L'Istogramma

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AV-FOTOGUIDA-N°5 febbraio 2011

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L’Istogramma

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A L E S S A N D R O V E T R U G N O P H O T O G R A P H E R ©


AV-FOTOGUIDA-N°5 febbraio 2011

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Impariamo a leggere un istogramma per poter migliorare la qualità, il contrasto e tutta una serie di caratteristiche dell’immagine digitale che ci faranno ottenere delle immagini migliori anche in fase di stampa.

L’Istogramma

saperlo leggere migliorerà i vostri scatti di Alessandro Vetrugno©

Sicuramente è una informazione che non passa inosservata. Ora anche molte compatte forniscono l’istogramma in tempo reale prima ancora di scattare ma quante volte ci siamo chiesti cosa fosse o se ha realmente una utilità? Il fatto poi che, pur non considerandolo, le foto vengono comunque fatte

e registrate dal sensore ci fà credere che così importante poi non debba esserlo. Nulla di più sbagliato. Partiamo dal presupposto che, se c’è, serve a qualcosa. Lo scopo di questa guida è proprio quella di svelare quei piccoli “segreti” nascosti dietro l’istogramma. Una volta appresi e applicati potrete

facilmente notare la differenza che ci sarà nelle vostre foto. Già solo per questo credo che valga la pena conoscerlo. Fatta questa premessa andiamo a vedere cos’è un istogramma, a chi o cosa può essere associato e come interpretarlo.


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Interpretazione di un’immagine riconoscere i vari punti dell’istogramma L’istogramma non è altro che una lunga serie di numeri che vengono interpretati da un algoritmo, che può essere quello della vostra fotocamera come anche quello di un raw converter (Adobe CameraRaw, CaptureOne, ecc) o di un image editor (Adobe Photoshop, Lightroom, ecc), e determina ciò che si vede sullo schermo. La valutazione a vista dell’istogramma potrebbe portare ad un giudizio soggettivo mentre i numeri ad esso associati no. Lo scopo di questa piccola guida è quello di far sì che il

gap tra la valutazione soggettiva e quella numerica sia il più ridotto possibile (ovviamente nei limiti delle capacità umane). Ormai tutti i software dispongono di una palette Info la quale deve essere considerata un ottimo alleato e se riusciamo a comprendere i numeri, questi possono essere utili per vedere i piccoli dettagli che l’occhio umano non è in grado di cogliere. Ma l’avvento della palette Istogramma (Histogram) è una vera manna dal cielo.

Palette Histogram di Adobe

Palette Info di Adobe Photoshop


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Moltissime macchine fotografiche, dalle compatte alle super professionali, forniscono l’informazioni relative all’istogramma sia di luminanza che RGB subito dopo aver effettuato lo scatto. Bisogna tener presente che l’istogramma visualizzato sul display della vostra fotocamera è relativo solo all’anteprima JPEG sia che si scatti in JPEg (appunto) sia che si scatti in Raw pertanto non bisogna considerare veritiero al 100% l’informazione mostrata dall’istogramma. Ovviamente è consigliato scattare in Raw in quanto, contenendo un maggior numero di informazioni risulterà più facile poterle recuperare lì dove serve. L’Istogramma è un diagramma a barre che rappresenta graficamente le ombre tonali (o Livelli) contenute all’interno di un’immagine digitale. Un’immagine a 8bit per canale (RGB) in scala di grigio ha un singolo canale e utilizza 256 gradazioni di grigio (livelli) dove il nero è pari 0 mentre il bianco è pari a 255 e tutti i valori intermedi sono gradazioni di grigio dal nero al bianco. In questo caso l’istogramma è un grafico con 256 incrementi, ciascuno dei quali rappresenta la frequenza con cui si trova un particolare valore di livelli (grigio specifico) in un’immagine digitale. Se l’immagine contiene principalmente grigi con valori numerici tra 30 e 130 livelli, si osserverà un picco nella zona compresa tra 30 e 130 dell’istogramma di luminanza. Inoltre l’istogramma rappresenta la distribuzione dei toni in un’immagine: una fotografia con toni alti ha molti picchi sulla destra del grafico mentre con toni bassi ne ha molti di più sulla parte sinistra. Attraverso la Ottica Canon per Videocamere distribuzione è possibile comprendere la posizione dei punti di luce e di ombra dell’immagine.

Clipping delle ombre

Tonal Clipping sulle ombre

Ma non è tutto, anzi. L’istogramma fornisce informazioni sulle condizioni dell’immagine; se le barre sono concentrate su un’estremità, significa che con buona probabilità le luci o le ombre sono molto evidenti e che quando la fotografia originale è stata scattata ( o acquisita) con uno scanner era effettivamente sottoesposta o sovraesposta. Se i livelli sono concentrati su un’estremità della scala, non è possibile ripristinare i dettagli persi (Tonal Clipping). Se nell’istogramma sono presenti spazi vuoti, molto probabilmente significa che la qualità dell’immagine acquisita con lo scanner è bassa o che l’immagine è stata fortemente modificata in precedenza. L’istogramma può essere utilizzato quindi per verificare la qualità dell’immagine all’inizio di una sessione di ritocco. Tuttavia bisogna tener conto che qualsiasi modifica apportata all’immagine ne degrada la qualità. Per rendersi conto di ciò basta osservare l’istogramma durante le varie fasi di ritocco e noterete facilmente come cambierà il suo aspetto diventando sempre meno omogeneo rispetto all’inizio.


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In questa immagine è evidente la presenza di Clipping nelle zone di ombre. Effettivamente lo sfondo nero è registrato come massima presenza di ombre. L’istogramma presenterà un picco eccessivo nella zona a sinistra del grafico che partirà dalla base del grafico stesso fino ad arrivare in cima proprio ad indicare la quantità di pixel aventi quel valore pari a zero. Nel caso specifico di questa immagine d’esempio, la sottoesposizione dello sfondo è voluta, ma qualora così non fosse è possibile

Clipping delle luci

Tonal Clipping sulle luci

recuperare i dettagli delle ombre in fase di sviluppo in camera chiara. A tal scopo troveremo la regolazione Neri all’interno del pannello Base d i A d o b e C a m e r a R a w. Portando lo slide verso destra potremo recuperare le informazioni contenute all’interno delle ombre.


AV-FOTOGUIDA-N°5 febbraio 2011 Ottica Canon per Videocamere

In questo caso l’immagine soffre di una ampia zona di sovraesposizione dove, recuperare i dettagli è impossibile, almeno che non si ricorra a dei stratagemmi di ritocco che richiedono una certa abilità e conoscenza degli strumenti di Photoshop (per esempio). In questo caso è possibile recuperare i dettagli nelle zone di sovraesposizione in fase di passaggio ad un raw

converter. Lo strumento che ci potrà aiutare in questa fase molto delicata della fotografia digitale è lo strumento Recupero (recovery) situato all’interno della pannello Base di Adobe Cameraraw. Ovviamente sarà sempre possibile recuperare le zone di bruciatura (clipping) proporzionalmente al livello di bruciatura presente in quella zona specifica dell’immagine.

Come regolare l’esposizione con Adobe Photoshop Vi illustrerò velocemente una tecnica molto semplice indicheranno la presenza di clipping sui canali RGB. che vi permetterà di effettuare il controllo e l’eventuale La presenza di zone Nere indicano la presenza di regolazione dei livelli di esposizione all’interno di Adobe zone eccessivamente scure (livello pari a 0); Photoshop qualora abbiate già terminato la fase di 4. ripetere la stessa procedura tenendo premuto il tasto sviluppo del Raw in CameraRaw e siate passati a Alt ma muovendo lo slide delle luci verso sinistra fino photoshop: all’apparire di zone colorate (da evitare). La presenza 1. Selezionare il livello (layer) dalla palette Layers di zone bianche indica aree eccessivamente contenente l’immagine da correggere; sovraesposte. 2. Dal menù Livelli/Nuovo livello di Regolazione (Layer/ 5. Al termine della regolazione non devono esserci zone New Adjustment layer) scegliere la funzione Livelli di sovra/sottoesposizione; (Levels). In alternativa è possibile cliccare sul bottone 6. Applicare la regolazione cliccando su OK. Aggiungi Livello di Regolazione (Create a new adjustment Layer) presente alla base della palette Livelli (Layers). Si aprirà la finestra della regolazione contestuale; 3. Tenendo premuto il tasto Alt cliccare sullo slide delle ombre e spostarlo verso destra fino a notare l’apparizione di alcune macchie colorare le quali


AV-FOTOGUIDA-N°5 febbraio 2011 Ottica Canon per Videocamere

Come regolare l’esposizione con Adobe Photoshop Vi illustrerò velocemente una tecnica molto semplice indicheranno la presenza di clipping sui canali RGB. che vi permetterà di effettuare il controllo e l’eventuale La presenza di zone Nere indicano la presenza di regolazione dei livelli di esposizione all’interno di Adobe zone eccessivamente scure (livello pari a 0); Photoshop qualora abbiate già terminato la fase di 4. ripetere la stessa procedura tenendo premuto il tasto sviluppo del Raw in CameraRaw e siate passati a Alt ma muovendo lo slide delle luci verso sinistra fino photoshop: all’apparire di zone colorate (da evitare). La presenza 1. Selezionare il livello (layer) dalla palette Layers di zone bianche indica aree eccessivamente contenente l’immagine da correggere; sovraesposte. 2. Dal menù Livelli/Nuovo livello di Regolazione (Layer/ 5. Al termine della regolazione non devono esserci zone New Adjustment Layer) scegliere la funzione Livelli di sovra/sottoesposizione; (Levels). In alternativa è possibile cliccare sul bottone 6. Applicare la regolazione cliccando su OK. Aggiungi Livello di Regolazione (Create a new adjustment Layer) presente alla base della palette Livelli (Layers). Si aprirà la finestra della regolazione contestuale; 3. Tenendo premuto il tasto Alt cliccare sullo slide delle ombre e spostarlo verso destra fino a notare l’apparizione di alcune macchie colorare le quali


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CONCLUSIONI Non bisogna sottovalutare l’importanza dell’istogramma. E’ l’unico strumento oggettivo che ci permette di sapere se l’immagine è stata scattata o acquisita con il corretto valore di esposizione e qualità. Ovviamente per saper interpretare un istogramma occorre pratica e solo così si può riuscire a capire, osservando qualsiasi istogramma, a quale zona esatta dell’immagine corrispondono i vari picchi, zone piatte o vuote. Consiglio vivamente di osservare sempre l’istogramma e di renderlo visibile su qualsiasi interfaccia software che voi utilizziate nel vostro flusso di lavoro, dalla fotocamera all’editor di immagini. Imparate anche a riconoscere dall’istogramma le foto volutamente sottoesposte o sovraesposte perchè, non è detto, che i picchi sulle estremità del grafico siano necessariamente degli errori.

AV-FOTOGUIDA N°5 febbraio 2011 di AlessandroVetrugnoPhotographer©

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