24 | SPECIALI
Tipi emiliani
| DOMENICA 16 GIUGNO 2013 MASSIMILIANO LOMBARDO
Nell’ostello della città un’anima palermitana Dalla Coop. Ballarò un’esperienza studentesca di gestione
di CRISTINA BERTOLINI
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assimiliano Lombardo si può considerare emiliano d’adozione, anzi a questo punto reggiano, visto che dopo Bologna e Ferrara ha deciso di stabilirsi a Reggio. Massimilano è il presidente della società cooperativa Ballarò che ha in gestione lo Student’s Hostel reggiano ma come indica il nome, la sua storia parte da Palermo, a pochi metri dal celebre mercato di Ballarò. “La cooperativa nasce nel settembre del 2005 a seguito di un’esperienza maturata come associazione studentesca operante presso l’università di Palermo – spiega Massimiliano - Lo spirito che ha contraddistinto l’associazione è stato improntato alla cooperazione tra studenti universitari per dar vita a forme di attività che potessero creare sviluppo e offrire occupazione a giovani laureati. La prima esperienza gestionale è nata a Palermo grazie a una partnership con L’ERSU (ente regionale per il diritto allo studio universitario) che ha affidato alla cooperativa Ballarò la gestione, per il periodo estivo della residenza universitaria San Saverio come ostello, nel centro storico di Palermo, a pochi passi dalla Cattedrale, dal palazzo dei Normanni e anche dal mercato di Ballarò”. In realtà l’esperienza di Massimiliano e dei soci della cooperativa parte qualche anno prima, nel 2003. “Siamo partiti come associazione sull’esperienza di Agorà, cooperativa storica a Palermo – spiega – Eravamo un gruppo organizzato politicamente e sindacalmente, legato al movimento studentesco dell’ateneo di Palermo, motivati soprattutto dall’impegno civile. Un movimento antisistema di forte critica alla situazione politica e istituzionale siciliana. Ovviamente non eravamo graditi al sistema, quindi fin dall’inizio ci siamo trovati davanti molte porte chiuse, ma abbiamo continuato a lottare per la nostra libertà e per quella di tutti gli altri. L’esperienza dell’ostello è iniziata quasi per gioco in collaborazione con l’ERSU, in un quartiere difficile ma che ha avuto subito grande successo e un’apertura internazionale: abbiamo ospitato giovani da 80 paesi del mondo. Un’esperienza intensa che da un lato offriva un servizio a basso costo quando a Palermo non esisteva nulla di simile e dall’altro un reddito minimo a chi collaborava alla gestione dell’ostello. Una formula che poteva diventare anche un elemento importante per l’economia siciliana se trasportata in altre amministrazioni pubbliche. Purtroppo non lo è stato perché la classe dirigente della mia terra è amara e misera. I modelli virtuosi che possono creare occupazione non sono favoriti perché potrebbero attentare all’ordine costituito. Infatti tuttora l’ostello di Palermo resta stagionale e da quest’anno, la nuova governance dell’ERSU di Palermo sta facendo di tutto per impedire lo svolgimento dell’undicesima edizione dello Student’s Hostel San Saverio di Palermo”. A quel punto però la situazione cambia rispetto agli inizi. I soci fondatori dopo la laurea necessitano di una vera occupazione. Non basta una borsa di studio sta-
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I soci della cooperativa Ballarò sono stati premiati con la stima del Comune di Ferrara che oltre all’ostello ha concesso la gestione della Casa senza frontiere, con un’attività ricettiva superiore, situazioni abitative confortevoli con arredi naturali, senza colle né vernici e soluzioni compatibili con le politiche ambientali e fonti alternative
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gionale e un reddito minimo. “Anche il nostro impegno politico e sindacale non ha prospettive di vittoria – spiega Massimiliano – Sono gli anni di Berlusconi e Cuffaro. Coincidono con un periodo di condizionamenti mafiosi, di gravissima crisi delle istituzioni e della democrazia, dell’espressione libera civile e politica con pochissime risorse economiche”. Massimiliano decide di finire l’università a Bologna.“Conosco quella che diventerà mia moglie alla festa nazionale dell’Unità – racconta Massimiliano – E decido di provare con la cooperativa a dare vita all’idea degli ostelli in un territorio diverso e più fertile”. Lo Student’s Hostel San Saverio è stato solo il primo passo della coo-
perativa Ballarò. “Nel 2007 esce un bando per la gestione dell’ostello comunale di Ferrara – spiega Massimiliano – Un’opportunità unica e straordinaria per salvare l’esperienza della cooperativa che arriva quando anche il gruppo fondatore siciliano rischiava di disgregarsi perché non si vedevano prospettive stabili a breve”. Nel 2008 la società si aggiudica la gara di appalto indetta dal Comune di Ferrara per la gestione dell’ostello ospitato in un palazzo rinascimentale del centro storico. “Con la gestione dell’ostello ferrarese inizia un lungo e proficuo cammino con la possibilità di rendere stabile l’esperienza – continua Massimiliano - Nella fase iniziale otto soci su dodici si trasferiscono dalla Sicilia per la gestione di Ferrara che è subito un grande successo: nel primo anno di gestione riusciamo a raddoppiare le presenze”, E sull’onda del successo la cooperativa di Ballarò decide di crescere. “Tutti i soci vengono subito assunti – spiega Massimiliano – Il primo obiettivo è quello di dare una buona occupazione a tutti poi si comincia a sviluppare l’attività”. Nella primavera del 2009 la cooperativa Ballarò ha la gestione di un terzo ostello, lo Student’s Hostel Gowett a Campiglia Marittima (LI), all’interno dei Parchi della Val di Cornia, nella costa etrusca della Toscana, ospitato nel Palazzo Gowett costruito dall’amministrazione inglese delle miniere toscane agli inizi del Novecento. “Anche questo ostello nel primo
anno raddoppia le presenze – spiega Massimiliano - Tutte le nostre strutture continuano a crescere con risultati importanti e nel 2010 le attività si stabilizzano. Nel 2011 esce il bando per l’ostello di Reggio, molto complesso, oneroso, con una serie di costi per il gestore e un piano di investimento robusto su una struttura da riqualificare. E l’amministrazione comunale si poneva un obiettivo molto ambizioso. Abbiamo manifestano l’interesse ma non l’offerta perché a conti fatti la gestione risultava antieconomica. La prima seduta va deserta poi è stato ridotto il canone di locazione e incentivata la possibilità di sviluppare attività collaterali e questo ha aperto nuove prospettive”. Il 9 maggio 2011 i soci della cooperativa hanno accesso ai locali del Chiostro della Ghiara e in pochissimo tempo realizzano interventi di manutenzione e riqualificazione per rilanciare la struttura. “Abbiamo proposto una convenzione ventennale con un programma di investimenti negli anni che riguarderanno gli interventi più significativi – spiega Massimiliano Tutti gli interventi hanno dato subito i loro frutti con dodicimila presenze come attività ricettiva e un incremento di cinquemila presenze
sulla gestione precedente. Nel corso dell'anno prevediamo un’ulteriore crescita (13500-14mila). Siamo entusiasti anche dell’attività di ristoro e intrattenimento. Ci proponiamo alla città anche come luogo d’incontro, cultura e sapori. Nel 2012 sono stati organizzati oltre cento eventi musicali, teatrali e di intrattenimento, convegni e dibattiti, incontri di vario genere oltre naturalmente a tante attività legate alla ristorazione. Il nostro obiettivo di aprire il portone di via Guasco alla città sta ottenendo i risultati sperati. Molti l’hanno frequentato come scuola e l’hanno riscoperto. Il programma 2013 è molto ricco e il cartellone degli eventi per i mesi estivi supera quello del 2012. Siamo partiti il 25 aprile con la festa del centro storico e continueremo fino al 10 agosto con spettacoli e intrattenimento. Per il Contest, alla terza edizione, organizzato dall’associazione studentesca UNILIFE, l’evento di selezione di band emergenti si sono presentate decine di formazioni, in gran parte di Reggio e provincia. E oltre 100 sono quelle che ci hanno contattato per la nostra programmazione. L’obiettivo attuale è quello di continuare le attività di intrattenimento anche dopo la fine di settembre con spazi coperti per far uscire di casa i reggiani e riportarli in centro storico. Per ora il giovedì è la serata aperinght con l’aperitivo prolungato fino alle 23 con dj set, il mercoledì e il venerdì le serate musicali mentre il sabato abbiamo raccolto l’esigenza delle famiglie con bambini e fino al 10 agosto l’intrattenimento è dedicato a loro. Abbiamo anche molti servizi dedicati ai bambini, dal menu children con servizio prioritario alle aree per l’allattamento. Siamo soddisfatti perché non essendo reggiani all’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà a intercettare le risorse artistiche di questa straordinaria città, ma oggi si stanno presentando da sole”. Intanto i soci della cooperativa Ballarò sono stati premiati con la stima del Comune di Ferrara che oltre all’ostello ha concesso la gestione della Casa senza frontiere, con un’attività ricettiva superiore, situazioni abitative confortevoli con arredi naturali, senza colle né vernici e soluzioni compatibili con le politiche ambientali, riduzione del consumo energetico con fonti alternative (solare termica, fotovoltaico e teleriscaldamento). “In Emilia c'è un sistema che ha prodotto sviluppo, benessere e libertà mentre in Sicilia ha prodotto sottosviluppo e malessere – commenta Massimiliano – Là tutto è un’enorme massa grigia indistinta che punta solo alla misera sopravvivenza e autoreferenzialità. In Emilia si studiano modelli di integrazione che risultano essere i migliori al mondo nell’educazione dei bambini. Il nostro è stato un esilio volontario per non morire dentro e cercare di costruire un futuro di serenità per noi e le nostre famiglie, sempre con il desiderio di strutturarci per tornare in Sicilia un giorno, quando saranno maturate le condizioni storiche, per dare un contributo decisivo al cambiamento”.