Il periodico aerospaziale più diffuso in Italia edito dall’Associazione Arma Aeronautica Poste Italiane - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 art. 1 comma 1 del 01/02/2011 - Roma - ISSN 0515-5215
Gli F-35 italiani nei cieli baltici
N. 7 - LUGLIO 2021
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N . 7 - 2 021 | A N N O L X V Pubblicazione mensile edita dall’Associazione Arma Aeronautica fondata nel 1956 direttore editoriale: Giulio Mainini direttore responsabile: Alessandro Cornacchini condirettore: Gregory Alegi in redazione: Roberto Barberi, Massimo Sestili Hanno collaborato a questo numero: Gregory Alegi, Mario Arpino, Claudia Bacci, Roberto Barberi, Remo Guidi, Carlo Landi, Vincenzo Ruggero Manca, Alberto Moretti, Massimo Sestili direttore amministrativo AAA: Paolo Ciangola DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE via Marcantonio Colonna, 23 - 00192 Roma Tel. 06 3215145 - Tel. e Fax 06 3216882 C.F. 80248150585 - Partita IVA n. 10925071002 rivista@assoaeronautica.it c/c.p. ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA, 310003 c/c. banc. n. 000000136949 Banca Popolare di Novara - Ag. 4 via dei Gracchi, 156 - 00192 Roma IBAN: IT17D0503403204000000136949 Registr. Tribunale di Roma n. 5315 del 12.7.56 Iscrizione al R.O.C. n. 6972 Gli articoli rispecchiano esclusivamente le opinioni degli autori. Proprietà letteraria, artistica e scientifica riservata. Riproduzione, anche parziale, vietata senza previa autorizzazione. Gli elaborati giunti in redazione si intendono inviati a titolo di liberalità e non si restituiscono anche se non pubblicati. Chiuso in tipografia 15 settembre 2021 ISSN: 0515-5215 PROGETTO GRAFICO e STAMPA Paolo Lazzari - Industria Grafica Umbra srl via Umbria, 148 - 06059 Todi (PG) info@industriagraficaumbra.it
4 - Italia-Libia e la ragion di Stato… di Vincenzo Ruggero Manca
10 - Gli F-35 italiani a difesa dei cieli delle Repubbliche Baltiche di Claudia Bacci
16 - Tiger Meet a tutti i costi di Remo Guidi
22 - Il sogno di Piercarlo Ciacchi di Claudia Bacci
28 - I rischi del mare. L’A.A.A. per i piloti VDS e AG di Carlo Landi
32 - Il Rex ha passato il testimone di Mario Arpino
Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Il periodico è inviato in omaggio ai “sostenitori” che versano almeno 21,00 € all’anno, se residenti in Italia. Per l’estero prendere contatti con l’amministrazione.
33 - In ricordo del gen. s.a. Giuseppe Piseddu, l’ultimo del Rex di Roberto Barberi
34 - GIANPIETRO GROPPLERO DI TROPPENBURG L’animo nobile di un Pilota di Alberto Moretti
RUBRICHE
36 - LIBRI a cura di Gregory Alegi 37 - in memoriam - L’ULTIMO VOLO DI “FRECCIA28” ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA
38 - DALLA PRESIDENZA NAZIONALE In copertina: una coppia di F-35A del 32° Stormo di Amendola in volo nei cieli baltici nell’ambito della missione NATO Baltic Eagle II a difesa dello spazio aereo di Estonia, Lettonia e Lituania.
42 - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI 44 - LE FOTO DELLE SEZIONI 47 - AVVENIMENTI SOCIALI
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di Vincenzo Ruggero Manca
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nche ai “non addetti ai lavori” è ben presente che i rapporti tra il nostro Paese e la Libia, pur non essendo vecchissimi (sono nati nel 1911), sono molto ricchi di vicende “multicolore”, tra cui anche e soprattutto il “rosso”. Con quanto segue, per ragioni di spazio, l’attenzione si soffermerà solo sull’”era gheddafiana” (19692011) ed in particolare sulle pertinenti vicende che nascono nel 1980 e che si trascinano addirittura fino ai nostri giorni. In un’udienza presso la Corte d’Assise di Roma, processo di primo grado ai quattro Generali dell’Aeronautica Militare – Caso Ustica –, il Ministro della Difesa dell’epoca, Lelio Lagorio, il 6 dic. 2001 (vds.: “Italia-Libia stranamore” di V. R. Manca, Ed. Koiné 2011) dichiara: “… Il Colonnello Gheddafi in quel tempo attraversava un periodo particolarmente effervescente, faceva discorsi minacciosi in tutte le direzioni … L’Italia non aveva interesse ad un aumento di questa tensione, anche perché migliaia di lavoratori italiani
e notevoli imprese italiane lavoravano in Libia … Non volevamo stuzzicare troppo la suscettibilità del leader libico”“. Ad un’altra domanda della Corte risponde: “… La gestione di tutte le vicende fu del Ministero Affari Esteri, trattandosi di relazioni con la Libia. Gli Esteri, forse più della Difesa, erano sensibili al fatto di non inasprire i rapporti …”. Per poi affermare il 6 luglio 1989 (audizione in Commissione parlamentare sulle “Stragi”): “Per Ustica non ho allertato i servizi d’informazione ed ora vi spiegherò il perché”. Premette che non aveva avuto alcuna riserva verso i vertici militari dell’epoca e precisa dopo: “Diverso era il mio stato d’animo nei confronti dei servizi di sicurezza perché la loro storia nel regime repubblicano non era stata edificante … erano deboli, male organizzati … ripetutamente devastati dagli scandali …”. Nelle “Motivazioni” della Corte di Assise di 1° grado sul processo ai quattro generali dell’Aeronautica Militare, si legge: “D’altra parte il commento storico,
caratterizzato dalle tensioni ma anche da legami economici tra Italia e Libia, favoriva coperture e omertà (v. le dichiarazioni al dibattito dell’Ambasciatore Quaroni)”. Inoltre c’è scritto: “In questa situazione non è pertanto possibile valutare le interferenze, il quadro di inquinamenti, i probabili depistaggi operati da alcuni degli appartenenti ai Servizi Segreti dell’epoca …”. Brevi cenni ora sulla crisi politico-militare che all’epoca coinvolge l’Italia, la Libia e Malta. Nello specifico va ricordato, per primo, che quest’ultima, nel dicembre 1979, decide di notificare a Tripoli l’intenzione di compiere ricerche petrolifere all’interno delle proprie acque territoriali sui “Banchi di Medina”: zona di mare rivendicata però anche dalla Libia. Per tale motivo nasce tra i due Paesi una controversia che è portata alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia. Nel frattempo gli stessi assumono l’impegno che non avrebbero eseguito le ricerche oggetto della disputa. La Libia non lo rispetta e Malta è costretta a cercare l’aiuto dell’Italia, anche se quest’ultima non ha alcun interesse a creare
attriti con Gheddafi. Ciò nonostante, Roma decide di venire incontro a La Valletta. Acconsente alla nascita di un trattato di assistenza politicomilitare ed entra in scena il varesino On. Giuseppe Zamberletti (indimenticato Padre della Protezione Civile in Italia). All’epoca è Sottosegretario al Ministero Affari Esteri, con funzioni di Ministro a motivo della malattia del titolare del Dicastero, On.le Franco Maria Malfatti. Ci serviamo delle testimonianze di Zamberletti con flash sulla crisi politico-militare che coinvolge l’Italia, la Libia e Malta. La firma per l’accordo italo-maltese è prevista per il 2 agosto 1980. La nostra delegazione è accolta a La Valletta da funzionari maltesi e poco dopo dal primo ministro Don Mintoff. Trascorsi pochi minuti, il colloquio si interrompe perché c’è l’annuncio telefonico dello scoppio di una bomba avvenuta alla stazione ferroviaria di Bologna, provocando decine di morti e centinaia di feriti. Il nostro Sottosegretario esce dallo studio di Don Mintoff sorpreso e affranto dalla notizia. Ma, proprio mentre il rappresentante del Governo italiano si china sulle carte per siglarle, si sente alle sue spalle una parola che, fino ad allora, nessuno ha pronunciato: “Che coincidenza!”. “Mi congedo da Mintoff – annota Zamberletti -. Dovrei essere soddisfatto. Si è ormai conclusa un’operazione in cui ho creduto e per la quale mi sono battuto con energia. Ma non ci riesco. Non solo perché la notizia della strage in Italia mi ha sconvolto, ma anche perché, in quella sala illuminata da ampie vetrate, è passata un’ombra sottile, colta al volo, da quella parola pronunciata non ricordo da chi: «coincidenza». È passata, credo, davanti gli occhi di tutti, l’ombra del «sospetto»”. Al rientro in volo in Italia, i suoi pensieri si soffermano sui suggerimenti datigli nei mesi precedenti dal generale
A sinistra - Un’immagine della campagna di Libia del 1911. In quella circostanza, il tenente Giulio Gavotti, del Battaglione aviatori, effettuò il primo bombardamento aereo della storia dell’aviazione. In basso - Mu’ ammmar Gheddafi in una foto con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso della prima visita ufficiale a Roma del leader libico il 10 giugno 2009 in cui si chiuse il contenzioso tra Italia e Libia sul colonialismo. Gheddafi espone sul petto una foto dell'eroe della resistenza anti-coloniale, Omar al-Mukhtar.
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Gheddafi fu accolto a Ciampino dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi tributato di tutti gli onori e da manifestazioni di grande amicizia. Il colonnello, nel suo viaggio in Italia, si fece accompagnare dal figlio di Omar al-Mukhtar, Mohammed.
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Santovito, ritenuto da Zamberletti e da altri filoarabo. “Quelli – pensa il Sottosegretario – avevano forse un altro sapore, un senso che non avevo saputo cogliere”. Il Generale, Capo dei nostri Servizi Segreti militari, riferendosi alla storia di Malta, gli aveva detto: “Ma lei ha proprio deciso di grattare la schiena della tigre? Abbiamo irritato Gheddafi pochi mesi fa con la nostra decisione di piazzare i missili di Comiso in Sicilia”. Aggiunse poi: “La risoluzione del Governo italiano di schierare i missili nucleari di teatro proprio di fronte al Nord-Africa non è stata letta da Tripoli solo come una decisione della Nato per riequilibrare il rapporto Est-Ovest nel campo della difesa nucleare, ma anche come minaccia in direzione della Libia. Ora con l’accordo che si profila con La Valletta, ci proponiamo di buttare fuori i libici da Malta. Non le pare un po’ troppo?”. Ed ancora: “Questa partita sta accrescendo i sospetti del Colonnello Gheddafi nei nostri confronti. Ci creerà problemi…”. E ancora: “…Le dico che quasi certamente succederanno guai. Quali e di che tipo non lo so. Come vedrà che si faranno vivi anche con lei”. “E si erano fatti vivi”, scrive Zamberletti, ricordando anche che, ai primi di giugno 1980 (il 27 giugno si verifica l’esplosione in volo del DC9 Itavia), l’Ambasciata libica di Roma gli aveva chiesto di ricevere, con la massima urgenza, una delegazione della Giamahiria (appellativo con cui Gheddafi ribattezza lo Stato libico dopo il suo insediamento) per importanti comunicazioni. La delegazione era numerosa.
Sembrava più un comitato sindacale che una delegazione diplomatica. La richiesta era semplice e chiara. Chiedevano “formalmente” al governo italiano di non concludere il bilaterale accordo con la Repubblica di Malta. “Dopo il congedo – ricorda Zamberletti -, mentre si allontanavano per i marmorei corridoi della Farnesina, vestiti come erano con blusotti e magliette colorate, mi veniva da pensare a moderni bravi manzoniani «Questo matrimonio non s’ha da fare!»”. E se il sottosegretario varesino è assalito da un simile manzoniano pensiero, a noi ritorna invece l’eco della frase, altrettanto preoccupante e pronunciata dal Capo della nostra Intelligence militare: “… Le dico che quasi certamente succederanno guai!”. Nasce e si consolida il sospetto della “minaccia” (Ustica) e della “vendetta” (Strage di Bologna). La sera del 22 giugno 1993, Vincenzo Parisi, già Capo della Polizia e già Direttore del SISDE (Servizio Informazione Sicurezza Democratica), è audito dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle “Stragi”. Zamberletti, ora Senatore, è uno dei Commissari. Gli rivolge due domande. Con la seconda gli chiede: “Cosa pensa di un possibile collegamento con l’attentato del 27 giugno 1980 al DC9 Itavia proveniente da Bologna e la strage del 2 agosto dello stesso anno, poco più di un mese dopo?”. Parisi risponde: “Riguardo all’ultima domanda del sen. Zamberletti «se esiste un collegamento», in audizione in questa stessa sede e in un’altra audizione da parte del giudice Priore, assistito dal Pub-
blico Ministero Salvi, da un punto di vista qualitativo non avevo escluso la possibilità che l’episodio dell’abbattimento dell’aereo di Ustica potesse rappresentare un segnale non percepito. Quando i messaggi non sono percepiti vengono replicati e reiterati finché non si capisce. Quindi potrebbe essersi trattato, il 2 agosto, purtroppo, di una tragica replica stragistica”. A tal proposito, Zamberletti osserva: “… Ma se Ustica era stato un tragico “segnale”, ciò poteva significare che il DC9 dell’Italia era stato abbattuto da una bomba”. Ne deduce: “La lettura degli eventi illustrata da Parisi si concilia solo con l’ipotesi di due attentati realizzati forse dalla stessa mano e comunque provocati dallo stesso mandante. La stessa mano spiegherebbe la stessa città: Bologna, dove probabilmente il mandante aveva la disponibilità di una unità operativa”. L’ipotesi del collegamento tra le due stragi rimarrà per sempre il “credo” di Zamberletti, accompagnato da una forte amarezza per comportamenti inspiegabili nell’ambito politico, anche perché a lui era noto che il leader libico Gheddafi era anche finanziatore, sostenitore e aizzatore di tutti i movimenti terroristici, fra cui quello palestinese con il quale condivideva anche obiettivi da colpire… A pag. 177 del libro “La luna sulle ali” (a firma di G. Spartà e L. Alessandrini, Ed. Macchione, 2021) il nostro delegato alla firma del trattato con Malta
espone la sintesi del suo pensiero: “Questa è la storia di un sospetto che mi perseguita da un tragico mattino d’agosto. Ce n’era abbastanza per individuare la pista di un collegamento tra l’aereo caduto a Ustica e la bomba alla stazione di Bologna. E non vedo perché un’ipotesi del genere sia stata accantonata a priori. Non vedo altro motivo che il “pretesto” della “Ragion di Stato …”. E non basta su quanto si deve al Sen. Zamberletti. Ci ha lasciato (è passato a miglior vita il 26 gennaio 2019) anche una grande eredità. Sempre nel libro “La luna sulle ali” si legge: “Sul letto di morte dell’ospedale di Varese, Zamberletti ebbe modo di rivedere, per l’ultima volta, collaboratori di ieri e di oggi. È, tra le autorità, il Capo della Polizia Franco Gabrielli, già Prefetto de L’Aquila e Capo Dipartimento della Protezione Civile [e attualmente Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, nda]. A tutti ricordava Ustica con un filo di voce «Tenete viva la fiammella. È andata come dicevo io e la verità salterà fuori. In privato il Giudice Priore non mi dava torto»”. Noi la terremo viva, confortati anche dal fatto che la Corte di Cassazione in sede Penale ha dichiarato, al di là di ogni più ragionevole dubbio, che la battaglia aerea e la “presenza” di un missile sul cielo di Ustica sono solo frutto di fantascienza …! Dobbiamo ricordarci ancora che il giorno dell’anniversario della strage (27 giugno), il Capo dello
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Giuseppe Zamberletti che fu, tra l’altro, sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri nel II Governo Cossiga con funzioni di Ministro per malattia del titolare. Il 2 agosto del 1980 Zamberletti era a La Valletta, Malta, per firmare con “Dom” Mintoff, premier maltese, un trattato di assistenza politico-militare poco gradito alla Libia di Gheddafi.
Una drammatica immagine della stazione di Bologna dopo l’attentato del 2 agosto 1980. All’on. Zamberletti fu fatta notare la coincidenza con la firma del trattato maltese avvenuta lo stesso giorno a La Valletta.
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Il DC-9 dell’ITAVIA I-TIGI. Zamberletti, nel 1993 quale membro della Commissione stragi nel corso dell’audizione del 22 giugno del Capo della Polizia e già capo del SISDE, Vincenzo Parisi, chiede se a suo parere vi potesse essere un collegamento tra l’attentato del 27 giugno 1980, Ustica, e quello del 2 agosto dello stesso anno, Bologna.
Domenico “Dom” Mintoff è stato un politico maltese di grande rilievo. Primo Ministro di Malta dal 1955 al 1958 e dal 1971 al 1984.
Stato tiene sempre a sottolineare che “Il quadro delle responsabilità e delle circostanze che provocarono l’immensa tragedia tuttora non risulta ancora ricomposto in modo pieno e unitario”. Chiudiamo con un interrogativo: perché non ci serviamo dell’art. 82 della nostra Costituzione che prevede, per materie di pubblico interesse (qual è di certo quella ricordata dal Capo dello Stato), una Commissione Parlamentare d’inchiesta? Potrebbe essere d’aiuto non solo per ricomporre il quadro delle responsabilità e delle circostanze che provocarono la morte di 81 vittime innocenti, ma anche per porre fine alle tante perplessità collegabili alla inspiegabile tolleranza delle competenti autorità italiane nei riguardi della decisione del leader libico ad opporre un arrogante “silenzio” non solo alle Rogatorie del Giudice Istruttore R. Priore (per una collaborazione “giudiziaria” alla “Questione Ustica”), ma anche a lettere personali di due nostri Capi di Governo inerenti allo stesso tema. Le tenebre si sono fatte ancor più fitte nel versante libico. Su altri versanti sono invece apparse due luci con le risposte ad analoghe lettere inviate al Presidente USA Bill Clinton e al Presidente francese Jacques Chirac… Non va dimenticata, infine, un’altra perplessità, quella collegabile all’“insolito” e “singolare” fatto di avere sulla stessa vicenda “due verità giudiziarie”… Qualche volta dovremmo ricordarci che il nostro Paese è la “Culla del Diritto”… Tenere in vita la “fiammella” del Sen. Zamberletti può esserci utile…!
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Gli F-35 italiani a difesa delle Repubbliche Baltic di Claudia Bacci - foto di Remo Guidi
In queste pagine una carrellata fotografica che sintetizza l’attività dei caccia italiani nei cieli delle repubbliche baltiche. Nell’operazione “Baltic Eagle II” sono stati impiegati quattro F-35A del 32° Stormo di Amendola ed una task force di circa 130 militari, tra piloti, tecnici e specialisti, sotto la guida del Colonnello pilota Vincenzo Sirico. È la prima volta che i nuovi caccia di 5ª generazione F-35 vengono impiegati dalla NATO a protezione dei cieli del fronte orientale dell’Alleanza.
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rentuno agosto, Ämari Air Base due caccia F-35 dell’Aeronautica Militare intercettano un velivolo non identificato in volo sui cieli del Baltico. Questo è uno dei tanti scramble eseguiti dai velivoli italiani nel corso dell’operazione “Baltic Eagle II” iniziata lo scorso maggio in Estonia. Con la cerimonia di handover-takeover presso la base aerea di Ämari, lo scorso 3 maggio, si è svolto il passaggio di consegne tra il contingente della German Air Force e quello dell’Aeronautica Militare alla guida dell’operazione NATO di Enhanced Air Policing nel Paese baltico. L’operazione che sta vedendo impegnati quattro caccia F-35A del 32° Stormo di Amendola ed una task force di circa 130 militari, tra piloti, tecnici e specialisti, è sotto la guida del Colonnello pilota Vincenzo Sirico. È la prima volta che i nuovi caccia di 5ª generazione F-35 vengono impiegati dalla NATO a protezione dei cieli del fronte orientale dell’Alleanza.
“Baltic Eagle II” è il nome dell’operazione dell’Aeronautica Militare che contribuisce alla difesa aerea delle Repubbliche Baltiche, Estonia, Lettonia e Lituania, nell’ambito della missione NATO di Air Policing.
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Si tratta di un ulteriore primato per l’Italia e per l’Aeronautica Militare in questo ambito, dopo che nel 2019 gli F-35 di Amendola furono i primi in Europa ad operare nella missione di air policing a protezione dei cieli islandesi. Il 6 maggio, la Task Force Air Estonia “Baltic Eagle” ha raggiunto la FOC (Full Operational Capability), ovvero la piena capacità operativa, assicurando la salvaguardia dello spazio aereo di Estonia, Lettonia e Lituania nel contesto dell’operazione NATO “Baltic Air Policing”. L’Aeronautica Militare rimarrà in Estonia per sette mesi con i propri assetti aerei, con il compito primario di contribuire all’integrità dello spazio aereo delle tre repubbliche baltiche e condurre allo stesso tempo attività addestrative
congiunte sia con le Forze Armate estoni sia con i partners NATO presenti nella regione. Fondamentale il contributo fornito da numerosi reparti della Forza Armata per il rischieramento della Task Force Air in Estonia, in primis la 46ª Brigata Aerea di Pisa e il 14° Stormo di Pratica di Mare che, rispettivamente con gli assetti C130J e KC-767A, hanno assicurato il trasporto di personale e materiale, nonché il rifornimento in volo ai velivoli F-35. Per assicurare il funzionamento autonomo del Reparto, al fianco degli equipaggi di volo, opera personale tecnico di terra addetto alla linea di volo e all’efficienza dei velivoli, e personale proveniente da diversi reparti dell’Aeronautica Militare con compiti logistici e amministrativi. Al
un altro tassello importante verso il raggiungimento della Full Operational Capability del velivolo omniruolo dell’Aeronautica Militare.
fine di garantire la necessaria cornice di sicurezza il personale della “Force Protection” del 32° Stormo è coadiuvato da un team del 16° Stormo “Fucilieri dell’Aria” di Martina Franca (TA). Personale specializzato di vari reparti della 3ª Divisione del Comando Logistico è invece intervenuto per approntare e garantire la piena funzionalità delle attrezzature per le telecomunicazioni e l’assistenza al volo. A breve gli F-35 saranno sostituiti dagli F2000 in questo delicato compito di air policing. Per gli F-35 questa missione nel baltico è stata
Tiger Meet a tutti i costi 16
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In alto - Un aggressivo decollo di un Eurofighter Typhoon del 12° Gruppo del 36° Stormo di Gioia del Colle. L’Aeronautica Militare ha partecipato al Tiger Meet che si è svolto i primi di maggio sulla base portoghese di Beja anche con gli elicotteri HH-212ICO del 21° Gruppo del 9° Stormo di Grazzanise. (foto Remo Guidi)
A destra - Un’immagine che la dice lunga sullo spirito del Tiger Meet: vi sono ritratti i piloti del 12° Gruppo in una tenuta in tema. (foto Antonio Fazio)
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l Tiger Meet, di cui quest’anno ricorre la 60ª edizione, è tra le più importanti esercitazioni che si svolgono in ambito europeo e quest’anno è stato organizzato dal 301° Gruppo ”Jaguares” dell’Aeronautica Portoghese, sulla Base Aerea di Beja, dal 2 al 14 maggio 2021; la sua particolarità
è che vi prendono parte i gruppi di volo aderenti alla Nato Tiger Association che allestiscono uno dei loro aerei dipingendone l’impennaggio di coda o l’intero velivolo con schemi che hanno per tema la tigre. Il Tiger Meet non è una manifestazione aerea, an-
A sinistra - Una fase della premiazione al termine dell’esercitazione. Il 12° Gruppo si è aggiudicato il riconoscimento più prestigioso: il Silver Trophy; infatti il Gruppo si è distinto come migliore unità in tutte le prove sostenute. (foto Antonio Fazio)
In basso - Un F-18 Hornet dello Staffell 11 della forza aerea svizzera. (foto Jorge Ruivo)
che se gli appassionati di aviazione fanno a gara per partecipare agli spotter days che vi vengono organizzati, e durante il suo svolgimento si eseguono tutte le missioni necessarie per l’addestramento di un pilota, sia per la qualifica “combat ready” che per quelle avanzate.
La situazione pandemica e gli impegni presi da molte Forze Armate ha fatto sì che a Beja fossero presenti 9 gruppi di volo di 8 Nazioni con 1.055 persone e circa 50 aeromobili con il supporto esterno della portoghese Esquadra 751 (truppe speciali a bordo dell’elicottero EH-101 Merlin Mk 516).
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Sopra - Un F-16 Fighting Falcon dell’Esq301 della forza aerea portoghese basato sull’aeroporto di Monte Real.
E più precisamente: il 21° Gruppo del 9° Stormo ed il 12° Gruppo del 36° Stormo dell’Aeronutica Militare, il 335° Mira (Hellenic A.F.), Esquadra 301 (Portuguese A.F.), Staffel 11 (Swiss A.F.), Escadra 142 (Spanish A.F.), 1° AEW&C (NATO), 6° ELT (Polisch A.F.), 313 Squadron (R. Netherland A.F.); sfortunatamente gli spagnoli dell’Escadra 142 hanno cancellato la loro partecipazione una settimana prima dell’inizio del Tiger Meet e gli olandesi del 313° Squadron, a causa di un’infezione da Covid 19, hanno interrotto l’esercitazione rientrando alla loro base. Di contro da sottolineare l’importante coinvolgimento della Marina portoghese che ha dato un notevole supporto all’esercitazione schierando i Lockeed P-3 Orion da ricognizione marittima, tre Fregate (tra le quali la NRP Alvares Cabral) ed un’unità sottomarina della Classe Trident (Tipo 209 NP). A causa di questa elevata attività in operazioni marittime, i Gruppi Tigre hanno ricevuto un eccezionale supporto dal VP-40 “Flying Marlins”, della Marina degli Stati Uniti d’America che, operando
con i suoi Boeing P-8 Poseidon dalla Naval Station di Rota in Spagna, ha volato sei missioni facendo in modo di mettere in grado le forze della NATO di scoprire e distruggere gli obiettivi di interesse strategico. Inoltre, le truppe di terra hanno avuto modo di portare a termine le loro missioni facendo uso del supporto aereo ravvicinato (Close Air Support) coordinato dai controllori del JTAC (joint terminal air controller); parallelamente si sono svolte delle missioni di recupero del personale (personnel recovery), eseguite con successo dai gruppi elicotteri, e di evacuazione medica per mezzo di un CASA C-295M equipaggiato per il trasporto di pazienti barellati. L’ennesima riprova che l’integrazione di tutte queste eccellenti capacità esecutive mette in evidenza l’abilità della NATO di reagire a qualsiasi tipo di pericolo o di minaccia. Anche questo Tiger Meet ha ricalcato lo schema operativo ormai consolidato negli anni: una missione di tipo COMAO (Composite Air Operation) in orario pomeridiano, nella quale è coinvolta la quasi totalità degli assetti disponibili,
e al mattino una missione così detta Shadow, sostituita nei giorni 3, 4 e 5 maggio dalle missioni notturne denominate Phanter, effettuate per la prima volta durante il Tiger Meet, alle quali partecipano un munero minore di velivoli. In sintesi, durante l’esercitazione Tiger Meet 2021 sono state effettuate 76 Comao Waves, 80 Shadow Waves e 33 Phanter Waves, un risultato di tutto rispetto che ha fatto da corollario operativo allo scopo principale del Tiger Meet: l’esigenza di massimizzare l’integrazione e l’interoperabilità tra i membri della NATO, scambiare i punti di vista e condividere le esperienze acquisite. Sebbene il Tiger Meet non si relazioni con nessun comando della NATO, fornisce un ineguagliabile addestramento a livello di gruppo esaltando la professionalità e la fratellanza nel personale della NATO ed in quello delle Forze aeree partner dell’alleanza.
La partecipazione italiana Più di 100 sono state le persone appartenenti al 12° ed al 21° Gruppo dell’Aeronutica Militare, che che si sono rischierate in Portogallo con 5
velivoli Eurofighter EFA 2000 “Typhoon” (di cui un biposto) e due elicotteri: un A.B.-212 ICO ed un Leonardo HH-101 A “Caesar”. Un gruppo di persone, coeso tra di loro, ma all’interno del quale ognuno dei due gruppi ha mantenuto la propria identità. L’ampiezza dell’area nella quale hanno operato i velivoli, quasi tutta sul mare salvo una piccola parte ad est su terra, permetteva l’utilizzo del volo supersonico senza restrizioni ed andava dal livello del mare fino ad “unlimited”; l’EFA 2000 ha dato il meglio di se volando ogni tipo di missione (Dinamic Targheting, Air Interdiction, Close Air Support) e con ogni configurazione possibile di armamento pesante. Per la prima volta sono state messe in pratica le capacità di cyber and space attack con l’utilizzo (simulato delle reali capacità) di satelliti che disturbavano i radar di scoperta delle forze nemiche. L’unico tipo di missione alla quale gli EFA italiani non hanno partecipato direttamente, fornendo solo la copertura aerea, è stata quella del recupero di persone in zona ostile (personnel recovery) dove, di contro, hanno fatto la loro parte gli equipaggi del 21° Gruppo di Grazzanise con i loro elicotteri. Infatti nonostante le preoccupazioni dovute all’utilizzo dell HH-101, che per la prima volta si confrontava in ambito internazionale, gli equi-
In basso - Un EH-101 Merlin del portoghese Esq 751, reparto presente al Tiger Meet come partecipante esterno.
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Sopra - Ancora una bella inquadratura del Typhoon del 12° Gruppo che mette in risalto una livrea bella ed elegante.
A destra - Un F-16 della forza aerea polacca.
paggi del 21° Gruppo non hanno dovuto rinunciare a nessuna missione ed il Gruppo Efficienza Aeromobili ha posto rimedio ai pochi inconvenienti che si sono presentati grazie all’ottima pianificazione preventiva. E per la prima volta un AB-212 ICO si è spinto così lontano dalla propria base, quattro tratte sono state necessaire con sosta ad Alghero, Palma de Majorca ed Albacete. Tutto questo impegno è stato ben ricompensato perché il 12° Gruppo, di cui la 351ª Squadriglia fa parte ed è Lei che porta l’emblema della Tigre bianca, ha conquistato il Silver Trophy il riconoscimento più ambito dell’esercitazione Tiger
Meet proseguendo la tradizione che aveva visto il 21° Gruppo conquistare il Silver Trophy nell’edizione del 2015 tenutosi sulla base turca di Konya. Per il 12° Gruppo è un premio che arriva dopo 20 anni di militanza nella Nato Tiger Association e che, dopo il Tiger Spirit Award conquistato a Saragozza in Spagna nel 2016, fa da giusto riconoscimento al grande impegno che quest’anno è stato profuso dagli uomini e dalle donne del 12° Gruppo. Nel 2022 il Tiger Meet verrà organizzato dal 335° MIRA della Forza Aerea Greca sulla base aerea di Araxos.
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Il sogno di
Piercarlo Ciacchi Un ex pilota dell’Aeronautica Militare, un ex componente delle Frecce Tricolori, oggi negli Stati Uniti sempre alla ricerca di nuovi stimoli e sfide personali, che si racconta ai lettori di “Aeronautica”. Una carriera piena di sorprese, ma non priva di decisioni importanti e salti nel buio affrontati con grande coraggio e voglia di migliorare sempre e comunque.
di Claudia Bacci
U
n cielo azzurro e una brezza che scompigliava delicatamente i capelli di quel bambino sempre con il naso all’insù ad ammirare ogni aereo che solcava il blu terso sopra la sua testa… Disegni di aeroplani, ogni volta con indosso un vestito diverso, livree colorate delle più accese tinte che riempivano gli occhi e il cuore di chi la passione per il volo ce l’aveva nel sangue sin dai primi anni di vita. Sono questi i ricordi d’infanzia di Piercarlo Ciacchi un ex pilota dell’Aeronautica Militare e ex pilota delle Frecce Tricolori, ora impegnato in nuove e avvincenti sfide, sempre nel settore del volo, ma oltreoceano. Torri di controllo e aeroporti erano i paesaggi che più popolavano le sue fantasie e che riusciva a vedere da vicino molto più spesso di altri bambini della sua età, grazie all’amore per i viaggi che i suoi genitori hanno con lui sempre condiviso. “Ricordo il mio primo viaggio, in Cina – ci racconta Ciacchi – avevo solo 4 anni e da lì ogni anno ho viaggiato almeno
due volte, in diverse parti del mondo. Il migliore momento di tutte le vacanze, trascorse con i miei genitori, era il tempo passato in aereo e nei vari aeroporti. E’ così che la mia passione è nata ed è stata il motivo principale di ogni mia scelta, sia negli studi, che nel lavoro”. Insomma, un bambino con le idee chiare sin da subito, che col crescere non ha perso la via, né si è fatto distrarre da altri interessi, ma anzi ha coltivato sempre più questo suo amore per il mondo aeronautico: “Sono sempre stato attratto dal design e dai sistemi dei velivoli, e l’intenzione era di diventare ingegnere aeronautico, strada che poi ha subito una leggera deviazione con l’ingresso in AM”. E, in effetti, se scorriamo la vita di Ciacchi, il sogno si è avverato, ma forse anche oltre le aspettative di quel bambino sempre con la testa tra le nuvole… Perché il debutto di Piercarlo nell’Aeronautica Militare, non è stato da ingegnere, ma da pilota! Entrato come ufficiale di complemento, infatti, ha iniziato un lungo iter formativo e addestrativo che l’ha portato a diventare un vero e proprio top gun. Ma com’è stata questa esperienza, soprattutto nei primi anni, in cui tutto è nuovo e tutto è da imparare? “E’ stato meraviglioso. Certo duro e molto complesso, ma decisamente meraviglioso!” ha affermato senza esitazione. “Ovviamente – ha continuato – è stata un’esperienza non priva di sacrifici, ho dovuto lasciare la mia città natale (Trieste), la famiglia e tutti gli amici per un periodo molto lungo, inizialmente anni”. Un addestramento intenso e senza grandi momenti di pausa, prima in Italia, presso la Scuola di Volo di Latina, per imparare il volo basico e poi negli Stati Uniti, in Texas per affinare le tecniche
del volo avanzato. “I ritmi sono stati elevatissimi – ci racconta – specie negli USA. Ricordo che si volava ogni giorno anche più di una volta. Poi c’erano i simulatori e tutta la parte di ground training. Le giornate erano lunghissime e provanti, nelle settimane cosiddette di “early” si cominciava l’attività alle 3 del mattino, quando ancora era buio e a volte si finiva la sera sempre al buio… Giorni interminabili e nottate davvero molto corte! Un’esperienza che però mi ha insegnato molto, soprattutto a come gestire il tempo, limitatissimo, e a come mantenere un equilibrio accettabile tra riposo e attività”. Insomma anni di faticoso addestramento hanno portato Piercarlo ad indossare sul petto, con orgoglio e soddisfazione, la sua aquiletta turrita, permettendogli finalmente di fregiarsi di quell’appellativo tanto ambito: era diventato anche lui un Top Gun e che Top Gun! Infatti, per Ciacchi, più che per tanti altri piloti militari, quello fu solo l’inizio. Dopo poco tempo a Reparto, fu selezionato per entrare a far parte della PAN: “Apprendere la notizia è stata una sensazione fantastica – ricorda ancora con la luce negli occhi – ma, altrettanto immediata è stata la percezione della realtà: un pilota non raggiunge mai il suo traguardo!”. E, in effetti così è: la carriera e il percorso di un pilota militare sono unici e sensazionali sempre ricchi di nuove sfide, frequenti cambiamenti e continua crescita professionale. Una convinzione questa, che ci viene confermata dal nostro interlocutore subito dopo: “Posso garantire che nessun pilota si sente “arrivato” una volta assegnato alle Frecce Tricolori, anzi, semmai è proprio il contrario. Nonostante si giunga alla PAN come piloti caccia con almeno 5 anni di esperienza, questo volo è talmente unico nel suo genere che l’addestramento necessario è molto intenso. All’inizio, sembra un ricominciare da capo, è quasi come dover imparare
Prime foto sperimentali con GoPro Frecce Tricolori. (Rivolto AB)
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Piercarlo Ciacchi a bordo di un Aermacchi MB339C durante una operazione photo-chase per Dassault Falconjet, New Mexico, USA (Foto: Katsuhiko Tokunaga)
Katsuhiko Tokunaga e Piercarlo Ciacchi a bordo di un SIAI Marchetti S211 prima di un’operazione photo-chase per un’azienda di componentistica di sensori e fotocamere avanzate, Florida, USA. (Foto: Piercarlo Ciacchi)
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a scrivere con la mano sinistra dopo una vita che si è utilizzata la destra”. Quindi, a quanto appare, un anno di preparazione e addestramento nel Team delle Frecce è necessario e appena sufficiente per diventare parte integrante della formazione, e non tanto per acquisire l’abilità di volare in formazione, expertise che già tutti i candidati hanno, ma per amalgamarsi e integrarsi completamente nel gruppo, per diventare quel tutt’uno che permette di raggiungere, nelle evoluzioni, quella nota eccellenza che rende unica nel mondo la Pattuglia Acrobatica Nazionale. Ma questa amalgama e questa complicità tra i 10 pony non è facile da raggiungere; infatti, ci spiega Ciacchi “Uno degli step del processo di selezione alle Frecce Tricolori, è il periodo di circa una settimana passata alla base della PAN a Rivolto, giorni durante i quali si viene chiamati a partecipare a tutte le attività della formazione ufficiale, inclusi eventi e attività che av-
vengono al di fuori del Gruppo di Volo. Questo periodo è fondamentale per la selezione di un componente del Team, in quanto aiuta a enfatizzare aspetti caratteriali che altrimenti non sarebbe possibile osservare. La condivisioni di momenti extra volo sono importantissimi per carpire le sfumature caratteriali di ciascuno e verificare se adatto o meno a quel particolare incarico”. E, in effetti, non è difficile capire il perché questa fase sia così determinante nella selezione. L’armonia, la serenità, la complicità, ma soprattutto l’incondizionata fiducia sono gli elementi alla base dei rapporti che devono legare i 10 piloti delle Frecce. A questo si aggiunge poi la capacità, più o meno rapida, di apprendere tecniche di volo nuove e particolari, da qui discende la necessità di far volare con la squadra i potenziali nuovi piloti Frecce. Dall’attività di volo svolta durante il periodo di selezione, infatti, si determina la curva di apprendimento, anch’essa elemento di
valutazione in fase di scelta dei nuovi membri del Team PAN. “Gli anni alle Frecce sono stati senza ombra di dubbio uno dei momenti più intensi della mia vita – ci racconta Ciacchi – vivere e lavorare fianco a fianco per molto tempo assieme al Gruppo mi ha permesso di creare legami interpersonali che dureranno per sempre. Nessun’altro ambiente di lavoro è così “humbling”, in PAN ci si trova allo stesso tempo ad essere: piloti in formazione, ma anche, istruttore di volo nei confronti del pilota che volerà nella tua posizione l’anno successivo, oppure “allievo” appena arrivi o quando cambi ruolo. Un’esperienza formativa senza eguali che, unita alle attività di relazioni con il pubblico, la rendono irripetibile”. Certo che a tante soddisfazioni, corrisponde anche un impegno gravoso perché in pattuglia non ci sono piloti di riserva, quindi, dal momento che un nuovo elemento si unisce al gruppo, deve essere chiaro per lui che dovrà garantire sempre la sua presenza, se no la PAN non può alzarsi in volo. Una responsabilità, questa, che pochi ambienti di lavoro includono e che i piloti che ambi-
scono a diventare parte di questo eccellente Team devono mettere in preventivo sin da subito. Altrettanto fondamentale è poi la consapevolezza che ogni componente della squadra non ha solo il dovere di volare e preparare le missioni, ma ha anche compiti collaterali di gestione delle varie attività e airshow che coinvolgono la Pattuglia: dalla pianificazione logistica riguardante il vitto, l’alloggio e i trasferimenti, alle relazioni con il pubblico, con le associazioni, con i fans e con i club Frecce Tricolori. Ovviamente dopo questo elenco di note positive ed emozioni tanto forti, la domanda sorge spontanea: “Perché Piercarlo Ciacchi ha deciso di voltare pagina e lasciare l’Aeronautica Militare?” Ma la domanda non ha preso alla sprovvista il nostro intervistato che, anche in questo caso, ha dimostrato idee chiare e ben motivate: “Purtroppo, o per fortuna, sono sempre stato una persona proiettata alla continua ricerca di nuove esperienze di vita e nuove attività, questo perché ho sempre più apprezzato il gusto del percorso, piuttosto che il sapore dell’arrivo. Per me fare goal è importante,
A sinistra - Primo volo del secondo TF-104G/M (N991SF) restaurato ex AM al Kennedy Space Center, Florida, USA. (Foto: Matt Haskell)
A destra - Dopo l’atterraggio dal primo volo negli USA del secondo TF-104G/M (N991SF) prima del debriefing con il personale tecnico. (Foto: Matt Haskell)
TF-104G/M ex AM (N992SF) in volo sopra al Kennedy Space Center, Florida, USA. (Foto: Matt Haskell)
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ma lo è molto di più il processo che mi ha portato a raggiungere quell’obiettivo. Mi piace pensare di aver fissato una direzione di vita ben precisa: l’aviazione, ma di essere sempre alla ricerca del percorso migliore e più entusiasmante. Con questa filosofia sono convinto che la mia crescita personale e professionale non cesserà mai. Non posso negarlo – ci confessa Piercarlo – Avrei continuato molto volentieri la mia carriera in Aeronautica, ma con il mio background le scelte erano piuttosto limitate, e alcune attività, che invece mi avrebbero interessato, mi erano precluse. Da qui la decisione di levarmi le stellette per qualcos’altro, senza rimorsi ed estremamente onorato di averne fatto parte per così tanto tempo dell’Arma Azzurra”. E così nel 2013 la brusca sterzata, un cambiamento coraggioso, ma a quanto pare mai rimpianto, per un futuro tanto incerto quanto ricco di sorprese e nuovi stimoli che neanche Ciacchi forse immaginava sarebbero arrivati. “Ho lasciato l”AM senza specifici contratti di lavoro, ma solo sulla base di semplici promesse verbali da parte di due società Statunitensi. All’epoca non avevo famiglia e forse anche per questo rimettermi in gioco è stato più semplice, fiducioso che sarei riuscito a trovare nuove strade e che altre opportunità si sarebbero presentate alla mia porta una volta intrapreso questo nuovo percorso in USA. A distanza di 8 anni, posso dire che: tutto ciò che è venuto dopo quel mio “salto nel buio” è stata una sorpresa e ogni opportunità che mi è stata proposta si è successivamente dimostrata migliore della precedente. Questi anni sono stati straordinari e mai avrei potuto pianificarli o immaginarli,in maniera migliore”. Detta così sembra stato tutto un sentiero in discesa dopo il saluto all’AM, ma subito Ciacchi ci toglie tale convinzione dicendo che in realtà sebbene le opportunità abbiano bussato alla sua
porta la via intrapresa è stata ardua e faticosa. “Sono partito volontariamente con una sola valigia e fondi limitati, una sfida con me stesso: dovevo usare solo queste basi come punto di partenza di questa mia nuova vita. A rendere la cosa ancora più interessante c’è anche il fatto che avevo deciso di trasferirmi in un paese a me sostanzialmente sconosciuto, dove non conoscevo praticamente nessuno, ma soprattutto, dove io ero nessuno. Questo aspetto ha reso l’esperienza ancora più intensa e formativa”. Ma ovviamente tutto questo mistero aguzza ancor più la nostra curiosità, cosa può aver donato nuovo slancio e nuovi stimolanti aspettative ad un top gun del livello di Ciacchi? “Quasi subito, dopo lo sbarco nel nuovo mondo, mi è stato offerto un incarico davvero allettante che ancora tutt’ora porto avanti con grande orgoglio: Direttore Operazioni Volo al Kennedy Space Center per l’azienda Starfighters Aerospace. In tale veste sono impegnato quotidianamente in tutte le attività di volo e di preparazione al volo dei velivoli Lockheed F-104, che la società possiede, quattro di questi ex Aeronautica Militare. I velivoli vengono principalmente utilizzati per voli Sperimentali di Ricerca e Sviluppo, volando con carichi particolari esterni o interni, eseguendo lanci o trainando dei sensori per aziende commerciali che necessitano di testarli prima della messa in commercio. Oltre a questo tipo di attività, mi occupo anche dei voli di addestramento, che mi vedono impegnato soprattutto con enti militari che delegano alla nostra società parte del training specifico dei loro piloti da effettuarsi proprio sul velivolo F-104. L’USAF, ad esempio, ha fatto parte dell’addestramento dei suoi Collaudatori proprio da noi sull’F-104. L’attività addestrativa è offerta anche a tutti quei piloti civili che desiderano volare sullo Starfighter
per pura passione e sono disposti ad affrontare i costi che la coronazione di questo piccolo sogno comporta. Prossimamente, dovremmo avere l’autorizzazione a effettuare addestramento anche per “Spaceflight Participant”, ovvero per astronauti “non piloti”, cioè personale pianificato per partecipare a missioni orbitali o suborbitali su altri vettori, ma che per tale ragione necessita di esercitarsi e fare pratica su un profilo ridotto come può essere, appunto, l’F104”. In tal senso la NASA, in passato ha già utilizzato questo velivolo per l’addestramento dei propri astronauti, addirittura negli anni più recenti l’F-104 è stato anche sfruttato per esercitare gli astronautici all’avvicinamento e all’atterraggio dello Space Shuttle. Insomma sicuramente tutte queste iniziative non possono essere che altamente stimolanti per un professionista della portata del nostro interlocutore, ma, ci confessa lui stesso, l’aspetto che più lo motiva è: “la possibilità che mi è stata offerta di fornire supporto alla sperimentazione di nuovi sistemi, nonché all’interesse verso il volo supersonico e di alta quota, due aspetti del tutto nuovi che completano la lista degli ingredienti utili a rendere questa nuova strada gratificante almeno quanto la vita che mi sono lasciato alle spalle”. Una vita sicuramente molto impegnativa e totalizzante, ma che non ha fatto desistere il nostro “super pilota” nel continuare ad aguzzare l’ingegno e aprire nuove porte. Sì perché le attività che coinvolgono Ciacchi oggi non sono finite… Ma di cosa si tratta ce l’ha svelato lui stesso in chiusura di intervista. “Un aspetto interessante, che appoggio della società americana, è che si possono fare più lavori o venire coinvolti in più attività senza particolari limitazioni. Durante il periodo alla Starfighters Aerospace, sono stato esposto a diverse altre realtà interessanti, che mi hanno aiutato ad aprire prima una piccola azienda di management di jet privati e successivamente anche una mia scuola di volo, non obbligandomi però a lasciare ciò che stavo già facendo. Con l’azienda di management, mi occupo di velivoli privati appartenenti a famiglie o aziende, e ne curo tutti gli aspetti: dalla pianificazioni voli e dispatch, alla manutenzione e al pilotaggio, contando su un numero di piloti che collaborano con me. Mentre la scuola di volo, sono riuscito ad aprirla 6 anni fa: ho iniziato con un solo velivolo, mentre oggi ne abbiamo 10 tra monomotori (uno acrobatico basico), plurimotore, Taildragger e High Performance. Grazie a questi velivoli la scuola può offrire addestramento a 360° al pilota privato: insegniamo il volo strumentale, il commerciale, il multi engine; prepariamo i futuri istruttori e inoltre addestriamo al volo su velivolo con carrello biciclo e high performance. Entro un anno, circa, dovremmo essere autorizzati
a fornire addestramento anche ai piloti stranieri, quindi anche agli Italiani. In attesa di ciò, offriamo comunque diversi programmi di “time building”, grazie ad accordi stretti con delle scuole italiane; i nuovi piloti privati vengono in USA a volare 100200 ore ciascuno per aumentare la loro esperienza in spazi aerei complessi, con fonia in inglese e in un ambiente dove l’aviazione generale è un’industria grandissima”. Bhe, una vita in cui è difficile annoiarsi, vissuta sicuramente al 100%, ma che sembrerebbe non saziare ancora a pieno l’irrefrenabile voglia di fare di Piercarlo Ciacchi: “Queste sono tutte le attività che mi vedono protagonista oggi, ma i miei interessi sono molti e non sarò mai in grado di placare il mio desiderio di ricercare nuove ed entusiasmanti opportunità. Inizialmente, prima di entrare in Aeronautica come pilota, sognavo di diventare ingegnere e progettare aerei ad alta efficienza con soluzioni aerodinamiche e propulsive innovative. Non escludo – ci confessa lasciandoci a bocca aperta – di realizzare, in un futuro non molto lontano, alcuni progetti, che ho portato avanti grazie soprattutto alla collaborazione con alcune capacissime aziende italiane, nel campo della dimostrazione tecnologica di propulsori aeronautici innovativi, per il volo in alta quota”. Per il momento Piercarlo si ritiene fortunatissimo, per essere riuscito, con determinazione e coraggio, a coronare ogni suo sogno, anche quello di costruirsi una famiglia. Sì perché proprio in questa continua ricerca di nuove opportunità, non abbiamo detto che gli ha bussato alla porta la donna che poi è diventata sua moglie, colei che gli ha regalato una bellissima figlia e che quotidianamente e con entusiasmo lo sostiene in ogni sua scelta, anche la più stravagante. Una pellicola che non poteva che chiudersi con questa toccante immagine che ravviva ancor più i colori di una vita già densa di significato. E quindi… Un grosso in bocca al lupo a Piercarlo e alla sua famiglia perché il futuro gli serbi altre nuove e splendide sorprese!
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Piercarlo Ciacchi con la moglie Christina e la figlia Caterina, che ora ha 2 anni.
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I RISCHI DEL MARE L'A.A.A. PER I PILOTI VDS E AG
di Carlo Landi
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DAI CAMPI DI VOLO…
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C
ontinua l’impegno dell’A.A.A. Aviatori d’Italia per supportare i tanti appassionati di Volo del nostro paese che condividono con l’Associazione l’interesse per le attività aviatorie e l’Aeronautica. Tra i programmi avviati dal presidente nazionale, Giulio Mainini, e dal neo costituito Dipartimento Attività Aeronautiche ci sono quelli che riguardano la diffusione della Cultura Aeronautica e prevenzione incidenti. “Si tratta - ci spiega il consigliere Nazionale Carlo Landi - di attività di promozione della sicurezza del volo a tutto beneficio delle migliaia di piloti di ultraleggeri e di velivoli di aviazione generale e ad integrazione dei programmi già attuati da parte degli enti aeronautici nazionali”. Noi dell’A.A.A siamo volontari, non vogliamo sostituire nessuno, e c’è un motto dell’Ispettorato Sicurezza Volo dell’A.M. che recita: Di Sicurezza del Volo più si parla meglio è”, soprattutto se a parlarne sono professionisti qualificati che hanno sviluppato programmi puntuali e mirati per le esigenze del volo turistico e sportivo. Purtroppo ci sono notevoli disparità tra le attenzioni che vengono riservate alla preparazione e alla crescita professionale dei piloti professionisti e quelle dedicate a chi “Vola per Passione”. Per i primi ci sono norme internazionali, europee ed italiane che dettano attività e scadenze entro le quali ciascun pilota deve completare cicli informativi e addestrativi; per i secondi la maggior
parte delle attività inerenti la Sicurezza del Volo, dopo l’addestramento iniziale, è lasciata alla buona volontà del singolo e alla disponibilità di adeguati supporti. Gli stessi corsi basici per PPL (Private Pilot License) e VDS (Velivoli da Diporto Sportivo, più noti come ultraleggeri) dedicano poco spazio ad argomenti di Sicurezza del volo e di sopravvivenza dopo incidenti di volo. Per questi motivi AAA ha deciso di affiancare la sua azione di volontariato alle attività degli enti nazionali ed europei preposti, offrendo Conversazioni Tecniche, Seminari Informativi, e attività conoscitive pratiche su Cultura del Volo e Sicurezza. Un esempio concreto dell’operato di AAA arriva dalla sede della APT (Antincendio, Prevenzione, Tecnologia) di Pavia, un’azienda che, dagli anni ‘70, si occupa di sicurezza sui luoghi di lavoro e
e AG” ci ha detto il gen. Landi. Ci sono centinaia di Piloti Militari che, in pensione o fuori servizio, volano presso aeroclub, scuole di volo o come semplici appassionati. È fondamentale vivere il volo turistico altrimenti si rischia di non apprezzare le differenze sostanziali tra i due “modi di volare”. “La Passione è la stessa, - sottolinea Landi - ma tutto il resto è diverso. Nessuno di noi pretende di insegnare, ma solo di far conoscere informazioni, modi di agire e casi reali riconosciuti validi a livello internazionale”. È singolare che in un Paese come il nostro, proteso sul mare e ricco di grandi laghi e fiumi tanta poca attenzione venga dedicata a diffondere semplici regole di sopravvivenza in acqua che possono fare la differenza. La giornata in APT è stata molto intensa e suddivisa in due parti: la prima teorica e la seconda pratica con l’uso di una piscina particolarmente attrezzata da APT in cui è possibile simulare il moto ondoso, condizioni di pioggia battente e condizioni di mancanza di luce. Nella sezione teorica, tenuta del gen. Landi, sono stati illustrati la struttura e i modi di attivazione del sistema nazionale di soccorso in mare; s’è parlato dei tempi del soccorso in funzione della distanza dalla costa e, soprattutto, dalla difficoltà di individuare in mare obiettivi puntiformi quali un singolo aviatore, ma anche dei diversi stati di attivazione dell’emergenza in funzione del piano di volo.
Momenti dell’addestramento pratico dei piloti nella piscina dell’ATP di Pavia, dove hanno potuto mettere in pratica quanto appreso nelle lezioni teoriche del mattino.
DAI CAMPI DI VOLO…
svolge programmi mirati per i piloti professionisti che volano sul mare e per i tecnici che operano sulle piattaforme petrolifere e devono affrontare traversate in elicottero volando sull’acqua. Il Dipartimento Attività Aeronautiche ha quindi coniugato capacità, esperienza e strutture professionali della APT con le esigenze tipiche di un pilota AG e VDS per quanto concerne capacità e conoscenze per la sopravvivenza in mare dopo un incidente. Il risultato è stato un programma informativo di una giornata “su misura” per questa categoria di Aviatori offerto a 15 piloti (il numero è limitato dalle norme di sicurezza per questo genere di attività) provenienti da diverse aviosupefici del nord Italia. “Non ci proponiamo di formare supereroi. Le nostre attività conoscitive sono una condivisione di quanto appreso e delle esperienze maturate in A.M. e nelle nostre attività pluriennali con velivoli VDS
Il gen. Landi insieme ai partecipanti alla giornata formativa organizzata dall’ATP di Pavia in collaborazione con il Dipartimento Attività Aeronautiche dell’A.A.A.
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DAI CAMPI DI VOLO…
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Dopo una breve carrellata degli equipaggiamenti minimi di sopravvivenza che un pilota deve avere a disposizione quando vola sul mare, sono stati trattati i pericoli principali a cui si è sottoposti in tale condizione: Shock Termico e Ipotermia. L’acqua scambia calore con il nostro corpo ad una velocità circa 25-30 volte superiore all’aria. Una caratteristica allettante quando si è affranti dal caldo, ma che può divenire letale quando invece si deve rimanere immersi in acqua per lunghi periodi o quando la temperatura dell’acqua sia particolarmente bassa. Sono state descritte tecniche per ridurre la perdita di calore corporeo e per economizzare energie e cosa fare per favorire l’azione dei soccorritori e per prepararsi al recupero con il verricello. “Una reale preparazione a situazioni di emergenza e, più in generale, alla Sicurezza del volo deve superare - dice Landi - la pedissequa applicazione dei regolamenti. Ad esempio le norme aeronautiche prevedono che un pilota di AG e VDS che pianifichi un volo su acqua porti a bordo salvagenti individuali per ognuno dei presenti. Ma nessuno verifica se pilota e passeggeri sanno come far funzionare il salvagente, se hanno mai effettuato un addestramento specifico e sono molti quelli che non indossano il giubbetto, ma lo stivano in fondo al velivolo dove in caso di emergenza nessuno potrà recuperarlo. Molti piloti AG e VDS non hanno un giubbetto salvagente e la maggioranza di chi lo possiede non lo ha mai né provato né aperto. Pochi anni or sono un famoso campione e CT di ciclismo è stato fortunato ad essere salvato da alcuni pescatori dopo che era ammarato in emergenza a largo di Piombino in luglio. Con lui a bordo un nipote di 15 anni. I salvagente erano nel velivolo, ma i due non hanno avuto il tempo per indossarli prima che il velivolo si inabissasse. La parte più emozionante per i frequentatori è venuta con l’uso della piscina della APT. Dotati del proprio salvagente individuale, dopo
aver ricevuto un accurato briefing da parte dei tecnici istruttori, i piloti hanno affrontato le prove di nuoto di emergenza con tuta di volo e scarpe, sperimentato le posizioni di mantenimento del calore illustrate al mattino, appreso le tecniche per l’imbarco sui battelloni che potrebbero essere lanciati dai mezzi di soccorso e, infine, provato il recupero con un “verricello” simulato. Nonostante la temperatura dell’acqua fosse più che adeguata (28°C) dopo una permanenza prolungata molti hanno percepito i primi segni di raffreddamento. Nella parte conclusiva della giornata è stato infine utilizzato l’Helodunker, uno speciale apparato presente in APT che riproduce la cabina di un velivolo e può essere calato a varie velocità nell’acqua fino all’affondamento e al completo ribaltamento. I piloti siedono assicurati da cinture simili a quelle di volo e devono seguire precise tecniche per rimanere orientati anche sott’acqua e abbandonare la cabina senza interferire o peggio danneggiare il compagno di volo. Per garantire i massimi livelli di sicurezza l’APT limita il numero dei piloti in acqua a 4 e impiega due sommozzatori dotati di erogatore che controllano dal fondo della piscina il regolare svolgimento delle esercitazioni e sono pronti ad intervenire nel giro di pochi secondi. Le prove hanno seguito un profilo di difficoltà crescente fino ad arrivare alla simulazione di velivolo ribaltato con condizioni di mare molto mosso e ridottissima visibilità ambientale. Tutti i partecipanti hanno potuto concludere il programma proposto e partecipare al briefing conclusivo nel quale è stato fatto il punto di quanto reso noto durante la giornata. Il fulcro di queste attività dell’Associazione Arma Aeronautica è infatti la condivisione del patrimonio di conoscenze e professionalità che i soci hanno ricevuto dall’A.M. con piloti provenienti da diverse esperienze. Un travaso che avviene in entrambe le direzioni. Queste esperienze, infatti, si rivelano estremamente produttive anche per gli istruttori che hanno modo di conoscere nuove realtà operative e nuove esigenze. Al termine della giornata molti dei piloti partecipanti sono tornati ai loro campi di volo con i propri velivoli che avevano potuto parcheggiare su un’Aviosuperficie poco distante. I commenti dei partecipanti sono stati entusiasti. Tutti hanno ringraziato per le informazioni ricevute, ma soprattutto per lo spirito di condivisione e partecipazione che ha pervaso tutte le attività. Il Dipartimento Attività Aeronautiche ha in programma altre attività similari, i soci o gli appassionati di volo interessati possono rivolgersi all’indirizzo mail daasegreteria@assoaeronautica.it
la rivoluzione digitale è ormai in corso da tempo e i social media sono diventati una parte fondamentale della nostra vita. Sono uno strumento di comunicazione in grado di raggiungere direttamente e in modo immediato un immenso pubblico. Si tratta di un rilevante cambio di paradigma della comunicazione e il nostro Sodalizio vuole cogliere l’opportunità offerta da questa tecnologia per raggiungere e comunicare con tutte le genti dell’aria, gli appassionati del volo e dello sport aeronautico. Iniziamo una nuova e stimolante avventura! Per tutti noi Aviatori d’Italia dell’Associazione Arma Aeronautica è sicuramente un avvenimento di grande importanza e un salto “tecnologico” considerevole! Per questo non potevo perdere l’occasione, peraltro molto invitante, per commentare sul nostro mensile “Aeronautica” l’avventura che abbiamo intrapreso. Ebbene sì… l’attivazione dei profili Social era davvero un’operazione opportuna e necessaria! Permetterà una maggiore interazione tra di noi, ci darà la possibilità di essere connessi con il “mondo”, consentirà di farci conoscere ed apprezzare all’esterno. Ma, soprattutto, agevolerà il contatto diretto e concreto con il mondo giovanile. La comunicazione “Social” contribuirà positivamente e, sono sicuro lo farà anche in modo determinante, a farci raggiungere i più nobili scopi che sono collocati alla base del nostro Statuto Sociale, quali mantenere vivo e diffondere l’amor di Patria, il culto della Bandiera e dell’onore, il patrimonio culturale e spirituale dell’Aeronautica Militare, divulgare la cultura aeronautica tra i più giovani e tanto, tanto altro ancora… Affrontiamo questa sfida con entusiasmo e volontà, insieme. La Presidenza Nazionale vi supporterà fornendovi ogni indicazione utile per connettervi al mondo Social!
Il Rex ha passato il testimone
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Il ten. Piseddu in Africa Settentrionale, insieme al s. ten. Tramontini, con alle spalle un CR-32 del 2° Stormo.
A destra - Foto tessera di Piseddu dal 1939 al 1959.
di Mario Arpino
I
l Generale di Squadra Aerea Giuseppe Piseddu, ultimo superstite di un Corso di Eroi, è volato serenamente in cielo il 28 luglio scorso. Il 30 l’Aeronautica Militare gli ha reso ritualmente gli onori estremi nella sua Guidonia, città ancora oggi simbolo delle origini dell’Aviazione italiana. Lo ha fatto nella chiesa dedicata alla Madonna di Loreto, sulla collinetta proprio di fronte all’aeroporto, alla presenza dei familiari, dei cittadini, del labaro della nostra Associazione e dei rappresentanti dei Corsi Rostro. Rinnovatisi ogni 19 anni, ormai sono già quattro. Sugli attenti, ci siamo ancora una volta commossi alla lettura della Preghiera dell’Aviatore. L’ultimo intervento pubblico del generale Piseddu era stato proprio in occasione del giuramento e battesimo dell’ultimo di questi corsi, il Rostro IV, il 16 aprile 2014, sul piazzale dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli. Prima del sorvolo delle Frecce Tricolori, nella veste di Padrino senior di tutti i corsi della serie “R”, con queste frasi si era
rivolto agli allievi che avevano appena giurato: “Il motto del nostro corso era Rex Altitudinis. Ebbene, questo motto noi lo abbiamo onorato con il nostro comportamento, e credo anche che siamo stati capaci di portarlo molto in alto. Più dell’orifiamma, che salirà in cielo con le vostre firme. Nel Maggio del ‘45, al termine delle operazioni dopo cinque anni di guerra, il Rex aveva perduto in combattimento, per incidenti od altre cause ben 103 dei propri componenti, quasi il 50 per cento dei naviganti… Oggi, almeno qui nel nostro Continente ed in tutto il mondo libero, tragedie come quella che noi abbiamo vissuto non sono più concepibili…, ma voi siete anche preparati ai rischi che la nostra professione ancora comporta… Essere oggi il capofila di chi transita il gagliardetto per la quinta volta in 77 anni è un privilegio e un orgoglio… Privilegio, perché vedo tutti i miei Compagni di corso ad assistere, in un silenzio composto. Or-
goglio, perchè questo semplice gesto significa che l’Aeronautica Militare continua, con amore e dedizione, il suo costante progresso al servizio della Patria…”. In seguito, il rapporto del Rostro con il suo Padrino del Rex è continuato fino a quando è stato possibile. Sempre affettuosamente accompagnato dalla figlia Alessandra, ha partecipato ad alcuni nostri raduni, dove indossava volentieri i nostri simboli. Incontrandolo a casa, a Guidonia, abbiamo avuto modo di conoscere tutta la famiglia, assieme alla quale abbiamo ascoltato narrazioni, letto i documenti che ci mostrava e perfino filmato qualche spezzone di intervista. Con la scomparsa dell’ultimo Eroe del REX, avvertiamo come non mai il senso del vuoto. Ma ci rendiamo anche conto di essere stati promossi in prima linea. Il testimone è definitivamente nelle mani dei corsi ROSTRO.
In ricordo del gen.s.a. Giuseppe Piseddu, l’ultimo del Rex di Roberto Barberi
P
ochi giorni dopo la bella iniziativa dei “figli degli uomini del Rex” (Aeronautica 6/2021), è andato avanti il gen. s.a. Giuseppe Piseddu, ultimo ufficiale del corso Rex ancora vivente. Aveva compiuto 106 anni all’inizio di quest’anno e conservava ancora con lucidità, la memoria e i ricordi delle imprese, in guerra e in pace, dei suoi compagni di corso. Nel 2014, a 99 anni compiuti, aveva partecipato come Padrino in Accademia al giuramento degli allievi del Rostro IV. Fin da ragazzo grande appassionato del volo, affascinato dalla gesta dei nostri piloti che in quegli anni conquistavano con il loro coraggio record e primati, nel 1933 frequentò sull’aeroporto di Elmas, vicino a Cagliari, il 1° Corso pre-militare aeronautico, volando sul Ca-100, il famoso “caproncino”. Entrato poi in Accademia nel 1936 con il Corso Rex, dopo la nomina a sottotenente nel 1939, fu destinato, insieme al compagno di Corso Ruffinato Fioravanti detto "il cit" perchè era il più giovane del Corso, al 50° Stormo d'Assalto, basato a Bengasi. Allo scoppio della guerra venne rischierato sul fronte di Tobruk, sulla base di El Adem, in forza alla 167° Squadriglia del XVI Gruppo al comando del maggiore Spartaco Sella, dotata di velivoli C.R.32, armati di spezzoniere e di rastrelliere porta-bombe. In questo periodo lo Stormo effettuò frequenti missioni di protezione e vigilanza, distinguendosi soprattutto contro le forze corazzate nemiche cooperando con le forze di terra, contribuendo validamente all'offensiva che portò alla conquista di Sidi el Barrani. Nel 1941, dopo la prima ritirata in Libia, il reparto fu rimpatriato e i ricostituiti 12° e 16° gruppo, dotati di MC-200, andarono a formare il 54° Stormo. Piseddu, dopo un breve periodo a Comiso, dove operò sui cieli di Malta, fu assegnato alla Scuola Caccia di Rimini, dove rimase fino alla data dell’armistizio. Per le azioni compiute senza sosta sul fronte dell’Africa Settentrionale e del Mediterraneo, gli furono conferite una Medaglia d’Argento e due Medaglie di Bronzo al Valor Militare. Nel dopoguerra, frequenta numerosi corsi, in Italia e all'estero, e viene incaricato dell'insegnamento di materie a carattere universitario (Arte Militare Aerea, Impiego) presso importanti scuole di formazione militare. Successivamente assume via via incarichi di comando. Nel biennio 1960-62 assume il comando del C.A.T. – Centro Addestramento al Tiro di Decimomannu, nel 1966 diviene poi il Comandante della Scuola di Aerocooperazione e, infine, Vice Comandante e Direttore Amministrativo del Nato Defence College (1966–1969).
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Il libretto di volo di Piseddu.
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GIANPIETRO GROPPLERO DI TROPPENBURG
L’animo nobile di un Pilota
di Alberto Moretti L’allora magg. Gropplero alle Frecce Tricolori, insieme al supervisore all’addestramento, ten.col. Piergiorgio Accorsi e al capo formazione (Pony1), ten. col. Alberto Moretti.
S
e ne è andato in punta di piedi, come ha vissuto. Il Col. Pilota Gianpietro Gropplero di Troppenburg. Mercoledì 9 Giugno ha spiccato il volo verso quel cielo che è stato per moltissimi anni la sua seconda casa, e che ha solcato con onore con le Frecce Tricolori. L’ho conosciuto ad Amendola nel 1978. Lui istruttore apprezzato ed affermato su G91T ed io allievo speranzoso di indossare l’Aquila di Pilota Militare, che veniva concessa (conquistata) al termine di quel corso impegnativo e fondamentale per il proseguimento dell’iter professionale. Ad Amendola si decideva e ci si giocava tutto, potevi essere dimesso e transitare ai servizi, destinato ai plurimotori o alla linea caccia. Non ho avuto la fortuna di volare con Gianpi (così lo chiamavano tutti), e invidiavo i compagni di corso che nel programma di volo leggevano vicino al loro il nome quello dell’istruttore “Cap. Gropplero”: da questo punto di vista era già una leggenda. Radio naia, diffusissima tra gli allievi, aveva ampiamente diffusa la graduatoria di quasi tutti gli istruttori che avremmo incontrato alla scuola di Amendola. C’era il duro ma buono, il durissimo e spigoloso, il manico, il mito etc. Le qualità professionali di tutti gli istruttori erano indubbie,
quelle umane non altrettanto scontate. E su queste nessuno poteva competere con Gianpi e non perché fosse buono, ma perché dell’allievo era il suo fratello maggiore. Lo sentivi accanto sempre, anche quando facevi l’esame o volavi con altri istruttori. Ti indirizzava nelle decisioni incoraggiandoti quando necessario, ti confortava e soffriva con te se avevi problemi. Poi ci siamo ritrovati entrambi ad essere assegnati nel 1981 alla PAN. Da quel momento un percorso insieme durato 10 anni ed un’amicizia solida che ci ha uniti fino alla fine, anche dopo che i percorsi professionali ci divisero. Alle Frecce Tricolori abbiamo vissuto fianco a fianco e condiviso momenti bellissimi ma anche tragici. Non solo colleghi ma amici veri. Gianpi merita di essere ricordato per la sua storia personale e per quella della sua Famiglia, per l’esempio che può rappresentare per tutti, soprattutto per alcuni giovani, spesso molto più attenti all’apparenza che alla sostanza. Il contrario di quel che è stato Gianpi nel corso della sua non lunga vita. Eppure di cose da raccontare nel suo curriculum ne aveva, e avrebbe potuto con orgoglio e giustamente vantarsene.
Il Papà Gianandrea nel corso della seconda guerra mondiale si è distinto prima come pilota militare, ricevendo la Medaglia d’oro al Valore, poi come partigiano con il nome di battaglia “Freccia” : strane e imperscrutabili traiettorie la vita! Dal Papà ereditò, oltre al titolo nobiliare di Conte, la compostezza e la signorilità che lo hanno contraddistinto in tutte le tappe della sua vita e soprattutto in quelle professionali. Sui social, molti dei suoi allievi di Amendola, lo hanno ricordato con messaggi di cordoglio, talvolta commoventi. Le parole più lette sono state: un Signore (con la S maiuscola), un amico, sempre affidabile e disponibile ad ascoltare ed aiutare gli altri, un grande pilota. Il Generale Silvio Mollicone, suo istruttore ad Amendola, lo ha descritto come “l’allievo in assoluto il migliore. Aveva una naturale predisposizione per il volo acrobatico ed era un Signore in qualsiasi circostanza, sempre con il sorriso ed una serenissima nobiltà d’animo”. Confermo tutto, parola per parola. Aggiungo qualcosa che personalmente ho capito negli anni trascorsi assieme alle Frecce Tricolori. Sotto quel sorriso elargito a chiunque a piene mani si nascondeva una forza d’animo ed una determinazione incrollabile. Un senso del dovere e della responsabilità che è raro trovare così ben equilibrati in una persona. Dopo la tragedia di Ramstein è stato determinante nella ricostruzione delle Frecce Tricolori. Pilota anziano e “Freccia” numero 6 della formazione, ha letteralmente preso per mano i nuovi giovani colleghi assegnati al Gruppo, contribuendo a rifondare, in volo e a terra, una compagine eccellente che ha ripreso a volare con fiducia. Anche nei miei confronti, capo formazione dopo Ramstein, ha saputo accostarsi con sensibile intelligenza. Più giovane e meno esperto di Lui, ero diventato anche il suo Leader e Gianpi i ruoli li ha sempre riconosciuti e rispettati. Sapeva benis-
simo che i numeri 1 e 6, quest’ultimo leader della seconda formazione, sono le posizioni più importanti per il volo e la sicurezza. Tra i due Piloti la sintonia a terra ed in volo doveva essere perfetta. Un’armonia che a terra si costruisce con i cosiddetti debriefing, al circolo davanti un caffè, in volo attraverso comunicazioni radio frequenti e messaggi diretti e stringati, quasi in codice, incomprensibili per chiunque. Mi sembra di sentire la sua voce nei tanti difficili ricongiungimenti tra le nostre due sezioni: “Uno fuori - Sei dentro - Uno motore”. Erano ordini da Gianpi dati a tutta la formazione che venivano eseguiti alla lettera per non compromettere la sicurezza e lo spettacolo. Il “fuori e dentro” era riferito agli aerofreni che dovevano essere aperti o chiusi simultaneamente secondo l’ordine impartito, sia dalla prima che dalla seconda sezione. Nel secondo caso mi chiedeva di dare manetta e dal tono della voce riuscivo anche a percepire se darne tanta o poca per agevolare il ricongiungimento. Al contrario mi avrebbe semplicemente detto “socio riduci”. La sua arma più forte e disarmante, che ha educato tantissimi Piloti, era l’esempio. Sarebbe una notizia degna di nota se qualcuno riportasse di aver visto Gianpi arrabbiarsi, alzare la voce, criticare qualcuno, rifiutarsi di ascoltare o aiutare un amico o un collega in difficoltà. Uomo e Amico Grandissimo, mi mancherà tanto. Mi dispiace che l’ultimo incontro che ci eravamo promessi di fare a pochi giorni dalla morte non sia avvenuto. Nel corso dell’ultima telefonata non mi aveva fatto intuire quanto grave fosse la situazione. Come sempre era lucido, sereno, conversatore brillante e sagace. Non avevo capito che era ormai in corto finale, col carrello e flaps fuori, pronto ad atterrare. Te ne sei andato senza voler infastidire nessuno come hai sempre vissuto.
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Gropplero nell’abitacolo del “339” del capoformazione Alberto Moretti al quale lo legava una profonda amicizia.
Roberto Maretto
Il volo Roma-Tokyo. Cadoneghe, comune di Cadoneghe, senza data; cm 16x24, pp. 96 Fuori commercio
Libri a cura di Gregory Alegi
Tra i tanti testi pubblicati per celebrare il centesimo anniversario del volo Roma-Tokyo, il diario di Roberto Maretto è senz’altro tra i più interessanti. Si tratta infatti di una testimonianza, sinora inedita, del motorista che accompagnò Guido Masiero su uno dei due SVA 9 che riuscirono a completare l’impegnativo percorso. Un documento di prima mano, dunque, che fornisce per la prima volta un resoconto alternativo e complementare a quello, notissimo, di Arturo Ferrarin. A rendere ancor più incredibile la vicenda, il prezioso volumetto stava per essere gettato via durante lo svuotamento di una cantina. Pur non trattandosi di un vero e proprio “diario di volo” – non solo perché mancano le date, ma perché tutto indica che sia stato scritto in un momento successivo (sia pure di poco) all’impresa –, il volume trasmette bene lo stupore di Maretto di fronte a paesi e popolazioni sconosciute. Il testo è presentato nella sua stesura originale, con poche secche note del curatore Antonio Antonucci per chiarire un nome o una data; le illustrazioni comprendono foto di Maretto e carte geografiche per seguire meglio il percorso. Pur mancando una sia pur sintetica scheda biografica di Maretto, la pubblicazione è di grande utilità e rappresenta una validissima aggiunta alla bibliografia sulla celeberrima impresa. Disponibile presso il Comune di Cadoneghe – Assessorato alla Cultura
Filippo Capuano
Vedo quattro rosse In proprio, 2021; cm 15x24, pp. 326 - S.i.p. ISBN 979-85-17940742
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La sera del 24 settembre 2010 il volo Windjet IV243 si concludeva con un atterraggio corto sull’aeroporto di Punta Raisi. Dall’esame di questo evento, costato la distruzione dell’Airbus A319, miracolosamente senza vittime, l’autore parte per un’ampia disamina dei suoi vari aspetti della sicurezza del volo. Dal fattore umano a quello organizzativo, Capuano, per oltre trent’anni in Alitalia su macchine dal DC-9 al Boeing 777, esamina ogni cosa sotto varie angolazioni, sottolineando le diverse possibili interpretazioni delle singole evidenze, anche attraverso il confronto con altri incidenti avvenuti a Punta Raisi o altrove. Tra queste vi sono il ruolo del comandante-ospite che viaggiava nel cockpit, la condizione psicologica del copilota con contratto a tempo determinato e abilitazione a proprie spese, il ritardo nei soccorsi (con radio non funzionanti, difficoltà a individuare l’esatta posizione dell’A319, persino mezzi di soccorso bloccati da un cancello aeroportuale chiuso ...). Le illustrazioni sono ben scelte, anche se non sempre valorizzate dalla stampa. Nel complesso il libro è di facile lettura e pienamente accessibile anche a quanti non hanno esperienza professionale del volo di linea. Disponibile presso l’autore (filippocapuano@aol.com; www.filippocapuano.eu)
Luigi Grassia
Arcana Imperii Mimesis, Milano, 2020; cm 14x21, pp. 144, euro 12 ISBN 978-88-5756-956-7 Personaggio di assoluto spicco nella storia delle relazioni internazionali, George Kennan (1904-2005) è noto soprattutto per due documenti che nel 1946-47 formarono la base della politica statunitense di “containment” nei confronti dell’URSS e, quindi, della contrapposizione frontale della prima fase della Guerra fredda. Nonostante questo, la sua carriera diplomatica si concluse di fatto nel 1950, quando passò a Princeton, con una cattedra di studi storici interrotta due brevi mandati da ambasciatore nel 1952-53 e 1961-63). Luigi Grassia, giornalista de La Stampa, dedica a Kennan una breve biografia che ne rilegge il percorso intellettuale alla luce degli attuali scenari geopolitici. Per quanto indissolubilmente legato alla Guerra fredda e convinto sostenitore della guerra di Corea, già dieci anni dopo Kennan aveva cambiato idea e riteneva un errore l’impegno in Vietnam. È per questo che, pur ripercorrendo agilmente le sue vicende personali, dalla scuola militare a Princeton, dall’ingresso in diplomazia nel 1926 (nonostante un colloquio da lui stesso ritenuto modesto) al triennio di studio di storia e lingua russa (in Germania!), dall’abitudine a leggere fonti aperte in lingua russa a fini di intelligence (sorprendendo, pare, gli stessi sovietici) alle varie assegnazioni diplomatiche, Grassia pone sempre la domanda di “cosa farebbe oggi Kennan?”. Nel complesso, una lettura gradevole che offre al non specialista lo sfondo storico di questioni sempre attuali. Disponibile in libreria o presso l’editore (mimesis@mimesisedizioni.it www.mimesisedizioni.it; via Monfalcone 17/19, 20099 Sesto San Giovanni).
in memoriam…
L’ultimo volo di “Freccia28”
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ll’età di 100 anni, il 10 aprile di quest’anno, Floriano Gomiero ha chiuso le ali. Anzi, “è partito per l’ultimo volo”, come lui stesso amava dire a chi lo andava a trovare - prima della sospensione delle visite per l'emergenza sanitaria - alla Casa Famiglia dove era ospite, a La Salle, paese del suo più grande amico, Umberto Coccoz, che non riuscì mai a guarire del tutto dalle ferite di guerra e scomparve nel 1956. Vicepresidente della Sezione Regionale della Valle d’Aosta dell’Associazione Arma Aeronautica – Aviatori d’Italia, Floriano Gomiero era l’ultimo pilota combattente di aerei da caccia della Valle d’Aosta nella seconda Guerra Mondiale. Ancora lucidissimo nonostante avesse superato un secolo di vita, Gomiero ricordava volentieri gli anni in cui sfidava i cieli infuocati dai combattimenti. Nato nel 1920 a Cervarese Santa Croce, in provincia di Padova, era ancora un bambino quando si trasferì con la famiglia ad Aosta, quella che considerava la sua seconda città di nascita. Fu lì che nacque la passione per il volo: il giovane Gomiero scappava spesso ad ammirare di nascosto i velivoli dell’epoca nel nuovo aeroporto di fortuna aostano, all’ingresso della città, in quello che è oggi il Quartiere Cogne. Non ancora diciannovenne, conseguì nel 1938 il brevetto di tipo “A” per il volo senza motore, dopo aver frequentato la scuola di volo a vela. Vinto il concorso per 1.500 allievi piloti bandito dal Ministero della Guerra, si arruolò il 29 novembre 1939 nella Regia Aeronautica insieme a quello che divenne l’amico di una vita, il valdostano Umberto Coccoz, che condivideva con lui l’amore per il volo: destinato anch’egli a diventare pilota di aerei da caccia, Coccoz divenne sergente pilota, Medaglia di Bronzo al Valor Militare, e a lui è dedicata la Sezione Regionale A.A.A. – Aviatori d’Italia Valle d’Aosta. Floriano Gomiero frequentò le scuole di volo di Orvieto, Rovello, Rimini e Aquino, oltre alla Scuola Caccia di Gorizia, dove fu trasferito per le sue qualità dopo aver ottenuto il brevetto di pilota militare nel 1941. Volò su biplani Fiat C.R.32, C.R.42 e IMAM RO-41 nonché sui monoplani Fiat G.50 e Macchi C.200. Divenuto sergente pilota noto col nome in codice “Freccia 28”, nell'estate del 1942 venne assegnato al 54° Stormo, 7°-16° Gruppo e 76^ Squadriglia da Caccia, prima a Reggio Calabria e, successivamente, a Castelvetrano, a Pantelleria e a Trapani in Sicilia. La sua attività principale era quella di scorta ai convogli marittimi sul Mar Mediterraneo, più occasionali missioni di copertura aerea delle truppe impegnate in Tunisia. A gennaio del 1943 si posizionò negli aeroporti di Chinisia e Castelvetrano, quindi alla scuola di pilotaggio nell’aeroporto di Leverano: con l’armistizio dell’8 settembre 1943, “Freccia 28” decise di rimanere nella Regia Aeronautica e di combattere contro i tedeschi. Venne pertanto assegnato al 4° Stormo Caccia Terrestre – 12° Gruppo Caccia Autonomo – 73^ Squadriglia e si trovò ai comandi degli aerei statunitensi P39 “Airacobra”: velivoli vecchi, pesanti, con comandi diversi dai nostri aerei, che Gomiero stesso definiva estremamente complicati da pilotare, al punto da rischiare la vita in
due difficili atterraggi di emergenza che fortunatamente non ebbero gravi conseguenze, a parte ferite leggere. Effettuò il suo ultimo volo con il P39 il 16 agosto 1945 e, stanco e provato da tante azioni di guerra, si congedò il 30 settembre 1945, decorato con tre croci al merito di guerra, con 1.000 ore di volo all’attivo, anche nella 159^ Squadriglia e 379^ Squadriglia Autonoma oltre al Reparto Collaudo Aerei da Caccia. Ritornato alla vita civile, aprì un negozio da orologiaio, ma senza dimenticare la Forza Armata e la sua passione per il volo: socio fondatore della sezione valdostana dell’Associazione Arma Aeronautica, della quale ha ricoperto da lungo tempo la carica di vice presidente, ha partecipato alla vita dell’Aeroclub di Aosta e in generale si è sempre impegnato, a titolo di volontariato, nell’organizzazione di manifestazioni in campo aeronautico che hanno portato prestigio alla Valle d’Aosta. Fu insignito nel 2013 dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana. I funerali di Floriano Gomiero, che - come l’amico pilota Umberto Coccoz - ha ricevuto l’omaggio “Cieli Blu”, sono stati celebrati il 12 aprile nella chiesa di Maria Immacolata ad Aosta, celebrate dal parroco don Luigino da Ros. Tanti amici e parenti hanno voluto salutarlo per l’ultima volta, tra i quali la cugina Viviana Crivellaro con il marito Sergio Bionaz e l’affezionato amico Matteo Pastorello, presidente dell'Associazione Arma Aeronautica – Aviatori d’Italia della Valle d'Aosta. Per dargli un degno addio, nel feretro di “Freccia28” è stato fatto scivolare un modellino del caccia Macchi 202 fatto da lui stesso in legno di balsa con livrea mimetica, per accompagnarlo nel suo viaggio nei cieli più ignoti.
Floriano Gomiero, vicepresidente A.A.A. Valle d’Aosta.
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Relazione del Presidente Nazionale A.A.A. all’Assemblea Generale dei Soci del 19 giugno 2021
È
trascorso esattamente un anno da quando mi avete eletto Presidente Nazionale, vi ringrazio ancora!! Vorrei tracciare succintamente i programmi, le iniziative e gli argomenti che sono stati trattati e realizzati e quali lo saranno in futuro. Desidero premettere che tutti i risultati raggiunti sono opera della coesione di tutti noi, dai Consiglieri, da tutti i miei collaboratori diretti, dai Presidenti di Regione, dai Presidenti di Sezione, a tutti i soci, ma un ringraziamento particolare debbo indirizzarlo al sig. Capo di Stato maggiore dell’A.M. e a tutti i suoi collaboratori. Non ci hanno mai fatto mancare il loro supporto ed il loro attaccamento, dobbiamo essere riconoscenti a tutta la nostra amata Arma Azzurra. Bene, iniziamo con il parlare di:
a cura di Massimo Sestili
ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA
DALLA PRESIDENZA NAZIONALE
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Villino Douhet: In accordo con l’A.M. si è proceduto a stipulare una convenzione al fine di regolarizzare la nostra presenza e quella delle altre Associazioni Aeronautiche. Il “piano nobile” sta per essere riportato all’antica bellezza ed essere trasformato in museo aperto a tutti. Dopo aver avuto il benestare della Sovraintendenza delle Belle Arti, alcune restauratrici hanno operato dei saggi su alcune “pitture” onde studiare come procedere al loro restauro. Il 2° piano sarà ripartito tra le Associazioni così da versare un affitto al Demanio proporzionale ai millesimi effettivamente occupati. I piani superiori saranno ristrutturati, a partire da settembre/ottobre, da parte dell’A.M.
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Convenzione tra le 5 Associazioni Aeronautiche: si è giunti dopo alcuni mesi di riunioni a stilare una Convenzione tra le Associazioni Aeronautiche (AAA, ANFCMA, ANUA, Pionieri e Trasvolatori) con lo scopo di collaborare per le questioni comuni, così da incrementare la conoscenza e apportare un valore aggiunto a tutti i soci ed una migliore operatività nei confronti dell’A.M.
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Rivitalizzazione del Dipartimento per le Attività Aeronautiche Il Dipartimento ha ripreso ad operare con volontà e determinazione. Il nuovo Direttore è il gen. S.A. (r) Maurizio Lodovisi e sono stati creati 3 uffici: - il 1° Ufficio, Gestione patrimonio aeronautico dismesso, si pone essenzialmente lo scopo di mappare in modo organico ed aggiornato i beni aeronautici (velivoli o parti di essi) dislocati sul territorio, tramite “Responsabili di Settore” che si interfacceranno direttamente con i Presidenti di Regione e se necessario con le Sezioni/Nuclei interessati. Coordinerà altresì tutte le iniziative inerenti ad eventi di carattere aeronautico a terra e in volo. Il Capo Ufficio: col. (ARQ) Gianni Spaziani; - il 2° Ufficio, Promozione e coordinamento attività aeronautiche, si interessa ad attività di divulgazione della cultura aeronautica, presso scuole superiori, istituti di formazione; di trattazione di aspetti inerenti la sicurezza volo e di “human factor” a beneficio di personale navigante “non professionista” e più in generale a favorire l’avvicinamento all’attività di volo da parte di appassionati.
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Il Capo Ufficio: gen. D.A. (r) Carlo Landi, già Consigliere Nazionale dell’AAA; Il 3° Ufficio – Relazioni esterne collabora con il Presidente Nazionale nelle relazioni esterne nei confronti di Associazioni, Enti, Istituzioni nazionali ma soprattutto nei rapporti con la Protezione Civile. Il Capo Ufficio è il gen. b.a. (r) Silvio Mollicone.
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Mappatura di monumenti, stele e targhe Il gen. brig. (r) Antonio Sasso sta provvedendo, con l’aiuto di tutti i soci, a compilare la mappatura sul territorio di tutti i cippi, stele e targhe, ecc. realizzati nel tempo a ricordo di avvenimenti che hanno visto incidenti di volo o di altro genere.
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Periodico mensile “Aeronautica” Come avete avuto modo di notare la rivista ha cambiato il suo look sia nei contenuti, sia nella stampa. È intendimento, sempre compatibilmente con l’aspetto finanziario, di continuare questo miglioramento e inviarla ad altre istituzioni al fine di farci conoscere ed apprezzare. Attualmente viene mandata al Quirinale, alle cariche istituzionali della Difesa, negli istituti tecnici ad indirizzo Aeronautico, nelle scuole militari aeronautiche, alle principali testate giornalistiche. Sono state realizzate due uscite a pagina intera sul giornale “La Repubblica”, per il 4 novembre 2020 e per il 2 giugno 2021, ottenendo un forte successo. Si è iniziato a “cercare sponsor” e sembrerebbe con successo: infatti, non è da dimenticare l’enorme successo riscontrato nella realizzazione del calendario 2021 dedicato alla P.A.N.
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Proselitismo Si è operato e si opera costantemente. Sono state coinvolte tutte le Associazioni Aeronautiche, tutte le Associazioni d’Arma, tutti i Club delle Frecce Tricolori, tutti i Circoli aeronautici, le Associazioni che in qualche modo hanno a che fare con il volo. Bene, i risultati iniziano a vedersi: il numero dei soci, nonostante il lungo periodo di pandemia, è in aumento, sono stati associati inoltre personaggi del mondo politico, industriale e anche numerosi giovani. Occorre continuare, diamoci tutti da fare, facciamoci conoscere e vedrete che i risultati non mancheranno. Ad esempio, abbiamo associato una squadra di Golf, tutti giovani, il cui Capitano ci sponsorizza. Stanno disputando alcune gare nel Torneo più prestigioso d’Europa, e si presentano con magliette e cappellini con il nostro Logo, è un’ottima opportunità per farci conoscere nel mondo giovanile dello sport.
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I canali di comunicazione Social È stato indispensabile entrare in questo mondo. L’A.M. ci ha supportato ed insegnato, è il mezzo più rapido per farci conoscere nel mondo giovanile sia di F.A. sia non, inoltre, permette il continuo immediato scambio di notizie, eventi e conoscenze tra noi soci. Cercate di utilizzarli e diffonderli tra di voi e ai vostri figli o meglio ai vostri nipoti che sono super esperti nel settore. I social attivati sono: Facebook, Instagram, YouTube, Telegram e Twitter. Inoltre, è in fase di rinnova-
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Videoconferenze Il Coronavirus, non permettendoci di incontrarci, ci ha fatto scoprire i sistemi video a distanza. Un po’ scettici all’inizio, poi col tempo, sempre più apprezzati. Infatti, hanno permesso di sentirci, scambiare idee, comprenderci, quindi è intenzione di continuare, in futuro, anche quando sarà finalmente possibile la presenza. Considero tale sistema utile, operativo ed indispensabile per i contatti tra la Presidenza e la periferia.
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Raduni, incontri futuri Se non ci saranno problemi di pandemia, nella settimana dal 6 al 12 settembre 2021, è previsto in quel di Jesolo, per i festeggiamenti del 60° anniversario della costituzione della Sezione di Treviso, il raduno interregionale dei soci del Triveneto, l’inaugurazione dell’opera d’arte “il mare in volo”, spettacoli, incontri e l’esibizione della P.A.N.. Siete stati già informati, cerchiamo di essere in tanti è l’occasione per “Riprendere”. Si sta pensando al prossimo Raduno Nazionale nel mese di maggio 2022 in quel di Alghero, dove il Sindaco e rappresentanti del Consiglio Regionale della Sardegna sono nostri soci e sono desiderosi di ospitarci.
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Riqualificazione Sezioni e Nuclei Ho richiesto ai Presidenti di Regione di rivedere la situazione organizzativa delle Sezioni e Nuclei che hanno risorse umane al di sotto del minimo previsto dal nostro Statuto, al fine di essere rappresentati in modo concreto e di poter sanare quei casi anomali e rimettere in ordine anche alla luce delle nuove assegnazioni delle mail istituzionali alle singole Sezioni. Saranno istituite, infatti, le mail istituzionali sotto il dominio “webmail aruba” con questa tipologia nome sezione.codicesezione@assoaeronautica.it (ad esempio: brindisi.145@assoaeronautica.it)
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100° anniversario dell’A.M. L’A.M. si sta preparando per questo grande evento. Il Sottocapo di S.M.A. ha tenuto una videoconferenza con i Presidenti Regionali e i Consiglieri Nazionali illustrando il progetto che vi è stato inviato nei giorni scorsi. Noi saremo impegnati in più settori, dobbiamo operare e festeggiare con la F.A.. Attualmente siamo impegnati alla definizione di un progetto, già approvato dal Comitato per il Centenario, consistente nella realizzazione di 15 convegni, in varie città italiane, sulla storia della F.A. in questi 100 anni al fine di presentare a tutti i cittadini ed in particolare ai giovani l’apporto che la F.A. ha fornito al Paese. Il progetto è nato dalla collaborazione del CESMA con la Sezione Roma2 “Luigi Broglio”. I relatori saranno scelti tra giornalisti e storici noti sia a livello nazionale che locale, personalità locali e nazionali nel mondo militare, isti-
Errata Corrige: a parziale rettifica di quanto scritto nel precedente numero 6-2021, nell’articolo “Noi siamo qui per essere degni di voi, oggi e sempre” (pp.32-34), precisiamo che la vedova del gen. s.a. Alessandro Setti è la signora Paola Badini.
tuzionale, industriale, accademico e, inoltre, testimoni che hanno vissuto gli eventi specifici. Un grande impegno per tutti noi. Incominciamo a pensare cosa potrebbe essere realizzato presso le Sezioni per rendere più visibile la F.A. e noi stessi nel centenario. Al momento, le città e gli argomenti dei congressi sono stati portati all’attenzione dei Presidenti Regionali e illustrati nel corso delle ultime videoconferenze con le Sezioni. •
Bilancio Nonostante le problematiche dovute alla grave situazione sanitaria, il bilancio 2020 è risultato positivo. Si spera di continuare anzi di migliorare per i prossimi anni, i primi sponsor sono arrivati.
Certo che la soluzione a tutti i nostri problemi finanziari si chiama 5x1.000 Siamo veramente pochi a contribuire, e pensare che basterebbero altri soci e potremmo rivedere i nostri bilanci, e permetterci tante altre iniziative per far sì che l’Associazione sia viva, pulsante e sempre “con valore verso le stelle”. Desidero concludere assumendo la posizione di “attenti” e ricordare, con tutti voi, tutti coloro che “hanno volato più in alto” e tutti coloro che soffrono per questo terribile virus. A voi tutti un grazie e l’augurio di ogni bene. Viva l’Associazione Arma Aeronautica – Aviatori d’Italia
AAA SEZIONI E NUCLEI
mento, ma già operativo il sito web: www.assoaeronautica.it, visitatelo e fatelo visitare, è veramente interessante ed accattivante. Tutto questo è seguito da pochi “personaggi”, nostri soci e ancora in servizio attivo che si adoperano con volontà e determinazione, a loro devo veramente un grande Grazie!!!
Assemblea generale dei Soci del 19 giugno 2021
L’
Assemblea Generale dei Soci dell'Associazione Arma Aeronautica è stata convocata per il 19 giugno 2021, come dettagliatamente motivato nella stessa lettera di convocazione, con votazione per corrispondenza. La Commissione Elettorale, incaricata della verifica delle schede di votazione, presieduta dal gen. Isp. (r) Antonio De Rosa, dopo aver accertato la validità e regolarità dell’Assemblea, ha proceduto allo spoglio delle schede di votazione, constatando l’approvazione ad amplissima maggioranza dei bilanci: consuntivo e commerciale per l’esercizio finanziario 2020 e preventivo per l’esercizio finanziario 2021. L’Assemblea Generale dei Soci ha, inoltre, approvato l’inserimento della locuzione “Aviatori d’Italia” dopo la locuzione “Associazione Arma Aeronautica” anche ai fini identificativi dei “Social” della Presidenza Nazionale e la costituzione di una eventuale Commissione che proceda alla verifica/revisione dello Statuto/Regolamento di Attuazione Sociale sulla scorta delle proposte che potranno essere formulate dai Presidenti di Sezione.
Raccolta di beneficienza “UN DONO DAL CIELO”: al 30 giugno 2021 €. 584.072,99
Ritenute giugno 2021
€
24,90
Gianpaolo Naccini
€
50,00
Ritenute giugno 2021
€
98,00
Nucleo AAA Codroipo
€
100,00
Emilio A. Bertoglio
€
200,00
2° gruppo manut. Autoveicoli Forlì
€
242,82
Ritenute giugno 2021
€
278,29
Comando 6° Stormo Ghedi
€ 1.100,00
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I golfisti dell’A.A.A. viaggiano con il post-bruciatore acceso!
I
l volo e il golf: due passioni che apparentemente non hanno molto in comune… o almeno, non lo avevano finora. L’Associazione Arma Aeronautica – Aviatori d’Italia è ora presente anche nel mondo dei golfisti, con la sua prima squadra ufficiale che sfoggia il logo del sodalizio. La creazione di una squadra di golf che rappresentasse l’A.A.A. è nata da un’idea del socio Carlo Broglia, sponsor dell’iniziativa, ed è stata elaborata, condivisa e supportata dal presidente nazionale dell’Associazione, il generale s.a. (c.) Giulio Mainini insieme al dott. Dario Di Capua, V.P. Executive e titolare di Elettronica Aster SpA. I golfisti A.A.A., la cui formazione è composta da Paolo Calestani, Andrea D’Avanzo, Nicholas Lusardi, Nelson Meli, Kieran Rastelli e da Carlo Broglia stesso in qualità di capitano, han già dimostrato un impressionante ruolino di marcia: secondi classificati al Golf Monticello e a Golf Albenza e Castelconturbia, si sono già garantiti l’accesso, con tre gare di anticipo, al World Corporate Golf Challenge 2021. Il WCGC, giocato con gare PRO-AM a squadre di 4 giocatori e formula di gioco “quattro palle la migliore”, è il più importante torneo di golf amatoriale al mondo, riservato a rappresentative aziendali ed associazioni, che si conclude ogni anno in un prestigioso World Final in un circolo golf all’estero, al quale partecipano le squadre che hanno superato una fase preliminare di 6 partite di qualifica, la semifinale nazionale e la finale nazionale. La fase nazionale si svolge in 22 dei più bei circoli golf italiani e - a riprova del successo della manifestazione - in alcune delle tappe ad oggi effettuate sono scesi in campo fino a 140 giocatori in rappresentanza di 35 squadre. L’iniziativa della squadra di golf dell’A.A.A. – Aviatori d’Italia ha attirato l’attenzione di un indimenticabile campione del golf, distintosi in campo internazionale al punto da avere una targa a lui dedicata nella Walk of Fame dello sport italiano a Roma: Costantino Rocca, 5 volte campione dell’European Tour, primo italiano a giocare per l’Europa nella Ryder Cup, dove sconfisse nel 1997 un altro leggendario golfista, Tiger Woods in persona. Il campione ha manifestato interesse per l’idea della squadra, con la quale si è
I golfisti dell’A.A.A. – Aviatori d’Italia con il Presidente Nazionale, gen. s.a. (c.) Giulio Mainini. intrattenuto in una lunga chiacchierata durante un incontro al Golf Albenza. La creazione dei golfisti A.A.A. è stata fortemente voluta dal presidente Mainini, che nella sua relazione annuale ha precisato la finalità di questa decisione: in primis, quella di stimolare interesse per l’Associazione e per l’Aerospace in genere da parte dei praticanti di questa attività sportiva, con particolare attenzione per i giovani. Altro obiettivo è quello di dare ai nostri associati l’opportunità di avvicinarsi al mondo del golf, uno sport affascinante ma che purtroppo in Italia non è ancora così diffuso e praticato come nelle altre nazioni. A tal fine, a fronte di contatti con alcuni circoli golf, ci si augura di poter ottenere condizioni particolarmente vantaggiose per i nostri associati che volessero intraprendere questa attività sportiva. I promotori e realizzatori di quest’idea rappresentano per certi versi un punto d’incontro tra la passione per il golf e quella per il mondo aeronautico: il nostro socio Carlo Broglia è da 20 anni un appassionato golfista ed ha trascorso tutta
La squadra di golf dell’Associazione Arma Aeronautica – Aviatori d’Italia in azione, capitanata da Carlo Broglia.
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AAA SEZIONI E NUCLEI La squadra dell’Associazione Arma Aeronautica – Aviatori d’Italia insieme al campione internazionale Costantino Rocca, una leggenda del golf. la sua vita a stretto contatto con l’Aeronautica Militare, avendo ricoperto incarichi dirigenziali - fino al livello di direttore generale - in Elettronica S.p.A., da decenni fornitore qualificato dell’Aeronautica Militare. Anche Dario Di Capua, titolare di Elettronica Aster S.p.A., ha un grande interesse per il golf ed è da sempre un promotore interessato e disponibile per ogni iniziativa in cui sia coinvolta l’Associazione Arma Aeronautica – Aviatori d’Italia. Durante una chiacchierata fatta con Carlo Broglia, lo sponsor e capitano della squadra ci ha rivelato come è nato il suo interesse per il golf: «Ho provato a giocare durante un viaggio di lavoro e come capita quasi a tutti - sono rimasto stregato da questo gioco, che grazie alla formula dell’handicap permette a chiunque indipendentemente dall’età di giocare e competere con qualsiasi altro
giocatore». Il caposquadra Broglia è rimasto inoltre affascinato da come l’attività di apprendimento dei neofiti stia rapidamente evolvendo grazie all’avvento di nuove tecnologie: «Si pensi ad esempio ai radar Doppler, che misurano i parametri di ogni colpo, la cui analisi accelera la fase di apprendimento: si tratta di ausili didattici di cui può disporre chiunque e che permettono di migliorare velocemente la qualità del proprio gioco. È chiaro che per una persona che come me ha vissuto per tanti anni a contatto con le tecnologie più spinte tutto ciò non poteva che suscitare grande interesse… e forse il golf è divento un surrogato dell’attività lavorativa!». Concludendo la chiacchierata, Carlo Broglia ci ha confermato piena disponibilità a venire in contatto con qualsiasi associato che volesse avvicinarsi a questo gioco meraviglioso.
Il World Corporate Golf Challenge (WCGC) 2021, il più importante torneo di golf amatoriale al mondo, per squadre che rappresentano aziende ed associazioni (nella foto, il luogo dove si svolgerà la finale 2021 a Cascais in Portogallo).
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ATTIVITÀ DELLE SEZIONI ABRUZZO Sezione di Vasto Premiazione del concorso “Il lavoro dell'Aeronautica Militare nella gestione dell'emergenza Covid19”
tato tematiche nuove, complesse e numerose e con poco tempo a disposizione. Studenti e istituiti sono stati premiati dal Sindaco Francesco Menna, dagli Assessori alle Politiche Culturali, Giuseppe Forte, ed Educative e di Istruzione, Anna Bosco, dal Presidente AAA Vasto lgt (r) Ciro Confessore, dal Vice Presidente Nazionale AAA 1° m.llo lgt (a) Angelo Colizza, anche in rappresentanza del gen. s.a. (c) Giulio Mainini Presidente Nazionale, dal Vice Direttore del Centro Studi Militari Aeronautici “Giulio Douhet”, gen. b.a. (r) Giancarlo Ceccarelli, dal ten. col. Giuseppe Musone del Comando Aeroporto Capodichino, in rappresentanza dell'Aeronautica Militare che ha patrocinato l'iniziativa.
Il 12 giugno, nel giardino di Palazzo d'Avalos gentilmente concesso dall’amministrazione comunale di Vasto, si è svolta la cerimonia di premiazione divenuta un incontro di scambio di importanti considerazioni tra gli attori intervenuti, organizzatori, dirigenti scolastici, professori, studenti, autorità, amministrazione e associazioni, facendo emergere tanta soddisfazione per un bel risultato raggiunto dagli studenti e costruito col lavoro di squadra di tutti i soggetti coinvolti. È stata un'occasione per i ragazzi di cimentarsi e arricchirsi con le tematiche dell'aeronautica, spesso di ultimo sviluppo, creando spunti su futuri percorsi culturali, di studio e professionali che il mondo dell'aerospazio offre ad ampissimo spettro.
EMILIA ROMAGNA Sezione di Parma
Di notevole riflessione gli interventi dei dirigenti scolastici Maria Grazia Angelini del Mattioli, Gaetano Fuiano del Mattei, Nicoletta Del Re del Palizzi e Anna Orsatti del Pantini-Pudente che hanno sottolineato quanto il lavoro dei loro studenti sia stato ancor più meritevole per le difficoltà dell'attuale momento pandemico, che ha però messo in luce, invece, una straordinaria forza di impegno e un forte spirito d'intraprendenza dei giovani, che hanno affron-
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Inaugurazione Monumento ai Caduti “Nel cielo, sopra questa terra, grida ancora l’aquila. A tutti coloro che, in uniforme azzurra, hanno chiuso le loro ali” Questa è la frase incisa sulla targa posta ai piedi del monumento inaugurato il 24 giugno 2021 di fronte al Comando della Rete POL NATO dell’Aeronautica Militare di Parma. Una frase che sintetizza più di novant’anni di attività su di un sedime, l’aeroporto Natale Palli, dove tante uniformi azzurre hanno imparato a volare e scritto pagine di gloria fino all’armistizio del 1943, mentre altri giovani avieri venivano fatti prigionieri e deportati in Germania senza fare ritorno… e tanti altri, fino ai nostri giorni, hanno saputo farsi onore con le loro azioni. La cerimonia si è svolta alla presenza del gen. B. Pietro Spagnoli, Capo del Servizio dei Supporti del Comando Logistico A.M., del
presidente della sezione di Parma col. Bernardini e dei labari delle sezioni di Parma e Fidenza.
SARDEGNA Sezione di Alghero
PIEMONTE Sezione di Casale Monferrato
Nei giorni 11 e 12 giugno 2021, nel quadro delle attività preparatorie per il prossimo raduno nazionale previsto nella città di Alghero nel 2022, il Consigliere Nazionale Giovanni Murgia si è recato, con il Presidente Regionale e una delegazione dei soci di Alghero, dal Comandante del Distaccamento Aeroportuale ten. col. Domenico Cecco per portare il saluto personale e del Presidente Nazionale dell’AAA.
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ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
Il 22 giugno la sezione ha celebrato il 50° anniversario della costituzione della locale sezione e l’inaugurazione di una stele in memoria degli Aviatori caduti durante le due Guerre Mondiali. Alla cerimonia hanno partecipato il Sindaco, il vescovo Gianni Sacchi, il Presidente Nazionale dell’Associazione Arma Aeronautica - Aviatori d’Italia gen. s.a. (c) Giulio Mainini e il comandante dell'Aeroporto Militare di Cameri, col. Marco Mastroberti.
VENETO Sezione di Vicenza L’Associazione UNITALSI vicentina ha organizzato un viaggio “itinerante quotidiano” della Sacra Effige della Madonna di Loreto presso le principali èarrocchie della provincia, con inizio il 30 maggio dalla Basilica di Monte Berico per l’apertura ufficiale, e chiusura il 4 luglio al Santuario della Pieve di Chiampo. Sabato 26 giugno 2021 presso la Chiesa di San Giovanni Battista di Caldogno, i soci della sezione AAA di Vicenza hanno presenziato alla celebrazione eucaristica in devozione alla Beata Vergine Lauretana, nel rispetto delle normative vigenti in materia anti Covid-19.
PUGLIA Sezione di Brindisi Domenica 4 luglio 2021 si è svolto il tradizionale incontro presso la cripta del Monumento al Marinaio d'Italia dedicato al “Dialogo con la Memoria”, inteso onorare la figura del s. ten. Pil. MOVM Leonardo Ferrulli, scomparso nei cieli della Sicilia il 5 luglio 1943, a cui la locale sezione dell’Associazione Arma Aeronautica è intitolata. Una rappresentanza della sezione dell’Associazione Arma Aeronautica di Brindisi, guidata per l’occasione dal gen. (r) Vitantonio Laterza, ha preso parte con il proprio Labaro.
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LE FOTO DELLE SEZIONI BASSANO DEL GRAPPA
BIELLA
Il 19 giugno la sezione ha partecipato all’inaugurazione del monumento del "Tornante 13, luogo della memoria" chiamato anche "tornante della morte" per essere stato uno dei principali obiettivi dell'artiglieria austriaca che cercava di bloccare i rifornimenti alle gallerie e trincee di Cima Grappa durante la Grande Guerra. Hanno preso parte all'evento le autorità di tutto il territorio, in particolare il sindaco di Bassano del Grappa.
Il 20 giugno si è celebrato il primo anniversario del gemellaggio fra il Santuario di Graglia (Biella) e la Santa Casa di Loreto.
CASALE MONFERRATO Sottoscritto l’atto di gemellaggio tra la sezione di Casale Monferrato dell’AAA e l’Aeroclub Casalese. La cerimonia della firma si è svolta il 15 giugno nella significativa cornice dell’Aeroporto Militare di Cameri ed ha avuto come Testimone d’Onore il col. Pil. Marco Mastroberti, Comandante dell’Aeroporto. “Volare nello stesso cielo” è lo slogan che sintetizza questo gemellaggio nato con l’impegno di sviluppare proficui rapporti di collaborazione e di costruire iniziative atte alla promozione e alla diffusione della storia e della cultura aeronautica e del volo.
Il 23 giugno visita alla statua itinerante della Vergine di Loreto e partecipazione alle funzioni religiose presso la chiesa di San Vito di Bassano del Grappa.
COMO Alcuni soci della sezione il 20 giugno si sono riuniti in un semplice conviviale presso una società Cooperativa Sociale per la programmazione associativa del prossimo 2022.
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FORLÌ
LEQUILE
Il 1° luglio 2021, in occasione dell’83° anniversario della fondazione del 2° Gruppo M.A. di Forlì, una delegazione della sezione di Forlì dell’A.A.A. con il Labaro ha partecipato alla cerimonia solenne dell’alzabandiera alla presenza del personale civile e militare dei reparti del 2° GMA.
Il 15 giugno, in occasione della festività di San Vito, Santo Patrono di Lequile, la sezione dell’AAA è stata in prima linea nell'organizzazione della cerimonia di cambio delle bandiere sulla statua del Santo Protettore.
GROSSETO Il 15 giugno la sezione ha partecipato alla commemorazione dei Trasvolatori Atlantici ad Orbetello
Il 10 luglio la sezione ha partecipato alla cerimonia del 39° anniversario dell'incidente del velivolo G222 del 98° Gruppo dell’Aerobrigata di Pisa alla presenza del gen. b.a. Urbano Floreani comandante dell’ISMA di Firenze
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LE FOTO DELLE SEZIONI
Il 27 giugno la sezione dell’AAA, in collaborazione con AVIS locale, ha allestito uno stand congiunto per informare la popolazione dell'attività svolta dalle due Associazioni che da tempo collaborano fattivamente sul territorio.
TERLIZZI Il 20 giugno la sezione ha partecipato, con proprio Labaro, alla cerimonia in occasione dell’anniversario della costituzione dei Bersaglieri.
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LE FOTO DELLE SEZIONI TERNI
TREVIGLIO
Il 3 luglio 2021 la sezione ha partecipato con una rappresentanza all’inaugurazione del monumento ai caduti dell’arma dei Carabinieri svoltasi al cimitero del Comune di Stroncone (Terni).
La sezione collabora da anni con l’Enea Onlus per la raccolta di contributi a favore della ricerca per il neuroblastoma (malattia che colpisce i bambini nei primi anni di vita) con i laboratori dei centri di eccellenza di oncologia pediatrica degli ospedali Meyer di Firenze e Gaslini di Genova per l’individuazione di un anticorpo che blocchi l’attività del recettore beta3. Il socio Davide Paolella, che soffre di particolare patologia, il 22 giugno ha superato l'esame di maturità con lode all'istituto Archimede di Treviglio. Un esempio per tanti giovani, modello da imitare, festeggiato dai parenti e dal vicesindaco e sindaco di Treviglio.
TRENTO La sezione ha partecipato all’inaugurazione della mostra allestita presso il Museo Caproni dalla Fondazione Museo storico del Trentino e Registro Storico Capriolo, con l’esposizione di otto Capriolo d’epoca.
VICENZA L’Av. Sc. El. Bruno Zamunaro ha tagliato il traguardo del secolo, compiendo 100 anni il giorno 17 giugno 2021. La sezione lo ha festeggiato ufficialmente presso il Comune di Vicenza, con il gen. B. Francesco Ranieri, vicepresidente della sezione, e con il sindaco, dott. Francesco Rucco, alla presenza di soci e familiari.
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VICENZA – NUCLEO DI SCHIO E NOVENTA VICENTINA Durante il pellegrinaggio della Madonna di Loreto, durato un mese per le parrocchie del Vicentino, il nucleo A.A.A. di Noventa Vicentina e di Schio hanno partecipato alle due tappe del 2 e 22 giugno 2021 rispettivamente presso il Duomo di Noventa Vicentina “SS. Vito, Modesto e Crescenzia” e la Chiesa della Ss. Trinità di Schio
SOSTENITORI • • • • • • •
Antonio De Donno Massimo Giordani Gianpaolo Naccini Luigi Adamuccio Paolo Cavagnero Francesco Ghittino Alfredo Pasini
€ 21,00 € 25,00 € 25,00 € 30,00 € 40,00 € 50,00 € 50,00
AVVENIMENTI LIETI Soci che si fanno onore • Il socio Massimo Corrado, in servizio presso il 9° Stormo di Grazzanise, ha ricevuto un Encomio semplice dal Comando delle Forze di Supporto e Speciali per aver svolto attività di salvataggio a mare di alcune persone (sezione di Sarno). • Il socio Alessandro De Feo si è classificato secondo al Campionato Italiano di Bowling, a squadre, vincendo la medaglia d'Argento (sezione di Ferrara). • Il socio Cristian Fioriglio ha ricevuto il premio nazionale "Aquila d'Argento" 2021, per la ricerca scientifica in campo biologico (sezione di Catania). • Il socio Gigi Renis è stato nominato Delegato provinciale del CONI di Lecce (sezione San Cesario di Lecce). • La socia Carla Vivoli è stata rielette alla carica di Presidente della Croce Verde di Viareggio (sezione di Viareggio).
DECORAZIONI, ONORIFICENZE E BENEMERENZE • Il socio Francesco Italo Arno è stato insignito dell'onorificenza di Cavaliere della repubblica (sezione di Catanzaro). • Il socio Pasquale Pennetta è stato insignito dell'onorificenza dell’ordine al merito di Cavaliere Ufficiale della repubblica (sezione di Lecce). • Il socio Vincenzo Tagliaboschi è stato insignito dell'onorificenza dell’ordine al merito di Cavaliere Ufficiale della repubblica (sezione di Verona).
PROMOZIONI • Il socio Giuseppe Auleta è stato promosso al grado di maresciallo di 2^ cl. (sezione di Vallo di Diano). • Il socio Massimo Corrado è stato promosso al grado di luogotenente (sezione di Sarno). • Il socio Giovanni D’Amuri è stato promosso al grado di luogotenente (sezione di Lequile). • Il socio Fabio Frattolillo è stato promosso al grado di luogotenente (sezione di Potenza Picena).
• Il socio Antonio Lezzi è stato promosso al grado di luogotenente (sezione di Lequile). • Il socio Alessio Macchia è stato promosso al grado di luogotenente (sezione di Lequile). • Il socio Enrico Mancini è stato promosso al grado di maresciallo di 1^ cl. (sezione di Bari). • Il socio Renato Perricone è stato promosso al grado di luogotenente (sezione di Lequile).
NOZZE Le hanno felicemente festeggiate: • il socio Antonello Visintin con la sig.ra Rosaria (Nucleo di Jesolo della Sezione di Treviso).
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Avvenimenti Sociali
NOZZE D’ORO Le hanno felicemente festeggiate: • il socio Santino Lucci con la sig.ra Rosa Luigia (sezione di Vicenza).
LAUREE In Scienze dell’Educazione e della Formazione - Chiara Denitto, figlia del Socio Biagio Denitto (nucleo AAA di Zelo della sezione di Bergantino). In Scienze Gastronomiche - Anna Sapienti, figlia del socio Luigi Sapienti (nucleo di Istrana della sezione di Treviso).
RINNOVO CARICHE BRACCIANO Presidente: gen. b.a. (c) Alessandro Gresta; VicePresidenti: Paolo Faleroni e Pietro Lombardo; Consiglieri: Gabriele Brenca, Giovanni Casasanta, Alessandro Felicetti, Luigi Felluca, Maurizio Gualchierotti, Carlo Vincenti; Tesoriere: Domenico Lama; Segretario: Peter Bennett FANO Presidente: col. Alberto Cardinali; VicePresidenti: magg. Pil. Gianni Ortolani e m.llo sc. Riccardo Eusebi; Consiglieri: 1° av. Adelio Paoloni (Segretario), av. sc. Norberto Zazzarini, m.llo sc. Francesco Aliberti (Tesoriere); Rappresentante dei soci aggregati: socio Giorgio Carboni MONFALCONE Presidente: col. Rino Romano; VicePresidenti: ten. Bruno Viezzoli e av. sc. Stefano De Stabile; Consiglieri: sten.
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AAA SEZIONI E NUCLEI
Carmelo Patamia, m.llo 2^ cl. Maurizio Zupancich, 1° av. Mauro Colussi, 1° av. Enzo Fumis; Tesoriere: av. sc. Alberto Matcovich; Rappresentante dei soci aggregati: socio Adriano Ritossa MONTERONI DI LECCE Presidente: col. Edoardo De Rinaldis; VicePresidenti: aiut. Oronzo Turco e 1° m.llo lgt. Giorgio Gerardi (Tesoriere); Consiglieri: 1° m.llo lgt. Giuseppe Quarta, 1° m.llo lgt. Giuseppe Quarta, 1° m.llo Dario Rizzato, 1° av. Capo Cosimo Quarta; Segretario: 1° m.llo lgt. Bartolo Martella; Rappresentante dei soci aggregati: socio Alessandro Lorenzo MONTEROTONDO-MENTANA Presidente: Brig. gen. (r) Aldo Del Sordo; VicePresidenti: aiut. Nicola Panei e serg. Giancarlo Marroni; Consiglieri: serg. magg. Simone Marrone, serg. Pasquale Barletta, av. Capo Roberto Refrigeri, av. sc. Dante Di Ventura; Tesoriere: serg. Pino Mistretta; Segretario: lgt. Roberto Bruno; Rappresentante dei soci aggregati: socio Alberto Maceratesi; Presidente Onorario: ten. Giovanni Piccardo MORTARA Presidente: aiut. Sergio Silanus; VicePresidenti: 1° av. Andrea Zago e av. sc. Claudio Moroni; Consiglieri: aiut. Francesco Colacicco, av.sc. Pietro Sedino, m.llo 1^ cl. Luciano de Vivo, 1° av. Silvano Piatti, av. Francesco Amigoni, aiut. Stefano Buroni, av. sc. Claudio Ferrari; Tesoriere: 1° av. Biagio Reitano; Segretario: socia Patrizia Bellocchio; Rappresentante dei soci aggregati: socio Cesare Saino; Capo Nucleo Gambolò: aiut. Mario Borghesi; Capo Nucleo Robbio Lombardo: av. David Orieto; Capo Nucleo Garlasco: av. sc. Stefano Cantoni; Capo Nucleo Dorno: av. sc. Claudio Amigoni
PESCARA Presidente: lgt. Angelo Colizza; VicePresidenti: col. Domenico De Mico e lgt. Giuseppe Pezzella; Consiglieri: av. sc. Stefano Aquilio, av. sc. Antonio Petrone, av. Fernando Fraticelli, aiut. Salvatore Palmieri (Tesoriere); Segretario: aiut. Lorenzo Paolini; Rappresentante dei soci aggregati: socio Arduino Tucci QUINZANO D’OGLIO Consiglieri: Alberto Cividati, Primo Colombo REGGIO EMILIA Presidente: gen. B.A. (c) Carlo Calatroni; Consiglieri: av. Lionello Bonetti, ten. Roberto Bosisio, ten. Stefano Cavaliere, av. sc. Lauro Poletti, 1° av. Enzo Pergreffi, 1° av. Marco Prati, serg. magg. Carlo Stevani; Rappresentante dei soci aggregati: socio Giancarlo Melli TRENTO Presidente: Fabio Giaccaglia; Vicepresidenti: Umberto Depedri e Dario Largher; Consiglieri: Paolo Francesco Amadori, Luca Chini, Giuseppe Landolfi; Rappresentante dei soci aggregati: Carlo Girardi; Segretario e Tesoriere: Marco Lisimberti Verbania Presidente: Giuseppe Lodi (tesoriere); VicePresidenti: Roberto Gatti e Ruggero Arrighi; Consiglieri: Enrico D’Agostino, Giovanni Esposito, Andrea Lodi, Aldo Ornella; Rappresentante dei soci aggregati: Carlo Travaini (Segretario) VITERBO Consigliere: socio Gavino Falchi
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Aeronautica 7-2021
HANNO CHIUSO LE ALI - Av. Alessandro Arrigoni (nucleo di Osio Sotto della sezione di Bergamo) - Socio Umberto Bernini (sezione di Valdarno) - Socio Luigi Biondini (sezione di Loreto) - M.llo sc. Saverio Bruni (sezione di Andora) - socio Antonio Caranti (sezione di Lugo di Romagna) - socio Angelo Cavallin (sezione di saluzzo) - Socio Angelo Chiapusso (nucleo di Susa della sezione di Torino) - Socia Chiara Cocozza (sezione di Bari) - M.llo sc. Rinaldo Coluccio 8sezione di Latina) - Socio Primo Costa (sezione di Lugo di Romagna) - Socio Bernardino Cottini (sezione di Torino) - M.llo sc. Vinicio Dal Cin (sezione di Conegliano) - Socio Giuseppe Diotti (nucleo di Gambalò della sezione di Mortara) - Av. Gervasio Galizzi (nucleo di Valle Brembana della sezione di Bergamo) - 1° av. Ido Gamba (nucleo di Legnago della sezione di Verona) - Socio Lorenzo Gillardi (sezione di Asti) - Socio Dario Giordano (sezione di saluzzo) - 1° av. Giovanni Iacometti (sezione di Cameri) - Av. VAM Lorenzo Ingrassia (sezione di Marsala) - Socio Gino Lepore (sezione di Martina Franca) - M.llo sc. Sistino Macciocca (sezione d Frosinone) - Socio Marco Madoni (nucleo di Sannazzaro dé Burgondi della sezione di Mortara) - Socio Agostino Marchini (sezione di Mortara) - Socio Sergio Mecchia (sezione di Monfalcone) - 1° av. Vittorio Menicanti (sezione di Albenga) - Socio Adriano Miola (nucleo di Noventa Vicentina della sezione di Vicenza) - Ten. pil. Quinziano Montefusco (sezione di Pescara) - Socia Giuseppina Morando (sezione di Mortara) - Socio Nedo Mori (sezione di Pisa) - Socio Franco Musso (sezione di Asti) - M.llo sc. Giuseppe Nicolella (sezione di Guidonia) - M.llo sc. Giuseppe Pandola 8sezione di Latina) - M.llo Vincenzo Pinto (sezione di Bellona) - Socio Adriano Tabbia (nucleo di Susa della sezione di Torino) - Av. Ernesto Villa (nucleo Osio Sotto della sezione di Bergamo) - 1° av. Romano Volpi (nucleo di Valle Brembana della sezione di Bergamo) - Aiut. Vincenzo Volpicelli (sezione di Latina)
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