Carissimi, gli ascoltatori italiani che nei messi passati sono diventati dei veri “missionari”, conoscono bene le Clessidre di Radio Maria a favoredell’AfricaedelMedioOriente. Forse in pochi sanno che Radio Maria in questi annièentrataneiluoghidovelasolitudineèpiù forte, portando il messaggio di fede speranza cristiana. Abbiamo avvertito l’esigenza di prenderci cura deinostrianziani,chehannopagatoilcontopiù alto provocato dalla pandemia. Oltre ad alcune struttureincuisonoricoveratimalatipsichicici siamopresicuraanchedegliospitidellecasedi riposoche,lontanidailorocari,sicuramentenon hanno avuto la possibilità di essere abbracciati dailoroaffetti.
Oltre ad essere loro vicini con i nostri programmi, che cercano di dare un senso profondo a ogni esistenza umana, abbiamo ottenuto la disponibilità da parte di numerosi Cappellani e dai Responsabili delle strutture di portareainostrianzianilapresenzadellastatua benedetta della Madonna di Radio Maria che si fa pellegrina su tutto il territorio italiano e donareloro: lenostreesclusiveradiolineaforma diMadonnina
IlVangelo libridipreghiera sussididicatechesi -OpuscoliditestimonianzaCristiana
Animatrice, Casa residenza “I tulipani”, Massenzatico(ReggioEmilia)
“Allora c’è ancora della gente di cuore, disposta a donare!”. Con espressioni come questa, colma di stupore e gratitudine, gli ospiti della Casa residenza “I Tulipani” di Massenzatico, alle porte di Reggio Emilia, hanno accolto le radioline inviate qualche mesefadaRadioMaria.“Sonostatimolto contenti racconta l’animatrice Francesca Aquino, che dal 1987 lavora in questa struttura per persone non autosufficienti: la radiolina è un oggetto molto grazioso, solo alla vista riempie il cuore e i nostri anziani erano felici di averla nella propria camera”.Traloroc’èGiuseppe,82anni,che prega cinque ore al giorno seguendo i momentidipreghieraoffertidalpalinsesto di Radio Maria, sempre accanto alla sua radiolina: “E guai a chi gliela tocca” confessa Francesca, che a sua volta ha apprezzato molto questo semplice strumento di evangelizzazione e soprattutto di compagnia e conforto spirituale.
“Ne ho tenute un paio per utilizzarle nei percorsidellecurepalliativeedelfinevita cheabbiamoall’internodellastruttura,per alternarel’ascoltodellaradioaimomentidi visitadelfamiliare,chenonpuòstarepiùdi un certo tempo con il proprio congiunto allettato (in genere 3 ore di seguito e per 34 volte durante la giornata) dice Francesca-. In queste situazioni la radio è molto importante: affinché ascoltino la preghiera, ho educato i familiari perché mettessero la radio ad un certo volume prima di uscire dalla stanza, affinché le persone possano riempire questi intervalli con l’ascolto. All’ultimo decesso avvenuto la settimana scorsauna signora, rimasta accanto alla propria sorella morente fino alle tre del mattino, quando ha raccolto i suoi effetti personali ha chiesto alla mia collegadipoterprenderelaradiolinacome ricordo dei momenti vissuti insieme alla sorella. Da quando sono arrivate le radioline di Radio Maria (nel marzo 2021) dieci dei nostri ospiti se ne sono andati così”.
Direttore sanitario, Casa di riposo Padre Damiani,Pesaro
“Laradiolinaèunostrumentochefornisce un contenuto importante, non solo per la cura fisica, ma anche per quella del cuore, degli affetti, dell’anima: è un veicolo di cura e di sostegno per supportare la formazione religiosa, per alcuni ferma all’educazione ricevuta da bambini. Le abbiamo distribuite ai nostri ospiti una domenicadopolaSantaMessanellanostra cappella,sonostatifelicissimi:lalorogioia èstatagrandenelriceverequalcosacheha a che fare con un’emittente che fa compagnia, fa pregare e si fa loro vicina come strumento pastorale. Da subito si sono affezionati alla radiolina e la ascoltano nelle loro camere, soprattutto dal mattino al primo pomeriggio e poi la sera, durante la cena e prima di dormire. Qualcuno la tiene accesa anche di notte, come un “filo diretto” con il mondo esterno.”
utilizzati in attività di animazione anche questeapprezzatedagliospiti.Sonopiccoli gesti, ma la possibilità di avere una radio per chi è allettato e ha pochi contatti con l’esterno è qualcosa di importante e lo è ancor di più per quanti credono in certi valori”.
FRANCESCA D.
Animatrice, Azienda pubblica Servizi alla Persona“CatriaeNerone”,Cagli(Pu)
STEFANO B.
Direttore Azienda pubblica Servizi alla Persona“CatriaeNerone”,Cagli(Pu)
“Una sera, tornando a casa dal lavoro, ascoltavo Radio Maria in auto e sono venuto a conoscenza del progetto delle radioline: le abbiamo subito richieste e gli ospiti le hanno molto gradite Soprattutto in questo periodo in cui le visite dall’esterno sono difficili, gli ospiti che hanno avuto la possibilità di averle sono stati felici. La cosa bella è consentire agli ospiti di poter avere un contatto -seppure radiofonico con l’esterno. Al di là delle radioline, sono state apprezzate anche le immaginette e gli altri piccoli gadget che abbiamoricevuto(coronedelrosario,etc.),
“Sono stati veramente felici per queste radio, li hanno aiutati a mantenere attiva una vera passione che hanno verso questi strumenti che gli permettono di ascoltare le trasmissioni alle quali sono affezionati. L’ascolto è un momento intimo, che dedicanoaséstessi” NANCYS Assistente sociale, Azienda pubblica Servizi alla Persona “Catria e Nerone”, Cagli (Pu) “Ringrazio per questo gesto, importante soprattuttoperalcuniospitichehannouna grandefede,inparticolareinunperiodoin cuiancheisacerdotinonpotevanoentrare nella struttura” MARINA C Volontaria Radio Maria sede di Asti “Per capire l’importanzadiquestoprogettocitengoa ricordare una cara amica che viveva nella RsadiMontemagno,inprovinciadiAsti. Si chiamava Nidia e ha vissuto in casa di riposogliultimiannidellasuavita,primadi andareinCieloacausadelCovid Nidiaha avuto una vita difficile, piena di difficoltà, che tuttavia ha sempre affrontato con il suocarattereapertoesolare:ilpadremorì alla sua nascita, la mamma ad appena 11 mesi,leicrebbeinuncollegiocomeisuoi4 fratelli. Nidia ha lavorato come corriere, facendo le consegne per la ditta che gestiva insieme ad uno dei fratelli, alzandosi alle 4 del mattino e lavorando finoasera.
Dopo le dirette esterne di preghiera mi chiamava per commentare le parole del sacerdote o quanto il coro avesse cantato bene; poi ascoltava assiduamente le preghiere del mattino, le vite dei Santi e altri programmi. Nidia diceva che la Madonna le aveva dato tanto e lei voleva restituireilpiùpossibile:dinotte,quando non dormiva, sferruzzava a maglia piccoli abitipergrazioseMadonninedipezza,che donava ai volontari di Radio Maria per le loroattivitàdisensibilizzazione.Lei,asua volta, parlava a tutti di Radio Maria e facevapiccolisacrificiperaiutarla:quando leoffrivanouncaffèallamacchinettadella casa di riposo, rispondeva gentilmente: “Orano,grazie,masemilascilamonetina più tardi lo prendo”. Ma, come mi confidò in seguito, le monetine destinate ai suoi caffè venivano messe da parte per Radio Maria”.
MARINO G. 92anniOspiteCasadiriposoPadreDamiani, Pesaro“Ho conosciuto Radio Maria 12 anni fa, quando ho subito un intervento e sono stato qualche mese in ospedale: soprattutto con il Santo Rosario e le preghiere,miavevafattomoltacompagnia. Prima di allora la radio l’avevo sempre ascoltata poco: dopo aver frequentato da ragazzo il collegio dai Salesiani, che mi hanno dato solide radici di fede, mi ero dedicato soprattutto alle attività in parrocchia. Ora ascolto volentieri Radio Maria con la radiolina nella mia camera, soprattuttoilSantoRosario”.
Radio Maria non è nuova a iniziative di questo genere:daoltre15anni,infatti,conilprogetto “MadrediMisericordia”lanostraradioaffiancai cappellani carcerari per sostenerli nella loro attività pastorale per i detenuti nelle oltre 200 carceri italiane: a loro inviamo annualmente 5mila radioline (studiate e realizzate appositamente per rispettare le severe norme carcerarie), 7mila corone del Rosario e 10mila libretti di preghiera, insieme alla statua della Regina di Radio Maria che si fa pellegrina negli Istituti di pena. Molteplici sono state le dimostrazioni di affetto per questo gesto che continua a costituire per noi un impegno significativo ma che ci permette di unirci intimamente con loro nella preghiera aprendo i cuoriallasperanza. Molteplicisonolerichieste daogniregioneitalianacheabbiamonelcuoresi soddisfare. Svilupperemo ulteriormente la collaborazione con i Cappellani. Noi li contattiamo via lettera o telefonicamente o via mail presentando loro la nostra iniziativa e, dietro loro richiesta, inviamo gratuitamente materiale. Stiamo inoltre intensificando i collegamenticonlecarceriperlatrasmissionein diretta dalla cappella del carcere della Santa Messadomenicale,surichiestadelcappellano.E’ questo un avvenimento atteso con grande partecipazione ed è un momento molto significativo e sentito: i carcerati possono pregare insieme agli ascoltatori della grande famiglia di Radio Maria La nostra trasmissione mensile “Ero carcerato e siete venuti a trovarmi...” condotta da vari cappellani che si alternano di volta in volta secondo il coordinamento dell’Ispettore don Raffaele Grimaldi,vainondasullenostrefrequenze,il4° e5°lunedìdiognimesealleore22,45.Infinela nostra bella Statua “Madre di Misericordia”, ha iniziato a Pasqua 2019 il suo pellegrinaggio nei vari istituti penitenziari che vogliono ospitarla. Insiemefaremoundonoinestimabile.
GrazieBENEDETTO M. A.
Detenuto nella Casa Circondariale Due PalazzidiPadova
Salve, sono un detenuto del Due Palazzi, cheringraziaanomedituttiperildono davoifatto.Èdifficilepensarediricevere undonoinquestasituazione,purtroppola vita,pernoichesiamodetenuti,èsempre un continuo sperare e aspettare che qualcosa cambi e nell’attesa ricevere un donoèsempreun’emozionechecambiale nostreripetitive giornate. Devo dire che la forma della radiolinaèdavveromoltobella:laVergine Maria e il Bambino Gesù formano l’unione perfettaesonostilizzaticonattenzione Vi diròchequestopernoinonèunsemplice regalo, ma la certezza di non essere abbandonati a noi stessi e che il Signore operaintantissimimodi,anchesottoforma di quella piccola radio, che illumina le nostre celle detentive con una forma che pernoiètantosignificativa Grazie!
Tutti entusiasti di partecipare all' evento dellaMadonnapellegrinadiRadioMaria. Dopounabreveintervistadellagiornalista, edellebellefotoscattatementrelanostra madonnina"staperentrareincarcere",io e il cappellano, preceduti da un forzuto agente che porta la statua tra le sue braccia per ben quattro rampe di scale,….siamoentratinellasalateatrodell' istituto dove ci aspettavano 13 ragazzi di etàcompresatrai15ei20anni
I ragazzi nel vedere la Madonna, collocata sul tavolino che loro stessi avevano sistemato sul palco con bei fiori, si sono commossi.
Nel vedere i volti dei ragazzi tristi e pensosi, forse per la mancanza delle loro madri,nelgiornodellafestadellamamma, ho sottolineato come la nostra madonnina fosse giunta proprio per loro, per fare da mammaatuttiloro."
Unragazzo,guardandoalungolaMadonna circondata dai bei fiori, ha esclamato in dialetto siciliano "ma dove deve andare la Madonna?Noinonglieladiamoanessuno, rimane qui con noi!" Stessa frase, stessa reazionedeifratelliristrettidelcarceredi Giarre.
DOMENICA MATTINA FESTA DELLA MAMMA
12Maggio2019
Noi volontari di Radio Maria siamo giunti con l'effigie della Madonna presso il carcere minorile di Acireale che, in regime disemilibertà’,ospita13ragazzi. Ci aspettavano tutti: gli agenti di polizia penitenziaria che, sorpresa per me, non erano in divisa, i ragazzi silenziosi ed attenti, il cappellano don Francesco Mazzolieunagiornalistadelquotidiano"la Sicilia".
“La Madonna rimane qui con noi, certo” dico loro, “lei è sempre con noi, anche se noncenerendiamoconto”.
Concludolamattinataconilcuorepienodi gioia, convinta che dietro quelle sbarre Radio Maria ha portato a quei ragazzi la madredimisericordiacheèanchemadredi speranza.
Santa,CasaCircondarialediPalermo
Vi ringrazio infinitamente per il vostro meraviglioso pensiero. Mi sono commossa peresserestataricordata.Ciòchemiavete inviatoèquantodesideravo:laradiolinaeil librodipreghiere Literròsempreconme, anche quando uscirò di qui, se Dio vorrà. Potròtenerlinellaborsaconme. IlsolepernoièlaParoladiDio. In questi lunghi anni trascorsi qui dentro, hoavutomododifareun’analisiinterioree diapprofondireilmioioesolamenteconla preghierasonoriuscitaasuperaretuttele barriere e a sciogliere le catene che la prigioniacomporta. Mihafattoveramentebeneilcontattocon voi e farò tesoro di quanto imparo attraverso la vostra radio per affidarmi completamenteaDioedesserefiduciosae speranzosaperl’avvenire
Valentina,CasaCircondarialediTeramo
Dacircaunannomitrovochiusapressola CasaCircondarialediTeramo.
Sonomentalmentemoltoprovata,essendo lamiaprimaesperienzaincarcere.
Sono sola, non ho nessuno che viene per i colloqui: mi hanno abbandonata qui. Io so di aver sbagliato, ma sto pagando a caro prezzoimieierrori.
Mi sento molto sola perché la mia compagna di cella è uscita e quando stavamo insieme ascoltavamo costantemente Radio Maria, essendo io molto devota alla Vergine Maria, ma lei, uscendo, ha portato via con sé anche la radio,oltrealasciareungrandevuoto.
Per me era un sollievo poter ascoltare le parole della Madre Celeste e con la preghierasentirmivicinaatuttivoi.
Vi prego, voi pregate per me e le mie compagnedisventura.
Vi chiedo cortesemente, non avendo nessuno,seèpossibileaveredavoilaradio percontinuarelemiepreghiereesentirmi piùvicinaavoieallaMadreCeleste.
Vi ringrazio di aver ascoltato queste mie parole.
Silvio,CasaCircondarialediBiella
CarissimiamicidiRadioMaria, devo esprimervi un grande grazie perché fino a pochi giorni fa ero in isolamento e non potevo scrivere né avere colloqui. L’unicavocechemiarrivavaeraquelladella vostraradio,chehopotutotenereconme. Mi avete fatto tanta compagnia e arrivo a ringraziareperchéinisolamentohopotuto seguire con attenzione le vostre parole, chehannocambiatoilmiocuore GraziediavermitrasmessolaParoladiDio! Grazie di tutto quello che fate per questo greggedipecoresmarrite.
Con devozione, la vostra fedele ascoltatrice.
“IN ISOLAMENTO L’UNICA VOCE CHE MI ARRIVAVA
QUELLA
“UNA BENEDIZIONE ALLA POLIZIA PENITENZIARIA, ASSISTENTI, ISPETTORI, DOTTORI E INFERMIERI, CHE FANNO TANTO PER NOI DETENUTI”
Enrico, Casa Circondariale di Napoli Poggioreale
CarifratelliesorellediRadioMaria, mi chiamo Enrico. Sono nato affetto da poliomielite agli arti inferiori. La prima operazione ai piedi l’ho avuta dopo otto mesidallanascita.Hosubìtointuttotredici interventi. La mia mamma non mi ha mai abbandonato:èl’unicapersonabuona,che ho tanto amato Dopo la morte della mamma, i miei fratelli e sorelle mi hanno lasciatosolo. Sono detenuto dal 2010 al carcere di Poggioreale. Ringrazio con tutta la mia animaecontuttoilcuorelasuorachequi in carcere mi ha sempre aiutato e il mio assistentevolontario Meritanotuttoilmio rispetto e il mio amore. Aiutano tutti i detenuti e non fanno mancare niente a nessuno.Ringrazioancheilsacerdotechea Pasqua ha detto la Messa per noi: è stata davvero una bella Pasqua, anche se l’ho passata in cella. Prego il Signore che, quando sarò in libertà, io possa dedicarmi allepersonebisognose.Mipiacerebbefare come faceva Gesù: andare di villaggio in villaggio ad aiutare e portare fede alla gente, come sta facendo Papa Francesco. Mipiacestareconipoverieaiutarli. Anche se adesso sono in carcere, la mia fortuna è che attraverso i programmi che seguo con la vostra radiolina io prego il SignoreehoprovatolaforzadelloSpirito Santo. Quando prego, spesso ripenso a quandoeroalmiopaesenelcasertanocon lamiamammaeabbiamoavutonellanostra cattedrale la visita di Papa Giovanni Paolo II.Alloraritrovolasperanza. Io ascolto Radio Maria alla sera: mi aiuta tantoapregareemitienecompagnia.
Vi ringrazio per tutto quello che fate per noi. Vi saluto dicendo che mi farebbe piacere ricevere una benedizione per tutti noidetenuti.Viringraziocontuttoilcuore. Siate sempre nella gioia, come dice san Paolo.
Una benedizione alla polizia penitenziaria, assistenti, ispettori, dottori e infermieri, chefannotantopernoidetenuti.CheDioli benedica
Mario,CasaCircondarialediTrapani
EgregioPadreLivioetuttalaredazionedi RadioMaria, sono sempre in contatto con voi, seguendoviconlaradiolinaenonviposso nascondere che a pregare con voi il Santo Rosario della Madonna e di Gesù Misericordioso,accompagnatidaibeicanti, mi scendono giù lacrime. Credo che sia la presenzadiMammaMaria,Gesùamicomio edelPadremioDiochesonoaccantoame. Inquestomomentostomaleacausadella nostalgia dei miei affetti, parenti, amici e persone care. Io sono un giovane ragazzo, servizievole nell’aiuto del prossimo, e in questo momento sto vivendo un atroce dolore.IopregoognisecondoilmioPadre Dio,GesùamicomioeMammamiaMariadi assolvermidaquestodolore,donandomila grazia per non veder più soffrire la mia famigliaepotertornaredallepersoneche miaspettanoconansiaelodoancoradipiù il mio Padre Dio che il poco bene che ho fattomièoggiricambiatocontuttoquesto affetto,stima,fiducia.
Grazie al vostro aiuto e a quello del cappellano che ho trovato qui, ho rafforzatotantolamiafedeeilmiocuore.
“A PREGARE CON VOI IL SANTO ROSARIO MI SCENDONO GIÙ LACRIME”
Vi chiedo un’immagine di Gesù Misericordioso e un Tao di legno perché sono devoto di san Francesco. Che Dio vi benedica!
Siamo in ventitré che frequentiamo la Santa Messa e portiamo i vostri rosari in modochepossiamosentirciunitieuguali bianchieneri–tuttiuguali.
Il libro di padre Livio che mi avete inviato illuminailnostrocamminoognigiorno.
Anselmo,CasaCircondarialediFermo
Oggi sono venuti a trovarmi, come ogni settimana,miamoglieeimieitrefiglievi ringraziamo dal profondo del cuore per i rosari benedetti e i libretti che ci avete donato.Iopregheròdaquestacellabuiae angustaeimieifigliemiamogliedacasa, masaremotuttiunitinelnomedelSignore. Ilmiofigliopiùgrande chehaundicianni e una leggera disabilità è stato molto fiero del vostro braccialetto del Rosario cheportasempreconsé!
Sono sempre stato un ragazzo restio alla Chiesa, non ho mai creduto pienamente, perché sono sempre stato abbandonato a me stesso, senza nessuna guida che potesse aiutarmi. Mia madre era in comunitàemiopadrenonsochifosse Ora, in questo periodo in carcere, sto ripercorrendo la mia vita per capire i miei errori e sto comprendendo quanto sia fondamentale pregare insieme, essere uniti.
Hotraditomiamogliediversevolteesono stato sempre perdonato; ho capito in questi anni, maturando, quanto sia fortunatoadaverlaancoraaccantoame!
Quando ho detto a mia moglie che ho scrittoavoievoimiaveterisposto,miha abbracciato,unabbracciobellissimo!
Ogni domenica qui frequento la chiesa. A volte non abbiamo la fortuna di avere un pretechedicalaMessacosìnoidetenutici riuniamo in una stanza e preghiamo insieme.
“QUI IN CELLA LA RADIOLINA HA UN POSTO D’ONORE”
Costel,CasaCircondarialediVerona
CaropadreLivio, le scrivo questa lettera per ringraziarla di cuoreperlaradiolinaricevutaeperlabella lettera che mi ha dedicato Non credevo che avesse il tempo per rispondermi, dato chesonosoltantounpoverodetenuto. Sono felice di ascoltare Radio Maria, si sentono bene le sue trasmissioni. Prego ogni giorno con voi il Santo Rosario e ascolto le cose belle che raccontate ogni giorno,inparticolareleriflessionidipadre Livioeilcommentoallastampaquotidiana. Qui in cella la sua radiolina ha un posto d’onore: tutti noi quattro occupanti la ascoltiamo con fede e con interesse; è davvero per noi una compagna che ci sollevaeciallietanellegiornatepiùtristie vuotedisignificato.
“QUANDO HO DETTO A MIA MOGLIE CHE VI HO SCRITTO, MI HA ABBRACCIATO”
Giuseppe, Casa Circondariale di Vibo Valentia
Scrivo per ringraziare per la grande fede che trasmettete nei nostri cuori. Io mi chiamoGiuseppeesonocalabrese. In tutta questa sofferenza, che io e la mia famiglia stiamo subendo, c’è una grande cosa positiva che, grazie a voi, è entrata nella mia vita: aver incontrato Dio è una cosameravigliosa,indescrivibile. Ci sono stati momenti, in questi diciotto mesi di carcere, in cui ho pensato di non farcela, di farla finita. Però, grazie a Dio, tramite voi, ascoltando tutte le mattine la SantaMessaelecatechesidelvenerdìsera, miavetefattocapirechelavitaèundono diDioenessunohadirittodicalpestareil dono che Nostro Signore ci ha fatto. Ora, grazieavoi,chemiaveteapertogliocchi, hocapitoilvaloredellavitaedell’amoree mi sento più forte. La sofferenza che sto subendomipesameno,perchésopercerto cheDioèconnoie,comedicesemprePapa Francesco,Diononconosceostacoli,entra anchedietrolesbarre. Se tutto quello che è successo, se tutta questa sofferenza è arrivata per farmi incontrareDio,iosonocontento. Grazie,grazie,DioMio! Prego Dio che riusciate ad entrare nel cuore di tutti, perché voi siete un dono di Dio.
Igor,CasaCircondarialediVerona
Caro padre Livio e quanti si impegnano a dareunsostegnoaRadioMaria, ilmionomeèIgoresonoundetenutodel carcere di Verona. Vengo dalla Moldavia e sonocristiano. Uncarceratofarebbedituttoperusufruire diognipossibilitàpermigliorarelavitaqua dentro; userebbe tutta l’astuzia, l’intelligenza e la furbizia per godere di ogni possibile beneficio. E devo essere sincero eraquestoilmiointentoall’inizio, nel chiedervi la radiolina che inviate a noi detenuti. Quando ti trovi in carcere, tutto assume una dimensione diversa e anche la radiolina diventa una rarità, un bene prezioso. Ho sentito che, scrivendovi, potevoottenerequestoregaloenonciho pensatomolto:hoiniziatosubitoacercare l’indirizzodiRadioMaria.Cosìhotrovatoil vostrolibrettoconlepreghierequotidiane che ci avete mandato e per curiosità ho cominciato a leggerlo. L’ho letto tutto e, conmiograndestupore,hotrovatoinogni preghiera una particella di me, che mi ha fattopensare.Hopresocoscienzadelmale fattoechevistavochiedendolaradiocon grande superficialità e non per avviare un camminodiconversione.Daquelmomento ho iniziato a pentirmi e a desiderare una vitanuova.Misonovergognato.Diomiha datotutto:fisico,cervello,buonafamiglia, e io l’ho sprecato. Devo ringraziare Dio di essere in carcere, altrimenti avrei preso unastradaancorapeggioreesarebbestata lafine!Viringrazioperchévoilavorateper la vita di quelli che ne hanno davvero bisogno e finché c’è gente come voi il mondo ha speranza. In fondo, quando andremo in Cielo potremo portare con noi sololeanimediquellicheabbiamosalvato. Viringraziodicuore
“HO TROVATO IN OGNI
UNA PARTICELLA DI ME, CHE MI
FATTO PENSARE”
Sette giovani detenuti, Istituto Penale MinorilediBari
Salutiamo di cuore padre Livio e tutti i volontaridiRadioMaria. Siamosettegiovanicheil19maggiohanno ricevuto in carcere il Sacramento della Cresima, dopo una lunga preparazione offertacidalnostroCappellano. Vogliamo ringraziare per i vostri libri, i rosari, le radioline, le immagini di Maria Santissimaeilmaterialecheciavetefatto pervenire in occasione del Natale, della Pasquaedelmesemariano. Ciaveteaccompagnatoesostenutosempre inquestopercorsodirinascitaediritorno alla fede e alla speranza Abbiamo sentito chequalcunohaavutofiduciainnoi,forse per la prima volta, ed è stato importante pernoi.
Spero di uscire presto e continuare il percorsoiniziatoil2giugno,giornodelmio matrimonio; dopo circa quattro mesi sono stato arrestato. Ma – nonostante tutto –questo tempo difficile sta assumendo un valore. Qui dentro sto trovando la convinzione che il nostro Signore vede tuttoeprovvedeatutto.
Vorrei fare una richiesta, se vi è possibile: una Messa o un rosario dedicato a tutti i carcerati.Sappiamocheabbiamosbagliato, ma da molti siamo dimenticati e sentiamo violatituttiinostridiritti.
Vi chiediamo con tutto il cuore di offrirci ancoraun’opportunità,dipregarepernoi.
Roberto,CasaCircondarialediViboValentia
Miei cari fratelli, sono sempre stato un credente, ma non un frequentatore assiduo.
Devo dare atto che da quando sto in carcere-circadiecimesi-lamiafedesiè rafforzata.
Tutte le mattine recito il rosario con la vostraradiolinaetutteleserefacciamoun piccolo cenacolo con i compagni di cella leggendoecommentandoilVangelo.
Ho 31 anni e ancora non so quanto devo stareinquestetristimura.
“ASPETTIAMO CON ANSIA LA DOMENICA PER ASCOLTARE IL VANGELO”
Carlo,CasaCircondarialediTrento
Sono un “ragazzo” di quarant’anni. Da quando sono detenuto, ho cominciato, quasi per caso, ad ascoltare la vostra emittente. Quasi per caso perché qui, avendo molto tempo libero, ed essendo esausto della monotonia dei programmi televisivi, io e il mio compagno di cella abbiamoottenutounaradiolinaeabbiamo cominciato a fare zapping dei programmi, scoprendo, con stupore per me, Radio Maria come una delle emittenti più interessantidalpuntodivistaradiofonico, non avendo programmi musicali noiosi, monotonieuniformizzatiallaquasitotalità delleemittentiradiofonicheitaliane.
In particolare aspettiamo con ansia la domenica per poter ascoltare i brani del Vangeloeleomeliechediventanopernoi unaconsolazioneeunaguida,tenendoviva la speranza di poter intraprendere un cammino davvero nuovo e pieno di vera vita.
“ABBIAMO SENTITO CHE QUALCUNO HA AVUTO FIDUCIA IN NOI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA”
“VI CHIEDIAMO CON TUTTO IL CUORE DI OFFRIRCI ANCORA UN’OPPORTUNITÀ”
Giovanni, Casa Circondariale di Napoli Poggioreale
CaraAssociazioneRadioMaria, hoappenaricevutolaletteraconirosarie le immaginette della Madonna e di nostro SignoreGesùCristo:“Gesùconfidointe”.Ti ringrazio. Ho diviso con i miei compagni i rosari e alcune immaginette e altre le ho inviate a casa, ai miei figli. Giorno e notte non faccio che nominare Gesù. Lo sento presente e vedo che alcuni miei compagni vogliono discutere spesso con me per ascoltarelaSuaParola.
La sofferenza che provo è molto grande, perché ho trovato dentro di me un vuoto incolmabile,mapoisentonellamiamente la voce di Dio che mi chiama e mi dice: “Giovanni,alzati!”.Cosìmimettoapregare, leggo delle frasi di nostro Signore Gesù Cristo e tutto mi passa. Prego che Lui manifesti la Sua gloria e doni al mondo la speranzadellavitanuovacheverrà.
Io soffro tanto e con me ci sono tanti compagni che soffrono, ma, confortati dagli insegnamenti della vostra Radio, cerchiamo di amarci gli uni gli altri, come Cristocihaamati.
Ilvostrosostegnomiriempiedigioia. Desidero la mia liberazione per poter far parte di un’Associazione come la vostra, che diffonde la Parola di nostro Signore GesùCristo.
“IO SONO FELICE E NON MI INTERESSA DELLE SBARRE CHE HO ALLA FINESTRA”
Ivano,CasaCircondarialediAlessandriaSto bene perché ho Gesù sempre al mio fiancoesocheascoltalamiapreghiera.Ne ho avuto conferma due giorni fa, quando l’hopregatocolcuore,chiedendoglidifare uscire dal coma la mamma di un mio compagno di cella. Lo stesso giorno, quandoquestomioamicohatelefonatoin ospedale,hapotutoparlareconsuamadre Aquelpuntohopensatodentrodimeche Dio è veramente grande e nulla è impossibile per il nostro Signore Gesù Cristo.
Vi sembrerà strano sentire queste parole daundetenuto,maiosonofeliceenonmi interessa delle sbarre che ho alla finestra, misentolibero.Certevoltemisembrache il mio cuore stia per esplodere dalla gioia chestoprovandoinquestoperiodo.
E poi io sono una persona che cerca di aiutare tutti. L’altro giorno ho regalato la radiolina che mi avete inviato ad un compagno,perchélovedevosempretriste ehocapitocheluineavevapiùbisognodi me.
“LA RECITA DEL ROSARIO È STATA
CONTAGIO,
DONA A TUTTI SOLLIEVO
Paoloeungruppodidetenuti,
Noneroateo,madicertooggisochenon ero un buon cristiano. Ho cominciato ad ascoltare Radio Maria per caso, un giorno, di pomeriggio; ricordo che trasmetteva il SantoRosarioemihatoccato.Colpassare deltempo,hodesideratorecitareancheio ilRosario.
Poi,graziealvostrolibrettodipreghiere…
è lì che è avvenuto il miracolo, perché ho coinvolto altri detenuti a recitarlo. Abbiamoimparatotantepreghierechenon conoscevamoeoralerecitiamoinsieme
E’ stato un contagio, che dona a tutti sollievo e speranza, e tutti insieme vogliamo ringraziarvi, noi che sempre veniamoetichettaticomeun‘malesociale’, mavipregodicrederechesiamodiversie tantidinoihannocapitoilorosbagli. Quando sarò di nuovo libero, divulgherò a tuttiquantosietestatiimportantipertanti comeme.
“STIAMO BENE CON NOI STESSI QUANDO PROCLAMIAMO LA PAROLA DI DIO”
Rosario,CasaCircondarialediPalmi(RC)
“LA SOFFERENZA DÀ VALORE ALLA VITA”
Salvatore, Casa Circondariale di Vibo Valentia
In questa sofferenza sono felice di aver conosciuto il Signore Dio nostro. Ai miei compagnidetenutiribadiscosemprechela nostra sofferenza non è nulla a confronto della Passione di Gesù che ci ha salvati. Chissà chi stiamo salvando con la nostra sofferenza! Inoltre la sofferenza dà valore allavita Nonmistancheròmaididirviche la vostra opera è unica: coinvolgete tanta gente in tutto il mondo a pregare e fate tanta compagnia ai malati, agli anziani e a noi carcerati, facendoci conoscere giorno per giorno il Vangelo, lettura di gioia e di speranza. Sto continuando a coinvolgere nel mio piccolo - altri detenuti nella preghiera.AllaserarecitiamoilRosariocon voi e mi ringraziano perché, dopo aver pregato, si sentono meglio e vicini a Dio nostro Padre. Non vi nascondo che sono felicissimonelrendermiutile. Selamiaanimastasoffrendo,comequella di tanti altri, è perché Dio ci ha afferrato troppoforte,pernonfarcicadere.
Vadonellacappelladelnostrocarcereper la Messa una volta alla settimana; sono cattolico credente e mi piace frequentare la chiesa. Oggi il nostro Cappellano mi ha dato le vostre preghiere, da leggere la mattina e la sera, e un Vangelo che è bellissimo e mi sento accolto da voi con grande stima, amicizia e fratellanza. Con molto piacere mi rivolgo a tutti voi per ringraziarvi di ciò che avete dato a noi detenuti. Stiamo bene con noi stessi quando proclamiamo la Parola di Dio nostro Signore. Ringrazio voi tutti dell’Associazione Radio Maria e tutte quellepersonechecicredonoehannofede e seguono il nostro cammino verso il Signore.
I libricini di preghiera sono interessantissimi e permettono ad ognuno di noi di avvicinarsi alla preghiera. E’ verissimo: la preghiera ci aiuta a vivere moltomeglio,adaresensoadognigiorno. La nostra anima e la fede in Dio nostro Onnipotente ci sorregge negli affanni, ci consola, ci accompagna a comprendere la Parola di Dio, ci fa sentire vicina la Madonna. Io prego anche per tutti voi e sono sicuro che le nostre preghiere non avranno mai fine; ci riempiranno il cuore, l’anima,lavitastessa. Grazie,grazieatuttiquantivoipertuttoil vostroonoratoebellissimolavoroeperle preghiere che fate per tutti quanti ne hannobisogno.
“GLI
SPADA”
Paolo, Casa Circondariale di Bellizzi Irpino (AV)
Sono chiuso in carcere da 383 giorni. Ascoltavo la radiolina di un compagno di stanza che è stato trasferito in un altro istituto. Ora sono solo. Quando il mio compagno ascoltava Radio Maria tutte le sere,iorimanevoaguardarloevedevoche simettevasullettinoesmettevadiparlare. Quando spegneva la radiolina, gli domandavo che cosa ascoltava. Lui diceva che ascoltava canzoni. Ma sempre alla stessaoraogniseraeognimattinametteva gliauricolariesigiravasullettinoversoil muro Unamattinaandòinbagnoerimase accesa la radiolina con gli auricolari. Così, per curiosità, misi gli auricolari e sentii un sacerdote che predicava. Quando il mio amicouscìdalbagno,mivideemichiese:. “Hai tolto il programma che stavo ascoltando?”. Gli dissi di no, che ero solo curioso di sentire che cosa ascoltava sempre mattina e sera alla stessa ora. Mi dissechenonpotevoascoltarequellecose, visto che non credevo al cattolicesimo. ComunquecominciammoaparlarediRadio Maria e delle Sacre Scritture. Lui continuava a ripetermi che da quando ascoltavaRadioMariaeracambiato:gliera cadutadimanolaspada.Iovedevocheera laveritàperchésapevocheprimaluieraun attaccabrighe. Così incominciai ad essere incuriosito. Una mattina gli dissi di non mettere gli auricolari e di farmi sentire la catechesicheascoltava,cosìanchelaserae i giorni seguenti. Adesso il mio amico è statotrasferito.Mimancalui,mamimanca anchequellabenedettaradiolinaaformadi Madonnina, che ascoltavo con curiosità. Quellacuriositàèdiventataunacompagnia dicuinonriescopiùafareameno Ormaiin cuore mio sento che posso dire di essere cattolico, mi sono iscritto nel coro della chiesainquestocarcere.
Vorrei tanto ascoltarvi ancora. Voi date forzaaicarcerati,donatelasperanzacheè possibilecambiare.
“LE MIE GIORNATE IN CARCERE PASSANO BENE E VELOCI”
Giacomo,CasaCircondarialediTrento CaropadreLivio, in data odierna ho ricevuto una bella notizia, che attendevo con gioia: mi riferisco all’arrivo della radiolina di Radio Maria.Poihovistochemihaallegatotante belle preghiere e riflessioni che ho letto conpiacereeconfiduciaemisonopiaciute tantissimo.
Nonsocomeringraziarla,lesonogratoper la sua bontà e la ringrazio di vero cuore. Chissà, un giorno, quando uscirò, forse potrò mettermi a disposizione per aiutare la sua associazione Radio Maria. Avendo ricevuto un dono così importante e specialissimo,oralemiegiornateincarcere passano molto bene e veloci. Ne sono entusiasta.Nonmiaspettavounregalocosì importante,soprattuttoinquestoperiodo, non ricevendo nessuna visita o colloqui, e improvvisamente è apparsa una luce così luminosaelamiatristezzaèandatavia,via dicolpo.EvidentementeleviedelSignore sonoinfinite.
“VORREI TANTO CHE GESÙ
RIPORTASSE IN ME LA CREATURA FELICE CHE LUI HA PENSATO”
Andrea,CasaCircondarialediPadova
Ultimamente avevo perso un po’ la via; negliultimiquasidueanniavevosmessodi scrivereachiunqueperchéabbattutodalla pesantezzadellamiacondanna.
Io credo tanto in Gesù Cristo e credo al fatto che Lui mi aspetta sempre e comunque, me ne ha dato prova tante volte;hoprovedell’esistenzaSuaediSuo Padrel’altissimoDio.
Mi ritrovo senza nessuno e senza nulla, nemmeno la dignità.. Ma io sono forte del fattocheGesùmiamaevegliasuimieicari, che non vedo da anni perché non possono permettersidivenireatrovarmi;sostenere un viaggio di 1.000 chilometri è troppo dispendioso per loro in termini di denaro. Hotantoamoreperloroetantonehanno loro per me, ma questo distacco, questa lontananza logora entrambe le parti fino nell’anima.Tantevoltenonriescoavedere quellaforteluceinfondoaltunnel,perché mi si spegne la vista dalla rabbia e dal dolore.
Voi mi mandaste la radiolina e anche un rosario. Vi chiedo il dono di un altro rosario.Ilrosarioèandatoperdutodurante il nero periodo nel quale la mia fede vacillava. Chiedo scusa se mi sono perso per qualche mese, ma ora sto cercando di ritrovarmi,a28anni,dopo10annipassati incarcere.
Pasqua si avvicina, si avvicina la Risurrezione di nostro Signore, lo sento e lo sentirò ancora più vicino. Vorrei tanto che Gesù per la prossima Santa Pasqua, riportasse in me quella creatura bella, libera spiritualmente e felice che Lui ha pensatoquandomihavolutodarevitanel grembodimiamadre.
Giovanni,CasaCircondarialediPaviaLa nascita del Signore porti pace nel mondo, meno cattiveria nell’uomo e una coscienza più pulita in ognuno di noi, che abbiamo sbagliato e ci troviamo giustamente a pagare la nostra colpa, ma chiediamo al Signore la forza per andare avantiesoprattuttopernonsbagliarepiù, non solo per noi stessi, ma per il nostro prossimo, per non offenderlo e non fargli altromale.Perquelchemiriguarda,chiedo umilmentescusadavantialSignoreachiho offeso.
Ho ricevuto con enorme piacere ed emozione la vostra busta natalizia con la lettera,ibigliettidiauguri,duelibrettieil vostro affetto e fratellanza. Voglio ringraziarvidicuoreperavermifattoavere, tramite suor Piera, la vostra radiolina, con la coroncina del rosario e il libretto di preghiera. Ecco, riguardo a questo, avete toccatolapartenascostachehonelcuore findagiovane,quandoandavoaMessaed ero più vicino alla Chiesa e alla preghiera. Poi con il passare degli anni avevo perso tutto. Ora seguo moltissimo la Parola di Gesù,lapreghieraerecitodasoloincellail Santo Rosario così come la Santissima VergineMariacihainsegnatoesuggerito. Soprattuttofacciolapreghieradelmattino e della sera. Vi ringrazio per ciò che fate per alleviare la nostra sofferenza con la preghiera che per molti sembra tempo perso, ma per me è solo tempo ritrovato. Soprattutto per me che con la patologia che ho non so per quanto tempo ancora potròvederelaluce.Purtroppononriesco ad accettare che sto diventando cieco totale:hopaura,pauradelbuio;ècomese mimancasseilrespiro.
“CHIEDIAMO
NON
PIÙ”
“SOLO
DIO”
Andrei,CasaCircondarialediBiella
Vistoscrivendoperdirvicontuttoilcuore grazie mille. Grazie Gesù per tutto quello chehaifattoperme.Sonotroppocontento efelicechesiatesempreviciniame Conilvostrograndissimoaiutosonostato estomoltomeglio.Midatesemprefiducia emoltocoraggioperpassaretuttoquesto tempo che ho vissuto e vivo ancora in carcere.GrazieaDioeavoilamiapenaè stataabbreviata.
Spero nel nostro Dio che mi dia una vita solidaevicinaaivaloriveriepossaandare avanticolnostrograndeamicoeSalvatore GesùeconlanostraMadreMaria. Avete ragione quando dite che questo tempo vissuto qui in carcere e questa sofferenza mi sarà utile nella vita, perché l’hopresocomeun’esperienzapercrescere e ho davvero capito quanto Gesù è importante.Sounacosa:quandosaròfuori starò lontano dalle cattive amicizie che avevoprima.Vogliodedicarmiallafamiglia eallavoroenontornarepiùcongliamicidi prima.Solovoipossochiamaredavverocon tutto il cuore amici, perché mi avete fatto vederelastradagiustaversoDio.Moltopiù cheamicisietestatiperme! Se Dio vuole, presto potrò uscire dal carcereeottenerel’affidamentoinprovaai servizisociali.Nonsoniente,macredoche tuttosaràbeneinGesù. Vipregotantissimo:pregateperme.Anche ioprego.PerchéisegnidiDionellamiavita sonoforti.
Gesùmihagiàoffertotantonellamiavita. Non smetterò mai di ringraziare Gesù per quello che mi ha fatto. Posso solo dire: “Grazie Gesù” per tutto quello che fai per noi.Contantoaffetto,ilvostroamico.
PrimaletteradiDonato, Casa Reclusione di Porto Azzurro, Isola d’Elba(LI)
La vostra radiolina è arrivata prima della vostra lettera e vi sono infinitamente grato, perché mi avete ridato quel filo di luce a cui mi ero legato religiosamente, così adesso potrò tornare ad ascoltare la vostra voce che mi dà tanto sollievo e speranza. Voglio confidarvi un’altra cosa cheèsoltantomiaedèforselacosapercui soffro davvero. Io sono un papà, un vero papà, che purtroppo ha deluso il proprio figlio, facendosi condurre nel luogo più brutto che possa capitare all’uomo Mio figliohaquasidodicianniequest’annofarà la Cresima. Senza volergli mentire, gli ho promesso che sarei stato presente a quell’evento importante, e adesso mio malgradodevodirechenoncisarò,malui la prenderà come una bugia. Non ho mai mentito a mio figlio, perché sono stato anch’iobambinoesocosavuoldireessere disattesi; ma oggi mi sento l’uomo più bugiardodelmondo,perché,perquantomi sia dato da fare non ho ottenuto il permesso.Edunquenoncisarò.Noncisarò neancheconunpensierino.Nonlovedoda anniequestomifamoltomale,maconfido inDio,perchésocheprestoquestoincubo finiràetorneròacolmareilvuotochesiè creatofinoadoggi.
GraziedicuoreapadreLivioperleinfinite attenzionichecirivolgeancheattraversola preghiera e la solidarietà. E un infinito grazie a chi attraverso il contatto epistolare mi aiuta ad alleviare i momenti bui,conibuoniconsiglidifedeepreghiera, perché riesce a rendere per me un mondo stupendoilluogoincuivivo.
Vi prego di ricordarmi con un sorriso, perché è il modo più sincero che uso con tuttivoiperfarmiricordare.
“VI
SecondaletteradiDonato, Casa Reclusione di Porto Azzurro, Isola d’Elba(LI)
CarissimidiRadioMaria, oggi ho ricevuto con immenso piacere la vostra lettera che conteneva due preziosissimi omaggi per mio figlio e non potete immaginare quanto piacere mi ha fatto questo vostro pensiero, che vedo come un enorme gesto di sincerità e tenerezza. Sono certo che il mio piccolo apprezzerà. Ho provveduto immediatamente a spedire i vostri omaggi e come di consueto gli ho scritto una letterina
Ho sempre creduto in Dio e rivolgo a Lui tuttelemiepreghiere.ALuihoconfessato il mio peccato. Mi rimetto a Dio in ogni momento del giorno e della notte, se è necessario, e faccio penitenza (il venerdì) perriconoscenzaegratitudine. Le notizie da Livorno (Magistrato di sorveglianza) mi danno una forza di vita infinita ed io sono sinceramente felice di raccontarlo a voi di Radio Maria. Cosa è successo?Mièstatoconcessounpermesso premiodatrascorreresulterritorioelbano. Staròfuoridal20al28luglio.Questasarà l’ennesima dimostrazione di fiducia che dovrò dare al Magistrato e porterà buoni propositi per frequenti dimostrazioni di volutoecredutoreinserimentoneltessuto sociale.
Grazie al vostro supporto costante, ho potutoavereunprimo,simbolico,contatto con il mondo esterno, oltre queste mura. Horaggiuntocosìilcompletoequilibrioela giusta serenità da me tanto desiderata e raramente avuta. Questa esperienza carceraria mi ha segnato molto, ma cambiatoinmeglio Adessoapprezzodipiù ogni piccola cosa, anche un piccolo gesto; amo la vita, Dio e il prossimo in modo diverso,piùintenso.
Hoimparatoanondarenullaperscontato esonopiùindulgenteconglialtri.
Vi sento molto vicino e ve ne sono infinitamente grato. Che Dio voglia prendersicuradinoitutti
“ESCODIQUICOMEUOMOLIBERO” Marcello,CasaCircondarialediBolzano
Sonoemozionatoascrivertiquestalettera perché ho solo cose belle da dirti. Per quanto riguarda le mie richieste, fatte in agosto al Magistrato di sorveglianza, per una procedura penale che poteva essere applicata alla mia condanna: sono state accolte. Così la data della mia scarcerazione per fine pena è diventata imminente. Finalmente sono arrivato alla fine dei miei guai con la legge ed esco di qui come uomo libero, senza nessuna restrizione o affidamento, ma libero: per mequestoèimportantissimo!
Sono giorni difficili per me questi e come armadiforzaprego,pregoincontinuazione perché mi colma e nelle cose che faccio durante il giorno mi sembra sempre di averevicinoamelacaraMammadiGesù.. Ho parlato più volte con il padre Cappellano del carcere perché sento il bisogno di fare un cammino spirituale una voltauscitodiqua.IoconfidoinMariache metta sulla mia strada le persone giuste che mi possano aiutare in questa mia ricerca.Fuoridalcarcereilritmodellavita sarà più veloce e vi saranno tanti stimoli, ma confido nella preghiera per rimanere fedele a ciò che sento, che nella mia carcerazioneèstatalamiaforza. Anchesehoancoratantipesidaportare,il miocuoredaunpo’ditempoèpiùleggero. Grazieperlepreghierecheavetefattoper me; sento che è il regalo più bello che ho ricevuto.
Inquestaseriedilettere,chesisuccedonoin dueanni,letappediuncamminodalla disperazioneallagioiadellafede.
“Vi sto scrivendo perché ho bisogno di aiuto”
Chi scrive è Gianluca e sono detenuto da quasi6anni.
Vistoscrivendoperchéhobisognodiaiuto. Un aiuto spirituale e psicologico. Sto attraversandounbruttissimoperiodo.
La depressione mi sta logorando fisicamente, ma soprattutto psicologicamente.Stodavveromoltomale; in testa mi frullano tanti brutti pensieri: i sensi di colpa, i rimorsi di coscienza mi stannouccidendo.Spessomivienevogliadi farla finita, d’impiccarmi alle sbarre della cella, così metto fine alla mia atroce sofferenza.
Misentoemireputounmostro,incapacedi amare, di dare soddisfazioni, di fare del bene.Sonostatosolocapacenellamiavita di causare sofferenze e delusioni. Non meritodiessereamato.
Credo in Gesù; ogni giorno a dire il vero ogninotte-michiudonelbagnodellamia cella,miinginocchio,pregoechiedoaGesù diperdonareimieipeccati.Ognivoltache inizio a pregare piango come un bambino. Vorreiessereunapersonanuova.Maormai mi sono rassegnato: sono nato marcio e moriròmarcio.
Nella mia vita ho sofferto tantissimo. Ho solo 34 anni, ma sembra che ne abbia 60. Sono stato in collegio da quando avevo 3 anni e sono uscito a 13 anni. Ho dei genitori, ma è come se non li avessi mai avuti Una volta uscito dal collegio ho vissuto per strada, mi sono sempre arrangiato da solo. A 14 anni conobbi una persona; sin da subito mostrò affetto e attenzione nei miei riguardi. Mi dava quell’amorechesoloiverigenitoripossono dare.
Questapersonaapprofittòdelmiobisogno d’amore e d’affetto e abusò sessualmente di me. Dopo non poco tempo riuscii a scappar via dalle sue grinfie. Me ne andai viadallamiacittànatale. Conobbi una ragazza e ci innamorammo subito.Mitrovaiunlavoro.Sembravachela mia vita avesse una svolta positiva. Dalla nostra relazione nacque un bellissimo bambino; però sin dalla nascita aveva problemi di cuore. All’età di 3 anni il mio angiolettomorì.Iniziaiafareusodialcole successivamentedroghe.Persiillavoroela donnacheamavo.Lasofferenzaeildolore chemicausòlamortedimiofigliomifece completamente perdere la testa. Iniziai a delinquere. Vivevo allo sbaraglio sino a quando non sono finito in carcere. Sento, anzisonosicurochelamiavitasaràsempre cosìpienadisofferenze.
Vi chiedo di pregare per me, magari di chiedereancheadaltridipregareperme. Voglio cambiare, dare una svolta alla mia vita, ma da solo non ce la faccio Ho bisognodisostegno.
Vi chiedo di lanciare un appello ai vostri radioascoltatori per sostenermi spiritualmente. Sperotantochecisiaqualcunodispostoad aiutarmi, a farmi capire che la vita non è soloinbiancoenero,comeèstatafinoad oggiperme. Pregatemoltoperme.
“Sto male perché i rimorsi di coscienza, i sensidicolpami‘mordono’lacoscienza”
Gentilissimi collaboratori di Radio Maria, chi vi scrive nuovamente è Gianluca, dal carcere. Oggi con enorme gioia e piacere ho ricevuto la vostra lettera, la radio e la corona. Prima di tutto vi ringrazio tantissimo. Ad essere sincero mi ha fatto moltopiacerericevereunvostroscritto Mi hasollevatoilmorale,hocapitocheanche
dalontanomistatevicinoconilpensieroe soprattuttoconlevostrepreghiere
Comeviavevoscrittonellamiaprecedente lettera, sto attraversando un bruttissimo periodo, sto combattendo contro la depressione.Tengoaprecisarechenonsto maleperchéstoincarcereormaida6anni. E’piùchegiustocheiostiaqui,perchého commessodeglierroriedègiustissimoche io debba scontare la condanna che mi è stata inflitta. Sto male perché i rimorsi, i sensi di colpa mi “mordono” la coscienza. Facendo un attento esame della mia vita, misonoresocontochehosemprecausato del male, sofferenze e delusioni alle persone che mi erano vicine e non solo Ho capito che nel mio cuore non c’è mai statoamoreeciòmifasentireunmostro. Stosoffrendomolto,masonoconsapevole chemeritodisoffriremoltodipiù.Anzinon meritopernientedivivere.
Non sto facendo la parte della vittima, né cerco compassione Sto solamente esprimendo ciò che penso di me. Forse lo faccio per “sfogarmi” un po’, per alleviare lemiepene.
Mi avete scritto che Gesù ha dato la Sua vita sulla croce per me ed è morto per salvarmi da questo peccato e fare di me unapersonanuova Macredochesiamolto difficile che io possa divenire una persona nuova perché sono marcio dentro. C’è un vecchio proverbio che dice: “Chi nasce tondononpuòmorirequadrato”.Seinme non c’è amore, come potrò mai essere capaced’amare?Mifaccioschifodasolo.
SonodiversiannichecercoGesùcontutto il mio cuore, ho aperto la porta del mio cuore affinché il Cristo possa entrare. Ma sino ad oggi non mi sento vicino a Gesù. Sono sicuro che io sono figlio del male, figlio di satana. E MAI troverò la pace dei sensi.
Sono anche convinto che, se voi veniste a conoscenza del male che ho causato, interromperestesubitoicontatticonme.
Sono contento di essermi reso conto di quanto sia stato cattivo e malvagio nella miavita,cosìtendoastareallalargadalle persone, perché ho paura di continuare a fardelmale.Quindipreferiscostarechiuso nellamiacella,lontanodatuttiedatutto “Vorrei tanto che la mia unica medicina fosseGesù”
Vengo a voi dopo aver ricevuto la vostra lettera e dopo aver ascoltato con la radiolina la vostra trasmissione “Ero Carcerato…”. Don Giacomo durante la direttahalettopartedellamiaprecedente lettera: mi ha commosso davvero tantissimo. Ero chiuso nel bagno della mia cella e, mentre ascoltavo le parole di risposta al mio scritto, mi sono sentito pervaderedaunagioiaimmensa.Hopianto e sto ancora piangendo. Questa volta non sto piangendo perché sono triste, anzi le mie lacrime sono lacrime di gioia. Per un attimo Don Giacomo mi ha fatto sentire amato. Vi sono immensamente grato per avermi fatto provare questa bellissima emozione. Vi prego aiutatemi, statemi vicino, non mi abbandonate. Ho paura, tanta paura di farmi sopraffare dai brutti pensieri, quelli di suicidarmi. Sto male, moltomale,maquiincarcerecercodifare dituttopernondarloavedere,perchénon voglioprenderepsicofarmaci.Perunpo’di tempo li ho presi, ma non ho trovato sollievo,anzi.Vorreitantochelamiaunica medicinafosseGesù.
Dopo aver tentato più volte il suicidio, Gianlucavienetrasferitoinunaltrocarcere. La lettera che gli abbiamo inviato torna indietro, ma una guardia, con profonda umanità, ci ha scritto sulla busta il suo nuovoindirizzo.
Viringraziodellavostralettera.
Ancora una volta mi avete dato prova concreta che ci tenete davvero a noi carcerati,consideratilafecciadellasocietà. Vi siete “preoccupati” per me e non so come avete fatto a sapere che sono stato trasferitonelcarcerediAnconaemiavete scrittosubito.Nessunodellamiafamigliae nessunmioamicoavrebbefattoquelloche avetefattovoiperme. Riuscite a farmi sentire considerato e amato con le vostre attenzioni nei miei confronti. Magari avessi conosciuto voi prima di finire in carcere! Sono sicuro che non mi troverei qui, se avessi incontrato personecomevoinelmiopercorsodivita. Sonostatotrasferitoperchévarievoltenel carcere dove ero prima ho tentato il suicidio. Non l’ho fatto per attirare l’attenzione su di me o per motivi di giustizia L’ho fatto perché sono stanco di vivereenonhopiùlaforzadisoffrire. L’unicoconfortoèchesocheattraversodi voi tanti pregano per me. A volte mi sembra di ascoltare la loro voce e assaporare qualche briciola dell’amore di Gesùperme.
stanno in gruppo fanno i “bulli”, quindi approfitto per parlare con loro quando sono soli. Alcuni mi ascoltano, allora vado nellalorocellaeglileggoqualcheversetto della Bibbia che mi ha colpito particolarmente.
Questa mia serenità, questo senso di pace equestavogliadievangelizzaremel’avete datavoiconlevostretrasmissioni
Mi avete aiutato a superare un brutto momento della mia vita e soprattutto mi avetefattoscoprirel’AmorediGesùedella Madonna.Vorreitantochetuttiidetenuti iniziasserounpercorsospirituale.Disicuro le loro pene sarebbero alleviate, perché nostra Madre Maria e Gesù ci aiutano a portare la nostra croce. Prego molto per voi perché abbiate sempre la forza di aiutare spiritualmente i detenuti e non solo. Vi chiedo di non lasciarmi. Voglio condividere con voi questo bellissimo percorso.
“Anchesesonochiusoincarceremisento LIBEROnellospiritoenellamente”
“Vorrei che tutti i detenuti iniziassero un percorsospirituale”
Sto abbastanza bene fisicamente, mentalmenteesoprattuttospiritualmente.
Ogni giorno che passo in queste quattro muranutrolamiaanimaleggendolaBibbia e pregando e mi sento colmare di una energia positiva. Spesso parlo di Gesù e della Sua grandezza ad altri detenuti. Alcuni mi prendono in giro. All’inizio ci soffrivo, ma adesso non mi interessa, anzi insisto a parlare di Gesù e di come sta operandonellamiavitaproprioconcoloro chemideridono.Hocapitochequando
Ci tengo a farvi sapere che GRAZIE A DIO psicologicamente STO MOLTO BENE. Sono sicurissimo che, grazie soprattutto alle preghiere, sto superando la “maledetta” depressionechemistavaattanagliando.La preghiera mi aiuta tantissimo. In questo carcere mi sto dando da fare, partecipo a molte attività e gestisco la biblioteca interna.Possotranquillamentedireche,da quando mi sono avvicinato al Signore, anche se sono chiuso in carcere mi sento LIBEROnellospiritoenellamente.Midavo per disperato perché mi sentivo solo e abbandonato. La mia famiglia naturale da annihasmessod’interessarsidime.Grazie a voi ho una nuova famiglia, ho genitori, fratelli, sorelle e amici. Vi ascolto tutte le sereepregoinsiemeavoi.
Vi considero angeli mandati da Dio e sto trovando la pace, la gioia nel cuore Sono feliceanchesesonocarcerato,perchénon sono più solo: ho Dio nel cuore e tanti angeli(tuttivoi)chemistannovicinoconil pensiero, con le lettere e soprattutto con le preghiere. E’ da tanto tempo che non pronunciavo una frase bellissima. Ora mi sentocontuttoilcuoredidirlaatuttivoi:
VIVOGLIOBENE!!!
“Sono in tanti a essere liberi fisicamente, maimprigionatiinquestomondo”
Spesso, da quando mi sono avvicinato al Signore, ho provato a immaginare di stare dallapartedellepersonechesubisconouna rapina o un’aggressione. Quando mi immedesimo nella vittima, mi rendo conto dituttoilmalechehofatto.
Vi chiedo con il cuore di pregare e di invitare a pregare non solo per noi detenuti, ma soprattutto per le persone alle quali abbiamo fatto del male. Preghiamo per loro perché non provino odio per noi, perché odiando qualcuno si vivemale.Nonpretendocheciperdonino, ma prego che non abbiano il cuore appesantitodall’odioedaldisprezzo Anche stando rinchiusi dietro le sbarre, se sivuole,cisisente“liberi”:Diopuòquesto ealtro!
Sonointantiaessereliberifisicamente,ma imprigionatiinquestomondo.
sventura sapessero che i libri sono stati donatidavoi,quindihoscrittouncartello: “Donati da Radio Maria” e l’ho attaccato sulloscaffale.
Di sicuro vi farà piacere sapere che i libri cheavetemandato“vannoaruba”.Graziea voianchegranpartedeidetenutistranieri possono leggere qualche libro cristiano nellalorolingua
Ciò comporta un maggior lavoro per me, perché mi chiedono di continuo libri e consigli spirituali e devo testimoniare la miaconversione.Lofaccio,però,volentieri. Iovisaròsempregrato,perché,forsesenza neanche rendervi conto, mi avete trasmesso tanti valori Uno di essi è di essere disponibile e solidale verso il prossimo. Non mi vergogno di dirvi che prima ero una persona molto menefreghista ed egoista. Sono bastate le vostre parole, l’ascolto delle vostre trasmissioni e le attenzioni che avete nei miei confronti - che ero certo di non meritarmi percambiarmi. Dicospesso,durantegliincontrichehocon i ragazzi delle scuole per dare testimonianzasulmiopassatodipeccatoe sulla nuova vita che sto iniziando, che l’egoismoeilmenefreghismoèlarovinadi noistessi,perchénonsisaràmaifelici,se nonsidonaunpo’difelicità.
Vi ho detto altre volte che sono felice di essere finito in carcere, perché è stata davvero la mia salvezza. Ma soprattutto perché in carcere ho avuto modo di conoscere la vostra radio e persone come voi, che mi hanno aiutato a rinascere, soprattuttospiritualmente.
Non si sarà mai felici, se non si dona un po’difelicità”
Vi ringrazio di avermi mandato libri e opuscoli di preghiera per arricchire la biblioteca del carcere, che mi è stata affidataingestione.Hoallestitounintero scaffaleehovolutocheimieicompagnidi
Forse anche io nel mio subconscio ho semprecercatoGesù,neimodipiùassurdie sbagliati, perché vi confesso che quando finalmente ho accettato che entrasse nel mio cuore, nella mia vita, già immaginavo chesconvolgesselamiavitapositivamente. Avevo bisogno della vostra voce, che mi indicasselaviaveraperincontrareGesù.
Perché è anche vero che amare Gesù vuol diremettereinpraticaiSuoiinsegnamenti, perciòcomportasacrificietanterinunce. Non è affatto facile stravolgere la propria vita, anche perché c’è satana che cerca in tuttiimodidifartiricaderenelpeccato.Un cammino spirituale di fede è una strada tutta in salita, con tanti ostacoli e difficoltà,masonocertochenonsonosolo inquestocammino.Holavocedellevostre trasmissioniepreghierechemisostiene. Per questo, anche se molte volte mi deprimoemiscoraggio,nondemordo,non torno indietro, anzi, cerco di metterci più grinta e ci riesco perché nelle mie preghierechiedoaiutoalSignore Mi piacerebbe tanto che il buon Dio mi usasse come un Suo strumento per poter essere d’aiuto al prossimo: sarebbe un modoperriscattarmidalmalechehofatto inpassato.
In qualche modo mi sento già uno strumentodiDio,perché,nonostantesette anni di reclusione già scontati e quattro ancora da fare, ho sempre il sorriso sulle labbra e ho sempre una buona parola per altri detenuti che vengono a chiedermi qualcosa,perchésochequalunquecosami succede è il volere di Dio e che Lui in qualchemodomipreservadalmale ChiedoatuttigliascoltatoridiRadioMaria di pregare per i miei compagni e per me, affinché abbia la forza e la volontà di superare gli ostacoli che incontro nel camminodiredenzione. Adesso desideriamo tutti tanto che dal nostrocarceresiatrasmessasuRadioMaria una Messa, del nostro cappellano padre Giancarlo, che ci conforta e ci dona i Sacramenti e il Vangelo. Stiamo pregando perquesto.
Inizio col dire che da settembre, nonostante mi manchino ancora quattro anni, potrei finire di scontare la mia condanna fuori dal carcere, in una casa famiglia.
Poi mi sono stati sbloccati i permessi e quindi a novembre potrò andare alla cerimonia di premiazione del premio letterariocuihopartecipato,chesiterràa Roma:sonotraifinalisti!
Inoltre l’educatrice mi ha proposto di andare in permesso a Roma in occasione del Giubileo della Misericordia. Ci saranno anche detenuti di altri carceri e potremo incontrareilPapa.Sonopienodigioiaemi stopreparandotantissimoconlapreghiera Inizioavederetantispiraglidiluce.Credo che il buon Dio stia esaudendo le mie e vostrepreghiere.
Questamianuovalucelasfruttoperessere testimoneviventeconimieiamicidetenuti, affinchéancheloroaffidinolalorovitaed apranoillorocuoreaGesù
Spesso dico loro: “Non disperarti. Dio si prenderà cura di te, ti proteggerà e ti aiuterà.LuièilDiodell’impossibile.”
“LuièilDiodell’impossibile”
Non vedevo l’ora di ricevere la vostra lettera. Ho un po’ di cose belle da raccontare.
“
Francesco,CasaCircondarialedi MilanoBollate
Francescocihascrittomentreeradetenuto. Erascoraggiato,soloesoffrivadi depressione. Ciharaccontatocheilsuocompagnodicella ètornatoinlibertàeprimadiuscireha volutodonarglilacosacheincarceregliè statapiùcara:unaradiolinadiRadioMaria. CosìFrancescohacominciatoadascoltarci,e poiascriverci.
CihachiestodeilibridipadreLivio:li leggevaepoiimmancabilmentelipassavaa queicompagnididetenzionecheavevanopiù bisognodisperanzaedifede.
Sisentivamoltosolo.ConilCappellano, siamoriuscitiatrovareunvolontarioche accompagnasseinmacchinalamogliedi Francesco,cheabitavalontanoenonpoteva andareatrovarlopericolloqui. GliscrittidiFrancescosonodiventatisempre piùintensieluminosi.Poilanotizia:ilgiorno diCapodannoFrancescoharicevutola Cresimaincarcere.Cihamandatoilvideo conleimmaginieladedica.Perlaprima voltaabbiamovistoilsuovolto,insiemecol padrino,ilVescovo,ilCappellanoealtri detenuti.Eranoinunastanzonadelcarcere, masivedevacheicuorieranoliberiepieni diluce.
Durantelasuadetenzione,Francescoha organizzatoungruppodipreghieraconisuoi compagnidicarcere,cercandodiinserirei nuoviarrivatichevivevanoundisagiopiù profondo.NelgrupporecitavanoilRosario, leggevanoecommentavanoilVangelo.Si trovavanoancheperfarequadrettida donareconleimmaginidellaMadonnadi RadioMaria.E’statocollaboratoredel Cappellanofinchéhafinitodiscontarela suapena,edètornatoinlibertà,donandoa noiquestabellapreghieradelcarcerato,da luicomposta:
Nonvogliorinunciareadessere”
Signore mio Gesù Cristo, io sono un carcerato. Avrei più tempo di un frate certosino per pregarti, ma Tu sai quanto sia difficile per un carceratopregarti. E’difficilepregartiecredere quando ci si sente abbandonati dall’umanità.
AncheperTefudifficilepregaresullacroce e gridasti la Tua amarezza: “Perché mi hai abbandonato?”
UnperchésulleTuelabbraeradiverso… PerchéTueriinnocente!
AncheTufostiunimputato,uncarceratoe uncondannato.
AdunTuocompagnodicondanna,pentito efiduciosoinTe hai assicurato il Paradiso e lo hai proclamatosanto.
A te, Signore, vittima viva di tutte le ingiustizie commessedallagiustiziaumana, rivolgo il mio grido: accettalo come preghieraesupplica. Tuscusi,perdoniedimentichi.
Io però non voglio essere commiserato da nessuno, voglio che si creda in me, nella mia rigenerazione, nonvogliorinunciareadessere. VogliocrederechealmenoTu, ilpiùgiustoedinnocentedeicondannatia mortedallastoria, saraicapacedicapirelemielacrime,lamia rabbia. Tuseil’unicofilodisperanzavera. SignoreGesùCristo,figliodiDio, dammi la fede della vera libertà, che è dentrodime, chenessunopuòstrapparmi neisecolideisecoli. Amen
Andreièungiovanedi20anni,straniero,che poco dopo essere arrivato in Italia, senza capiremolto,siètrovatoincarcereperaver seguitocattivecompagnie.
HatantanostalgiadelsuoPaese.
Scrive: “Carissimi, ogni parola che sento da voi mi avvicina di più a nostro Signore Ero straniero qui e completamente perso, nel peccato e nella disperazione, ma attraverso divoiilSignoremihatrovato.Nonmisento piùcosìsoloehosempreilcoraggiocheDio midonaognigiorno.ColSuoaiutosperoche presto sarò di nuovo in libertà. Ho sentito che qualcosa in me stesso è cambiato quandohocapitochequalcunomistavicino e mi vuole bene. Attraverso la voce della vostra radio Dio mi parla nel cuore e nella mente.Hoscrittopervoiquestapreghiera: “Casamia,divinaparola”
Casamia,divinaparola,dolceecaldacome ilpane.
Lacrime e brividi mi prendono quando ti ricordo.
Sono stato in migliaia di posti: quanto è belloilmondo!
Ma niente è mai come da noi, nella mia dolcecasa.
Là si accende l’arcobaleno ad ogni mia finestra.
Làilsoleè“ilmio”el’amoreè“ilnostro”. Làc’èilbaciodolcesullaSantaCroce, piùlungo,piùmorbido,piùsilenzioso comeunmiracoloeterno. Là,distesosulsenodell’erba, tuttoilpesosiaddolcisce erimangoalungosenzapensierinelDivino silenzio.
Quantocamminoperarrivare!
Mi viene sempre in mente e mi manca sempredipiù lamiadolcecasa.
Un detenuto, Casa Circondariale di Modena
In occasione della trasmissione in diretta della Santa Messa Domenicale su Radio MariadallaCasaCircondarialediModena,al termine della celebrazione un detenuto, a nome di tutti i reclusi, ha letto questa preghieradaluicompostaacommentodella letturaevangelicadelgiorno:
“Dammi, Padre, non la mia, ma la Tua libertà”
“Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio”(Lc 3,6) Ogni uomo? Dici proprio così: “ogni” uomo? Dunque anch’io? Forse Tu non sai quellochedici.DiconocheTusaitutto,Ti chiamano Onnisciente. Come fai allora a non sapere che ho ucciso, rubato, tradito, mentito?Uomini,solouomini,uominicome me,losannobene;perquestomitrovoqui, rinchiuso da mura e sbarre, perché pericolosoperglialtriepermestesso. TichiamanoDioenonsaiquestecose?Può esseresalvatounuomocosì?Echecos’èla salvezza? Per noi che siamo qui, in questo desertochecisiamocostruiti,salvezzaèun altroluogo,nonquesto;èunaltrotempo, domani,nonoggi Salvezzaèlibertàedove non c’è libertà non ci può essere salvezza. Eppure ho sentito che proprio dov’è deserto,Tuscendi,enondomani,maoggi. Dicono che Tu dai la libertà. Ma quale libertà?ForseTuparlidiun’altralibertà;la mialibertàeraunaprigioneeinprigionemi ha condotto. La mia libertà, attraverso passi tortuosi e luoghi impervi, mi ha gettatonelprecipizio.Lamialibertàmiha incatenato. Dammi,Padre,nonlamia,malaTualibertà. La mia libertà si è nutrita di tante parole; sonoparolevuote.TudammiParoledivita eterna.Lamialibertàsiècibatadialimenti cheperiscono.TudammiilPanedellavita. La sete che mi bruciava dentro si è abbeverataafontidell’uomo.
Tu dammi l’acqua che non muore. Solo Tu Signore, sei Parola, sei Pane, sei Acqua Solo Tu sei salvezza, solo Tu sei vita vera. Non ti chiedo, Padre, di liberarmi dal carcere, o di affrettare la mia liberazione; non ti chiedo questa piccola libertà, desidero che Tu mi dia una libertà più grande.
Liberami, mio Dio, da me stesso, liberami da tutti i miei idoli illusori, liberami da tuttelemiepaure,liberamidatuttelemie meschinità.
Liberamidatuttociòchemiincatenaaun passatochenonèpiù,ochemiproiettain un futuro che non è ancora, impedendomi divivereinpienezzal’oggi,quell’oggidove soloTusei.
Liberami da tutto ciò che mi porta a separarmiedividermidaimieifratelli,che èlostessochesepararmidaTe.
Riempi le mie mancanze, colma le mie asperità, correggi le mie deviazioni e rendimi capace di amare come Tu ami, nel profondo,oltreogniapparenza.
Sono qui perché non ho saputo amare e amareèl’unicaveralibertà.
“Tuttalacomunitàcarcerariaesprimelapiù sinceragratitudineperlavostraampia generosità,perquantofatearrivarealle nostremanieainostricuori Siamo250,fra uominiedonne,el’80%siamocattolici cristiani.
Viraccontoquestoperfarvicapirea quantepersone,conilvostropreziosoe affettuosocontributo,datedellegioie; personecheforsenonhannofamiliariin Italia:lefatesentirepiùvicinoalmondo esternoechenonsonostatedimenticate. Sietesempreneinostricuorienellenostre preghiere,cheDiobenedicavoielevostre famiglie,etuttiibenefattoriegli ascoltatoridellavostraRadio.Nella speranzacheDioarrivialcuorediogni essereviventediquestomondo,perfarsì chelorendiamoognigiornomigliore. Ancoragrazieditutto.Affettuosisalutida tuttalacomunitàcarceraria.”
Diacono,CasaCircondarialediTrieste ngrazioperquantoinviato. remotuttoadisposizionedeinostri li‘ristretti’,cosìpotrannoleggere osacheliaiutaamaturare,acapireil baglioeanutrirespiritualmenteil pirito.
mopensatodifaredonodelle ineinoccasionedellaSantaMessa erràcelebratadalnostroVescovoin reilgiorno22dicembre;saràundono graditodaidetenutichedatempo tanolaradiolina. osaràoffertodalVescovoaquelli arteciperannoallaSantaMessa. Graziepertuttoquellochecimandate,è tuttoperloro.”
CappellanoeSuora,CasaCircondariale diBergamo
“Ritengo che le persone recluse stiano vivendounodeimomentipiùdifficilidella storia penitenziaria dal 1975 ad oggi. La vostra attenzione mi consola e mi incoraggia, tenendo conto della grande stima che nutro verso Radio Maria che concretamente, mentre dice, è impegnata anche a fare. Considero la vostra disponibilità come occasione della provvidenzapertuttinoi‘pretidigalera’e miaffidoallegenerosepreghierevostree ditutticolorocheascoltanoRadioMaria.”
Cappellano,CasaCircondariale diPalmi(RC)
aNataleatutte,insiemeadunapreghieraa Maria, Madre del Signore, onorata anche dallemusulmanequirecluse.”
Cappellano,CasaReclusioneDonne diVenezia “Daremounaradiolinapercellaealcunele terremodiricambio,nelcasochequalcuno, uscendo,selaportassevia.
Lasuorachemiaiutamihaparlatodidue conversioni proprio grazie a questo preziosoaiuto.
“Oggi ho ricevuto il materiale che con grande bontà di cuore la famiglia di Radio Mariacihainviato.Grazie! Il vostro servizio e la vostra generosità concreta ha con questo dono portato a tanti fratelli la tenerezza della Madre, visitandoli in carcere con un gesto di sorprendenteamore. Canto il Magnificat questa sera, perché, come a casa di Elisabetta, ci ha visitati la Madre del Signore. E anche noi ci chiediamo: “A che debbo che la Madre del Signore venga a me?”. Ma, come Maria, ci sentiamo umili e magnifichiamo la grandezza del Signore, anche grazie alla vostra fraterna vicinanza di servizio in carcere.”
Cappellano,CasaCircondariale diOristano
In particolare mi ha raccontato di una detenuta morta “santamente” dopo un cammino di conversione, grazie all’ascolto dellecatechesiepreghierediRadioMaria.”
Cappellano,CasaCircondariale diGenovaPontedecimo
“E’belloandaredicellaincellaevederei detenuticheutilizzanoivostridoni.Nonso come ringraziarvi: è incoraggiante sapere che non si è soli in questo delicato e preziosolavoropastorale.”
Cappellano,CasaCircondarialediLecce
“Nel mese di maggio la Madonna nel carcere di Secondigliano ha fatto cose grandi, incontrando tutti i detenuti, invitandoli alla conversione, alla preghiera eallapenitenza. AbbiamovissutolaPeregrinatioMariae,di cellaincella.
InognirepartolastatuadellaMadonnaha sostatoeidetenutirecitavanoilRosario. E’ stato un gran successo, perché hanno chiestodicontinuareeorasisonoformati quattrogruppidireclusichesiriuniscono
ogni sabato per la recita del Rosario con i vostrilibrettiecorone
Abbiamo consegnato ai detenuti tutto il materialedevozionalecheciaveteinviato: radioline, corone, libretti di preghiera, Vangeli, immaginette. Noi siamo numerosi quantounacittàeabbiamosemprebisogno digestidicarità.”
Cappellano,CasaCircondariale diNapoliSecondigliano QuestedueletteredelCappellano riassumonounabella“avventuradifede”, vissutaperfarearrivareleradioline sull’affascinante,maremota-specie d’inverno-isoladiFavignana.
“Idetenutidanoisonocirca150.Abbiamo sempre difficoltà a trovare materiale religiososullanostraisoladiFavignana
Ho presentato la vostra radiolina “Madonnina”alladirezionedelcarcereedè stataammessa.
I vostri preziosi doni saranno distribuiti ai detenuti così: prima raggiungeremo chi ha manifestato, partecipando alle varie iniziative di Celebrazioni e Catechesi, un desiderio di impegnarsi nella preghiera, e poi, un po’ alla volta, raggiungeremo gli altri, nel segno di una missione, di una possibilità di offrire loro uno strumento peraprirsiadaccoglierelaParola.
Le distribuiremo in occasione della Santa Messa di Natale, quando avremo la visita delnostroVescovoincarcere.
Volevocondividereconvoilameravigliadi parecchi miei parrocchiani, quando hanno visto la vostra radiolina a forma di Madonnina sulla scrivania del mio ufficio. Sesieted’accordo,vorrei,perNatale,farne dono anche ai nostri ammalati. Attualmente visitiamo nelle loro dimore circa 110 ammalati e più di 90 sono allettati. Vorrei riuscire, con un po’ di volontari,asintonizzaretutteleradioline
su Radio Maria, che qui a Favignana si ricevemoltobeneedèseguitissima,epoi memorizzare il canale con il tasto apposito.”
Cappellano,CasadiReclusione diFavignana(TP)
“So bene che ci avete spedito il materiale pertempo,maproprioinquellasettimana il mare è stato molto agitato ed era impossibileraggiugerel’isola.Comesapete dai nostri frequenti scambi di messaggi, i vostri doni erano bloccati al deposito di Trapanieilcorrierenonpotevacompletare la consegna perché nessuna imbarcazione percorrevailtrattodimareintempesta. Ci capita d’inverno di rimanere isolati, ma stavolta era un’occasione speciale e tutti aspettavamo le radioline in tempo per le visite di Natale agli ammalati e per la consegna ai carcerati in occasione della Santa Messa di Natale del Vescovo. Avevamo bisogno di tempo anche per far verificareilmaterialeattraversoicontrolli disicurezzaeprepararlo.
Abbiamopregatotantoecosìanchevoi,al capo opposto dell’Italia, ma le previsioni metereologiche erano sempre pessime. Ogni mattina i miei parrocchiani si affacciavanopienidisperanzaaguardareil mare e tornavano indietro desolati per la burrasca. Poi, al nono giorno della nostra preghiera, e all’inizio della Settimana di Natale avviene un “piccolo grande” miracolo: d’improvviso una giornata di marecalmoecielosereno.Lasituazionesi sblocca, la consegna viene effettuata subito e tutti ricevono per tempo il loro dono. Quest’anno nella Notte Santa di Natale sulla nostra isola di Favignana insieme al suonodellecampanesisentiràrisuonarela vocediRadioMaria.”
“Pregateefatepregareperilmondodel carcere,perchénonmanchimailadignità”
DopolatrasmissionedellaSantaMessain direttadalnostrocarcerediForlì,chesiripete ognianno,semprelaDomenicadellePalme, ricambiogliauguridigioiaepaceperilTempo diPasqua.
Voglioesprimereatuttivoiilmiograzie, ancheanomedituttiquellichevivonoil carcere,detenutieoperatori,perlavicinanza checiassicurate.
Grazieperledelizioseradioline“aformadi Madonnina”eperilibricheciavetedonato.
Hounarichiestadafareallagrandefamigliadi RadioMaria:pregateefatepregareperil mondodelcarcere,perchénonmanchimaila dignità,ilrispettoelalibertàinteriore.Perché prevalgal’amore,cheriesceatrovarestrade tortuoseesofferteperfarrinascerenelle personelagioiadivivere,piuttostochela biecaapplicazionediregoleche,conil pretestodirispettarel’altruilibertà,lasciai piùdebolisoliadattraversareabissidi disperazione.
PapaFrancescociharicordatochesiamo custodidellepersoneedellecosechecisono affidate.
l’entusiasmonell’assolverealnostrocompito.
Emozionato come me del resto, profondamente colpita dal silenzio e dal clima di raccoglimento e preghiera che ha accompagnatotuttalaMessa.
Le mamme, le nonne, le famiglie dei detenuti e degli agenti erano con noi tramite la radio, al di là delle sbarre e dei muri,magicamenteabbattutiperladurata delladiretta
Le Letture della Messa e le preghiere dei fedeli, lette dai detenuti, mi sono parse doppiamente dense di senso, profondità e autenticità.
Il Vangelo annunciato da qui dentro è davverounlietoannuncio. Ogni volta il Magnificat mi commuove, ma mi chiedo: “Quando? Quando sarà che i poverisarannosfamatiericolmatidibeni,i potenti rovesciati e i ricchi con le mani vuote?”. “Adesso”: ho capito durante la MessadiRadioMaria.
IlMagnificatèadesso. I detenuti ce lo stanno insegnando con la stessavocediMaria.
Direttrice,CasaCircondariale diMarinodelTronto(AP)
Chiaiutal'altro èunbuonsamaritano edaDioriceveunregalo, diesserefelicegiàinquestomondo diesserericco puressendopovero, diaverelagioianelcuore quellachenonsicompra masiricevesolodalSignore Chisifamissionario grazieaRadioMaria, assaporalagioia diriempirelaclessidra. Bastaunpiccolodono percambiareilmondointero, perchéunitisièforti tuttiinsiemesiamoimbattibili piccoleformichinechespostanomacigni. Lasalvezzadiunanimanonhaprezzo quantobenefaunpiccologesto, unaparoladiconforto, unlibrodatonelmomentogiusto, undireadunanziano"iocisono".