5 minute read
ARRAMPICATRICE PIONIERA
LA BULTACO SHERPA FU UNO DEI MODELLI PIÙ FORTUNATI
DELLA SAGA DELLA CASA SPAGNOLA, UNA MOTOCICLETTA RIVOLUZIONARIA, UNA DELLE PRIME, CHE DIEDE IL VIA AD UN FENOMENO CHE CAMBIÒ PER SEMPRE IL MONDO DEL TRIAL. di Matteo Comoglio
Advertisement
Nel 1960, la Bultaco lanciò due motociclette derivate dal modello “Tralla 101” stradale (il primo modello del marchio, comparso sul mercato nel 1959), la “Sherpa S”, destinata al motocross, che iniziava ad essere in voga in quegli anni e, la Sherpa N , una motocicletta progettata per un uso su strade dissestate e guadi di fumi, che sacrifca la velocità massima per avere una maggior coppia e potenza per le salite. Quest’ultima moto, può essere considerata la prima Bultaco da trial ed è stata, infatti, la prima del marchio a gareggiare in un test di questo tipo nel Regno Unito (nello specifco quello disputato nel 1961 a Traitors Ford, sul confne tra arwic shire e Oxfordshire). Il pilota era Dan Shorey, un poliedrico motociclista ingaggiato dall’importatore di Bultaco nel Regno Unito che, poco prima, aveva chiesto il permesso a Francesc avier Paco Bult (fondatore e proprietario dell’azienda) di poter far partecipare le sue moto a qualche competizione. Bult gli diede una Sherpa N e gli disse di usare quella motocicletta, modifcandola a suo piacimento, a seconda delle esigenze. Nel 1962, i nipoti di Bult , oan Soler Bult e Oriol Puig Bult , parteciparono ad una competizione organizzata dalla FIM a Parigi, con l’intenzione di promuovere questo sport nel continente Europeo - poiché a quel tempo era praticato quasi esclusivamente nelle isole britanniche-così da provare le motociclette e migliorarle e farle conoscere. In quell’occasione venne utilizzata una coppia di Tralla 101 modifcata.
Nel 1964, Oriol si recò alla competizione scozzese Six Days of Scotland , per testare i nuovi prototipi più evoluti, pilotandone uno lui stesso e facendo condurre l’altro al britannico Tom Ollerton. Il pilota campione di trial Sammy Miller, alla vista di quelle motociclette così maneggevoli e potenti, mostrò un vivo interesse, chiedendo di provarle. Ne rimase entusiasta e chiese ai Bultò di essere informato sullo sviluppo di quelle moto. Nello stesso 1964, in un altro test promozionale a Grenoble, i piloti Bultaco che vi si erano recati fnirono terzo, quarto e quinto, fatto che apr defnitivamente gli occhi a Don Paco (come era affettuosamente chiamato Francesc avier Bult ), rendendosi conto, che con poche modifche, le loro motociclette potevano superare le ingombranti BSA, Ariel, A S, Norton e altre moto dotate di motori a quattro tempi di 500 cm³ e oltre 150 g di peso.
A metà del 1964, Bult contattò Sammy Miller, chiedendogli di testare il prototipo di una nuova motocicletta. Ma di questo avvenimento esistono due versioni, entrambe comunque affascinanti. Una versione afferma che Sammy Miller si recò nel negozio di Bultaco in Avinguda Meridiana a Barcellona, dove Paco Bult lo invitò nella sua tenuta a Sant Antoni e l il pilota Irlandese fece la sua offerta, chiedendo a Bultò di collaborare insieme per sviluppare nuove motociclette, cosa che Don Paco accettò di buon grado. L’altra versione della storia racconta invece che Miller ricevette un invito per passare l’estate a Barcellona, dove Bultò gli mise davanti un foglio bianco, chiedendogli di disegnare per lui la moto da trial ideale. Quale delle due sia la versione reale, forse, non lo sapremo mai, ma una cosa è certa, dall’incontro dei due nacque una collaborazione decisamente fruttuosa, che cambiò per sempre la storia delle moto da trial. In quell’estate del 1964, nella fattoria di Sant Antoni de Cunit, Miller testò il prototipo che Bult aveva preparato per lui basato su una Sherpa N. Inizialmente, Miller sugger alcune modifche, sostenendo che la nuova mo- tocicletta da trial doveva avere una cilindrata di almeno 250 cm e, sebbene il motore fosse solo un 200 cm , si iniziò subito a lavorare al suo sviluppo. Miller disse anche che la moto era troppo imprevedibile sul posteriore, cos Bult e suo nipote oan Soler, decisero di allungare il forcellone di un centimetro. A novembre Miller tornò in Spagna per provare la motocicletta in alcune sessioni intense nel corso di due settimane. Durante il giorno un team di tecnici e collaudatori effettuava molteplici test, dove guidavano personalmente Bult e Miller, e di notte un altro team di tecnici e progettisti apportava le modifche necessarie per le prove del giorno successivo. Dopo queste sessioni, Sammy Miller però disse di non trovarsi a suo agio su quella leggerissima moto a due tempi, dicendo di essere riluttante a frmare un accordo con il marchio. Bult però, credeva molto nella sua moto, cos approfttando dei suoi contatti si fece portare dal Regno Unito la famosa Ariel GOV 132 di Miller, con la quale il nordirlandese aveva conquistato ben 500 vittorie. La moto arrivò in Catalogna in soli due giorni e, testandola nelle stesse zone, il risultato non lasciava dubbi sulla superiorità tecnica della Bultaco. Sammy Miller ormai convinto, tornò nel Regno Unito per fare altri test con la Ariel, ma si convinse che l’era dei quattro tempi fosse fnita. Cos , senza pi dubbi e anzi, mosso da grande entusiasmo, frmò il contratto che lo legava alla Bultaco per 2 milioni di pesetas dell’epoca. Miller era cos sicuro del proprio lavoro che inserì nel contratto una clausola in cui si impegnava a vincere l’80% delle gare disputate con la Sherpa. Non vinse la prima di tutte, ma fn per vincere il 95% delle competizioni che disputò con quella moto. La Sherpa T , questo il nome dato al nuovo modello Bultaco, fu presentata uffcialmente alla fera di
Earls Court (Londra) nel 1964. La versione defnitiva della moto apparve pubblicata per la prima volta su un articolo della rivista Motor Cycling , il 16 gennaio 1965 e la sua presentazione uffciale al pubblico avvenne quell’anno al Sal de l’Autom bil alla Fira de Barcelona . Poco dopo, a maggio, Sammy Miller conquistò la prima vittoria di una due tempi e di una moto non britannica nella Six Days of Scotland, la pi importante competizione di trial di quegli anni. Dal 1966, l’espansione dello Sherpa T fu inarrestabile, ottenne pi di 500 vittorie in 30 campionati in diversi paesi e questo fece salire alle stelle la domanda, con 20.042 unità vendute in tutto il mondo in quello stesso anno. Verso la fne degli anni 60 la moto da trial rappresentava cos pi del 90% della produzione Bultaco.
L’esemplare fotografato per il nostro servizio è una rara Sherpa T edizione Sammy Miller , dedicata appunto al pilota irlandese, è stata perfettamente restaurata ed è di proprietà del collezionista ed ex concessionario Bultaco Gianni Benso. Questa motocicletta è stata prodotta in soli 1275 esemplari venduti in tutto il mondo dal 1965 al 1967 e, ad oggi, è un pezzo davvero molto raro e ambito dai collezionisti. Si possono apprezzare le sue linee affusolate e la sua leggerezza e, pur essendo una moto per certi versi specialistica, resta comunque comoda e utilizzabile anche su strada senza troppe rinunce, pur avendo una velocità massima di soli 75 m/h. Il modello era identifcato con il numero 10 e i numeri di telaio partivano dal 10.00.001 in avanti. Come già anticipato il propulsore è un monocilindrico a due tempi di 244,29 cm e potenza di 18 CV a 8000 giri e cambio a 4 marce. Il serbatoio da 8 litri, garantiva una buona autonomia anche nelle competizioni e il peso ridotto a 92 g, era il vero punto di forza.