SUL FILO DELLA MEMORIA
La Maserati nel cuore
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RICORDO DI DINO GOVONI, PILOTA VELOCE E UOMO SINCERO, VINCENTE SU SPORT, FORMULA E GRAN TURISMO. di Danilo Castellarin Accoglieva tutti con un sorriso. Ma quando saliva a bordo della sua Maserati diventava un fulmine. Sulle cronoscalate italiane, in pista e nelle corse su strada, era uno dei piloti più temuti. Odoardo ‘Dino’ Govoni, avrebbe compiuto 91 anni alla fine di luglio ma lunedì 18 aprile ha tagliato l’ultimo traguardo nella sua residenza di Cento, vicino a Ferrara, assistito dalla moglie Laila. Stava male da tempo ma di ospedali non voleva saperne. Così per tre volte, quando il ricovero era più una necessità che una scelta, ha firmato carte su carte per tornare a casa sua. Se c’è un uomo che ha interpretato l’ottimismo di un’epoca - gli Anni ’60 - nella quale si andava a letto la sera convinti che il giorno dopo sarebbe stato migliore di quello appena vissuto, questo è Dino Govoni. Un po’ per carattere, un po’ per frequentazioni,
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riusciva a trasmettere empatia e buonumore. Dalla fine dei 50 diventò protagonista nei notiziari trasmessi al cinema prima di ‘Lascia o raddoppia’, non solo per i suoi successi ma anche per la sua amicizia con Domenico Modugno, rimasto in panne a Nonantola o per l’amore durato un soffio con la cantante Rai Nella Colombo e ancora per l’invito che gli arrivò dal campione del mondo Juan Manuel Fangio che lo volle in Argentina per correre la Temporada Argentina. Tanti ricordi che non saranno persi perché Govoni, grazie al contributo della moglie Laila, di Bernardo Balboni e dello scrittore Maurizio Messori, li ha lasciati al futuro nel libro ‘Se il vento non ha colpa’, e prima ancora in un altro volumetto titolato ‘Appunti di una vita’. Un personaggio a tutto tondo, che amava l’odore acre dell’olio ricinato ma anche il profumo delle rose bianche regalate a qualche bella donna, un uomo che si perdeva nella melodia urlata dai motori in pista ma anche in quella accarezzata sul pianoforte che suonava con delicatezza. Legatissimo al pilota Eugenio Castellotti, fidanzato dell’attrice Delia Scala, lo vide morire durante le prove private all’autodromo di Modena del 1957. L’ultimo saluto a Odoardo Dino Govoni è avvenuto nella Basilica di San Biagio di Cento per poi essere tumulato nella tomba di famiglia al cimitero di Renazzo. Aveva iniziato a correre alla Mille Miglia del 4 maggio 1952 su Fiat 1100 TV con l’amico Ermete Gamberini, ma non tagliò il traguardo. Identico destino due anni dopo, nel 1954. E anche nel 1956 quando corse su Giulietta Sprint. And meglio nel 1957 quando tagli il traguardo a Brescia 5° di classe e 22° assoluto su Maserati A6GCS. Govoni acquist poi una Maserati 200SI e a fine 1958 port a casa il primo Trofeo della Montagna, categoria Sport, classe due litri. Dino ha diviso la carriera in due periodi. Il primo, quello giovanile, è iniziato nel 1952 ed è proseguito fino al 1964, dopo un brutto incidente alla cronoscalata