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numero
Dp_Mag
ag.it epontim u .d w ww
anno tre _ numero due _ MARZO 2012
navigare a 100 Mega senza impigliarsi nella rete
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in questo numero coverstory \ Gioia Marzocchi around the world \ Isole da sogno starz \ Federica Pellegrini fashion \ I colori della primavera design \ Outdoor che passione
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0Cari lettori, sembra siamo riusciti a superare questo freddo e storico inverno… il sole ha iniziato a scaldare la nostra bellissima penisola e i parchi di Roma iniziano a ripopolarsi. Sarà solo un accenno o è gia arrivata la primavera? Ad accompagnare questo Marzo pazzerello come al solito la vostra copia del DP Mag ormai presente in oltre 700 punti distributivi su tutta Roma. Da questo mese potrete trovare nelle prime pagine del magazine brevi news sul mondo del cinema, sul lusso, sui personaggi della pubblicità e sul clima di alcune tra le più belle città del mondo. Dobbiamo dare il benvenuto a numerosi personaggi che popolano questo numero del DP Mag, ma iniziamo con la cover del mese dedicata alla bellissima Giulia Marzocchi che ci racconterà qualche segreto. Andando avanti troviamo la pluricampionessa Federica Pellegrini, il famoso artista-presentatore Morgan e dal mondo della musica i Litfiba a pochi giorni dal debutto del loro ultimo album. Abbiamo voluto dare un nuovo tocco alla rubrica viaggi associando ad ogni luogo un vip rappresentativo, inoltre in questo mese andremo ad immergerci nel vero lusso scoprendo gli interni di aerei e treni molto particolari. Molti lettori saranno contenti di poter trarre qualche ricetta e qualche segreto dal famoso chef Borghese, presentando pietanze raffinate e gustose. Nelle pagine finali del magazine potrete scoprire talenti, opere, star e architetti che la nostra meravigliosa città nasconde, infatti da questo mese andremo in ogni numero alla scoperta di tutto ciò che è presente su Roma per tenervi sempre al corrente delle novità della capitale. Ma come al solito tanto altro, tante rubriche e tanti argomenti con cui trascorrere un po’ di tempo. Non mi resta che augurarvi buon mese. Lorenzo Giovannelli
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Due Ponti Magazine
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\\ welcomedpmag < tag: editoriale_colophon_dpmag >
di Emanuele Tornaboni \\ Cari lettori,
stringete fra le mani il numero di marzo. Il periodo dell’anno in cui la natura si risveglia dopo le gelate dell’inverno. Inverno che, mai come quest’anno, ha creato problemi soprattutto nella capitale e in particolare nel quadrante nord della città. I primi due weekend di febbraio sono stati particolarmente difficili, a cui si è aggiunta la chiusura di via dei Due Ponti di cui parla Jimmy Ghione nella sua rubrica. Finalmente la primavera, come anticipavo. Ecco la moda che vedremo, colori, colori, colori. Ma soprattutto Gioia Marzocchi, gioia di nome di fatto per tutti i telespettatori di Sky e questo mese cover story. Con lei, il Dp Mag presenta un ambientino niente male se considerate anche i Litfiba, Morgan e Federica Pellegrini. Non mancano le pagine dedicate a design, hi tech e gioielli ma, soprattutto, da questo mese Dp Mag si arricchisce di uno sguardo nuovo proprio sulla nostra città, Roma: istituzioni (intervista al Presidente della Provincia Nicola Zingaretti), giovani emergenti dello showbiz (la cantante Parisse) e delle professioni (lo Studio Lad). Prendetevi il giusto tempo per il nuovo Dp Mag. \\
L’ottimista vede opportunità in ogni pericolo, il pessimista vede pericolo in ogni opportunità.
di Pietro Tornaboni \\ Cari lettori, la rivista che stringete tra le mani ricalibra le priorità e cerca di entrare in una nuova dimensione giornalistica e di intrattenimento. Questo mese raccontiamo le storie di giovani imprenditori, ricercatori o semplici studenti che hanno trovato all’estero la propria dimensione, in società capaci di accogliere ma soprattutto in grado di investire, e bene!, nelle capacità dei singoli. Chi ha una solida cultura sportiva alle spalle può comprendere quanto sia importante, ma soprattutto sano, premiare il merito e chi sa fare contro chi sa solo speculare. Proprio il Dp Mag celebra i piccoli ma grandissimi successi dei nostri atleti del nuoto che in giro per l’Italia danno il massimo e raccolgono i preziosi frutti di un duro lavoro settimanale nella piscina sociale, rinunciando a molto per poter godere momenti come quelli di Viterbo. Non perdete il report di quei giorni. Per il resto Dp Mag si prende la briga di portare i lettori in altri mondi e altri orizzonti, tra la Vancouver di Pamela Anderson e treni e aerei per fuggire su un binario e sulle ali della fantasia lontani da scandali, spread e difficoltà varie. Buona lettura a tutti. \\
L’uomo che a cinquant’anni vede il mondo così come lo vede quando ne aveva venti ha sprecato trent’anni della sua vita. Muhammed Alì
Winston Churchill
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\\argomenti\\
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86 < 22 > < cover story > La fatina di Sky < 28 > < starz > Federica Pellegrini < 32 > < starz > L’urlo rock < 36 > < starz > La musica secondo Morgan < 38 > < attualità > Italiani in fuga < 86 > < luxury > In viaggio con lusso < 100 > < cinema > la primavera delle attrici < 106 > < watches > Il lusso oltre la crisi < 135 > < la mia roma > Neri Marcorè < 159 > < kitesurf> Frequently asked questions
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dpmagoverview\\ < tag: in_questo_numero_sommario_marzo_2012 >
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\\rubriche\\
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< 12 > < now > Dree, Million Lady < 14 > < now > Estasi, neve, romanticismo < 16 > < now > L’arte della sostenibilità < 18 > < now > Arrivano gli eroi < 20 > < now > Città che vai tempo che trovi < 42 > < fashion > I colori della primavera < 50 > < fashion > Must have < 52 > < supercar > Grande Germania < 62 > < moto > Superbike! < 70 > < hi tech > Novità dal mondo smartphone < 74 > < around the world > Paradiso con due anime < 78 > < around the world > La bomba sexy di Vancouver < 80 > < around the world > La perla del pacifico < 90 > < spice your life > Mood Borghese < 94 > < spice your life > In the world < 96 > < spice your life > Gli ingredienti della cucina romana < 98 > < spice your life > Nuova vita per la gricia < 108 > < jewells+luxury > oggetti del desiderio < 110 > < design > Outdoor che passione < 118 > < luxury home > Il ritorno del classico < 124 > < make up > Le ciglia finte < 126 > < beauty news > Jacqueline Kennedy Style < 130 > < beauty news > Il colore è importante mettetevelo in testa < 132 > < beauty news > Effetto crespo? Levatevelo dalla testa < 136 > < appuntamenti > Agenda Marzo 2012 < 140 > < jimmy4social > Prigionieri a Roma nord < 144 > < roma incontri > Roma bella m’appare < 148 > < roma incontri > Parisse, melodie del passato e spirito del presente < 152 > < roma incontri > I segreti del Papa < 154 > < roma incontri > Nuove forme d’arte < 162 > < luxury wine > Dalla Francia con passione < 166 > < finanza > L’investitore consapevole < 168 > < l’avvocato risponde > Domande e risposte < 170 > < alimentazione > + Snack – Supersize < 173 > < inside > Circolo Due Ponti < 192 > < next mag > Il Dp Mag che verrà
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dpmaghot_news\\ < tag: pubblicità_profumo_modella_paco_rabanne >
Scheda Spot agenzia:
Mademoiselle Noï direttore artistico:
Françoise Jacquey & Valérie Larrondo tV prod:
Emilie Lepot Regista:
The legs production:
Wanda post production:
Wanda / Mikros Musica:
Do it again dei Chemical Brothers Modelli:
Dree Hemingway e Matt Gordon Fotografo:
Nathaniel Goldbergh / art&commerce dress designer:
Sarah Richardson / trouble management
DREE, LaDy MiLLion
La ragazza di Paco Rabanne conquista il mondo «La creazione non deve sedurre, deve sbalordire». Parole di Paco Rabanne, uno che ne sa qualcosa di creatività. È stato il primo stilista a usare la musica nelle sfilate, Coco Chanel lo definì il “metallurgico della moda” per la sua abilità nell’usare il metallo nelle creazioni. Il suo stile è improntato alla provocazione, l’eccesso, la fantasia e lo humour. È lui che disegnò i costumi di Barbarella. Caratteristiche che ritroviamo nello spot per i suoi profumi 1 Million e Lady Million, realizzati per sfidare il proibito e violare i codici prestabiliti. Lo spot Lady Million è interpretato dalla modella Dree Hemingway che impersona con audacia la femme fatale contemporanea. Fra gioco di seduzione e forza di carattere, l’incontro di Lady Million con 1 Million diventa un incontro infuocato … A 22 anni, la pronipote di Ernest Hemingway si è già costruita un nome a livello internazionale ed è attualmente uno dei volti chiave della moda contemporanea. Dichiara di avere “una vera ossessione per i profumi” ed è convinta che il profumo possa rappresentare “l’individualità e, in tal caso, penso lo si possa considerare un’arma di seduzione”. Quando le chiediamo se si è divertita durante le riprese del filmato pubblicitario di Lady Million, la risposta è “La troupe era incredibile e mi sono veramente divertita ad interpretare il ruolo di questa donna, Lady Million, incantevole e forte nello stesso tempo”. Alla domanda sul suo incontro con Matt Gordon (protagonista maschile dello spot) Dree esclama “Adoro Matt! Ci siamo veramente divertiti sul set. Fra noi, si è creata una sorta di competizione spontanea richiesta dal copione e io penso di aver vinto... !”. Anche noi di DpMag pensiamo che la gara l’abbia vinta tu, Dree... dp_mag_12
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dpmaghot_news\\ < tag: news_lusso_neve_amore >
Estasi, nEvE, aMORE
Il lusso 5 stelle si tinge di rosso-romanticismo Una fuga romantica per due? Un nido d’amore ideale può essere il Biohotel Stanglwirt nella magia bianca dell’inverno tirolese. Progettato secondo i canoni più rigorosi di bioarchitettura dall’architetto tedesco Karl Hermann Schwabe, senza uso di cemento o alluminio, ma solo con legno, malte naturali e mattoni di argilla, il Biohotel Stanglwirt è un atto d’amore nei confronti della natura che lo circonda. Ma anche per gli ospiti che si possono rilassare in un ambiente in cui tutti i mobili sono di legno massiccio, e sono di legno perfino i riquadri degli interruttori della luce, i touchscreen per il controllo di temperature e illuminazione e le cornici degli schermi ultrapiatti…. Per rilassarsi c’è anche la Beauty SPA con l’acqua che sgorga dalla roccia di una sorgente attiva da 280 anni, che alimenta la piscina coperta incastonata tra 750 tonnellate di rocce calcaree della montagna e piastrelle di dolomia di 200 milioni di anni fa. Poi, per i più temerari, attraverso un tunnel, sempre nella roccia viva, si raggiunge a nuoto anche la piscina all’aperto (riscaldata in inverno) circondata da morbidi prati privati adesso imbiancati (che ricoprono pensili parte degli edifici, senza impatto ambientale).
Top three Luxury 1.Joan Roca
2.Maison Roma
Lo chef del ristorante El Celler de Can Roca (Girona) ha vinto il Grand Prix de l’Art de la Cuisine 2011 dell’Academie Internationale de la Gastronomie.
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Grande attenzione per lo store romano del prestigioso marchio Louis Vuitton. Ne è artefice Peter Marino, architetto icona del lusso in tutto il mondo.
3.Occhiali Alberta Ferretti Le prime creazioni del marchio saranno presentate in occasione della sfilata della Ferretti a Milano Moda Donna, per la collezione autunno inverno 2012-2013. dp_mag_14
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dpmaghot_news\\ < tag: lavandini_fururistici_caloriferi_novità >
Qui e in basso a dx termosifoni Milano, collezione Elements
La continua innovazione nel design d’interni trasforma l’abitazione in un laboratorio dove sperimentare nuovi stili d’arredamento. Ci si può divertire a sbizzarrire la fantasia grazie a nuovi oggetti che non possiedono più un loro esclusivo valore d’uso, diventano veri e propri oggetti artistici. Ad esempio, i termosifoni, che fino a poco tempo fa erano tra i più anonimi, adesso divengono vere e proprie “sculture” in grado di impreziosire un salone, un bagno, una qualsiasi stanza della casa. Non è un’esagerazione, basti pensare che i curatori del Centre Lavandino in stile joystick Ametis di Graf Pompidou di Parigi hanno inserito add-On, della linea Elements di Tubes, nella collezione permanente del museo, vicino, Picasso, Kandinsky, Chagall e Matisse. La linea di caloriferi Milano, sinuosa e plastica, dalle ipnotiche forme simili a fusilli o punte di trapano, possono essere poste
L’arte deLLa sostenibiLità La creatività che riesce a coniugare rispetto per l’ambiente con l’estetica d’interni
W+W di Roca
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vicino ad una parete, magari accanto ad un quadro. La camera da bagno può diventare una stanza futuristica. I rubinetti Ametis hanno comandi a cloche, come uno dei primi joystick per videogiochi. Il cambio di temperatura dell’acqua è indicata dal cambio di colore, dal rosso al blu ovviamente, di un anello luminoso intorno al “comando”. Lo specchio Innova Radio è touch screen, possiede una porta USB alla quale è possibile collegare un lettore mp3, con il quale ascoltare la propria musica preferita, magari mentre la mattina ci si specchia per prepararsi ad una nuova giornata di lavoro. Ma l’ingegno dei designer non è esclusivamente al servizio del gusto estetico, infatti, sta trovando soluzioni per migliorare il livello di sostenibilità futura grazie alla logica del due-in-uno. W+W (water+lavabo) di Roca è un prodotto potenzialmente rivoluzionario. I due oggetti venendo “accorpati” permettono di risparmiare ben il 25 % di acqua grazie ad un sistema di riutilizzo idrico. Il lavabatoio (lavabo+lavatoio) Genesis consente invece di salvare molto spazio e risultare funzionale per un bagno, una veranda o una taverna, senza rinunciare all’eleganza e alla bellezza estetica.
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dpmaghot_news\\ < tag: i vendicatori_il ritorno del cavaliere oscuro_spider-man >
Arrivano gli eroi L’appuntamento con la Storia è atteso il 21 dicembre con la profezia dei Maya. Nel frattempo si schierano cavalieri mascherati, esoscheletri invincibili, il dio del tuono e un arrampicamuri
I vendicatori, Spider-man e Batman possono bastare a salvare il pianeta? Il 21 dicembre 2012 si avvicina e la suggestione della profezia Maya è forte ed ecco che Hollywood scende in campo schierando i supereroi. Il 25 aprile 2012, infatti, Iron Man, Capitan America, Thor, Hulk, Occhio di Falco e Vedova Nera si uniranno tutti sotto l’unica bandiera de I vendicatori per difendere la Terra dalla minaccia del fratellastro del dio del tuono, Loki. In un’unica pellicola si ritroveranno tutti, in quello che è stato definito un crossover che riunirà in un solo cinecomic tanti amatissimi supereroi. Il ritorno del Cavaliere Oscuro – The Dark Knight rises uscirà negli Stati Uniti il 20 luglio 2012 ma sarà il Italia solo il 29 agosto. Batman dovrà vedersela contro Bane, interpretato da Tom Hardy, e Catwoman, con l’attrice Anne Hathaway stretta nel costume di lattice e artigli. Prima ci sarà l’appuntamento con The Amazing Spider-Man, il reboot della franchise sull’Uomo ragno. Dopo la rottura dell’accordo con Sam Raimi, Tobey Maguire e Kirsten Dunst per degli Spider-man 4, 5 e 6 – la produzione ha affidato la regia a Marc Webb, mentre nel ruolo del titolo ci sarà Andrew Garfield, visto nei panni di Eduardo Severin in The Social Network. La pellicola è stata definita “cruda e contemporanea”. Subito a marzo arriva Ghost Rider, nel secondo episodio della saga con protagonista Nicolas Cage ancora alle prese con la maledizione del cacciatore di taglie del diavolo, ma disposto a tutto pur di salvare un ragazzino dalle grinfie del demonio e liberarsi una volta per tutte dalla maledizione che lo perseguita.
E alla fine arriva Superman Per il 14 giugno 2013 è già annunciato il gradito ritorno di un altro mito del mondo dei fumetti: Superman – The man of steel diretto da Zack Snyder (300, Watchmen). Da brividi il cast. Il giovane Henry Cavill sarà Superman. Al suo fianco Russell Crowe nei panni del padre Jor-El, Kevin Costner e Diane Lane saranno i coniugi Kent, Amy Adams è Lois Lane e Michael Shannon sarà il Generale Zod. dp_mag_18
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DAL REGISTA DE
ELZÉVIR FILMS e OÏ OÏ OÏ PRODUCTIONS presentano
UN FILM DI RADU MIHAILEANU
LEILA BEKHTI
HAFSIA HERZI
BIYOUNA
SALEH BAKRI
SABRINA OUAZANI
HIAM ABBASS
MOHAMED MAJD
sceneggiatura R ADU MIHAILEANU e ALAIN-MICHEL BLANC con la collaborazione di CATHERINE R AMBERG - adattamento e dialoghi R ADU MIHAILEANU colonna sonora originale ARMAND AMAR - direttore della fotografia GLYNN SPEECK AERT, sbc – montaggio LUDO TROCH - suono HENRI MORELLE SÉLIM AZZAZI BRUNO TARRIÈRE aiuto regista OLIVIER JACQUET (afar) – scenografo CRISTIAN NICULESCU - costumi VIORICA PETROVICI - direttore di produzione GRÉGORY VALAIS - direttore post produzione MÉLANIE K ARLIN prodotto da DENIS CAROT MARIE MASMONTEIL R ADU MIHAILEANU - una coproduzione ELZÉVIR FILMS, OÏ OÏ OÏ PRODUCTIONS, EUROPACORP, FR ANCE 3 CINÉMA CIE CINÉMATOGR APHIQUE EUROPÉENNE, PANACHE PRODUCTIONS, RTBF– BIM DISTRIBUZIONE, INDIGO FILM – AGOR A FILMS, SNRT - con il sostegno di EURIMAGES con la partecipazione di CANAL+, CINECINEMA, FR ANCE TÉLÉVISIONS – con il sostegno del PROGR AMMA MEDIA della COMUNITA’ EUROPEA e del MOROCCAN CINEMA CENTER vendite internazionali EUROPACORP
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dpmaghot_news\\ < tag: clima_pioggia_città_del_messico >
città che vai tempo che trovi Città del Messico Marzo pazzerello, esce il sole e prendi l’ombrello. Un detto popolare che va bene dalle nostri parti, ma non a Città del Messico. La capitale dello Stato centroamericano, situata su un esteso altopiano – la Valle del Messico – a circa 2.400 metri di altitudine e all’altezza del Tropico del Cancro gode di una primavera mite e abbastanza secca con precipitazioni ridotte all’osso. Le medie climatiche di marzo indicano solo due giorni di pioggia al mese con quantitativi modesti, appena 13 mm (a Roma cadono in media 21 mm a luglio che risulta il pe-
Coordinate: 19°24’ N, 99° 12’ W Altitudine: 2.420 metri Fuso orario: -7 ore Medie climatiche di marzo Max +25.4°C Min +9.7°C Umidità 51% Vento 9 km/h Precipitazioni: 13 mm Giorni con pioggia: 2 Eliofania giornaliera: 8 ore
Distribuzione delle piogge riodo meno piovoso per la Capitale). Le temperature sono abbastanza gradevoli, con una media delle massime sui 25 gradi e poca umidità soprattutto nelle ore diurne. Il sole la fa da padrone nelle giornate marzoline di Città del Messico con un’eliofania assoluta, ovvero la durata effettiva dell’illuminazione solare diretta senza l’interposizione delle nuvole, di 8 ore giornaliere. Un valore che scende inesorabilmente nei mesi estivi, i meno consigliati per visitare la capitale messicana, a causa di un tasso di umidità molto alto e frequenti temporali, spesso intensi, che si abbattono sull’area metropolitana. Basti pensare che tra giugno e settembre cade quasi la stessa pioggia che precipita in un anno su Roma. dp_mag_20
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Città del Messico vs Marzo: 13 mm Giugno-Settembre: 657 mm
Roma* Luglio: 21 mm (mese meno piovoso) Anno: 798,5 mm
* Le medie climatiche si riferiscono al trentennio 1971-2000 della stazione meteorologica di Roma Urbe
Luoghi da visitare Centro storico (dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO) Cattedrale Castello di Chapultepec Rovine del Templo Mayor di Tenochtitlán Palazzo de Bellas Artes Museo Nazionale di Antropologia Stadio Azteca
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dpmagcoverstory \\ < tag: gioia marzocchi_intervista_sky inside_televisione_passioni >
LA FATINA DI SKY < di_Stefano Cocci >
Gioia Marzocchi è il volto più in onda della piattaforma satellitare. Divertente, preparata e, perchè no?, bella \\ Per gli abbonati di Sky è un volto conosciutissimo. L’evoluzione del terzo millennio delle signorine buonasera è su Sky Inside, il canale che presenta la programmazione dell’emittente. Ma Gioia Marzocchi non si limita a presentare la programmazione: intervista, scopre, analizza il mondo della televisione che passa attraverso l’occhio della parabola. Con il suo garbo, lo sguardo pulito e il suo fascino racconta la tivvù da dentro la tivvù. \\
Come è essere il volto di un’azienda che fa comunicazione e spettacolo come Sky? Molto bello. A volte ho un po’ di ansia da prestazione. Spesso la gente mi ferma per strada e mi chiede delle cose, mi racconta i suoi problemi con la parabola o la programmazione di questo o quel canale e io non so cosa rispondere. A parte gli scherzi, è un onore essere il volto di Sky. Hai conosciuto Murdoch? No, mannaggia (ride, ndi) ! Non so nemmeno se Murdoch sia a conoscenza della mia esistenza. Noi siamo dp_mag_22
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un esperimento, Sky Inside è un’idea tutta italiana. Probabilmente ci hanno copiato da qualche parte. Be’, per una volta l’Italia è arrivata prima! Sì, siamo molto creativi. Dal tuo salotto di Sky Inside sono passati tutti, o quasi tutti, i volti che animano l’emittente: chi è il tuo preferito? Ilaria D’Amico è una super, un punto di riferimento, una grande, una donna simpatica elegante, di classe. Ho un’ammirazione grandissima per lei. Tra
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professionalità e l’autorevolezza Ilaria D’Amico, mi piace la Marcuzzi, la Hunziker che è una showgirl completa, una completezza a cui non arriverò mai ma è un riferimento. Sei romana e di Roma: che rapporto hai con la città eterna? Sono nata a Roma e la adoro e l’amo ma ci sono alcune cose che detesto, così quando arrivo a Milano per lavoro esclamo “Che bello”. Se a Roma ci fosse un po’ di Milano sarebbe sicuramente meglio.
«In amore sono anti-tattica. Se mi va chiamo, altrimenti no. Seguo quello che mi va di fare» A cosa ti riferisci? La prima cosa che balza all’occhio è l’efficienza dei trasporti pubblici. Roma ha tanta bellezza ma paga l’essere la Capitale, con le manifestazioni, i pullman, il traffico. Dove vai nel tempo libero? Qual è il luogo preferito per le passeggiate o mangiare? Io adoro Garbatella, dove ho casa in affitto. Mi piace il Ponte di ferro e tutta la zona post industriale là intorno a Ostiense che proprio in questi ultimi anni sta vivendo una forte rivalutazione, ma
gli uomini, Gianni Canova, il nostro volto del cinema, lo ascolterei parlare per ore e ore, è un grandissimo. Qual è l’occasione che attendi e che senti di meritare? Mi piacciono i programmi col pubblico dal vivo, i grandi palchi, i grandi show, presentare un reality show o uno spettacolo con i comici. Quali sono i tuoi punti di riferimento professionali? Non una sola, mi ispiro a più di una collega. Per la
anche Monti e la Salita del Grillo. Tra i ristoranti mi piace Da Robertino a Via Panisperna, si mangia bene, ha rinnovato da poco, è molto giovanile, è una trattoria romana rivisitata e la proprietaria è adorabile. Ho letto che sei appassionata di golf e tennis: dove preferisci giocare e con chi? Sì, il tennis è l’unico sport che mi appassiona anche in televisione. Vado a giocare vicino casa. A golf ho giocato per anni a Tarquinia e sono iscritta al Parco de Medici.
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Qual è il nome più importante sulla tua rubrica telefonica? Home, casa. Ah, io immaginavo qualche vip! In quel senso? No, io non frequento, probabilmente Fabio Mastrapasqua, il ragazzo che fa la trasmissione con me. Però su Twitter seguo tutti i giornalisti di Sky Sport! Veniamo, appunto, all’argomento social network. Non hai un profilo Facebook ma una pagina con quasi 1.700 fans: cosa vuoi dirgli? Ho sempre evitato Facebook perchè sapevo che una volta entrata nel vortice non me ne sarei più liberata. Perciò mi sono sempre astenuta dall’aprire un profilo perchè so che sarebbe diventato come una droga. Ho visto che ci sono un po’ di pagine a mio nome e mi dispiace non poter ringraziare per i complimenti che ricevo; allora ogni tanto rispondo attraverso mio fratello che aggiunge alla fine del post “da Gioia” anche se non è la stessa cosa. È carino avere tanta gente che ti segue. E Twitter? Ce l’ho da poco. Dopo la prima settimana lo odiavo. Adesso non riesco a staccarmene. Lo vedi che ho fatto bene a non cedere con Facebook?
Gioia Marzocchi
Mi dici il tuo nick? @iolejo (se siete utenti Twitter basta cercare Gioia Marzocchi per vedere il suo profilo e seguirla, ndi).
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Ti sei laureata in Scienze Politiche: qual è l’insegnamento universitario più importante che hai ricevuto? Non sicuramente nei libri ma l’esperienza della tesi sulla comunità pachistana in Italia. Quindi ho visitato i luoghi dove abitano gli immigrati nel nostro
DOVE PRESENTA GIOIA \\ Sky Inside è un format promozionale in onda 24h/24, dedicato ai contenuti della piattaforma Sky che ora ha una nuova impostazione, particolarmente trasversale. Padrona di casa è Gioia Marzocchi che promuove attraverso un mini-Talk con uno o più ospiti in studio, gli highlights di programmi dell’offerta Sky, dall’intrattenimento, al lifestyle, ai bambini, alla musica e agli eventi dello sport e del cinema. In ogni puntata Gioia ci propone una chiacchierata con un nuovo ospite, affrontando gli argomenti più vari: i suoi gusti, gli hobby, gli interessi cinematografici/tv/sport. Spesso Gioia è affiancata dall’”insider”, Fabio Mastrapasqua, che supporta puntualmente Gioia suggerendole e intervenendo in merito ai contenuti della piattaforma con info, news, attualità, gossip, curiosità e collegamenti trasversali. Sky Inside è on air 24h/24 sui canali 300, 400, 600, 800. In marzo saranno ospiti Melissa Satta e Omar Fantini, per Amici @ Letto, la prima webseries prodotta da Comedy Central (canale 122 di Sky). \\
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paese, gruppi di baracche sulla via Casilina. È stato un grande insegnamento e l’emozione più forte che mi ha dato l’università. Mi dici un tuo difetto? Sono talmente tanti... sono un po’ pigra. Non ti piace lavare i piatti? No, più pigra all’azione, al “pronti via”, ne penso tante e poi faccio fatica a realizzarle. Ne realizzassi almeno una... non è proprio pigrizia, non so come definirla. Parolaccia che dici più spesso? Porca miseria. Non è una parolaccia! Ok, allora ‘tacci tua. Ho letto che ha un ottimo rapporto con sua nonna: qual è il consiglio migliore che ti ha dato? La nonna mi dice sempre che se faccio questo lavoro è merito suo perchè quando ero piccola mi mandava sempre a leggere in chiesa e mi diceva che ero la più brava anche se non era vero. Me lo ha svelato solo adesso che non ero la più brava. E l’ultimo consiglio? Fai bene a convivere e non ti sposare! Come è il rapporto con i tuoi genitori? Bellissimo, litighiamo tantissimo, soprattutto con mio padre perchè abbiamo lo stesso carattere e ci scorniamo però finisce tutto lì. Siamo tanto uniti e ci vogliamo un bene dell’anima. Quale è il primo ricordo che hai? Quando è nato mio fratello, avevo tre anni. Bugia che dicI più spesso? Sto arrivando, guarda sono all’Obelisco e ovviamente sono ancora a Spinaceto Quanto tempo fai passare prima di richiamare dopo un primo appuntamento? Sono anti-tattica. Se mi va chiamo, altrimenti no. Seguo quello che mi va di fare. Il complimento più goffo che hai ricevuto? A cavallona Invece quello che ti ha colpito? Una persona che mi ha incontrato per strada mi ha fermato e mi ha detto “Mio figlio ti guarda sempre, dice che sei la fatina di Sky”. Capito il genitore per attaccare bottone? In effetti e bello. Probabilmente vero. E ora che il nostro tempo con la fatina di Sky è terminato, ci sentiamo un po’ più tristi. Non resta che sintonizzarsi sul canale 300 (o 400, o 600, o 800, fate voi).
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FEDERICA PE < di_Dario Morciano >
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LLEGRINI I segreti della donna d’oro dello sport italiano tra gossip, passioni e Londra 2012
Quanto costa un litro di benzina? € 1,7 Che auto guidi? L’Audi A1 L’accessorio a cui non rinunceresti mai Un paio di scarpe con i tacchi alti. La tua peggiore abitudine? Dire sempre quello che penso. Scarpe da ginnastica o tacchi a spillo? Tacchi a spillo, naturalmente. Parteciperesti a un reality? Se sì quale e perché? Sì ma non in questo periodo in cui il nuoto è ancora al centro della mia vita. Farei “L’Isola dei famosi”. Posizione preferita quando dormi? Qualunque. Basta che il cuscino sia il mio di fiducia. Lo porto con me anche nelle trasferte lunghe. La playlist del tuo iPod? Cambio sempre playlist. In questo momento: Il mio giorno migliore (Giorgia); Arriverà (Modà con Emma); Il più grande spettacolo dopo il Big Bang (Jovanotti); Inevitabile (Giorgia feat. Ramazzotti) e Regina di cuori (Piero Pelù). www.duepontimag.it
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FEDERICA PELLEGRINI
< tag: federica pellgrini_intervista_gossip_auto > La cosa più pazza che hai comprato con i primi soldi guadagnati? Un paio di scarpe costosissime. La tua parolaccia preferita? Non ne dico. Cosa hai in tasca in questo momento? Il mio SwimSonic. La cosa migliore che hai rubato in un albergo Rubare è un verbo assente dal mio vocabolario. Un giorno smetterai con il nuoto a livello agonistico. Hai già deciso cosa farai? Troppo presto. Resta però fisso il pen-
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siero di costruire una bella famiglia e dedicare ai figli il tempo che meritano. Di cosa vai più fiera di Federica Pellegrini e cosa vorresti cambiare? Vado fiera della mia sincerità e determinazione. Magari cambierei qualche aspetto della mia istintività. A volte è meglio contare sino a dieci prima di parlare. Poi però mi dico che non è un male essere trasparenti nel modo di pensare e agire. Quando il prossimo tatuaggio? Con l’ultimo di agosto direi che il capitolo tatuaggi è chiuso. Quali sono i tuoi obiettivi per Londra 2012? Confermare i miei tempi e migliorarli, se possibile, nel maggior numero di gare.
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Tredici anni. È questo il periodo tra l’ultimo album dei Litfiba e il nuovo lavoro di inediti: Grande Nazione. Il pri mo co nce pit o dal duo Piero Pelù e Ghigo Renzulli dal 1999, anno in cui i due presero strade diverse fatte di progetti solisti o nuove formazioni, e segue il live “Stato libero di Litfiba” che documentava in note la reunion del 2010 tra successi del passato e tracce bonus come Sole Nero e Barcollo. Ma come tutte le storie a liet o fine un pezzo della sto ria del rock italiano ha ripreso la “retta” via ed è tornata più esplosiva che mai e Grande Nazione ne è il frutto. Il frutto di un’intesa ritrovata, un mix diretto di denuncia e ironia verso un Paese, l’Italia, flagella to dalla crisi e dalle incomprensioni politiche a cui i Litfiba rivolgono un urlo rock appassion e sanguigno che i loro ato funs – e non i fans com e più volte hanno sottol – attendevano da tempo. ineato
L’urlo
rock < di_Dario Morciano >
Avete scritto: se accett iamo che ognuno è fa tto come è fatto/se cambio te/ tu non cer io non care di farlo con me/ sai che funzionerà soltant diversità, dice Tra te e o la me. Una canzone aut obiografica? Un consiglio a tutti o in parte nascon rivolto de un compromesso tra la coppia ritrovata? Piero: Il messaggio può essere leggibile in varie for me. È sicuramente una canzone autobiografic a perché parla del nos tro vissuto ma riguarda anche il vissuto degli altr i. È una canzone che par la dei rapporti interpersonali e di quanto sia importante in que sti rapporti il fatto di accettare come è fatto l’altro, conoscere le sue diversità e da queste diversità sin tetizzare la giusta energia . Un brano, quindi, che riguarda il personale ma anche il sociale. Il primo disco di inedit i dopo la reunion. Quant a voglia avevate di urlare desiderio di fare musica il vostro ? Piero: In parte ci siamo già sfogati abbastanza con Stato libero che è disco dal vivo ma anche stato non solo un l’urlo affettuoso della gen te che ci mancava molto che è nato proprio dur . Grande Nazione ante il tour invernale di “Stato libero di Litf potenza e l’energia pro iba” racchiude in sé la pri di uno spettacolo live . Le idee ci sono venute fiume in piena, ciò che spontanee, come un abbiamo fatto è stato quello di assecondarle . All’uscita di un nuovo dis co si sprecano le recens ioni e gli articoli per de una band. Io invece chi scrivere il nuovo lavor edo a voi di descrivere o di il vostro disco in una frase. Nazione? Cosa è per voi Grand e Ghigo: Grande Nazion e è il risultato di tan tissime cose. Sicurame storico in cui viviamo nte rispecchia il period adesso. Ma anche com o e siamo io e Piero in que disco sono finite anche sto periodo. E poi nel tutte le nostre esperie nze degli anni precedenti che abbiamo fatto da sol comprese quelle ista. Ghigo, in un’intervista hai spiegato che quando vi siete ritrovati per l’album è bastato guar pensare darvi negli occhi per cap ire la direzione. Cosa sig Ghigo: Fondamentalm nifica? ente io e Piero siamo due pecore nere e ci piace fare musica. Quindi se non pensiamo a niente e ci mettiamo a fare musica ci viene fuori il rock ed è que llo che abbiamo fatto senza pen sarci troppo perché ci viene naturale. dp_mag_32
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Grande Nazi one è il gran de ritorno dei Li tfiba sulla sce na musicale itali ana. Piero Pe lĂš e Ghigo Renzu lli raccontan o la ritrovata voglia di sta re sul palco insi eme e lâ&#x20AC;&#x2122;esige nza di scrivere in note ine d iti che raccon tano come u n pugno sul v iso esperien ze di vita e la de nuncia poten te e dinamica d el presente
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Nelle fasi di progettazione e concezione del nuovo album di inediti, avete mai pensato di non riuscire a replicare il successo del passato? Ghigo: Dal mio punto di vista non ho avuto nessuna preoccupazione perché ho pensato solo a divertirmi. Siamo entrati nell’età con il 5 davanti e credo che a questo punto della vita devi pensare soprattutto a divertirti e far divertire. Piero: la penso esattamente come Ghigo in più aggiungo che l’album non è stato concepito con l’idea di essere un album di pop e quindi è un album senza compromessi, allegro e anche molto incazzato che è esattamente come siamo noi oggi. Incazzati perché siamo dei cittadini e abbiamo dei
munque siamo degli artisti e sappiamo di non contare nulla dal punto di vista del potere e che il potere se ne frega altamente dei cittadini. La musica in Italia purtroppo è considerata zero mentre negli altri Paesi è riconosciuta come cultura e dà lavoro a tante persone. Ormai siamo un Paese assolutamente retrogrado e di Serie C, nemmeno di Serie B, dove il livello di democrazia è pari a zero. In una recente intervista vi siete definiti “maturi con molta energia”. Ma dopo tanti anni dedicati alla musica e soprattutto nel modo in cui li avete spesi voi tra grandi successi e rock esplosivo, dove si trova l’energia per continuare? Ghigo: L’energia vive dentro noi stessi. Il fatto di fare quello che amiamo, che ci piace e abbiamo sempre sognato di fare ci dà un’enorme energia. Aggiungo anche che la reunion ci ha ridato la giusta energia, l’energia necessaria per rimanere con i piedi per terra e capire e affrontare quello che succede intorno a noi. figli e ci rendiamo conto di quanto siamo stati presi per il culo dalla classe politica in questi anni tanto che oggi l’Italia è in queste condizioni. Grande Nazione è tutto questo. Grande Nazione, a partire dal brano che da il nome all’album, è pieno di riferimenti all’attualità: dalla crisi economica alle cattive abitudini del nostro Paese e della politica. Secondo voi quale contributo può dare un cantante o anche solo una canzone per migliorare i problemi del presente? Piero: La musica non cambia il mondo e questo lo abbiamo capito da anni ma è il mondo che cambia la musica e a me basta già anche solo questa equazione per avere delle cose da dire. Noi co-
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Passiamo al tour. se è vero che i vostri dischi funzionano sempre alla grande e ancor più vero che la vera dimensione Litfiba sono i live. Cosa si devono aspettare i vostri fans che verranno a vedervi dal vivo? Piero: Tanta energia, sudore e soprattutto tantissime canzoni. Non avremo maxischermi, né proiezioni, quella che conta sarà solo quello che accade sul palco, è stata una nostra scelta ben precisa perché ci affidiamo all’atmosfera e alle emozioni che derivano dal rapporto diretto con il nostro pubblico come non ce l’ha nessuno. Quindi siamo prontissimi e carichissimi, abbiamo tanta gente che ci aspetta e a cui dobbiamo far assaporare grandi trance di energia.
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da 10 anni il gusto del Giappone a Roma
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La musica secondo < di_Dario Morciano >
Dopo l’avventura come giudice nella quinta edizione di X-Factor e la presentazione del nuovo lavoro discografico “Italian Songbook vol.2”, con cui continua il percorso di ricerca e di approfondimento della canzone italiana iniziato con il precedente disco, Marco Castoldi in arte Morgan, il più istrionico ed eclettico degli artisti del panorama musicale nazionale racconta se stesso e il suo rapporto con la modernità del mondo presente e soprattutto passato. È da poco uscito Italian Songbook Volume 2. Raccontaci il tuo disco. Ho rifatto Il denaro di Piero Ciampi, Il tarlo di Fausto Amodei, Si può morire dei Gufi. C’è anche Sole malato di Modugno che io ho tradotto in inglese. Non sono canzonette d’amore, ma canzoni d’impegno. E ho incluso in scaletta anche una mia composizione di 12 minuti, When the old man smokes. Ho fatto questo disco con una concenzione della musica innovativa. Diciamo che è musica 2.0. Ho anche ritradotto l’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters nella parte in cui ha ispirato De André. Ho conservato la metrica di De André però tornando alla lingua di Lee Masters. Italian Songbook Vol.2, è un’interessante tuffo nel passato musicale. Dal tuo punto di vista perché molti degli artisti di oggi guardano al passato e ripropongono i suoni degli anni che li hanno preceduti? La nostra epoca è caratterizzata dagli anni ’90. Un’epoca che l’arte figurativa ha definito bene, del post moderno, uno stile che include tutti gli altri stili e li mescola tutti insieme, quindi c’è questa diffusa sperimentazione nell’accostamento di cose anche molto diverse tra loro, una ricerca estetica, che poi risale allo stesso concetto che nell’arte fu il post moderno. Chi viene a vederti dal vivo non può non notare la tua versatilità nel suonare vari strumenti, iPad compreso. Quanto la tecnologia attuale può influenzare la “creatività” artistica e qual è il vantaggio che un artista ne può ricavare? Totalmente. Oggi giochiamo una continua partita a scacchi con la tecnologia. dp_mag_36
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dpmagattualitĂ \\ < tag: crisi_economia_emigrazione_sogni >
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ITALIANI < di_ Egle Mugno >
Chi non ha sentito, almeno una volta, amici, colleghi, conoscenti pronunciare la fatidica frase: “Basta, mi trasferisco all’estero!”? Per alcuni forse è rimasto un progetto da riservare a un futuro ancora indefinito, per altri, molti, è diventata realtà. Ecco alcuni racconti dai transfughi del Belpaese
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a qualche mese è in libreria un vero e proprio manuale della fuga, edito da Bur, È facile cambiare vita se sai come
farlo di Aldo Mencaraglia, creatore dell’ormai celebre blog “italiansinfuga.com”, nato nel 2008 per accompagnare con consigli pragmatici ed esperienze personali chi ha deciso di fare il grande salto. Dal visto al curriculum, dalla lingua all’alloggio, fino ad arrivare alla ricerca del lavoro, non sono certo poche le difficoltà che gli italiani devono affrontare nei primi mesi, eppure, ci racconta chi vive ormai fuori, una volta superate non si torna indietro. Non occorrono statistiche per capire che nell’ultimo decennio è nata una nuova tipologia di migrante, quella del Terzo Millennio: laureati, colti, con aspettative alte e la forza di rimettere in gioco tutto pur di raggiungere quelle realizzazioni che nel nostro Paese vengono spesso negate. Al prezzo, certo, di non pochi sacrifici... Abbiamo incontrato alcuni giovani tra i 25 e i 35 anni disposti a raccontarci la loro storia.
Elena Simonetti, 26 anni, hostess per la compagnia Emirates, Dubai, Emirati Arabi Uniti “Mi sono laureata l’anno scorso in Lingue, ho cominciato a cercare lavoro, ma le risposte, ad almeno una cinquantina di CV spediti, sono state solo quattro o cinque, quasi tutte per lavori partime o con contratti da due, tre massimo quattro mesi come commessa o segretaria. Alla fine di settembre ho partecipato alle selezioni che la Emirates faceva a Roma. Inizialmente pensavo si trattasse di lavoro come hostess da terra a Fiumicino, in realtà cercavano personale per la loro sede di Dubai, tre anni di contratto rinnovabile come assistente di volo con possibilità concreta di carriera all’interno della compagnia. Non ho mai pensato di trasferirmi in un Paese arabo, non è stata una scelta facile, ma ora sono qui e sono felice. È richiesta una dedizione totale al lavoro, in cambio hai un training di altissimo livello, tecnologie all’avanguardia, vitto e alloggio messo a disposizione dalla Compagnia (oltre allo stipendio di base). In Italia una situazione come questa ce la sogniamo! È chiaro che è difficile lasciare la propria famiglia, soprattutto perchè in futuro non mi dispiacerebbe crearmene una e in Italia. Ho capito però che questa era un’opportunità unica e l’ho afferrata al...volo!”
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Alessandro Mulieri, 30 anni, Ricercatore, Lovanio, Belgio “Ho deciso di andare a vivere all’estero nel 2008. Al tempo lavoravo come giornalista a Roma, ma il lavoro non mi piaceva e mi sono trovato ad affrontare tutti i problemi soliti che qualsiasi giovane volenteroso incontra nel mercato del lavoro italiano. Ho scelto Londra e fatto domande in varie università per un Master of Research. Sono stato preso in tutte, ma la London School of Economics ha deciso di finanziare i miei studi con una borsa da 10 mila sterline – in aggiunta a quella vinta alla Sapienza per perfezionarsi all’estero. Da quel momento la strada è stata tutta in discesa. Avevo deciso di intraprendere la carriera della ricerca e fare un Phd (dottorato, ndi). L’università mi ha mandato varie offerte e alla fine ho scelto un Phd all’università di Lovanio, la più grande del Belgio. Sono stato assunto all’interno di un progetto sulla Global Governance finanziato dal centro nazionale delle ricerche belghe e dalla Commissione Europea. Ora sono felice, ho uno stipendio inimmaginabile in Italia e una libertà di manovra che nell’accademia italiana sarebbe impensabile. Un esempio: le università del Belgio mettono a diposizione 4 mila euro l’anno solo per convegni e conferenze di ciascun candidato. Un aneddoto: la prima volta che ho parlato con il mio supervisor mi sono sentito dire: “Alessandro, qui investiamo tanto nella ricerca, siamo pieni di soldi. Il problema è cercare di capire come spenderli.”
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Matteo Cassese, 35 anni, Imprenditore e consulente Trailerflow.com - Blog “La fabbrica della realtà”, Berlino, Germania “Un anno e mezzo fa, ho lasciato un ottimo lavoro, garantito e dipendente (Matteo lavorava presso la Warner Bros. come New Media-online Manager). Follia? Forse, ma è stata la scelta più felice ed intelligente che abbia mai fatto, lavorativamente parlando. Ho girovagato per qualche mese in cerca di un nuovo posto chiamato “casa”. Dopo gli Stati Uniti ho scelto di tornare in Europa e mi sono insediato a Berlino. Seconda, felicissima scelta, non tanto dal punto di vista lavorativo, quanto da quello personale. Da poco più di un anno ho una mia impresa, la trailerflow.com, faccio molta consulenza per le imprese italiane in modo da guadagnarmi da vivere. Con la mia attività non guadagno certo molto, ma posso vivere dignitosamente, viaggiare, andare per conferenze ed il mio lavoro mi segue ovunque. E’ l’equilibrio giusto, equilibrio che nella mia splendida Roma non avrei mai raggiunto. Qui inoltre si respira un’aria più internazionale, sono a contatto con ambienti diversi e soprattutto è una città dove le persone non hanno paura di cambiare, sperimentare, giocare, creare, fallire.
ITALIANI Ludovica Iodice, 28 anni, studentessa, Valencia, Spagna Ho scelto Valencia per tanti motivi. Qui ho fatto l’Erasmus, la città mi piaceva, la trovavo economica, vivibile. Quando ho deciso di tornare a vivere qui sapevo che per un periodo avrei dovuto lavorare come cameriera. Ma non a nero, con un contratto, 1100 euro al mese, ferie pagate. Impensabile in Italia. Pagando solo 200 euro di affitto, sono riuscita a mettermi da parte dei soldi che, insieme al sussidio di disoccupazione ottenuto in seguito, mi hanno permesso di iscrivermi al Master che desideravo fare in Sicurezza alimentare potendomi dedicare solo a quello. Dura un anno, molto spazio è dedicato alla ricerca (cosa che non riuscivo ad ottenere da noi) e parte del master consiste in uno stage che spesso l’università, d’accordo con le aziende, ti mette a disposizione. Ho avuto la fortuna di trovarlo retribuito in una società, Aguas de Valencia, che rende potabile l’acqua dei fiumi e la porta nelle case. Il rapporto con i professori è un grande punto a favore delle università spagnole, sono aperti, disponibili, non ti giudicano dall’apparenza e ti prendono sul serio anche se sei “solo” uno studente. Insomma al momento qui ho molto più di quello che volevo! Chi decide di partire secondo me non lo fa perchè è scoraggiato in partenza, ma perchè ha il coraggio di osare e di cercare una vita migliore. Qui riesco ad essere quella che sono, lo slancio iniziale che ti permette di partire ti dà voglia di fare, non c’è scoraggiamento, bensì emozione per le proprie mete future”.
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dpmagfashion \\ < tag: fucsia_nuova_stagione_ passione_new look >
Alberta Ferretti
I colorI < di_Giorgia Ercolani > < ph_courtesy of press oďŹ&#x192;ces>
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Clic: < www.blumarine.com > < www.frankiemorello.com > < www.albertaferretti.com > < www.alvieromartini.it > < www.laurabiagiotti.it >
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< www.paolafrani.com > > www.cristianoburani.it > < www.borbonese.it > < www.yigal-azrouel.com > < www.ninaricci.com >
Bluemarine
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della prImavera Arancio, rosa, pesca, fucsia, cipria: passione e sentimento. A grandi pennellate, i maestri della moda hanno dipinto i colori della primavera 2012 sulle loro tele. E all’improvviso, con un colpo di bacchetta, ops, di matita magica tenere principesse di voile si trasformano in donne frizzanti e cosmopolite. Come vuole Blumarine: look graffiante e seduttivo, con un pizzico d’ironia, per una femminilità energica e, allo stesso tempo, estremamente sensuale. Le contaminazioni esotiche e i fiori accesi e vivaci celebrano il risveglio della natura. Persino attraverso i dettagli che, in questa esplosione di vita, assumono un ruolo fondamentale nell’armonia d’insieme. La donna di Frankie Morello, invece, è decisa ma non rinuncia al suo lato romantico. La serietà del classico tailleur è stemperata da “licenze poetiche” di assoluta eleganza, come il taschino e il colletto colorati. Le mini lasciano il posto alle gonne a ruota da cui sovente spuntano shorts in perfetto stile “ciclista”, secondo il glamour elegante e sofisticato che ha caratterizzato gli Anni
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Frankie Morello
’50, quelli in cui la principessa Anna e Joe Bradley, alias Audrey Hepburn e Gregory Peck, visitavano la Capitale in sella a una Vespa. Vita bassa e linee morbide per la Primavera/Estate di Alberta Ferretti. Raffinatezza e grazia allo stato puro: la leggerezza dello chiffon, unita alla magia delle trasparenze, plasma delle creature eteree e diafane. Le lunghezze superano abbondantemente il ginocchio, seguendo tagli geometrici e motivi etnici. Le nuance utilizzate sono, naturalmente, molto intense: si va dal corallo al giallo, passando per il verde. Alviero Martini 1^ Classe punta sulle geometrie Anni ’60, con il bicolor che la fa da padrone. L’abito monospalla rappresenta una variante originale da sfruttare soprattutto di giorno. Insieme alle inconfondibili borse “geografiche” che, per l’occasione, si tingono di arancio, fragola e limone. Il quid in più della collezione? Le finiture in pelle colorata e la pochette con manico da polso, perfetta in ogni occasione.
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Frankie Morello Uomo
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Yigal Azrouel
Come perfetta è la linea di Laura Biagiotti: un vero e proprio capolavoro di eleganza ispirato a Venezia, luogo metafisico di cui innamorarsi. La stilista romana, infatti, fonde insieme grandi classici del romanticismo (pizzi e balze) con composizioni d’avanguardia, creando una nuova femminilità contemporanea. Ed ecco che fiori 3D compaiono nei bustini ricamati, nelle giacche profilate e negli accessori e che le stampe nei toni dell’arancio si mescolano a motivi di broccati, volute e pizzi d’antan. Le forme sono l’affascinante unione di due mondi: l’Oriente e l’Occidente che s’incontrano nelle lunghezze asimmetriche dei caftani e dei cardigan, nelle maniche alate degli abiti, nelle frange applicate e nelle fantasie intarsiate con maxi pietre colorate, come la bambola-bouquet in chiffon e le rose pastello che ricordano i tramonti in laguna. Le dogaresse moderne scelgono la maglia per sedurre, quella della
I colorI della prImavera
Paola Frani
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Laura Biagiotti
Biagiotti è impalpabile con fili sottilissimi di seta, cashmere e lino mescolati a fibre d’oro e d’argento. Organza e macramè sono i punti forti della primavera 2012 targata Paola Frani. Lo stile bon-ton, accentuato dai tagli precisi e regolari, è addolcito dalla briosità dei tessuti, impreziositi con tinte fluo e inserti di paillettes. I lunghi abiti di seta, trionfo di delicatezza e armonia, seguono con semplicità i movimenti, come cangianti code di sirene dai mille effetti cromatici. Un total look, come vuole la tradizione della griffe, che traduce in materia emozioni, sensazioni, desideri e ambizioni. Non passa inosservata la donna di Cristiano Burani. Per le linee, le trasparenze e l’inconfondibile stile, al contempo geometrico e fluido: effetti grafici a contrasto (in termini di forme e colori) accompagnano tuniche e abiti in chiffon che puntano sul color cipria. Gli elementi decorativi in rilievo, come i disegni di paillettes argento, le righe, le ruches e le cinture, dp_mag_46
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dpmagfashion \\ < tag: fucsia_nuova_stagione_ passione_new look > Borbonese
catturano lo sguardo rimarcando la sensazione di profondità, come davanti a un trompe d’oeil… di tessuto. Semplicemente deliziosi i cappellini con visiera laterale che, certamente, saranno uno dei must della stagione. Che il rosa-cipria darà luce a questa primavera 2012 è praticamente fuori discussione. Dimostrazione ne sia la nuova linea di Borbonese: dall’abbigliamento alle scarpe, passando naturalmente per le fantastiche borse, il marchio Made in Italy non smentisce la sua filosofia, presentando un assortimento fondato su valori quali la tradizione e l’artigianalità, senza però rinunciare al design e all’innovazione. Direttamente dalle passerelle di New York arrivano i nuovi modelli di Diane von Furstenberg, la cui femminilità, sensuale e libera, rifiuta strutture e regole del mondo ordinato e, con naturalezza, trasforma gli accessori della quotidianità in strumenti seducenti che la rendono unica. Il titolo della collezione, del resto, parla da solo: “Beginnings”… Info: eu.dvf.com. Minimal, eppure indiscutibilmente bellissimi, i capi proposti dal fashion designer Yigal Azrouël. L’apparente semplicità dei tagli è bilanciata in maniera ineccepibile dalla fluidità delle forme, che modellano silhouette affascinanti e moderne. Da “copiare” subito i pantaloni arancio a vita alta, morbidi sulle gambe con orlo lunghissimo, abbinati alla blusa senza maniche color carne-oro. Infine, un salto a Paris è d’obbligo: il gusto squisitamente retrò dei tailleur in raso, delle minigonne a balze di chiffon e degli inserti di pizzo di Nina Ricci farà letteralmente impazzire le più romantiche. Se l’abito non fa il monaco, mandiamo in pensione la fata madrina, perché da oggi possiamo scegliere di essere, ogni giorno, la donna che più ci piace!
I colorI della prImavera
Burani
Alviero Martini dp_mag_48
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DONNA Borsa Perrone, Linea primavera estate 2012
Questa è la nuova linea Blade di Casadei, che per la primavera 2012 ha puntato su una linea tra lo stile tecno e quello futuristico, color block a tinte fluo. Già la linea invernale ha spopolato tra i vip
Gaetano Perrone, una linea nei dettagli con cura artigianale, per la donna che vuole sentirsi sexy e mostrare tutta la sua femminilità
Banane taipei: borsa in canvas stampata
Madras Bag di Miu Miu, ecco le novità per la primavera 2012. Pelle di vitello con tracolla, il lucchetto della chiusura è in oro. Kalika: decolletè a punta tonda di Sergio Rossi, tacco a spillo 10,5 cm. Modello semplice ma eterno, che segue il tracciato del successo conquistato dalle collezioni passate
Chemisier Guess, Dalla Collezione “R come Roberta”, la linea si ispira al passato per guardare al futuro. Le borse prendono il nome da farfalle come Peonia o Saturnia.
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stretto in vita, gonna morbida, seta a fiori con sfondo in rosso
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North Sails: Capi tecnici dal fit slim, tessuti performanti, i colori tenui sono quelli tipici della bella stagione, un indumento adatto per la passeggiata in centro o per il week end al mare che si può non indossare con l’arrivo del primo caldo.
Mocassino uomo primavera estate 2012 Tod’s Vadim
Borsa Celeste di Coccinelle. Forma classica bilanciata dettagli lucidi. Dieci varianti cromatiche dall’arancio al verde prato. Perfetta per ogni occasione dal concerto rock alla serata formale.
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Bluemarine Accessori uomo: Sciarpe leggere con microfantasie colorate, cravatte dai colori sgargianti con il tipico disegno cashnmere, sono le proposte di Etro per la prossima stagione.
Borsa Fendi, Beige, collezione Primavera Estate
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RANDE ERMANIA
< di_Alfonso Rago > < ph_courtesy of press offices >
Parli di supercar, e subito viene in mente il marchio Porsche, dal costruttore tedesco arrivano i modelli più ambiti e ricercati. Il model year 2012 resta fedele alla tradizione, ma introduce dettagli inediti, a partire dai fari, dal paraurti anteriore dalle luci diurne a LED. E grazie al piccolo aumento della lunghezza, e soprattutto al passo ruota allungato di ben dieci cm, l'abitacolo offre un consistente aumento di volume, e quindi di comfort. Perché è bello vivere la velocità senza fare i fachiri...
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Il Paese tedesco è spesso indicato come la locomotiva d’Europa, capace di trascinare al traino le economie zoppicanti del resto del Continente. Osservando il mercato auto, si ha conferma a questa tesi: arrivano proprio dalla Germania i modelli più innovativi, affascinanti e pieni di tecnologia. E le vendite decollano...
\\ A leggere certe notizie, si rischia di morire d’invidia: c’è un’azienda di auto che ha elargito un premio di produzione di ben 4.100 euro ad ognuno dei suoi dipendenti, esibendo agli azionisti guadagno netto di 6 miliardi di euro nel 2011, in aumento di oltre il 28%. Cifre che non vengono da un altro pianeta, ma da Stoccarda, sede del gruppo Daimler-Mercedes. La Mercedes occupa ora il terzo gradino del podio, nella corsa forsennata tra le tre connazionali tedesche, dietro ad Audi e al colosso BMW saldamente al primo posto. L’altra notizia riguarda proprio il sorpasso compiuto da Audi nei confronti del marchio di premium di Stoccarda, per numero di vendite nel 2011. La casa di Inglostadt, la più piccola fra le tre con 48.000 dipendenti in Germania e 60.000 in totale, ha ottenuto una strabiliante performance, grazie soprattutto al successo commerciale registrato nel mercato cinese, dove è riuscita a raggiungere la quota record di 284.000 auto vendute, mentre Mercedes, malgrado il +30% rispetto al 2010, si è fermata a circa 170.000 unità. Una bella lotta, senza quartiere: Audi sta pianificando una nuova strategia per il mercato USA, che oggi vale circa 100.000 Audi, a fronte di 220.000 Mercedes e oltre 240.000 BMW ed è pronta ad investire ben 13 miliardi di euro nei prossimi quattro anni in sviluppo, ricerca e nuove assunzioni per incrementare la propria competitività. Dal canto suo, Mercedes non sta a guardare: accantonata la produzione delle lussuose Maybach, si concentrerà soprattutto sull’ampliamento di gamma, puntando a sedurre i giovani. Mercedes deve risolvere un problema di immagine: è preferita in gran parte dagli over 50, BMW svetta nella fascia da 36 a 50 anni, e Audi conquista il primato nel dinamico range d’età dai 18 fino ai 36 anni. Insomma, un dinamismo positivo, a testimonianza che la qualità paga e che il modello dell’industria automobilistica tedesca e l’economia nel paese di Frau Merkel hanno un altro passo. Soprattutto rispetto all’Italia... \\
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Audi TT RS Plus La più veloce di sempre, temibile concorrente per la Porsche e non solo per una questione di potenza massima: partendo dal concetto che i cavalli non sono mai abbastanza. Audi con la TT RS Plus unisce alla compatta coupé la sigla che in famiglia viene usata per i modelli dalle prestazioni ed allestimenti super sportivi. La RS del 2009 esibiva 340 cv? Ebbene, con la Plus si sale a quota 360! E cresce anche la velocità massima, limitata elettronicamente, a 280 km/h, che infrange il muro dei 250 stabilito dal cartello dei produttori tedeschi e prima ottenibile solo in opzione. Insomma, la casa di Ingolstadt ha spostato l’asticella più in alto. Motore turbo 5 cilindri ad iniezione diretta, trasmissione manuale a 6 rapporti (affiancata dall’S tronic a sette rapporti), accelerazione da fermo da 4,1 sec da 0 a 100 orari, sistema di trazione integrale permanente quattro: la Plus è una vettura estrema, dalle prestazioni fino a pochi anni fa riservate a poche supercar dai prezzi irraggiungibili.
Audi A6 Allroad Per ogni tipo di strada: con questo modello, Audi completa la gamma dell’ammiraglia A6. La novità arriva sulla scia del successo ottenuto dalle prime due generazioni Allroad e la filosofia del progetto rimane la stessa: continuare il viaggio anche quando finisce l’asfalto. Ma le performance sono state migliorate, consumi ridotti fino al 20% e peso diminuito di ben 70 kg rispetto al precedente modello. A renderne inconfondibile l’immagine sono gli elementi applicati sulle soglie laterali, i parafanghi più ampi e il single-frame con i listelli verticali. E se chi si metta alla guida avrà a disposizione, tra le altre tecnologie, l’head up display che proietta le informazioni principali sul parabrezza, in cima all’offerta di infotainment si colloca il sistema Mmi Navigation plus touch, hard disk e completo controllo vocale compresi. Il monitor retrattile da 8 pollici offre immagini molto luminose e sono possibili tutte le connessioni di un computer; il sistema Bang & Olufsen Advanced Sound System è dotato di 15 altoparlanti. dp_mag_54
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Dacia Duster. Sfacciatamente unico.
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Audi RS4 Avant Tutto il brio e l’emozione di una sportiva nel corpo di una station wagon: Audi rilancia la terza generazione della RS 4 Avant, sfruttando il muscoloso V8 da 450 cv. Il propulsore aspirato da 4.163 cc, come da tradizione verniciato in rosso, assemblato a mano nello stabilimento ungherese di Györ e abbinato al cambio a sette rapporti S tronic e alla trazione integrale permanente quattro, offre prestazioni da vera sportiva, con scatto da 0 a 100 orari in 4,7 secondi e velocità massima, limitata elettronicamente, di 250 km/h (280 km/h optional). Tra le dotazioni di serie, il sistema Audi drive select che permette al guidatore di variare le caratteristiche tecniche dello sterzo, del cambio a sette rapporti S tronic e della valvola a farfalla fra diverse modalità: comfort, auto e dynamic, oltre a modificare il sound dell’impianto di scarico. In linea con le prestazioni della vettura, l’impianto frenante con dischi anteriori da 365 mm con disegno a “margherita” ripreso dalle moto racing; in optional sono disponibili dischi carbo-ceramica da 380 mm, più leggeri e in grado di sopportare meglio le forti sollecitazioni.
BMW M6 L’eleganza sportiva di BMW, lo stile di una tre porte e le prestazioni del marchio Motorsport si fondono insieme nella M6 Coupé, che segna il ritorno del marchio M su una vettura della Serie 6. Cuore pulsante di questa versione ad alte prestazioni è il V8 da 4,4 litri già visto sulla BMW M5, che raggiunge la potenza di ben 560 cv, con picco di coppia di 680 Nm. Tutta potenza convogliata in strada attraverso il cambio standard a sette rapporti M-Double Clutch, con differenziale Attivo M che ottimizza la trasmissione alle ruote posteriori. Per le prestazioni, la M6 Coupé compie lo sprint da 0 a 100 orari in 4,2 secondi, tagliando dopo 12.6 il traguardo dei 200 km/h. La velocità massima è limitata elettronicamente a 250 km/h, che salgono a 305 con il pacchetto extra M Driver. Comparando i risultati dichiarati per il nuovo V8 con quelli del precedente V10, si intuisce un aumento delle prestazioni del 10% per la potenza e addirittura del 30% per la coppia; e questo malgrado i consumi siano stati ridotti del 30%. Questi traguardi sono frutto di lungo lavoro di riduzione delle masse, tra cui spicca il tetto in fibra di carbonio rinforzata, con portiere e cofano in alluminio. Da segnalare, infine, l’adozione per la prima volta dei freni in ceramica e carbonio in abbinamento ai cerchi in lega da 20”, più leggeri di ben 19,4 kg rispetto ai freni tradizionali. dp_mag_56
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BMW X6 Tempo di maquillage per la prima Sports Activity Coupé al mondo: la X6 si rifà il trucco, presentandosi con un look più moderno e potenti motori dotati di tecnologia BMW TwinPower Turbo nonché della trazione integrale intelligente xDrive, compreso il Dynamic Performance Control. Dal lancio sul mercato, in soli tre anni le unità vendute della X6 sono state più di 150.000, superando di gran lunga le previsioni iniziali: per continuare la striscia vincente, BMW ha studiato ritocchi nella zona frontale, per rafforzare l’immagine di maestosità e sportività superlativa. I fari fendinebbia sono racchiusi in cornici con finitura opaca nella parte superiore delle prese d’aria esterne. La posizione più alta e spostata verso l’esterno esalta la larghezza della vettura. Grazie a una cornice modellata in tre dimensioni, con barre inclinate leggermente nella parte inferiore, la griglia risalta in modo più pronunciato nel frontale della vettura, creando un’ulteriore linea orizzontale che contribuisce ad esaltare l’ampia carreggiata e la tenuta di strada stabile della nuova X6.
BMW Serie 3 Emozioni e comfort su strada, quest’auto soddisfa e migliora comfort, lusso e sportività. La Serie 3 rappresenta una fetta importante nel venduto BMW, pari a ben il 32,6% del totale: da questo si intuisce quanto importante sia stato il lavoro sul nuovo modello, per conservarne ed anzi aumentarne il valore. Nella nuova media di Monaco, spazio, comfort, razionalità e funzionalità della berlina di lusso si mescolano con un piacere di guida da sportiva. Più aggressiva e sportiva, senza perdere un briciolo dell’eleganza di famiglia, la nuova Serie 3 si uniforma al family feeling delle sorelle maggiori, a partire dalle nuove maniglie integrate nella nervatura della fiancata e dal frontale con griglia a doppio rene protesa in avanti, nello stile della roadster Z4. Ai passeggeri, la nuova Serie 3 riserva un viaggio in prima classe, e migliora ancora, se possibile, l’ergonomia di posto guida. Nuova ed originale la plancia, con il monitor a colori da 8 pollici tra il fascione orizzontale e una palpebra ad onda. Completano l’opera le dotazioni Connect Drive, con l’inedito Head Up Display a colori e il cockpit black panel capace di fornire tutte le informazioni necessarie.
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Mercedes Classe E Forte delle oltre 18.000 unità vendute in Italia dal 2009, Classe E rappresenta il “cuore” del marchio Mercedes-Benz, proponendo tutti i valori distintivi della Stella: sicurezza, comfort, ecocompatibilità, design, elevati standard qualitativi. Ancora più seducente, grazie ad un ricercato mix di eleganza e sportività, il model year 2012 si rivolge ad un cliente più giovane e dinamico: la gamma si rinnova nei contenuti e grazie ad un’inedita sportività regala nuove emozioni di guida. Una berlina business, disponibile anche in versione cabrio o station wagon, di carattere forte, dai chiari segni distintivi: la mascherina del radiatore riprende la struttura a lamelle tipica del marchio e il frontale a quattro fari è una caratteristica tipica della Classe E, con design tradizionalmente di forma ovale, come pietre preziose incastonate nei parafanghi. Il risultato è un ritratto moderno, sorprendente e inconfondibile: le linee seguono un punto di fuga esterno per imprimere dinamismo, gli spigoli dello spoiler pronunciati nella parte inferiore e la presa d’aria larga del paraurti rafforzano l’aspetto carismatico della berlina e la fanno apparire più larga e atletica.
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La Smart per i più giovani Se vi piace, sbrigatevi a prenotarla: infatti, per tutta Italia ce ne sono disponibili sole 299. Parliamo della Smart CDI Teen, special edition dedicata ai neopatentati. Grazie al favorevole rapporto peso-potenza, questa Smart rispetta i limiti imposti dall’art. 117 del Codice della Strada e può essere guidata senza vincoli anche dai neopatentati. Caratterizzata dal look “total black” con cellula tridion e body panel neri, Smart Teen sottolinea la sportività della piccola due posti di Stoccarda. L’equipaggiamento comprende cerchi in lega Brabus da 15” e navigatore satellitare integrato, disponibili senza sovrapprezzo anche con finitura in titanio opaco.
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In anteprima assoluta due novita' presso Peugeot filiale di Roma:
r e d a z i o n a l e
p u b b l i c i t a r i o
Peugeot 208 e Peugeot 3008 Hybrid4 La 207 e la 208 sono separate da soli 6 anni ma le differenze sono notevoli: più piccola, meno cara, piu avanti per linea e tecnologia. A Roma sarà damigella d'onore della gamma Peugeot presso il salone di via Carlo Emery di Peugeot filiale di Roma a partire da aprile. Infatti in primavera prossima, la 207 cederà il posto ad una 208, che malgrado le dimensioni, sarà un passo avanti verso il lusso. Con la sua piccola calandra e i suoi gruppi ottici molto lavorati, la nuova 208 sarà, insieme a 508, l’espressione delle nuove future Peugeot. All'interno le differenze sono piu marcate: il piccolo volante, strumenti innovativi che dominano in blocco il posto guida del conducente, qualità elevata dei materiali, strumentazione touch in perfetto stile tablet. “La nostra azienda sarà protagonista nel 2012 del mercato automobilistico della capitale”, dichiara il direttore di Peugeot filiale di Roma spa dott. Massimo Dini, “l'icona per eccellenza 208, erede dei successi Peugeot 205 e Peugeot 206 e l'innovativa ibrida con motore elettrico-diesel Peugeot 3008 segneranno strade della città di Roma a partire da aprile con un lancio esclusivo”. Ancora il direttore della filiale: “il sistema ibrido di Peugeot 3008 prevede l’utilizzo di un motore 2.0 hdi turbodiesel da 163 cv, abbinato ad un motore elettrico da 37 cv, per una potenza complessiva dell’auto di 200 cv, consumi di 26,3 km con un litro di gasolio ed emissioni di co2 di soli 99 g/km.”. Gia' da oggi potete scoprire il mondo 208 e 3008 hybrid4 collegandovi alla pagina facebook di Peugeot filiale di Roma o chiamando, per prenotare una prova, direttamente il responsabile commerciale Alberto Orazi allo 06.33.68.30.32 oppure all’indirizzo e-mail: alberto.orazi@peugeot.com. PEUGEOT FILIALE DI ROMA S.p.A. Roma Nord Via Carlo Emery, 145 (Z.I. Saxa Rubra) tel. 06.33.68.30.32 www.peugeotfilialediroma.com
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B
Super
ike!
< di_Alfonso Rago > < ph_courtesy of press offices >
Dalla pista alla strada, e non solo per dire: si affrontano in gara, si spartiscono il cuore degli appassionati, cercano di rubarsi una con l’altra il primato tecnologico o prestazionale. Signori, giù la visiera: davanti a una moto sportiva non resta che indossare casco e tuta, e aprire il gas a tutta! \\ Nella tradizionale lotta per supremazia tecnica, le moto giapponesi per decenni hanno dettato legge: le quattro sorelle (Honda, Yamaha, Suzuki e Kawasaki) hanno detenuto la tecnologia più evoluta e sono diventati vincenti sul mercato perché hanno saputo trasferire questa tecnologia al prodotto di serie. Per loro, tale supremazia tecnica e industriale è motivo di orgoglio nazionale e la loro mentalità li porta a fare di tutto per mantenerla ad ogni costo. Da qualche anno, la musica è un po’ cambiata: Ducati prima e Aprilia poi hanno messo in crisi le certezze nipponiche, allargando il palcoscenico a nuove protagoniste. Tra esse, ed è la vera e più recente sorpresa, c’è anche la BMW, che ha sparigliato ulteriormente il tavolo. Insomma, qual è la migliore del reame? \\
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Aprilia Nata per essere la migliore in pista e sulla strada, la RSV4 incanta per le linee, la tecnologia, le prestazioni. Motore 4 cilindri V di 65°, telaio degno di una 250 GP, Ride By Wire, sistema multimappa di gestione del motore: tutti traguardi che RSV4 ha già raggiunto, unendo a un’architettura e a caratteristiche tecniche uniche la straordinaria guidabilità tipica del marchio Aprilia, portata a livelli del tutto eccezionali. Derivata dalla moto vincente in Superbike con Max Biaggi, sfoggia l’esemplare equilibrio dinamico garantito dall’APRC (Aprilia Performance Ride Control), l’esclusivo controllo di trazione regolabile su otto livelli e in grado di auto-calibrarsi in base al diverso tipo di pneumatici, il controllo dell’impennata, l’asservimento alla partenza e il cambio elettronico. Con questa nuova versione, gli uomini Aprilia hanno reso possibile la realizzazione della moto più veloce in pista ma allo stesso tempo anche la “più comunicativa” nei confronti dei più diversi livelli di esperienza e capacità di guida, mettendo a punto la capostipite di una nuova generazione di moto supersportive.
BMW L’avreste mai pensato, solo pochi anni fa, di trovare una moto tedesca tra le regine della pista? Tutto merito della nuova politica BMW, che ha allargato il suo raggio d’azione a nuovi segmenti, rinnegando in parte la sua natura originaria ma trovando anche inediti motivi di soddisfazione. D’immagine, certo, ma anche commerciali. E se presto avremo da provare lo scooter (eresia per i puristi!) BMW, gli sportivi hanno già imparato ad apprezzare le doti della S10000RR. Caratteristiche distintive di questo modello, il 4 cilindri in linea da 999 cc, il frontale a due fari asimmetrici, gli estrattori dell’aria con caratteristico disegno a branchia di squalo. Nella versione di serie, il propulsore eroga circa 193 cv a 13.000 giri/min. Possono bastare per divertirsi tra le curve di un autodromo, non credete?
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Ducati La 1199 Panigale vista dal vivo affascina e mantiene le aspettative degli appassionati: è lei il nuovo punto di riferimento della categoria. Impresa niente affatto semplice, visto il livello delle rivali. Ma a Borgo Panigale sanno lavorare davvero bene... La 1199 Panigale è nata per le gare: Ducati Corse ha guidato il nuovo progetto sin dalla nascita, perchè è alle corse e alla clientela sportiva che la moto si rivolge. Il motore superquadro è il bicilindrico di produzione più avanzato e più potente del pianeta e i numeri lo dimostrano: ben 195 cv disponibili a 10.650 giri, con coppia di 132 Nm a 9.000 giri, dati ancor più impressionanti se abbinati al peso della moto, pari a soli 164 kg. E la nuova top model Ducati abbandona la filosoia del telaio a traliccio, per lasciare spazio ora a una struttura che… non c’è! Infatti, in luogo del telaio vero e proprio, ci sono una serie di sub strutture in lega leggera che si fissano ciascuna alla vera struttura portante del veicolo, il motore. Adeguato al livello della moto il listino: per la 1199 Panigale Base occorrono 19.190 euro (1.000 euro in più per la versione con ABS), per la S ne servono 23.990 (1.000 euro in più per la versione dotata di ABS) e ben 28.990 euro per il modello di punta, la Tricolore, che include già l’ABS.
Honda Chiamatela pure Fireblade, il soprannome con cui è famosa in tutto il mondo: sono passati ben vent’anni, da quando Honda lanciò la prima Fireblade, progettata dallo storico ingegnere Tadao Baba, che presiede ancor oggi lo staff di progetto della CBR 1000 RR. Una continuità rara nel mondo della moto, che fa il paio con la continuità della filosofia del “Total Control” leitmotiv di questo modello. La versione 2012 si presenta rivista e aggiornata, ma molto vicina alla versione che l’ha preceduta. E il modello con colorazione bianca propone gli accostamenti cromatici della primissima CBR del 1992. Le novità tecniche, distribuite su tutta la moto, contribuiscono a rendere la nuova Fireblade ancor più matura ed equilibrata. L’aggiornamento più evidente è estetico: le linee della CBR precedente avevano uno sviluppo troppo verticale, mentre la versione 2012 riequilibra i concetti di sportività dinamica. Troviamo quindi un cupolino più avanzato ed appuntito, che incorpora una coppia di fari dal disegno più aggressivo. I fianchi della carenatura, poi, sono stati ridisegnati e sono ora più estesi in senso longitudinale e coprono meglio il motore. La parte motoristica non è cambiata: il generoso quattro cilindri in linea da 178 cv a 12.000 giri/min ha ricevuto solo una rimappatura della centralina, che assicurano una riduzione dei consumi del 10%.
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Suzuki Anche la GSX-R è una sigla storica: le supersportive di Hamamatsu vantano qualcosa come 12 anni di evoluzione e rivoluzione continua, e con l’ultima arrivata siamo alla quinta generazione. La GSX-R1000, se ci passate il paragone, è un po’ come la Porsche 911: una moto che si evolve di continuo, che cambia anche molto, ma nella sostanza che resta sempre fedele a se stessa, riconoscibile al primo sguardo. In altre parole, non cambia colori e forme per far notare le proprie evoluzioni. Scelta che ha pro e contro: si può pensare che la moto sia sempre la stessa, ma può piacere a chi possiede la versione precedente e non si trova per le mani un moto visivamente superata. Per chi non la conoscesse, pochi numeri spiegano cosa è la GSX-R 1000: questa moto che si è portata a casa negli ultimi dieci anni, otto Campionati del mondo Endurance, sei 24 ore di Le Mans, nove Bol D’Or, sette Campionati AMA Superbike. Per quello che si è guadagnata sul campo, merita rispetto. E quindi occorre aver fiducia negli ingegneri che hanno sviluppato la nuova GSX-R 1000, e che per loro scelta hanno limitato l’uso dell’elettronica alla sola gestione del motore. Scelta rischiosa dal punto di vista commerciale, dove la concorrenza si batte a colpi di cavalleria da una parte e diavolerie elettroniche dall’altra. Ma è anche vero che c’è uno zoccolo duro di appassionati che di traction control e antiwheeling, non ne vuole sentire parlare...
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Yamaha La R1 non smette di perfezionarsi: per il 2012 presenta importanti novità, derivate dalla MotoGP e destinate a spostare più in alto l’asticella delle prestazioni e del divertimento, in una moto che ha scritto la storia delle supersportive. L’ultima generazione di R1 ha dettato nuove regole per motore e ciclistica, su strada e su pista, con la vittoria, al primo tentativo, del Mondiale Superbike del 2009, guidata dall’americano Ben Spies. Spinta da un quattro cilindri, l’ultima evoluzione di R1 è una straordinaria combinazione tra erogazione lineare, trazione superiore e percorrenza di curva eccezionale. Al contrario dei tradizionali motori con intervalli a 180°, l’albero a croce di R1 ha scoppi irregolari a 270° - 180° - 90° - 180°, con movimento separato per ogni piede di biella e pistone. Gli scoppi irregolari esaltano la potenza ai bassi e medi regimi e garantiscono un’erogazione più lineare, aumentando la trazione. E il pilota ha anche l’emozione di sentire un sound unico e inimitabile. Su strada e in pista, la R1 trasforma la guida in divertimento ed eccitazione allo stato puro. Il modello 2012 adotta un sistema avanzato di controllo della trazione (TCS, Traction Control System), per ottimizzare la guida in ogni situazione.
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APERTO LA DOMENICA A TARIFFE AGEVOLATE
NUOVO REPARTO DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI DR. MASSIMO PELLEGRINI
RADIOLOGIA
La Risonanza Magnetica Siemens MAGNETOM Espree è il primo tomografo a risonanza magnetica aperta da 1,5 Tesla ad alto campo che permette di effettuare esami diagnostici con la più moderna tecnologia oggi esistente in grado di captare un segnale fino a quattro volte maggiore rispetto ai classici sistemi di risonanza magnetica aperta.
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
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IL PAZIENTE POTRÀ INOLTRE USUFRUIRE DI QUESTA SOFISTICATA TECNOLOGIA ANCHE IN REGIME DI ACCREDITAMENTO CON IL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE
Ŕ Ŕ RADIOLOGIA DIGITALE Ŕ MAMMOGRAFIA A BASSO DOSAGGIO Ŕ ORTOPANORAMICA DIGITALE Ŕ MOC DEXA Ŕ ECOGRAFIA 2D,3D E 4D Q Ecografie internistiche Q Ecografie ginecologiche Q Ecografie urologiche Q Ecografie addominali Q Ecografie ostetriche Q Ecografie pediatriche Q Ecografie muscolo-scheletriche Q Ecografie interventistiche Ŕ ECOCOLORDOPPLER Ŕ ECOCARDIOCOLORDOPPLER Ŕ RISONANZA MAGNETICA ”OPEN” AD ALTO CAMPO (1,5 TESLA) Q Rm encefalo Q Rm articolazioni Q Rm colonna vertebrale Q Rm addome e pelvi Q Angio Rm Q Rm mammella Q Rm cuore Q Colangio Rm Q Uro Rm Q Rm total body Ŕ ARTOSCAN Ŕ TAC multistrato 16 Slice Ŕ DENTALSCAN Ŕ COLONSCOPIA VIRTUALE
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dpmaghi_tech \\ < tag: novità_app_telefonini_social_network >
novità dal mondo smartphone
< di_Cosimo Santoro >
Eleganti, con funzioni innovative e più “social”: i “telefoni intelligenti” non smettono di rinnovarsi In un mondo in cui la tecnologia si espande a ritmi sempre più vertiginosi, c’è un piccolo grande universo che corre e si rinnova a velocità forse anche maggiori. Stare dietro alle novità degli smartphone, infatti, è quasi come tentare di inseguire Usain Bolt. Le case produttrici lanciano nuovi modelli con una frequenza spaventosa. E ognuno ha sempre qualcosa in più rispetto al modello che lo ha preceduto. Si va dai sistemi operativi alle app passando per funzionalità che lo rendono una finestra sempre aperta sui social network per finire a stile ed eleganza, perché il proprio telefono, oltre a saper fare tutto,
Samsung Galaxy Ace Hugo Boss Lo stile inconfondibile di Hugo Boss è facilmente riconoscibile nelle linee, nell’estetica e persino nei contenuti con sedici sfondi diversi e una playlist interamente dedicata alle tendenze del marchio tedesco. Gli utenti apprezzeranno l’app che riunisce tutti i diversi account della vita digitale (Facebook, Twitter ecc.).
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deve essere anche “cool”. I produttori, ovviamente, hanno fiutato questa esigenza del consumatore finale e si sono rimboccati le maniche. Samsung, ad esempio, ha stretto un’alleanza con Hugo Boss e ha lanciato il Galaxy Ace Hugo Boss, con linee ed estetica che ricalcano l’inconfondibile stile del marchio tedesco. Ogni dettaglio è pensato con cura: il tasto di navigazione centrale e la cover sono rivestiti di una trama pied-de-poule che lo rende accattivante e alla moda. Lo stile Hugo Boss pervade anche i contenuti, grazie a sedici sfondi ispirati alla grafica e ai disegni della collezione e una playlist di titoli di tendenza creata ad hoc. Inoltre, un’icona dedicata sul display permette di accedere in modo semplice ed immediato alla versione mobile del sito del famoso brand, per essere sempre aggiornati sulle novità e gli ultimi trend. Il processore da 800 MHz garantisce una navigazione fluida e rapida che supporta Flash, la gestione di molteplici applicazioni contemporaneamente e si distingue per la qualità delle grafiche in 3D. Funzionalità molto apprezzate dagli utenti saranno la ricerca vocale e una soluzione di messaggistica unica, che consente di far convergere i diversi account della vita digitale degli utenti (Facebook, Twitter, MySpace, ecc) in un un’unica applicazione.
Lg Optimus Dual
smartphone
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Il primo smartphone dual core al mondo con processore realizzato da Nvidia che praticamente raddoppia la potenza. Di conseguenza, navigazione web più veloce, massima fluidità nell’utilizzo delle applicazioni e capacità di multitasking davvero estrema.
Nokia Lumia 710 È l’ultimo modello di smartphone della casa finlandese che punta molto sulla multimedialità. Sull’apparecchio è installata Mix Radio, un’applicazione mobile di musica in streaming gratuita, che mette a disposizione centinaia di canali musicali.
Nokia Lumia 800 versione bianca Modello già presente sul mercato. Da pochi giorni è proposto nella versione di colore bianco. Anche su questo dispositivo è installata l’app Mix Radio, per ascoltare la propria radio preferita dove e quando si vuole con il proprio cellulare.
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dpmaghi_tech \\ < tag: novità_app_telefonini_social_network >
Blackberry Curve 9380 Il primo della famiglia Curve con display touch. Il nuovo sistema operativo Blackberry 7 porta con sé un browser che permette una navigazione più veloce. Migliorato il sistema di ricerca con l’implementazione di un supporto per le ricerche per via vocale.
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Intanto, fa il suo debutto sul mercato italiano il nuovo BlackBerry Curve 9380, il primo in assoluto della famiglia BlackBerry Curve con display touch. Anche in questo caso, viene lanciato un occhio di riguardo alla multimedialità grazie al nuovo sistema operativo BlackBerry 7, che introduce un browser avanzato per una navigazione più fluida e veloce e performance ottimizzate per video e gaming. La ricerca universale è stata migliorata con il supporto alle ricerche con attivazione vocale. Gli utenti possono così semplicemente parlare per iniziare una ricerca di informazioni all’interno del proprio apparecchio e sul web. Con la tecnologia NFC è possibile effettuare pagamenti in mobilità, mentre con l’app Wikitude gli utenti possono cercare i contatti di persone presenti nelle vicinanze, leggere le recensioni dei ristoranti in zona o ricevere informazioni sui punti di interesse circostanti. Un’altra app di sicuro impatto è BBM Music, gratuita per gli utenti BlackBerry in Italia per sei mesi: gli utenti hanno la possibilità di selezionare 50 canzoni da condividere automaticamente con
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i propri amici all’interno dell’applicazione. Pure Nokia strizza l’occhio alla musica con i due nuovi modelli: Lumia 710 e Lumia 800 nella versione bianca. Su entrambi i dispositivi è installata Mix Radio, un’applicazione mobile di musica in streaming gratuita, che mette a disposizione centinaia di canali musicali locali. Grazie all’aggiornamento previsto nel corso dell’anno, i possessori dei dispositivi Lumia potranno creare canali personalizzati attingendo ad un catalogo mondiale di milioni di tracce. Sono i primi due smartphone con sistema operativo Windows Phone 7.5 Mango, ideale per gli appassionati di social network. Approda finalmente sul mercato italiano il primo smartphone dual-core al mondo: LG Optimus Dual. Il punto di forza di questo dispositivo sta nel processore dual-core realizzato da Nvidia. La potenza risulta così più che raddoppiata. Facile intuire i miglioramenti: navigazione web più veloce, fluidità massima nell’utilizzo delle applicazioni, risoluzione maggiore nei videogiochi e una capacità di multitasking estrema, che di questi tempi serve come il pane.
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Torneo Commentators PokerItalia24
Inaugurazione billions 07.07.11
Tributo a Roberto Pruzzo
Serata Beneficenza 7Hill Gospel
Billions, lâ&#x20AC;&#x2122;unico in grado di offrire ai propri ospiti un ambiente in continua evoluzione grazie ad un calendario ricco di eventi capace di soddisfare qualsiasi aspettativa. Uno spazio innovativo con una nuova concezione dellâ&#x20AC;&#x2122;intrattenimento insieme ad una ricca offerta di servizi per creare momenti davvero speciali... un appuntamento originale, una serata diversa. Gli ambienti preziosi e le atmosfere affascinanti, rendono unica la dimensione dello stare insieme che mescola la classica magia del gioco alle migliori novitĂ in fatto di divertimento.
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dpmagaroundtheworld \\ < tag: isole_sogno_oceano_atlantico >
PARADISO CON DUE
ANIME < di_Beatrice Chiddo >
È un angolo di Europa nel cuore dai Caraibi. È l’isola più piccola al mondo divisa tra due stati ma non ci sono due eserciti che si guardano in cagnesco ma spiagge bianche, divertimento, sport, casino, shopping e buona cucina. Frizzante e multiculturale, la piccola isola di Sint Maarten/Saint Martin si trova nel cuore dell’Oceano Atlantico e vicinissima a Puerto Rico. L’isola combina in sé differenti stili di vita: l’impronta olandese che contraddistingue la parte meridionale dell’isola, con l’eleganza francese della parte settentrionale, ben armonizzati con il brio e la passione delle isole caraibiche. A meno di 300 chilometri da Portorico, incontriamo un’isola abitata da 77 mila persone che parlano inglese, circa 37 spiagge bianchissime da togliere il fiato e un sistema di accoglienza basato su alberghi extralusso, villini e resort – tra cui il bellissimo Eden Gold International Club Sonesta Great Beach Resort&Casino a Philipsburg - oltre alla possibilità di fare shopping oltre a una lunga lista di attività da svolgere all’aperto, immersi in una natura incontaminata.
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Se la guardi dall’Olanda è Sint Maarten, dalla Francia è Saint Martin. Cambia il nome ma è sempre un angolo di Eden sulla Terra
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dpmagaroundtheworld \\ < tag: isole_sogno_oceano_atlantico >
Divertimento
Info: St. Maarten Tourist Bureau Vineyard Office Park WG Buncamper Rd. #33 St. Maarten N.A. Tel: 721-542-2337 Fax: 721-542-2734 http://www.VacationStMaarten.com
www.facebook.com/V acationStMaarten
Sint Maarten/Saint Martin è ricca di locali notturni. Tantra (www.tantrasxm.com) è una delle strutture arrivate per ultime. Sita alla Sonesta Maho Beach Resort & Casino, è il nightclub più grande dei Caraibi orientali. Dall’atmosfera lussuosa e sofisticata ha un design ispirato all’oriente. Al Caravanserai Beach Resort troviamo Bliss, uno dei locali in stile Miami, tra I più popolari di tutta l’isola, ogni pomeriggio feste a tema con dj dal vivo. A Miami troviamo una delle 5 sedi del Sopranos Bar (www.sopranospianobar.com), che a Sint Maarten si trova al primo piano del Sonesta Maho Beach Resort & Casino, un piano bar con concerti dal vivo tutte le sere; ottima la selezione di vini, cocktail, champagne e... sigari cubani.
I casinò Nella parte olandese dell’isola i casinò sono legali. Ce ne sono 14, tra cui The Princess Casino (www.princessportdeplaisance.com/casino.htm ) a Port de Plaisance in Cole Bay conta oltre 3 chilometri e mezzo di area gioco dedicata a slot machines, tavoli verdi e ristoranti. Il Jump Up Casino (www.jumpupcasino.com) è nella capitale Philipsburg ed è stato pensato nel colorato stile dei carnevali caraibici.
http://twitter.com/StM aartenTravel.
In volo Voli diretti da Milano Malpensa e con Alitalia partenze da Bari, Brindisi, Catania, Napoli, Lamezia terme, Roma, Palermo
La cucina Sint Maarten è riconosciuta come la capitale gastronomica dei Caraibi. Sull’isola ci sono oltre 300 ristoranti con una varietà di offerta introvabile su qualsiasi altra isola del mondo: dal barbecue alle specialità francesi cucinate da chef parigini. Non mancano la cucina italiana, messicana, Tex-Mex, tailandese, vietnamita, indiana e così via. Poi, se proprio non resistete al richiamo del cibo spazzatura è possibile fare un salto in una qualsiasi delle catene di fast food più diffuse al mondo come McDonalds, Burger King, KFC e Subway. Però ricordate di aggiungere sempre la mancia del 15%!
Tempo libero Ovviamente sull’isola non mancano le attività più classiche per una vacanza al mare, indirizzate a un pubblico per lo più familiare. Gite in barca, arrampicata, mountain bike, snorkeling, golf, equitazione, windsurf e kitesurf, ma anche centri benessere e spa.
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\\nuovi angoli di paradiso Tre mete perse nel cuore degli oceani “quasi” irraggiungibili
Socotra – Yemen A 300 chilometri dalla costa somala e 350 da quelle dello Yemen, troviamo l’arcipelago di Socotra, inserito dall’UNESCO tra i patrimoni dell’umanità. Secondo alcuni l’etimologia del suo nome affonda le sue radici nel sanscrito e vorrebbe dire l’isola della felicità. Addirittura ne parla Virgilio. Siamo nelle acque infestate dai pirati del Golfo di Aden e, in passato prima della costruzione dell’aeroporto, raggiungere Socotra era difficilissimo a causa delle piogge monsoniche e dalle difficili condizioni dell’oceano. Tanta fatica però, nasconde un paradiso incontaminato. Meta degli appassionati dell’ecoturismo, lasciate perdere se non potete vivere senza il tablet continuamente collegato al wifi o la mattina non inizia bene senza uno “skinny latte”. A Socotra non troverete niente di tutto questo ma silenzio, pace e la magia del mare e della spiaggia.
Varadero - Cuba “Playa Azul” (Spiaggia Azzurra), così viene chiamata dai cubani Varadero: una delle località più note di Cuba e meta turistica privilegiata. Non c’è solo la spiaggia e tutte le attività connesse. Varadero sottolinea la sua identità di cittadina in cui scoprire la vita di tutti i giorni dei cubani. Da non perdere la Cueva di Saturno, una caverna inondata da acqua salubre che forma una lago di superficie e due gallerie che arrivano fino ai 20 metri di profondità con una straordinaria acqua trasparente: sembra di nuotare nell’aria. Per l’accoglienza vicino al parco ecologico Punta Hicacos incontriamo l’Eden Gold International Club Barcelò Marina Palace che prevede anche la possibilità di maggiore privacy, staccandosi dalla vita del villaggio, nella piccola isola Cayo Libertad Royal Island, collegata al resort attraverso un breve istmo.
Zanzibar Gli abitanti di Zanzibar dicono che se il paradiso esiste, si trova nella loro isola: spiagge bianche di sabbia finissima, acque cristalline, ma anche profumi e colori intensi che suscitano emozione forti. Da qualche anno si è trasformata in una destinazione di lusso, attenta però a salvaguardare la natura con una rigida politica ambientale che ha visto nascere da poco tempo parchi marini protetti e riserve naturali, servizi turistici ecososte-
nibili e strutture alberghiere a basso impatto ambientale. E’ un’isola piena di paesaggi indimenticabili e di contrasti, ma anche di contraddizioni dove spesso il lusso esagerato di certi resort stride con la povertà dei villaggi dei pescatori. Da visitare assolutamente ci sono l’imponente Beit el-Ajaib, palazzo con alte colonne e scalinate decorate in argento, abitato da un sultano fino a quasi 50 anni fa.
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dpmagaroundtheworld \\ < tag: pamela anderson_vancouver_viaggi >
La bomba sexy di Vancouver
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< di_ Cosimo Santoro >
Molti la ricordano nelle vesti di bagnina nel celebre telefilm Baywatch, qualcun altro più malizioso in uno dei primissimi video hot messi in Rete. In pochi sanno che Pamela Anderson è canadese, nata a Vancouver Island, poi trasferitasi nella City dove ha trascorso gran parte della sua giovinezza prima di spiccare il volo verso gli Stati Uniti e il successo. La giovane Pamela viene scoperta in un modo abbastanza inusuale: mentre assiste a una gara di football dei British Columbia Lions, la sua immagine è proiettata sul maxi-schermo dello stadio. Quel giorno, indossava una T-shirt con il marchio della birra Labatt, molto in voga in Canada. Il pubblico acclama quella deliziosa fanciulla mora, che viene portata sul campo di gioco. La Labatt le offre subito un contratto pubblicitario e Pam diventa la “Blue Zone Girl” (blu è il colore che contraddistingue il marchio) oltre a farsi bionda. La Anderson diventa presto molto popolare e da lì a poco vede bussare alla sua porta nientemeno che Playboy. Nel febbraio 1990, Pamela Anderson è la playmate del mese e si trasferisce a Los Angeles. In California, spicca definitivamente il volo con “Quell’uragano di papà” e con Baywatch, telefilm cult trasmesso in ben 140 Paesi. Il suo debutto cinematografico avviene nel 1994 in “Soli contro il crimine”, un thriller senza infamia e senza lode. Se la vita professionale è piena di soddisfazioni, quella sentimentale è parecchio travagliata. Si sposa con il batterista Tommy Lee, ma dopo due figli e tanti litigi, i due divorziano. Nel frattempo, iniziano a circolare due sextape amatoriali, uno girato con lo stesso Lee e un altro con l’ex fidanzato Brett Michaels. Negli anni successivi, intreccia diverse relazioni con diversi personaggi più o meno famosi. Tra questi Rick Salomon - che nel curriculum vanta di essere un ex di Paris Hilton - con il quale si sposa nel 2007 a Las Vegas, matrimonio che in seguito i due annulleranno. Non decolla nemmeno la carriera da attrice: la Anderson si limita a tante apparizioni televisive e ad alcuni dimenticabili ruoli cinematografi. Nell’immaginario collettivo, Pamela rimane la “sexy bagnina di Baywatch”. Vegetariana convinta, oggi sostiene le battaglie della PETA (organizzazione che si batte per i diritti degli animali) e altre iniziative benefiche. A gennaio ha messo all’asta su Ebay la sua Range Rover e ha devoluto il ricavato in favore di Haiti, devastata da un terribile terremoto due anni fa. Il suo rapporto con Vancouver, invece, non si è mai interrotto. Circa un mese e mezzo fa, è stata notata tra il pubblico ad assistere al match di NHL tra i Canucks e gli Oilers. La sua presenza ha portato bene alla squadra di Vancouver, che si è imposta 3-2.
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amela
ANDERSON
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dpmagaroundtheworld \\ < tag: vancouver_canada_shopping_benessere >
La perla del
Pacifico
“Descrivere le bellezze di questa regione sarà un compito molto gradito alla penna di chi lo farà”. Così, il capitano George Vancouver raccontava quelle terre esplorate alla fine del 18° secolo dove un giorno sarebbe poi sorta la città che da lui prende il nome. Sono, infatti, le bellezze naturali che la circondano a rendere Vancouver un posto meraviglioso. Numerosi i parchi cittadini dove regna incontrastato il verde della foresta pluviale che inizia proprio nell’area urbana e la maestosità degli alberi centenari che la compongono. All’interno della foresta, troviamo anche una delle attrazioni principali: il Capilano Suspension Bridge, un ponte di legno sospeso per 70
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metri sul Capilano River. Vancouver non è solo natura, ma anche benessere: una ricerca dell’Economist Intelligent Unit l’ha proclamata nel 2011 la città più vivibile del pianeta in base a parametri che includono tutela della salute, cultura, educazione, ambiente e sicurezza personale. La sua posizione geografica – affacciata sull’Oceano Pacifico – oltre a renderla una delle città più miti del freddo Canada, ne ha aiutato la crescita in un periodo relativamente breve: da un insediamento di 1.000 persone nel 1881, a 20 mila abitanti alla fine del XIX secolo fino ai circa due milioni di oggi, compresa l’area metropolitana. Si può dun-
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Le bellezze naturalistiche e uno skyline avveniristico che si specchia nel vicino Oceano fanno di Vancouver un vero gioiello della West Coast
que visitare Vancouver anche durante l’inverno e approfittare dell’area di Grouse Mountain, a circa venti minuti dal centro città, dove si possono praticare tutti gli sport invernali. Vancouver è stata la sede degli ultimi Giochi Olimpici invernali. La cerimonia d’inaugurazione si è svolta nel BC Place Stadium, una futuristica opera di ingegneria, con copertura mobile. Futuristico è anche lo skyline cittadino con grattacieli nuovissimi e imponenti. Su tutti spicca è il Living Shangri-La, in parte albergo e in parte abitazioni: 62 piani per 201 metri di altezza. Per godere di una fantastica veduta sulla città, basta prendere un ascensore panoramico trasparente per salire in cima all’Harbour Centre.
Il cuore pulsante di Vancouver è tra Robson Street (la via dello shopping), Granville Street sede dell’intrattenimento più puro con cinema, teatri, pub e locali notturni, e la trasgressiva Davie Street, ideale per chi ama la vita notturna e va alla ricerca di nuovi incontri. Per scoprire le origini della città e fare un passo indietro nel tempo, occorre recarsi a Gastown, il nucleo storico che ospita boutique, ristoranti di lusso (il pesce è una delle specialità del posto) e gallerie d’arte tra eleganti edifici vittoriani. Se potesse ammirare la Vancouver di oggi, il capitano George, difficilmente, cambierebbe opinione.
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Benvenuto al â&#x20AC;&#x153;no traceâ&#x20AC;?, Quasi quasi mi rifaccioâ&#x20AC;Ś
re dazional e
pu bb li cit ar io
Se si considera ciò a cui ci eravamo, oramai, abituati eâ&#x20AC;&#x2122; facile capire i dubbi sollevati dalle â&#x20AC;&#x153;no trace faceâ&#x20AC;?: visi senza tracciaâ&#x20AC;Ś di ritocco! Era diventato comune vedere dive e non dive con visi da tunnel del vento (come viene chiamato in gergo il risultato di un facelift),visi innaturali per gli effetti di Botox eccessivi (viso immobile e pelle troppo lucida, quasi cerata) o il viso â&#x20AC;&#x153;a cuscinoâ&#x20AC;? FRV¢ GHWWR SHUFKÂ&#x17E; FRV¢ JRQĂ? DWR GDOOĂ&#x160; DFLGR LDOXURQLFR R GD DOWUL Ă? OOHUV GD VHPEUDUH XQ cuscino troppo ripieno). Oramai è diventato raro vedere una star di Hollywood o nostrana sospettabile di tali fenomeni ma è ancora piĂš interessante capire chi ha il viso senza ritocco nella vita quotidiana. â&#x20AC;&#x153;Io vedo il ritocco anche se eseguito da un abile chirurgo plastico ma per chi non esercita la nostra professione è, oramai, spesso impossibile distinguereâ&#x20AC;? ci informa la Dott.ssa Anna Trimarco. Câ&#x20AC;&#x2122;è una nuova tendenza alle procedure â&#x20AC;&#x153;softâ&#x20AC;? che includono laser di nuova generazioQH SHHOLQJ YDUL H WHFQLFKH SHU JOL LQLHWWDELOL WDOPHQWH VRĂ? VWLFDWH H LPSHUFHWWLELOL QHL risultati da non produrre lâ&#x20AC;&#x2122;effetto visivo di eccesso cosmetico: rendono semplicemente piĂš belle (o piĂš belli) ma non in maniera estrema e quindi sospetta per la propria etĂ . Rendono la pelle piĂš fresca, radiosa, liscia e compatta, quindi piĂš giovane PD QRQ PRGLĂ? FDWD LQ PDQLHUD LQQDWXUDOH H TXLQGL VRVSHWWDELOH Questa nuova tendenza dei trattamenti â&#x20AC;&#x153;invisibiliâ&#x20AC;? sono, apparentemente il risultato GL FULWLFKH IDWWH D VWDU TXDOL 0DGRQQD H .\OLH 0LQRJXH FKH GRSR WUDWWDPHQWLL FRQ Ă? OOHU IDFFLDOL VRQR DSSDUVH LQ SXEEOLFR FRQ YLVL HFFHVVLYDPHQWH ULJRQĂ? VXVFLWDQGR VRVSHW ti. Le nuove generazioni hanno preso nota. Altri personaggi nel mondo dello spettacolo attribuiscono la mancanza di cambiamenti legati allâ&#x20AC;&#x2122;invecchiamento ad uno VWDWR GL EHQHVVHUH OHJDWR D UHJLPL DOLPHQWDUL HG HVHUFL]LR Ă? VLFR PD WXWWL VDSSLDPR che una alimentazione sana e il moto non fermano il processo dâ&#x20AC;&#x2122;invecchiamento e certamente non rendono la pelle piĂš compatta e meno segnata da rughe di 5-10 anni prima. Le attrici piĂš sospettate? Angelina, Gwineth e Jennifer. Sono sotto lâ&#x20AC;&#x2122;occhio del dp_mag_82
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radar perchè sono perfette ma insospettabiliâ&#x20AC;Ś senza traccia apparente e citando Victoria Beckam durante unâ&#x20AC;&#x2122;intervista: â&#x20AC;&#x153;Io sono completamente naturale a parte le mie unghie e la mia abbronzaturaâ&#x20AC;? . Conosci le nuove tendenze naturali della chirurgia SODVWLFD HVWHWLFD GDOOD 'RWW VVD $QQD 7ULPDUFR
la Dr.ssa Anna Trimarco Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva
6WXGLR 7ULPDUFR 7UDWWDPHQWR 7LWDQ *HQHVLV &RROJOLGH 3HDUO 3HDUO
=RQD ,QGLUL]]R &RQWDWWL ( PDLO
)UDFWLRQDO 3HDUO )XVLRQ 1HZ 0LGDV +HDOLWH ,, 6SHFWUD 63 6\QHWLFD 6SHFWUD 950 ,, Roma, Pinciano-Salario Via Po 162, Roma Tel. O6.841.55.34 annatrimarco@yahoo.it
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Combattere il grasso con il freddo
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pu bb li cit ar io
/ $ &5 , 2 / ,32/,6, Approvata dalla Food and Drug Administration e dallâ&#x20AC;&#x2122;American Accademy of Cosmetic Surgery, lâ&#x20AC;&#x2122;associazione dei dermatologi e chirurghi estetici Usa. Ricercatori del Massachusetts General Hospital e dellâ&#x20AC;&#x2122;Harvard University hanno notato che in vitro lâ&#x20AC;&#x2122;abbassamento della temperatura determina la morte della cellula adipocitaria; inoltre, grazie al SURFHVVR LQĂ?DPPDWRULR SURGRWWR GDO FRQJHODPHQWR DQFKH JOL DGLSRFLWL che inizialmente non hanno risentito dellâ&#x20AC;&#x2122;abbassamento della temperatura vengono danneggiati e quindi riassorbiti. Grazie al meccanismo DSRSWRWLFR HG DO SURFHVVR LQĂ?DPPDWRULR LQGRWWL LO JUDVVR YLHQH ULDVVRUbito nei successivi novanta giorni
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&ULROLSROLVL FRPEDWWHUH LO JUDVVR FRQ LO IUHGGR Unâ&#x20AC;&#x2122;alternativa al bisturi è rappresentata dalla criolipolisi, una nuova tecnica medica non invasiva. Questa procedura sfrutta la diversa sensibilitĂ delle cellule adipose al freddo, rispetto alle altre cellule del corpo. Esposte a una lunga e controllata bassa temperatura, le cellule e gli ammassi del grasso vengono distrutti senza intaccare i tessuti circostanti (pelle, vasi sanguigni, nervi, muscoli, etc.). In modo progressivo, nel corso dei tre mesi post-intervento, le cellule svaniscono per APOPTOSI inGRWWD GDOOR VWUHVV WHUPLFR H VHQ]D SHULFROR GL Ă?EURVL GHL WHVVXWL FLUFRstanti. Il grasso â&#x20AC;&#x2DC;scioltoâ&#x20AC;&#x2122; dal trattamento viene utilizzato e/o eliminato dallâ&#x20AC;&#x2122;organismo. La procedura non può essere effettuata nelle donne in gravidanza e nei soggetti affetti da malattie legate al freddo (malattia HVLQGURPH GL 5D\QDXG RUWLFDULD GD IUHGGR HWF 'LYHUVL PH]]L Ă?VLFL quali laser, ultrasuoni, radiofrequenza e altri vari tipi di corrente elettrica sono stati proposti come potenziali trattamenti non invasivi, aventi come obiettivo la distruzione locale di grasso sottocutaneo ma con limiWDW D HIĂ?FDFLD VXOOD FHOOXOLWH ,Q TXHVWR FDVR LO JUDVVR YLHQH GLVWUXWWR PHdiante lâ&#x20AC;&#x2122;utilizzo di una apparecchiatura non invasiva per il raffreddamento controllato, utilizzata in combinazione con le onde dâ&#x20AC;&#x2122;urto; il trattamento elimina le cellule adipose in eccesso senza danneggiare i tessuti circostanti e nel contempo migliora il funzionamento del microcircolo delle zone trattate in un periodo variabile da due settimane a quattro mesi. Quando serve Il trattamento medico di CRIOLIPOLISI è consigliato in caso di cuscinetti di adipe localizzato, in particolare sul ventre, maniglie dellâ&#x20AC;&#x2122;amore, Ă?DQFKL H JOXWHL ,O QXPHUR GL VHGXWH GL &ULROLSROLVL Â&#x17E; GHWHUPLQDWR GDO PHdico estetico in base al numero ed allâ&#x20AC;&#x2122;estensione delle aree da trattare. Si consiglia di alternarle ad altre terapie ( Carbossiterapia, Cavitazione, 5DGLRIUHTXHQ]D SHU RWWHQHUH XQD VLJQLĂ?FDWLYLWÂ&#x2013; FOLQLFD D JUDGL Quanto dura il trattamento Il trattamento di Criolipolisi avviene in sedute non invasive della durata di
30 minuti/ 1 ora e sono operatore dipendente. Una seconda seduta sulla stessa zona trattata potrĂ essere effettuata dopo 1-2 mesi, a seconda del parere del medico, valutando gli esiti del primo trattamento. Le sedute di trattamento con Criolipolisi non richiedono alcuna convalescenza; al massimo, taluni possono sperimentare arrossamenti della zona trattata.Gli studi clinici dimostrano una riduzione media del pannicolo adipoVR GHO FRQ XQD VROD VHGXWD 8OWHULRUL VHGXWH PLJOLRUDQR L ULVXOWDWL Ă?no ad una riduzione del 40% dello strato adiposo. Quanto durano i risultati Lâ&#x20AC;&#x2122;apoptosi (morte cellulare progressiva) distrugge le cellule adipose bersagliate, inducendo una sorta di lipoclasi che, mantenendo staELOH LO SHVR FRUSRUHR Â&#x17E; GHĂ?QLWLYD
la Dr.ssa Leda Moro
'U VVD /HGD 0RUR Medico Chirurgo, Specialista in Cardiologia Medicina e Chirurgia Estetica, Direttore Brazil System srl 7UDWWDPHQWL =RQD &RQWDWWL (PDLO 6LWR
Criolipolisi Roma, Parioli e Gianicolense Tel. 06.66154318 GRWW VDPRUR#LQĂ?QLWR LW www.ledamoro.it
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Le nuove tecnologie hanno radicalmente rivoluzionato in chiave miniinvasiva l’agire quotidiano degli otorinolaringoiatri negli ambulatori e nelle sale operatorie, come ci spiega il Professor Lino Di Rienzo Businco.
QuaLi sono Le novità PeR evitaRe inteRventi chiRuRgici cRuenti suLL’oRecchio PeR Le otiti cataRRaLi? Abbiamo recentemente introdotto in Italia una tecnica di tubodilatazione con palloncino eseguita con tecnica endoscopica con numerose evidenze di efficacia. Sempre di recente è stata descritta l’efficacia di una nuova forma di energia che non produce danno termico denominata Risonanza Quantica Molecolare (RQM), sulla riduzione volumetrica dei turbinati inferiori, che impieghiamo in associazione alla tubodilatazione per sgonfiare l’apertura nasale della tuba uditiva e garantire un buon rifornimento di aria dal naso all’orecchio medio che tiPo Di RisuLtati si sono ottenuti? I pazienti trattati recuperano rapidamente una corretta ventilazione dell’orecchio, con liberazione dal ristagno di catarro timpanico e risoluzione delle difficoltà di compensazione ai cambi di altitudine o nelle immersioni subacquee. La procedura di tubodilatazione balloon e contestuale decongestione tubarica, attraverso una sondina sottile come un capello ed una
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r e d a z i o n a l e
Cellule staminali e “palloncini” per curare le otiti e le sinusiti
Veniamo alla descrizione delle novità per la cura delle otiti e delle sinusiti e per la ricostruzione dei tessuti danneggiati con le cellule staminali. Per quanto riguarda le otiti, in special modo di quelle associate alla iperproduzione catarrale, molto spesso la causa risiede in un cattivo funzionamento della tuba di Eustachio; condizione frequente in età pediatrica, ma che puo persistere anche nell’adulto.I sintomi principali sono il senso di pressione auricolare, ripienezza uditiva, sino a vero e proprio dolore dell’orecchio, con rischio di cronicizzazione e riduzione uditiva permanente. Le terapie mediche e insufflazioni termali sono state e sono tuttora utilizzate con modesti risultati sui sintomi e soprattutto efficacia transitoria.
p u b b l i c i t a r i o
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Un â&#x20AC;&#x153;palloncinoâ&#x20AC;? per curare le otiti e le sinusiti senza bisturi
microtelecamera collegata ad un endoscopio, consente con unâ&#x20AC;&#x2122;unica applicazione un efficace trattamento miniinvasivo e completo della disfunzione tubarica.
Lâ&#x20AC;&#x2122;otorinolaringoiatria ha subito una vera e propria rivoluzione ultimi 7-10 anni, grazie allâ&#x20AC;&#x2122;introduzione anche PeR Lenegli sinusiti è PossiBiLe inteRveniRe con La sonDa DiLatativa a PaLLoncino? di nuove tecnologie in ambito diagnostico e terapeutico Anche qui il palloncino (balloon) ci viene in aiuto, con la sinuplastica diche hanno radicalmente in chiave minilatativa, che prevede il gonfiaggiorivoluzionato del pallone allâ&#x20AC;&#x2122;interno del seno coinvolto dallâ&#x20AC;&#x2122;infiammazione, consentendo in questo modo il rapido invasiva lâ&#x20AC;&#x2122;agire quotidiano negli ambulatori e nelle sale drenaggio e la guarigione della sinusite stessa. operatorie, come ci nĂŠ spiega La metodica è indolore, non prevede nĂŠ tagli, applicazione di tamponi nasali, nĂŠ perdita di sangue, riducendo cosĂŹ al i disagi per il pail Professor Lino Di Rienzominimo Businco
ziente. La sinuplastica ha rivoluzionato i vecchi interventi che erano molto invasivi e ad alto impatto intra e postoperatorio per il paziente. 7DOL LQQRYD]LRQL RUPDL GL LPSLHJR URXWLQDULR KDQQR PRGLĂ?FDWR OĂ&#x160;DSSURFFLR D QXPHURVH Lâ&#x20AC;&#x2122;otorinolaringoiatra effettua una dilatazione delle della aperture patologie con un ampio impatto epidemiologico e sulla qualitĂ vita deinaturali pazienti, dei quali seni paranasali il gonfiaggio a pressione di descrizione un palloncino spead esempio le otitiattraverso catarrali recidivanti e le sinusiti; veniamo alla delle novitĂ cifico. Questa apertura funzionale degli osti dei seni consente il rispetto per la cura delle otiti e delle sinusiti. Il ripetersi ravvicinato di episodi di otite, in special della mucosa circostante - che non viene in alcun modo tagliata o strapmodo di quelle associate alla iperproduzione catarrale, riconosce molto spesso come caupata â&#x20AC;&#x201C; e ripristina senza rischi il corretto drenaggio sinusale e la sua vensa un cattivo funzionamento della tuba di Eustachio; questa è una condizione di frequente tilazione.
riscontro in etĂ pediatrica, ma che puo persistere anche nellâ&#x20AC;&#x2122;adulto. I sintomi principali sono il senso di Le pressione auricolare, ripienezza uditiva, sino a vero e proprio dolore QuaLi sono novitĂ RicostRuttive meDiante ceLLuLe dellâ&#x20AC;&#x2122;orecchio. I rischi piu temibili dellâ&#x20AC;&#x2122;ostruzione tubarica causati dalla difettosa ventilastaminaLi PeR chi ha suBito inteRventi DemoLitivi zionetuRBinati dellâ&#x20AC;&#x2122;orecchio medio, lo sviluppo di otite catarrale cronica secretiva e la riduziosui e su sono naso o oRecchio in geneRe? QH XGLWLYD SHUPDQHQWH /H WHUDSLH PHGLFKH H LQVXIĂ?D]LRQL WHUPDOL VRQR VWDWH H VRQR WXWWRCon la mia equipe ho di recente effettuato il primo intervento rigeneraUD XWLOL]]DWH FRQ PRGHVWL ULVXOWDWL VXL VLQWRPL H VRSUDWWXWWR HIĂ?FDFLD WUDQVLWRULD
r ed a z io n a l e
pu b bl i ci t a ri o
tivo, ricostruendo una membrana timpanica prelevando fattori di cre-
Quali sono le novitĂ per evitare interventi chirurgici cruenti sullâ&#x20AC;&#x2122;orecchio? Abbiamo recentemente introdotto in Italia una tecnica di tubodilatazione con pallonciQR HVHJXLWD FRQ WHFQLFD HQGRVFRSLFD FRQ QXPHURVH HYLGHQ]H GL HIĂ?FDFLD GHULYDWD GDOOH prioritarie esperienze delle angioplastiche e dai positivi risultati ottenuti dalla sinuplaVWLFD GLODWDWLYD 6HPSUH GL UHFHQWH Â&#x17E; VWDWD GHVFULWWD OĂ&#x160;HIĂ?FDFLD GL XQD QXRYD IRUPD GL energia che non produce danno termico denominata Risonanza Quantica Molecolare (RQM), sulla riduzione volumetrica dei turbinati inferiori, che impieghiamo in associa]LRQH DOOD WXERGLODWD]LRQH SHU VJRQĂ?DUH OĂ&#x160;DSHUWXUD QDVDOH GHOOD WXED XGLWLYD H JDUDQWLUH un buon rifornimento di aria dal naso allâ&#x20AC;&#x2122;orecchio medio Che tipo di risultati si sono ottenuti? I pazienti trattati recuperano rapidamente una corretta ventilazione dellâ&#x20AC;&#x2122;orecchio, con OLEHUD]LRQH GDO ULVWDJQR GL FDWDUUR WLPSDQLFR H ULVROX]LRQH GHOOH GLIĂ?FROWÂ&#x2013; GL FRPSHQVDzione ai cambi di altitudine o nelle immersioni subacquee. La procedura di tubodilatazione balloon e contestuale decongestione tubarica, attraverso una sondina sottile come un capello ed una microtelecamera collegata ad un endoscopio, consente con XQĂ&#x160;XQLFD DSSOLFD]LRQH XQ HIĂ?FDFH WUDWWDPHQWR PLQLLQYDVLYR H FRPSOHWR GHOOD GLVIXQ]LRne tubarica, mediante azione combinata su entrambe le componenti ostruttive alla base del disturbo. Anche per le sinusiti è possibile intervenire con la sonda dilatativa a palloncino? Recentemente, una nuova tecnologia americana dâ&#x20AC;&#x2122;avanguardia per il trattamento delle rinosinusiti croniche con ristagno di muco allâ&#x20AC;&#x2122;interno dei seni paranasali è stata introdotta ad integrazione o, spesso, in sostituzione della classica FESS (Chirurgia Endoscopica Funzionale dei Seni Paranasali). Si tratta appunto della sinuplastica dilatativa, reDOL]]DWD DQFKH TXL PHGLDQWH XQ SDOORQFLQR EDOORRQ FKH YLHQH JRQĂ?DWR DOOĂ&#x160;LQWHUQR GHO VHQR FRLQYROWR GDOOĂ&#x160;LQĂ?DPPD]LRQH FRQVHQWHQGR LQ TXHVWR PRGR LO UDSLGR GUHQDJJLR H la guarigione della sinusite stessa. Ă&#x2C6; una metodica indolore e minimamente invasiva, FKH SRVVLDPR GHĂ?QLUH GL Ă&#x2021;FKLUXUJLD JHQWLOHĂ&#x2C6; LQ OXRJR GHOOD SLÂŽ JHQHULFD GL]LRQH GL Ă&#x2021;FKLrurgiaâ&#x20AC;?, che evoca, consciamente o inconsciamente, immagini cruente. La metodica, infatti, non prevede nĂŠ tagli, nĂŠ applicazione di tamponi nasali, nĂŠ perdita
scita autologhi (cellule) dal paziente stesso; è sufficiente, per questo, un banale prelievo di sangue. Questa metodica può essere utilizzata senza traumi mucosi, senza dolore, con un veloce trattamento di day-hospital, anche per riparare i danni nasali conseguenti a vecchi interventi chirurgici cruenti (perforazioni del
di sangue, riducendo cosĂŹ al minimo i disagi per il paziente. La sinuplastica ha rivoluzionato i vecchi interventi che erano molto invasivi e ad alto impatto intra e postoperatorio per il paziente; interventi che, erano spesso riĂ?XWDWL GDL SD]LHQWL VSHFLH LQ HWÂ&#x2013; SHGLDWULFD /Ă&#x160;RWRULQRODringoiatra effettua una dilatazione delle aperture QDWXUDOL GHL VHQL SDUDQDVDOL DWWUDYHUVR LO JRQĂ?DJJLR D SUHVVLRQH GL XQ SDOORQFLQR VSHFLĂ?FR 4XHVWD DSHUWXUD funzionale degli osti dei seni consente il rispetto della mucosa circostante â&#x20AC;&#x201C; che non viene in alcun modo tagliata o strappata â&#x20AC;&#x201C; e ripristina senza rischi il corretto drenaggio sinusale e la sua ventilazione. Ci sono nuove metodiche miniinvasive anche per chi VRIIUH GL WXUELQDWL LSHUWURĂ?FL VSHVVR DVVRFLDWL DOOH sinusiti? setto, causticazione o taglio dei turbinati, chiIn passato i turbinati venivano bruciati o addirittura tarurgia della sinusite, ecc). La tecnica che abgliati con forbici e bisturi, quando non se ne conoscevano biamo puntoOggi prevede lâ&#x20AC;&#x2122;iniezione a pieno lemesso loro utiliafunzioni. eseguiamo invece tratnasale con ago ultrasottile in endoscopia, tamenti molto conservativi per la riduzione del volume senza tamponi ne punti di sutura. I risultati dei turbinati senza tagli ne suture e soprattutto senza sono molto incoraggianti in termini di efficacia sanguinamenti e quindi senza i fastidiosi tamponamenti nel recupero dellâ&#x20AC;&#x2122;attivitĂ ciliare della mucosa nasali dirigenerata una volta. A dallâ&#x20AC;&#x2122;impianto tale scopo adoperiamo lâ&#x20AC;&#x2122;energia nasale dei fattori di a radiofrequenze di terza generazione in gradodidi crescita. I pazienti che possono RQM, beneficiare Ă&#x2021;VJRQĂ?DUHĂ&#x2C6; FRQ XQD VLQJROD DSSOLFD]LRQH LO WXUELQDWR LQquesto trattamento rigenerativo con le stamigrossato senza e senza dolore, con unalvenali sono chi traumi soffre mucosi di raffreddori crostosi, terazioni del flusso aereo intranasale, disturbi loce trattamento di day-hospital. Lâ&#x20AC;&#x2122;integrazione di tutte respiratori dellâ&#x20AC;&#x2122;olfatto, deposito diconsente muco naqueste nuoveetecnologie, in conclusione, la risale o retronasale. soluzione integrata della gran parte dei disturbi respiratori dei pazienti adulti o bambini senza rischi, con basso impatto sulla loro qualitĂ della vita e rapido recupero ad una vita sociale attiva.
Studio Di Rienzo Businco Zona: Indirizzo: Contatti: Web: Email:
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dpmagluxury \\ < tag: spaceport_etihad_airways_orient-express >
IN VIAGGIO CON
LUSSO Dagli aerei ai treni fino a spingersi nello spazio: tante possibilitĂ per conoscere nuovi posti o intraprendere imprese avventurose, sempre coccolati da deluxe e comfort
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< di_ Cosimo Santoro >
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a crisi globale questa sconosciuta. Se da una parte alcuni settori dell’economia stanno attraversando un serio periodo di difficoltà, dall’altra c’è chi continua a fare affari riuscendo anche a migliorare la propria posizione. Tra questi, spicca il turismo d’alta gamma, che stando alle previsioni degli esperti, continuerà a crescere anche nel 2012. All’Iltm di Cannes, la fiera dedicata ai viaggi di lusso, il 50 per cento degli operatori ha dichiarato di aspettarsi per quest’anno una crescita di fatturato entro il 5 per cento, mentre il 41 per cento pensa di chiudere con un aumento percentuale tra i 5 e i 10 punti. La foto in apertura è l’aeroporto di Dubai, nel riquadro la sala d’attesa dell’aeroporto di Abu Dhabi
E pure il 2011 si è chiuso positivamente per il settore: secondo uno studio di Global Business Travel Association, sia in Europa che in Nord America i voli di lusso per i manager o comunque di fascia alta sono aumentati. E le compagnie aeree si adeguano a questa domanda crescente con voli a più lungo raggio, come Los Angeles-San Paolo, New York-Mumbai e Francoforte-Pechino tutti senza scalo o con velivoli più capienti come i Boeing 787 Dreamliner e l’A380 di Airbus, il più grande al mondo con i suoi 24 metri di altezza, 73 di lunghezza e 80 di apertura alare. Può trasportare 900 persone in classe tutta turistica, 525 nella tipica configurazione a tre classi. Solca i cieli terrestri dal 2007 e in Italia è atterrato per la prima volta nel luglio 2010, a Malpensa. Il deluxe non risparmia nemmeno gli aeroporti. L’ultima novità arriva dallo scalo internazionale di Dubai. È la SnoozeCube: grande cabina con letto matrimoniale, video touchscreen e connessione a Internet alla “modica” cifra di 13 euro l’ora. All’aeroporto di Abu Dhabi, invece, i passeggeri in transito hanno la possibilità di attendere il volo giocando a golf in mezzo al deserto. Intanto, la Etihad Airways, compagnia di bandiera degli Emirati Arabi nonché main sponsor della squadra di calcio del Manchester City, sta cercando un centinaio di chef per i pas-
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I viaggi nello spazio organizzati dal CEO di Virgin, Richard Branson
INFO:
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seggeri di prima classe diretti a Londra, Sydney, Melbourne e Parigi. Sempre a Dubai, è possibile sorvolare la città a bordo di un idrovolante. La Seawings offre ai turisti l’opportunità di gustare la costa e il magnifico skyline di una metropoli proiettata verso il futuro. La base di partenza è dal porto dello Yacht Club di Jebel Ali, a mezz’ora di auto dal centro di Dubai. Il volo dura circa 40 minuti tra decollo e atterraggio che avvengono nelle acque del Golfo Arabo. C’è chi invece si proietta oltre l’atmosfera terrestre e punta direttamente allo spazio: è Richard Branson, magnate miliardario proprietario della Virgin. Il suo nuovo progetto si chiama Virgin Galactic, un’azienda creata con lo scopo di offrire viaggi spaziali. Nello scorso ottobre, è stato inaugurato nel New Mexico lo Spaceport America. È da qui che partono i viaggi turistici sub-orbitali dell’astronave SpaceShipTwo che verrà trasportata fino a 15.000 metri di altezza dalla nave madre White Knight Two e poi da lì proseguirà a velocità supersonica oltre i confini dell’atmosfera. Se le compagnie aeree si adeguano alle richieste dei clienti più esigenti e abbienti, il trasporto su rotaia non vuole essere da meno. Trenitalia ha appena lanciato la nuova classe Executive all’interno di alcuni Frecciarossa che viaggiano tra Milano, Roma e Napoli. Solo otto i posti disponibili, su poltrone singole in pelle con reclining fino a 138° e poggiagambe regolabile. Per chi viaggia per lavoro, c’è anche la possibilità di usufruire di un’elegante sala meeting con un ta-
Eastern & Oriental Express, il treno di lusso del sud-est Asiatico che attraversa Singapore, Bangkok e Kuoala Lumpur
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volo riunioni, sei sedie di design Okamura e un monitor HD da 32 pollici collegabile al proprio Pc per videoproiezioni. Senza dimenticare la possibilità di navigare in Internet grazie alla connessione wi-fi. Da sempre incarna l’esperienza del viaggio di lusso, merito delle sue carrozze storiche e degli affascinanti itinerari percorsi nella Mitteleuropa. È il Venice Simplon-Orient-Express, il primo treno di lusso della storia. Il 4 ottobre 1883, venne inaugurato il primo treno Orient-Express. La prima tratta fu Parigi-Giurgi (in Romania) passando attraverso Strasburgo, Vienna, Budapest e Bucarest. Nel 1921 venne inaugurata la rotta per Istanbul. Gli anni ’20 e ’30 furono i più floridi per i treni di lusso. Poi arrivò la Seconda Guerra Mondiale e la depressione economica. Nel 1982, il Venice Simplon-Orient-Express rinasce con il viaggio inaugurale Londra-Venezia, una leggenda che continua e arriva fino ai giorni no-
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Il Venice Simplon Orient-Express (quello originale per intenderci...)
stri. Oggi, il leggendario VSOE comprende nove carrozze con nove cabine doppie ciascuna e due carrozze con 7 cabine singole e 3 doppie ciascuna. All’interno del treno, c’è un servizio ristorazione di eccellenza con piatti preparati tutti a bordo del treno e inoltre una boutique dove si possono trovare numerosi prodotti della collezione Orient Express tta cui lampade da tavolo e accessori per uomo e donna. Diversi gli itinerari, alcuni da solo 2 giorni e una notte come il Roma-Venezia, Venezia-Parigi, Venezia-Londra, Venezia-Praga, Venezia-Budapest. E poi ci sono quelli più lunghi e suggestivi, che attraversano le città più belle della Mitteleuropa: da Venezia a Londra passando per Budapest, Vienna e Parigi e da Istanbul a Venezia con soste a Bucarest e Budapest. Orient Express non si ferma però ai classici itinerari dell’Europa centrale allarga i propri orizzonti includendo anche il Regno Unito e il Sud-est asiatico. Con il lussuoso “The Royal Scotsman”, si può esplorare la Scozia e conoscere la storia del Paese attraversando paesaggi unici e suggestivi. Il treno è composto da 16 cabine doppie e 4 singole, tutte riccamente decorate con boiserie in stile edoardiano. Anche in questo caso, sono diversi gli itinerari proposti. A cominciare dal Grand North Western: 8 giorni e 6 notti per scoprire tutte le meraviglie della Scozia partendo dalla costa orientale per poi passare a quella occidentale lungo lo spettacolare scenario della West Highland Line, uno degli
itinerari ferroviari più belli al mondo. C’è poi la soluzione Classic: 5 giorni e 4 notti di “full immersion” scozzese, e proposte più brevi: Western da tre giorni e Highland da due. E per chi non vuole perdersi proprio nulla c’è il Grand Tour che parte da Edimburgo e attraversa Scozia, Inghilterra e Galles. Orient Express esce fuori dai confini europei e punta al Sud Est asiatico con Eastern & Oriental Express, un treno elegante e raffinato – dagli interni al personale passando per la cucina – che trapassa paesaggi spettacolari tra Singapore, Bangkok e Kuala Lumpur regalando ai passeggeri dei panorami d’altro mondo.
Il Royal Scotsman che attraversa la Scozia
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dpmagspiceyourlife \\ < tag: cucina_l’ost_urban_mood_piatti_tradizione >
mood borghese
Lo abbiamo ammirato in televisione, in missione per scoprire le tradizioni enogastronomiche italiane e adattarle a un mood contemporaneo. In L’ost, Alessandro Borghese si recava due giorni in un paesino dell’Italia profonda, imparava un piatto della tradizione da uno degli abitanti e in una cena conviviale insieme ad amici e parenti presentava una sua rielaborazione. Nessuno meglio di lui può raccontare le nuove tendenze culinarie urbane.
Alessandro, tre regole d’oro per rivisitare i piatti della tradizione? Conoscere bene e saper preparare il piatto della tradizione alla perfezione prima di tentare rivisitazioni. Usare sempre la materia prima fedele al piatto della tradizione e di alta qualità. Ovviamente non stravolgere troppo il piatto e mantenere una sua riconoscibilità. Tradizione romana: cosa salvare? Cosa buttare? Salvare tutto, non si butta via niente! In qualsiasi cultura gastronomica. Invece quali sono le riletture contemporanee di piatti della tradizione romana che ti senti di proporre ai nostri lettori? Varianti di classici, come la cacio e pepe, la mia versione è con carciofi croccanti e mentuccia. Tra l’altro, a Roma stanno proliferando i ristoranti che rielaborano i piatti della tradizione. È una moda che passerà in fretta? Le mode vanno e vengono anche in cucina, l’importante è che il cliente del ristorante sia sempre l’assoluto protagonista. Qualcuna delle riletture, secondo te, può soppiantare il piatto tradizionale? No, i classici non si possono soppiantare al massimo una nuova versione può essere aggiunta. Tra i programmi per cui ti ricordiamo c’è senz’altro L’Ost: come ti ha arricchito girare l’Italia scoprendo i piatti tipici della tradizione del Belpaese? L’Ost è un programma a cui sono molto legato, mi piace definirlo una sorta di “università gastronomica” per la mia crescita umana e professionale. Nel mio lavoro, è necessario conoscere gli ingredienti per un buon piatto, distinguerne i sapori e a volte trasformarli con brio. Ci sono ricette che hanno una storia, un segreto, una tradizione, e a seconda della Regione in cui vengono cucinate, possono cambiare e modificare il sapore e l’aspetto; pur mantenendo lo stesso nome. Ci suggerisci un ristorante all’estero? A Londra adoro mangiare il Dim Sum da Hakkasan, a Parigi vado spesso al Bistrot Rech. E con mia moglie quando siamo a New York ci regaliamo una cena al nostro solito tavolo da Asia de Cuba, nel Morgans Hotel. Sempre restando all’estero: quali sono le tendenze più interessanti? Ho lavorato molto all’estero, e nelle cucine di alcune città, come Londra, San Francisco, New York, ognuna mi hanno portato ad essere lo chef che sono adesso. Ti regalano umiltà, tenacia, studio e qualche segreto. La cucina è fantasia, un piatto può essere rivisitato senza perdere la sua tradizione. La mia rivisitazione dei ravioli cotti al vapore e non, famosi per il Dim Sum, sono ripieni dei sapori tipici della cucina italiana, da crema di pecorino, puntarelle e acciughe; a un classico pomodoro, mozzarella e basilico. In America sono più bravi nella comunicazione; in Italia abbiamo ottime dp_mag_90
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Alessandro, personaggio televisivo ma soprattutto chef. Nel piccolo schermo ha scoperto i segreti della cucina regionale per poi rielaborarli. Chi meglio di lui per capire come modificarla â&#x20AC;&#x153;geneticamenteâ&#x20AC;??
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dpmagspiceyourlife \\ < tag: cucina_l’ost_urban_mood_piatti_tradizione >
Tre specialità firmate Alessandro Borghese. Dall’alto e in senso orario: Norm-Ale, pasta e patate, filetti di maiale delle Nebrodi con asparagi e salsa di albicocche
© Emanuele Contino
materie prime, ingredienti sani e genuini, per intenderci quelle che gli americani definiscono biologico e che stanno pubblicizzando a gran voce, da noi questi prodotti esistono da sempre, solo che diamo poco spazio alla comunicazione e al marketing dell’arte gastronomica italiana. Sono molto contento che in TV ci sia più attenzione per la cucina. Invece a Roma: colleghi e ristoranti più interessanti? Credo che ci siano tanti giovani come me che sperimentano un’ottima cucina a Roma. Non vedo più, come nel passato, solo osterie con le tovaglie a quadretti. Ho notato, invece, che ci sono tanti ottimi ristoranti che rielaborano la tradizione in chiave moderna con più sensibilità anche per l’avventore. Vedo nascere ristoranti dove si può fare un’elevata esperienza gastronomica.
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dpmagspiceyourlife \\ < tag: cucina_l’ost_urban_mood_piatti_tradizione >
\\in the world: consigliati da Alessandro Borghese Tre luoghi tra Londra, Parigi e New York per mangiare contemporaneo
Hakkasan Due locali a Londra (Hanway Place, il primo ad aprire nella capitale britannica, e Mayfair). Soprattutto Henway Place incarna lo spirito Hakkasan, un design etnico moderno. Progettato dal famoso designer Christian Liaigre, è un’idea di spazio che ritroviamo negli altri ristoranti in giro per il mondo. Il mangiare è cinese, riletto e rielaborato in chiave contemporanea. Info www.hakkasan.com
Asia de cuba All’interno dell’hotel Morgans a New York. Attualmente il ristorante è in fase di “re-concepting” per fare di Asia de Cuba uno spazio che rappresenti il classico, intramontabile ristorante newyorchese, degno di una puntata di Sex and the city. Ma riaprirà molto presto, intorno ad aprile. Info www.morganshotel.com
Bistrot Rech Anno 1925, un emigrato dell’Alsazia Lorena con sua moglie fonda un piccolo ristorante nella strada dove altri corregionali avevano fatto altrettanto. Bistrot Rech è diventato negli anni un’istituzione. Il posto è costosetto, si mangia pesce di altissima qualità. Info: http://restaurant-rech.fr
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La cucina romana, povera... ma che gusto! La cucina romana è una cucina tradizionalmente povera. Dopo che i pezzi più pregiati erano stati venduti alle famiglie patrizie, ai popolani non restavano che i resti dell’animale macellato. Così nel brodo finiva il quinto quarto, mentre trippa e rognoni hanno costituito per lungo tempo il caposaldo della tradizione nella Roma papalina. Poi il guanciale, per la mitica Amatriciana, da non confondere con la pancetta per la Carbonara. Poi il pecorino. I fritti non mancano: se volete gustare il vero filetto di baccalà andata in Piazza Santa Barbara vicino Campo de fiori. O i suppli classico “accompagno” per una pizza. Per i dolci la cucina romana ha preso molto dalle culture gastronomiche limitrofe (guardando ad altre pietanze chi vendeva carne di maiale era la norcineria, a evidenziare le sue origini geografiche): tra i dessert più tipicamente romani ci sono le frappe.
Rugantimo a tavola Pecorino, pancetta e guanciale. E poi il baccalà fritto da gustare vicino Campo de’ Fiori. La cucina romana è tradizionalmente una cucina povera ma il gusto non manca. Tra i dolci, uno dei più tipici sono le frappe
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Non c è amore più sincero di quello per il cibo. “George Bernard Shaw”. Soprattutto quando questo è genuino, e prodotto con materie di prima qualità che rispettano la stagionalità degli ingredienti. Questa è la nostra filosofia, la stessa che ci ha portato, nel settembre 2010, all’apertura di questo ristorante. La cucina propone piatti caratterizzati dal perfetto equilibrio tra tradizione culinaria e genio creativo. Il pane, la pasta all’uovo e i dolci sono fatti in casa, le nostre pietanze sono cucinate al momento, nei tempi e modi che una corretta e buona cucina richiede. La carta dei vini è selezionata e le etichette abbracciano tutto il territorio nazionale, è presente inoltre un ottima varietà di birre artigianali. Non vi resta che provare, perchè da assaggiami... "prima assaggi e poi ami."
Il 29 marzo 2012 un appuntamento da non perdere...
non esserci sarà... un delitto! Via San Giovanna Elisabetta, 13 - 00189 Roma (Cassia) Tel. 06.33.42.98.12 www.assaggiami.com
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Nuova vita per la gricia < ph_ courtesy of Retro Zerodue >
Ristoranti che si trasformano in locali lounge, pizzerie da degustazione dove dimenticate la margherita ma trovate solo condimenti con prodotti doc. Si tratta de La Fucina, a Roma. Oppure piatti tipici della cucina romana rielaborati con un tocco, piccolo, di gusto metropolitano. Perchè sempre vero che il carciofo alla giudia è meglio gustarlo al ghetto ma c’è, ad esempio chi reinterpreta la gricia con broccolo romanesco, tagliatelle con ragù toscano e tartufo, tagliolini con alici fresche e pecorino; infine i dolci, il tiramisù espresso con caffè caldo. Bisogna solo lasciarsi tentare.
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La cucina a prova di cuoco
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LA
DELLE ATTRICI Blizzard permettendo, i cieli si aprono e il sole risveglia la natura, i sensi si ammaliano e sul grande schermo...
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Carolina Crescentini - Henry In sala dal 2, la Crescentini è Nina, insegnante di aerobica a Roma, che conosce due ex eroinomani, Gianni, vent’anni senza un euro, e Rocco, cinquant’anni, ex fotografo. Dopo il loro incontro Nina si trova coinvolta prima in un omicidio, poi nella guerra sempre più sanguinaria tra “gli Africani” e “la banda di Civitavecchia”, che si contendono la vendita di “Henry” appunto, che nel gergo degli africani di New York è l’eroina. La Crescentini è una delle attrici emergenti italiane più interessanti ma soprattutto belle. Nel maggio del 2009, quando posò per Playboy, dichiarò “So di non essere bella ma di conquistare con l’ironia”. Da allora l’attrice ne ha fatta di strada, anche grazie alla sitcom sbarcata poi sul grande schermo Boris, ma le bugie non le sa proprio dire... come non sei bella?
GIRLS ON FILM >>> Charlize Theron - Young Adult Dopo aver stupito il mondo con il suo lato B nella pubblicità del Martini di qualche anno fa, l’attrice sudafricana ne ha fatta di strada. Fino all’Oscar, è vero, ma ormai la presenza sulle copertine dei magazine più importanti di tutto il mondo non si limita al suo mestiere di attrice ma al suo successo anche nel campo della beneficenza, della produzione e della moda. Quest’anno la vedremo nei panni della regina cattiva in Biancaneve e il cacciatore, nel prequel di Alien, Prometheus, e in Young Adult di Jason Reitman (Tra le nuvole) dove interpreta un’autrice di narrativa per giovani adulti, di trent’anni, che ha recentemente divorziato, torna a casa nella speranza di riconquistare l’affetto del suo ex-fidanzato. Il problema è che lui, ora, è sposato con un figlio.
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dpmagcinema \\ < tag: donne_bellezza_film_marzo >
Vittoria Puccini - Magnifica presenza Elisa di Rivombrosa ritorna al cinema. Lasciata da parte la televisione (anche se tornerà in una fiction sulle case chiuse, Altri tempi), l’attrice negli ultimi mesi ha fatto parlare molto di sé, soprattutto per le vicende collegate alla fine della sua storia con Alessandro Preziosi (conosciuto proprio sul set della fiction ambientata nell’Ottocento) e la travagliata love story finita su tutte le riviste di gossip italiane con Claudio Santamaria. Torna al grande schermo con Ferzan Ozpetek che l’ha voluta in Magnifica presenza.
<<< GIRLS ON FILM
Gemma Arterton - La dea tra i titani
Affetta da bambina da polidattilia, ne ha fatta di strada la ragazza inglese con sei dita per ciascuna mano. Torna con il filmone in 3D ispirato alle vicende di Perseo e degli dei dell’Olimpo, La furia dei titani, ma la vera e autentica divinità della pellicola è lei. In effetti, recentemente l’attrice ha fatto molto parlare di sé, quando sono uscite sui quotidiani d’Oltremanica rivelazioni sulla sua presunta dipendenza dal paranormale. Infatti, ha dichiarato di vedere intorno a sé le piume bianche lasciate dagli angeli custodi e che firma un contratto per un film solo se trova in tasca le misteriose piume. Inoltre, ha anche giurato di non posare mai più per un servizio fotografico sexy. Questo è davvero un peccato.
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DOTT. GRASSO, COS’È IL LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE E COME SI PUÒ DANNEGGIARE? Il Legamento Crociato Anteriore (LCA) è un cordone di tessuto fibroso molto resistente, situato al centro del ginocchio, teso tra il femore e la tibia. Quando il ginocchio si articola, la tensione del LCA evita che la tibia si allontani dal femore, fornendo in questo modo una importante funzione di stabilizzazione all’articolazione. La lesione del LCA può avvenire quando il ginocchio è sottoposto ad una rotazione forzata o ad una violenta iperestensione. Questi meccanismi traumatici sono frequenti durante la pratica d’alcuni sport quali lo sci, il calcio, la pallacanestro e molti altri, oppure in seguito ad incidenti stradali. Le lesioni del LCA sono, in genere, complete e possono verificarsi in forma isolata o associata a lesioni dei menischi e/o di altri legamenti dello stesso ginocchio.
Le lesioni del legamento crociato anteriore Cos’è il legamento crociato anteriore e come si può danneggiare? Come si diagnostica la rottura del LCA? Quando è necessario e in che consiste l’intervento chirurgico? Abbiamo posto tutti questi quesiti al Dott. Andrea Grasso,Responsabile del Trauma Sport Center della Casa di Cura Villa Valeria, centro all’ avanguardia nella diagnostica e nel trattamento delle patologie osteoarticolari.
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QUALI SONO I SINTOMI DI UNA LESIONE? I sintomi di una lesione traumatica al LCA generalmente sono la percezione di un rumore di lacerazione al momento del trauma, spesso associato a dolore e limitazione articolare, la comparsa di un gonfiore del ginocchio dopo poche ore dall’incidente a causa del sanguinamento conseguente alla rottura di vene e arterie del legamento e il senso d’instabilità (sensazione che il ginocchio si muova in modo anomalo e che non sia in grado di sostenere il resto del corpo). Il dolore ed il gonfiore normalmente scompaiono nel giro di due - tre settimane, mentre l’instabilità rimane, perché il LCA non ha la capacità di guarire spontaneamente. Questi episodi di “cedimento” dell’articolazione, che sono, in pratica, delle ulteriori piccole distorsioni, mettono in pericolo le altre strutture del ginocchio. A distanza di mesi o anni dalla lesione del legamento, compaiono infatti frequenti lesioni dei menischi e della cartilagine che portano gradualmente ad un’artrosi precoce del ginocchio. E’ ovvio che le distorsioni successive al primo episodio, sono più frequenti nei soggetti giovani e sportivi, rispetto alle persone più avanti negli anni e sedentarie. COME SI DIAGNOSTICA LA ROTTURA DEL LCA? La diagnosi si basa su un’accurata anamnesi seguita dall’esame clinico. Durante l’anamnesi il medico indagherà sul tipo di meccanismo traumatico, e sulla sintomatologia del paziente. Successivamente, con manovre apposite, controllerà il grado di lassità dell’articolazione per verificare la presenza di movimenti anormali del ginocchio. Nei casi dubbi, alla visita medica possono seguire alcuni esami strumentali, anche per valutare l’integrità delle altre strutture che compongono l’articolazione. L’esame radiografico del ginocchio si utilizza per escludere eventuali fratture ossee, la tomografia assiale computerizzata (TAC) permette, nella maggioranza dei casi, una chiara documentazione dei danni alle ossa, ai legamenti e ai menischi ma la risonanza magnetica (RM), che non utilizza radiazioni ionizzanti, “fotografa” con grande nitidezza tutte le componenti articolari, incluse le cartilagini e rimane l’ esame di elezione in questi casi
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r e d a z i o n a l e
p u b b l i c i t a r i o
IN COSA CONSISTE E QUALI SONO I VANTAGGI DELLA TECNICA ARTROSCOPICA? La tecnica artroscopica è una procedura minimamente invasiva che è utilizzata con successo nella ricostruzione del LCA. Questa tecnica è basata sullâ&#x20AC;&#x2122;impiego di uno strumento chiamato artroscopio che, introdotto nellâ&#x20AC;&#x2122;articolazione attraverso una piccola incisione di 4-5 mm, rende possibile la visualizzazione delle strutture interne del ginocchio. Lâ&#x20AC;&#x2122;intervento artroscopico può essere eseguito in anestesia loco-regionale. La tecnica a cielo aperto si utilizza ormai di rado quando, oltre al LCA, è necessario riparare anche le altre strutture articolarI, come nei casi di lussazioni o di gravi rotture della capsula articolare
DOTT. GRASSO ESISTE LA POSSIBILITAâ&#x20AC;&#x2122; DI UN TRATTAMENTO CONSERVATIVO? Nei casi acuti la terapia è indirizzata inizialmente al controllo del dolore e del gonfiore del ginocchio attraverso il riposo, lâ&#x20AC;&#x2122;impiego di farmaci anti-infiammatori e lâ&#x20AC;&#x2122;uso di ghiaccio e stampelle. In caso di notevole gonfiore, lâ&#x20AC;&#x2122;aspirazione del liquido articolare (artrocentesi) può alleviare i sintomi ed, allo stesso tempo, fornire importanti indicazioni. La presenza di sangue nel liquido aspirato, è un affidabile indizio di rottura del LCA (meno frequentemente infatti, può essere dovuta a fratture ossee o a lesioni dei menischi). Quando il dolore ed il gonfiore dellâ&#x20AC;&#x2122;articolazione iniziano a risolversi, si consiglia un programma di riabilitazione per potenziare i muscoli dellâ&#x20AC;&#x2122;arto coinvolto. Lo scopo è compensare lâ&#x20AC;&#x2122;instabilitĂ dellâ&#x20AC;&#x2122;articolazione attraverso un miglior uso dellâ&#x20AC;&#x2122;arto. Lâ&#x20AC;&#x2122;uso di una ginocchiera elastica può aiutare a proteggere il ginocchio non solo durante questi esercizi, ma anche nelle attivitĂ quotidiane. QUANDO Ă&#x2C6; NECESSARIO E IN CHE CONSISTE Lâ&#x20AC;&#x2122;INTERVENTO CHIRURGICO? Lâ&#x20AC;&#x2122;intervento chirurgico è indicato quando persistono dolore ed instabilitĂ . La chirurgia di riparazione del LCA è una procedura usata molto frequentemente ed è finalizzata a ricostruire il legamento leso con un tessuto sostitutivo. Questo può essere un tendine o un legamento prelevato dallo stesso paziente (innesto), o, piĂšâ&#x20AC;&#x2122; raramente un tessuto prelevato da un donatore di organi (trapianto). Nel caso di innesto, il tessuto prelevato può essere la porzione centrale del tendine rotuleo (che connetta la rotula con la tibia) oppure i tendini flessori (gracile e semitendinoso), o la porzione centrale del tendine quadricipitale. Lâ&#x20AC;&#x2122;approccio chirurgico, preferibilmente eseguito con tecnica artroscopica, comprende diverse fasi qualilâ&#x20AC;&#x2122;asportazione dei frammenti del LCA danneggiato e la preparazione dellâ&#x20AC;&#x2122;alloggiamento per il nuovo la realizza tessuto, zione di fori di nel femore e nella tibia, per lâ&#x20AC;&#x2122;inserimento del nuovo legamento, lâ&#x20AC;&#x2122;inserimento del neo-legamento nellâ&#x20AC;&#x2122;articolazione ed infine la fissazione del neo-legamento.
PER CONCLUDERE CHE IMPORTANZA ATTRIBUISCE ALLA RIABILITAZIONE POSTOPERATORIA? Dopo la chirurgia, è essenziale seguire un programma di riabilitazione mirato per assicurare il migliore recupero funzionale del ginocchio. Il recupero articolare e muscolare deve essere impostato e controllato periodicamente dal chirurgo ortopedico che, a sua volta, si avvale dellâ&#x20AC;&#x2122;ausilio di un fisioterapista. La fase della riabilitazione è delicata perchĂŠ il paziente deve eseguire una serie di esercizi per rinforzare la muscolatura e recuperare movimento e coordinazione, senza però provocare sovraccarichi che potrebbero allentare o rompere il neo-legamento. Normalmente il programma riabilitativo dura tre - quattro mesi. Successivamente è consigliabile continuare un programma dâ&#x20AC;&#x2122;esercizi per mantenere la tonicitĂ muscolare e recuperare la coordinazione motoria. La ripresa sportiva è consigliabile solo dopo il completo recupero articolare e muscolare e, di norma, non è consentita prima di sei mesi dopo lâ&#x20AC;&#x2122;intervento chirurgico.
il Dott. Andrea Grasso
Casa di Cura Villa Valeria Trauma Sport Center Servizi: Zona: Indirizzo: Contatti: E.mail: Sito:
Servizi per la tutela degli sportivi Roma nord - Montesacro Piazza Carnaro 18, Roma 1XPHUR 9HUGH info@traumasportcenter.it www.villavaleria.it
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IL LUSSO OLTRE
Fino al 15 marzo, Baselworld: l’alta orologeria sta dimostrando di essere in ripresa La fiera svizzera rappresenta la principale arena di discussione sulle tendenze nel settore dell’alta orologeria e dei preziosi, è in questo luogo che prendono vita le maggiori novità che influenzano di anno in anno l’andamento del mercato mondiale. La stagione più buia, forse, è stata quella del 2009, l’anno scorso invece i segnali nell’alta orologeria erano stati incoraggianti, Jacques Duchêne presidente del comitato degli espositori diceva «gli indicatori sono eccellenti, ma bisogna restare prudenti, con quel che succede nel mondo bisogna evitare trionfalismi». Vista l’instabilità economica politica mondiale, ottimisti ma non troppo quindi. La manifestazione si svolgerà all’interno della Messe Basel, cioè la fiera di Basilea in Svizzera e decreterà le tendenze nel mondo del lusso, dell’alta orologeria e del mondo dei gioielli. Quest’anno ci saranno almeno 180 espositori e oltre 100.000 visitatori provenienti da tutto il mondo, 3.000 giornalisti da ogni angolo del globo per cogliere le novità del 2012 e raccontarle ai loro connazionali nei rispettivi paesi d’origine. Eccetto Basel World non saranno presenti a nessun altra fiera dello stesso genere alcuni tra i più esclusivi marchi, parteciperanno i loro amministratori delegati, i visitatori potranno incontrarli, discutere con loro delle nuove tendenze, delle scelte che stanno pensando per il futuro del settore e anticipare quindi il mercato. La fiera sarà quindi una grande occasione da non perdere per tutti coloro che fanno parte del settore, per instaurare nuove conoscenze e competenze utili a rimanere aggiornati su di un mercato in continua evoluzione.
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LA CRISI < ph_ © Baselworld >
Saranno tantissimi anche i top brand dell’alta orologeria come Tissot, Bulgari, Glam Rock. Uno dei prodotti più innovativi che verranno presentati nella cittadina svizzera, è il Papillon Voyager di Bulgari, un segnatempo perfetto per chi lavora nel business ed ha la necessità di conoscere in ogni momento l’orario anche in una diversa latitudine, infatti, all’interno del quadrante principale ce n’è uno secondario con un diverso fuso orario. Molto interessante anche un’altro prodotto che verrà proposto in esclusiva alla fiera svizzera, si tratta di Admiral’s Cup Legend 38 Mystery Moon di Corum, un prodotto pensato appositamente per il pubblico femminile. Un gioiellino che non presenta grandi innovazioni tecnologiche ma punta molto sul design e sul particolare gusto femminile, un orologio dal quadrante in madreperla che ruota su se stesso ed uno che indica le fasi lunari. Molto interessanti anche le novità 2012 di Richard Mille che verranno presentate in esclusiva a Basilea, si tratta di una linea concentrata sulla resistenza e la praticità senza dimenticare la gradevolezza della linea. I materiali sono resistenti e solidi.
Presenti 180 espositori e oltre 100.000 visitatori provenienti da tutto il mondo, 3.000 i giornalisti accreditati
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oggetti del desiderio Grandi idee per festeggiare la primavera all’insegna del lusso e dell’eleganza
Damiani La collezione orologi gioiello Mimosa di Damiani manifestano eleganza e femminilità contagiando di queste qualità il polso della donna che li indossa. Composti da una sinergia di pietre preziose colorate e diamanti purissimi, sono allo stesso tempo delicati e frizzanti, dalla innata vivacità, come il fiore dà loro il nome. Disponibile in quattro variazioni cromatiche: con diamanti bianchi; con diamanti bianchi, brown e fancy; con diamanti bianchi, rubini e zaffiri nelle tonalità del rosso e del rosa; con diamanti bianchi, zaffiri blu e azzurri.
Damiani Via Lattea è la nuova collezione gioielli Damiani. Oro e diamanti bianchi, brown e grey, danno vita a creazioni ricercate e chic, attenzione e cura dei particolari unite alla sapienza artigianale dei maestri orafi di Valenza rendono ogni creazione unica e irripetibile.
Breil Flowing è la collana bracciale multifunzionale di Breil in acciaio lucido con inserti Swaroski. Può essere indossata come collana luna ma anche doppia, in stile girocollo o, addirittura, come bracciale arrotolato intorno al polso.
Tiffany & Co. Anelli in oro bianco con diamanti e perle.
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Breil L’anima colorata in alluminio è il segreto nascosto nell’acciaio della nuova collezione di bracciali Secretely di Breil. I bangle interni sono intercambiabili, per stupire ogni giorno con un colore diverso intorno al proprio polso.
Cartier
Délices de Cartier è la prova concreta del savoir-faire e della vena creativa della Maison Cartier. Femminile e audace , la cassa inebriante tempestata di diamanti evoca eleganza e classe.
Chanel L’anello in platino e diamanti di Chanel fa parte della collezione “Comète”. Si dice che sia stato il cielo stellato parigino ad ispirare Gabrielle Chanel per la linea di alta gioielleria. Linea semplice ma eterna, emblema della casa francese.
Cartier
Questa è la Love Collection di Cartier, ideata inizialmente nel 1963 dal designer Aldo Cipullo. Dedicato all’amore eterno, puro e casto, a coppie inossidabili come Steve McQueen e Ali McGraw. Il suo creatore voleva dar vita a un oggetto che potesse incarnare tutto questo. La celebre casa di gioielleria francese la ripropone oggi, l’amore non passa mai di moda.
Chanel
Orecchini Camélia in oro bianco 18 carati e diamanti Chanel.
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OUTDOOR CHE PASSIONE < di_ Beatrice Chiddo >
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Suggestioni che arrivano da grandi esploratori per trasformare l'outdoor in un'avventura con il gusto per la comoditĂ . Sembrano essere le ultime tendenze in fatto di arredamento di esterni. Emu ha dedicato a Marcel Bardiaux, il primo navigatore solitario ad aver circumnavigato Capo Horn, Marcel, divano componibile interamente realizzato in acciaio che evoca un parapetto su un oceano immaginario, un balcone dove stare comodamente appoggiati a scrutare l'orizzonte, come un'accogliente barriera e, al contempo, cornice sull'esterno. Marcel evoca lo spirito di indipendenza e libertĂ che animava le esplorazioni e le avventure dell'uomo di mare a cui si ispira. Ma non solo, in Marcel entra prepotentemente anche la tecnologia e l'innovazione. Infatti i cuscini della seduta e degli schienali sono realizzati nei nuovi tessuti EMU Soft Ware, in stoffa Tempotest, le cui parole d'ordine sono italianitĂ , resistenza e personalizzazione.
Marcel di EMU
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Sempre da Emu arriva Vera Composta da oltre 20 articoli diversi costituisce una vera e propria famiglia di prodotti destinati a chi ama il comfort. Il nuovo tavolo estensibile ovale completa la collezione di questâ&#x20AC;&#x2122;anno offrendo dimensioni molto generose che possono ospitare fino a 14 persone. Il piano è arricchito dal decoro geometrico, segno distintivo della collezione e le gambe in acciaio, trasmettono un tavolo solido e dal design accattivante che va a ampliare lâ&#x20AC;&#x2122;offerta insieme ai tavoli estensibili rettangolari.
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Tavolo rettangolare e sedia di EMU Collection di EMU
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Annette Hinterwirth per Dedon Dall’Austria e da una laurea in giurisprudenza è partita Annette Hinterwirth. Si è costruita una nuova professionalità nel set design per il cinema e la fotografia. Così, dopo aver trascorso degli anni a creare degli ambienti per poi distruggerli una volta concluso il lavoro, la ragazza di Vienna ha deciso di costruire degli oggetti per la casa che sfidassero il tempo. Lei, esploratrice nel nuovo mondo, per la linea City Camp di Dedon ha immaginato un modulo abitativo esterno all-in-one per “nomadi” moderni, una nuova straordinaria interpretazione del concetto Outdoor Living Room ispirata ai campi base degli antichi esploratori che fungevano da punto di ritrovo. Disponibile in due ver-
sioni, come letto matrimoniale a baldacchino e come dondolo da giardino rialzato, City Camp è un minuzioso prodigio di design e di ingegneria: partendo dall’innovativa costruzione del telaio verniciato a polvere, passando per la studiata moltitudine di vani portaoggetti, fino al posizionamento e alla finitura di ogni singola borchia, cinghia o maniglia, può ospitare comodamente e in grande stile cinque o sei persone, entrambi i modelli dispongono di tende avvolgenti che creano ombra e privacy, di una profusione di cuscini, di eleganti cinghie in pelle per il trasporto dei cuscini.
La creazione City Camp di Annette Hinterwirth per Dedon
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Gordon Guillaumier per Roda Arriva la collezione Basket del maltese ormai “naturalizzato italiano Gordon Guillaumier. Il designer che da tempo ha un suo studio a Milano ha pensato divani componibili e di tavolini, disponibili in varie dimensioni, per superare di slancio le consuete distinzioni tra indoor e outdoor. Essenziale nella progettazione di Guillaumier l’estrema pulizia formale e la solidità della struttura, in metallo color smoke o in versione milk, il rigore degli schienali e delle sedute, realizzati con cinghie intrecciate, bilanciati dall’assoluto comfort offerto dalla cuscinatura, disponibile sia nella versione con cuscino di schienale unico, sia con set di cuscini separati.
Rodolfo Dordoni per Roda Sempre da Roda arriva Spool, nuova collezione di arredi per esterno disegnata da Rodolfo Dordoni, un progetto che dà vita ad un nuovo e vibrante racconto fatto di trame e suggestivi giochi di ombre, creati dalla luce che filtra tra gli intrecci dello schienale. Il risultato è una collezione dal design dirompente, un perfetto equilibrio tra forza e leggerezza, che non trascura il comfort delle sedute, in grado di accogliere un’abbondanza di soffici cuscini.
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Lisso alpino con Spa
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Piergiorgio Cazzaniga per Tribù Dal Belgio per Tribù Piergiorgio Cazzaniga ha pensato la nuova linea Essentiel. Uno dei più apprezzati designer italiani, classe 1946, si è fatto conoscere per le sue incredibili e sinuose sedie. La linea creata per Tribù prevede due sedute, un tavolo pranzo con piano in ceramica e un lettino. La collezione è caratterizzata da un design garbato, depurato dal superfluo: la struttura è realizzata in acciaio di altissima qualità e la scocca è rivestita in Batyline®.
Ombrelloni che passione! Per ombrelloni e gazebo, Tuuci è il nome che da oltre 10 anni è sinonimo di altissima qualità e design innovativo. Sono prodotti destinati all’arredo di bordi piscina, spiagge esclusive e yacht. In grado di resistere anche alle condizioni atmosferiche più estreme, gli ombrelloni Tuuci garantiscono estrema affidabilità, durata e facilità d’uso. La collezione Ocean Master è ispirata al volo sull’oceano della manta: l’ombrellone è caratterizzato da linee ondulate e morbide che evocano la forza e la bellezza della manta stessa.
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Il rItorno del lassIco
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Non piace solo lo stile moderno, le tendenze attuali premiano anche l’estetica rurale Vivere in un ambiente spazioso e confortevole è il grande desiderio di molte persone, possedere un balcone spazioso, recintato da piante curate e ben mantenute con un grande giardino dove poter tenere un cane oppure organizzare barbecue estivi con gli amici. Avere un’abitazione che consenta di ammirare un panorama mozzafiato come il centro storico capitolino, la campagna romana di Via Appia Antica, dove ancora oggi, nell’era post-industriale, si vedono pascolare i greggi degli ultimi pastori rimasti nell’agro romano, oppure l’incantevole panorama montano di Cortina D’Ampezzo. Sono tutti desideri dell’uomo contemporaneo, ormai non più trasportato dal mito della città dai ritmi frenetici dei decenni immediatamente successivi al secondo dopoguerra, quelli del miracolo economico italiano, del Boom e della strabiliante crescita economica italiana, dall’architettura moderna o dagli arredamenti futuristici. C’è quindi un ritorno dello stile classico. Piacciono molto gli edifici in stile rurale, casali con pareti esterne a muro romano, salotti con camino, rifiniture in marmi pregiati, soffici divani e grandi librerie in legno, infissi in legno e viale pavimentato a sampietrini. Oggi molti sono forse più attratti dal relax e dalla natura (ne è un esempio il successo degli agriturismi), proprio come cantava Toto Cutugno, al Festival di Sanremo 1995 “Voglio vivere in campagna”, non era un’eresia, ma il segnale di un desiderio di riscoperta di un mondo passato per i più anziani, o di qualcosa che non si è mai conosciuto, per le generazioni nate e cresciute in città, dentro appartamenti senza troppo spazio, immersi più che nella pace contadina, nel caos metropolitano.
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luxury_home Immobili di prestigio selezionati e proposti da Borsino.net
\\ Pinciano,Via Tevere ➜ Bellissimo appartamento intero ed ultimo piano finemente ristrutturato con affreschi d`epoca in caratteristico Villino liberty di fine 800 ubicato a pochi passi da Corso D` Italia. Composto da: doppi ingressi grande disimpegno salone doppio (con camino) sala pranzo studio 3 camere cameretta grande cucina abitabile tripli servizi tre balconi + uso esclusivo della terrazza sovrastante di 240mq. Euro 2.200.000 (codice DN159) Via Tevere, Roma
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\\ Appia Antica,Via Appia Antica
Via Appia Antica, Roma
➜ Incantevole proprietà composta da 2 Ville indipendenti inserite in un magnifico parco alberato con piscina di 10.000mq ubicato nel cuore dell`Appia Antica Antica. Descrizione: Villa Storica (di 420mq) disposta su 2 livelli con dependance (di 120mq) e Villa Moderna (di 360mq) disposta su 2 livelli con dependance (di 100mq) Trattativa riservata (codice VT204) <link: www.borsino.net> <info: 06.86.06.069>
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dpmagluxury_home \\ < tag: immobili_prestigio_luxury_roma >
luxury_home Immobili di prestigio selezionati e proposti da VR e Parioli 118 Real Estate \\ CENTRO STORICO, Cappellari ➜ Palazzina del 600 finemente ristrutturato proponiamo appartamento rifinito salone 2 camere matrimoniali cucina doppi servizi guardaroba balconcino € 1.090.000,00 Ce g Kwh/mq/anno 175,00 <link: www.residenzediroma.com> <info: 06.80.69.05.62> Piazza Cappellari, Roma
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Via Po, Roma
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luxury_home Immobili di prestigio selezionati e proposti da VR e Parioli 118 Real Estate
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dpmagmake_up \\ < tag: trucco_ciglia_ciuffetti_applicazione >
Rossano De Cesaris Make-Up Artist www.rossanodecesaris.com
Le cigLia finte
< di_Rossano De Cesaris > < ph_courtesy of Clarissa Nails>
Le ciglia si applicano solitamente partendo dall’angolo esterno, soltanto sulla coda finale dell’occhio, ma possono anche essere applicate su tutto l’occhio, purché non se ne noti la presenza
Le ciglia finte che si possono trovare sul mercato sono di varia natura: sintetiche, di pelo animale (solitamente di visone), oppure di capelli veri. Quelle a ciuffetti possono essere ciuffi di pochi peli o ciuffi molto voluminosi, da scegliere a seconda dell’effetto che si vuole ottenere (esistono anche singoli peli da applicare uno alla volta): il colore varia dal marrone al nero. L’abilità consiste nell’applicare i ciuffetti tra le radici delle ciglia vere, negli spazi più vuoti, in modo che l’intervento non sia palesemente visibile. L’operazione và preferibilmente eseguita al termine del trucco degli occhi, dopo l’applicazione del mascara. Le ciglia si applicano solitamente partendo dall’angolo esterno, soltanto sulla coda finale dell’occhio, ma possono anche essere applicate su tutto l’occhio, purché non se ne noti la presenza; esse vanno poste seguendo la direzione delle ciglia reali, collocate in senso parallelo ad esse, in modo da confordervisi perfettamente. Inoltre, è bene che lungo la rima ciliare i ciuffetti siano tutti equidistanti tra loro. È assolutamente importante non piegare esageratamente le ciglia naturali prima dell’apŚ plicazione dei ciuffetti, in quanto si verrebbe a creare unŚ bi-livello di curvatura tra i peli naturali e quelli artificiali, il che renderebbe impossibile la corretta applicazione dei ciuffi tra le radici di quelle vere. In commercio le ciglia a ciuffetti si trovano in quatmini esse vanno applicate tro diverse lunghezze: , short, medium e long: di una specifica lunghezza in base al tipo di effetto che si vuole ottenere. Per ottenere un naturale ef-
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Le ciglia a ciuffetti possono essere ciuffi di pochi peli o ciuffi molto voluminosi
fetto di rinfoltimento, l’ideale sarebbe applicare 4-5 ciuffetti della stessa identica lunghezza delle proprie ciglia, soprattutto sulla coda finale dell’occhio (dove normalmente sono un po’ più rade). Se invece si cerca di conferire maggior apertura allo sguardo, un metodo efficace è quello di applicare qualche ciuffo di lunghezza maggiore verso il centro dell’occhio, da “sfumare” gradatamente verso l’esterno e l’interno dell’occhio con qualcun’altro più corto. Applicando le ciglia finte singole si ottengono eccellenti effetti di infoltimento, peraltro assolutamente naturali ed impercettibili. Unici inconvenienti sono la laboriosità e lunghezza dei tempi per l’applicazione. Le migliori colle adesive per l’applicazione delle ciglia finte sono comunque quelle a base di lattice (nelle versioni bianco e nero); esse vanno preferite ai collanti per le applicazioni più durature, che in realtà non durano mai quanto indicato sulla confezione, indeboliscono le ciglia naturali e tendono anche a lasciare grumi (dopo la rimozione di quelle finte) che difficilmente si riescono ad eliminare del tutto.
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dpmagbeauty_news \\ < tag: occhi_mani_lifestyle_capri >
JaCqueline KenneDY
STYLE < di_Giorgia Ercolani >
Disinvolto, ma sapientemente studiato; sbarazzino, ma sempre elegante: è questo il look della primavera 2012. Da Collistar a Dior, passando per Pupa, la bella stagione punta sull’esaltazione della femminilità senza eccessi. Esattamente com’era la bellissima Jacqueline Kennedy, da sempre simbolo estetico per eccellenza. Guardando alla più famosa First Lady degli Stati Uniti, la nuova linea Collistar si è ispirata ai colori e al lifestyle dell’isola di Capri, perla di abbagliante bellezza incastonata nel Mediterraneo. Pronta a godere dei piaceri della vita, curiosa, appassionata: la sua donna ha una base impeccabile, perfezionata con un primer, labbra in primo piano e palpebre sfumate in toni neutri e pastello. Nella notte caprese, lo sguardo è acceso da linee nette di colore vivo, verde e blu. Ma il vero strumento di seduzione sono mani e piedi: impertinenti e colorati in tutti i momenti della giornata. Ecco quindi Lattementa, lo Smalto Unghie Perfette, e le altre nuance evocative come Vinaccia Lacca, un viola caldo, Edera, un verde deciso, Papaya, un arancio vitaminico. “Dopo la donna, i fiori sono le creazioni più divine”, si presenta così, riprendendo le parole del fondatore della maison, la collezione Garden Party di Christian Dior. Ombretti come rose ricamate con sfumature che ricordano dolci boccioli: dal lilla all’argento, passando per la brillantezza del verde foglia e del giallo oro. Nelle borsette più chic non può mancare la palette Dior Garden Clutch con dettagli ispirati al savoir-faire della gioielleria. Effetto bouquet e jeans style per la nuova Jeans n’ Roses di Pupa, che propone un Jeans n’ Roses Blush Duo: Maxi Fard Duo Illuminante trucco romantico e femminile. Riflettori puntati sugli occhi, sati– Effetto Matt Luminoso. Fard e illuminante in un unico nati e disegnati con ombretti dalle tinte pastello. Quattro le toprodotto con esclusivo design floreale effetto bouquet. Texnalità fra cui scegliere per uno sguardo infinitamente intenso e ture compatta e setosa esalta ogni tipo di carnagione con sofisticato: blue jeans, kelly green, grey silver e peach rose. Una un finish matt luminoso effetto “bonne mine”. matita scintillante va a completare il tutto, creando un contrasto che illumina gli occhi. Per le labbra, una texture gelée che ne Matita eyeliner scintillante: intensifica lo sguardo esalta il volume, sublimando il colore con effetto cristallino. con un tocco di luce! Quattro tonalità dal finish metallico Senza dimenticare l’estratto di cotone che le rende morbide e da abbinare agli ombretti per un inedito effetto “contraperfettamente idratate. Sulle guance, infine, colori delicati per sto”. Con Vitamina E per un finish matt luminoso effetto “bonne mine” naturale. un effetto anti-età
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Jeans n’ Roses Lipstylo: rossetto in stylo effetto bagnato dal finish semitrasparente brillante. Texture gelé esalta il volume delle labbra e ne sublima il colore.
Se i profumi della primavera vi affascinano, lasciatevi sedurre dalle fragranze Air de Fio’ by Pupa, intense, esplosive, glamour! Corolle leggere, in tulle e tessuti Haute Couture. Sette declinazioni per sette personalità diverse e inconfondibili.
Lasting Color, lo smalto brillante: quattro colori per un total look floreale e due per un perfetto jeans style!
Jeans n’ Roses Luminys Silk: ombretto cotto satinato per occhi da favola! Doppio utilizzo: asciutto (colore delicato e luminoso) e bagnato (colore intenso e vibrante). Da provare tutte le sue varianti: blue jeans, kelly green, grey silver e peach rose. www.duepontimag.it
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dpmagbeauty_news \\ < tag: occhi_mani_lifestyle_capri >
Per la primavera-estate 2012 la scelta dei make-up artist Collistar punta sulla brillantezza e sulla luminosità. Il colore abbandona la pienezza e diventa un abbraccio avvolgente. Nessuno spessore per queste labbra dal finish ultra-brillante che si vestono di luce, nei colori più golosi. Top gloss stick è proposto nei colori amarena, nudo, mandarino, granatina: belli da vedere, quasi da mangiare…
La collezione Capri di Collistar punta sulle trasparenze e le sfumature modulabili delle polveri, proposte in colori naturali e sofisticati, in contrasto con le linee precise e nette degli eye liner, vivaci e intriganti. Le ciglia si vestono di un inedito blu per regalare allo sguardo profondità unita a un cenno di colore. Il look è quello di una maliziosa bon-ton lady…
Jaqueline KenneDY
STYLE
Estive ed evocative le nuances della collezione Smalto unghie perfette: Lattementa, Vinaccia Lacca, Edera, Papaya. Perché mani e piedi seducono sottilmente…
Collistar-Capri. Per ravvivare il look, renderlo più estivo e donare all’incarnato un tocco di colore due nuove tonalità della Terra abbronzante effetto-seta. Impalpabile e di facilissima stesura, consentirà ombreggiature globali ed effetti tono su tono molto naturali che scolpiranno con delicatezza i tratti del volto.
Continuando il suo percorso pionieristico nella cosmesi, Collistar presenta la prima linea ispirata alla biorivitalizzazione medica. Le Creme Biorivitalizzanti, con attivatore di collagene e acido ialuronico, mimano le microiniezioni rivitalizzanti praticate dai dermatologi e rappresentano l’ideale trattamento quotidiano per combattere l’invecchiamento cutaneo e mantenere il viso giovane, tonico e levigato. Perfette sempre, sono consigliate quando la pelle appare stanca, segnata e priva di tono, a prescindere dall’età anagrafica.
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dpmaghair_news \\ < tag: movimento_naturale_nutrire_lucentezza >
Effetto crespo?
LevateveLo daLLa testa Se il colore è protagonista assoluto delle passerelle e del make-up, figuriamoci nell’hair style! Con l’arrivo della bella stagione la nostra voglia di cambiamento sembra rinascere insieme con la primavera. A maggior ragione quest’anno che, dopo un autunno-inverno incentrato sul “rigore”, i professionisti del taglio torneranno a puntare sul movimento naturale, con texture morbide e linee spontanee. Fondamentale, quindi, che i capelli siano perfetti. Combattere l’effetto crespo e contrastare la secchezza senza rinunciare a nuance intense e vibranti, oggi è possibile, grazie al sistema di colorazione professionale
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1.Il conditioner Inoacolor Care di L’Oréal, adatto per usi frequenti, si applica dopo la crema-shampoo e si risciacqua.
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2.L’expertise L’Oréal reinterpreta la tradizione orientale dell’olio creando un prodotto mitico: versatile, nutriente, dalla texture moderna, non unta. Mythic Oil: un viaggio sensoriale da percorrere attraverso la fragranza gradevole, che sa di sole, dell’olio ai semi d’uva e la setosa consistenza dell’olio di avocado. Una coccola da regalarsi ogni giorno, prima e dopo il brushing. 3.Lo shampoo Inoacolor Care di L’Oréal è adatto a tutti i tipi di capelli e contiene cinque agenti detergenti delicati. La sua consistenza cremosa si trasforma in una schiuma dolce per un’esperienza sensoriale senza precedenti.
4.Nutrizione intensa e protezione senza precedenti per la maschera Inoacolor Care di L’Oréal. Dona brillantezza e morbidezza ai capelli. Anche questa, come il conditioner, si applica dopo la crema-shampoo, si lascia in posa qualche minuto e poi si risciacqua.
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Clic: www.inoa.lorealprofessionnel.it - Info: www.wella.com
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dpmaghair_news \\ < tag: movimento_naturale_nutrire_lucentezza >
Inoa by L’Oréal. Il cuore della sua formula è l’Oil Delivery System, una tecnologia rivoluzionaria a base di olio che potenzia l’azione del sistema di colorazione, riducendo al contempo la fastidiosa sensazione di pizzicorio a livello del cuoio capelluto, che spesso si avverte con tinte a ossidazione classica. E non è tutto: per prolungare questi effetti benefici, L’Oréal ha realizzato Inoacolor Care, una linea specifica (shampoo, maschera e conditioner), fatta di olio d’Argan e the verde, che nutre i capelli quattro volte di più, prolungando l’intensità del colore. Per una brillantezza senza precedenti, proviamo la polvere di diamante della linea Brilliance di Wella. Lo shampoo, il balsamo e la maschera, nelle due formulazioni per capelli normali/fini e grossi, aumentano la lucentezza dei capelli, donando loro un movimento libero e fluente e un effetto irresistibile al tatto. La collezione comprende anche il siero, il balsamo e la mousse, senza risciacquo.
Il colore è importante
Kerastase Per combattere la forfora, Kérastase presenta i Bain Exfoliant ispirati allo skin-care, per un effetto “nuova pelle” del cuoio capelluto. Le due formule specifiche a seconda delle diverse esigenze, sono caratterizzate da una tripla azione: detergente, per purificare il cuoio capelluto; esfoliante, come effetto scrub purificante; e idratante. Il Bain Exfoliant Hydratant è ideale contro la forfora secca: il glicerolo idrata e nutre la cute, mentre lo Zinco Piritione purifica il cuoio capelluto. Si applica sui capelli bagnati direttamente alle radici, grazie allo speciale erogatore. Segue il risciacquo. Per la forfora grassa, invece, c’è il Bain Exfoliant Purifiant. L’acido salicilico e lo Zinco Piritione purificano la cute mentre le micro particelle danno un effetto scrub purificante. Si applica alle radici sui capelli bagnati con l’erogatore professionale e si risciacqua. Nel rituel in salone l’applicazione è seguita da un massaggio con movimenti circolari con il nuovissimo NeoClean, un dispositivo professionale per una pulizia intensa.
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ASILO NIDO SCUOLA DELL’INFANZIA BILINGUE INGLESE CENTRO ESTIVO
DA MARZO SONO APERTE LE ISCRIZIONI H=J D 9FFG K;GD9KLA;G 2012/2013
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\\ la mia romadpmag Roma e il suo pubblico È la città in cui vivo ed è sicuramente la città che ho frequentato artisticamente più di qualunque altra. Non c’è spettacolo che non abbia portato a Roma e rappresentato a lungo. Tra l’altro all’Olimpico ho portato l’altro spettacolo su Gaber, Un certo signor G. Roma, così come altre grandi città, è abituata a spettacoli diversi. C’è un pubblico eterogeneo ma anche smaliziato e maturo, quindi sanno sicuramente apprezzare l’onestà di un’operazione come Eretici e corsari e comprendere dove c’è il bluff e dove invece ci sono l’anima e la passione. Mi aspetto cose belle come sempre sono successe a Roma.
Ponte della musica L’ho visto. Mi pare una struttura apprezzabile e non si può fare a meno di notarla. Esteticamente mi pare molto bello. Io poi sono favorevole a qualsiasi abbellimento. Anche perchè nella nostra storia millenaria se si ragionasse di non fare mai niente di nuovo ci saremmo persi delle cose importanti e belle. Ogni epoca produce forme d’arte. Sono abbastanza favorevole che si investa anche in cose come questa in un equilibrio che tenga conto di tutto.
Dove vive Garbatella mi trovo bene perchè è il quartiere dove arrivò mia zia quando arrivò dalle Marche ormai 50 anni fa. Quindi è stato il quartiere in cui ho messo piede per la prima volta. Per me Roma è sempre stata la Garbatella, sono andando a vivere lì, la identifico con Roma, mi sono sempre trovato bene e ci continuo a stare con molto piacere.
Tempo libero Frequento per lavoro Prati, oppure Testaccio, San Saba dove ho degli amici; sicuramente il Centro. In generale in famiglia piace la natura, quindi andiamo in bicicletta o passeggiamo sull’Appia antica o Villa Pamphilj. Poi Monteverde dove gioco a tennis con Luca Barbarossa.
Secondoarme corè
Neri M
Il futuro In questi ultimi anni mi sono dedicato meno alle imitazioni e mi concedo qualche variazione di divertimento personale ma sempre legato alla satira politica. Intervista raccolta dalla redazione di Edipress www.duepontimag.it
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dpmagappuntamenti \\ < tag: eventi_spettacoli_musica_teatro_novità >
Enrico Brignano
\\ Palalottomatica - Teatro. Enrico Brignano Dal 26 marzo all’8 aprile 2012
Dopo il successo di “Sono romano ma non è colpa mia” che ha riscosso grande successo e collezionato in giro per l’Italia oltre 200.000 spettatori, Enrico Brignano torna a teatro con uno spettacolo inedito: Tutto Suo Padre. Uno show esilarante in cui il comico romano si interroga su sé stesso, sulla vita, sulle amicizie, sui rapporti umani e racconta i rapporti con le persone più vicine a lui, gli amici veri e i suoi familiari, mette in piazza le difficoltà, gli scontri, la paura di rovinarli e soprattutto di perderli, in un “viaggio” sempre in bilico tra comicità ed emozioni. Uno spettacolo in cui l’ironia la fa da padrone e mette a nudo vizi e pregi di coloro che gli sono accanto senza risparmiare nessuno. link: www.forumnet.it
\\ Fiera di Roma - Fiera. Motodays Dall’8 all’11 marzo 2012
La Fiera di Roma torna anche quest’anno ad ospitare la quarta edizione di Motodays, Salone Moto e Scooter del Centro-Sud Italia. Le oltre 100.000 presenze del 2011 hanno reso la manifestazione un appuntamento importante per gli operatori del settore ma anche per gli appassionati che potranno contare sulla presenza degli stand con le novità 2012 delle maggiori Case costruttrici di due ruote. Tra le novità, un’area dedicata al “green” e ai mezzi rispettosi dell’ambiente, Il Villaggio dell’Alternativa, e la possibilità per i visitatori di effettuare dei test nelle aree esterne dove si potranno provare le novità del mercato. In concomitanza con Motodays debutterà anche Bici@RomaExpo due padiglioni di 18mila mq pensati per tutti gli appassionati del pedale. Fiera di Roma
link: www.motodays.it e www.facebook.com/people.motodays
\\ Atlantico Live - Musica. Noel Gallagher 13 marzo 2012
Dopo la tappa all’Alcatraz di Milano dello scorso 28 novembre, la band di Nole Gallagher torna in Italia, il 13 Marzo all’Atlantico Live. Il tour, che prevede tappe in Europa e America, segue la pubblicazione dell’album di debutto della band, “Noel Gallagher’s High Flying Birds”, uscito lo scorso 17 ottobre sull’etichetta di Noel, la Sour Mash Records. Un’occasione per apprezzare dal vivo la nuova frontiera musicale del cantautore e chitarrista inglese, già frontman, insieme con il fratello Liam, della band più rappresentative del britpop d’Oltremanica, gli Oasis, uno dei gruppi di punta della scena musicale mondiale a partire dagli anni novanta e di cui ha fatto parte sino al 2009. link: www.atlanticoroma.it
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\\Roma - Sport. Maratona di Roma
Maratona di Roma
18 marzo 2012
È da tutti considerata la corsa podistica più affascinante del mondo e per il 18° anno la Capitale si prepara ad ospitare la Maratona di Roma Acea. Una gara di 42 km chilometri immersa tra decine di punti di interesse artistico, archeologico e architettonico che rendono la corsa nella Città Eterna unica al mondo. Un percorso perfezionato di anno in anno che sarà rivisto anche in questa edizione soprattutto in virtù dell’impatto della corsa con la circolazione delle auto. A tal proposito, l’organizzazione ha lavorato per renderlo anche più scorrevole, eliminando curve e salite, e soprattutto più accessibile e favorevole alle prestazione dei disabili. Non ci saranno più i passaggi a Tor di Quinto e sulla Tangenziale. I 2.500 metri saranno dirottati su un tratto che va da Ponte Duca d’Aosta verso il Lungotevere costeggiando Villa Glori, passando per l’Acquacetosa, poi scendendo per via Maresciallo Pilsudski per entare nel Villaggio Olimpico, dove sono previsti i passaggi davanti all’Auditorium Parco della Musica, Palazzetto dello Sport e si incrocia anche via Svizzera, dove alloggiò Abebe Bikila. link: http://www.maratonadiroma.it Alessandro Siani
\\ Il Sistina - Teatro. Alessandro Siani Dal 13 marzo al 1 aprile 2012
La comicità tutta partenopea di Alessandro Siani protagonista al Teatro Il Sistina dal 13 marzo al 1° aprile nello spettacolo “Sono in Zona” a cura dell’agenzia Ventidieci. Uno spettacolo irreverente che prende di mira i luoghi comuni tipici degli italiani per dissacrarli con monologhi taglienti conditi da sketch irresistibili. Uno show di circa due ore in cui Siani cercherà di coinvolgere il pubblico in un’escalation di risate avvalendosi della partecipazione di alcuni compagni di viaggio che saliranno con lui sul palco: Francesco Albanese, Claudia Miele e Salvatore Misticone, in arte Scapece. Uno spettacolo nello spettacolo a cui prenderanno parte anche cinque scatenatissimi ballerini di breakdance e una serie di musicisti orchestrati dal dj Frank Carpentieri. link: www.ilsistina.com
\\Auditorium Conciliazione - Musica. Samuele Bersani 29 marzo 2012
Fresco vincitore del Premio della critica nell’ultima edizione del Festival di Sanremo, Samuele Bersani ritorna sul palco dell’Auditorium della Conciliazione per presentare dal vivo i successi del passato e i brani che lo hanno consacrato nel panorama musicale italiano. L’artista riminese che ha da poco pubblicato “Psyco, 20 anni di canzoni”, un’antologia di 28 brani - selezionati e rivisitati dallo stesso Bersani – e impreziosita da due veri gioielli, gli inediti “Un pallone”, presentato sul palco dell’Ariston e “Psyco”. Un gradito ritorno che promette grandi sorprese, a partire dai nuovi arrangiamenti con cui Samuele Bersani rivestirà i brani presi a prestito dal suo prolifico repertorio per costruire il nuovo spettacolo link: www.auditoriumconciliazione.it
Samuele Bersani www.duepontimag.it
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dpmagappuntamenti \\ < tag: eventi_spettacoli_musica_teatro_novità > Roger Daltrey
\\Auditorium Conciliazione - Musica. Roger Daltrey 21 e 23 marzo 2012
La voce e icona di The Who, Roger Daltrey, sbarca a Roma per due concerti imperdibili il 21 e 23 marzo all’Auditorium della Conciliazione. Nel doppio appuntamento capitolino, inserito nel tour europeo dell’artista londinese, Roger eseguirà, dal vivo e per intero, la leggendaria opera rock della band, “Tommy”, un’impresa mai portata in scena nemmeno dagli Who. In questo suo “epico” live, Daltrey sarà accompagnato da una band composta da musicisti di assoluto rilievo: Frank Simes (chitarra), Scott Deavours (batteria), Jon Button (basso), Loren Gold (tastiere) e ancora alla chitarra Simon Townshend, fratello del leggendario chitarrista di The Who, Pete Townshend. link: www.auditoriumconciliazione.it
\\ Palalottomatica - Teatro. Cirque du Soleil Dal 15 al 18 marzo 2012
In tour dal 1992, lo spettacolo più longevo del Cirque du Soleil, Saltimbanco torna a catturare il pubblico capitolino con una sensazionale e caleidoscopica celebrazione di agilità e abilità artistica. Uno show sorprendente ispirato alla struttura urbana della metropoli e ai suoi pittoreschi abitanti che nel tempo ha ottenuto un incredibile successo ovunque, e collezionato sold-out in Europa, Nord e Sud America, Australia, Giappone e Nuova Zelanda. Con un cast di oltre 50 artisti di altissimo valore, provenienti da 20 paesi diversi, Saltimbanco presenta acrobazie da togliere il fiato e incredibili dimostrazioni di atletismo, sia nei numeri solisti che in quelli di gruppo. link: www.forumnet.it e www.cirquedusoleil.com/saltimbanco Cirque du soleil
\\Orion - Musica. Gianluca Grignani 23 marzo
Nuova tournée per Gianluca Grignani che taglierà il nastro di “Enjoy Natura Umana Club Tour” il 23 marzo all’Orion di Ciampino. Ispirato a “Natura Umana”, l’ultimo disco del cantautore milanese uscito lo scorso ottobre, il tour vede Grignani portare sul palco un carico di vitalità, suono ed energia nuovo ed estremamente ricercato, ancora più autentico e “umano”. Tante novità, quindi, a partire dalla scelta dei brani per i quali Grignani ha coinvolto i suoi stessi fan invitandoli a scrivere sulla bacheca del suo spazio Facebook la scaletta preferita e che vorrebbero fosse eseguita dal vivo. Così, accanto ai pezzi nuovi e ai principali successi, Grignani rispolvererà dei brani che gli sono stati suggeriti, tra cui alcuni B side. Non mancheranno poi alcune cover, per un concerto la cui durata prevista è di 2 ore e mezza. link: www.orionliveclub.com
Gianluca Grignani dp_mag_138
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SCRIVETE A…
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< a cura di Jimmy Ghione, jimmy.ghione@duepontimag.it >
PRIGIONIERI A ROMA La battuta è facile, servita su un piatto d’argento. Può una capitale – la terza per peso economico nell’Unione Europea – che fino a poche settimane fa sognava di organizzare i Giochi Olimpici del 2020, tollerare che uno spicchio importante di abitato sia messo in ginocchio dalla chiusura di una strada? Chilometri e chilometri di code d’acciaio, mamme che non possono portare i figli a scuola, cittadini che non riescono a raggiungere il posto di lavoro, attività commerciali che dimenticano come sia fatto un cliente perchè sono tutti in coda sulla via Cassia. Tutto questo è iniziato il giorno di San Valentino 2012 che sarà ricordato da me e dagli altri abitanti di Roma nord, come il giorno in cui l’apertura del cantiere per la realizzazione della nuova rete fognaria in via dei Due Ponti ha mandato in tilt la viabilità dell’intera zona, creato una coda di automobili lunga nove chilometri, traffico congestionato, ore di attesa e marcia a passo d’uomo nel tratto tra via Giustiniana e via Oriolo Romano e bloccato il GRA verso le uscite su via Cassia. A pagarne le conseguenze gli abitanti del quartiere usciti con la macchina e obbligati ad abbandonarla nei parcheggi sulla strada o fuori dai supermercati, costretti a percorrere anche quattro chilometri a piedi per portare i bambini a scuola. L’apertura del cantiere era annunciata da tempo, rimandata a causa delle nevicate. Alcune accortezze avrebbero evitato di paralizzare l’intera zona e far subire ai suoi abitanti certi enormi disagi. Il comune ha iniziato a portare via la neve dai marciapiedi e gli alberi crollati negli stessi giorni in cui hanno iniziato i lavori e i camion, le ruspe e i bobcat hanno ovviamente rallentato il flusso delle auto.
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Cari lettori del DP Mag, probabilmente a metà febbraio vi è capitato di restare bloccati nel marasma provocato dalla chiusura di via dei Due Ponti: intera zona in tilt, viabilità impossibile a causa di una coda di automobili lunga nove chilometri
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NORD
“Non si poteva aspettare la fine delle difficoltà causate dalla neve e il gelo? Oppure, come suggeriscono in molti, non si poteva aspettare il mese di giugno?”
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PRIGIONIERI A ROMA
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SCRIVETE A…
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Alcune accortezze avrebbero evitato di paralizzare l’intera zona e far subire ai suoi abitanti certi enormi disagi. Dopo pochi giorni le temperature sotto zero si sono alzate ed hanno permesso ai motociclisti di riprendere i loro scooter e rinunciare alle auto che avevano ulteriormente intasato il traffico abituale. Non si potevano aspettare un paio di settimane? Oppure, come suggeriscono in molti, non si poteva aspettare il mese di giugno, quando le scuole sono chiuse ed il traffico diminuisce notevolmente? Il cantiere è stato aperto senza tenere conto dei cittadini. Senza contare il grave impatto su una ricca zona commerciale. Ho letto dichiarazioni importanti, come quella di Antonio Seccaroni, dell’associazione dei negozianti di zona, secondo cui “Da quanto via dei Due Ponti è stata chiusa al traffico abbiamo perso l’80% degli incassi”. Per un tratto di strada che richiedeva appena 5 minuti in auto, adesso ne servono 45. Con un atto d’altri tempi, i cittadini hanno attuato un sit-in di fronte la sede del municipio che ha portato all’apertura di via del Fondovalle (nominata via Martiri delle Foibe, come spieghiamo nel box) che ha leggermente migliorato la situazione. Il presidente del comitato Due Ponti, Cristiano Baldoni, sottolinea “Come in via San Godenzo e nelle strade limitrofe neanche i mezzi di soccorso riescono a farsi largo nel traffico. Siamo prigionieri di un cantiere”. Per avere informazioni sul traffico ho contattato il Comandante della Polizia Municipale Roma Capitale, Angelo Giuliani. Dott. Giuliani, come avete affrontato l’emergenza traffico? Purtroppo si è verificata questa congestione a causa di numerosi fattori. Non eravamo ancora usciti dall’emergenza neve e ci siamo ritrovati con tutta Roma nord bloccata. Stiamo presidiando tutti gli incroci di via Cassia per cercare di sveltire il traffico. Abbiamo seguito l’apertura della via di Fondovalle, purtroppo in un solo senso di marcia poiché la strada è stata concepita troppo stretta per il flusso delle auto in doppio senso di circolazione. Purtroppo i lavori andranno avanti fino a settembre-ottobre. Noi non possiamo far altro che cercare di tamponare questa situazione.
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Voglio sottolineare che grazie all’impegno di tutte le associazioni di quartiere si è riuscito ad ottenere qualche piccolo risultato, unendo un quartiere vitale per le dinamiche economiche e sociali della città. Su facebook si è creato un gruppo “Attenzione chiusura via due ponti” dove i cittadini si danno consigli su come affrontare il traffico e forniscono notizie sui progetti del comune per migliorare la situazione. Cosa accadrà? Quel che è certo è che le Olimpiadi sono sempre più lontane. Lontanissime. Come Londra o Rio de Janeiro.
La curiosità Cantavano, e cantano ancora gli U2, Where the streets have no name – Dove le strade non hanno nome. Quando scrisse quei versi Bono pensava all’Etiopia, vai un po’ a scoprire che la strada senza nome era a Roma. Aperta in fretta e furia per dare uno sfogo al traffico di via Cassia, dopo la chiusura di via Due Ponti, le ha dato un nome nei giorni scorsi il Consiglio del XX Municipio che a larga maggioranza, ma dopo ben due ore di discussione sull’opportunità della scelta (non del nome ma proprio di quella di strada) ha approvato un ordine del giorno presentato da Andrea Antonini, consigliere del Gruppo Misto, con il quale è stato deciso di intitolare la cosiddetta strada di Fondovalle ai Martiri delle Foibe. Il percorso amministrativo è ancora lungo ma la strada si chiamerà via Martiri delle Foibe.
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dpmagroma_future \\ < tag: hi_tech_zingaretti_sviluppo >
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Appare
Roma bella m’ < di_ Stefano Cocci >
Ormai app è sinonimo di gadget tecnologico. Un iPad, un iPhone o uno qualsiasi degli altri smartphone che usano tecnologia Windows o Android sarebbe una mera scatola vuota o, meglio, una sottile sfoglia di plastica senza le applicazioni che lo fanno vivere. Per Roma e i romani c’è l’imbarazzo della scelta. Grandi istituzioni culturali come i musei Maxxi, Macro o l’Auditorium Parco della Musica hanno la loro app. Il Comune, con Roma Capitale, offre tutta una serie di informazioni mentre con Roma Pocket è possibile muoversi con i mezzi pubblici, attraverso i tempi di attesa alla palina, il pianificatore di percorsi e le notifiche push (una sorta di pop-up che si apre automaticamente) dell’arrivo dei bus. Chi ha Android può scaricare Probus, stesse funzionalità e disponibile anche in lingua inglese. Per il turismo, una delle più diffuse è Rome at glance, che offre piantine e un’ampia selezione di punti di interesse culturali e non solo (come l’elenco delle farmacie). Lonely Planet ha le sue guide, tutte disponibili da scaricare. E mentre con Ao a Roma se parla così potete imparare il romanesco e pubblicare le frasi più divertenti nello stato di Facebook o Twitter, ci sono le istituzioni politiche che cercano di favorire questo sviluppo. Ne è un esempio il Progetto Wi Fi della Provincia di Roma. Chiediamo al Presidente Zingaretti un bilancio dell’iniziativa. «Nel 2008, in campagna elettorale, avevamo promesso internet senza fili gratis per tutti.
Siamo orgogliosi di aver trasformato quella promessa in realtà a Roma– da piazza del Popolo a Ponte Milvio - e anche in provincia, da Albano Laziale a Manziana. Nelle piazze, nei bar, nei parchi, ci sono persone che navigano con portatili o smartphone senza spese. Oggi sono più di 850, mille entro la fine del 2012, le aree dove è possibile accedere al web con il servizio Provincia Wi-Fi, che raggiunge anche università, scuole, ospedali, uffici giudiziari e spiagge libere
attrezzate. Una scommessa vinta, se guardiamo ai numeri e ai risultati, come gli oltre 150mila iscritti: un vero e proprio record. Roma è all’avanguardia in Europa. Prima si poteva anche dire che certe cose accadevano solo nelle metropoli europee diverse dalla nostra. Ora non è più così».
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Quale investimento c’è stato? Abbiamo investito due milioni di euro in tre anni per la creazione della rete su tutto il territorio e l’installazione di oltre 800 hot-spot, cioè le aree a cui è possibile connettersi gratuitamente alla rete. Una cifra molto contenuta per un investimento così importante, se si pensa che la Provincia di Roma ha realizzato il più imponente progetto in Italia per la diffusione del Wi-Fi che coinvolge più di 4 milioni di persone in 121 Comuni per un territorio esteso 5 mila chilometri quadrati. Invece, quali sono state le difficoltà che ha incontrato nel promuovere questo tipo di innovazione? Abbiamo toccato con mano l’esistenza di una fitta burocrazia che rischia di frenare gli investimenti per lo sviluppo e l’innovazione del Paese. Basti pensare che un ente locale, per installare un hotspot in un luogo pubblico, deve presentare una Dia (Dichiarazione di Inizio Attività). Complicazioni assurde se si pensa che stiamo parlando di una tecnologia che costa circa 50 euro o che per installare una parabola, ad esempio, non è necessario questo genere di autorizzazione.
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Che rapporto ha con la tecnologia? Usa iPhone, iPad, smartphone? Mi piace restare aggiornato sulle ultime novità. Ho un iPad che utilizzo soprattutto per leggere quotidiani e libri, quando non viene ‘sequestrato’ dalle mie figlie per i giochi e la musica. Cosa può e deve fare ancora Roma per l’innovazione tecnologica? Roma può essere protagonista dell’innovazione e contribuire, così, al rilancio economico di tutto il Paese. C’è un’iniziativa che possiamo far partire subito, che è quella di moltiplicare i punti wi-fi nella Capitale. Per questo nei giorni scorsi abbiamo proposto al Comune di Roma di entrare nella rete Provincia Wi-Fi. In questo modo con una cifra molto piccola - 150 mila euro - rafforzeremmo, e di molto, questa rete, aggiungendo altri 500 punti per l’accesso a internet gratis e senza fili e facendo crescere ancora la rete pubblica per internet gratuito più grande in Europa, sia per numero di abitanti coinvolti, che per superficie e numero di comuni interessati. Sarà ancora più importante considerando che, ad esempio, la maggior parte delle applicazioni sono ideate e sviluppate da laureati in discipline umanistiche, il che sembra aprire uno sbocco lavorativo in un ambito altamente tecnologico per una categoria di laureati che l’Italia – e Roma, dove c’è l’ateneo più “popolato” d’Europa – produce in abbondanza. Tecnologia, internet, rete: sarà la Roma del terzo millennio.
antica
TavernA mangia bene
Ristorante Antica Taverna Via di Monte Giordano, 12, Roma Per Prenotazioni (+39) 0668801053 info@anticatavernamangiabene.it
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dpmagromaincontri \\ < tag: musica_pop_soul_new_star>
< di_Dario Morciano >
melodie del passato e spirito del presente Intervista all’artista italo-canadese che con il suo disco d’esordio, Vagabond, ha accolto il plauso del pubblico e della critica sintetizzando in versi l’amore e la continua ricerca di un senso di libertà. Girovaga e amante della musica a 360°, adora le grandi cantautrici americane anni ’70 da cui ha attinto a piene mani per la sua evoluzione artistica
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na miscela esplosiva di suoni anni ’70 in cui riecheggiano i tempi del rhythm and blues, della black music e del pop che si fondono in maniera sinergica in una varietà poliedrica di strumenti, tra elettrica e acustica, accompagnati da una voce graffiante e distinta. La miccia che accende questo turbinio di elementi è Valentina Parisse, “vagabonda” della musica e della vita, che ha racchiuso in un disco d’esordio (Vagabond) tutto il suo peregrinare e la sua passione per il viaggio. L’artista, compositrice, autrice e cantante italo-canadese ha, infatti, realizzato il suo progetto tra Canada, Inghilterra e Italia scrivendo in note l’amore quotidiano, rinchiusa nella solitudine delle fredde giornate canadesi in compagnia della sua chitarra e di un’ottima bottiglia di vino. Il suo disco vanta collaborazioni internazionali del calibro di Phil Palmer (Dire Straits, Eric Clapton, George Michael, Robbie Williams) e con il brano “Feel Like Runnin’” è entrata in heavy rotation in 5 tra le radio più ascoltate in Brasile. Ho visto che hai un sito, un blog e un profilo Twitter, Fbk, e MySpace. Che rapporto hai con i social network? Direi ottimo. Per me sono importantissimi dal punto di vista artistico. Prima dell’uscita del mio disco pubblicavo i miei pezzi in rete ricevendo consigli diretti dai miei fan che sono stati e sono ancora oggi un supporto fondamentale dp_mag_148
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per la mia carriera come artista. Ho controllato e ho notato che non hai ancora una voce su Wikipedia. La cosa ti infastidisce o è il tuo prossimo obiettivo? Entrare in un’enciclopedia è un obiettivo molto nobile (ride ndi.). Non ci ho mai pensato ma magari in futuro verrà scritta, anche non da me. Cosa ne pensi dei reality musicali, tipo X-Factor, Amici o altro? Credo che siano una macchina di illusioni. Pur di raggiungere il successo, tu avresti mai partecipato ad un reality? No, no e no. I reality, secondo me, non hanno nulla a che fare con l’arte. Io mi ritengo un’artista ed ho fatto la classica gavetta che insegna tanto. Credo che la vera sfida sia trovarti davanti ad un pubblico vero dove puoi sentirlo vicino, vedere come reagisce e farti trasportare dal suo calore. Tu sei italo-canadese. Hai avuto la possibilità di vivere due mondi diversi. Dal punto di vista artistico, quali sono le differenze più grandi che hai riscontrato tra l’Italia e il Canada? In Canada c’è il gusto di essere se stessi. Lì, ho imparato a
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dpmagromaincontri \\ < tag: musica_pop_soul_new_star >
cercare la mia identità, di metterla nelle mie canzoni e nella mia musica e quindi mi ha insegnato a cercare il mio colore e il mio suono. L’Italia, invece mi ha educato al gusto della parola, in linea con la grande scuola dei cantautori italiani. Se dovessi scegliere da chi farti scrivere una canzone chi sceglieresti? In Italia mi piacerebbe molto collaborare con Sergio Cammariere o con Tiziano Ferro. All’estero, invece, James Morrison perché adoro quello che scrive e mi sento vicina alle cose che racconta. Per fare, invece, un duetto su un palco? Se cantasse ancora, mi piacerebbe dividere il palco con Mick Huncknall, il cantante dei Simply Red.
tante canzoni, fare tantissimi live ed entrare a contatto con quanta più gente e Paesi possibile. Il disco è solo un punto di partenza. Qual è la canzone del disco di cui sei più orgogliosa? Tutte, ma forse quella a cui sono più legata è Vagabond perché descrive un po’ la mia storia personale. Passiamo a Roma. Che rapporto hai con la Capitale? Roma è una città che amo e che mi ha dato tanto. Camminare per Roma è come sentirsi dentro la storia del mondo. Qual è la cosa che più di tutte ti manca di Roma quando sei fuori in giro per lavoro? Sicuramente non il traffico. Forse quello che mi manca è la spontaneità di Roma. Passiamo al tuo disco, Vagabond. Ora che è ultimato ed è sugli scaffali dei negozi, che sensazioni hai? Un’emozione pazzesca. C’è un detto che dice: “Ognuno è artefice del proprio destino”. Con la stessa filosofia ho firmato il mio album che ho fortemente voluto e per cui ancora provo un’emozione grandissima. Con la pubblicazione del disco, hai realizzato tutti i tuoi sogni o c’è ancora qualche desiderio nascosto? No, ho ancora tantissimi sogni. Ho voglia di scrivere
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Il posto di Roma che ti incanta di più? Castel Sant’Angelo, per un motivo ben preciso. Qualche mese fa ho fatto un concerto per l’apertura del FictionFest e suonare in quel posto è stata magia. Da lassù puoi ammirare tutta Roma, poi suonarci ha amplificato ancora di più la sua magia. Le tue passioni oltre la musica? La musica è abbastanza totalizzante nella mia vita, ma posso dire lo sport, la corsa, leggo tantissimo e poi ho una mania tutta femminile che è il make-up.
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dpmagromaeventi \\ < tag: mostre_musei_capitolini_vaticano_storia >
I SEGRETI DEL Per tutti gli appassionati dei misteri di Dan Brown, nella straordinaria mostra Lux in arcana svelati documenti e codici dell’Archivio Segreto Vaticano Lo scoop de Il Fatto Quotidiano circa un documento segreto del Vaticano che anticipa un presunto complotto per uccidere Papa Ratzinger ha sollevato un velo, qualora fosse confermata la provenienza, su una delle istituzioni più misteriose del pianeta. Sugli archivi vaticani si favoleggia da decenni, forse millenni, e non è un mistero che Dan Brown abbia costruito gran parte del proprio successo letterario (e dei film che sono stati tratti dai suoi libri) proprio camminando sulla linea d’ombra dove si muovono. Celati da secoli dietro le pesanti porte della città-stato, per la prima volta (e gli organizzatori ci tengono a sottolineare “forse unica”) 100 originali e preziosissimi documenti dell’Archivio Segreto Vaticano hanno valicato i confini italiani in occasione della mostra Lux in arcana – L’Archivio Segreto Vaticano si rivela. I Musei Capitolini di Roma ospitano ormai dal 1° marzo codici e pergamene, filze e registri, manoscritti, riconducibili a un arco temporale che va dall’VIII secolo d. C. fino al XX secolo. L’esposizione è stata ideata in occasione del IV Centenario dalla fondazione dell’Archivio Segreto Vaticano – in collaborazione con Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico - Sovraintendenza ai Beni Culturali e Zètema Progetto Cultura – vuole spiegare e raccontare che cos’è e come funziona l’Archivio dei Papi e, nel contempo, rendere visibile l’invisibile e far sì che anche il normale visitatore possa accedere, per una volta, alle meraviglie finora custodite nei circa 85 km lineari dell’Archivio Segreto Vaticano. Fin dal titolo, “Lux in arcana”si propone di gettare una luce nei recessi dell’Archivio (lux in arcana) per illuminare una realtà preclusa ad una conoscenza superficiale, ma fruibile solo attraverso il contatto diretto e concreto con le fonti dell’Archivio, che apre le porte alla scoperta della storia, a volte inedita, raccontata nei documenti.
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Autografo di Galileo Galilei tratto dagli atti del processo
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Sigilli della lettera dei membri del Parlamento inglese a Clemente VII sulla causa matrimoniale di Enrico VIII – particolare
I tesori da non perdere • Il Dictatus Papae di Gregorio VII • La bolla di deposizione di Federico II • La lettera dei membri del Parlamento inglese a Clemente VII sulla causa matrimoniale di Enrico VIII • Gli atti del processo a Galileo Galilei • La lettera su seta dell’imperatrice Elena di Cina • La lettera su corteccia di betulla scritta dagli indiani d’America a Leone XIII • Documenti scelti del “periodo chiuso” relativi alla Seconda Guerra mondiale • La Bolla di scomunica di Martin Lutero • La Bolla Inter cetera di Alessandro VI sulla scoperta del nuovo mondo • La lettera dei Cardinali a Celestino V • Due famosi documenti sui Templari • La Bolla di proclamazione del Dogma dell’Immacolata Concezione
Depositi dell'Archivio Segreto Vaticano
Info Su www.luxinarcana.org, settimana dopo settimana, si possono scoprire curiosità e approfondimenti sui singoli documenti che sono già stati annunciati e sui personaggi coinvolti con i documenti esposti
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dpmagromadesign \\ < tag: architettura_lad_capitale_passione >
Nuove forme d’ rte
A
Francesco Napolitano e Simone Lanaro, fondatori dello studio di architettura Lad, raccontano la propria passione per una professione che gli ha regalato grandi soddisfazioni, ultima in ordine di tempo il premio Vocazione Roma per il progetto del riuso del ponte Bailey \\ Poesia in forma di architettura o arte che adotta strutture architettoniche per stimolare nuove forme? Lo stesso simbolo dell’eccellenza italiana, il Maestro del design nazionale, eclettico e fecondo che nel tempo ha saputo coniugare alla perfezione classicità e modernità, tradizione e innovazione, Gio Ponti, diceva: “Non è il cemento, non è il legno, non è la pietra, non è l’acciaio, non è il vetro l’elemento più resistente. Il materiale più resistente nell’edilizia è l’arte”. E dal concetto di arte mediato al mondo dell’architettura e del design cittadino che Francesco Napolitano e Simone Lanaro hanno fondato lo Studio Lad - Laboratorio di Architettura & Design – mettendo a disposizione la propria creatività e abilità nel coniugare le forme architettoniche in vere e proprie opere d’arte a cielo aperto. \\ In alto Francesco Napolitano e Simone Lanaro dello Studio LAD. Qui e nella pagina accanto disegni e rendering per risistemazione dei piloni del ponte Bailey
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< di_ Dario Morciano >
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ci vogliono fortuna e grandissima abnegazione affinché diventi un lavoro.
Ancora un’immagine per la risistemazione del ponte Bailey
Qual è secondo lei il punto di forza dello Studio? Il nostro punto di forza è la concretezza. Le nostre idee hanno sempre alla base la comprensione di un meccanismo o di un problema di ordine economico, ambientale o sociale. L’architettura che ne deriva è per noi sempre la soluzione a questo problema o il tentativo di innescare un processo virtuoso, sia sotto il profilo dell’investimento sia dal punto di vista del suo esito architettonico. Non crediamo di essere demiurghi, crediamo di poter risolvere problemi e creare opportunità. Quali sono le difficoltà e gli ostacoli più frequenti che si incontrano nella realizzazione di un nuovo progetto? In Italia gli ostacoli più frequenti sono due: la burocrazia e la cattiva normativa. Il momento progettuale invece è sempre un piacere, non è mai una difficoltà. Come è nata l’idea di aprire uno studio come il Lad? Abbiamo pensato (forse presuntuosamente o forse incoscientemente) di avere qualcosa da dire nel campo dell’architettura e del design, e dopo averlo pensato lo abbiamo messo in pratica. In fondo è stata questa la vera scommessa: puntare su noi stessi. Ora, guardandoci indietro, non credo che avremmo potuto fare diversamente, ma entrambi ci teniamo a sottolineare che la progettazione è prima di tutto una vocazione, e poi una professione;
Avete recentemente vinto il premio Vocazione Roma per il progetto del riuso del ponte Bailey? Com’è nata l’idea, in cosa consiste e soprattutto cosa significa per il vostro studio aver ricevuto un simile riconoscimento? Francesco Napolitano: La nostra è un’idea per rimediare alla situazione di degrado dei piloni del ponte Bailey, che è sotto gli occhi di tutti coloro che a Roma percorrono via di Tor di Quinto, all’altezza della collina Fleming. Nel letto del fiume si ergono tre misteriosi piloni in calcestruzzo armato,
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che erano in realtà i supporti del vecchio ponte Bailey, smantellato negli anni sessanta. La nostra idea prevede un accordo tra la pubblica amministrazione ed un finanziatore privato che sia pronto ad investire nella demolizione di due dei tre piloni. A fronte di questo sforzo, la pubblica amministrazione concede al privato di recuperare il terzo pilone e di riutilizzarlo, posandovi sopra una struttura removibile a sbalzo sul Tevere. Questa piattaforma è una vera e propria piazza pubblica in mezzo al fiume, accessibile a tutti e munita di una struttura polifunzionale coperta sul retro. Quali materiali verranno utilizzati per la realizzazione del ponte e che importanza ha la scelta dei materiali nella concezione di un nuovo progetto? Allo stato dell’arte abbiamo pensato ad una struttura in travi di acciaio. Ovviamente nessuno ci vieta, nel momento in cui dovessimo affrontare un livello di progettazione più dettagliato, di ripensarci e di usare il legno lamellare. Per quanto riguarda la “pelle” dell’architettura, i rivestimenti orizzontali e verticali sono in legno, acciaio e vetro. Nello studio e nella realizzazione di un nuovo progetto quanto è importante l’idea del “soggetto” scelto e la creatività nella realizzazione dello stesso? Il tema in realtà è secondario: lavoriamo sull’architettura e sul design, questo significa che dobbiamo saper affrontare allo stesso modo la progettazione del cucchiaio e della città. La creatività invece è centrale: anche se spesso si presenta sotto un aspetto giocoso e divertente, è importante tenerla L’Olgiata Sporting Club. .
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in grande considerazione perché è ciò che distingue un progettista da un burocrate. Come è nata l’idea di realizzare l’Olgiata Sporting Club? Il progetto ricade nel Punto Verde Qualità 20.12, opera che rientra negli interventi promossi dal Comune di Roma che riguardano aree verdi insufficientemente attrezzate. Come mai la vostra scelta è ricaduta su un centro sportivo? Fondamentalmente il progetto è nato dall’idea di inserire un servizio praticamente assente in zona, e corrisponde quindi ad una volontà di colmare una lacuna, anche dal punto di vista sociale. Fra le funzioni compatibili nell’ambito dei Punti Verdi Qualità ci sono ovviamente anche gli impianti sportivi: l’idea dell’Olgiata Sporting Club deriva dalla conoscenza del territorio e dall’aver intuito che un centro sportivo, in quella posizione, avrebbe potuto usufruire di un grande bacino d’utenza. Se le venisse data carta bianca per la realizzazione di un edificio a Roma, cosa farebbe e perché? Francesco Napolitano: Demolirei due dei piloni dell’ex Ponte Bailey e costruirei sul terzo la mia piazza sospesa e lo farei perché ci credo davvero. Quali i progetti futuri? Abbiamo tante altre idee. Fra qualche mese inaugurerà il centro sportivo di Tor Sapienza, un
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progetto sul quale abbiamo investito molto. Abbiamo deciso di utilizzare il mattone faccia vista, come materiale di rivestimento dei blocchi architettonici: speriamo davvero possa avere lo stesso successo dei precedenti progetti! Come è nata la sua passione per questo lavoro? Simone Lanaro: Non saprei dire come è nata, so solo che aumenta giorno per giorno. Francesco Napolitano: Ricordo che una volta, da ragazzino, un amico che ammiravo e che ammiro tuttora moltissimo stava parlando con grande stima di un tale con il quale aveva avuto uno scambio di opinioni: “E’ una persona meravigliosa” mi diceva “sai… è un architetto”. In quel momento, forse per una specie di proprietà transitiva della stima, o forse per il desiderio di essere io stesso ammirato dal mio amico, pensai per la prima volta che sarei diventato un architetto. La passione per il lavoro e per la professione invece la devo alla mia esperienza in Olanda al T.U. Delft, un’università incredibile. Qual è il progetto a cui è più legato e perché? Siamo entrambi sentimentalmente legati allo “Stealth” ovvero l’Olgiata Shopping Plaza, che è stato pubblicato a febbraio nel volume Linea Giarch curato dalla Utet, che raccoglie le opere dei giovani studi di architettura italiani emergenti. È stata la nostra prima vera realizzazione, e rimarrà la più emozionante. Dal punto di vista architettonico cosa manca a Roma? A Roma manca l’architettura contemporanea tout court. Ci stiamo adeguando, è vero, ora abbiamo l’Ara Pacis e la stazione Tiburtina, e proprio negli
ultimi due anni abbiamo finalmente avuto anche i musei d’arte contemporanea, il MACRO e il MAXXI, ma non basta. Gli edifici che ho citato sono grandi infrastrutture o importanti lavori firmati dalle archistar internazionali. Ciò che manca davvero è un’architettura contemporanea “normale”, umana, amichevole, diffusa, e soprattutto fatta da giovani professionisti, se è possibile italiani, visto che siamo tutti in crisi.
Lo Stealth ovvero l’Olgiata Shopping Plaza
Architettonicamente c’è una capitale europea a cui si ispira? Ce ne sono tante, ma “ispirazione” forse non è la parola più adatta. Parlando con i miei amici, mi capita spesso di dire che ammiro ad esempio Parigi o Londra; altrettanto spesso mi rispondono: “si, ma noi abbiamo il Colosseo e San Pietro, e Roma è la città più bella del mondo!”. Il punto è proprio qui: A che serve paragonare le architetture antiche a quelle contemporanee? Trovo che questo campanilismo sia una specie di stuzzicadenti dietro al quale tutti noi romani ci nascondiamo. È palese che il patrimonio culturale di Roma è praticamente ineguagliabile, purtroppo però la nostra città, come dicevo prima, è ancora priva di quel design diffuso che ci serve a vivere il presente e che invece esiste (ed è evidentissimo) a Barcellona ad Amsterdam e a Berlino. E pensare che noi Italiani potremmo fare anche di meglio! Se dovesse soffermarsi sull’aspetto lavorativo, qual è il suo sogno nel cassetto? Tra molto tempo, dopo tanti anni dedicati alla professione e all’architettura, mi piacerebbe guardarmi indietro e non disconoscere nessuna delle opere che sto facendo adesso.
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La barca non e’ piu’ un piacere, ma un costo!?
Per informazioni sull’organizzazione e costi, contattare i nostri amici/lettori tramite mail: info@isidesailing.com o telefonicamente al n. +44.7872223794
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tra Turchia e Grecia, dove hanno un’attività di charter con un caicco. Questa permanenza in loco gli ha dato la possibilità di selezionare il meglio dei servizi, il personale specializzato e i luoghi offerti in quel tratto di mare che è l’Egeo. Da segnalare che in quest’area spira la “coda” del Meltemi,vento costante, moderato che favorisce in modo particolare gli amanti della vela. Ci hanno segnalato lo Yacht Marin di Marmaris (Turchia), capace di accogliere un numero molto elevato di unità a terra ed in acqua. Il comandante
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del caicco Riccardo Del Monaco ed il suo partner Mauro, si sono messi a disposizione per tutti quegli armatori che decidano di trasferire la propria unità in Turchia. I vantaggi sono rappresentati dai costi di gestione ridotti in media del 40%, l’ottimo collegamento tramite voli low cost con scalo all’isola di Rodi, dove è possibile richiedere assistenza e accoglienza a Riccardo e Mauro. Tra i servizi offerti dai nostri amici, oltre al trasferimento dall’Italia, si segnala la vigilanza sull’unità (areazione, accensione dei motori, delle pompe, dei frigoriferi, dell’aria condizionata e del lavaggio esterno), l’esecuzione dei lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione su qualsiasi tipologia (legno, vetroresina o acciaio) tramite personale qualificato e selezionato a dai costi contenuti, nonché il trasferimento dell’unità da Marmaris a Rodi, evitando anche le spese del traghetto. In pratica la decisione di allontanarsi dalla propria “barchetta” viene alleviata dalla sicurezza di avere un referente italiano, professionista del settore nautico, che si prenderà cura dell’unità al posto del proprietario.
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Il settore nautico ha registrato un aumento dei costi di gestione delle unità, che dal 1 maggio sarà ulteriormente caricato dalla “tassa di stazionamento”. Senza entrare in polemica con quelle che sono le decisioni del Governo, ma affrontando la realtà, molti proprietari di barche stanno seriamente pensando di cambiare l’area di navigazione o, in alternativa, di svenderle o addirittura di tenerle a terra nei rimessaggi. I più affezionati alla propria barca hanno cominciato a guardarsi intorno, rivolgendosi alle marine delle nazioni più vicine quali Spagna, Francia e Croazia, ma i prezzi non sono così convenienti tali da giustificarne il trasferimento. Due nostri connazionali hanno anticipato i tempi. Da ormai cinque anni si sono trasferiti
p u b b l i c i t a r i o
....cambia costa e costi!
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2012 e FIV
la nuova era del kiteboarding italiano < di_Miki Galiffi Cerquetti >
Ci siamo, passaggio in FIV avvenuto! Ebbene sì… e che accelerazione! Di colpo ci siamo trasformati da Cenerentola del mare, a vera propria disciplina velica! Se siamo riusciti in una simile impresa e a guadagnare rispetto e stima da parte della FIV e in precedenza della FISN è grazie alla passione disinteressata di tecnici e atleti e ai meravigliosi risultati dei nostri campioni da Airton a Rondina passando per Marcis, Giovannelli, Calbucci, Barberi, Volpe, Esposito, e tanti altri, non dimenticando la grande campionessa Brunacci! Modalità riconoscimento istruttori FISW? E nuovi corsi e calendario? Inizio dalla fine… 1 - Il sistema didattico Federvela è di altissimo livello e a 360°, rappresenta l’eccellenza per chi intende lavorare negli sport velici. Ci vorrebbe un libro per descrivere la complessità di questo sistema e gli obiettivi che esso si prefigge, cercherò dare un rapido sunto sugli argomenti cruciali. L’istruttore FIV comincia con un percorso di didattica di base per poi arrivare al massimo livello di allenatore e come allenatore. Il top è essere allenatore di una squadra o di un atleta olimpico. La didattica del kitesurf, sino a ieri, si era giustamente concentrata sull’aspetto del primo corso base e del raggiungimento dell’autonomia sicura della pratica. Nel sistema federale l’ottica è molto più complessa e comprende tutto un iter di formazione, non solo sportiva, ma anche pedagogica dei giovani e della loro crescita agonistica e sportiva. 2 - Il sistema è integrato con gli obiettivi europei del raggiungimento di una figura professionale dell’istruttore ed allenatore sportivo, ed equiparata in tutta Europa. Posso anticipare che l’ISAF con il training program, sta definendo anche il programma dedicato al kiteboarding, programma che già vede i nostri rappresentanti al lavoro e che sarà a breve reso noto. Di fatto l’istruttore vela, tavola e kite FIV, è un soggetto professionale riconosciuto in tutti i paesi con una federazione olimpica nazionale. 3 - Albo istruttori, questa è una vera rivoluzione! Nasce di fatto la figura professionale dell’istruttore federale, con un programma di continuo aggiornamento professionale. Essere istruttore federale di 4° Livello di fatto corrisponde ad avere una sorta di laurea. Gli istruttori che hanno fatto il primo aggiornamento FISN dovranno adesso integrarsi con un nuovo corso di aggiornamento in FIV. Gli aggiornamenti
sono biennali e obbligatori al fine di mantenere sempre alto il livello qualitativo della didattica. Gli istruttori avranno dignità e autonomia professionale, ma devono essere ben consapevoli delle regole e della disciplina presente nella nuova realtà. La Federvela opera su territorio con il sistema delle zone. I referenti principali saranno i presidenti di zona e il loro staff.
Tutte le informazioni si possono trovare sul sito Federvela. Esiste poi una progressione, tutta una serie di corsi per passare da un livello a quello superiore, portando avanti il proprio livello sino al massimo grado di 4° livello che si ottiene (per i soli laureati, ndr) presso la scuola dello sport di Roma. Per i laureati in Scienze Motorie il conseguimento del
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4° livello CONI permette di ottenere l’8° livello Europeo. Per chi fosse interessato, potrà prendere visione della Normativa sul sito FIV e, se interessato alla frequenza di corsi Allievi, prendere contatto con la zona di riferimento. Nel richiedere informazioni alle zone, bisogna essere consapevoli, però, del fatto che già al 2° livello le competenze sono lontane anni luce dalla didattica di base e sono formative per un percorso indirizzato soprattutto verso l’agonismo federale.
Corso disabili È un preciso obiettivo della Federazione e della Classe, promuovere l’attività paraolimpica di kite tramite gioco - kite, kata - kite e infine il vero kiteboarding, come Martin insegna! Certo è che adesso, nel riordino totale delle attività e delle competenze, bisogna avere un attimo di pazienza! Kite per i più giovani L’idea di far volare un aquilone, di giocare con il vento è talmente bella e romantica che non portarla ai bambini sarebbe un peccato. Sicuramente si attiverà un programma di gioco aquilone, così come esiste un gioco sport nella vela, per adesso l’attività didattica in Federvela è prevista dai 12 anni, con utilizzo di vela massima di 12 mq. Rimane il fatto che, sulla falsariga degli sci club, si cercherà di sviluppare il senso collettivo e pedagogico della nostra attività. Corso giudici appena ultimato... È stata una meravigliosa esperienza, confidiamo in un richiamo per chi, per motivi familiari e di lavoro
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non ha fatto in tempo, ci saranno i corsi organizzati dalle zone. Momento fondamentale di Ostia, è stato lo storico riconoscimento del giudice di artistico, un passaggio reso ancor più bello, condiviso con i “cugini” del windsurf! Inutile dire che un corso tenuto dal grande Giacomi e dal “pioniere” Alessandrello è sempre un piacere, vivace e interessante. Inutile ripeterlo, ma siamo al top dello sport velico, e si percepisce chiaramente, il livello di chi fa didattica è a talmente alto che anche chi è inesperto, è totalmente “preso” dagli argomenti. Ruolo della Classe adesso? La Classe fa la Classe! Organizza il calendario, sta dietro ai regolamenti di Classe, e collabora attivamente con la Federazione centrale e le zone. Il ruolo della Classe è sempre subordinato alle direttive federali. È la Federazione che riconosce la Classe, e la Classe si riconosce nella Federazione. Mi permetto di dire qualcosa di più, la Classe e la Federazione operano nel massimo rispetto di tutte le realtà del kitesurf nazionale e internazionale, nell’ottica della tutela del nuovo sport e soprattutto degli sportivi. La premessa fondamentale che la Federazione impone, è cercare di dare la massima disponibilità a tutti. In un paese dove il cittadino è scollegato dallo stato, una struttura importante come la Federazione vela garantisce un contatto, una vicinanza e una disponibilità uniche, e voglio ringraziare oltre che la dirigenza il favoloso staff della Federvela e le sue meravigliose e pazienti segretarie! Certo è che la Classe racchiude ben quattro discipline, il primo anno ha gestito ben 200 atleti in tutta Italia, per essere al primo anno di esercizio, ci si può accontentare. Calendario eventi... Abbiamo già un fitto calendario per la stagione 2012, al Big Blu di Roma, c’è stata la presentazione ufficiale del calendario di Classe nazionale e internazionale. È un momento molto intenso a livello internazionale, vista la decisione fondamentale che l’Isaf dovrà prendere a Novembre. L’Italia è presente con due campionati assoluti europei! Kitecross/slalom in Calabria e il racing a Cagliari. Novità internazionali? La prossima settimana aspettiamo notizie importanti e penso che a breve si sentirà il sapore del futuro! L’Italia vive momenti difficili, il nostro paese ha bisogno dello sport come riserva di valori, ed è qui che la nostra passione trova il suo giusto significato.
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Dalla Francia con passione Da Reims, un marchio che rappresenta uno dei gioielli tra i produttori della regione dello Champagne: Krug Lo champagne non conosce crisi. Nel 2011 dalla Francia nel mondo bollicine per 4,4 miliardi di euro, con un +7% sul 2010. In Italia 7,6 milioni di bottiglie: +6%. Sono alcuni dei dati forniti dal Centro Informazioni Champagne, che rappresenta in Italia il Comitè Interprofessionnel du Vin de Champagne (CIVC). Evidentemente, non c’è nulla di meglio di una grande bollicina per superare lo stress da oscillazioni di Borsa. Nella celebre regione francese ci sono oltre 5.000 produttori. Uno dei più prestigiosi è Krug. Noi dell’Enoteca al Parlamento siamo anche “ambassadeurs”. Ambasciatori che non significa per noi un semplice riconoscimento da parte della maison, bensì una stretta collaborazione nata da un reciproco rispetto. Avere Krug, infatti, per noi non significa semplicemente “vendere champagne”, ma offrire ai nostri clienti la possibilità di entrare in un mondo unico. D’altronde, Rémi Krug, che spesso è venuto a trovarci e ora lo stesso sta facendo il nipote Olivier, amava ripetere che: “Krug non va imposto, ma va scelto, a differenza di quanto succede con altre marche...”. Da anni che riteniamo le etichette Krug rappresentino un’interpretazione molto particolare dello champagne, di grandissima personalità e, come tali, sono anche l’uniche che riescono a dividere nettamente il pubblico: non ci sono mezze misure, Krug fa impazzire o non piace affatto. Ma prima di andare a scoprire le etichette più affascinanti, ci preme raccontarne brevemente la storia.
Una dinastia Immigrò a Magonza Johann-Josef e come tante altre maison di champagne, anche Krug è stata fondata da un tedesco. Dopo un’esperienza presso Adolphe Jacquesson di cui sposa la cognata, nel 1843 fonda la maison Krug et Cie, che però sarà operativa solo nel 1870. Ma lo stile Krug, l’idea di vino che ha in mente il fondatore, viene subito espressa per mezzo di vinificazioni in botti da 205 litri di rovere di Argonne, prolungato contatto con i lieviti, assemblaggi complessi. Questo stile viene tramandato di padre in figlio e ancora oggi è così, immutato. Lo stile particolare porta gli champagne Krug a un successo in crescita costante, grazie via
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via alle intuizioni di Paul II, che crea lo champagne multimillesimato Private Cuvée, e di suo figlio Henri, che assume la responsabilità delle cantine nel 1962; qualche anno più tardi, invece, il fratello Rémi si occuperà della parte commerciale, facendo di Krug il marchio blasonato che è oggi. E che prospera tuttora all’ombra del colosso del lusso LVMH, con un patrimonio viticolo di 20 ettari tra Aÿ, LeMesnil (dove Krug possiede il celeberrrimo clos) e Trépail, oltre al piccolo vigneto di Ambonnay. E il modo di fare champagne, nel rispetto della tradizione di famiglia di padre in figlio, è immutato, con la prima fermentazione in piccole botti da 205 litri (pièce champenoise) di legno d’Argonne, i vini che non svolgono la malolattica, i preziosi vins de réserve conservati in acciaio nelle cantine sotterranee a Reims. E c’è ancora un Krug a rappresentare gli champagne nel mondo, Olivier, il figlio di Henri, mentre Rémi ha avuto il giusto riconoscimento della carica di Presidente Onorario. Sono persone squisite le cui periodiche visite rappresentano un giorno di festa per noi.
Krug e i suoi “figli” Il Clos du Mesnil e il Clos di Ambonnay sono tra gli champagne più preziosi in assoluto. Sono prodotti con una sola varietà d’uva: lo Chardonnay il primo, il Pinot Noir il secondo, di un singolo vigneto e in una singola annata. Per clos si intende un vigneto racchiuso da mura ed è di 1,85 ettari quello nel centro del villaggio di Le-Mesnil-sur-Oger, acquistato dai Krug nel 1971 e ripiantano integralmente due anni più tardi. Fa parte dei 20 ettari dove Krug coltiva gran parte delle sue uve: Aÿ, Trépail e Le Mesnil, appunto. Fino al 1979 Krug era “il tempio dell’assemblaggio” ma quell’anno si imbatterono in uno Chardonnay talmente eccezionale che decisero di sperimentare imbottigliandolo da solo, andando così contro la tradizione. Dopo una maturazione sui lieviti di dieci anni, Paul e i figli Henri e Rémi lo assaggiarono rimanendo di sasso: era uno champagne eccezionale, un Krug al 100% nonostante fosse realizzato con un solo vigneto e una sola varietà. Era nato il Clos du Mesnil. L’attuale 1998 è elegante e opulento, cremoso e vivace, finanche succoso e minerale, di una sapidità e una lunghezza impressionante. Il costo è non certo alla portata di tutti, circa 1.000 euro, ma è una di quelle cose per cui vale la pena vivere. Il Clos d’Ambonnay è nato con la vendemmia 1995. La storia è simile al Clos du Mesnil. Acquistarono un vigneto piccolissimo, di soli 0,685 ettari, di uve Pinot Noir nel villaggio Grand Cru di Ambonnay. Costruirono una seconda cantina di vinificazione e affinamento da affiancare a quella storica di Reims. Per un periodo lo usarono negli assemblaggi e solo nel 1992, nel 1993 e nel 1995 lo lasciarono esprimere in assolo: 3.000 bottiglie di un inedito blanc de noirs furono messe a maturare nelle cantine sotterranee, da dove usciranno solo a fine 2007 per essere lanciate l’anno successivo quasi in sor-
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dpmagluxury_wine \\ < tag: krug_champagne_tradizione >
dina. Lo stesso accadde con il 1996 e il 1998. È uno champagne affascinante nel contrasto tra le note mature e la grandissima freschezza, così come la profonda complessità, ed è certamente capace di una longevità d’eccezione. Per quanto riguarda lo champagne prodotto con le uve di una sola annata lo scorso novembre è arrivato il 2000 mentre, delle tre uve, una bianca (Chardonnay) e due nere (Pinot Noir e Pinot Meunier), provenienti da diversi vigneti, ricordiamo annate eccezionali come la 1988, 1990, 1995, 1996 e 1998. L’Enoteca al parlamento offre agli appassionati anche annate più vecchie dei millesimati Krug, le cosiddette Collection, ovvero la riedizione dei migliori Vintage Krug dopo una maturazione più lunga.
Il migliore Infine, non può mancare una nota sullo champagne più rappresentativo della maison. Grande Cuvée di Krug non è un semplice “brut sans année” bensì un “multivintage” visto che è un assemblaggio di 50
vini diversi di 6-10 annate, da 20 a 25 crus e da sei a dieci millesimi differenti. Krug Grande Cuvée è l’espressione suprema dello stile Krug: intenso, stimolante, singolare. La prima tradizionale fermentazione di Krug in piccole botti di rovere rivela il ricco e complesso aroma di Krug Grande Cuvée che, una volta imbottigliato, viene fatto maturare per lunghissimo tempo nelle cantine di Reims, sviluppando lo squisito equilibrio d’intensità ed eleganza dello stile Krug. Non esiste una ricetta per la Grande Cuvée, è la famiglia insieme all’attuale chef de cave Eric Lebel a trovare l’ispirazione di anno in anno per dare vita a uno champagne complesso che rappresenti tutto lo stile Krug. Uno stile che rispetta esattamente i canoni fissati dal fondatore oltre 150 anni fa. Per questo la Grande Cuvée è “il Krug”, sempre fedele a se stesso anno dopo anno.
L’idea Anche noi abbiamo voluto dare un tributo alla sua grandezza: unici nella Capitale, abbiamo dedicato un menu appositamente sviluppato dallo chef del nostro ristorante a questo eccezionale champagne. Un menu per due persone intitolato “Cenando con Krug...” che prevede ben undici portate in degustazione e una bottiglia di Grande Cuvée. Il tutto a un prezzo che altrove copre sì e no la sola bottiglia. Vi aspettiamo: santé e bon appétit!
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L A PA R O L A A L L’ E S P E R T O
L’investitore consapevole A cura di Lorenzo De Santis, Professional Banker, €FA €uropean Financial Advisor TM
Comprereste una casa perché l’ha detto un amico senza vederla e senza controllare se ci sono ipoteche? Ed allora perché dobbiamo comprare un’impresa senza prima controllare i bilanci?
S
ono certo che molti di noi avranno ascoltato il consiglio di un amico che ci raccomandava di acquistare un titolo azionario con la promessa di guadagni mirabolanti, la famosa “dritta”. Nel corso della mia attività professionale mi sono sentito rivolgere spesso la domanda su cosa pensassi del titolo X piuttosto che di Y o dei rumors di mercato. Eppure non finisco mai di stupirmi. E si stupiscono spesso i miei interlocutori, abituati alle certezze di improvvisati analisti o anche di seri professionisti, di fronte al mio cortese ma deciso rifiuto di fornire risposte immediate. Chi ci ha seguito fin dai primi articoli di questa rubrica ricorderà che l’investitore consapevole, prima di rispondere ad una tale domanda, deve passare attraverso le 4 regole fondamentali: analisi delle proprie caratteristiche; preparazione; definizione degli obiettivi; determinazione (vedi numero luglio/agosto
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2011). Questo metodo ci consente di avere chiara la premessa più importante per un investimento: perché lo faccio, a quali obiettivi ed esigenze risponde, quale rischio sono disposto a tollerare, quale rendimento mi prefiggo di ottenere e in quanto tempo lo voglio ottenere. Pensate ai danni causati dalla troppa sicurezza o dall’abitudine che a volte porta lo Schettino di turno a derogare dalla meticolosa attinenza alle regole, come insegnano il naufragio della Costa Concordia e molti incidenti d’auto e persino aerei. Ed allora perché devo comprare un’azienda senza sapere nulla di quello che mi serve per decidere? Pensate a quando acquistate una casa, alle visure che fate fare prima, alle ricerche al catasto e in Comune, a quante volte andate a vederla. Investire in azioni non è diverso: state comprando un’azienda, una quota di essa, proporzionale alla somma impiegata ma pur sem-
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Le informazioni non sono appannaggio di una ristretta cerchia di persone. In un mercato efficiente, infatti, le notizie circolano liberamente e sono accessibili a tutti pre una quota di quell’azienda diventerà vostra. Comprereste una casa perché l’ha detto un amico o un presunto esperto senza vederla e senza controllare se ci sono ipoteche o altri problemi? Ed allora perché dobbiamo comprare un’impresa senza prima controllare i bilanci, studiare lo stato patrimoniale e sviluppare un’analisi accurata del suo modello di business, del mercato di riferimento, della qualità del management ecc? Occorre riflettere bene sulle potenzialità di quell’impresa, sul ciclo macroeconomico nel quale ci troviamo, sull’evoluzione dei tassi di interesse e di tutte le variabili che influenzano i corsi azionari, per decidere se e a quale prezzo siamo disposti a comprare. Altre strade non ve ne sono, le scorciatoie sono difficili e spesso inutili. In un mercato efficiente, infatti, le notizie circolano liberamente e sono accessibili a tutti. Le famose dritte, laddove esistessero e fossero reali, sarebbero appannaggio di una ristretta cerchia di persone; in ogni caso la legge vieta l’insider trading e cioè soggetti che sfruttano la loro posizione vantaggiosa di accesso diretto o indiretto ad informazioni rilevanti e non pubbliche (perciò ancora inside), per trarne un profitto nell’ambito dei mercati mobiliari.
Come investire in Borsa metodologie professionali ANALISI FONDAMENTALE Si basa appunto sullo studio dei dati fondamentali di un’azienda e del mercato: bilanci, tassi, redditività, dividendi e così via con l’obiettivo finale di determinare il fair value, il prezzo corretto di un titolo.
ANALISI TECNICA È lo studio di grafici storici che riportano i prezzi e i volumi delle attività finanziarie negoziate. Diciamo che si concentra più su quello che accade che sul futuro. Postula che in un mercato efficiente i prezzi scontano tutte le informazioni disponibili. Vi sono vari metodi di analisi tecnica, qui mi limiterò necessariamente a brevissimi cenni. I prezzi si muovono in trend, i volumi servono a confermare il trend che prosegue finché non viene rovesciato. I trend sono tre: primario (anche pluriennale), secondario e terziario e il trend si suddivide in 6 fasi. Nell’esame dei grafici dei prezzi, rivestono una particolare importanza il supporto, livello che si oppone al proseguimento di un trend discendente e la resistenza, livello che ostacola il proseguimento di un trend ascendente. Individuare tali livelli non è assolutamente semplice anche per il miglior analista.
COME SCEgLIERE La scelta dei due metodi è soggettiva, a mio avviso la loro combinazione può offrirci le soluzioni migliori. I fondamentalisti dell’Analisi fondamentale (il gioco di parole non è meramente casuale) sostengono la rigorosità scientifica del loro procedimento, la maggiore aderenza al contesto economico sociale di un’azienda e del mercato e quindi una migliore sostenibilità nel tempo. Non lasciatevi incantare però, anche loro un’occhiata a grafici e figure la buttano eccome! Forse sono più puri i sostenitori dell’Analisi Tecnica ma anche loro guarderanno alla solidità di un’impresa prima di investire. Certamente chi fa trading, compra e vende azioni continuamente non può prescindere da questo metodo. Chi si pone nell’ottica del buy and hold (compra e mantieni, ndr), ha un orizzonte di più lungo periodo troverà più utile l’analisi fondamentale. Investire in azioni a dispetto del detto “giocare in borsa” non è un gioco! Acquistare un pezzo di un’azienda merita una preparazione adeguata. Non dimentichiamo mai il motto dell’investitore consapevole: conoscere per deliberare.
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L A PA R O L A A L L’ E S P E R T O
L’Avvocato risponde < a cura del Dr. Andrea bernardini, Avvocato Civilista, Esperto nel Diritto Condominiale e delle Locazioni / andrea.bernardini@duepontimag.it>
Avvocato, il mese scorso abbiamo lasciato in sospeso l’introduzione dell’argomento relativo alle tabelle millesimali: lei parlava di qualche novità. Uno dei problemi più ricorrenti non riguarda tanto la redazione o l’applicazione delle tabelle millesimali allegate al regolamento di condominio, quanto la loro revisione. Ricordando brevemente che le tabelle millesimali esprimono una proporzione tra il valore della proprietà individuale, l’utilizzazione delle cose comuni e la partecipazione dei singoli condomini alle spese, accade spesso che tale proporzione muti nel tempo. Com’è possibile ? Basti pensare agli ampliamenti delle singole unità immobiliari, all’edificazione di sopraelevazioni, alla
soffitta) che, in origine, non era stato “millesimato” autonomamente. In alcuni casi anche il semplice mutamento della destinazione d’uso di un’unità immobiliare determina un’utilizzazione più o meno intensa delle cose comuni, rispetto a quanto originariamente considerato per la redazione delle tabelle millesimali. Va bene, le possibilità sono tante: cosa si deve fare in questi casi ? Inizierei col dire brevemente cosa si doveva fare. Innanzi tutto, per essere precisi, la complicazione delle formalità di modifica delle tabelle millesimali riguardava quelle allegate ai cd. regolamenti contrattuali, ovverosia a quei regolamenti formati (tanto per indicare il caso più ricorrente) dall’unico originario proprietario dell’edificio prima o in funzione della prima vendita di un singolo appartamento. In tali ipotesi si davano due strade per la modifica: una deliberazione unanime di tutti i condomini dell’edificio, oppure un particolare procedimento giudiziale. E quale condomino avrebbe interesse a votare in favore dell’aumento dei propri millesimi ? Può anche accadere, ma certamente le deliberazioni unanimi sono le meno ricorrenti, non solo perché anche un singolo dissenso fa venir meno l’unanimità, ma anche per l’obbiettiva difficoltà di ottenere un’assemblea totalitaria, ovverosia con la presenza di tutti i condomini. Quindi si va in Tribunale… Si, ma anche in Tribunale alcuni problemini ci sono. Le norme di riferimento sono contenute nell’art. 69 Disp. Att. C.c. il quale prevede, in sintesi, che le tabelle millesimali possono essere rivedute o modificate, anche nell’interesse di un singolo condomino, se sono affette da un errore originario, oppure se la proporzionalità che ho indicato all’inizio, in conseguenza di sopraelevazioni, espropriazioni parziali o vaste innovazioni, è notevolmente mutata.
trasformazione di una veranda amovibile in una stanza con tanto di termosifoni, all’acquisto da parte di un condomino (o di un terzo che in tal modo diviene condomino) di un locale condominiale, oppure di un locale privato ma accessorio o pertinenziale di un appartamento (per esempio una cantina o una
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Sembra abbastanza chiaro. A parte il dover dare un contenuto sostanziale ad alcune locuzioni usate dal legislatore quali “innovazioni di vasta portata” oppure “è notevolmente alterato il rapporto originario tra i valori, ecc…”, il problema pratico ha carattere processuale ed è quello della necessità, costantemente ribadita dalla
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Corte di Cassazione, che al giudizio per la revisione delle tabelle millesimali debbano partecipare tutti i singoli condomini. Vorrebbe dire che si tratta di processi con decine di parti in causa ? Non basterebbe chiedere la revisione nei confronti del condominio, chiamando solo l’amministratore ? La prima risposta è si e la seconda, ovviamente, no. Secondo la Corte di Cassazione, infatti, le tabelle millesimali costituivano la misura condominiale del diritto di proprietà dei singoli condomini e quindi sulle parti comuni dell’edificio, disciplinando la partecipazione alle relative spese: pertanto, sempre volendo utilizzare termini discorsivi, se c’è di mezzo il diritto di proprietà ogni atto che ne muta l’ampiezza può essere posto in essere solo dal proprietario o, nel caso di beni in comunione, da ciascun proprietario. Pensiamo al caso in cui lei sia proprietario con altre quattro persone di un bene in parti uguali: cosa direbbe se gli altri comproprietari deliberassero che la sua quota non è più del 20%, bensì del 15% ? Mi metterei a ridere…, visto che non decidono certo gli altri la misura della mia proprietà Appunto. E seguendo questa logica alla luce di detta valenza delle tabelle millesimali, la Corte di Cassazione continuava a ripetere, seppur con qualche tentennamento, che per la loro revisione era quindi necessaria l’unanimità dei consensi di tutti i condomini, oppure la loro partecipazione al giudizio di revisione, affinchè a ciascuno fosse data la possibilità di interloquire. Ed allora arriviamo alle decine di parti in causa, solo per revisionare le tabelle millesimali… Certo e con tutto ciò che un’ampia pluralità di parti implica, con riferimento alle notifiche dell’atto introduttivo nel rispetto dei termini, alla possibilità di interruzioni del processo ed alla conseguente necessità di riassunzioni in caso di decessi, fallimenti, ecc… Ricordo il caso di un mio collega che si era preso la briga di introdurre un uno (il proprio cliente) contro tutti (i 230 condomini di un grande caseggiato a Trastevere) per la revisione delle tabelle millesimali. Ovviamente non si è mai arrivati nemmeno all’apertura dell’istruttoria vera e propria, perché la causa è stata abbandonata (lasciando stare qui i tecnicismi processuali) allorchè le spese di notificazione già impegnate ed ancora previste avevano raggiunto una soglia, diciamo così, dissuasiva per l’interessato. Visto che abbiamo introdotto l’argomento perché c’è stata qualche recente novità, immagino che i tentennamenti, come li ha chiamati lei, della Corte di Cassazione, abbiano condotto a qualcosa diverso. Esattamente e la novità è assai importante perché la fonte è la Corte di Cassazione a Sezioni Unite, ov-
verosia l’organo che ha il compito di uniformare l’interpretazione normativa (se fossi in altra sede dovrei parlare di funzione nomofilattica…). Con la sentenza n. 18477 del 9 agosto 2010 le Sezioni Unite hanno infatti stabilito che l’approvazione delle tabelle è soggetta all’approvazione dell’assemblea del condominio con la maggioranza prevista dall’art. 1136 co. 2 c.c., ovverosia con il voto favorevole della maggioranza dei partecipanti all’assemblea che rappresentino almeno la metà del valore dell’edificio (500/1000). Quindi niente più unanimità L’esclusione dell’unanimità non è una sorpresa per chi opera nel settore, perché si tratta di una tesi che si era già fatta strada per quanto riguarda le cd. tabelle di spesa, ovverosia quelle tabelle, diverse dalla tabella di proprietà, che regolano la ripartizione di spese specifiche quali il riscaldamento, le scale, l’ascensore, ecc…: tant’è che il caso sottoposto alla Corte riguardava proprio un problema relativo all’approvazione maggioritaria di una nuova tabella di riscaldamento. La novità, sotto certi aspetti rivoluzionaria, è nella motivazione della sentenza. Che lei, come al solito, ci spiegherà in termini semplici… Le Sezioni Unite oggi sostengono che le tabelle millesimali non costituiscono la misura condominiale (come l’ho chiamata in precedenza) della proprietà, bensì esprimono il valore delle unità immobiliari, rispetto all’edificio, ai soli fini della gestione del condominio e senza incidere, dunque, sul diritto di proprietà stesso. In termini più semplici, secondo questo nuovo corso, il valore della proprietà individuale non muta per il fatto che, ai fini della gestione condominiale, ad essa venga assegnato un determinato valore millesimale e, pertanto, l’approvazione –e quindi la revisione- delle tabelle, non avendo alcuna influenza sul diritto di proprietà, non necessità del consenso di ciascun proprietario. Ergo oggi le tabelle millesimali, anche quelle di proprietà, possono essere approvate e revisionate dall’assemblea condominiale a maggioranza Questo è ciò che consegue alla motivazione espressa dalle Sezioni Unite anche se, a mio modestissimo avviso, la giurisprudenza che si formerà di conseguenza dovrà fornire qualche ulteriore chiarimento.
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dpmagalimentazione \\ < tag: star_bene_dieta_alimentazione_merendine >
+Snack -Supersize Negli States ci provano da molto tempo. Qualche tempo fa un documentarista americano mise su pellicola un esperimento: colazione, pranzo, spuntino e cena da McDonald,. I costanti controlli medici evidenziarono il rapido deteriorarsi del suo stato di salute. Supersize Me (questo il titolo del film) fu uno dei primi e più forti attacchi all’egemonia del fast food che costituisce la spina dorsale dell’alimentazione americana. Poi arrivarono gli Obama. La coppia presidenziale, sempre in forma, ha fatto della riduzione delle porzioni e del mangiar bene uno dei suoi cavalli di battaglia. Soprattutto Michelle, la first Lady, è impegnata in una campagna senza sosta per insegnare, in particolare ai bambini e alle bambine americane, come alimentarsi correttamente. È notizia delle scorse settimane dell’avvio di una nuova, importante, campagna anti-obesità. Lo slogan “Riduci le porzioni, riduci il rischio”. È lo slogan protagonista dell’iniziativa partita a New York, per convincere i cittadini che per perdere peso e guadagnare salute la prima regola è dimagrire il piatto. Quando si tratta di mangiar bene, almeno in questo, il nostro paese è in prima fila e in prima linea. Insomma, all’avanguardia. Merito delle care, vecchie buone abitudini, quelle della merenda della nonna e dei piatti equilibrati. Ma anche le merendine di qualità. Non trash food come lo chiamano oltremanica e oltreoceano. Una battaglia in cui l’Italia è stata apripista nel mondo, evidenzia Giorgio Calabrese, docente di Nutrizione umana all’università del Piemonte Orientale di Alessandria. In una dichiarazione rilasciata all’Adnkronos Salute ha ricordato come «In questo gli americani arrivano un decennio dopo di noi, che abbiamo lanciato per primi il concetto di mezza porzione e avviato un’alleanza virtuosa con il mondo dell’industria alimentare. Le aziende del nostro Paese sono le migliori nel mondo e rispettano le regole più rigide», assicura lo specialista che promuove soprattutto l’idea dei «piccoli snack fuoripasto, sani ed equilibrati». Fu proprio il nutrizionista, quando era componente della Commissione scientifica alimentazione e dp_mag_170
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salute dell’allora ministro Girolamo Sirchia, a proporre la via delle mezze porzioni come strategia di alimentazione sana. Ecco perchè la guerra dichiarata dal Dipartimento della Salute della Grande Mela ai mega-piatti stile fast food «per l’Italia non è certo un’offensiva nuova».
Cambio di filosofia? La filosofia del piatto pieno a poco prezzo ha trovato la sua culla nelle società nordamericana e nordeuropea, ma si è diffuso rapidamente grazie allo sviluppo dei moderni mezzi di comunicazione di massa e la globalizzazione. Una delle differenze più importanti tra l’Italia e i paesi di cultura anglosassone riguarda proprio le porzioni. All’estero, al ristorante, chi ordina una bistecca si vede portare anche 300 grammi di carne, da noi ne servono un etto e mezzo. Un piatto di riso o di pasta, “pesa” nei nostri ristoranti 80 grammi, contro i 120-150 di quelli stranieri. Un tema vivo anche nell’industria alimentare, che con gli “spezzafame” a misura di spuntino propone la giusta dose di energia e il giusto apporto di nutrienti. «Chi, ad esempio, demonizza o teme snack e merendine - sostiene Calabrese - bisogna far capire che i piccoli fuoripasto, così come sono concepiti oggi, riescono a garantire la dose ideale di energia apportando pochi grassi, la giusta quantità di proteine e carboidrati a pronta presa».
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Dimagrire è un lavoro di squadra La rivista Obesity ha pubblicato una ricerca sul progetto 2009 Shape Up Rhode Island (SURI). Sviluppato su social network, delle squadre virtuali di obesi dovevano sfidarsi a colpi di dieta e attività fisica. Dopo 12 settimane (in tutto 3.300 persone in gara) è stato rilevato che all’interno di una singola squadra ci si sprona a vicenda e più un membro del gruppo dimagrisce più induce gli altri a fare altrettanto. L’analisi è stata condotta al Miriam Hospital’s Weight Control and Diabetes Research Center and The Warren Alpert Medical School della Brown University.
Zuccheri, cioè, utili «al bambino che fa colazione prima di andare a scuola o che fa uno spuntino a metà mattina, ma anche all’anziano che deve abituarsi a mangiare porzioni piccole». Quindi? Che fare? In Italia, come scritto, siamo molto avanti. Un pezzo glorioso di industria agroalimentare del Belpaese, Ferrero, dal 1968 propone snack bilanciati e completi, come la barretta Kinder, da allora fedele allo slogan “+latte, -cacao”. Quella di
Ferrero è una filosofia snack che, piano piano, ha abbracciato anche altri prodotti rivoluzionari, come Estathe o Kinder Cereali. Imponendo in più di una generazione come il prodotto ideale per colazioni e merende di tutta la famiglia. Il bambino che sorride mentre mostra le sue barrette ha segnato la storia culturale d’Italia. È naturale che anche all’estero se ne accorgano.
“
Nuovi passi nella lotta all’obesità attraverso la consapevolezza delle giuste porzioni
”
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in questo numero salute\ Il tennis a una certa età salute \ Traumi da sport eventi \ Fantasie di Carnevale Nuoto \ Ogni favola è un gioco Giochi \ Burraco e dintorni
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\\ editorialedpmag < tag: editoriale_luigia_latteri_notizie_news__due ponti sporting club >
\\ Cari lettori, sicuramente il “grande freddo” ha monopolizzato i nostri discorsi, ma, soprattutto, ha condizionato molto la nostra vita in questo ultimo mese, costringendoci a cambiare qualche abitudine, almeno nei due week end bianchi di febbraio, durante i quali le restrizioni nella circolazione hanno tenuto molti di noi lontani dall’amato circolo, proprio nel momento della settimana che si attende per vivere con relax l’ambiente familiare del Due Ponti. E certo vedere i campi, il parco, il parcheggio imbiancati è stato affascinante; un po’ tutti abbiamo scattato le foto per avere, nel tempo, una testimonianza di un episodio così insolito e, speriamo, unico. Perché, effettivamente, finita la meraviglia e la contentezza un po’
fanciullesca che coinvolge gli abitanti di città in cui la neve non è familiare, in realtà sono rimasti solo i gli amici disagi, soprattutto per tennisti che hanno dovuto aspettare con pazienza che i campi tornas Per fortuna il Due Ponti consente di svolgere molteplici attività per mantenersi in forma! sero agibili.
Tra spinning, i corsi fitness (sempre apprezzatissimi), il nuoto e l’acqua gym, lo sport non si è mai fermato. Anche i nostri atleti hanno potuto proseguire gli allenamenti per la stagione che sta per entrare nel vivo: i runners, in vista della Mezza Maratona Roma Ostia, hanno continuato a correre, qualcuno sul tapis roulant e qualcun altro nel circuito intorno al circolo, non temendo il freddo o il ghiaccio che per vari giorni è rimasto sull’asfalto; i nuotatori, Master e Agonisti, hanno continuato, con l’abnegazione che li caratterizza, la preparazione per i Campionati Regionali e il meeting regionale di Viterbo, sempre sotto l’occhio attento dei trainer Gianni Butera, Barbara Verginelli, Andrea Chiatante e Marco Pomponi. Pur mancando le notizie relative ai tornei e alle gare, ci sono altri eventi a fare notizia perché il circolo
è anche non poteva mancare un evento che facesse scatenare la voglia di divertimento e a Carnevale sorprendere con il costume più originale o semplicemente la voglia di ballare e stare insieme: la mega festa in maschera di sabato 18 febbraio ha coinvolto tantissimi soci che hanno riempito il Bistrò, ballando al ritmo della musica del coinvolgente dj Corrado Rizza e del “trascinatore” Filippo Merola. Il pomeriggio della domenica di Carnevale è stato, invece, tutto dei bimbi: ben 200 maschere scatenate sui gonfiabili, lanciando coriandoli e stelle filanti per quasi quattro ore, durante le quali è stato assegnato il premio alla migliore maschera, vinto da un gruppo di Spagnole. Insomma, un mese che ci ha riservato tante sorprese e comunque tanto movimento, nonostante il freddo! Buona lettura a tutti \\ < Luigia Latteri >
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dpmagsalute \\ < tag: due_ponti_sport_consigli_benessere >
Il tennis a una certa età < di_Roberto Iacopini > \\ Il tennis viene ormai definitivamente considerato sia da medici sia da tecnici, uno sport per tutte le età. La storia evidenzia come molti grandi campioni si sono espressi a grandi livelli oltre la soglia dei trent’anni: ma due su tutti si sono avvicinati addirittura ai quarant’anni giocando in singolare. L’australiano Ken Rosewall finalista nel 1974 (aveva trentanove anni), in due tornei del grande Slam (Wimbledon e Forest Hills) e lo statunitense Jimmy Connors, che nel 1991, sempre all’età di trentanove anni, raggiunse la semifinale degli US Open. Per non parlare di John McEnroe, che a quarantasette anni ha trionfato nel torneo ATP di doppio a San Josè in California nel 2006. Certo, la longevità agonistica, non va sempre di pari passo con l’integrità fisica, e può accadere, com’è successo allo stesso Connors, di andare incontro a traumi che richiedono l’intervento chirurgico per riprendere l’attività agonistica. Non crediate, però, che a rischio traumi ci siano solo i
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campioni. Micro traumi, in particolare a carico del tratto lombare, sono molto frequenti nei giocatori di club di una certa età, a causa di alterazioni degenerative del rachide. Il tennis, per sua natura, sviluppa molte prerogative sia fisiche sia psicologiche, dove il divertimento e l’astuzia nell’ingannare l’avversario, per aggiudicarsi il punto, ne fanno lo scopo primario. E questo interesse nel gioco, spesso, fa oltrepassare la soglia ottimale di attività ludica, esagerando nel fare troppo e sempre allo stesso modo, dimenticando di associare attività compensatorie. Per non trasformare il famoso detto latino in mente sana in corpo con un po’ d’acciacchi, bisogna essere coscienti della propria età, ascoltando il proprio corpo, senza mentire; ascoltatelo, e lui vi dirà come, dove e quanto agire. È importante, volendo proseguire a giocare a tennis a una certa età, al rispetto rigoroso di alcune regole senza incorrere al rischio di doverlo sospendere.
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Una buona condizione fisica generale, si ottiene mantenendo una costante flessibilità altrettanta mobilità articolare e buona forza muscolare associata a una corretta stabilizzazione del rachide. Senza trascurare (e troppi se ne dimenticano), una corretta impostazione tecnica, che può evitare l’insorgere di sovraccarichi spinali. È buona cosa inoltre, sottoporsi almeno una volta il mese, a un massaggio decontratturante che, oltre a giovare positivamente sullo stato fisico generale, evita l’insorgere di fastidiose contratture da eccessivo carico.
Jimmy Connors, John McEnroe e Chris Evert, tre esempi di sportivi vincenti ben oltre i trent’anni
La cosa che invece costantemente è ignorata da un’altissima percentuale di tennisti da club, è la fase di riscaldamento. Il tennis, a qualsiasi livello sia giocato, rimane uno sport non ciclico, e può accadere che un movimento repentino e improvviso per colpire una palla, si tramuti, se pur di piccola entità in un trauma che si poteva evitare. Nell’andare avanti con gli anni, preparare tutto il corpo con un buon riscaldamento, prima della quotidiana oretta di tennis, o di una buona partita fra amici, è più importante della partita stessa. Quindi, tennisti di qualsiasi età ricordate: prevenire è sempre meglio che curare. \\
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dpmagsalute \\ < tag: benessere_star_bene_fisioterapia >
Traumi da sport Prevenire... ancor prima di curare! < di_Tommaso Di Rienzi >
\\ L’attività sportiva rappresenta una delle prime cause di infortuni a carico dell’apparato locomotore, in particolare le parti molli come muscoli, tendini, menischi e capsule articolari, sono le parti del corpo più di tutte soggette a infortunio a causa di attività sportiva. Tempestività nella diagnosi e precocità nel trattamento sin dalle prime ore dall’evento, costituiscono i pilastri della cura migliore. Vale invece la pena di fare qualche riflessione sulle cause dei traumi sportivi al fine di fare adeguata prevenzione. Una delle cause principali è data da una disparità tra forza applicata e resistenza dei tessuti: una lesione biologica da causa meccanica è spesso dovuta al carico eccessivo come una gestualità scorretta, insufficiente preparazione atletica, errori in allenamento molto spesso dovuti all’ambiente in cui tale sport si esplica ed alle attrezzature utilizzate. \\
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Lo sci Esempio calzante, specie in questo periodo di inverno intenso, ci è dato dallo sci, in cui l’attaccatura dello scarpone protegge sì la caviglia, ma non mette a riparo da possibili infortuni a carico del compartimento del ginocchio, quasi sempre in algostress, come lesioni legamentose e meniscali. Altri fattori intrinseci dovuti all’attività dello sci sono le cadute rovinose, eventi assolutamente traumatici per dinamica, impatto e conseguenze, la velocità sempre maggiore dettata dal miglioramento delle prestazioni su piste che, per fortuna, oggigiorno vengono trattate, levigate e limate in modo tale da ridurne le insidie. Talvolta può essere la resistenza della parte anatomica ad essere indebolita. È il caso dell’affaticamento, ad esempio di una regione muscolare, preesistenti lesioni o l’immaturità nell’età dello sviluppo).
Sintomi I sintomi sono ben specifici: tumefazione, impotenza funzionale e dolore. Il trauma in sé può essere isolato, improvviso, violento e dalla dinamica caratteristica a cui l’atleta riferisce l’inizio dei suoi disturbi: per esempio una distorsione articolare o uno stiramento muscolare assai più frequenti tra gli sportivi proprio per il maggior rischio insito nell’attiva ( si pensi al calcio ).
Patologie correlate Altra tipologia di infortunio è il cosiddetto microtrauma , vale a dire il danno dovuto al sommarsi di molteplici e ripetute lesioni da sovraccarico funzionale, di minima entità ma in grado di sfociare in una patologia per la reiterata ripetitività nel tempo. Esempio tipico ne sono le tendinopatie , le microfratture, le osteocondrosi: patologie caratteristiche nello sportivo o di chi per professione o per diletto, esegue gesti simili in modo intenso e continuativo. Nella programmazione degli allenamenti si deve ricordare che una seduta di lavoro molto intenso causa alle fibre muscolari piccoli stress che costituiscono uno stimolo per il successivo rafforzamento del muscolo stesso. Per non trasformare questo stress muscolare in una vera e propria lesione , occorrono 48
ore di recupero: in teoria si dovrebbe ridurre l’intensità degli esercizi nei due giorni successivi, agendo sull’allenamento di qualità motorie diverse (flessibilità, resistenza, forza, rapidità, destrezza) o gruppi muscolari diversi o curando la preparazione alla singola attività ( tecnica, tattica, approccio mentale). Un’accurata visita clinica con l’ausilio, spesso, di tecniche diagnostiche di immagini come l’ecografia, la radiografia, la tomografia computerizzata e la risonanza magnetica nucleare rappresenta l’approccio guida per una corretta diagnosi.
Primo soccorso Ancor prima di aver appurato l’esatta natura dell’infortunio in centri specializzati, è molto importante agire sul campo con semplici misure di primo soccorso, estremamente utili per limitare gli effetti lesivi del trauma. L’acronimo anglosassone RICE ci può aiutare mnemonicamente: Rest, riposo, cioè interrompere l’attività Ice, ghiaccio, quindi crioterapia. Compression, compressione, vale a dire la fasciatura elastica; Elevation, sollevamento della parte infortunata (se si tratta di un arto ) al di sopra del cuore.
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FANTASIE DI CARNEVALE < di_Luigia Latteri > < ph_Luigia Latteri >
\\ Parlare di successo a volte può essere riduttivo, soprattutto quando ci troviamo a descrivere la festa del 18 febbraio al Due Ponti. Dopo la storica nevicata, che ha sconvolto la nostra routine e i nostri equilibri, abbiamo ricominciato le attività in modo più frenetico del solito. La sera di sabato 18, il Ristorante Bistro’ si è trasformato per l’occasione in una discoteca, dove ciascuno si è presentato con una maschera. Il riconoscibile punto di ristoro e di relax ben conosciuto da tutti è stato, così, trasformato in una nuova forma: luci psichedeliche, la musica del dj Corrado Rizza e la voce di Filippo Merola, lo hanno reso all’altezza dei più eleganti e rinomati locali della Roma notturna. Indescrivibili il fascino ed il gusto: tutti i partecipanti, abituati a vedersi in abiti sportivi, o di lavoro per noi colleghi, hanno scoperto il mondo della fantasia degli altri. Fantasia che è stata la musa ispiratrice nella scelta degli abiti e dei trucchi che hanno trasformato nel personaggio preferito di Disney, piuttosto che in un animale o in qualche personaggio storico o mitologico i nostri “Duepontiani”. Perchè ci siamo mascherati? Le risposte sono molteplici. C’è chi si è mascherato con ironia, magari con il fine di far divertire gli altri, chi lo ha fatto
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dpmagcircolo \\ < tag: vita_sociale_festa_maschere >
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per mostrare una parte del carattere e della personalità che di solito non ha il coraggio di tirar fuori, o ancora solo per diventare almeno per una volta un personaggio sempre agognato: un principe, piuttosto che Giulio Cesare o Superman. Dalle 21 in poi sono arrivati gli ospiti, e in poco tempo la pista si è riempita: la musica era coinvolgente, lo spirito goliardico e di allegria hanno contagiato tutti. I travestimenti erano davvero simpatici e alcuni anche piuttosto complicati dal punto di vista della preparazione. L’idea del costume per gli adulti è particolarmente affascinante e non priva di significati: si abbandona lo spirito fanciullesco e spontaneo con il quale ci si maschera da bambini, per assumere invece toni più forti e profondi. L’ adulto ormai ha smesso di sognare, di “immaginare” per cui la “maschera” è rimasta uno dei pochi strumenti per ricercare ancora dentro sé stessi un canale di evasione. Dunque questa festa in maschera è riuscita a regalarci davvero una serata di divertimento, serenità e spensieratezza, stati d’animo di cui abbiamo tutti enormemente bisogno. \\
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dpmagnuoto \\ < tag: meeting_viterbo_campioncini >
Ogni favola è un gioco Dopo la prima esperienza di Genova dell’ottobre scorso, grandi soddisfazioni arrivano dalle chiare e dolcissime acque di Viterbo < di_Marco Pomponi > < ph_Luigia Latteri >
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ra l’ottobre 2011, quando la neonata e già magnifica squadra agonistica del Due Ponti, partecipava con emozione e molta determinazione, alla sua prima manifestazione internazionale, a Genova, con l’obiettivo di “pagare” meno multe possibili, qualora gli atleti non fossero rientrati nei tempi limite stabiliti dal meeting. Con meno di sei mesi di attività, la data del 19 febbraio 2012 resterà un’altra pietra miliare nella sto-
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ria dell’agonismo del Due Ponti. Questa volta, i nostri campioni erano impegnati nel VI° Meeting di Carnevale Città di Viterbo, con ai nastri di partenza le più forti società di nuoto del panorama nazionale e un numero di atleti partecipanti veramente considerevole. Tutto ha inizio sabato 18, quando un crescendo di emozioni e situazioni degno del migliore dei romanzieri regala alla squadra dei Grandi (quelli delle 14.30), un qualcosa di insperato, ma ampiamente desiderato. Il protagonista della vi-
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cenda “romanzesca” è Federico Colajanni, il quale partecipa alle eliminatorie dei 50 SL, ottiene il suo primato personale e, quando era già pronto per rivestirsi ed andare a pranzo, è chiamato per effettuare lo spareggio per l’ultimo posto disponibile per la finale. L’entusiasmo è schizzato a mille: era la prima possibilità di una finale per i ragazzi delle 14.30 (proprio a Genova, Martina Vitali aveva centrato la prima finale del Due Ponti e la prima, grande, storica medaglia della squadra, vincendo i
100 rana). Purtroppo Federico non ce l’ha fatta ad avere la meglio sul suo avversario. Un accesso alla finale che però arriva lo stesso per la rinuncia di un altro atleta. Con il suo nono posto conquista i primi punti storici per la classifica di società. Non saranno le uniche soddisfazioni di giornata. In sequenza accade che: Leonardo Tornaboni conquista due noni posti nei 200 farfalla e nei 200 misti (accesso alla finale per i primi 10 classificati), Andrea Cappugi il nono posto nei 200 farfalla, Alessio
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dpmagnuoto \\ < tag: meeting_viterbo_campioncini >
Palma il settimo posto nei 100 dorso (rientrato a Roma perchè inizialmente escluso, si è precipitato a Viterbo, disputa la finale e migliora 8 decimi rispetto alla mattina): invece, Martina Tocchi e Anna Maria Teodori erano rientrate rispettivamente nona e sesta, sempre ai 100 dorso, ma anche loro erano già andate via e non son potute ritornare. Come dicono gli inglesi “save the best for last” ed ecco la favola nella favola! Germana Chindamo, conquista la prima medaglia per il gruppo delle 14.30, portando a casa e consegnando agli annali un argento pesantissimo, splendido, straordinario, nei 200 misti Seniores femminili. Un premio alla costanza, all’impegno, al sacrificio, alla serietà della ragazza, lottando anche contro qualche problema fisico che negli ultimi tempi non le permetteva di esprimersi al meglio. Anche qui l’emozione non corre sul filo d’acqua ma dalla voce dello speaker che, mentre Germana era già sotto la doccia, ha annunciato la convocazione per la premiazione. Una doverosa segnalazione anche per Enrico Vassallo, che ottiene i suoi migliori personali nei 50 farfalla e nei 100 stile e Daniele Cappugi, che migliora nei 100 stile, nei 100 farfalla e nei 200 misti, di ben 11 secondi!!!
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dpmaggiochi \\ < tag: vita_sociale_giochi di carte_appuntamenti >
Burraco e dintorni Al circolo Due Ponti il gioco delle carte è un’attività di moda che coinvolge gran parte degli iscritti, giovani e meno giovani < di_Luigia Latteri > < ph_Salvatore Zanghi >
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re sale dove quotidianamente sono giocati Burraco, Bridge, Pinacolo e Tresette. Il dinamico e scoppiettante Umberto Locatelli supervisiona tutte le attività, disponibile anche verso coloro vogliano iniziare ad affacciarsi al gioco delle carte. Oltre al giornaliero utilizzo delle sale da parte dei soci per divertenti partite libere, alcuni giorni della settimana sono dedicati allo svolgimento di tornei. Il mercoledì, alle ore 16.00, si svolge il torneo di Bridge seguito ed organizzato da Alfredo e Paolo. Il venerdì, il sabato e la domenica sono, invece, dedicati ai frequentatissimi tornei di Burraco, gioco che sta vivendo un momento di grande richiamo anche perchè alla portata di tutti. Il circolo, per tali competizioni riserva un ampio salone più altre due sale. Giudici di gara del Burraco sono il “bello e burbero” Umberto che affascina con i suoi occhi azzurro cielo; il “trascinante e coinvolgente” Danilo dall’impeccabile savoir faire, e “l’intransigente” Antonio. Tutti loro, altamente professionali e pronti a far rispettare le regole, sono coadiuvati dal controllo informatico del “super-computerista” Salvatore. Completano l’organizzazione, da sempre, la dolcissima “padroncina di casa” Graziella e la “new entry” Marialuisa, giovane e dinamica nonché… futuro arbitro.
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dpmaggiochi \\ < tag: vita_sociale_giochi di carte_appuntamenti >
I tornei di Burraco sono sempre ammantati da una piacevole atmosfera molto apprezzata dai partecipanti, anche perché sono organizzati in modo tale da dare diverse possibilità di vincita. Infatti, il torneo è suddiviso in più gironi, ognuno dei quali prevede diversi premi e che, dunque, consente la competizione tra i giocatori fino allo scarto dell’ultima carta. Gli intervalli tra una smazzata e l’altra sono “addolciti” da bevande, caramelle e cornetti caldi. Il sabato sera, in particolare, il torneo di Burraco è organizzato in quattro turni da quattro smazzate molto gradito dai giocatori che possono così coniugare la passione per le carte al piacere della gola. Alla conclusione del primo turno, infatti, i partecipanti vengono “rifocillati” con due primi piatti caldi, sapientemente preparati dal Bistrò del circolo, accompagnati da buon vino. I tornei sono spesso frequentati anche da persone esterne al circolo che, affascinati dall’attrezzata struttura immersa nel verde e dagli stessi soci che la rendono unica e speciale, decidono di associarsi e diventare parte della grande famiglia del Due Ponti. dp_mag_190
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dpmagnext_mag \\ < tag: nel_prossimo_numero_anticipazioni_aprile 2012 >
< starz > Alex Zanardi, la mia nuova vita < attualitĂ > Jimmy for social
< cinema > Torna il Titanic, in 3D < viaggi > Una ciclabile tra Trieste e Istria
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SE LA NATURA LA VIVI DENTRO, Ami la Natura. Perché sai che la Natura è la vita stessa, da cui ogni specie animale e vegetale trova la ragione della propria esistenza. Ami la Natura. Perché hai l’istinto di difendere tutte le forme di vita dalla minaccia dell’uomo. Ami la Natura. Perché sai che il futuro è possibile solo grazie a uno sviluppo sostenibile e che per questo è necessario l’impegno di tutti.
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anno tre _ numero due _ MARZO 2012
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in questo numero coverstory \ Gioia Marzocchi around the world \ Isole da sogno starz \ Federica Pellegrini fashion \ I colori della primavera design \ Outdoor che passione
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