PARCO AGRICOLO SUD MILANO SABATO
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IN COLLABORAZIONE CON
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
SABATO
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Siamo un gruppo di studenti dell’Alta Scuola Politecnica impegnati nel progetto di un sistema di servizi ed infrastrutture integrate dedicati alla bicicletta, come mezzo di mobilità dolce che colleghi la metropoli milanese con il suo orto, il Parco Agricolo Sud. L’obiettivo dello studio è quello di realizzare un modello di collegamento fisico e metafisico tra città e campagna, che consenta uno scambio diretto di valori, risorse e conoscenze. Fulcro del sistema saranno le cascine che popolano il parco, con il loro bagaglio di cultura e tradizione agricola. Operando nell’ambito del progetto “Nutrire Milano” puntiamo a definire un insieme di strumenti applicabili a qualsiasi realtà periurbana che diano forma ad uno scenario sostenibile e innovativo in cui le distanze tra città e natura non siano più un problema.
La biciclettata del 28 maggio sarà il primo test del sistema.
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PARTENZA ABBIATEGRASSO/CHIESA ROSSA: km 0
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CASCINA CAMPAZZO: km 0,7
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SELVANESCO: km 4,2
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È un’azienda agricola tradizionale sita nel Parco del Ticinello con un orientamento produttivo cerealicolo/zootecnico e ospita 130 vacche da latte, prodotto che viene venduto, appena munto, attraverso un distributore automatico installato in loco. Nei terreni si coltivano mais, frumento e diverse foraggere che garantiscono l’alimentazione del bestiame. La cascina è circondata da un reticolo di sterrati che corrono lungo fontanili e filari di pioppi neri e salici che cingono i campi – tra cui alcune marcite – coltivati ancora secondo le tradizioni e le modalità tipiche dell’area lombarda. Negli spazi della proprietà è stato allestito un percorso vita e si organizzano feste in osservanza delle trazioni agricole.
RONCHETTO DELLE RANE: km 6,7
CASTELLO SCANASIO: km 11,5
La frazione di Selvanesco, tuttora isolata nella campagna nella fascia sud di Milano, è costituita da un ampio cascinale, sviluppato sostanzialmente attorno ad una corte agricola. L’ingresso alla corte centrale avviene nell’angolo sud, a fianco di una cappella dedicata a San Matteo ed inserita ortogonalmente nel fabbricato rustico, risalente all’epoca in cui la cascina apparteneva ai monaci benedettini. Ronchetto delle Rane è uno degli ultimi rimasti tra gli antichi borghi agricoli vicini a Milano ed e’ rimasto come appariva nelle mappe del Seicento, con la chiesetta di S. Pietro e le cascine con l’aia, l’abitazione padronale, le stalle. La presenza di un nucleo fortificato presso le Cassinae Scanasane è attestata fin dall’anno Mille, anche se l’aspetto attuale del Castello, principalmente a causa delle successive ristrutturazioni, fanno pensare ad un’origine più tarda, forse Trecentesca. Proprietaria della fortezza fu per lungo tempo la famiglia Trivulzio, che infine cedette il tutto nel 1836 ai Visconti di Modrone, che promossero importanti lavori di ristrutturazione. Il Castello presenta la struttura quadrangolare tipica dei fortilizi viscontei, anche se le quattro torri rotonde angolari costituiscono un’aggiunta successiva. Le possenti mura in laterizi racchiudono un vasto cortile a pianta quadrata, mentre la facciata è ornata da pregevoli finestre monofore ogivali, che richiamano lo stile gotico.
L’itinerario procede lungo la pista ciclabile che corre lungo il naviglio pavese, incontrando numerosi esemplari di pioppi neri lungo i campi, mentre sugli argini del canale sono cresciute spontaneamente sophore, carpini, e sambuchi.
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CONCA DELLA VECCHIA FILANDA, ROZZANO: km 13,2
CASCINA ZIPO: 17,2 km
LAGHI CARCANA: 19,2 km
ll Naviglio pavese ha origine da Milano e, dopo un percorso di 33 Km, sfocia nel Ticino, a valle di Pavia. Il dislivello idraulico tra monte e valle viene ridotto da 12 conche leonardesche che costituiscono il motivo maggiore d’interesse storico e di curiosità ingegneristica del canale. Proprio presso la conca di Rozzano, sorgeva una delle tante filande che, insieme alle cartiere, popolavano le sponde del Naviglio sfruttandone l’acqua come forza motrice. Dell’antico stabilimento dedicato alla lavorazione del baco da seta restano oggi solo i ruderi di antichi edifici dismessi ormai da decenni, splendidi esempi di architettura industriale del secolo scorso e preziosa testimonianza della cultura operaia della zona.
Il nucleo più antico è costituito da un piccolo torrione dal quale si accede alla corte e da una stalla di grandi dimensioni. Alla fine del 1400, ai tempi d’oro degli Sforza, venne edificata la casa di caccia che si trova all’interno della cascina. E’ un raro esempio di architettura tardo gotica ed è oggi un bene tutelato dalla Sovrintendenza ai Monumenti dello Stato. Nella seconda metà dell’Ottocento vengono edificate altre costruzioni come portici, pollai, un caseificio con annessa stalla per maiali ed un forno per il pane. Da secoli vengono allevati bovini da latte. Latte, formaggio e riso, oltre ad essere prodotti con metodi naturali, sono trasformati direttamente in cascina per esser distribuiti ai consumatori, ed è quindi possibile seguire in un unico luogo tutto il ciclo produttivo dei vari alimenti. Questo complesso di laghi è formato da 4 laghi ed è il risultato delle attività estrattive eseguite a partire dagli anni ‘60 sul territorio. I primi tre laghi, da anni, sono destinati alla pesca sportiva, ed è possibile trovarvi svariate specie, tra cui storioni, carpe, trote e salmoni. Il lago Mulino di Cusico è stato chiamato per decenni «quarto lago»: per varie vicende, è stato abbandonato per un tempo così prolungato che si sono innescati processi di rinaturalizzazione delle sue rive. Peculiarità dei laghi sono le fonti sorgive che garantiscono la purezza delle acque. La vicina frazione di San Pietro Cusico ospita la stazione di ambientamento della cicogna bianca. La stazione ha il compito di favorire l’ambientamento e la ricostituzione di una popolazione stanziale di cicogne bianche e può essere visitata solo in alcuni periodi dell’anno.
ARRIVO: FERMATA ASSAGO FIORI: 25,7 km