TecnoMedia 67

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TecnoMedia Tecnologie, Prodotti

& Mercati editoriali

Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali Numero 67 - Dicembre 2010

IFRA Expo 2010: il futuro da costruire

Non solo tecnologie: ad IFRA Expo 2010 (Amburgo, 4-6 Ottobre) si discute anche di riorganizzazione del lavoro, delle edizioni su iPad, di automazione industriale e dell’integrazione fra i nuovi canali digitali e il prodotto stampato, che a tutt’oggi regge i conti economici delle aziende edtrici.

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Periodico mensile. Anno XVIII n. 67 - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma - Reg. Trib. Roma n. 357 del 11-08-2003 - Iscrizione ROC n. 4753

TM News: l’agenzia per l’editoria multicanale

Dopo la disdetta del contratto con Associated Press, l’agenzia di stampa APCom si trasforma in TM News con l’obiettivo di fornire una gamma completa di servizi d’informazione per l’editoria multicanale.

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Automazione per i centri stampa

Filo diretto Le aziende informano

Agenzia Giornalistica Italia Agfa-Gevaert Ansa Atex Barenschee Denex Systems Technology Didelme Sistemi EidosMedia Elettra Ferag Italia

L’Europa ci crede La gestione degli abbonati Il controllo di qualità “softproofing”

Fujifilm GMDE

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Integrazione stampa e web

Goss International Interstrap Kodak

L’archivio storico de La Stampa Mentelocale: il portale per i periodici di informazione da pagina 24

Manroland Mima films Napp Systems

TecnoMeeting Asig: i materiali di consumo

R.G.

Un 2011 all’insegna degli aumenti per carta, lastre ed inchiostri: è questo lo scenario discusso da editori, stampatori di giornali e fornitori nel corso del TecnoMeeting organizzato dall’Asig lo scorso mese di ottobre.

Recmi

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Sitma

Segbert Sinedita SMB SchwedeMaschinenbau

Ricerca & Sviluppo

Arti grafiche tradizionali e stampa digitale: queste le strategie di sviluppo di Kodak illustrate da Giuliano Blanchet, Direttore dell’area commerciale e consumer del Mediterranean Cluster, che riunisce i Paesi di Portogallo, Spagna e Italia.

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Gestione industriale Inchiostri per stampa offset: come la carta influenza i consumi

Sun Chemical Group Technotrans Telpress Tera Teufelberger TM News Tolerans

Produrre con efficienza controllando i costi occulti da pagina 45

Visita il nostro sito Internet:

http://www.ediland.it

Le Rubriche Filo diretto. ..............................................................................................................da pagina 33

ISSN 1974-7152



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IFRA Expo 2010: il futuro da costruire

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IFRA Expo 2010: il futuro da costruire Non solo tecnologie: ad IFRA Expo 2010 (Amburgo, 4-6 ottobre) il più importante appuntamento fieristico mondiale per l’industria della stampa quotidiana, si discute in profondità anche di riorganizzazione del lavoro nelle redazioni e nell’area industriale della stampa, delle prospettive di sviluppo delle edizioni su iPad e di una, più ampia, integrazione fra i canali di pubblicazione dei contenuti, che tenga conto del fatto che, a tutt’oggi, è la “vecchia” carta stampata a reggere i conti economici delle imprese editrici.

TecnoMedia si rinnova TecnoMedia compie diciotto anni. Il primo numero del Periodico dell’Asig – Associazione Stampatori Italiana Giornali – è uscito con la data Gennaio-Febbraio 1994. A quell'epoca, presentavamo il progetto editoriale in questi termini:”TecnoMedia si propone come strumento di servizio per quanti operano nei due grandi comparti del mercato editoriale: da un lato le aziende editrici e stampatrici, dall’altro i fornitori che, oggi più di ieri, si trovano a giocare il ruolo fondamentale di partner strategici per la realizzazione di un prodotto, l’informazione stampata, nel quale l’Asig, come la totalità degli imprenditori, continua a credere e ad investire.” Dopo diciotto anni, TecnoMedia rinnova la veste grafica, introduce il full color, e conferma gli obiettivi che l’hanno vista nascere: servire i professionisti dell’industria editoriale, presentando le esperienze più significative nell'area dell'innovazione tecnologica e dell'organizzazione del lavoro, approfondendo la conoscenza dei prodotti, dei servizi e dei media, con un occhio di riguardo alla carta stampata, e con grande attenzione verso tutti i nuovi canali digitali che integrano il core business tradizionale dell’editoria quotidiana. Anche noi, da alcuni anni, disponiamo di un sito Internet, Ediland, con il quale svilupperemo l’integrazione di contenuti e servizi. Fin dai suoi esordi, TecnoMedia è stata scelta dalle più importanti case fornitrici di tecnologie - prodotti, materiali di consumo e servizi - quale media specializzato per comunicare direttamente con stampatori ed editori di giornali quotidiani. La loro fiducia, ed il supporto dei loro investimenti in comunicazione, sono stati fondamentali per la nostra affermazione. La nuova veste grafica è nata anche per offrire loro un prodotto più adeguato alle esigenze della comunicazione tecnico/scientifica sviluppata per il mondo delle arti grafiche. Nei diciotto anni trascorsi, la nostra pubblicazione si è avvalsa di una formidabile rete di collaboratori: i dirigenti tecnici ed editoriali delle aziende Associate, che a poco a poco hanno coinvolto anche molti colleghi di imprese esterne all’Asig, e i responsabili dell’industria dei fornitori di tecnologie e servizi. Senza di loro questa rivista non sarebbe mai nata. Su di loro, sulla loro straordinaria esperienza e grande disponibilità, continueremo a contare per realizzare un prodotto sempre più informato, autorevole, utile e piacevole da leggere.

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E se il futuro dei quotidiani dipendesse dalla stampa? E’ una domanda, molto seria, sintetizzata nei risultati di una ricerca di Microsoft Advertising, realizzata in Inghilterra su un panel di 26 organizzazioni leader nella vendita al dettaglio. Ogni Sterlina investita in pubblicità sulla carta stampata – secondo questa indagine - genera una ricavo di 5 Sterline, contro le 3.44 generate da Internet e le 2.15 prodotte dalla televisione. “La stampa è molto efficace”- come si legge della sintesi –“per targettizzare specifiche audience e concentrare l’attenzione sui prodotti-chiave”. La ricerca, citata nel corso della tradizionale conferenza stampa di una delle aziende leader internazionali presenti ad IFRA Expo 2010, ha fatto rapidamente il giro della fiera, trovando un terreno fertile. Gli editori che hanno già cominciato a fare i conti con i nuovi “media” digitali - web, smart phone, e, dalla primavera del 2010, anche l’ iPad - stanno verificando che le molte promesse tecnologiche non trovano, almeno per il momento, particolari conferme sul fronte dei risultati economici. Jim Pensiero, Deputy Managing Editor del Wall Street Journal, ospite dello stand di


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EidosMedia, fornitore gici e riorganizzazione della piattaforma del del lavoro. quotidiano finanziario L’automazione inamericano, ha spiegato dustriale, uno degli che, nel conto econoargomenti più attuamico del Gruppo, la li, e sul quale si sono “vecchia” carta stamregistrate un buon pata pesa, da sola, per numero di novità fra il 70%, con il rimanengli stand, deve essere te 30% suddiviso fra le accompagnata da una diverse piattaforme: revisione del lavoro web, telefonini, tablet. redazionale e di quello E stiamo parlando di in area produttiva. uno dei giornali più E di questi probleDa sin. Gavin O'Reilly, Presidente di WAN-IFRA, Ian Karan, avanzati al mondo per mi, oltre che di tecnoMinistro del Lavoro e degli Affari Economici della città di la gestione dell’inforlogie, si è discusso ad Amburgo, Bernd Aufderheide, CEO della Fiera di Amburgo, mazione multimediale. IFRA Expo 2010, una inaugurano, con il tradizionale "taglio del nastro", la 40a edizione Per gli altri, la perrassegna espositiva di IFRA Expo centuale percentuale che ha festeggiato i della carta sui conti quarant’anni di vita economici cresce viregistrando un signifistosamente, e cala quello dei canali “digitali”. cativo ritorno di pubblico, con 10.000 visitatori da Secondo i dati raccolti da WAN-IFRA – la 80 Paesi, contro i circa i 6.700 del 2009 a Vienna. principale associazione mondiale dell’editoria In crescita anche le nuove aziende presenti per quotidiana - su un campione di 233 Paesi e terrila prima volta – sono state 85, un record assoluto tori dove si stampano giornali, questi occupano il – con un aumento significativo degli espositori, secondo posto nella classifica della raccolta pub341 società da 33 Paesi, oltre il 20% in più rispetto blicitaria, con il 24% del mercato, preceduti dalla all’anno precedente. Molte di queste società, fra televisione, con il 39%, e seguiti da Internet, che le quali Goss International, manroland, e Schur, totalizza il 12%. Ma su questa percentuale, sottolihanno annunciato, proprio in occasione dell’Expo, neano i dati di WAN-IFRA, pesa come un macigno la firma di nuove commesse multimilionarie, un la posizione di Google, che da solo rappresenta ulteriore, importante, segno di vitalità da parte il 65% della raccolta pubblicitaria on line. Le della stampa. previsioni a fine 2010, a fronte di un calo globale L’edizione del 2010, ospitata dal 4 al 6 ottobre del fatturato pubblicitario sulla carta stampata scorso nei padiglioni della Fiera di Amburgo, ha nell’ordine del 17%, registrato nel 2009, prospetproposto non solo novità tecnologiche, ma spunti tano un segno positivo attorno al 3,5%, sempre a di riflessione per un futuro industriale tutto da livello mondiale. Per costruire, anche grazie il momento, forse conanche alla concomitanviene non avere fretta za del World Editors di mandare in pensioForum, con oltre 600 ne la carta stampata. partecipanti da 66 Paesi, e di altri eventi Ripensare l’indudi grande richiamo, stria editoriale come l’Advertising Il futuro dell’editoSummit, la Tablet and ria quotidiana potrebe-Reading Conference be davvero dipendere, e le tradizionali Focus ancora per anni, dalla Session sulla produziostampa. Ma per reggene dei giornali. re la sfida del mercato, Le redazioni integrate: l’organizzazione che una sfida per tutti produce i quotidiani A destra, Jim Pensiero, Deputy Managing Editor, The Wall Street E proprio dal World deve ripensare in proJournal, ospite dello stand di EidosMedia, racconta l'esperienza Editors Forum sono fondità se stessa, valudel quotidiano americano e le strategie per la trasformazione della arrivate indicazioni, tando in egual misura redazione giornalistica. suggerimenti e proinvestimenti tecnolo-

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poste che sottolineaorganizzazione più trano la necessità di una dizionale, o più “vecprofonda revisione chia”, nel secondo caso dell’organizzazione di siamo in presenza di lavoro nelle redazioni un modello evolutivo, delle società editrici diciamo così, attuale, multi canale. La rimentre nel terzo caso cerca di come rendere siamo proiettati al fuefficienti le redazioni turo, fatto salvo dove“integrate” è un tema rose eccezioni, dove internazionale, dove editori e giornalisti non esistono ricette hanno già deciso di avgià pronte e best pracviare esperienze molto tice consolidate. Con i innovative nell’area moderni sistemi editodella produzione mulAtex ha chiuso un importante contratto con il Gruppo Editoriale riali si può fare tutto. ticanale. l'Espresso, che installerà le soluzioni Atex come unica piattaforma Più che tecnologica, la Raju Narisetti, multimediale per tutte le testate stampate e i canali di sfida del cambiamenManaging Editor al comunicazione digitali. to è culturale, perché Washington Post, ha l’editoria multicanale, raccontato la sua espee le redazioni integrate, richiedono una profonda rienza. Il 2009 si era chiuso, per la divisione revisione di ruoli, funzioni e competenze della giornali del gruppo, con una perdita operativa di professione giornalistica. 163,5 milioni di dollari, con un fatturato in calo Pit Gottschalk, che ha ricoperto la carica di del 15% e la pubblicità stampata in flessione del Editor-in-Chief del quotidiano tedesco SportBild, 23%. Per ricuperare, occorreva una chiara visione ed ora è il capo del CEO’s Newspaper Office al strategica, che è stata elaborata lungo tre direttrigruppo Axel Springer, ha sviluppato un modello ci: servire la propria audience nazionale on line, per rappresentare tre diverse soluzioni redazioe servire quella locale sia on line che attraverso ni, basate su aspetti diversi dell’organizzazione: il prodotto stampato; coinvolgere i lettori con la cultura, le attività, le persone ed i sistemi. A nuovi strumenti, con l’informazione e con attività seconda dei dati commerciali; ottimizzare le piattaforme esistenti raccolti attravered esplorare nuove soluzioni per l’integrazione so questionari dei servizi. aziendali, è stato Il problema era quello di crescere, avendo di possibile riconofronte un declino del prodotto core business, il Wascere una “piattashington Post stampato, e i nuovi canali che produforma parallela”, cono molti meno utili, e crescono molto lentamendove l’on line e te. Una mano l’hanno data alcuni studi di settore, la stampa sono fra i quali quelli di PricewaterhouseCoopers LLP universi ancora e Wolkofsky Gruen Associates, che si aspettadel tutto separano, partire ti, una “piattafordal 2012, ma cross-media”, una credove si oscilla da scita della una collaborazioraccolta In alto, Micheal Heipel, ne fra i diversi pubbliciDirettore di IFRA redattori ad una taria dei Expo; a lato, da sin., solida esperienza giornali Sabine, Mandy, Achim di lavoro in comustampati e Nicole, dello staff di ne, ed una “piattanegli Stati collaboratori, festeggiano forma integrata”, Uniti, ed insieme i risultati della dove uno staff di un loro fiera, in crescita rispetto specialisti lavoconsolidaall'edizione del 2009. ra fianco a finaco mento, al nella produzione secondo di tutti i contenuti per tutti i canali. posto, quale media più interessante per le azienNella prima soluzione siamo di fronte alla de che investono in comunicazione. Anche di


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fronte alle ipotesi di apetta per l’inizio del un declino struttura2011, ha comportato le, il “Post” stampato un investimento paralrestava il prodotto di lelo, per l’online e per consumo più popolare la stampa, nell’ordine di Washington. Quale di alcuni milioni di poteva essere la comdollari. binazione vincente fra Anche Wataru Saquotidiano, canali digiwamura, Deputy Matali e nuovi investitori naging Editor del giappubblicitari? La creaponese Asahi Simbun, zione di un nuovo core ha illustrato un modelbusiness integrato, e di lo organizzativo redauna nuova redazione, zionale che prevede un con una organizzaziomultimedia desk, dove Da sin.: Michael Moore, Managing Director, Miles 33, Dario ne radicalmente diverconfluiscono tutte le Meroni, Gmde, Carlo Caporizzi, Direttore Commerciale e Marketing, sa. E così è stato fatto, sezioni del giornale Gmde, Franz Rossi, Managing Director, Tera Digital Publishing: cominciando dalla riche un tempo erano reper loro IFRA Expo 2010 è stata l'occasione per presentare mozione delle barriere dazioni indipendenti, sulla scena internazionale la nuova struttura che, in Italia, sarà fisiche, passando ad gli Esteri, la Politica, rappresentata da Gmde. una unica piattaforma l’Economia, le notizie produttiva, introdulocali, la sezione cultucendo il concetto di rale. Dal desk partono “Web First” per le notizie, ovvero informare subito i contenuti in direzione del prodotto stampato, del su Internet, ed eventualmente mantenendo gli web, dei reader e degli smart phone. aggiornamenti in digitale laddove utile. Sono prospettive che trovano allineati i forniNella “vecchia” organizzazione alla produzione tori di tecnologie. Atex ha annunciato, fra molti del giornale lavorava uno staff di 650 persone; al nuovi contratti, un importante accordo con il digitale c’erano invece 100 addetti. I primi erano Gruppo Editoriale L’Espresso. Il quotidiano la al lavoro con la filosofia del “paper first” – penRepubblica, i giornali locali e tutte le altre testate siamo prima di tutto al quotiperiodiche ed attività digitali on diano – i secondi erano “web line dell’editore italiano saranonly oriented”, solo Internet. no prodotte su soluzioni di conDall’inizio della nuova redatent management e digital asset zione, dicembre 2009, lo staff management di Atex. L’accordo è sceso ad un totale di 580 adprevede l’introduzione della detti, con il compito assegnato release H11 del sistema editodi provvedere al ciclo completo riale come piattaforma unica di della creazione, produzione, ed gruppo, con Atex NewsRoom assemblaggio delle informazioe la suite integrata di prodotti ni per il mobile/online e per il Adobe CS4 per, rispettivamenprodotto stampato, su un ciclo te, testate quotidiane e periodi 24 ore su 24, con un focus dici. Il layout produttivo sarà editoriale alternato digitale/ completato da Atex Anthology stampa/digitale. DAM e Polopoly Web Content Al centro del sistema è staManagement System per creato messo il nuovo Universal re l’integrazione completa per News Desk – che utilizza la tutto il flusso di produzione dei piattaforma Méthode di Eidocontenuti sia per la stampa che sMedia - dove “convergono”, per il web. Una componente adè il caso di dire, creazione di dizionale del sistema sarà Atex contenuti, impaginazioni, geText Mining, che supporterà lo Giancarlo Vanoni (Tecnavia), ha presentato stioni dei file multimediali e staff editoriale nella organizzal'applicazione per l'edizione iPad del tutto quanto riguarda la prezione dell’enorme quantità di Corriere del Ticino, il primo quotidiano parazione dell’informazione da informazioni che entreranno elvetico ad essere presente sulla nuova pubblicare sui diversi canali. nel news desk in tempo reale. Il piattaforma. La transizione completa, che si progetto si articolerà su 18 mesi

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Barenschee in Italia con la R.G. di Milano La notizia ufficiale è arrivata poco dopo IFRA Expo 2010: Barenschee, società tedesca fra i leader mondiali per gli impianti di automazione delle linee di piegatura, sorting e trasporto lastre dal CtP ai basket di consegna, ha affidato la rappresentanza ufficiale per tutto il mercato delle arti grafiche italiane e per il Cantone Ticino alla R.G. di Milano. La scelta è stata favorita dalla vastissima esperienza maturata da R.G. nell’area della stampa sia offset che flessografica. Barenschee aveva già da tempo avviato ottimi rapporti con la R.G., della famiglia Beretta, che in passato rappresentava macchine per la stampa offset – il Presidente Riccardo Beretta è stato il primo, in Italia, a vendere una rotativa per la stampa offset dei giornali, una Goss, installata al Messaggero Veneto nel 1968. In seguito, la famiglia Beretta è diventata il partner di riferimento tecnologico per tutta l’area di stampa flexo nel mondo dei giornali. Barenschee, società fondata nel 1919 in Germania, con sede attuale a Lüneburg, nelle vicinanze di Amburgo, propone linee complete per la piegatura e la movimentazione delle lastre dai CtP ai basket di consegna, un’area tecno-

logica di grande importanza, soprattutto in considerazione della trasformazione di molti centri stampa giornali in stabilimenti di produzione “ibrida”, caratterizzati da un aumento significativo del numero di lastre in lavorazione. In Italia, BarenDa sin.: Roberto e Riccardo Beretta, schee ha già rispettivamente Amministratore diverse instaldelegato e Presidente di R.G. lazioni, la più significativa delle quali è alla Rotocolor (gruppo Editoriale l’Espresso) di Paderno Dugnano (Mi). Lo stabilimento produce le edizioni di Repubblica per Milano, Torino e Genova, la Provincia Pavese e la Sentinella del Canavese.

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e riguarderà circa la software house 1200 giornalisti. nei nuovi settori EidosMedia, “verticali” emernelle settimane genti dell’editoria successive alla corporate e financhiusura di IFRA ziaria. Expo, ha annunL’ E X P O d i ciato un accordo, Amburgo è stata destinato a rafforanche l’occasione zare e sostenere per il debutto ini progetti di creternazionale della scita sui merca“nuova” Tera. La ti internazionali, società, rapprecon due fondi di sentata in Italia private equity con da Gmde, è enbase a Milano, Aktrata a far parte, sìa Group SGR e dallo scorso mese A sin., Raju Narisetti, Managing Editor, The Washington Post, a des., Wataru Wise SGR. Questi di giugno, di Miles Sawamura, Deputy Managing Editor, Asahi Shimbun: due fra i molti relatori hanno acquisito il 33, software house del World Editors Forum 2010 che hanno raccontato strategie ed esperienze 60% di EidosMespecializzata in sinella trasformazione delle redazioni. dia. Il rimanente stemi di content 40% è rimasto nelmanagement per le mani dei fondal’industria editotori, e manager, della software house. “La nuova riale multi-canale, che ha integrato nella propria struttura del capitale”- ha dichiarato Gabriella offerta le soluzioni di Tera, specializzate nel setFranzini, CEO di EidosMedia –“metterà a dispotore dell’editoria quotidiana. Nella nuova organizsizione le risorse per consolidare ed espandere zazione, che ha fra i suoi clienti italiani le testate la posizione nei mercati di Europa e Stati Uniti”. Libero, La Gazzetta del Mezzogiorno, la Gazzetta L’accordo sarà utile anche a favorire l’ingresso deldel Sud, La Padania, il Corriere Adriatico, Metro


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International Newspaper Color Quality Club 2010-2012 A IFRA Expo sono stati ufficialmente consegnati i prestigiosi riconoscimenti International Newspaper Color Quality Club, che premiano la stampa dei giornali secondo i più rigidi canoni della qualità. Sei le testate italiane che hanno ricevuto l'ambito riconoscimento nel corso di una cerimonia alla quale hanno partecipato ben oltre 200 invitati da ogni parte del mondo: L’Arena, Il Giornale di Vicenza e Bresciaoggi (Gruppo Athesis), Il Sole 24 Ore, La Stampa e il Dolomiten (Athesia Druck), al quale è stata conferita anche la "Stella INCQC", che premia le testate che abbiano ricevuto il riconoscimento per la qualità per almeno cinque volte. Rinnoviamo i complimenti alle direzioni tecniche e a tutte le squadre che sono state impegnate in test tutt’altro che facili da superare. Questi giornali fanno parte di un gruppo di 109 testate, in rappresentanza di 43 Paesi di 5 continenti, che hanno ottenuto la più prestigiosa certificazione internazionale per la stampa del colore secondo i più rigidi standard ISO. Da sin.: Marco Rosso, Responsabile Acquisti, e Felice Serio, Responsabile Ufficio Tecnico e Programmazione dell'Editrice La Stampa di Torino

Da sinistra, Andreas Agostini e Michael Munter, responsabili qualità, Sigmund Pernter, responsabile stampa rotativa di Athesiadruck, editore del Dolomiten di Bolzano

Da sin.: Manfred Werfel, Deputy CEO di WAN-IFRA, e Christoph Riess, CEO di WAN-IFRA, alla premiazione dei vincitori del INCQC 2010-2012.

Da sin. Marco Graziani, Responsabile di Stabilimento, e Alberto Borgarelli, Direttore Tecnico, del Gruppo Editoriale Il Sole 24 Ore

Da sin. Paolo Ciapetti, Responsabile di Produzione, e Stefano Bigarelli, Responsabile Qualità e Sicurezza del Gruppo Editoriale Athesis, che hanno ritirato il riconoscimento per l'Arena di Verona, BresciaOggi e il Giornale di Vicenza.

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Italia e D-News, manterrà nel nostro Paese il team di sviluppo.

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– offre la stessa impaginazione del prodotto cartaceo, ma con la possibilità di leggere i iPad: edizioni contenuti in modigitali dei dalità browsing, giornali sui aprendoli in finetablet stre specializzate. Fra i protagoL’editore dispone nisti della rasseanche di strumengna tecnologica, ti dedicati per arun posto di priricchire i contemissimo piano è nuti del prodotto toccato all’iPad, e stampato con file alle soluzioni che audio e video. Alessandro Vento, Amministratore delegato della nuova società D-Share, ha hanno cominciato D -Share, che annunciato ad IFRA Expo 2010 importanti accordi con il Gruppo Editoriale ad affollare il “neè anche partner l'Espresso e con il Gruppo Caltagirone. gozio virtuale” di sviluppatore di Apple. Per il setAtex, ha annuntore delle “tavolette”, Gartner Group ha previsto, ciato contratti con il Gruppo Editoriale l’Espresso per il 2011, una crescita di unità vendute pari al e con le testate del Gruppo Caltagirone. 181% sul 2010, con effetti di “cannibalizzazione”, Tecnavia ha presentato una nuova applicazione verso altri supporti mobili, che varieranno a per vedere sugli schermi televisivi – in questo caso seconda della piattaforma considerata. Difficile Samsung, che dispone di un negozio virtuale on sapere, oggi, se i milioni di utenti immaginati nel line dal quale scaricare l’applicazione – i contenuti mondo si concretizzeranno, ed altrettanto difficile del sito web. In Tv è possibile anche sfogliare, e è sapere se, relativamente ai contenuti editoriali, leggere, le copie dei giornali pubblicate su Inle tavolette porteranno in dote una crescita siternet. Tecnavia propone anche soluzioni per la gnificativa dei ricavi, sul fronte della pubblicità pubblicazione dei contenuti su iPad. All’interno o delle vendite al dettaglio di servizi. di iTunes è già disponibile l’applicazione per il Certo è che la rassegna IFRA Expo ha proposto Corriere del Ticino, il primo giornale ad essere diverse soluzioni per la pubblicazione di contenuti pubblicato con il software di Tecnavia ed anche su tablet. Il mercato è ancora molto agli inzi, e le il primo quotidiano elvetico ad uscire su iPad. richieste degli editori sono molto diversificate. Di Il lettore dispone, su un lato dello schermo, del questo devono tenere conto non solo le aziende “giornale” grafico, e sull’altro apre delle finestre che vantano una presenza consolidata sul mercato per la lettura del testo, i cui caratteri sono inmondiale dei sistemi editoriali, come Atex ed Eigrandibili a piacere. In questa doppia modalità lo dosMedia, ma anche le più giovani start-up, come sfoglio delle pagine, per la visione d’insieme dei l’italiana D-Share, alla cui guida – con la carica contenuti editoriali, è particolarmente veloce. di Amministratore delegato - c’è un ex manager Soluzioni per le nuove piattaforme sono state del gruppo RCS, Alessandro Vento. “Abbiamo presentate anche dai grandi player internazionali puntato su una soluzione tecnologica in grado di dei sistemi editoriali, Atex ed EidosMedia in testa. accontentare richieste fra loro molto diverse”, Su queste torneremo, in dettaglio, nei prossimi spiega Vento ai vistatori dello stand. numeri della rivista. D-Share, che fa parte del nutrito gruppo di L’interesse per i nuovi supporti – in modo paraziende internazionali “esordienti” ad IFRA Expo ticolare per iPad – è molto alto, ma non mancano 2010, propone tre livelli di pubblicazione dei conle perplessità. Il tablet di Apple, si osserva, nasce tenuti su iPad. Con il “Browsing Replica”, l’editore in funzione del negozio “virtuale” iTunes, ed è, al “replica” sul tablet di Apple il quotidiano cartaceo, momento, ancora un sistema molto chiuso, dove con eventuali arricchimenti multimediali. “Hiesolo il fornitore di hardware, per contratto, ha rarchical Relayout” offre la pubblicazione dei meaccesso alla totalità dei dati sui consumi e a quelli desimi contenuti editoriali all’interno di un layout relativi agli utenti. Per favorire la diffusione dei studiato apposta per valorizzare la piattaforma giornali – che in tutto il mondo soffrono un calo iPad. In sostanza, è una sorta di “tipografia digitanella distribuzione e nella vendita – l’”opacità” le”. La terza soluzione, il “Browsing Relayout” – lo della nuova rete commerciale della Apple non è stile adottato, per esempio, dal periodico Wired certamente un incoraggiamento.


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“Go green” e “One touch”

sertManager, per la gestione degli Nell’area delle inserti, dalla protecnologie indugettazione marstriali, dalla foketing alla protoformatura alla duzione; printnet spedizione, i due DeliveryPlanner, temi che hanno orientato alla piacatalizzato l’attennificazione della zione sono stati la distribuzione, ed sostenibilità amin grado di seguibientale e l’autore anche le fasi mazione. che si svolgono Sandro Provera, Amministratore di Ferag Italia, che ha presentato due “Go Green” all’esterno dello importanti novità nell'area dell'automazione del workflow e delle sale – forse il motto stabilimento. Per spedizione. più ricorrente tutto ciò che, invenell’edizione 2010 ce, riguarda l’audell’Expo – significa ridurre in modo significativo, tomazione della macchina da stampa, manroland quando non abolire del tutto, composti chimici che continuerà ad utilizzare i software proprietari possono creare danni all’ambiente. “One Touch” – della famiglia printnet. uno slogan coniato da manroland, ma condiviso nel Novità molto importanti anche per quanto risuo significato anche da altri produttori, non solo guarda l’offerta di Ferag, la società svizzera, fra i di rotative – sintetizza invece un trend di lungo leader mondiali per l’automazione delle sale speperiodo, che considera l’automazione industriale dizione, che ha continuato ad investire in ricerca una risorsa strategica non solo per resistere in anche durante il biennio di crisi che ha colpito momenti di crisi, ma per l’industria intrnazionale. sostenere la ripresa e lo Ad IFRA Expo Ferag ha sviluppo. In molti centri presentato ufficialmente stampa, aumentano i proNavigator, il sistema di gedotti, calano le singole tistione e pianificazione on rature, cresce la necessità line della produzione, basadi soluzioni flessibili, che to su tecnologia touch screoffrano la riduzione signien che si avvale di un’inficativa dei tempi di avviaterfaccia utente particolarmento per ogni commessa mente intuitiva, montata e e la riduzione delle copie su uno schermo di grandi di cattiva qualità. dimensioni. Navigator era Nell’area dell’automain dimostrazione allo stand zione industriale, Abb e in una zona oscurata, dove manroland hanno annunrisaltavano particolarmenciato un nuovo accordo di te tutti i dettagli utilizzati collaborazione: il fornitore nella grafica e gestibili di rotative potrà integradall’utente con il solo tocco re nell’offerta di software dei polpastrelli. Navigator è per l’automazione – della costituito da quattro applipropria famiglia printnet cazioni standard, NaviSet - alcuni moduli sviluppaper la preparazione dei ti da ABB. Sono printnet dati, NaviRun, ovvero i Cockpit, per la gestione di comandi della produzione, tutte le risorse produttive NaviQ, per la segnalazione, e la pianificazione di tutti i e NaviSafe, con funzioni di Werner Gerza, Sales Director Europe Newspaper processi - sia all’interno di backup e supporto a distanPlates di MacDermid - rappresentata in Italia da un unico stabilimento che za tramite una connessione R.G. - ha partecipato a tutte le 40 edizioni di IFRA all’interno di un network di VPN. Navigator di Ferag Expo. Quest'anno ha festeggiato la "ricorrenza" con poli di stampa decentrati funziona in modalità drag gli organizzatori dell'Expo, gli amici ed i clienti della dalla preparazione alla sala & drop, con l’utente che società. spedizione; printnet In“trascina” materialmente le

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icone dei prodotti qualità di stampa. su quelle stacker Il prodotto è già e degli altri diinstallato in diverspositivi collegati. si quotidiani itaIl sistema propoliani, fra i quali, ne anche quattro come si legge anestensioni opzioche in parte della nali per il collepubblicazione, al gamento al resto Dolomiten di Boldel workflow. Si zano. Il sistema tratta di Prespresenta, ai tecnisLink, l’interfacci che lavorano in cia di automazione rotativa, l’immaverso la rotativa, gine delle pagine con la possibilità di stampare, atdi compensare i traverso monitor A sin., Marco Dall'Olmo (Gmde), presenta presso lo stand di Agfa la soluzione dati di produzione di grande formato softproofing per la stampa dei giornali, già installata presso numerose testate fra una edizione e che lavorano in italiane quella successiva, alta definizione. con il dettaglio di La “prova digitaprecisione fino ad una singola copia; DriverLink, le” utilizza la copia esatta dei file tiff prodotti per un collegamento alla distribuzione esterna, con la fotoformatura, e la riproduce a video, simulando la stampa in tempo reale dei documenti per gli il profilo della carta realmente utilizzata per la autisti; Totalizer, il sistema di monitoraggio della stampa di quella edizione. Il software, naturalmenproduzione con le prestazioni di ciascuna linea, e te, lavora, nei valori colorimetrici, a partire dal Notifier, per informare i tecnici sullo stato di funprofilo della rotativa utilizzato dal CtP, e la softzionamento di tutte le componenti del sistema. proof delle pagine è perfettamente fedele a quello Sempre per quanto riguarda l’automazione, che dovrà essere il risultato finale da ottenere in Ferag ha anche presentato una nuova linea per tre rotativa. Gmde ha studiato la miglior integrazione pieghe con cucitura integrata, denominata fold n’ di hardware da proporre per quest’applicazione, stitch. La soluzione, che segue quella introdotta che non necessita impegnativi aggiornamenti delle lo scorso anno, la linea a tre pieghe StreamFold, macchine da stampa, e dei CtP, già installati. introduce la cucitura sul dorso. Per gli stabilimenti Kodak ha presentato il software ColorFlow per attrezzati per produzioni ibride, quotidiani e proil controllo dei consumi – e della qualità - durante dotti commerciali su carte compatibili, la nuova la stampa, ed il NewsManager per automatizproposta espande la flessibilità nella lavorazione. zare e gestire il flusso di lavoro, con funzioni La fold n’ stitch specializzate per può ricevere cola manipolazione pie da più linee delle lastre, l’abdi alimentazione binamento delle in tempo reale, o pagine, la verifica essere alimentata delle prove colore, offline da elemenl’annotazione, il ti JetStream. Tutto monitoraggio dei può funzionare in lavori, anche nel sincronismo con caso di un ciclo di la macchina da produzione misto, stampa o in modo giornali e prodotti del tutto indipencommerciali. dente. Come di conAllo stand di sueto, IFRA Expo Agfa, il rappreè anche l’occasione sentante italiano per l’annuncio di Gmde, ha presennuove commesse A des., Rinhus Hoebeke (Kodak), presenta le soluzioni ed i materiali di tato una soluzione e di nuove propoconsumo per la stampa dei giornali quotidiani. softproofing per ste di servizio post il controllo della vendita ai clienti.


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In Italia Goss International ha chiuso un importante contratto di fornitura con la SEV di Varese, che installerà nel nuovo stabilimento di Borsano, vicino Milano, una Uniliner 3x2, la prima ad essere sviluppata con questa speciale configurazione. La rotativa servirà a stampare il quotidiano La Prealpina, inserti ed edizioni speciali. La macchina è stata progettata per realizzare anche prodotti semi commerciali e testate tabloid con altezze da 300 a 450 mm ed un massimo di 48 pagine. La danese Schur, specializzata in impianti per le sale di spedizione, ha annunciato un ordine per ben 26 nuove linee inseritrici, firmato dal Malayala Manorama, uno dei dieci maggiori gruppi editoriali indiani. La commessa, nell’ordine dei milioni di Euro, servirà alla modernizzazione di dieci stabilimenti di produzione nello stato del Kerala. Müller Martini ha presentato alla propria clientela internazionale la nuova offerta di assistenza, lanciata con l’etichetta MMServices, che comprende, fra gli altri, una serie di aggiornamen-

ti da effettuare sulle macchine in produzione, in modo da allungarne il ciclo e da mantenere elevata la produttività nel corso degli anni. Nell’ambio di una riorganizzazione globale, la società svizzera ha anche comunicato che il mercato italiano dei giornali quotidiani sarà seguito direttamente dalla sede centrale di Zofingen, e non più dal personale dedicato che seguiva i clienti dalla sede italiana di Sesto San Giovanni (Mi). “Go green”, ovvero l’area dei prodotti a basso impatto ambientale, ha avuto fra i protagonisti dell’Expo la Fujifilm, che ha presentato la linea dei prodotti sviluppati all’interno di una strategia globale “low chem”, ovvero a basso impiego di componenti chimici. Hiroki Chimura, manager dell’area tecnica delle lastre, ha spiegato che il ridotto impatto ambientale – quando non si limita ad una sola componente, ma investe tutto il workflow produttivo, ovvero riguarda chimici, lastre ed interazioni con l’acqua - si traduce in vantaggi consistenti sul fronte della riduzione dei costi. Il

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II Edizione del Premio Giovanni Giovanni, “Nostalgia di futuro” Il Premio “Nostalgia di Futuro” 2010, in ricordo di Giovanni Giovannini, è stato assegnato ai ricercatori della Rai, Giorgio Dimino, Alberto Messina, Roberto Rossetto per i progetti interconnessi ANTS (Automatic Newscast Transcription System), piattaforma mirata all’analisi automatica dei notiziari televisivi e HMN (Hyper Media News) aggregatore di news, sia presenti sul Web che trasmesse via etere. Per la sezione tesi di laurea i premiati sono Fortunato Pinto e Francesca Giuliani. Fortunato Pinto, di Napoli, ha vinto uno stage offerto dall’agenzia AGI, con la tesi di laurea dal titolo “User generated advertising”, discussa presso la Facoltà di Sociologia, dell’Università Federico II di Napoli, relatore il professor Derrick de Kerckhove. Francesca Giuliani, di Roma, ha vinto uno stage a La Stampa di Torino con la tesi “Se una notte d’inverno un internauta. Da Calvino alla scrittura industriale collettiva. La reticolarità nella scrittura creativa prima e dopo la nascita di Internet”. La tesi è stata discussa presso la Facoltà di Scienze Politiche, dell’Università Luiss Guido Carli, relatore il professor Paolo Peverini. I premi sono stati consegnati il 25 novembre scorso durante un incontro presso la Federazione Italiana Editori Giornali su “Diritti d’autore nell’era di Internet”,alla presenza di Gianni Letta(Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri), Giulio Anselmi (Presidente ANSA),Carlo Fornaro (Direttore Relazioni Esterne Gruppo Telecom Italia), Carlo Malinconico (Presidente FIEG),

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta (C) con il presidente dell'Ansa Giulio Anselmi (S) ed il presidente della Federazione Italiana Editori Giornali, Carlo Malinconico, a margine della cerimonia di consegna del premio 'Giovanni Giovannini, nostalgia di futuro', (ANSA/Mario De Renzis)

Roberto Natale (Presidente FNSI), Gina Nieri (Consigliere di Amministrazione Mediaset), Francesco Passerini Glazel (Presidente OsservatorioTuttiMedia), Franco Siddi (Segretario Generale FNSI). L’evento, che è promosso da L’Osservatorio TuttiMedia, l’Associazione “Amici di Media Duemila” e la FIEG, ha avuto il riconoscimento del Quirinale. La targa del Presidente Giorgio Napolitano è stata assegnata alla Fondazione Ugo Bordoni, istituzione che sostiene lo sviluppo di tecnologie utili alla crescita del Paese.

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fotopolimero classico necessita di un prelavaggio e di altri quattro passaggi in acqua o in composti chimici. Fujifilm ha sviluppato lastre per le quali non serve più il prelavaggio né il risciacquo, ma solo un passaggio liquido con Ph10. L’altro vantaggio, ottenibile con la strategia low chem, è che il nuovo sistema è stabile, e non c’è bisogno di un controllo costante sui chimici, che non si deteriorano a contatto con l’acqua. Il chimico non è più di sviluppo, e non modifica il punto inciso in fotoformatura. Da ultimo, il trattamento è più veloce e necessita di meno acqua. I materiali di consumo, e la gestione del processo, hanno un basso impatto sia sull’ambiente che sui costi di esercizio. E’ la strategia globale, non la singola componente, a offrire questo risultato. Le nuove lastre Brillia PRO-VN, e i componenti della tecnologia Solvent Free Washes, sono già stati utilizzati, in Italia, dal gruppo Il Sole 24 Ore e dallo stabilimento dell’Unione Sarda a Cagliari. Altre location potrebbero partire a breve. In Europa ci sono già una quarantina di stabilimenti che utilizzano in produzione le Brillia PRO-VN, per esposizione su CtP violet. Le lastre fotopolimere classiche a basso impatto ambientale, LPNNW, sono già in uso, in Italia, a San Biagio Stampa, alla SEPAD (cinque linee produttive) e al CSQ (due linee), mentre le lastre per CtP termico LHNN2 sono utilizzate dal Messaggero, dal Mattino e dal centro stampa Lithosud, sia a Milano che a Roma. In ogni caso le lastre hanno superato i severi test effettuati dagli stabilimenti - sia italiani che esteri - sui CtP già installati, non necessariamente forniti da Fujifilm, fra i quali unità Polaris e Advantage (Agfa) e Krause. Kodak ha presentato nuovi prodotti chimici per le lastre digitali VioletNews Gold e ThermalNews Gold, gli sviluppi lastre Kodak 1090 Thermal, Kodak 206 Violet e il rigeneratore per lastre Kodak 206R Violet. Il primo – 1090 – ha un tasso di rigenerazione minimo di 30mL/m2, e tratta un volume massimo totale di 20 m2/litro (prodotti chimici di reintegro e riempimento del bagno). I bassi tassi di rigenerazione e la lunga durata del bagno (8 settimane) a seconda delle sviluppatrici e dei volumi di lastre trattate fanno dello sviluppo 1090 e della ThermalNews Gold una delle soluzioni più economiche, a detta di Kodak, presenti sul mercato. Un grosso risparmio sui chimici, con relativi vantaggi di sostenibilità ambientale, è offerto anche dagli sviluppi Kodak 206 e dal nuovo rigeneratore Kodak 206R, utilizzati in combinazione con le lastre VioletNews Gold. Il mantenimento dell’equilibrio acido-base del nuovo sviluppo non è legato ai tassi di rigenerazione elevati, per cui le variazioni di sviluppo risultano ridotte, a vantaggio della stabilità del sistema. I due prodotti di sviluppo, come ha sottolineato Rinus Hoebeke,

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EAMER Newspaper Segment manager di Kodak, nel corso della presentazione alla stampa, non richiedono investimenti per l’acquisto di nuove sviluppatrici. Agfa ha presentato l’unità VXCF, un Clean-Out per la lastra Violet chem-free N92-VCF. Con questa combinazione, la produttività della linea chemicalfree può raggiungere le 300 lastre/ora, senza contare, come ha sottolineato Agfa nel corso della sua presentazione, che la nuova VXCF richiede minori interventi di manutenzione, riduce i consumi nell’ordine del 40%. Le soluzioni a basso impiego di chimici per la tecnologia Violet, introdotte all’Ipex 2009, sono state subito apprezzate dall’industria dei giornali perché offrono ridotti impieghi energetici, nell’ordine del 20%, e riducono in misura significativi gli spazi necessari per l’installazione. Un cliente del Belgio, la Coldset Printing partners, ha valutato che con il nuovo sistema proposta da Agfa – meno chimici, meno acqua, e meno manutenzione – si possa arrivare ad un risparmio compreso fra il 20 e il 25 per cento dei costi. “Go green” e “one touch”, compatibilità ambientale ed automazione industriale, sono trend di sviluppo consolidati, che assorbono importanti investimenti in ricerca e sviluppo da parte dei più importanti fornitori internazionali. Le novità introdotte a IFRA Expo 2010 rappresentano, al di là dell’importanza sul piano tecnologico, altrettanti segnali di ottimismo da parte di un settore che comincia ad intravedere una possibile ripresa dopo anni veramente difficili.

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Periodico della ASIG Associazione Stampatori Italiana Giornali Via Sicilia 125, 00187 Roma tel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489 E-mail: tecnomedia@ediland.it Comitato Editoriale Vincenzo Borgogna, Roberto Poli, Paolo Polidori Direttore responsabile Luca Michelli hanno collaborato a questo numero Salvatore Curiale, Giulia Leone Segreteria di Redazione Elga Mauro Registrazione del Tribunale di Roma n. 21 del 27-01-2010 © ASIG Service S.r.l. - 2010 - Tutti i diritti riservati Sede legale: via Ariosto 24, 00185 Roma Stampa Spedalgraf - Via dello Scalo Tiburtino 1 - 00159 Roma Questo numero è stato chiuso in redazione il 20 dicembre 2010 TecnoMedia è consultabile in Internet http://www.ediland.it

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IFRA Expo 2010: il futuro da costruire


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Agenzie di informazione

TM News: la nuova agenzia di stampa per l’editoria multicanale Dopo la disdetta del contratto con Associated Press, l’agenzia di stampa APCom si trasforma in TM News con l’obiettivo di fornire una gamma completa di servizi di informazione per l’editoria multicanale. Testi, fotografie, audio e video in formato 4:3 e 16:9, con una copertura capillare del territorio italiano, saranno proposti agli editori di giornali, periodici, siti internet di informazione e alle stazioni televisive locali e nazionali. E’ una nuova offerta globale che scommette sulla crescita, anche in Italia, dell’editoria multicanale, come racconta a TecnoMedia il Direttore responsabile di TM News Claudio Sonzogno.

TM- Perché APCom ha disdetto il contratto con Associated Press? C S- Lo abbiamo disdetto a giugno di quest’anno perché era un accordo per noi molto oneroso, e sempre meno in linea con le strategie editoriali dell’editore. Consideri che il notiziario che l’agenzia AP ci consentiva di utilizzare rappresentava solo il 15% della nostra offerta globale. Sia chiaro un ottimo prodotto, con copertura delle informazioni video internazionali, ma sempre meno in sintonia con la nostra strategia di crescita in Italia.

media, carta stampata, siti internet, e relativi servizi informativi audio e video, in rete o attraverso stazioni specializzate. APCom entro fine anno si trasformerà in TM News, un’agenzia di stampa nuova per un mondo, l’editoria, in rapida trasformazione. TM-Cambia anche la proprietà? CS- la proprietà di TM News resta per 60% di Sviluppo Programmi Editoriali Spa (Gruppo Abete) e per il 40% di Telecom Italia Media.

TM- Chi sono, e saranno, i vostri clienti? CS- Oltre ai media TM- In quale distampati, puntiamo rezione vi state muoa servire i siti web vendo? di informazione e, in Claudio Sonzogno, Direttore responsabile di TM News. Nel CS- Puntiamo a prospettiva, anche il riquadrato in alto, il nuovo nuovo logo dell'agenzia di stampa. consolidare la nostra mercato televisivo lopresenza in Italia, con cale. La nostra rete una copertura sempre più capillare di servizi di corrispondenti da tutto il territorio nazionale testuali, fotografici e audiovisivi. Pensiamo che dovrà impegnarsi per una copertura capillare i tempi siano maturi per la crescita, anche nel degli eventi di cronaca, con una ricca produzione nostro Paese, dell’editoria multicanale, quindi di video con contenuti di alta qualità. La distriper aziende che offrono un ampio portafoglio di buzione just in time sarà fondamentale per avere

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TM-Qualche esempio già attivo? CS- Noi abbiamo in corso una collaborazione con l’emittente pugliese TeleNorba, alla quale noi siamo impegnati ad offrire, oltre alla copertura nazionale, anche video informazioni da Calabria, Campania, Lazio e Sicilia. TM- Come vi state organizzando per la distribuzione dei servizi audiovisivi? CS- Abbiamo una piattaforma che offre accesso ai clienti via internet, all’indirizzo www.apcom. net/video, ma solo attraverso una password. In rete offriamo video in formati 4:3 e 16:9, sia ai siti web di notizie che ai broadcaster locali e nazionali. Telecom prevvede a fornirci l’infrastruttura tecnologica per la distribuzione, soprattutto per quanto riguarda le possibilità di streaming. TM- Pensate alle dirette? CS- Sì, dal punto di vista dell’agenzia di informazione. Pensiamo di poter rivendere le riprese di avvenimenti in diretta, in modo da realizzare interessanti economie di scala.

Gmde Lab, per sperimentare, integrare e conoscere Uno spazio per sperimentare nuove soluzioni che nascono dall’integrazione di diverse componenti hardware e software, e un ambiente dove “conoscere” la tecnologia prima di un eventuale investimento: tutto questo è Gmde Lab, la nuova iniziativa della Gmde. Materialmente, il “Lab” è uno spazio attiguo all’ufficio centrale di Agrate Brianza. Ma in questo ambiente esiste tutto ciò che serve per sperimentare nuove soluzioni, e nuove configurazioni, prima di avviarle in produzione. Il “Lab” è uno strumento che Gmde utilizzerà prima di tutto per testare, e perfezionare in funzione del mercato italiano, le numerose soluzioni proposte in un’area che spazia dai sistemi editoriali alla fotoformatura, dal publishing on line ai sistemi di controllo qualità softproofing per gli addetti alla stampa in rotativa. Gmde Lab è anche un servizio proposto ai clienti, che avranno la possibilità di testare in prima persona le soluzioni più innovative da introdurre in azienda. E nel – poco – tempo che rimarrà libero, il nuovo Lab potrà ospitare open house, seminari ed incontri di approfondimento tecnico fra utenti e fornitori.

TM- Avete dei modelli internazionali ai quali ispirarvi, per i nuovi servizi in via di sviluppo? CS- Guardiamo con grande interesse alle esperienze di Reuters e APTV (la televisione di Associated Press). Sono due fornitori, di dimensioni mondiali, che hanno molto da insegnare per la copertura multimediale dei grandi eventi. Noi, come loro, crediamo che l’agenzia del futuro deva dare notizie per tutti i media, dalla stampa alla radio alla televisione, dai siti internet di informazione fino ai cellulari degli utenti finali. Secondo noi, l’offerta di servizi multimediali, in Italia, sta procedendo con troppe cautele, rispetto ad un mercato che ha grandi potenzialità. Troppo spesso, lo sviluppo di servizi sui nuovi canali di comunicazione viene affidato ad aziende terze. Noi, invece, crediamo che i prodotti offerti non debbano essere una sorta di creazione a posteriori, ma vadano realizzati all’interno dell’agenzia, in diretta continuità con l’attività giornalistica. E’ anche un modo per poter usufruire al meglio di tutte le grandi potenzialità della professione giornalistica, di quanti devono informare con serietà, competenza e tempestività. Valori che erano di APCom e che, naturalmente, saranno della nuova agenzia TM News.

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successo. Quando sono disponibili video con un forte contenuto in termini di informazione ed una tempistica competitiva, pensiamo di poter offrire i nostri servizi anche ai broadcaster nazionali.

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Automazione industriale

Automazione industriale per i centri stampa giornali: l’Europa ci crede Ad IFRA Expo di Amburgo (4-6 ottobre) l’automazione si conferma come uno dei trend più importanti per l’industria della stampa europea. La Germania è fra i Paesi leader negli investimenti che hanno come obiettivo la completa gestione integrata del flusso di lavoro, dal ciclo di fotoformatura alla movimentazione bobine, compresi posizionamenti, montaggi e smontaggi dei materiali di consumo in rotativa, oltre a tutte le regolazioni on line della macchina da stampa. Lo sviluppo dell’automazione favorisce la nascita di nuove partnership fra i fornitori, come l’accordo fra ABB e manroland che è stato annunciato a ridosso di IFRA Expo.

L’automazione industriale è la nuova frontiera per molti centri stampa europei, come confermano le notizie e i dati raccolti ad Amburgo, durante IFRA Expo (4-6 ottobre. In quasi tutti i Paesi del Vecchio Continente, gli stampatori devono fare i conti con un mercato che sta rapidamente cambiando: aumentano le edizioni locali, diminuiscono le copie per singola tiratura, cresce il numero dei prodotti – editoriali e commerciali - da avviare in stampa. L’organizzazione del lavoro ed i tempi di produzione diventano una delle variabili-chiave per soddisfare la clientela. In una parola, la “flessibilità” in produzione sta diventando, per un numero sempre maggiore di centri stampa quotidiani, un valore aggiunto importante, né più né meno di quanto avviene nell’industria della stampa commerciale. “Oggi”-spiega il responsabile tecnico di un centro stampa “ibrido” italiano in visita ad IFRA Expo–“chi compra una macchina da stampa per giornali acquista una rotativa che, comunque vada, funziona, e fà il suo dovere. Ma la rotativa funziona in un contesto produttivo specifico: deve ricevere dal reparto lastre centinaia, quando non migliaia, di lastre a notte, e deve smistare in sala spedizione un numero sempre maggiore di edizioni locali e di altri prodotti diversificati”. L’automazione ed il controllo di questo flusso produttivo, che all’epoca degli stabilimenti a “commessa unica” erano considerati poco più che un lusso, nell’epoca della stampa “ibrida” sono rivalutati da un numero sempre maggiori di stabilimenti europei, alla stregua di vere e proprie

scelte strategiche, per la sostenere la crescita nei prossimi anni.

Automazione in Germania

In Europa, la Germania è uno dei mercati più sensibili nei confronti dell’automazione industriale. Il 28 settembre scorso, pochi giorni prima dell’apertura di IFRA Expo, il Rheinische Post, quotidiano di punta dell’omonimo gruppo editoriale, uno dei maggiori della Germania, ha incaricato la ppi Media, sussidiaria di manroland, di assumere la gestione di tutti gli strumenti di automazione installati nel proprio centro stampa, con la prospettiva di avviare un’assistenza tecnica in tempo reale a disposizione di tutti gli addetti al ciclo di stampa. Il gruppo tedesco, fondato nel 1946, è cresciuto a partire dalla testata quotidiana regionale fino a diventare uno dei gruppi media più grandi della Germania, con circa 3700 addetti in cinque Continenti che provvedono giornalmente alle diverse aree operative, crossmedia, stampa, logistica e servizi. Il quotidiano Reinische Post è il più diffuso nella regione ed è la testata quotidiana tedesca che vanta il maggior numero di abbonati. La scelta tecnologica per razionalizzare tutti i sistemi di automazione già installati, e progressivamente sviluppare un’assistenza on line a ciclo continuo, va esattamente nella direzione dello sviluppo del centro stampa a totale automazione. Dalla metà di quest’anno, al centro stampa del Mannheimer Morgen è in funzione un sistema robottizzato APL, di manroland, per il cambio automatico delle lastre sulla rotativa. L’investimento,

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Automazione industriale per i centri stampa giornali: l'Europa ci crede

uno dei primi al mondo per quanto riguarda la robotizzazione del cambio lastre, è andato di pari passo con altri investimenti nell’area di stampa, culminati nell’acquisizione di una rotativa Colorman, per un totale di circa 13 milioni di Euro. Anche il quotidiano Neue Osnabrücker Zeitung ha inserito, in un piano di investimenti nell’ordine di 20 milioni di Euro, i nuovi sistemi per il cambio automatico lastre. Una volta avviati in produzione, i robot hanno permesso un significativo taglio dei tempi di produzione, e l’acquisizione di nuove commesse. I 16 robot APL installati al centro stampa di Mannheimer serviranno alla produzione delle 21 edizioni locali del Mannheimer Morgen, del Frankischen Nachrichten, del Bergstrasser Anzeiger, dello Schwetzinger Zeitung e dell’Hockenheimer Tageszeitung, un totale di circa 185.000 copie alle quali si aggiungono altre commesse, fra le quali la stampa parziale delle copie della versione del Financial Times per il mercato tedesco. Le possibilità di una drastica riduzione dei tempi globali di produzione, ed il taglio di quelli dedicati al cambio lastre per i diversi prodotti, sono state fra le ragioni che hanno spinto il centro stampa tedesco ad investire in modo significativo su strumenti di automazione industriale. Con una produzione a notte di oltre 2.800 lastre, i tecnici tedeschi hanno calcolato di risparmiare, solo su un paio di testate, 15 minuti per la messa in macchina e sei minuti per il cambio di ciascuna delle sette edizioni considerate. In totale, senza alcun intervento sui gruppi stampa full color, lo stabilimento ad alta automazione risparmia almeno un’ora sui tempi della tiratura di due delle testate quotidiane prodotte. A Mannheimer la fase di carico delle lastre nei box dei CtP è ancora effettuata manulamente, ma nel centro stampa quotidiani di Magdeburgo,

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sempre in Germania, hanno voluto spingersi ancora più in là, ed i robot APL provvedono in automatico anche a questa funzione. Il Mittelbayerischer Druckzentrum di Regensburg, in Baviera, stampa tredici edizioni locali a notte (circa 130.000) una testata gratuita (470.000 copie a settimana), e qualcosa come 320 milioni di copie all’anno fra inserti e lavori commerciali. Il flusso di lavoro passa dai CtP alla rotativa, una Colorman XXL per il formato Berlin, attraverso manroland linee di piega e punzonatura della Nela. Tutto il workflow, avviato dal gennaio di quest’anno, è seguito dai moduli del sistema printent di ppi Media, che provvedono ad integrare, con gli automatismi della rotativa, le componenti elettromeccaniche della rotativa e la gestione delle lastre. Lo stabilimento ha deciso di dotarsi del sistema per il cambiamento lastre robottizzato APL, in grado di gestire, in un unico flusso di lavoro centralizzato, lo smistamento ed il posizionamento sui cilindi di circa 1500 lastre a notte (600 all’ora). Anche in questo caso, il centro stampa ha scelto una soluzione nella quale è il personale a provvedere al carico manuale delle lastre nei box; il sistema provvede a tutto il resto. I controlli sono centralizzati al desk di comando della rotativa. Il modulo Printnet OM controlla la corretta esposizione per ogni lastra di ogni edizione, e quindi il corretto posizionamento sul nastro di trasporto per l’aggancio al robot di montaggio. L’intero processo del cambio delle lastre sui cilindri dell’intera macchina, è stato ridotto a soli quattri minuti, un vantaggio competitivo ritenuto molto importante soprattutto in funzione delle edizioni locali e dei numerosi prodotti stampati ogni notte. Anche l’organizzazione del lavoro ha tenuto conto dell’automazione industriale, con un team di quattro addetti che, a turno e a coppia, sono responsabili della logistica, della fotoformatura, del montaggio lastre sul cilindro e del ciclo di stampa. Grazie a questo sistema di rotazione, tutti i componenti della squadra sono in grado di svolgere tutte le funzioni. La “familiarità” con l’intero processo tecnologico ha, fra l’altro, contribuito a ridurre in misura significativa gli errori umani lungo il workflow.

L’automazione in altri Paesi

Automazione industriale

Ludovico DE Briganti, Vice President Marketing e Vendite Printnet di

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La spinta in direzione dell’automazione non riguarda solo gli stampatori tedeschi, e coinvolge


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attivamente anche altri fornitori internazionali di rotative offset. In Spagna, lo stabilimento di Saragozza del gruppo Heraldo, che dal 1997 ha avviato la produzione ibrida, ed oggi produce una media mensile di 487 testate, fra quotidiani e periodici, oltre ai prodotti semicommerciali, ha avviato un massiccio piano di investimenti in automazione, collegato all’installazione di una nuova Commander CT di Kba. Con l’obiettivo di mantenere una qualità omogenea in produzione, il Gruppo editoriale ha puntato sull’inserimento di numerosi moduli software per il controllo automatico delle fasi di stampa. Il software provvede anche alla raccolta dei dati di produzione in tempo reale, riduce gli sprechi e facilita la manutenzione preventiva. Con le centinaia di prodotti da stampare, e i relativi cambi in macchina da gestire, l’automazione, secondo il Gruppo spagnolo, ha aumentato le capacità produttive dell’impianto nell’ordine del 30%, senza dover ricorrere all’intallazione di altri gruppi di stampa rispetto a quelli preventivati in origine. In Svizzera la Zehnder Print, società della regione del San Gallo, che produce su una macchina Goss Universal shaftless a ciclo ibrido - coldset e heatset - ha avviato un programma di upgrade per l’introduzione di tre nuovi pulpiti automatici per la gestione di tutte le operazioni di controllo della stampa. Tutti i moduli elettronici di nuova installazione consentiranno la gestione integrata delle operazioni di stampa, compresa la preimpostazione, la pianificazione della produzione, il monitoraggio e il reporting. Il nuovo progetto integrerà anche tutti i sistemi ausiliari della rotativa, compresi i cambiabobine, i comandi del colore, dello sviluppo circonferenziale e della tensione della banda. L’intera rotativa sarà anche supportata da un servizio remoto di diagnostica, attraverso il quale il fornitore offrirà al centro stampa un’assistenza in tempo reale 24 ore su 24. La Zehnder Print produce le testate internazionali International Herald Tribune e Wall Street Journal, trentadue settimanali ed altri periodici distribuiti su tutto il terriotorio svizzero. La decisione di avviare gli investimenti in automazione è stata, fra l’altro, favorita dall’espansione che, in anni recenti, hanno avuto le commesse per i lavori semicommerciali, a ciclo heatset, come gli inserti e il materiale pubblicitario in alta qualità per produttori di primo piano di orologi svizzeri.

L’accordo fra Manroland e ABB

Il trend europeo verso l’automazione industriale coinvolge sia i centri stampa che i fornitori di macchine che, oltre a sviluppare soluzione ad hoc, avviano anche nuove forme di collaborazione fra loro. Una delle novità più importante sul mercato internazionale, annunciata pochi giorni prima dell’apertura di IFRA Expo, è il nuovo accordo fra

manroland e ABB. Il gruppo tedesco, fra i leader mondiali nella fornitura di macchine per la stampa offset per giornali, integrerà nella propria offerta delle soluzioni Printnet, grazie ad un accordo non esclusivo, le soluzioni di ABB per la gestione ed il controllo dei processi di stampa e post-stampa. “Per noi”- spiega a TecnoMedia Lodovico De Briganti, Vice Presidente Marketing e Vendite Printnet di manroland –“significa completare con moduli di altissima qualità ed affidabilità la nostra offerta nell’area delle soluzioni per l’integrazione industriale”. Manroland è una società da anni impegnata in quest’area strategica, che dispone di strumenti software e soluzioni hardware che vanno dai sistemi Aurosys per la movimentazione delle bobine di carta dai bilici alla macchina da stampa, con scarico e consegna del residuo ai mezzi di smaltimento, ai robot APL per il posizionamento automatico delle lastre sui cilindri da stampa”. L’accordo non esclusivo con ABB, consentirà ai clienti manroland, finora esclusi da questi prodotti, di disporre dei sistemi mancanti a completare il ciclo di automazione. Con printnet Cockpit si potrà pianificare tutta la produzione da avviare o nel singolo stabilimento o all’interno di un network di poli di stampa decentrati, seguendo on line, ed in tempo reale, tutto il flusso di lavoro, dalla prestampa fino alla distribuzione alla ribalta. Printnet InsertManager integra la gestione degli inserimenti nel prodotto core business, dal marketing fino alla produzione vera e propria, mentre Printnet DeliveryPlanner gestisce la distribuzione, integrando e visualizzando tutta la logistica che si svolge all’esterno dello stabilimento. L’accordo riguarda solo la parte di pianificazione e di integrazione post stampa. Per quanto riguarda i controlli automatici della rotativa, manroland continuerà ad utilizzare il proprio sistema Pecom. “Questo accordo”- spiega De Briganti“consolida le soluzioni per l’automazione totale dei centri stampa secondo il nostro concetto One Touch”, ovvero l’idea che da un solo “pulsante” possa essere avviato, controllato e gestito tutto il ciclo produttivo, dalla prestampa alla logistica distributiva, con controlli automatici della macchina da stampa e di tutte le componenti meccaniche collegate, trasporto e cambio bobine, movimentazione lastre, gestione della distribuzione, pianificazione delle commesse e tracking delle tirature on line in tutti i centri stampa collegati, logistica distributiva postpress. L’automazione è una tendenza industriale in fase di progressiva evoluzione, ed è uno scenario con il quale i centri stampa europei, soprattutto quelli attrezzati per la produzione ibrida, dovranno confrontarsi nei prossimi anni, e in direzione del quale non è difficile prevedere nuovi sviluppi da parte di tutti i maggiori fornitori internazionali di tecnologie.

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Automazione industriale

La gestione degli abbonati: quando i dettagli fanno la differenza Gli investimenti in automazione non riguardano solo, e necessariamente, i grandi progetti industriali. Talvolta sono i piccoli dettagli a fare la differenza, e a migliorare la produttività, e il servizio, che i centri stampa giornali offrono ai clienti. La Stec di Roma ha da poco acquisito una nuova linea abbonati, introducendo soluzioni per l’automazione industriale che hanno migliorato la resa dell’impianto ed il servizio offerto ai clienti del centro stampa.

Lo stabilimento della Stec presso il nuovo Polo Tecnologico Tiburtino di Roma, di proprietà del Gruppo Amodei, produce ogni notte le copie del Corriere dello Sport – Stadio, TuttoSport, Avvenire, ed alcuni settimanali. “Dal nostro stabilimento”- racconta a TecnoMedia Mario Mollica, il direttore tecnico della Stec-“la tiratura di Avvenire che parte con destinazione abbonati è superiore al 50% del volume che noi produciamo”. E’ una mole davvero inusuale per una testata nazionale, considerando che nel nostro Paese la stragrande maggioranza delle copie è venduta in edicola.

I dettagli che fanno la differenza

Per offrire al cliente un servizio ancora migliore che in passato, lo stabilimento ha deciso di rinnovare integralmente una delle due linee di gestione degli abbonati e, contemporaneamente, introdurre alcune modifiche tecnologiche in quella che si è deciso di mantenere in attività. La soluzione prescelta, la gestione linee abbonati sviluppata da Sitma, propone alcune “dettagli” tecnologici che sono stati ritenuti dallo staff tecnico dello stabilimento di notevole interesse. La nuova linea preleva le copie dal nastro trasportatore – l’impianto è della Ferag – tramite uno sganciatore situato nella parte superiore, senza ingombri a terra, ed invia le copie alla gestione dell’indirizzamento abbonati. Il nastro che segna il percorso dell’impianto è dotato di un sistema di aspirazione pneumatica che impedisce alle copie di muoversi lungo il tragitto, e le fa passare nella posizione corretta sopra le testine ink jet. La prima accortezza tecnologica è costituita dal sistema di stampa on line sulla prima pagina del

giornale dell’anagrafica completa dell’abbonato. A questa fase sono adibite quattro testine: due sempre in funzione e due di backup. La stampa dei dati su due righe, invece di quattro, ha consentito di mantenere, durante il ciclo di trattamento dati, due delle quattro testine come backup. Se qualcosa si inceppa, evento raro ma comunque possibile, viene attivata una delle due teste jnk jet di backup. Il fermo macchina si risolve in meno di un minuto, con un beneficio sulla produttività che si trasforma in un servizio di migliore qualità al cliente. Resta comunque tassativo il ciclo di manutenzione delle testine del sistema – denominato Videojet – alla fine di ogni produzione. Un altro dettaglio interessante, soprattutto per i possibili sviluppi che può avere, è il posizionamento delle teste di stampa ink jet, che trasferiscono l’inchiostro dal lato inferiore del nastro trasportatore, prima della terza piega del prodotto, che avviene, sempre on line, nella stazione di lavoro successiva. La linea Sitma è predisposta per l'inserimento di mettifogli che permettono di introdurre, all’interno della singola copia, uno o due pre-stampati di pubblicità o di prodotti editoriali "freddi". Si potrà quindi recapitare a casa del lettore inserzioni “mirate” a target specifici di abbonati. Anche in questo caso, l’automazione offre un valore aggiunto importante da proporre all’editore cliente del centro stampa. Questo sistema di inchiostrazione e di gestione dati è stato montato anche sull'altra linea abbonati, che è stata mantenuta in funzione rimodernandola nei suoi componenti principali. La velocità di ciascuno dei due impianti è testata e garantita per 20.000 copie/ora. Naturalmente, più i pacchi trattati sono di piccole diTecnoMedia n. 67, dicembre 2010


La gestione degli abbonati: quando i dettagli fanno la differenza

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mensioni – fino ad arrivare alla singola copia – più si allungano i tempi di lavorazione.

Conoscere il passato per costruire il futuro Per Luigi Borghi (foto a destra), titolare della Didelme Sistemi, una delle aziende italiane leader nelllo sviluppo di software per la gestione ed il controllo dei processi industriali, è un sogno che si avvera. Per quanti varcano il portone dell'azienda, è una gradita sorpresa. Stiamo parlando della linotype, perfettamente funzionante, collocata all'ingresso della Didelme Sistemi. La macchina, ricuperata e restaurata con un lavoro certosino, è stata ufficialmente "presentata al pubblico" lo scorso 19 settembre. "Sono un appassionato di vecchie macchine per la stampa" - ha spiegato Borghi - "e questa linotype corona un sogno lungo molti anni". L'impianto è ancora perfettamente in grado di comporre le linee tipografiche, e molti dei partecipanti all'inaugurazione hanno avuto il proprio nome "impresso" in un timbro di piombo personalizzato. Per costruire il futuro, è il messaggio di questa iniziativa, bisogna conoscere il passato. Un suggerimento che, d'ora in avanti, accoglierà tutti i clienti in visita alla Didelme Sistemi di Castellanza.

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e garantisce che alla ribalta arrivino tutte le copie che devono poi essere trasportate a destinazione. Il doppio sistema di auIl “pedinamento” delle tomazione – impressione copie ink jet dell’indirizzo su E c’è anche un terzo, indue righe di testo ed il teressante, “dettaglio” tecsistema di “pedinamennologico: il sistema provto” copie – ha abbattuvede a “pedinare” –spiega to a meno di 60 secondi i Mollica – le singole copie tempi di fermo impianto indirizzate agli abbonati, derivanti da inceppamenti lungo tutto il percorso del delle testine, e ha ridotto nastro. Dopo la stampa dei praticamente a zero i ridati anagrafici sulla prima schi di mancata spedizione pagina del giornale, due delle copie agli abbonati. fotocellule, una all’inizio Il nuovo impianto di indied una alla fine del nastro rizzamento, pur lavorando trasportatore, rilevano la in prevalenza per l’Avvenicopia in transito. re, è a disposizione di tutti Mario Mollica, Direttore tecnico della Stec, il centro Se per sbaglio questa i clienti della Stec. stampa romano del Gruppo Amodei viene prelevata, o va smar“Per l’automazione inrita altrimenti, il sistema se dustriale”- conclude Molne accorge immediatamenlica-“anche i dettagli e gli te e provvede a “ristampare” su un’altra copia accorgimenti tecnologici apparentemente minori l’indirizzo dell’abbonato “smarrito”. Tutto avviene possono fare, a conti fatti, una grande differenautomaticamente: è il sistema che si autocontrolla, za.”


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Controllo di qualità “softproof”: l’esperienza del Dolomiten Da oltre un anno è in funzione al Dolomiten di Bolzano una soluzione per il controllo della qualità di stampa su rotativa offset, basata su tecnologie “softproof ”. Video in alta risoluzione a 26” offrono ai tecnici di produzione le immagini delle pagine a colori ottenute a partire dagli stessi file Tiff utilizzati dal CtP. Con 450 dpi di qualità si può arrivare a controllare il punto del retino, così come è stato incisa sulla lastra. Una flessibilità ed un’efficienza che offre anche apprezzabili risparmi nei costi industriali della stampa. La qualità nella stampa del colore non la piega, basato su una copia del file utilizzato dal creano le macchine, ma gli uomini. Il know-how CtP per la fotoincisione della lastra. TecnoMedia tecnico e la cura del dettaglio lungo tutto il flusso ha incontrato Andreas Agostini, addetto incaricato di lavoro sono gli ingredienti di base per una stamdel controllo di qualità al Dolomiten, per conoscepa in quadricromia ineccepibile. Naturalmente, re i dettagli di questa nuova soluzione. quando nella cultura aziendale, ed in quella degli L’innovazione al Dolomiten addetti, è presente il knowIl Dolomiten, come rihow tecnico necessario, sono corda Agostini, è stato il poi le macchine, ed i processi primo quotidiano italiano industriali, ad entrare in ad installare, nel 2009, la gioco. prima versione del sistema La recente edizione di di softproofing GMDE, poco IFRA Expo, che si è svolta dopo il suo esordio ufficiale ad Amburgo dal 4 al 6 ottobre all’Expo di IFRA del 2008. scorso, ha evidenziato nuovi Il quotidiano di Bolzano ha strumenti e soluzioni tecnolouna tradizione molto consogiche al servizio della qualità lidata nell’introduzione di di stampa, per ottenere con nuove tecnologie, non appena sistemi ad alta automazione queste arrivano sul mercauna produzione omogenea in to. Primo centro stampa al tutte le copie tirate durante mondo ad installare un forno la produzione. su rotativa offset – una manAl Dolomiten di Bolzano è roland - primo in Italia ad in funzione, da oltre un anno, adottare il CtP Polaris 100 di uno di questi nuovi sistemi, Agfa, primo ad installare il che offre il controllo della retino Sublima per la stampa qualità di stampa in modain alta risoluzione dei giorlità “softproof ”, cioè senza nali e degli altri prodotti su la prova cartacea di ciò che carta compatibile e primo ad si sta producendo in rotatiAndreas Agostini, addetto incaricato della installare il tandem Müller va. Si tratta della Soluzione qualità del Dolomiten, con in mano la Stella Martini con punto metallico Softproofing della Gmde, INCQC IFRA e taglio trilaterale. presentata, nella versione più “L’innovazione non ci spaaggiornata, presso lo stand di venta” commenta Agostini, che mostra con sodAgfa allestito ad IFRA Expo di Amburgo. disfazione la “Stella IFRA INCQC” - ritirata con Il sistema consente al personale di macchina di i colleghi in occasione della recente Expo di Am“vedere” in tempo reale, su monitor in altissima burgo – il nuovo attestato internazionale di IFRA risoluzione, tutte le pagine a colori della tiratura per la qualità di stampa, assegnato alle aziende montata in macchina. L’operatore ha un riscontro che per cinque volte hanno ottenuto il prestigioso visivo del risultato finale che deve uscire dalla

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Controllo di qualità "softproof": l'esperienza del Dolomiten

International Newspaper Color Quality Club. Il centro stampa del Dolomiten, alle porte di Bolzano, produce l’omonima testata regionale in lingua tedesca, con foliazione media di 40 pagine ed una tiratura che, nei picchi diffusionali del fine settimana, oltrepassa facilmente le 70.000 copie. Dallo stabilimento escono una trentina di riviste su carta migliorata, come Dolomiten Magazine, prodotti commerciali e semi commerciali. I prodotti editoriali sono dello stesso editore, sia in lingua tedesca che italiana, mentre la pubblicità arriva da commesse terze. Oltre alla rotativa offset, l’editore dispone di due macchine piane a dieci colori – sempre di manroland – per la stampa di libri, calendari, depliant di alberghi, cataloghi alta qualità.

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Ma oltre all’aspetto economico, il sistema softproof è stato installato per la flessibilità e la qualità che offre al personale specializzato. I due monitor installati in sala rotativa lavorano in risoluzione massima a 450 dpi. Una funzione del sistema consente di ingrandire l’immagine fino a verificare il retino inciso in lastra.Il colpo d’occhio sulla immagine a tutta pagina e l’analisi di dettaglio sono state sviluppato in funzione dei tecnici di stampa, ma anche il responsabile della fotoformatura, prima di avviare la produzione, verifica a video che le lastre prodotte dal CtP siano Sul monitor di 26", in alta risoluzione, del sistema, esenti da difetti, compare la pagine a colori come dovrà essere In caso contrario, interstampata dalla rotativa offset viene per creare una nuova versione, corretta, della e altri prodotti di lastra. Questa possibilità si traduce in ulteriori risparmi, perché consente di ridurre le copie di scarto in avviamento a livelli fisiologici. Softproof per l’alta qualità Il sistema ha in memoria un profilo base della Alla fotoincisione delle lastre per la stampa rotativa, sul quale viene elaborato il risultato fioffset provvede un CtP Polaris XTV violet. E nale della stampa, e naturalmente accetta i valori proprio da qui si dirama il nuovo sistema per il cromatici delle carte effettivamente utilizzati dalla controllo di qualità softproof. Il CtP riceve dal produzione della testata. sistema editoriale del giornale i file delle pagine. Per esempio, nel caso del periodico Wiku, lo I Pdf vengono rippati in Tiff: una copia digitale, spettrofotometro acquisisce i valori della carta perfettamente identica al file utilizzato per la fosalmonata utilizzata, li carica sul sistema e la toincisione, è spedita sul sistema softproofing. prova di stampa che si vede a video ne tiene deIl software indirizza su monitor Nec Multisync bitamente conto. Utilizzando l’alta risoluzione del da 26” in alta risoluzione la copia esatta delle file, è anche possibile verificare l’effetto finale pagine che saranno prodotte in rotativa. della stampa in funzione della trasparenza del E’ una vera e propria “prova di stampa” digitasupporto cartaceo utilizzato. le, che utilizza gli stessi valori cromatici trasferiti Il sistema di softproofing ha funzioni di calcolo sulla lastra. automatico per i valori relativi al consumo degli Il software potrebbe “pilotare” automaticainchiostri - basati sul profilo della macchina da mente anche i settaggi della macchina da stamstampa, e incrociati con la copertura prevista per pa, creando un sistema closed loop di controllo le singole lastre in fase di fotoformatura - che riautomatico, ma l’editore ha preferito affidare ai guardano sia le singole pagine che la produzione tecnici di stampa specializzati le correzioni da finale. effettuare in rotativa. Se il cliente lo desidera, e solo in questo caso, Il sistema softproofing è utilizzato per tutti gli il Dolomiten può naturalmente fornire anche la stampati prodotti su macchina offset. “Per ognuno tradizionale hard-proof, la prova stampata, ma si risparmiano circa due Euro a copia della prova per tutto ciò che riguarda il flusso produttivo, la stampata”- commenta Agostini, che moltiplicati soluzione “soft” in digitale è, nell’esperienza del per tutte le testate e per tutto l’anno, danno una centro stampa di Bolzano, molto più soddisfacente, somma finale molto interessante. efficace e comoda da utilizzare.


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L’archivio storico de La Stampa è on line Dal 31 ottobre scorso è on line l’archivio storico de La Stampa di Torino. Un progetto durato tre anni ha reso possibile a chiunque l’accesso ad un patrimonio storico di straordinario interesse. Dal 9 febbraio 1867 a oggi, quasi un milione e ottocentomila pagine in formato digitale e cinque milioni di articoli sono a distanza di un click, gratuitamente, grazie all’accordo fra l’Editrice La Stampa, la Regione Piemonte, la Compagnia San Paolo e la Fondazione Cassa di Risparmio.

I lettori torinesi che domenica 31 ottobre sono sando dal sito del giornale, www.lastampa.it/ andati in edicola a archivio, chiunque si comprare il quotidiano colleghi ha accesso, la Stampa, hanno avuto gratuitamente, all’imla sorpresa di trovare menso patrimonio del la prima pagina del giornale, che data dal giornale con la grafica 9 febbraio 1867. In di cento anni fa. “Oggi Italia regnava Vittorio come ieri. Abbiamo Emanuele II. impaginato le notizie “In quell’anno” – di oggi”- spiegava la ricorda Federico Reredazione –“come si viglio –“la Russia venfaceva qui alla Stampa deva agli Stati Uniti cent’anni fa”. Un’idea l’Alaska per 7 miliodi marketing molto ni di dollari, Alfred originale per il lancio Nobel inventava la ufficiale dell’archivio dinamite, nascevano digitale del giornale, Toscanini, Marie Cua conclusione di un rie e Pirandello”, e a progetto durato tre Torino cominciavano anni, al quale hanno le pubblicazioni della collaborato l’Editoriale Gazzetta Piemontese, la Stampa, la Regione grazie ad un accordo Piemonte, la Compafra Vittorio Bersezio gnia di San Paolo e la e l’editore Casimiro Fondazione Cassa di Favale, comproprietaRisparmio.“Un esemrio e condirettore. La pio di come la collaGazzetta, stampata in borazione fra società due edizioni, una nel private ed enti pubbliprimo pomeriggio ed ci possa creare servizi una alla sera, era in utili ed innovativi per vendita al prezzo di 5 la comunità” – sottolicentesimi a copia. Nel La prima pagina de La Stampa del 31 ottobre 2010, impaginata nea Federico Reviglio, 1894, dopo l’ingrescome 100 anni prima Direttore di Produzioso di Alfredo Frassati ne del quotidiano. come condirettore e All’indirizzo www.archiviolastampa.it o, pascomproprietario, si inserisce nella testata, il 24

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mente a disposizione tutto l’archivio, dalla Compagnia di San Paolo, dalla Fondazione Cassa di Risparmio e dalla Regione Piemonte che, fra gli altri contributi, ha messo a disposizione il CSI, consorzio interuniversitario che, dal 1977, è attivo nella fornitura di servizi informatici alle Amministrazioni locali ed agli Atenei regionali. Il Comitato ha gestito le risorse, ed ha indetto il bando europeo per la gara di appalto dei lavori, che è si è aggiudicata un consorzio di imprese italiane, con la STI di Piacenza – specializzata in archiviazioFrancesco Cerchio, Project manager del progetto Archivio Digitale per conto del Comitato promotore ni di grandi basi di con, alle spalle, la riproduzione di una delle pagine "storiche" che La Stampa dedicò allo sbarco dei dati – come capofila, primi uomini sulla luna, nel luglio del 1969. la Bassilichi – specializzata in archiviazioni dicembre, una piccola scritta: “La Stampa”. Pochi su microfiches – e la Microshop, specializzata in mesi dopo, il 31 marzo 1895, il giornale esce con la tecnologie OCR. La gara è stata aggiudicata nel testata La Stampa e come sottotitolo, fino al 1908, luglio del 2007. quello di Gazzetta Piemontese. “Il giornale”- spiega Cerchio-“ha una collezioDal 9 novembre 1926, Frassati lascia definine delle copie cartacee, che parte dal 9 febbraio tivamente la proprietà del giornale alla Fiat – il 1867 e arriva fino ai giorni nostri”.Il poco mateSenatore Giovanni Agnelli era entrato nel capitale riale che, per ragioni diverse, non era disponibile, sociale fin dal 1920 – e di lì a qualche giorno vieè stato ricuperato attraverso le principali biblione costituita la Società Editrice La Stampa. Dal teche italiane. 31 ottobre di quest’anno, sono disponibili on line Era invece completo l’archivio su microfiches, tutte le edizioni del giornale, comprese quelle di dal quale il consorzio è partito. Scanner ad alta Stampa Sera – edita dal 1932 al 1992, con alterne velocità, specializzati nella lettura delle pellicole, vicende legate alla seconda guerra mondiale – per hanno acquisito l’immagine delle doppie pagine un totale, ad oggi, di oltre 1.760.000 pagine, oltre registrate sul formato film 35 mm – circa 8000 al 5 milioni di articoli, ospitati in più di 20 milioni giorno – ed hanno “ricostruito” nel file la singola di file all’interno dei server del CIS della Regione pagina. Piemonte. Da qui, poco alla volta, sono stati “ricomposti”, in formato digitale, tutti i numeri dei Un lavoro lungo e complesso quotidiani.“Un lavoro non facile”- spiega CerchioIl progetto della digitalizzazione della Stampa “visto che La Stampa è passata attraverso diversi di Torino ha richiesto una gestazione molto lunga. formati pagina, e per ognuno è stato necessario “Ufficialmente”- racconta Francesco Cerchio, riprogrammare il software di acquisizione”. Per Project manager del progetto Archivio Digitale ogni bobina di materiale filmato è stato trovato un per conto del Comitato promotore –“l’iniziativa è parametro medio per la qualità della scansione. partita nel 2006”. Il software ha segnalato, di volta in volta, Per prima cosa è stato costituito un Comitaeventuali scansioni “critiche”, che sono state rito per la gestione di tutto il progetto, costituito fatte manualmente. “Il principio adottato”- spiega dall’Editrice La Stampa, che ha messo gratuitaCerchio-“e condiviso da tutto il consorzio, è stato


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quello di privilegiare l’automazione, tollerando ni – oppure in un’apposita finestra sole compare una percentuale eventuale di errori, che alla fine solo il testo. è stata bassissima, al di sotto del 2%”. Un patrimonio per tutti Dopo l’acquisizione delle immagini e la riIl nuovo sicostruzione delstema di archile pagine, i file viazione on line Tiff ottenuti sono della Stampa arstati ottimizzati riva fino al 2005. dal punto di viDa quest’anno in sta dell’immagine, poi è, provvisocon funzioni quali riamente, disporaddrizzamento nibile l’archivio delle righe tipo“testuale” on line grafiche, regoladel quotidiano. zione del contraMa il progetto sto, etc.. Il pasprevede, a breve, saggio successivo che anche gli ulè stata la scansiotimi anni siano acne con OCR, e la quisiti con modaacquisizione dei lità simili a quelle titoli, sommari e impiegate per le testi, parola per edizioni storiche, parola. e che tutto il maAlla fine la pateriale sia uniforgina è stata “letmato nei criteri ta” da un software di consultazione specializzato nella e restituzione dei definizione dello dati rintracciati. spazio tipografi“Il procedimenco occupato da L'interfaccia on line dell'archivio storico de La Stampa: l'accesso è gratuito, e to sarà più semciascun articolo. il sistema restituisce i testi, gli articoli e tutte le geometrie di pagina plice”- sottolinea Questo processo Cerchio-“perché di “segmentaziopartiremo dal Pdf ne digitale” della originale, e potremo salvare tutto il materiale pagina, ed i risultati ottenuti dall’OCR, hanno nei colori originali di stampa in alta qualità”. I consentito di creare set di file per ogni pagina: dettagli, comunque, devono essere ancora messi immagine in alta e bassa risoluzione, file testo dei a punto dal consorzio. singoli articoli e un file di metadati – codificato I nuovi materiali, come tutto il resto, saranno con uno standard internazionale – che contiene le messo gratuitamente a disposizione di chiunque, coordinate cartesiane di tutti gli elementi presenti senza alcuna distinzione fra utenti professionanella pagina, fino alla singola parola, e la posizione li – come redattori, giornalisti, enti pubblici – e dell’articolo completo. comuni cittadini. I riscontri? “Eccellenti”: nella Un motore di indicizzazione, sviluppato apposiprima settimana dal lancio ufficiale sono state tamente dal consorzio, ha provveduto ad acquisire viste oltre due milioni di pagine. tutti i materiali. Nell’archivio de la Stampa, chi cerca, trova. E Il risultato di questo flusso di lavoro è che, alla se qualcuno, per curiosità, volesse fare una ricerca fine della ricerca, il sistema restituisce la lista dei per vedere “come eravamo” – e soprattutto come risultati sotto forma di elenco “visivo” di articoli siano cambiati, nel tempo, i rapporti fra stampa, o di pagine. “Questo è uno degli elementi più insocietà civile e classe politica – potrebbe scovare novativi dell’archivio de La Stampa”- sottolinea la considerazione che: “se gli uomini politici hanCerchio-“perché tutti i progetti sviluppati finora no la veduta corta e gli intendimenti meschini, il restituivano solo l’articolo o il testo.” In questo Paese è invece forte e sano. Esso lavora e produce caso, il lettore ottiene sia il contenuto testuale con ostinazione superba oggi che tanti ostacoli che l’impatto visivo completo relativo alla pagina fiscali e artificiali gli attraversano la strada.” Lo dove gli articoli sono stati pubblicati. I testi sono scriveva Alfredo Frassati. Era il primo gennaio leggibili o in pagina grafica “originale” – scaridel 1901. cabile e stampabile in Pdf con diverse risoluzio-

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Mentelocale: il portale per i periodici d’informazione piemontesi Il 22 novembre scorso, il portale Mentelocale – l’informazione per tutti, che riunisce in un unico sito internet tutte le 73 testate periodiche di informazione locale della regione Piemonte, ha compiuto i primi due anni di attività. I tempi sono maturi per un primo bilancio dell’iniziativa, che è nata in stretta collaborazione fra la Regione Piemonte e gli editori locali, ed ha l’ambizione di crescere ancora per diventare una piattaforma di comunicazione on line al servizio dei cittadini e delle istituzioni, per diffondere notizie locali, ma anche servizi ad aziende, enti locali e privati.

Il Piemonte è una delle regioni d’Italia con la singola testata ha dimensioni significative, come più alta concentrazione di testate periodiche di per esempio la Gazzetta di Alba, che arriva ad una informazione locale. Fra settimanali, bisettimafoliazione superiore alle 80 pagine ad edizione, o nali, ed addirittura trisettimanali, a maggio di l’Eco del Chisone, che oltrepassa le 50 pagine. Talquest’anno se contavano 73. Sono tutti giornali volta siamo in presenza di aziende editoriali ben molto radicati sul territorio. 16 di loro sono stati strutturate. Il giornale locale piemontese vanta fondati nel XIX Secolo. Il più antico, Il Savigliaun legame solidissimo con i propri lettori, come nese, di Savigliano, in provincia di Cuneo, si legge attesta il fatturato globale, vendite e pubblicità, dal lontano 1859, quinstimato attorno di da prima dell’Unità ai 150 milioni di d’Italia. Euro all’anno. Le testate hanno tiIl portale regiorature medie, per edinale zione, che vanno dalle “ Tutte assie3.000 alle 20.000 copie, me, le 73 testate, e impiegano circa 200 costituiscono una giornalisti assunti a sorta di enorme tempo indeterminato, giorn ale loc ale con un contratto per regionale”- spieoperatori editoriali riga a TecnoMedia conosciuto dai più imPaolo Bugnone, portanti sindacati del capo progetto settore e dalla FIPEG Mentelocale per – Federazione Italiana conto della Redei Piccoli Editori di gione Piemonte. Giornali - ed almeE’ un comparto no alcune centinaia di La home page del portale Mentelocale estremamente collaboratori. frammentato, con I giornali piemonproprietà diversificate e molto diffuse sul territotesi servono bacini di utenza compresi fra 80.000 e rio. La distribuzione del prodotto stampato, come 150.000 abitanti. Tutte assieme, le testate producoovvio, si concentra nel bacino di utenza. “E’ un no un volume di circa 600.000 copie alla settimana serbatoio straordinario di notizie locali, al quale, con una stima attorno ai due milioni di lettori. purtroppo, non è facile accedere. Quanti lavorano Alla stampa provvedono una ventina di stabilinegli uffici centrali degli Enti Regionali, e dell’inmenti, non sempre situati all’interno del Piemonte; formazione locale hanno assoluta necessità, non molti stampano in Lombardia. In taluni casi, la

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Mentelocale: il portale per i periodici d'informazione piemontesi

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possono accedere volevano evitare a queste fonti”. che il prodotto Per consentire in edicola fosse il pieno utilizzo cannibalizzato di queste risordall’edizione on se, valorizzarle e line distribuita a promuoverle al di tutti gratuitamenlà dei localismi, te. Sia gli utenti è nato il progetto pubblici che quelli per la creazione istituzionali hanno di un’unica piatla possibilità di taforma digitale consultare l’archidove concentravio delle testate. re tutte le testate L'accesso alla conlocali. La prima sultazione dei cosperimentazione, municati stampa è nel 2006, ha rilibero. guardato la reaIl progetto è lizzazione di un nato da una stretsistema per poter ta collaborazione Paolo Bugnone, Capo progetto Mentelocale per conto della Regione Piemonte consultare le fonti fra ente pubblico, giornalistiche del editori, ed aziende territorio in moprivate. dalità digitale e con un’unica interfaccia. La prima A fornire l’architettura tecnologica hardware piattaforma intranet è stata messa a disposizione di client server del sistema è il CSI Piemonte, degli operatori professionali degli uffici stampa il Consorzio interuniversitario specializzato in di Giunta, Consiglio Regionale e Corecom Pieservizi informatici, attivo nella Regione a partire monte (60 utenti). Da qui si è sviluppato il nuovo dal 1977, con sei sedi operative, oltre 1200 dipenprogetto, per la messe in rete di tutte le testate di denti ed un bilancio (dati 2007) di 176 milioni di informazione locale che, nel frattempo, cominciaEuro. Nella server farm del consorzio è ospitata vano, come i quotidiani di maggiori dimensioni, a Mentelocale. fare esperienze su Internet. La piattaforma software per il portale, sempre Il 22 novembre del 2008, presso il Centro del CSI, che tiene conto della complessità dei Incontri della Regione Piemonte, a Torino, è sistemi gestionali regionali, è stata integrata con stato ufficialmente presentato Mentelocale, l’insoluzioni sviluppate da Sinedita, che ha portato formazione per tutti, il servizio ideato e fornito nel progetto la propria esperienza nella fornitura dalla Direzione Comunicazione Istituzionale della di sistemi per testate di informazione quotidiane Regione Piemonte. e periodiche. La software house torinese, in particolare, Mentelocale, l’informazione per tutti ha integrato nel portale web del CSI la propria All’indirizzo www.regione.piemonte.it/mentepiattaforma giornalistica dell’informazione localocale sono disponibili, ogni mattina, le edizioni le, una estensione di News & Photo, il sistema di di tutti i giornali locali piemontesi in edicola, i aggregazione di contenuti creato per uso specifico comunicati emessi dagli uffici stampa di enti pubdell’industria editoriale. blici ed associazioni regionali, l’archivio di tutti i Il sistema, nato dall’integrazione di questi documenti. “Fin dall’inizio”- racconta Bugnonecomponenti, lavora in tempo reale, 24 ore su 24. “abbiamo voluto differenziare gli utenti in due Le testate in formato Pdf vengono inviate su un tipologie ben precise”. server FTP dall’editore.Un gruppo di “agenti L’utente istituzionale, accreditato come tale, ha software”, sviluppati da Sinedita, raccoglie, meaccesso al sito senza nessun limite temporale nella morizza ed indicizza in tempo reale su un data consultazione dei documenti. L’utente pubblico, il base Oracle tutti i flussi informativi che entrano comune cittadino, ha invece accesso, per i primi nel sistema. cinque giorni dalla pubblicazione, solo alla prima Durante questo processo, gli utenti istituzionapagina della testata locale, che solo dopo 72 ore li – ovvero con un accredito particolare – posso diviene interamente leggibile. “Questa è stata attivare degli “alert” per essere avvisati nel mouna richiesta fondamentale da parte degli edimento in cui nuove informazioni, di loro specifico tori locali”- spiega Bugnone, che legittimamente interesse, sono acquisite dal sistema.


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“Mettere d’accordo 73 testate non è stato facile”- commenta Bugnone-“ma alla fine nessuno ha voluto rimanere fuori dalla nuova piattaforma”. La presentazione di Mentelocale, due anni fa, ha anche coinciso con l’assegnazione dei primi GIP – Giornale Identità Piemonte – riconoscimenti ufficiali alle testate che nell’anno in corso hanno raggiunto almeno i dieci anni di attività continuativa. Assieme ai giornali, entra un patrimonio informativo quotidiano pari a circa 1500 oggetti Pdf nell’arco delle 24 ore. Con le 73 testate locali, e le relative 89 edizioni, si arriva ad un totale oltre 140 fonti attive. I dati, riferiti al 2009, registrano oltre 158.000 pagine Pdf indicizzate, tutte ricercabili full text, oltre 8500 comunicati pubblicati. In archivio sono state raccolte oltre 470.000 pagine ed oltre 11200 comunicati. Il sito registra più di 70.000 visitatori con circa 10.000 pagine scaricate. Il patrimonio di informazioni raccolto, e la flessibilità nella ricerca dei dati, ha già destato l’interesse di enti di ricerca pubblici. L’Ires, Istituto di ricerca sociologica e territoriale piemontese, ha utilizzato le informazioni raccolte per analizzare particolari eventi, come le cause degli incidenti stradali. La Rappresentanza a Milano della Commissione Europea ha incaricato il Dipartimento di Studi Politici dell’Università di Torino di svolgere una ricerca sulla presenza dell’Unione Europea nella copertura giornalistica della stampa locale, quando, come, dove e perché viene citata.

La piattaforma tecnologica guarda al futuro

A due anni dalla presentazione di Mentelocale, la collaborazione fra ente pubblico e privati potrebbe ambire a nuovi traguardi. Quali? La piattaforma on line per la raccolta e lo scambio di informazioni c’è, e funziona. Potrebbe essere il punto di partenza per nuovi servizi, che coinvolgano sia i privati che il settore pubblico. Per esempio, si potrebbero centralizzare sulla piattaforma tutte le rassegne stampa indirizzate agli uffici pubblici, finora costretti ad acquistare da società terze questi servizi, fra loro talvolta molto disomogenei. Si parla di oltre 200 uffici stampa nella sola Regione Piemonte. Tutti insieme, arrivano a spendere una cifra totale attorno ai tre milioni di Euro l’anno, dei quali gli editori di giornali, che producono informazione, non vedono neppure l’ombra. Se sulla nuova piattaforma nascesse un accordo diretto fra Regione ed editori - in grado di comprendere anche i quotidiani regionali e nazionali - e si sviluppasse un workflow digitale fra l’informazione prodotta e l’utente finale, tale da ridurre al minimo l’intervento umano a tutto vantaggio dell’automazione industriale, l’Ente pubblico, risparmiando sui livelli di spesa attuale, avrebbe la possibilità di riconoscere un compenso agli editori di giornali per questo servizio, coinvolgendoli direttamente. Altre soluzioni potrebbero nascere in futuro. “Naturalmente” – conclude Bugnone –“faremo “Mentelocale” su tutti i progetti, coinvolgendo i diretti interessati”.

Alla Gazzetta del Mezzogiorno il Premio SMAU per l'innovazione

Carlo Bollino, Direttore della Gazzetta del Mezzogiorno

La Gazzetta del Mezzogiorno ha vinto il premio SMAU per l'innovazione. Il riconoscimento, consegnato in occasione del recente salone milanese, è stato assegnato per una nuova inziativa cross-media del quotidiano pugliese. Il giornale ha sviluppato l'utilizzo dei QR Code - codici bidimensionali a matrice - per collegare le notizie stampate a contenuti multimediali di approfondimenti disponibili solo sul sito internet della testata. Tutti i giorni i lettori hanno la possibilità di "leggere" con il proprio smart phone i codici QR di corredo ad alcuni articoli del giornale, e scaricare dal sito informazioni aggiuntive o aggiornamenti successivi alla stampa delle notizie in via di svolgimento. Il giornale è stato fra i primi, in Italia, ad utilizzare i QR Code, ma è l'unico ad avere utilizzato questa tecnologia cross-media per offrire aggiornamenti in tempo reale ai lettori del prodotto stampato.

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Materiali di consumo: arrivano gli aumenti per carta, lastre ed inchiostri

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Materiali di consumo: arrivano gli aumenti per carta, lastre e inchiostri

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Un 2011 all’insegna degli aumenti per carta, lastre ed inchiostri: è questo lo scenario discusso da editori, stampatori di giornali e fornitori nel corso del TecnoMeeting organizzato dall’Asig lo scorso mese di ottobre.

“Vogliamo migliori maI mercati in difficoltà Le previsioni relative teriali di consumo, e che al mercato mondiale delcostino meno”: come si la carta, ha ricordato in dice, chiedere è lecito, riapertura dei lavori Sergio spondere è cortesia. PurVitelli, segretario dell’Asig, troppo le risposte arrivate prospettavano dal 2007 agli stampatori, che questa al 2012 un decremento richiesta hanno fatto in ocin Nord America ed una casione del TecnoMeeting crescita della domanda in Asig dedicato ai materiali Cina. Nel 2009, anno della di consumo, sono state di grande crisi, le previsioni segno opposto, non tanhanno sostanzialmente teto per quanto riguarda la nuto, con l’unica eccezione qualità, che resta, anche dell’area Nordamericana, per il 2011, un obiettivo che ha registrato un crollo ampiamente condiviso dai molto più drastico delle fornitori, ma per quanto aspettative. I dati, che pure riguarda i prezzi, destinati vanno maneggiati con caua salire nel corso del prostela, perché si riferiscono, simo anno. per quanto riguarda i prezL’incontro promosso zi, ad un “mix” di supporti dall’Associazione Stampadiversi, ci ricordano che tori, che sì è svolto a Roma, quasi ovunque si registra presso la sede del Corriere Giulio Dalla Chiesa, Presidente dell'Asig, dà il una sovracapacità produttidello Sport – Stadio (gruppo benvenuto ai partecipanti al TecnoMeeting dedicato ai va. In Europa il processo di Amodei) lo scorso 13 ottomateriali di consumo nell'industria dei giornali. concentrazione dei fornitori bre, ha coinciso con l’avvio potrebbe portare le cartiere di una “campagna aumenti” scandinave a controllare, condivisa da fornitori di fra poco, il 90% del mercato, dall’attuale 80%, e a carta, inchiostri e lastre. Settori, è stato detto con quel punto “negoziare” sarà molto difficile. Negli chiarezza, che hanno vissuto lo scorso biennio di Stati Uniti il colosso Abitibi Bowater ha visto, nel crisi nella difficile posizione di chi si trova fra corso del 2010, il prezzo della carta scendere del l’”incudine” di un mercato di utilizzatori – gli 25%, con un altro 25% nel rapporto fra Dollaro ed stampatori di giornali –non in grado, e meno che Euro, con il risultato che è stato più conveniente mai intenzionati, a fare fronte ad aumenti indiscriabbandonare il mercato del Vecchio Continente. minati, ed il “martello” delle materie prime, spinte Qui la domanda è sostenuta dalla free press; meno al rialzo dalle medesime difficoltà economiche che bene sono andate le testate a pagamento.I forfanno soffrire l’editoria quotidiana.


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nitori hanno comunque avviato processi di riconversione verso altri supporti cartacei, abbassando l’impegno per la carta da giornale. E i prezzi nei prossimi mesi? “Sono destinati ad aumentare”. Anche se nessuno degli interessati vuole sbilanciarsi troppo sulle percentuali, editori e stampatori hanno già cominciato a ricevere richieste di aumenti tutt’altro che simbolici per il prossimo anno. I fornitori di in-

Una cinquantina di tecnici e dirigenti d'azienda dell'industria della stampa quotidiana hanno partecipato al TecnoMeeting Asig dedicato ai materiali di consumo.

chiostri non se la passano meglio. “Dieci anni fa”dicono-“eravamo una ventina di aziende, oggi a livello europeo siamo rimasti in quattro, per effetto di razionalizzazione, acquisizioni e riduzioni dei consumi”. Non è solo la crisi economica ad avere lasciato il segno. Aggiornamenti tecnologici delle rotative, introdu-

Il "Palazzo dei Giornali" Il TecnoMeeting Asig dedicato ai materiali di consumo è stato ospitato in una delle nuove sale della sede del Corriere dello Sport - Stadio (gruppo Amodei) che si trova nello storico "Palazzo dei Giornali" - in Piazza Indipendenza, a Roma - inaugurata proprio in quest'occasione. Il palazzo fu costruito nel 1965 da Confindustria, per ospitare la Stec, a quell'epoca proprietà dell'Associazione industriali,il Giornale d'Italia, Il Globo e, successivamente, il Corriere dello Sport. Negli anni il palazzo ha subito trasformazioni radicali, ma è sempre restato fedele alla propria origine di sede privilegiata di gruppi editoriali specializzati nel prodotto quotidiano. Nel 1976 la Stec - nel frattempo diventata di proprietà del gruppo Amodei - ha cominciato la stampa de la Repubblica, ampliando le commesse con Il Popolo, la Discussione, la Fiera Letteraria, l'Avanti e, successivamente, con il Sole 24 Ore, oltre ad innumerevoli altri prodotti periodici. Il palazzo ha ospitato redazioni di quotidiani, uffici tecnici, sale di prestampa, stampa e spedizione, partecipando a tutta l'evoluzioni tecnologica che ha accompagnato l'industria dei giornali a partire dagli Anni Settanta, con il progressivo passaggio dal piombo e dalle linotype alla fotocomposizione ed al ciclo di produzione a freddo. Oggi il "Palazzo dei Giornali" ospita la redazione del Corriere dello Sport-Stadio, delle società del gruppo Amodei Mediaprogetti, che segue i servizi informatici, SportNetwork, la concessionaria di pubblicità, e gli uffici di Shell e Mastercard.

In alto, Paolo Polidori, Amministratore di Mediastampa (gruppo Amodei) che ha vissuto in prima persona tutte le trasformazioni tecnologiche dello stabile di Piazza Indipendenza. In basso, il "Palazzo dei Giornali" in un'immagine d'epoca

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Materiali di consumo: arrivano gli aumenti per carta, lastre ed inchiostri

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zione di sistemi per ottimizzare Le scelte utili alla stampa la pre-stampa, software per la sostenibile riduzione dell’impiego degli inchiostri nella stampa full Il TecnoMeeting Asig è stata color: tutto ha contribuito ad l'occasione per la presentazione abbassare i volumi di vendita. dell'iniziativa "Le scelte utili alla Le concentrazioni industriali stampa sostenibile - Alcuni conhanno aiutato la razionalizzasigli per gli editori, i progettisti zione dei costi interni dei fore le aziende grafico - cartotecninitori, ma gli utenti continuano che", a cura del Gruppo prodotti a chiedere inchiostri con grandi sensibili - settore arti grafiche performance di prodotto, pur in di Federchimica. presenza di una voce di costo Alessandra De Pascalis (nella che rappresenta solo il 6-7 per foto a destra) - che ha partecento del totale. cipato come relatrice ai lavori E i prezzi? “Fatto 100 il costo del TecnoMeeting, a nome del della vita nell’anno 2004”- sotGruppo di Federchimica - ha tolineano i fornitori-“nel 2010 annunciato la pubblicazione siamo arrivato ad un indice di un agile opuscolo dove i 112”. Sul fronte dell’andamento principali fornitori, riuniti sotto dei costi industriali, l’energia, il raggruppamento Confindustriale, offrono considerazioni e suggerimenti per nello stesso periodo, è arrivata ridurre l'impatto ambientale dei prodotti e delle tecnologie per la stampa. ad un indice 124, con un picco Considerare attentamente le quantità di inchiostro del progetto grafico, utilizal 168,9 nell’anno 2008. Il gasozare lineature di retino più sottili, ridurre al minimo l'utilizzo di prodotti chimici lio è arrivato ad un indice 127, in fase di sviluppo ed introdurre l'uso di sistemi di prova colore a monitor, in con un picco, sempre nel 2008, remoto, sono accorgimenti che possono ridurre l'impatto ambientale delle di 143,5. Contemporaneamente, aziende stampatrici. il prezzo medio di vendita sul mercato italiano del nero offset, che nel 2008 era a livelli del 2004, è sceso, oggi, ad un indice pari a 91. L’ined utili all’industria multi-canale della comunicadice del prezzo medio di vendita degli inchiostri zione quotidiana. colorati, nello stesso periodo, è sceso ad un indice D’altra parte, neppure nell’area delle lastre inferiore a 90. si possono fermare ricerca e sviluppo. Fujifilm Tutti i costi degli elementi che influenzano la e Kodak, presenti al TecnoMeeting, hanno avuto produzione degli inchiostri sono cresciuti: materie l’opportunità di presentare le nuove soluzioni, già prime, produzione (energia, organizzazione del laprotagoniste ad IFRA Expo 2010 di Amburgo, che voro) e distribuzione (automezzi, autostrade, gasopuntano su una sempre maggiore stabilità qualilio) sono in crescita, e non accennano a diminuire. tativa in produzione, un ridottissimo impiego di Previsioni sul futuro? “E’ indispensabile rivedere chimici – con ricadute positive sia conti economici la politica dei prezzi”, e nel frattempo sono già che sulla difesa dell’ambiente – ed una razionapartite le campagne di aumento per il 2011. lizzazione e semplificazione operativa durante il Non vanno meglio le cose nel mercato delle processo di incisione e sviluppo della lastra. lastre. Dal 2008 al 2009, in termini di metri quaIl futuro fra prezzi e costi drati, il mercato italiano dei quotidiani è sceso del Se il presente è caratterizzato da una generale 4%. Al termine del 2010 le previsioni parlano di richiesta di aumenti da parte dei fornitori, quali una sostanziale stabilità. “C’è spazio per ridurre potrebbero essere gli scenari a medio periodo? i prezzi?” “Un cosa sono i prezzi, altra cosa sono i costi E’ molto difficile, rispondono i fornitori, perché globali dei materiali di consumo” sottolineano gli negli anni passati si è assistito ad una riduzione stampatori di giornali presenti al TecnoMeeting drammatica della marginalità su questi materiali. Asig. Non è un dettaglio da poco, fanno notare i reIl crollo delle tirature non ha dato una mano, e sponsabili di produzione dei maggiori stabilimenti l’unica notizia positiva, in uno scenario dai conitaliani. E purtroppo, ad essere aumentati negli torni molto incerti, è che negli Stati Uniti – come anni scorsi, sono stati i “costi”. Quando arrivano si legge anche in altra parte di questo numero al centro stampa materiali di consumo di scarsa della rivista – gli editori hanno verificato che è la qualità, si mette in moto un processo non virtuoso carta stampata a garantire, ancora oggi, fatturati


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dove l’impiego di materiali scadenti comporta, lungo tutto il percorso, l’aumento dei costi reali degli impianti industriali. Carta di cattiva qualità genera spolvero eccessivo, che comporta cicli di manutenzione della rotativa più onerosi, o può generare un aumento delle rotture della banda, con tutto quello che ne consegue. Inchiostri con grande variabilità fra una fornitura ed un’altra rappresentano un problema da gestire, con costi industriali collegati. “Quanto dobbiamo spendere per rigommare i rulli, o rifare i sistemi di bagnatura, o aggiustare componenti dopo rotture di carta molto gravi?”. Il “prezzo” della materia prima è solo una componente del “costo” finale, e non è detto che sia quella che incide maggiormente. Dagli stampatori arriva una richiesta netta in direzione di un maggiore controllo di qualità. “Stabilità e prestazioni” sono una delle componenti chiave per l’evoluzione dei materiali di consumo, almeno nei desideri degli stampatori. Una seconda richiesta riguarda invece l’assistenza. Quasi tutti gli stabilimenti lamentano un progressivo calo di attenzione da parte dei fornitori.“Una volta le visite erano molto frequenti, oggi è sempre più raro avere tecnici in stabilimento.” Anche questo può trasformarsi, per gli stampatori, in costi aggiuntivi da sostenere. Nel periodo, che alcuni definiscono “illusorio”, di stabilità dei prezzi, in realtà si è verificato un aumento dei costi dovuto al taglio dei servizi. Anche da questo settore dovrebbero arrivare segnali positivi per nuovi scenari organizzativi. “In Inghilterra”-

sottolinea un fornitore-“si lavora a stretto contatto fra tecnici di stampa (clienti) e specialisti dei materiali (fornitori) per ottimizzare il flusso di lavoro”. Questo, ovviamente, non ha molto a che vedere con lo sconto sul prezzo finale. E le “soluzioni commerciali”, ribattono ancora i fornitori, sono molto spesso richieste, per il quieto vivere di tutti, anche nel caso di partite di lastre contestate perché non ritenute in linea con la qualità richiesta. Forse c’è spazio per sviluppare una maggiore collaborazione tecnica fra centri stampa e fornitori, in modo da contenere, e se possibile abbattere, i “costi” finali dei prodotti, pur in presenza di aumenti di “prezzi”. L’unica cosa che non possiamo fare, conclude il Presidente dell’Asig Giulio Dalla Chiesa, “è rinunciare alla qualità”. La coperta, come si dice, è corta, e bisognerà tenere conto anche delle marginalità degli editori e degli stampatori, messe a dura prova dalle recenti difficoltà economiche, ricordando che nei Gruppi che hanno differenziato i canali di comunicazione, percentuali ancora altissime dei ricavi – nell’ordine dell’85% - e degli utili, restano legate alla “vecchia” carta stampata.

Dall'alto: Massimo Bussola (Flint Group), Maurizio Franzoso (SunChemical Group), Andrea Mannoni (a sin.) (Kodak), Elio Ramponi (Fujifilm), Massimo Darimini (Huber Group): hanno illustrato il punto di vista dei fornitori dei materiali di consumo.

Sul sito di Asig sono disponibili i materiali completi e tutta la documentazione del TecnoMeeting

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Arti grafiche tradizionali e stampa digitale: il futuro di Kodak

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Arti grafiche tradizionali e stampa digitale: il futuro di Kodak

TecnoMedia (TM)- Quali insegnamenti ha tratto Kodak dal biennio della crisi più difficile dal dopoguerra ad oggi? Giuliano Bianchet (GB) – Kodak è un’azienda che, nella sua storia recente, ha dovuto affrontare problemi, mi lasci dire, probabilmente molto più grandi, e complessi, di questa crisi. TM-Quali? GB- Kodak viene dal settore del fotografico analogico. Era leader mondiale di una tecnologia che ha dovuto fare i conti con l’avvento del digitale, e che oggi si può definire chiusa. Kodak ha dovuto fare fronte ad una delle maggiori mutazioni tecnologiche degli ultimi decenni. Più che la crisi economica in sé, noi abbiamo dovuto fronteggiare profonde trasformazioni interne, sia da un punto di vista tecnologico che organizzativo. Da leader quali eravamo nel fotografico analogico abbiamo dovuto confrontarci con nuovi player molto agguerriti, da Agfa a Fuji, da Canon a Nikon, fino ad HP, Panasonic e Samsung. Direi che abbiamo dovuto preoccuparci molto più di questa mutazione che della crisi economica, soprattutto se pensiamo che oggi, nel 2010, solo una minina parte del nostro fatturato è costituita da linee di prodotto che solo qualche anno rappresentavano l’80% del totale. TM-Tornando alla crisi, quali aree del suo Cluster (n. Portogallo, Spagna e Italia) sono state maggiormente colpite? GB-La crisi ha avuto impatti molto più forti in Spagna e Portogallo rispetto all’Italia. Nella

Ricerca & Sviluppo

Giuliano Bianchet, da poco nominato Direttore dell’area commerciale e consumer del Mediterranean Cluster di Kodak, che riunisce i Paesi di Portogallo, Spagna e Italia, illustra le strategie di sviluppo di uno dei leader mondiali delle arti grafiche che, ben prima della crisi internazionale del passato biennio, ha dovuto fare i conti con una delle maggiori rivoluzioni tecnologiche dell’industria della comunicazione, l’avvento delle immagini digitali ed il tramonto della fotografia analogica.

Penisola Iberica c’è stata una sovra-capacità produttiva molto forte. Nel mercato grafico, abbiamo osservato fenomeni molto accentuati di integrazione e razionalizzazione, indispensabili per sopravvivere in tempi di forte calo della domanda. Forse l’impatto più forte è avvenuto nell’industria dei giornali, che ha risentito più di altri settori grafici per il drastico calo della pubblicità. Per noi fornitori è diminuita la quantità delle lastre vendute, ed è calato il prezzo. TM-Uno scenario alle spalle? GB- Non proprio, perché le tensioni sui prezzi delle materie prime sono ancora molto forti. La domanda non ha ripreso a crescere in misura significativa e, come se non bastasse, i prezzi delle materie prime per le lastre continuano a salire. TM-In questa situazione, che cosa vi chiedono i clienti? GB- Previsioni sul futuro. Avvertiamo fortissima, in tutta l’area del nostro Cluster mediterraneo, la necessità e la volontà di capire dove sta andando il mercato. In tempi di incertezza, ad un grande leader tecnologico come Kodak si chiede una visione del futuro.

TM- E voi che cosa rispondete? GB- Noi osserviamo diversi atteggiamenti nell’industria grafica.C’è chi pensa che questa, anche se forte, sia solo una crisi temporanea e passeggera, ma c’è anche chi ritiene che siamo di fronte ad una ridefinizione del mercato nella sua globalità. In molti c’è una grande incertezza,


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Ricerca & Sviluppo

e da qui è facile che nasca la paura. Personalmente, ritengo che la situazione attuale non cambierà a breve. Credo che continuerà nel mercato la riduzione dei player: il numero dei giocatori scenderà ancora. In passato c’erano, nel mercato grafico, dei numeri forse un po’ gonfiati. Osservo anche che ci sono differenze da Paese a Paese. Alcune economie, come quella tedesca, riescono a muoversi, altre, come noi, fanno più fatica.

risponderanno ad una esigenza di riorganizzazione complessiva. E’ possibile che la stampa digitale eroda una parte del mercato grafico tradizionale, magari aiuti a sviluppare nuovi prodotti. Ma Kodak continua a seguire con grande attenzione anche l’area della stampa con lastra, dove pure, con gli attuali prezzi di mercato, i margini sono veramente ridotti ai minimi termini.

TM- Cosa si può fare in TM-Cosa succede nei questa tecnologia? prodotti? GB- Noi continueremo GB- Senz’altro conticon le nostre politiche di nuano ad esserci riduzioni investimento in ricerca e di tirature, e cresce una dosviluppo, verso soluzioni manda molto forte per tutto di alta qualità che, proquello che è automazione gressivamente, eliminino industriale. E’ il processo i processi di lavorazione produttivo a richiedere, delle lastre, con vantaggi, probabilmente, nuovi struper i nostri clienti, sia di Giuliano Bianchet, Direttore dell’area commerciale e menti. Tutta la tecnologia tipo ambientale e che consumer del Mediterranean Cluster di Kodak, che riunisce i digitale è guardata con di natura economica. Paesi di Portogallo, Spagna e Italia. grande attenzione. Il fenomeno del book-on-demand, TM- Qual è la perper esempio, è un’area dalla quale l’industria gracezione del mercato italiano? fica si attende novità importanti. Avere il prodotto GB- E’ perfettamente allineato al resto d’Euroa disposizione, solo laddove è richiesto e quando pa. La globalizzazione ha portato ad una standarè richiesto, può portare ad una razionalizzazione dizzazione del mercato grafico. Il book-on-demand del processo produttivo in grado di portare con sé è una tendenza generalizzata, così come molto un significativo abbattimento di costi. diffusa è la domanda di automazione industriale. Davvero non riusciamo ad immaginare come chi TM-Credete al digitale anche per l’industria non si impegni in una revisione dei suoi processi dei giornali? produttivi possa pensare di sopravvivere e di sviGB- Ci crediamo nella misura in cui un giorlupparsi nei prossimi anni. I questo, riteniamo che nale come USA Today deve stampare un numero l’attenzione alle risorse umane sia fondamentale. molto limitato di copie da distribuire in un mercaLa cultura manageriale è una delle grandi risorse to locale dove la diffusione non giustificherebbe il del futuro. L’operaio che costa meno non risolve i ricorso alla stampa offset in rotativa. Le basse tiraproblemi, e non si possono creare manager senza ture giustificano sempre meno un’organizzazione dare stabilità. Forse oggi mancano risorse per produttiva tradizionale, dove i costi potrebbero percorsi formativi adeguati. essere improponibili.Grazie al digital printing è probabilmente possibile sviluppare queste grandi TM-A proposito di sviluppo, dove va Kodak? testate all’interno di mercati locali. La stampa di GB- Stiamo investendo nei due nostri grandi copie delocalizzate, in territori impervi o nelle pilastri strategici: il settore consumer e l’area isole, deve fare anche i conti con la logistica. I commerciale. Qui non ci saranno più solo lastre e costi di spedizione, in Spagna, per esempio, stanno CtP, entrambe punti di forza per i nostri clienti, ma scendendo. Le nuove opportunità tecnologiche si ci aspettiamo una crescita nella stampa digitale. inseriscono in questi nuovi scenari, e potranno E poi, chissà, in futuro potrebbe esserci anche certamente giocare un ruolo importante, laddove qualche nuova partnership molto importante.

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Inchiostri per stampa offset: come la carta influenza i consumi

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La tipologia e la qualità delle carte impiegate in stampa offset possono determinare differenze significative nei consumi di inchiostri. Cosa possiamo aspettarci dalle bobine che montiamo in macchina? Come ci si deve comportare nella pratica quotidiana? A queste domande risponde il terzo articolo dedicato alla gestione dell’inchiostro in stampa offset, che sintetizza i risultati dei laboratori di ricerca di SunChemical, che hanno analizzato i dati raccolti presso un campione significativo di clienti internazionali. Se si riesce a conoscere in tempo utile la carta che sarà utilizzata in produzione, è possibile predisporre dei set di inchiostri ottimizzati per il supporto specifico. E’ una possibilità molto interessante per tutti i centri stampa giornale, considerando che la tipologia e la qualità di carta impiegata può influenzare in misura significativa la quantità di inchiostri necessaria a completare la tiratura. I laboratori di ricerca di SunChemical, uno dei leader mondiali nella produzione di inchiostri per la stampa, hanno potuto analizzare una serie di dati di dettaglio raccolti presso alcuni dei clienti internazionali più significativi del gruppo. Da questa analisi sono scaturite alcune linee guida, ed alcuni consigli, per ottimizzare il rapporto carta/inchiostri, stampando il prodotto finale con una maggiore qualità e risparmiando sui costi industriali.

Come classificare i supporti: 5 semplici analisi

Certamente non sono molti i centri stampa, in Italia come all’estero, a poter disporre di laboratori interni per l’analisi approfondita delle carte da stampa. Ma alcuni test molto semplici, ed alla portata di chiunque, possono fornire indicazioni di base già molto importanti per la corretta gestione dell’inchiostro in funzione delle bobine caricate in rotativa. I suggerimenti della ricerca di SunChemical nascono dalle esigenze del settore commerciale, che come noto utilizza supporti con tipologie fra loro anche molto diverse, ma sono perfettamente applicabili anche alla stampa del giornale, che utilizza un set di carte certamente più limitato. La proposta per la classificazione dei supporti

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Inchiostri per stampa offset: come la carta influenza i consumi

comprende 5 semplici analisi di laboratorio, alla portata di tutti: assorbimento nero porometrico (E.Grandis, Prove sulle materie fibrose, sulla carta e sul cartone, ANTICELCA 1989), uniformità superficiale (metodo ANTICELCA MC 17-72, UNI 7628-76), prove di strappo, calcolo dei consumi di inchiostro, prove di strappo superficiale, cessione superficiale. Assorbimento nero porometrico La ricettività di una carta nei confronti dell’inchiostro dipende dalla struttura della superficie della carta, dalla grandezza dei pori e dal numero dei pori. E’ possibile valutare la porosità determinando la velocità di assorbimento di un inchiostro speciale, il Noir Porometrique 3809 Lorilleux. La valutazione è eseguita confrontando le densità ottiche dell’inchiostro penetrato in tempi successivi: DO = f(tempo). Uniformità superficiale Irregolarità di dimensioni ridotte (che sfuggono ai test di lisciatura e liscio di stampa) possono essere evidenziate con il Microcontour test. Si utilizza un inchiostro speciale, contenente un pigmento blu disperso in modo grossolano in un olio Blu Microcontour test 3811 Lorilleux L’olio penetra nella carta, mentre il pigmento resta sulla superficie delle asperità, colorandole ed evidenziandole per contrasto. Si misura la densità ottica dell’impronta: minore è l’inchiostro assorbito, minore è la macroporosità, e maggiore è la resa di stampa che risulta. Calcolo dei consumi di inchiostro Per ogni colore, su tutti i supporti, si ese-


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gue una serie di applicazioni a grammatura (g/mq) decrescente. Si misura sperimentalmente la Densità Ottica, si costruisce un grafico DO = f(g/mq), e si estraggono i dati relativi ai g/ mq necessari per ottenere una DO stabilita (o della DO che si ottiene con una grammatura specifica). Le applicazioni si eseguono in laboratorio con un Printability tester, in condizioni statiche (assenza della soluzione di bagnatura). Si considera un grado di copertura pari al 100%.

stampato colorano il testimone. L’intensità della colorazione si determina con un Densitometro o uno Spettrofotometro. Le prove si eseguono in laboratorio con un Rub Off Tester, direttamente su uno stampato, o applicando l’inchiostro con il Printability Tester.

Il reale fabbisogno di inchiostro Le prime tre prove definiscono le proprietà superficiali della carta, e incidono su aspetti legati alla produttività. Il fabbiGiampaolo Ferrara, Direttore tecnico di sogno di inchiostro si inserisce SunChemical Group Prove di strappo superfinella questione dei costi di maciale teriali, e la cessione superficiale Si determina, mediante un Printability Tester, è un parametro qualitativo dello stampato finito. la velocità minima alla quale il supporto rilascia Per completezza, dovremmo prevedere, in coldset, particelle superficiali. Si può arrivare anche alla anche controstampa per l’aspetto superficiale, e rottura. La semplice prova di laboratorio si può strike through per quello qualitativo. Molto spesso eseguire sia in condizioni statiche (non è presente le caratteristiche si correlano fra loro. la soluzione di bagnatura), sia dopo la umidificazione della carta. Le particelle rilasciate si La classificazione delle carte incollano sui caucciù, sui rulli e sui passaggi carta Nell’ambito delle attiviformando accumuli. tà descritte, il laboratorio di SunChemical ha analizCessione superficiale zato numerosi supporti. In Si definisce cessione sumodo particolare, sono stati perficiale il rilascio di parcontrollati i dati relativi a ticelle di inchiostro da una 129 carte, provenienti da superficie stampata a un’al19 produttori. tra superficie, per effetto Corrispondono a 129 di un’azione meccanica di prove con Nero Porometrisfregamento. La condizione co, 129 test Microcontour, è dinamica. Particelle di incirca 500 prove di strappo chiostro si possono trasfea velocità variabile, circa rire in condizioni statiche, 6000 applicazioni per il ma in questo caso si tratta calcolo del fabbisogno di di controstampa. inchiostro.Nell’ambito delle Il fenomeno si evidenzia carte esaminate, 42 (circa sia sulle mani del lettoil 33%) possono interessare re, sia sui materiali, nei sia il settore commerciaconfronti dei quali è stata le che quello dei giornali esercitata l’azione meccao, contemporaneamente, nica. Nel caso delle mani, Riquadro 1- La Classificazione del capione di 129 entrambi, per produzioni il problema si accentua per carte dopo le analisi di laboratorio. miste. effetto della secrezione da I supporti sono stati parte della pelle di squaleclassificati come si vede nel riquadro nr.1, pubne, un olio sebaceo aggressivo nei confronti della blicato qui a lato. stampa. La cessione superficiale deve essere la minore possibile. La classificazione della carta in funzione dei Un testimone di carta bianca viene sfregato costi sullo stampato e, sotto un peso costante per un nuUn totale di 79 carte analizzate – pari al 61 mero definito di cicli, le particelle rilasciate dallo

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% - sono spostate verso il basso della curva valore/costo (vedi riquadro 2, pubblicato a lato) che classifica le varie carte, e questo è un indice di come si sta evolvendo il mercato della stampa nei confronti della scelta dei supporti. La curva è imperfetta e in continua evoluzione. A riguardo, i laboratori di SunChemical segnalano Riquadro 2 - Le carte raggruppate l’articolo: “ The Innovation of multi parameters paper & board grades classification” del Dr. Ahmed Mahmoud Yosri Ahmed, insegnante alla Faculty of Applied Arts, Printing, Publishing & Packaging Sector, Helwan University, Il Cairo, che recentemente è stato pubblicato sul sito di WAN-IFRA. Il produttore internazionale di inchiostri ha semplificato la classificazione, ottenendo risultati interessanti ed utili nella pratica di tutti i giorni. Carta NP E’ la carta per giornale. Normalmente il fabbisogno di inchiostro è alto a causa della superficie assorbente. La qualità della superficie è conseguentemente limitata (strappo dovuto a setting troppo rapido). A questo si rimedia normalmente con inchiostri a basso tiro (LT) che migliorano la produttività (accumuli su tessuti gommati, passaggi carta, elementi piega, frequenza dei lavaggi). Carta INP (giornale migliorato) Il livello qualitativo della superficie è determinante. Abbiamo trovato, da questo punto di vista, supporti molto validi e con fabbisogno di inchiostro limitato e, all’opposto, superfici scadenti e consumi alti. Importante è anche il grado di bianco della superficie. A parità di inchiostro il risultato cromatico è migliore ma il costo dello stampato aumenta. Carta SC (supercalandrata) E’ la categoria oggi in maggiore sviluppo. La classificazione si sta estendendo in sottogruppi (A, B, C, etc) a testimonianza dell’interesse. Rappre-

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in funzione della curva valore/costo)

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Inchiostri per stampa offset: come la carta influenza i consumi

senta il settore semicommerciale, fra cui quello della Grande Distribuzione e gioca un ruolo determinante nella possibilità di preferire il sistema di stampa coldset a quello heatset e spinge i produttori di inchiostro a sviluppare serie “ibride”.

Carta LWC (Light Weight Coated) Resta la categoria commercial più diffusa. La resistenza alla cessione superficiale è molto variabile e quindi è importante controllarla, se possibile preventivamente. Nel caso di rotative ibride è necessario accendere il forno. Carta MWC (Medium Weight Coated) E’ una delle classi più pregiate. Normalmente il costo è tale da garantire un buon livello qualitativo, raramente si osservano difetti di cessione superficiale. LWC e MWC Matt Sono le patinate matt, di grande effetto cromatico, richiedono un inchiostro specifico. Gli stampatori sono oggi normalmente in grado di prevedere e controllare le problematiche relative senza grandi difficoltà come in passato. Il confine della convenienza I risultati della ricerca dei laboratori SunChemical, suggeriscono che il confine della convenienza fra stampa offset coldset e heatset sia all’interno delle carte supercalandrate. Su quel tipo di carte, infatti, si giocano i maggiori risparmi, producendo qualità su supporti di maggiore convenienza.


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Produrre con efficienza controllando i costi occulti Non basta investire in tecnologie: per produrre con efficienza occorre controllare nel dettaglio i costi industriali, e i fornitori di software per il tracking gestionale si organizzano per offrire ai clienti, oltre a soluzioni efficienti, altri servizi a valore aggiunto, sotto forma di modelli gestionali suggeriti a partire dall’elaborazione dei dati raccolti sul campo in Italia ed all’Estero. Un caso concreto è la gestione della carta, dalla consegna delle bobine all’impiego in rotativa, con l'analisi dei dati relativi alle contestazioni nei confronti delle cartiere e all'automazione delle procedure di segnalazione dei difetti.

In altri settori industriali è pratica corrente da molti anni, nella stampa dei giornali è storia più recente l’investimento in sistemi di tracciatura della produzione, in grado di restituire in tempo reale la effettiva resa dello stabilimento, individuando, contemporaneamente, le aree dove si creano malfunzionamenti che si trasformano in altrettanti costi più o meno occulti da sostenere. Le aziende che hanno cominciato ad offrire soluzioni per il monitoraggio della produzione anche alle aziende stampatrici, dopo aver accumulato anni di esperienza in altri settori industriali, dispongono di una serie storica di dati che, opportunamente elaborati, possono diventare veri e propri “vademecum” per migliorare la redditività degli investimenti in tecnologie. Quant’è importante per un centro stampa avere un’esatta conoscenza della tipologia, della quantità e dello stato della carta presente in azienda per mezzo di un sistema di automazione per la gestione delle bobine, che copra tutte le fasi di lavoro, dalla ricezione alla movimentazione a magazzino, dalla posa in rotativa della bobina al recupero della carta non utilizzata, che potrebbe servire per successive tirature dello stesso prodotto? Alla Didelme Sistemi, società specializzata nella fornitura di software per i controlli industriali, hanno da tempo cominciato ad elaborare, sulla base dei dati e delle esperienze raccolte presso i clienti in Italia ed all’estero, una sorta di “manuale” dove si evidenziano le aree critiche e si propongono soluzioni concrete per prevenire gli inconvenienti, aumentando la redditività e l’efficienza del proprio flusso produttivo.

La gestione del ciclo della carta

I moduli della suite SimplyPress di Didelme – Logistic and material manager e Job Tracker – già installati in diversi centri stampa in Italia ed all’Estero, si occupano, rispettivamente, del tracciamento della bobina di carta dalla consegna in stabilimento al posizionamento presso l’autopaster della rotativa, e di accompagnare tutta la fase produttiva, dall’ingresso in macchina al calcolo dei giri della commessa. “Dall’esperienza del nostro Centro di raccolta ed elaborazione dati”- spiegano alla Didelme – “la prima osservazione che proponiamo ai clienti è che tanti più dati di dettaglio vengono raccolti dagli addetti alla produzione, tante più indicazioni si possono ricavare”. La pazienza e la meticolosità, si trasformano in altrettanti strumenti di conoscenza che, nell’ambito del conto economico, possono fare la differenza. Anche in questo caso, la “qualità” è, prima di tutto, formazione e cultura aziendale. I moduli del software possono scendere molto in profondità nella raccolta dei dati. Si comincia dalle informazioni sulle cartiere-fornitrici, agganciando ogni bobina all’azienda che l'ha prodotta e a quella che l’ha recapitata al centro stampa (non sempre questi due soggetti coincidono, soprattutto quando siamo in presenza di cartiere di mediopiccole dimensioni). Da qui si passa alla raccolta dati sullo stoccaggio in magazzino, quando e dove è stata immagazzinata la bobina e per quanto tempo è rimasta lì prima del suo utilizzo. “E’ importante”- sottolinea Didelme Sistemi –“che nel software siano registrati sia i dati au-

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L'ampliamento della Uniset di manroland installata alla Sigraf di Treviglio (Bg), ed il potenziamento dello stabilimento, hanno fornito l'occasione per organizzare, il 19 ottobre scorso, una giornata di studio sulla stampa in full color per prodotti su carta da giornale. E' stato il Presidente di Sigraf, Goffredo Signorelli, a dare il benvenuto agli invitati, ricordando come la società di stampa, che opera in Italia dal 1939, abbia deciso un nuovo investimento nella stampa su rotativa offset in full color per soddisfare le crescenti richieste della clientela. A Treviglio era in funzione, dal 2007, una Uniset, che in origine aveva una configurazione basata su due torri da quattro gruppi stampa sovrapposti e da una unità di stampa ad H, quattro bande barra di voltura con bay-window e una piegatrice 2:3:3. A metà del 2010 manroland ha installato un'unità di stampa ad H aggiuntiva e una torre a quattro gruppi di stampa sovrapposti. Grazie a questo ampliamento la Uniset può ora stampare tutte le 64 pagine in full color. "Possiamo reagire in modo più flessibile alle esigenze dei nostri clienti"- ha sottolineato Signorelli-"ed offrire loro un portafoglio prodotti più ampio". Com manroland, al Technology Forum erano presenti gli altri partner, Kodak per la prestampa, - che è stata implementata con due CtP Magnus, per fare fronte al raddoppio di lastre richiesto dallo stabilimento - Ferag per il finishing e la spedizione, e UPM per la carta. I relatori hanno sottolineato come il nostro Paese, in Europa, occupi la quinta posizione, secondo i dati WAN-IFRA World Press Trends 2010, per numero di copie di quotidiani venduti. Con 1658 miliardi di copie, l'Italia è preceduta solo da Russia, Ucraina, Germania, Regno Unito e Bulgaria. Occupiamo il settimo posto per le entrate pubblicitarie dei giornali a pagamento, e la quinta posizione per il fatturato. Per quanto riguarda, invece, il mercato della free press, sempre secondo i dati WAN-IFRA 2010, l'Italia, con oltre 4 milioni di copie al giorno, vanta la tiratura più elevata a livello mondiale, seguita dalla Repubblica di Corea con 3,2 milioni di copie. Qui a lato, diversi momenti e protagonisti del Technology Forum ospitato alla Sigraf.

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Full Color: nuovi investimenti alla Sigraf


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tomatici, quelli legati al codice a barre, sia quelli raccolti visivamente dall’addetto”. Se la bobina arriva danneggiata, o bagnata, o comunque presenta dei difetti visibili: tutte le informazioni vanno raccolte nel data base delle bobine. Sono proprio i “difetti” a giocare un ruolo fondamentale in eventuali fermi macchina e, naturalmente, nelle successive contestazioni ai fornitori. Il software propone all’operatore una anagrafica dei difetti “fissa”, dalla quale selezionare manualmente gli eventuali problemi. Di questi si tiene poi conto in seguito, quando la bobina viene avviata in produzione, in modo da ridurre al minimo i prevedibili inconvenienti. Per In questo grafico, un esempio dei dati che è possibile ricavare dal sistema di controllo esempio, se la bobina è classiautomatico: la durata delle fermate legate a problemi con la carta, dettagliate per ficata come bagnata, il software causale. attenderà un giusto numero di giorni, e sempre, in ogni caso, il fermi macchina e degli intoppi produttivi, le magconsenso dell'addetto, prima di dare il via libera giormente ricorrenti sono quelle "non giustificate". al trasferimento in rotativa. Ciò significa che esiste, rilevata statisticamente, Una volta avviata la produzione, il sistema conuna considerevole quantità di “eventi” negativi sente di tracciare tutti i fermi macchina, quando, che non sono stati né analizzati né registrati corcome, dove e perché si sono avuti, naturalmente rettamente. evidenziando le causali relative alla carta, come Un “fermo macchina” del quale non si sia regila classica rottura della banda. strata la causa, è un inconveniente e basta. Lo stesQuesto “incidente” viene immediatamente so “fermo” del quale si sia registrata la origine, collegato alla singola bobina, e da qui alle condiventa un elemento di conoscenza, e quindi posidizioni di utilizzo, al tempo di permanenza in tivo, ai fini della diminuzione di incidenti simili in magazzino e, naturalmente, all’autotrasportatore futuro. Il consiglio è quello di attivare procedure ed al fornitore. semplici, ma efficaci, per descrivere e catalogare Il “vademecum” dei consigli le cause del rallentamento in produzione. Sulla base dell’analisi di numerosi casi concreti La terza avvertenza riguarda la corrispon– verificati specialmente nell’ambito della stampa denza fra i tempi della giacenza in magazzino commerciale, ovvero quella che utilizza un’ampia delle bobine e i fermi macchina durante il loro gamma di supporti cartacei – quali indicazioni impiego. Statisticamente, la resa migliore dalla e suggerimenti si possono offrire ai clienti che carta si ottiene quando la si stocca in magazzino stampano giornali? per un periodo di tempo compreso fra uno o due “La prima avvertenza”- rispondono in Dideltrimestri al massimo. me-“è che non esiste una “top ten” di problemi Esistono poi avvertenze di carattere più geneassoluti.Ogni stabilimento fa’ storia a sé”. rale, la prima delle quali insiste sui “dettagli”. Nel Ovvero, ogni stampatore deve creare il suo report degli inconvenienti legati, per esempio, alla sistema di tracking interno, perché gli inconveclassica “rottura carta”, il suggerimento è quello nienti, che dipendono dalla gestione della carta, di prevedere, nella reportistica, alcuni dettagli, e che possono ridurre, anche in misura significaper esempio se questa si verifica all’inizio, in corso tiva, la sua efficienza e la sua produttività verso d’opera o a fine bobina, avendo, come prospettiva, il mercato, non sono assoluti, ma relativi alla sua la contestazione della fornitura alla cartiera. organizzazione industriale. Dall’analisi dei dati di tracking si possono La seconda avvertenza, è che fra le cause dei ottenere anche informazioni più sofisticate. Per

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esempio, nel caso di un centro stampa che utilizzi diverse fornitori, e diversi supporti, è possibile, incrociando i dati, determinare per ogni supporto quale fornitore disponga della migliore qualità per un certo tipo di prodotto. E’ anche possibile il contrario, per esempio accorgersi che sulla propria rotativa tutte le carte con identiche caratteristiche rompono la banda, a prescindere dal fornitore.In questo caso, per aumentare la produttività, conviene, più che cambiare la cartiera, rinunciare a quella tipologia di carta.

Le contestazioni alle cartiere

Utilizzando opportunamente le tecnologie di tracciatura della carta, è possibile arrivare a modelli di automazione delle contestazioni molto avanzati. Il software di Didelme propone report di raccolta dati che possono scendere al dettaglio della singola bobina di ogni fornitura, collegando tutto il flusso di informazioni raccolte durante il ciclo della gestione della carta, e documentando naturalmente i problemi riscontrati a causa della cattiva qualità del materiale di consumo. Per favorire la condivisione di questi documenti fra tutti i soggetti della filiera - produttore, trasportatore e stampatore - la modulistica di

21° World Newspaper Advertising Conference Il 24 e 25 febbraio prossimi, a Malta, si svolgerà la ventunesima edizione della Conferenza Mondiale per la Pubblicità sui quotidiani. L’appuntamento fra i professionisti internazionali del settore punterà sulle strategie cross media, sull’efficienza nel rapporto costi/ricavi delle campagne pubblicitarie sulla carta stampata, sulle esperienze di successo in via di realizzazione presso gli editori di ogni parte del mondo e sulle prospettive di crescita, e sviluppo, del settore. La Confrenza è organizzata da WAN-IFRA, e sarà preceduta, il 23 febbraio, da un workshop preconference e da un welcome cocktail. Il programma aggiornato, i moduli per l’iscrizione e tutta le informazioni logistiche sono, come di consueto, disponibili su Internet, all’indirizzo www.ifra.net, nella sezione Events.

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Didelme ha adottato la piattaforma Microsoft SharePoint, per strutturare e distribuire i dati in modalità standard. Naturalmente, con i sistemi di tracciamento della produzione, si possono seguire tutte le aree dello stabilimento, oltre a quella della carta, ed elaborare, sia sul singolo impianto che su un network industriale per la stampa decentrata, statistiche e “best practice” in grado di migliorare la efficienza all’interno di tutto il flusso di lavoro. Raccogliere i dati è il primo passo, ma trasformarli in informazioni utili, per prendere decisioni, non “viene da se”. L’analisi dei problemi legati alla carta richiede una certa familiarità con le applicazioni di Business Intelligence e, soprattutto, una grande costanza e attenzione ai dati raccolti e alla loro qualità. Soprattutto nel caso di aziende medio-piccole, non è facile avere personale con la preparazione adeguata, e soprattutto con il tempo necessario da dedicare a questa attività. Per questa ragione, il fornitore ha messo a disposizione dei centri stampa il proprio team di specialisti che analizzano i dati, raccolti con una cadenza stabilita per contratto, segnalando ai responsabili tutti i casi di fermate e di difetti della carta poco identificati. Il servizio "qualità della produzione" invia un rapporto periodico sulla qualità e sulla efficienza del reparto stampa.

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Produrre con efficienza controllando i costi occulti


©Kodak, 2010. Kodak è un marchio registrato.

IL NUOVO MICROSITO KODAK: UNA PIATTAFORMA DI DIALOGO CON I CLIENTI Il nuovo microsito italiano di Kodak www.kodakworldb2b.it si presenta come un sito di facile accesso e di navigazione semplice. Le topic in home page danno accesso immediato ai diversi segmenti di mercato: stampa commerciale, packaging, quotidiani, editoria o stampa transazionale. Kodak TrendSetter News

“Abbiamo strutturato il sito per segmenti,” spiega Alfredo Lorenzini, Marketing Manager, Kodak Italia, ”per dar modo all’utenza di scegliere la propria area di riferimento, in cui si ritrovano i prodotti più rispondenti alle necessità. La rigistrazione a questo microsito consentirà all’utente di ricevere delle e-newsletter dedicate e mirate al proprio segmento applicativo.”

It’s time for you AND Kodak Per ulteriori informazioni visitare www.kodakworldb2b.it

Kodak Generation News


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Méthode iPad Authoring: pronto al lancio in SudAfrica È stata presentata ad Amburgo, in occasione di IFRA Expo, l’estensione di Méthode, piattaforma editoriale multi-canale di EidosMedia, per la creazione di un nuovo ambiente di pianificazione e produzione delle edizioni per iPad

Méthode iPad Authoring va oltre la semplice esportazione dell’edizione cartacea su tablet: si tratta infatti di un ambiente ad-hoc pensato per lo sviluppo di edizioni specifiche per nuovi device, come l’iPad di Apple. Ciò permette alla redazione di avere un controllo completo sulla pianificazione e il layout dell’edizione, senza mai perdere il vero vantaggio di Méthode, cioè l’integrazione a 360 gradi con i flussi esistenti di lavoro print e web. La creazione dei contenuti per i tablet può quindi partire da materiale editoriale già presente in Méthode e adattato in modo automatico, intuitivo e flessibile al nuovo canale. A livello redazionale sono state introdotte molte nuove funzionalità legate alla creazione di contenuti per iPad: il layout delle pagine può essere ottimizzato alle dimensioni dei tablet con degli eventuali layout di pagina predefiniti. Posizionando qualsiasi contenuto XML in pagina, questo viene automaticamente adattato al layout scelto. Oggetti come video, photo-galleries e pubblicità interattive possono essere impaginati direttamente o correlati ad altri oggetti, tutto con semplicissime azioni di drag & drop. Un nuovo canale iPad può quindi essere introdotto in Méthode, diventando quindi il perfetto connubio tra funzionalità print e web: il modulo di pianificazione, Page Planning, è stato potenziato per visualizzare le pagine prodotte per iPad, in una sorta di storyboard dell'edizione digitale, con

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EidosMedia Spa Viale Legioni Romane, 43 20147 Milano tel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330 www.eidosmedia.it info@eidosmedia.com

una anteprima della navigazione e la possibilità di controllare la struttura della pubblicazione. “La libertà di modifica sul layout è pari a quella presente sul canale print”, spiega Steve Ball, Marketing Director EidosMedia Inc. “Inoltre, le modifiche su testi ed immagini possono essere ristrette solo al canale iPad, senza andare così a modificare lo stesso contenuto se presente su altri canali. Il livello di automatismi e personalizzazioni del canale tablet sono scelti dalla redazione: Méthode fornisce tutta la tecnologia necessaria per coprire una gamma di opzioni che va dalla semplice esportazione di pagine print con la creazione automatica di pagine HTML5 alla creazione da zero di un’edizione specifica per l’iPad in cui ovviamente l’intervento richiesto dallo staff è maggiore.” “Prevediamo per le pubblicazioni su tablet


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una simile evoluzione a quella delle pubblicazioni sul web di 15 anni fa”, commenta Gabriella Franzini, CEO di EidosMedia.” I primi siti di informazione non erano altro che una semplice esportazione del contenuto print sul web. Con il tempo si sono evoluti e hanno sviluppato i loro formati e le loro strutture, diventando quello che sono oggi, dei sofisticati portali di informazione. A nostro avviso, i tablet seguiranno la stessa strada. Méthode permetterà quindi ai nostri clienti di passare dalla semplice esportazione del contenuto print alla creazione di prodotti d’informazione innovativi, massimizzando la produttività redazionale grazie alla stretta integrazione con i canali già esistenti.”. Le presentazioni della soluzione per tablet di EidosMedia hanno riscontrato un enorme successo durante i giorni di IFRA Expo. “L’interesse per Méthode iPad Authoring è incredibile. Tra i nostri clienti e prospect, c’è molta voglia di intraprendere nuove strade e cogliere le opportunità che sta portando con sè questo nuovo device. Il riscontro che abbiamo avuto dai visitatori di IFRA Expo è molto positivo e siamo convinti che il 2011 sarà un anno all’insegna dell’‘innovazione”, racconta Massimo Barsotti, VP Marketing di EidosMedia. L’avventura della nuova soluzione di EidosMe-

dia, confermata proprio durante il periodo della fiera, è appena iniziata con Media24 che inizierà a creare le sue edizioni per iPad proprio dalla recente estensione di Méthode. Media24 è la realtà editoriale più importante sul territorio africano e conta 150 giornali e riviste. L’intero portfolio è in produzione con Méthode da diversi anni. “Siamo fermamente convinti che la pubblicazione su tablet diventi sempre più importante”, spiega Andreij Horn, General Manager e responsabile del progetto di Media24. “Con i flussi di lavoro integrati e le funzionalità di design di Méthode, ci possiamo permettere di dare un’altra forma ai nostri prodotti cartacei per personalizzarli al mercato editoriale su tablet, senza dovere però affrontare onerose operazioni extra.” “Siamo orgogliosi di potere iniziare la nostra avventura iPad con un cliente storico come Media24. Il loro approccio innovativo e imprenditoriale sta contribuendo tantissimo ai nostri sviluppi mirati all’arricchimento delle prossime versioni di Méthode iPad Authoring”, aggiunge Angelo Grampa, Presidente di EidosMedia. Media24 è il primo di tanti altri nuovi clienti che EidosMedia accompagnerà nella nuova fase di go-live sui tablet.

New York Post e Denver Post: i “new names” annunciati ad IFRA da EidosMedia Le due edizioni cartacee di New York Post e Denver Post sono i nuovi nomi tra i clienti EidosMedia delle edizioni per iPad Pochi mesi dopo il go-live del portale online www.nypost.com con Méthode Portal Server, il quotidiano di New York ha deciso di trasferire anche la produzione delle sue edizioni cartacee su Méthode. Estendendo la piattaforma già presente, il New York Post potrà integrare i flussi di lavoro print ed online, aumentando notevolmente la produttività della redazione. “Il nostro portale è operativo con Méthode Portal Server da ormai un anno”, racconta Ariscelle Novicio-Ablan, Direttore Online. “Méthode ci ha permesso di rendere i nostri flussi di lavoro più efficienti e vorremmo riprodurre gli stessi benefici anche nella produzione delle nostre edizioni print. Ovviamente puntiamo anche alla semplificazione

nella condivisione di contenuti tra le edizioni cartacee e quella digitale.” “Siamo molto soddisfatti della decisione del Post di completare il trasferimento delle operazioni redazionali sulla piattaforma Méthode”, commenta Steve Ball, Marketing Director EidosMedia Inc. “Integrando la produzione print con quella web, il Post potrà offrire ai suoi lettori una selezione ancora più ricca di contenuti.” Spostandoci verso il centro degli Stati Uniti, più precisamente in Colorado, anche il Denver Post, quotidiano di riferimento del gruppo editoriale Media News Group, ha scelto la piattaforma Méthode per la creazione dell’edizione cartacea. La divisione digital publishing del gruppo,

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“La piattaforma Méthode ci fornisce le basi tecnologiche su cui baseremo la nostra riorganizzazione di business, cosa che non ci era possibile affrontare con i precedenti sistemi editoriali”, aggiunge Bernie Szachara, Executive VP Strategy, Operations e IT. “Le sinergie tra i portali del gruppo saranno un’importante fonte di produttività e crescita dei ricavi.” Il Denver Post ha inoltre deciso di fare uso delle potenti capacità di asset management di Méthode, migrando l’interno archivio fotografico sulla stessa piattaforma. “Il Denver Post è la prima testata cartacea del gruppo MNG ad essere aggiunta alla piattaforma Méthode”, precisa Jo Ann Froelich, Country Manager EidosMedia Inc. “ L’attuale progetto sui portali del gruppo ha dimostrato la capacità di Méthode di fungere da piattaforma nazionale per numerosi fonti d’informazione. Ci aspettiamo di ottenere parecchi benefici dal punto di vista di condivisione dei contenuti e aumento di produttività, soprattutto sulla base di questo ultimo ed importantissimo passo.”

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MNG Interactive, ha già optato per Méthode come Web CMS comune agli oltre 70 portali d’informazione in tutti gli Stati Uniti, tra cui anche il sito d’informazione del Denver Post stesso. L’implementazione per le operazioni print permetterà al Post di avere tutte le basi per una redazione convergente. “La nostra redazione è molto ottimista sul futuro con EidosMedia. Méthode ci faciliterà a rispondere alle richieste dei nostri lettori, siano essi abituati a ricevere i nostri contenuti su print, web o mobile”, racconta Greg Moore, Editor del Denver Post. “Personalizzando il sistema, abbiamo potuto ristrutturare e ridisegnare i nostri flussi editoriali in modo molto più efficiente.”

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Il Sole 24 Ore “brilla” con le lastre Fujifilm Brillia PRO-VN

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Via della Unione Europea, 4 - San Donato M.se - MI Tel. 02/89582.1 - Fax 02/89582914 Responsabile commerciale: elio.ramponi@fujifilm.it Responsabile tecnico: gianluigi.bersani@fujifilm.it Il Gruppo 24 Ore è il più importante gruppo editoriale italiano che, operante in campo finanziario, economico e professionale, pubblica libri, giornali, guide e altre pubblicazioni per gli addetti del settore business, offrendo anche servizi multimediali. La principale pubblicazione è Il Sole 24 Ore, il più autorevole quotidiano finanziario d’Italia, distribuito anche in diversi paesi europei. Confindustria, l’organizzazione italiana che rappresenta le industrie e le società di servizi del nostro Paese, è l’azionista di maggioranza del gruppo. Il gruppo ha un fatturato di 500 milioni di euro e 2.000 impiegati, gli uffici si trovano a Milano e in altre otto basi produttive in tutta Italia. Gli impianti principali sono a Milano e a Carsoli, vicino L’Aquila, nel sud Italia. Il Sole 24 Ore, che rappresenta attualmente il 50% del fatturato del gruppo, è stato fondato nel 1965 ed è nato dalla fusione di due noti giornali italiani, “Il Sole”, fondato nel 1865, e “24 Ore”. Alberto Borgarelli, direttore tecnico, fa parte della società da 20 anni e ha seguito l’evoluzione e le continue innovazioni dell’industria della stampa. Borgarelli è il responsabile dell’intero reparto di stampa. Quest’ultimo comprende le quattro rotative offset Man Regioman, due situate rispettivamente negli impianti di Milano e Carsoli, più altre due rotative gestite da partner esterni. Le quattro macchine sono supportate da avanzati sistemi pre-press e di finissaggio, per garantire una solida

produttività dell’intero ciclo di lavorazione. Data la quotidiana distribuzione di 350,000 copie, che comprende ogni settimana diversi inserti, la produzione de Il Sole 24 Ore richiede spesso 2 o 3 turni di stampa ogni giorno, giorno e notte. Ogni rotativa utilizza circa 250 lastre al giorno, gran parte delle quali sono prodotte durante la notte. La gestione dell’ottimizzazione e il rinnovamento del reparto di produzione è uno dei temi che il gruppo si è trovato ad affrontare. Così quando Fujifilm nel Luglio 2009 ha introdotto le lastre Brillia PRO-VN, Alberto Borgarelli si è subito mostrato interessato. Borgarelli commenta “Ho pensato che le Brillia PRO-VN rappresentassero una tecnologia d’avanguardia che avrebbe potuto migliorare il nostro ambiente produttivo, ottimizzando i nostri costi. Fujifilm è un passo avanti agli altri nello sviluppo di lastre a basso contenuto di prodotti chimici.” Le Brillia PRO-VN sono tra i prodotti più recenti di Fujifilm in ambito lastre, progettate per semplificare le operazioni di prestampa poiché consentono un minore impiego di prodotti chimici riducendo la manutenzione dell’unità di finitura e producendo meno scarti rispetto ad altre procedure. Basate sulla stessa tecnologia della lastra viola Brillia HD PRO-V low-chemistry di Fujifilm per applicazioni commerciali generiche, la Brillia PRO-VN consente a chi stampa quotidiani di ridurre drasticamente l’utilizzo dei prodotti chimici. “Nell’autunno 2009 mi sono avvicinato a Fujifilm per avere maggiori informazioni rispetto a questo prodotto innovativo; all’inizio del 2010 abbiamo iniziato a testare le Brillia PRO-VN presso il nostro impianto di Milano. È stato un processo ben pianificato, durante il quale è stato esaminato nel dettaglio ogni aspetto, dalla tiratura al controllo del colore, e sono stato davvero felice dell’incondizionato supporto che il team di Fujifilm ci ha offerto, con grandi capacità e una profonda cono-

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dedicata ai quotidiani. Questo concorso premia gli stampatori che mostrano una notevole capacità nella realizzazione di prodotti affidabili e dai colori consistenti, in conformità con gli standard ISO.

A proposito di Fujifilm

FUJIFILM Holdings Corporation offre prodotti di continua innovazione e avanguardia a una vasta gamma di industrie, che includono la fotografia digitale, i fotolaboratori, i sistemi medicali, la biologia, le arti grafiche, i monitor a schermo piatto e i prodotti per l’ufficio. La R&S per questi prodotti è basata su un vasto portfolio di tecnologie digitali, ottiche, chimiche e di stesura di sottili strati di emulsione. La società impiega oltre 70.000 persone in tutto il mondo e l’esercizio chiuso al 31 marzo 2009, ha avuto a livello mondiale un fatturato di 18 miliardi di euro. Fujifilm è impegnata nella tutela dell’ambiente e dell’etica di impresa. Per ulteriori informazioni, visitare www.fujifilmholdings.com.

A proposito di FUJIFILM Graphic Systems

FUJIFILM Graphic Systems è un partner stabile e di lungo termine incentrato sulla realizzazione di soluzioni di stampa di alta qualità e tecnicamente avanzate che consentano agli stampatori di sviluppare un vantaggio competitivo e di far crescere le loro aziende. La stabilità finanziaria della società, gli investimenti senza precedenti in R&S consentono a Fujifilm, di sviluppare tecnologie proprietarie per la stampa di eccellenza. Queste includono soluzioni per la pre-stampa, la stampa offset, la stampa di grande formato e la stampa digitale, così come software per la gestione del flusso di lavoro. Fujifilm è impegnata a ridurre al minimo l’impatto ambientale dei propri prodotti e lavorazioni, operando in modo proattivo per preservare l’ambiente, e si sforza di educare gli stampatori sulle migliori pratiche ambientali.

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scenza del tema”, continua Borgarelli. In primo luogo, Borgarelli si è concentrato sulla capacità produttiva e sull’elevata tiratura delle Brillia PRO-VN (fino a 230,000 copie), poi ha pensato a ottimizzare la qualità, il colore e la ripetibilità. Questo è stato un punto cruciale per arrivare a ottenere una produzione stabile, ripetitiva e affidabile. Quando Borgarelli è stato soddisfatto dell’accuratezza offerta dalle lastre Brillia PROVN, ha preso la decisione di estenderle all’intera produzione nell’impianto di Milano. “La strada che abbiamo percorso con Fujifilm è stata davvero positiva. Siamo la prima società in Italia a certificare la durata delle Brillia PRO-VN e siamo soddisfatti del risultato.” Quando gli viene chiesto della sua scelta delle Brillia PRO-VN, Borgarelli risponde: “Utilizziamo molte lastre ogni giorno, perciò eravamo interessati ad adottare questi prodotti innovativi a ridotto contenuto di prodotti chimici, per poter ridurre gli sprechi e anche i costi, migliorando la nostra produttività. Le Brillia PROVN di Fujifilm vantano caratteristiche uniche in questo settore di mercato”. Utilizzando la tecnologia di Fujifilm ‘high sensitivity polymerisation’ (polimerizzazione a elevata sensibilità), le lastre per quotidiani Brillia PROVN consentono di raggiungere i medesimi risultati che si possono ottenere con le tradizionali lastre violet CTP. Inoltre, le Brillia PRO-VN sfruttano la tecnologia brevettata di Fujifilm MultiGrainTM che garantisce un ottimo rapporto inchiostro/ acqua e un’avanzata capacità di gestione. Il Gruppo 24 Ore ha come obiettivo la distribuzione di copie di alta qualità del suo influente quotidiano, ma anche la riduzione dell’impatto ambientale. L’impianto di Carsoli è già conforme alla ISO 14001 e il gruppo ha iniziato le procedure per ottenere la stessa certificazione nell’impianto di Milano. “La sostenibilità è un tema importante all’interno del nostro gruppo. Significa che abbiamo una responsabilità verso l’ambiente e contemporaneamente abbiamo la possibilità di risparmiare in termini di sprechi e di ottimizzazione dei processi” aggiunge Borgarelli. Riguardo i progetti futuri, Alberto Borgarelli vorrebbe ripetere il successo delle Brillia PROVN, ormai completamente implementate a Milano, anche a Carsoli. Potrebbe essere un’altra mossa vincente per questa tecnologica società editoriale, che combina i grandi investimenti nell’innovazione senza mai perdere di vista la ricerca di una qualità sempre migliore. Infine, vale la pena di dire che il Gruppo 24 Ore è uno dei vincitori del Ifra Color Quality Club 2010, promosso dalla più importante esposizione

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Fold n’stitch, terza piega con cucitura integrata e comando Navigator sono le novità di Ferag a IFRA EXPO 2010 Ad un anno di distanza dal lancio del sistema di terza piega Stream Fold, Ferag ha presentato alla edizione 2010 di Ifra Expo, svoltasi ad Amburgo lo scorso mese di ottobre, la nuova linea di terza piega “Fold n’stich” ed il nuovo comando di controllo “Navigator” per automatizzare la sala spedizione

FERAG ITALIA Srl Via Polidoro da Caravaggio 37, 20156 Milano Tel. 02.38002770 - Fax 02.38006710 Sito Internet: www.ferag.com

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Vantaggi di mercato con StreamFold

A Vienna, durante l'Ifra Expo 2009, Ferag ha lanciato una novità di grande interesse: StreamFold, il nuovo sistema di terza piega che può essere integrato nella sala spedizione per offrire maggiore flessibilità possibile agli stabilimenti che producono, con i giornali, anche altri prodotti commerciali. Ferag ha ottenuto il primo ordinativo

Grazie al nuovo componente di piegatura e cucitura, le tipografie di giornali acquistano maggiore libertà nella produzione e sfruttano le loro capacità in modo ancora più redditizio

direttamente in fiera, da parte della finlandese Lehtisepat OY e, negli ultimi dodici mesi, altre linee di terza piaga sono state installate presso gli stabilimenti di aziende editoriali in Germania, Irlanda, Italia e Scandinavia, consentendo a queste aziende di acquisire con successo nuovi ordinativi nel segmento dei prodotti semicommerciali.

Fold n’stitch, terza piega con cucitura integrata

La nuova linea di terza piega, proposta da Ferag, aggiunge valore alla produzione dei quotidiani. Grazie alla funzione di cucitura sul dorso, gli stampatori offrono ai giornali la possibilità di realizzare nuove opportunità di business sfruttando in modo migliore la capacità delle macchine da stampa.

Sistema integrato e modalità “stand-alone”

Il componente di piegatura e cucitura può essere posizionato facilmente tra diverse stazioni di rilascio UTR e raggiunto in line da più uscite

In ‹fold n’ stitch›, Ferag ha ora aggiunto al processo di piegatura la funzione della cucitura sul dorso

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TecnoMedia dalla piegatrice. La linea può essere alimentata anche in modalità “stand-alone”, indipendentemente dalla produzione di stampa, mediante il JetFeeder. Ampie possibilità di configurazioni si possono ottenere mediante l’utilizzo del MultiDisc, che consente di avvolgere i prodotti provenienti dalla macchina da stampa e di trasformarli in offline mediante stazione di svolgimento in prodotti cuciti in terza piega. La macchina da stampa per i quotidiani ed il processo di piegatura e cucitura

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funzionano in modo indipendente, garantendo prestazioni ottimali. In abbinamento alle soluzioni JobFolio (la taglierina rotativa JobTrim e lo stacker incrociato JobStack 90) di WRH Marketing, il nuovo processo di piegatura e cucitura “fold n’stitch” può essere ampliato fino a ottenere una linea di finishing completa per la produzione di prodotti semicommerciali di alta qualità, con un rapporto costo-prestazioni molto interessante.

Navigator: il controllo della produzione è ancora più semplice Quattro applicazioni standard

Navigator si basa sulla tecnologia Flying Frame con gestione intuitiva su schermo Multi Touch e consente l’utilizzo veloce delle funzioni di set-up e di comando. Navigator di Ferag comprende le applicazioni standard NaviSet (preparazione dati), NaviRun (gestione della produzione), NaviQ (segnalazione) e, infine, NaviSafe con la funzione di backup e di supporto a distanza tramite connessione VPN.

Gestione semplice mediante le funzioni “Fingertipp” e “Drag and Drop”

Tutte le applicazioni rimangono attive in finestre sospese su un unico livello e consentono l’accesso veloce e diretto a tutte le funzioni più importanti. Le funzioni di “Fingertipp" e "Drag and Drop” consentono di eseguire in modo semplice e veloce le operazioni di set-up e la configurazione delle linee di produzione dei prodotti di inserimento, la scelta del tipo di produzione, l’assegnazione delle produzioni agli stacker MultiStack, la scelta tra produzione seriale o parallela, la definizione dei percorsi o l’assegnazione alle rampe di uscita. Navigator consente di operare anche mediante l’utilizzo del mouse e della tastiera.

da stampa e il trattamento succssivo. Le tirature di diverse edizioni possono essere gestite con la precisione di una copia, consentendo di ridurre il consumo della carta. DriverLink: un sistema di schede magnetiche trasmette agli autotrasportatori le informazioni sull’orario d’inizio della produzione, sull’assegnazione dei percorsi e delle rampe d’uscita. Totalizer: il sistema di monitoraggio che consente di controllare in modo rapido i livelli di produzione e l’efficienza di ogni linea di produzione. Notifier: il personale di servizio ed i tecnici sono costantemente informati sullo stato di servizio dell’intero sistema di produzione.

Valore aggiunto come opzione

Navigator dispone di quattro estensioni opzionali, facilmente adattabili a seconda delle esigenze: PressLink: questa interfaccia serve alla compensazione dei dati di produzione tra la macchina

La base del nuovissimo principio di comando Navigator di Ferag è costituita dalla tecnologia Flying Frame con manovra intuitiva tramite Multi Touch Screen

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La console di controllo produzione Navigator, presentata a IFRA Expo 2010, costituisce una novità rivoluzionaria. Completamente rinnovata nella forma e nella funzione, consente di ottenere il controllo della sala spedizione, in modo facile e semplice.


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Arcidiocesi di Milano punta sulla comunicazione digitale scegliendo Atex Polopoly Web Content Management System L’Arcidiocesi di Milano ha scelto Atex Polopoly come piattaforma per la gestione dei contenuti on line per la propria comunitá e per gli utenti della Diocesi. Con la sua architettura innovativa, Atex Polopoly consentirà all’Arcidiocesi di agevolare le relazioni con tutti gli utenti del suo portale, ottimizzare la gestione dei contenuti e contenere i costi di manutenzione e supporto

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Atex Global Media S.p.A. Via B. Crespi, 57 - 20159 Milano Tel: 02 36658.1 Fax: 02 36658.555 www.atex.com L’Arcidiocesi di Milano ha scelto la piattaforma Atex Polopoly per la gestione dei contenuti web, dimostrando una forte focalizzazione nei confronti dell’informazione e dei servizi diocesani sul canale web. Grazie a Polopoly, l’Arcidiocesi di Milano si avvarrá di un nuovo strumento avanzato per la comunicazione digitale che faciliterà la gestione dei contenuti e il loro costante aggiornamento nonchè l’integrazione di tutti i servizi che verranno sviluppati nel prossimo futuro. In un ambiente di lavoro che richiede scalabilità e massima flessibilità nella gestione dei dati, l’architettura avanzata di Polopoly garantirà la gestione contemporanea di numerosi siti in tempi rapidi.

Polopoly consentirà infine di contenere i costi di manutenzione: la piattaforma offre infatti tempi di messa in opera ridotti anche nel caso di siti che devono supportare strutture complesse di contenuti e un elevato numero di visite. L’Arcidiocesi si avvarrà inoltre della propria controllata ITL – Impresa Tecnoeditoriale Lombarda srl - che collaborerà con gli esperti Atex per l’implementazione della nuova piattaforma. L’attività di ITL, che tra l’altro gestisce il portale diocesano fin dalle sue origini, si pone al servizio della Chiesa ambrosiana e del suo Arcivescovo , per conto dei quali produce e diffonde un variegato ventaglio di strumenti di comunicazione, finalizzati alla diffusione sul territorio di informazione e cultura religiosa ed a veicolare l’azione pastorale. L’Arcidiocesi di Milano per storia, estensione e struttura ecclesiale è tra le più importanti del mondo ed è la prima diocesi in Europa per numero di cattolici. “Sono molto orgoglioso di poter annoverare l’Arcidiocesi di Milano tra i nostri clienti” – ha affermato Roberto Antoniotti CEO Atex South Europe e Latin America. “Questo rappresenta un ulteriore passo avanti verso mercati al di fuori di quello dei quotidiani, dove Atex ha deciso di puntare con decisione”.

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America, Germania e Francia: cinque nuovi go-live con Méthode

EidosMedia Spa Viale Legioni Romane, 43 20147 Milano tel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330 www.eidosmedia.it info@eidosmedia.com Due importanti partenze in produzione arrivano da Washington e New York. A Washington DC, lo storico quotidiano The Washington Post, protagonista di un processo riorganizzativo mirato a una newsroom convergente, è in produzione con la piattaforma editoriale Méthode di EidosMedia. La strategia in atto prevede la fusione dei flussi redazionali carta e online, in passato addirittura fisicamente dislocati in due sedi diverse. “La flessibilità della piattaforma Méthode valorizzerà ulteriormente gli assets del Washington Post, permettendoci di essere pronti ai futuri sviluppi del mercato, con nuove proposte di prodotti e servizi”, commenta Raju Narisetti, Managing Editor del Washington Post. Il Post ha adottato un approccio completamente neutrale alla creazione dei contenuti editoriali: tutti gli articoli sono creati senza essere a priori destinati ad un specifico canale di pubblicazione. Solo in fasi successive del processo redazionale i contenuti sono indirizzati a specifici canali di output. A supporto di questo nuovo processo di lavoro, il tool di pianificazione di Méthode, il News Planning, è largamente utilizzato dalla redazione per la pianificazione, la gestione,l’assegnazione e il monitoraggio dei “tasks”. L’installazione di Méthode è andata a sostituire la soluzione editoriale di CCI, insieme altri sistemi di pianificazione editoriale, gestione di immagini ed archivio.

A New York, invece, il Publisher finanziario per eccellenza Dow Jones & Company, dopo il go-live nel 2009 della sua testata principale, The Wall Street Journal, è in produzione con il settimanale Barron’s e il sito MarketWatch.com. Il settimanale Barron’s è pubblicato in diverse edizioni geografiche che coprono Stati Uniti, Europa ed Asia. Le variazioni tra edizioni sono gestite in modo efficiente dal modulo di pianificazione multi-edizione della piattaforma Méthode. Anche il portale Barrons.com è pubblicato a partire dallo stesso workflow. “I nostri colleghi di Barron’s stanno scoprendo gli stessi vantaggi che Méthode ha portato nell’ultimo anno al Journal”, spiega Jim Pensiero, Deputy Managing Editor di WSJ. “Ma chi in fondo ne usufruisce al massimo sono i nostri lettori in quanto siamo finalmente capaci, oggi più di prima, di aggiornare le nostre pubblicazioni print ed online ed adattarle rapidamente alle loro nuove esigenze.” Marketwatch.com è invece il portale di news e servizi finanziari (in parte a pagamento) del gruppo Dow Jones. Méthode ha sostituito un sistema editoriale basato su applicazioni MS Office standard. Lo staff editoriale conta circa 100 giornalisti sparsi tra la redazione di San Francisco e diversi uffici secondari nel resto del mondo. “Il roll-out di entrambi i prodotti è stato gestito quasi interamente dal gruppo Dow Jones”, aggiunge Jo Ann Froelich, Country Manager EidosMedia Inc. “L’esperienza dell’implementazione al WSJ, insieme al fatto che Méthode è basato su tecnologie standard, ha permesso al loro team di completare entrambi i progetti in tempi ridotti e con il minimo intervento da parte di EidosMedia.” Anche in Germania sono avvenuti due importanti go-live: 5 testate di WAZ Media Group e il NordWest Zeitung. I quotidiani del gruppo WAZ, tra cui anche la testata di riferimento, il Westdeutsche Allgemeine Zeitung, sono live sia con l’edizione cartacea che con quella web. La piattaforma editoriale Métho-

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Sono ben cinque, nelle ultime settimane, le partenze in produzione con soluzioni Méthode di EidosMedia


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de è fisicamente locata presso la sede principale del gruppo ad Essen ed è connessa a 80 redazioni locali. Benché i cinque diversi ambienti editoriali si trovino sulla stessa piattaforma, ogni pubblicazione ha mantenuto il proprio flusso editoriale. “Siamo riusciti a raggiungere notevoli economie di scala sui costi di installazione e management, per non parlare dei vantaggi di cui godremo da oggi in poi per quanto riguarda la condivisione di contenuti editoriali tra tutte le testate del gruppo”, commenta Markus Wendler, Project Manager. Tale integrazione si è estesa anche alle edizioni online: tutte e cinque le testate condividono lo stesso portale online, www.derwesten.de che offre sia contenuti di portata comune sia notizie locali per ciascuna delle 5 edizioni. Attraverso un sofisticato sistema di geo-tagging, i lettori online possono velocemente selezionare i contenuti di loro interesse in base all’area geografica di pertinenza. La piattaforma Méthode presso WAZ si interfaccia con diversi sistemi preesistenti, tra cui il sistema pubblicitario e quello di pubblicazione online. Holger Hofmann, Country Manager EidosMedia GmbH spiega: “I flussi di informazioni presso il gruppo WAZ è sostanziale: ogni giorno, oltre 20.000 nuovi oggetti entrano nel sistema e sono aggiornati continuamente e ovviamente resi disponibile allo staff editoriale. A livello di output, vengono generate più di 1500 pagine al giorno distribuite tra 100 diverse edizioni cartacee. Il prossimo step saranno altre tre testate nella regione della Thuringa, arrivando così a coinvolgere con Méthode più di 1000 membri dello staff editoriale. Anche la redazione multi-media di NordWest Zeitung, quotidiano regionale della regione della Bassa Sassonia, è live con Méthode. Conta otto edizioni cartacee ed il portale online www.nwzonline.de. Oltre alle proprie pubblicazioni, NWZ fornisce contenuti tramite dei servizi di syndication ad altri quotidiani della regione. Diversi di questi partner sono migrati anch’essi sulla stessa piattaforma di Méthode, per snellire ulteriormente il processo di condivisione dei contenuti.

“Prima del progetto Méthode eravamo abituati a condividere intere pagine in formato PDF”, illustra Gaby Schneider-Schelling, Editor in Chief di NWZ. “Oggi finalmente possiamo condividere i contenuti (testi ed immagini) e, riformattandoli automaticamente, riusciamo così a mantenere lo stile grafico e quindi l’identità di ogni testata. Inoltre siamo finalmente riusciti a far confluire in modo efficiente su un’unica piattaforma le nostre operazioni print ed online.” NWZ conta 180 utenti di Méthode distribuiti tra la redazione centrale a Oldenburg e 18 uffici locali. Ultimo per ordine e non di certo per importanza è il go-live francese del gruppo EuroInformation. Un cluster di diverse installazioni di Méthode a Strasburgo ha permesso a nove quotidiani regionali francesi (Le Républicain Lorrain, L’Est Répubblicain, Vosges Main, Le Bien Public, Le Journal de Saone et Loire, Le Dauphiné Libéré e l’Alsace) di andare live e aggiungere le ultime due testate, Le Progrès e Les Dernières Nouvelles d’Alsace entro la fine del 2010. L’installazione a Strasburgo è connessa alle redazioni centrali e gli uffici locali (attualmente più di 100) tramite una rete estremamente efficiente. Ogni pubblicazione ha mantenuto il proprio ambiente editoriale pur condividendo la stessa piattaforma. “Anche in questo caso, come per WAZ, il fatto di condividere un’unica piattaforma editoriale ha permesso dei notevoli tagli ai costi di management e manutenzione e una velocizzazione del processo di installazione della nostra soluzione”, commenta Gérard Perrier, Country Manager EidosMedia Sarl. Tutte le testate del Gruppo sono pubblicate in diverse edizioni locali che variano nei contenuti e nella pubblicità. Oltre a 120 edizioni cartacee sono prodotte quotidianamente e, grazie alle funzionalità di Méthode Edition Planning, è possibile gestire in modo efficiente tutte le variazioni tra le pubblicazioni locali. Tramite un portale online, i corrispondenti di ogni testata possono inviare i loro articoli e foto alla redazione. In questo modo, oltre 7000 corrispondenti sono connessi al workflow editoriale.

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Cerchiamo di fare chiarezza nel nebuloso mondo delle lastre

Via della Unione Europea, 4 - San Donato M.se - MI Tel. 02/89582.1 - Fax 02/89582914 Responsabile commerciale: elio.ramponi@fujifilm.it Responsabile tecnico: gianluigi.bersani@fujifilm.it Oggi più che mai, gli stampatori di tutto il mondo stanno prendendo decisioni in ambito finanziario valutando potenziali investimenti, cercando di superare la crisi economica e mettere in luce il proprio business, preparandosi all’inversione di marcia dell’economia mondiale. Gli stampatori esaminano anche come ottenere un giro d’affari maggiore e allo stesso tempo ridurre i costi quotidiani. Con tutti questi aspetti da affrontare, la pressione di lavorare “a basso impatto ambientale” non risulta essere al primo posto in agenda come in realtà dovrebbe. In ogni caso, affrontare il tema del rispetto ambientale va spesso di pari passo con quello della riduzione dei costi e poiché in questo ambito ci sono sicuramente rilevanti opportunità di business, è importante che la materia rimanga per tutti una priorità. Gli stampatori si trovano in una posizione tutt’altro che invidiabile, dovendo affrontare tali questioni economiche in ambiti che risultano ambigui e confusi. Molti fornitori hanno introdotto soluzioni che aiutano gli stampatori a ridurre l’impatto ambientale del loro lavoro, rimane comunque una diffusa confusione su quale sia il miglior comportamento da attuare per il rispetto dell’ambiente. Per cercare di chiarire questa situazione, è tuttavia importante che i fornitori certifichino solo situazioni che possono essere supportate da prove concrete e documentazioni chiare. Nel mondo della pre-stampa, e in particolare

nell’ambito della produzione di lastre, i fornitori stanno aiutando gli stampatori a ridurre al minimo l’impatto ambientale, diminuendo e a volte eliminando la necessità di impiegare materie prime come acqua, energia e prodotti chimici, anche se per questi ultimi la situazione non è poi così chiara. Se gli stampatori devono prendere decisioni consapevoli e funzionali, è di vitale importanza che si basino su informazioni certe e documentate. Terminologie – “il significato del termine” Senza trattamento chimico (processless o no-process), sviluppo in macchina (on-press develop), senza agenti chimici (chemistry free), a ridotto consumo di prodotti chimici (reduced chemistry), senza bagno di sviluppo (developerfree), con trattamento chimico (processed). L’elenco dei termini utilizzato per descrivere le diverse tipologie di lastre è pressoché infinito, e ulteriormente ampliato dai vari termini utilizzati dai produttori per distinguere le diverse gamme di prodotti. Solo negli ultimi 4 o 5 anni è stata presentata una varietà di tecnologie, e di relativi nomi convenzionali, che è stata affiancata alle lastre a “sviluppo tradizionale”. Più comunemente, possiamo decidere tra lastre senza trattamento (o no-process), senza agenti chimici (chemistry-free) e a sviluppo convenzionale. Ma cosa significano tutti questi termini? È tempo di chiarirli una volta per tutte, così che gli stampatori possano fare scelte di business intelligenti che aggiungano valore al loro impegno nel rispetto dell’ambiente. I due termini più chiari applicati alla produzione di lastre di diverso tipo sono “sviluppo tradizionale” (conventionally processed) e “senza trattamento” (processless):

Sviluppo tradizionale (conventionally processed)

Una volta che la lastra è stata esposta, indipendentemente dalla tecnologia di esposizione

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di Graham Leeson, direttore marketing e comunicazione, Graphic Systems Division FUJIFILM Europe


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Fujifilm assume una posizione etica per assicurare chiarezza nella terminologia relativa alle lastre per stampa offset Soluzioni chiave in ambito produttivo da classificare come ‘low-chemistry’ In coincidenza con il lancio sul mercato delle lastre Brillia HD PRO-V e Brillia PRO-VN, Fujifilm ha considerato l’opportunità di sfidare le convenzioni di denominazione utilizzate in ambito industriale e chiarire le specifiche ambientali di un certo numero di proprie soluzioni relative alle lastre. Prima del rilascio commerciale globale, la Brillia HD PRO-V e la Brillia PRO-VN, erano state classificate sotto la generica definizione di “chemistry-free” (senza chimica). Fujifilm crede che per la maggior parte delle lastre così classificate, la definizione sia fuorviante e dipinga un quadro errato dell’impatto ambientale, in disaccordo con le sue stesse politiche aziendali. Quindi, in occasione del lancio delle lastre Brillia HD PRO-V e Brillia PRO-VN, Fujifilm ha riclassificato entrambe le lastre (assieme alla lastra Brillia HD LH-PJE e alle sviluppatrici FLH-Z ’ZAC’) come soluzioni “low-chemistry”. Le lastre Brillia HD PRO-V e Brillia PRO-VN e le unità di finitura ad esse associate, cosi come la lastra Fujifilm Brillia HD LH-PJE con le sviluppatrici FLH-Z ’ZAC’, usano molto meno chimica delle lastre con sviluppo chimico, rendendo possibili riduzioni anche del 75%. Come risultato, Fujifilm ha definito una nuova classe per le lastre, chiamata “low-chemistry” (con relativo logo ‘lo-chem’), che riassume chiaramente i vantaggi apportati da queste soluzioni. Graham Leeson, manager marketing e comunicazione della divisione Graphic Systems – FUJIFILM Europa, commenta: “Per qualche tempo, vi è stata una carenza di chiarezza, negli ambienti industriali, rispetto alla definizione “chemistry-free” e a ciò che comporta in termini di impatto ambientale. In Fujifilm, sentiamo che questa terminologia è fuorviante poiché implica che le lastre “chemistry-free” non richiedano agenti chimici, mentre, in realtà, quasi tutto richiede in qualche modo l’impiego di agenti chimici come parte del processo di produzione delle lastre. Questa situazione, potenzialmente equivocabile, non è in accordo con le nostre politiche ambientali; perciò, invece di continuare ad adottare questa definizione, abbiamo pensato che il lancio della PRO-V fosse il momento giusto per fare un po’ di chiarezza in questa situazione. …e continua: “Il recente rapporto di John Zarwan ha sottolineato come l’analisi dell’utilizzo di agenti chimici abbia dimostrato che la nostra soluzione con la lastra Brillia HD LH-PJE associata alle sviluppatrici FLH-Z, precedentemente non classificata, utilizza meno agenti chimici di altre soluzioni classificate come “chemistry-free”. Con la creazione della nuova categoria “low-chemistry”, stiamo fornendo agli stampatori un’idea più chiara della performance ambientale delle

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soluzioni in cui stanno investendo.” La lastra Brillia HD PRO-V combina i vantaggi del CTP “low-chemistry”, con il basso costo di gestione della tecnologia “violet”, dando alla produzione delle lastre qualità e produttività uniche. La lastra Brillia PRO-VN è una lastra violet “low-chemistry” per CTP, sviluppata appositamente per il mercato dei quotidiani. Consente agli stampatori di quotidiani di raggiungere gli stessi livelli di produttività dei sistemi convenzionali con lastre CTP violet. Entrambe le soluzioni beneficiano della tecnologia MultiGrain, brevettata da Fujifilm e assicurano un ottimo bilanciamento acqua/inchiostro, performance di gestione davvero avanzate e non necessitano della tradizionale rigenerazione dei prodotti chimici, ma solo di mantenere il livello delle vasche con aggiunta di acqua. Inoltre, le unità di finitura di entrambe le soluzioni sono di dimensioni più ridotte rispetto alle tradizionali sviluppatrici per fotopolimeri, consentendo un notevole risparmio di spazio. La lastra Brillia HD LH-PJE, quando è combinata con le sviluppatrici intelligenti della serie FLH-Z, dà risultati di maggior stabilità e qualità nella produzione di lastre termiche con il minimo impiego di agenti chimici. Riduzioni del 75% di agenti chimici sono normali, grazie all’accorpamento del sistema di controllo a microprocessore intelligente ‘ZAC’ di Fujifilm nelle sviluppatrici FLH-Z, che automatizza e controlla in modo intelligente la fornitura di agenti chimici e acqua alla lastra. Tutte queste soluzioni ‘low-chemistry’ offrono agli stampatori considerevoli risparmi in termini di costi e di ambiente rispetto ai sistemi CTP convenzionali, mantenendo produttività e qualità. utilizzata, essa viene trattata con agenti chimici in una sviluppatrice tradizionale.

Senza trattamento chimico (processless oppure on-press-development)

Dopo l’esposizione la lastra, viene montata direttamente sulla macchina da stampa, dove avviene la rimozione della emulsione non stampante, cosa che è stata sapientemente integrata nelle operazioni di start-up della macchina da stampa. In questo caso vi è la totale eliminazione della sviluppatrice, dei relativi processi

chimici, dell’acqua e degli scarti derivanti dalla produzione della lastra. Anche utilizzando questo termine, si potrebbe evincere che lo “sviluppo” abbia ancora luogo sulla macchina da stampa. Comunque, la completa rimozione del tradizionale procedimento di trattamento chimico giustifica la dicitura “senza trattamento” oltre a dare vantaggi reali e tangibili. Nel mezzo di queste due tecnologie estreme, c’è una grande varietà di soluzioni per produrre lastre, con vantaggi e svantaggi, ed è qui più che da ogni altra parte che troviamo tanta confusione.

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alla realtà. Invece della fuorviante dicitura “chemistry-free”, un termine come “lowchemistry” (a basso contenuto di prodotti chimici) sarebbe più appropriato. La maggior parte delle lastre di questa categoria, una volta esposte, sono “sviluppate” o “finite” utilizzando una “soluzione” o “agenti chimici” in una piccola e semplice “unità di sviluppo” o “unità di finitura”. Per una o due lastre di questa categoria, la soluzione utilizzata per “fissare” l’immagine è composta in gran parte da acqua, quindi in questo caso la dicitura “senza agenti chimici” è appropriata. La confusione si genera attorno al problema di come chiamare la soluzione utilizzata per lo sviluppo della lastra. Alcuni sostengono che la soluzione sia una specie di “gomma” più che una classica soluzione chimica di sviluppo. La definizione “chemistry-free”, utilizzata convenzionalmente, implica in teoria che non viene utilizzato alcun elemento chimico. Comunque, nella maggior parte dei casi, la soluzione deve essere accompagnata da un MSDS (Material Safety Data Sheet – Scheda di sicurezza del materiale), documento legale obbligatorio per tutte le soluzioni e i materiali che necessitano di avvisi e di cautela nell’utilizzo. La discussione su cosa è da ritenersi “chimico” può essere protratta in eterno, ma questo aspetto non centra il fulcro del problema. Per la legge, se una soluzione richiede un documento MSDS è perché contiene qualcosa di pericoloso, che naturalmente appartiene alla categoria dei prodotti chimici. Tutti questi fattori supportano la tesi che la terminologia “chemistry-free” potrebbe essere mal interpretata o fuorviante per definire alcune soluzioni per lastre. Va ricordato inoltre che il tema della salvaguardia dell’ambiente non è responsabilità unica dei fornitori. Anche gli stampatori devono essere consapevoli che se investono in nuove tecnologie, dovranno accollarsi più responsabilità e dovranno essere in grado di supportare e giustificare ogni informazione che forniranno ai propri clienti. Il fatto positivo, sempre relativamente al tema delle lastre “chemistry-free”, è che queste aiutano davvero gli stampatori a ridurre l’impatto ambientale, poiché la quantità di prodotti chimici che viene utilizzata è considerevolmente minore rispetto ai procedimenti tradizionali. Ragion per cui in questo settore si dovrebbe introdurre una nuova terminologia convenzionale più aderente

Prove a supporto

Alcune prove a supporto sono state pubblicate dal consulente indipendente J Zarwan Partners, sottolineando il gran numero di lastre descritte come “chemistry-free” che invece utilizzano maggiori quantità di prodotti chimici rispetto a lastre classificate come soluzioni “reduced-chemistry” o “low-chemistry” (a ridotto consumo di prodotti chimici). John Zarwan ha pubblicato il suo rapporto nel tentativo di aiutare gli stampatori a fare scelte più consapevoli per l’acquisto delle lastre, oltre a voler portare un po’ di chiarezza in questo ambito spesso confuso. Il rapporto analizza le quattro aree principali in cui le lastre hanno i maggiori effetti sull’ambiente – l’utilizzo di agenti chimici, di energia, di acqua e la produzione di scarti; comparando i diversi impatti ambientali ai diversi tipi di lastre, così come le risorse utilizzate dalle varie lastre nelle singole categorie. Se non gli avete ancora dato un’occhiata, sarebbe una lettura opportuna e i grafici esplicativi rendono semplice visualizzare dove è possibile risparmiare (http://www.johnzarwan.com/pubs/ ). I risultati vi sorprenderanno, in termini di riduzione dei costi e dell’utilizzo di prodotti chimici. John ha detto: “Mentre le considerazioni in materia di ambiente sono solo uno dei fattori che determinano la scelta di una lastra piuttosto che un’altra, è importante essere informati e consapevoli delle differenze e delle quantità di agenti chimici utilizzati e di scarti prodotti. Anche se il risultato non sarà il cambiamento delle lastre utilizzate abitualmente, lo stampatore conoscerà ogni processo e potrà così migliorarsi. È importante ricordare che teoricamente tutte le lastre con i giusti processi danno buoni risultati, non c’è una sola soluzione adatta a tutti gli stampatori. Le lastre hanno caratteristiche di stampa diverse, diverse capacità di tiratura e non sono adatte ad ogni tipo di lavoro.”

Risultati sorprendenti

Un dato sorprendente che emerge dal rapporto, a supporto della teoria di ricostituire le categorie di alcune tipologie di lastre, è che la combinazione di una sviluppatrice “intelligente”, che automatizzi e controlli attentamente il corretto flusso di prodotti chimici e acqua, associato alla lastra più

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Senza agenti chimici (chemistry-free)


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adatta, utilizza in effetti una minor quantità di agenti chimici delle cosiddette soluzioni “chemistry-free”. La chimica non viene eliminata, ma il suo impiego è sensibilmente ridotto, a ulteriore supporto della teoria di costituire un’etichetta “low-chemistry” (a basso contenuto di agenti chimici), come via per chiarire maggiormente i fatti su cui si dovranno basare gli stampatori in sede di scelta degli strumenti da adottare. È universalmente riconosciuto che le lastre “no-process” o “processless” o “on-press-development” sono le più indicate da acquistare se si considera l’impatto ambientale, poiché eliminano del tutto lo sviluppo e i relativi prodotti chimici (oltre alla manodopera), l’acqua, l’energia e gli scarti. E’ necessario quindi considerare la necessità di chiarire quale impatto abbiano effettivamente le altre tecnologie per lastre da stampa sull’ambiente, per avere finalmente un quadro completo.

Da dove cominciare?

Idealmente, il passo successivo dovrebbe essere la realizzazione di un’analisi approfondita di tutte le diverse lastre e delle relative soluzioni di sviluppo, da cima a fondo, ed è sicuramente questo che si prospetta in futuro. Nel frattempo, fornitori, stampatori e l’industria in generale, hanno il dovere di essere chiari e di informarsi su ciò che sta accadendo. Se tutti i produttori di lastre da stampa adottassero una classificazione chiara da applicare alle loro diverse tipologie di lastre, gli stampatori sarebbero in grado di esercitare scelte più consapevoli. O

meglio, coloro (fornitori e stampatori) che utilizzano la terminologia “chemistry-free”, sono potenzialmente fuorvianti nei confronti dei loro clienti. Nella peggiore delle ipotesi, c’è anche il rischio che possano essere in contraddizione con le leggi locali, in termini di false dichiarazioni di impatto ambientale. Ci sentiamo in dovere di fare chiarezza in nome della credibilità della nostra attività di commercializzazione di prodotti in modo chiaro e trasparente. Vorremo trasferire la nostra urgenza d’informazione a tutti i fornitori, e spingerli a commercializzare i loro prodotti con la massima trasparenza, dichiarando in modo chiaro ed esplicito cosa comporta il loro utilizzo. Sicuramente è il momento giusto per cessare l’utilizzo massiccio del termine “chemistry-free” e noi siamo ansiosi di vedere adottata la nuova terminologia “lowchemistry” come standard del settore

TecnoMedia n. 65, giugno 2010


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