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VALLI E NEBBIE 2023 SLOW DRIVE EMILIA
PAESAGGI PLACIDI E RASSICURANTI, IL FASCINO DELL’ANDAMENTO RILASSATO
PER GODERSELI AL MEGLIO, TEMPO MAGNIFICO E BUON CIBO SONO STATI GLI INGREDIENTI
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DELLA 33^ EDIZIONE DELLA “CLASSICA” DELL’OFFICINA FERRARESE DEL MOTORISMO STORICO, TRA BUONE VECCHIE ABITUDINI E PIACEVOLI NOVITÀ. di Luca Marconetti
Cominciamo dagli aspetti negativi, così “ci togliamo subito il dente”: quando si sta bene il tempo scorre veloce e Valli e Nebbie - la “classica” che ha il compito di aprire il prestigioso format del “Circuito Tricolore ASI”, che promuove la conoscenza e la valorizzazione dei territori a bordo di auto e moto storiche, quest’anno il 25 e 26 marzo - infatti, dura troppo poco. Quando il presidente dell’Ofcina Ferrarese del Motorismo Storico che la organizza dice “grazie e arrivederci al prossimo anno!”, al pranzo della domenica, ricominceresti tutto da capo.
Come dite? Questo non è un aspetto negativo? Allora significa che tutto funziona alla perfezione. “Facile” - direte voi - “dopo 33 edizioni!”. Eppure non è così scontato: quanti eventi abbiamo visto iniziare, innalzarsi a gloria, per poi scomparire mestamente dopo poco? La sfida, infatti, soprattutto dopo tutto quello che è successo nel periodo intercorso tra l’8 marzo del 2020 e lo stesso giorno del 2023, tre anni che sembrano tre secoli, è proprio quella di trovare la formula giusta, non solo per rimanere ma farlo anche facendo divertire, coccolando e deliziando i propri partecipanti.
Ed è quello che riesce sempre alla grande a Riccardo Zavatti, presidente dell’Ofcina Ferrarese e al suo rodatissimo e infaticabile staf, che riescono a mantenere salde le vecchie ma buonissime abitudini mixandole saggiamente con tante piccole ma importanti novità e innovazioni, rendendo viva una manifestazione in costante evoluzione ma, prima di tutto, rispettosa della sua storia.
Qualche esempio? Il percorso, con sempre protagonista il placido delta del Po (ci dovrebbero essere anche le nebbie ma è ormai un bel po’ di anni che non se ne sa più nulla…), grazie a variazioni e inserzioni di nuovi tratti, sa sempre regalare la scoperta di tesori inaspettati, angoli di paradiso, scorci da sogno. Poi le auto: davvero difcile trovare un “parterre de rois” simile, con anteguerra dall’illustre passato sportivo come Bugatti & Co che si ritrovano con Granturismo e convertibili simbolo della Dolce Vita (una stupenda Alfa Romeo 1900 C Cabriolet Pininfarina del 1953, solo per citarne una), sportive inglesi (quest’anno ha letteralmente abbacinato la lucentissima Lotus Eleven Le Mans del 1957, che non potevamo non scegliere come apertura) si confrontano con modelli dal sapore esotico (Singer, Allard, Riley ma come non citare l’estrosa Shelby Mustang GT 350) fino alle indimenticabili Ferrari (una maestosa 330 GTC) e Maserati (non è roba da tutti i giorni vedere insieme una 150 S e una Mistral del 1969…) alle popolari
Balilla, Topolino e Maggiolino (sempre le più acclamate dal pubblico). Sabato è la giornata dedicata al tour delle valli del Po che si snodano dalla pianura al mare intersecando Emilia e Veneto, natura incontaminata e antiche tradizioni contadine. Dopo la partenza da piazzetta del Castello (ma quest’anno alle spalle del maniero Estense, in piazza Savonarola, con il tradizionale palco incorniciato dagli archi del complesso) musi puntati verso la Tenuta agricola Lodigiani, con la prima tranche di prove cronometrate (Valli e Nebbie è inserita a calendario ASI come “Turistica-culturale con prove a strumentazione meccanica”), poi Codigoro e arrivo, per l’aperitivo a base di pesce fritto, alla magnifica Oasi Naturalistica Valle Bertuzzi di Lagosanto, dove si allevano le anguille. Il pranzo è nel sempre accogliente castello di Mesola, circondato dalla cittadina mentre il clou del pomeriggio è il transito all’interno della Tenuta Zenzalino, tra due filari alberati e su strada bianca, per ammirare la bella “Delizia Estense”, complesso architettonico rinascimentali fatto costruire dall’omonima famiglia per inglobare residenze signorili e del popolo con le attività produttive, quella di Zenzalino famosa per aver dato i natali al vincente cavallo Varenne. Conclude la giornata la seconda manche di prove nella monumentale piazza Del Popolo di Copparo e il rientro a Ferrara attraverso il sempre afascinante corso Ercole I d’Este, transitando davanti a palazzo Diamanti.
La domenica l’organizzazione ha puntato su un duplice aspetto, quello culturale e quello che ha omaggiato una delle eccellenze del Nostro Bel Paese, l’Aeronautica Militare. Infatti, prima di recarsi alla Base Aerea di Poggio Renatico, gli equipaggi hanno compiuto l’ultima tornata di prove cronometrate nell’ovale di piazza Ariostea a Ferrara, un luogo simbolo della città, poiché qui, considerata la struttura ad anfiteatro (una vera e propria pista circondata da gradoni) vi si tiene l’antico Palio e, tradizionalmente, transita la Mille Miglia.
All’arrivo presso il Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico, ad accogliere le auto ci sono non solo le autorità militari ma anche i loro famigliari, a dimostrazione dell’importanza della giornata. Qui, dopo aver schierato le auto davanti a una rappresentanza di mezzi tecnici e due Caccia Tornado, il colonnello Gianluca Pannullo ha raccontato al pubblico l’attività della base, dell’Aeronautica in generale, i risultati e gli obiettivi conquistati da questo importante reparto della Difesa in cento anni di storia.
Un tripudio il rientro a Ferrara e l’abbraccio della gente all’ora dell’aperitivo: mentre in piazzetta del Castello Luca Gastaldi conclude la sua lunga diretta in collegamento con i club aderenti al Moto Day 2023 (ne parliamo nel servizio dedicato in questo stesso numero), le auto sfilano fra le bancarelle all’ombra dell’imponente complesso della Cattedrale di San Giorgio, descritte dal bravo Alex De Angelis - consigliere dell’“Ofcina” oltre che partner logistico insostituibile, con lo staf della sua Promotor sempre in prima linea per guasti e problemi alle vetture - e accolte da un comitato d’eccellenza, la sfilata dei personaggi in costume del Palio di Ferrara, che si terrà a maggio.
Gran finale con l’eccellente pranzo e servizio curati dai giovanissimi allievi dell’Istituto Alberghiero Vergani Navarra, ospitati nei saloni a volta del bellissimo palazzo Pendaglia, dove la scuola ha sede. Le premiazioni delle prove cronometrate, hanno visto sul podio dei veterani del Valli e Nebbie, i sardi Bellisai/Poddi su Triumph TRA del 1961, che hanno preceduto Tomasi/Boschetti su Alfa Romeo Giulietta Spider del 1961 e Magnanini/Valentini su Lancia Fulvia Montecarlo del 1972.
Un inizio “col botto” per Circuito Tricolore che, anche in questa 3^ edizione, ha già messo in chiaro la sua missione: difondere la cultura motoristica portandola tra la gente e valorizzandola in una cornice paesaggistica, architettonica e monumentale che tutto il mondo ci invidia; dando all’indotto turistico che genera un apporto importante e di sicuro ritorno economico e di immagine; dimostrando alle istituzioni che le auto d’epoca certificate ASI, non sono una minaccia per l’ambiente ma che, anzi, grazie alle iniziative che queste generano, possono essere strumento di difusione di consapevolezza e riflessione sul ruolo dell’auto nella transizione ecologica.