Avis notizie, gennaio 2006

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Bologna e provincia

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Anno 45 Numero 1 Gennaio 2006

Convocazione Assemblee

Bologna, Borgo Tossignano, Budrio, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Casalfiumanese, Castel del Rio, Castel Guelfo, Castel S.Pietro Terme, Castenaso, Dozza, Fontanelice, Granarolo Emilia, Imola, Mordano, Sala Bolognese, S.Giovanni in Persiceto, Sasso Marconi, Zola Predosa.

Notizie


Avis Notizie

AVIS Regione

Comunicare i valori della solidarietà Sabrina Caliano, Ufficio stampa Avis Regionale Emilia-Romagna

La comunicazione è il tema del seminario che si è svolto il 19 e il 20 novembre nella scuola di formazione regionale Avis di Castrocaro. Il prof. Enzo Morgagni, la prof.ssa Manuela Tomisich e il prof. Ermanno Mazza, relatori di queste due giornate di incontro hanno stimolato la riflessione sulla complessità della comunicazione, che per l’Avis non significa solo comunicare l’importanza della raccolta del sangue, ma comunicare anche dei valori quali la solidarietà, il dono, l’essere volontari. Un argomento quindi complesso, ma che è stato affrontato quasi come un gioco attraverso esercizi di interazione che hanno permesso ai partecipanti di capire non solo le problematiche legate alla comunicazione esterna, ma anche quanto sia complicata la comunicazione tra attori appartenenti allo stesso gruppo. “Una delle caratteristiche di questa scuola - ha dichiarato Davide Bru-

gnati, responsabile dell’Area Formazione Avis Regionale - è quella di dare grande spazio ai lavori di gruppo, perché consentono di affrontare tematiche importanti per l’associazione e nello stesso tempo favoriscono il confronto su determinati argomenti indicati dai relatori. Per influire positivamente sulla vita associativa – continua Davide Brugnati – bisogna saper lavorare, pensare e progettare insieme agli altri: ed è proprio ciò che nella nostra scuola si impara a fare”. Durante lo svolgimento dei lavori di gruppo fondamentale è stato il ruolo svolto dal coordinatore, che doveva essere in grado di coinvolgere tutti i componenti sull’argomento in discussione, sollecitare chi non parlava e a volte frenare anche chi parlava troppo. “Gli incontri alla scuola di Castrocaro sono sempre molto impor-

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tanti – afferma Marianna Maietti, responsabile dell’Area Giovani regionale e coordinatrice di gruppo – perché al di là degli argomenti trattati, che sono sempre diversi, è un modo per scambiarsi opinioni con le realtà delle altre province e comuni”. Queste due giornate a Castrocaro hanno visto la presenza di molte persone nuove e soprattutto giovani che non hanno esitato a mettersi in gioco e che hanno riportato dentro la propria realtà associativa l’esperienza vissuta alla scuola di formazione. Per la prima volta, inoltre, alla scuola di Castrocaro ci sono state alcune presenze appartenenti alla Fidas Advs che hanno condiviso queste due giornate insieme a noi e che il presidente regionale Antonio Ragazzi ha sinceramente ringraziato.


Avis Notizie

Editoriale

SOMMARIO 2 • 3 • 4 • • 7 • • • • 10 • • • 13 • • • 17 • 18 • • • • • • • • • • • 27 • • 28 • • • • • • • 34 • • 35 36 • • 40 •

AVIS Regione Comunicare i valori della solidarietà Editoriale Tempo di bilanci AVIS Nazionale Vittorio Formentano: Missionario laico della solidarietà Parte la “mappatura genetica” grazie ai donatori dell’Avis AVIS Provinciale Al debutto le nuove benemerenze associative “Lei non sa chi sono io!” Delega per Assemblea comunale o equiparata Convocazione delle Assemblee comunali Formazione Il volontario comunica? Cure termali a Castrocaro AAA Cercasi Servizio trasfusionale La legge che fa buon sangue Centro mobile Modulo di accettazione e consenso alla donazione La parola al medico Donatore e società Cronaca dal territorio Ciak si gira … buona la prima Una bella occasione di incontro Oltre il 50° … E un altro anno se ne va Avviso importante sul Centro raccolta del Bellaria L’anno 2005 dell’Avis di Casalecchio di Reno Loiano in Festa Premiazione Benemeriti Avis Minerbio In ricordo dell’alluvione del Vajont Festa del donatore di S.Lazzaro di Savena Istantanee – Monghidoro Avis e Sport Avis in rally Avis e Sport nel quartiere Porto Gruppi AVIS Gruppi hobbistici e sportivi collegati all’Avis Comunale di Bologna Una annata davvero in … moto Un successo incoraggiante Funghi primaverili Deroga alle limitazioni nel traffico urbano Raccolta dati per chiamata ‘informatica’ Le proposte del Gruppo Fotografico Condividere Fermi tutti!… passa la signora bicicletta Per la solidarietà globale AgendAvis Le parole dei lettori Pensando ad una persona che ci ha lasciato E-mail di lettori donatori Avis Comunale Imola Bandi di concorso

In copertina:“Inverno a Madonna dell’Acero” di Salvatore Santoro, corsista 2005 del Gruppo Fotografico Avis Bologna

Di questa edizione vengono stampate n° 40.500 copie, di cui 38.996 per la spedizione postale.

Tempo di bilanci Dario Bresciani

L’anno appena trascorso è stato importante per la nostra Associazione in quanto sono stati rinnovati gli organi direttivi, sia quelli nazionali, sia quelli territoriali. E rinnovo è la parola più appropriata, perché nei vari direttivi c’è stato un ricambio generazionale e questo ci porta innanzitutto a ringraziare tutti quelli che hanno contribuito nel corso degli anni a fare crescere la nostra Associazione: questi soci restino sempre come esempio per tutti quelli che oggi iniziano la loro “carriera” direttiva nell’Avis. È stato un anno che ha visto nascere la nuova foggia delle benemerenze, che i donatori riceveranno già nel corso del 2006, pur mantenendo gli attuali criteri di calcolo delle donazioni. Nel 2007 invece si applicheranno anche i nuovi criteri per l’assegnazione delle benemerenze. Momento di fondamentale importanza è stata anche l’approvazione della Legge 219/2005 che regola la “Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati” (pubblicata sulla G.U. 251 del 27.10.2005). Un doveroso ricordo va anche alla ricorrenza del 110° anniversario della nascita del dott. Vittorio Formentano, fondatore della nostra associazione. Il 2005 ha portato alcune novità anche al nostro Avis Notizie: il nuovo direttore e due nuove rubriche, la prima, per dare la possibilità ai lettori di tenersi informati sulle attività delle singole sezioni e dei gruppi hobbisti; la seconda,

la rubrica delle lettere, di comunicare con la redazione per esprimere opinioni o porre quesiti. L’anno 2005 ci ha lasciato però un quesito importante da risolvere: il calo delle donazioni presso il Centro di via Emilia Ponente a Bologna e, per trovare una soluzione, la dirigenza Avis ha incontrato medici e tecnici USL che operano all’interno del centro di raccolta. È inoltre allo studio un questionario creato con l’obiettivo di raccogliere il grado di soddisfazione del donatore. A questo fine, un contributo importante è stato dato anche dai donatori che, raccogliendo il nostro invito, hanno scritto alla redazione di Avis Notizie. Siamo certi che troveremo una soluzione soddisfacente. Per quanto riguarda il nuovo anno, oltre alle iniziative di promozione che ogni sezione vorrà attuare mettendo a disposizione tutte le risorse disponibili, voglio ricordare un momento di incontro e di confronto che coinvolgerà tutti i soci, le annuali assemblee che si svolgeranno nei prossimi mesi. Speriamo, infine, che nel 2006 si possa finalmente concretizzare un sogno che dura ormai da molti anni: l’avvio dei lavori per “La casa del donatore di sangue”.

Buon 2006!

AVIS Notizie Bologna e provincia Editrice: Avis Comunale Bologna ONLUS Direzione e redazione: Avis Provinciale e Comunale Bologna, via Emilia Ponente 56, 40133 Bologna - tel. 051.388688, fax 051.6429301 – notiziario.bologna.prov@avis.it (indirizzo e-mail dedicato) Direttore responsabile: Dario Bresciani Comitato di redazione: Annalisa Bonvicini, Nico Bortoletto, Dario Bresciani, Monica Carli, Gianfranco Marabini, Enzo Masina, Francesco Pedrini Progettazione grafica: Wells Bologna Impaginazione e stampa: Futura Press Srl, via Corazza 7/8 Bologna

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AVIS Nazionale

Vittorio Formentano: Missionario laico della solidarietà Mario Zorzi, già presidente nazionale AVIS

Intervento alla cerimonia celebrativa del 110° anniversario della nascita di Vittorio Formentano, fondatore dell’AVIS (Firenze, 15 ottobre 2005) Non ebbi la fortuna di collaborare direttamente a livello nazionale con Formentano, ma ne ho ricevuto il fascino carismatico in sporadici incontri nel corso di assemblee, di convegni associativi, di cerimonie celebrative. La carica di ideali e le eccellenti capacità organizzative le ho potute constatare e vivere in prima persona riflesse e comunicate attraverso la caratura morale e la passione sociale di alcuni dei suoi migliori collaboratori e allievi durante la mia permanenza in Consiglio nazionale. Ricordo con tanta simpatia e riconoscenza Moscatelli, Carminati, Cesura, Rigamonti, Battaini, Varasi, che sono stati per me collaboratori e guide piene di saggezza. Formentano, figura carismatica di medico e di uomo sociale, dotato di una genialità profetica e di una straordinaria preveggenza nel campo dell’ematologia con particolare riguardo al settore applicativo del sistema donazione-trasfusione del sangue. Negli anni ’20-‘30 gli studi ematologici erano agli albori delle conoscenze, se consideriamo che la scoperta dei gruppi sanguigni risaliva a soltanto due-tre decenni avanti dopo i reiterati insuccessi verificatesi nei tentativi di emoterapia durante il secolo XIX.

Vittorio Formentano

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PROFILO

BIOGRAFICO DI

VITTORIO FOR-

MENTANO

Nasce a Firenze il 31.10.1895: il padre dr. Alfredo è magistrato in carriera presso il Tribunale di Firenze e il giovane Formentano per motivi legati alla professione del padre deve soggiornare in periodi diversi della vita in varie città (Pisa, Verona, Catania, Macerata, Perugia, Bologna) ed ha così modo di fare una preziosa conoscenza di uomini, di usi e di tradizioni in alcune regioni italiane. Nel contempo educato e cresciuto in una famiglia guidata da radicati principi di giustizia e di elevato senso dell’impegno sociale, il giovane Formentano acquisiva precocemente il significato valoriale della vita e per gli influssi dell’epopea risorgimentale ancora vivi all’inizio del XX secolo, da studente liceale (Verona) partecipa alla costituzione del “Corpo Volontari Alpini”, e a Catania è tra i fondatori del “Corpo Volontari Fucilieri” avente il compito di organizzare corsi di tiro a segno per la sorveglianza dei litorali. La formazione civile e sociale del giovane Formentano è subito improntata al volontariato e alla organizzazione di iniziative di utilità sociale. Sono le premesse che fanno di Lui il fondatore e l’anima del movimento avisino. Ma se è vero che la vita è maestra di indirizzi e di opere benefiche per coloro che la sanno giustamente vivere e interpretare, per Formentano anche gli orrori e le tristi vicende della guerra nell’arco di ben sei anni hanno costituito motivo e stimolo per irrobustire la sua formazione spirituale e la sua coscienza sociale e per fargli compiere un salto di qualità e di essenza nella scelta del suo avvenire professionale. Allo scoppio della prima guerra mondiale, da giovane ufficiale è al fronte del settore del Montenero al 4° Regg. Alpini, subisce una leggera ferita e viene quindi desti-

Mario Zorzi ripreso in occasione della celebrazione del 50° dell’Avis di Bologna nato all’addestramento degli alpini sciatori. Nel 1917 deve scegliere se proseguire la carriera militare o continuare gli studi di medicina. Opta per la seconda via e pertanto perde il grado di ufficiale e come sergente di sanità viene assegnato al servizio sanitario del 4° Regg. Alpini. Nel novembre 1918 con l’Ospedale del campo n. 243 entra in Trento liberata ed opera a beneficio dei feriti. Passa quindi all’Ospedale di Greis e quindi all’Ospedale militare di Genova. Nel 1921 viene congedato e può finalmente laurearsi. Compiuti i primi passi nella carriera a Voghera si trasferisce presto a Milano orientando subito la sua attività professionale alla ematologia: disciplina che dietro gli influssi della Scuola medica di Pavia cominciava a dare vita ai primi presidi sanitari nel campo della emotrasfusione. Formentano apre a Milano un centro medico denominato “Istituto ematologico” e con la collaborazione di alcuni colleghi realizza un servizio di analisi del sangue iniziando altresì la pubblicazione del “Bollettino ematologico”. Nel 1926 a conclusione di una memorabile giornata di lavoro nella quale il giovane medico aveva dovuto rassegnarsi sconfitto di fronte ad una madre spentasi per grave emorragia da parto per la mancanza di sangue da trasfondere, Formentano decide di costituire un gruppo di donatori volontari e lancia un appello al giornale locale. Rispondono diciassette generosi cittadini che si riuniscono presso il Centro ematologico di Formentano e costitui-


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scono l’embrione della futura AVIS. Gli obiettivi prioritari miravano a predisporre elenchi di donatori disposti – dietro chiamata – ad accorrere presso i presidi sanitari, a soccorrere con il dono gratuito del proprio sangue una vita in pericolo e con l’intento – non trascurabile – di controbattere la tendenza alla compra-vendita dello stesso. I 17 pionieri, guidati da Giorgio Moscatelli, concordano un programma promozionale e redigono una bozza di statuto e un codice deontologico. Ha così inizio la meravigliosa avventura avisina non scevra di ostacoli, di incomprensioni e di difficoltà che è sfociata nella edificante e operosa realtà associativa di oggi. I primi anni sono stati veramente duri e irti di difficoltà, se si pensa che i volontari dovevano tassarsi per affrontare gli oneri di segreteria, per potersi fregiare del distintivo e che le ore di assenza dal lavoro per la donazione non venivano rimborsate e che molte aziende erano restie anche a concedere permessi non retribuiti. Seguirono poi gli anni della imposizione fascista; avendo la dirigenza avisina rifiutato l’invito di aderire alle organizzazioni sociali del regime a difesa della propria identità di associazione libera ed autonoma, il governo fascista istituì i Comitati provinciali dei donatori di sangue con lo scopo di boicottare l’opera dell’AVIS e di contrapporre ai volontari avisini i datori di sangue retribuiti. Ma l’ora della verità venne e si affermò dopo il 1945 allorquando furono riconosciuti i meriti di Formentano con la promulgazione della legge del 1950 che attribuiva all’AVIS nel settore emotrasfusionale compiti paritetici a quelli del C.R.I., all’epoca responsabile del Centro Trasfusionale Nazionale di Roma. Come avviene per le opere supportate da nobili ideali lo sviluppo dell’iniziativa avisina ha avuto una progressione insperata, e nel volgere di alcuni anni ha interessato tutto il territorio nazionale, e in carenza di leggi organiche l’AVIS è stata costretta ad assumere direttamente o per incarico delle istituzioni pubbliche l’onere della gestione di numerosi centri trasfusionali ospedalieri e non, i quali negli anni ‘70-‘80 si contavano in circa 150 su tutto il territorio nazionale. A regolare la materia venne-

ro poi le leggi dello Stato: la legge n. 592 del 1967 e la legge 107 del 1990. Formentano oltre che presidente dell’AVIS milanese ricoprì la carica di presidente nazionale fino al 1977 e fu anche fondatore e primo presidente della FIODS.

Lo storico documento della fondazione dell’AVIS LINEAMENTI

DELLA PERSONALITÀ DI

FOR-

MENTANO

Personaggio dall’aspetto dolcemente signorile, dotato di un approccio aristocratico arricchito da un eloquio suadente e forbito che rivelava chiaramente le sue origini fiorentine, e fondato su un argomentare che non amava la violenza della parola urlata, ma la forza della ragione e degli impulsi del cuore. Sapeva penetrare nella coscienza di chi lo ascoltava con le capacità conquistatrici delle sue opere e delle sue idee manifestando altresì elevate qualità manageriali. Formentano apparteneva a quella categoria di personalità nelle quali alla semplicità e talora alla modestia dell’aspetto e dell’approccio seguiva un salto di qualità spirituale e umana capace di accattivare consensi e seguaci. Forte dei principi acquisiti nella sofferta esperienza giovanile e concretatasi nell’esercizio professionale, Formentano è da considerare fra i fondatori dei servizi trasfusionali del nostro paese. Nel panorama ospedaliero italiano essi avevano, attorno agli anni ’30, una

configurazione strutturale assai confusa e diversificata da ospedale a ospedale. L’attività trasfusionale veniva svolta in genere nei reparti di chirurgia, di ostetricia di ginecologia e nei rari istituti di ematologia utilizzando per lo più donatori occasionali, talora retribuiti. Formentano ebbe la felice intuizione di puntare sui donatori volontari non retribuiti ed ebbe subito la visione globale del problema donazione-trasfusione operando alla creazione di una rete di servizi autonomi in sede ospedaliera pubblica e privata, con lo scopo di poter contare sui donatori motivati e sottoposti a periodici controlli. Oltre alle doti di manager pianificatore dei servizi emotrasfusionali, Formentano ebbe il grande merito di dare alla offerta del sangue un valore umanitario ed etico di grande rilievo, e volle che il dono prescindesse da ogni considerazione ideologica, da ogni discriminazione politica, razziale e religiosa, e doveva essere volontario, anonimo e gratuito; qualità egregiamente sintetizzate nel motto che fregia i nostri labari “caritas usque ad sanguinem”. Ma nelle funzioni di leader del volontariato del sangue Formentano allargò la sua visione dei servizi a livello internazionale, e fondò e diresse per molti anni la Federazione internazionale (FIODS) gettando così le basi delle norme che almeno in sede europea costituiscono le linee-guida del sistema donazione-trasfusione. Il monito che ancora oggi Formentano ci suggerisce è quello di non abbandonare la via tracciata dai padri fondatori dell’AVIS e di non percorrere sentieri che portano a trasformare il dono in una mera operazione tecnica e asettica. Esso sia invece il segno tangibile e ripetitivo di una compartecipazione solidale e consapevole ai bisogni di concittadini in difficoltà, profondamente vissuta anche allo scopo di elevare il tenore morale e civico della comunità. Il prezioso patrimonio di opere, di ideali e di contenuti di solidarietà è facilmente sintetizzato nel codice deontologico dettato da Formentano nel 1927, che così recita: Primo codice deontologico del donatore di sangue Io mi impegno sul mio onore 1. ad osservare le seguenti regole perché è volontariamente che io offro il

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AVIS Nazionale mio sangue ad ogni malato chiunque esso sia; 2. a sorvegliare la mia salute e a non abbandonarmi ad alcun eccesso che potrebbe recare danno ad esso; 3. a prestarmi a tutti gli esami di controllo della mia salute giudicati indispensabili dal capo del mio centro e

accettati da tutti i donatori di sangue; 4. a non dimenticare che la salute e la vita di un malato possono dipendere dalla dimenticanza di queste regole; 5. a rispondere ad ogni chiamata per la trasfusione; 6. a rispettare l’anonimato del malato, come pure io non sarò per lui che un

donatore anonimo; 7. a rimanere degno di essere donatore di sangue rispettando le regole della morale, della buona condotta e della solidarietà umana. La perdita di questi valori significherebbe il tramonto dell’umanesimo avisino.

Parte la “mappatura genetica” grazie ai donatori dell’Avis Dr. Domenico Giupponi, direttore sanitario Avis Provinciale Bergamo

Da tempo l’Avis Nazionale e di conseguenza le Avis periferiche sono impegnate sul fronte della ricerca scientifica con progetti che hanno come obiettivo l’avanzamento delle conoscenze nella diagnosi e nella cura di malattie che colpiscono, in modo a volte devastante, le nostre popolazioni. Come tutti sanno, la prevenzione è uno degli obiettivi prioritari nel lavoro di educazione alla salute che con grande caparbietà la nostra associazione si è posta e si pone. In questo contesto si inserisce il progetto di “mappatura genetica della popolazione italiana con donatori Avis”, proposto dal prof. Cavalli Sforza all’assemblea di Riccione nel maggio del 2003. Tale proposta venne immediatamente accettata dall’assemblea, e di conseguenza ci siamo subito attivati per ottenere le autorizzazioni necessarie per la sua realizzazione. Caso volle, però, che certa stampa mal interpretasse l’uso dei cognomi, in uso in ricerche di genetica di popolazione, come il prof. Cavalli ci insegna, e che di conseguenza iniziassero le prime difficoltà in merito al diritto alla privacy, diritto del cittadino alla tutela dei propri dati personali e alla non identificabilità dello stesso, peraltro previsti e rispettati nel nostro progetto. Queste iniziali difficoltà, dovute ad una errata informazione, hanno rallentato l’avanzamento del progetto. Nel frattempo, stante il grande interesse della ricerca nei confronti della genetica, si è deciso di istituire presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (nell’ambito della Commissione di Biotec-

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nologia e Biosicurezza presieduta dal prof. Leonardo Santi) un gruppo di lavoro che si occupi dello “screening genetico della popolazione”. A far parte di questo gruppo, su nomina della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sono stato chiamato con il prof. Cavalli e altri genetisti, medici legali, teologi e giuristi. Tale nomina evidentemente mi onora e, vista la mia appartenenza ad Avis, riconosce, io credo, un ruolo forte dell’Associazione nelle istituzioni. A questa commissione, su specifica richiesta di tutti i componenti, è stato invitato a partecipare il prof. Rodotà per gli aspetti assolutamente importanti e prioritari della tutela della privacy, e lui ha nominato suo fiduciario la dott.ssa Maria Teresa Annecca con la quale, dopo un proficuo lavoro, abbiamo risolto il problema dell’informazione sul nostro progetto e ancor più della salvaguardia e della non identificabilità dei dati “privacy”. Nell’ambito della Commissione mi sono occupato, vista la mia appartenenza associativa, della possibile interazione nella ricerca tra pubblico-privato e privato sociale, riflessioni queste recepite da un documento inoltrato poi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Mi rendo conto di non aver esaurito l’argomento che meriterebbe certamente maggiore approfondimento, ma avremo di sicuro molte occasioni da adesso in poi per poter entrare nel merito di tutti i temi messi sul tappeto (obiettivi, aspetti etici e ricadute...). Confido pertanto nella vostra collaborazione, che ritengo essere fondamentale per la riuscita di un progetto

che a detta di tutti rappresenta una svolta nella ricerca. Tutto questo, naturalmente, per merito di una grande associazione qual è l’Avis. Il gruppo di lavoro che si occuperà del progetto è composto dal prof. Cavalli Sforza, emerito di genetica medica all’Università di Stanford (California) e direttore scientifico del progetto, dal prof. Alberto Piazza, direttore del Dipartimento di genetica medica ed emerito all’Università di Torino, dal sottoscritto, dal dott. Paolo Marcianò, responsabile dell’Area sanitaria dell’Avis Nazionale, dalla prof.ssa Gianna Zei del CNR di Pavia e dalla dott.ssa Nurra, direttore generale del BGT Italia. Chi è il prof. Cavalli Sforza Il prof. Luca Cavalli Sforza, nato a Genova nel 1922, è stato il primo a dimostrare che le razze non esistono, a spiegare che le diversità fra le genti consistono nelle barriere culturali, non nel colore della pelle. Luca Cavalli Sforza, uno dei massimi genetisti (membro della Royal Society di Londra e dell’Accademia nazionale delle scienze degli Stati Uniti), era giunto a questa conclusione prima che la genetica diventasse “scienza dello scandalo”, per certi esperimenti prossimi a Frankenstein. Nel suo laboratorio di Stanford, in California, ha creato una delle prime banche dati per ricostruire l’albero genetico dell’umanità, dopo aver girato il mondo (per esempio tra i Pigmei), raccogliendo sangue da “schedare” con le tecniche di analisi del Dna. Ora si parte con il grande progetto in collaborazione con l’Avis.


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AVIS Provinciale AL DEBUTTO LE NUOVE BENEMERENZE ASSOCIATIVE Nell’attuale fase di transizione, utile per mettere a punto l’applicazione informatica del complesso sistema di assegnazione – che sarà obbligatorio in tutta l’Associazione dal 1° gennaio 2007 – alcune Avis Comunali della nostra provincia offrono ai propri benemeriti, nel 2006, i nuovi riconoscimenti con il ‘vecchio’ criterio di conferimento. Eccole: benemerenza verde n. 8 donazioni

benemerenza blu n. 16 donazioni

benemerenza rossa n. 24 donazioni

benemerenza oro n. 50 donazioni

benemerenza rubino n. 75 donazioni

benemerenza smeraldo n. 100 donazioni

“LEI NON SA CHI SONO IO!” Chi non ha desiderato almeno una volta di poter fare questa affermazione! Ebbene, ogni volta che ci presentiamo per la donazione di sangue, potremmo a buon diritto dire una frase simile, non con arroganza e strafottenza, bensì come semplice constatazione. Infatti, il medico che mi sta di fronte non può sapere con certezza chi sono io se non lo informo mostrandogli un documento di identità; e, in mancanza di questa verifica, a termini di legge non può sottopormi al ben che minimo trattamento. Non basta l’indicazione delle generalità sul “modulo di accettazione e consenso alla donazione”, che pure sottoscrivo: ricordiamoci pertanto QUANDO CI RECHIAMO AL

CENTRO

DI RACCOLTA

-

PER LA DONAZIONE, PER ESAMI, PER CONSULENZE

-

PORTIAMO SEMPRE CON NOI LA TESSERA ASSOCIATIVA CON FOTO E QUELLA CON IL CODICE A BARRE IDENTIFICATIVO O, IN ASSENZA, UN DOCUMENTO DI IDENTITÀ IN CORSO DI VALIDITÀ

✄ DELEGA PER ASSEMBLEA COMUNALE O EQUIPARATA Chi non può intervenire alla Assemblea annuale dell’Avis di appartenenza, ma desidera esprimere comunque una partecipazione, può delegare un/a altro/a socio/a della stessa Avis, compilando e consegnando a tale persona il tagliando qui sotto riprodotto. Io sottoscritto/a __________________________________________________ nato/a il ______________________ delego a rappresentarmi nella Assemblea dell’Avis di ________________________________________________ del giorno ________________________ il/la socio/a _______________________________________. In fede

(data) ____________________

(firma) __________________________________________

www.avis.it/bologna

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Gennaio 2006

CONVOCAZIONE DELLE ASSEMBLEE COMUNALI DEI SOCI Tutti i soci iscritti alle Avis Comunali citate di seguito sono vivamente invitati a partecipare alla Assemblea annuale dell’Avis di appartenenza secondo le indicazioni di tempo e luogo riportate in queste pagine. Tutte le Assemblee qui annunciate hanno il seguente ordine del giorno: 1. Presentazione, discussione ed approvazione della relazione sull’attività svolta e del bilancio consuntivo 2005, nonché delle linee di indirizzo per il futuro; 2. Presentazione e ratifica del preventivo finanziario 2006; 3. Nomina dei delegati all’Assemblea provinciale.

QUESTO

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AVVISO COSTITUISCE LA CONVOCAZIONE UFFICIALE

BOLOGNA

CASALFIUMANESE

Sabato 25 febbraio 2006 alle ore 14 in prima convocazione alle ore 15 in seconda convocazione (*) Sede ricr. Avis “L. Zedde” – via Emilia Ponente 56 seguirà un piccolo RINFRESCO.

Mercoledì 8 febbraio 2006 alle ore 20 in prima convocazione alle ore 20:30 in seconda convocazione (*) Sede Avis - via 2 Giugno

BORGO TOSSIGNANO

CASTEL DEL RIO

Martedì 14 febbraio 2006 alle ore 20 in prima convocazione alle ore 20:30 in seconda convocazione (*) Municipio, Sala Consiliare

Martedì 7 febbraio 2006 alle ore 20 in prima convocazione alle ore 20:30 in seconda convocazione (*) Saletta Avis - piazza Repubblica 96

BUDRIO

CASTEL GUELFO

Martedì 21 febbraio 2006 alle ore 20 in prima convocazione alle ore 20:30 in seconda convocazione (*) Sede Avis - via Mazzini 21 seguirà un piccolo RINFRESCO.

Martedì 21 febbraio 2006 alle ore 20 in prima convocazione alle ore 20:30 in seconda convocazione (*) Sede del Volontariato - largo XXV Aprile 7/b

CALDERARA DI RENO

CASTEL S.PIETRO TERME

Venerdì 24 febbraio 2006 alle ore 20 in prima convocazione alle ore 20:30 in seconda convocazione (*) Sede Avis - via Roma 55

Domenica 19 febbraio 2006 alle ore 10 in prima convocazione alle ore 10:30 in seconda convocazione (*) Hotel “Nuova Italia” - via Cavour 73

CASALECCHIO DI RENO

CASTENASO

Giovedì 16 febbraio 2006 alle ore 20:30 in prima convocazione alle ore 21 in seconda convocazione (*) Sede Avis - via Porrettana 254 seguirà un piccolo RINFRESCO.

Venerdì 17 febbraio 2006 alle ore 20 in prima convocazione alle ore 20:30 in seconda convocazione (*) Sede Avis - via Amendola 5 Casa del Volontariato seguirà un piccolo RINFRESCO.


Avis Gennaio 2006

Notizie

DOZZA

S.GIOVANNI IN PERSICETO

Lunedì 6 febbraio 2006 alle ore 20:30 in prima convocazione alle ore 21 in seconda convocazione (*) Sala Comunale - TOSCANELLA, via F.lli Cervi

Venerdì 24 febbraio 2006 alle ore 20:30 in prima convocazione alle ore 21 in seconda convocazione (*) Circolo “Fratellanza operaia” - via della Rocca 16 seguirà un piccolo RINFRESCO.

FONTANELICE

SASSO MARCONI

Venerdì 10 febbraio 2006 alle ore 20 in prima convocazione alle ore 20:30 in seconda convocazione (*) Municipio, Sala Consiliare

Domenica 26 febbraio 2006 alle ore 9 in prima convocazione alle ore 9:30 in seconda convocazione (*) Sede Avis - via dell’Orologio 2/3 seguirà un piccolo RINFRESCO.

GRANAROLO EMILIA

ZOLA PREDOSA

Lunedì 20 febbraio 2006 alle ore 20 in prima convocazione alle ore 20:30 in seconda convocazione (*) Sede Avis - via S.Donato 195 seguirà un piccolo RINFRESCO.

Domenica 26 febbraio 2006 alle ore 14:30 in prima convocazione alle ore 15 in seconda convocazione (*) Centro culturale “Ilaria Alpi” - PONTE RONCA con premiazione dei soci benemeriti seguirà un piccolo RINFRESCO.

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IMOLA Giovedì 23 febbraio 2006 alle ore 20 in prima convocazione alle ore 20:30 in seconda convocazione (*) Sede Avis - piazzale Giovanni dalle Bande Nere 11

MORDANO Lunedì 20 febbraio 2006 alle ore 20 in prima convocazione alle ore 20:30 in seconda convocazione (*) Teatro Comunale Mordano con premiazione dei soci benemeriti seguirà un piccolo RINFRESCO.

SALA BOLOGNESE Venerdì 24 febbraio 2006 alle ore 20:30 in prima convocazione alle ore 21 in seconda convocazione (*) Sala della Cultura - PADULLE, piazza Marconi 5 seguirà un piccolo RINFRESCO.

VALIDA CON QUALUNQUE NUMERO DI PRESENTI

Le Sezioni Avis qui non citate convocano l’Assemblea annuale tramite lettera: quindi, attenzione alla posta! Elenchiamo intanto le ulteriori date di cui siamo a conoscenza: ANZOLA EMILIA Mer. 22/02/06 CASTEL MAGGIORE Ven. 17/02/06 LIZZANO IN BELVEDERE Gio. 26/01/06 LOIANO Sab. 4/02/06 MALALBERGO Lun. 20/02/06 MEDICINA Lun. 27/02/06 MINERBIO Mar. 21/02/06 MOLINELLA Gio. 23/02/06 MONGHIDORO Sab. 18/02/06 MONTERENZIO Dom. 26/02/06 MONTE S.PIETRO Ven. 17/02/06 MONZUNO Ven. 24/02/06 OZZANO EMILIA Lun. 6/02/06 S.LAZZARO DI SAVENA Ven. 24/02/06 S.PIETRO IN CASALE Dom. 12/02/06 S.AGATA BOLOGNESE Gio. 9/02/06 Nel nostro sito www.avis.it/bologna è disponibile il programma aggiornato delle Assemblee

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Formazione

Il volontario comunica? Francesco Pedrini, coordinatore Area Formazione e Soci Avis Provinciale Bologna Come riferito in altra parte della rivista, il 19 e 20 novembre 2005, si è tenuta la sessione autunnale d’incontri presso la Scuola permanente di formazione di Avis Regionale Emilia-Romagna. Riteniamo interessante riportare la relazione del prof. Ermanno Mazza, direttore della scuola, su un argomento che ci ha particolarmente coinvolti: “Il mio dono o il nostro dono?”

essere volontari in una associazione “Il titolo pone due domande. Avremo una risposta? Moltiplicheremo le domande e si potranno intravedere tante ipotesi di risposta. Ognuno deve fare la propria fatica. Conosciamo tante persone sensibili e generose e tante grette o egoiste o indifferenti all’altro; Conosciamo tanti “luoghi” in cui persone donano tempo, competen-

Il Profeta Allora un uomo ricco domandò: parlaci dei Doni. Ed egli rispose: Dai poco se dai le tue ricchezze. Ma se doni te stesso tu dai veramente. … Vi sono quelli che danno poco di molto, e per essere ricambiati, e questa nascosta accortezza avvelena il loro dono. E vi sono quelli che hanno poco e danno tutto, essi credono nella vita e alla grande generosità e la loro tasca non è mai vuota. Vi sono quelli che danno con gioia e la gioia è la loro ricompensa. E quelli che danno forzatamente e la loro fatica li segnerà. Vi sono quelli che donano senza rimpianto e senza intenzione di mostrarsi virtuosi; essi sono come il mirto che sparge nell’aria, laggiù nella valle, il suo profumo. Attraverso le loro mani Dio parla e con i loro occhi Egli sorride alla terra. … È bene donare quando ci viene chiesto aiuto ma è ancor meglio intuire il bisogno dietro parole dette. Per chi è generoso andare alla ricerca dei bisogni è una gioia più grande che donare. E poi che vorresti mai trattenere? Un giorno dovrai lasciare tutto quanto possiedi. Per questo l’invito a donare è oggi perché la stagione dei doni sia tua

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ze, abilità a vantaggio degli altri; Conosciamo tanti donatori di sangue; E conosciamo tante persone che non donano sangue. Donare? Non donare? Che senso ha per il singolo donare? Cosa ci sta dietro il dono? Cominciamo a riflettere a partire da una poesia di K.Gibran (anno 1929) che spero alcuni di voi abbiano già letto:

e non dei tuoi eredi. … Spesso si dice “donerei volentieri, ma solo a chi lo merita”. Ma le piante del tuo orto non dicono così Né le greggi nei tuoi pascoli. Esse danno per vivere poiché trattenere sarebbe morire. Chi è degno di ricevere i suoi giorni e le sue notti dalla vita non può essere indegno dei tuoi doni. E chi merita di bere al mare della vita, è sicuramente degno di abbeverarsi alla tua piccola corrente. E poi quale deserto è più vasto? Il coraggio, l’umiltà oppure la generosità di accettare il dono? Ma chi sei tu, perché gli uomini si prestino umiliati al tuo giudizio, mostrando il proprio cuore, i propri pensieri e la propria improfanabile fierezza? Prima diventa tu stesso degno del dono facendoti strumento del donare. Giacchè invero è la vita che dà alla vita, mentre tu, che ti stimi un donatore, non sei che un testimone. E voi che ricevete – e tutti ricevete – non lasciatevi schiacciare dal peso della gratitudine come se fosse un giogo su di voi e su chi vi ha dato. Pensate invece ai doni come a delle ali con cui chi dona e chi riceve possano volare insieme. Poiché se il vostro debito vi pesa troppo voi dubiterete della sua generosità che ha come madre la terra e Dio come padre.


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“Ogni dono – afferma Godbout – è ripetizione della nascita, dell’arrivo della vita; ogni dono è un salto misterioso al di fuori del determinismo e del fatalismo”. Questo schierarsi dalla parte della vita è uno dei valori propri delle associazioni di donatori. • Donare è una ricerca implicita sul senso delle relazioni e dei legami. • (donare – ricevere: “Il desiderio di dare è altrettanto importante per comprendere la specie umana quanto quello di ricevere – Godbout) • Riflettere insieme sul dono è scavare nel dono del ‘primo sangue’ alla ricerca ‘del secondo sangue’ (F.Cacciaguerra); quello dei valori. • Identità e relazione (Erikson, Buber) Alcune sottolineature: • Il dono come calcolo / il dono come dovere / il dono come gratuità • La responsabilità nell’oggi • Il dono subordinato al merito • Il donare e il ricevere • Il donare come ala, come simbolo del significato della vita Che senso ha appartenere ad una associazione di donatori? Che cosa aggiunge a quanto detto prima? Alcuni psicologi hanno parlato di ‘motivazione di appartenenza’ (Deutsch), oppure di ‘sentimento di appartenenza’ (Allport), o di ‘bisogno di affiliazione’ (Carrier) per indicare una dimensione della realizzazione dell’identità umana che è la necessità di stabilire, mantenere,

sviluppare relazioni con altri esseri umani. Questo bisogno fondamentale ci porta a riaffermare la concezione di quella che può essere chiamata struttura relazionale dell’esistenza. Per esistere, per crescere, per divenire abbiamo bisogno di una rete di relazioni umane in cui essere accolti e in cui crescere essendo riconosciuti e ‘confermati’ (Buber). E questa rete di relazioni, questo gruppo umano è collocato in un luogo e in un tempo dati; ha cioè una sua storia, una sua cultura, una sua lingua, che sono quelle e non altre. L’uomo nasce biologicamente uomo ma per realizzare e dispiegare le sue potenzialità umane ha bisogno di vivere all’interno di un gruppo umano, quale che sia. L’uomo ha bisogno di sentirsi appartenente ad un gruppo umano e di stabilire legami di solidarietà con gli altri uomini. Possiamo dire che per sentirsi se stesso, per poter dire ‘io’, deve poter dire anche ‘noi’. Appartenere allora è un modo di ri-conoscersi, di ri-scoprire continuamente il proprio esistere, di prendere coscienza progressivamente che la propria identità, di cui ciascuno è giustamente geloso, è dovuta in gran parte ad altri da noi; buona parte di quello che siamo è frutto di scelte operate da altri (a cominciare, appunto, dall’esistenza). Un’associazione, nella nostra cultura, fornisce occasioni di ri-conoscimento più articolato e flessibile, occasioni d’incontro e di confronto capaci di fornire alle persone l’occa-

sione di dare un contributo di originalità alla cultura di appartenenza, occasioni per ritrovarsi su interessi e obiettivi, ideali e valori particolari, all’interno di un quadro socio culturale complesso e spesso contraddittorio. E un’associazione di volontari può dare a questo particolare incontrarsi, a questo ‘noi’, riconosciuto e condiviso, un significato ancor più profondo diventando un ‘noi per loro’. Condividere l’obiettivo e il valore del dono del sangue significa mantenere vivo questo significato diffondendolo. Per l’individuo non esiste una sola appartenenza ma esistono reti o contesti di appartenenza familiari, etnico-culturali, ideologiche, religiose, associative. Questi contesti servono perciò all’individuo: • Per integrare, cioè per rendere coerenti, unificate, rassicurate dalla condivisione, il senso delle proprie esperienze. • Per chiarire concettualmente, nel confronto e nello scambio, a volte, anche nello scontro della diversità, le proprie idee, i propri comportamenti, le proprie scelte. • Per creare legami di solidarietà, di conferma e riconoscimento reciproco nell’individuazione e nel perseguimento di ideali e aspirazioni comuni. - L’associazione, l’AVIS in questo caso, non è solo risposta di appagamento generico a ai nostri bisogni di appartenenza ma è anche propo-

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Formazione

sta di appartenenza per il raggiungimento di obiettivi comuni. Decidere di donare il sangue in una Associazione è decidere di non fare una scalata solitaria ma di partecipare a una cordata, a una spedizione organizzata. - L’Associazione è memoria storica, distillata faticosamente nel tempo, del vantaggio che l’essere-insieme a donare il sangue con orizzonti e dimensioni nazionali e, domani, forse, europee, rappresenta per assicurare meglio la diffusione di questi ideali e di queste pratiche. - L’Associazione perciò, con la sua storia e la sua organizzazione, testimonia che altri prima di noi e forse più faticosamente di noi, hanno la-

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vorato per organizzare, diffondere la donazione del sangue. Perciò i criteri e le condizioni di appartenenza non sono dettati dal singolo che entra nel ma dal gruppo che gli preesiste. - L’Associazione, in quanto inserita nella dinamica storica e socioculturale, ha perciò una sua configurazione giuridica; ha provveduto nel tempo a darsi regole di comportamento, statuti, regolamenti procedurali e organizzativi, possiede delle consuetudini e rituali. Aderire ad una associazione non è solo aderire alle sue finalità ai suoi obiettivi ma è inserirsi in una esperienza che si articola e si sviluppa all’interno della più vasta vita sociale.

- L’Associazione allora offre a ciascuno di noi un modello culturale di donazione organizzata all’interno della società. Ma l’Associazione è anche consapevole che questa cultura della donazione non sarà conservata o trasmessa per via automatica e burocratica. Ed è anche consapevole che dovrà fare i conti con evoluzioni, cambiamenti sociali e legislativi che richiedono dinamicità, riflessione e competenze nuove. Per questo l’Associazione punta sulla formazione affinché questa cultura possa essere ri-pensata e re-inventata da parte dei singoli che vi aderiscono arricchendo di nuova linfa la vita associativa.”

CURE TERMALI A CASTROCARO

AAA CERCASI

La Salsubium S.p.A. – Società di Gestione delle Terme di Castrocaro (viale Marconi 14-16, 47011 Castrocaro Terme (FC), tel. 0543.412711, www.termedicastrocaro.it) – offre ai soci Avis della nostra provincia e regione interessanti agevolazioni per prestazioni erogate presso i suoi stabilimenti, relativamente a cure termali non prescritte dal Servizio Sanitario Nazionale, e a cure estetiche presso il Centro Benessere “Magiche Acque”. Per usufruire delle suddette facilitazioni, gli interessati dovranno presentarsi all’Ufficio Accettazione dello stabilimento termale muniti della tessera Avis e di un documento di identità valido. Ringraziamo la Società delle Terme di Castrocaro per questa bella opportunità.

Sei laureata/o in medicina? Sai che l’Avis Provinciale di Bologna collabora con l’istituzione scolastica nell’educazione alla salute, curando la realizzazione di lezioni sul dono del sangue e sulla medicina trasfusionale, impartite da medici affiancati da volontari? Ti stimola la prospettiva di socializzare le tue conoscenze nel mondo della scuola? Vuoi renderti utile all’Associazione ed effettuare una interessante esperienza, ricevendo anche un compenso economico? Contatta l’Avis bolognese, tel. 051.388688 o n° verde 800.261580, e chiedi dell’ufficio segreteria puoi farlo anche direttamente via e-mail all’indirizzo segreteria.bologna@avis.it: avrai tutte le informazioni necessarie per valutare al meglio questa possibilità.


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Servizio trasfusionale

La legge che fa buon sangue Benedetta Verrini

Intervista rilasciata dal presidente AVIS Nazionale Andrea Tieghi al settimanale “Vita”, e pubblicata sul n. 42 del 28 ottobre 2005, in merito alla riforma del “sistema sangue”. Le associazioni dei donatori entrano nell’organo di governo del Centro nazionale sangue. Un 2005 da ricordare. Non solo per l’Avis, che proprio quest’anno ha raggiunto il record del milione di soci. Non solo per il sistema trasfusionale italiano, che ha avuto un’estate abbastanza tranquilla (per la prima volta, quest’anno, la Sardegna non ha dovuto ricorrere ad approvvigionamenti dall’estero). Questo è l’anno da ricordare soprattutto per i donatori aderenti a tutte le realtà del volontariato del sangue: l’11 ottobre, infatti, il Senato ha approvato in via definitiva una riforma straordinaria attesa da 15 anni, che li pone direttamente “nell’organo di governo del sistema sangue”, spiega Andrea Tieghi, presidente nazionale Avis. Vita: Che cosa comporta questa riforma? Andrea Tieghi: Dal punto di vista del rapporto con il Servizio sanitario nazionale, è la conferma del ruolo che il volontariato ricopre nel sistema sangue. Ora si concretizza nel nuovo Centro nazionale sangue, finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di autosufficienza nazionale e al coordinamento delle attività trasfusionali sul territorio. In esso ci sarà un Comitato direttivo, con compiti di indirizzo, coordinamento e promozione delle attività trasfusionali, composto da rappresentanti del ministero, dell’Istituto superiore di sanità, dei Centri trasfusionali regionali e anche da una rappresentanza delle associazioni e federazioni dei donatori di sangue. Mi pare un riconoscimento importante, dal momento che sono i volontari che mettono a disposizione la “risorsa sangue”. È il completamento di un lungo cammino. Vita: Da dove era cominciato? Tieghi: Il dibattito sul sistema-sangue era cominciato negli anni 80 e sfociato, nel 1990, nella legge 107, che ha finalmente riconosciuto l’assoluta gra-

tuità della donazione del sangue. Fa un certo effetto, ma prima di allora il sangue poteva ancora essere venduto, in seguito a una vecchia normativa del 1967. In ogni caso, anche una legge con buoni principi come la 107 ben presto ha risentito dei rapidi cambiamenti in atto nell’ordinamento italiano. Dall’aziendalizzazione delle vecchie Unità sanitarie locali fino alla riforma federalista della Costituzione, hanno iniziato ad emergere problemi e lacune nel sistema-sangue. A questo si aggiungano gli scandali sulla sicurezza che hanno interessato tutti gli anni 90: era chiaro che era necessario dare una svolta netta. Vita: Su quali principi? Tieghi: Questa è una legge prima di tutto per gli ammalati, volta a garantire uno standard minimo assistenziale, anche nel settore sangue, identico per ogni parte d’Italia, da Milano a Catania. Mira ad armonizzare il sistema trasfusionale ai connotati federalisti e a raggiungere, con profonde garanzie di sicurezza, la piena autosufficienza del sangue e degli emoderivati. Vita: A che punto siamo, su questo? Tieghi: L’Italia ha un alto consumo di sangue, pari a un fabbisogno teorico di 2 milioni 560mila unità. Rispetto a una raccolta volontaria di 2 milioni 200mila unità, resta un “buco” di circa 400mila unità, che finora è stato coperto con il ricorso alla donazione occasionale di amici e parenti e alla “solidarietà” tra regioni: se il Lazio è in emergenza, ad esempio, la Toscana può coprire il fabbisogno con le unità che ha in eccedenza, e così via. Diverso il discorso per gli emoderivati. Vita: Per questi la copertura del fabbisogno è ancora lontana... Tieghi: Sì, siamo al 50% della copertura. L’altra quota di emoderivati deve ancora essere acquistata dall’estero e purtroppo anche da plasma che è stato venduto. In Austria, ad esempio,

esistono ancora stazioni di plasmaferesi che pagano 50 marchi per ogni donazione. Noi siamo contrari al fatto che in EuroAndrea Tieghi pa esista ancora questo doppio binario, e una recente direttiva Ue ha posto l’obbligo della gratuità della donazione. Ma il cammino per il recepimento di questa norma è ancora lungo, anche dal punto di vista culturale. Vita: La nuova legge, riguardo alla lavorazione degli emoderivati, ha posto nuovi paletti di sicurezza? Tieghi: Prima delle leggi europee sulla concorrenza, la lavorazione degli emoderivati in Italia avveniva in regime di monopolio. La liberalizzazione ha portato nuove preoccupazioni sulla sicurezza: ora è stato stabilito che il plasma italiano può essere conferito per la lavorazione anche a industrie straniere (purché con sede nell’Ue) e i prodotti che ne conseguono, interamente tracciati, sono di proprietà del Servizio pubblico: non ci può essere scambio, in fase di lavorazione, con plasma straniero. Vita: Quali sono le prossime sfide? Tieghi: Promuovere una nuova campagna sulla donazione, comunicando anche il fatto che la nuova legge riconosce la giornata di contribuzione anche ai lavoratori precari. Fare un piano per il fabbisogno della città di Roma, che con i suoi numerosi centri ospedalieri d’eccellenza ha un consumo elevatissimo di sangue. Lavorare perché la frequenza di donazione dei nostri volontari aumenti. Mettere a frutto la nostra esperienza presso i nuovi tavoli istituzionali perché il sistema diventi del tutto autosufficiente, con un servizio sicuro e di alta qualità.

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Avis Notizie

Gennaio 2006

Servizio trasfusionale

Centro mobile GENNAIO

MARZO

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ANZOLA EMILIA - uscita sospesa per festività SAN MATTEO DELLA DECIMA SALA BOLOGNESE CASTEL MAGGIORE (ed Argelato) LOIANO CAMUGNANO - uscita sospesa per festività GRANAROLO DELL’EMILIA CASTEL D’AIANO BUDRIO SAN BENEDETTO VAL DI SAMBRO PORRETTA TERME (e Castel di Casio e Granaglione) CASTIGLIONE DEI PEPOLI SAN GIOVANNI IN PERSICETO CASTEL MAGGIORE (ed Argelato) SANT’AGATA BOLOGNESE GRIZZANA MORANDI LIZZANO IN BELVEDERE PIEVE DI CENTO (e Castello d’Argile) MOLINELLA MONGHIDORO BUDRIO CASTENASO SAN GIOVANNI IN PERSICETO OZZANO DELL’EMILIA ANZOLA DELL’EMILIA SAN PIETRO IN CASALE (e Galliera) CREVALCORE

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FEBBRAIO

APRILE

Mercoledì Giovedì Venerdì Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Domenica Lunedì Martedì

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CASTEL MAGGIORE (ed Argelato) MINERBIO a BARICELLA MEDICINA PIANORO SAN MATTEO DELLA DECIMA SASSO MARCONI MALALBERGO PORRETTA TERME (e Castel di Casio e Granaglione) CASTIGLIONE DEI PEPOLI MONTEVEGLIO BUDRIO SANT’AGATA BOLOGNESE SAN BENEDETTO VAL DI SAMBRO PIANORO LOIANO CASTEL MAGGIORE (ed Argelato) SAN PIETRO IN CASALE (e Galliera) BAZZANO CASTENASO BARICELLA GAGGIO MONTANO CASTEL SAN PIETRO TERME ZOLA PREDOSA BUDRIO

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CASTEL MAGGIORE (ed Argelato) CASTEL GUELFO OZZANO DELL’EMILIA MOLINELLA MONZUNO a VADO CREVALCORE CASTENASO SAN GIOVANNI IN PERSICETO MEDICINA SANT’AGATA BOLOGNESE MALALBERGO SASSO MARCONI LIZZANO IN BELVEDERE PORRETTA TERME (e Castel di Casio e Granaglione) VERGATO BUDRIO CASTEL MAGGIORE (ed Argelato) BENTIVOGLIO MOLINELLA CRESPELLANO a CALCARA GAGGIO MONTANO SAN GIORGIO DI PIANO SAN PIETRO IN CASALE (e Galliera) CASTENASO SAN GIOVANNI IN PERSICETO MEDICINA

ANZOLA DELL’EMILIA SAN MATTEO DELLA DECIMA SALA BOLOGNESE CASTEL MAGGIORE (ed Argelato) LOIANO CAMUGNANO GRANAROLO DELL’EMILIA CASTEL D’AIANO BUDRIO SAN BENEDETTO VAL DI SAMBRO PORRETTA TERME (e Castel di Casio e Granaglione) CASTIGLIONE DEI PEPOLI SAN GIOVANNI IN P. - uscita sospesa per festività CASTEL MAGGIORE - uscita sospesa per festività SANT’AGATA BOLOGNESE GRIZZANA MORANDI LIZZANO IN BELVEDERE PIEVE DI CENTO (e Castello d’Argile) MOLINELLA MONGHIDORO BUDRIO - uscita sospesa per festività CASTENASO SAN GIOVANNI IN PERSICETO OZZANO DELL’EMILIA ANZOLA DELL’EMILIA

EVENTUALI MODIFICHE SARANNO COMUNICATE AGLI INTERESSATI Si rammenta che il Centro di Raccolta Sangue e Plasma di via Emilia Ponente 56 è aperto tutti i giorni; di norma, osserva chiusura completa solo in concomitanza con le festività civili e religiose.

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AVIS Notizie - Gennaio 2006

AZIENDA USL DI BOLOGNA - SERVIZIO DI IMMUNOEMATOLOGIA E TRASFUSIONE PRESIDIO BELLARIA-MAGGIORE BOLOGNA / CENTRO DI RACCOLTA SANGUE OSPEDALE VECCHIO IMOLA

MODULO DI ACCETTAZIONE E CONSENSO ALLA DONAZIONE Tagliare e utilizzare per la prossima donazione

(Decreto Ministeriale 3 marzo 2005)

Gentile Donatrice/Donatore Le chiediamo di leggere e compilare con attenzione il presente questionario e di consegnarlo al Medico al momento della visita. La compilazione di tale questionario corrisponde ad un preciso obbligo di legge, volto a tutelare la salute sia del donatore che del ricevente. La Sua collaborazione è indispensabile: La preghiamo in modo particolare di prendere visione dei criteri di autoesclusione dalla donazione riportati di seguito, in caso di dubbio, anche minimo, di comportamenti a rischio per AIDS ed epatite. AVVISO IMPORTANTE Alcune malattie infettive gravi, come l’epatite virale, l’AIDS, la sifilide, possono essere trasmesse con la donazione di sangue da parte di soggetti portatori. La tossicodipendenza, rapporti occasionali con partners diversi, conosciuti o sconosciuti, l’accompagnarsi con prostitute, sono fattori importanti di possibile contagio! Se pensa di avere avuto uno di questi comportamenti a rischio La preghiamo di rinunciare a divenire donatore o, se già donatore, di NON donare oggi. L’AIDS e altre infezioni virali possono avere un lungo periodo di incubazione senza apparenti sintomi o riscontri (“periodo finestra”), prima di essere evidenziate dagli esami sul sangue, che il nostro laboratorio comunque compirà. Potrà, quindi allontanarsi senza dover dare spiegazioni a nessuno, cioè AUTOESCLUDERSI dalla donazione. Nel caso che la Sua decisione maturi dopo aver effettuato il prelievo, potrà nuovamente accedere all’ambulatorio e informare il medico: il Suo sangue non verrà impiegato nella più assoluta riservatezza. Se comunque desidera avere spiegazioni più approfondite, i medici del Servizio sono a Sua più completa disposizione. Grazie della collaborazione. QUESTIONARIO (per le domande che prevedono NO / SÌ, barrare o comunque evidenziare la risposta prescelta) Sig. _______________________________________________ C.F. _____________________ tess. ____________ luogo e data di nascita ___________________________________________________________ sesso

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F

residente a _____________________________________ via ___________________________________________ tel. abitazione _________________________ tel. posto di lavoro _______________________________________ 1) 2)

È attualmente in buona salute? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ Ha sofferto o soffre di malattie allergiche, autoimmuni, dell’apparato respiratorio, gastro-intestinale, osteoarticolare, tumori maligni, tubercolosi, diabete, convulsioni e/o svenimenti, attacchi epilettici, episodi febbrili o sindromi influenzali, malattie cardiovascolari, ipertensione, malattie infettive, ittero e/o epatite, malattie renali, ematologiche, reumatiche, tropicali? Se sì, quali? ______________________________________________________________________________ Quando? ________________________________________________________________________________ 3) Ha avuto gravidanza o interruzione di gravidanza? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ Quando? _____________________________________ 4) È in gravidanza? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ 5) Sta facendo terapie farmacologiche o è in cura dal suo medico? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ 6) Ha ingerito di recente (meno di 5 giorni) aspirina o altri analgesici? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ 7) Ha notato perdita ingiustificata di peso negli ultimi tempi? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ 8) Ha sofferto di febbri di natura ignota? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ 9) Ha notato ingrossamenti delle ghiandole linfatiche? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ 10) È dedito all’alcool? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ 11) È stato recentemente sottoposto a vaccinazioni ? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ Quali? _____________________________________ Quando? _____________________________________ 12) Ha letto e compreso le informazione sull’AIDS, l’epatite virale e le altre malattie trasmissibili? NO SÌ

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Firma del candidato donatore ____________________________________

Firma del sanitario che ha effettuato l’intervista ______________________________________________

CONSENSO ALLA DONAZIONE E AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Il sottoscritto dichiara di aver visionato il materiale informativo sull’AIDS ed altre malattie infettive trasmissibili e di averne compreso compiutamente il significato, di aver risposto in maniera veritiera ai quesiti posti nel questionario, essendo stato correttamente informato sul significato delle domande in esso contenute, di essere consapevole che le informazioni fornite sul proprio stato di salute e sui propri stili di vita costituiscono un elemento fondamentale per la propria sicurezza e per la sicurezza del ricevente il sangue donato, di aver ottenuto una spiegazione dettagliata e comprensibile sulla procedura di prelievo proposta, di essere stato posto in condizione di fare domande ed eventualmente di rifiutare il consenso, di non aver donato nell’intervallo minimo di tempo previsto per la procedura di donazione proposta, di sottoporsi volontariamente alla donazione e che nelle 24 ore successive alla donazione non svolgerà attività o hobby rischiosi. Autorizza altresì il personale della struttura trasfusionale al trattamento dei propri dati personali e sanitari, secondo le modalità previste dalla normativa vigente. Firma del donatore Data ____________________________

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Tagliare e utilizzare per la prossima donazione

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13) Ha mai assunto sostanze stupefacenti? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ 14) Ha mai avuto comportamenti sessuali a rischio di trasmissione di malattie infettive e/o in cambio di denaro o di droga? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ 15) È mai risultato positivo ai test per l’epatite B e/o C e per l’AIDS? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ 16) Ha mai avuto rapporti sessuali con un partner risultato positivo ai test per l’epatite B e/o C e/o per l’AIDS? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ 17) In famiglia vi sono stati casi di malattia di Creutzfeldt Jakob, di insonnia familiare mortale, di demenza, di encefalopatie spongiformi? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ 18) Ha ricevuto somministrazioni di ormoni della crescita o di estratti ipofisari? . . . . . . . . . . . . . NO SÌ 19) Ha fatto recentemente viaggi ed ha soggiornato all’estero? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ Dove? _______________________ Quando? ____________________ Per quanto tempo? _______________ 20) Le è mai stato indicato di non donare sangue? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ 21) È mai stato sottoposto a trapianto di organi, tessuti o cellule? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ Quando? _____________________________________ Dall’ultima donazione e comunque negli ultimi quattro mesi: 22) È stato sottoposto ad interventi chirurgici? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ Quali? ____________________________________ Quando? ______________________________________ 23) Ha effettuato indagini endoscopiche? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ 24) Ha effettuato procedure che comportino l’uso di catetere? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ 25) Ha effettuato cure odontoiatriche? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ 26) Si è sottoposto a tatuaggi? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ 27) Si è sottoposto a foratura delle orecchie o di altra parte del corpo? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ 28) Si è sottoposto ad agopuntura? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ 29) È stato sottoposto a trasfusione di sangue o di emocomponenti o a somministrazione di emoderivati? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ 30) Si è ferito accidentalmente con una siringa o altri strumenti contaminati dal sangue? . . . . . . . NO SÌ 31) È stato accidentalmente esposto ad una contaminazione delle mucose con il sangue? . . . . . . . . NO SÌ 32) Ha attività o hobby rischiosi? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ 33) Da quante ore ha effettuato l’ultimo pasto? ____________________________ 34) Ha avuto rapporti sessuali a rischio di trasmissione di malattie infettive? . . . . . . . . . . . . . . . . NO SÌ


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La parola al medico

Donatore e società Nico Bortoletto, ricercatore Università di Teramo

Se accendi una lanterna per un altro, anche la tua strada ne sarà illuminata. N. Daishonin Monaco buddista XIII° sec. d.C. La donazione del sangue che senso ha per il donatore? Abbiamo letto nello scorso numero della rivista la psicologa suggerire che è possibile rintracciare la motivazione della donazione in differenti tipologie (considerando il livello di coscienza, la scansione temporale, l’aspetto ambientale oppure, infine, l’aspetto ideale), tutte però legate ad un fattore di dinamicità del comportamento umano che viene rivolto verso una determinata meta. Nelle righe che seguono cercheremo di mostrare come a queste motivazioni di tipo psicologico si affianchino anche motivazioni e tipologie di tipo socio-antropologico. Il sangue umano in Italia non è considerato in senso stretto un bene economico soggetto alle leggi di mercato, come negli USA ad esempio, dove invece, come tutti i beni con disponibilità non illimitata, soggetto alle leggi dell’economia. Il considerare il sangue donato come migliore del sangue venduto è ritenuto scientificamente positivo sia da studiosi stranieri che da studiosi nazionali (un esempio recente: Lucia Boccacin, una sociologa dell’università cattolica di Milano) in quanto la motivazione del dono si rivela determinante rispetto alla qualità del bene donato. È infatti molto più probabile che il donatore di sangue che percepisce un compenso per il prelievo, sia più portato a nascondere eventuali patologie che lo renderebbero non idoneo alla stessa donazione rispetto al donatore volontario nel quale, come vedremo, prevale su quella econo-

mica la motivazione data dai valori del donare. Fondamentale è dunque l’atto del donare disinteressatamente (almeno nel senso economico del termine). Un antropologo, Marcel Mauss, ha ipotizzato che il rito del dono sia funzionale alla coesione sociale. Questo meccanismo che si compone del dare, ricevere e ricambiare, è fortemente intriso di elementi che complessivamente vanno a costituire una fitta ragnatela di obbligazioni sociali, su cui poi si eleggono i nostri legami più stretti (definiti come reti primarie). Possiamo idealmente distinguere nel dono uno scopo individuale e/o uno scopo sociale. Tale distinzione non è mai troppo netta: ad esempio la donazione ad un’associazione per la ricerca sul cancro ha un evidente scopo generale ma può rivestire anche un significato (affettivo, motivazionale, eccetera) più personale. Il dono del sangue rappresenta un altro esempio di fatto sociale con risvolti individuali. Una ricerca della fondazione italiana per il volontariato del 1997, identifica alcuni profili di donatore: - il primo, che definiremo come tradizionalista, riconduce il senso delle donazioni a valori od ideali di tipo generale. La donazione viene vissuta come un modo di fare qualcosa di utile verso la società intesa in senso ampio, oltre il gruppo di appartenenza; - il secondo tipo di donatore è definibile come individualista. In questo tipo di donatore la logica dell’atto si può rintracciare in dinamiche di scambio simbolico sociale, legate alla ricerca di un proprio equilibrio personale, come ad esempio nella volontà di restituzione figurativa di

una donazione o di una cura ricevuta da lui stesso o da persone a lui vicine; - il terzo tipo di donazione è definibile come salutista. La donazione è spesso dettata da convincimenti tecnico-scientifici sulla salute pubblica e diviene uno stimolo anche per prendersi cura del proprio benessere. Donazione, dunque, anche come osservazione di uno stile di vita sano; - il quarto ed ultimo tipo è identificabile come l’associazionista. In questo caso l’atto della donazione scaturirebbe da una delle tipologie precedenti per divenire, progressivamente un requisito al fine di operare in un dato contesto associativo. Vi è una forte identificazione con i valori dell’associazione che sono, o possono essere, sovrapponibili a quelli della stessa donazione. Ovviamente le tipologie che abbiamo qui brevemente presentato sono piuttosto limitative e praticamente quasi mai riscontrabili allo stato puro. La trasversalità è infatti la regola. Nel singolo donatore possiamo di solito trovare una semplice preponderanza dell’una tipologia rispetto alle altre. Queste classificazioni servono per capire non tanto che cosa spinge le persone a donare ma, piuttosto, a comprendere il ruolo della donazione nella società moderna. In un prossimo articolo illustreremo come la preponderanza di una tipologia piuttosto che di un’altra possa essere legata a fattori di età, ceto sociale e cultura. Abbiamo qui voluto semplicemente mostrare l’importanza del concetto sociale del dono rispetto alla problematica della donazione di sangue umano.

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Cronaca dal territorio Comprensorio Savena

Ciak si gira … buona la prima Grande successo per la 1^ Festa del Comprensorio Avis Savena Stefano Bonvicini, coordinatore Comprensorio Avis Savena Si è svolta con successo la prima festa del Comprensorio Avis Savena, tenutasi a Pianoro il 29 e 30 ottobre. È stato un vero e proprio lavoro di gruppo, che ha visto operare insieme tutte le Avis del territorio: Ozzano dell’Emilia, San Lazzaro di Savena, Loiano, Monghidoro, Pianoro e Monterenzio. Questa festa ha dato la possibilità alle sezioni più giovani di “farsi vedere” e di collaborare insieme alle altre per la realizzazione di questa festa; come ho avuto occasione di dire “è stata una grande opportunità di confronto tra le varie Avis e un’occasione di scambio di esperienze fra le varie associazioni. La prima festa del Comprensorio ha dato maggiore visibilità alle giovani sezioni ed è stata una grande occasione di crescita per le altre”. Il risultato è stato davvero positivo. Il lavorare assieme fa crescere le sezioni più giovani uniformemente alle più grandi, arricchendole di esperienza. La festa del Comprensorio Savena, come tutte le manifestazioni delle altre sezioni e dei Comprensori Avis, ha mostrato quanto sia grande la collaborazione, la coope-

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razione, la voglia di crescere e di migliorare, la partecipazione e l’impegno di tutti i volontari. La festa si è svolta a Pianoro, all’interno del Parco del Ginepreto. Negli spazi della festa sono stati ospitati gli amici dell’AIL, dell’ADMO e di Emergency e inoltre sono state organizzate molte iniziative che hanno coinvolto i cittadini, come il mercatino, un gioco gonfiabile per i bambini, la gara di briscola e il gioco della zucca. Grande successo anche per il ristorante “L’osteria del donatore”, inserito fra gli stand e gestito da volontari Avis, dove è stato proposto un ricco menù a base di cinghiale. In quest’aria di festa i volontari dell’Avis hanno allestito un punto d’ascolto dove, oltre ad informare i cittadini sull’importanza del dono del sangue, sono

state raccolte le adesioni di nuovi donatori. Va ricordato che nell’ambito della festa l’assessore ai servizi Socio-Assistenziali e alla Sanità, Daniela Mignogna Siena, ha consegnato i premi per l’iniziativa “Movimento e vita”, promossa dal comune di Pianoro. È significativo che il Comune di Pianoro abbia deciso di inserire questa premiazione proprio all’interno della festa del Comprensorio Avis. Non si può che trarre conclusioni positive da questa manifestazione, perché l’Avis, in occasione di questa festa, ha saputo creare momenti di incontro, di ritrovo e di aggregazione fra il mondo del volontariato e la cittadinanza. È doveroso infine rivolgere un ringraziamento a tutti quelli che hanno reso possibile questo importante evento, come il Sindaco del Comune di Pianoro, Simonetta Saliera, tutte le associazioni e i volontari che hanno dato il meglio per la buona riuscita della festa, ma soprattutto i cittadini che sono intervenuti numerosissimi.


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Comprensorio S.Giorgio di Piano

Una bella occasione di incontro Giovanni Levada, coordinatore Comprensorio Avis S.Giorgio di Piano Nella riunione di Comprensorio del 5 luglio 2005, convocata per la preparazione della “Festa dello Sport Avis” presso il Centro Sportivo di Argelato nei giorni 17-18-19 settembre, era stato anche deciso di organizzare una gita, con l’obiettivo di far socializzare le diverse realtà Avis del territorio. La meta della gita era il mare, con partenza alle ore 8 del 9 ottobre. Vi hanno partecipato uomini e donne provenienti da Pieve di Cento, Argelato, San Giorgio di Piano, Minerbio e Castel Maggiore insieme ai presidenti e vicepresidenti delle rispettive Avis Comunali, oltre ad un gruppo di amici di Castenaso. La giornata iniziava da subito in modo giocoso ed era anche l’occasione di incontrarsi tra donatori che magari non si vedevano da parecchio tempo. Alla partenza il tempo sembrava volgere al brutto, ma l’esperienza di alcuni meteorologi suggeriva di essere ottimisti; almeno poteva essere goduto il comfort del pullman GT. La prima sosta è avvenuta alla stazione di servizio di Cesena: grazie a un tavolino portato per l’occasione è stato offerto un piccolo rinfresco, con dolci e bevande, oltre al caffè al bar. Quindi è ripreso il viaggio e sono riprese le favolose barzellette di Romano. Dopo due ore siamo arri-

vati a Montegridolfo, piccolo borgo medievale di recente ristrutturato un tempo appartenente alla Signorìa dei Malatesta - che si trova nell’entroterra delle colline riminesi. Dopo la visita di Montegridolfo, abbiamo proseguito verso il mare di Riccione, dove alle 13 ci attendeva un pranzo a base di pesce. Effettivamente il tempo era migliorato e c’era il sole, perciò prima di entrare al ristorante, abbiamo preferito dare uno sguardo al mare, leggermente mosso, e ossigenarci con un’arietta frizzante. Poco prima di metterci a tavola ci siamo scambiati i saluti con un Gruppo Ciclistico Avis di Parma, pure loro in gita a Riccione. Durante il pranzo ci sono state varie occasioni per festeggiare: foto ricordo, brindisi, una piccola lotteria a premi. Ore 15.30: fine del pranzo, commiato dal Gruppo Ciclistico e risalita in pullman …

ma in quale direzione? Verso viale Ceccarini, ovviamente! Comunque, per molti dei nostri donatori era la prima volta. Il bellissimo viale, gremito di gente, è contornato da favolosi ma costosi negozi, con boutique dei più famosi stilisti italiani e stranieri. Alla fine un’ultima sosta e partenza verso Castel Maggiore. Durante il viaggio di ritorno avevamo ancora il nostro Romano e le sue barzellette a tenerci allegri. La gita volgeva al termine ed è stata data la parola a Dante Tugnoli, che ha portato il saluto suo personale e dell’Avis Provinciale, complimentandosi per la bella esperienza, sicuramente da ripetersi; si è soffermato anche sul calo delle donazioni, appellandosi ai presenti per dare vita ad un passaparola che possa invertire la tendenza. Arrivederci in occasione delle iniziative di Comprensorio; quanto alla prossima gita, possiamo dire che verrà probabilmente organizzata insieme al Comprensorio di Budrio.

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Cronaca dal territorio Budrio

Oltre il 50° Consiglio direttivo Avis Comunale Budrio - sia nei momenti di incontro con la gente, che ci ha ripagato con la sua numerosa presenza e con la sua simpatia. Saremmo tuttavia presuntuosi a non riconoscere il giusto merito anche a coloro che ci hanno aiutato: le istituzioni, le associazioni e i circoli con i quali abbiamo lavorato in diverse occasioni, i sostenitori per il loro contributo, la Fondazione Carisbo per il sostegno economico fornito ai corsi di agCon il gazebo alla Fiera della Cipolla a Mezzolara giornamento per gli insegnanti, gli edicolanti e i neci sono rilevanti novità, anche pergozianti di Budrio e delle frazioni, ché le persone che lo hanno elaboche in più occasioni hanno distribuirato fanno parte del Consiglio da to il nostro materiale informativo. molti anni. Non mancano neppure i problemi, Possibile che tra i 500 soci dell’Avis come la necessità di una migliore siBudrio non ci sia qualcuno che vostemazione logistica del punto di glia proporre una nuova iniziativa raccolta presso l’Ospedale, che al oppure esprimere qualche idea che, momento appare impossibile per la messa insieme ad altre, faccia nagenerale ristrettezza degli spazi, opscere qualcosa di veramente efficapure l’abbandono dell’attività donace per sensibilizzare la gente al dozionale da parte di molti soci, per no del sangue o per accalorare il motivi che sfuggono ancora alla norapporto dei soci con la loro assostra conoscenza. E dopo 50 … ciazione? L’Assemblea è fatta per avanti, dobbiamo ancora lavorare questo, vi aspettiamo! insieme per fare 51, 52, Intanto, non staremo con le mani in 53, … Con la collabomano: terminate le vacanze natalizie razione di tutti contiabbiamo iniziato a svolgere, con la nueremo nell’intento di collaborazione di un medico messo aiutare chi ha bisogno, a disposizione dall’Avis Provinciale, mantenendo vivo il piail nutrito programma di incontri con cere della solidarietà. gli alunni delle scuole budriesi, conIl Consiglio ha già precordato con i rispettivi insegnanti, disposto il programma con l’obiettivo di compiere un perdi attività per il nuovo corso di educazione alla salute e alanno, che presenterela solidarietà che inizia in quinta elemo nell’Assemblea gementare, prosegue in seconda menerale dei soci, fissata dia e nel biennio delle superiori per per martedì 21 febconcludersi nella quarta classe delle braio e di cui trovate la stesse scuole superiori. convocazione ufficiale In questo percorso ci mancherà molnell’apposito inserto di Tanti amici alla festa del 50° to un caro amico, Cesare Malservisi, questo Notiziario. Non

Si è appena concluso un anno importante per l’Avis Budrio, non solo per la ricorrenza del 50° anniversario di fondazione, ma soprattutto perché i nostri soci, che hanno raggiunto ormai il numero di 500, sono stati perseveranti nel loro impegno di donazione, tant’è che le sacche di sangue e plasma da loro donate sono ancora aumentate, per il terzo anno consecutivo, superando quota 950. Numerosi nostri concittadini hanno eseguito la loro prima donazione nel corso dell’anno e sono così entrati a far parte dell’Associazione, compensando le defezioni che inevitabilmente si verificano ogni anno per motivi di salute, limiti di età o altre cause. Ai “vecchi” e ai “nuovi” desideriamo rivolgere, insieme ai complimenti, un ringraziamento speciale a nome delle persone che hanno usufruito del loro dono. Anche noi del Consiglio siamo soddisfatti del lavoro svolto, prima di tutto perché lo abbiamo fatto con entusiasmo e poi perché abbiamo riscontrato gradimento per le iniziative attuate, sia per quelle dedicate ai soci - come la festa del 50° o il servizio di accoglienza presso l’Ospedale nelle giornate di donazione

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scomparso improvvisamente nel luglio scorso, ci mancherà la sua creatività nell’inventare e realizzare i corsi di aggiornamento per gli insegnanti, proposti negli ultimi anni. Desideriamo ricordarlo attraverso le note, da lui scritte, a commento del corso sull’educazione all’immagine dal titolo “Grande, piccino, vicino, lontano”, tenuto nel mese di aprile 2005: “Ancora una volta nelle scuole di Bu-

drio le insegnanti hanno lavorato per arricchire la propria professionalità in un corso offerto dall’Avis locale. Si è trattato di applicare anche nell’ambito della educazione all’immagine alcuni degli ideali di fondo dell’Associazione: spirito di collaborazione, passione per la ricerca, rigore metodologico, attenzione ai rapporti interpersonali. Insegnanti della scuola per l’infanzia e delle elemen-

tari hanno collaborato su figure, colori, proporzioni attraverso collage, tempere, acquarelli, pennarelli per sperimentare percorsi, idee, suggerimenti da riproporre e reinventare con i bambini delle diverse scuole. E i pomeriggi trascorsi insieme sono così diventati occasioni per arricchire le proprie conoscenze, per scambiare esperienze e per approfondire rapporti umani.”

Castenaso

... E un altro anno se ne va Tamara Tinarelli, Avis Comunale Castenaso Passate le vacanze estive l’Avis di Castenaso si è rimessa in moto, più in forma che mai, per continuare le iniziative programmate. Durante il mese di settembre si sono concentrate diverse iniziative come la “Biciclettata Avis Castenaso”, sponsorizzata dai commercianti del Centro Commerciale Stellina che, oltre ad avere concesso uno spazio per allestire una postazione per la promozione del dono del sangue all’interno del parcheggio, hanno anche offerto dei prodotti che sono poi stati messi in palio nella lotteria che ha concluso la giornata. Successivamente, per due fine settimana, c’è stata la partecipazione

alla tradizionale “Festa dell’Uva”. In quest’ultimo caso però il tempo non è stato favorevole, infatti, freddo e pioggia hanno accompagnato i pomeriggi e le serate all’aria aperta. Nel mese di dicembre l’Avis di Castenaso ha voluto partecipare all’iniziativa di solidarietà “Stelle di Natale” mirata a raccogliere fondi a favore dell’AIL. In questo fine d’anno dopo le iniziative all’aria aperta, al freddo e al gelo, la nostra sezione ha dovuto cimentarsi anche con il “fai da te”; infatti, per vari motivi, presso il nostro centro prelievi, è stato eliminato il distributore automatico d’acqua ma, come noto, l’assunzione di liquidi prima e dopo la donazione, è fondamentale, e per questo abbiamo pensato di affidarci all’arte di arrangiarsi, dando così vita ad un nuovo ed economico distributore (nella foto) che consigliamo alle altre sezioni che dovessero trovarsi di fronte allo

stesso problema. Per il 2006 vorremmo improntare nuove iniziative rivolte ai cittadini per sensibilizzarli maggiormente all’importanza del dono del sangue. Cogliamo inoltre l’occasione per invitare tutti i soci all’annuale Assemblea di Bilancio che si terrà presso la sede Avis di Via Amendola n° 5 a Castenaso il giorno 17.02.2006 alle ore 20,30. Infine, auguriamo ai soci Avis e ai cittadini di Castenaso un felice e sereno 2006.

AVVISO IMPORTANTE SUL CENTRO RACCOLTA DEL BELLARIA Rammentiamo che il Centro di Raccolta Sangue dell’ospedale Bellaria resterà chiuso per lavori almeno fino al 31 gennaio. Nel periodo di inagibilità di tale struttura, i donatori Avis interessati vengono indirizzati al Centro di Raccolta Sangue e Plasma di via Emilia Ponente 56, che – lo ricordiamo – è aperto tutti i giorni, compresi sabato e domenica, dalle 7:15 alle 10:30.

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Cronaca dal territorio Casalecchio di Reno

L’anno 2005 dell’Avis di Casalecchio di Reno Consiglio direttivo Avis Comunale Casalecchio di Reno Nell’ambito della tradizionale festa patronale di San Martino, si è svolta lo scorso 9 novembre la premiazione dei donatori benemeriti di Casalecchio di Reno. È stata l’occasione, oltre che per ringraziare pubblicamente i donatori stessi per il preziosissimo dono che hanno fatto e continuano a fare, anche per fotografare lo stato di salute dell’associazione. Giancarlo Malaguti, che per tanti anni ha retto le sorti dell’Avis Casalecchio, ha presentato l’attuale presidente Alberto Piana, il quale, nel suo discorso, ha fatto il punto della situazione. Il preoccupante calo di donazioni registrato a Casalecchio nei primi quattro mesi del 2005 ha spinto l’associazione ad intensificare la propria presenza sul territorio: lo stand dell’Avis è stato ospite di tutte le maggiori feste casalecchiesi del 2005 (tra di esse la Festa del Volontariato in primavera, la festa dell’Unità e le sei Feste di Strada in autunno). Per la realizzazione del programma

Duilio Pizzocchi in un momento dello spettacolo

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un insostituibile aiuto è venuto dai gruppi della Polisportiva Avis (ciclisti, podisti) e dal club “Forza Bologna”, che hanno dato il loro contributo partecipando all’organizzazione di manifestazioni di alta risonanza, quali il Giro dell’Emilia, il trofeo ciclistico “Beghelli” e il “Run Tune-up”. Lo sforzo maggiore della Polisportiva è sostenuto nel mese di maggio per l’organizzazione della Maratonina Avis Casalecchio, che è diventata negli anni uno dei più importanti appuntamenti sportivi di Casalecchio. Grazie a queste attività si è potuto riscontrare una inversione di tendenza nel numero delle donazioni, tanto che si può ragionevolmente sperare di chiudere il 2005 sugli stessi livelli dell’anno precedente. In tutto ciò l’Avis Casalecchio è parte integrante di quella rete che collega le Avis della Provincia e che permette, unendo le forze, di realizzare manifestazioni importanti quali la Festa dell’Avis Provinciale che, da due anni, si svolge a Bologna nel parco Biancolelli. Significativa si è perciò rivelata la presenza sul palco del presidente dell’Avis Provinciale Gianfranco Marabini, del presidente della Cooperativa Donatori Avis Giancarlo Biondi e del presidente del Circolo Arci-Avis Bologna Sergio Tosi. In sala numerosi erano poi i rappresentanti delle Avis che fanno parte del comprensorio Reno-Samoggia, con i quali spesso l’Avis casalecchiese si trova a collaborare. La continua opera di informazione e di sensibilizzazione alla donazione ha permesso alla nostra associazione di divenire un esponente di tutto rispetto dell’associazionismo e del volontariato casalecchiese: testimonianza di ciò è stata la partecipazione alla manifestazione

Il sindaco Simone Gamberini (a sinistra) con il presidente Avis Casalecchio Alberto Piana del sindaco di Casalecchio Simone Gamberini, del vicesindaco Roberto Mignani e dell’assessore sanità e politiche sociali Massimo Bosso. Il fatto stesso che la premiazione dei donatori si sia svolta nell’ambito di una festa tradizionale e assai sentita dai casalecchiesi come la Festa di San Martino dimostra quanto profondo sia l’inserimento dell’attività dell’Avis nel tessuto sociale del proprio territorio. Ciò ha tra l’altro permesso di trasformare la premiazione dei donatori in un’ulteriore attività promozionale per la donazione: hanno contribuito a ciò l’esempio dei premiati (coloro che sono stati insigniti della medaglia d’oro, del distintivo con fronda e della croce d’oro sono stati chiamati singolarmente sul palco), l’occasione di socialità costituita dalla cena che ha preceduto la serata e, come gran finale, il divertente spettacolo di Duilio Pizzocchi che ha chiuso la manifestazione.


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Loiano

Loiano in Festa Simone Salomoni, presidente Avis Comunale Loiano Siamo profondamente grati a tutti i volontari che quest’anno hanno permesso la realizzazione della 27ª edizione della Festa della Castagna, storica Festa organizzata da sempre dall’Avis Comunale di Loiano. Grazie ai proventi della Festa sarà infatti possibile acquistare molto materiale promozionale di cui la nostra Comunale necessita. Inoltre il 23 ottobre, in occasione del pranzo sociale tenutosi per la premiazione dei soci benemeriti, abbiamo avuto il piacere di conferire un riconoscimento ad Albertina Dall’O-

mo, la nostra socia fondatrice presente all’assemblea tenutasi nel 1975 in cui nacque la Sezione Avis di Loiano. Nella stessa occasione è stata anche consegnata una targa onorifica al nostro socio Sergio Boschi, per l’impegno prezioso che sempre riserva alla nostra Avis Comunale con tanta dedizione.

Minerbio

Premiazione Benemeriti Avis Minerbio Libero Bacilieri, presidente Avis Comunale Minerbio Nella mattinata di Domenica 11 settembre 2005, all’interno del parco parrocchiale di Ca’ de’ Fabbri, si è svolta la Premiazione dei Soci Benemeriti dell’Avis Minerbio. La mattina ha avuto inizio con l’accoglienza dei rappresentanti delle consorelle Avis di Castel Maggiore, Granarolo Emilia, Medicina e S.Giorgio di Piano, presenti coi loro labari. Alle 11 la partecipazione alla S.Messa nella Chiesa Parrocchiale. Poi a seguire, sotto il caldo sole del mezzogiorno, la premiazione dei Soci che hanno ricevuto direttamente dalle mani del Sindaco Simoni, presente in via ufficiale con fascia tricolore ed in rappresentanza della cittadinanza tutta, le varie Benemerenze. Nello specifico vi sono stati: 24 diplomi, 20 medaglie di bronzo, 16 d’argento, 5 d’oro, 7 Croci d’oro. Le donne son solo 12 in totale, ma è bene sottolineare che 2 di esse sono arrivate alla benemerenza massi-

ma. Quindi aperitivo per tutti, soci e non, offerto dall’Avis e per alcuni di noi pranzo allo stand della festa con parenti e amici. Ringraziamo quindi il Sindaco e l’Amministrazione Comunale tutta per aver offerto i diplomi a tutti i premiati (bello il nuovo formato) ed aver svolto parte del lavoro di segreteria. Ringraziamo gli amici organizzatori della Festa di Ca’ de’ Fabbri per la calorosa ospitalità; con un grazie particolare a Don Dino per le parole di riconoscenza ed incoraggiamento che ci ha rivolto nell’omelia, impreziosendo il nostro operare e dando linfa nuova alla nostra ‘mission’ associativa.

L’amico Graziano ha immortalato i vari momenti della giornata; nella foto il gruppo dei premiati col Sindaco Giacomino Simoni. Terminiamo riportando il calendario delle “nostre” uscite del Centro Mobile di Raccolta per il 2006: 2 febbraio, 4 maggio, 3 agosto, 2 novembre. Segnatevele in agenda!

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Cronaca dal territorio S.Pietro in Casale

In ricordo dell’alluvione del Vajont Giampaolo Mistura, segretario Avis Comunale S.Pietro in Casale Sabato 24 settembre, a San Pietro in Casale si è tenuta una serie di attività in ricordo dell’immane tragedia del Vajont avvenuta la notte del 9 ottobre 1963. Organizzata dai comuni di San Pietro in Casale e di Longarone in collaborazione con le rispettive Pro Loco, il Circolo fotografico “B. Recalchi” di Longarone, le locali Associazioni Avis e ADVS, e l’ABVS di Longarone, questa giornata si è aperta con le presentazioni del Vice Sindaco di San Pietro in Casale, Renato Rizz, e del Vice Sindaco di Longarone, Bruno Pradella. Il momento più importante del programma è stata la toccante e rigorosa ricostruzione storica della strage fatta dal Maestro Gianni Olivier, a cui è seguita la proiezione diaporama dedicata alla vecchia Longarone e agli immediati soccorsi seguiti all’inondazione. La giornata è quindi proseguita con l’inaugurazione della mostra fotografica “Vajont, per non dimenticare” presso la biblioteca comunale e si è conclusa con una cena a base di prodotti tipici. Le varie attività, che sono state seguite da un numeroso pubblico composto di cittadini di San Pietro e da una folta delegazione di Longarone, sono state de-

24 settembre 2005 - Un momento dell’inaugurazione della mostra: i labari ABVS, ADVS e Avis.

dicate alla memoria di Gino Ferranti, originario di San Pietro in Casale e scomparso assieme a sua moglie Gina Bonarini e ai loro due figli, Giorgio e Maria Grazia, nel disastro del Vajont. Gino Ferranti, subito dopo il servizio militare, si era trasferito a Longarone dove lavorava come vigile urbano e dove aveva contribuito alla fondazione della locale sezione di donatori di sangue collegata all’ABVS, della quale era anche segretario. A naturale completamento di questa densa giornata, la locale sezione Avis ha organizzato, in collaborazione con il Comune di San Pietro in Casale, un incontro delle classi terza e quarta della sezione Geometri dell’Istituto J.M. Keynes con il Dal sito www.vajont.net: una panoramica Maestro Olivier, che si di Longarone prima della tragica alluvione del 1963 è tenuto lunedì 21 no-

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vembre. Gli studenti hanno potuto così conoscere, dalla viva voce di un superstite, la storia della costruzione della diga del Vajont, i motivi tecnici ed economici, le colpevoli omissioni e gli errori umani che hanno determinato l’alluvione che ha causato la morte di quasi 2000 persone e la scomparsa di vari paesi e frazioni della valle del Piave. Il messaggio che il Maestro Olivier ha voluto così trasmettere agli studenti è duplice: non bisogna mai dimenticare le pagine più buie della nostra storia, anche recente, per evitare di ripetere identici errori, e la solidarietà umana, quale valore fondamentale di ogni società civile. Per completezza, ricordiamo che quest’incontro è stato progettato durante una recente visita alla diga del Vajont, e alle frazioni di Erto e Casso, fatta da una delegazione dell’Avis e del Comune di San Pietro in Casale assieme ai parenti di Gino Ferranti e Gina Bonarini, tuttora residenti a San Pietro.


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S.Lazzaro di Savena

Festa del donatore di S.Lazzaro di Savena Renzo Romagnoli, presidente Avis Comunale S.Lazzaro di Savena L’Avis Comunale di S.Lazzaro di Savena si è ritrovata, a distanza di due anni, per festeggiare nuovi e vecchi donatori che con la loro perseverante solidarietà permettono una continua crescita in numero di donazioni. L’impegno civile di questi cittadini consegue un doppio risultato: operare per il bene della comunità e avere in compenso un continuo monitoraggio della propria salute. A loro si desidera rivolgere un caloroso ringraziamento per l’impegno costante alla donazione che ha permesso il raggiungimento della media di almeno due donazioni l’anno, obiettivo auspicato dall’Avis Nazionale. A questo punto vogliamo fornire alcune notizie che fotografano la situazione dell’Avis Comunale di San Lazzaro di Savena negli ultimi due anni. Il 2004 è stato un anno pieno di soddisfazioni, infatti, c’è stato un incremento complessivo di 32 soci. Coloro che hanno iniziato a donare sono stati 70, mentre sono stati 38 quelli che per motivi diversi hanno dovuto, purtroppo, smettere. Questi 32 nuovi soci hanno portato ad un incremento nell’anno del 4,5% (al 31.12.2004 i soci erano complessivamente 748) mentre il numero delle donazioni di sangue sono invece aumentate di 7 unità (al 31.12.2004 sono state 1351). Attribuiamo l’incremento dei donatori ad una maggiore visibilità sul territorio: la presenza a molte manifestazioni pubbliche, parrocchiali e scolastiche ha fatto sì che il problema del bisogno sempre crescente di sangue abbia convinto molti concittadini a diventare donatori. Elenchiamo nei particolari le attività svolte sempre nel 2004: - Abbiamo continuato ad inviare ai diciottenni delle cartoline augurali con l’invito ad avvicinarsi all’Avis, quindi a diventare donatori di sangue. - Siamo stati presenti tutte le sere

alla Fiera di S.Lazzaro raccogliendo 74 nuove adesioni. - Siamo stati presenti alla Festa della Famiglia nella Parrocchia di S.Lazzaro raccogliendo sei nuove adesioni. - È proseguito l’impegno nell’ambito scolastico per dare maggiore visibilità all’Associazione: due consiglieri hanno partecipato alla manifestazione di commemorazione dei giovani studenti deceduti nella tragedia del “Salvemini”, tenutasi all’IIS Mattei, raccogliendo l’adesione di 4 studentesse diciottenni; due consiglieri, assieme ad un medico dell’Avis, hanno continuato gli incontri sul dono del sangue con studenti delle scuole elementari, medie inferiori e medie superiori per un totale di 31 classi nell’anno scolastico 2004/05. Il rapporto col mondo della scuola (cominciato 5 anni fa con il Consiglio Comunale dei Ragazzi) ci ha procurato molte soddisfazioni, poiché si è instaurata una collaborazione diretta col Comune, il quale, per portare avanti quest’e-

sperienza, ha messo a nostra disposizione un contributo economico. Ogni anno la responsabile dell’Ufficio Progetti del Comune, dott.ssa Carlini, contatta tutte le classi elementari e medie del territorio e ci segnala quelle che intendono avvalersi della nostra presenza. Con questa collaborazione abbiamo raggiunto un numero di adesioni agli incontri per noi veramente lusinghiero. Sempre nel 2004 è continuato il nostro contributo finanziario al Comprensorio che comprende, oltre al nostro, i Comuni di Ozzano, Monterenzio, Pianoro, Loiano e Monghidoro. Lo scopo è quello di contribuire a nuove iniziative comuni sommando energie, idee e disponibilità economiche di tutti. Nell’ambito delle attività comprensoriali, in occasione della “giornata del Donatore” (14 giugno), abbiamo partecipato con un gruppo di cicloturisti alla staffetta S.Lazzaro – Loiano – Monghidoro. In concomitanza delle feste natalizie abbiamo distribuito ad alcuni bar del capoluogo 20 kg di bustine di zuc-

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Cronaca dal territorio chero riportanti il logo “Avis Comprensorio S.Lazzaro”. Abbiamo inoltre partecipato a due campagne di affissione di manifesti. Nello sport amatoriale abbiamo dato un sostegno logistico ed un contributo economico ai gruppi sportivi dei podisti e dei ciclisti, operanti nell’ambito della nostra sezione. Anche il 2005 ha visto la sezione comunale di S.Lazzaro di Savena impegnata in azioni di promozione del dono del sangue come: • la presenza, tutte le sere, alla fiera di S.Lazzaro dove sono state raccolte ben 79 domande di iscrizione a socio, delle quali, 1/3 di concittadini; • la presenza di una nostra postazione alla festa del volontariato comunale “Vivere insieme” dove sono state raccolte le adesioni di 10 cittadini aspiranti donatori; • la partecipazione alla festa della Famiglia nelle parrocchie di S.Lazzaro e Ponticella nonché alla sagra Paesana del Farneto. Nelle 3 giornate sono state raccolte 19 adesioni; • anche nell’anno in corso proseguono gli invii ai diciottenni delle cartoline augurali, gli incontri nelle scuole del territorio comunale, fino

ad ora ne sono state concordate 30, il sostegno logistico ed economico ai gruppi sportivi a noi collegati, l’affissione di manifesti di promozione del dono del sangue, la fattiva collaborazione alle iniziative comprensoriali tra cui, di recente, la sagra del cinghiale a Pianoro svoltasi con il nostro patrocinio. Nell’anno appena trascorso occorre ricordare un evento importante per tutte le Avis compresa la nostra: la modifica dello statuto. Tra le novità più importanti ogni Avis di base è diventata un’associazione autonoma sia sotto il profilo economico che giuridico. I lusinghieri risultati ottenuti con l’impegno costante e costruttivo di tutto il Consiglio direttivo e dei soci attivisti nel convincere nuovi cittadini a diventare donatori (108 nel corso del 2005) sono stati in parte vanificati dalla disaffezione di quei soci che, dopo aver effettuato alcune donazioni, hanno smesso di donare. Dall’analisi di dati recenti risulta che ben 90 donatori della nostra Avis, purtroppo quasi tutti giovani, da più di due anni non donano sangue e di conseguenza vengono cancellati, a norma di statuto, dall’elenco dei So-

ci donatori. È un’emorragia molto grave, ci stiamo interrogando sulle cause di questo fenomeno e come possiamo contrastarlo. Da una prima indagine risulta che coloro che non donano più adducono, come giustificazione, motivi di salute, viaggi all’estero e lavoro; mentre alcuni lamentano piccoli problemi legati all’accoglienza nei centri di prelievo. Già da qualche tempo abbiamo segnalato che nel punto di raccolta dell’ospedale Bellaria, vi è carenza di personale per far funzionare a pieno la struttura, orario di apertura al pubblico troppo ristretto e la mancanza di una sala d’aspetto, fattore particolarmente sentito nei giorni di massima affluenza (anche 30 persone). Fino ad ora non ci sono pervenute risposte dalle autorità competenti. Infine, per cercare di arginare il fenomeno dell’abbandono rivolgiamo un particolare invito a tutti i donatori di fare proselitismo presso parenti, amici e conoscenti perché, per poter arrivare al raggiungimento dell’autosufficienza del sangue per tutto il territorio nazionale, occorrono nuovi donatori.

ISTANTANEE > Monghidoro Natale con Avis Dicembre è il mese di festività per eccellenza. In tutte le iniziative che il comune di Monghidoro ha organizzato, la sezione comunale Avis è stata più presente che mai! Nei mercatini natalizi del 17 dicembre, allestiti nella pista polivalente del Circolo Sportivo Campeggio, i volontari Avis hanno preparato un loro banchetto, con oggetti natalizi e vari, e con tanto di volontari vestiti da Babbo Natale hanno portato la voce dell’Avis. Inoltre la vigilia di Natale, in piazza a Monghidoro, muniti di un Babbo Natale gonfiabile di sei metri, i volontari dell’Avis di Monghidoro hanno regalato ai bambini piccoli doni, giochi e materiale scolastico … sperando che in un futuro quei bambini possano ricambiare, magari facendo a loro volta un gesto di generosità, come è quello di donare sangue. L’Avis Monghidoro, nonostante sia nata da pochi anni, ha dimostrato quanta voglia di fare, di crescere e di migliorare c’è in tutti i volontari.

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Avis e Sport

Avis in rally Una vettura ‘sponsorizzata’ Avis ha partecipato al 29° Trofeo Maremma Enrico Lolli, presidente Avis Comunale Monghidoro Nata quasi per caso, quest’iniziativa si è rivelata un ottimo veicolo di promozione. Dopo il successo di “Avis Monghidoro in corsa con la 1000 Miglia” di luglio 2005, prosegue l’accoppiamento “Avis-motori”. In un tranquillo pomeriggio, nella sede Avis, siamo venuti a conoscenza della partecipazione di una vettura ad un rally automobilistico in Toscana e, saputo che l’equipaggio sarebbe stato formato dal pilota P. Paolini e dal “navigatore” F. Carrugi, nostro socio, ecco l’idea! Perché non applicare sull’auto il logo dell’Avis? Si corre in terra straniera, nel Gran Ducato di Toscana e l’occasione è il 29° Trofeo Maremma dell’IRC (International Rally Cup) a Follonica. L’idea viene accolta con entusiasmo e così si applicano alla vettura gli adesivi con il logo Avis; pensavamo che la

cosa fosse finita lì, una buona idea e nulla di più, senza pensare a particolari ritorni di immagine. Al rientro dal rally il “nostro” equipaggio nel fare il resoconto della corsa ha evidenziato un particolare inaspettato perché non concordato; durante la passerella di presentazione degli equipaggi, lo speaker, notando il logo Avis applicato alla vettura, ha voluto ricordare al numeroso pubblico presente l’importanza della donazione del sangue invitando i presenti a seguire l’esempio di quanti già donano spontaneamente una piccola parte di se stessi e ha voluto ringraziare tutte quelle persone che già lo fanno. Siamo orgogliosi di quest’opportuni-

tà che, venutasi a creare quasi per gioco, ci convince ancora di più ad essere maggiormente determinati, a proporci in ogni occasione e in ogni genere di attività, per lanciare e promuovere i nostri scopi associativi.

Avis e Sport nel quartiere Porto Piero Tabarroni, Avis Porto - Bologna

Se analizziamo nei dettagli la Festa dello Sport del quartiere Porto svoltasi a settembre nella sede del Centro Sportivo Corticelli dobbiamo innanzitutto mettere in rilievo un fatto molto importante: la presenza di molti giovani e giovanissimi che partecipavano alle gare sportive in programma. L’importanza di ciò sta nel fatto che è sui giovani che si deve puntare quando si vuole andare avanti, anche in campo sportivo, poiché è sotto gli occhi di tutti che le società sportive hanno superato le difficoltà in cui si sono trovate con il lancio nell’agone sportivo di giovani, fra cui sono emersi i grandi campio-

ni dello sport. La nostra presenza alla manifestazione, alla quale siamo stati invitati dall’UISP, ente organizzatore, è stata molto positiva perché assieme ai giovanissimi vi erano anche persone di età maggiore, che hanno avuto modo di venire a contatto con la nostra realtà di donatori e quindi, attratti dalla prospettiva di poter essere utili a chi ne ha bisogno, si sono iscritti all’Avis contribuendo a dare linfa vitale di cui c’è sempre necessità. Sarebbe bene continuare su questa strada, facendo sapere alla gente che c’è grande bisogno di sangue e che, chi lo può fare, dovrebbe donarlo. Quindi an-

diamo in mezzo ai giovani, nelle scuole, nei centri sportivi, nelle palestre, nei luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive dove sono la maggioranza. Anche nella nostra associazione si deve dare sempre più spazio ai giovani. Responsabilizziamoli: solo così potremo aiutare l’Avis a diventare sempre più grande e potremo aumentare le donazioni di sangue. Alle riunioni consiliari dell’Avis, fra gli argomenti in discussione c’è spesso il calo delle donazioni; facciamo in modo di sostituire la parola ‘aumento’ alla parola ‘calo’: i problemi di abbondanza si risolvono sempre in modo egregio!

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Gruppi AVIS

Vi offriamo una sintetica presentazione dei

GRUPPI

HOBBISTICI E SPORTIVI COLLEGATI ALL’AVIS

COMUNALE

DI

BOLOGNA,

il cui ritrovo è nella sede ricreativa Avis “Luigi Zedde”, via Emilia Ponente 56 – cortile interno (con accesso anche dal cancello sull’Asse attrezzato Sud-Ovest), tel. 051.383412. Sono tutti aperti a tutti, donatori e non donatori; per partecipare stabilmente alle rispettive iniziative occorre associarsi, versando la quota eventualmente prevista. Prossimamente presenteremo anche i Gruppi collegati alle Avis extracittadine.

GAMS - GRUPPO AVIS MINERALOGIA SPELEOLOGIA

E

Uno dei gruppi ‘storici’ dell’Avis di Bologna, conosciuto anche al di fuori dei confini nazionali in virtù della mostra annuale “Bologna Mineral Show”, i cui espositori sono per quasi la metà provenienti dall’estero. Mineralogia, paleontologia e gemmologia sono gli ambiti in cui si articolano sia la mostra, sia l’attività di raccolta, studio e classificazione svolta dal gruppo, che fornisce inoltre consulenza e supporto per iniziative di settore nel territorio. A questo proposito si ricorda l’esperienza del “Ferrara Mineral Show”. Giorno e ora di ritrovo: tutti i venerdì dalle 21

GRUPPO CICLOTURISTICO Nato oltre 30 anni fa sull’onda delle nuove abitudini favorite dalla crisi energetica, il gruppo svolge soprattutto attività di partecipazione a raduni rigorosamente di cicloturismo promossi dai diversi organismi di settore o da strutture Avis, anche fuori regione. Organizza direttamente l’annuale e ormai tradizionale cicloraduno “Trofeo Avis Bolognese”. Fornisce assistenza e supporto per iniziative di settore a strutture Avis del territorio. Fa parte della Polisportiva Avis Bolognese. Giorno e ora di ritrovo: tutti i venerdì dalle 21

GRUPPO ESCURSIONISTICO Al motto di “vivere sano per donare sangue miglio-

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re”, il gruppo propone annualmente oltre 25 escursioni naturalistiche, nel Centro-Nord d’Italia, cercando di dare la preferenza ad itinerari insoliti; la durata è di 1-2 giorni, normalmente il sabato e/o la domenica. Fa parte della Polisportiva Avis Bolognese. Giorno e ora di ritrovo: il 2° e il 4° mercoledì di ogni mese dalle 21 - Fabio Grimandi 347.4205754, fcgrim@infinito.it

GRUPPO FILATELICO Il gruppo effettua servizio novità per le emissioni dei francobolli di tutto il mondo; impartisce nozioni di filatelia per principianti; sviluppa la tematica “donatori di sangue”. Giorno e ora di ritrovo: il 2° giovedì di ogni mese dalle 21

GRUPPO FOTOGRAFICO “CIRCOLO PETRONIANO DELLE ARTI ‘MAURIZIO MARZOCCHI’” Il gruppo, preesistente al suo ingresso nella realtà dell’Avis bolognese, si pone l’obiettivo di valorizzare e di sviluppare l’hobby della fotografia. L’attività si compone sostanzialmente di - momento conviviale di aggregazione dei soci; - corsi di formazione e aggiornamento su tecniche fotografiche; - partecipazione a concorsi locali, nazionali ed internazionali; - analisi collettiva delle opere dei soci; - proiezione di diapositive; - utilizzo di videoproiettore per CD e DVD soci;


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- corsi di fotografia meccanica e di fotografia digitale; - escursioni e gite sociali fotografiche; - incontro con ospiti fotografi; - visione di rassegne fotografiche provenienti da altri circoli; - supporto ad altre strutture Avis per prestazioni fotografiche come mostre, concorsi, corsi di fotografie, manifestazioni, cerimonie, ecc.. Giorno e ora di ritrovo: tutti i giovedì dalle 21 cpda.avis@provediemozioni.com

GRUPPO MICOLOGICO “OCCHIO

AL

FUNGO”

Svolge la propria attività nel campo della micologia, della botanica e dell’ecologia, con corsi e conferenze, mostre, escursioni. Fra i corsi citiamo: Corso di avviamento alla micologia - Si svolge con cadenza annuale, e consiste in lezioni teoriche, tenute nel periodo invernale, e pratiche con funghi freschi, in primavera-autunno. Corso di microscopia – A cadenza biennale; si impara a preparare un vetrino, e si apprendono i principali caratteri anatomici da osservare, anche col ricorso a moderne tecnologie informatiche. Riguardo alle mostre, oltre a quelle organizzate in provincia di Bologna, e alle consulenze prestate in diverse manifestazioni, vanno citate la Mostra regionale delle Marche e soprattutto la Mostra dei Funghi e delle Erbe di Bologna, di cui l’edizione 2005 è stata la 28a. In essa vengono esposte solitamente oltre 500 specie di funghi e oltre 300 specie di piante; di anno in anno si alternano diversi temi espositivi: la filatelia sui funghi, la xiloteca, i poster, le proiezioni di diapositive. Le escursioni sono differenziate a seconda della finalità prevalente: quelle didattiche, cioè di ricerca e studio, sono programmate nei periodi stagionali adeguati e verso le destinazioni ottimali; quelle di aggregazione fra i soci sono invece distribuite liberamente nell’anno. Fa parte dell’Associazione Micologica Bresadola (A.M.B.), sodalizio nazionale che comprende 120 gruppi locali. Giorno e ora di ritrovo: tutti i lunedì dalle 21

Con delegazioni più o meno numerose, i suoi componenti mettono a frutto la passione motoristica per realizzare partecipazioni promozionali a manifestazioni, sfilate e commemorazioni organizzate da strutture Avis del territorio nazionale, con speciale concentrazione nelle regioni Emilia-Romagna, Liguria, Veneto, Marche, Umbria, Lazio, Campania e Puglia. Il gruppo ha regolari contatti con organismi analoghi della provincia di Bologna, per iniziative comuni e gemellaggi. Anche in virtù dell’esperienza acquisita nella guida in formazione, il gruppo è in grado di fornire assistenza per manifestazioni che prevedano il transito stradale, in particolare cortei e camminate (direzione del traffico, segnalazione del percorso, staffetta per operatori foto-televisivi). Giorno e ora di ritrovo: tutti i venerdì dalle 21 grmotoavis@libero.it

GRUPPO NAVIMODELLISMO “SENZA VENTO” È il gruppo più giovane fra quelli operanti nell’ambito dell’Avis di Bologna: in un certo senso ha preso il posto dello storico “Navimodel” scioltosi anni fa. Il “Senza Vento” si occupa di modellismo navale dinamico. Oltre a costruire i propri modelli, organizza regate e raduni aperti anche ad altri gruppi. L’attività si svolge prevalentemente il sabato pomeriggio nel laghetto di Osteria Grande. Fa parte della Polisportiva Avis Bolognese. Giorno e ora di ritrovo: il 1° martedì di ogni mese dalle 21 - Tiziano Dimastrogiovanni 340.2638065

GRUPPO PODISTICO Costituito da oltre 30 anni, esplica la sua attività principalmente partecipando alle manifestazioni domenicali promosse dal Comitato podistico di Bologna, secondo un calendario stabilito di mese in mese. Organizza direttamente, ogni anno, una camminata che si svolge solitamente in maggio. Fornisce assistenza e supporto a strutture Avis della provincia per iniziative di settore (Calderara di Reno, Bologna-Savena).

GRUPPO MOTOCICLISTICO È il più vecchio gruppo sportivo esistente nell’Avis di Bologna.

Giorno e ora di ritrovo: tutti i martedì dalle 21 Giancarlo Moruzzi 338.4911066

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Gruppi AVIS

Una annata davvero in … moto Ruggero Bonzi, responsabile Gruppo Motociclistico Avis Bologna La meta del 45° anno di vita del Motoclub avisino, raggiunta in piena forma lo scorso anno e debitamente festeggiata, come i più ricorderanno, non ha per nulla sedato gli spiriti dinamici dei suoi componenti che – anche quest’anno – si sono rimessi in moto (in tutti i sensi) per creare un anno associativo il più ricco possibile. I colori della primavera ci hanno accompagnato dapprima durante il pranzo sociale del 3 aprile presso l’Agriturismo “Le Casette”, dove abbiamo avuto ospiti importanti quali il neo presidente AVIS Comunale di Bologna Mario Ronzani, ed il presidente di Avis Amatrice (importante paesino sui colli umbro-laziali che da anni ormai ha un rapporto di fiducia e di conoscenza con noi centauri) Luigi Mancini. Poco prima del pranzo sei nostre moto avevano svolto un servizio di staffetta alla Mezza Maratona tenutasi nell’Ippodromo di Bologna. Il 25 aprile è stata la volta di una staffetta dagli amici avisini di S.Venanzio di Galliera (Bo) mentre il 1° Maggio siamo stati coinvolti, con le medesime mansioni, nella gara ciclistica “10 COLLI” organizzata dall’A.T.C. Gruppo Sportivo Ciclistico Bolognese. L’8 maggio abbiamo presenziato alla Festa AVIS di Agello (Pg), il 22 a quella di Noale (Ve). Il 29 siamo stati invitati alla Festa del 50° Anni dell’Avis di Medicina (Bo) mentre il 2 giugno siamo andati a svolgere attività di staffetta al raduno “ROSSO DA VEDERE E DA MANGIARE” a cui hanno partecipato Auto Ferrari e Moto Ducati incastonate suggestivamente nella cornice collinare di Vignola. Dal 10 al 19 giugno abbiamo contribuito con il Gruppo alla manifesta-

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zione dell’Avis Provinciale al Parco Biancolelli di Bologna. Sempre il 19 giugno siamo stati invitati da un Gruppo di Motociclisti di Taverne d’Arbia (Si) in occasione del loro 40° anniversario, e la particola-

rità è che come noi anche loro si sono conosciuti e fusi in un unico gruppo grazie alla loro Avis di appartenenza che ha fatto – si può dire – un po’ da collante per questa realtà toscana. Oltre ai festeggiamenti di rito, ci siamo anche gemellati col loro motoclub, non prima però di aver ricevuto la benedizione alle moto ed a noi motociclisti dal parroco Don Savino Mazzini, alla presenza del presidente Stefano Nardi. Successivamente, in compagnia di tanti altri motociclisti, condotti da Daniele Piscini presidente del Gruppo Motociclistico, abbiamo visitato la famosa Piazza del Campo di Sie-

na e - a conclusione della splendida giornata – siamo stati loro ospiti a pranzo, maniera più che degna per concludere una così affascinante uscita del nostro gruppo. Ancora il 19 giugno, terzo impegno del giorno, abbiamo svolto un servizio di staffetta al Raduno Bianchi Day a Bologna, accompagnati da tutti i partecipanti alla visita del Castello di Panzano nei pressi di Castelfranco Emilia, sede di una mostra di Auto e Moto d’epoca, e dopo nelle vicinanze a pranzo in Agriturismo, con ritorno a Bologna verso le ore 17 circa. Il 25 e 26 giugno, a Sant’Elpidio a Mare (Ap), festeggiamenti per la ricorrenza del 45° Anniversario, ospitati con un trattamento principesco. Il 17 luglio, al raduno Ducati a Zola Predosa, la nostra presenza ha aiutato gli organizzatori per il giro turistico che abbiamo fatto prima di pranzo. Il 30 e 31 luglio arriviamo alla festa Avis di Amatrice (Ri), nonostante le difficoltà dovute all’intensissimo traffico stradale del primo esodo vacanziero a cavallo tra luglio ed agosto. Il 7 e 8 agosto li abbiamo trascorsi in buona parte sulle nostre moto per raggiungere l’Avis di Pastena (Fr). Totale chilometri: 1000!! Anche in questa occasione abbiamo ricevuto un trattamento al di sopra di ogni più rosea aspettativa. Il mese di settembre è stato veramente vorticoso: - il 1° e l’8 settembre, in collaborazione con l’Avis bolognese, animiamo il gazebo alla Festa dell’Unità di Bologna; - il 4 siamo con una staffetta alla Mezza Maratona di Bologna - Trofeo AVIS Nazionale, ai Giardini Margherita, e in contemporanea svolgiamo


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servizio di trasporto cameraman e cronista al raduno organizzato dalla Provincia di Bologna in collaborazione con la Ducati; - il 10 e 11 dedichiamo due giorni all’Avis di Bazzano, con l’intento, in parte riuscito, di organizzare un piccolo raduno domenica 11 in occasione della sagra “Autunno Bazzanese”; - il 17 siamo presenti nel gazebo Avis nell’ambito della festa “Idea all’Aria Aperta”, ai Giardini Margherita; - il 25 partecipiamo alla festa Avis di Caorso (Pc); - infine, il 28 partecipiamo alla cena Ducati Corse con i piloti di Superbi-

ke, insieme ai presidenti Avis Provinciale, Gianfranco Marabini, e Comunale Bologna, Mario Ronzani. Anche in ottobre abbiamo avuto una uscita ‘ufficiale’: il 1° abbiamo partecipato nel pomeriggio, a Sant’Agata Bolognese, alla festa del Volontariato bolognese organizzata dalla Provincia di Bologna. E questo è tutto! Nel complesso sono stati percorsi 35.510 km, con ben 35 presenze del Gruppo nel territorio, per l’ottanta percento sulla nostra Provincia. Un ringraziamento a tutti i componenti del Gruppo e all’Avis Bologna che ci consente di svolgere la nostra attività.

Speriamo che il tredici, numero delle uscite di quest’anno, sia di buon auspicio per quelle dell’anno prossimo. I contatti con le consorelle che ci hanno già chiamato per appuntamenti da marzo 2006 non mancano; siamo sicuri che la voglia di viaggiare ed il piacere di guidare le nostre moto, che ci ha sempre accompagnato da quasi mezzo secolo ad oggi, non mancheranno ... aspettiamo solo che qualche altro appassionato di due ruote – avisino o no – si unisca a noi per implementare le fila del nostro Gruppo. Un lampeggio a tutti!

Un successo incoraggiante Mario Scardapane, presidente Polisportiva Avis Chiesanuova

È consuetudine, al termine di un avvenimento qualsiasi, stilare un resoconto della manifestazione e, nel contempo, esprimere un parere in merito. Ebbene, riguardo al 1° Trofeo Avis di Biliardo a coppie – valevole per la selezione ai campionati italiani, e organizzato dalla nostra Polisportiva – non si può che dichiarare la più viva soddisfazione, la stessa manifestata dalla grande maggioranza delle persone che hanno partecipato, sia come atleti sia come spettatori. La giornata finale, il 13 novembre, ha visto la presenza del rappresentante dell’Avis di Bologna sig. Boccafogli – che ha commentato con entusiasmo il successo

dell’iniziativa anche in termini di pubblico – del presidente della Lega Biliardo di Bologna sig. Rossi e del presidente della Bocciofila Avis sig. Viggi. La coppia vincente – Cristiani e Nanni – è stata premiata con medaglia d’oro, targa ricordo e trofeo, ed anche alla seconda e alle due terze a pari merito sono state assegnate medaglie d’oro. Con piacere abbiamo visto al lavoro un operatore del canale televisivo “Rete 8”. Siamo certi che a questa prima esperienza ne seguiranno altre, che speriamo possano riuscire anche meglio, per

onorare l’emblema che portiamo sulle maglie. E all’Avis vogliamo appunto rivolgere un vivo ringraziamento, con l’auspicio che continui a seguire e sostenere la nostra attività.

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Funghi primaverili Giuseppe Bordoni, Gruppo Micologico Avis Bologna Con l’arrivo della primavera, avendo ormai consumato la nostra provvista di funghi congelati o secchi, ci sentiamo in crisi di astinenza. I primi funghi che appaiono ci sembrano così una manna dal cielo. Le verpe, le mitrofore e le morchelle sono le specie più ricercate in questo periodo dell’anno. Dopo le prime piogge ecco spuntare un po’ ovunque questi prelibati frutti del bosco. Colgo così l’occasione, anche se in anticipo, per darvi alcuni consigli pratici sulla loro raccolta e la loro cottura. Durante la raccolta è opportuno tagliare la base del gambo, al fine di non introdurre la terra che inevitabilmente andrebbe a sporcare i carpofori già raccolti. Una volta a casa, chiudere col tappo la vaschetta del lavello e raccogliervi una certa quantità d’acqua (a seconda della quantità di funghi), quindi sciacquare con moderazione i funghi attraverso numerosi passaggi tra le mani. Togliere, man mano, i funghi e riporli in un contenitore tipo colapasta, per permettere all’acqua in eccesso di scolare. Ripetere l’operazione di lavaggio almeno due o tre volte (rinnovando ogni volta l’acqua), per

eliminare la terra e i residui di foglie. Procedere al taglio della quantità di funghi che si desidera cuocere, riponendoli poi nel tegame di cottura. Nel fare questa operazione occorre separare il gambo dal cappello e verificare che all’interno (solitamente cavo), non vi siano animaletti, che, loro malgrado, rimangono intrappolati; solitamente, io, questi ultimi li metto in un vaso da fiori perché continuino la loro vita … anche gli animaletti più insignificanti del bosco vanno rispettati! Continuare il taglio dei funghi avendo prima cura di stringerli con la mano, al fine di separarli il più possibile dall’acqua di lavaggio; questa operazione è necessaria per non trovarsi con i funghi nel tegame annegati eccessivamente d’acqua. Accendere il fornello e iniziare la cottura. Dopo 5-10 minuti, i funghi avranno consumato quasi completamente la loro acqua; a questo punto, aggiungere una parte di dado da brodo, senza esagerare per non rischiare di falsare il sapore dei funghi, aggiungere poi un po’ di sale, verificando la quantità con qualche assaggio (senza eccedere negli assaggi per non finire i funghi!). Ag-

DEROGA ALLE LIMITAZIONI NEL TRAFFICO URBANO Sono di nuovo in vigore forti limitazioni nella circolazione veicolare per il capoluogo e per numerosi altri centri abitati della provincia. Particolarmente rilevanti le restrizioni in Bologna, sia per il numero delle persone interessate, sia perché al giovedì è previsto un divieto aggiuntivo, da cui sono escluse poche specifiche categorie di veicoli. Anche prescindendo dai percorsi comunque liberi (quelli verso i parcheggi scambiatori, la tangenziale e alcune delle direttrici di entrata/uscita dalla stessa), come in passato le limitazioni alla circolazione non riguardano i donatori di sangue per il tragitto da e per i Centri di raccolta di Bologna nel giorno della donazione. Sarà necessario seguire l’itinerario più breve, e avere con sé, all’andata la lettera di chiamata per quel giorno, e al ritorno il certificato di avvenuta donazione.

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giungere l’olio, possibilmente extravergine d’oliva in quantità discreta e secondo i propri gusti e, quindi, far bollire a fiamma moderata, per altri 35-40 minuti (questi funghi vanno ben cotti perché contengono sostanze tossiche termolabili, che si decompongono con la cottura). A metà circa di questo tempo, aggiungere prezzemolo e aglio. È bene non mettere presto il prezzemolo, perché con una cottura troppo prolungata diventa un po’ amaro. Il tempo di cottura complessiva di questi funghi, sommando le varie fasi è di 45-50 minuti circa. Qualora la raccolta fosse stata particolarmente fortunata (beati voi!), occorre conservare i funghi in eccesso. Dall’operazione di taglio e pulizia, invece di metterli in padella, far uscire con la mano l‘acqua in eccesso e stenderli con cura su di un canovaccio per facilitare un moderato essiccamento, che può avvenire, a seconda della temperatura, da alcune ore a una giornata. Poi riporli, facendo porzioni mirate, in sacchetti da freezer, in freezer (scusate il gioco di parole). Ricordo che i funghi vanno consumati entro l’anno.

RACCOLTA DATI PER CHIAMATA ‘INFORMATICA’ Come auspicato da tutti, anche in relazione alle caratteristiche di minore spesa e maggiore tempestività e quindi flessibilità del procedimento, l’Avis Provinciale di Bologna si sta attrezzando per effettuare la chiamata alla donazione anche attraverso e-mail e sms. Pertanto fra breve inizierà la raccolta dei dati, e quindi i donatori troveranno nei punti di raccolta sangue un semplice modulo da compilare con le informazioni suddette. Siamo fiduciosi che tutti presteranno di buon grado la massima collaborazione.


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Le proposte del Gruppo Fotografico Antonio Iannibelli, Gruppo Fotografico Avis Bologna

Il Gruppo Fotografico Avis Bologna (CPDA-Circolo Petroniano Delle Arti), al passo con i tempi e di fronte al mutare delle cose, ha investito in nuove tecnologie che entrano a far parte del nostro amato circolo. Con l’avvento del digitale e le sue grandi opportunità, abbiamo ritenuto utile munirci di adeguate attrezzature: videoproiettore digitale, schermo, computer e molte altre novità. Novità che privilegiano soprattutto i corsisti e i nuovi soci, cioè i ‘digitalizzati’, in quanto possono portare le loro foto sotto forma di files, risparmiando tempo e denaro per la realizzazione delle stampe. Naturalmente continueremo anche con le stampe e le diapositive, ma ormai il tutto si intreccia e sempre più il digitale prende piede, sapendo anche che per certi versi il sistema analogico continuerà ancora a dare molte soddisfazioni. Con questo salto tecnologico il nostro circolo si piazza tra i primissimi della nostra regione e sempre più risponde alle esigenze dei giovani fotografi e di quanti vogliono avvicinarsi per la prima volta alla fotografia. Tutto questo anche grazie al sostegno indispensabile dell’Avis. Abbiamo anche progettato il nuovo corso per il 2006, prevedendo la presentazione con la festa di giovedì 26 gennaio 2006. Come sempre ogni proposta dei corsi si realizzerà se raggiungeremo la quota minima

di iscritti di 12, per un numero massimo di 25. Durante l’anno comunque faremo altri corsi, uscite ed incontri con date da definire. Consigliamo sempre di venire nella nostra sede, di scriverci per mail o di telefonare, ricordando che le nostre iniziative vengono pubblicate anche nel sito www.provediemozioni.it. Rammentiamo inoltre a chi volesse organizzare corsi fotografici autofinanziati, escursioni, servizi fotografici ecc. di contattarci per verificarne la fattibilità. Inoltre intendiamo allacciare una più stretta collaborazione con i soci Avis, e in particolare pensiamo ad uno sconto per i corsi ed ad iniziative di scambio reciproco. Durante l’ultimo incontro con i dirigenti Avis ed i responsabili dei territori è nata l’idea di organizzare qualche uscita culturale insieme; in particolare abbiamo pensato al Parco storico di Monte Sole, per due motivi: il ricordo della nostra storia e le bellezze naturali di casa nostra. Per questo vi proponiamo due escursioni: una domenica 26 febbraio 2006 con ritrovo al Poggiolo alle ore 9.00, ed una domenica 2 aprile 2006 sempre con ritrovo al Poggiolo; inoltre è prevista un’ulteriore uscita in maggio per il tema fotografico “Fotografiamo le orchidee” con data da definire. Naturalmente è utile sapere un po’ in anticipo quanti sono interessati per organizzarci al meglio. Nel sito suddetto trovate lo speciale dedicato a Monte Sole, con informazioni e recapiti anche per l’alloggio. Tutti insieme possiamo contribuire a far conoscere l’Avis e la sua importante missione, non solo donando il nostro sangue, ma anche diffondendo questo “atto nobile” tra i giovani, e comunque verso chi ancora non lo

conosce. Le nostre iniziative e quelle degli altri Gruppi Avis concorrono a perseguire tale scopo e per questo invito tutti coloro che possono dedicare un po’ di tempo a proporsi ed a scambiare con noi le proprie esperienze e conoscenze. Le attività 2006 riprenderanno giovedì 12 Gennaio. Successivamente: - giovedì 19 gennaio, serata di approfondimento al digitale con Gianni Negrini; - giovedì 26 gennaio presentazione nuovo corso ed approfondimento della fotografia di ritratto con Paolo Dal Pian. Gli altri appuntamenti verranno pubblicati man mano in “agendavis”. Gruppo Fotografico Avis Bologna, via Emilia Ponente 56 40133 Bologna - ritrovo tutti i giovedì dalle 21 tel. 051.383412, cpda.avis@provediemozioni.com, Antonio Iannibelli 335.7739335.

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Fermi tutti!... passa la signora bicicletta Francesco Pedrini, coordinatore Area Promozione Avis Provinciale Bologna Con questo slogan si è svolta il 2 ottobre 2005 la 3° edizione della Biciclettata Interquartierile, con la partecipazione riservata da 0 a 90 anni…in allegria, organizzata dall’Associazione Cirenaica - SolidarietàCultura-Sport (www.associazionecirenaica.it) che ha interessato diversi quartieri di Bologna. L’Avis, sempre attenta alle iniziative salutistiche e solidaristiche, ha aderito tramite Avis Comunale di Bologna-quartiere S.Vitale e la Polisportiva AVIS Bolognese-Cicloturistica Avis Bologna, come diverse altre associazioni e con il patrocinio delle istituzioni. Aderendo alla Settimana Europea per la Mobilità, Ass. Cirenaica ha scritto: “La semiperiferia è sempre più oppressa dallo smog e dall’inquinamento acustico molto più del Centro storico. Quotidianamente nella semiperiferia di Bologna si verificano incidenti che, fortunatamen-

te, non sono sempre mortali ma causano lesioni e danni che richiedono spesso cure lunghe e costose. Occorre quindi intensificare la cultura della mobilità alternativa.” Avis sottoscrive e aggiunge: “Il sangue occorrente per far fronte alle emergenze da incidente è sempre garantito dall’impegno dei suoi donatori, ma ricorda che il sangue va donato e non versato sulle strade: sosteniamo la mobilità alternativa!”

Di seguito riportiamo una breve poesia sul tema scritta dal presidente dell’Ass. Cirenaica, Risiero Lotti, dal titolo: Fermi tutti! … passa la signora bicicletta

Sì proprio così ogni dì perché? domandano coloro che ignorano il mezzo più ecologico. il più romantico il più affascinante il più comunicante. Ora il dolce suon del campanello drin, drin non lo sentiamo, ma come sarebbe bello e più umana una città dove si sentisse il rumore del campanello che bello! Con i suoi pochi decibel contro gli attuali molti decibel E l’aria? Non sarebbe più pura? I nostri bambini? Non sarebbero più felici? Che ne direste un sol giorno solo bicicletta? Andremmo nel Guinness dei primati e tutti felici e contenti

Per la solidarietà globale Consiglio direttivo Avis Comunale Casalecchio di Reno

Per il secondo anno consecutivo, l’Avis Comunale di Casalecchio ha ospitato, poco prima del Santo Natale, Padre Ramiro Rodriguez, fondatore in Ecuador della “Fundacion con Cristo”. La fondazione, creata nella capitale dell’Ecuador Quito nel 1992, vuole rappresentare una risposta alle sfide delle problematiche sociali ecuadoriane, evidenziate con maggiore crudezza nelle aree urbane marginali, con particolare atten-

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zione ai più deboli: bambini disabili, bambini abbandonati, anziani, malati, etc. Durante la serata nella nostra sede, Padre Ramiro ha proiettato alcuni filmati a testimonianza dello stato di disagio in cui sono confinati i suoi protetti. Il ricavato della serata (cenetta e lotteria) è stato interamente consegnato a Padre Ramiro, il quale ha dichiarato che la somma sarà destina-

ta in parte al piccolo ospedale in via di costruzione, e in parte per sostenere la Casa degli Angeli nella quale vengono accolti i bambini con paralisi cerebrale. Padre Ramiro nel congedarsi ha ringraziato tutti i convenuti, e in particolare l’Avis per l’ospitalità, la collaborazione e per la disponibilità, che abbiamo già dato, di ripetere la serata (magari con più partecipanti) anche l’anno prossimo.


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agend vis Gruppo Micologico Avis Bologna

Corso per imparare a riconoscere i funghi Nove lezioni teoriche con proiezione di diapositive: 1a - Cosa sono i funghi. 2a - Come osservare i funghi. 3a - I funghi con i tuboli. 4a - I funghi eterogenei a lamelle. 5a - I funghi omogenei a lamelle. 6a - I funghi con imenofori particolari. 7a - Gli alberi. 8a e 9a - Funghi commestibili e velenosi a confronto. Le lezioni si terranno tutti i lunedì non festivi a partire dal 6 febbraio 2006, ore 20:30, presso la sede del Gruppo Micologico, sala ricreativa “L. Zedde”, via Emilia Ponente, 56 (cortile interno) – Bologna. Seguiranno nove lezioni con i funghi dal vero: tre nei mesi di maggio-giugno, sei nei mesi di settembre-ottobrenovembre. Ai partecipanti sarà fornita la dispensa e, al termine delle lezioni teoriche, un attestato di frequenza. Le iscrizioni si ricevono il lunedì sera, dalle ore 21 alle 22, presso la sede del Gruppo. Per informazioni telefonare sempre il lunedì sera allo 051.383412.

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Premiazioni soci benemeriti in programma nelle prossime settimane Avis Bologna Borgo Panigale: 5 febbraio 2006, ore 9:30 Centro polifunzionale “Bacchelli” – via Galeazza 2 (Casteldebole) Navile: 19 febbraio 2006, ore 10 / 12 Centro civico Lame – via Marco Polo 53 Porto: 12 febbraio 2006, ore 9:30 sede ricreativa Avis “Luigi Zedde” – via Emilia Ponente 56 (interno) Reno: 12 febbraio 2006, ore 10 / 12 Centro civico – via Battindarno 123 S.Donato e S.Vitale: 12 febbraio 2006, ore 15 Centro Interculturale “M. Zonarelli” – via Sacco 14 S.Stefano e Savena: 4 febbraio 2006, ore 14:30 Circolo ARCI “Benassi” – viale Cavina 4 Saragozza: 18 febbraio 2006, ore 15 sede ricreativa Avis “Luigi Zedde” – via Emilia Ponente 56 (interno) Avis Malalbergo 20 febbraio 2006, ore 21 saletta Uffici Comune – via Nazionale 100 ALTEDO, in occasione dell’Assemblea annuale Avis Molinella 23 febbraio 2006, ore 21 Auditorium – via Mazzini 90, in occasione dell’Assemblea annuale

Corso di fotografia: digitale e fotoritocco Il Gruppo Fotografico Avis Bologna organizza corsi di fotografia per principianti, indirizzati alla tecnica fotografica e soprattutto al digitale con lezioni specifiche di fotoritocco e elaborazioni. I corsi sono composti da 6 lezioni in aula e 2 uscite. Le lezioni si terranno tutti i giovedì dalle ore 21.00, presso la nostra sede in via Emilia Ponente 56 a Bologna, e avranno una durata di circa 2 ore. Le uscite (una notturna e una diurna) possono essere concordate in base alle esigenze del gruppo. Ai partecipanti verrà consegnato il libro “Corso di fotografia per principianti” di Sergio Magni, pubblicato dalla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) alla quale anche il nostro circolo aderisce. Nel libro sono disponibili anche le lezioni del corso. Il costo del corso è di € 70,00 (sconti sono previsti per associazioni, studenti e gruppi) comprensivo dell’iscrizione al circolo fotografico per un anno, del libro FIAF e di un buono sconto di 10 € offerto da laboratori convenzionati. Per i partecipanti al corso sono previste per tutto l’anno ulteriori uscite e serate di approfondimento gratuite a tema specifico con i soci del Gruppo Fotografico (fotografia di animali selvatici, di paesaggio, di fiori, di insetti, il fotoritocco, come si usano le trappole fotografiche, i supertele, il ritratto, le cerimonie, i multiflash, i filtri ecc.). Durante le uscite anche del corso sono a disposizione alcune attrezzature per prove sul campo. Per prenotazioni e informazioni: cpda.avis@provediemozioni.com Preannunciamo inoltre, per il 2006, alcune interessanti escursioni a Monte Sole: domenica 26 febbraio e domenica 2 aprile con ritrovo al Poggiolo alle ore 9, e poi a maggio (in data da definire) sul tema “Fotografiamo le orchidee”. Gli interessati si facciano avanti per tempo! Ulteriori informazioni nel forum del sito www.provediemozioni.it. È gradita una vostra visita presso la sede del nostro circolo; potete anche telefonare al giovedì dopo le 21.00 al n° 051.383412 oppure orario ufficio 335.7739335 (Antonio Iannibelli).

Avis Monghidoro 18 febbraio 2006, con pranzo sociale in occasione dell’Assemblea annuale (programma in definizione) Avis Mordano 20 febbraio 2006, ore 20:30 Teatro comunale Mordano, in occasione dell’Assemblea annuale Avis S.Pietro in Casale 12 febbraio 2006, ore 9:45 Centro civico – piazza dei Martiri, in occasione dell’Assemblea annuale Avis Zola Predosa 26 febbraio 2006, ore 15 Centro culturale “Ilaria Alpi” – PONTE RONCA, in occasione dell’Assemblea annuale Soci “Fuori Provincia” 12 febbraio 2006, ore 9:30 sede ricreativa Avis “Luigi Zedde” – via Emilia Ponente 56 (interno)

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Gruppo Fotografico Avis Bologna – Circolo Petroniano delle Arti

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LE PAROLE DEI LETTORI

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Per essere ospitati, e ricevere risposta, in questo spazio, potete comunicare con noi a mezzo di: telefono 051.388688 (chiedere di ufficio segreteria) fax 051.6429301 posta tradiz. Avis Bologna Redazione notiziario, via Emilia Ponente 56 40133 Bologna posta elettr. notiziario.bologna.prov@avis.it

Pensando ad una persona che ci ha lasciato Sono venuta casualmente a sapere che Luciano Badiali è improvvisamente morto il 10 novembre. L’ho conosciuto da vicino senza nulla sapere di lui, e leggendo un suo ricordo nella rivista “Portici”, della Provincia di Bologna, mi sono resa conto di quanto la sua vita sia stata ricca di impegno, di lavoro e di rischio anche nei lontani anni della guerra. Saperlo ancora attivo, nell’Avis, a 80 anni ha rilevato la profonda differenza fra la gente di una volta e noi più giovani, fuori e lontani, spesso, da ogni impegno civico, responsabili sovente

di una vita frenetica che isola e poco gratifica, incapaci di scelte più coraggiose o solo più solidali. Nel ricordare Luciano ringrazio nell’AVIS quanti come lui lavorano in modo assiduo, partecipe e generoso verso il prossimo, verso gli ammalati in particolare. Un abbraccio pieno di cordoglio alla famiglia di Luciano. Ivana Tomasini (*) (*) Medico del ServizioTrasfusionale AUSL di Bologna

Riceviamo e volentieri pubblichiamo le seguenti e-mail di lettori donatori, in tema di funzionamento del Centro di Raccolta Sangue e Plasma di via Emilia Ponente 56. Nel prossimo numero pubblicheremo le risposte a questi messaggi e agli altri che eventualmente giungeranno. 3/11/05 Desidero scrivere a proposito dell’argomento in oggetto e che ho trovato ampiamente dibattuto sulla rivista. In effetti penso di essere uno dei 658 minori donatori (sarebbe meglio dire una donazione in meno rispetto al previsto) e questo dovuto al fatto che per ben due volte mi sono recato al centro di raccolta di Via Emilia Ponente e per due volte ho rinunciato davanti ad una attesa che sarebbe stata di ore avendo 40 numeri da scalare. Sino ad oggi ho utilizzato la domenica per fare le donazioni di sangue ma non essendo questo più possibile, ho provato a farlo un sabato ed il 31/10. Entrambe le volte mi sono trovato una marea di persone davanti. Preciso che ultimamente anche alla domenica mattina i tempi si erano abbastanza allungati pur in presenza di poche persone. Mi ricordo benissimo le prime donazioni effettuate, circa sette anni fa, e l’impressione che ne traevo era quella di una struttura che mi attendeva “quasi a titolo personale” e con attese brevi. Oggi questa impressione è tutt’altra e più simile a quella delle classiche file all’USL per prenotare o pagare i ticket o effettuare le visite. Voglio precisare che non parlo delle attese per effettuare le visite mediche, che sono corrette ed effettuate nei tempi necessari, ma piuttosto alla lentezza o piuttosto al sottodimensionamento della sala prelievi che dovrebbe essere perlomeno raddoppiata a parità o poco più di medici. Ho notato infatti che alla domenica funzionano poche macchine rispetto a quelle che i dottori presenti potrebbero far funzionare e quindi con tempi di attesa in sala di-

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mezzati se non addirittura annullati. Vi prego pertanto prendere in dovuto conto tale mia mail in aggiunta alla telefonata di protesta (o di segnalazione sarebbe meglio dire) che ho fatto lunedì scorso 31/10 all’operatrice telefonica. Ribadisco che se l’Associazione, di cui faccio parte orgogliosamente, vuole invertire la tendenza manifestata al centro di raccolta di via Emilia Ponente, deve obbligatoriamente aumentare le potenzialità della sala prelievi perché sicuramente come me, non disposti ad attendere due/tre ore per fare le visite, ce ne sono molti altri. Quanto sopra è confermato anche dal fatto che se gli altri punti di raccolta non hanno rilevato gli stessi problemi è perché, forse, i tempi di attesa sono nella normalità. Mi pare talmente chiaro e lampante il motivo che ritengo non vi siano dubbi sulle soluzioni da intraprendere nel più breve tempo possibile. Giovanni Artioli socio 23980 4/11/05 Mi chiamo Giuliani Claudio e sono donatore attivo da qualche anno. Intanto volevo ringraziarvi per l’organizzazione e l’impegno in generale, anche se è ovvio che tutto è migliorabile. Ho subito da poco la morte di mio babbo dopo lunga malattia e ho memorizzato nel mio cervello molto bene cosa significa donare il sangue. Ho visto in ospedale, mio malgrado, uomini che “fagocitavano” sacche e sacche di sangue ogni sera per restare tra noi, e anche se forse io


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non avevo bisogno di tale dimostrazione voglio dire a tutti che il metodo migliore per fare capire l’importanza di tutto ciò che fa un donatore è considerare questa proporzione temporale che a volte accade: un paio di giorni di vita in più di un malato di fegato in cambio di un anno di donazioni di un donatore medio. Non vorrei essere patetico, ma forse una donazione aiuta lo spirito di chi la dona di più di un triste mazzo di fiori su una tomba. Ho dato una letta all’ultimo Avis notizie nr. 5 e ho notato a più riprese laù preoccupazione dell’associazione sul calo del numero delle donazioni al centro di via Emilia. A parte che fortunatamente ho notato un aumento delle donazioni da altre parti (io stesso ho cambiato casa e vado da 6 mesi al Bellaria). Se c’è qualcuno che pensa che il calo sia legato al rimborso del biglietto ATC (che obiettivamente non considero poi così significativo) a mio avviso si sbaglia. Dovete dire perché preferire la sede di via Emilia... Perché i medici sono simpatici, perché la pasta e il cappuccio sono da favola, le sedie per la donazione sono più confortevoli! Altro discorso è invece il problema “generale” di incrementare il numero di donatori... Volendo forzatamente guardare gli aspetti “economici”, anche se a dire il vero penso che questo dovrebbe essere l’ultimo aspetto che un donatore dovrebbe guardare, credo che invece di parlare di rimborsi viaggio BUS sarebbe di maggiore interesse trovare la possibilità di rilasciare gratuitamente o con costi agevolati ad esempio certificati medici per praticare attività sportiva non agonistica. Infatti andare dal medico di famiglia per ottenerli è spesso (non dico sempre) molto dispendioso, poi tutto sommato mi pare che la visita per la donazione e tutti gli altri controlli previsti per la donazione (compresi quelli periodici) forse forniscono un quadro tecnicamente più ampio rispetto alla semplice visita del medico di famiglia. La legge non prevede questa possibilità??? Facciamo una petizione raccogliendo firme nei centri di raccolta!! Uniamo gli sforzi con altre associazioni (ad esempio sportive) che forse hanno qualche interesse comune (vedi UISP…CSI ecc..). Questa sorta di piccola “agevolazione al risparmio sanitario” del donatore, potrebbe aiutare anche a risolvere un aspetto come minimo “singolare” del nostro paese… e forse senza costi aggiuntivi significativi. L’Avis, che immagino abbia rapporti con le associazioni di medici, credo potrebbe essere il giusto anello di congiunzione per ottenere qualche cosa. Se ci si rifa troppo all’aspetto direttamente legato a rimborsi economici, a mio avviso alla fine si finisce di andare verso una “monetizzazione” del sangue che ovviamente non vogliamo; altra cosa invece è fare risparmiare in maniera equa qualche cosa ai donatori come vi ho proposto. A proposito: la sede di via Emilia si trova nelle vicinanze dei maggiori centri sportivi di Bologna (palestre, piscine, campi da calcio ecc…) e chissà che non ne possa giovare più di altre. Altro aspetto assai importante è e rimane da tempo la sensibilizzazione dei cittadini alla donazione. Non ci si può però fermare alla solita pubblicità che già conosciamo. Cominciamo a fornire dettagli più tecnici, non crediamo che i cittadini siano tutti stupidi, però dobbiamo essere consapevoli che certe cose bisogna spiegarle perché molti non donano solo per paura di chissà che…. Bisognerebbe ad esempio informare meglio in merito a: possibilità di contrarre malattie, possibilità di deteriorare il proprio fisico, fare capire che prima o poi in una famiglia qualcuno ha bisogno di sangue per una operazione

e che nel giro di poche ore una persona assorbe le donazioni che un donatore esegue in un anno…. Questa sorta di informazioni bisognerebbe iniziare a farle non ai potenziali donatori attuali, ma in particolare a coloro che potrebbero esserlo solo tra quattro o cinque anni, entrando nelle scuole medie e facendo delle vere e proprie lezioni esplicative con i maestri. Saluti e ancora grazie Claudio Giuliani 4/11/05 Sono un donatore che ha appena terminato di leggere gli articoli presenti sul nostro giornale Avis Notizie in relazione al calo delle donazioni a Bologna e mi sono deciso ad scrivervi, poiché ritengo che alcune considerazioni e precisazioni vadano fatte. la prima è che la tradizione Avisina nella nostra provincia ha avuto quasi sempre una buona tenuta anche negli anni di maggior timore di contagio causa AIDS e cosa è successo nel 2005 per tenere lontano tanti donatori? (la risposta la conoscete, per la prima volta da quando dono sangue e, ho iniziato nel 1973, ai donatori non è stata riconosciuta l’indennità di viaggio che per i bolognesi sono i biglietti ATC, ma che per tutti coloro che risiedono in provincia corrisponde ad una cifra economica che coincide con il costo di un viaggio A/R in bus) . a suo tempo quando appresi recandomi presso il centro trasfusionale e leggendo i vari avvisi che dal 2005 l’Avis non avrebbe riconosciuto più il rimborso, espressi al presidente della locale sezione dell’Avis le mie perplessità su questo provvedimento e purtroppo i miei timori si sono ahimè puntualmente realizzati, perché se il togliere un benefit che resisteva da almeno un trentennio è a mio avviso un errore, le modalità con le quali ciò è stato comunicato ai donatori, denota una non conoscenza del modo di ragionare dei donatori. Il fatto che nel corso del 2005 non ricordo di aver letto alcun articolo sul nostro giornale su tale argomento, mi convince ancora di più che si è sottovalutato il fenomeno e si confidava che alla fine i donatori avrebbero continuato a farlo come prima. Credo che nella particolare situazione economica generale questo provvedimento è stato identificato da parte dei donatori come uno dei tanti messi in atto per ridurre le spese, e questo da parte di una associazione come l’Avis non è accettabile. Mi auguro che l’Avis stia lavorando seriamente per la soluzione di questo problema e che si addivenga ad un ripristino della situazione precedente, perché credo che l’atto di donare, il donatore e l’Avis non possono essere governati da una logica di mercato, se così fosse, oggi abbiamo tolto il viaggio, a quando l’eliminazione della giornata di riposo o la colazione post donazione? Personalmente continuerò a donare come prima, ma sinceramente faccio fatica a vedere l’Avis come prima. distinti saluti Rossi Maurizio 5/11/05 Cara Avis, forse dovevo scrivere “spettabile” ma permettetemi la familiarità dopo trent’anni di conoscenza. Ho letto nell’ultimo notiziario del progetto per utilizzare la posta elettronica per la trasmissione dei risultati degli esami, per le convocazioni alle donazioni... e dei problemi legati alla privacy. Mi permetto di suggerirvi di prendere

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spunto dalle metodologie adottate dalle banche per l’home banking. Vi descrivo in breve le procedure adottate, adattando opportunamente i termini dal mondo “banca” al mondo “avis”. Ad ogni donatore che lo desideri è consegnata di persona, dopo riconoscimento, uno username ed una password che gli permettono di accedere via https (ovvero con crittazione) al sito web dell’Avis ed entrare nell’area riservata ai servizi internet per i donatori. Fra questi: - la possibilità di richiedere l’invio di un messaggio di mail contenente la convocazione per la donazione, ad un indirizzo di mail da indicarsi; - la possibilità di richiedere l’invio di un messaggio di mail contenente la notifica che i risultati degli esami sono disponibili sul sito web, ad un indirizzo di mail da indicarsi (nota: il mail non contiene i risultati degli esami ma solo la notifica del tipo “caro donatore, i risultati degli ultimi esami sono disponibili sul nostro sito web”); - la possibilità di scaricare in formato pdf (quindi in forma non modificabile) il risultato degli ultimi esami (per la banca si tratta ovviamente della situazione trimestrale del conto). Come si comprende, l’indirizzo di mail del donatore serve solo per le notifiche della presenza di informazioni presenti sul sito web, mentre l’accesso alle informazioni sensibili vere e proprie è protetto dalla password personale e dalla crittazione https. Spero di essere riuscito nella spiegazione, per ogni chiarimento scrivetemi pure. Un saluto ed un ringraziamento per la vostra attività. Dario Sermasi 5/11/05 Ho appena letto le due pagine intitolate “Le parole dei lettori” del notiziario n. 5 e sono rimasto allibito nel costatare che molti ancora adducono pretesti ridicoli per evitare le donazioni. In tutta onestà sicuramente anch’io dovrei essere ripreso perché ho iniziato le donazioni ad un’età non più giovane e di ciò me ne rammarico fortemente, ma vorrei ugualmente esprimere il mio pensiero su quanto letto. Il parcheggio: Non credo assolutamente che l’attuale ingresso sia in una posizione disagiata. Sono solo cento metri, poco più o poco meno, da quello che potrebbe essere l’ingresso di via Emilia Ponente, fra l’altro sempre frequentato ed intasato eventualmente dai fruitori dell’esercizio commerciale ivi presente. E poi, per accedere a questo benedetto tanto disagiato ingresso, esiste solo un semaforo ! Sono forse preoccupanti i trenta secondi di eventuale attesa ? Potrei essere d’accordo con l’obiezione che nei giorni festivi il parcheggio suddetto rimane chiuso, ma in questi giorni, che sono i miei preferiti, non ho mai trovato problemi di sosta lungo la via Emilia. Si faranno magari cinquanta metri in più a piedi, ma credo che al giorno d’oggi facciano solo bene! Il rimborso: Su questo argomento si devono spendere poche parole. Secondo me devono “vergognarsi” (riprendo il testo dell’articolo) tutti coloro che l’hanno detto. Quando si dona, si dona punto e basta. Magari trovano anche il cappuccino (offerto gratuitamente!) freddo e la brioche poco zuccherata ! Meglio perderli! Tempi per la Plasmaferesi: Mai fatta e quindi non ho argomenti. Durata visita medica: Non mi è mai capitato di soffermarmi per una partita a tres-

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sette o a scopone scientifico, e quindi di allungare la mia permanenza nell’ambulatorio di visita, a discapito del donatore successivo. Credo che le visite non siano né lunghe né corte. Sono quelle che sono. Fare il medico non è mio compito e quindi demando a chi di competenza, in ogni campo, la propria responsabilità. O forse chi si lamenta vede svanire anche solo un poco di quel tempo che la legge gli concede sottraendolo ad una giornata lavorativa ? Se uno invece ingannasse l’attesa pensando un po’ di più al motivo personale della propria presenza in quel luogo e lasciasse fuori dalla porta a vetri d’ingresso, il caos della via Emilia e, con lui, per poco tempo, il caos della vita? Troppo critico ? Forse, ma non avete sollecitato voi, questi interventi ? A parte gli scherzi, vorrei aggiungere solo un’ultima cosa. Mi ha fatto piacere sapere che la rivista si può scaricare da Internet. Così facendo non si potrebbero allora risparmiare un certo numero di copie cartacee ? Anche perché, fra l’altro, suppongo che esistano molti nuclei familiari che ricevono più di una copia, identica, come accade per me e mia moglie. Non mi resta che ringraziarvi per l’attenzione accordatami e augurandovi buon lavoro vi saluto cordialmente. Paolo A. Trevisani (34814) 7/11/05 Raccolgo l’appello ricevuto dalle pagine del notiziario di ottobre per fornirvi il mio contributo, per cercare di capire il calo delle donazioni nel Centro di Via Emilia Ponente. Non sono il soggetto da voi cercato, perché continuo a donare sangue ogni 90 giorni. Inoltre, pur essendo lavoratore dipendente, non dono mai durante la settimana, ma solo la domenica. Non ho mai accettato il rimborso kilometrico nel passato, quindi sono certamente un “atipico”. Ma non credo sia questo uno dei problemi, prova ne è che negli altri Centri Trasfusionali Provinciali non c’è il calo delle donazioni come in Via Emilia Ponente. Di domenica il primo problema è dove parcheggiare: a volte occorre fare due volte il giro dell’Ospedale Maggiore per trovare un posto. All’ingresso del salone di attesa c’è (secondo me) il primo problema: a volte ci sono davanti dei nuovi donatori, che necessitano di tutte le spiegazioni del caso. Sono il futuro dell’Associazione, quindi massima disponibilità! …ma perché 5-10 donatori debbono rimanere in attesa, oltretutto sulla soglia del salone perché non c’è spazio?? Basterebbe interrompersi ogni tanto, per fare proseguire quei donatori per i quali questa formalità vale pochi secondi. Questo garantirebbe anche, dopo, un flusso più regolare. Emoglobina: ok, non vedo problemi. Visita medica: per me qui sta il problema maggiore! Non è possibile visitare un donatore ogni 10 minuti (= 6 donatori / ora !!! ). L’ultima volta (a metà settembre) avevo 10 donatori davanti, e ho dovuto attendere più di un’ora: e non c’era solo un medico! La controprova è data dal fatto che spesso, dal piano superiore, scende un addetto ai prelievi per verificare quante persone ci sono ancora, perché magari ci sono lettini liberi. Se gli adempimenti di legge richiedono questo tempo, allora la struttura medica va potenziata! Area prelievi al 1° piano: per me qui è tutto Ok!


Avis Notizie

Non trovo più, da molti anni, quel personale impreparato che qualche volta trovavo in Via Boldrini. Buon lavoro! Bruno Balboni - San Giovanni in Persiceto. 8/11/05 Con questa mia vorrei brevemente esporle il caso personale riguardo la defezione alla donazione presso la struttura AVIS di Emilia Ponente, rispondendo per parte mia alla domanda che pone nell’ultimo editoriale di AVIS Notizie. Presentandomi una mattina di circa tre mesi fa per la donazione, sono stato esonerato da essa dal medico della visita preliminare. Motivo: un referto del PS mi prescriveva accertamenti cardiologici in merito ad alcuni dolori toracici avuti di recente, essendoci familiarità riguardo patologie cardiovascolari. Ora, a nulla è valso parlare con la dottoressa di cui sopra della non gravità della situazione, per la quale si pone comunque attenzione e della quale giustamente occorre approfondire! Ci tengo innanzitutto io alla mia salute. Ma, senza accertamenti non potevo essere ammesso alla donazione. Io credo che la prevenzione sia cosa buona, ma l’eccesso di zelo, in taluni casi, ritengo sia nocivo (questa è solo, naturalmente, la mia opinione). Diventare donatore di sangue mi è costata una enorme fatica, dovendo superare ataviche paure, ma ho ritenuto che fossero ben poca cosa di fronte all’importanza e al valore del gesto, del quale sono sempre andato fiero. Ora però sono rimasto profondamente deluso da questo vostro comportamento puntiglioso e mi chiedo quale sia la cosa più giusta da fare. La salvaguardia della salute altrui è nobile, avere la presunzione di sapere sempre cosa sia meglio per gli altri un po’ meno. Spero che queste mie parole la trovino bene e colgo l’occasione per salutarla. Leonardo Martelli 8/11/05 Come anche voi dite sul giornalino non credo che il calo sia dovuto all’eliminazione del rimborso per chi viene senza l’auto; ciò non toglie che il messaggio che voi date in questo caso è sbagliato, infatti immagino che il fatto che chi viene in auto non paghi il parcheggio implichi che l’Avis lo paga per lui, e quindi l’Avis sostiene un costo per chi viene con la propria auto. Se è così non si capisce perché un analogo costo non possa essere sostenuto da Avis per chi viene senza auto e quindi tale somma non possa essere rimborsata a chi viene senza l’auto; tra l’altro, dire: “se venite con l’auto vi paghiamo il parcheggio altrimenti arrangiatevi” diventa anche uno spot a muoversi con l’auto, cosa che è contro ogni logica moderna di mobilità. Tornando al motivo del calo a mio parere si esagera con i motivi di astensione dalle donazioni, io infatti dono da 15 anni e faccio 4 donazioni all’anno, a febbraio però per curare un fungo ad una unghia ho iniziato una cura di 5 mesi a base di antibiotici, ebbene le mie donazioni sono state sospese per 6 mesi, capisco tutti i motivi di sicurezza ma in questo caso non capisco come l’assunzione di questo antibiotico avrebbe potuto nuocere alla mia donazione. Saluti Stefano Sola

22/11/05 Sono una vostra donatrice e leggendo il notiziario, a proposito dell’invio dei risultati degli esami del sangue, volevo suggerire che ai donatori che utilizzano internet, per il rispetto della privacy, potrebbe essere data una password per accedere ad un’area riservata e protetta del vostro sito dove trovare i propri risultati degli esami o altre notizie strettamente personali. Credo che allo stesso modo operino gli ordini professionali per le elezioni, le banche per le operazioni sul conto, ecc. Temo però che il problema non sia tanto di mezzi informatici quanto di costi e immagino che anche l’Avis debba fare i suoi come tutti noi. Per quanto riguarda il questionario relativo al livello di soddisfazione del donatore devo dire che vado regolarmente ad effettuare la mia donazione presso l’ospedale Bellaria dove vengo trattata con cortesia e competenza quindi voglio proprio fare i miei complimenti al personale, alla struttura ed a voi tutti. Per eventuali contatti potete utilizzare questa mail. Saluti Cristina Boschi 25/11/05 Vi sembra così strano che un donatore chieda che vengano spediti per posta al proprio indirizzo gli esami clinici effettuati durante la donazione? A me non è sembrato di chiedere la luna nel pozzo!! Ma mi è stato detto di no! Anche seccatamente dal medico che mi aveva appena visitato e al quale avevo anche spiegato che mia moglie, anch’essa medico, avrebbe controllato i miei esami. Eppure un bel no!! Grazie, prendo nota!! Comunque, ad un donatore che chiede un piacere....... E poi le condizioni delle strutture: lettini sgangherati e con i braccioli mezzi rotti...... E il personale, che ormai tutti sanno che sono di una cooperativa esterna all’Ospedale Maggiore e che prendono il lavoro con estrema..... indifferenza e calma!! E poi, non è possibile effettuare una donazione arrivando alle 7.15 e uscire alle 10,45!!! Ma dove siamo, in Africa?? E poi ci chiediamo perché c’è un calo delle donazioni in Via Emilia Ponente? E poi magari si risponde dicendo che Cristiano Roberto, tessera n. 35886 è sempre polemico e rompiscatole!!! Un accidente. Guardatevi bene intorno!! E prendetevi le vostre responsabilità ed agite. Io ho il piacere di essere amico di un ex Direttore generale del Sant’Orsola e, appena lo incontrerò, gli chiederò di poter vedere le differenze!!! Pubblicate questa mia e-mail sul giornalino (Avis notizie) e vediamo le reazioni degli altri donatori e vedrete quanti saranno d’accordo!!! Eventualmente, date la possibilità a tutti i donatori di denunciare dopo la donazione con un apposito questionario, anche anonimo, le tante cose che in Via Emilia Ponente non funzionano! Così conoscerete, magari con un questionario all’uopo predisposto, chi è da allontanare e chi da premiare fra il personale (e vedrete come fileranno tutti e lavoreranno bene ed educatamente...) e potrete sistemare le attrezzature obsolete e rotte....che vi evidenzieranno. È così difficile cercare di migliorare la situazione? Fatevi una bandiera della qualità del servizio della donazione giudicato dai donatori!!! Vedrete che risultati!!!! Spero che questa mia arrivi al direttore e che serva anche a fare meditare i responsabili dell’Avis bolognese. Cordiali saluti Roberto Cristiano

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COMUNALE IMOLA IMOLA AVIS AVIS COMUNALE BANDO DI CONCORSO

BANDO DI CONCORSO

PER 10 BORSE DI STUDIO “Diplòmati con l’AVIS”

PER LA BORSA DI STUDIO “Lavoro a Imola: l’iniziativa femminile”

a favore di STUDENTI RESIDENTI NEL COMUNE DI IMOLA e STUDENTI RESIDENTI NEI COMUNI DI Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio, Castel Guelfo, Castel San Pietro Terme, Dozza, Fontanelice e Mordano, FREQUENTANTI ISTITUTI IMOLESI, che abbiano conseguito il diploma di maturità di scuola media superiore e all’esame di maturità abbiano ottenuto il migliore giudizio globale non inferiore a 9/10 o giudizio equivalente. Nell’assegnare la borsa di studio, si terrà conto delle migliori medie risultanti dalla somma degli esiti annuali del corso di studi, più la prova d’esame. A tutti gli aspiranti sarà fatta pervenire una comunicazione scritta circa le decisioni adottate dal collegio giudicante. Detta borsa di studio, da assegnarsi per l’anno scolastico 2004/2005 dell’importo di € 210,00, verrà erogata ai beneficiari in un’unica soluzione, durante la tradizionale festa sociale dell’Avis imolese. Qualora siano impossibilitati a partecipare alla suddetta manifestazione, i vincitori dovranno darne tempestiva comunicazione scritta e comunque saranno tenuti a ritirare il premio presso la sede dell’Avis di Imola, improrogabilmente entro 30 giorni dalla data della consegna ufficiale. Per la partecipazione al concorso dovrà essere prodotta alla Segreteria dell’Avis di Imola, P.le Giovanni Dalle Bande Nere 11, la seguente documentazione entro le ore 12 del giorno 28 Febbraio 2006 1) Domanda in carta semplice; 2) Autocertificazione di data di nascita, luogo di nascita e residenza; 3) Certificazione che la maturità sia stata conseguita nell’anno scolastico 2004/2005; 3) Punteggio d’esame; 4) Media annuale del corso di studio (possibilmente rilasciata dall’Istituto Scolastico). La mancata presentazione, entro il giorno e l’ora sopracitati, anche di uno solo dei documenti suelencati, darà luogo all’esclusione dal concorso.

La borsa di studio, intitolata a Maria Pia Gentilini, premierà l’elaborato più significativo, a giudizio insindacabile di una commissione appositamente costituita dall’Avis di Imola, relativamente al tema proposto: vite di donne, mamme, nonne, zie, … che hanno legato la loro storia ad un’idea imprenditoriale vissuta nel territorio imolese. Ciascun lavoro potrà essere sviluppato da singoli allievi, gruppi, classi e presentato in forma cartacea o multimediale. Gli elaborati dovranno recare le generalità degli autori, la classe e la scuola di appartenenza, con relativo indirizzo e recapito telefonico. Tali opere rimarranno patrimonio dell’Avis imolese e non saranno restituite agli autori. La borsa di studio è riservata agli allievi delle Scuole Medie Inferiori del Comune di Imola. Gli elaborati dovranno pervenire alla segreteria dell’Avis Comunale di Imola, P.le Giovanni dalle Bande Nere 11, entro e non oltre il 31 marzo 2006. Alla scuola vincitrice sarà assegnato un premio di € 250,00. La borsa di studio verrà consegnata durante la tradizionale festa sociale dell’Avis imolese.

AVIS AVIS COMUNALE COMUNALE IMOLA IMOLA -- Ospedale Ospedale Vecchio Vecchio -- Piazzale Piazzale Giovanni Giovanni dalle dalle Bande Bande Nere Nere 11 11 -- 40026 40026 Imola Imola tel. tel. 0542.32158 0542.32158 -- fax fax 0542.24992 0542.24992 -- imola.comunale@avis.it imola.comunale@avis.it

Avis Provinciale e Comunale Bologna, Coop Donatori AVIS: via Emilia Ponente 56, 40133 Bologna tel. 051.388688, (051.311050), fax 051.6429301, bologna.provinciale@avis.it - www.avis.it/bologna dal lunedì al venerdì ore 8 / 13:30 e 15 / 19, sabato ore 8 / 12 Prenotazione plasmaferesi: 051.313863 dal lunedì al venerdì ore 8 / 13 e 17 / 19, sabato ore 8 / 12 Centro di Raccolta Sangue e Plasma Presidio Bellaria-Maggiore Bologna: via Emilia Ponente 56, tel. 051.6478011, aperto ogni giorno (domenica compresa, festività escluse) ore 7:15 / 10:30 Colloquio con medico, di persona o per telefono, e ritiro referti esami: dal lunedì al venerdì ore 11 / 13, sabato e domenica ore 11 / 12:30 Centro di Raccolta Sangue Ospedale Bellaria Bologna: via Altura 3, tel. 051.6225404, aperto dal lunedì al sabato ore 8 / 9:30 (chiuso per lavori almeno fino al 31 gennaio 2006) AVIS Comunale Imola: Ospedale Vecchio, piazzale Giovanni dalle Bande Nere 11, 40026 Imola - tel. 0542.32158, fax 0542.24992 – imola.comunale@avis.it dal lunedì al sabato ore 8:30 / 12:30 Prenotazione plasmaferesi: 0542.32158 dal lunedì al sabato ore 8:30 / 12:30 Centro di Raccolta Sangue e Plasma Imola: Ospedale Vecchio, piazzale Giovanni dalle Bande Nere 11 - tel. 0542.604400 aperto dal lunedì al sabato ore 7:30 / 10


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