Proposta per un
intervento di Autorecupero dell’Ex Ist. Liceo Classico “SOCRATE”
Stato di Avanzamento dell’Analisi del Contesto Documento di sintesi
Associazione “SOCRATE”
11 1. INTRODUZIONE Il presente documento rappresenta la sintesi della relazione “Progetto SOCRATE: Stato di avanzamento dell’Analisi del Contesto” ed ha l’obiettivo di presentare lo stato di avanzamento dello Studio di Fattibilità, proposto il 28 febbraio 2012 presso il Comune di Bari, per un progetto di autorecupero parziale dell’immobile ex sede del Liceo Classico “Socrate”, sito in Bari in via Fanelli 206/16-b, da destinare alla “seconda accoglienza” della Comunità dei migranti che attualmente occupa l’edificio. Il progetto è promosso dall’associazione “Socrate” costituitasi tra i membri dell’attuale Comunità di migranti, e vede la collaborazione dell’associazione Ingegneria Senza Frontiere – Bari. La scelta dell’autorecupero come metodo operativo è dettata dalla constatazione di come questo processo sia stato applicato in contesti analoghi con risultati soddisfacenti e, oltre a rappresentare una buona soluzione tecnica negli interventi di riqualificazione edilizia, contribuisce all’integrazione dei beneficiari riducendone il disagio abitativo. Il processo edilizio dell’autorecupero prevede l’affidamento dei lavori di ristrutturazione di un immobile agli stessi assegnatari degli alloggi, i quali sono coinvolti in maniera attiva sia nella fase di progettazione prima, che in quella di esecuzione poi, guidati e accompagnati da figure tecnicoprofessionali esperte.
2. OBIETTIVI DEL PROGETTO La collaborazione tra le realtà (Associazione “Socrate”, Ingegneria Senza Frontiere – Bari) mira a sostenere l’integrazione a livello locale della Comunità dei migranti del “Socrate”, in particolare favorendo l’interscambio tra questi e la cittadinanza, facilitandone l’inserimento lavorativo e contribuendo alla riduzione del disagio abitativo. In quest’ottica i partner intendono promuovere azioni specifiche quali l’ideazione di un progetto partecipato di riqualificazione di un edificio da destinare alla “seconda accoglienza” dei rifugiati, la formazione professionale di alcuni membri della Comunità nel settore edile e la realizzazione di un intervento di autorecupero. Fondamentale sarà, lungo tutto l’iter di definizione dell’iniziativa, l’adozione di uno specifico metodo operativo, quello della “progettazione partecipata”, che prevederà il coinvolgimento attivo della Comunità, che attualmente occupa l’immobile, nelle diverse fasi dell’intervento. A differenza delle pratiche canoniche di progettazione, i beneficiari non saranno più soggetti passivi sui quali “calare” il progetto, bensì diverranno soggetti attivi.
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Macro Obiettivo: SSoosstteenneerree ll’’iinntteeggrraazziioonnee aa lliivveellloo llooccaallee ddeelllee CCoom muunniittàà SSooccrraattee
Obiettivi Specifici: Favorire l’interscambio tra immigrati e comunità
Favorire l’inserimento lavorativo degli immigranti
Ridurre il disagio abitativo
Formazione Professionale
Intervento di Autorecupero
Azioni: Attività di “Progettazione Partecipata”
3. L’AUTORECUPERO EDILIZIO ASSISTITO L’autorecupero edilizio assistito è un processo che rende possibile l’accesso ad un’abitazione attraverso la ristrutturazione ed il recupero di edifici sfitti, abbandonati o dismessi tramite il coinvolgimento diretto dei beneficiari che, riuniti in Cooperative Edilizie di Autorecupero, prestano la loro opera in cantiere mettendo a disposizione un monte ore lavorativo, coordinati da una equipe organizzata, diretti e assistiti da professionisti ed esperti accreditati. L’autorecupero si configura come una “buona pratica” che è stata applicata in contesti analoghi in Italia e in varie parti del mondo con risultati soddisfacenti e, oltre a rappresentare una buona soluzione tecnica negli interventi di riqualificazione edilizia, attraverso l’applicazione – ove possibile – di tecnologie “appropriate” e compatibili con l’ambiente,. Inoltre, promuovendo spesso la collaborazione e la convivenza tra varie componenti etniche, contribuisce all’integrazione sociale dei beneficiari e permette a soggetti e nuclei familiari italiani e stranieri di vedere riconosciuto il diritto ad un’abitazione propria e dignitosa, a prezzi accessibili. Dal punto di vista delle Amministrazioni Locali, infine, l’autorecupero può rappresentare una soluzione alle spese di ristrutturazione o di manutenzione degli edifici in degrado, poiché si è stimato che attraverso la partecipazione dei beneficiari ai lavori di cantiere si registra un abbattimento dei costi economici dei lavori stimato tra il 40-60% dei costi totali. Nel caso del “progetto SOCRATE”, l’autorecupero può inoltre facilitare il processo di inserimento dei migranti all’interno della società, in quanto offre gli strumenti necessari per l’acquisizione di professionalità tecniche (attraverso la partecipazione dei migranti a corsi e laboratori didattici promossi da Enti, Scuole Edili, Associazioni e professionisti accreditati) che si traducono nell’incremento delle opportunità di lavoro degli stessi “autocostruttori”. Il prodotto architettonico dell’autorecupero-autocostruzione presuppone un significativo apporto di conoscenze, metodologie, modalità e certificazioni nel corso dell’intero processo edificatorio, per cui il prodotto finale non solo è in grado di soddisfare tutti i requisiti legislativi ed amministrativi richiesti,
33 ma anche di fornire all’utente un alloggio salubre ed eco-sostenibile, competitivo sotto ogni punto di vista con quelli della produzione corrente sul piano della qualità architettonica, della durabilità, del risparmio energetico, della biocompatibilità.
4. PROPOSTA DI AUTORECUPERO DELL’EX IST. SOCRATE Al fine di presentare l’idea progettuale in oggetto è utile classificare l’intervento proposto sulla base dei criteri adottati nella definizione delle diverse tipologie di autorecupero. Tipologia di Autorecupero proposto per l’Ex Istituto “Socrate”: Modalità di Attuazione Diretto
Indiretto Forma Aggregativa
Individuale
Associata Grado di Riduzione della Delega
Autogestito
Autofinitura
Totale
Parziale
Organizzazione dell’Attività Produttiva In parallelo
In serie
Misto
Grado di Autonomia Gestionale Spontaneo
Assistito Grado di Intervento Pubblico
Privato
Agevolato
Pubblico
Grado di Omogeneità del Gruppo Multietnico
Omogeneo
Compatto
Forma di Possesso Proprietà
Affitto
Partendo dalla modalità di attuazione del processo organizzativo, il progetto di autorecupero dell’ex Istituto Socrate può collocarsi nella definizione di “intervento diretto”, in quanto l’iniziativa progettuale è proposta dalla Comunità di migranti che occupa l’immobile, con il supporto dell’associazione Ingegneria Senza Frontiere – Bari, a differenza della modalità indiretta in cui un progetto viene proposto da un operatore pubblico. Trattandosi di una Comunità costituita da circa 50 persone, dal punto di vista della forma aggregativa l’intervento di autorecupero si definisce “associato”, poiché l’intera Comunità ha manifestato la volontà di lavorare in gruppo. Per grado di riduzione della delega si intende il grado di coinvolgimento manuale nella realizzazione dell’intervento da parte del gruppo di autocostruttori. Sulla base di quanto previsto dalle “Linee Guida per l’Autocostruzione e l’Autorecupero in Puglia” e data la necessità di dover intervenire sull’edificio con azioni di consolidamento strutturale (caratterizzate da un elevato grado di difficoltà e di specializzazione) la proposta progettuale in oggetto fa riferimento alla forma di “autorecupero parziale”, nella quale sono delegate a imprese edili esterne l’esecuzione degli interventi strutturali e la
44 supervisione della posa in opera degli impianti, mentre sono affidate al gruppo di autocostruttori le restanti lavorazioni sulle opere interne agli alloggi. Per quanto riguarda l’organizzazione dell’attività produttiva, la proposta progettuale in oggetto è orientata verso l’adozione di una metodologia “in serie”: tutti lavorano contemporaneamente alla realizzazione di tutti gli alloggi che vengono assegnati tramite sorteggio solo a conclusione degli interventi. Si rimanda tuttavia alle fasi più avanzate di progettazione la definizione di questo aspetto. Relativamente al grado di autonomia gestionale, il progetto di recupero dell’ex Istituto “Socrate” si configura come un intervento “assistito”, in cui compaiono enti terzi di varia natura che si impegnano ad accompagnare la Comunità durante l’intero percorso ed a fornire tutti quei supporti atti a soddisfare i necessari livelli di assistenza (procedurale, economico-finanziario, progettuale, tecnicooperativa, amministrativa). In ordine al grado di intervento pubblico, con riferimento alla tipologia delle risorse economiche con le quali finanziare l’intervento, considerata la condizione economica e sociale della Comunità dei migranti del Socrate, la proposta progettuale prevede che l’intervento sia finanziato con risorse prevalentemente “pubbliche”. Dal punto di vista del grado di omogeneità del gruppo, appare evidente come la Comunità Socrate” rappresenti una realtà “multietnica”, caratterizzata da una eterogeneità sotto il profilo della provenienza, del linguaggio e della formazione culturale, un gruppo accomunato unicamente dalle difficoltà di accesso al mercato della casa e al lavoro. È importante sottolineare come questi fattori imporranno un approccio specifico al progetto e detteranno l’uso di particolari accorgimenti nelle modalità con le quali verranno affrontate le varie fasi dell’intervento. Quest’analisi si conclude con l’identificazione della forma di possesso degli alloggi prevista per gli autocostruttori al termine dell’intero processo edilizio. Considerando la proprietà pubblica dell’immobile ed evidenziando la valenza sociale dell’intero progetto, la formula che meglio si avvicina all’idea progettuale ed alla condizione dell’attuale Comunità, ossia la concreta impossibilità dei singoli membri di sostenere spese per il soddisfacimento dei bisogni primari, è quello della concessione per un periodo di tempo limitato ad uso gratuito; oppure valutando forme di “affitto” ad un canone particolarmente agevolato, per un arco temporale definito. Tali valutazioni dovranno comunque tener conto oltre che delle caratteristiche economiche della Comunità, anche del lavoro svolto, dell’impegno e del tempo offerto dal gruppo di autocostruttori durante l’intero iter progettuale.
5. ATTORI DEL PROGETTO Il processo edilizio è articolato in fasi, con operatori, attori ed un insieme di procedure che devono essere coordinate, affinché l’opera finale sia realizzata in maniera rispondente alle esigenze individuate in sede di domanda, rispettando le previsioni dei tempi di realizzazione e dei costi di esecuzione. L’approccio all’autorecupero/autocostruzione obbliga gli operatori del processo edilizio ad assumere un punto di vista non convenzionale nelle prassi e nei comportamenti, ed a pensare e lavorare in maniera integrata per perseguire gi obiettivi comuni. Nel processo edilizio tradizionale, le varie aree all’interno delle quali agiscono gli operatori sono molto spesso separate tra loro. Ogni operatore del processo opera in quasi completa autonomia e indipendenza dagli altri senza che esista alcun coordinamento, se non quello molto labile svolto dal committente. Nell’autocostruzione si ha invece la presenza di soggetti non professionisti in ambito edilizio, e questo elemento introduce notevoli fattori di delega e la forte necessità di coordinazione.
55 La distanza dal processo edilizio tradizionale emerge immediatamente dall’analisi del ruolo degli attori. Infatti in autocostruzione alcune figure subiscono una ricombinazione, fatta di parziali scorpori e fusione di ruoli e funzioni, mentre altre assumono caratteri inediti. Mentre nel processo edilizio tradizionale i principali protagonisti sono:
PROGETTISTI
UTENTE
COMMITTENTE ENTI PUBBLICI
RESP. PROCEDIMENTO DIRETTORE LAVORI CSP, CSE COLLAUDATORI
IMPRESA EDILE ENTI FINANZIARI E ASSICURATIVI PRODUTTORI DI COMPONENTI E MATERIALI
(Attori nel “processo edilizio tradizionale”) Nell’autorecupero associato e assistito la figura della cooperativa di autocostruzione racchiude in sé oltre al ruolo di utente, anche quello di committente (nel caso di Autorecupero “in proprietà”), e si ha una sovrapposizione, più o meno parziale, con il ruolo di impresa edile, data la partecipazione della cooperativa a parte del lavoro richiesto dall’edificazione:
Nel caso di Autorecupero “in affitto”:
IMPRESE EDILI ESTERNE
PRODUTTORI DI COMPONENTI E MATERIALI
COMMITTENTE
UNITA’ TECNICO-PROFESSIONALE COOPERATIVA DI AUTOCOSTRUTTORI
CENTRO DI RICERCA E FORMAZIONE
Ente per l’Autocostruzione Assistita ENTI PUBBLICI UNITA’ DI MEDIAZIONE ENTI FINANZIARI E ASSICURATIVI
(Attori nel “processo edilizio in Autorecupero Associato e Assistito in proprietà”) La COOPERATIVA DI AUTOCOSTRUTTORI rappresenta il soggetto attivo all’interno di tutte le fasi dell’intervento e rappresenta il vero protagonista dell’intero processo edilizio. E’ costituita
66 principalmente da lavoratori dipendenti o autonomi che svolgono già un loro lavoro professionale in altri ambiti, oppure da gruppi di immigrati, che prestano la propria manodopera utilizzando il proprio “tempo libero” e le proprie capacità manuali come “moneta” per la costruzione della propria abitazione. L’ENTE PER L’AUTOCOSTRUZIONE è un’organizzazione che assume il ruolo di “mediatore attivo”, in grado di guidare il processo di autocostruzione con un approccio integrato, che offre agli autocostruttori assistenza per la stesura del progetto e la gestione tecnico-economica, fino alla supervisione del cantiere. La natura costitutiva di questo ente può essere varia, dati i vari livelli di assistenza da fornire:
Assistenza Procedurale, per la definizione del programma d’intervento e la responsabilità di individuare le competenze necessarie allo sviluppo dello stesso, verificando la compatibilità del progetto in rapporto alle normative urbanistiche ed edilizie vigenti; in essa è necessario coinvolgere una UNITÀ DI MEDIAZIONE che si occupi del tutoraggio e della conduzione del gruppo dei soci autocostruttori per quanto riguarda le dinamiche di mediazione sociale;
Assistenza Progettuale, per le scelte tipologiche e tecnologiche appropriate, per la stesura e per l’approvazione del progetto; può essere curata da una UNITÀ TECNICOPROFESSIONALE che si occupi della progettazione degli interventi e della gestione del cantiere;
Assistenza Economico-Finanziaria, per la gestione delle risorse da impiegare per l’intervento, sia quelle “interne” (risorse produttive), che “esterne” (partecipazioni pubbliche e private, crediti e contributi, etc.);
Assistenza Esecutiva, per la predisposizione dei contratti di approvvigionamento dei materiali e componenti da impiegare per la realizzazione dell’opera, per l’attività di controllo durante l’esecuzione dei lavori con riferimento alla normativa tecnica e alla sicurezza del cantiere, nonché per la definizione di eventuali contributi specialistici da parte di fornitori d’opera esterni (imprese, manovalanza specializzata, consulenze specifiche, etc.);
Assistenza Tecnico-Amministrativa, per la gestione economica e finanziaria della contabilità generale;
Gli ENTI PUBBLICI sono rappresentati dalle Pubbliche amministrazioni locali, provinciali e regionali, Aziende per l’edilizia residenziale pubblica, Università ed Istituti Nazionali di Ricerca che contribuiscono direttamente o indirettamente nell’attuazione dei processi di autocostruzione. Le IMPRESE EDILI ESTERNE, gli installatori e gli artigiani rientrano necessariamente nei processi in autorecupero parziale, e vengono coinvolte dagli autocostruttori per la realizzazione delle lavorazioni più pericolose o altamente tecniche e specializzate, quali gli interventi di consolidamento strutturale e gli impianti con certificazione obbligatoria. I PRODUTTORI DI COMPONENTI E MATERIALI assumono un importante ruolo circa lo sviluppo di un mercato specializzato a sostegno dell’autocostruzione, attraverso la messa a punto di programmi produttivi che possano portare all’offerta di un catalogo di componenti caratterizzati dal massimo livello di pre-assemblaggio fuori cantiere, dalla leggerezza e dalla facile trasportabilità, dalla maneggevolezza in cantiere e dalla massima semplicità di messa in opera, dalla facile manutenzione, dalla migliore affidabilità complessiva.
77 Il CENTRO DI RICERCA E FORMAZIONE può contribuire alla multidisciplinarità specifica della ricerca ed al governo della complessità degli interventi, trasferendo le competenze che confluiscono dalla ricerca verso iniziative formative per la qualificazione, l’aggiornamento e la specializzazione degli operatoti del settore edile e degli autocostruttori. Gli ENTI FINANZIARI ED ASSICURATIVI possono fornire assistenza relativamente agli aspetti di pianificazione, programmazione e di ingegneria finanziaria.
Relativamente al progetto in esame, sulla base delle proposte emerse nel corso dei diversi incontri con gli uffici istituzionali, l’idea progettuale propone il seguente organigramma che ripartisce i soggetti coinvolti nei macro-ambiti di intervento; è tuttavia importante sottolineare come tale suddivisione è stata effettuata seguendo il criterio delle competenze e rappresenta solo una proposta che verrà rielaborata a seguito del confronto diretto con i vari soggetti coinvolti.
IMPRESE EDILI ESTERNE
COMMITTENTE:
PRODUTTORI DI COMPONENTI E MATERIALI
COMUNE DI BARI
CENTRO DI RICERCA E FORMAZIONE: UNITÀ TECNICO-OPERATIVA:
COOPERATIVA DI AUTOCOSTRUTTORI: Associazione “SOCRATE”
RIPARTIZ. LL.PP. (Comune di Bari) IACP BARI ISF - BARI
Ente per l’Autocostruzione Assistita
ORCA SERVIZIO POLITICHE ABITATIVE POLITECNICO DI BARI FORMEDIL BARI
ENTI PUBBLICI:
UNITÀ DI MEDIAZIONE: ISF – BARI RIPARTIZ. SOLIDARIETÀ SOCIALE UFFICIO IMMIGRAZIONE
ASSESORATI COMUNE DI BARI RIPARTIZIONI COMUNE DI BARI ASSESS. URBANISTICA (Puglia) ASSESSORATI REGIONE PUGLIA
ENTI FINANZIARI E ASSICURATIVI
Data la natura multidisciplinare del progetto in oggetto e la presenza di attori con competenze diversificate appare dunque fondamentale comprendere il ruolo che gli attori coinvolti potranno assumere all’interno dell’intero percorso progettuale e definirne così l’apporto in termini di conoscenze specifiche, competenze e strumenti, aspetti che potranno essere definiti a seguito di una Conferenza di Servizi.
88 6. FASI DEL PROGETTO Il progetto è ancora in una fase preliminare e questo non consente la definizione dettagliata delle fasi e del relativo cronoprogramma, poiché non esiste un modello operativo generalizzabile di autorecupero ma ogni intervento presenta degli aspetti peculiari e delle specificità. In particolare il progetto “Socrate” rappresenta un esempio quasi unico nel panorama complessivo delle iniziative di autorecupero. Tuttavia, seguendo il quadro metodologico e procedurale riportato nel par. A.6 del documento di appendice: “L’Autorecupero Edilizio”, è possibile individuare e organizzare secondo una sequenza logico-temporale alcune delle azioni ricorrenti in questo tipo di interventi. Definita l’idea di progetto (contenuta nella “Proposta per la redazione di uno Studio di Fattibilità per un intervento in autorecupero parziale dell’immobile” della quale questa relazione ne rappresenta l’evoluzione) e una volta ultimata l’analisi di contesto avviata, resta fondamentale per l’avvio del percorso progettuale la definizione del partenariato e, nel caso specifico del progetto in discussione, la definizione di un accordo di programma con il quale raccogliere le manifestazioni di interesse da parte dei diversi soggetti coinvolti e attivare la collaborazione in maniera operativa. Queste azioni determinano l’avvio della fase di SET-UP e rappresentano la premessa necessaria affinché venga avviato il primo livello di progettazione, ossia quello della progettazione preliminare, che nel caso del Progetto “Socrate” può prevedere due linee d’azione complementari: 1. la valutazione degli interventi strutturali, con il completamento dell’analisi delle condizioni statiche dell’edificio e la quantificazione degli interventi di consolidamento strutturale; 2. l’elaborazione preliminare del programma di intervento, ossia l’indicazione delle scelte tipologiche e tecnologiche di base degli interventi e della previsione dei tempi di svolgimento dell’intero processo. Entrambi i risultati prodotti da queste attività porteranno all’elaborazione del programma economico-finanziario, che oltre alla quantificazione dei costi generali di progetto, dovrà prevedere l’individuazione dei canali di finanziamento e l’attivazione delle procedure per la richiesta di contributi pubblici. Contestualmente all’elaborazione del progetto preliminare è inoltre necessario predisporre le procedure per il cambio di destinazione d’uso dell’edificio da quella attuale (servizi) a quella abitativa. Accanto a queste azioni di carattere espressamente tecnico, potranno essere avviate altre iniziative volte alla promozione del progetto (attraverso campagne di comunicazione sociale sul territorio, assemblee, dibattiti, convegni, etc.), all’attivazione del processo partecipativo (incontri illustrativi, iniziative volte al rafforzamento della coesione all’interno della Comunità, azioni per stimolare il coinvolgimento della comunità locale, etc.), alla ricerca in ambito tecnologico o sociale (attraverso concorsi di idee, elaborati di tesi universitarie, indagini scientifiche e sociali, etc.). Queste attività, assieme alla progettazione preliminare, definiscono nel complesso la fase di iniziativa decisionale (“set-up”), e possono protrarsi fino alla fase di SELEZIONE. Quest’ultima appare fondamentale per i processi di autorecupero edilizio, in quanto è la fase in cui avviene l’analisi dei requisiti professionali degli autocostruttori: attraverso questionari, assemblee e colloqui individuali, vengono progressivamente individuati e selezionati i soggetti in possesso dei requisiti per partecipare alla fase di cantiere. È comunque importante sottolineare che anche per i soggetti non selezionati verrà individuata una opportuna collocazione all’interno del progetto, puntando sul coinvolgimento dell’intera Comunità dei migranti in attività anche non specificatamente “edilizie”.
PROPOSTA DI CRONOPROGRAMMA SET-UP
SELEZIONE
START-UP
CANTIERE
CONSEGNA-FINITURA
ANALISI DEL CONTESTO IDEA DI PROGETTO DEFINIZIONE PARTENARIATO Conferenza di Servizi Accordo di Programma Affidamento incarichi
CAMBIO DESTINAZIONE D'USO IMMOBILE PROGETTO PRELIMINARE
PROGETTO DEFINITIVO
PROGETTO ESECUTIVO Redazione Piani di Sicurezza
Valutazione varianti al progetto preliminare
Valutazione interventi strutturali Analisi statica dell'edificio
Cronoprogramma lavori
Elaborazione del programma di intervento definitivo
Computo metrico interventi
Organizzazione del cantiere di Autorecupero
Elaborazione preliminare del programma di intervento Approvazione progetto Progettazione architettonica
Approvazione progetto
Progettazione funzionale Approvazione progetto
PRATICHE AMMINISTRATIVE FINANZIAMENTO PROGETTO
ELABORAZIONE DEL PROGRAMMA ECONOMICO FINANZIARIO ATTIVITA' DI PROMOZIONE E COMUNICAZIONE ATTIVAZIONE PROCESSO PARTECIPATIVO ATTIVITA' DI RICERCA ANALISI REQUISITI PROFESSIONALI AUTOCOSTRUTTORI
COSTITUZIONE COOPERATIVA DI AUTORECUPERO
FORMAZIONE TECNICO-PROFESSIONALE DELLA COMUNITA' Formazione Didattica + Pratica Formazione specifica sul progetto Formazione "On the job"
APPALTI ESTERNI PER OPERE DELEGATE DEFINIZIONE GESTIONE AMMINISTRATIVA E CONTABILE Ricerca e predisposizione "ALLOGGI PARCHEGGIO"
SORTEGGIO ALLOGGI
Trasferimento Comunità negli "ALLOGGI PARCHEGGIO"
CONSEGNA E
APPROVVIGIONAMENTO MATERIALI, COMPONENTI E MEZZI INTERVENTI DI CONSOLIDAMENTO STRUTTURALE MONITORAGGIO
INTERVENTI DI COMPLETAMENTO IN AUTORECUPERO
COLLAUDI E VERIFICHE
99 Alla definizione del gruppo di autocostruttori segue la costituzione della Cooperativa di Autorecupero e subito dopo ha inizio la fase di formazione: questa ha il compito non solo di fornire le competenze tecniche necessarie al lavoro in modalità “autorecupero”, ma anche quella di creare un adeguata responsabilizzazione degli autocostruttori rispetto ad ogni fase del processo edilizio. La formazione si articola in tre livelli temporali successivi, che accompagnano costantemente il gruppo sino all’avvio del cantiere: una prima fase, preliminare e didattica, in cui vengo fornite nozioni tecniche e pratiche di carattere generale (conoscenze sugli attrezzi, sui materiali, sulle tecniche costruttive, sull’antinfortunistica, etc.) per facilitare il coinvolgimento dei singoli autocostruttori (è consigliabile affiancare alle lezioni in aula, lezioni più “pratiche” su cantieri sperimentali); una seconda fase, ancora di tipo teorico, in cui le conoscenze da acquisire diventano più specifiche e finalizzate agli interventi che verranno poi realizzati in cantiere; una terza fase pratica, definita “on the job”, che si svolge nei periodi iniziali del cantiere, in cui gli insegnamenti didattici vengono messi in pratica, con particolare attenzione agli aspetti della sicurezza. La fase di START-UP rappresenta la fase dell’organizzazione esecutiva e della definizione di tutte le scelte operative che riguardano l’attuazione del progetto. Vengono predisposti i livelli di progettazione successivi a quella preliminare: 1. il progetto definitivo, contenente un ulteriore livello di dettaglio al progetto preliminare e l’elaborazione del programma di intervento definitivo (con l’indicazione delle scelte dei materiali e delle soluzioni innovative relativamente all’efficienza del processo produttivo e ispirate ai principi della bioedilizia ed al contenimento dei consumi energetici, della componentistica edilizia con requisiti di assemblaggio facilitato, delle opzioni fra attività delegate ed attività autogestite); 2. il progetto esecutivo, contenente i Piani di Sicurezza, il programma di avanzamento lavori e l’organizzazione del cantiere di autorecupero. Alla stesura del progetto definitivo segue l’iter di approvazione del progetto architettonico presso gli uffici tecnico-urbanistici delle amministrazioni pubbliche, le procedure per l’affidamento degli appalti esterni relativi alle opere delegate e l’avvio delle procedure di finanziamento, con la definizione della gestione amministrativa e contabile dell’intervento. Con riferimento al progetto in discussione, prima dell’avvio del cantiere di recupero, sarà necessario “svuotare” l’intero edificio e trasferire la Comunità dei migranti in una collocazione diversa, che nel gergo dell’autorecupero prende il nome di “alloggio-parcheggio”: questa è rappresentata da una struttura adeguatamente attrezzata per accogliere temporaneamente la Comunità durante la fase di cantiere, non potendo garantire i requisiti minimi di sicurezza durante l’esecuzione degli interventi. Sarà dunque opportuno prevedere la ricerca della soluzione alloggiativa temporanea sin dalle prime fasi dello “start-up” e solo successivamente effettuare il trasferimento, con le necessarie garanzie di trasparenza sulle modalità di rientro al termine dei lavori. Trasferita la Comunità dei migranti, potrà essere così avviata la fase di CANTIERE seguendo i due stadi successivi: 1. Interventi di consolidamento strutturale; 2. Interventi di completamento in autorecupero, accanto alle quali si collocano le attività volte all’approvvigionamento dei materiali, dei componenti e dei mezzi.
1100 La durata e la complessità di questa fase sono elementi estremamente variabili ed allo stesso tempo estremamente importanti ai fini della buona riuscita del progetto. La compresenza di soggetti non professionisti in ambito edilizio ed operatori di ditte esterne, la discontinuità dei lavori in autorecupero (essendo l’autorecupero un’attività da svolgere nel “tempo libero”, ossia nel tempo di non lavoro retribuito), le difficoltà di realizzazione degli interventi, gli imprevisti tecnici, sono solo alcune delle criticità che possono presentarsi in un cantiere di autorecupero, e per tale ragione devono essere oggetto di un’analisi attenta e approfondita durante tutte le fasi di progettazione, al fine di ottimizzare i tempi e le risorse disponibili. A conclusione degli interventi di recupero hanno luogo le operazioni di collaudo e verifica, al termine delle quali viene effettuato il sorteggio degli alloggi e la CONSEGNA degli stessi alla Comunità che può far rientro nell’edificio e completare gli ultimi interventi di FINITURA, ove se ne presentasse la necessità. È infine importante sottolineare l’importanza dell’attività di monitoraggio dell’iniziativa, azione che deve accompagnare in maniera costante l’intero iter progettuale sin dalle prime fasi di ideazione, e proseguire oltre la conclusione del cantiere, al fine di analizzare i risultati del progetto ed elaborare criteri che possano permettere la riproduzione dell’esperienza in contesti analoghi.
7. L’EDIFICIO L’immobile, situato nel Comune di Bari in via Fanelli 206/16-b, è stato edificato negli anni ’70 come edificio per edilizia residenziale e settore terziario. Dopo alcuni passaggi di proprietà, entra a far parte del patrimonio del Comune di Bari, fino al 1998, quando viene trasferito alla Provincia in uso gratuito e col vincolo di destinazione ad uso scolastico, diventando la sede del Liceo Classico “Socrate”. A seguito della manifestazione di alcuni fenomeni di degrado strutturale, dopo uno studio di affidabilità statica, nel 2004 l’edificio viene dichiarato inagibile, la sede scolastica viene trasferita e l’immobile rimane inutilizzato, in uno stato di abbandono, fino all’occupazione del dicembre 2009. A seguito di alcuni incontri tenutosi a partire da maggio 2011 tra la Comunità di migranti, il Collettivo di Supporto e l’associazione “Ingegneria Senza Frontiere – Bari”, con l’intento di valutare la situazione strutturale dell’edificio dal punto di vista tecnico, nasce una collaborazione tra queste tre realtà con l’intento di promuovere un progetto partecipato di recupero della struttura.
8. SOGGETTI PROMOTORI Associazione “SOCRATE” L’Associazione SOCRATE viene costituita il 28 marzo 2011 (e registrata il 14 aprile 2011, codice ATECO: 949910 – Attività di organizzazioni per la tutela degli interessi e dei diritti dei cittadini), ai sensi della Legge 11 agosto 1991, n. 266, come associazione di volontariato con lo scopo di promuovere l’inclusione sociale dei rifugiati a Bari. L’associazione ha sede in Bari presso l’immobile occupato in Via Fanelli, 206/16-b ed è costituita dagli occupanti che hanno ottenuto la residenza (attualmente circa 45-50 soci). I principi sui quali l’associazione è stata fondata sono quelli “dell’assenza di fini di lucro, dell’esclusivo perseguimento di finalità di solidarietà sociale, di democraticità della struttura, di gratuità delle prestazioni fornite dagli aderenti”. L’associazione è stata supportata in questi anni da un soggetto informale che sin dalla sua formazione ha promosso diverse attività in favore degli occupanti, quali la raccolta di generi di prima necessità
1111 (vestiti, coperte, generi alimentari, ecc.), l’organizzazione di corsi di italiano e di iniziative culturali (cene sociali, eventi, cineforum, mostre fotografiche), ossia il Collettivo di Collettivo di Supporto “EX SOCRATE OCCUPATO” costituito da giovani baresi. Nell’ambito del partenariato, l’Associazione rappresenta il riferimento all’interno della Comunità, facilitando i rapporti tra questa e gli altri partner, e si propone come soggetto attivo nell’elaborazione dell’idea progettuale prima, e nell’esecuzione degli interventi in autorecupero poi.
INGEGNERIA SENZA FRONTIERE – BARI Ingegneria Senza Frontiere – Bari (ISF-Bari) nasce nel 2003 all’interno del Dipartimento di Architettura e Urbanistica del Politecnico di Bari, e da allora promuove e partecipa a diverse attività nell’ambito della cooperazione internazionale con i Paesi cosiddetti in Via di Sviluppo con l’obiettivo di togliere le frontiere alla tecnica e alla conoscenza perché possano diventare di fatto patrimonio di tutti. ISF-Bari fa del mondo universitario il centro e la sede privilegiata delle proprie attività, volendo avvicinare le nuove generazioni di ingegneri ad una etica “altra”, secondo la quale l’applicazione della tecnica non può prescindere dal contesto socio-culturale in cui si agisce. L’associazione promuove l’utilizzo delle Tecnologie Appropriate, sia con la loro concreta applicazione in progetti sul campo che con la loro diffusione attraverso una solida formazione teorica. L’associazione ha maturato, in questi anni, una serie di esperienze sia in ambito FORMATIVO – organizzando ogni anno all’interno del Politecnico corsi multidisciplinari sulla cooperazione internazionale e seminari sulle tecnologie appropriate – che sul fronte PROGETTUALE – promuovendo progetti di cooperazione locale e internazionale. Nell’ambito del partenariato, Ingegneria Senza Frontiere – Bari fornisce supporto tecnico per la realizzazione delle azioni descritte. Ad oggi ha condotto una approfondita analisi delle esigenze della Comunità e favorito il processo di coinvolgimento delle istituzioni. Nelle prossime fasi si propone di collaborare alla progettazione dell’intervento di ripristino strutturale e di riqualificazione funzionale dell’immobile “ex Socrate” in autorecupero.