raggio, nata verso la fine degli Anni Novanta grazie alla collaborazione fra un importante gruppo editoriale francese e l’area di ricerca e sviluppo centrale di SunChemical, una delle aziende leader mondiali nella fornitura di inchiostri per la stampa. Sul precedente numero di TecnoMedia (65) abbiamo pubblicato la prima parte di un vero e proprio “vademecum per il risparmio” che è stato sviluppato dopo un’analisi sul campo, raffinata in passaggi successivi all’interno di centri stampa localizzate in diverse aree. In questo numero della pubblicazione offriamo ai lettori la “seconda parte”. L’incidenza dei costi di produzione “L’80% di incidenza sui costi del ciclo industriale di stasmpa offset coldset-“sottolinea Giampaolo Ferrara, Direttore tecnico di SunChemical Group-“è causata all’interno di non più di cinque o sei aree di attività ben definite”, che si sono ripetute puntualmente in occasione di ogni monitoraggio sul campo. Per

quanto riguarda i punti più vicini ai materiali di consumo, bisogna senz’altro elencare la soluzione di bagnatura, che è il cuore del processo offset, i lavaggi caucciù, le rotture carta, la spelatura delle bobine e le fasi relative al confezionamento. Con semplici, ma sistematici, accorgimenti, è possibile in ognuna di queste aree realizzare degli interessanti risparmi nei costi di produzione. La spelatura delle bobine In fase di preparazione, si devono togliere gli imballaggi, le protezioni laterali e si deve eseguire la spelatura. A meno che non sia tutto automatizzato, quanta carta è sufficiente eliminare? Abbiamo mai pensato allo scarto iniziale della bobina e a quanto ammonta su base annua? “Il più parsimonioso dei nostri Clienti”-osserva Gianpaolo Ferrara-“riesce a scartare 18 Kg di carta in fase di preparazione, il meno parsimonioso ne scarta 45”. Si tratta, naturalmente, di valori medi. Le statistiche di SunChemical dicono che 25 Kg rappresentino un buon risultato. Si raccomanda comunque di preparare la bobina il più vicino possibile alla rotativa, e solo al momento in cui la bobina stessa entrerà in macchina, in modo da evitare danneggiamenti accidentali che obblighino a spelature impreviste. I dati sono,

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Stampa offset coldset: consigli per controllare i costi in produzione (parte II)

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Dai quattro esempi tratti dalla ricerca sul campo, tutti sperimentati e tutti anonimi, è possibile verificare come non più di cinque/sei aree di attività definita concentrino da sole circa l’80% dei problemi riscontrati in produzione

Codice WeB WB FJ EMB CP CB GI O WDR PPL FA StP RS WP DI FP LP PP PQ SP

esempio 3 Avvenimenti % Incidenza Rottura Carta 28 Lavaggio Caucciu 27 Problema Piegatrice 17 Avaria Meccanica - Elettrica 7 Cambio Lastre 4 Cambio Caucciu 4 Incidente punto colla 3 Altri 3 Scarti al Cambio Bobine 2 Problema Lastre 2 Regolazione Piegatrice 2 Problema Stacker 2 Incidente Sbobinatore 1 Attesa Lastre 0 Incidente Forno 0 Problema Trilaterale 0 Mancanza Personale 0 Problemi di Stampa 0 Qualità di Stampa 0 Problema uscita a foglio 0

esempio 2 Codice WB WeB StP PP EMB FJ WP CB FA PQ PPL GI WDR CP O RS DI FP LP SP

Codice WeB WB EMB FJ PPL DI StP LP CB WDR FA CP WP PP RS PQ GI O FP SP

Avvenimenti % Incidenza Rottura Carta 27 Lavaggio Caucciu 19 Avaria Meccanica - Elettrica 17 Problema Piegatrice 13 Problema Lastre 7 Incidente Forno 4 Problema Stacker 3 Mancanza Personale 2 Cambio Caucciu 2 Scarti al Cambio Bobine 1 Regolazione Piegatrice 1 Cambio Lastre 1 Attesa Lastre 1 Problemi di Stampa 1 Incidente Sbobinatore 0 Qualità di Stampa 0 Incidente punto colla 0 Altri 0 Problema Trilaterale 0 Problema uscita a foglio 0

esempio 4 Avvenimenti % Incidenza Lavaggio Caucciu 24 Rottura Carta 11 Problema Stacker 10 Problemi di Stampa 9 Avaria Meccanica - Elettrica 8 Problema Piegatrice 7 Attesa Lastre 6 Cambio Caucciu 4 Regolazione Piegatrice 3 Qualità di Stampa 1 Problema Lastre 1 Incidente punto colla - Perfo 1 Scarti al Cambio Bobine 0 Cambio Lastre 0 Altri 0 Incidente Sbobinatore 0 Incidente Forno 0 Problema Trilaterale 0 Mancanza Personale 0 Problema uscita a foglio 0

Codice FJ EMB WB WeB FA PPL CB WDR PP PQ WP DI StP LP CP RS GI O FP SP

Avvenimenti % Incidenza Problema Piegatrice 23 Avaria Meccanica - Elettrica 23 Lavaggio Caucciu 21 Rottura Carta 10 Regolazione Piegatrice 7 Problema Lastre 6 Cambio Caucciu 5 Scarti al Cambio Bobine 2 Problemi di Stampa 1 Qualità di Stampa 1 Attesa Lastre 0 Incidente Forno 0 Problema Stacker 0 Mancanza Personale 0 Cambio Lastre 0 Incidente Sbobinatore 0 Incidente punto colla 0 Altri 0 Problema Trilaterale 0 Problema uscita a foglio 0

Gestione industriale

esempio 1

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naturalmente, orientativi, e risultano determinati dalla grammatura della carta e dall’altezza della bobina. La soluzione di bagnatura

Gestione industriale

Nella prima parte del “vademecum del risparmio” abbiamo già accennato alla soluzione di bagnatura, che rappresenta il “cuore” del processo di stampa offset, come ad un’area estremamente critica per la riduzione degli sprechi del ciclo industriale. La ricerca ha dimostrato come sia indispensabile una pulizia periodica della vasca dell’acqua, che stabilizzi la conducibilità elettrica, eviti accumuli sul caucciù e permetta la riduzione del numero dei lavaggi e degli scarti di carta. Un’acqua dolce in entrata (tra 10 – 14°F) aiuta l’additivo a mantenere un equilibrio acqua-inchiostro più stabile durante la tiratura. Frequentemente si osserva che le vasche contenenti la soluzione di bagnatura si trovino sullo stesso livello degli sbobinatori e non molto lontane da questi. La polvere di carta, che inevitabilmente si sviluppa dalle bobine, inquina la soluzione di bagnatura e favorisce la proliferazione batterica, specie nella stagione estiva. Gli additivi sono solitamente ben protetti da biocidi, ma potrebbero non sopportare un’aggressione massiccia. Sul mercato sono disponibili biocidi da aggiungere periodicamente in vasca per aumentare la protezione. Lavaggi del caucciù “È necessario ricordare”- sottolinea Gianpaolo Ferrara –“che le esperienze raccolte in questa ricerca sono ricavate prevalentemente dal settore commerciale, dove girano rotative heatset, e dove le tipologie di lavori e supporti cambiano più frequentemente rispetto alla coldset”. I lavaggi dei tessuti gommati richiedono comunque tempo, e l’uso di specifici materiali di consumo. Nel caso della stampa coldset spesso le rotative sono configurate con il cilindro di contropressione che necessita lavaggi. “La raccomandazione che ci sentiamo di proporre”- suggerisce Ferrara-“ è quella di programmare i lavaggi, ma non di eseguirli senza averne effettivamente constatato la necessità (presenza di accumuli, sporchi, ecc.)”. E’ altresì opportuno cercare, laddove possibile, di effettuare i lavaggi in concomitanza con un cambio bobina, per limitare il numero di scarti. E’ anche importante effettuare un’analisi delle cause che implicano una frequenza eccessiva di lavaggi, che spesso risiedono nelle regolazioni della bagnatura dei rulli, nella qualità della carta e dell’inchiostro, e nelle

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condizioni dei caucciù. Rotture carta e sostituzione dei caucciù Si è spesso constatato una correlazione fra i due inconvenienti e, a volte, è stato possibile ricondurli a un controllo delle bobine in ingresso non sufficientemente accurato, alle condizioni della soluzione di bagnatura, alle regolazioni di rulli, inchiostrazione e bagnatura, nella stampa di formati ridotti. In questo caso l’inconveniente ricorrente è l’accumulo di inchiostro emulsionato nelle zone esterne al formato di stampa che, nel caso di tirature elevate, forma uno spessore notevole con ripercussioni che si trasmettono anche alle zone stampanti. In questo caso bisogna ridurre al minimo l’apertura del calamaio, ma conservare un buon livello di bagnatura per mantenere morbido l’accumulo e non surriscaldare gli elementi in rotazione. È possibile aiutarsi con prodotti specifici.Moderni strumenti di controllo aiutano a identificare ed evidenziare i difetti nelle bobine.Anche in questo caso è importante annotare le cause di rotture e sostituzioni per analizzarle sistematicamente su base statistica. Il confezionamento Non interessa direttamente le materie prime di stretta competenza di SunChemical, ma gli elementi delle linee di confezionamento (in particolare pieghe e stacker) delle rotative sono strategici perché, se non sono al massimo dall’efficienza, rallentano la produttività. Ci è capitato di evidenziare anomali piccole, ma molto subdole, perché difficilmente visibili se non si pone una profonda attenzione: fuoriuscite e turbolenze di aria in grado di rendere irregolare il trasporto degli stampati, linearità e stato di usura dei nastri trasportatori, e altre ancora. Spesso gli operatori non si rendono conto delle piccole anomalie, perché l’abitudine porta a considerare lo stato delle cose come se fosse normale. “In molti casi”-osserva Ferrara“abbiamo sottolineato l’opportunità di istituire, nelle schede di lavorazioni, note più specifiche, relative allo stato dei vari elementi, con annotazioni in merito a variazioni intervenute”. Naturalmente un programma di manutenzione preventiva è condizione ottimale per il corretto funzionamento delle linee. Il processo di stampa dei quotidiani obbliga, di solito, a un numero limitato di operazioni di cambio di impostazioni, ma se la stessa rotativa venisse impiegata per lavorazioni molto differenti, sicuramente i problemi, e le anomalie descritte, assumerebbero maggiore impatto. TecnoMedia n. 66, agosto 2010


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Il Presidente di Shanghai Electric sull’acquisizione di Goss International

FILO DIRETTO

Durante il mese di giugno il Gruppo cinese Shanghai Electric ha completato l’acquisizione del 100% del capitale di Goss International, esercitando una opzione prevista dall’accordo del 2009, che ha segnato l’ingresso del gruppo nella proprietà del produttore internazionale di rotative offset. Shanghai Electric opera con le proprie sussidiarie in un vasto settore industriale, che comprende la produzione e trasmissione di energia, elettromeccanica, macchinari pesanti, macchine per il trasporto, sistemi di protezione ambientale e strumentazione automatica. In occasione di IPEX 2010, il Presidente di Shanghai Electric Xu Jianguo ha illustrato nel corso di una conferenza stampa le strategie e le prospettive di sviluppo che fanno seguito all’acquisizione di Goss International. Di seguito riportiamo l’intervento. Attenzione alle perPrima di tutto vi rinsone, innovazione ed grazio di essere qui con esecuzione focalizzata noi oggi e di averci dato sul cliente sono valori l’opportunità di parlare Goss International condivisi anche da Goss Internatiodi quella che è un’importante acGreenbank Street - Preston Lancashire PR1 7LA - England nal. Questa compatibilità è una delle quisizione per Shanghai Electric Tel: +44.1772.257571 ragioni alla base dell’acquisizione. e uno sviluppo positivo per Goss Fax: +44.1772.885698 International. Il nome Goss è sinoniUn’altra ragione è il nostro obiettivo info@gossinternational.com mo di leadership nell’innovazione e di aumentare la presenza mondiale www.gossinternational.com nell’industria da ben 125 anni. Ancora di Shanghai Electric nel settore della più importante, oggi Goss International è stampa. Come si vede qui all’IPEX, il leader di mercato e della tecnologia. Siamo fieri di siamo attivi in questo settore con i prodotti Akiyama, accogliere nel gruppo Shanghai Electric il know-how, Purlux, Yawa, Feida e Guanghua. Goss International l’infrastruttura globale e l’innovazione di questo team estende il portfolio di soluzioni che possiamo offrire di classe mondiale. Goss International estenderà la a livello mondiale per applicazioni di stampa nei nostra presenza nel settore della stampa. E il nostro settori della promozione, dell’informazione e del investimento rafforzerà Goss International. packaging. A risultato di questa acquisizione tutte Shanghai Electric è uno dei maggiori gruppi queste organizzazioni avranno nuove opportunità di di costruttori di apparecchiature in Cina. Abbiamo collaborazione e condivisione di risorse e know-how 40.000 dipendenti e nel 2009 la nostra attività nei a tutto vantaggio dei clienti. Nel settore della stampa, Goss International si settori energetico, ambientale, dei trasporti e del distingue da altri fornitori in due cose. Prima di tutto macchinario industriale, compreso il settore delle l’innovazione. Guidata dalle esigenze di editori e apparecchiature di stampa, ha generato 8,6 miliardi stampatori, Goss International ha un record senza di dollari di entrate. Noi apprezziamo le persone. pari nello sviluppo e nell’applicazione di eccezionali Apprezziamo l’innovazione. Siamo associati con tecnologie. Queste tecnologie hanno costantemente tecnologie best-in-class di vari settori industriali. E contribuito al progresso della stampa e offerto a questi traiamo ispirazione dall’opportunità di operare ad un clienti l’opportunità di raggiungere livelli superiori di livello globale e collaborare con società partner e i nostri clienti a progetti impegnativi e innovativi. produttività, qualità, efficienza e valore complessivo.

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TecnoMedia

regioni, e ottimizzeremo l’attività di produzione in tutta l’America, l’Asia e l’Europa. È un momento critico per il settore della stampa. La concorrenza è forte. Aumentano le opzioni mediatiche. La stampa continuerà a prosperare grazie a editori e stampatori con nuove idee e una tecnologia innovativa. Queste società hanno bisogno di un fornitore valido. Hanno bisogno di un fornitore che dispone delle risorse necessarie a sostenere la continua innovazione, un’eccezionale esecuzione e un fermo appoggio nel lungo termine. Questa acquisizione differenzierà il nostro Gruppo e rafforzerà la nostra capacità di soddisfare questi requisiti.

il Presidente di Shanghai Electric Xu Jianguo durante la conferenza stampa tenutasi ad IPEX 2010.

FILO DIRETTO

In secondo luogo, questa focalizzazione lungimirante sui clienti e sull’innovazione è supportata da una vasta organizzazione globale di produzione, vendita e assistenza. Goss International è una società veramente internazionale. Non vediamo l’ora di utilizzare e potenziare questi due punti di forza e di differenziazione – l’innovazione e una rete mondiale – quale base di crescita e leadership dell’industria. Goss International e le società Shanghai Electric per la fornitura di stampa perseguiranno iniziative congiunte di sviluppo dei prodotti. Inoltre incorporeremo e potenzieremo le nostre risorse di vendita e assistenza in alcune

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Il quotidiano vietnamita Tuoi Tre on-line con Atex Polopoly Web CMS Tuoi Tre, il più grande giornale del Vietnam, ha lanciato il suo nuovo sito web in lingua inglese, tuoitrenews.vn, utilizzando il sistema di gestione dei contenuti web Atex Polopoly.

FILO DIRETTO

Alla cerimonia del lancio del nuovo sito, Tang Con una diffusione di circa 400.000 copie, Tuoi Tre è il quotidiano - in lingua vietnamita - più letto nel Huu Phong, Vice Direttore di Tuoi Tre, ha dichiarato: “Questa è una tappa molpaese e il suo sito web, nato to importante per il nostro nel 2003, è tra i primi cinque giornale che dimostra, da siti di notizie in Vietnam, con un lato, la volontà di voler oltre cinque milioni di visite offrire agli utenti un servizio al giorno. d’informazione sempre più Unendo tecnologie emerall’avanguardia e dall’altro genti a efficaci strumenti di Atex Global Media S.p.A. l’impegno a mantenere la posicomunicazione, tuoitrenews.vn Via B. Crespi, 57 - 20159 Milano zione leader in Vietnam”. si propone come servizio informativo Tel: 02 36658.1 Fax: 02 36658.555 www.atex.com di notizie locali e internazionali per Ross Wood, CEO Atex Asia Pacific, ha affermato:“Siamo molto contenti stranieri che vivono in Vietnam, vietnamiti che vivono all’estero, imprenditori o comunque di aver lavorato con Tuoi Tre a questo progetto e utiper chiunque voglia approfondire la propria conoscen- lizzando tutti gli strumenti e le tecnologie disponibili za sul Vietnam, raggiungendo così un vasto pubblico del nostro sistema di gestione dei contenuti web, Tuoi sa a livello locale sia all’estero. Offre inoltre caratteri- Tre News ha potuto sviluppare un sito veramente innostiche innovative per la community quali la possibilità vativo. Inoltre Tuoi Tre online è stato implementato in di effettuare acquisti, il gioco on-line, l’inserimento di soli tre mesi e questo è il risultato della forte sinergia e dell’ottima collaborazione tra le due parti”. annunci pubblicitari e molti altri servizi.

40 TecnoMedia n. 66, settembre 2010


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FILO DIRETTO

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1

Potrai avere una corretta rotazione del magazzino, senza avanzare carta vecchia, facendo delle visualizzazioni organizzate per data di arrivo delle bobine.

2

Potrai effettuare un corretto scarico della carta, anche in modo parziale, sulla commessa utilizzando la funzione “scarico parziale” che calcolerà il peso della bobina partendo dal diametro.

FILO DIRETTO

Avrai un miglior controllo della tiratura ed eviterai quindi rischi di sottotiratura e rimessa in macchina.

13

Avrai un miglior controllo della tiratura ed eviterai quindi rischi di sovratiratura e di stampare inutilmente.

14

4

Semplificherai lo scambio dati con l’editore inviando i dati di carico/scarico magazzino in tempo reale tramite mail.

5

Semplificherai lo scambio dati con il produttore: gestendo la bolla elettronica ridurrai i tempi morti per le contestazioni.

6

Migliorerai la gestione dei casi di bobine inviate erroneamente perchè il sistema verifica che le bobine consegnate siano esattamente quelle previste in bolla ed invia automaticamente una segnalazione in caso di errore.

Avrai una certificazione della qualità della stampa tramite la raccolta di informazioni da sistemi attorno alla rotativa.

15

Avrai una certificazione dell’uso di carte ecosostenibili tramite la tracciatura di tutte le bobine caricate.

16

Avrai una riduzione dei consumi energetici tramite la raccolta e l’analisi dei dati.

Aumenterai il dell’azienda.

7

Migliorerai la gestione degli avanzi di bobine che potrai individuare ed usare per avviamenti su commesse simili.

8

Sarai facilitato nel controllo della grammatura reale della carta, soprattutto con pese in linea.

9

11

Avrai un miglior controllo degli scarti tramite un’analisi incrociata dei dati inseriti dall’operatore e le copie stampate su ogni bobina.

12

3

Potrai migliorare la gestione dei difetti e la prontezza nella contestazione imputando le difettosità in ogni momento. Potrai definire la carta non macchinabile ed inviare una mail al produttore, trasportatore o cooperativa di movimentazione.

Potrai migliorare l’attenzione responsabilizzare maggiormente personale amministrativo.

10

Eviterai situazioni di mancanza carta per sovragrammatura e/o per eccessiva difettosità perchè potrai controllare in tempo reale se avrai abbastanza carta per terminare la commessa.

17

valore

18

Potrai utilizzare bobine dello stesso lotto per realizzare produzioni di pregio.

19

Potrai guadagnare tramite il recupero “per efficienza” di bobine di terzi.

20

e il

percepito

Potrai aumentare la velocità nella gestione del magazzino perchè non dovrai rietichettare le bobine.

42 TecnoMedia n. 65, giugno 2010


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Sigraf migliora qualità e produttività di quotidiani e cataloghi grazie a due sistemi di prestampa KODAK Il CTP KODAK Magnus 800 Quantun controllato dal sistema di gestione del flusso di lavoro KODAK Prinergy EVO si rivela perfetto per le applicazioni miste

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Sigraf, che ha sede a Treviglio, in provincia di Sorta nel 1939 come tipografia e trasformata in Bergamo, è una società specializzata nella stampa di Società per azioni alla fine degli anni ‘80, Sigraf ha quotidiani nazionali e locali, riviste, cataloghi e libri. sempre fatto del continuo rinnovamento tecnologico Con 35 addetti gestisce un’attività produttiva che dei suoi sistemi produttivi il suo impegno. Innovare e comprende sia la stampa in rotativa che la stampa in fare le scelte giuste non è però stato facile, considerato piano. La sua filosofia è quella di offrire al mondo dei il fatto che vengono stampati prodotti molto diversi quotidiani la qualità della stamtra loro, di notte si stampano i pa commerciale, soddisfacendo quotidiani, di giorno riviste, catempistiche e logistiche degli taloghi, libri d’arte, su supporti editori di quotidiani. Nel gendifferenti e con diversi livelli naio di quest’anno l’azienda ha di qualità. In questo processo operato un aggiornamento che si è rivelato fondamentale per Kodak SpA Viale Matteotti 62 ha coinvolto sia la sala stampa, l’azienda trovare dei partner 20092 Cinisello Balsamo(Mi) con l’ampliamento di una rotativa, tecnologici all’altezza della siTel: +39 02 66028304 che il reparto prestampa, dotandosi tuazione. Fax: +39 02 66028353 di due potenti linee automatiche di A questo proposito Goffredo Sihttp://graphics.kodak.com esposizione diretta delle lastre. gnorelli, titolare di Sigraf, dichiara: “Il nostro incontro con i prodotti KODAK è avvenuto tanto tempo fa e l’aspetto più importante è stato il rapporto umano, sono gli uomini che fanno le aziende, e lo staff Kodak ha sempre soddisfatto le nostre esigenze, ci ha aiutato a crescere e a risolvere i problemi quando nascevano. Arrivando a tempi più recenti la scelta di dotarci di due CTP MAGNUS 800 e due sistemi per flusso di lavoro PRINERGY EVO è nata dall’ampliamento di una rotativa installata nel 2007, che allora era una 32 pagine a colori, e oggi è diventata full colour, cioè 64 pagine a colori, e dalla conseguente esigenza di avere sistemi di produzione lastre ad alta velocità, che garantiscano una qualità al top.” Le tecnologie Kodak ideali per le produzioni miste Goffredo Signorelli, titolare di Sigraf SpA

“L’installazione presso Sigraf potrebbe divenire un modello per altri editori che vogliono entrare nel

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TecnoMedia Il reparto di prestampa elabora lavori che includono giornali, riviste, cataloghi e libri avvalendosi del flusso di lavoro Kodak Prinergy Evo

GNUS sono andati a sostituire due vecchi CTP con una sensibile riduzione dei tempi di produzione lastre e una riduzione degli scarti in stampa. Non abbiamo più problemi di sporchi, i sistemi funzionano davvero bene e soprattutto ora siamo in grado di chiudere ulteriormente i puntini; perciò possiamo produrre un retino ancora più fine, raggiungendo in tal modo l’obiettivo primario per noi, cioè la qualità.” Anche a livello operativo e di gestione l’azienda non ha avuto intoppi e nessuno stop alla produzione, e questo è importante per un’azienda come Sigraf, che, stampando quotidiani e bisettimanali, lavora 7 giorni su 7. Il CTP MAGNUS 800 QUANTUM garantisce una qualità eccezionale grazie alla tecnologia di riproduzione delle immagini KODAK SQUARESPOT e alla tecnologia di retinatura KODAK STACCATO; il sistema installato può produrre fino a 40 lastre l’ora e dispone di un caricatore automatico con un’unità di introduzione a cassetto singolo in grado di contenere

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settore commerciale”, commenta Andrea Mannoni, Newspaper Segment Manager Kodak. “La tecnologia Kodak si è rivelata veramente utile per Sigraf che ha esigenze produttive miste, e può consentire agli editori e agli stampatori a contratto di ottimizzare l’impiego delle loro attrezzature ed espandere e diversificare la loro attività. Considerata la crisi profonda che sta vivendo il settore dei quotidiani, Kodak può supportare molti stampatori di quotidiani a diversificare la propria attività commerciale, puntando su aspetti che non tutti sono in grado di affrontare, come quelli che ruotano intorno al controllo. In questo caso Kodak può davvero fare la differenza, essendo in grado di offrire gli strumenti giusti per il controllo della qualità e del processo.” Aggiunge Signorelli: “Dopo l’ampliamento della rotativa avevamo bisogno di una quantità doppia di lastre, e dal momento che noi stampiamo in piano e in rotativa, avevamo bisogno anche di una macchina flessibile. A 6 mesi dall’ingresso in azienda dei sistemi e della tecnologia Kodak il bilancio è assolutamente positivo, i due I due CTP Kodak Magnus 800 lavorano a ritmo continuo per alimentare la stampa 24H 7x7 su rotativa KODAK MAa 64 pagine a colori

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TecnoMedia Il CTP Magnus 800 garantisce qualità eccezionale e produce fino a 40 lastre/ora

Investire contro la crisi economica Gli ultimi investimenti in Sigraf hanno riguardato i due CTP e i flussi di lavoro KODAK, l’aggiornamento full color della rotativa e anche una linea di confezione, che comprende un sistema di prelievo a copia singola dei differenti formati. La clientela di Sigraf ha recepito molto bene questi cambiamenti. “Credo che i nostri investimenti siano stati veramente un segnale forte e chiaro per i nostri clienti,” commenta Signorelli. “È stato un modo per dire loro che ora possono realizzare ciò che desiderano, senza alcun limite alla creatività e

alla diversificazione grazie alle innovazioni e agli aggiornamenti tecnologici: Sigraf è pronta a seguirli.” Alla passione, che ha saputo comunicare alle persone che lavorano con lui, Goffredo Signorelli ha unito capacità imprenditoriale e di innovazione. “Molti imprenditori sono restii a investire in tempi difficili, noi invece siamo convinti che per superare la crisi si deve essere pronti ad affrontare un mercato rapido e clienti sempre più esigenti,” conclude Signorelli. “L’aspetto fondamentale per soddisfare queste esigenze è utilizzare macchine aggiornate, veloci, tecnologicamente all’avanguardia, ed è un obbligo essere propositivi nei confronti dei clienti”. Kodak

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fino a 100 lastre. “I tempi di consegna dei lavori si sono notevolmente accorciati e in più abbiamo eliminato il lavoro straordinario degli addetti alla prestampa.” PRINERGY EVO si è rivelato molto efficace per l’elaborazione PDF, perché dotato di funzioni avanzate di preflight, normalizzazione, gestione del colore, trapping e ottimizzazione: aiuta perciò a semplificare i processi e a contenere i costi di produzione. Il software KODAK COLORFLOW semplifica il processo di impostazione del colore garantendo che i lavori gestiti da PRINERGY vengano elaborati con le impostazioni cromatiche corrette. L’opzione Ink Optimizing, inclusa nel software COLORFLOW, consente di risparmiare sugli inchiostri ma al contempo di migliorare la qualità grazie a una maggiore stabilità della stampa; produce profili ICC DeviceLink, che possono riseparare le immagini utilizzando la tecnica di separazione GCR. Questo metodo consente di migliorare il trapping dell’inchiostro fresco e di ridurre i costi legati all’inchiostro utilizzato nella stampa a colori di quadricromia, perché nelle aree ombreggiate, con mezzitoni o con quarti di tono dove si effettua la sovrastampa dei tre colori di quadricromia (C, M, Y), i componenti grigi di questi colori vengono ridotti e sostituiti dal nero.

Kodak, azienda nota in tutto il mondo per la costante capacità innovativa nel campo delle tecnologie di riproduzione delle immagini, offre a privati, aziende e professionisti i mezzi per sfruttare le immense potenzialità della fotografia e della stampa, contribuendo a migliorare ogni aspetto della vita. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito http://www.kodak.com, sui blog e altro alla pagina http://www.kodak.com/go/followus. Più di 75 milioni di persone da tutto il mondo gestiscono, condividono e creano online prodotti fotografici da regalare utilizzando KODAK Gallery, a cui è possibile iscriversi: www.kodakgallery.com Nel mercato delle arti grafiche, Kodak offre la più ampia gamma di soluzioni integrate a sostegno della crescita delle aziende. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.graphics.kodak.com. Le foto e i video della libreria di immagini Kodak sono scaricabili dal sito www.kodak.com/go/gcimages

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Elettric80: l’automazione del magazzino “Made in Italy” compie 30 anni

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La Elettric80, fornitore globale di soluzioni per ha mantenuto lo stabilimento produttivo ed il quartier il fine linea e l’automazione di magazzini industriali, generale nella storica sede di Viano, ed ha aperto filiali con filiali negli Stati Uniti e in Svezia, rappresentata nei dintorni di Chicago e di Goteborg, in Svezia. nell’industria della stampa nazionale da Ferag Italia ha compiuto 30 anni di attività. Elettric80 nell’industria grafica italiana A festeggiarla, lo scorso 30 giugno, sono arrivati al quartiere generale di Viano, adagiato nel verde Pur essendo specializzata in aree industriali dell’Appennino, a poca caratterizzati da ampli volumi distanza da Reggio Emilia, di movimentazione merci, clienti, amici, rappresentanti, grazie al rappresentante Ferag e stampa specializzata, per Italia, Elettric80 è presente con soluzioni mirate all’industria incontrare i soci fondatori, grafica anche in importanti che in trent’anni di attività stabilimenti per la stampa hanno sviluppato un gioiello FERAG ITALIA Srl di prodotti commerciali e dell’automazione industriale Via Polidoro da Caravaggio 37, 20156 quotidiani. Made in Italy, specializzato Milano Soluzioni per la nell’area della gestione del Tel. 02.38002770 - Fax 02.38006710 movimentazione automatica fine linea e dei magazzini. Sito Internet: www.ferag.com dei materiali di consumo sono Nata nel 1980 dalla state adottate da Grafiche creatività e dalle intuizioni di un gruppo di amici riuniti attorno a Enrico Grassi, Mazzucchelli, Rotolito Lombarda, Coptip, Tiber attuale Presidente, la Elettric80 acquista, nel 1990, la di Brescia, e sistemi automatici LGV per la Bieffe di Scandiano, industria meccanica di consolidata movimentazione delle bobine sono stati installati dallo esperienza nella produzione di robot industriali. Un stabilimento de La Stampa di Torino e dal nuovo centro anno dopo, acquisisce dalla NDC, azienda svedese che stampa dell’Athesis a Caselle di Sommacampagna sviluppa tecnologia, la licenza d’uso della tecnologia (VR). “Una fabbrica totalmente sotto controllo”- ha laser applicata ai veicoli da trasporto industriale. Poco dopo, nel 1992, l’Elettric80, prima al mondo, ricordato il Presidente Enrico Grassi in occasione dei lancia un sistema di veicoli laser guidati totalmente festeggiamenti per i trent’anni di attività –“è la chiave integrati, operanti 24 ore su 24, 7 giorni su 7, presso per una maggiore redditività”. la Costerplast (Gruppo Coster) azienda che produce Nell’industria grafica, l’automazione industriale componenti plastici per il settore farmaceutico e nell’area della movimentazione delle bobine ha introdotto cosmetico. Da allora, Elettric80 comincia una rapida vantaggi oltremodo apprezzabili dagli stabilimenti per la affermazione internazionale che la porterà, dopo alcuni produzione dei quotidiani. Il centro stampa dell’Athesis passaggi azionari, ad affermare le proprie soluzioni di Caselle di Sommacampagna, per esempio, ha automatizzate, basate su veicoli laser guidati (LGV) installato fin dal 2007 un sistema automatizzato pallettizzatori robotizzati, soluzioni WMS e fasciatrici per la movimentazione delle bobine sviluppato da per un’ampia gamma di aziende, nei più importanti Elettric80. Una scelta, come all’epoca avevano spiegato mercati internazionali, Europa, Stati Uniti, Brasile e Sud i responsabili dell’azienda (cfr. TecnoMedia nr.51), America e, più di recente, Asia ed Australia.Elettric80 che aveva allineato lo stabilimento veronese alle più

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La nuova normativa in materia di vibrazioni meccaniche

TecnoMedia In alto a sin: il Presidente Enrico Grassi presenta le soluzioni di Elettric80; al centro: i partecipanti all’incontro; in basso: uno dei carrelli LGV in funzione presso lo stabilimento Athesis di Caselle di Sommacampagna (VR)

“Il vantaggio dei sistemi a guida laser”- come hanno ricordato i relatori intervenuti alle diverse presentazioni delle soluzioni di Elettric80-“sono, oltre alla precisione assoluta, la possibilità di rimodulare il percorso in stabilimento a seconda delle necessità.” Una flessibilità che altre tecnologie, come la guida a filo, non possono offrire. I benefici globali

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moderne soluzioni sviluppate in Nord Europa. La vasta esperienza nella movimentazione robotizzata dicarichi pesanti,acquisita da Elettric80, e la specifica competenza di Ferag Italia nell’industria dei giornali, erano stati elementi qualificanti per la scelta finale della tecnologia da impiegare. Il sistema di automazione prende in carico la bobina nella posizione di arrivo della rotaia meccanizzata e ne gestisce automaticamente il posizionamento nel magazzino in file suddivise per fornitore, formato e grammatura. Successivamente effettua e gestisce la consegna alla macchina da stampa della bobina da utilizzare e preleva il reso. Tutto l’impianto utilizza tecnologia a guida laser, basata su un raggio emesso dalla parte alta del carrello che va a riflettersi sui pannelli rifrangenti posizionati nei punti strategici dello stabilimento, in funzione dei percorsi prescelti.Le coordinate del posizionamento dei robot sono verificate in tempo reale dal software del sistema e le istruzioni per gli spostamenti sono comunicate ai mezzi via radio, in modo del tutto automatico.

A prescindere dal settore merceologico nel quale sono impiegate, le soluzioni per l’automazione di fine linea sviluppate ad Elettric80 offrono alcuni benefici globali, fra i quali la riduzione drastica di errori e

danneggiamenti, particolarmente importante per quanto riguarda, per esempio, le bobine per la stampa in rotativa; la riduzione degli sprechi, la gestione oggettiva del sistema slegata dagli “umori” e dalla eventuale disattenzione degli operatori, la flessibilità nelle variazioni dei layout che i robot devono percorrere e la tracciabilità completa dei processi. In trent’anni di attività sono cambiate soluzioni hardware e software, ma è rimasta immutata, come ha ricordato il Presidente Grassi, la “filosofia” di Elettric80:”lasciamo fare i lavori pesanti alle macchine, e le attività intelligenti agli uomini”.

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Stampa, on-line e pubblicità: 11 nuovi go-live Dagli Stati Uniti alla Spagna, dal Canada alla Svezia, dall’Olanda all’Australia, alle Isole Cayman, in un solo mese - tra maggio e giugno - 11 editori sono in produzione con le soluzioni Atex per la gestione dei sistemi pubblicitari, editoriali e on-line.

e contestualmente pertinenti.

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The Sun, quotidiano di Yuma (Arizona) e di proprietà di Freedom Communications, utilizza il sistema Atex di gestione dei contenuti e della pubblicità. Il sistema viene gestito traThe Calgary Herald, mite i Managed Services di quotidiano con una diffuAtex e questo consentirà al sione giornaliera di 130.000 quotidiano di concentrarsi copie e di proprietà della maggiormente sul proprio Atex Global Media S.p.A. società canadese Canwest, è in core business lasciando ad Via B. Crespi, 57 - 20159 Milano produzione con il sistema Atex di Atex la gestione della parte IT e Tel: 02 36658.1 Fax: 02 36658.555 www.atex.com gestione della pubblicità che conseninfrastrutturale. The Sun è la prima tirà loro di controllare l’intero processo pubblicazione del Gruppo ad entrare in pubblicitario: dalla prenotazione alla fatturazione, produzione in ambiente managed services e questo dall’impaginazione alla produzione. collegherà tutte le pubblicazioni aumentando le potenzialità di cross-selling degli annunci pubblicitari. Stars and Stripes, fonte primaria di notizie per i membri delle forze armate Statunitensi, che raggiunThe Providence (R.I.) Journal, uno dei più ge 420.000 lettori al giorno, utilizza il sistema Atex vecchi quotidiani negli Stati Uniti e vincitore di Polopoly per la gestione dei contenuti web. Con Atex quattro Premi Pulitzer, ha scelto la soluzione Atex Polopoly, Stars and Stripes è in grado di raccogliere e Advertising che consentirà la gestione, con un unico diramare notizie 24 ore su 24, consentendo agli editori sistema, dell’intero flusso di lavoro: inserimento con sede a Washington D.C. e agli uffici regionali in ordini, gestione crediti, impaginazione e produzione. tutto il mondo di accedere contemporaneamente al The Providence Journal, dopo The Dallas Morning sistema, aggiornando e pubblicando i contenuti sul News e The Denton Record-Chronicle, è la terza sito web (www.stripes.com). pubblicazione del Gruppo A. H. Belo Corporation ad entrare in produzione con il sistema Atex Advertising. Erdee Media Groep (EMG), Editore di Refor- Il Gruppo ha scelto la soluzione Atex quale sistema matorisch Dagblad e www.refdag.nl, il principale comune a tutte le pubblicazioni e questo consentirà quotidiano e sito web protestante in Olanda, utilizza agli inserzionisti un’esposizione a livello nazionale, il sistema per la gestione dei contenuti web Atex sui giornali diffusi in tutti gli Stati Uniti. Polopoly. EMG ha implementato l’intera suite Atex DNA, un sistema totalmente integrato per gestire il The Star-Ledger, uno dei 25 maggiori quotidiani reparto pubblicità, editoriale e digital e che permetterà degli Stati Uniti, con sede a Newark (New Jersey) e di razionalizzare la produzione, consentendo ai gior- con una diffusione giornaliera di oltre 236.000 copie, nalisti di utilizzare gli stessi contenuti per qualsiasi utilizza l’ultima versione della soluzione Atex Adverticanale. Atex DNA consentirà inoltre di collegare ai sing che gli permetterà di ottimizzare la propria offerta diversi contenuti pubblicità sempre più personalizzate pubblicitaria migliorando il processo di prenotazione e

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ABC (www.abc.es) il più antico quotidiano spagnolo, con oltre 700.000 lettori, utilizza le soluzioni Atex Content per la gestione della propria redazione. Più di 300 utenti utilizzano il sistema Atex per la creazione e la distribuzione dei contenuti basandosi sul concetto di multi canalità. L’installazione Atex coincide inoltre con il lancio di un layout grafico completamente rivisto del giornale stesso. I redattori di ABC possono ora produrre le pagine utilizzando le applicazioni sia del sistema Atex – progettato ad hoc – sia di Adobe InDesign. Caymanian Compass (www.compasscayman. com), quotidiano delle Isole Cayman, utilizza le soluzioni Atex per la gestione dei contenuti editoriali: il CMS Atex semplifica il flusso del lavoro editoriale, fornendo un’unica piattaforma per sostenere il processo di produzione dei contenuti per la stampa e i canali on-line. Sydsvenskan (www.sydsvenskan.se), giornale del mattino leader nel sud della Svezia e di proprietà del Gruppo SDS, è in produzione con il sistema Atex di gestione della pubblicità. Sydsvenskan è uno dei cinque giornali SDS che ha installato il sistema Atex, sostituendo tre sistemi pubblicitari legacy. UNT (www.unt.se) UNT (www.unt.se) è un altro

giornale svedese che utilizza il sistema per la gestione della pubblicità di Atex. Questo sistema fornisce a UNT una piattaforma per sostenere l’intero flusso di lavoro, dalla vendita all’inserimento degli ordini alla produzione. The Age (www.theage.com.au), quotidiano di Melbourne (Australia) che raggiunge oltre 650.000 lettori al giorno, è in produzione con il sistema Atex per la gestione della pubblicità. The Age fa parte delle 3.500 postazioni che Atex sta completando di installare con le proprie soluzioni di gestione dei contenuti e di pubblicità per il Gruppo The FairFax Australia. “Completare con successo 11 go-live in un mese è sicuramente dimostrazione dell’ottimo lavoro di squadra che accomuna e contraddistingue le divisioni che si occupano di sviluppo software, di project management e di supporto della nostra Società” – ha affermato Peter Marsh, Responsabile Global Product Management di Atex. “Le Società editoriali tendono a diventare sempre più competitive attraverso l’innovazione, la multicanalità e la trasformazione digitale, ed è importante che possano contare su Atex per essere pronte, all’avanguardia e certe di trovare in noi un partner capace di far fronte alle loro necessità. E questo a 360 gradi, dalla gestione della pubblicità, alla gestione dei contenuti per la stampa e l’on-line, a un supporto, se necessario, gestito attraverso i nostri Managed Services”.

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inserimento annunci su prodotti diversi, consentendo inoltre una migliore gestione amministrativa.

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Soluzioni tecnologiche SITMA per la distribuzione e la resa dei prodotti editoriali

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SITMA, società italiana macchine automatiche, manualmente, per prodotti fuori formato, il sistema propone all’industria della stampa soluzioni tecnolo- di stampa, ed inserimento automatico nelle casse, dei giche specializzate a gestire la distribuzione e la resa documenti di spedizione, bolle, avvisi, locandine,ecc, dei prodotti editoriali. la chiusura automatica dei coperchi, con possibilità di Il principio che ha guidato l’azienda di Spilamberto applicazione del sigillo di chiusura, sempre in totale (MO) nella progettazione e nello sviluppo di automatismo, il sistema di etichettatura della cassa, queste soluzioni si riassume in un concetto molto per il riconoscimento fino a destinazione e il sistema semplice: per una buona resa, di smistamento e formazione occorre una distribuzione sicura. pallet automatico. SITMA è in grado di garantire Attraverso un programma entrambe le fasi, assicurando di simulazione, SITMA è in la distribuzione controllata grado di analizzare i dati di dei prodotti destinati ai punti distribuzione e di determinare vendita, e la certificazione dei la configurazione necessaria a prodotti in resa da quegli stessi soddisfare le esigenze di ogni SITMA MACHINERY S.p.A. punti, situati in tutto il territorio distributore, come testimoniano Via Vignolese 1910 - 1927 nazionale. le numerose installazioni in 41057 Spilamberto (Mo) funzione in tutta Europa, che Il controllo della distribugestiscono volumi che variano Tel. +39 059 780311 zione da 60.000 a 1.000.000 di copie Fax +39 059 780300 al giorno. L’impianto di distribuzione E-mail: sitma@sitma.it è modulare, e prevede La resa Internet: www.sitma.com l’immissione dei prodotti da avviare ai punti vendita in casse Nella fase di distribuzione, i di plastica con coperchio richiudibile, e sigillabile, prodotti editoriali arrivano in pacchi standard, e devono durante il trasporto. essere smistati in quantità preordinata ai vari punti Le quantità di prodotti, e tutto il ciclo di inserimento, vendita. Si tratta di un lavoro oneroso, ma relativamente sono gestiti, in totale automatismo, da un controller semplice, in quanto le referenze sono note e i dati sono che riceve i dati tramite un collegamento on-line con conosciuti in anticipo. il sistema gestionale, che trasmette tutti i dati per la Contrariamente alla distribuzione, la lavorazione distribuzione. delle “rese editoriali” è, invece, molto più complessa, Il sistema per la distribuzione dispone dei seguenti a causa del numero di referenze richiamate, e della moduli: conta prodotti con alimentatore automatico e necessità di riconoscere e contare con certezza il scarico automatico nelle casse, particolarmente indicato prodotto, fino a riformare dei pacchi standard, ed per i titoli a maggiore tiratura; tavolo con display quantità omogenei, con un solo titolo. prodotto, bilancia di controllo e scarico automatico Si pensi che ad ogni edicola, o punto vendita, nelle casse, particolarmente utile per prodotti a media vengono consegnati mediamente circa 600 prodotti di e bassa tiratura. Sono anche disponibili i moduli per 150 referenze diverse, e che arrivano in resa circa 200 la postazione con display quantità prodotti da trattare prodotti per punto vendita.

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La nuova normativa in materia di vibrazioni meccaniche

TecnoMedia A lato: un impianto SITMA per la gestione della distribuzione e della resa; in basso, il layout di un sistema installato.

Il sistema di riconoscimento automatico dei prodotti Il sistema di riconoscimento, oltre alla meccanica altamente affidabile, è il cuore della soluzione proposta da SITMA. Una coppia di telecamere è in grado di analizzare la copertina inferiore e superiore dei prodotti alimentati, e conseguentemente di riconoscerne il codice EAN 13 + ADDON, univoco per ogni prodotto. Le telecamere fanno quello che non riescono a fare gli altri sistemi che si basano su lettori commerciali: oltre a leggere il codice prodotto, sono in grado di riconoscere, attraverso l’immagine, il prodotto stesso e di classificarlo.

Oltre a ciò, in caso di non riconoscimento, memorizzano l’immagine del prodotto, la elaborano e la ripresentano in un’unica pagina, associata alle altre copertine non riconosciute, in modo da consentire l’assegnazione finale all’addetto, in modalità manuale, di ciascun prodotto. Il sistema, realizzato con software proprietario SITMA, permette la lavorazione on line di rese arretrate, buoni sconto, prodotti multipli, prodotto fuori anagrafica, ed altre tipologie. I dati della resa sono disponibili in ogni momento, e di ogni edicola, o punto vendita, può essere storicizzato il processo di riconoscimento, prodotto per prodotto. Per tecnologie adottate, affidabilità meccanica ed efficienza globale, la soluzione proposta da SITMA è la più precisa, ed efficiente, fra quelle disponibili sul mercato.

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Lo svuotamento delle casse deve attribuire la proprietà dei prodotti resi, che mano a mano passano dall’edicola al distributore locale e, successivamente, devono essere imputati al distributore nazionale, o all’editore, distinguendo lo scarto del prodotto da macerare, il recupero dei prodotti con gadget, e le copie dei prodotti comunque riutilizzabili. SITMA propone un sistema di controllo delle “rese editoriali”, basato su un impianto modulare, che offre: un sistema di arrivo automatico delle casse contenenti la resa, un sistema di controllo della presenza del pin che garantisce l’integrità della cassa, con log di registrazione stato, un sistema automatico per l’apertura delle casse, un sistema di riconoscimento automatico del cliente. Gli altri moduli offerti dal sistema propongono l’alimentatore manuale e l’alimentatore automatico dei prodotti, il sistema di riconoscimento tramite lettura del codice a barre, o attraverso il riconoscimento della immagine della prima di copertina del prodotto, il sistema di trattamento dei prodotti fuori formato e quello per lo smistamento dei prodotti riconosciuti, dei prodotti da destinare al macero, dei prodotti da destinare al rifornimento, ecc.

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Chi legge, si vede.

il miglior modo per non rimanere senza parole.

Se leggi puoi svagarti con quello che ti piace, arricchirti con quello che ti interessa e informarti con quello che non sai. PerchÊ tutte le persone parlano di cose e saperle è meglio che non saperle.


Innovazione il cuore di un business sano

Le nuove idee fioriscono pi첫 velocemente se sostenute da tecnologie versatili, vantaggiose, efficaci e, a loro volta, ben supportate.

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