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MOTOCICLISMO

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MARATONA

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moto gp

BAGNANIA E DUCATI CAMPIONI DEL MONDO

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di Stefano COLOTTI

Era dal 1972 che un pilota italiano non vinceva il massimo campionato motociclistico su una moto del nostro Paese, quando il grande Giacomo Agostini vinse in sella alla Mv Augusta, storica scuderia fondata a Varese, il suo settimo titolo consecutivo, sancendo in pista un’egemonia tutta tricolore a cavallo degli anni 60-70’. Era invece dal 2007 con l’australiano Casey Stoner che la Ducati non portava al trionfo un pilota della sua scuderia, ed era dal 2009, ultimo successo di Valentino Rossi, che un pilota italiano non vinceva in Moto Gp. Questa sviolinata di “ultime volte” servono a far capire che la stagione 2022 sarà veramente da ricordare per gli appassionati delle due ruote. Francesco Bagnania, detto “Pecco”, vince il motomondiale all’ultimo gran premio di Valencia, potendo gestire un comodo vantaggio sul principale rivale di stagione, il francese Fabio Quartararo che aveva come unica speranza di arrivare primo e sperare in un ritiro del pilota italiano. Mancava solo la matematica per sancire una meritata vittoria costruita e conquistata nei precedenti 19 circuiti del campionato. Una stagione non partita proprio bene per il pilota torinese, che nella

Nell’ultima gara a Valencia il pilota torinese conquista il casco d’oro, facendo sventolare per due volte la bandiera tricolore.

prima gara in Qatar aveva esordito con un deludente ritiro. Inizio stagione continuato in salita per Bagnaia che ha chiuso solo quindicesimo nel Gp di Indonesia, passando per l’ottava piazza nel quinto gran premio in Portogallo. Ma la svolta, la scintilla, arriva finalmente nella successiva pista in calendario in Spagna. A Jerez conquista la sua prima vittoria stagionale che nel bene o nel male, sarà il momento cruciale della stagione. Nel male perché nei successivi quattro gran premi arrivano 3 ritiri e una sola vittoria (al Mugello davanti al pubblico di casa). Ma è come se in quella parte di stagione Pecco avesse capito che bisognava tirare di più il gas e prendersi più rischi se si voleva puntare veramente in alto e fare di più del secondo posto finale della passata stagione. Così dopo aver preso maggiore confidenza sulla sua Desmo 16, arrivano quattro prepotenti vittorie consecutive passando da Hassen in Olanda al primo gradino del podio a Misano, nella pista intitolata al compianto Marco Simoncelli. Bagnaia in questa gara in particolare ha meravigliato per le sue doti tecniche alla guida confermando di avere una delle migliori “staccate” in curva in circolazione. Da quel momento da bravo stratega e sfruttando le altalenanti prestazioni del principale avversario Quartararo, il pilota della Ducati capisce che bisogna limitare i rischi e portare punti preziosi ad ogni gara. Nei successivi quattro circuiti Bagnaia va per tre volte a podio, patendo la sfortuna solo nella pista di Motegi in Giappone. Ed infine nel penultimo Gran Premio della Malesia, Pecco mette in cassaforte il titolo piloti vincendo la gara davanti all’inseguitore francese che finisce solo terzo. La pista di Valencia si colora quindi di rosso Ducati e di bandiere tricolore, uno spettacolo che non vorresti mai smettere di vedere. E grazie anche al terzo posto in classifica piloti del compagno di scuderia Enea Bastianini, la Ducati vince anche il titolo costruttori con 448 punti, staccando di tante lunghezze la giapponese Yamaha, ferma a 256. In effetti quest’anno la Desmo 16 si è confermata essere nettamente superiore per prestazioni alle moto rivali giapponesi. Questo è il terzo titolo costruttori consecutivo dal 2020, a dimostrazione del grande lavoro che la scuderia di Borgo Panigale stia facendo negli ultimi anni. E con dei piloti giovani ma soprattutto già con esperienza da vincenti, si può pensare veramente in grande nelle prossime stagioni. n

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