TecnoMedia Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali
Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali Numero 70 - Settembre 2011
Speciale WAN-IFRA Italia 2011
Produrre di più riducendo i costi, nuovi prodotti per i “nativi digitali” del XXI secolo, integrazione tra pubblicità tradizionale e multimediale: questi i temi della XIV Conferenza Internazionale per l’industria dell’editoria e della stampa quotidiana italiana (Firenze, 9 e 10 giugno).
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Periodico mensile. Anno XVIII n. 70 - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma - Reg. Trib. Roma n. 21 del 27-01-2010 - Iscrizione ROC n. 4753
Stampa quotidiani in digitale alla Stroma (UK)
Filo diretto Le aziende informano
Agenzia Giornalistica Italia Agfa-Gevaert Ansa Atex
Il più antico centro stampa digitale per quotidiani del mondo investe su tecnologie Inkjet full color e su alleanze strategiche con partner innovativi dell’industria editoriale, con un occhio al consolidamento del proprio business ed un ala pagina 24 tro alle Olimpiadi 2012 di Londra.
Barenschee
Il rinnovamento parte dagli USA
Elettra
Gli editori americani hanno sviluppato una nuova visione del business. Redazioni integrate, universal desk, paywall, nuovi sistemi redazionali e marketing sui social network sono gli strumenti per tornare a crescere nel mercato della comunia pagina 30 cazione dopo la grande crisi del 2008-2009.
Nuovo AD per Atex Italia
Federico Marturano, dopo le esperienze al vertice dell’Unione Editoriale Spa e del ramo “digital” di Poligrafici Editoriale, salta la barricata e da “cliente” diventa “fornitore”, in un momento di forti cambiamenti nell’area delle tecnoa pagina 34 logie per la prestampa.
Quanto costa la “non qualità”?
Il TecnoMeeting organizzato da Asig il 10 maggio scorso e dedicato a “Procedure, controlli e manutenzione in rapporto ai costi di produzione”, è stata l’occasione per analizzare le “best practices” italiane per abbattere i costi industriali della “non qualità”. a pagina 36
Al via il 10° Color Quality Club di WAN-IFRA
Il riconoscimento più prestigioso a livello mondiale che premia la qualità di stampa a colori dei giornali si svolge ormai dal 1994, con l’obiettivo di promuovere nei giornali quotia pagina 41 diani la cultura della qualità.
Denex Systems Technology Didelme Sistemi EidosMedia Ferag Italia Fujifilm GMDE Goss International Interstrap Kodak Manroland Mima films Napp Systems Océ R.G. Recmi Segbert Sinedita Sitma SMB SchwedeMaschinenbau Sun Chemical Group Technotrans Telpress Tera
Il controllo del colore in stampa (parte II)
Sul numero scorso abbiamo visto come effettuare il controllo attraverso uno spettrofotometro ed un software di analisi sviluppato dal centro internazionale di ricerche di SunChemical; in questa seconda parte scopriamo come leggere e a pagina 43 interpretare i dati elaborati dal software.
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Le Rubriche Filo diretto ...............................................................................................................da pagina 47
ISSN 1974-7152
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Alla XIV edizione di WAN-IFRA Italia, la Conferenza internazionale per l’industria dell’editoria e della stampa quotidiana italiana, che si è svolta a Firenze il 9 e 10 giugno scorsi, tre sessioni di lavoro hanno focalizzato l’attenzione su metodi e tecnologie per produrre di più riducendo i costi, sui nuovi prodotti per i “nativi digitali” del XXI secolo e sulle opportunità per “integrare” il prodotto stampato tradizionale con i nuovi canali di comunicazione, all'interno di “pacchetti” multimediali da offrire agli inserzionisti pubblicitari. WAN-IFRA Italia 2011 è stata, come di consueto, un’occasione di confronto unica fra le esperienze italiane e quelle estere, ed un’opportunità di incontro per tutti i professionisti del settore.
Maggiore produttività con costi ridotti: è possibile applicare all’industria della stampa quotidiana i principi della “lean production” produzione “snella” – sviluppati confrontando fra loro i sistemi occidentali e giapponesi, soprattutto il sistema produttivo della Toyota, nell’area della produzione automobilistica? La prima giornata dei lavori di WAN-IFRA Italia, la conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa quotidiana italiana, promossa da WAN-IFRA, la più importante associazione mondiale del settore, dalla Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali) e dalla Asig (Associazione Stampatori di Giornali), ha cercato risposte nelle esperienze che stanno maturando nel nostro Paese, ed all’estero, per quanto riguarda i principi della “produzione snella” applicati all’industria dei giornali.
Costruire innovando
In apertura dei lavori molti applausi – ed un pò di nostalgia da parte dei partecipanti con una più lunga esperienza “sul campo” – per la proiezione del filmato dedicato alla celebrazione dei 125 di nascita della linotype. Inventata nel 1886 da un tedesco immigrato a Baltimora, Ottmar Mergenthaler, la linotype si diffuse rapidamente in tutto il mondo e permise ai giornali di diventare un mezzo di comunicazione di massa: diventò possibile infatti creare righe di piombo da utilizzare come matrici per la stampa dei giornali semplicemente
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digitando il testo su una tastiera, invece di dover inserire uno ad uno i caratteri nel telaio come avveniva in precedenza. Il filmato, proposto in apertura dei lavori da Giulio dalla Chiesa, Presidente dell’Asig, ha un significato che va oltre l’aspetto “nostalgico”: questa invenzione, pur caduta ormai in disuso, è utile per ricordare come “nel mondo della comunicazione si costruisce innovando, sia per quanto riguarda i processi che i prodotti”. E l’“innovazione” è, da quattordici anni, il filo conduttore di WAN-IFRA Italia, che quest’anno è tornata a Firenze – la prima edizione nel capoluogo toscano risale al 2004 – in un momento caratterizzato da mutamenti, forse, epocali. Il digitale, come sottolineano Giulio dalla Chiesa e Fabrizio Carotti, Direttore generale della Fieg, integra il calo fisiologico della carta, che continua anche se con ritmo meno accentuato, e la pubblicità sul web affianca le entrate tradizionali derivanti da edicola e pubblicità stampata. Negli Stati Uniti, già oggi oltre il 12% del fatturato pubblicitario dei quotidiani deriva dalle edizioni digitali. La notizia “insegue” il lettore, cercando di carpire il suo tempo e la sua attenzione: i due milioni di tablet previsti entro il 2013 e la sostituzione della tv a favore del computer, già avvenuta in due milioni di abitazioni statunitensi, sono dati significativi di cui anche gli editori di giornali devono tenere conto. Per raggiungere i nuovi lettori della “Nintendo
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Bella, polemica e innovativa A WAN-IFRA Italia 2011 è arrivato il caloroso benvenuto del Sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che si è detto particolarmente lieto della scelta della sede della Conferenza internazionale. “Firenze è una delle capitali mondiali della bellezza”- ha ricordato Renzi. La città, gli artisti che vi hanno lavorato ed il gusto dei cittadini a mantenere intatto nei secoli il patrimonio artistico ha reso Firenze una delle città più ricche di “bellezza” al mondo. Da sin.: Giulio dalla Chiesa, Presidente dell'Asig, che ha inaugurato i lavori della XIV Edizione “Poi, lo sapete, i fiorentini di WAN-IFRA Italia, Fabrizio Carotti, Direttore generale della Fieg e Matteo Renzi, Sindaco di sono un popolo … polemico. Firenze, che ha portato il caloroso benvenuto della città a tutti i partecipanti alla Conferenza Discutere, accapigliarci, litiinternazionale gare, è parte del nostro modo di essere.” Ma Firenze è anche La Nazione, che è anche una delle testate quotidiane una delle capitali dell’innovazione. italiane più antiche. Dalla Cupola del Brunelleschi alle meraviglie dell’arte Gli auguri a WAN-IFRA Italia 2011? “Di essere come figurativa, l’innovazione è legata indissolubilmente alla Firenze: bella, innovativa, e anche un po’ polemica”. vita locale. In questa città è stata fondata, nel 1859, generation” occorrono, quasi certamente, nuovi giornalisti, e per questo è utile il confronto, promosso da WAN-IFRA Italia, che metta in comune esperienze e soluzioni italiane ed estere. Fabrizio Carotti, non ha mancato di evidenziare come, dopo il periodo “nero” costituito dal 2009, ci siano stati segnali di ripresa e nel 2010 i bilanci abbiano segnato un’inversione del margine operativo lordo. E’ importante, hanno concluso Giulio dalla Chiesa e Carotti, tenere unita la filiera e porre grande attenzione alla qualità, all’innovazione ed al controllo dei costi lungo tutto il processo produttivo, per consolidare le tendenze positive.
Maggiore produttività con costi ridotti: la “produzione snella”
Il Deputy Ceo di WAN-IFRA, Manfred Werfel, ha riassunto il famoso studio del 1991 del MIT, Massachussets Institute of Technology, pubblicato quando il mercato dell’automobile degli Stati Uniti era sottoposto ad una micidiale concorrenza da parte delle aziende Giappponesi. Lo studio evidenziava come, nelle fabbriche del Sol levante, rispetto a quelle occidentali, occorressero la metà delle ore di produzione, venissero fatti metà degli errori, gli stabilimenti occupassero metà delle aree e venissero sviluppati in metà tempo. L’industria
Nord Americana doveva trovare immediatamente soluzioni efficaci per avere una maggiore produttività con costi ridotti, e per questo venne studiato il sistema giapponese, e in particolare il sistema produttivo della Toyota, mettendolo a confronto con quello occidentale e studiando i processi di produzioni in 90 impianti di 15 diversi paesi. Il risultato fu quello chiamato “lean production”, o “produzione snella”, e all’interno di questa metodologia tecnologica e organizzativa furono fissati dieci principi basilari. Il primo è quello del processo di miglioramento continuo (tutto è migliorabile e chiunque lavora in azienda può contribuire al miglioramento) e della necessità di individuare le diverse cause degli sprechi. Il secondo è la responsabilità del team, visto che i migliori risultati si ottengono in gruppo. Segue il principio dell’immediata identificazione dell’errore e la sua eliminazione: chiunque trovi un errore può segnalarlo e fermare l’intera linea produttiva. Importante è chiarire la causa per cui l’errore si è verificato. Il quarto principio si basa sullo sviluppo sincrono di prodotto e di processo, mentre il quinto riguarda la consegna “just in time” e il sesto l’orientamento al cliente: occorre calarsi nella mente dei consumatori per capire come pensano e quali
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Grazie Riccardo
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Lo scorso 28 luglio è improvvisamente mancato Riccardo Beretta, per tutti “l’Avvocato”, Presidente di R.G e di Niber, cofondatore di Asig – Associazione Stampatori di Giornali – e dal Novembre 2002 all'Aprile 2007 Presidente di Asig Service, editore di TecnoMedia. Grande personalità dell’industria grafica e dei giornali quotidiani, “l’Avvocato” Beretta ha lasciato un ricordo indelebile anche per lo stile ed il tratto umano che riservava a tutti, amici, colleghi e concorrenti. Al figlio Roberto, che già da anni lo affiancava nelle responsabilità di vertice delle aziende del gruppo familiare, il Presidente di Asig Giulio dalla Chiesa ha indirizzato una lettera, che riproduciamo di seguito come un attestato di riconoscenza per quanto “l’Avvocato” Beretta ha fatto per l’Associazione Stampatori e per lo sviluppo di tutto il settore della stampa italiana.
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Oltre 250 professionisti dell'industria editoriale e della stampa quotidiana hanno partecipato alla XIV Edizione di WAN-IFRA Italia, provenienti, oltre che dal nostro Paese, da Brasile, Danimarca, Francia, Germania, Inghilterra, Olanda, Spagna, Svezia e Svizzera.
soluzioni desiderano trovare nel prodotto. Il settimo principio raccomanda di attivare subfornitori, inserendoli nella programmazione per far fronte alla fluttuazione della domanda, mentre l’ottavo riguarda la flessibilità produttiva nonostante l’automatizzazione. Il nono principio raccomanda che il miglioramento dei mezzi di produzione sia raggiunto con piccole tappe, senza “salti” improvvisi. Il decimo principio celebra il lavoro standardizzato: lo standard è legge e vale sempre, anche se non è perfetto. La “produzione snella” dovrebbe essere utile a tutte le industrie per aumentare la propria competitività: si tratta, a questo punto, come sottolineato Werfel a chiusura del suo intervento, di verificare l’applicabilità di questi dieci principi all’industria editoriale, che in alcuni casi soggiace a logiche differenti ma in altri è perfettamente adeguata ad utilizzare con vantaggio questi principi.
“Lean production”: il punto di vista dei fornitori
Bernhard Harant della KBA, primo dei partecipanti al panel di discussione sulla “produzione snella” che ha riunito i rappresentati delle principali aziende fornitrici di macchine per la stampa offset e digitale, concentra la sua attenzione sull’alta flessibilità e sulla serializzazione, che permettono risparmi su costi e tempi di produzione, e fornisce alcuni esempi degli impianti KBA in tutto il mondo, dove l’alta automatizzazione corrisponde
all’alta qualità di prodotto raggiunta. Secondo Bruno Trouvé, di HP, la tecnologia inkjet è la carta vincente per mirare a una produzione customizzata sulle esigenze dei singoli clienti: se oggi rappresenta soltanto una piccola parte della produzione, andrà maggiormente sviluppata in futuro, in particolare per quanto riguarda la possibilità offerta dalla geolocalizzazione, per personalizzare le copie e per un maggior uso del colore. La sinergia tra carta e web è ottimale, laddove il web nel lanciare le notizie agisce da teaser, rimandando a commenti e approfondimenti sulla carta stampata. Georg Riescher di Manroland riferisce alcuni dettagli su miglioramenti produttivi che offrono un’ottima base per dare supporto ai propri clienti e per ridurre sia gli sprechi che le lamentele. Per Andrea Mannoni di Kodak occorre concentrarsi sulle aspettative degli utenti e avere ben chiaro che il cliente non è disponibile a pagare per gli sprechi aziendali: per essere efficace la produzione snella deve quindi diventare “invisibile”. E’ anche importante puntare su tecnologie “pulite”, quelle che limitano l’utilizzo di prodotti chimici ed altri consumabili inquinanti. Giovanna Nuzzo, di Ocè si sofferma sulla necessità che processo e prodotti vengano sviluppati insieme, sull’esempio della sua azienda che si occupa di stampa digitale dal 2001 con otto siti in tutto il mondo. Questo permette di sviluppare giornali decentrati basati sul concetto “distribuisci
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e stampa” - piuttosto che sul contrario - producendo in loco piccoli volumi di testate internazionali. Riducendo le tirature con la stampa digitale, c’è inoltre il vantaggio di avere edizioni diverse nelle diverse città, quindi di poter sfruttare diverse vendite In alto: Silvio Broggi, Presidente Grafica dello stesso spaEditoriale Printing, che ha portato ai zio pubblicitario. partecipanti il benvenuto del quotidiano Océ ha anche in di Firenze La Nazione, Gruppo Poligrafici corso esperimenti Editoriale, fondato nel 1859, pochi mesi relativi ai giornadopo l'annessione del Granducato di li personalizzati, Toscana al Regno d'Italia. Il quotidiano, confezionabile su la cui prima uscita data 13 luglio 1859, portali online, che è il più antico del nostro Paese, dopo La vengono conseGazzetta di Parma, che risale alla metà gnati dal servizio del XVIII Secolo. di Swiss Post. A destra: Manfred Werfel, Deputy Jean Segura di Ceo di WAN-IFRA, ha illustrato i Goss International principi della "Lean production" ed riferisce l’aumenha coordinato la tavola rotonda fra i to del numero di fornitori di macchine per la stampa edizioni targhetoffset e digitale. tizzate; la tecnologia contribuisce ai principi della produzione snella, ad esempio agendo sul registro del colore. Tim Taylor, di Screen, concentra la sua attenzione sulla consegna “just in time”: il digital printing consente il vantaggio di avere edizioni diversificate, ma queste non andranno a sostituire le larghe tirature offset, una posizione condivisa da tutti i partecipanti al panel di discussione, così come è stata ampiamente condivisa l’idea che il futuro del-
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la carta stampata passi, anche, attraverso alleanze strategiche fra aziende della filiera che oggi svolgono ruoli diversi, come le reti di distribuzione e gli stampatori che producono testate con bassi volumi di diffusione.
Il “libro bianco” sugli stabilimenti di stampa per quotidiani
Alberto Di Giovanni, Presidente dell’Osservatorio tecnico “Carlo Lombardi” e Salvatore Curiale, Direttore dell’Asig, hanno proposto i risultati del Libro Bianco 2011, la prima edizione di una mappatura tecnologica sistematica di tutti gli stabilimenti italiani dove si producono igiornali quotidiani, realizzata in stretta collaborazione fra le due autorevoli organizzazioni italiane. Il Libro Bianco è stato accompagnato, come ormai consuetudine, dalla presentazione a WAN-IFRA Italia del Rapporto annuale dell’Osservatorio Tecnico, che contiene i dati più aggiornati dell’industria italiana dei giornali, disponibili entro il primo semestre dell’anno. Di Giovanni, in particolare, ha lanciato un grido d’allarme: secondo uno studio australia-
Da sin.: Jean Segura (Goss International), Tim Taylor (Screen), Bruno Trouvé (HP), Georg Riescher (manroland), Giovanna Nuzzo (Océ), Andrea Mannoni (Kodak) e Bernhard Harant (Kba)
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La serata di WAN-IFRA Italia 2011: la Galleria degli Uffizi ed il Corridoio Vasariano La tradizionale serata conviviale di WAN-IFRA Italia quest’anno ha offerto a tutti i partecipanti un programma di assoluta eccezione: una visita privata, e guidata, alle sale più importanti della Galleria degli Uffizi ed al Corridoio Vasariano, con una cena sulla terrazza di uno dei musei più importanti al mondo, affacciati su Piazza della Signoria. Gli oltre 250 partecipanti alla Conferenza internazionale hanno potuto ammirare da vicino, ed in assoluta tranquillità, alcuni dei capolavori custoditi alla Galleria, che ospita dipinti di Cimabue, Giotto, Leonardo, Botticelli, Raffaello, Michelangelo, Mantegna, Tiziano e Caravaggio, oltre ad autentici capolavori di altri autori stranieri quali Dürer, Rubens e Rembrandt. Di grande suggestione anche la passeggiata all’interno del Corridoio Vasariano, un percorso sopraelevato che collega Palazzo Vecchio con Palazzo Pitti, passando per la Galleria degli Uffizi sopra il Ponte Vecchio, raramente accessibile al pubblico. La cena sulla terrazza degli Uffizi, che offre una delle vedute più suggestive sul Palazzo della Signoria, ha completato una serata che i partecipanti ricorderanno a lungo.
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no, tra il 2017 e il pa è paradossal2040 i quotidiani mente in crisi cartacei spariranproprio mentre no, iniziando dal’informazione è gli Stati Uniti e in fase di esplofinendo con l’Afrisione: i siti interca, e in Italia la net sono in prima data di scomparsa fila nella crescita, sarebbe il 2027. mentre i tablet Guardando le tensperimentano denze degli ultimi in continuaziodue anni, riflette ne nuove strade. ironicamente Di Ciò significa che Giovanni, c’e’ il i materiali sono rischio che queste ripubblicati onliDa sin.: Salvatore Curiale, Direttore Asig, e Alberto Di Giovanni, Presidente stime pecchino di ne illegalmente, dell'Osservatorio Tecnico "Carlo Lombardi", che hanno presentato la prima ottimismo. con quello che si edizione del "Libro Bianco" sull'industria dei giornali, la mappatura tecnologica Ecco in breve può definire un completa dei centri stampa quotidiani italiani, ed i dati di settore contenuti il quadro della vero e proprio nel Rapporto Annuale dell'Osservatorio. situazione: 4,5 “saccheggio”. milioni e mezzo Occorrono di copie è il dato di diffusione giornaliera, con quindi, da una parte, interventi legislativi per un calo del 4,3% rispetto all’anno precedente; in tutelare il diritto d’autore, dall’altra massicci quattro anni – dal 2006 al 2010 - si sono perse investimenti per adattare i contenuti giornaliun milione di copie e rispetto al massimo storistici ai nuovi canali digitali. co del 1990 si è perso un terzo delle copie. Per Analizzando la capacità produttiva dei cenquanto riguarda la pubblicità, nonostante una tri stampa, si nota un’apparente eccedenza crescita complessiva nell’ultimo anno del 3,5 dell’offerta sulla domanda: in realtà una sola % la stampa quotidiana linea produttiva potrebbe ancora perde, a vantaggio smaltire tutte le copie, ma di web e tv. Negli ultimi per problemi di logistica dieci anni la stampa ha legati ai tempi di distribuperso quote rispetto al tozione occorre utilizzarne tale della pubblicità: oggi diverse. la carta stampata vale Uno sguardo attento è meno del 30% del mercato stato dedicato al Contratto complessivo contro il 41% Nazionale di lavoro: l’85% del 2001, e i quotidiani della capacità produttisono al 18,4% contro quasi va opera all’interno del il 25% del 2001. I margini contratto poligrafico dei di redditività delle imprequotidiani, mentre la perse sono in calo: il margine centuale restante lo apoperativo lordo (MOL) plica parzialmente o per è sceso da poco meno di niente, a volte, addiritmezzo miliardo nel 2000 tura, sostituendolo con il a circa 120 milioni nel contratto grafico. Secondo 2010, passando in termil’appassionata analisi di ni percentuali dal 13% Di Giovanni si tratta di un circa del fatturato a poco vero e proprio “dumping” più del 4%. Se nell’ultimo contrattuale, che porta a anno il MOL è risalito, è 7000 Euro lordi in meno Luigi Giacumbo, Direttore di sede de La Nazione di stato solo per effetto delle guadagnate dall’operaio Firenze, ha introdotto e coordinato la tavola rotonda ristrutturazioni e del calo che lavora nel centro di fra stampatori di giornali ed agenzie di distribuzione, nel prezzo della carta, che stampa autonomo rispetun "faccia a faccia" sulle possibilità di rivedere in del resto ha già ripreso ad to al collega inquadrato profondità alcuni aspetti logistici del settore. aumentare. regolarmente. L’industria della stamOccorre ripensare glo-
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balmente alcuni aspetti dell’organizzazione del lavoro, adattandoli ai nuovi contesti economici.
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Stampa e distribuzione: industria e logistica a confronto
Fra le soluzioni da adottare per sviluppare la produttività tagliando i costi, a WAN-IFRA Italia 2011 si sono approfonditi i rapporti fra la stampa e la logistica industriale, in modo particolare il “Nodo” della distribuzione e i nuovi servizi che potrebbero nascere da un ripensamento generale dell’organizzazione del lavoro . A condurre la tavola rotonda fra stampatori e distributori è stato invitato Luigi Giacumbo, dirigente di primo piano de La Nazione di Firenze, del Gruppo Poligrafici Editoriale, con ampia esperienza sia sul fronte della produzione che su quello della distribuzione, sia locale che nazionale. Gabriella Giorgi, dell’agenzia di distribuzione Giorgio Giorgi di Firenze, ha sostenuto, sulla base della sua esperienza professionale, che la strada del futuro sia quella che passa per l’aggregazione: ai primi sintomi della crisi l’agenzia decise di riorganizzare i propri servizi di trasporto e di logistica unendoli a quelli del maggiore concorrente. Nonostante la difficoltà per le aziende, soprattutto quelle a conduzione familiare, di affrontare questo percorso, l’esperienza riportata è stata sicuramente positiva: un buon aumento del fatturato per entrambi gli operatori, rispetto ai risultati precedenti, che registravano un calo del 30% delle vendite e un’erosione di 6 milioni di fatturato negli ultimi anni. Giacomo Gorjux, Amministratore delegato della Sedit di Bari, ha sottolineato come sia antiquata la rete distributiva delle edicole italiane, su cui gli editori non hanno alcun controllo: non si sa quale contratto si applica, quanti addetti lavorano, con
quale efficienza, quante sono le copie vendute. Se per i libri ci sono accordi di distribuzione a livello nazionale, questo non avviene per i giornali e quindi permane la difficoltà per i lettori di procurarsi comodamente la propria copia. Gorjux ha concluso confrontando questa rete fuori controllo e la rete dei tabaccai che, pur in apparenza altrettanto ingestibile, è stato invece in grado di incanalare al proprio interno il sistema di Lottomatica, con ottimi risultati. Forse non sarebbe impossibile inserire un sistema di codice a barre in ciascuna edicola per monitorare la quantità e l’orario delle vendite, così come fatto da Lottomatica nelle tabaccherie. Se il moderatore Luigi Giacumbo ricorda che il problema risiede anche nel prodotto, in quanto un tempo ognuno distribuiva il proprio, mentre, successivamente, a causa della crisi, si è reso necessario pensare ad un‘aggregazione, Gianfranco Mele, direttore commerciale dell’Unione Sarda, ha richiamato l’attenzione sul tema del contenimento dei costi e degli investimenti fatti per monitorare quante copie ha trasportato ciascuna macchina, dallo stampatore alle agenzie di distribuzione, e dalle agenzie alle edicole. L’organizzazione d i str i b u ti v a sa rd a , infatti, è soggetta alla stagionalità, quindi le auto non sono in numero fisso, ma variano a seconda del numero di quotidiani da trasportare e dalla loro foliazione. La proposta di abbonamento in edicola, settimanale o menDall'alto: Gabriella Giorgi (Agenzia sile, dove l’abbonaDistribuzione Giorgio Giorgi), to trova il suo nome Giacomo Gorjux (Sedit), Gianfranco stampato sul giornale, Mele (L'Unione Sarda), che hanno e su ciascun pacco è partecipato alla tavola rotonda su riportato l’elenco dei "stampa e distribuzione dei giornali" nomi, ha avuto un ottimo riscontro: le rese
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sono diminuite del 18%, si è creato un contatto giornaliero con il lettore e anche il numero delle vetture necessarie per il trasporto è diminuito. Si è in questo modo fronteggiato positivamente l’effetto del rincaro del prezzo a 1,20 Euro per copia: dalla previsione di un calo dell’8 per cento si è invece registrato un calo contenuto al 4%. Giampaolo Sala, Presidente di M-Dis di Milano, ribadisce l’importanza dei consorzi per ottimizzare la capacità produttiva, mentre Paolo Polidori, Amministratore delegato di Mediastampa-Monzastampa, ricorda la necessità di continuare l’analisi iniziata dall’Osservatorio Tecnico anche all’interno delle Associazioni, per rispondere a domande sul numero degli addetti nei centri stampa. Sottolinea inoltre come i tempi di produzione dei quotidiani si sono accorciati: se in passato si andava avanti a stampare fino alle 6 del mattino, se ora si conclude la stampa alle 4, già si verificano problemi nella distribuzione. Il problema non è quindi delle rotativa ma degli orari di stampa. Il caso riportato da Mele è, per Giampaolo Sala, molto significativo: in Sardegna i giornali arrivano tutti insieme in edicola, per cui esiste un’effettiva concorrenza sul prodotto. Giuseppe Orlando, ad di Press-Di di Milano, azienda che si occupa di abbonamenti oltre che di distribuzione, ed è leader nella grande distribuzione, ricorda che il merito del precedente oratore è
Dall'alto: Paolo Polidori (Mediastampa-Monzastampa) Giampaolo Sala (M-Dis), Giuseppe Orlando (Press-Di) che hanno partecipato alla tavola rotonda su "stampa e distribuzione dei giornali"
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quello di aver capito che la distribuzione, che per gli editori non era un’attività rilevante, è invece un buon business oltremodo significativo, ed utile, per gli editori. Ricorda come il mondo del trasporto dei quotidiani sia molto frammentato e ampiamente ottimizzabile, citando come esempio il fatto che, in Sicilia, la stessa edicola venga visitata da tre macchine nel corso della stessa notte. Altro tema all’ordine del giorno è la resa certificata. La maggior parte delle copie viene macerata in loco, ma non tutte lo sono, creando così un assurdo spreco nel far viaggiare copie di quotidiani da distruggere. E’ stato un vero peccato, secondo Orlando, non aver informatizzato la filiera delle edicole, come è stato per le tabaccherie con Lottomatica, e non valorizzare la loro specificità, che consiste nella prossimità e nell’assortimento. E’ inoltre un’assurdità che si distribuiscano quotidiani solo nel 30% della grande distribuzione. La sensazione, per quanti hanno seguito la prima giornata dei lavori di WAN-IFRA Italia, è che la “lean production” trovi applicazione in molte aree della filiera dei giornali, dove si moltiplicano le voci dei professionisti favorevoli ad una revisione, anche profonda, dei metodi tradizionali di lavoro seguiti negli anni passati, che ora necessitano di un adeguamento alla luce dei mutati scenari economici delle imprese che editano, stampano e distribuiscono i quotidiani.
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WAN-IFRA Italia 2011: Quali prodotti per i “nativi digitali”? Qualcuno la chiama “generazione Nintendo”, per altri sono i “nativi digitali”, in ogni caso parliamo dei giovani nati con il cellulare in tasca e il Web in casa. Gli editori cercano di capire quali prodotti stampati possano essere interessanti per loro, e quali strategie si possano adottare per intercettare i gusti e gli interessi di questo target di lettori, ai quali WAN-IFRA Italia ha dedicato una sessione di lavoro particolarmente ricca di spunti e sollecitazioni, a cavallo fra il prodotto stampato ed i nuovi siti di informazione on line.
Quando si discute di nuove “generazioni digitali”, di “Nintendo boys” e di un pubblico potenziale di lettori che passano gran parte del tempo che dedicano ai “media” letteralmente connessi ai social network, magari con qualche timida invasione di campo fra i programmi di intrattenimento televisivi, gli editori di quotidiani di tutto il mondo si domandino se e come sia possibile intercettare questo target di potenziali, e preziosi, “consumatori” di notizie. Quando si cerca di capire il mix ideale di canali da proporre – stampa, web. iPad e smartphone – la prima domanda che puntualmente ci si pone è: ma che cosa sta succedendo negli Stati Uniti, il mercato più moderno, e tumultuoso, che spesso anticipa di sei, dodici mesi quello che poi comincerà a vedersi anche in Europa?
Gli scenari internazionali
WAN-IFRA Italia 2011 ha cominciato la sessione di lavoro dedicata ai “nativi digitali” con alcune relazioni di scenari internazionali, e Statunitensi, tenute da Domenico Tudini, Vicepresidente di SportNetwork, concessionaria di pubblicità del Gruppo Amodei, reduce da un interessante tour di studio organizzato da WAN-IFRA presso alcuni degli editori cross media americani più avanzati nell’organizzazione del lavoro per produrre contenuti che sfruttino al meglio le potenzialità dei canali stampati e digitali, da Alberto Regazzo ed Elisabetta Taverna della società di consulenza Bain & Company, e da Sergio Vitelli, Segretario Asig. Quest’ultimo si è soffermato su alcuni trend di fondo che stanno caratterizzando il panorama
editoriale internazionale. Secondo alcune fosche previsioni, l’area occidentale sarebbe la prima a vedere il pressochè definitivo tramonto della carta stampata, destinato, secondo alcuni profeti di sventura, a sparire nel corso dei prossimi decenni. Entro il 2050, sempre secondo alcune previsioni, lo scenario mondiale dovrebbe essere dominato dai media digitali. Per il momento, si registra un calo delle copie di giornali venduti – dati relativi al 2009 – in Europa (-7%) negli Stati Uniti (-9%), una sostanziale stabilità in Australia ed una crescita in Africa. Per quanto riguarda il settore dei quotidiani gratuiti, il mondo latino è leader: in particolare l’Italia e Spagna hanno, ciascuna, tre testate di grande diffusione. Per quanto riguarda gli organici impiegati nel settore quotidiani, la situazione sta migliorando negli Stati Uniti, dove i tagli nel personale impiegato nel settore dei quotodiani sono stati nel 2008 di 16.000 unità, nel 2009 di 9.000 unità e nel 2010 di “sole” 2.800 unità. E’ evidente la rapida diffusione dei tablet a danno dei tradizionali notebook. Sono attualmente 18 milioni i tablet venduti in tutto il mondo, che saliranno rapidamente a 110 milioni - secondo alcune previsioni - nel 2012, mentre dagli attuali 18 milioni di smartphone si passerà a 600 milioni. Tra i sistemi operativi dei tablet - dati Gartner - domina Apple iOS (72%) seguito da Android (20%) e altri (8%), mentre negli smartphone le percentuali cambiano: Symbian (30%), Android (31%), Rim Blackberry (15%) Apple iOS (15%), altri (8%). Per l’Italia, la stima dei tablet attivi è di 900.000
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WAN-IFRA Italia 2011: quali prodotti per i "nativi digitali"?
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unità nel 2011, che arriveranno andamento unidirezionale verso a 2 milioni a fine 2012, mentre il basso), sul sicuro aumento dei gli smartphone, stimati a 22 lettori digitali (oltre il +60%) e milioni nel 2011, passeranno a proporre anche abbonamenti 26 milioni nel 2012. alle e-edizioni, più per i tablet Sui nuovi canali è sempre che per le versioni web, ad più richiesta la personalizzaesempio offrendo ai lettori una zione delle notizie. Sono già settimana di abbonamento con diverse le applicazioni, anche accesso a tutti i contenuti. gratuite, come Flipboard, che E’ possibile aumentare i registrano gli interessi degli ricavi pubblicitari digitali, ad utenti attingendo alla loro atesempio tramite Groupon che tività su Facebook e su Twitter valorizza la provenienza degli e alle visite ai siti, proponendo utenti, mentre si registra un poi un “giornale” personalizritorno degli annunci classifizato sui propri interessi. La cati, che erano importanti nelle possibilità di personalizzare il versioni cartacee e poi sono proprio quotidiano è presente quasi scomparsi nelle edizioni nelle versioni online dei grandi digitali. giornali come Washington Post, I maggiori giornali statuniAlberto Regazzo, director, Bain & New York Times e Gannet. tensi hanno inoltre creato un Company Nascono fenomeni come sto“universal desk” centralizzato rify.com, che estrae le tendenze che è l’evoluzione della newsroemergenti nei social network trasformandole in om integrata, basata su un unico sistema di publi“storie” e aiutando nella verifica della veridicità shing, con un rinforzo della parte video, sopratdelle notizie. tutto per quanto riguarda Altra frontiera che si va i contenuti locali, mirata a aprendo è la “gamification” raccogliere impressioni e mirata a rendere “giocabicuriosità. le” la realtà, sull’esempio Nasce inoltre una nuova dei videogiochi e delle loro cultura che tiene conto delindubbie potenzialità posile misurazioni consentite tive, ad esempio la sfida dai canali digitali, quindi nel superare diverse difdel reale interesse delle ficoltà con atteggiamento persone, analizzando quali positivo. sono le notizie più viste e La geolocalizzazione più commentate. è un’altra sfida su cui si L’arma principale dei gioca la partita dell’inforgiornali rispetto all’agmazione: Google news è da guerrita concorrenza da poche settimane partito con parte di operatori di altra Near You, mentre Groupon, estrazione resta quella di il last minute degli sconti massimizzare tutto il popartito nel 2008 e ora in tenziale redazionale per forte crescita, si prepara essere presenti su tutte le Sergio Vitelli, Segretario Asig alla geolocalizzazione con piattaforme, senza dupliil prossimo lancio di Groucare personale e sforzi. Da pon now. una stessa società editrice, Domenico Tudini, vicepresidente di SportNetin un sistema integrato di brand e tramite un siwork – alla cui relazione dedichiamo un ulteriore stema integrato di publishing, possono derivare il approfondimento in altra parte di TecnoMedia – giornale o il periodico nazionale, le edizioni locali, racconta di come i giornali statunitensi abbiano le edizioni internet, le edizioni per il mobile, la reagito alla crisi, che non è irreversibile. web radio e la web tv, e collegarsi anche le comE’ possibile puntare – con buona pace dei munities, i supplementi, i collaterali costituiti da profeti di sventura - anche sull’aumento delle Dvd, cd, libri, eventi. vendite in edicola (Washington Post e New York In conclusione, l’importante è riuscire a manteTime, sebbene in contrazione, non hanno più un nere la propria identità e riconoscibilità, il proprio
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Gli sponsor di WAN-IFRA Italia 2011
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L'edizione 2011 di WAN-IFRA Italia ha offerto, come ormai consuetudine, a tutte le aziende fornitrici dell'industria editoriale l'opportunità di sponsorizzare la manifestazione. Una presenza, la loro, che contribuisce in modo determinante a qualificare la Conferenza internazionale come il punto di incontro annuale per tutti i professionisti del settore. WAN-IFRA Italia 2011 ringrazia le 19 aziende che hanno sostenuto la manifestazione: Agfa, Atex, EidosMedia, D-Share, Exelis, Ferag, Fujifilm, Gmde, Goss, HP, Kba, Kodak, manroland, Océ, Screen, SunChemical, Tecnavia, Telpress e TMNews.
Tecnavia (in alto) e Telpress (qui sopra) hanno utilizzato i loro "banchetti" per offrire ai partecipanti vere e proprie demo delle ultime novità proposte al mercato editoriale italiano, ed incontrare i clienti come si fa ad una fiera
giornalismo: un asset sicuro e tradizionale a cui non rinunciare.
Le strategie per conquistare i “nativi digitali”
Alberto Regazzo ed Elisabetta Taverna di Bain & Company completano l’approfondimento sugli scenari del settore all’estero e in Italia, soffermandosi sulle strategie per conquistare i “nativi digitali”. Nella storia delle “content industries” ci sono
D-Share ha offerto ai partecipanti un coffee break nella seconda giornata dei lavori
stati “shock” ricorrenti, rappresentati da discontinuità tecnologiche. Nella musica, per esempio, si è passati dal vinile ai CD e ora al nuovo consumo di musica scaricata dal web, eppure anche dopo l’avvento degli iPod e di i-Tunes non è sceso il consumo di musica, anzi è aumentato. Con la “tempesta perfetta” dell’avvento del digitale certamente cambiano le modalità di fruizione: i consumatori hanno sempre più controllo e dimostrano agnosticismo rispetto alle piatta-
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WAN-IFRA Italia 2011: quali prodotti per i "nativi digitali"?
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Va bene parlare del presente, va bene immaginare il futuro "cross media", va bene discutere di web e di tablet, ma Firenze è anche passato, e di grande tradizione e qualità. WAN-IFRA Italia 2011 ha scelto come sede dei lavori il Convitto della Calza-Oltrarno Meeting Center, un centro di accoglienza ed ospitalità religiosa che risale alla metà del XIV secolo e che, attraverso successive modifiche, è diventato, oggi, una struttura congressuale di prim'ordine, con servizi di assoluta eccellenza. I partecipanti, oltre 250 professionisti dell'industria editoriale e della stampa, provenienti dall'Italia e da Paesi esteri, hanno apprezzato sia gli impianti della moderna sala congressi, sia l'accoglienza del chiostro medievale.
forme di fruizione, mentre l’interattività prende il posto di un consumo passivo e c’è sempre più domanda di contenuti real-time e on demand. Si devono di conseguenza modificare gli equilibri dell’industria e trovare nuovi business models, tenendo conto soprattutto del fatto che non si può espandere all’infinito il tempo di fruizione degli utenti, anche ricorrendo al multitasking che ha comunque l’effetto di diminuire l’attenzione dedicata, con conseguenze negative soprattutto per quanto riguarda la pubblicità.
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Un "Convitto" del XIV Secolo per WAN-IFRA Italia
Gli editori tradizionali si trovano quindi a confrontarsi con i nuovi media, come competitor per raggiungere le loro stesse audience, che nel frattempo sono in profonda mutazione. Quali sono i consigli agli editori tradizionali per raggiungere i nuovi consumatori digitali, in particolare i giovani abituati al mondo degli “user generated contents”? Soprattutto puntare sui contenuti, sulle proprie competenze editoriali, di marketing e tecnologiche, e rafforzare la propria relazione con il
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consumatore. Secondo lo rano sul web all’interno dei schema proposto da Bain, maggiori gruppi editoriali per generare traffico online italiani, che ancora hanno si possono utilizzare, anche il contro strategico delle sovrapponendoli, l’accesso proprie attività nella carta a contenuti e servizi, la constampata quotidiana e penessione con le community, riodica. le transazioni commerciali, Carotti non ha mancato mentre per generare ricavi di ricordare come la Fedei business model sono l’abrazione Editori segua molto bonamento, le transaction da vicino l’evoluzione del fee, la pubblicità e il supmercato cross media, la porto indiretto al business cui portata globale, sia in tradizionale. termini di sviluppo di nuoBain ricorda anche che vi prodotti che per quanto gli editori dispongono di riguarda le sfide organizzavantaggi competitivi trative interne ai gruppi edisferibili dal business traditoriali, promette di essere zionale, come reputazione uno degli argomenti centrae credibilità sui contenuli nello sviluppo dell’editoElisabetta Taverna, partner, Bain & Company ti, sia di vantaggi ancora ria nei prossimi anni. in fase di sviluppo, come Paolo Madron, di Lettecompetenze di marketing ra43.it, ha sottolineato che e tecnologiche specifiche per il nuovo mezzo, e sono molti, e diversi, gli interessi del “popolo della l’instaurarsi di una nuova relazione con il consurete”, che si appassiona anche di temi apparentematore, ad esempio tramite blog, communities e mente poco interessanti. social networks. Per individuare tali interessi occorre superare Aralynn McMane, executive director del proil “gap” generazionale esistente, assumendo pergetto Young Readership Development di WANsonale molto giovane, non superiore ai 28-30 anni IFRA, Francia, ricorda che per rivolgersi alle di età, e studiare il comportamento del pubblico nuove generazioni può essere utile diffondere dei “nativi digitali” in un mondo che risponde a la conoscenza della pubblicità nelle scuole, dilogiche diverse, compresi quelli che in modo ecstribuendo materiale agli insegnanti e ottenendo cessivo ed esasperato hanno scambiato la realtà dagli stessi “nativi digitali” idee cross-mediali con la sua dimensione virtuale. Oltre alla necessità da attuare. WAN-IFRA ha organizzato un condi lavorare sui contenuti, ha concluso Madron, corso destinato ai giovani lettori, che consisteva occorre anche avere un buon ingegnere per la pronel disegnare un messaggio pubblicitario per un gettazione del canale di pubblicazione, altrimenti servizio pubblico, allo scopo di aiutare i ragazzi a ci si ritrova nella situazione equivalente ad avere sviluppare interesse nei giornali e a comprendere un buon giornale ma non saperlo distribuire. il ruolo della pubblicità nella democratizzazione Peter Gomez de ilfattoquotidiano.it, già blogger della nostra società. e giornalista investigativo, rileva la necessità di Saranno anche da tenere in considerazione, individuare nel mondo del web quei personaggi per elaborare le proprie strategie, i risultati dello importanti, e credibili, che però sfuggono al monstudio WAN-IFRA Youth Media DNA 2011, atdo esterno, e constata come il web garantisca una tualmente in corso, tra i consumatori dai 13 ai 24 memoria storica implacabile: tutto rimane scritto anni, dove si analizza in che cosa si differenziano e non è possibile “cancellare” le notizie una volta realmente i giornali nella mente dei giovani e in pubblicate. Se ad esempio un politico annuncia che modo l’età influisce sul bisogno di notizie e di il proposito di tagliare le imposte ma poi non informazioni che, bisogna ricordare, arrivano ai realizza le sue proposte, il web è implacabile nel giovani sempre più spesso tramite gli smartphone ricordare le sue false promesse. rispetto che tramite la carta stampata. Occorre anche sapere utilizzare il canale web: quando – secondo Gomez - Silvio Berlusconi manQuali prodotti per i “nativi digitali”? da videomessaggi come se usasse la tv, commette Il Direttore generale della Fieg, Fabrizio Caun errore mediatico. rotti, ha moderato una tavola rotonda dove alcuni L’avventura de ilfattoquotidiano.it, che spera dei nuovi protagonisti dell’informazione sui canali di raggiungere il break even il prossimo anno, è digitali si sono confrontati con i colleghi che opeiniziata nel giugno 2010 e la testata è arrivata a
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Da sin.: Massimo Sideri, Il Corriere della Sera, co-autore del volume Banda Stretta, Patrizia Lucignani, Quotidiano.net, Peter Gomez, dir. resp. ilfattoquotidiano.it, Fabrizio Carotti, Dir. Gen. Fieg, Raffaele Barberio dir. resp. Key4Biz.it, Massimo Russo, dir.cont. e sviluppo prodotti, div. digital, Gruppo Editoriale L'Espresso, Paolo Madron, dir. resp. Lettera43
zazione di alcunee aree, ha suscitato l’interesse di moltissimi utenti. Massimo Sideri, giornalista del Corriere della Sera, tra i primi a scrivere online, ma che ancora non rinuncia a voler scrivere anche per la carta stampata, ha lamentato il fatto che, diversamente dagli altri Paesi in cui i giornali “chiudono” alle otto di sera, in Italia le testate abbiano l’abitudine di farlo a tarda notte, il che porta alla pubblicazione di notizie non controllate: appena esce un’agenzia viene pubblicata. Non si può condurre un’inchiesta in “real time” perché è un controsenso: la sfida è quindi quella di conciliare la qualità con la tecnologia. Raffaele Barberio, di key4biz.it, racconta del suo quotidiano online, che fornisce giornalmente 40 notizie, senza corrispondenza su carta stampata. Si basa su di una piccolissima struttura composta da 7 persone, con 11 siti portali collegati che includono web tv. Il target della comunicazione sono i “decisori”, e la comunicazione è strettamente business to business. E’ un prodotto costoso distribuito gratis e senza pubblicità, dato che con le 12.000 pagine viste, in linea con le scelte editoriali, non si raggiungono numeri interessanti per gli investitori. I clienti, che sono anche competitor tra di loro, hanno a disposizione una struttura che effettua servizi giornalistici e che garantisce la redditività dell’iniziativa. E’ l’attendibilità l’arma vincente per un’organizzazione di questo tipo; ogni giorno viene inviata una mail a 20.000 persone, di cui si conoscono i gusti e le preferenze di consumo. Barberio conclude con la raccomandazione di dare spazio e potere ai giovani, e con una constatazione: non esiste un “popolo della rete”, un “popolo dei blogger”, ma si tratta della stessa gente che si trova nelle strade e nelle piazze. Per tutti i partecipanti alla tavola rotonda, l’informazione in rete, per affermarsi, deve ancora conquistare una sua “credibilità, è certamente destinata ad espandersi, ma non porterà alla scomparsa della carta stampata.
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realizzare oggi 400.000 utenti unici al giorno; il 18% del traffico arriva dai social network, su cui ilfattoquotidiano.it ha molto puntato, fino ad arrivare a “collezionare” 530.000 fan su Facebook. Tutte le notizie sono commentabili, per cui oltre 300 blogger anche non giornalisti rendono vivo e interessante il sito. Massimo Russo, della divisione digitale del Gruppo Editoriale L’Espresso, ricorda che ci sono 13 milioni di persone, ogni giorno, in rete, che non leggono giornali ma che si informano: occorre quindi garantire un’informazione permanente, con una copertura 24 ore su 24, fornendo le tessere di un puzzle come elementi per costruire il senso e gli scenari. La rete è un “ecosistema” con regole e opportunità diverse, dove l’unidirezionalità non è contemplata. E’ la credibilità dei personaggi, insieme ai contenuti, l’elemento che fa differenza, mentre un asset molto importante e in rapida crescita è rappresentato dai video. Il multitasking è pure un elemento di cui tener conto: ad esempio mentre andava in onda in video l’ultima puntata di “Anno zero”, su twitter l’attività era frenetica, a testimonianza del fatto che mentre guarda la TV lo spettatore è attivo anche su internet, commentando in diretta le trasmissioni. Patrizia Lucignani, responsabile dei contenuti digitali de La Nazione di Firenze, sottolinea come l’organizzazione in cui lavora preveda diversi portali per ogni testata del Gruppo. Esistono gallerie video e foto costituite con il materiale degli utenti, con possibilità di commenti che vengono riportati anche sulla carta per sviluppare sinergia tra stampa e web. Se, per esempio, ci sono state delle piogge particolarmente intense, i lettori sono invitati a mandare le proprie testimonianze: è anche questo un modo per fidelizzare il proprio pubblico. Per quanto riguarda i giovani è stata organizzata, recentemente, una gara musicale per i giovani talenti, a cui hanno partecipato 220 gruppi, con video e votazioni online. Altra area fortemente presidiata è quella dei sondaggi. Uno di questi, dedicato alla pedonaliz-
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WAN-IFRA Italia 2011: La pubblicità fra carta stampata e web “Integrare e non sostituire”: i gruppi editoriali che pubblicano quotidiani e periodici si muovono su quest’asse strategico per lo sviluppo della comunicazione cross media. La carta stampata continua a garantire i fatturati necessari alle imprese, mentre i nuovi canali sono alla ricerca di equilibri economici che tengano conto, da un lato, degli investimenti pubblicitari, in crescita ma ancora modesti rispetto al prodotto quotidiano, e dall’altro della, tutto sommato, scarsa propensione del pubblico ad acquistare servizi di informazione on line. WAN-IFRA Italia 2011 ha dedicato l’ultima sessione dei lavori ad un confronto serrato sullo sviluppo della pubblicità sui media tradizionali e sui nuovi canali digitali.
Il “matrimonio” fra web e quotidiani porterà L’esame dei dati forniti da Assocomunicazione grandi soddisfazioni agli editori, visto il lento e riguardo al numero di agenzie in Italia negli ulticostante declino delle quomi anni è sconfortante: nel te dei giornali: a pensarla 1980 esistevano 27 agenzie così è Michele Muzii, Prea servizio completo, 11 sidente della Federazione agenzie minori e nessuno Concessionarie Pubblicicentro media, mentre nel tà (FCP) coordinatore ed 1990 trovavamo 22 agen“animatore” della tavola zie a servizio completo, 27 rotonda fra le concessionaagenzie minori e 18 centri rie del nostro Paese, che ha media, a cui si aggiundominato la scena della tergeva la prima agenzia di za, ed ultima, sessione dei Direct Marketing. I dati lavori di WAN-IFRA Italia attuali riferiscono di una 2011, la Conferenza intersituazione che vede ancor nazionale per l’industria più penalizzate le grandi editoriale e della stampa agenzie a fronte di un’ecitaliana (Firenze, 9 e 10 cessiva frammentazione: giugno scorsi). 13 agenzie note e di grandi Muzii non ha mancato dimensioni, 56 agenzie midi osservare come i giovanori, 9 agenzie digitali, 16 ni tra i 20 e i 40 anni non di DM e 16 nuove agenzie leggono i giornali, anche dedicate agli eventi. Un perché questi si presentano panorama nel quale non è ancora con gli stessi limiti sempre agevole muoversi Michele Muzii, Presidente FCP, che ha coordinato ed di una scatola di cioccocon successo. "animato" la tavola rotonda fra le concessionarie di latini assortita: si devono pubblicità italiane Concessionarie a confronto comprare tutte le sezioni, Raimondo Zanaboni, di ma sono poche quelle che RCS , ha ricordato come il Corriere abbia inventainteressano davvero il lettore. Il giornale su carta to cinque o sei anni fa l’idea dello “sticker” – un fodovrebbe essere reso più appetibile, ad esempio glietto autoadesivo incollato sulla prima pagina del attraverso l’uso ancora più massiccio del colore.
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WAN-IFRA Italia 2011: la pubblicità fra carta stampata e web
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giornale durante Jacob Mathew è il nuovo Presidente di il ciclo di tiratura WAN-IFRA - ottenendo un grande successo, e Dal 1° luglio Jacob Mathew è il nuovo Presidente di ha invitato chiunWAN-IFRA. Succede a Gavin O'Reilly, CEO di Indeque abbia progetti pendent News & Media, che era in carica dal 2005, innovativi a farsi ed ha guidato la fusione fra WAN ed IFRA. avanti a proporJacob Mathew è Presidente, Executive Editor & li, in quanto sono Publisher del Malayala Manorama Group di Kerala, in proprio questi la India, editore di oltre 50 testate, di canali televisivi chiave per risole radiofonici che trasmettono 24 ore su 24. Il quovere i problemi tidiano di punta del gruppo, il Malayala Manorama, del mercato. ha una diffusione di 1,9 milioni di copie al giorno. Il Zanaboni apsito internet collegato, Manoramaonline, è uno dei partiene alla servizi di informazione on line di quotidiani più letti schiera di coloro nel Paese. che si sono stancaJacob Mathew è il primo indiano a ricoprire la carica ti di sentire tropdi Presidente di WAN-IFRA. po spesso opinioni negative riguardo alla stampa. Proprio in questo periodo di crisi, e di trasformazione, in moda e design, e racconta di come Mondadori possono nascere nuove opportunità. Per coglierle sia riuscita a divulgare a un gran numero di lettori occorre studiare formati di pubblicità a maggiore la Milano Fashion Week and Design sfruttando il impatto, che stimolino curiosità e sorpresa. Nei marchio di Grazia. Sono state realizzate appositagiornali, e soprattutto nei periodici tedeschi, si mente moltissime sfilate, sgretolando finalmente trovano esempi realizzati con molta fantasia e in questo modo il muro che separava la moda dalla creatività pubblicitaria, ad città di Milano e facendo esempio con l’utilizzo di sì che migliaia di persone pagine apribili. Un trend in Galleria capissero finala cui prestare attenzione mente il senso delle “setti- sempre secondo Zanabomane della moda”. ni – è quello dell’aumento Su un totale di 18.500 degli investimenti “below aziende investitrici, 15.100 the line”, che secondo la si rivolgono alla carta Federazione Relazioni Pubstampata e di queste 10.000 bliche Italiane (FERPI) si affidano ai periodici: avranno un incremento questo perché non solo dagli attuali 70 milioni a 80 il mondo della moda, ma milioni di euro. Per questo anche le piccole e medie i quotidiani devono preimprese apprezzano molto disporre piattaforme utili la pubblicità sui periodici, a sviluppare progetti di e tutto lascia pensare che questo tipo, e non soltanto continueranno a farlo. piattaforme pubblicitarie. Per quanto riguarda, in Gli editori hanno infatti particolare, il settore della grande credibilità e forte cosmesi, si è registrato copertura mediatica, e coun temporaneo aumento Raimondo Zanaboni, RCS Pubblicità stituiscono un ottimo strudella pubblicità televisiva, mento per fornire al cliente perché gli scaffali erano servizi legati ai suoi diretti pieni, come conseguenza interessi. Il Corriere, per esempio, ha predisposto delle precedenti azioni di sell in, e serviva quindi un progetto che permette a IBM di incontrare le una forte azione di sell out in cui la televisione PMI, piccole medie imprese, ottenendo risultati è particolarmente forte. Una volta esaurito il concreti e un alto indice di soddisfazione. fenomeno, prevede Sajeva, assisteremo alla conAngelo Sajeva, di Mondadori, sposta l’attenzioseguente diminuzione della pubblicità cosmetica ne sui periodici, in particolare quelli specializzati in televisione.
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In conclusione: non è consigliabile muovere guerra alle televisioni, ma piuttosto serve spiegare ai clienti che si tratta di mezzi diversi con finalità e modalità diverse, da sfruttare a seconda delle proprie esigenze. Massimo Ghedini, di A. Manzoni & C., sottolinea il grande sucesso dell’iPad, di cui nel giro di qualche anno saranno in circolazione 3-4 milioni di pezzi, rendendolo un ottimo strumento di distribuzione rispetto alle sole 35.000 edicole esistenti. I l 3 4 % d egl i u t e n t i d i i Pa d sono donne con alto reddito, per cui le possibilità di vendita tramite questa piattaforma sono molto elevate, potenziate dal fatto che gli utilizzatori del tablet non pensano più nella logica del web “soltanto gratuito”. Tra i vantaggi dell’iPad emergono il design, la velocità di fruizione con touch screen, l’alta definizione dei video, l’ampia disponibilità di applicazioni, il fatto di essere sempre accesso e usabile Dall'alto: Angelo Sajeva, Mondadori in movimento, anPubblicità, Giorgio Grassi, Hachette che in aereo. Non Rusconi Pubblicità , Massimo mancano i punGhedini, A. Manzoni & C., Maurizio ti critici: il costo Scanavino, Publikompass, Massimo elevato, il modo di Martellini, SportNetwork sfogliare i giornali ancora “asettico”,
le tariffe rigide. Nonostante non siano ancora disponibili numeri certificati, sicuramente i settori della moda e del lusso hanno apprezzato la novità e hanno investito nella seconda edizione per iPad. Giorgio Grassi, già in Hachette e ora nel Gruppo Hoerst, non comprende perché spesso si parli di un ritorno sui periodici degli investitori del mondo della cosmetica e della moda, visto che non se ne sono mai allontanati. In questi campi il prodotto va spiegato e raccontato, quindi i periodici, soprattutto quelli del segmento alto, sono particolarmente utili; il loro effetto avviene con un “lento rilascio” durante il tempo libero, quando si è più sensibili agli stimoli. Grassi conclude parlando del recente acquisto, da parte del Gruppo Hoerst, di tutte le attività internazionali della francese Hachette nel mondo, che lo fa passare dal quarto al secondo gruppo negli Stati Uniti, e sbarcare in 18 nazioni europee, tra cui l’Italia, Paese strategico per la moda in quanto ha molti grandi clienti. Maurizio Scanavino, di Publikompass, sottolinea come la situazione della pubblicità sui quotidiani locali sia più favorevole rispetto a quella sui quotidiani nazionali: esistono infatti 30.000 clienti locali, con una redditività limitata ma comunque soddisfacente. Per quanto riguarda gli annunci, le necrologie sono molto più sentite al Sud piuttosto che al Nord. Sono molte le potenzialità che si aprono nel web locale, un canale che sarebbe consigliabile poter estendere a livello nazionale. Un esempio è il lettore piemontese che legge le notizie locali del suo territorio anche se si trova altrove. Concessionarie e i clienti istituzionali hanno quindi bisogno
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WAN-IFRA Italia 2011: la pubblicità fra carta stampata e web
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I cambiamenti climatici sono una delle sfide più grandi per il genere umano, perché hanno un impatto globale sull’ambiente e possono cambiare la nostra vita per sempre. Alcuni di questi, come il surriscaldamento per effetto dell’emissione di notevoli quantità di CO2 nell’atmosfera, sono già una realtà. Il controllo, e la drastica riduzione, di emissioni Il frontespizio della guida al "climate neutral printing", disponibile presso il sito di nocive di anidride carbonica, sono manroland una necessità reale. Manroland, uno dei leader mondiali nella fornitura di macchine per la stampa, in collaborazione è il punto di partenza per sviluppare una strategia globale con ClimatePartner, società specializzata nello sviluppo di di protezione ambientale e per sviluppare la generazione soluzioni per la protezione ambientale, con sede a Monaco automatica di un calcolatore individuale di CO2, con il quale ed uffici in Italia, Grecia, Austria e Stati Uniti, ed oltre 750 misurare, lungo tutto il flusso il lavoro, compresi i trasporti, clienti industriali in tutto il mondo, ha deciso di proporre a le quantità delle emissioni. I volumi possono essere calcolati tutti gli stampatori una soluzione IT per il controllo delle anche per la singola commessa. emissioni in atmosfera di CO2, e per lo sviluppo di un ciclo Una volta effettuate le misurazioni, i centri stampa possono adottare dei programmi specifici di protezione ambientale, di stampa industriale “climate-neutral”. ricevendo l’autorizzazione ad utilizzare il logo ClimatePartGli stabilimenti troveranno on line, all’indirizzo www.manroner “climate-neutral-printing” che certifica che il ciclo land.com/com/en/company-partners-system-climatepartner. industriale di stampa è perfettamente compatibile con la htm i moduli per la gestione delle emissioni di CO2, e per la difesa dell’ambiente naturale protezione efficace dell’ambiente e del clima. Ridurre le emissioni di CO2 significa non solo salvaguardare Dopo aver inserito nel sistema on line IT i dati più rilevanti relativi alle emissioni, come l’energia, il calore, la flotta dei l’atmosfera e la natura, ma ridurre sensibilmente i costi veicoli impiegati, etc.., i centri stampa ricevono le informaindustriali attraverso il puntuale monitoraggio dei materiali zioni sulle reali tracce lasciate nell’atmosfera. Questo dato di consumo e dei fabbisogni energetici. di una maggiore visibilità, che vada oltre a quella attuale a livello locale. Massimo Martellini, di SportNetwork, afferma che il ruolo della concessionaria è quello di analizzare il mercato e di guardare senza pregiudizi all’ingresso nel web come un’opportunità. Dato che SportNetwork ha nel suo portafoglio sia quotidiani che periodici, Martellini rileva che con una periodicità giornaliera o settimanale non è possibile seguire gli aggiornamenti sportivi come ad esempio in tv, per cui la strategia più opportuna è quella di lasciare spazio a commenti e approfondimenti. La versione web permette di colmare, tramite l’inserimento di video, la lacuna dei quotidiani e dei settimanali, offrendo al proprio pubblico quello che la carta non può offrire: per questo i diversi settori merceologici si sono avvicinati tra loro. Infine va analizzato il fenomeno Youtube, che rappresenta una “terra di nessuno” in cui non valgono i diritti sportivi, che invece i media sono costretti a pagare carissimi. Visto che Youtube
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Stampare difendendo l’ambiente: le proposte di manroland
è una marea difficile da contenere, è piuttosto preferibile sfruttarla, così come vanno sfruttati i microeventi a livello locale coperti da internet e ripresi dalla stampa locale.
Sinergie in Italia ed all’estero
Nell’affrontare il tema se il rapporto tra pubblicità su carta e digitale si configuri come una transizione o piuttosto come una sinergia, Nicola Pianon, managing director di Boston Consulting Group, ricorda come le concessionarie siano aggredite da nuovi competitor e come i comportamenti degli investitori pubblicitari e anche del pubblico siano in corso di trasformazione. Da una parte cambia infatti il comportamento dei consumatori, sempre più connessi e con una crescente voglia di partecipare. La connessione avviene in tempo reale, utilizzando più piattaforme, anche contemporaneamente, con il desiderio di essere idealmente sempre e ovunque online. I consumatori inoltre vogliono essere sempre più protagonisti dei media, in particolare sui social
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Record di presenze a WAN-IFRA Italia 2011
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WAN-IFRA Italia 2011, che si è svolta a Firenze nei giorni 9 e 10 giugno scorsi, ha riunito oltre 250 partecipanti, una presenza oltremodo qualificata che rappresenta anche il record assoluto per la manifestazione internazionale, giunta quest'anno alla XIV Edizione.
network, e sono pronti a dare opinioni su prodotti e servizi, influenzando in questo modo le scelte di altri consumatori. Anche gli investitori pubblicitari cambiano comportamento, ricercando nuove soluzioni di comunicazione: nascono strategie e progetti di comunicazione più integrati a livello multimediale, mentre gli investimenti si spostano verso i media digitali. Le aziende investitrici ricercano soluzioni ad alto coinvolgimento del consumatore, aumentano gli investimenti below the line alla ricerca del rapporto diretto con il consumatore, e pretendono una maggiore misurabilità sul ritorno degli investimenti in comunicazione. Nascono nuovi competitor nel mercato dei media in tutte le aree di attività, incluso il campo della raccolta pubblicitaria; un esempio di successo è costituito da Groupon, il centro di acquisto collettivo che rappresenta l’azienda a maggior crescita nella storia di internet. Le sinergie tra vecchi e nuovi media sono altrettanto importanti per gli editori e per le concessionarie, capaci di offrire audience e qualità su tutti i mezzi, sia al fine di rispondere alle richieste degli investitori che chiedono progetti di comunicazione integrata coerenti tra i vari media,
sia per rafforzare quei marchi editoriali che possiedono forti brand di cui è importante mantenere e rafforzare il valore, sia infine per difendere efficacemente la carta, grazie a un rapporto a due con il lettore prima sconosciuto. Anche secondo Pianon la carta non scomparirà, quantomeno nel medio termine, mentre le sinergie tra vecchi e nuovi media diventeranno sempre più importanti per tutti gli attori del sistema. Rosane Tremea, newspaper network editor e coordinator della RBS-Brazil Zero Hora di Porto Alegre, in Brasile, racconta della sua esperienza a diretto contatto con i più giovani per conquistare i nuovi lettori digitali. Con base nella zona di Porto Alegre, nel Sud del Paese, una regione con un forte gusto per la polemica e con il più alto tasso di alfabetizzazione del Brasile, il Gruppo Zero Hora si compone di 8 testate quotidiane, 20 tv, 26 radio e 92 siti web forti di 2 milioni di visitatori unici al mese. 240 giornalisti lavorano insieme in una redazione multimedia: per quanto riguarda l’online puntano sulle ultime notizie e sui supporti multimediali, mentre per quanto riguarda l‘offline offrono storie interpretative ed esclusive. Zero Hora registra una crescita dell’editoria
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cartacea molto soddisfacente, pari al 20%, a fronte del calo di altri giornali concorrenti, fino al -43% di O Globo. Credendo nella carta stampata, Zero Hora ha investito recentemente 50 milioni di dollari in un nuovo impianto di stampa. Il segreto del successo, riferisce Rosane Tremea, è quello essere molto locali e soprattutto di avere uno spirito giovane e di puntare molto sui giovani, pur senza perdere di vista gli altri lettori: un terzo dei giornalisti ha infatto meno di 30 anni. Nel gruppo sono presenti 25 studenti di giornalismo con funzioni di supporto alla redazione. La parola d’ordine più importante degli ultimi anni è stata: “non rinunciare a qualsiasi lettore, specialmente quelli giovani”. Sono moltissimi gli spunti per interessare i giovani di varie età: storie di persone che parlano di sport, anche estremi, e di musica alternativa, suggerimenti per entrare all’università, per trovare il primo lavoro, ma anche una sezione per invogliare alla lettura i più piccoli, con notizie confezionate apposta per loro, suggerimenti per lo studio scolastico, una sezione dedicata ai videogame, un club per bambini da 5 a 12 anni che offre sconti su spettacoli e regali. Tramite diversi concorsi si stimolano i ragazzi a riflettere su che cosa serve alla propria città, su quello che preferiscono leggere sul giornale, sull’invenzione che vorrebbero trovare disponibile nel futuro. Vengono inoltre organizzati eventi e incontri, tra cui sono molto apprezzate le si-
Nicola Pianon, managing director, Boston Consulting Group
Rosane Tremea, newspaper network editor and coordinator, RBS-Brazil Zero Hora Editoria Jornalistica, Porto Alegre, Brasile
Alberto Borgarelli, Direttore Tecnico del Gruppo Il Sole 24 Ore e Vice Presidente dell'Asig, che ha concluso i lavori della XIV Edizione di WAN-IFRA Italia
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mulazioni per di prove per entrare all’università, a cui hanno partecipato recentemente 10.000 studenti. Le conclusioni dei lavori di WAN-IFRA Italia sono affidate ad Alberto Borgarelli, direttore tecnico del Gruppo Il Sole 24 Ore, uno dei più attivi in Italia nell’editoria cross media, e Vice Presidente di Asig. Fra gli spunti più interessanti che riporteranno in azienda gli oltre 250 partecipanti alla Conferenza internazionale promossa da WAN-IFRA, da Fieg e da Asig, Borgarelli ne richiama alcuni: -la necessità di applicare non solo alle macchine, ma anche alle persone, la filosofia dei miglioramenti continui, con piccoli step successivi, ricordati da Manfred Werfel nell’ambito della “produzione snella”; -l’importanza di ridiscutere “le regole del gioco” e la nota positiva costituita dal rinnovo del contratto dei grafici, che introduce la flessibilità tempestiva, come ha ricordato, fra gli altri, il Presidente dell’Osservatorio Tecnico Alberto Di Giovanni; -l’importanza di ripensare l’offerta agli inserzionisti di pubblicità, sulla base delle sinergie possibili tra media cartacei e elettronici; -infine le evidenti tensioni, pur foriere di stimoli positivi, emerse tra stampa e logistica durante la tavola rotonda. In conclusione, la carta stampata dimostra di reagire bene alla crisi, ma occorre ripensare, insieme, ai contratti di lavoro, e a stabilire nuove alleanze per proseguire sulla strada di un positivo sviluppo.
WAN-IFRA Italia 2011
WAN-IFRA Italia 2011: la pubblicità fra carta stampata e web
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Centri stampa digitali
Quotidiani e stampa digitale: Stroma (Uk) investe nel futuro, aspettando le Olimpiadi 2012 Il più antico centro stampa digitale per quotidiani del mondo, la Stroma di Heathrow (Uk), investe sul futuro puntando su tecnologie Inkjet full color e su alleanze strategiche con partner innovativi dell'industria editoriale, con un occhio al consolidamento del proprio business (oltre 7,5 milioni di copie di giornali stampate in digitale dal 2001 ad oggi) ed un altro alle Olimpiadi 2012 di Londra, un evento che potrebbe offrire una straordinaria opportunità per consolidare la tecnologia di stampa digitale dei giornali.
“Nel 2012, daremo il benvenuto a Londra e di intercettare nella capitale inglese un pubblico nel Regno Unito a milioni di persone, per una di lettori cosmopolita e raccogliere pagine di esperienza indimenticabile”. Il 27 luglio del 2012, pubblicità. con l’accensione della fiaccola, prenderanno il via Per i quotidiani stampati, le Olimpiadi potreble Olimpiadi, che bero essere un’ocsi concluderanno casione unica per il 12 agosto. Setestare la stamdici giornate di pa digitale, utigare fra i migliori lizzando nell’area atleti del mondo, Londinese l’unica per le quali il Lontecnologia oggi don Organising esistente per proCommittee of the durre bassissime Olympic Games tirature con un and Paralympic r apporto c osti/ Games (LOCOG) benefici ragioneprevede un budvole. get complessivo A questa opdi 2 miliardi di portunità sta già sterline, in parte seriamente pencoperto dal Cosando il più antimitato Olimpico co centro stampa Internazionale, giornali in digitain parte generale del mondo, la Steve Brown, Managing Director della Stroma, il più antico centro stampa to dalle vendite Stroma - centro di digitale per quotidiani, e centro di eccellenza di Océ, che nel mese di luglio ha di biglietti, mereccellenza di Océ festeggiato i dieci anni di attività chandasing e, più - che ha sede a importante ancoHeathrow, proprio ra, dal programma di sponsorship. accanto all’aereoporto londinese che accoglierà i Londra è già di suo un crogiolo di razze e culmilioni di visitatori annunciati. ture diverse, e non ha certo bisogno dello sport Stroma: dieci anni di esperienza per popolarsi di visitatori da ogni parte del monStroma è stata fondata da un gruppo di imprendo, ma i Giochi Olimpici metteranno in moto una ditori con esperienza nell’area della stampa offset gigantesca macchina della comunicazione, con a foglio di grande qualità. “Nel 2001”- racconta opportunità uniche, per gli editori internazionali,
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Quotidiani e stampa digitale:Stroma(Uk) investe nel futuro,aspettando le Olimpiadi 2012
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il managing director stata data copertura all’evento, e co-fondatore Steve e la Stroma ha stampato copie Brown-“dopo aver lidei giornali e le ha consegnate quidato gli asset analoa destinazione in aereoporto in gici tradizionali, abbiameno di trenta minuti. mo deciso di puntare Alla produzione dei giornali sull’allora nuovissimo lavorano quattro addetti in tutto. mercato della stampa Da quando ha cominciato l’attidigitale, rivolgendoci vità, Stroma ha prodotto circa alla Océ”. Nel maggio 7,5 milioni di copie di giornali di quell’anno, Stroma in digitale, che corrispondono a comincia, primo nel circa il 25% del totale di 30 mimondo, a stampare lioni di copie stampate in tutto una testata estera per il mondo, a partire dal 2001, dal il mercato londinese, network di stabilimenti che, a l’NZZ di Zurigo. Dopo Singapore, New York, Los Andieci anni di attività, geles e Sidney, oltre a Londra, lo stabilimento ingleutilizzano macchine Océ. Alla se stampa fra 50 e 60 Stroma sono installate altre testate quotidiane al soluzioni di stampa digitale, giorno, con una base due VarioPrint 6200, una di clienti valutata in 1400 CS665Pro e una VarioStregiornali. La tiratura media, am 7650, tutte Océ, per la a prodotto, va dalle 5 alle 10 realizzazione di prodotti copie, con punte massime non quotidiani. Stroma ha di 500 per le testate a maguna base di clienti imporgiore diffusione. “L’inventanti anche nell’area comduto è prossimo allo zero” merciale, dove offre servizi osserva con soddisfazione di stampa print-on-demand Brown, che ha fra i propri per cataloghi e libri che clienti testate come il Wall vanno dal bianco e nero Street Journal, il New York di base fino ai volumi in Times, China Daily e The altissima qualità full color. Australian. “I prodotti che “Non abbiamo back-up avviamo in produzione”delle stampanti”- spiega racconta White-“arrivano Brown, per la semplice dal Nord America, dalla ragione che in dieci anni Scandinavia, dal Medio di attività, dal 2001 ad oggi, Oriente, dall’Asia e dall’Ausono stati persi solo tre stralia”. Stroma produce su giorni di lavoro per fermi un ciclo di 24 ore su 24, con macchina. la massima concentrazione “Il colore è fondamencompresa fra le 19.00 e le tale per i giornali in ogni Dall' alto: Mark White, Manager - The people 6.00 del mattino. Tutte le parte del mondo”- racconta and foreign sales - Mirror Group; Andreas Qvist, testate sono stampate su White, e da questa consideco-fondatore di Newspaper Abroad, che hanno un’unità Océ JetStream razione è nata la decisione partecipato alle celebrazioni per i dieci anni di attività 1000 che, pur facendo pardi passare dalla prima macdi Stroma te della gamma al vertice china da stampa in bianco e dell’offerta di Océ, non è nero con tecnologia a toner, la più veloce. Gira a 75 metri al minuto – in full non più competitiva per il mercato dei quotidiani, color - con larghezza bobina 52 cm, e utilizza all’unità JetStream 1000 in full color. Una macchicarta con una grammatura variabile fra i 48,9 e i na, osserva divertito White, in grado di acconten55 grammi. “Una velocità più che sufficiente per tare, per qualità, anche i lettori che viaggiano in i nostri clienti”- commenta Brown, che racconta classe premium sulla Quantas, e grazie al centro di come un membro della Famiglia Reale Araba, stampa di Heathrow possono avere in tempo utile dopo aver assistito alle nozze di Kate Middleton e per il decollo le copie del Sidney Morning Herald del Principe William, volesse vedere come fosse e dell’Australian. La nuova macchina, che fa parte
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La carta fa crescere gli alberi Non è vero che la carta distrugge le foreste, non è vero che la stampa fa male all’ambiente. Anzi, per dirla tutta, è vero esattamente il contrario: la carta è uno dei pochi prodotti realmente sostenibili, e la stampa, che la utilizza, è un’industria che fa bene all’ambiente. Il 18 maggio scorso, in tutta Europa, è partita una massiccia campagna di comunicazione scientifica per sfatare, si spera, una volta per tutti, i pregiudizi ed i luoghi comuni più diffusi, figli di un’assoluta ignoranza in materia, che circondano l’industria della carta e la filiera industriale che la utilizza. Promossa da PrintPower Europe, un’organizzazione con sede a Bruxelles, alla quale aderiscono sia associazioni di settori nazionali che singole imprese– in Italia, fra gli altri, Assocarta, Assografici, Fieg e Arnoldo Mondadori Editore –la campagna Two Sides, tradotta in italiano con “Il lato verde della carta”, ha l’obiettivo di spiegare, soprattutto ai target più giovani di lettori, che la filiera industriale che produce ed utilizza la carta contribuisce alla gestione sostenibili dell’ambiente, “fa il tifo per le foreste, e non le distrugge”. Comunicare con la carta è la cosa più naturale del mondo. Dal 1950 ad oggi l’area forestale in Europa è aumentata del 30%, generando l’88% del legno utilizzato per produrre la carta. E’ proprio questo materiale che fa crescere sempre nuovi alberi, grazie alla sistematica piantumazione di nuove foreste. A livello mondiale, l’industria cartaria fa un utilizzo relativamente ridotto del legname: solo l’11%, contro il 53% destinato alla produzione energetica e il 28% indirizzato alle segherie. Il 94% della carta che utilizziamo è prodotto in Europa, area nella quale, non a caso, le foreste si stanno ampliando, e ricoprono, al momento, il 44% del territorio complessivo. Una foresta ben gestita, utilizzata e ripiantata con criterio, assorbe più anidride carbonica di una foresta matura, composta da alberi più anziani. L’industria della carta contribuisce al contenimento delle emissioni di CO2, grazie alla gestione accorta del patrimonio boschivo, il “filtro” più naturale che esiste per rimuovere dall’atmosfera l’anidride carbonica in eccesso. di un piano di investimenti globali nell’ordine di 1,3 milioni di sterline, stampa bianco e volta su un’unica torre colore, e per questa ragione è, per dimensioni, la più piccola rotativa digitale disponibile ad oggi sul mercato.
Nuovi modelli di business: Stroma e Newspaper Abroad
A differenza di quello che avviene in altri centri stampa digitali europei, “noi”- spiega Steve Brown-“siamo solo stampatori”. Naturalmente stampatori digitali, e quindi imprenditori abituati
La carta non consuma energia quando viene usata per comunicare. Le aziende che la producono, per oltre la metà del fabbisogno energetico utilizzano fonti rinnovabili. Le industrie cartarie in Europa sono il “motore” delle bioenergie. Un computer acceso, in sei minuti, assorbe 12,5 Wh di energia, quanti ne occorrono per produrre un foglio di carta in formato A4 che, per venire “letto”, non avrà più bisogno di alcun consumo. La carta è il materiale più riciclato d’Europa. Nel 2009, la percentuale di carta riciclata nel nostro Continente ha raggiunto il 72,2%, il valore più alto registrato nel mondo. In materia di riciclo, l’industria cartaria europea è leader mondiale. La carta ha “due lati”: uno fatto di luoghi comuni, ed uno di realtà positive per l’ambiente: chi utilizza la carta stampata, fa del bene alla natura, e aiuta le foreste a crescere. a tenere in massima considerazione l’intera organizzazione della “filiera” produttiva, a cominciare dalla distribuzione. “Gli editori che stampano da noi non distribuiscono direttamente attraverso Stroma”- spiega Brown, ma utilizzano servizi esterni che provvedono a recapitare le copie laddove servono. Il piano di produzione, come avviene anche in altri centri stampa digitali, è “pilotato” dalla distribuzione, dal momento che la unità di stampa è in grado di alternare fra loro cicli di tiratura della medesima testata, che sono avviati in produzione
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Quotidiani e stampa digitale:Stroma(Uk) investe nel futuro,aspettando le Olimpiadi 2012
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in funzione di dive Newspaper Abrodevono essere read, l’assunzione capitati.La cosiddel rischio sulle detta “drop distristesse attività di bution”, ovvero stampa e distribula distribuzione zione, con modelli “a goccia”, quella di contratti “chiavi che può fare arin mano” dove di rivare allo stesso fatto l’agente rappunto vendita più presentante agisce copie della tecome fosse quasi stata in funzione lo stesso editore. dell’orario di com“Gli scandinavi mercializzazione e sono ottimi lettori, delle abitudini dei e a Londra sono lettori, funziona oltre 200.000” – anche alla Stroracconta Qvist, su ma. un totale di preLo stampatore senza nel Regno inglese ha anche Unito attorno alle La "rotativa" per la stampa digitale dei giornali impiegata dalla Stroma, la annunciato, in oc250.000 persone. JetStream 1000, stampa bianco e volta su un'unica torre colore. Non è l'unità casione dei dieci Un mercato molto più veloce fra quelle offerte da Océ, ma è la più piccola, per dimensioni, anni di attività, un interessante per disponibile oggi sul mercato, accordo strategiavviare l’attività co con Newspaper di “rappresentanAbroad, una società scandinava che ha sviluppato za” delle maggiori testate scandinave in Inghilun servizio di “rappresentanza” degli editori di terra, che a partire dall’accordo con Steve Brown giornali nei confronti saranno interamente dei fornitori di servizi stampate dalla Stroa valore aggiunto locama. Dal Nord Europa li. Se un editore, poniaal resto del mondo il mo, Sudafricano, vuole passo è stato breve, e essere presente sulla la società, fondata nel piazza di Londra con 2006, rappresenta oggi un numero di copie circa una sessantina di mirate – per quantità e testate, offrendo a tutte distribuzione nei punti un’interfaccia internavendita – ai suoi lettori zionale completa verso presenti nella capitale i servizi di stampa e di inglese, può stringere distribuzione. un accordo globale con “Per noi della StroNewspaper Abroad e ma- sottolinea Brownchiedere a quella so“l’accordo con Newcietà di farsi carico spaper Abroad è stradegli accordi di stamtegico”, soprattutto in pa e distribuzione del vista delle Olimpiadi. prodotto stampato. L’azienda scandinava “Il contratto che procura le testate, e il Stroma stampa abitualmente fra cinquanta e sessanta testate proponiamo ai clienti”centro stampa le proquotidiane, grazie ad accordi con editori del Nord America, spiega Andreas Qviduce in funzione della dell'Europa, dell'Asia e del Pacifico che vogliono essere presenti st, co-fondatore della distribuzione. All’edinell'importante mercato inglese, società scandinavatore non resta che fare “è molto flessibile, e i conti e vedere se quevaria a seconda delle loro esigenze”.E’ possibile sto modello di business conviene. fornire all’editore il solo contatto con stampatore e “Se una copia stampata in digitale costasse distributore locale, così come è possibile arrivare il doppio rispetto alla medesima copia prodotta a forme di accordo che prevedono, da parte di dall’offset, sarebbe già un ottimo affare”- sostie-
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ne Mark White, ed agli stampadirigente di The tori, una grande People and Foimmaginazione reign Sales, Mirper trovare diverror Group, che in se organizzazioni occasione dell’inproduttive. Per il contro londinese momento, il Grupper il decennale di po Mirror stamStroma ha portato pa in digitale una il “punto di vista” percentuale comdegli editori. Purpresa fra il 12 e il troppo, costa qual15% del volume di cosina in più. E tiratura distribuiallora? “Può esseto all’estero. re comunque conGiornali e Tablet/ veniente”- spiega iPad editions White, perché il Un folto gruppo di manager e giornalisti europei ha partecipato ai Ma non sarebcosto finale, per festeggiamenti per i dieci anni di attività di Stroma be più convenienl’editore, è semte andare diretpre quello della tamente sulle edizioni tablet e iPad, lasciando copia recapitata nelle mani del lettore. Il Gruppo perdere il prodotto stampato? del Mirror vuole essere presente in molti mercati “No”, è la risposta di Mark White. Le edizioni internazionali dove i lettori di lingua inglese, afelettroniche per i nuovi supporti mobili possono fezionati consumatori dell’informazione stampata, andare bene per alcune testate, per esempio, osnon sono in numero tale da giustificare le tirature serva sempre White-“per i quotidiani economicominime della stampa offset. “Per questo motivo finanziari. Ma per altri prodotti, come i giornali di noi siamo acquirenti convinti di servizi di stampa informazione generale e, sicuramente, la grande digitale”, perché il ridottissimo numero di copie stampa sportiva, “l’impatto della pagina stampache si possono ottenere – anche solo una al giorno ta, con la grande fotografia a colori, è molto più – a conti fatti, in determinati casi è vantaggioso. efficace”. Per queste ragioni al Gruppo Mirror Certamente, da parte degli editori inglesi come seguono con molta attenzione le opportunità ofil Gruppo Mirror, ci sono precise richieste nei ferte sui mercati internazionali dagli stampatori confronti sia degli stampatori che dei fornitori di che utilizzano macchine digitali. macchine digitali, nel caso specifico Océ. Che i tablet non saranno i killer del prodotto “E’ soprattutto il costo di distribuzione che ha stampato è anche l’opinione di Andreas Qvist, di cominciato a dare problemi importanti agli editori Newspaper Abroad, che nota come gli editori scandel Regno Unito”, racconta White.Incrementi atdinavi, che pure hanno investito in questo nuovo torno al 75% a partire dall’11 settembre 2001, poi canale di comunicazione, non stiano vedendo green tax, echology charge ed altre voci che, Paese particolari ritorni economici. E il web? “E’ molto per Paese, fanno crescere i costi di consegna delle valido per i contenuti multimediali, i suoni e le copie ai lettori, hanno spinto il Gruppo Mirror immagini”- commenta Qvist –“ma resta sempre verso le tecnologie digitali per essere presenti nei un canale fondamentalmente gratuito”. mercati al di fuori del Regno Unito. “Macchine Editori inglesi, nuovi professionisti dell’inducome quelle della Océ”- dice White-“tagliano i stria dei servizi e stampatori digitali, come Stroma, costi della logistica.” concordano su un punto: le Olimpiadi di Londra del Ai fornitori di tecnologie si richiedono, per con2012, anche grazie alla loro collocazione in una deltro, tagli drastici nei costi della stampa di pagine le città più cosmopolite del mondo, sarà un test di full color. Sulle macchine attuali, e non importa da grande importanza per tutta l’industria della stamchi siano prodotte, più aumenta la copertura del pa quotidiana. La scommessa sarà raggiungere i colore, sia in termini di superficie che per quanto lettori nella grande metropoli inglese, a un costo riguarda la “brillantezza” finale del prodotto, più di copia-portata in grado di creare impresa. aumentano i costi. La tecnologia per la stampa digitale, con il “Non è possibile fare un paragone con la copia concorso di tutti i protagonisti del mercato – edistampata in offset”- osserva White-“perché le tori, stampatori e distributori - dovrà dimostrare due tecnologie vanno valutate in termini globali di offrire un’opportunità competitiva nel mercato di impatto sull’organizzazione del lavoro”. Qui è dell’informazione quotidiana. richiesto, e questa volta direttamente agli editori
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Dall’“Universal Desk” ai Social Network: l’America rinnova l’editoria
L’editoria in America
Con l'impatto dei nuovi canali multimediali sulle attività della stampa quotidiana, gli editori americani hanno sviluppato una nuova visione del business: redazioni integrate, universal desk, paywall, nuovi sistemi redazionali e marketing sui social network sono gli strumenti per tornare a crescere nel mercato della comunicazione dopo la grande crisi del 2008-2009. La crisi non è irreversibile, il declino non è ineluttabile: i grandi quotidiani metropolitani americani hanno deciso che è venuto il momento di ripensare in profondità l’organizzazione del lavoro, le piattaforme produttive e gli investimenti per adeguare i modelli produttivi alle opportunità offerte dall’editoria “multicanale”, il sistema integrato di comunicazione per proporre 24 ore su 24 notizie, intrattenimento e servizi attraverso testate stampate, web, smartphone e, più di recente, tablet e iPad. Lo scorso mese di maggio WAN-IFRA, l’associazione mondiale degli editori, ha organizzato un “viaggio di studio” sulla costa Est degli Stati Uniti per portare un gruppo di dirigenti europei ad incontrare i colleghi americani del Washington Post, New York Times, Wall Street Journal, USA Today ed altri gruppi editoriali che operano con network di testate locale o televisive, supportate da attività su internet. “I nostri colleghi americani sono stati colpiti dalla crisi molto duramente”- racconta Domenico Tudini, Vice Presidente con responsabilità per il settore di attività multimediali di SportNetwork, la concessionaria del Gruppo Amodei, che ha partecipato all’iniziativa di WAN-IFRA. Le difficoltà stanno offrendo un’occasione unica per ripensare in profondità non solo ruoli, funzioni, organizzazione del lavoro e tecnologie, ma tutto l’insieme del “mestiere editoriale”.
Le strategie per crescere
“Gli americani”- racconta Tudini-“hanno verificato, confrontando i dati fra il primo trimestre del 2010 e quello del 2011, che le vendite in edicola dei prodotti stampati possono tornare ad aumentare, e che possono crescere i lettori digitali, gli abbonamenti alle e-editions, e i ricavi pubblicitari nel loro complesso”. Il Wall Street Journal, che a
marzo del 2010 vendeva 2.066.917 copie, esattamente un anno dopo, a marzo di quest’anno, era cresciuto dell’1,46%, USA Today, con 1.829.099 copie (marzo 2011) è cresciuto dello 0,14%. Il Washington Post ha visto aumentare i propri lettori digitali del 30% nel confronto 2010/2011, il Boston Globe del 39% e il New York Times del 64%. Lo Houston Chronicle ha guadagnato, in dodici mesi, il 42% di abbonati alle E-Editions, e il 40% lo ha registrato il Washington Post. Che cosa è successo? “Un cambiamento di mentalità”- spiega Tudini. I grandi gruppi editoriali hanno deciso di cambiare rotta lungo tre direttrici principali: investimenti in nuove piattaforme tecnologiche per la comunicazione “integrata” fra i diversi canali di distribuzione delle notizie, una nuova organizzazione del lavoro, sia in redazione che all’interno dei dipartimenti funzionali, ed una nuova allocazione di risorse che ha investito le aziende nella loro globalità.
Dalle “redazioni integrate” all’“universal desk”
Le grandi testate americane sono molto orgogliose del proprio stile di comunicazione. “Il giornalismo, negli Stati Uniti, è un concetto abbastanza astratto”- spiega Tudini. Di concreto, invece, c’è il “Wall Street Journal journalism, il Washington Post journalism, l’USA Today journalism”.Tutti questi “stili giornalistici” ben definiti, e riconosciuti dai lettori, si sono trovati uniti da una considerazione comune: nel momento in cui è possibile diffondere notizie, contemporaneamente, su più canali, è pura follia pensare che a farlo siano redazioni “dedicate”. E’ la “mentalità” che deve cambiare. E negli Stati Uniti sta puntualmente cambiando. “Già da alcuni anni”- racconta Tudini“il modello americano aveva elaborato il concetto di redazione integrata”, ovvero un metodo di
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Dall'"Universal Desk" ai Social Network: l'America rinnova l'editoria
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L’editoria in America
lavorare dove chi scriveva anelli concentrici i vari adper il tradizionale prodotto detti alla preparazione dei stampato ha dovuto impacanali di comunicazione. rare anche a scrivere per Il Wall Street Journal, il Web. La rete è particoil Washington Post, il New larmente competitiva per York Times e le altre granle “breaking news”, gli di testate metropolitane aggiornamenti in tempo hanno già da tempo avviato reale: brevi, efficaci e facili grossi investimenti tecnoda consultare. Ancora più logici. sintetici devono essere i “Il nuovo sistema edipezzi preparati per le piattoriale, non quello per il taforme mobili: gli smartfuturo prossimo ma quello phone e l’iPad. L’approfonper il presente”- sottolinea dimento e la cronaca ricca Tudini-“è una piattaforma di dettagli sono un genere integrata dove all’interno più adatto alla carta stamdi un unico motore di inpata. I giornalisti lo sanno dicizzazione di preparano e si stanno rapidamente e si smistano i contenuti adeguando. da pubblicare nei diversi Il passo successivo, già canali”.E’ ritenuta vincente in piena evoluzione presso la possibilità di lavorare alcune delle più importante ogni componente dell’intestate nazionali, è l’“uniformazione, dai testi alla Domenico Tudini, Vice Presidente di SportNetwork con versal desk”. La tradiziografica alle immagini fino responsabilità per l'attività multimediale del Gruppo nale figura del redattore ai video, all’interno di un Amodei si scompone in professiounico ambiente operativo nalità molto specifiche, e dove, naturalmente, intetutte rigorosamente “cross media”.In un “modello grare on line i pacchetti software standard più ideale”, da una parte del desk siedono i “content diffusi, primo fra i quali è la suite di Adobe. creators”, ovvero i responsabili dei contenuti, per “In alcuni casi”- ricorda Tudini-“come WSJ, le informazioni nazionali, locali, l’intrattenimento NYT e Washington Post, i nostri colleghi hanno un e i life style, gli esteri, le opinioni ed il giornaliciclo di lavoro 24 ore su 24, con gli staff redaziosmo di analisi e di investigazioni, dall’altra parte nali e tecnici che si alternano giorno e notte.” c’è il “presentation team”, con le nuove figure In ogni organizzazione del lavoro, e per ciascudei “design information architects”, i grafici, gli na soluzione tecnologica adottata, vale il principio esperti di fotografia digitale, i tecnici video, ed i fondamentale di evitare nel modo più assoluto le softwearisti specializzati nel web. In mezzo siedoduplicazioni di funzioni. no le figure manageriali, il direttore responsabile, Nuove risorse produttive i vice, i capi settore, e gli specialisti dei singoli In questo modo “diverso” di fare il giornale, canali di comunicazione. anzi, di fare il mestiere dell’editore, gli americaIl “desk universale” produce tutta l’informazioni hanno favorito un grande ricambio di risorse ne del gruppo editoriale, dalle breaking news per produttive. “Le aree tradizionali della diffusione gli smart phone alle pagine di cultura dei numeri e dell’amministrazione sono state ridotte all’osso”, domenicali dei giornali stampati. Il “desk univermentre ovunque sono stati potenziati i servizi di sale” è una sorta di “nuovo organismo” redazionamarketing verso i clienti. le, dove le vecchie competenze si ricompongono I social network, integrati dal punto di vista nelle nuove figure professionali. tecnico nelle piattaforme produttive, sono i nuovi Questo modello di organizzazione del lavoro canali per agganciare i clienti-lettori e per anticiideale, si “coniuga nella pratica quotidiana in pare i contenuti di maggiore impatto che saranno modo diverso, a seconda del gruppo editoriale.” disponibili sul giornale del giorno dopo.“Il WaIn comune, ancora una volta, c’è la progressiva rishington Post li ha chiamati innovation editors”, organizzazione dello spazio fisico della redazione, ma la traduzione più corretta è “specialisti del sempre più simile ad un’architettura concentrica web”. Sono le figure di raccordo fra i contenuti – che a noi Europei ricorda le visioni medievali multimediali e i lettori collegati alla rete, il cui del mondo ultraterreno – dove al centro siedono i compito è favorire l’interazione fra i clienti ed i responsabili – coordinatori dei contenuti, e negli
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L’editoria in America
canali distributivi disponibili, mantenendo l’identità del “brand” la più forte possibile. Un marchio come USA Today, o come NYT o WSJ, rappresenta un valore aggiunto di forza straordinaria nella nuova dimensione della comunicazione, dove il lettore cerca sia la identificazione con lo stile giornalistico che la “garanzia” rispetto all’attendibilità di quello che legge. Ciò vale, ed è un patrimonio di conoscenza ormai consolidato negli USA, sia per quanto riguarda le notizie di interesse nazionale ed internazionale, che per quanto attiene alla cronaca locale.Le strade delle grandi metropoli americane sono sempre più spesso battute dai nuovi video-
Paywall e Metric Driven Culture
Ma la nuova “multimedialità editoriale” si riesce a vendere? “Sì”, risponde Tudini, anche se non esiste un modello unico di business consolidato, e gli editori si stanno muovendo ancora con un approccio sperimentale. Due sono gli approcci più diffusi: il paywall e l’acquisto “uno per tutti”.Nel primo caso, l’editore – per esempio del WSJ o del NYT - decide di proporre gratuitamente alcune notizie sul web, e di richiedere il pagamento di un abbonamento per la consultazione completa.Tendenzialmente, a pagamento sono i servizi offerti su mobile e su iPad, mentre sul web gli editori sono più propensi ad offrire gratuitamente i contenuti. Per quasi tutte giornalisti dotati di macchina fotografica HD con funzioni di telecamera, in grado di trasmettere la cronaca quasi in tempo reale attraverso le piattaforme integrate, ma quello che fa la differenza è sempre il “marchietto” che compare sul video, garanzia di “stile” e di “qualità”. Questo vale non solo per la carta stampata, ma anche per le emittenti televisive, come la NBC e la MSNBC, visitate durante il viaggio di WAN-IFRA. E l’editoria minore? “Sta seguendo la stessa strada”, commenta Tudini. Alcuni network di giornali locali, come il Journal Register, hanno vissuto una crisi molto violenta, ed hanno dovuto tagliare intere redazioni locali, concentrando le risorse produttive in pochi siti e creando nuove sinergie. Anche in queste realtà locali, come nei grandi giornali metropolitani, hanno comunicato a diffondersi dei nuovi strumenti per affiancare la redazione, come i blog tenuti o dai giornalisti o da alcuni lettori particolarmente capaci. Sono “canali” alternativi di notizie, spunti ed idee che interagiscono con gli strumenti più consolidati, ospitati all’interno dei sistemi editoriali, anche quando l’opinione dei blogger non rispecchia la linea del gruppo.
WSJ, NYT e Washington Post: il concetto di "universal desk" ha cambiato in profondità anche l'architettura delle redazioni, sempre più simili a "sale di controllo" multimediali
le testate, vale comunque il principio di offrire un bouquet di possibilità a pagamento – paywall on line, iPad o smartphone – in capo al quale quando un lettore acquista una opportunità, ha accesso, gratuitamente, a tutte le altre. Il sistema sembra
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Dall'"Universal Desk" ai Social Network: l'America rinnova l'editoria
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Dal “capture al printing”, dalla fotografia analogica del ‘900 alla stampa digitale, investimenti coraggiosi in ricerca e sviluppo ed acquisizioni di società quali Horsell, Polychrome, NexPress, Creo, Encad e Scitex Digital Printing: “Kodak aveva davanti due strade: continuare a trarre il massimo dall’attività esistente senza investire, oppure reinvestire tutto ciò che ha guadagnato operando in un mercato ormai maturo.Noi abbiamo scelto la seconda opzione”. Philip Cullimore, Managing Director of Consumer and Commercial Business di Kodak EAMER, ha sintetizzato così il passato, il presente ed il futuro del colosso multinazionale delle tecnologie per la comunicazione digitale, che da anni ha avviato una radicale trasformazione tecnologica cominciando a raccogliere promettenti risultati sul piano economico ed industriale. I tre quarti del fatturato sono generati nel digitale, e il 70% ha origine da dodici prodotti leader di altrettanti segmenti di mercato. Kodak è oggi saldamente posizionata fra i primi tre fornitori mondiali di tecnologie desktop inkjet. E proprio il mercato delle applicazioni digitali alla stampa, dove in prospettiva alcune soluzioni potrebbero affiancare, quando non sostituire nel medio periodo, impianti analogici tradizionali, sia per il commerciale che per l’editoria, è uno dei settori sui quali Kodak punterà a crescere ancora. Parallelamente, è destinato a crescere l’impegno della società per soluzioni di caratterizzate dalla sostenibilità ambientale. “Kodak”- ha detto Cullimore, a conclusione dell’incontro con la stampa ospitato presso la sede italiana di Cinisello
convincere anche gli inserzionisti, laddove si consideri che, secondo i dati della Newspapers Association of America, i ricavi da pubblicità, calcolati in milioni di dollari, sono passati dai 1216 del 2003 ai 2664 del 2006 fino ai 3042 dello scorso anno 2010. Nel panorama editoriale sta anche prendendo piede la nuova Metric Driven Culture, l’analisi attenta delle “preferenze” dei lettori verso i contenuti offerti dai canali digitali. E’ una forma alternativa, e molto sofisticata, di interazione con i lettori. I software specializzati nella scansione delle utenze web seguono in tempo reale la consultazione delle notizie, e generano dei “trend report” che forniscono indicazioni molto importanti a quanti hanno la responsabilità di decidere che cosa, come e dove impaginare e pubblicare sul web e sulle piattaforme mobili.
Dagli Stati Uniti al Vecchio Continente
Cosa potremmo realisticamente adottare in
Philip Cullimore, Kodak Regional Managing Director European, African & Middle Eastern Region
Balsamo (Mi) lo scorso 6 luglio-“può aiutare gli stampatori a perseguire una maggiore sostenibilità ambientale con soluzioni e servizi che aumentino il livello di efficienza e limitino l’uso delle risorse”. Tra queste misure, naturalmente, la riduzione degli scarti, dei consumi di carta, inchiostro, chimici ed energia lungo tutto il ciclo produttivo.
L’editoria in America
Stampa digitale e sostenibilità ambientale: Kodak guarda al futuro
Italia rispetto alle nuove esperienze che si vanno consolidando negli Stati Uniti? Il principio della “non duplicazione” delle attività giornalistiche e poligrafiche è acquisito da molti decenni nella nostra cultura industriale. “Se mai, oggi, si tratta di aggiornarlo in funzione di una nuova organizzazione del lavoro da portare all’interno delle aziende editrici.” Per quanto riguarda le piattaforme produttive, l’integrazione multimediale è certamente il futuro anche nel nostro Paese. “E’ un elemento”- sottolinea Tudini-“abilitante per la integrazione redazionale”. Semplifica la produzione multicanale, e offre spunti interessanti per la crescita professionale delle nuove leve di redattori. “Anche nel nostro Paese”- conclude Tudini –“Dovremmo approfittare delle difficoltà per spingere in direzione dell’innovazione globale”, che significa, ancora una volta, nuovi modelli di organizzazione, nuovi prodotti e nuove tecnologie di supporto.
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Tecnologie di prestampa
Federico Marturano è il nuovo Amministratore delegato di Atex Italia Atex Italia ha un nuovo Amministratore delegato: è Federico Marturano, che ha assunto ufficialmente l’incarico il giorno 9 giugno scorso, proprio in concomitanza con la quattordicesima edizione di WAN-IFRA Italia. Marturano, che subentra a Roberto Antoniotti, ha ricoperto in precedenza il ruolo di Amministratore delegato dell’Unione Editoriale Spa, società editrice dell’Unione Sarda di Cagliari, e di Amministratore del ramo “digital” della Poligrafici Editoriale, ruolo nel quale ha seguito con responsabilità manageriali dirette la nascita di Italia News, il consorzio costituito da cinque partner editoriali italiani – Gruppo Poligrafici Editoriale, Gruppo Sole 24 Ore, Il Secolo XIX, il Tempo e l’Unione Editoriale – per la raccolta della pubblicità nazionale on line. Federico Marturano, con la nuova carica in Atex, “salta la barricata” e passa dal ruolo di “cliente” a quello di “fornitore”, in un momento di forti cambiamenti nell'area delle tecnologie per la prestampa.
TecnoMedia (TM)- Dopo una carriera importante “dalla parte” degli editori, lei ha assunto la funzione di Amministratore delegato di Atex Italia. Che effetto le fa questo nuovo ruolo professionale? Federico Marturano (FM)- E’ una situazione curiosa, ma non credo che, almeno dal punto di vista di Atex, sia una pura casualità. TM- Perché? FM- Atex ha deciso di rafforzare e sviluppare in tutto il mondo il rapporto di partnership con i clienti, e certamente un Amministratore che venga dall’altro “lato della barricata” può svolgere un ruolo molto importante, soprattutto in un mercato come quello italiano che, lo ricordo, nel portafoglio internazionale di Atex pesa moltissimo. L’Italia è al secondo posto, dopo gli Stati Uniti, in termini di quota di mercato editoriale. TM- Quindi la sensazione di un fornitore ormai diventato troppo “globale” per interessarsi anche alle richieste degli editori italiani non è corretta? FD – Direi che assolutamente non ha fonda-
mento. In Italia Atex è presente con una struttura operativa dedicata all’editoria che impiega circa cento professionisti. A Milano abbiamo il quartier generale ed un centro di ricerca e sviluppo, e un altro centro di ricerca e sviluppo é a Napoli. Come speso specifico di “business” il nostro Paese è secondo solo agli Stati Uniti. La tensione e l’attenzione della Corporate verso l’Italia restano ai massimi livelli. TM-Quali soluzioni tecnologiche vi chiedono oggi gli editori italiani? FM- Il mercato – direi non solo quello italiano – sta attraversando una fase di forte cambiamento, con una discontinuità tecnologica mai vista. I processi di “convergenza” verso l’editoria multicanale sembrano trainati dalla volontà dei lettori più che spinti dall’editoria. Ogni sei mesi si affacciano nuovi dispositivi per ricevere informazioni e servizi, che possono integrare con successo il prodotto quotidiano. L’utente vuole soluzioni sulle nuove piattaforme, e queste si devono sviluppare con tempi del tutto diversi rispetto a quelli del passato. TM-Atex ha puntato, negli anni scorsi, ad una
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Federico Marturano è il nuovo Amministratore delegato di Atex Italia
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TM- Anche in Italia? FM- L’editoria italiana, come nel resto del mondo, si sta dando da fare per sviluppare modelli di business all’insegna dell’integrazione fra diversi canali di comunicazione. Ma la “roadmap” delle intenzioni non sempre coincide con quella del mercato, e la crisi internazionale del biennio passato non ha aiutato a sviluppare la nuova editoria. TM- L’innovazione ha bisogno ancora di tempo? FM- Credo proprio di sì. Atex sta accompagnando i propri clienti sulla strada della convergenza, con una tempistica molto mirata, senza
Comitato Editoriale Vincenzo Borgogna, Roberto Poli, Paolo Polidori Direttore responsabile Luca Michelli hanno collaborato a questo numero Salvatore Curiale, Giulia Maria Leone Segreteria di Redazione Elga Mauro
Registrazione del Tribunale di Roma n. 21 del 27-01-2010 © ASIG Service S.r.l. - 2011 - Tutti i diritti riservati Sede legale: via Ariosto 24, 00185 Roma Stampa Spedalgraf stampa srl - Via Cupra 23 - 00157 Roma Questo numero è stato chiuso in redazione il 7 settembre 2011 TecnoMedia è consultabile in Internet http://www.ediland.it
Tecnologie di prestampa
politica di acquisizioforzature di sorta. ni mirata ad integrare TM-E a proposito soluzioni specializdi futuro, possiamo zate per la gestione aspettarci novità dalpubblicitaria e per lo la prossima edizione sviluppo di siti web di IFRA Expo che si all’interno del prodotsvolgerà a Vienna dal to-base Hermes. Que10 al 12 ottobre prossta scelta strategica simi? non sempre è stata FM- Atex darà apprezzata. evidenza alla nuova FM- Atex ha acquiroadmap di prodotto sito le “best practices” alla quale stiamo latecnologiche che ha vorando. trovato sul mercato Prevediamo un’inper offrire ai propri tegrazione ancora più clienti le soluzioni più forte fra le componenavanzate per l’area ti tecnologiche della dell’editoria classica, nostra offerta, a supper la pubblicità e per porto dello sviluppo il web. della comunicazione Sono stati investimulticanale, con inmenti molto importerfacce utenti ancora tanti, accompagnati più semplice da utiFederico Marturano, nuovo Amministratore delegato di Atex Italia. dallo sviluppo della lizzare. necessaria integrazioAi nostri clienti ne tecnologica. proporremo un serviSappiamo che ciò che ha percepito il cliente zio ancora più focalizzato su proposte di partnernon sempre è stato di segno positivo, ma sappiamo ship per sviluppare insieme la piattaforma tecnoanche molto bene che la decisione di sviluppare logica più adatta ai loro modelli di business. da zero nuovi applicativi non garantisce affatto, nel medio periodo, di avere la soluzione migliore. Noi cominciamo a vedere in questo periodo, in tutto il mondo, risultati molto incoraggianti sulla strada dell’integrazione dei prodotti. Certamente è una strategia di medio/lungo periodo, che comporta un impegno molto forte Periodico della ASIG Associazione Stampatori Italiana Giornali di Atex nei confronti dei propri clienti, con una rinnovata disponibilità a creare “partnership tecVia Sicilia 125, 00187 Roma tel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489 nologiche” per un mercato, l’editoria multicanale, E-mail: tecnomedia@ediland.it che è ancora in fase di crescita e sviluppo.
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TecnoMeeting ASIG
Procedure, controlli e manutenzione per abbattere i costi della “non qualità” Lo stabilimento milanese del Gruppo Il Sole 24 Ore ha ospitato il TecnoMeeting Asig – Associazione Stampatori Italiani di Giornali - dedicato a “Procedure, controlli e manutenzione in rapporto ai costi di produzione”, un repertorio di “best practices” italiane per abbattere i costi industriali della “non qualità” nella stampa dei giornali. In primo piano gli accorgimenti adottati da alcuni leader del mercato nazionale della produzione in offset, La Stampa di Torino, il CSQ di Erbusco (Bs), RCS Quotidiani e, naturalmente, Il Sole 24 Ore. Un repertorio di suggerimenti utili a chiunque voglia adottare procedure industriali per abbattere costi derivanti da mancati controlli o cicli di manutenzione non idonei. La sede non poteva essere più adatta: il centro stampa milanese del Gruppo Il Sole 24 Ore è lo stabile dove, nel 1988, è cominciata, su una Wifag a doppia larghezza, la produzione del quotidiano economico-finanziario italiano a colori. Il Sole è stata, da allora, una delle prime testate italiane a lavorare attivamente nelle procedure di controllo qualità della stampa in quadricromia. “Un’esperienza”- ha sottolineato il Direttore tecnico del gruppo, Alberto Borgarelli, introducendo il meeting dell’Asig –“che si è tradotta in nuovi ricavi aggiuntivi per nuovi inserzionisti pubblicitari che hanno accolto con grande favore il colore di qualità nel grande formato delle pagine del giornale”. Il 10 maggio scorso l’Associazione Stampatori ha proposto, proprio in questa sede, una rassegna di “best practices” italiane per creare procedure, controlli e cicli di manutenzione di qualità con l’obiettivo di abbattere i costi industriali creati da comportamenti poco attenti in quest’area.
Lo stabilimento come “casa nostra”
La Stampa di Torino e lo stabilimento CSQ di Erbusco (Bs) hanno da tempo avviato una serie di incontri periodici allo scopo di migliorare le prestazioni degli impianti di produzione. Le due società condividono le macchine rotative – sono tutte Wifag – e incrociare i report sulle anomalie riscontrate in produzione, così come consultarsi su possibili soluzioni e modifiche, o aiutarsi vicendevolmente per i ricambi strategici e le scorte disponibili a magazzino sono procedure che possono risultare di grande utilità reciproca.
“Ma la cooperazione”- come sottolinea Antonio Ravazzani, Responsabile manutenzione Industriale dello stabilimento di Torino-“va al ben di là delle rotative”. Le due aziende confrontano periodicamente i costi/benefici dei materiali di consumo utilizzati in produzione, l’impatto sugli impianti in termini di eccessive usure, polvere e rendimento, lo smaltimento e il recupero in termini di impatto ambientale e, naturalmente, si confrontano le possibili alternative. Il controllo, e la riduzione dei costi, passano non solo attraverso l’analisi congiunta dei report produttivi. In entrambe le culture industriali aziendali è ampiamente diffusa l’abitudine ad utilizzare software dedicati alla pianificazione ed al monitoraggio della produzione e degli interventi di manutenzione preventiva. Alla Stampa la sostituzione dei materiali di consumo della rotativa avviene solo al raggiungimento della loro durata prevista, regolarmente monitorata dai sistemi di controllo. Pianificare i fabbisogni della gestione ordinaria si traduce nella possibilità di ottenere dai fornitori migliori condizioni di acquisto. Sempre a Torino si sono ottenuti significativi ritorni in termini di riduzione dei costi nella gestione controllata degli smaltimenti industriali. Grazie agli investimenti in macchine per la microfiltrazione della soluzione di bagnatura e il successivo utilizzo durante il ciclo produttivo, e grazie alla raccolta differenziata dei materiali derivanti dalla stampa dei giornali, è stato possibile ridurre annualmente le quantità delle soluzioni di bagnatura da 400 a 34 tonnellate.I costi di trasporto e smaltimento sono scesi da 65.000 a 5.500 Euro, con un ri-
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Procedure, controlli e manutenzione per abbattere i costi della "non qualità"
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Tracking e Sistemi di Gestione Ambientale
Allo stabilimento di Pessano (Mi) del Gruppo RCS sono in via di sviluppo e consolidamento numerosi sistemi per il controllo in tempo reale della produzione: tracking della carta e controlli di laboratorio della stessa carta e degli inchiostri, per quanto riguarda il controllo delle materie prime, attività di monitoraggio sui consumi dei ricambi
Antonio Ravazzani, Responsabile Manutenzione Industriale dello stabilimento La Stampa di Torino
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sparmio totale su tutte le voci attorno ai 67.000 Euro all’anno. Al CSQ di Erbusco (Bs) è in funzione ormai da anni il cosiddetto “cruscotto”, ovvero una reportistica, basata su altrettanti sistemi di controllo industriali, in grado di fornire giornalmente l’andamento produttivo Da sin.: Alberto Borgarelli, Direttore Tecnico del Gruppo Il Sole 24 Ore, Luciano Romeo, Docente del Centro del centro stampa. per l'Analisi dei Rischi e delle Patologie Psico-Sociali di Origine Lavorativa dell'Università di Verona Anche per loro, come ha sottolineato Alberto Giudie sulle attività di manutenzione, e monitoraggio ci, Responsabile Manutenzione Industriale CSQ, e gestione remota dei prelievi gas e dei prelievi “la qualità deve diventare un’abitudine quotielettrici per quanto riguarda i consumi elettrici. A diana”, dove l’analisi attenta dei dati supporta raccontare quanto il Gruppo sta facendo è Renato comportamenti rigorosi durante tutto il ciclo Gorla, Responsabile Produzioni Industriali di RCS produttivo. Quotidiani, che non manca di sottolineare come Misurare significa conoscere, conoscere tutte le attività di controllo della produzione absignifica prevenire, prevenire vuol dire pianifibiano “numerose ricadute, e non solo in materia care, pianificare significa ottimizzare e, quindi, di taglio dei costi”. risparmiare. Per la determinazione dello stato Il tracking delle bobine di carta, a ciclo di funzionamento e di usura delle macchine incompleto, una delle attività più moderne anche dustriali, sono impiegate tecniche modernissime della termografia, dell’analisi delle vibrazioni e degli impulsi di shock, tre tecniche diagnostiche in grado di prevenire i fermi impianto, con la mancata produzione, e di ridurre al minimo il rischio incendio. Anche il CSQ ha lavorato attivamente nell’area degli smaltimenti. Con l’introduzione dell’evaporatore/concentratore, già dal 2007, è stato possibile ridurre di quasi il 95% (20 litri al giorno) sia i costi di smaltimento che quelli relativi al trasporto. Per il consumo di acqua e di additivo è a budget la soluzione de La Stampa. L’attenzione ai costi, è il suggerimento finale, è una cultura aziendale e personale, e laddove possibile, è necessario comportarsi sempre come se lo stabilimento fosse “casa propria”.
a livello europeo, è diventato uno strumento di lavoro condiviso con le cartiere. I fornitori hanno
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magazzino. Marco Graziani, R esponsabile dello stabilimento di Carsoli (Aq) del Gruppo Il Sole 24 Ore, ha tracciato le linee del sistema di gestione ambientale e certificazione ISO 14001 del centro stampa abruzzese. Per il giornale economico-finanziario, è il secondo polo produttivo italiano, che serve la Toscana, le Marche, l’Umbria, il Lazio e il Molise, oltre I lavori del TecnoMeeting Asig sono stati seguiti da un pubblico di tecnici altamente specializzati all’Abruzzo. L’avvio della certificazione risale al lontano 2000, riconosciuto che i dati tracciati dal monitoraggio con implementazioni che abbracciano tutto il del ciclo produttivo sono corretti, e trasparenti, decennio, e la fase di ricertificazione ISO 14001 ed aggiustano mensilmente la grammatura fornita programmata per l’anno in corso. “Il controllo di per ottimizzare i processi. “Non solo sconti”- è qualità e la standardizzazione delle procedure”l’insegnamento tratto-“ma la ricerca costante di sottolinea Graziani-“non è solo un fatto istituziomateriali di consumo che diano meno problemi nale, ma crea in azienda reali condizioni per il possibile in fase di tiratura dei giornali”. E la miglioramento del ciclo produttivo globale”, ed grammatura è calcolata con assoluta esattezza, è la premessa per mantenere elevato il controllo nel rapporto fra le tonnellate di carta e lo sviluppo sui processi industriali. delle bobine in metri quadrati: i fornitori hanno In particolare, il sistema di gestione ambientale anche la visibilità dei codici di carta di IFRA. (SGA) del centro stampa di Carsoli, ha consentito, Le procedure di puntuale monitoraggio fin dalla prima istituzione, di raggiungere obiettivi nell’area dei consumi energetici consentono di misurabili di notevole rilevanza. Nei riesami del scoprire le anomalie ed i consumi extra rispetto 2005 e 2006, è diminuito del 30% l’inquinamento a quelli della gestioatmosferico generato ne corrente. Evitare da emissioni diffuse che le “Bollette indudi fumi di combustione striali” vadano fuori generati dagli scarichi controllo significa redelle autocisterne, e alizzare significativi grazie alla rimozione risparmi a fine anno dei serbatoi interrati sul conto economico di gasolio, per effetto energetico.Gli “avvidella conversione a si di manutenzione”, metano della centrale nell’area del monitotermica, il rischio di raggio della producontaminazione del zione, consentono di sottosuolo è diminuito risalire all’origine dei del 46%. Nei riesami problemi, anticipandel SGA del 2007 e do eventuali dannosi 2008, grazie all’otti“fermi macchina” e mizzazione della rorelativi fermi produtativa, il refluo di lazione con una ricaduta, vaggio CER 080308 Alberto Giudici, Responsabile Manutenzione Industriale del CSQ di in termini di benefici è diminuito del 63%, Erbusco (Bs) economici, anche nella percentuale arrivata, gestione dei ricambi a successivamente ad
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Procedure, controlli e manutenzione per abbattere i costi della "non qualità"
ulteriori accorgimenti, fino all’89%.La frequenza di smaltimento dei rifiuti liquidi, grazie alle migliorate prestazioni dei serbatoi fissi in dotazione attraverso la modifica delle tubazioni di collegamento, è calata del 28%. Nel 2009 gli scarti della carta sono scesi del 30%, grazie ad una serie di interventi per migliorare il processo di gestione delle bobine in produzione.Nel 2010, le emissioni diffuse di Composti Organici Volatili sono diminuite del 26% grazie all’utilizzo di prodotti di pulizia a minor contenuto di COV. I COV-Composti Organici Volatili. A seguito dell’adozione di una nuova tecnologia lastre, nel corso del riesame dell’SGA di quest’anno si è registrata una diminuzione del 90% del refluo delle sviluppatrici. Un migliore ambiente di lavoro si è tradotto, nei conti di Carsoli, in risparmi considerevoli: 10.000 Euro in meno per i consumi di acqua di rete, 50.000 Euro in meno per l’energia elettrica, 40.000 Euro di tagli ai costi per lo smaltimento dei rifiuti e 120.000 Euro in meno per i consumi della carta. I sistemi qualità – ha concluso Graziani- “devono diventare un modo diverso, e condiviso da tutti, per lavorare in azienda”.
Stress da lavoro correlato: una proposta metodologica
Il TecnoMeeting è stata anche l’occasione per un aggiornamento sul tema dello stress da lavoro correlato. Il prof. Luciano Romeo, del Centro per l’Analisi dei Rischi e delle Patologie Psico-Sociali di Origine Lavorativa dell’Università di Verona,
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ha presentato una proposta metodologica per la valutazione di questo fenomeno, argomento molto dibattuto, e molto delicato. “Lo stress”- ha spiegato Romeo-“interessa quasi un lavoratore europeo su quattro”, e dagli studi condotti emerge che una percentuale compresa fra il 50 e il 60% di tutte le giornate lavorative perse è dovuta proprio allo stress. Nel 2002, il costo economico dello stress legato alle attività lavorative nei Paesi dell’Unione Europea era stato valutato in circa 20.000 milioni di Euro. Con riferimento ai Decreti Legislativi 81/08 e 106/09 è stata illustrata una proposta metodologica molto articolata per la valutazione dello stress da lavoro correlato, per i dettagli della quale rimandiamo i lettori al nostro sito ediland.it ed al sito dell’ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro) -INAIL (ispesl.it). I TecnoMeeting Asig, come ha ricordato, in chiusura dell’incontro, Alberto Borgarelli, che ricopre anche la carica di VicePresidente dell’Associazione Stampatori, sono cominciati alcuni anni fa come incontri fra le parte – utenti e fornitori – per approfondire temi comuni. “Oggi sono diventati dei veri e propri incontri di sistema”. Le aziende, a prescindere dal ruolo, sono tutte su una “stessa barca” e condividono un unico destino: o navigano insieme o insieme affondano. La “non qualità” genera costi per tutti, e le moderne procedure di tracking industriale devono rappresentare un impegno comune condiviso da tutto il settore della stampa dei giornali.
In primo piano Marco Graziani, Responsabile del centro stampa di Carsoli (Aq) del Gruppo Il Sole 24 Ore, assistito dal collega Attilio Chiozza, durante la presentazione del Sistema di Gestione Ambientale.
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Renato Gorla, Responsabile Produzioni Industriali di RCS Quotidiani
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10 – 12 October 2011, Vienna, Reed Messe Wien
IFRA Expo 2011 Media Port
Publishing Trends Online, Mobile, Print – at IFRA Expo 2011
www.ifraexpo.com
12 – 15 October 2011, Vienna, Reed Messe Wien
63rd World Newspaper Congress 18th World Editors Forum Info Services Expo 2011 Taking Publishing to the next Level.
www.wan-ifra.org/vienna2011
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WAN-IFRA ha lanciato la 10a edizione dell’International Newspaper Color Quality Club, il riconoscimento più prestigioso a livello mondiale che premia la qualità di stampa a colori dei giornali. L’obiettivo di questa iniziativa biennale, che si svolge dal 1994, è quello di aiutare i giornali a migliorare la qualità della riproduzione e della stampa. L'INCQC di WAN-IFRA è ufficialmente supportato da alcune fra le più importanti associazioni industriali e tecnico professionali che operano nei principali Paesi, quali la NAA, Newspaper Association of America, la Pampa, Pacific Area Newspaper Publishers’ Association e, in Italia, l’Asig, Associazione Stampatori di Giornali. WAN-IFRA ha lanciato ufficialmente la 10a edizione dell’International Newspaper Color Quality Club, il riconoscimento più prestigioso a livello mondiale che premia la qualità di stampa a colori dei giornali. L’obiettivo di questa iniziativa, che si svolge ogni due anni, ininterrottamente, dal 1994, è quella di aiutare i giornali a migliorare la qualità della riproduzione e della stampa in quadricromia, motivando, contemporaneamente, tutto il personale tecnico di produzione attraverso l’istituzione di questo ambito riconoscimento. L’International Newspaper Color Quality Club (INCQC) è la sola iniziativa di queste genere che si svolge al mondo, ed è promossa da WAN-IFRA, l’organizzazione internazionale della stampa e dell’editoria quotidiana, che rappresenta oltre 18.000 testate, 15.000 siti on line ed oltre 3.000 aziende in più di 120 Paesi. A supportarla, nel mondo, alcune fra le più prestigiose associazioni tecniche ed imprenditoriali nazionali, fra le quali la NAA, Newspaper Association of America, Asociacion Tecnica de Diaros Latinoamericanos, Pampa, Pacific Area Newspaper Publishers’ Association e, in Italia, l’ASIG, Associazione Stampatori di Giornali.
La partecipazione all’INCQC
La partecipazione alla competizione è aperta a tutti i giornali, indipendentemente dal tipo di processo di stampa utilizzato. Per l’edizione del 2012-2014 sono state selezionate quattro categorie di appartenenza: - stampa coldset-offset su carta da quotidiano - stampa heatset-offset o stampa UV su carta da
Certificazione di qualità
International Newspaper Color Quality Club 2012-2014: il certificato “mondiale” di qualità
quotidiano - stampa heatset-offset o stampa UV su carta SC o LWC - una categoria extra per i giornali stampati su carta colorata o per testate che utilizzano tecnologie di riproduzione diverse dall’offset, quali la flessografia o l’ink-jet. E’ importante ricordare che le testate possono essere iscritte o direttamente dalla casa editrice o dai centri stampa che le producono. Ciascun quotidiano è considerato come un partecipante autonomo, ed una società o un centro stampa possono iscrivere più testate contemporaneamente La competizione consiste nella riproduzione sulle pagine del quotidiano dei form test distribuiti da WAN-IFRA, che provvederà, successivamente all’invio delle copie, ad analizzare scientificamente la resa della stampa del colore, verificando se i parametri stabiliti dal concorso sono stati rispettati. La partecipazione alla gara può essere facilmente integrata nella produzione quotidiana e nelle normali procedure seguite. Non c’è bisogno, in particolare, di effettuare speciali cicli di avviamento e stampa delle form su carta, con un forte risparmio di costi rispetto a quanto avveniva in passato.
Non è solo una gara
L’INCQC deve una parte del suo successo, e della sua progressiva affermazione nel mercato mondiale dei giornali, al fatto di non essere solo ed esclusivamente una competizione fra staff tecnici internazionali. La gara è anche un’occasione per verificare le proprie procedure e per migliorare la qualità della propria produzione.
Certificazione di qualità
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Tutte le foto che volete!
TM News, affermata agenzia di stampa, presente nel mondo editoriale italiano sin dal 2001, ha realizzato una partnership che la proietta nel mercato fotografico, a completamento della propria gamma di servizi di attualità: notiziari testuali, servizi internet, video e da oggi anche foto. Grazie all’accordo con Infophoto verrà sviluppato e potenziato un servizio fotografico quotidiano di cronaca nazionale e internazionale specifico per le testate quotidiane di informazione. TM News e Infophoto introducono così nuovi elementi di offerta, fiduciose che il mercato premierà questa iniziativa tesa a migliorare l’efficienza degli investimenti degli editori. Per saperne di più visitate www.tmnews.it oppure www.infophoto.it
PHOTO SALES INFOPHOTO partner
ORIGINALITÀTM COMPLETEZZATM TEMPESTIVITÀTM
L’opportunità non è da sottovalutare, dal momento che, assieme ai necessari controlli tecnici nel corso della competizione, lo staff dell’associazione internazionale propone ad editore e centri stampa dei tutorial per arrivare a produrre la migliore qualità possibile. Nel mese di giugno si sono già svolti incontri che hanno avuto, come argomenti principali di approfondimento, le specifiche dello standard ISO,le aspettative dei cambi di questo standard nella nuova versione del 2012, la rassegna, in dettaglio, di tutti gli aspetti tecnici della gara, i metodi di valutazione dei test form di stampa e tutti gli accorgimenti e le soluzioni per valutare in anticipo il risultato finale che sarà prodotto. I partecipanti, oltre alla soddisfazione di veder premiato, ai massimi livelli, lo sforzo dei team tecnici di produzione, ricavano altri benefici più tangibili. La dimostrazione della stampa effettuata in stabilimento secondo le più rigide norme internazionali, la promozione di questa certificazione di qualità presso i lettori e, ancora più importante, verso gli inserzionisti pubblicitario, la motivazione di tutti i collaboratori e la loro indiscussa crescita professionale all’interno dell’azienda.
Annual Award e Star Club
I quotidiani la cui qualità di stampa ricadrà all’interno dei parametri tecnici fissati dalle norme del concorso riceveranno, nel corso di una cerimonia pubblica, il prestigioso riconoscimento internazionale, che avrà durata biennale. La scorsa edizione, quella del 2010-2012, ha visto 109 testate di tutto il mondo ricevere l’ambito premio, e fra queste sei erano giornali italiani (L’Arena, Il Giornale di Vicenza e BresciaOggi del gruppo Athesis, il Dolomiten di Bolzano, La Stampa di Torino ed il Sole 24 Ore). In occasione della cerimonia di premiazione, che si è svolta ad Amburgo in occasione di IFRA Expo lo scorso mese di ottobre, è stato anche istituito, per la prima volta, la speciale Star Club Members.Si tratta di un riconoscimento assegnato alle testate quotidiane che abbiano vinto, per almeno cinque volte, l’INCQC, indipendentemente dal numero di edizioni al quale abbiano partecipato. L’elenco dei giornali, non molti, per la verità, comprende, fra gli altri, il New York Times, il Blick svizzero, del gruppo Ringier, e l’italiano Dolomiten di Bolzano. Anche l’edizione 2012-2014 prevede l’assegnazione delle “stelle” delle qualità nel corso degli anni, ed anche in questo caso, a ricevere il premio, potranno essere sia gli editori che i centri stampa che hanno materialmente prodotto i giornali. Per le informazioni di dettaglio sulla partecipazione, e per tutti i materiali relativi al concorso, rimandiamo al sito di WAN-IFRA, all’indirizzo www.colorqualityclub.org.
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Il controllo del colore e la ripetitibilità dei risultati di stampa: capire i numeri (parte II)
Tramite la metodologia PQA – Print Quality Audit – proposta da SunChemical Group a tutti i clienti italiani, è possibile ottenere molte informazioni utili sulle condizioni qualitative dello stampato, e collegarle alla corretta conduzione della rotativa. La PQA utilizza uno spettrofotometro ed un software specializzato nell’analisi della stampa dei giornali elaborato dal centro internazionale di ricerca del produttore di inchiostri. L’analisi è applicata dal servizio di assistenza tecnica SunChemical Group in stretta collaborazione con lo staff tecnico dei centri stampa giornali.
I numeri della qualità
Il termine qualità dello stampato comprende due famiglie di caratteristiche che, nonostante siano apparentemente indipendenti, sono spesso legate fra loro. Normalmente si presuppone che la rotativa sia oggetto di manutenzione preventiva adeguata e che sia eseguita una calibrazione secondo uno standard, come la norma tecnica ISO 12647-3 le cui linee guida sono riportate nelle raccomandazioni IFRA. Nel corso delle tirature succede, in pratica, di allontanarsi dagli standard stabiliti, a volte senza rendersene conto. Si può allora ripetere la calibrazione o cercare metodi che segnalino lo spostamento in corso. Uno di questi metodi è il Print Quality Audit di Sun Chemical, presentato in dettaglio sul precedente numero 69 di TecnoMedia.
Qualità di stampa
SunChemical Group propone un nuovo servizio per tenere costantemente sotto controllo i risultati della stampa a colori dei giornali, quando si utilizzano inchiostri certificati ISO. L’obiettivo di questa nuova metodologia – denominata PQA, Print Quality Audit- è duplice: controllare la qualità finale del prodotto stampato, soprattutto per quanto riguarda la pubblicità, e ridurre gli sprechi durante il ciclo di lavorazione. Nella prima parte di questo articolo – pubblicata sul precedente numero 69 di TecnoMedia – abbiamo visto in dettaglio come effettuare il controllo attraverso uno spettrofotometro ed un software di analisi molto sofisticato sviluppato dal centro internazionale di ricerche di SunChemical. In questa seconda parte scopriamo come leggere e interpretare i dati elaborati dal software.
- Le caratteristiche colorimetriche principali: densità ottica, dot gain, bilancio dei grigi, trapping, colorimetria e gamma colori, si misurano con un densitometro o, meglio, con un spettrofotometro. - - Le caratteristiche colorimetriche secondarie, come il contrasto di stampa e l’errore di tinta, completano la serie. - Le caratteristiche quali la resistenza allo sfregamento, la controstampa e il trapasso dell’inchiostro stampato sono di natura meccanica, e ci definiscono le condizioni di pulizia della copia stampata e della rotativa. L’obiettivo cui tendere è quello di copia pulita/ rotativa pulita dall’inizio alla fine della tiratura. Alcuni aspetti delle caratteristiche meccaniche sono legati a quelle colorimetriche, ma si possono determinare solo fuori linea, su stampati finiti o, preventivamente, su carte da stampare. Le caratteristiche colorimetriche, invece, si possono mantenere sotto controllo nel corso della tiratura, e richiedono la presenza di strisce di controllo. La stessa calibrazione della rotativa richiede la stampa di una forma test fuori dalla produzione normale.
La densità ottica
La densità ottica è la misura numerica dello spessore depositato sul foglio in corrispondenza della zona stampante. Si misura con un densitometro che calcola la quantità di luce colorata riflessa in rapporto alla quantità di luce che illumina il soggetto.
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Maggiore è lo spessore, maggiore è la densità ottica, ma non in modo indefinito. Superando un valore limite di spessore, al densità ottica non aumenta più; aumenta solo la quantità di inchiostro in rotativa e, conseguentemente, la richiesta di soluzione di bagnatura. L’inchiostro emulsiona, non trasferisce più, sporca copie e rotativa (passaggi carta, volatilizzazione, trapasso, scarsa essiccazione), provoca la sensazione di giornale bagnato e produce consumi inutili di materiali. Gli standard raccomandano quindi un valore ottimale di densità ottica, che non pregiudichi la qualità dello stampato, sia facilmente raggiungibile e, se correttamente considerato anche in fase di prestampa, consenta di mantenere nella norma molte altre caratteristiche colorimetriche. La densità ottica dipende anche dalla concentrazione dell’inchiostro. Per questo motivo si richiede che l’inchiostro risponda alla norma ISO 2846-2.
percezione visiva (la stessa chiarezza, la L* del sistema CIELab che nel nero neutro è uguale su tutte le lunghezze d’onda del visibile). È un metodo molto semplice, efficace e diffuso per controllare, anche visivamente, l’equilibrio cromatico. Richiede piccole tacche normalmente inserite
Qualità di stampa
L’allargamento del punto
L’allargamento del punto esprime l’aumento delle dimensioni del punto rispetto a quelle teoriche. E’ inevitabile, e dipende dagli schiacciamenti e dalle pressioni cui l’inchiostro è sottoposto nei vari passaggi, dalla forma di stampa allo stampato. Il densitometro rapporta la densità ottica effettiva del punto rispetto a quella teorica, e fornisce una percentuale di incremento. Si può costruire una curva, colore per colore, e può essere adeguato alle specifiche necessità, perché è modificabile in fase di prestampa. Ciò, naturalmente, a condizione che tutti gli altri elementi della catena siano in fase fra loro: l’assenza di emulsione, le pressioni in norma, gli altri materiali adatti allo scopo, e la densità ottica sia corretta. Anche la soluzione di bagnatura deve essere verificata. L’allargamento del punto dipende anche dall’inchiostro, se l’intensità non è sufficiente o se i valori di viscosità e tack non sono validi.
Bilanciamento dei grigi
La sovrapposizione dei tre colori primari stampa produce un nero. E’ la sintesi sottrattiva grazie alla quale in stampa la sovrapposizione dei tre colori fondamentali consente di ottenere tutti i colori corrispondenti alla gamma prevista. Il nero che si ottiene sovrapponendo i primari in tre quantità uguali non è neutro per una proprietà fisica dei pigmenti nota come “errore di tinta”. Variando adeguatamente le proporzioni si rende il nero neutro. Un tassello di nero neutro costituito dalla sovrapposizione dei primari può essere stampato in coincidenza con un tassello di inchiostro nero in modo da ottenere la stessa
fuori formato stampa. Ogni variazione voluta o provocata da difettosità nell’intensità o nella tinta di qualche primario sposta la tinta della sovrapposizione verso una dominante colorata. Il grigio diventa rossastro, bluastro, verdastro. In questo caso lo spettrofotometro misura direttamente la differenza di colore fra i due tasselli e rende visibile la direzione dello scostamento. Si potrebbe usare anche il densitometro, ma è più complesso perchè bisogna lavorare con tre numeri di difficile interpretazione. Il densitometro fornisce un valore numerico, mentre lo spettrofotometro descrive il fenomeno in forma grafica molto immediata. La difettosità che interviene può dipendere da un’errata colorimetria o intensità degli inchiostri, ma anche da qualche causa presente sul gruppo stampa di uno o due primari.
Trapping
Il trapping esprime la capacità di un inchiostro stampato per primo di accettare sopra di sé un secondo colore, come se questo fosse stampato sulla carta bianca. Il trapping è un fenomeno che si manifesta solo nella stampa a più colori, ed è molto variabile in funzione della sequenza dei colori, in particolare nella sovrapposizione di Cyan e Magenta. Sul fenomeno incidono inchiostri non adeguatamente bilanciati nei parametri di viscosità e tack
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Il controllo del colore e la ripetitibilità dei risultati di stampa (parte II)
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Inchiostro ro sso stampato sul cyan
Inchiostro ro sso stampato sul supporto in funzione della sequenza di stampa. Il rapporto soluzione di bagnatura/inchiostro è importante, ma anche l’accuratezza del registro sui mezzi toni porta ad una falsa apparenza di trapping non ottimale.Il trapping si misura con il densitometro determinando le densità ottiche dei fondi pieni e delle sovrapposizioni.
Inchiostro blu sta mpato sul supporto
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sia penalizzata la gamma colori sulla carta giornale. Si parte da molto lontano, comprendendo la qualità iniziale dell’immagine che non può essere migliorata dopo la sua cattura, i meccanismi della prestampa, le caratteristiche della macchina da stampa e poi, in modo molto evidente, la carta utilizzata per la tiratura. Tutto questo tenendo presente, è sempre necessario operare nel senso Colorimetria della ripetitività La colorimedel risultato, mitria si misura con surando con uno lo spettrofotomespettrofotometro tro, ed è la dipiccoli tasselli di sciplina che rapcolori primari e presenta i colori secondari (sovrapcome numeri (in posizioni). Inchiomodo imperfetto, stri che limitano ma comunque riulteriormente la petibile). gamma sfuggono, Le norme speevidentemente, cificano i valori alla norma ISO numerici del co2846-2. lore (CIELab), le La “colorimetolleranze e le motria della carta” dalità di misura. può variare in Quando non si base ai lotti di Il sistema C.I.E. rappresenta tutti i colori in uno spazio a tre dimensioni raggiunge la coproduzione.Carte lorimetria valida, differenti hanno bisogna verificare colore diverso. che gli inchiostri siano all’interno della specifica, Nel caso dei quotidiani, le principali carte rienla prestampa sia corretta e che la rotativa sia in trano nelle specifiche stabilite dalle norme ISO ordine in tutti i suoi elementi. Possiamo attenderci 2846-2 e 12647-3, ma questo dato concorre in modo difetti anche sulle caratteristiche densitometriche importante al risultato cromatico. e spettrofotometriche di densità ottica, trapping, Dalla teoria alla pratica bilanciamento dei grigi e gamma colore. Nella terza, ultima parte, di questo articolo, Gamma colori dedicato alla metodologia PQA – Print Quality La gamma colori è l’insieme dei colori che si Audit – proposta da SunChemical Group a tutti i possono rappresentare su uno stampato. Se penclienti italiani, vedremo come bisogna applicare siamo che il numero dei colori visibili dall’occhio è in pratica i dati forniti dal software PQA nel corso limitato in partenza, possiamo immaginare quanto della stampa dei giornali in rotativa.
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Cerchiamo di fare chiarezza nel nebuloso mondo delle lastre di Graham Leeson, direttore marketing e comunicazione, Graphic Systems Division FUJIFILM Europe
Oggi più che mai, gli stampatori di tutto il mondo stanno prendendo decisioni in ambito finanziario valutando potenziali investimenti, cercando di superare la crisi economica e mettere in luce il proprio business, preparandosi all’inversione di marcia dell’economia mondiale. Gli stampatori esaminano anche come ottenere un giro d’affari maggiore e allo stesso tempo ridurre i costi quotidiani. Con tutti questi aspetti da affrontare, la pressione di lavorare “a basso impatto ambientale” non risulta essere al primo posto in agenda come in realtà dovrebbe. In ogni caso, affrontare il tema del rispetto ambientale va spesso di pari passo con quello della riduzione dei costi e poiché in questo ambito ci sono sicuramente rilevanti opportunità di business, è importante che la materia rimanga per tutti una priorità. Gli stampatori si trovano in una posizione tutt’altro che invidiabile, dovendo affrontare tali questioni economiche in ambiti che risultano ambigui e confusi. Molti fornitori hanno introdotto soluzioni che aiutano gli stampatori a ridurre l’impatto ambientale del loro lavoro, rimane comunque una diffusa confusione su quale sia il miglior comportamento da attuare per il rispetto dell’ambiente. Nel mondo della pre-stampa, e in particolare nell’ambito della produzione di lastre, gli stampatori possono ridurre al minimo l’impatto ambientale, diminuendo e a volte eliminando
Terminologie – “il significato del termine”
Senza trattamento chimico (processless o no-process), sviluppo in macchina (on-press develop), senza agenti chimici (chemistry free), a ridotto consumo di prodotti chimici (reduced chemistry), senza bagno di sviluppo (developerfree), con trattamento chimico (processed). L’elenco dei termini utilizzato per descrivere le diverse tipologie di lastre è pressoché infinito, e ulteriormente ampliato dai vari termini utilizzati dai produttori per distinguere le diverse gamme di prodotti. Solo negli ultimi 4 o 5 anni è stata presentata una varietà di tecnologie, e di relativi nomi convenzionali, che è stata affiancata alle lastre a “sviluppo tradizionale”. Più comunemente, possiamo decidere tra lastre senza trattamento (o no-process), senza agenti chimici (chemistryfree) e a sviluppo convenzionale. Ma cosa significano tutti questi termini? È tempo di chiarirli una volta per tutte, così che gli stampatori possano fare scelte di business intelligenti che aggiungano valore al loro impegno nel rispetto dell’ambiente. I due termini più chiari applicati alla produzione di lastre di diverso tipo sono “sviluppo tradizionale” e “senza trattamento” (processless): • Sviluppo tradizionale Una volta che la lastra è stata esposta, indipendentemente dalla tecnologia di esposizione utilizzata, essa viene trattata con agenti chimici in una sviluppatrice tradizionale. • Senza trattamento chimico (processless oppu-
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Via della Unione Europea, 4 - San Donato M.se - MI Tel. 02/89582.1 - Fax 02/89582914 Responsabile commerciale: elio.ramponi@fujifilm.it Responsabile tecnico: gianluigi.bersani@fujifilm.it
la necessità di impiegare materie prime come acqua, energia e prodotti chimici, anche se per questi ultimi la situazione non è poi così chiara. Se gli stampatori devono prendere decisioni consapevoli e funzionali, è di vitale importanza che si basino su informazioni certe e documentate.
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re on-press-development) Dopo l’esposizione la lastra, viene montata direttamente sulla macchina da stampa, dove avviene la rimozione della emulsione non stampante, cosa che è stata sapientemente integrata nelle operazioni di start-up della macchina da stampa. In questo caso vi è la totale eliminazione della sviluppatrice, dei relativi processi chimici, dell’acqua e degli scarti derivanti dalla produzione della lastra. Anche utilizzando questo termine, si potrebbe evincere che lo “sviluppo” abbia ancora luogo sulla macchina da stampa. Comunque, la completa rimozione del tradizionale procedimento di trattamento chimico giustifica la dicitura “senza trattamento” oltre a dare vantaggi reali e tangibili.
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Nel mezzo di queste due tecnologie estreme, c’è una grande varietà di soluzioni per produrre lastre, con vantaggi e svantaggi, ed è qui più che da ogni altra parte che troviamo tanta confusione. • Senza agenti chimici (chemistry-free) La maggior parte delle lastre di questa categoria, una volta esposte, sono “sviluppate” o “finite” utilizzando una “soluzione” o “agenti chimici” in una piccola e semplice “unità di sviluppo” o “unità di finitura”. Per una o due lastre di questa categoria, la soluzione utilizzata per “fissare” l’immagine è composta in gran parte da acqua, quindi in questo caso la dicitura “senza agenti chimici” è appropriata. Comunque, nella maggior parte dei casi, la soluzione deve essere accompagnata da un
MSDS (Material Safety Data Sheet – Scheda di sicurezza del materiale), documento legale obbligatorio per tutte le soluzioni e i materiali che necessitano di avvisi e di cautela nell’utilizzo. Va ricordato inoltre che il tema della salvaguardia dell’ambiente non è responsabilità unica dei fornitori. Anche gli stampatori devono essere consapevoli che se investono in nuove tecnologie, dovranno accollarsi più responsabilità e dovranno essere in grado di supportare e giustificare ogni informazione che forniranno ai propri clienti. Il fatto positivo, sempre relativamente al tema delle lastre “chemistry-free”, è che queste aiutano davvero gli stampatori a ridurre l’impatto ambientale, poiché la quantità di prodotti chimici che viene utilizzata è considerevolmente minore rispetto ai procedimenti tradizionali. Ragion per cui in questo settore si dovrebbe introdurre una nuova terminologia convenzionale più aderente alla realtà. Invece della fuorviante dicitura “chemistry-free”, un termine come “low-chemistry” (a basso contenuto di prodotti chimici) sarebbe più appropriato.
Prove a supporto
Alcune prove a supporto sono state pubblicate dal consulente indipendente J Zarwan Partners, sottolineando il gran numero di lastre descritte come “chemistry-free” che invece utilizzano maggiori quantità di prodotti chimici rispetto a lastre classificate come soluzioni “reducedchemistry” o “low-chemistry” (a ridotto consumo di prodotti chimici). John Zarwan ha pubblicato il suo rapporto nel tentativo di aiutare gli stam-
Graham Leeson è il direttore marketing e comunicazione della Divisione Sistemi Grafici di FUJIFILM Europe, e sovrintende tutte le attività di comunicazione in Europa e nel Regno Unito. Graham è entrato a far parte dell’industria della stampa più di dieci anni fa come direttore marketing per la divisione grafica di Fujifilm nel Regno Unito, ha gestito successivamente le comunicazioni interne ed esterne per la compagnia, passando dal settore delle macchine pre-stampa, alle tecnologie di stampa offset, digitale e ink-jet.
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John ha detto: “Mentre le considerazioni in materia di ambiente sono solo uno dei fattori che determinano la scelta di una lastra piuttosto che un’altra, è importante essere informati e consapevoli delle differenze e delle quantità di agenti chimici utilizzati e di scarti prodotti. Anche se il risultato non sarà il cambiamento delle lastre utilizzate abitualmente, lo stampatore conoscerà ogni processo e potrà così migliorarsi. È importante ricordare che teoricamente tutte le lastre con i giusti processi danno buoni risultati, non c’è una sola soluzione adatta a tutti gli stampatori. Le lastre hanno caratteristiche di stampa diverse, diverse capacità di tiratura e non sono adatte ad ogni tipo di lavoro.”
Da dove cominciare?
Idealmente, il passo successivo dovrebbe essere la realizzazione di un’analisi approfondita di tutte le diverse lastre e delle relative soluzioni di sviluppo, da cima a fondo, ed è sicuramente
questo che si prospetta in futuro. Nel frattempo, fornitori, stampatori e l’industria in generale, hanno il dovere di essere chiari e di informarsi su ciò che sta accadendo.
Un esempio
Brillia PRO-VN è la lastra di Fujifilm progettata per semplificare il processo di pre-stampa, in quanto utilizza meno chimica, richiede meno manutenzione delle unità di finitura e produce meno rifiuti rispetto alle lastre con sviluppo tradizionale. Inoltre, la rigenerazione normalmente richiesta per il controllo del pH o della conducibilità dello sviluppo non è più necessaria, in quanto il bagno di sviluppo viene mantenuto stabile attraverso un quotidiano “top-up” di qualche millilitro di acqua pura. Brillia PRO-VN consente agli stampatori di giornali di ridurre drasticamente l’uso della chimica. Utilizzando la tecnologia di ‘polimerizzazione ad alta sensibilità’ di Fujifilm, Brillia PRO-VN consente agli stampatori di giornali di raggiungere gli stessi livelli di produttività ottenuti con le lastre CTP violet convenzionali. Inoltre, Brillia PRO-VN beneficia della tecnologia di granitura brevettata MultiGrain di Fujifilm che garantisce ottimo equilibrio acqua/inchiostro, e semplicità di utilizzo. La lastra Brillia PRO-VN è parte di una più ampia strategia volta a introdurre prodotti che hanno un minore impatto ambientale, ed inoltre sottolinea l’impegno di Fujifilm per la sostenibilità ambientale. In particolare, l’introduzione di Brillia PRO-VN significa che Fujifilm offre ora una delle più vaste gamme di soluzioni per la produzione di lastre (basso consumo e senza chimica) dedicata ad aiutare gli stampatori a ridurre il loro impatto ambientale.
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patori a fare scelte più consapevoli per l’acquisto delle lastre, oltre a voler portare un po’ di chiarezza in questo ambito spesso confuso. Il rapporto analizza le quattro aree principali in cui le lastre hanno i maggiori effetti sull’ambiente – l’utilizzo di agenti chimici, di energia, di acqua e la produzione di scarti; comparando i diversi impatti ambientali ai diversi tipi di lastre, così come le risorse utilizzate dalle varie lastre nelle singole categorie. Se non gli avete ancora dato un’occhiata, sarebbe una lettura opportuna e i grafici esplicativi rendono semplice visualizzare dove è possibile risparmiare (http://www.johnzarwan.com/pubs/ ). I risultati vi sorprenderanno, in termini di riduzione dei costi e dell’utilizzo di prodotti chimici.
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Le Figaro TV Magazine ottimizza la produzione e la distribuzione delle pagine grazie a Méthode
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EidosMedia Spa Viale Legioni Romane, 43 20147 Milano tel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330 www.eidosmedia.it info@eidosmedia.com Ormai da diversi anni il gruppo transalpino Le Figaro fornisce gli elenchi del palinsesto televisivo e i relativi articoli di approfondimento a oltre trentacinque giornali regionali francesi. Ogni giorno i team di lavoro di TV Mag della sede di Parigi, preparano dalle due alle quattro pagine di contenuto televisivo. La versione in PDF, opportunamente adattata e rivestita con l'identità grafica del giornale destinatario, viene quindi inviata a ciascun cliente. "La preparazione di pagine dedicate per ciascuno dei nostri clienti è un servizio che dà un importante valore aggiunto al contenuto, ma che richiedeva uno sforzo non indifferente e in gran parte manuale” spiega Laurent Torrez, project manager. “Il team redazionale utilizzava un sistema di impaginazione basato su Quark Xpress, che non permetteva una preview accurata delle pagine candidate alla pubblicazione. Dopo un'attenta analisi dei potenziali benefici, abbiamo deciso di introdurre Méthode nel ciclo produttivo". Il Gruppo Le Figaro utilizza dal 2006 l’innovativa piattaforma di EidosMedia per la produzione del quotidiano e, a partire dallo scorso anno, ha esteso l'impiego di Méthode alla produzione del supplemento TV Magazine che viene distribuito in sei milioni di copie attraverso diversi giornali regionali in tutta la Francia.
“L’esperienza acquisita nel corso degli anni derivante dall’utilizzo del sistema”, ricorda Laurent Torres, “ci aveva fatto intravedere che Méthode sarebbe stato lo strumento ideale anche per la produzione delle pagine di TV Magazine, grazie soprattutto alle funzionalità offerte per la gestione ‘multi-edition’. Méthode", continua il project manager de Le Figaro, “ci avrebbe permesso di guidare il processo produttivo e allo stesso tempo avrebbe offerto ai nostri clienti una maggior flessibilità nella scelta dei contenuti". Il processo produttivo ha inizio con la preparazione di una “master edition”, contenente gli elenchi dei palinsesti TV (importati in Méthode tramite un feed XML) e i relativi articoli di approfondimento a cura dello staff redazionale. Alla “master edition” vengono quindi applicati gli stylesheet, le geometrie e i template per generare ciascuno dei 35 set di pagine personalizzate. Questo processo produttivo è completamente automatico: con il risparmio di tempo e risorse che ne deriva, l’editore è in grado di offrire nel servizio offerto ai propri clienti un più elevato livello di personalizzazione. “I Clienti sono oggi in grado di selezionare dall’insieme complessivo degli articoli disponibili, quelli che vorranno far apparire sulle pagine del proprio giornale”, spiega Gérard Perrier General Manager EidosMedia France. “L’aggiunta o la rimozione degli articoli richiede una semplice operazione di drag & drop. Inoltre lo staff redazionale ha a disposizione una funzione di “preview” che permette di verificare il risultato finale della pubblicazione. Nel giro di pochi minuti, siamo in grado di creare una selezione personalizzata di contenuti perfettamente adattati all'identità grafica di ciascuno dei nostri clienti". “L’approccio Content-sharing (condivisione del contenuto)” afferma inoltre Gérard Perrier
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A proposito de Le Figaro
Con una tiratura media di 320.000 copie (2008), Le Figaro interpreta la tradizione di eccellenza del giornalismo francese. Nel corso dei suoi 180 anni di attività il giornale ha avuto il privilegio di ospitare alcuni scrittori che hanno fatto la storia della letteratura francese, quali Zola, Dumas, Mauriac e Peyrefitte. Il giornale parigino, che nel 1826 aveva iniziato con la modesta pubblicazione di quattro pagine giornaliere, ha conquistato rapidamente il rango di giornale dei primati. Le Figaro, infatti, si è sempre distinto per la capacità di anticipare i tempi, sperimentando e introducendo tra i primi, a partire dal 1880, le moderne tecniche in campo editoriale; nel 1905 ha pubblicato il primo supplemento letterario; nel 1906 ha introdotto le illustrazioni. Nel 1942 ha sospeso le sue pubblicazioni, con il chiaro intento di non tradire la fiducia dei propri lettori, riprendendole poi subito dopo la Liberazione. Durante gli anni ottanta, Le Figaro ha lanciato con successo diversi supplementi settimanali: Figaro Magazine, seguito da Figaro Madame,
Figaro économie, indirizzato ai lettori della business community, Figaroscope (supplemento legato al mondo delle arti), Figaro Patrimoine e TV Magazine che, con le sue 6.200.000 copie è la guida TV più diffusa in Europa. Più recentemente Le Figaro ha aggiunto una serie di portali Web e distribuisce i propri contenuti - immagini e testi- attraverso una vasto numero di canali di pubblicazione che fanno de Le Figaro uno dei più importanti Media Internet Group francesi.
A proposito di EidosMedia
EidosMedia produce Méthode, uno strumento in grado di combinare in un unico prodotto le funzionalità di uno strumento di editing per la redazione insieme con quelle di pubblicazione in tempo reale di contenuti su tutti i canali configurati nel sistema (carta, WEB, tablet, smartphone, sms). Utilizzato dai più importanti gruppi editoriali e Media Group a livello mondiale, Méthode è una piattaforma che offre inoltre funzionalità di knowledge resource management e di workflow management interamente configurabili. La piattaforma è basata su standard di mercato quali XML, CSS and SVG, su tecnologia objectoriented distribuita e su un’architettura multitier. Méthode mette a disposizione in un’unica applicazione uno “workspace” ergonomico in cui i team di lavoro virtuali sono in grado di creare contenuti ad alto valore aggiunto, avvalendosi di tutte le fonti di dati a cui possono avere accesso, e di distribuire il contenuto su tutti i canali di pubblicazione configurati. www.eidosmedia.com
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“rappresenta per gli editori un eccellente sistema per ridurre i costi di produzione e aumentare i servizi offerti ai propri lettori. Le funzionalità di editing offerte da Méthode permettono ai giornali di trarre benefici dalla strategia di 'content sharing’ mantenendo al tempo stesso le proprie linee grafiche editoriali”. Le funzionalità di Méthode legate al ‘contentsharing’ sono state sfruttate anche in due progetti recentemente completati in Germania dai gruppi editoriali WAZ e NordWest Zeitung.
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Helsingborgs Dagblad va in produzione con Atex Advertising Helsingborgs Dagblad, uno dei più grandi giornali in Svezia, ha scelto la soluzione Atex Advertising per gestire tutti i suoi giornali e le sue riviste. Con la soluzione Atex, Helsingborgs Dagblad ha ora un unico sistema per la gestione end-to-end della pubblicità: dall’immissione degli ordini alla fatturazione, al reporting, sia per stampa che per il digitale. .informazioni permettono di identificare le aree di
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Atex Global Media S.p.A. Via B. Crespi, 57 - 20159 Milano Tel: 02 36658.1 Fax: 02 36658.555 www.atex.com
maggiore investimento e favorire una migliore distribuzione delle risorse. “Siamo molto soddisfatti per aver implementato con successo il nostro sistema presso Helsingborgs Dagblad” ha dichiarato Jonas Bringle, Managing Director di Atex Scandinavia. “A partire da ora l’obiettivo è quello di affiancare il nostro cliente aiutandolo a migliorare il suo business”.
Helsingborgs Dagblad utilizza Atex Advertising per standardizzare la modalità operativa su tutti i suoi prodotti e questo consente di migliorare l’efficienza e la produttività, mantenendo la flessibilità necessaria atta a soddisfare le sempre più mutevoli tendenze di mercato. Oggi la realizzazione degli annunci e delle pagine risulta fortemente ottimizzata, in quanto il numero delle fasi operative in precedenza necessarie si è notevolmente ridotto. “Abbiamo scelto Atex perché, attraverso la sua soluzione innovativa, siamo sicuri di poter contare su una divisione advertising all’avanguardia” ha dichiarato Anders Nilsson, System/Product ion Manager di Helsingborgs Dagblad. “Con Atex sentiamo di avere la giusta tecnologia che ci permetterà di cogliere nuove opportunità di business evitando investimenti in nuovi sistemi. Inoltre l’implementazione è avvenuta nei tempi previsti e il go-live si è svolto senza problemi”. Helsingborgs Dagblad utilizza anche Atex analytics, sistema di reporting dinamico multidimensionale, che fornisce la completa visibilità dell’andamento del business pubblicitario, facendo in modo che il giornale possa monitorare con precisione l’attività degli agenti e dei clienti. Tali
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Via della Unione Europea, 4 - San Donato M.se - MI Tel. 02/89582.1 - Fax 02/89582914 Responsabile commerciale: elio.ramponi@fujifilm.it Responsabile tecnico: gianluigi.bersani@fujifilm.it Fujifilm Italia ha annunciato di aver raggiunto eccellenti risultati a seguito dell’accordo distributivo siglato un anno fa con Organizzazione Stampa. L’azienda di Parma, storico e affermato punto di riferimento in Italia per il comparto delle arti grafiche, ha intrapreso negli ultimi anni un processo di rinnovamento che l’ha portata ad ampliare il proprio raggio d’azione e ad adottare una politica di distribuzione multi brand che nel 2010 ha visto l’aggiunta di Fujifilm all’interno del suo portfolio. Elio Ramponi, Graphic Systems Business Domain Manager di Fujifilm Italia, commenta: “Abbiamo deciso di ampliare la nostra rete di vendita con l’inserimento di Organizzazione Stampa in virtù della sua consolidata esperienza nel mercato del printing. Inoltre, la presenza capillare sul territorio e il forte radicamento che
Organizzazione Stampa vanta presso gli stampatori italiani, sono stati i driver fondamentali di questa scelta.” Organizzazione Stampa distribuisce oggi l’intera gamma di prodotti Fujifilm, dalle soluzioni di prestampa a quelle wide format. Grazie ad un magazzino estremamente fornito presso la sede di Parma e ad una struttura commerciale che abbraccia l’intera penisola, l’azienda è in grado di essere vicina alle esigenze dei clienti, a cui offre un qualificato servizio di assistenza tecnica. “La qualità dei prodotti FUJIFILM è indiscutibile e i nostri clienti lo riconoscono. Nell’arco di un anno abbiamo raggiunto brillanti risultati, soprattutto nella vendita e installazione dei sistemi di prestampa. Inoltre, abbiamo instaurato un ottimo rapporto con Fujifilm, che riteniamo un fornitore affidabile,” commenta Sara Mazzani, Amministratore di Organizzazione Stampa. “La partnership con Organizzazione Stampa si e’ rivelata una mossa vincente, che si è tradotta nel rafforzamento della nostra rete commerciale e in un significativo incremento delle vendite. La riconoscibilità di Organizzazione Stampa come dealer competente e dal forte network, unita all’eccellenza del brand Fujifilm, hanno dato vita ad un connubio di successo che, sono fiducioso, condurrà al raggiungimento di ulteriori e importanti traguardi”, conclude Elio Ramponi.
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Fujifilm festeggia un anno di successi e crescita insieme ad Organizzazione Stampa
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SITMA presenta la piegatrice “tuttofare”
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SITMA MACHINERY S.p.a Via Vignolese 1910 41057 – Spilamberto (Mo) Tel.: +39059780311 Fax.: +39059780300 www.sitma.it sitma@sitma.it
co, in posizione ergonomica, facilita le operazioni di alimentazione, e la piega a coltello assicura una piegatura perfetta. Dopo la piega, un inkjet con inchiostro a base d’acqua, consente la stampa dell’indirizzo o di qualsiasi altro messaggio. La tecnologia inkjet, consente anche la produzione degli abbonati relativi all’edizione in stampa e di quant’altri prodotti sono da avviare in distribuzione attraverso i normali sistemi di trasporto. Mentre lo stacker impila le copie dei quotidiani, il posafasciette provvede a stampare il sovrapacco che contiene tutte le informazioni utili alla consegna, oltre al bollettino postale. Il pacco, cellophanato e legato automaticamente, può essere avviato alla ribalta, dove sarà riconosciuto e smistato in modo automatico alla bocca di uscita destinata. La linea “tuttofare” richiede una sola persona
Una piegatrice “tuttofare” per la gestione simultanea di abbonati, piccoli pacchi e diverse edizioni: è la soluzione sviluppata da SITMA per i centri stampa giornali che si trovano a gestire commesse fra loro molto diverse, spesso concentrate in picchi orari molto ristretti. La nuova piegatrice proposta da SITMA, leader mondiale per le linee di confezionamento con piegatura e indirizzatura, permette la spedizione in tempo reale di abbonati e piccoli pacchi di quotidiani con una o più edizioni. Tutto “a portata di mano” con un investimento facilmente accessibile anche ai centri stampa di minori dimensioni. La piegatrice “tuttofare” ha una capacità produttiva La piegatrice SITMA FF975 con inkjet e stacker di 15.000 copie/ora, è facile da mandare a registro, affidabile e poco ingombrante. in produzione, addetta all’alimentazione dell’unità Tutti i particolari tecnici sono stati sviluppati ed in grado, se necessario, di provvedere anche secondo la “filosofia” di SITMA, che punta su alle altre necessità del ciclo di lavoro. macchinari semplici e robusti. Il cassetto di cari-
TecnoMedia n. 70, settembre 2011
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