Ma prima sono nato io, che come te sono stato nove mesi nella pancia della mamma. E prima di allora non ricordo nulla.
So solo che avevo molti capelli, perché ho visto una foto.
Dopo un anno o poco più ho imparato a parlare e camminare. Anche tu un giorno imparerai, ma prima devi nascere. A me piaceva toccare tutto e una volta ho toccato per sbaglio l’acquario e si è rotto.
Te lo dico perché così non tocchi nulla: i vetri rotti sono taglienti e quindi non ti lasciano camminare scalzo.
Tu non vedrai i pesci, perché senza un acquario non ci sono i pesci.
Un giorno ha nevicato per la prima volta perché prima non aveva mai nevicato e quando sono uscito ho visto tutto bianco perché la neve è tutta bianca.
(Questo è Ernesto. Vedrai che, anche se fa freddo, nessuno gli dice mai che deve coprirsi).
La mamma mi ha detto che oggi hai compiuto 3 mesi, ma siccome sei dentro alla pancia non abbiamo fatto una festa e non ti abbiamo dato regali né altro.
Papà ha detto che sei grande più o meno come un mandarino. Dopo cena, quando ha portato in tavola mandarini e banane, io nel dubbio ho scelto la banana.
Oggi mamma e papà hanno portato a casa una tua foto dentro la pancia e io l’ho appesa nella nostra camera.
All’improvviso ho visto un insetto gigante che non avevo mai visto prima.
Lo stesso giorno siamo andati a trovare la zia Nancy e ci ha detto che le è cresciuto un bimbo nella pancia.
Questo sì che è figlio suo e del signore che si è sposato con lei.
Mamma dice che sei molto grande e che non riesce più a chinarsi per raccogliere tutto quello che lascio in giro, ma si china lo stesso.
Sei lì dentro da molto tempo. Quando ti deciderai a uscire?
Poi sono arrivate le vacanze e ci siamo messi in viaggio, ma non preoccuparti: quando uscirai dalla pancia, saremo già a casa.
Papà dice che è l’ultima volta che partiamo noi tre soli perché dopo saremo sempre noi quattro.
Noi cinque!