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Sostengono la candidatura di Bitonto Capitale italiana della cultura:
Comune di Bitonto Comitato promotore: Presidente Onorario Michele Abbaticchio Sindaco di Bitonto Presidente Vito Masciale Presidente ASP Maria Cristina di Savoia Coordinatore Rocco Mangini Assessore al Marketing territoriale Comune di Bitonto Comitato cittadino per la candidatura di Bitonto Capitale italiana della cultura
Michele Emiliano Presidente della Giunta Regionale pugliese Antonio De Caro Sindaco della Città Metropolitana di Bari Paolo Perrone Presidente ANCI Puglia Antonio Felice Uricchio Rettore Università “Aldo Moro” di Bari Eugenio Di Sciascio Rettore Politecnico di Bari Nuovo GAL “Fior d’olivi” Patto territoriale Conca Barese Teatro Pubblico Pugliese Cinecittà Holding Associazione Avviso Pubblico Associazione Libera Puglia
3 Indice 1.
Bitonto, vicini alla terra ........................................................................................................... 4 1.1. Una riflessione sulla candidatura ...................................................................................... 4 1.2. I fondamenti del piano strategico ..................................................................................... 5 PRIMA PARTE............................................................................................................................... 8 2. Bitonto, i luoghi e le persone. Il racconto della storia ............................................................. 9 2.1. Storia, arte, futuro di una comunità .................................................................................. 9 2.2. Cinque periodi per una città sempre in fermento ........................................................... 11 2.3. Cinque storie, ma non cinque città. ................................................................................ 12 3. La programmazione e le politiche per i beni e gli attrattori culturali .................................... 13 3.1. Il nuovo corso. La riqualificazione del patrimonio culturale e naturale ......................... 13 4. La messa a sistema dell’offerta culturale ............................................................................... 17 4.1. Il circuito del “Parco delle Arti” ..................................................................................... 17 4.2. Il circuito complementare al ‘Parco delle arti’ ............................................................... 20 5. Lo sviluppo della programmazione culturale ........................................................................ 21 5.1. Iniziative culturali primarie ............................................................................................ 21 5.2. Le manifestazioni della tradizione popolare e la valorizzazione del territorio............... 24 6. Le politiche di decentramento e di partecipazione sociale .................................................... 26 6.1. Consulte .......................................................................................................................... 27 6.2. Comitati di Quartiere ...................................................................................................... 27 7. Sintesi dei processi partecipativi a sostegno della candidatura 2020 .................................... 28 SECONDA PARTE ...................................................................................................................... 31 8. Le strategie e le azioni dello sviluppo culturale..................................................................... 31 8.1. Gli asset strategici della visione Bitonto Capitale della Cultura 2020 ........................... 31 8.2. Lo sviluppo culturale della città per “Cerchi Concentrici”. ........................................... 32 8.2.1. Primo cerchio: il Centro Antico .............................................................................. 33 8.2.2. Secondo cerchio: il Centro Storico.......................................................................... 38 8.2.3. Terzo cerchio: La cinta periferica ........................................................................... 39 8.2.4. Il quarto cerchio: le frazioni di Palombaio e Mariotto e la cinta rurale .................. 42 8.2.5. La strategia dei cerchi concentrici: i progetti trasversali......................................... 43 9. Valorizzazione e promozione della ruralità ........................................................................... 46 9.1. Il paesaggio agrario ........................................................................................................ 46 9.2. Le azioni del GAL ‘Fior d’olivi’ .................................................................................... 47 9.3. Marketing territoriale e cultura dell’olio ........................................................................ 47 9.4. Il futuro: turismo esperienziale ....................................................................................... 48 10. Un sistema turistico in crescita .............................................................................................. 49 10.1. I flussi turistici ............................................................................................................ 49 10.2. Il sistema di accoglienza: situazione al 2017 .............................................................. 49 10.3. Nuovi strumenti di crowfunding ................................................................................. 50 11. Le politiche collegate alla cultura e lo sviluppo tecnologico ................................................. 51 12. La governance del sistema ..................................................................................................... 56 13. La comunicazione .................................................................................................................. 58 14. Sostenibilità e bilanci ............................................................................................................. 59
4 1. Bitonto, vicini alla terra 1.1. Una riflessione sulla candidatura Candidare una città a Capitale della cultura spinge un’intera comunità a confrontarsi con un’idea di storia molteplice e complessa. Allontanarsi da un punto di vista cristallizzato dalle consuetudini, da una naturale attitudine a conservare versioni addomesticate della storia e su luoghi e persone è un esercizio faticoso, quasi doloroso come lo sono spesso i processi di apprendimento. Costruire una candidatura partecipata a Capitale della Cultura è di fatto un percorso di apprendimento. Apprendimento per gli amministratori che devono abituarsi a una visione in cui la cultura superi l’idea di essere somma di eventi e azioni per elaborare un progetto in cui l’attività culturale diventa pervasiva, interprete di aspettative e visioni del futuro, testimone di disagio, motore educativo, esperienza di valorizzazione; per i professionisti che devono cogliere questa occasione per superare se stessi, tendere a obiettivi più ampi e strategici dare maggiore qualità al proprio operato; per i cittadini che devono saper cogliere gli stimoli al cambiamento e diventarne protagonisti, esercitare accoglienza e tolleranza, esigere servizi di qualità. Partecipare al processo di candidatura significa comprendere le diverse esigenze che la comunità esprime nei confronti della domanda culturale ma, soprattutto, le domande di coloro che vengono da fuori, turisti o comunità vicine e che possono costituire la base di una nuova economia basata su un bene fondamentale quanto fragile, come è la cultura. Bitonto intende scommettere sulla propria qualità di capitale culturale forte di una storia legata all’economia della terra che ha trovato anche la forza di sviluppare l’industria a essa collegata, quella dell’olio. E su quest’industria e sul commercio dell’olio si fonda la forza passata di Bitonto in competizione, e per molti secoli in vantaggio su Bari, città capoluogo. Questa capacità economica produce monumenti, edifici, un centro storico di ampie dimensioni. Negli ultimi secoli poi la vicinanza al capoluogo mette in ombra la città ma non la ferma. Bitonto non esprime soltanto un mondo agrario ma la sua forza, la sua capacità di produrre benessere e, di conseguenza, cultura. Una cultura che tenendo saldi i piedi nella terra ha sempre cercato di alzare lo sguardo verso la bellezza, nella realizzazione di tutti quelli elementi che materializzano un’idea di polis fatta per i cittadini e per il mondo: i grandi palazzi familiari, gli edifici di culto, le fortificazioni, e le piazze e gli altri luoghi pubblici. La produzione dell’olio connette la vocazione agricola con quella industriale. La trasformazione dell’oliva in olio necessita di luoghi, tecnologie e capacità di mercato. Ancora oggi questi
5 elementi possono costituire la forza della città: le radici culturali, la tecnologia, lo sguardo aperto al mondo. La candidatura di Bitonto rappresenta anche la forza di tutti i comuni dell’Area Metropolitana di Bari che non sono satelliti del capoluogo ma nodi importanti di un sistema territoriale reso debole solo dalla scarsa propensione alla cooperazione. Un sistema in cui i centri urbani esprimono una forte identità nella similitudine di vicende, luoghi e tradizioni. La candidatura di Bitonto, con la sua strategica vicinanza all’Aeroporto Internazionale Wojtyla, al Porto di Bari e agli assi viari più importanti, punta a valorizzare e promuovere un’area della Puglia da sempre esclusa dai grandi flussi turistici, concentrati nel Gargano, in Valle d’Itria e nel Salento. Negli ultimi 15 anni, Bitonto avvia un’azione di recupero della propria identità storica, con la ristrutturazione del Centro Antico e degli edifici di maggior pregio attribuendo funzioni culturali e ruolo sociale (biblioteca, teatro, museo). Negli ultimi cinque anni una netta visione identitaria ha favorito il rafforzamento dell’offerta culturale e del sistema di accoglienza cambiando il segno gravitazionale della città e rendendola importante centro di attrazione per tutta l’area metropolitana di Bari. Accanto allo sviluppo culturale, il contrasto al disagio che spesso è stato ostacolo per la circolazione dell’immagine di città accogliente, così come la cura del Centro Antico e l’attenzione alle periferie trovano risposte in numerosi progetti di cui si darà conto in seguito. Infine la necessità di mettere a sistema il patrimonio, le attività, la visione sociale e il decentramento complessivo sono oggi il presupposto di una strategia di sviluppo unitaria. Il Parco delle Arti, la Città dei festival, i Comitati di Quartiere, i Forum tematici e le Consulte sono parte di un disegno che l’occasione della candidatura a Capitale Culturale italiana permette di rafforzare e chiarire alla politica, alla città e alle imprese. 1.2. I fondamenti del piano strategico Il progetto di candidatura di Bitonto Capitale Italiana della Cultura si fonda su un’analisi preliminare condotta in diverse sedi di programmazione: a)
Analisi preliminari per la redazione del PUG e la costituzione dell’Urban Center
b)
Attività partecipata dell’Urban Center
c)
Attività dei Forum permanenti
d)
Attività del sistema La Città dei Festival
e)
Analisi per la creazione del Parco delle Arti
f)
Processo di partecipazione per la candidatura a Capitale Italiana della cultura
6 Della conduzione di questi percorsi si tratterà nelle sedi dedicate. Il risultato di questo processo può essere sintetizzato nei seguenti punti di forza e di debolezza:
Mancanza di una consapevolezza diffusa dei cittadini sul valore e senso storico dei luoghi e dei contenuti culturali espressi dalla città Scarsa consistenza imprenditoriale dei soggetti privati della cultura criticità
Difficoltà a organizzare i servizi primari attorno alle attività di visita e programmazione (parcheggi, guide, ecc.) Difficoltà a connettere iniziative culturali e valorizzazione del territorio Mancanza di uno spazio adeguato per i grandi eventi Ridotta diffusione del decentramento culturale Ridotta visibilità dell’offerta culturale a livello extra comunale Pianificazione strategica comunale in fase avanzata Buona risposta della comunità locale alla programmazione culturale esistente
punti di forza
Quantità degli eventi Buon tasso di crescita degli esercizi pubblici nel centro storico e forte crescita delle presenze serali Significativi investimenti e attrazione di fondi per progetti sociali e sulla legalità Buona partecipazione del sistema scolastico alle iniziative culturali
A questa serie di elementi strategici si associa una forte propensione dell’amministrazione comunale alla realizzazione di accordi per la nascita di nuove iniziative e il rafforzamento della gestione di luoghi e centri di sviluppo territoriale. In particolare devono essere segnalate: -
Politecnico di Bari, con il quale è in corso un percorso complesso per lo sviluppo della pianificazione urbanistica e per la valorizzazione dell’imprenditoria tecnologica, nell’ambito della gestione condivisa del Centro Tecnologico Fab Lab dell’Area Metropolitana in zona artigianale a Bitonto.
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Cinecittà Holding per lo sviluppo di offerta formativa e pianificazione di progetti innovativi relativi alle tecnologie digitali per l’audiovisivo ed il cinema, sempre nell’ambito del Centro Tecnologico.
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Orchestra della Città Metropolitana di Bari per il rafforzamento dell’offerta musicale del Teatro Traetta e in particolare del Traetta Opera Festival.
-
Conservatori musicali pugliesi e di Matera, con i quali sono attivi rapporti di collaborazione nell’ambito delle attività formativa del Traetta Opera Festival.
7 -
Arcidiocesi di Bari-Bitonto, con cui è stato firmato un protocollo di intesa per la valorizzazione del sito storico Giardini Pensili sulle antiche mura, nel complesso del Museo Diocesano “Marena” e della Chiesa di San Francesco la Scarpa.
L’azione strategica e di sviluppo e culturale definita da questa candidatura si fonda su cinque assi principali: 1.
Rafforzamento dell’offerta culturale: qualità dell’offerta, destagionalizzazione, audience development, sostenibilità.
2.
Consolidamento del sistema dei luoghi e della valorizzazione: miglioramento dell’offerta museale, coordinamento della valorizzazione, innovazione dei servizi.
3.
Coordinamento tra programmazione culturale offerta dei beni culturali.
4.
Miglioramento del valore sociale: accessibilità, decentramento, azione civile e per la legalità, partecipazione e rigenerazione urbana.
5.
Rafforzamento dell’imprenditorialità culturale e sostegno alla cooperazione privata e pubblico privata, connessione con il marketing territoriale.
Gli assi principali costituiscono lo schema di riferimento per l’analisi dello sviluppo culturale realizzato e la strategia per la candidatura a Capitale Italiana della Cultura.
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PRIMA PARTE
9 2. Bitonto, i luoghi e le persone. Il racconto della storia Bitonto è nel difficile Sud, terra di bellezza, di ferite, ma anche di riscatto. Terra volitiva e fascinosa, una bellezza che sorprende e svela il senso di una civiltà del lavoro, antica nelle sue forme di relazione con il territorio. È il senso della civiltà contadina e agricola, quella che caratterizza il Meridione e distingue anche questa particolare fetta di Mezzogiorno, viva nel suo orgoglio e desiderosa di raccontare di sé. 2.1. Storia, arte, futuro di una comunità Bitonto è terra dove gli ulivi corrono verso il mare e all'interno ci si apparenta ai territori brulli di una Murgia silenziosa. Città storica, importante, attraversa tutte le fasi classiche di importazione e assimilazione dell'Italia meridionale. Città preminente già con la Peucezia, quando la Puglia, nel periodo antecedente alla conquista da parte dei Romani, era divisa in Daunia al nord, appunto Peucezia al centro e Messapia nell’area meridionale. I secoli scorrono e Bitonto è vasta nel suo territorio, tanto da parlare nelle fonti di originari "popoli bitontini". Si tratta di popolazioni per lo più rurali, legate alla vita dei campi e ai riti della civiltà agricola. Queste realtà hanno lasciato le loro testimonianze, eredità oggi evidenziabili, ad esempio, nei casali rurali, in ciò che ancora resta in piedi di questi agglomerati. Ciò che davvero caratterizza la Bitonto della vecchia area urbana è indubbiamente la cattedrale romanica che insiste in un centro storico negli ultimi anni ricollocato nella sua luce autentica e ridonato ai cittadini come spazio da vivere compiutamente e con passione civica. Vero splendore, grazie alle sue preziose testimonianze storico-artistiche; riconosciuto come il più completo dello stile romanico-pugliese, la cattedrale bitontina di Santa Maria Assunta e San Valentino è il tempio rappresentativo, anche laicamente, di Bitonto. Tornando alle origini, il centro è sorto, come la più ordinaria delle società fluviali, nelle immediatezze di un corso d'acqua, il cui solco, a regime torrentizio, è la lama Balice. Parliamo del fiume Tiflis, bacino idrografico oggi perso nella sua interezza ma che talvolta, con le piogge, ritrova il suo scenario con le acque che scendono verso Bitonto, attraversandola sotto i ponti ottocenteschi. Identificativo dell’intera comunità è l’olio, ancora oggi la più importante risorsa economica di Bitonto. Questa relazione non esclusiva ha a Bitonto una sua specificità storica attestata dall’ulivo che campeggia nel suo stemma, già presente nelle monete del III secolo a.C. Gli ulivi,
10 in più, dominano tutto lo spazio d’insieme della città. La città, recita il motto araldico, si affida all’ulivo come emblema di pace e simbolo di apertura e accoglienza. Un ulivo dalle grandi proporzioni, maestoso, il cui olio possiede eccezionali qualità organolettiche, è il cultivar “Cima di Bitonto”, varietà che da qui arriva a lambire zona nordorientale della Basilicata. Bitonto commerciava il prodotto della sua oliva, detta “ogliarola”, già dal XIII secolo, soprattutto con Venezia. Questa centralità produttiva e commerciale la mette al centro di una piccola rivoluzione industriale. È da Bitonto che il francese Pierre Ravanas avvia l’utilizzo della pressa idraulica nel XIX secolo. La storia di questo francese trapiantato in Puglia è ricca aspetti controversi, battaglie commerciali, rovesci finanziari. Ravanas ha un trappeto in pieno centro. La sua innovazione consiste nell’introduzione della mola a doppia macina e della pressa idraulica, modalità che andarono anche a velocizzare i tempi di una cultura fino ad allora ancora arcaica e legata alla promiscuità uomo-animale. Bitonto ha storie da raccontare di questo formidabile periodo, così come dell’industria più antica e certamente del futuro di questo prodotto sempre più centrale nell’economia mediterranea. Il Centro Antico di Bitonto, fra i più grandi in Puglia, è un insieme di scrigni artistici, tra cui sicuramente centrale è il ruolo della Galleria Nazionale "Devanna" (unica in Puglia e seconda al Sud dopo Napoli), ospitata a palazzo Sylos-Calò. Accanto al Centro Antico si allunga la “lama Balice” a raccontare una relazione città campagna, spesso contradditoria ma ancora in evoluzione. Tornando alla città, importante monumento è il Torrione Angioino, elemento di potenza e anche apertura, grazie all’adiacente Porta Baresana, a guardia della via per Bari e Santo Spirito, per secoli la marina di Bitonto. La porta apre ovviamente anche alla città antica, con l’immediato panorama di piazza Cavour, ricca di chiese e edifici storici. Il Torrione è l’unico superstite delle quasi 30 torri che delimitavano l’urbe, probabilmente la più grande. Fu anche prigione e poi strategicamente rilevante sia nel '500 sia nel '700, durante la battaglia di Bitonto del 1734, episodio che ha segnato la nascita del Regno Borbonico e l’indipendenza del Sud rispetto all’epoca dei vicereami. Le pietre di Bitonto, poi, narrano una bellezza ormai sempre più conosciuta e frequentata. Una bellezza che trova compimento nella piazza della Cattedrale romanica. Ma questa è anche terra di Murgia. Qui si respira il silenzio, si vive un nutrito abbandono (accompagnato cioè dai tratti della civiltà contadina), si rallentano le fughe e s’inseguono sguardi rilassati.
11 2.2. Cinque periodi per una città sempre in fermento A grandi linee, in merito alle tracce concretamente rilevanti, la storia di Bitonto può essere sintetizzata attraverso cinque periodi. La ripartizione è selettiva, delinea però l’humus persistente, l’atmosfera a la storia che i cittadini e i visitatori possono facilmente catturare e visitare. Il periodo normanno Caratterizzato dalla cattedrale e dallo stile del tempo. Ma non solo cattedrale: San Giovanni ad Muros, San Leucio Vecchio, San Silvestro, Santa Caterina d'Alessandria. E poi a sud, subito fuori le mura, la benedettina a cupole in asse San Valentino, costruita sulla via Traiana; a nord, sulla via della marina, il convento di San Leone, dove aveva luogo un’importante fiera, citata da Boccaccio nel Decameron. Il periodo svevo-angioino Il periodo normanno non può che essere seguito da quello svevo-angioino, importante per la cultura, l’arte e l’architettura dell’intera Puglia. Epoca che direttamente vede nell’imperatore Federico II un’indubbia figura di riferimento. A Bitonto in questo periodo si costruisce anche il complesso di San Francesco “della Scarpa”, con chiesa in stile gotico, nell’area che doveva costituire l’acropoli cittadina, dove furono ritrovate monete attestanti il culto per la dea Minerva. È questo anche il tempo della creazione del sistema difensivo della città, iniziato già coi normanni: spazio che ora si contrae, ora si allarga. Segno di cambiamenti, trasmutazioni. Il Rinascimento e il periodo dei palazzi storici La storia segue il suo corso e dopo la fase aragonese-spagnola arriva il momento dell’edificazione dei palazzi nobiliari e dello stile rinascimentale e poi anche barocco. È lo sviluppo di quella protoborghesia bitontina che, già grazie agli angioini, aveva visto arrivare qui rilevanti famiglie meridionali, soprattutto dell’area campana-salernitana. Arrivarono anche casati spagnoli, su tutti quello dei Sylos. I palazzi rinascimentali sono presenza invidiabile in città. Il filo conduttore di un’aristocrazia feudale che poi, grazie ai decisivi mutamenti storici, si convertirà in borghesia, continua così nel marcare la storia del territorio. Al centro, a livello economico, sempre l’olio. Ecco allora che le famiglie potenziano stilisticamente i possedimenti e donano alla città i palazzi oggi al centro di iniziative come Cortili Aperti, che a primavera, ogni anno, vede dischiusi i più
12 affascinanti complessi privati del centro storico (Bove, Rogadeo, De Ferraris-Regna, SylosCalò, Vulpano-Sylos, Sylos-Sersale, De Lerma e altri). Il Seicento Il XVII secolo sarà un’epoca d’oro: crescono gli ordini religiosi, prolificano le Accademie culturali, illuminati i vescovi (Bitonto è importante sede vescovile, da qui uno dei più noti musei diocesani a livello nazionale), presente una prestigiosa bottega d’arte con a capo Carlo Rosa, maestro di artisti chiamati in tutto il Sud ad ingentilire le chiese del Regno. La città cresce e in Puglia è seconda solo a Lecce. Carlo Rosa affrescherà la chiesa del Crocifisso, nata rurale e oggi nel territorio urbano, e poi San Gaetano, dell’ordine dei Teatini, in piazza Cavour. L’Ottocento e il Novecento Nell’Otto-Novecento, cresce la Bitonto extra-urbana dei palazzi delle attuali grandi vie di espansione subito dopo le mura. Ecco Palazzo Gentile, sede comunale. Ecco il teatro Umberto, in stile neoclassico, oggi intitolato al musicista bitontino Tommaso Traetta, tra gli autori della riforma del melodramma e di casa nelle corti di gran parte d’Europa. Ecco la Villa comunale, ecco anche gli esempi artistici e architettonici in stile liberty. Da citare anche l’Istituto Maria Cristina, avamposto sociale nato in epoca borbonica. È questa l’epoca in cui, come detto, l’olio bitontino beneficia della rivoluzione tecnologica di Ravanas. Di tutto ciò molto è oggi visibile presso alcuni trappeti della città, soprattutto a ridosso delle mura. 2.3. Cinque storie, ma non cinque città. La città è quella di sempre, la passata e l’attuale, in formazione, mossa dall’esigenza dei cambiamenti, città che cresce e abbraccia il tempo. Città che subisce dominazioni ma che poi si vorrà capace di imprimere intelligenti ribaltamenti, come quando, nel 1551, otterrà l’affrancamento dal potere feudale delle famiglie che l’avevano soggiogata. Da qui il suo Gonfalone e il suo stemma civico. Sul blasone trionfa ancora l’albero d’ulivo. Due leoni, il potere esecutivo, affrontano cinque storni, posizionati sull’albero a figurare le signorie sofferte. Ecco la scritta ufficiale e simbolica: “Ad pacem promptum designat oliva Botontum” (“L'oliva designa Bitonto pronta alla pace").
13 Tutte le ere della città, dunque, dicono l’importanza della civiltà agricola, coi suoi riti e i suoi tempi: strutture importanti come i trappeti, entro le mura e poi nella zona di espansione, e le costruzioni semplici della realtà agricola, ancora visibili e possibile oggetto di specifici itinerari: i casini di campagna, i muretti a secco, i “pagliaruli” (edifici in pietra a cupoletta). Una cultura rurale che poi è una anche religiosa. Da qui il culto dei santi Medici Cosma e Damiano, venerati in tutto il Sud. Un’attesa popolare che si concretizza, ad ottobre, in una processione di religiosità spontanea e molto sentita. È la famosa “intorciata”, marcia in preghiera con giganteschi ceri simbolici, contraddistinta da massiccia partecipazione, con numeri che talvolta contano anche centomila presenze. Un appuntamento annuale per la fede popolare di tutta l’Italia del Sud. A Bitonto, in nome dei fratelli martiri del III secolo, anche un grande santuario, Basilica pontificia, sede di una Fondazione attiva nel sociale, il cui impegno ha permesso alla città il raggiungimento di particolari vocazioni e risultati sul piano della vicinanza agli emarginati, ai malati, ai cosiddetti “ultimi” della società (si pensi alla casa alloggio per malati di Aids e all’Hospice di cure palliative). Al centro della storia della città c’è tutto questo. Una bellezza che ha scelto un territorio votato alla cura e alla custodia dei campi. Una bellezza poi compiutamente artistica che fa emergere Bitonto come una delle realtà pugliesi e meridionali più interessanti quanto ad arte e presenza di tesori culturali.
3. La programmazione e le politiche per i beni e gli attrattori culturali 3.1. Il nuovo corso. La riqualificazione del patrimonio culturale e naturale A partire dal 1998 Bitonto pianifica un piano coerente di recupero di numerosi edifici storici da destinare a contenitori culturali. Il successivo decennio vede iniziative di ampio respiro, dalla rigenerazione urbana al restauro e funzionalizzazione di strutture antiche che versavano in stato di abbandono. Riaffiora la memoria del passato, costruendo un rinnovato senso di identità collettiva e cittadinanza attiva. Di seguito gli interventi principali che costituiscono l’ossatura del sistema culturale sviluppato fino a oggi.
14 Cattedrale Romanica di Santa Maria Assunta e San Valentino. A partire dal 1991 i lavori di ripristino funzionale portano alla luce gli affreschi della chiesa paleocristiana sottostante riattata a cimitero dalla costruzione del sito sovrastante nel XII secolo. Gli scavi, che restituiscono inoltre un magnifico grifo in opus sectile, spingono verso la musealizzazione fatta secondo più moderni criteri di fruibilità. Riaperta nel 2001, la Cattedrale con succorpo e obelisco nella piazza antistante diventano il segno della città medievale. Teatro “Tommaso Traetta”. Il teatro, chiamato fino al 2005 Umberto I, è stato interessato da lavori di restauro per un finanziamento di 8,5 miliardi di lire. Riaperto nel 2005, la città riconquista uno spazio vitale. Palazzo Sylos Calò. Nel 2000 prende avvio il progetto di restauro dell’edificio rinascimentale, ceduto dal Comune allo Stato, al fine di ospitare la donazione del prof. Girolamo Devanna. Investimento totale di 4 milioni di euro che rinviene dal MiBACT e dai proventi del lotto (per il 56.4% del totale). Nel 2008 l’inaugurazione di quella che è la Galleria Nazionale della Puglia (seconda nel Sud Italia) dedicata ai mecenati, ‘Girolamo e Rosaria Devanna’. Il percorso di visita articolato in cinque sezioni, dal Cinquecento al Novecento, accoglie in tutto circa 170 dipinti disposti secondo un criterio cronologico. Il Cinquecento è rappresentato da artisti veneziani quali Leonardo Mazza e Lorenzo Lotto, da napoletani quali Giovan Filippo Criscuolo e Marco Pino. Nutrita la sezione del Seicento con Artemisia ed Orazio Gentileschi, Bernardino Mei, Poussin, Velasquez. Per il Settecento la grande scuola napoletana rappresentata da De Matteis, De Mura, Falciatore, Giaquinto, oltre agli ‘europei’ Füssli, Hamilton, Gros, Delacroix, von Lenbach. Per l’Ottocento Gioacchino Toma, Giuseppe De Nittis, Domenico Morelli, Francesco Netti, Francesco Speranza. Per il Novecento Sartorio, Marasco, Joseph Stella e Beatrice Wood. Torrione Angioino Il ripristino della pavimentazione di Piazza Cavour – completata nel 2012 – coincide con la fine dei lavori di restauro e ripristino del fossato trecentesco del ‘castello’ dei Bitontini. Riaperto nel 2006, il Torrione assume due funzioni: da un lato testimonianza ingegneristica del sistema difensivo di Bitonto, dall’altro contenitore culturale per manifestazioni, mostre oltre che per la permanente esposizione della Galleria di Arte Moderna e Contemporanea con la donazione ‘Cuonzo-Sivilli’ (tele di R. Armensie, M. Conenna, G. De Nittis, M. Masiello, F. Netti, F. Poli,
15 G. Somma, F. Spizzico, F. Speranza, V. Stifano) che dal 2008 trova collocazione in una moderna struttura in legno aggiunta al corpo originario del Torrione. Museo archeologico della Fondazione De Palo – Ungaro Inaugurato nel 2000 grazie alla donazione di un immobile da parte dei coniugi De Palo Ungaro, la Fondazione risponde all’esigenza – e sposa la volontà della Soprintendenza archeologica della Puglia – di dare degna collocazione ai reperti archeologici rinvenuti nella necropoli peuceta a ridosso della via Appia Traiana e dislocati nei depositi di vari musei. La mostra Gli antichi Peucezi a Bitonto viene affiancata nel 2008 da Donne e guerrieri tra Ruvo e Bitonto. Museo Diocesano “A. Marena” Il progetto “Bitonto: Museo dell’Arte” vede associati il MiBACT e la Diocesi di Bari-Bitonto per rifunzionalizzare la sede dell’Ex seminario arcivescovile e trasferirvi un ingente patrimonio artistico e religioso già situato nel palazzo dell’Episcopio. Tele di Carlo Rosa, Nicola Gliri, Alfonso de Cordoba, sculture seicentesche, argenti e paramenti sacri, oltre ad un’icona lapidea della Vergine - in linea con la tipologia delle icone bizantine lignee-, alla lastra duecentesca di Pollice e al presepe di Stefano da Putignano a animano uno dei più importanti musei dell’Italia meridionale dove la religiosità popolare incontra l’arte sacra ai suoi massimi livelli. Laboratorio Urbano “Officine Culturali” Nel 2006 il comune di Bitonto, all’interno del programma Bollenti Spiriti promosso dalla Regione Puglia per progetti di riqualificazione urbana finalizzati ad attivare opportunità economiche e sociali per i giovani, presenta il progetto “Le Officine della Creatività”. Candidato in rete con altre città vicine e primo in graduatoria, il progetto punta al recupero funzionale dell’ex Scuola di Disegno. Nel 2007 viene siglato l’accordo mentre dal 2010 parte la gestione del neonato Laboratorio Urbano denominato ‘Officine Culturali’ da parte di una cordata di circa 30 soggetti no profit. Bitonto cresce in parallelo anche in altri ambiti, prima fra tutti l’azione sociale. Sportello Integra Integrazione, assistenza e inclusione sociale i temi alla base dei progetti Refugees in Progress, IntegRARsi e Meta che confluiscono nel 2003 nell’istituzione dello a favore di richiedenti asilo e rifugiati. Dal 2004 lo sportello viene affiancato da un centro interculturale.
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Polo della Solidarietà Un posto a parte merita la menzione del che nasce e si sviluppa tra 2001 e 2008 e porta al titolo “Città del sollievo” per Bitonto nel 2017. Primo l’Hospice “Aurelio Marena” inaugurato nel 2007 grazie ai finanziamenti del piano Urban e della Fondazione SS. Medici. A seguire nel 2008 la casa per l’Alzheimer come ampliamento della vecchia casa di riposo situata nell’ex convento dei Cappuccini. Infine il recupero di un’ala dell’Istituto Maria Cristina di Savoia per l’inclusione sociale e il sostegno a giovani madri. La valorizzazione del patrimonio naturale Parco Nazionale dell’Alta Murgia Nel 2004, dopo un’azione condivisa e ventennale promossa da associazioni e cittadini (famose le marce Altamura - Gravina promosse anche dal vescovo don Tonino Bello) viene istituito il parco in cui rientra Bitonto con la sua frazione di Mariotto per circa 1.959 ettari (su 68.033 totali). Tra le emergenze architettoniche la Masseria di Pietre Tagliate, lo jazzo delle Ficocchie, la Masseria della Città, il Lamione di Giannone, i muretti a secco, i tratturi e numerose altri segni della transumanza oltre al tratto dell’Acquedotto Pugliese. Tra quelle naturalistiche il Bosco di Bitonto, una pineta piantumata negli anni ‘50 come freno al fenomeno di dilavamento del terreno dovuto alle piogge e conseguente ai disboscamenti (di querce) dei secoli precedenti. Parco Regionale di Lama Balice Istituito nel 2007 con i suoi 37 km di lunghezza costituisce una delle più lunghe lame presenti nella città metropolitana di Bari. La lama si origina a Ruvo di Puglia e rappresenta – nel sistema delle lame della costa adriatica – un collettore di acque meteoriche dalla Murgia verso il mare. Dopo aver attraversato il territorio del comune di Bitonto, la Lama Balice termina a nord della città di Bari. Il torrente che vi scorre era un tempo chiamato Tiflis: normalmente in secca, in occasione di precipitazioni più abbondanti si gonfia per l'apporto di acqua piovana. La Lama è la ‘culla’ della civiltà bitontina: i primi insediamenti del Neolitico (II millennio a.C.) sono nelle grotte della Lama mentre il primo nucleo abitato dai Peuceti (VIII-III a.C.) è nella zona a sud-est di Bitonto su un’acropoli naturale difesa dalla scarpata della Lama e dal fiume.
17 4. La messa a sistema dell’offerta culturale In questo capitolo si vuole mettere in evidenza il lavoro di funzionalizzazione e programmazione che ha interessato i diversi luoghi e ambienti della città, ritrovando alcuni degli edifici descritti nel capitolo precedente al centro dell’azione culturale e socio-culturale sviluppata negli anni recenti. 4.1.
Il circuito del “Parco delle Arti”
Il decennio 2012-2017 punta all’attivazione del patrimonio culturale, alla valorizzazione a rilanciare la programmazione culturale e alla messa in rete dell’offerta di cultura e spettacolo dal vivo. Composito e ben articolato l’insieme sinergico dei nodi dell’offerta culturale di Bitonto anche se la trasformazione in ‘sistema’ integrato è obiettivo del quinquennio 2017-2022. In nuce questo obiettivo si consolida nella creazione del progetto “Parco delle Arti”, costituito con Delibera di Giunta n. 93 del 2013. “Parco delle Arti”. L’Amministrazione ha inteso valorizzare e promuovere un sistema virtuoso che mettesse in rete i maggiori luoghi di promozione e produzione culturali della città: il Teatro comunale “Tommaso Traetta”, la Biblioteca Comunale “E.Rogadeo”, il Torrione Angioino e Museo Civico e le Officine Culturali. Il sistema “Parco delle Arti”, è incentrato su di un modello di gestione integrata di beni e attività culturali attraverso il coinvolgimento proattivo – tramite apposite convenzioni di co-gestione – di istituzioni di livello regionale quali il Teatro Pubblico Pugliese e il Patto Consortile Conca Barese, enti già partecipati dal Comune di Bitonto che, come previsto dai rispettivi statuti, si occupano di gestione e produzioni culturali, nonché di valorizzazione della filiera nel settore turistico - culturale. Il “Parco delle Arti” è concepito nella logica del parco divertimenti, un territorio circoscritto, percorsi e programmi di fruizione in cui attrazioni sono rappresentati dai luoghi della cultura. Questo modello “popolare” di fruizione è di fatto un sistema di beni e attività di valorizzazione destinato a allargare la fruizione locale e mirato a rafforzare l’incoming turistico favorendo l’occupazione nell’ambito dell’economia creativa e culturale. Gli attrattori sono inseriti in una vasta area pedonale del centro antico, protetta e ciclabile, e offrono un’intensa programmazione di eventi culturali e servizi permanenti fruibili in fascia serale dalle ore 19 alle 24 di ogni venerdì e sabato.
18 Nel Parco delle Arti si contano centinaia di eventi culturali e artistici all’anno, organizzati e fruiti da un pubblico giovanile. Nell’area del Parco delle Arti si trovano anche altri attrattori culturali non comunali: la Galleria Nazionale della Puglia “G. e R. Devanna”, la Cattedrale romanica, il Giardino Pensile sulle antiche mura, il Museo della Civiltà Contadina, il Museo Archeologico della Fondazione De Palo-Ungaro decine di chiese e palazzi storici. Vediamoli nel dettaglio. Biblioteca “Eustachio Rogadeo” Ha sede nel Quattrocentesco Palazzo Rogadeo e conserva più di sessantamila volumi, tra cui spiccano il fondo delle 450 pergamene antiche, le Cinqucentine e le Seicentine e uno straordinario Evangelario miniato del XIII sec, oltre a 35 fotografie di Luigi Ghirri, dipinti dell’Ottocento e del Novecento pugliese. La Biblioteca si presenta ‘rinata’ e con nuova veste grazie al finanziamento del programma SAC (Sistema ambiente Cultura) Nordbarese ofantino (PO FESR PUGLIA 2007-2013). Il progetto SAC è strutturato in due progettualità successive. SAC 1. Finanziato con quasi 1 milione di euro, è all’aumento della superfice di fruizione, una sala espositiva per allestimenti temporanei e la Teca dei piccoli per laboratori di lettura rivolti ai bambini, il salotto polifunzionale per attività di lettura, la sala affrescata per presentazioni e incontri con autori, l’aula multimediale per studio e corsi di grafica, la sala ragazzi e fumetti come sala di lettura la sala ottagonale ambiente ideale per mostre di pezzi unici, il centro studi destinato alla conservazione dei volumi storici. SAC 2. Quattro nuovi progetti per un totale di 1.200.000 Euro. ‘Biblioteche da Amare’. Progetto che punta a rafforzare e innovare la programmazione di formazione, eventi, animazione culturale ecc. ‘Ipervisioni’. Produzione di un’App che andrà a tracciare attraverso ipertesti, video e immagini in realtà aumentata la storia dei più importanti beni culturali del territorio. ‘Lama Preistorica’. Realizzazione di virtual room, virtual box e installazioni multimediali al Torrione Angionio, per la restituzione virtuale degli ambienti preistorici dell’era dei dinosauri e delle più recenti civiltà rupestri, due dei più importanti giacimenti archeologici del territorio circostante. ‘Spazi della Memoria’. Attivazione di un archivio digitale interattivo del patrimonio fotografico, video e sonoro del territorio, attingendo a materiali di proprietà pubblica e privata. La piattaforma (www.cdsac.it) consente la ricerca on line, libera e gratuita, dell'ingente patrimonio documentale. I criteri di catalogazione rispondono agli standard catalografici dell’ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del MiBACT).
19 Teatro “Tommaso Traetta”. Il 16 aprile 2005 si inaugura il teatro rinnovato con la messa in scena dell’opera Il cavaliere errante di Tommaso Traetta seguita da stagioni teatrali caratterizzate da una pluralità di proposte sostenute: prosa nazionale, migliori compagnie locali del contemporaneo, danza classica e contemporanea, le musiche dalla classica al jazz al contemporaneo. Un luogo di diffusione culturale e motore della rinascita culturale. Fra i progetti innovativi accolti, una residenza teatrale, unica in Puglia, legata alla danza contemporanea. Alcuni numeri degli ultimi 5 anni - 5 stagioni di prosa classica e contemporanea - 3 stagioni speciale di Musica e Danza; - 4 stagioni OFF (dedicate alle giovani compagnie teatrali o a gruppi musicali che si affacciano per la prima volta in questo settore); - 1 stagione Comedy per compagnie amatoriali; - 3 stagioni di Teatro Ragazzi in matinée; - 3 stagioni di Teatro per Famiglie alla domenica; per un totale di 160 spettacoli, per oltre 210 repliche all’anno. La crescita media del pubblico passa dai 137 del 2012 ai 202 del 2017 per un totale di 220 posti disponibili. Anche la sostenibilità della programmazione ha un formidabile effetto moltiplicatore riducendo il contributo comunale del 40% (da 111.000 a 65.000 Euro) negli ultimi 6 anni consentendo al Comune ulteriori investimenti culturali. Torrione Angioino. Un cambio di programmazione è al centro della nuova offerta culturale del Torrione. La collezione di arte moderna ha trovato altra collocazione per dare spazio a un centro per l’arte contemporanea, arti performative e la musica come risposta alla crescente domanda di consumo di spettacolo della città. Il Torrione risponde alla necessità di realizzare uno spazio espositivo aperto a tutti i cittadini, per gli artisti emergenti, giovani e meno giovani. Più di 100 le iniziative in tutto l’anno. Ma è anche sede di concerti, performance teatrali, collettive di arte contemporanea prevalentemente organizzate da giovani artisti e associazioni locali. Tra le iniziative: “Artisti in luce”. 3 edizioni di una collettiva di arte contemporanea. “Libri d’artista”, un’edizione dedicata alle relazioni tra arte contemporanea e libro.
20 Laboratorio Urbano “Officine Culturali”. Il Laboratorio Urbano si attiva nel 2010 e avvia un programma di iniziative destinate al pubblico giovanile. Fra le iniziative di maggior interesse “Scuola Internazionale della Pietra”. (con il supporto dell’impresa privata Mecastone). Formazione e ricerca relativa ai materiali di costruzione tradizionali e innovativi e le tecniche di restauro. “Centro di Eccellenza Culturale”. Attività rivolta a giovani e adulti e potenziamento dei servizi: corsi di formazione per il recupero degli antichi mestieri, potenziamento della mediateca, creazione di una sala formativa pc; creazione di una sala conferenze. Il Laboratorio Urbano indice annualmente un concorso di idee per lo scouting di giovani talenti nei settori dello spettacolo, arti visive, audiovisivo, fotografia, giornalismo, artigianato e nuove tecnologie. I percorsi sono affiancati da momenti di formazione teorico pratica. 4.2. Il circuito complementare al ‘Parco delle arti’ Sono parte dell’offerta culturale della città di Bitonto una serie di monumenti di primaria importanza non appartenenti all’amministrazione che completano sia l’offerta di servizi alla comunità che i percorsi e gli itinerari turistici. Cattedrale e succorpo paleocristiano. Restaurati e aperti nel 2002, rappresentano il nodo nevralgico del sistema culturale, che funziona ‘di per sé’ come palinsesto storico, artistico e architettonico e come centro della vita ecclesiastica ma anche religiosa, economica, politica, culturale, persino militare di Bitonto. Il succorpo rappresenta il più interessante sito archeologico della città. In rete con i soccorpi di altre Cattedrali romaniche pugliesi rappresenta potenzialmente il nodo di un sistema sovracomunale, un ponte temporale e artistico che s’identifica in quel grande ‘tempo delle Cattedrali’ declamato da Victor Hugo. Più di 20.000 i visitatori all’anno. Palazzo Sylos-Calò e Galleria Nazionale della Puglia “G e R. Devanna”. Oggi inserita nel Polo Museale della Puglia viene visitata da circa 15.000 visitatori all’anno, numero raddoppiato in concomitanza con gli Open Days promossi da Puglia Promozione dal 2013 al 2015. Due mostre di livello europeo quelle organizzate: Echi caravaggeschi in Puglia nel 2008 e Tiziano, Bordon e gli Acquaviva d’Aragona Pittori veneziani in Puglia e fuoriusciti napoletani in Francia e La Puglia Manierismo e controriforma nel 2012. Esempio di traduzione di istanze dal basso il progetto più importante è La Galleria in media’s res candidato all’Avviso
21 della Direzione Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale del MiBACT, dal titolo Promuovere Forme Innovative Di Partecipazione Culturale. Obiettivo del progetto è stato analizzare i limiti e le potenzialità della Galleria in maniera insieme agli utenti e ai cittadini, promuovere le più moderne potenzialità dei media per strutture nuove forme di media-zione culturale. Museo archeologico della Fondazione “De Palo – Ungaro”. Attivo dal 2005 la Fondazione garantisce servizio di visita, laboratori didattici, aderisce a giornate nazionali del FAI e alla Settimana della Cultura Europea. Nel Palazzo ha sede anche l’Archivio Storico Comunale. Centro Ricerche di Storia e Arte e Museo della civiltà contadina delle tradizioni popolari “Spazi della memoria”. Un’associazione storica del Comune di Bitonto che ha assemblato in 50 anni di attività, gratuitamente, una collezione etnografica composta da più di 3.500 pezzi. Questi sono organizzati seguendo i cicli contadini (olio, grano e vino) e i mestieri (il maniscalco, il sarto, il falegname, il bottaio, il sellaio, il funaio). L’associazione, che ha sede nella chiesa di san Giorgio, gestisce e permette la fruizione di una biblioteca dedicata a Donato de Capua con circa 4.500 volumi tra storia locale, arte, letteratura, saggistica oltre a tutto il corpus del Codice Diplomatico Barese e a numerose riviste.
5. Lo sviluppo della programmazione culturale 5.1. Iniziative culturali primarie Queste sono le iniziative culturali che rappresentano lo zoccolo duro della programmazione culturale della città di Bitonto e che verranno ulteriormente valorizzate in occasione dell’anno 2020. “Traetta Opera Festival” Progetto culturale giunto alla XIII edizione che favorisce un percorso di riscoperta e valorizzazione della storia e della musica del musicista bitontino Tommaso Traetta. Partendo dalla riscoperta della sua produzione musicale, il Festival estende il suo orizzonte alla musica
22 classica e alla tradizione lirica tout court, celebrando così due secoli di grande produzioni musicali e operistiche. Sin dal suo lancio, gli obiettivi principali del progetto sono stati: -
promuovere gli artisti del panorama lirico internazionale attraverso il Concorso Internazionale di Canto Lirico;
-
incentivare lo studio dell’opera traettiana attraverso l’attribuzione del “Premio Speciale Tommaso Traetta”, assegnato dalla giuria agli artisti in concorso con brani del compositore bitontino, la realizzazione di concerti monografici con i vincitori delle precedenti edizioni del concorso, la promozione e l’incentivo alla produzione e alla pubblicazione di testi inerenti l’opera del musicista bitontino.
Nel quinquennio amministrativo 2012-17 il “Traetta Opera Festival” vive una svolta ambiziosa: una programmazione annuale - distribuita nel tempo e nello spazio – che ha visto la partecipazione di oltre 4.000 artisti con una fortissima presenza straniera e di giovani eccellenze pugliesi, inglobando l’AMIFest e il Japan Apulia Festival, ambedue incentrati sulla partecipazione di artisti giapponesi alle produzioni del Festival. Dal 2012 il Traetta Opera Festival ha assunto una grande importanza turistica visto l’interesse mostrato da varie associazioni giapponesi che hanno partecipato al Festival con una rappresentanza di soci interessati. Il programma artistico del Festival garantisce la qualità artistica specifica del marchio “Traetta Opera Festival” con artisti che vanno da grandi nomi nazionali e internazionali, ai giovani talenti quali nuove espressioni autorali della musica classica. Numerosi i concerti e le produzioni musicali che hanno caratterizzato le ultime 5 edizioni; Importantissima è stata la missione in Giappone del maggio 2014 in occasione del Japan Apulia Festival dedicato a Traetta; programmate diverse tournèe internazionali in Spagna, Russia, Giappone e Stati Uniti d’America.
Progetto Bitonto Città dei Festival Il progetto riunisce tutti i festival che si realizzano a Bitonto al fine di promuoverli come sistema unico e coordinato. La città di Bitonto vanta numerose e consolidate esperienze di festival, soprattutto musicali, alcune delle quali hanno superato già le 10 edizioni, uno dei pochissimi casi nel panorama regionale e nazionale. Il progetto “Bitonto Città dei Festival” mette in rete queste esperienze e saperi: un sistema integrato di proposte musicali, artistiche, letterarie, poetiche e culturali, nonché un brand culturale a vantaggio della comunicazione e attrazione di investimenti.
23 I festival rappresentano il grande fermento culturale che anima la città di Bitonto e del territorio Metropolitano. I Festival della Rete sono 22 e la loro programmazione copre l’intero anno: 1.
Traetta Opera Festival (25 date in diversi periodi dell’anno), dedicato alla vita e alle
opere di Tommaso Traetta. In 13 edizioni, più di 150 concerti ed eventi partecipati da oltre 50.000 persone. 2.
Beat Onto Jazz Festival (4 date in agosto), dedicato alla musica jazz e alle produzioni e
agli artisti sperimentatori di nuovi linguaggi. In 17 edizioni 130 concerti partecipati da oltre 100.000 persone. 3.
Bitonto Blues Festival (3 date in settembre), che mette in luce i talenti del blues italiano e
internazionale. In 5 edizioni 50 concerti partecipati da 25.000 persone. 4.
Le Corti dei Miracoli – Festival di Poesia (3 date in agosto), capace di riunire centinaia di
poeti dell’intera Area Metropolitana. In 5 edizioni centinaia di letture e poetiche partecipate da oltre 10.000 persone. 5.
Viaggi Letterari nel Borgo – Festival di Letteratura (25 date da giugno a settembre),
organizzato ogni venerdì e sabato con la finalità di formare circoli di lettori e condividere esperienze di lettura con giovani autori. In 6 edizioni centinaia di presentazioni di libri con autori per un pubblico di oltre 5.000 persone. 6.
Bitonto Opera Festival (4 date tra luglio e agosto), dedicato al melodramma e alla
formazione all’ascolto dell’opera lirica. In 14 edizioni 14 opere liriche e decine di incontri e guide all’ascolto per un pubblico di circa 6.000 persone. 7.
Festival del Folklore Città di Bitonto (2 date in agosto), incentrato sull’incontro di popoli,
usi e costumi folkloristici. In 20 edizioni più di 150 performance musicali e folkloriche partecipate da oltre 40.000 persone. 8.
Cantautori Bitonto Suite (3 date in novembre), dedicato alla scoperta di talenti della
musica cantautorale a cui viene assegnata una borsa di studio per proseguire la formazione. In 10 edizioni oltre 100 perfomance musicali di giovani cantautori per un pubblico di 5.000 persone. 9.
Di Voce in Voce Festival (3 date in ottobre), incentrato sulla musica d’autore
mediterranea. In 9 edizioni (4 a Bitonto) oltre 100 concerti per 5.000 persone. 10.
Viator (4 date tra febbraio e marzo), dedicato alla promozione dei “cammini” come
strumento di conoscenza delle culture del Mediterraneo. 3 edizioni realizzate con un pubblico di circa 3.000 partecipanti. 11.
Taratata Bitonto Folk Festival (3 date in luglio), dedicato alla musica popolare. 4 edizioni
per 30 concerti e performance musicali e 8.000 persone partecipanti.
24 12.
Del Racconto, il Film (6 date tra giugno e luglio), festival dedicato alla promozione
letteraria e al cinema con anteprime nazionali. 8 edizioni (4 a Bitonto) con 25 proiezioni cinematografiche partecipate da un totale di 4.000 persone. 13.
www.shakespeare (7 date in aprile), festival teatrale e spettacolare dedicato alla vita e
all’opera di W.Shakespeare. 5 edizioni per 5 messe in scena teatrali e decine di eventi collaterali per un pubblico di circa 3.000 persone. 14.
Ti Fiabo e ti Racconto (6 date in agosto), festival del Teatro Ragazzi. 21 edizioni (2 a
Bitonto) con decine di spettacoli e circa 5.000 spettatori. 15.
Assodeejay Festival (2 date a settembre), incentrato sulla valorizzazione della figura del
DJ. 3 edizioni per decine di perfomance musicali e 5.000 partecipanti. 16.
Bitonto Art Festival (8 date in diversi periodi dell’anno), dedicato alla creatività artistica
giovanile. 4 edizioni per decine di eventi e migliaia di giovani partecipanti. 17.
Libero Cinema in Libera Terra (1 data in luglio), festival itinerante del Cinema contro
tutte le Mafie. 5 edizioni per 5 proiezioni e circa 1.500 spettatori. 18.
Il Giardino dei Gelsi (8 date da giugno a settembre), festival del teatro per i bambini
presso il Giardino Pensile. 4 edizioni per 30 eventi e circa 3.000 spettatori (soprattutto fanciulli). 19.
Bitonto dentro e fuori le mura (6 date in agosto), dedicato alle arti e ubicato sulle antiche
mura della città vecchia. 5 edizioni per circa 2.000 persone partecipanti. 20.
Filosofi in Città (3 date in settembre), festival del pensiero filosofico. 3 edizioni
partecipate da oltre 2.000 persone. 21.
Bitonto Comics (3 date in giugno), dedicato ai fumetti. 3 edizioni per circa 5.000
spettatori. 22.
Flatatum Festival Bandistico Città di Bitonto (3 date in maggio), incentrato sulla musica
bandistica meridionale e italiana. 3 edizioni per circa 3.000 spettatori; Di questi festival, solo 5 esistevano prima del 2012. Gli altri sono nati o sono arrivati in città negli ultimi cinque anni. Dal punto di vista finanziario il progetto e coperto solo per il 40% del budget totale da fondi comunali; seguendo le logiche del partenariato Pubblico-Privato, la restante parte e frutto di finanziamenti terzi di altri Enti e di Privati. 5.2. Le manifestazioni della tradizione popolare e la valorizzazione del territorio Oltre alla costruzione di un sistema di offerta culturale di maggior spessore, Bitonto ha puntato a riordinare, qualificare e innovare l’intero sistema di manifestazioni legate alle ricorrenze religiose, con particolare attenzione alle iniziative della Pasqua; alle iniziative dal carattere
25 popolare come le notti bianche fino a costruire un nuovo palinsesto che scandisce nel corso dell’anno la partecipazione popolare punteggiata da eventi destinati a rafforzare i flussi turistici. Parte di queste iniziative sono connesse alla valorizzazione dei luoghi del centro storico e del territorio più ampio il cui evento caratterizzante e l’avvio dell’iniziativa nazionale Cortili aperti. Settimana Santa a Bitonto – Pasqua in Puglia Negli ultimi 5 anni c’è stata una costante azione di valorizzazione dei riti della Settimana Santa ed ogni iniziativa ad essa legata, attraverso la realizzazione di un cartellone unico di eventi finalizzato a promuovere una comunicazione/informazione coordinata. Il progetto è inserito nel più ampio progetto di marketing Pasqua in Puglia che promuove i riti della Pasqua a livello nazionale e internazionale. È Festa Dal 2013 si realizza un cartellone unico capace di unire la Festa Patronale e il tradizionale Corteo Storico strutturati in un unico grande evento denominato “è Festa”, organizzato nelle ultime due settimane del mese di maggio. Bitonto Estate Format socio-culturale e di marketing territoriale incentrato sul percorso di collaborazione tra Pubblico e Privato. 6 edizioni dal 2012 al 2017 con oltre 1.000 eventi programmati e realizzati in oltre 50 location tra Centro Urbano e Frazioni. Bitonto Estate è uno degli esempi del funzionamento del sistema di coordinamento e della Rete dei Festival. Infatti la programmazione segue un approccio inclusivo e partecipativo in modo da concentrare l’offerta di attività di intrattenimento nella stagione estiva: un format fondato su un modello di partnership pubblico-privata attraverso cui il Comune di Bitonto e i soggetti portatori di interesse si impegnano reciprocamente a collaborare per ampliare e qualificare l’offerta socioculturale nell’imminente periodo estivo. Bitonto Not(t)e di Musica L’obiettivo di “Bitonto Not(t)e di Musica” è quello di favorire un percorso virtuoso attraverso la promozione di zone pedonali, favorendo l’ascolto di musica dal vivo all’aperto e valorizzando l’attività dei pubblici esercizi bitontini, promuovendo, così, la città nel suo insieme. I locali pubblici aderenti all’iniziativa allestiscono uno spazio esterno attrezzandolo con tavoli e sedie per il servizio e un corner (tappeto e/o piccola pedana) in cui si esibiscono musicisti
26 (singoli o gruppi) dal vivo. Tutte le performance musicali sono realizzate dal vivo e in contemporanea, al fine di attivare un circuito virtuoso che favorisca il passeggio nelle zone pedonali e commerciali. Dal luglio 2012 sono state organizzate 22 edizioni del format: 153 concerti live, 215 partecipazioni di locali pubblici (pub, ristoranti, pizzerie, bar) in risposta agli avvisi pubblici, 50 locali che hanno partecipato almeno una volta, oltre 100.000 partecipanti. Cortili aperti La Città di Bitonto è stata scelta dall’“ADSI - Associazione Dimore Storiche Italiane”, Ente Morale Riconosciuto DPR 26/11/90 Membro dell'Historic European Houses, per essere inserita nel progetto nazionale di valorizzazione e promozione delle dimore e dei cortili storici. I motivi della scelta sono riconducibili alla ricchezza monumentale così come alle politiche culturali messe in campo sin dall’estate 2012 per la valorizzazione del Centro Antico. “Bitonto Cortili Aperti” prevede l’apertura straordinaria di oltre 50 tra Palazzi storici, pubblici e privati, attraverso il coinvolgimento di oltre 600 studenti-ciceroni delle scuole locali; occasione unica di promozione della città che punta all’aumento dell’incoming turistico. Nell’ultima edizione 2017 sono circa 30.000 gli arrivi in città per i due giorni dell’iniziativa. Memento Dal gennaio 2013 è il progetto culturale promosso per celebrare le giornate della Memoria e del Ricordo e per ricordare tutti i genocidi e le sofferenze legate alle guerre, incentrato sulla ‘Giornata della memoria’ il 27 gennaio e sul “Giorno del ricordo” il 10 febbraio. La commemorazione di queste due ricorrenze viene celebrata con una serie di eventi socio-culturali, prendendo spunto dalla Shoah e dalle Foibe e allargando il tema ai genocidi di ogni epoca, attraverso l’organizzazione di un programma realizzato in collaborazione con associazioni e scuole. I numeri dicono della grande sensibilità del pubblico giovanile: 5 edizioni, 119 eventi, 44 proiezioni di film e documentari, 14 concerti, 32 incontri con scrittori e testimoni e 24 performance di teatro.
6. Le politiche di decentramento e di partecipazione sociale Il Comune di Bitonto, in armonia con i principi e con gli indirizzi fissati dallo Statuto comunale al Titolo III - Istituti di Partecipazione e ispirandosi ai principi di democrazia partecipata, al fine
27 di favorire la più ampia partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa e alla cura dei beni comuni, promuove e sostiene due strumenti di partecipazione socio-democratica dal “basso”: le Consulte delle Associazioni e i Comitati di Quartiere. 6.1. Consulte La partecipazione concreta all’attività amministrativa del Comune delle libere forme associative viene assicurata attraverso la istituzione delle seguenti consulte: a) consulta degli anziani; b) consulta dell’ambiente e del territorio; c) consulta della cultura; d) consulta delle donne; e) consulta dello sport; f) consulta delle forze economiche e sociali; g) consulta del volontariato; h) consulta delle libere professioni; i) consulta dei giovani; j) consulta dei problemi del lavoro. Le Consulte hanno le seguenti attribuzioni: -
fornire pareri di propria iniziativa o su richiesta del Consiglio Comunale nelle materie di rispettiva competenza;
-
formulare proposte per la soluzione di problemi amministrativi interessanti la collettività;
-
chiedere emendamenti o modifiche di atti amministrativi;
-
sollecitare risposte;
-
suggerire l’eventuale sospensione di un procedimento amministrativo;
-
richiedere notizie o informazioni al Sindaco su questioni generali riguardanti la collettività;
-
elaborare progetti sulle materie di propria pertinenza.
Tutte le consulte sono riunite nel Forum delle Consulte che si riunisce periodicamente. 6.2. Comitati di Quartiere Nel 2014 il Comune di Bitonto ha introdotto un nuovo strumento per promuovere e valorizzare la democrazia partecipata attraverso la istituzionalizzazione e la promozione dei Comitati di Quartiere: sono organismi senza personalità giuridica, equiparati agli istituti di partecipazione previsti dallo Statuto Comunale, finalizzati a favorire un rapporto dialettico più fattivo tra Amministrazione Comunale e cittadini attivi. Fra i punti caratterizzanti i Comitati di Quartiere: -
la creazione di quartieri con un massimo di cinque mila residenti, al fine di favorire una maggiore partecipazione limitando il numero dei residenti e la grandezza dei confini di quartiere.
-
la possibilità concessa ai Comitati di Quartiere di condividere la cura dei Beni Comuni.
28 -
il coinvolgimento dei sedicenni come membri del Comitato di Quartiere e come suo elettorato attivo, al fine di educare gli adolescenti all’esercizio consapevole e responsabile del voto, preparandoli così al primo voto elettorale raggiunta la maggiore età.
-
l’elezione diretta da parte dei cittadini del Presidente del Consiglio Direttivo (e perciò del Comitato di Quartiere).
-
l’introduzione del principio di “equilibrio di genere”, attraverso cui è garantita la presenza di candidati di entrambi i sessi.
Consulte e Comitati di Quartiere contribuiscono a ridurre la distanza tra cittadini e Istituzioni, favorendo il dialogo costruttivo e la sintesi del desiderio di protagonismo dei cittadini e dei gruppi sociali. Numerose sono infatti le proposte che puntualmente arrivano da questi strumenti di partecipazione democratica. In particolare, i Comitati di Quartiere svolgono un ruolo importante di educazione alla cittadinanza attiva, formando i cittadini ad un corretto rapporto dialogico con il Comune e con la Comunità civica, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni. Consulte e Comitati di Quartiere vengono puntualmente interpellati attraverso forum pubblici o direttivi.
7. Sintesi dei processi partecipativi a sostegno della candidatura 2020 Quanto descritto finora è il risultato di una politica pubblica integrata e di un forte dialogo già avviato con i cittadini e le realtà economiche, culturale e istituzionali coinvolte fino a oggi nel processo di valorizzazione. Come già descritto nel primo capitolo, sono già numerose le attività partecipative e di dialogo interistituzionale e pubblico privato che hanno permesso di elaborare la strategia complessiva della candidatura a Capitale della Cultura. Nell’ambito delle attività collegate al PUG e alla valorizzazione del Centro Antico una serie di interlocuzioni con cittadini e imprese hanno permesso di verificare la sensibilità diffusa in relazione alle strategie di sviluppo della città e lo stato di interesse degli imprenditori e delle organizzazioni per la costruzione di programmi e strategie integrate. Da questo primo approccio si deve la realizzazione di una rete di imprenditori dell’ospitalità che si dimostrano molto attivi e interessati agli sviluppi dei progetti culturali e turistici ma ancora poco capaci di comprendere i meccanismi operativi di una strategia di rete. Uno dei compiti
29 dell’Urban Center per il prossimo anno è il ritorno a un’azione capillare che permetta di risolvere operativamente questo deficit. Il processo annunciato nel mese di dicembre 2106 e nel gennaio 2017 ha permesso di realizzare sei Forum multitematici, cinque incontri tematici, un incontro dei coordinatori dei tavoli e due focus group. I forum multitematici hanno visto una partecipazione complessiva di circa 600 cittadini. I partecipanti sono cittadini, operatori culturali, imprenditori delle attività di marketing territoriale e ristorazione, rappresentanti istituzionali, della scuola, delle consulte e dei comitati di quartiere. I forum hanno permesso di avviare un dialogo con la città, rilanciato e approfondito dai tutti i media locali e con un buon riscontro di apprezzamento. Nell’ambito dei forum sono stati attivati 6 gruppi tematici di cui restituiamo i principali risultati propositivi. 1.
Sistema integrato della programmazione delle attività culturali e degli gli eventi
Attività realizzata nei forum, in riunioni specifiche e un forum dedicato: - Criteri per la definizione di un futuro palinsesto generale, - Gli assi portanti della programmazione, - La cooperazione tra operatori, - Proposte di rafforzamento del programma, - Proposte per la scuola e i giovani. 2.
I beni culturali, i luoghi della città e il loro ruolo nello sviluppo culturale
Attività realizzata nei forum, in riunioni specifiche e un forum dedicato: - Definizione degli attrattori primari e secondari, - Proposta di servizi innovativi per la città e il turismo, - Le risorse locali per la valorizzazione, - Valorizzazione tecnologica, - Accessibilità e scuola. 3.
La cultura a scuola e la scuola per la cultura
Attività realizzata nei forum, in riunioni specifiche e un forum dedicato: - Rafforzamento della partecipazione degli studenti al progetto “Cortili Aperti”, - Espansione del programma, Integrazione con la programmazione scolastica ordinaria e progettuale. 4.
Diritti e doveri di cittadinanza
Attività realizzata nei forum, in riunioni specifiche e un forum dedicato: - Accessibilità di persone in condizione di svantaggio sociale e diversamente abili alle attività culturali e nei Beni culturali, - Coordinamento delle attività culturali e di spettacolo per l’integrazione dei disabili nella scuola e nella comunità, - Piano coordinato delle attività di integrazione e lotta all’emarginazione sociale e educazione alla legalità nei quartieri. 5.
Natura come cultura dell’uomo
Attività realizzata nei forum, in riunioni specifiche e un forum dedicato: - Identificazione degli asset e degli attrattori naturali di Bitonto, - Ipotesi di integrazione valorizzazione attrattori naturali in sintesi con la valorizzazione culturale.
30 6.
La cultura dell’ospitalità, turismo e turismo sostenibile e accessibile
Attività realizzata nei forum, in riunioni specifiche e un forum dedicato: - Verso una carta dei servizi di ospitalità, - Qualità dell’offerta ristorazione e tipicità, - Tecnologia, guest card e integrazione dei servizi, - Iniziative di co-marketing con eventi culturali. I due focus group si sono concentrati sulla definizione dei principali elementi di vantaggio e delle criticità in relazione alla valorizzazione culturale e turistica della città. I risultati dei focus, diffusi nel corso dei forum multitematici hanno confermato la visione sottesa alle strategie di sviluppo culturale e permesso di focalizzare alcuni elementi collaterali legati soprattutto al tema dell’accoglienza (aspetti sociali quali traffico e decoro, comunicazione, informazione, uso delle tecnologie e di Internet). Il risultato in termini di partecipazione è molto soddisfacente e potrà essere messo a base per un percorso a lungo termine in grado ottenere maggiori risultati in termini di adesione alle policy e proposte dal basso. Le attività dei gruppi potranno essere integrate con gli sviluppi dell’Urban Center e quindi coordinati in un’unica azione partecipativa. I 6 gruppi diventeranno presidi tematici a sostegno delle politiche culturali e turistiche della Città. Un gruppo di partecipanti interessati costituirà il forum cittadino permanente a sostegno della candidatura e quale punto di riferimento per lo sviluppo di strategie e azioni culturali. Il presente dossier, frutto anche del lavoro dei forum e dei gruppi di lavoro, sarà la base/bozza per l’elaborazione di un più complesso “Piano della Cultura e del Turismo 2017-2022”.
31
SECONDA PARTE 8. Le strategie e le azioni dello sviluppo culturale Ogni azione, progettualità ed attività prevista per il 2020 - attuata in preparazione anche negli anni 2018 e 2019 - è incentrata su alcune parole-chiave che indirizzano e definiscono i confini delle azioni di sviluppo culturale e turistico della città di Bitonto per i prossimi anni: -
Destagionalizzazione, attraverso una programmazione realizzata in ogni mese dell’anno, in modo da creare attenzione – anche e soprattutto mediatica – sulla città e sulle sue potenzialità culturali e turistiche da gennaio a dicembre;
-
Partenariato pubblico-privato, attraverso il coinvolgimento sempre più stretto dei privati (imprese e associazioni) nella programmazione culturale e turistica, grazie al ricorso a convenzioni, protocolli d’intesa e avvisi pubblici;
-
Partenariato con enti pubblici e/o enti partecipati dal Comune, che garantisce un supporto organizzativo importante, potendo contare su risorse umane e competenze al di fuori di quelle proprie degli uffici comunali;
-
Razionalizzazione e qualificazione della spesa, attraverso un maggiore controllo della spesa pubblica per gli eventi culturali, ottenuto con la scelta precisa di non finanziarie eventi monstre che rischiano di assorbire la quasi la totalità delle disponibilità del bilancio comunale, ma eventi medi e/o più piccoli, distribuiti nel tempo e nello spazio urbano;
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Sistema. La logica di sistema ha caratterizzato e caratterizzerà le scelte culturali e l’azione amministrativa, provando e riuscendo a fare sistema non solo tra le proposte comunali, ma – ancor più importante – tra gli operatori del settore culturale e turistico. Il Marketing Territoriale è inteso come un macro asset che ispira anche le scelte in materia strettamente culturale, turistica, commerciale ed economica, cercando di coniugare nel maggior numero dei casi l’offerta socio-culturale con una ricaduta turistico-commerciale-economica sul territorio. 8.1. Gli asset strategici della visione Bitonto Capitale della Cultura 2020 -
Valorizzazione del rapporto collaborativo tra Pubblico e Privato attraverso la stesura e la
pubblicazione di Avvisi Pubblici per la creazione dei cartelloni artistici e culturali dei format culturali e artistici che caratterizzano l’offerta culturale della città di Bitonto. Attraverso questo tipo di approccio inclusivo si è allarga la partecipazione di soggetti culturali e turistici
32 interessati, per favorire un’offerta coordinata di grandi eventi e kermesse più rappresentative sovra locali e nazionali. -
Sostegno economico-finanziario delle attività culturali storicizzate della città di Bitonto,
in primis le Stagioni Teatrali del Teatro Traetta, in grado di aumentare l’offerta culturale per cittadini e turisti, sia in termini qualitativi che quantitativi, presentandole come attrattore immateriale della città. -
Valorizzazione e promozione di eventi e progetti non strettamente locali e/o ideati da
associazioni e soggetti locali, al fine di aumentare la visibilità della città fuori dai confini territoriali e di diversificare l’offerta culturale di alto profilo. -
Promozione della destagionalizzazione e della stabilizzazione dei progetti, favorendo
l’ampliamento dell’offerta di servizi culturali e turistici nella città di Bitonto, diventata – agli occhi degli osservatori esterni – un punto di riferimento sulle politiche culturali e sul rapporto stretto tra valorizzazione culturale e promozione turistica. -
Rafforzamento del “Parco delle Arti” con il fine di coordinare i beni culturali comunali e
quelli non comunali, trasformandoli in attrattori culturali e turistici capaci di generare un indotto anche economico-commerciale, attraverso la creazione di un Partenariato Territoriale in grado di migliorare l’organizzazione, la comunicazione e la promozione del sistema culturale e turistico bitontino. 8.2. Lo sviluppo culturale della città per “Cerchi Concentrici”. Nei capitoli precedenti sono state analizzate le progettualità e le attività che, soprattutto negli ultimi cinque anni, hanno caratterizzato l’offerta culturale e la conseguente accresciuta attrattività turistica della città e del suo territorio e gli assi strategici di investimento sociourbanistico che, nel breve-medio periodo ridisegneranno la città e le sue frazioni. Lo sviluppo dei settori culturale e turistico, prendendo avvio da quanto realizzato finora, sarà incentrato sulla strategia dei “cerchi concentrici”. Si intende, cioè, amplificare, da un lato, e trasmettere, dall’altro, gli effetti benefici dell’azione di valorizzazione e di promozione culturale e turistica alla base della rinascita del Centro Antico, contaminando l’intera città e il suo territorio rurale. Lo si intende fare immaginando quattro cerchi ideali in cui dividere Bitonto e il suo territorio: 1.
Primo cerchio: il Centro Antico
2.
Secondo cerchio: il Centro Storico
3.
Terzo cerchio: la Cinta delle Periferie
4.
Quarto Cerchio: le Frazioni e la Cinta rurale
33
8.2.1.
Primo cerchio: il Centro Antico
Il Centro Antico è per vocazione il nucleo culturale alla base dell’offerta culturale e turistica di Bitonto. Lo è sia per la forte presenza di Beni Culturali, sia per la ricca animazione socioculturale e l’offerta di servizi ed eventi, sia per la concentrazione di operatori dell’accoglienza turistica (B&B, ristoranti, locali pubblici, ecc.). Il futuro del Parco delle Arti Il Centro Antico, almeno nella sua parte più prossima alla città nuova, è anche l’area identificata come Parco delle Arti. È sul Parco delle Arti e sul suo modello di gestione che si basa il primo approccio strategico del progetto 2020. Attualmente gli attrattori del Parco delle Arti sono quattro e tutti di proprietà comunale. Tuttavia, nell’area del Parco e nella sua immediata prossimità ci sono numerosi attrattori che vanno messi a sistema con il Parco stesso. Sulla scia del protocollo d’intesa siglato nel 2013 tra Comune di Bitonto e Teatro Pubblico Pugliese e così come previsto nella Delibera di Giunta istitutiva del Parco, si intende estendere la possibilità di sottoscrivere protocolli d’intesa agli altri Enti Pubblici e Privati proprietari e/o gestori degli attrattori culturali, attraverso il coinvolgimento pro-attivo di enti e soggetti che si occupano di gestione e produzioni culturali. Il modello di gestione del “Parco delle Arti” è aperto anche a soggetti privati che lavorano nel campo culturale e turistico e che vogliono investire risorse economiche e/o strumentali nel progetto. Il “Parco delle Arti”, in un secondo momento e con opportune convenzioni, potrà inglobare nel suo sistema anche beni e attività non comunali: i beni della Diocesi di Bari-Bitonto (Museo Diocesano e chiese storiche), la Galleria Nazionale della Puglia “Girolamo e Rosaria Devanna”, il Museo della Civiltà Contadina, il Museo Archeologico e altri siti di interesse culturale e turistico. Il “Partenariato Territoriale del Parco delle Arti” (da ora in avanti “PT”) avrà l’obiettivo di definire ed attuare un’azione stabile e duratura di valorizzazione e gestione integrata di servizi, percorsi ed attività in rete per lo sviluppo locale, nel quadro della definizione e del funzionamento del “Parco delle Arti” Gli obiettivi del “PT”sono: 1. Rafforzare il rapporto fra le arti in senso lato sotto tutte le sue forme, per divenire lo spazio privilegiato per la ricerca e la diffusione delle esperienze progettuali, artistiche ed intellettive più innovative; 2. Migliorare la diffusione della conoscenza delle arti;
34 3. Promuovere l’utilizzo degli spazi all’aperto e non, dei beni storico-architettonici dei vicoli e delle piazze come luoghi pluri-direzionali e dinamici, aperti al mondo delle arti, della cultura del turismo e delle attività socio-ricreative e ludiche creando un legame tra le stesse; 4. Stimolare la ricerca e le analisi delle tematiche artistiche e non solo, attraverso la lettura della contemporaneità; 5. Creare un sistema-rete attraverso una forma collaborativa di scambio di esperienze, eventi, esposizioni, corsi; 6. Sviluppare e condividere processi di cooperazione ed integrazione con la pluralità delle strutture di interfaccia dal livello locale al livello sovra-locale. 7. Sostenere nella reciprocità delle proprie vision e mission lo scambio e la condivisione di conoscenze e capacità, il processo di diffusione della cultura e dell’arte, la creazione di una rete di ricerca-innovazione. Nell’ambito del “PT” verrà creato un organismo decisionale – formato da un rappresentante per ogni Ente/Soggetto proprietario e/o gestore di beni e servizi culturali - che assumerà tutte le decisioni relative all’indirizzo strategico, all’individuazione dei progetti e delle azioni utili alla creazione di servizi, percorsi ed attività in rete per lo sviluppo locale, alla valorizzazione delle risorse ambientali, socio-ricreative e culturali ed alla sorveglianza degli interventi realizzati e dei risultati ottenuti. Per garantire una maggiore partecipazione “dal basso” e per dare continuità al percorso dei Forum di preparazione alla Candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2020, nel “PT” troverà spazio anche il “Partenariato economico, sociale e del terzo settore” del Parco delle Arti. Questo organismo più ampio sarà costituito dai 6 gruppi tematici formati nell’ambito dei Forum di Candidatura, trasformandoli di fatto in presìdi socio-culturali di supporto alla realizzazione del programma culturale Bitonto 2020, alla programmazione delle attività del “PT” e al controllo “dal basso” del Piano Strategico della Cultura e del Turismo 2017-2022. Il “Teatro Traetta” tra “Opificio delle Arti” della città e “Teatro delle Comunità” Il Teatro Traetta è certamente il più importante luogo di produzione culturale e artistica della città. Il teatro è aperto al pubblico per una media di 23 giorni al mese. Nella strategia di sviluppo Bitonto 2020, saranno rafforzate le stagioni teatrali per promuovere la formazione delle diverse tipologie di pubblico. Lo zoccolo duro della programmazione sarà incentrato su: -
2 Stagioni di Prosa e Musica (ottobre 2019-aprile 2020 e ottobre-dicembre 2020), organizzate con un cartellone di minimo 10 titoli scelti tra le migliori produzioni teatrali e
35 musicali di livello nazionale e internazionale, con almeno 1 prima nazionale co-prodotta dal Teatro Traetta e 2 esclusive regionali; -
2 Stagione OFF di Prosa (novembre 2019-aprile 2020 e novembre-dicembre 2020), organizzate in collaborazione con giovani ed emergenti compagnie teatrali pugliesi e incentrata su un patto di co-produzione tra Comune e Compagnie: il Comune organizza gli eventi mettendo a disposizione teatro, maschere e biglietteria, e le compagnie scelgono di occuparsi della promozione dell’evento, assumendosi tutti i rischi del caso, tenendo per sé gli incassi. Con la Stagione Off si è deciso di rispondere alle esigenze di spazi di produzione artistica delle numerose associazioni e compagnie teatrali che animano il territorio. È una forma di teatro prettamente giovanile, in quanto il 95% dei partecipanti è under 30, ed è una proposta che punta ad avvicinare il pubblico degli under 30 al teatro, anche con una politica dei prezzi popolare e alla portata dei più giovani;
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2 Stagioni OFF di Musica (novembre 2019-aprile 2020 e novembre-dicembre 2020), organizzate con lo stesso sistema di partenariato della Stagione OFF di Prosa, in collaborazione con giovani ed emergenti gruppi musicali;
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2 Stagioni Comedy di Teatro Amatoriale (dicembre 2019-aprile 2020 e dicembre 2020), organizzate in collaborazione con la FITA Federazione Italiana Teatro Amatoriale. Anche in questo caso, l’obiettivo è aprire il Teatro Traetta anche a chi fa teatro per solo hobby e passione. La Stagione del Teatro per Famiglie (gennaio-maggio 2020), dedicata ai più piccoli (3-10 anni) e alle loro famiglie con programmazione domenicale.
-
Stagione TICS - Teatro di Impegno Civile e Sociale (marzo-maggio 2020), organizzata con Libera e Avviso Pubblico e dedicata ad oltre 2.500 studenti delle scuole medie inferiori e medie superiori. Organizzata al fine di promuovere nelle nuove generazioni una maggiore sensibilizzazione ai temi di carattere sociale e civile quali la legalità, il contrasto alle mafie, la violenza contro le donne, la giustizia, l'accoglienza dei migranti, il bullismo. La rassegna, che costituisce una novità assoluta nel panorama pugliese, prevede alla fine di ogni spettacolo in matinée un forum di approfondimento tra studenti, attori e personalità, scrittori e testimoni.
Accanto alle 6 stagioni teatrali su descritte, il Teatro Traetta accoglierà numerose altre produzioni teatrali, musicali e di promozione della lettura. Innanzitutto gli spettacoli dei Festival che vanno in scena a Teatro, i concerti dell’Orchestra Sinfonica della Città Metropolitana, gli spettacoli e/o eventi dei progetti comunali “Memento”, “Settimana Santa a Bitonto”, “Cortili
36 Aperti”, nonché le iniziative terze promosse e organizzate da associazioni culturali, compagnie teatrali e gruppi musicali che noleggiano il Teatro comunale. Per Bitonto 2020 il “Traetta” sarà il “Teatro delle Comunità”, considerando come parte della comunità teatrale le città vicine che non sono dotate di uno spazio per il teatro. Il nuovo Torrione Angioino: il progetto “Luci sul Torrione” L'obiettivo dell'intervento proposto è il recupero e la valorizzazione del Torrione Angioino al fine di realizzare una galleria d'arte contemporanea tecnologicamente predisposta a tutti i più avanzati sistemi di comunicazione anche per consentire installazioni d'arte audiovisiva ed illuminotecnica e mostre di valore nazionale ed internazionale. Il cuore dell'idea progettuale è trasformare il monumento in un comunicatore d'arte sia come 'contenitore' che come 'urban landmark'. Questo sarà reso possibile attraverso interventi di recupero dell'immobile, impiantistica e fornitura di attrezzature ed arredi per trasformare gli ambienti interni in una galleria d'arte e valorizzare quelli esterni, grazie a un sistema di illuminazione, 3D mapping, come comunicatori e oggetti d'arte. Il monumento si presenterà come un galleria d'arte attrezzata e flessibile per le mostre e i progetti di arte digitale attraverso il 3D mapping che proporrà grafiche 3D in animazione su tutta la superficie esterna del monumento. Le potenzialità del 3D mapping saranno anche utilizzate per l'animazione scenica degli eventi teatrali e musicali che ormai da tempo caratterizzano piazza Cavour, dove il Torrione si affaccia. Cortili Aperti quale laboratorio permanente di educazione al Bello Del progetto si è già detto nel capitolo precedente. I protagonisti del progetto sono gli studenti delle scuole superiori della città che, con l’aiuto dei propri docenti e di esperti del settore, si preparano per nove mesi a vivere l’esperienza di “ciceroni” della propria città. A loro è affidata l’accoglienza degli oltre 25.000 visitatori annui di Cortili Aperti. Sono circa 600 ogni anno e accolgono i visitatori nei Palazzi e negli altri siti, raccontando loro la storia e le peculiarità dei siti in ben 7 lingue, facendo leva sulla propria formazione linguistica e scolastica. L’aspetto più interessante del progetto è la successiva “ricompensa” da parte del Comune di Bitonto degli studenti/ciceroni: essi, infatti, sono nominati “Sentinelle della Bellezza” in una cerimonia pubblica e istituzionale. Cortili Aperti diventa in questo modo un grande progetto di speranza per la città, perché guarda con "amore" al suo glorioso passato, proiettando questo "amore" nel futuro. Le “Sentinelle della Bellezza” sono gli uomini e le donne che domani "governeranno" la città con le loro scelte di
37 padri, di madri, di insegnanti, di medici, di operai, di politici. Il progetto è per questo motivo una sorta di grande laboratorio permanente di educazione al Bello in grado di formare decine di migliaia di giovani nell’arco di una generazione. Le Sentinelle della Bellezza hanno anche dei piccoli benefit come lo sconto del 50% sui biglietti delle stagione teatrale del Teatro Traetta, l’accesso privilegiato agli eventi culturali programmati in città e lo sconto sui servizi culturali e didattici della Biblioteca comunale. Per il 2020 si intende programmare una edizione speciale di Bitonto Cortili Aperti che coinvolga tutte le Sentinelle della Bellezza (saranno circa 5.000) che nel tempo hanno partecipato al progetto. Un piccolo esercito che terrà viva l’attenzione sul Bello per tutto l’anno. Il progetto sarà attivo per tutto il mese di maggio a cui saranno aggiunti eventi, mostre site specific (arte, design, arredo urbano), spettacoli e concerti, presentazioni di libri, piccole arene cinematografiche coinvolgendo musicisti e attori di livello nazionale, realizzando così un evento diffuso nel tempo e nello spazio in grado di richiamare pubblico e visitatori e di avere il suo culmine nella “due giorni” di fine maggio delle Giornate Nazionali ADSI. Per questa occasione verrà potenziata la formazione delle giovani guide attivando corsi di perfezionamento dedicati alla storia dell’arte e dell’architettura locale nelle scuole di ogni ordine e grado, nell’ambito dei Piani dell’Offerta Formativa. Il progetto Botteghe Aperte Botteghe aperte nasce per ritrovare lo spazio del valore dell’oggetto artigianale in un’ottica contemporanea. Il progetto aprirà dei temporary store nel Centro Antico di Bitonto che potranno ospitare oggetti di artigianato tradizionale, design e realizzati con le moderne tecniche 3D, anche sulla base della collaborazione con il FABLAB di prossima attivazione. Il recupero della manualità, della visione creativa e della qualità progettuale sono alla base di un tentativo di rigenerazione di un settore che ha perso le coordinate di mercato. Il progetto associa luoghi particolari del Centro Antico, con idee e oggetti e modalità di allestimento e accoglienza del pubblico anche in collaborazione con gli esercizi commerciali che potranno adottare alcune iniziative, ospitare materiali e artisti. “Botteghe Aperte” è pensato come un happening della cultura artigianale in una città in cui è forte la presenza di artigiani e hobbisti “creativi”. Saranno utilizzati locali sfitti ma anche spazi già utilizzati. Per la selezione degli espositori saranno lanciati bandi tematici, associando professionisti e amatori, invitando di volta in volta esperti e artisti di rilievo nazionale. Potranno essere realizzati brevi corsi tecnici e creativi e dimostrazioni di lavoro.
38 Lo strumento organizzativo per realizzare il progetto – sia nella parte preparatoria e formativa, sia in quella temporary, sia in quella definitiva delle botteghe stabili – sarà il DUC Distretto Urbano del Commercio di cui il Comune si doterà entro il 2018. Il progetto potrà essere collegato alle iniziative, oltre che del FABLAB, del palazzo delle arti e dei talenti, allo scopo di consolidare le competenze artigiane e puntare alla stabilizzazione delle professioni servendosi anche di strumenti per lo startup di impresa. 8.2.2. Secondo cerchio: il Centro Storico Il Centro Storico è identificabile con la prima cinta di sviluppo urbano – prevalentemente ottocentesco – fuori dalle mura antiche. Si dipana sugli assi viari sei-ottocenteschi sui cui insistono ancora costruzioni del XIX secolo, accanto ad edifici costruiti negli anni 60/70 del Novecento. Il Centro Storico è per vocazione il nucleo commerciale della città con oltre 400 esercizi commerciali racchiusi in un area di circa 1 km quadrato. Il Distretto Urbano del Commercio Uno degli strumenti di sviluppo culturale del Centro Storico si fonda sulla realizzazione del Distretto Urbano del Commercio della Città di Bitonto, attraverso un bando regionale per la realizzazione dei distretti del commercio. Il progetto è finalizzato a rafforzare l’attrattività commerciale e turistica come spazio economico qualificato e inclusivo circostante le attività del Centro Antico a maggiore vocazione turistica. Il rafforzamento di un distretto del commercio sarà sostenuto da una programmazione leggera di spettacolo dal vivo simile a quella immaginata per il Centro Antico allargando la zone cittadina di fruizione e sviluppo turistico commerciale. Elementi portanti del piano sono inoltre l’inclusione di attività legate alle eccellenze gastronomiche, alle tipicità e alla tradizione. L’avvio del DUC, previsto entro il 2018, rappresenta un salto di qualità nella programmazione dell’animazione socio-culturali finalizzata al sostegno del commercio di prossimità e alla riappropriazione degli spazi urbani da parte dei cittadini. Nel 2020 il DUC sarà già entrato a regime e rappresenterà la leva di sviluppo socio-culturale ed economico-commerciale del secondo cerchio della città, senza soluzione di continuità con il Centro Antico e il suo Parco delle Arti, creando così un sistema integrato di offerta culturale, turistica, sociale e commerciale.
39 Dalla “Not(t)e di Musica” alle “Notti della Cultura” Nel 2018 sarà rilanciato il progetto “Bitonto Notte di Musica”, descritto nei precedenti capitoli, dedicandolo al Centro Storico e ai locali commerciali che vi si trovano. Per il 2020 si intende promuovere il format allargandolo anche ad altri linguaggi artistici come la poesia, il teatro, l’arte. La Capitale della Cultura deve attingere al suo Capitale di Cultura e di arte. Il progetto prevede la realizzazione di 52 “Notti della Cultura”, una per ogni settimana dell’anno promosse e sostenute da avvisi pubblici destinati ai locali commerciali e alle associazioni. Il progetto così organizzato contribuirà ad animare le piazze e le strade del Centro Storico da gennaio a dicembre, favorendo la cosiddetta destagionalizzazione delle attività, facendo uscire le arti dai luoghi storici e architettonici per contaminare gli spazi urbani, rigenerandoli e creando i presupposti per una nuova comunità di fruitori. Saranno rafforzate le aree pedonali, in cui si potranno sperimentare le forme diverse di mobilità sostenibile e di fruizione innovativa degli spazi pubblici in collaborazione tra Pubblico e Privati, e con il sostegno dei Comitati di Quartiere. 8.2.3. Terzo cerchio: La cinta periferica Il terzo cerchio concentrico è rappresentato dalla cinta periferica. Urbanisticamente costruita a partire dagli anni ‘70 fino ad arrivare alle ultime edificazioni della legge 167, questa zona della città è caratterizzata dall’alto tasso di residenzialità, prevalentemente di famiglie giovani, con i servizi propri nelle zone periferiche come grandi supermercati, palestre, strutture sportive e parchi ludici urbani. In questa zona o in queste zone della città difficilmente si possono realizzare progettualità culturali tipiche del Centro Antico, data l'assenza di contenitori culturali di pregio, né tantomeno si può puntare sul rilancio commerciale e turistico vista l'assenza di negozi, boutique e altre tipologie commerciali proprie del Centro Storico. Tuttavia, i grandi spazi delle piazze e dei parchi e la stessa conformazione della zona periferica favorisce una riflessione sulla vocazione residenziale e di prossimità anche della programmazione socio-culturale. L'obiettivo di questa programmazione in questa zona è sicuramente quella di offrire maggiori servizi sociali e culturali alle famiglie e ai residenti, facendo riscoprire loro l'interesse per il luogo in cui si vive e il piacere di sentirsi comunità civica.
40 Gli eventi socio-culturali di prossimità per il rilancio della vivibilità delle Periferie Una programmazione di piccoli eventi, singole prestazioni e progettualità di soggetti interessati a portare la propria proposta (artistica, teatrale, musicale, sociale, sportiva, ecc.) all’attenzione della Pubblica Amministrazione. Questi eventi/progettualità, pensati in collaborazione con i Comitati di Quartiere e con le associazioni che hanno sede nelle periferie, saranno distribuiti su tutto il territorio periferico, come offerta di intrattenimento socio-culturale per i residenti dei diversi quartieri. I singoli eventi, inseriti in un cartellone più ampio, avranno una visibilità maggiore grazie alla comunicazione pianificata e gestita da un soggetto unico. Gli eventi e le progettualità di prossimità rispondono alla istanza di vivibilità quotidiana del territorio espressa dalla maggior parte dei cittadini. L’idea-chiave è stata quella di offrire intrattenimento in diverse location della città per far sì che i cittadini stessi ritornino a vivere piazze e luoghi comuni e la città si apra anche a visitatori di paesi e città vicine. Un modo nuovo di vivere lo spazio pubblico e di riappropriarsi di strade e piazze della città. Il progetto “Rigenera 167” Rigenera 167 è il piano di animazione socio-culturale delle periferie: dall’arte enogastronomica all’arte del sociale. La “cornice” periferica della Città, in particolare la cosiddetta “Zona 167” presenta allo stato scarsità di servizi di accoglienza sociale ed aggregativa. Il degrado di manufatti pubblici e la carenza di aree verdi attrezzate rendono questa porzione di territorio scarsamente attrattiva sotto il profilo dell’insediamento di infrastrutture sociali utili al miglioramento della qualità della vita e del benessere economico stesso del tessuto urbano. Pertanto, in linea con le strategie urbanistiche regionali, il Comune di Bitonto ha ritenuto di avviare azioni puntuali di recupero di aree a servizio degli edifici residenziali, collegate con un sistema viario realizzato, rendendole funzionali ad un piano integrato di gestione. Il patrimonio pubblico in fase di recupero strutturale e conservativo (grazie a finanziamenti comunitari e regionali intercettati negli ultimi anni) dovrà porsi come sede attrattiva di servizi auto-sostenibili sul mercato, producendo servizi e ricaduta occupazionale. Per consentire tale obiettivo, funzionale anche a conseguenze benefiche sul valore del patrimonio edilizio presente ed alla qualità della vita dei cittadini ivi residenti, è stato predisposto un piano di fattibilità in grado di attrarre l’offerta imprenditoriale e, contemporaneamente, di favorire lo sviluppo di una nuova idea degli spazi periferici urbani.
41 Le idee gestionali dei beni individuati da condurre in chiave di “Polo Integrato” La città del bambino (Villa Sylos) Un esempio innovativo e creativo per diffondere la cultura ludica e la valorizzazione del territorio. Il nome rimanda ad uno spazio ideale coniugando l’innovazione e la ricerca nel campo educativo, artistico e culturale, non perdendo di vista la tradizione. La struttura si propone di coniugare la valorizzazione del patrimonio culturale storico artistico del territorio e la promozione delle diverse espressioni della cultura contemporanea diventando un laboratorio di ricerca. Questo laboratorio si trasformerà in spazio per l’incontro tra generazioni, terreno per la creatività, luogo per la formazione. L’obiettivo è promuovere il benessere delle comunità locali attraverso la valorizzazione, condivisa e partecipata, dell’identità culturale, vissuta come elemento fondamentale di ogni attività sociale ed economica. Le attività saranno volte alla promozione della cultura, dell’arte e del vivere civile attraverso laboratori, mostre, eventi, formazione, progetti di solidarietà, incontri importanti con autori e illustratori di libri per bambini e ragazzi. La struttura contiene sia aule dedicate alle attività educative, che uno spazio riservato alla ristorazione a tema. Il giardino dell’edificio sarà adibito a piccolo parco urbano controllato, con giochi all’aperto e cartellonistica didattica ed educativa, sul modello dei già sperimentati musei del bambino. La Sala della Musica (nei pressi del Liceo Scientifico) e orto sociale Due strutture, a un centinaio di metri di distanza, in grado di garantire servizi del costituendo Polo, aperti (questa volta) al mondo adolescenziale, coprendo anche questo target generazionale nell’azione di animazione territoriale del quartiere bersaglio. Lo sport e la musica, infatti, sono da sempre punti di riferimento essenziali per il mondo giovanile e le strutture suddette sono sicuramente in grado di attrarre aggregazioni permanenti tra queste fasce di età, anche in forma associativa. La sala musicale dovrà garantire il principio di turnazione tra complessi musicali desiderosi di provare la loro arte in un edificio sicuro ed isolato da condomini viciniori, mentre il campo di calcetto potrà essere utilizzato sia per fruitori privati che per organizzazioni sportive desiderose di attuare tornei e manifestazioni continue nel tempo. Sinergie tra l’iniziativa musicale e le attività di cortili aperti, e botteghe aperte possono dare ai fruitori di questi spazi la possibilità di sperimentarsi a livello professionale.
42 8.2.4. Il quarto cerchio: le frazioni di Palombaio e Mariotto e la cinta rurale Distanti dalla città rispettivamente 7 e 11 chilometri, le frazioni di Palombaio e Mariotto hanno la necessità di essere riprogrammate attraverso una strategia di rilancio che punti da un lato alla riconfigurazione di una forma urbis di maggiore qualità e dall'altro alla individuazione di punti di forza nello sviluppo delle attività lavorative anche in relazione alle strategie del Patto Città Campagna. Le due Frazioni – circa 5.000 residenti in tutto – rappresentato la porta della Murgia e l’ingresso della città nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia: l’essere immerse nella ruralità deve ovviamente essere il punto di forza per la loro riqualificazione. Si intende puntare ad azioni che consentano la valorizzazione del patrimonio edilizio per funzioni legate alla fruizione, alla ricettività, alla promozione dei prodotti tipici: incentivare le attività locali attraverso opere pubbliche per attrezzare spazi per farmer market, fiere, manifestazioni legate al prodotto tipico, alla cultura e alle economie locali. Palombaio e Mariotto dovranno rappresentare la terra del modello di sviluppo sostenibile che affonda le sue radici nel metodo di produzione biologico, del prodotto di qualità e del binomio turismo-prodotto tipico bitontino sul modello toscano. Un modello capace di indirizzare in senso ecologico i comportamenti degli operatori e dei cittadini e, in particolare, il loro approccio al metodo di produzione e al consumo. Dalle Frazioni prende avvio il progetto “Bitonto Goldenshire” di cui si dirà più dettagliatamente nei prossimi capitoli. Le Biblioteche di prossimità La strategia di sviluppo del Turismo Rurale dipendono anche dalla capacità che avranno l’Ente Pubblico e i privati di intercettare i fondi messi a disposizione dal Nuovo GAL Fior d’Olivi in attuazione del Piano di Sviluppo Rurale nei prossimi anni. Tuttavia, si ritiene importante dotare le due frazioni anche di servizi culturali di prossimità, che siano stabili e quotidiani e che favoriscano l’aggregazione socio-culturale, soprattutto a favore dei più giovani. Si propone, pertanto, di istituire due Biblioteche di prossimità – appendici periferiche della Biblioteca comunale Rogadeo di Bitonto – una per ognuna delle Frazioni. Queste piccole biblioteche potranno essere allestite nei locali delle Delegazioni comunali ovvero in strutture di finalità pubblica come Villa Jannuzzi a Mariotto. L’obiettivo principale non è solo quello di promuovere la lettura e l’alfabetizzazione attraverso la diffusione di biblioteche di prossimità, ma anche rafforzare lo spirito di comunità.
43 Accanto alla classica biblioteca appendice di quella comunale – che potrebbe essere gestita con l’aiuto dei Comitati di Quartiere e delle Associazioni culturali delle due comunità - si vuole introdurre e sperimentare il modello delle Little Free Library, diffuso a livello internazionale e portato come buona prassi dal laboratorio Labsus Laboratorio per la Sussidiarietà di Bologna, attivo sulle politiche della Partecipazione dal Basso. Con le Little Free Library il concetto di biblioteca sembra reinventarsi: non più lontana e in posizione centrale, ma diffusa e a portata di tutti. La volontà di imparare, di promuovere la cultura, sembra nascere spontaneamente dai cittadini: grazie alla condivisione di libri, si creano momenti
di socialità,
ed il
senso
di
legame
non può
che
risultarne
rafforzato.
Il valore aggregativo di questo vero e proprio movimento solidale sta rendendo le Little Free Library un fenomeno mondiale. Il libero accesso ai libri, la cultura diffusa, e la partecipazione attiva sembrano essere una ricetta perfetta, che non conosce crisi né limiti geografici. L’idea vincente sta nell’avvicinare abitanti e passanti attorno ad un centro di aggregazione, rendendo così più vivibili e frequentate le comunità: i bambini trovano un modo per avvicinarsi alla lettura, i grandi hanno l’opportunità di donare libri e conoscersi meglio. 8.2.5. La strategia dei cerchi concentrici: i progetti trasversali Lo sviluppo del progetto Bitonto Città dei Festival Il progetto Rete dei Festival è senza dubbio il progetto di marketing territoriale, cultura e spettacolo dal vivo più articolato ed ambizioso della Città di Bitonto. La Rete è ormai costituita da 23 festival stabili con una programmazione culturale e di spettacolazione dal vivo che copre l’intero anno solare. Per il 2020 si vuole rafforzare il progetto perfezionando una sorta di “tripla vocazione” dei festival. Si intende, cioè, raggruppare i diversi festival in tre categorie, a cui “affidare” altrettante vocazioni: 1-internazionale, 2-nazionale e 3-locale (Area Metropolitana). Si intende così definire obiettivi e mission di ciascun festival della Rete, ampliando la platea dei potenziali fruitori e allargando la sfera di comunicazione del brand Città dei Festival. Si ritiene, infatti, che affidando a ciascun festival una propria vocazione di ampiezza territoriale, si favorisca una più chiara e precisa programmazione artistica e culturale, attingendo a quelle che sono le reti e partnership proprie di ciascun ambito d’azione, evitando sovrapposizioni e/o termini di paragone tra i protagonisti della stessa Rete. La vocazione internazionale con il potenziamento del Traetta Opera Festival, che diventa punta di diamante della Rete.
44 La vocazione nazionale con il rafforzamento dei festival Beat Onto Jazz, Bitonto Blues, Bitonto Comics, Ti Fiabo e Ti Racconto, Del Racconto il Film, Assodeejay Festival, Libero Cinema in Libera Terra, Di Voce in Voce e Viator. La vocazione locale con la programmazione stabile dei festival Le Corti dei Miracoli – Festival di Poesia, Viaggi Letterari nel Borgo – Festival di Letteratura, Bitonto Opera Festival, Festival del Folklore Città di Bitonto, Cantautori Bitonto Suite, Taratata Bitonto Folk Festival, www.shakespeare, Bitonto Art Festival, Il Giardino dei Gelsi, Bitonto dentro e fuori le mura, Filosofi in Città e Flatatum Festival Bandistico. Oltre ad affidare a ciascun festival una propria vocazione e, di conseguenza, un proprio raggio di azione e diffusione, si vuole rafforzare l’identità di ciascun progetto – e del progetto di rete – attraverso la ricerca di partnership internazionali, nazionali e locali con rassegne e festival simili o complementari. Nel breve periodo queste nuove relazioni daranno più qualità ai singoli festival, con conseguente arricchimento reciproco. Nel medio periodo, invece, potrà essere favorito lo scambio artistico e di buone prassi tra i festival partner e/o gemellati, con reciproco arricchimento anche e soprattutto in termini di offerta culturale e artistica. Questo percorso di sviluppo del progetto Bitonto Città dei Festival sarà avviato dall’edizione 2018 e avrà il suo momento di massima attenzione in occasione della Capitale Italiana 2020. La Capitale Italiana dei Festival La forza del progetto Città dei Festival e il radicamento di ciascun festival della Rete, oltre alla presenza attiva e propositiva delle associazioni e dei soggetti organizzatori dei 22 festival della Città di Bitonto, permette di pianificare una grande edizione speciale del progetto nel 2020. Se la città divenisse Capitale Italiana della Cultura, potrebbe diventare per l’intero anno anche Capitale dei Festival italiani. Si intende, in effetti, invitare a programmare una parte di alcuni dei festival più importanti d’Italia nella Città di Bitonto, seguendo una logica di coerenza con le più importanti iniziative programmate in città. Si realizzerebbe, così, un grande happening dei più importanti festival italiani; un’occasione per qualificare e allargare l’offerta culturale e il sostegno alla Città Capitale della Cultura, ma anche per far incontrare le diverse realtà organizzative tutte in un luogo al fine di discutere e approfondire il modello organizzativo del Festival confrontando buon prassi e storie differenti. Nel caso in cui la Capitale Italiana non fosse Bitonto, sarà comunque invitato un festival nazionale all’anno a programmare parte del suo cartellone nella Città dei Festival.
45
La creazione della Biblioteca di Storia dell’Arte Il Comune di Bitonto intende partecipare al Bando della Regione Puglia “Community Library” con un proprio progetto ambizioso che prevede l’acquisto di un intero fondo librario di storia dell’arte di proprietà del Prof. Girolamo Devanna, già donatore nei confronti dello Stato della collezione di dipinti e disegni che ha dato vita alla Galleria Nazionale della Puglia, sita in Bitonto nel Palazzo Sylos-Calò, donato allo Stato dal Comune di Bitonto. Il fondo librario del prof. Girolamo Devanna è composto da oltre 50.000 volumi di storia dell’arte, monografie, saggi, cataloghi di mostre nazionali ed internazionali, collezionati dal Devanna negli ultimi 50 anni. La creazione di una nuova Biblioteca pubblica rappresenterebbe un evento storico nel panorama nazionale ed internazionale, anche perché diverrebbe la più grande e ricca biblioteca pubblica di storia dell’arte del Mediterraneo. La Città di Bitonto diverrebbe meta di ricercatori e studiosi della materia a tutto vantaggio dello sviluppo culturale e turistico dell’intero territorio. Il progetto – in fase di redazione – prevede: l’acquisto del fondo librario, la catalogazione del patrimonio, la digitalizzazione, i lavori di adeguamento del 2° piano del Palazzo Rogadeo (che ospita al 1° piano la Biblioteca comunale Rogadeo), la fornitura dei nuovi arredi, la creazione dei servizi bibliotecari e la gestione dei sito nelle forme del partenariato pubblico-privato già sperimentate nel progetto SAC. Il valore del progetto è di 2 milioni di Euro. La triennale di scultura e la grande mostra su Francesco Speranza Bitonto ha avuto per oltre 100 anni un scuola di disegno comunale in cui si sono formati centinaia di artisti, scalpellini, scultori e disegnatori: una vera e propria fucina dell’arte e delle arti applicate che ha alimentato anche la passione e l’interesse per il contemporaneo. Tuttavia, il rapporto della città con l’arte contemporanea è stato sempre vissuto in maniera contraddittoria, ma che ha avuto un suo momento di apice nella grande Biennale dedicata al pittore bitontino Francesco Speranza, organizzata nel 1990 e che ha avuto tra i protagonisti Giò Pomodoro, Luigi Ghirri e Studio Azzurro. Più recentemente, nel 2015, si è organizzato un Simposio Internazionale di Scultura lapidea. Si intende rilanciare il “contemporaneo” riproponendo il format del Simposio di Scultura programmandolo stabilmente sotto forma di triennale internazionale dedicata a Speranza: nel 2020 ci sarebbe la prima edizione con il coinvolgimento di artisti internazionali. La modalità del simposio permette all’artista di creare la sua opera direttamente sul posto e di donarla alla città per cui essa viene creata. Le opere del Simposio andrebbero a creare un nucleo di opere scultoree
46 contemporanee che verrebbero si seguito allocate in un luogo a formarne una sorta di parco delle sculture (si pensi alla Villa Comunale con le sue grandi aiuole ottocentesche o al Bosco di Bitonto). Il 2020 è anche l’occasione per organizzare una grande mostra monografica dell’opera pittorica di Francesco Speranza. Il Comune di Bitonto possiede diverse tele del pittore, come pure la Galleria Nazionale Devanna; ma ci sono altre tele di proprietà della Regione Puglia e numerosi dipinti posseduti da collezionisti in ogni parte d’Italia. La mostra sarebbe un’occasione unica per riunire le opere di Speranza e per approfondire la sua poetica e i rapporti con le più importanti correnti artistiche del Novecento italiano; sarebbe il giusto riconoscimento ad una grande maestro della storia bitontina.
9. Valorizzazione e promozione della ruralità La vocazione di Bitonto alla terra, l’economia dell’olivo e dell’olio e il patrimonio rurale costituiscono un insieme di valori e beni territoriali di grande qualità, numerosità e capacità attrattiva. Gli investimenti e i progetti a oggi realizzati non hanno ancora raggiunto quel grado di maturità in grado di essere specifico elemento identitario. La necessità di una differenziazione dal vasto panorama dell’offerta regionale e nazionale deve potersi coniugare con una inclusiva politica di rete territoriale, di filiera e di identificazione delle vocazioni produttive e delle culture materiali associate. Di seguito elenchiamo gli elementi primari attivati e un ultimo paragrafo dedicato alle prospettive future. 9.1.
Il paesaggio agrario
Bitonto vanta uno straordinario e reticolare tessuto extraurbano, legato ad una storia da secoli retta sul patrimonio derivante dalla cultura agricola e contadina. In particolare, grande spazio, all’interno di questa cultura di riferimento, ha avuto e ancora oggi ha la coltivazione olivicola, con la massiccia produzione derivante. C’è poi da registrare lo spazio più incolto della Murgia, con Bitonto presente nel parco appunto dell’Alta Murgia. Grande anche il patrimonio di costruzioni che le aree rurali, destinate alla coltivazione o meno che siano, ospitano e custodiscono. Un inesauribile contesto da preservare, come è intenzione dell’amministrazione comunale di Bitonto, anche tramite le politiche dei Gruppi di Azione Locali (GAL).
47
9.2.
Le azioni del GAL ‘Fior d’olivi’
In qualità di struttura di attuazione delle politiche rurali di un gruppo di comuni del nord barese con capofila Bitonto, il GAL ‘Fior d’olivi’ ha realizzato numerose iniziative a supporto della valorizzazione. Fra i diversi interventi si segnala il progetto ‘Corto circuito dei contadini’. Il progetto ha promosso e sostenuto quell’insieme di attività che prevedono un rapporto più diretto tra produttori agricoli ed utilizzatori finali dei prodotti (commercianti, ristoratori, albergatori e consumatori) e far sì che il valore aggiunto creato, non solo economico, sia equamente diviso fra tutti i soggetti interessati; in sostanza dare corpo e visibilità al concetto di ‘filiera corta’. La strategia del progetto Corto Circuito dei Contadini punta sostanzialmente sulla tipicità, unicità e irripetibilità delle risorse naturali ed enogastronomiche del territorio, sulla commercializzazione mediante la creazione di una rete di filiera corta dei contadini e la promozione, valorizzazione dei territori attraverso le produzioni tipiche e il coinvolgimento diretto dell’impresa agricola. 9.3.
Marketing territoriale e cultura dell’olio
Alla fine degli anni ’90 è stato costituito il Comitato di Gestione Strada dell’olio ‘Terra d’ulivi’ tra diversi comuni dell’hinterland barese coordinati da Bitonto. Nel 2001 a seguito di una approfondita ricerca territoriale sono stati pubblicati alcuni volumi fondamentali per il riconoscimento del sistema agricolo locale. Questi volumi rappresentano un prezioso strumento di carattere storico-artistico e di marketing turistico. Dopo diverse iniziative di slow profile (corsi per panel tester dell’olio, progetti educativi nelle scuole, visite guidate nei frantoi) nel 2013 Bitonto, aderente all’associazione nazionale ‘Città dell’Olio’, ospita l’appuntamento finale dell’iniziativa nazionale ‘Girolio’. Si tratta di un evento con un preciso format che contempla più iniziative: cooking show, presentazioni di libri, workshop, esposizioni e mercato privato. A questo evento viene sperimentalmente associata una significativa programmazione di musica tradizionale, il Festival del folklore, prototipo di una serie di sperimentazione che il comune ha realizzato anche negli anni successivi con altre iniziative di spettacolo dal vivo. Nel 2017 l’adesione ai principi di Slow Food porta ad ottenere il presidio della cultivar coratina, protagonista, pur non autoctona, della storia del territorio nell’ultimo secolo. La valorizzazione dell’olio e della cultivar ogliarola’ tipica del territorio Bitonto si è realizzata finora attraverso interessanti ma sporadiche iniziative che ancora non sostanziano un sistema di valorizzazione integrato.
48 9.4.
Il futuro: turismo esperienziale
Consapevole del valore dell’olio, della sua specificità nel contesto colturale e culturale, e della potenzialità inespresse della rete dei trappeti (frantoi) nell’ambito dell’offerta di turismo esperienziale, l’Amministrazione di Bitonto entro il 2020 intende pianificare eventi di valorizzazione del territorio che sostanzino un circuito destinato al marketing culturale e turistico integrate
alle
attività
agricolo-produttive
nel
periodo
autunnale
(ottobre-novembre)
corrispondente alla raccolta e molitura delle olive. L’obiettivo è declinare un ‘disciplinare dell’accoglienza’ che corra parallelamente ad un disciplinare dell’olio di qualità protetta, per realizzare un articolato sistema di attrazione che animi i luoghi di produzione e le campagne circostanti, sia con programmi di visite, degustazioni, partecipazione alla produzione che con una programmazione musicale che alimenti l’idea di ‘festa popolare’ e rito collettivo che attragga un turismo specifico a cui offrire l’opportunità di partecipare integrandosi nella comunità locale. Nasce così la proposta Bitonto Goldenshire, centrata sulla valorizzazione dell’olio EVO anche attraverso la rivitalizzazione di un’atmosfera rurale tuttora presenta a Bitonto, costruita sull’emozione della molitura dell’olio e dei riti a essa connessi. Al centro di questa programmazione diffusa un evento collettivo di due giorni, una ‘Festa dell’olio’ che rafforzi la percezione di Bitonto e del suo territorio come meta privilegiata per un’esperienza autentica del mondo rurale. A questo si aggiunge un’iniziativa progettuale destinata a coinvolgere Bitonto e un gruppo di comuni limitrofi per realizzare il Museo dell’Olio Diffuso Esperienziale (M.O.D.E.). Il progetto punta a mettere in rete musei etnografici esistenti, a realizzare nuove ambientazioni sul tema dell’olio per incrementare la camera virtuale del Museo Depalo-Ungaro, a creare la sezione del Museo esperienziale (con piantumazione degli olivi e percorso sensoriale sui cinque sensi legati all’olio) presso Villa Sylos destinata ad ospitare, nei piani di Rigenera 167, la Cittadella del Bambini. Quello che verrà proposto ai diversi pubblici saranno: laboratori educativo-didatticosperimentali; laboratori specialistici virtuali (virtual room con ausilî smart (caschetto, joystick) in cui sarà possibile muoversi (con modalità tecnologica di alta interattività ossia realtà aumentata) e vivere al tempo dei Romani del IV sec. d. C.; Ole@VirtualTrapetum: una virtual box in cui sarà possibile giocare e interagire con reperti del passato legati al mondo dell’olio e ad un trapetum; Ole@Home: gioco virtuale su tablet impostato come percorso a scelta multipla sulle scelte quotidiane da fare in casa; i tour guidati (Ole@Tour) e passeggiate tra masserie, frantoi e
49 olivi secolari (Ole@Trekking) nonché manifestazioni rivolte a chi visita il territorio considerato nel progetto.
10. Un sistema turistico in crescita 10.1. I flussi turistici I dati dell’anno 2016 pubblicati dalla Regione Puglia – Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo, e dall’agenzia Puglia Promozione, attraverso l'Osservatorio regionale del Turismo, premiano il flusso turistico nella città di Bitonto nell’ultimo anno trascorso, con numeri davvero ragguardevoli ed un incremento assai importante. Infatti, nel 2016 si sono registrate un totale di 16.648 presenze, di cui 10.074 turisti che hanno sostato in città. In particolare, notevole l’afflusso di turisti italiani, ben 14.008 presenze, di cui 9.154 arrivi. Buono anche il numero relativo agli stranieri giunti, 2.640 presenze, con quasi 1.000 persone che hanno deciso anche di soggiornare. Rapportati al 2015, i dati dicono di un incremento che si aggira attorno al 41% percentuale che sale di poco oltre il 56% se confrontato con i dati del 2014. Dal 2012, anno in cui è partito il rilevamento dei dati dell'Osservatorio regionale del Turismo, la è del 223%. I numeri chiaramente significativi premiano il lavoro di programmazione delle politiche culturali e turistiche. 10.2. Il sistema di accoglienza: situazione al 2017 I servizi di accoglienza e informazione turistica sono garantiti da 3 infopoint: 1) Lo IAT Ufficio di Informazioni e Accoglienza Turistica presso il Torrione Angioino, nella rete degli IAT dell’Agenzia Regionale Puglia Promozione: aperto tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 21; 2) L’Infopoint (presso Palazzo Rogadeo) e il Centro Visita (presso il Monastero degli Olivetani) del GAL, dedicato alla promozione dei percorsi e degli itinerari rurali e alla valorizzazione dei prodotti tipici; 3) L’Infopoint del Turismo Accessibile ROAD, dedicato a turisti e visitatori diversamente abili, con indicazione dei percorsi accessibili e accompagnamento all’uopo.
50 La Città di Bitonto è caratterizzata dalla presenza diffusa e qualificata di numerosi B&B, ubicati per lo più in nobili dimore, oltre che di numerosi locali pubblici in cui poter assaporare le tipicità eno-gastronomiche del Mediterraneo: -
30 tra B&B e Hotel distribuiti tra Centro Antico, Centro Urbano e Frazioni, che garantiscono circa 250 posti letto;
-
80 tra Ristoranti, Pub, Bistrot, Gelaterie e Bar racchiusi nel Centro Antico e nelle sue immediate vicinanze;
Negli ultimi 5 anni si è assistito all’esplosione commerciale del Centro Antico con più di 50 nuove aperture tra locali pubblici e B&B, grazie anche al nuovo regolamento per l’insediamento di attività commerciali nelle mura del Centro Antico, adottato nel 2012. Non ha seguito lo stesso trend dei locali commerciali lo sviluppo delle attività ricettive. Nonostante il trend turistico e la massiccia programmazione culturale che ha aumentato l’attrattività turistica, e gli investimenti del GAL Fior d’Olivi (partecipato dal Comune di Bitonto) infatti, non vi è stata una pronta risposta dell’imprenditoria locale. Sarà premura dei prossimi anni mettere in campo nuove politiche di sostegno e finanziamento finalizzate all’apertura di strutture ricettive, attingendo al nuovo Piano di Sviluppo Rurale elaborato dal Comune di Bitonto, capofila del GAL stesso. Cionostante, la posizione strategica di Bitonto – vicinissima a Bari e alle località costiere in cui sono ubicati hotel e altre strutture ricettive – fa sì che ci sia un notevole aumento di posti letto disponibili, arrivando a alcune migliaia nel raggio di appena 15 chilometri dal Centro Antico. Un ulteriore prodotto delle politiche di accoglienza è la nuova segnaletica turistica finanziata dall’Amministrazione Comunale. La segnaletica è costituita da un sistema di cartelli stradali associati a un QRcode che attiva le diverse app realizzate pr la promozione della città. 10.3. Nuovi strumenti di crowfunding Un'idea innovativa per il sostegno economico alla programmazione culturale e turistica è la cosiddetta “Exit Tax”, un metodo di pagamento destinato ai turisti e ai visitatori alternativo alla tassa di soggiorno. L’Exit Tax vuole essere un contributo ex post che viene chiesto attraverso una campagna di comunicazione mirata, cercando di colpire la sensibilità e le emozioni vissute dai turisti e visitatori nel corso del soggiorno. Un applicativo per smartphone semplice e fruibile attraverso cui il turista alla fine del suo soggiorno nella città di Bitonto potrà lasciare un fee da 5, 10 e 15 euro, che verrà utilizzato poi dall'ente come investimento economico-finanziario a supporto delle politiche della cultura e della promozione turistica. Lo scopo è quello di attrarre investimenti privati per garantire la qualità e
51 la quantità dei servizi culturali e turistici, soprattutto al fine di calmierare i prezzi dei servizi e mantenerli bassi. Un dato favorevole a questa proposta è la verifica delle medie dei prezzi dei ristoranti, dei B&B e degli altri servizi culturali. L’indagine ha appurato che Bitonto risulta essere una città mediamente più economica delle altre città pugliesi; questo rappresenta un vantaggio in termini di competitività e attrattività territoriale.
11. Le politiche collegate alla cultura e lo sviluppo tecnologico Si presentato ulteriori azioni e progettualità già programmata e/o avviate che rafforzano il concetto di cultura della partecipazione, di innovazione tecnologica a servizio di cittadini e imprese e di progettazione condivisa, intese come leve di inclusione sociale e di miglioramento della qualità della vita della città e d el suo territorio. URBAN CENTER e partecipazione L’Urban Center Bitonto nasce con il fondamentale obiettivo di supportare il processo partecipativo e di comunicazione pubblica durante il percorso di formazione del nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG) e più in generale in relazione alle principali trasformazioni del territorio. Tale processo mira a coinvolgere la comunità locale nella costruzione di una visione dello sviluppo futuro che affronti i temi essenziali del processo di trasformazione territoriale ed economico-sociale. Nell’ambito delle attività dell’Urban center sarà possibile coordinare le azioni di costruzione del PUG con il lavoro dei gruppi del Piano strategico per la cultura relativi alla valorizzazione dei Beni culturali e del centro storico, alla valorizzazione delle aree verdi e alla programmazione culturale. Quest’azione di coordinamento permetterà di sviluppare una strategia unitaria e coordinata per il miglioramento dei servizi e delle azioni di riqualificazione collegate al PUG. L’Urban Center costituirà inoltre un ulteriore avamposto per la conoscenza della storia e delle prosopettive dalla città di Bitonto contribuendo al sistema informativo per i cittadini e i turisti. Renew urban – rigenerazione urbana I porogrammi di rigenrazione urbana previsti per i prossimi anni mirano a restituire identità e qualità alle aree di espansione di Bitonto. La strategia di riqualificazione dovrà essere basata sulla riqualificazione morfologica e funzionale dei diversi quartieri limitrofi al centro storico e ottocentesco procedendo alla
52 redazione di un Piano Urbanistico della Rigenerazione Urbana. Parte centrale del sistema di partecipazione e sensibilizzazione sarà realizzato nell’ambito delle iniziative di decentramento descritte nel precedente capitolo. I programmi culturali potranno beneficiare della candidatura della città di Bitonto ai finanziamenti per la rigenerazione urbana derivanti dall’Asse XII del PO FESR 2014-2020 Riprogettazione delle tre piazze centrali e gli assi viari ottocenteschi Obiettivo del progetto è la riqualificazione ed adeguamento del sistema delle Piazze Cavour, Moro e Marconi che occupano la parte più significativa del centro della città di Bitonto a costituire la cerniera di unione tra il Centro Antico e l'espansione ottocentesca. L’area è caratterizzata da un transito veicolare molto fitto, con una densa predisposizione di parcheggi e la totale assenza di ambiti per la mobilità ciclabile e pedonale. Si impone dunque una ridefinizione che potrà servirsi dei risultati del lavoro partecipativo dell’Urban Center e garantire soluzioni sostenibili anche a favore della fruibilità degli spazi urbani. La progettazione sarà oggetto di un concorso internazionale di architettura. PUMS - Piano Urbano della Mobilità Sostenibile Nell’ambito dei Forum per la candidatura a capitale culturale si è più volte manifestata la necessità di supportare la prospettiva di un maggiore afflusso turistico con un adeguato piano del traffico e dei parcheggi e una maggiore attenzione alle condizioni di decoro della città. La redazione del PUMS terrà conto delle necessità di gestione del traffico e di circolazione dei turisti anche grazie a una serie di approfondimenti tematici e la partecipazione dei cittadini alla risoluzione dei problemi primari collegati. Reti di piste ciclabili Il territorio comunale di Bitonto per sua conformazione ed orientamento appare essere quello più indicato ad una connessione diretta tra entroterra e costa anche in virtù della vicinanza dell’aeroporto e dei principali assi viari nazionali. Questa posizione permette di definire un sistema associato di mobilità sostenibile in grado di sviluppare forme di turismo verde e culturale nelle direzioni delle città della costa, degli altri centri interni della Città Metropolitana e verso il parco dell’Alta Murgia. Il percorso ciclopedonale potrà collegare direttamente la grande ciclovia greenway situata nel Parco dell'Alta Murgia alle ciclovie in terra di Bari che consentono di arrivare al mare,
53 transitando per il ‘mare di ulivi' della terra di Bari e il Parco della Lama Balice. In questo modo Bitonto potrà costituire una destinazione di riferimento per viaggiatori e ciclisti. Oltre alla realizzazione dei servizi connessi verranno condivisi con i centri di informazione turistica piani di promozione e programmazione culturale in modo da allargare l’offerta e generare un maggiore potere di attrazione del turismo. Le ciclovie hanno già ottenuto i fondi per la progettazione e la realizzazione. Progetto “Agorà Sicure” Con 1,856 milioni il progetto prevede la valorizzazione paesaggistica degli spazi polifunzionali compresi tra il campo sportivo comunale e la lama Balice e la riqualificazione delle aree periferiche sul margine urbano nord-est attraverso un sistema di parchi urbani. In particolare gli interventi progettuali puntano ad avviare un recupero fisico e funzionale delle componenti infrastrutturali, tecnologiche ed impiantistiche, ed una riqualificazione ambientale ed urbanistica. Obiettivo strategico è migliorare la fruibilità degli spazi e offrire ulteriori luoghi per la programmazione di iniziative culturali all’aperto in cui far convivere le attività di spettacolo e creative con la sensibilizzazione ambientale, dando corpo al progetto strategico di decentramento descritto nel capitolo precedente. Parco di Lama Balice La lama è fondamentale elemento di raccordo di quelle realtà diverse, naturali ed antropiche, di quei frammenti lasciati dal tempo che insieme raccontano la storia della città. Obiettivi primari di un futuro progetto di riqualificazione sono la creazione di nuovi spazi di aggregazione e di contatto tra il limite della città ed il bordo della lama per incoraggiare un rinnovato rapporto con la città. Il previsto incarico di progettazione del Parco Naturale di Lama Balice dovrà tenere conto della possibilità di definire fra gli spazi aggregazione anche uno spazio di fruizione collettivo, un teatro en plein air in grado di rispondere alle esigenze di programmazione culturale di ampio respiro previste per i prossimi anni. Le nuove tecnologie La dimensione tecnologica è presente in numerose iniziative già attive e citate nei capitoli precedenti. I progetti ‘Ipervisioni’ (App in realtà aumentata per i beni culturali), le virtual room già attive al Torrione angioino per il racconto della preistoria e il progetto e ‘CD SAC Spazi della memoria’ (archivio digitale di immagini e suoni della memoria della città), si associano
54 all’adozione del sistema di informazione e guida digitale per il turismo ‘Bari Guest Card’, sviluppato dal capoluogo metropolitano quale strumento tecnologico evoluto destinato a migliorare e accentuare la fruizione del territorio e dei servizi correlati. Il sistema dotato di card, colonnine con QRcode e una piattaforma tecnologica in grado di gestire pacchetti di visita, domanda e offerta di servizi sarà adottata dal Comune di Bitonto appena il prototipo sarà messo in condizioni di regime gestionale nel capoluogo barese. Sul versante delle istituzioni sono già avviate la realizzazione di due strutture tecnologiche di importanza interregionale. FABLAB POLIBA - Fabrication Laboratory del Politecnico di Bari - Centro Tecnologico Interprovinciale per a Fabbricazione Digitale Come risposta alla necessità di valorizzare le competenze per la produzione tecnologica di manufatti, lo studio sui materiali, la valorizzazione del design anche in relazione alla produzione artigianale, il FABLAB rappresenta un’importante sfida per il Comune di Bitonto in direzione dei programmi di digitalizzazione del settore manifatturiero Industry 4.0. Il FABLAB è un laboratorio ad alta specializzazione finalizzato rafforzare il know-how diffuso nel settore della manifattura digitale in regione; ii) supporto scientifico e tecnologico alle esigenze di innovazione delle Piccole e Medie Imprese (PMI), nell’ottica dei modelli di open innovation che prevedono la possibilità per le suddette imprese di integrare le proprie competenze con attività di ricerca e sviluppo svolte dal centro. Cinecittà Creative Hub Sulla linea strategica di sviluppo del FABLAB si inserisce l’accordo tra Comune di Bitonto, Politecnico di Bari e la società Cinecittà Media Srl per la realizzazione di uno spazio tecnologico destinato a individuare e sostenere progetti e startup legati alla ricerca tecnologica nel settore dell’audiovisivo digitale. L’Hub ubicato al terzo piano della struttura del FABLAB avrà con quest’ultima relazioni fortemente sinergiche e integrate. L’hub favorirà percorsi di ricerca in ottica "open innovation" in forte relazione con le realtà territoriali anche al fine di attivare una community sempre più ampia ed internazionale e la presenza di partnership al fine di completare ed arricchire l'offerta dei contenuti disponibili all'interno dell'ecosistema. La struttura, che svolge attività d’impresa, sarà gestita direttamente da Cinecittà e si candida ad accogliere i talenti della creatività digitale mettendo a disposizione i propri spazi di coworking e
55 offrendo formazione specifica nei campi cinematografico, dell'audiovisivo e dell'innovazione digitale. Sarà inoltre pronta ad accogliere Eventi ed a favorire la nascita di Progetti crossmediali; inoltre, ove le condizioni lo richiedano, la struttura potrà supportare in loco le produzioni cinematografiche grazie all’appartenenza allo stesso gruppo societario cui fanno capo gli Studios di Cinecittà. I fondi per l’allestimento della struttura del Cinecittà creative Hub sono già stati resi disponibili nell’ambito della programmazione CIPE. Il Palazzo del Talento e delle Arti Nell’ambito dei programmi destinati a incentivare l’occupazione, ancora solamente disegnato nelle linee strategiche, l’opportunità di realizzare un centro per l’emersione dei talenti, la facilitazione burocratica e il supporto alla creazione d’impresa si lega alla visione di una nuova economia della città. I principali settori interessati sono la produzione agricola e alimentare, l’industria dell’accoglienza, l’economia creativa e digitale collegandosi con le strutture già pianificate e in via di realizzazione. Villa Sylos La struttura risale al XV secolo, ha avuto svariati utilizzi nel corso degli anni e dei decenni, ma dal 1980 in poi è diventata luogo preferito per gli amanti dei murales e della musica alternativa, anche se nel contempo aumentava il degrado e l'abbandono. La sua rinascita e recupero, messi a punto dapprima nel 1998, sono stati completati nel 2013 per un costo complessivo 700 mila euro di fondi europei. Villa Sylos, così come gli altri immobili della 167 (campetto di via Togliatti, Sala della musica, Orto sociale) sono stati affidati in gestione al consorzio ‘Social Lab’, aggiudicataria proprio del bando ‘Rigenera’. Villa Sylos ospita un primo nucleo della Cittadella del bambino, un luogo in cui si diffonderà cultura ludica. L’obiettivo è promuovere il benessere delle comunità locali attraverso la valorizzazione, condivisa e partecipata, dell’identità culturale, vissuta come elemento fondamentale di ogni attività sociale ed economica. Le attività saranno volte alla promozione della cultura, dell’arte e del vivere civile attraverso laboratori, mostre, eventi, formazione, progetti di solidarietà, incontri importanti con autori e illustratori di libri per bambini e ragazzi”.
56 12. La governance del sistema Bitonto ha già avviato un processo di governance del sistema culturale fondato sui seguenti elementi primari attivati negli ultimi 5 anni: -
utilizzo degli strumenti partecipativi (Consulte, Comitati di Quartiere, Urban Center, Forum del Turismo e Forum per Bitonto Capitale Culturale) per rafforzare il dialogo e la cooperazione fra i soggetti privati titolari di progetti di programmazione culturale;
-
Rete dei Festival per il coordinamento della programmazione e decentramento culturale;
-
Parco delle Arti come coordinamento dei Beni culturali, servizi e istituzioni.
Questi tre elementi saranno a medio termine formalizzati ulteriormente a costituire un modello di governance integrato in vista di una possibile fusione secondo tempi medio lunghi. 1) I sistemi di consulta verranno focalizzati nell’ambito delle attività dell’Urban Center che diventerà in questo modo un luogo permanente di condivisione, cittadinanza attiva e promozione delle iniziative sia culturali che di maggiore pertinenza delle politiche di sviluppo urbanistico e rigenerazione urbana 2) La Rete dei Festival verrà consolidata in un duplice processo dal basso e la definizione di regole e meccanismi di adesione promossa e controllata dall’alto. Obiettivo a medio termine (2019) è la costituzione di una fondazione di partecipazione in cui tutti i soggetti promotori della città potranno costituire un organismo in grado di coordinare e sostenere anche in modo autonomo le iniziative culturali relative alla Rete dei Festival. La Fondazione sarà partecipata dal Comune di Bitonto che potrà conferire al capitale di gestione i contributi erogati alle singole organizzazioni elaborando al contempo un regolamento di distribuzione e valutazione qualitativa delle iniziative. La Rete avrà il compito di sostenere le diverse iniziative culturali e avviare un dialogo unitario con le istituzioni locali e nazionali anche allo scopo di provvedere a ulteriori fondi e contributi per le attività da realizzare. Il Comune garantirà l’equilibrio attraverso la nomina di un coordinatore che avrà il compito di gestire i criteri di valutazione e connettere le diverse proposte. Alla Fondazione sarà delegato il compito di integrare le iniziative destinate alla valorizzazione del territorio e alla promozione turistica, dialogando con le relative consulte e organizzazioni di categoria, oltre che con le istituzioni quali GAL e SAC per un efficace sistema di promozione culturale e turistica della città. 3) Il Parco delle Arti. Come già descritto in precedenza il Parco delle Arti mette a sistema le istituzioni e i luoghi culturali basati su fruizione e servizi, puntando all’allargamento di questi ultimi e a una integrazione con le iniziative di valorizzazione. Data la complessità delle relazioni interistituzionali e degli accordi di servizio attivi a medio termine la governance del sistema sarà garantita dal “Partenariato Territoriale del Parco delle
57 Arti” permanente a cui partecipano i rappresentanti dell’amministrazione comunale e delle istituzioni coinvolte nel sistema Parco. Ulteriori obiettivi del PT sono l’adozione di un modello integrato di valorizzazione e fruizione con l’adozione di politiche di comunicazione, ticketing e servizi condivisi, la definizione dei presupposti istituzionali per giungere a medio-lungo termine al consolidamento istituzionale del PT. I partecipanti al Partenariato Territoriale del Parco delle Arti: Soggetto Comune di Bitonto
Polo Museale della Puglia Arcidiocesi di Bari Bitonto Fondazione De Palo Ungaro Centro Ricerche di Storia e Arte Cooperativa Ulixes Cooperativa Politeama Istituto Luigi Sturzo
Apporti Biblioteca, Officine Culturali, Teatro Traetta, Urban Center, Centro Tecnologico, Torrione Angioino Galleria Nazionale De Vanna Museo Diocesano Museo Archeologico
Funzioni associate Direzione della Biblioteca Direzione del Teatro Comunale Direzione della Galleria Contemporanea Direzione e gestione della Galleria Direzione e gestione del Museo Direzione e gestione del Museo
Museo della Civiltà Contadina
Direzione e gestione del Museo Gestione del Laboratorio Officine Culturali Gestione dei Servizi del Teatro Traetta Gestione dei Servizi della Biblioteca
Il Comitato promotore di Bitonto Capitale Culturale creato nel corso dei Forum cittadini diventa un luogo di consultazione permanente nella sua articolazione tematica (vedi capitolo 7) con la finalità di mantenere uno spazio di dialogo con il soggetto destinato a coordinate le iniziative di Bitonto Capitale. Nell’ambito del forum è stato già costituito gruppo trasversale che avrà il ruolo di interlocutore permanente del comitato tecnico appresso designato. Il coordinamento delle iniziative è affidato a un comitato tecnico artistico composto da una rappresentanza da: Partenariato Territoriale del Parco delle Arti; Rete dei Festival / costituenda fondazione; Urban Center per tutte le politiche di rigenerazione urbana, Forum delle Consulte, i Comitati di Quartiere, Forum di candidatura di Bitonto Capitale della Cultura e 5 saggi (uno per la musica, uno per il teatro, uno per la letteratura, uno per l’arte e uno per il cinema) scelti tra le eccellenze locali e metropolitane, anche in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari e con altri enti culturali e di promozione delle arti. Il comitato ha il compito di coordinare e le attività culturali e di armonizzarle con le iniziative collaterali e di definire un metodo di valutazione qualitativa e quantitativa delle iniziative attraverso opportuni indicatori e un programma di monitoraggio sostenibile Il coordinamento è affidato all’Assessore al Marketing territoriale e all’ufficio cultura del Comune di Bitonto.
58 Il monitoraggio tecnico amministrativo verrà affidato a una terna di funzionari apicali del Comune di Bitonto, espressamente nominati con atto di giunta, il comitato amministrativo avrà il compito di gestire ogni fase amministrativa del progetto.
13. La comunicazione Gli elementi principali per la definizione di un piano di comunicazione rispondono a tre obiettivi prioritari: -
sollecitare una maggiore partecipazione e sensibilizzazione della popolazione locale alle iniziative culturali e, più in generale, alla vita di partecipazione della città
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rafforzare il flusso di visitatori territoriali nel corso di tutto l’anno
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aumentare i numeri del turismo extraregionale
Nel primo caso la strategia di comunicazione si associa a un progetto di audience development e di partecipazione, puntando a una azione combinata destinata a stimolare gli interessi trasversali dei frequentartori abituali, e soprattutto a muovere i visitatori potenziali puntando a attività di animazione, interviste, guerrilla, iniziative promozionali, e ampio utilizzo di social media utilizzando le tecniche dei promoter e dei PR. Per il pubblico extracomunale la strategia di punta prevede un mix tra utilizzo dei social media con la produzione di brevi video, web series e contenuti multimediali in grado di stimolare la curiosità dei potenziali spettatori e visitatori, la seconda azione è legata a campagne stampa e pubblicità sui giornali e su radio e televisioni locali Per i flussi turistici extraregionali obiettivo primario è la composizione pacchetti turistici attraverso un accordo con due principali tour operator regionali, la partecipazione alla BIT di Milano, un’attività di ufficio stampa nazionale destinata a agire sulle principali testate culturali in occasione degli eventi mainstream (due volte l’anno), l’organizzazione di un educational tour dedicato al turismo dell’olio nei mesi autunnali, infine una campagna guerrilla da realizzare nei mesi estivi nei comuni della costa per comunicare con i turisti già presenti che difficilmente si spostano dalle località balneari verso l’interno.
59 14. Sostenibilità e bilanci Il bilancio delle iniziative collegate alla realizzazione del programma per Bitonto Capitale Italiana della cultura di Bitonto si compone di una parte di risorse per interventi strutturali destinati alla realizzazione di opere di rigenerazione e riqualificazione della città e che sono garantiti dai fondi comunitari, nazionali e regionali. Il bilancio relativo agli interventi strutturali comporta costi per 11.426.000,00 Euro. Nella tabella seguente il dettaglio dei costi e la relativa copertura economica Bilancio degli interventi strutturali COSTI Progetto Luci sul Torrione Biblioteca di Storia dell’arte Rigenerazione urbana Cartelli turistici informativi Progetto “Agorà Sicure” Completamento HUB Cinecittà TOTALE
ENTRATE 450.000,00 2.000.000,00 6.850.000,00 70.000,00 1.856.000,00 200.000,00 11.426.000,00
Comune di Bitonto Regione Puglia Città Metropolitana CIPE
70.000,00 2.000.000,00 7.500.000,00 1.856.000,00
TOTALE
11.426.000,00
Di seguito il bilancio relativo alla realizzazione del programma culturale i cui costi assommano a 2.210.000,00 Euro. Bilancio della programmazione culturale e turistica COSTI Stagioni teatrali del Teatro Traetta Traetta Opera Festival Progetto Bitonto Città dei Festival Bitonto Cortili Aperti Settimana Santa a Bitonto È Festa Memento Programmazione del Parco delle Arti Botteghe Aperte Il Distretto Urbano del Commercio “Notti della Cultura” Eventi prossimità per le Periferie La Capitale Italiana dei Festival La triennale di scultura grande mostra su Francesco Speranza Progetto Bitonto Goldenshire Comunicazione e promozione Governance Biblioteche di prossimità TOTALE
ENTRATE 220.000,00 310.000,00 500.000,00 30.000,00 10.000,00 75.000,00 12.000,00 120.000,00 100.000,00 60.000,00 75.000,00 78.000,00 150.000,00 60.000,00 150.000,00 120.000,00 100.000,00 10.000,00 30.000,00 2.210.000,00
Comune di Bitonto Regione Puglia MIBACT Sponsor privati Camera di Commercio Fondzione Caripuglia Incassi Crowdfunding GAL “Fiord’Olivi”
500.000,00 200.000,00 1.000.000,00 230.000,00 20.000,00 30.000,00 100.000,00 30.000,00 100.000,00
TOTALE
2.210.000,00
60 Programma delle attività per mese GE FE MA AP MA GI LU AG SE OT NO DI Stagioni teatrali del Traetta Traetta Opera Festival Progetto Bitonto Città dei Festival Bitonto Cortili Aperti Settimana Santa a Bitonto – Pasqua in Puglia È Festa Memento Programmazione del Parco delle Arti Botteghe Aperte Il Distretto Urbano del Commercio “Notti della Cultura” Eventi di prossimità per le Periferie La Capitale Italiana dei Festival La triennale di scultura grande mostra su Francesco Speranza Progetto Bitonto Goldenshire Biblioteche di prossimità Comunicazione e promozione