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OBIETTIVO RAGGIUNTO
Quota 100 per l’edizione N° 26 del 26 dicembre 2022 era stato il desiderio espresso alla conclusione dell’edizione dello scorso anno dall’allora presidente del sodalizio romagnolo Antonio Mengozzi, che del raduno ideato nel 1995 dal professor Augusto Farneti è stato ed è uno dei principali autori. L’obiettivo è stato raggiunto. Sì, avete letto bene, nonostante qualcuno abbia dovuto rinunciare, all’appuntamento a Bertinoro si sono contate una novantina di moto. Già questo numero rappresenta un successo organizzativo con pochi uguali, se poi pensiamo alla data e a tutto quello che comporta andare in moto la mattina di Santo Stefano sui colli dell’entroterra forlivese si può parlare di un successo assoluto.
Che l’Audax invernale sia davvero un evento unico nel suo genere in termini di entusiasmo e passione è ormai una costante, grazie alla presenza del cosiddetto “zoccolo duro” incurante delle condizioni meteorologiche, del trasferimento da afrontare per arrivare alla partenza e di tutte le problematiche legate alle festività natalizie. Ma, assieme a questa “garanzia”, non manca il coinvolgimento dei giovani che con la loro presenza contribuiscono a far crescere progressivamente questi numeri. Quattro ragazzi, consentitici il termine visto che Alessandro Ghetti, il più anziano, ha 21 anni, insieme a Nicolò Balducci, Alessandro Berligi e Diego Ghetti, sono “tanta roba”: la loro partecipazione assume un duplice valore vista la possibilità di coinvolgimento di altri loro coetanei. Per un giovane, trovare altri coetanei che fanno gruppo, è stimolo per partecipare. Per questa edizione il percorso si è in parte ispirato a quello dello scorso, ridotto per le avverse condizioni meteo: si parte sempre da Bertinoro, con la tradizionale colazione a base di salsiccia e pancetta ai ferri innafate col Sangiovese. Anche se reduci dal pranzo di Natale, prima di salire in moto la mattina alle sette nessuno rinuncia alle indispensabili calo- rie per afrontare il percorso. La meta è Predappio Alta, che si raggiunge passando per Selbagnone, Grisignano e via dei Rabbi. Il programma iniziale prevedeva l’arrivo davanti alla Miniera della Solfatara, abbandonata dagli anni ’50, con visita guidata, dove doveva essere allestito un Presepe animato. Per scelta della Pro Loco, che assieme al Comune hanno riqualificato la miniera e dal 1982 allestiscono il presepe, quest’anno non è stato fatto, nonostante le rassicurazioni della vigilia. Il presepe in movimento, comunque, i partecipanti all’Audax hanno potuto ammirarlo ugualmente nelle grotte del Museo delle Antiche
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Cantine Zoli, conosciuto anche come della “Vècia Osteria”, che si trova nella piazza di Predappio Alta, abbinando così al fascino delle statue in movimento gli antichi attrezzi legati alla vinificazione. A proposito del presepe è doveroso ricordare che tutte le statue sono realizzate a mano dall’artista Davide Santandrea e ogni statua è in legno cavo, per contenere i meccanismi che consentono i movimenti, e mani e piedi sono in gesso.
Finita la visita si torna in sella verso San Cassiano per rendere il doveroso omaggio alla memoria del professor Farneti.
Prima del rientro a Bertinoro c’è la sosta all’Asilo Santa Rosa, dove si può ammirare l’azulejo Madonna del Fascio, con le moto che vengono esposte in piazzale Isonzo per la benedizione da parte del parroco di Predappio. Il ritorno prevede alcuni dei tratti più belli e impegnativi del raduno, con la salita e una bella serie di tornanti che portano alla Rocca delle Caminate e poi la discesa per arrivare a Meldola, da cui si prosegue poi per Forlimpopoli e, dalla città dell’Artusi, al comune di Bertinoro e infine al “traguardo”. Con la conviviale e la consegna della targhetta in ceramica rafgurante una scenetta del presepe nella solfatara.