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EDITORIALE

Uno sguardo al Comitato di Redazione di TerrAmica

Cristiano Papeschi (Responsabile Scientifico Settore Zootecnico): laureato in Medicina Veterinaria presso l’Università di Pisa, specializzato in Tecnologia e Patologia degli Avicoli, del Coniglio e della Selvaggina presso l’Università di Napoli, è attualmente in servizio presso l’Università degli Studi della Tuscia (Viterbo); già collaboratore di numerose riviste tecniche a carattere zootecnico e veterinario, membro di comitati scientifici e di redazione.

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Eugenio Cozzolino (Responsabile Scientifico Settore Coltivazioni): diplomato presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale “De Cillis” e laureato in Scienze Agrarie presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Napoli “Federico II, lavora presso il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura.

Marco Giuseppi: diplomato all'Istituto Tecnico Agrario e laureato magistrale in Scienze e Tecnologie dei Sistemi Forestali all'Università degli Studi di Firenze. Segretario dell'Associazione di Agraria.org e responsabile progetti Erasmus+ (youth exchange e Servizio Volontario Europeo). Svolge la libera professione di Dott. Agr. e Forestale collaborando con diversi studi agronomici.

Luca Poli: diplomato all’Istituto Tecnico Agrario e laureato magistrale in Scienze e Tecnologie dei Sistemi Forestali presso l’Università degli Studi di Firenze. Iscritto all'Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Firenze. Riveste il ruolo di presidente dell'Associazione e svolge le mansioni di webmaster della Rivistadiagraria.org e del Catalogo online delle aziende agricole.

Lapo Nannucci: diplomato presso l'Istituto Tecnico Agrario e laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie alla Facoltà di Agraria di Firenze, è iscritto all’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Firenze; libero professionista consulente esterno presso Associazioni di categoria, Università, Enti di Ricerca ed imprese del settore zootecnico, della pesca e dell’acquacoltura. Particolare esperienza nel settore della pesca dei piccoli e grandi pelagici.

Marco Salvaterra: laureato in Scienze Agrarie presso la Facoltà di Agraria di Bologna, è docente presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale di Firenze; dal 2000 si occupa di divulgazione in campo agricolo attraverso il network Agraria.org che comprende, fra le altre cose, un Catalogo di Aziende Agricole, uno di Allevatori, una Rivista quindicinale online ed un Forum del settore.

Flavio Rabitti (Direttore editoriale): diplomato all’Istituto Tecnico Agrario Statale di Firenze e laureato in Tutela e Gestione delle Risorse Faunistiche alla Facoltà di Agraria di Firenze; dal 2009 iscritto all’Albo regionale degli Imprenditori Agricoli. Gestisce una piccola azienda agricola in Toscana a Suvereto (LI), all’interno della quale produce vino, olio extravergine di oliva, miele, ed una serie di prodotti artigianali al tartufo (www.rabitti.eu).

Le Azalee

Affrontiamo le principali tematiche relative alla loro coltivazione in casa o all’interno dei nostri giardini

di AlessAndro Auzzi

Le Azalee ed i rododentri fanno parte del genere dei Rhododendron, famiglia delle Ericaceae (anche se in passato si pensava appartenessero a generi diversi). Le Azalee sono piante originarie del Nord Europa, dell’America e dell’Asia e sono state introdotte in Italia verso il 1800. Sono arbusti che raggiungono medie altezze, hanno foglie ovali, coriacee e pelose, rami semi-legnosi e fiori a 5 stami; il frutto è una capsula che contiene molti semi.

Coltivazione

Le azalee prediligono luoghi semi-ombreggiati o ombreggiati ma ben luminosi ed areati; in ogni caso mai sotto il sole diretto. Riguardo le basse temperature, non subiscono danni se la temperatura non scende sotto i -10°C. Le azalee rientrano nelle piante acidofile. Un pH troppo elevato inibisce l’assorbimento delle sostanze nutritive ed è la causa più frequente della clorosi (ingiallimento delle foglie). Queste piante necessitano di un terreno abbastanza acido, ricco di sostanza organica e ben drenato; per aumentare l’acidità del terreno possiamo somministrare dello zolfo giallo direttamente nel vaso o nei pressi del colletto nel caso di piante a terra (in quest’ultima ipotesi mai a ridosso di esso). Il periodo per la somministrazione può essere sia quello primaverile che autunnale, ma evitando il periodo estivo visto le alte temperature. Quando vengono piantate (in terra o in vaso) è sempre meglio tenerle leggermente rialzate in modo da formare un sorta di “montagnetta” nella zona del colletto; così facendo non si creeranno ristagni idrici nella zona più delicata della pianta ed al contempo si avvantaggerà la pianta nella radicazione, avendo questa un apparato radicale superficiale. Si consiglia comunque anche di interrare una manciata di zolfo giallo, così da aumentare l’acidità del terreno. L’azalea è una pianta che richiede molta acqua ed un’umidità dell’aria

elevata. Le innaffiature devono essere abbondanti nei periodi di rialzo della temperatura, cioè tra la fine della primavera e per tutta l’estate; nel periodo primaverile si consiglia di bagnare le piante in vaso due volte a settimana, mentre in estate le irrigazioni devono essere effettuate la sera tardi oppure la mattina presto, almeno una volta ogni due giorni (soprattutto durante il periodo della fioritura e per quelle piante che sono poste in casa dove generalmente si hanno temperature più elevate con scasa umidità ambientale). Le azalee non richiedono abbondanti concimazioni ma queste devono essere regolari sia dal punto di vista chimico che dal punto di vista temporale, in modo da facilitare ed aumentare la fioritura di queste bellissime piante. La concimazione va sospesa nei mesi freddi, visto che la pianta in quei periodi non si trova in fase vegetativa; i concimi usati, generalmente, devono essere acidi. Solitamente vengono utilizzati concimi a base di urea e fosfati ma, nel periodo di maggiore richiesta - cioè poco prima e durante la fioritura - si consiglia l’uso di concimi a base potassica in modo da favorire la fioritura stessa. Per la ripresa vegetativa, che solitamente avviene a fine inverno - inizio primavera, si può somministrare concimi a base azotata. Questa tipologia di concimazione va bene sia per le piante in vaso che per quelle in terra. Le azalee non necessitano di potature eccessive, ma queste devono essere piuttosto regolari.

Azalea in vaso in uno dei giardini da me curati

Per le piante in terra la potatura si basa soprattutto sul contenimento della forma, andando ad eliminare i rami che toccano terra, areando l’interno di essa e togliendo i fiori a fine fioritura in modo da non portare ulteriore stress alla pianta (visto che lasciarli porterebbe alla produzione dei semi). Per le piante in vaso invece si interviene in modo più regolare, tagliando i rami o accorciandoli, in modo da favorire la crescita e regolarne la forma. La potatura generalmente deve essere fatta subito dopo la fioritura; è bene non tardare molto, altrimenti con i nostri tagli potremmo incidere negativamente sullo sviluppo dei nuovi rami.

Moltiplicazione

La moltiplicazione per seme viene utilizzata solamente per la creazione di portainnesti; per riprodurre le nostre azalee possiamo invece utilizzare il metodo della talea. Questa non è altro che una porzione di ramo, tagliato dalla pianta madre. La talea, una volta preparata, va interrata in un vaso precedentemente riempito con torba, per poi essere sistemata in penombra (per sicurezza si può somministrare anche un fungicida ad ampio spettro in modo da tutelare il rametto e la futura piantina da attacchi indesiderati). Le irrigazioni vanno effettuate con cura e moderazione, stando attenti a non bagnare né il rametto né le foglie di esso. Il vaso va poi coperto con un sacchetto di plastica per mantenere la giusta umidità o, in alternativa, è sufficiente porre sulla talea un vaso di vetro rovesciato, in modo che il rametto stia al centro di esso. Dopo circa un mese la talea inizierà a sviluppare l’apparato radicale, anche se questo sarà ancora molto esile e fragile; la giovane pianta riprodotta, essendo

ancora debole, si potrà lasciare in vaso per ulteriore tempo. Successivamente potrà essere sistemata in contenitori di dimensioni maggiori. Così facendo, da un semplice rametto, potranno essere ottenute più piantine. La propagazione per talea è un metodo molto valido per moltiplicare le nostre piante; può essere utilizzato con successo anche su altre specie vegetali, come per esempio gli agrumi.

Avversità

Le azalee sono piante abbastanza rustiche, ma attraverso pratiche colturali non corrette è possibile provocare danni sia temporanei che permanenti. Di seguito affronteremo le principali problematiche relative alla sua coltivazione. Se le piante presentano un avvizzimento delle foglie o dei fiori è possibile che non sia-

no state irrigate sufficien-

temente; per risolvere il problema è possibile immergere il vaso in acqua, tenendocelo per alcuni minuti. In alternativa si possono effettuare due irrigazioni a distanza di 2 ore circa (soprattutto per azalee in terra). Se le nostre azalee da appartamento presentono invece chiazze brune sulle foglie probabilmente la temperatura nel locale è eccessiva; si consiglia quindi di arieggiare l’ambiente, irrigando al contempo i vasi in modo da far riacquistare la giusta umidità alle piante. Se possibile, è buona norma nebulizzare l’acqua direttamente sulle foglie. La clorosi ferrica invece si ha quando il terreno è troppo pesante o se il pH del terreno è troppo alto; ciò rende il ferro insolubile causando un’inadeguata produzione di clorofilla. Si può intervenire tempestivamente alla prima comparsa dei sintomi con prodotti a base di ferro chelato o del solfato di ferro, mantenendo il terreno ben arieggiato e soffice, irrigando con acqua povera di calcare. In questo caso si può anche aumentare l’acidità del terreno, mettendo vicino alla pianta dello zolfo giallo. Riguardo gli attacchi fungini, l’unico che può arrecare gravi danni è il Phytophthora cactorum; questo fungo provoca l’avvizzimento delle foglie e dei giovani ributti, arrivando a danneggiare anche l’apparato radicale. Per combattere questo fungo conviene fare dei trattamenti mirati con prodotti a base di rame, specialmente a fine inverno e prima dell’estate. Parlando invece di insetti, quelli più comuni che colpiscono queste piante sono le cocciniglie, il ragnetto rosso e l’oziorrinco. Se la pianta colpita è di piccole dimensioni si può procedere alla rimozione manuale dei parassiti, mentre se le piante colpite sono numerose o molto grandi conviene intervenire con insetticidi specifici.

Dr. Alessandro Auzzi Giardiniere prof. auzzialessandro@ gmail.com

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