Vademecum Azione 1.2

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VADEMECUM AZIONE 1.2 “INIZIATIVE GIOVANI” Il vademecum intende aiutare i promotori di “Iniziative Giovani”, in particolare i gruppi informali, nella definizione di un buon progetto, attraverso un processo logico di accompagnamento del lettore nelle tre macrofasi di un progetto: dall’idea alla redazione del formulario di presentazione della domanda di sovvenzione, alla rendicontazione finale. Il vademecum non sostituisce in alcun modo la guida al Programma Gioventù in Azione che rimane il documento ufficiale della Commissione Europea cui dovete attenervi per la presentazione e realizzazione del progetto. Il presente opuscolo, da leggere solo dopo aver studiato con attenzione la guida ufficiale al Programma GiA, è così articolato:

IDEAZIONE pag. 2

VALUTAZIONE EX-ANTE

IDENTIFICAZIONE

pag.40

pag.17

IL BUDGET

VISIBILITÀ

pag.36

pag. 31

DIFFUSIONE E VALORIZZAZIONE pag. 33

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IDEAZIONE

Cosa bisogna sapere prima di iniziare

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CONOSCIAMO L’AZIONE 1.2 Iniziative Giovani Le “Iniziative Giovani” consentono a gruppi di giovani di essere coinvolti attivamente e direttamente nella propria comunità locale tramite l’ideazione, la pianificazione e la realizzazione di attività da loro stessi concepite. Sono idee che diventano azioni. Questo tipo di esperienza, che li vede protagonisti in prima persona, rappresenta un’occasione unica per favorire la nascita di idee originali e innovative e trasformarle in azioni concrete. Incentivando la condivisione di obiettivi e l’impegno in progetti comuni, le iniziative offrono ai giovani l’opportunità di un coinvolgimento concreto e vivace, attraverso il quale maturare e raggiungere insieme i risultati prefissati. Basate sulle idee, sullo spirito d’iniziativa, sulla creatività e sulle capacità dei ragazzi, le “Iniziative Giovani” rappresentano l’Azione del Programma più facilmente sperimentabile da un gruppo informale di giovani. Un’Iniziativa Giovani può essere: TRANSNAZIONALE Realizzando un progetto in collaborazione con uno o più gruppi a livello internazionale, un gruppo di giovani combina attività locali - ogni gruppo partner realizza iniziative nel proprio contesto - con attività da realizzarsi attraverso la partnership internazionale (ad esempio scambi di esperienze, produzione di materiali comuni, organizzazione di eventi internazionali, ecc.).

NAZIONALE Il gruppo di giovani contribuisce con una propria idea e in modo innovativo alla crescita culturale, sociale, economica e politica della propria comunità locale, regionale o nazionale, lavorando su un tema di interesse comune ed europeo.

Il presente vademecum si concentrerà in particolare sulle “Iniziative Giovani Transnazionali” per l’indubbio valore aggiunto ravvisabile nel partenariato internazionale, nell’apprendimento interculturale e nella possibilità per il progetto di raggiungere un impatto di più ampio respiro. I progetti di Iniziative giovani transnazionali, realizzati in collaborazione con i partner, consentono ai giovani di condividere l'esperienza dei colleghi europei nella propria realtà locale: una dimostrazione pratica di come i progetti transnazionali aumentino nei giovani la consapevolezza del proprio ruolo di cittadini europei attivi nella vita comunitaria. Nell’ambito delle Iniziative Giovani un punto fondamentale è costituito dal valore dato alla partecipazione giovanile, intesa sia come partecipazione attiva dei giovani alla vita della comunità locale sia come educazione alla partecipazione attiva. D’altra parte, le Iniziative Giovani costituiscono un interessante mezzo di produzione di esperienza nel campo della responsabilità, dell’autonomia e dell’impegno per il bene comune e rappresentano un importante strumento di apprendimento non formale ed esperienziale, prezioso anche dal punto di vista di un futuro inserimento professionale.

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La caratteristica specifica di tali progetti consiste nel prendere come punto di partenza l’esperienza quotidiana dei giovani. Attraverso le Iniziative Giovani i ragazzi hanno la possibilità di acquisire competenze cognitive, competenze sociali e relazionali (comunicare, negoziare, partecipare a dibattiti, lavorare in gruppo, promuovere progetti, entrare in relazione con gli altri, ascoltare, convincere, ecc.), competenze etiche (apertura agli altri, sviluppo della solidarietà, rispetto dei principi democratici della liberta e dell’uguaglianza, ecc.), competenze pragmatiche e strategiche (saper compilare un modulo di domanda, rispettare le scadenze, pianificare e realizzare un'attività, ecc.) e persino competenze politiche (mettersi al servizio dell’interesse comune). Sia che partecipiate ad un’Iniziativa Giovani nazionale che transnazionale, dovrete condividere con tutti i soggetti coinvolti ciascuna fase di elaborazione del progetto, a cominciare dalla sua ideazione e dalle attività preparatorie. Nella fase di ideazione si intersecano e si sovrappongono due momenti che possono essere definiti di studio del programma “Gioventù in Azione” e di studio preliminare del progetto: • studio del programma: è fondamentale familiarizzare con i principali documenti e linee guida del programma GiA, in modo da aver chiari quali sono gli obiettivi generali e specifici che si pone, le priorità sulle quali i progetti devono concentrarsi, quali soggetti/beneficiari possono essere coinvolti; • studio preliminare dell’idea: consiste nel definire a livello generale l’obiettivo del progetto, il tema del progetto e le competenze/conoscenze da acquisire, l’idea di come pensate di realizzarlo, le priorità del Programma a cui aderire, la composizione del gruppo dei partecipanti. Per quanto concerne la formazione del vostro gruppo – che verrà valutato ai fini della concessione della sovvenzione - ricordatevi di assicurare l’equa partecipazione di genere (maschi/femmine) e di rispettare le disposizioni relative al numero dei partecipanti per gruppo (come da “Guida al Programma”). Laddove motivato dalle finalità del vostro progetto, è possibile coinvolgere giovani con minori opportunità e/o con speciali necessità (mobilità, salute, culturali, economiche, ecc.). Vi ricordiamo che un “gruppo informale” è un gruppo di giovani che si forma spontaneamente e che agisce collettivamente senza fini di lucro per perseguire, ad esempio, obiettivi o interessi comuni. Il “gruppo informale” non necessita, pertanto, di alcuna registrazione formale. In caso di richiesta della sovvenzione da parte di un gruppo informale, uno dei membri del gruppo assume il ruolo di rappresentante legale e la responsabilità di presentare domanda alla propria Agenzia Nazionale e di firmare l’accordo di sovvenzione. L’elenco delle possibili tematiche per un’Iniziativa giovani è infinito. Avete infatti l’opportunità di realizzare le vostre idee tramite iniziative in diverse aree quali l’arte e la cultura, lo sviluppo urbano o rurale, l’educazione tra pari, le pari opportunità, il lavoro con gli immigrati, il lavoro con i disabili, gli anziani e i senzatetto, oppure potete concentrarvi sull’informazione giovanile, sulla tutela dell'ambiente, o anche sviluppare altri interessi.

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In conclusione gli elementi che contribuiscono alla realizzazione di un'Iniziativa Giovani di qualità sono:

PARTECIPAZIONE ATTIVA DEI GIOVANI

DIMENSIONE EUROPEA DEI TEMI SCELTI

IDEE CHE DIVENTANO AZIONI CONCRETE

IMPATTO SULLA PROPRIA COMUNITÀ LOCALE

APPRENDIMENTO NON FORMALE DI NUOVE CONOSCENZE ED ABILITÀ

INNOVAZIONE E CREATIVITÀ

Infine, ricordate sempre che l’Azione “Gioventù per l’Europa” intende incoraggiare i giovani a proporre progetti propri, sostenendo in tal modo il loro spirito d'iniziativa, d'imprenditorialità e di creatività, e rafforzare il sentimento di cittadinanza europea supportando attività legate alla partecipazione dei giovani alla vita democratica. Tenendo presente questa premessa e la rilevanza delle parole-chiave sopra evidenziate, vi invitiamo a inquadrare il vostro progetto di “Iniziative Giovani” nell’ambito dell’obiettivo generale di GiA che mira a “promuovere la cittadinanza attiva dei giovani in generale, e in particolare la loro cittadinanza europea”.

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IL COACH Nelle Iniziative Giovani per i ragazzi tra i 15 e i 17 anni è prevista la possibilità di avvalersi di un Coach per tutta la durata dell’iniziativa. In generale i coach sono persone giovani o adulti - che hanno sviluppato una competenza nella gestione di progetti a favore dei giovani. Il coach deve sempre rimanere al di fuori dell’Iniziativa giovani, il suo compito è di assistere il gruppo nella preparazione, nell’attuazione e nella valutazione del progetto basandosi sulle esigenze dello stesso, di contribuire alla qualità del processo di apprendimento e di accompagnare il gruppo o gli individui nell’ottenimento di compiuti risultati nell’ambito del proprio progetto. Il coach è il vostro allenatore. Nelle differenti fasi del vostro progetto potrete avere l’opportunità di sperimentare e imparare nuove competenze in differenti aree, quali ad esempio: lavoro di gruppo, comunicazione, project management, raccolta fondi, relazioni pubbliche e cosi via. Avrete un’eccezionale possibilità di sviluppare nuove competenze o migliorare quelle di cui siete in possesso, ma dovrete garantirvi che lo sforzo che andrete a compiere si traduca in risultati effettivi…un allenatore potrebbe essere molto utile! Realizzare un progetto necessita di energia e motivazione. I problemi che dovrete affrontare sono tanti: come tenere il gruppo unito, come motivare il gruppo quando sarà stanco e/o sfiduciato, come gestire i finanziamenti, come coinvolgere le istituzioni, come convincere gli adulti a supportarvi, ecc. Il coach vi può aiutare ad affrontare e superare queste criticità. “Coaching” è creare una partnership con i giovani all’interno di un processo creativo e riflessivo che li possa ispirare a massimizzare il proprio potenziale personale. Il coach riconosce i giovani come gli “esperti” del progetto e ritiene che ciascuno ne possa costituire una valida risorsa. Pertanto un coach dovrebbe ascoltare, osservare e adattare il proprio approccio ai bisogni dei giovani con cui si trova a relazionarsi. Un coach dovrebbe individuare e chiarire quali siano gli obiettivi che i giovani desiderano raggiungere e adeguarsi a tali aspirazioni; incoraggiare la scoperta di se stessi; stimolare strategie e soluzioni che nascano all'interno del gruppo; responsabilizzare i giovani perché siano affidabili e seriamente impegnati nel progetto. Nella scelta del coach si tende a preferire una persona che già conosciamo e di cui ci fidiamo, a prescindere dalle sue effettive abilità: non sempre tale soluzione è efficace. La scelta dovrebbe principalmente dipendere dal tipo di supporto di cui avete bisogno per realizzare la vostra Iniziativa Giovani. Infine tenete sempre a mente che un buon coach deve: • conoscere gli obiettivi, la filosofia e le metodologie del programma Gioventù in Azione; • aver maturato esperienze in progetti nel campo della gioventù; • saper motivare e coinvolgere il gruppo attraverso processi e metodologie partecipative; • saper ascoltare e rispettare l’indipendenza e la capacità del gruppo; • avere tempo a disposizione da dedicare al vostro progetto.

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CONOSCIAMO L’OBIETTIVO GENERALE Promuovere la cittadinanza attiva dei giovani, in generale, e la loro cittadinanza europea in particolare L'obiettivo generale dell’Azione 1 "Promuovere la cittadinanza attiva dei giovani" ha lo scopo di: • dare la possibilità ai giovani e alle loro organizzazioni di partecipare allo sviluppo della società e dell'UE; • sviluppare il loro sentimento di appartenenza all’UE; • incoraggiare la loro partecipazione alla vita democratica in Europa; • rafforzare la loro mobilità in Europa; • sviluppare l’apprendimento interculturale; • promuovere i valori fondamentali dell'UE; • incoraggiare lo spirito d’iniziativa, d’imprenditorialità e di creatività; • garantire la partecipazione al programma dei giovani svantaggiati, compresi i giovani disabili; • assicurare e promuovere il principio di pari opportunità tra uomini e donne nella selezione dei partecipanti al programma; • offrire possibilità di apprendimento informale e non formale avente una dimensione europea e creare possibilità innovative nel campo della cittadinanza attiva. Non esiste una definizione univoca di “cittadinanza attiva”. Una possibile che vi suggeriamo è la seguente: “partecipazione e cittadinanza attiva significano avere i diritti, i mezzi, lo spazio e l’opportunità – e, laddove necessario, il supporto - per partecipare alle decisioni prese in una comunità, influenzarle, e impegnarsi in azioni e attività che possano contribuire a costruire una società migliore”. Nell’ambito delle politiche giovanili viene data particolare importanza all’acquisizione delle competenze necessarie per l’esercizio della “cittadinanza attiva” tramite attività volontarie, con lo scopo non soltanto di aumentare le proprie conoscenze, ma anche di rafforzare le proprie motivazioni, la capacità e l’esperienza pratica dell’essere un cittadino attivo. Essere un cittadino attivo vuol dire anche possedere l’autonomia necessaria per sviluppare ed esprimere le proprie idee e la propria identità. Ecco perché le politiche a favore dei giovani dovrebbero sostenerli nel divenire autonomi, intraprendenti, creativi, responsabili e solidali. Potreste iniziare la vostra riflessione cercando di definire il vostro concetto di “essere europei”, come vedete il futuro del continente di cui fate parte, cosa significhi per voi essere un cittadino europeo attivo e che cosa l’Europa possa fare per le vostre comunità locali e per il vostro gruppo in particolare. Non trascurate neppure le criticità legate al concetto di “cittadinanza europea” quali ad esempio le reali possibilità per un giovane di influenzare le decisioni a livello europeo, quali diritti sia necessario rivendicare e quali responsabilità assumersi, se siete consapevoli o meno delle numerose opportunità legate alla mobilità europea, se riteniate che i giovani siano esclusi dai grandi dibattiti legati alla cittadinanza europea… Altro modo di affrontare l’interazione individuo/comunità e il tema della cittadinanza è quello di guardare ad essi dalla prospettiva del senso di appartenenza. L’identità degli individui è precisamente ciò che li rende diversi da qualunque altra persona. L’identità di ciascun individuo viene pla-

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smata da “appartenenze” diverse. Potreste quindi chiedervi quali siano i vostri valori e in che modo li esprimiate, quali siano i vostri principali sensi di appartenenza e in che modo interagiate con le strutture culturali, sociali, politiche ed economiche e i sistemi delle vostre comunità.

PER APPROFONDIRE • • • •

Il sito del Dipartimento della Gioventù http://www.gioventu.gov.it/ Il sito dell’Agenzia Nazionale Giovani: http://www.agenziagiovani.it/home.aspx Il Portale europeo dei giovani: http://europa.eu/youth/index.cfm?l_id=IT Il sito sulle politiche giovanili del Consiglio d’Europa: http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/index.html

• The European Youth Forum: http://www.youthforum.org/ • European Citizenship Portal: http://www.european-citizenship.org

Una volta presa confidenza con il programma “Gioventù in Azione”, riflettete su come la vostra idea sia collegata alle priorità permanenti del Programma: cittadinanza europea, partecipazione dei giovani, diversità culturale, inserimento dei giovani con minori opportunità.

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IL MOTORE DEL PROGRAMMA GIOVENTÙ IN AZIONE Le quattro priorità permanenti e l’apprendimento non formale Le quattro priorità e l’apprendimento non formale rappresentano i pilastri su cui si basa la costruzione del programma Gioventù in Azione; occorre dunque impadronirsi di questo concetti chiave per poter realizzare un’iniziativa efficace. Come vedrete i temi affrontati sono fortemente legati tra loro.

SUGGERIMENTI I centri risorse Salto-Youth (http://www.salto-youth.net/tools/training/find-a-training/) mettono a disposizione un calendario con le attività formative organizzate nel campo della gioventù. In particolare con GET IN NET, i centri organizzano dei seminari formativi per aiutare la ricerca di partner e migliorare la progettazione di Iniziative Transnazionali (http://www.salto-youth.net/rc/participation/getinnet/). Se sono attinenti alla vostra idea, correte a iscrivervi!

Partecipazione dei giovani La nozione di partecipazione dei giovani nella società è in continua evoluzione. La Carta europea riveduta della partecipazione dei giovani alla vita locale e regionale (vedere box pag. 11) afferma che “partecipare ed essere un cittadino attivo, vuol dire avere il diritto, i mezzi, il luogo, la possibilità, e, se del caso, il necessario sostegno per intervenire nelle decisioni, influenzarle ed impegnarsi in attività ed iniziative che possano contribuire alla costruzione di una società migliore”. Questa definizione non limita dunque la partecipazione alla vita democratica di una comunità, qualunque essa sia, unicamente al fatto di votare o di presentarsi a delle elezioni, per quanto importanti siano tali elementi; evidenzia, invece, come partecipare significhi esercitare influenza e responsabilità su decisioni e azioni che hanno un impatto sulla vita dei giovani o sono semplicemente importanti per loro. In questo approccio, che rispecchia anche le finalità del Programma “Gioventù in azione”, i giovani sono visti come attori attivi nelle proprie organizzazioni o nella vita delle proprie comunità e pertanto dovrebbero ricevere l’opportunità di esprimere i propri bisogni e di trovare la strada per soddisfarli. Per introdurre i principi della partecipazione giovanile in una comunità possiamo utilizzare il modello ideato da Marc Jans e Kurt de Backer, che fa riferimento alle “tre C per una partecipazione di successo”: Challenge (Sfida), Capacity (Capacità), Connection (Connessione). Secondo questo approccio, per costruire un progetto di successo è necessario che i giovani trovino il giusto equilibrio tra i propri interessi, le proprie capacità e i propri limiti. In secondo luogo, bisogna che i giovani siano coinvolti in tutto il processo, in modo da accrescere il loro senso di appartenenza.

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Questo modello suggerisce dunque che: • la partecipazione dovrebbe fondarsi su una sfida, ovvero su un’attività stimolante, convincente e d’interesse per i giovani; • la partecipazione dovrebbe fondarsi sulla capacità: i giovani devono possedere le competenze necessarie per impegnarsi nella sfida, altrimenti potrebbero rinunciarvi con conseguente senso di sfiducia e frustrazione. Il progetto dovrà colmare le eventuali lacune dei ragazzi e offrire occasioni di apprendimento informale; • la partecipazione dovrebbe fondarsi su una connessione, ovvero i giovani dovrebbero sentire un legame con l’attività che deve essere adattata e compatibile con il loro mondo. La partecipazione nelle Iniziative Giovani Le Iniziative giovani rappresentano una grande risorsa per la partecipazione attiva dei ragazzi alla vita comunitaria locale, così come alle questioni regionali, nazionali o internazionali. L’idea alla base di questa Azione è che i giovani stessi prendano l’iniziativa assumendosi la responsabilità di rendere migliore la propria vita, risolvere i problemi attorno a sé e soddisfare, per quanto possibile, le proprie necessità. Lo schema che segue illustra l’importanza della “partecipazione attiva” nelle Iniziative giovani. La partecipazione attiva vi dà il potere di influenzare il mondo attorno a voi e vi permette di esprimere la vostra creatività lavorando ad attività comuni!

I vantaggi della partecipazione attiva dei giovani sono numerosi e si riflettono in particolar modo nell’acquisizione di competenze chiave per l’apprendimento non formale, come ad esempio sviluppare la capacità di influire su temi importanti per sé, imparare a fare cose nuove, esprimere la propria creatività e i propri interessi, lavorare in gruppi di coetanei che condividono le stesse prospettive, sviluppare il senso di responsabilità verso se stessi e nei confronti della comunità locale. La base comune di queste competenze comprende la capacità di comunicare in modo costruttivo in ambienti diversi, di mostrare tolleranza, di esprimere e di comprendere diversi punti di vista, di negoziare con la capacità di creare fiducia e di essere in armonia con gli altri.

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Un’Iniziativa giovani rappresenta anche un’occasione per analizzare il proprio approccio alla comunità locale, per riflettere su come quest’ultima non debba essere considerata soltanto come una potenziale fonte di problemi - atteggiamento tipico di chi assume un ruolo passivo in società - ma anche come una risorsa fondamentale, un “interlocutore” da coinvolgere nella discussione sulle problematiche che la riguardano.

PER APPROFONDIRE

• Participation Models - A chase through the maze. Citizens, Youth, Online http://www.nonformality.org/wp-content/uploads/2011/07/Participation-Models-20110703.pdf

• Consiglio d’Europa - Carta europea riveduta della partecipazione alla vita locale e regionale http://www.coe.int/t/dg4/youth/Source/Coe_youth/Participation/COE_charter_participation_it.pdf

La cittadinanza europea e la dimensione europea La cittadinanza europea è sia un processo che uno status che idealmente permette agli individui di essere pienamente se stessi e allo stesso tempo essere una parte attiva delle proprie comunità in tutta Europa. Tutto questo senza rinunciare ad alcuna parte della propria identità o senso di appartenenza, quanto piuttosto approfondendoli. Nel concreto, il concetto di cittadinanza europea, alla luce dei continui cambiamenti sociali, politici e tecnologici, è un’idea dinamica e “under construction”. Tale complessità va sempre tenuta a mente nella stesura dei progetti perché vi si chiede anche di indagare e arricchire il senso di appartenenza all’Europa. In fondo la domanda semplice che ci dobbiamo porre è: abbiamo fatto l’Europa, ora come facciamo gli europei? Essere cittadino europeo in un’Iniziativa di Giovani significa che i ragazzi, attraverso le loro idee e le azioni, possono ritagliarsi un ruolo attivo nell’Europa politica e sociale. Il secondo elemento importante delle Iniziative, strettamente legato al precedente, è la dimensione europea. Le Iniziative Giovani Transnazionali, ma anche quelle Nazionali, devono avere una dimensione europea, devono cioè affrontare temi di interesse europeo e/o problematiche comuni e/o i valori di riferimento dell’UE. Ciò significa che nella scelta del tema che andrete a sviluppare nel progetto, oltre a definirlo chiaramente, dovrete rappresentare un’esigenza/fabbisogno sia della vostra comunità locale sia dell’Unione Europea. In linea di principio possiamo considerare la dimensione europea come un valore aggiunto per un progetto di natura locale.

PER APPROFONDIRE • Programma di Partenariato sulla Formazione Giovanile Europea, T-kit: "In Costruzione...Cittadinanza, Gioventù ed Europa" http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/publications/T-kits/7/Tkit_7_IT

• “What could European Citizenship in youth work look like?” http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/documents/Training/EC_Valorisation_Publication.pdf

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Inclusione di giovani con minori opportunità Il concetto di “Inclusione” definisce una situazione ideale nella quale tutte le persone che vivono in una determinata società hanno pari diritti di accesso e di partecipazione. Situazione ideale che non si realizza nella realtà, trasformando l’inclusione in un obiettivo da perseguire: favorire una migliore e piena integrazione della persona nel contesto sociale ed economico nel quale vive, incentivare il suo inserimento e la sua partecipazione. Il Programma Gioventù in azione si pone questo obiettivo in riferimento ai giovani con minori opportunità, ovvero quei giovani che si trovano in una situazione di svantaggio rispetto ai loro coetanei. Non ci sono solo condizioni soggettive all’origine dell’esclusione (una disabilità, una dipendenza, ecc.) ma anche culture e contesti che generano esclusione sociale. Per rischio di esclusione si deve quindi intendere un concetto dinamico che consideri anche le condizioni che possono, in qualsiasi momento della vita di ciascuno, accrescere il rischio di essere esclusi (disoccupazione, basso reddito, basso livello d’istruzione, dover emigrare, ecc.). L’inclusione in un’Iniziativa Giovani può presentarsi sotto varie forme: • I giovani con minori opportunità sono coinvolti direttamente come animatori/volontari dell’idea-progetto. • L’inclusione dei giovani con minori opportunità è il tema e l’oggetto dell’idea progettuale. Le “Iniziative Giovani” possono essere un valido strumento, in un’ottica di aiuto tra pari, nel sostenere gruppi di ragazzi (target) che hanno minori possibilità, ad esempio, occupandosi di ragazzi che sono spesso ai margini della società a causa della loro diversità (colore della pelle, capacita mentali o fisiche, cultura, orientamento sessuale, religione, ecc.) o perché si trovano in situazioni difficili (mancanza del sostegno della famiglia, povertà, basso titolo di studio, criminalità, abuso o dipendenza da droghe, disoccupazione, ecc.) o anche soltanto perché vivono in zone rurali o lontane, con accesso limitato alle informazioni. • L’inclusione può anche riguardare bambini e adulti. Pensate all’impatto positivo in un contesto locale di iniziative di giovani volontari che lavorino con bambini disabili o sviluppino relazioni giovani-anziani.

PER APPROFONDIRE • Programma di Partenariato sulla Formazione Giovanile Europea, T-Kit “Inclusione Sociale” -

http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/documents/Publications/T_kits/8/Italian/tkit8_italian.pdf

• Salto-Youth ID Booklet “Idee per l’inclusione e la diversità” http://www.salto-youth.net/downloads/4-17-2069/IDBookletIT.pdf

La diversità culturale e la dimensione interculturale Il preambolo della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea afferma che: “L'Unione Europea si fonda sui valori indivisibili ed universali di dignità umana, di libertà, di uguaglianza e di solidarietà; l’Unione si basa sui principi di democrazia e dello Stato di diritto (…). L'Unione contribuisce al mantenimento e allo sviluppo di questi valori comuni, nel rispetto della diversità delle culture e delle tradizioni dei popoli europei, dell'identità nazionale degli Stati membri". Il concetto di diversità costituisce dunque uno dei pilastri dell’Unione Europea per conseguire i propri obiettivi strategici di cooperazione e integrazione e costruire un’Europa più inclusiva.

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Seguendo questo approccio, la dimensione interculturale dei progetti costituisce uno strumento fondamentale per promuovere la diversità culturale e per coinvolgere i giovani europei nella vita politica e sociale delle proprie comunità. La comunicazione tra le diverse identità culturali richiede il riconoscimento dell’altro sia come uguale che come diverso. L’educazione interculturale può dunque rafforzare la propria identità individuale o di gruppo non in contrapposizione ma in comunicazione con gli altri; aiutare a sviluppare una personalità curiosa, attenta, disponibile, sensibile rispettosa dell’altro; stimolare la riflessione su di sé, sugli altri, sugli stereotipi e i pregiudizi, dimostrando capacità autocritiche; aiutare a prendere coscienza della complessità dei punti di vista e quindi essere capace di cambiare il proprio essere, capace di accettare e convivere costruttivamente con il diverso, riconoscendone i diritti; in conclusione, sviluppare una migliore capacità di partecipazione nella società moderna. Nelle Iniziative Giovani Nazionali la dimensione interculturale, non verificandosi momenti di incontro con ragazzi di altri Paesi, è “ridotta” al dialogo tra le diversità culturali, sociali e di sesso degli stessi membri del gruppo. Nonostante ciò, lo sviluppo progressivo dell’Iniziativa - comunicare, raccogliere informazioni, stare insieme, esprimersi, usare l’immaginazione, sviluppare la creatività, realizzare una produzione comune e promuoverla - contribuisce all'apprendimento di valori sociali e civici essenziali quali l'uguaglianza, la tolleranza e il rispetto, particolarmente importanti per i giovani che devono confrontarsi costantemente con società sempre più diversificate e complesse. La dimensione interculturale è uno dei valori aggiunti delle Iniziative Giovani Transnazionali, che permette di sviluppare competenze sul piano interculturale, di imparare come si lavora e come si prendono decisioni all’interno di un team internazionale, di condividere compiti e responsabilità con persone di altri Paesi. La partecipazione a questi progetti aiuta a sviluppare la necessaria fiducia in se stessi per assumere una posizione attiva nella propria comunità locale e a mettere in pratica idee sviluppate insieme ai coetanei europei. “Pensa globale, agisci localmente!”

PER APPROFONDIRE • Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea http://www.europarl.europa.eu/charter/default_it.htm

• Consiglio d’Europa – Commissione Europea T-Kit “Apprendimento Interculturale” http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/publications/T-kits/4/Tkit_4_ITA

Arrivati a questo punto chiedetevi in che modo il vostro progetto sia collegato alle priorità annuali (2012) del Programma “Gioventù in Azione”. Le cinque priorità annuali del 2012 sono le seguenti: Disoccupazione giovanile, Lotta contro la povertà e l'emarginazione, Creatività e imprenditorialità, Lo sport per promuovere stili di vita salutari, inclusione sociale e partecipazione attiva, Sfide ambientali globali e cambiamento climatico. Ancora una volta non è necessario focalizzarsi su tutte le priorità, ma scegliere soltanto quelle in linea con il vostro progetto. Ricordatevi che gli obiettivi generali, le priorità permanenti e annuali, vi spiegano perché il vostro progetto è importante nel quadro del Programma “Gioventù in Azione”.

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APPRENDIMENTO NON FORMALE L'apprendimento non formale è quello che ha luogo al di fuori del curriculum previsto dall’istruzione formale. Le attività di apprendimento non formale si svolgono su base volontaria e sono accuratamente progettate per favorire lo sviluppo personale, sociale e professionale dei partecipanti. In Europa, la maggior parte dei cittadini ha ricevuto nella propria vita una qualche forma di scolarizzazione. Questa istruzione scolastica formale si basa normalmente su una relazione “verticale” tra studente e insegnante: colui che possiede la conoscenza e la trasmette (insegnante) e colui che la riceve (discente). L’istruzione non-formale, al contrario, può essere spiegata con la formula “learning by doing”, ovvero imparare direttamente sul campo. La metodologia di apprendimento consiste nell’interazione tra i discenti e le concrete situazioni di cui fanno esperienza. Non vi sono insegnanti che impartiscono lezioni ex-cathedra: i giovani, gli animatori giovanili, gli educatori (trainer) sviluppano insieme conoscenze e competenze, in una relazione “orizzontale”. I principi dell'apprendimento non formale: • Utilizza metodi partecipativi, incentrati su chi apprende. • Costruito in base agli interessi dei giovani. • La valutazione di fallimento o successo non è mai individuale ma collettiva, diritto di sbagliare. • Realizzato in ambienti e situazioni nelle quali la formazione e l'apprendimento non sono l'unica attività. • Il contesto di apprendimento deve mettere a proprio agio i partecipanti. • Le attività sono guidate da facilitatori dell’apprendimento, sia professionisti sia volontari. • Le attività sono pianificate in base a obiettivi e si rivolgono a gruppi target specifici. Le metodologie partecipative utilizzate nell’educazione non formale sono molte e sono strettamente legate agli obiettivi che si intendono raggiungere attraverso il proprio progetto - un’iniziativa focalizzata sull’inclusione di giovani con minori opportunità, svilupperà strumenti di apprendimento diversi da attività che mirano a educare alla cittadinanza europea. Ogni situazione è diversa. Leggete i metodi presentati nelle varie pubblicazioni che vi consigliamo come approfondimento e, in questa prospettiva, sceglieteli, adattateli o create qualcosa di nuovo a seconda delle particolari esigenze del gruppo. I metodi presentati non sono verità assolute, sono degli esempi, una raccolta di esperienze utili. Nello sviluppo delle attività educative e nella definizione dei contenuti è importante spiegare chiaramente quali sono le competenze chiave (vedi focus sullo Youthpass) sviluppate nel nostro processo di apprendimento. Gli elementi qualitativi da considerare nella realizzazione di un’attività di apprendimento non formale sono: chiarezza degli obiettivi - qualità dello staff (volontari e professionali) - varietà dei metodi partecipativi utilizzati - equilibrio tra attività educative individuali e di gruppo - divisione appropriata del tempo tra studio, svago e tempo privato - equilibrio tra apprendimento cognitivo, emotivo e comportamentale nella definizione delle attività. .

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È utile sapere che i centri risorse Salto-Youth mettono a disposizione un database denominato TOY di trainer esperti in educazione non formale che potete contattare direttamente o tramite Salto. (http://www.salto-youth.net/tools/toy/) Per maggiori approfondimenti e per esplorare e sviluppare nuovi metodi a seconda della vostra situazione di apprendimento e formazione, vi suggeriamo: • T-Kit “Fondamenti della Formazione” (per animatori): http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/documents/Publications/T_kits/6/Italian/tkit6_italian.pdf

• T-Kit “Inclusione sociale”: http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/documents/Publications/T_kits/8/Italian/tkit8_italian.pdf

• Going International-Opportunities for All - practical Inclusion Methods: http://www.salto-youth.net/downloads/17-108-309/GoingInternational.pdf

• T-Kit “Cittadinanza europea”: http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/documents/Publications/T_kits/7/Italian/tkit7_italian.pdf

• Il sito sull’educazione alla cittadinanza europea: http://www.european-citizenship.org/2008/04/project-characteristics/

• T-Kit “Apprendimento interculturale”: http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/documents/Publications/T_kits/4/Italian/tkit4_italian.pdf

• La sezione di SALTO sulla diversità culturale: http://www.salto-youth.net/rc/cultural-diversity/resources/

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YOUTHPASS Tutti i partecipanti a un progetto di Gioventù in Azione nell’ambito dell’Azione “Iniziative Giovani” hanno diritto a ricevere il Certificato Youthpass che convalida la partecipazione all’iniziativa, descrive le attività e il coinvolgimento del partecipante e mostra le competenze acquisite. È importante sapere che lo Youthpass è basato sulla raccomandazione dell’Ue in merito alle competenze chiave per l’apprendimento permanente (lifelong learning). Per “competenza” si intende una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini adeguate per affrontare una situazione particolare. Le “competenze chiave” sono quelle che contribuiscono alla realizzazione personale, all’inclusione sociale, alla cittadinanza attiva e all’occupazione e sono: 1. Comunicazione nella madrelingua - 2. Comunicazione nelle lingue straniere - 3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia - 4. Competenza digitale - 5. Imparare a imparare - 6. Competenze sociali e civiche - 7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità - 8. Consapevolezza ed espressione culturale. I progetti in campo giovanile contribuiscono in varia maniera, attraverso l’educazione e l’apprendimento non formale, all’acquisizione delle competenze chiave. Un’Iniziativa Giovani può sviluppare, ad esempio, le competenze di spirito di iniziativa e imprenditorialità realizzando idee creative, oppure l’espressione culturale partecipando ed organizzando un festival, una mostra o un concerto… Ma non solo, con lo Youthpass si vuole che le iniziative messe in campo mirino a dare ai giovani gli strumenti per “imparare a imparare”, competenza considerata cruciale per l’acquisizione delle altre. Lo Youthpass è dunque uno strumento che promuove l’importanza dell’apprendimento non formale nelle “Iniziative Giovani”. Rende visibili e convalida le competenze sviluppate nella realizzazione del progetto. Valorizza i risultati delle attività dell’Iniziativa. Aspira a migliorare l’occupabilità dei giovani attraverso un arricchimento curriculare. Il vostro progetto di Iniziativa Giovani può/deve essere integrato sin dall’inizio con lo Youthpass. Come? • Scoprite quali siano le competenze e le abilità in possesso del vostro gruppo. • Domandatevi se le competenze del gruppo siano sufficienti per l’obiettivo del progetto. • Definite le abilità e le conoscenze che andranno acquisite. • Chiedetevi come svilupperete tali competenze, con chi e quanto vi costerà. • Pensate a come incoraggiare il processo di “imparare a imparare”. Approfondimenti Raccomandazione UE sulle competenze chiave: http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2006:394:0010:0018:IT:PDF

Youthpass: http://www.Youthpass.eu/en/Youthpass

Azione 1.2

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IDENTIFICAZIONE

Azione 1.2


Identificazione del progetto Arrivati a questo punto, è ora di identificare il progetto, ovvero di sviluppare l’idea che intendete realizzare. Per far ciò è necessario procedere passo dopo passo, seguendo un percorso di analisi e pianificazione che attraverso fasi successive vi porterà a definire cosa volete fare (gli obiettivi), con chi e per chi volete farlo (i partner e i gruppi target) e come volete farlo (le attività) e vi accompagnerà nella redazione della domanda di sovvenzione. Domanda di sovvenzione che deve essere presentata per via telematica utilizzando l’apposito “E-FORM” (“Electronic Application Form”) disponibile sul sito dell’Agenzia, secondo le indicazioni in esso contenute. Per sostenere la teoria con esempi pratici e semplificare il collegamento e la comprensione delle diverse tappe del percorso, si è fatto riferimento al caso di studio seguente: In un centro alpino al confine con la Francia, data la difficoltà di trovare lavoro e il conseguente esodo giovanile verso le città limitrofe, alcuni ragazzi decidono di realizzare un’iniziativa giovani volta a diffondere la cultura d’impresa e a favorire la nascita di piccole imprese, scarsamente presenti in loco. Il partner individuato è costituito da un gruppo di ragazzi di un centro montano del versante francese delle Alpi, che si trova a dover fare i conti con il medesimo problema. L’idea è di realizzare un sito informativo bilingue (italiano e francese) su come avviare un’impresa, che contenga parti comuni e parti specifiche legate alle rispettive normative nazionali e di ideare un business game da mettere on-line che vedrà come primi contendenti i due gruppi.

Azione 1.2

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ANALISI DEI PROBLEMI E DEGLI OBIETTIVI Come si procede? Un’Iniziativa Giovani nasce principalmente dal gruppo di giovani che la promuove e che ne rappresenta il primo beneficiario. Alla base c’è un’esigenza avvertita dal gruppo, alla quale il gruppo stesso intende rispondere attraverso la realizzazione di un progetto. Un progetto ben strutturato che miri realmente a rispondere ai fabbisogni dei beneficiari, deve necessariamente prendere le mosse dall’analisi del contesto in cui si opera, deve avere un legame con la realtà/comunità locale in cui si inserisce. Se così non fosse, ogni progetto sarebbe “trasferibile” a scatola chiusa in qualsiasi altro contesto.

SUGGERIMENTI Gruppi di giovani: il progetto nasce per rispondere a una vostra esigenza, i primi beneficiari siete voi che lo state ideando e che lo realizzerete. In secondo luogo, beneficiaria è la vostra comunità locale, sulla quale il progetto deve avere un impatto positivo.

Se avete deciso di realizzare un’Iniziativa giovani su uno specifico tema vuol dire che avete individuato, forse senza nemmeno pensarci, un’esigenza, un fabbisogno vostro e della vostra comunità locale legato a quella tematica: è il momento di analizzarla! Stabilito e condiviso, da tutti i partecipanti del gruppo, il tema comune sul quale conQ - CONTROLLO DI QUALITÀ centrarvi (Q), dovete individuare il beneficio che il progetto porterà a voi giovani Il tema del progetto deve essere chiaramente identificato e deve essere condiviso dai gruppi. che lo realizzerete e in maniera più ampia alla vostra comunità locale, chiedendovi: Tema del caso di studio: perché vogliamo realizzare il progetto? O Informazioni per i giovani ed educazione all’imanche, perché c’è bisogno di questo proprenditorialità. getto? La domanda potrà sembravi superflua e la risposta scontata, in quanto nella vostra testa avete già chiari i motivi; ma proprio la risposta rappresenta il punto di partenza e di arrivo del vostro progetto. Se rispondete evidenziando gli aspetti negativi state individuando l’esigenza che vi spinge a realizzarlo (il problema da cui nasce il vostro progetto), se vi concentrate su quelli positivi state invece definendo l’obiettivo che volete raggiungere attraverso il vostro progetto. Sembrerà strano, ma se ci pensate bene un problema non è che l’altra faccia di un obiettivo…e viceversa. Se un problema/fabbisogno è la formalizzazione di un disagio, l'obiettivo corrispondente è l'eliminazione o riduzione di quel disagio.

Azione 1.2

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Non ne siete convinti? Ecco un esempio di due possibili risposte alla domanda precedente riferite al caso di studio proposto: • Risposta in termini positivi – obiettivo: per favorire la nascita di imprese promosse da giovani. • Risposta in termini negativi – problema: perché il numero di imprese promosse dai giovani è prossimo allo zero. Per passare dall’uno all’altro è sufficiente rispondere a domande del tipo: perché sino ad ora l’obiettivo non è stato raggiunto? Cosa lo ha impedito? Dato che state analizzando la situazione iniziale che avete intenzione di migliorare, dovete in questa fase concentrarvi sull’aspetto negativo della realtà attuale, quindi sulle criticità che presenta. Partendo dal problema/fabbisogno principale individuato, sempre in riferimento al contesto e alla vostra idea di progetto, cercate di individuare i problemi sottostanti e le cause che li determinano. I problemi non si presentano mai isolati, ma sono tra loro collegati e concatenati. Nel caso di studio proposto i problemi sottostanti possono essere individuati nella carenza di informazioni e nella difficoltà a ottenerle, nelle limitate competenze dei giovani in materia d’impresa, nella scarsa cultura d’impresa che esiste nella comunità locale, nella difficoltà di “Fare Impresa”. Una volta che li avete individuati non rimane che ordinarli gerarchicamente in base al nesso causa-effetto che li lega, costruendo, livello dopo livello, quello che comunemente si definisce “Albero dei problemi”. L'albero dei problemi permette di collocare i problemi in un diagramma di causa-effetto (ovvero determinare cosa provoca cosa e cosa è provocato da qualcos'altro), presentando, in senso verticale dal basso verso l'alto, i legami causali esistenti tra i problemi identificati. Per aiutarvi nella costruzione dell’albero, scrivete i problemi su dei post-it, in modo poi da poterli spostare e ordinare secondo il nesso che li lega, e cercate di rispondere a queste domande, vedrete che sarà tutto più semplice: • da che cosa è generato il problema? • in quali problemi più ampi si colloca? • quali problemi genera? Per tornare al caso di studio: 1) cosa genera la limitata propensione imprenditoriale dei giovani? La carenza di informazioni e la difficoltà a ottenerle (causa); 2) tale difficoltà da cosa è generata? E/o quali problemi genera? Genera difficoltà nel “Fare Impresa” (effetto); 3) tale difficoltà da cosa è generata? E/o quali problemi genera? È generata dalle scarse competenze dei giovani in materia d’impresa (causa) e dalla scarsa cultura d’impresa che esiste nella comunità locale (causa).

Azione 1.2

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L’albero corrispondente è così composto:

Limitata propensione imprenditoriale dei giovani

EFFETTI Difficoltà nel “Fare Impresa”

Limitate competenze imprenditoriali dei giovani

Carenza di informazioni

CAUSA

Mancanza di cultura d’impresa

Analisi degli obiettivi Definita la faccia negativa della medaglia, rappresentata dai fabbisogni che avete individuato e sintetizzato nell’albero dei problemi, è ora necessario occuparsi di quella positiva, passando all’analisi degli obiettivi e alla costruzione dell’albero degli obiettivi, che nei suoi rami presenterà gli aspetti positivi della situazione desiderata per il futuro, una volta realizzato il vostro progetto. Immaginate l’Albero degli obiettivi come lo specchio positivo dell’albero dei problemi. A questo punto il passaggio dall’uno all’altro è tecnicamente molto semplice: basta trasformare ogni condizione attuale negativa (problema) in una condizione positiva futura (obiettivo), partendo dalla base dell’albero.

Problema

Obiettivo

Limitata propensione imprenditoriale

Maggiore propensione imprenditoriale

Azione 1.2

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Per aiutarvi, ponetevi questa domanda: la soluzione del problema a cosa porterebbe? Partite dal livello inferiore, dal problema più piccolo: rispondete, sostituite ed avete costruito il vostro “Albero degli obiettivi”.

Maggiore propensione imprenditoriale dei giovani

SCOPI Semplificazione nel “Fare Impresa”

MEZZI

Sistema informativo e di facile accesso

Sviluppo delle competenze imprenditoriali

Familiarità con il concetto d’impresa

SUGGERIMENTI

Controllate che i vostri obiettivi siano: espressi chiaramente, facilmente comprensibili, raggiungibili dal gruppo entro la durata del progetto, impegnativi ma realistici.

Il prodotto di questa analisi genererà: il vostro obiettivo specifico, gli obiettivi intermedi, i problemi che vi proponete di affrontare…e sarete in grado di illustrarli nell’E-FORM nelle sezioni relative agli obiettivi e alle priorità.

Azione 1.2

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DEFINIZIONE DELLA PARTNERSHIP E DEL GRUPPO TARGET La partnership Arrivati a questo punto dell’analisi dovete chiedervi: con chi vogliamo realizzare la nostra Iniziativa Giovani Transnazionale? Quale potrebbe essere il partner ideale per il nostro progetto? La ricerca non è semplice, ma le soluzioni sono molteplici. In un progetto transnazionale non è necessario trovare un partner identico a voi, ma un partner che sia allo stesso tempo non troppo simile e non troppo diverso da voi. Il partner ideale dovrebbe certamente essere qualcuno che avverta la vostra stessa esigenza, al quale vi accomuni lo stesso interesse riguardo la tematica affrontata nel vostro progetto e che ritenga interessante lavorarci insieme. Stabilito ciò, potrebbe essere diverso da voi, potrebbe essere un partner con un differente approccio al problema, che utilizzi metodi di lavoro differenti dai vostri, alimentando quindi una sorta di sfida positiva, stimolando la vostra creatività e il vostro impegno. Ma anche simile a voi per approccio e metodi, in modo da trovare somiglianze e favorire il trasferimento di esperienze o sfruttare la complementarietà delle rispettive competenze e conoscenze. Nel ricercare dei partner internazionali per un’Iniziativa Giovani è fondamentale essere curiosi, aprire la mente, essere pronti ad accettare il fatto che le loro realtà possano essere un po’ differenti rispetto a quelle che immaginavate osservandole dall’esterno. Di certo non troverete il partner "vostro clone", in quanto a partner di Paesi diversi corrispondono culture, mentalità, modi di fare, storie umane e politiche diverse. Ma in realtà, questo è ciò che rende interessante la cooperazione internazionale. La qualità della partnership è legata fonQ - CONTROLLO DI QUALITÀ damentalmente a due aspetti: • il coinvolgimento attivo di tutti i grupL’esigenza da cui nasce il progetto deve espi partecipanti; sere avvertita da tutti i partner nella loro • la condivisione degli obiettivi del prorealtà (esigenza comparabile), le strategie getto, che presuppone un confronto deldei singoli gruppi per soddisfarla possono le diverse realtà locali e la comparabilità essere diverse purché coerenti con l’obietdelle esigenze espresse da ciascuno. Se tivo comune previsto. le esigenze non collimano perfettamente, dovete semplicemente considerare che esigenze diverse hanno bisogno di strategie diverse. Collaborare in un’Iniziativa Giovani transnazionale non significa necessariamente portare avanti due “progetti” paralleli identici. Diversificare alcuni aspetti in modo da rispondere adeguatamente alle rispettive specificità locali deve essere visto come un’opportunità di apprendimento e arricchimento, l’importante è che sia frutto della discussione tra partner e che non venga meno la coerenza del progetto con l’obiettivo (Q). Insieme ai partner selezionati è necessario verificare, alla luce delle esigenze di tutti i partecipanti e dei rispettivi contesti locali, alcuni dei passaggi precedenti (analisi dei problemi e degli obiettivi), provvedendo eventualmente ad aggiustare il tiro nella definizione dell’obiettivo specifico del progetto. Nel caso non abbiate trovato partner adeguati, non preoccupatevi: il lavoro fin qui svolto non sarà stato fatica sprecata, potrete sempre realizzare un’Iniziativa Giovani Nazionale.

Azione 1.2

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SUGGERIMENTI Considerate l’opportunità della visita preliminare prevista dal programma, che vi consente di valutare sin dall’inizio tutti gli aspetti del progetto con i partner. Per aiutarvi nella ricerca partner vi suggeriamo: • I centri risorse Salto-Youth (http://www.salto-youth.net/rc/participation/partnerrequests/); la banca dati “Otlas” (www.salto-youth.net/otlas).

Il gruppo target Superato lo step della partnership, il gradino successivo è rappresentato dalla definizione del gruppo target del vostro progetto. Per fare questo dovete rispondere a una semplice domanda: per chi vogliamo realizzare il nostro progetto? La domanda dovete porvela in riferimento a una platea più ampia rispetto a voi stessi, facendo riferimento in primis alla vostra comunità locale, provinciale e regionale. Partendo dall’assunto che voi siete i primi beneficiari, dovete chiedervi: oltre al nostro gruppo che lo realizza, chi beneficia del progetto e dei suoi risultati nella nostra comunità? Considerate che gruppi target possono essere istituzioni politiche locali ed europee, organizzazioni non profit, istituzioni scolastiche e enti formativi…ma anche gruppi di persone che possono beneficiare direttamente o indirettamente del progetto. Maggiore è la percezione della necessità del progetto e del beneficio che ne deriva da parte dei gruppi target, maggiore sarà la loro partecipazione al progetto stesso e il supporto che otterrete. Più gruppi target saranno interessati dalla vostra azione, migliore sarà l’impatto delle vostre attività. La “Scala di accettazione degli obiettivi” di seguito riportata chiarisce bene il legame esistente tra condivisione e partecipazione.

Scala di accettazione degli obiettivi +3

+2

+1

-1

-2

-3

Condivido l’obiettivo e farò di tutto affinché possiamo raggiungerlo

Farò di tutto affinché tu possa raggiungere l’obiettivo

Rispetto il tuo obiettivo, ma non mi sento obbligato ad aiutarti

Non mi sento obbligato verso il tuo obiettivo perché non mi interessa

Non desidero avere nulla a che fare con il tuo obiettivo perché sono contrario ad esso

Farò di tutto per ostacolarti nel raggiungere il tuo obiettivo

Come avrete capito consultando la scala, il vostro progetto potrebbe essere sostenuto dalla vostra comunità locale o da parte di essa, ma potrebbe anche essere non condiviso e quindi ostacolato…verificatelo. Al termine di questo laborioso processo di ricerca, coinvolgimento e condivisione di obiettivi e temi, non vi rimane che descriverlo nell’E-FORM nella sezione relativa alla descrizione del progetto.

Azione 1.2

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ATTIVITÀ Strategia d’intervento: cosa fare? Una volta costruito l’albero degli obiettivi, dovete decidere la strategia per raggiungerli, dovete definire le attività e le azioni che metterete in atto per realizzare il progetto e stabilire chiaramente quello che sarà il “prodotto” del progetto, il suo “risultato finale”.

SUGGERIMENTI Per “prodotto” del progetto s’intende qualcosa di concreto e utilizzabile che rimane dopo la conclusione dell’iniziativa giovani, quello che lasciate agli altri, alla vostra comunità che vi ha sostenuto, a un giovane che s’imbatte nel vostro progetto e si chiede cosa avete fatto. È la dimostrazione tangibile che il progetto non era fine a se stesso, è la testimonianza del vostro progetto, è al tempo stesso l’obiettivo ed il mezzo attraverso il quale l’avete raggiunto. Potrebbe essere un video, un cd, una mostra, un documentario uno spettacolo teatrale, un sito internet e un business game, come nel caso di studio proposto.

Se vi trovate di fronte a un albero degli Q - CONTROLLO DI QUALITÀ obiettivi complesso e “ramificato” vuol dire che avete svolto al meglio le analisi precedenti, ma vuol dire anche che dovete deciNon pensate di poter fare tutto. Ci sono più dere il percorso da seguire per raggiungere strade per raggiungere un obiettivo, voi dovete percorrerne una sola, la vostra. l’obiettivo posto in cima. Scegliete valutando le diverse opzioni alla luce di quelle che Ricordatevi che le attività devono essere: considerate le priorità (vostre, dei partner, • chiaramente definite e dettagliate; delle comunità locali, del programma), del• realistiche; le possibilità di successo, delle competenze • in linea con gli obiettivi del progetto e del specifiche che possedete, delle disponibilità programma; • equilibrate; finanziarie (Q). • coerenti tra di esse e con quelle dei partFatto? Allora non vi resta che collegare ad ner; ogni obiettivo intermedio un’attività che vi • e devono portare a un “prodotto finale”. porti a raggiungerlo, anche se vedrete che la stessa azione porterà contemporaneamente a più obiettivi intermedi. Ponete attenzione all’equilibrio tra le diverse attività che il progetto prevede: attività educative, ricreative, di socializzazione e conoscenza, sono parimenti importanti e meritano ognuna un tempo adeguato (Q). Sicuramente nella vostra testa le attività che intendete porre in essere sono ben chiare, addirittura quasi ovvie, essendo stati voi ad ideare il progetto. Lo stesso non si può dire per chi lo legge per la prima volta e non ha partecipato alla sua costruzione, come ad esempio il valutatore: è quindi indispensabile che illustriate in maniera approfondita le attività che intendete realizzare, scendendo nel dettaglio delle singole fasi sia in termini di modalità che di tempi di attuazione. Mettetevi nei panni di chi legge e valuta: non si può valutare positivamente ciò che non risulta chiaro!

Azione 1.2

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Per definire le attività del progetto in modo adeguato e coerente con lo stesso e con il Programma GiA, dovete rispondere a una serie di domande, le principali delle quali sono sintetizzate nello schema seguente.

Come si sviluppa il nostro progetto? Cosa facciamo per raggiungere l’obiettivo prefissato? Dovete individuare nel dettaglio le attività che verranno realizzate nel corso del progetto, sia direttamente dal vostro gruppo che dal gruppo partner.

Elementi chiave: partecipazione dei giovani, innovatività del progetto, dimensione europea del progetto.

Come lo facciamo? Dovete scendere nel concreto di come fare quanto previsto, del metodo di lavoro adottato, della sequenza logica delle attività, ponendo attenzione all’equilibrio in termini di tempo dedicato a ciascuna di esse.

Elementi chiave: innovazione e creatività, equilibrio tra le attività.

In che modo intendiamo favorire lo sviluppo e l’acquisizione di competenze? Dovete specificare le attività di apprendimento non formale previste dall’iniziativa, l’oggetto dell’apprendimento e le competenze chiave individuate dallo Youthpass che svilupperete.

Elementi chiave: apprendimento non formale e educazione alla partecipazione attiva.

L'approccio partecipativo. Come? Coinvolgete tutti i membri del gruppo in ogni fase, dall’ideazione alla realizzazione del prodotto che deve essere il risultato del contributo collettivo. Tutti devono sentirsi motivati per raggiungere gli obiettivi stabiliti. Garantite a ciascuno influenza sulle decisioni e lasciate spazio all’interazione tra i partecipanti.

Elementi chiave: coinvolgimento, partecipazione nel processo decisionale.

Come partecipare al progetto creando uno “spirito di squadra”? Prendetevi tutto il tempo necessario per conoscervi e per costruire uno “spirito di squadra”, organizzando occasioni di incontro come gruppo. Create un clima di fiducia e di comprensione reciproca. Contribuite con le vostre competenze al successo del lavoro.

Elementi chiave: costruzione del gruppo, partecipazione attiva di ognuno, flessibilità e apertura nei confronti dell’altro.

Chi fa cosa? Come sono suddivisi i compiti tra i gruppi partner, relativamente alle attività comuni e/o complementari, e all’interno dei singoli gruppi? Specificate, considerando le competenze individuali, come intendete suddividere i compiti, le competenze apportate dalle comunità locali o da reperire all’esterno, il tipo di training da attivare per colmare eventuali gap tra competenze necessarie e possedute.

Azione 1.2

Elementi chiave: partecipazione dei gruppi e delle comunità locali, apprendimento formale e non formale di nuove conoscenze.

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Come superare le differenze e gestire le difficoltà all'interno del gruppo? Considerate il conflitto come un aspetto normale dell’interazione e come un’opportunità per nuove idee, creatività e miglioramento. Lavorare con un gruppo con approcci e valori diversi può causare disaccordi e richiedere una maggiore apertura per capire i punti di vista degli altri membri e scendere a compromessi.

Elementi chiave: conoscenza e comprensione reciproca, valorizzazione delle differenze, inclusione, apprendimento interculturale, comunicazione efficace all’interno del gruppo e con i partner, importanza del coach.

Dove lo facciamo? Individuate sedi, spazi comuni, spazi all’aperto utilizzati da voi e dai partner, considerando le possibilità offerte dalle strutture e organizzazioni locali. Nelle Iniziative giovani nazionali le attività devono aver luogo nel paese dell’applicant (Italia), in quelle transnazionali nel paese/paesi di uno o più promotori.

Elementi chiave: uso intelligente degli spazi e delle risorse disponibili, sicurezza dei partecipanti.

Quanto ci costa farlo? Definite il budget delle attività, il dettaglio dei costi totali - vostri e dei partner - da sostenere per realizzare il progetto (vedi sezione specifica).

Elementi chiave: costi coerenti con la sovvenzione richiesta e le attività previste.

Quando lo facciamo? Definite il crono-programma delle attività, che deve essere logicamente coerente e rispettare i tempi di durata massima previsti per le Iniziative Giovani.

Elementi chiave: coerenza tra il contenuto del progetto, le attività e il calendario delle attività.

Qual è il “prodotto finale” del progetto? Identificate chiaramente il prodotto al quale le attività che avete programmato di realizzare conducono.

Elementi chiave: innovazione e creatività, dimensione europea, impatto locale, idee che diventano azioni.

In che modo intendiamo valutare le attività? Definite le modalità di valutazione in itinere e finale, ovvero come intendete valutare le singole attività che realizzerete e il progetto nel suo complesso (es. moduli di autovalutazione, report, ecc.).

Elementi chiave: obiettivi del progetto e del programma, soddisfazione delle aspettative dei gruppi e delle comunità locali, apprendimento, impatto locale.

Si intravede il traguardo, ma qualche risposta ancora manca. Dall’elenco è stata volutamente omessa una domanda che molti nel pianificare un progetto sottovalutano o non si pongono affatto: come intendiamo garantire la sicurezza dei partecipanti? (E-FORM - sezione Protezione e sicurezza). La risposta non deve far riferimento solo agli aspetti per così dire “burocratici” della sicurezza (assicurazioni, autorizzazione per i minorenni), ma presuppone la valutazione degli eventuali rischi connessi al progetto e l’individuazione delle modalità per farvi fronte.

Azione 1.2

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Quando presenterete la domanda dovrete allegare un programma settimanale/mensile dell’attività pianificata, nel quale illustrare in dettaglio i singoli interventi che il progetto prevede di realizzare e la loro tempistica. Il cronoprogramma rappresenta uno degli strumenti di aiuto alla pianificazione temporale delle attività del vostro progetto, definendone la sequenza, le priorità, le contemporaneità, le scadenze, i termini, ecc. Una pianificazione temporale di base consentirà, nelle fasi successive di sviluppo del progetto, di verificare l'avanzamento delle varie fasi del vostro progetto, di dettagliare il programma delle attività specifiche, di controllare le eventuali sfasature temporali, i ritardi e le possibilità/necessità di riprogrammazioni. A tal fine potete utilizzare un modello che ricalchi la tabella seguente, che non rappresenta comunque uno schema obbligatorio. Schema Programmazione Temporale Attività di progetto (Cronoprogramma da adattare)

ATTIVITA’ STADIO DEL PROGETTO

(A quali attività i partecipanti all’ Iniziativa Giovani prenderanno parte, quali altri soggetti saranno coinvolti e dove tali attività avranno luogo?)

ATTIVITA’ PREPARATORIE (inserire le date)

IMPLEMENTAZIONE DEL PROGETTO (es. svolgimento delle attività) (inserire le date)

ATTIVITA’ DI VALUTAZIONE (es. fase di revisione dei successi, dei risultati e dell’impatto del progetto; fase di completamento del progetto con la programmazione di attività di disseminazione e follow-up) (inserire le date)

vostre necessità...

Azione 1.2

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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO ATTESI (Che cosa apprenderanno i partecipanti all’Iniziativa Giovani?)


SUGGERIMENTI Molti progetti in campo giovanile sono stati già realizzati. Potrebbe essere molto utile consultare i vari database europei esistenti, per trarre insegnamento dalle esperienze degli altri e cercare di evitare gli stessi errori. Utilizzare idee di prodotti esistenti o di metodi sperimentati può aiutare nella realizzazione di un progetto più efficace. DG EAC EVE Platform http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/eve/ DG EAC Valorisation Website http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/valorisation/best-practice_en.htm

A questo punto il vostro progetto è in dirittura d’arrivo, sarete in grado di redigere l’E-FORM nelle sezioni: Contenuti del progetto e metodologia, Dimensione interculturale, Dimensione europea, Inclusione giovani con minori opportunità.

Azione 1.2

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IMPATTO, EFFETTO MOLTIPLICATORE E FOLLOW UP Una volta definite le attività della vostra Iniziativa Giovani, vi dovete chiedere quale impatto avrà il vostro progetto sui partecipanti, sul contesto locale e come pensate di dare seguito all’iniziativa (follow up). Durante un’Iniziativa Giovani i partecipanti acquisiscono nuove competenze e abilità che, come oramai saprete, saranno attestate attraverso lo Youthpass. È necessario dunque definire con chiarezza le competenze che si vogliono sviluppare, ma anche pianificare quali strategie adoperare per far sì che il nuovo bagaglio di esperienze e conoscenze che il giovane ha ottenuto durante la partecipazione all’iniziativa, possa essere usato a conclusione della stessa, come possa essere motivato e incentivato a utilizzarlo nella propria vita quotidiana e magari come ampliare e migliorare le nuove competenze. Cercare di prevedere quale sarà l’impatto dell’Iniziativa Giovani sulla comunità e sul contesto locale è di fondamentale importanza proprio perché questo tipo di progetti ha inizio dall’individuazione del fabbisogno e si conclude con il beneficio atteso che ricadrà sulle persone, sulle comunità locali, regionali, nazionali ed europee. Per queste ragioni è necessario che verifichiate sin dalla stesura del progetto l’adeguatezza dell’impatto desiderato e le effettive possibilità di ottenerlo, chiedendovi: • Chi nella comunità beneficerà del vostro progetto? • Quali sono le principali sfide a cui dovranno rispondere i giovani? • Quale supporto potete ottenere dalla comunità locale? • In che modo il gruppo comunicherà con il contesto locale? • In che modo il progetto verrà condiviso con la comunità locale? • Di quali supporti avrà bisogno il gruppo per avere l’impatto desiderato? Se siete riusciti a dare una risposta a queste domande vuol dire che siete sulla buona strada! La visibilità delle attività progettuali, la diffusione e valorizzazione dei risultati dell’Iniziativa (trattate nella prossima sezione) e le relative attività che riuscirete a mettere in campo vi aiuteranno ad ottenere un maggiore impatto al vostro progetto ed a moltiplicarne gli effetti positivi. Infine bisogna interrogarsi sulla sostenibilità e sulla possibilità di portare avanti gli obiettivi del progetto nel futuro, affinché l’iniziativa non rimanga una bellissima ma isolata esperienza. Potrebbe scaturire una nuova attività a partire dai risultati che sono stati raggiunti? Sarebbe possibile coinvolgere un nuovo promotore straniero in una prossima iniziativa? Un azione di “scambio di giovani” potrebbe aiutare a sviluppare ulteriormente le competenze del gruppo? Come potrebbe essere portata avanti la discussione sui temi scelti? Sarà possibile realizzare nuovi progetti per implementare i risultati raggiunti? E’ stato previsto come mantenere i contatti tra i partner? In che modo si potrebbero raggiungere altri partecipanti? Potrebbe un'Iniziativa giovani nazionale essere estesa ad una Iniziativa giovani transnazionale con partner internazionali?

Azione 1.2

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VISIBILITA’

Azione 1.2


Ogni anno in Europa sono migliaia i progetti finanziati il cui impatto diretto ricade sulle nuove generazioni di cittadini europei, sulla società nel suo complesso e sui decisori politici. La Commissione Europea vuole massimizzare la visibilità di Gioventù in Azione tramite processi che avvengono sia in fase di svolgimento delle attività (visibilità) che successivamente la chiusura delle Iniziative Giovani (disseminazione e valorizzazione). L’azione di visibilità consiste nel promuovere le attività del vostro progetto, il programma Gioventù in Azione e le opportunità che offre ai giovani, prima e durante la realizzazione dell’iniziativa. Se mostrerete all’esterno ciò che di buono state realizzando riuscirete a coinvolgere un maggior numero di partecipanti; farete conoscere la vostra organizzazione ottenendo un maggior credito sociale e potrete ricevere ulteriori finanziamenti. Ricordate che per raggiungere un qualsiasi target di pubblico dovrete prima analizzare da chi sia composto, quale tipo di messaggio si mostri eventualmente disponibile ad ascoltare, quale sia il momento adatto per far circolare tale messaggio e quale sia lo strumento migliore a tal fine. Alcuni brevi consigli per migliorare la vostra comunicazione: • definite la vostra immagine e quella del vostro progetto in modo da risultare interessanti: utilizzate un titolo significativo e semplice da ricordare, sarà il primo messaggio che raggiungerà il mondo esterno; • realizzate un vostro simbolo o logo e utilizzatelo sempre nel materiale prodotto (CD-Rom, DVD, sito internet, lettere, t-shirt, cappellini, volantini pubblicitari…): sarà più facile ricordarsi del vostro progetto; • non dimenticate di utilizzare il logo del programma Gioventù in Azione secondo quanto indicato al seguente link: http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/publ/graphics/identity_en.html. È obbligatorio e certifica che un’importante istituzione ha creduto nel vostro progetto finanziandolo; • utilizzate foto, elementi visivi e immagini evidentemente collegate allo spirito del progetto e al target group; • interagite con le persone al di fuori del vostro gruppo (tramite incontri, conferenze, siti web, blog, facebook, video on-line...): coinvolgere quante più persone è il miglior modo per aumentare la visibilità della vostra Iniziativa Giovani; • sappiate lavorare in modo professionale con la stampa e i media in generale in modo da ottenere visibilità e pubblicità gratuita; sappiate contattare la tipologia di media più adatta alla vostra tipologia di Iniziativa; • accertatevi di pubblicizzare il progetto non solo nel vostro Paese ma anche in tutti quelli dei vostri partner transnazionali;

SUGGERIMENTI Salto-youth ha realizzato una pubblicazione molto utile, Making Waves (http://www.salto-youth.net/downloads/4-17-1408/MakingWaves.pdf), la quale offre molti esempi su come migliorare la visibilità delle attività e la disseminazione e valorizzazione dei risultati!

Azione 1.2

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DIFFUSIONE E VALORIZZAZIONE

Azione 1.2


La Commissione Europea definisce come una priorità la diffusione e valorizzazione dei risultati provenienti dai progetti: vuole, in tal modo, ottimizzare il valore, la sostenibilità, il trasferimento e il consolidamento nei sistemi, a livello locale e globale dei risultati. Solo così le attività delle Iniziative Giovani potranno essere considerate non il punto di arrivo ultimo ma il punto di partenza per altre attività future. Per raggiungere tali obiettivi, dovrete, in fase di stesura del progetto, pianificare delle strategie da attuare a chiusura delle attività. La diffusione (o più propriamente la disseminazione) non è da intendersi soltanto come diffusione del progetto al più ampio numero di partecipanti possibili, ma piuttosto come un processo pianificato di disseminazione dei risultati raggiunti, in uno spirito di condivisione con i gruppi target che pensiate possano essere interessati a conoscere tali risultati. L’Iniziativa produce un “risultato finale”, cioè qualcosa di concreto e utilizzabile da una moltitudine di soggetti anche in altri contesti: un CD, una mostra, un video, un sito internet, sono la dimostrazione tangibile del vostro lavoro e per diffonderli occorre individuare a chi volete farli conoscere e quali strategie adottare. Il secondo elemento è, invece, legato ai risultati che l’Iniziativa ottiene attraverso lo sviluppo di nuove competenze dei partecipanti. Infatti, durante il progetto si acquisiranno nuove conoscenze ed abilità “spendibili” in un contesto esterno. Anche questi risultati devono essere messi a disposizione per il più ampio numero di soggetti. E’ quindi importante trovare il modo per documentare tali risultati “intangibili” e renderli visibili. Ecco qualche suggerimento: • tramite lo Youthpass è possibile diffondere a soggetti terzi le nuove competenze acquisite dai ragazzi; • se il punto di forza del vostro progetto sarà il metodo che utilizzerete, potreste documentare come lo avete realizzato e come potrebbe essere adattato ad altri contesti. Potreste prevedere di scrivere un manuale su cui descrivere delle buone pratiche da seguire; potreste pianificare di tradurre il video che realizzerete nella lingua di un Paese che presenta la stessa problematica; • presentate la cooperazione con i vostri Paesi partner mostrando il networking che avete creato: il numero dei partecipanti stranieri, le organizzazioni, gli operatori giovanili coinvolti, ecc. • potreste prevedere di raccogliete immagini, video e documenti che mostrano i momenti di incontro e di lavoro dei partecipanti; • valutate i risultati ed evidenziate le criticità del vostro progetto affinché possa essere migliorato da chi ne utilizzerà in futuro i risultati: siate critici; Nella fase di disseminazione dei risultati è molto importante fare attenzione nella scelta degli strumenti di comunicazione. Essi devono essere appropriati, a seconda degli attori a cui vi rivolgete: una conferenza può essere adatta per dei decisori politici ma per rivolgersi a dei ragazzi potrebbe essere meglio un incontro informale! L’ultima parte del vostro lavoro consiste nella valorizzazione (exploitation) dei risultati raggiunti dall’Iniziativa Giovani, cioè pianificare un processo capace di consolidare i risultati garantendone la possibilità di utilizzo da parte di nuovi gruppi target e in nuovi contesti. La valorizzazione dei risultati può avere luogo tramite due diverse categorie di azioni: • azioni necessarie a garantire che i risultati del progetto siano utilizzabili da altri, in una moltitudine di contesti e paesi europei diversi e che possano essere ulteriormente sviluppati in altri progetti;

Azione 1.2

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• azioni atte a persuadere i decisori politici locali, regionali, nazionali o europei ad adottare le esperienze e i risultati delle attività svolte, in modo da migliorare sistemi, pratiche e procedure poste in essere. Qualche consiglio: • definite i vostri target group (scuole, organizzazioni giovanili, gruppi sportivi, …) e rendete i vostri risultati coerenti alle loro necessità: in questo modo aumentate le probabilità di utilizzo futuro del vostro lavoro; • supportate gli altri a trarre vantaggio dalle vostre attività: potete prevedere delle sessioni informative o delle conferenze on line per raccontare la vostra esperienza; • rendete i vostri risultati sostenibili, cioè pensate a come farne prolungare gli effetti nel tempo; • evidenziate le criticità del vostro progetto affinché possa essere migliorato da chi ne utilizzerà in futuro i risultati: siate critici;

Azione 1.2

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BUDGET

Azione 1.2


INDIVIDUAZIONE DELLE SPESE La stesura del budget rappresenta una fase importante nel processo di sviluppo del vostro progetto. Un budget mal definito, che non riflette la reale situazione, può portare al fallimento del progetto stesso o a problematiche durante la fase di realizzazione. Prima di costruire il budget preparatevi studiando i moduli di presentazione della domanda, che possono contenere voci di spesa che non avevate preventivato. Eseguendo questa operazione, la stesura del budget risulterà più semplice. Per compilare il quadro del budget dovete individuare le spese, le loro caratteristiche quali-quantitative e definire le entrate. Costi di progetto Tra i costi di progetto rientrano tutte le spese direttamente connesse alla realizzazione del progetto stesso: costi di preparazione, costi per la realizzazione delle attività previste, costi di valutazione, diffusione e valorizzazione dei risultati (ad es. creazione di un portale internet, organizzazione di eventi/convegni, allestimento di mostre fotografiche, pubblicazione di materiale informativo, realizzazione di prodotti audiovisivi, pubblicità del progetto su stampa locale e/o canali riservati all’informazione per i giovani, pubblicazione di testimonianze dei partecipanti), costi per le attività di follow-up. Solo per le Iniziative Giovani Transnazionali è previsto un contributo per le spese di vitto e alloggio sostenute dai partecipanti durante la Visita Preliminare di Programmazione. Il contributo è concesso per un massimo di due giorni (esclusi i giorni di viaggio) per uno o due partecipanti dell’Organizzazione ospitata. Uno dei partecipanti può essere il coach. Ricordatevi di allegare al modulo di domanda il Programma giornaliero della VPP. Relativamente ai costi di progetto, il “Programma” finanzia un importo forfettario di 6.000 euro nelle Iniziative Giovani Nazionali e di 8.700 euro nelle Iniziative Giovani Transnazionali. L’importo totale delle spese pianificate, può superare l’importo totale della sovvenzione prevista. In tal caso occorre definire le modalità di copertura di tali spese e descriverne dettagliatamente le caratteristiche quali-quantitative. Esempio: Non è sufficiente scrivere “Attrezzature per realizzare uno spettacolo” ma dovete definire con chiarezza ogni bene indispensabile alla realizzazione dello spettacolo. Dovrete indicare: noleggio luci per 10 ore a 30 euro all’ora – affitto sala 200 euro al giorno – stampa n. 500 brochure 100 euro ecc. Inoltre, i costi pianificati per realizzare la vostra iniziativa devono essere chiaramente riconducibili al progetto stesso, altrimenti non saranno ammessi. Ricordatevi: • Non sono ammissibili le spese che prevedono l’acquisto delle attrezzature (computer, macchina fotografica, proiettore, telecamere, ecc) ma solo il loro noleggio. • Per i beni presi in affitto dovete indicare il costo giornaliero/orario. • Se prevedete dei costi di formazione per migliorare le conoscenze di alcuni ragazzi del gruppo, occorre dettagliare il numero dei ragazzi e le attività educative da svolgere. Costi relativi al coach Qualora nel vostro progetto fosse necessaria la figura del coach, il “Programma GiA” finanzia un importo forfettario di 1.100 euro a coach, per tutte le spese legate al suo coinvolgimento. Nelle Iniziative Giovani Transnazionali è ammissibile la presenza di massimo un coach per paese coinvolto.

Azione 1.2

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Nelle Iniziative Giovani Nazionali è ammissibile la figura di un solo coach. Le spese legate al coinvolgimento del coach devono essere giustificate. Nel modulo di domanda bisogna specificare i compiti e il ruolo del coach all’interno del progetto. Solo per le Iniziative Giovani Transnazionali sono ammissibili anche le seguenti spese: Spese di viaggio per raggiungere il luogo dove si svolgerà il progetto. I parametri della stima sono: • il tragitto, andata e ritorno, dalla propria abitazione al luogo dove si svolgerà il progetto e ritorno; • il mezzo meno costoso; • la tariffa più economica. Il “Programma Gioventù in Azione” rimborsa il 70% delle spese di viaggio, mentre il restante 30% è a carico dei promotori. Spese di viaggio per raggiungere la sede della Visita Preliminare di Programmazione (VPP). La Visita Preliminare di Programmazione è una visita preparatoria durante la quale avrete l’opportunità di incontrare i rappresentanti degli altri partner per discutere e pianificare i dettagli dell’attività che ne seguirà. La necessità e gli obiettivi della visita devono essere chiaramente motivati nel modulo di candidatura. In relazione alla VPP il “Programma“ rimborsa il totale (100%) del costo del viaggio . Le spese di viaggio dovranno essere dimostrate, alla fine del progetto, con un documento giustificativo (fatture/biglietti).

Azione 1.2

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DEFINIZIONE DELLE ENTRATE Se le spese preventivate sono maggiori della sovvenzione prevista da GiA, occorre trovare fonti di cofinanziamento per rendere economicamente sostenibile la vostra iniziativa. Inoltre, nelle “Iniziative Giovani Transnazionali”, il Programma non sostiene l’intero costo delle spese di viaggio, ma ne rimborsa soltanto il 70%: dovete di conseguenza attivarvi anche per coprire il restante 30%. Le fonti di finanziamento possono essere rappresentate da: • Risorse proprie: potete coprire parte delle uscite con fondi propri da reperire ad esempio con le quote associative o le quote di partecipazione (quota d’iscrizione simbolica da chiedere a coloro che intendono partecipare al progetto). • Finanziamenti privati che potete reperire tramite donazioni. • Altri aiuti economici pubblici da integrare con la sovvenzione. • Contributi in natura concessi da terzi ed esenti da qualsiasi tipo di pagamento. (N.B. non sono ammissibili i beni e i servizi apportati dai promotori) Fra i contributi in natura potete far rientrare ad esempio: - l’apporto di attrezzature di terzi (computer, macchina fotografica, ecc). - servizi forniti da professionisti/privati a titolo volontario e non oneroso. Eccezion fatta per i gruppi informali di giovani e gli enti pubblici, se viene richiesta una sovvenzione di importo superiore a 25.000 euro, è necessario dimostrare la propria capacità finanziaria allegando alla domanda: • il conto dei profitti e delle perdite e lo stato patrimoniale relativo all'ultimo esercizio approvato, ovvero il bilancio; • un documento contenente i dati bancari, compilato dal candidato e autenticato dalla banca. Ciò consente, dopo verifica da parte dell’ANG, di proseguire il normale iter di valutazione della domanda di sovvenzione. Il superamento dell’importo di 25.000 euro s’intende calcolato per l’anno finanziario di riferimento e cumulativo di tutte le sovvenzioni richieste per qualunque Azione del Programma GiA.

Azione 1.2

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VALUTAZIONE EX ANTE

Azione 1.2


La valutazione ex-ante ha come finalità quella di valutare preliminarmente, prima della sua presentazione, il progetto così come formulato, consentendo di verificarne la qualità. In tal modo è possibile già in questa fase apportare correttivi e perfezionare il lavoro di progettazione, eliminando eventuali aspetti critici che potrebbero compromettere il buon esito della domanda e la realizzazione pratica del progetto stesso. La valutazione ex-ante analizza il progetto sotto due punti di vista qualitativi: 1. qualità in relazione al programma GiA; 2. qualità “interna” del vostro progetto. Il modo migliore per effettuarla è attraverso una serie di domande di verifica che vi permettano di ripercorrere e analizzare il progetto attraverso i suoi punti chiave.

Qualità del progetto in relazione al programma Check-list di autovalutazione: • Obiettivi e priorità Gli obiettivi del progetto sono in linea con gli obiettivi generali e le priorità del programma GiA? Nella definizione del progetto e dell’obiettivo che si pone sono stati coinvolti tutti i partner? Ne avete dato chiara evidenza? • Partecipazione attiva dei giovani Sono direttamente i gruppi di giovani che pianificano e realizzano il progetto? Ne avete dato chiara evidenza? Avete evidenziato il loro attivo coinvolgimento in tutte le fasi? • Impatto locale Il progetto soddisfa specifiche esigenze o interessi delle comunità locali dei partner? L’iniziativa è percepita come utile dai beneficiari? Il progetto mira effettivamente a soddisfare le specifiche esigenze e gli interessi delle comunità locali dei partner? Avete identificato chiaramente il gruppo partner a cui mirate? • Dimensione europea Affronta un tema di interesse europeo? O promuovere i valori europei? O riflette una preoccupazione comune per la società europea? Oppure utilizza esperienze di altri paesi europei? • Innovazione Il progetto costituisce qualcosa di innovativo per i gruppi di giovani che lo realizzano? E per le comunità locali coinvolte? • Apprendimento non formale Il progetto segue i principi dell’apprendimento non formale? È in grado di consentire ai giovani di apprendere qualcosa? Il “cosa apprendere” è stato discusso e condiviso con i giovani dei diversi gruppi? Ne avete dato chiara evidenza nel progetto? Gli obiettivi di apprendimento sono espressi nel modulo di domanda? • Visibilità, diffusione e valorizzazione Sono previste attività volte a promuovere la visibilità del progetto e del programma Gioventù in Azione? Sono previste azioni volte a diffondere e valorizzare i risultati del progetto?

Azione 1.2

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Qualità “interna” del progetto Check-list di autovalutazione: • • • • • • • • • •

Il tema del progetto è stato chiaramente identificato? Gli obiettivi del progetto sono stati chiaramente identificati? I beneficiari sono stati chiaramente individuati? E il fabbisogno da cui nasce il progetto? L’obiettivo del progetto è coerente con il fabbisogno individuato? Le attività previste sono coerenti con l’obiettivo da raggiungere? E con la durata del progetto? Il “prodotto” del progetto è identificato e adeguato? Il progetto è realistico e realizzabile? Possedete l'esperienza e le competenze necessarie? Oppure avete previsto come reperirle? Sono stati considerati eventuali ostacoli alla realizzazione del progetto? Avete tralasciato qualcosa? Che cos’altro è necessario per raggiungere questo obiettivo?

SUGGERIMENTI Fate leggere il progetto a qualcuno che non lo conosce per nulla, a qualcuno che non ha partecipato alla sua redazione, potrà fornirvi indicazioni importanti circa la chiarezza dei contenuti e della scrittura, e indicarvi eventuali punti da rivedere.

Azione 1.2

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