Quaderni
Quaderni Gli studenti IED – Istituto Europeo di Design - Milano, della 2a A del corso Graphic Design - Grafica Editoriale 2016/17, dedicano un Quaderno (tema finale del corso) ad alcuni progetti, relizzati in questi ultimi anni da Laboratorio Dagad e da Q Code.
Q code mag.........................................................................................................................2 Ebook.................................................................................................................................................. 4 Parkinson Dancer.............................................................................................. 6 Giulia Bondi e Germana Lavagna
Desde Cuba..................................................................................................................... 10 Antonio Marafioti
Lontano da Tutto............................................................................................. 14 Sandro Montefusco
Memorie del Ring...................................................................................... 20 Christian Elia
Brexit.............................................................................................................................................. 24 Angelo Boccato
Un codice è uno strumento necessario per comunicare. Un insieme di segni che lo compongono e di contenuto. Per questo abbiamo scelto come testata di questa nuova avventura editoriale un codice, perché siamo convinti che il rumore dell’informazione contemporanea abbia bisogno di strumenti adatti per riconoscere e interpretare la complessità del reale. È solo a partire dalla consapevolezza di quello che ci circonda, e dei meccanismi che lo determinano, che possiamo formare opinione. Il codice ‘Q’ è uno dei primi codici internazionali creati per le comunicazioni marittime e poi per i velivoli: una lingua comune fatta di sigle, tutte rigorosamente con la prima lettera ‘Q’, che permettesse di abbattere le differenze linguistiche per districarsi nella rotta, nel fornire posizione, nel richiedere e nel rispondere. wTre lettere che a seconda del punto di domanda o meno avanzano un quesito e la relativa risposta. QRN? Chiede un battello che si avvicina a una rotta: le condizioni atmosferiche sono pessime? QRN: sì, le condizioni sono pessime. Una storia iniziata cento anni fa (Third International Radiotelegrphy convention, 1°luglio 1912, in vigore dall’anno successivo) che ha colpito la nostra immaginazione perché il Q Code è una lingua franca, che abbatte ogni barriera, la base di un principio di comunità. Una sfida tecnologica difficile, perché a nostra volta stiamo masticando codici mai esplorati. Da costruire insieme, perché questa testata nasce da un gruppo di lavoro che ha un grande patrimonio di professionalità giornalistica ed è chiamato a confrontarsi con quanto esige l’avviamento di una start up, non solo in termini monetari.
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La democrazia dell’informazione ha un costo, sarebbe ingenuo non vederlo. La rete dà tanto e in maniera sparpagliata, i contenuti sono spesso sovrabbondanti, molti – anzi la maggioranza schiacciante – sono gratuiti. Per questo Q Code è anche sul web con un proprio sito, aperto. Ma fisserà una soglia economica di entrata, abbordabile, per chi vorrà avere una copia o un abbonamento quando un prodotto digitale sarà pronto per il download. La verifica delle fonti, la multimedialità vera a noi così cara, gli spostamenti necessari per cronache di prima mano hanno un costo per tutti: per noi che sceglieremo la rotta, per chi vuole navigare con noi partecipando come equipaggio. Non sono solo soldi, è un pezzo di democrazia da portarsi a casa nel panorama asfissiante del mainstream. Q Code nasce da un’urgenza, la stessa che molti di noi hanno vissuto in diverse redazioni: informazione di qualità, opinione e dibattito, vera multimedialità. Il gruppo di lavoro viene da esperienze diverse, fra cui anche PeaceReporter, poi E-il Mensile, una realtà di informazione chiusa bruscamente nel luglio 2012. Da quel porto, insieme a tanti altri professionisti, ripartiamo con un codice nuovo, aperto a tutti quelli che vorranno stare sulle nostre frequenze. Fermi non sappiamo stare.
Q Code, stay tuned.
www.qcodemag.it
A code is a necessary tool to comunicate. A set of signs which comprise and content. Per questo abbiamo scelto come testata di questa nuova avventura editoriale un codice, perché siamo convinti che il rumore dell’informazione contemporanea abbia bisogno di strumenti adatti per riconoscere e interpretare la complessità del reale. È solo a partire dalla consapevolezza di quello che ci circonda, e dei meccanismi che lo determinano, che possiamo formare opinione. Il codice ‘Q’ è uno dei primi codici internazionali creati per le comunicazioni marittime e poi per i velivoli: una lingua comune fatta di sigle, tutte rigorosamente con la prima lettera ‘Q’, che permettesse di abbattere le differenze linguistiche per districarsi nella rotta, nel fornire posizione, nel richiedere e nel rispondere. Tre lettere che a seconda del punto di domanda o meno avanzano un quesito e la relativa risposta. QRN? Chiede un battello che si avvicina a una rotta: le condizioni atmosferiche sono pessime? QRN: sì, le condizioni sono pessime. Una storia iniziata cento anni fa (Third International Radiotelegrphy convention, 1°luglio 1912, in vigore dall’anno successivo) che ha colpito la nostra immaginazione perché il Q Code è una lingua franca, che abbatte ogni barriera, la base di un principio di comunità. Una sfida tecnologica difficile, perché a nostra volta stiamo masticando codici mai esplorati. Da costruire insieme, perché questa testata nasce da un gruppo di lavoro che ha un grande patrimonio di professionalità giornalistica ed è chiamato a confrontarsi con quanto esige l’avviamento di una start up, non solo in termini monetari.
La democrazia dell’informazione ha un costo, sarebbe ingenuo non vederlo. La rete dà tanto e in maniera sparpagliata, i contenuti sono spesso sovrabbondanti, molti – anzi la maggioranza schiacciante – sono gratuiti. Per questo Q Code è anche sul web con un proprio sito, aperto. Ma fisserà una soglia economica di entrata, abbordabile, per chi vorrà avere una copia o un abbonamento quando un prodotto digitale sarà pronto per il download. La verifica delle fonti, la multimedialità vera a noi così cara, gli spostamenti necessari per cronache di prima mano hanno un costo per tutti: per noi che sceglieremo la rotta, per chi vuole navigare con noi partecipando come equipaggio. Non sono solo soldi, è un pezzo di democrazia da portarsi a casa nel panorama asfissiante del mainstream. Q Code nasce da un’urgenza, la stessa che molti di noi hanno vissuto in diverse redazioni: informazione di qualità, opinione e dibattito, vera multimedialità. Il gruppo di lavoro viene da esperienze diverse, fra cui anche PeaceReporter, poi E-il Mensile, una realtà di informazione chiusa bruscamente nel luglio 2012. Da quel porto, insieme a tanti altri professionisti, ripartiamo con un codice nuovo, aperto a tutti quelli che vorranno stare sulle nostre frequenze. Fermi non sappiamo stare.
Q Code, stay tuned.
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Q Code Mag lancia i suoi prodotti editoriali digitali Finalmente possiamo scriverlo. Sbarchiamo nell’editoria dei libri digitali con un primo lavoro dedicato al Parkinson e alla danza. Il primo di una serie che stiamo costruendo per dare un’occasione in più di lettura, una modalità differente rispetto alle tante voci che abbiamo saputo costruire. Mentre ci avviciniamo al 10 giugno, la data del nostro terzo compleanno. Il giornale che c’è e che non dovrebbe esserci. È Q Code Magazine, che in quasi tre anni ha pubblicato 4500 articoli, organizzato incontri con i nostri Q Code Café, partecipato a Festival e lanciato iniziative nel campo della città e della fotografia. E lo facciamo tutti, ma proprio tutti, da volontari. Perché sentiamo una passione, perché sentiamo un dovere. Da oggi abbiamo una piccola e valorosa collana di ebook che tiene a battesimo la sua prima pubblicazione, firmata da Giulia Bondi e con le foto e video di Germana Lavagna. È un lavoro sul Parkinson e la danza. A Bassano del Grappa, anziani e malati di Parkinson danzano insieme nelle sale del Museo civico, tra quadri di Tiepolo e statue di Canova. Il metodo che utilizzano è nato in Olanda, dall’idea e dall’impegno di Marc Vlemmix, danzatore malato di Parkinson, e del suo collega Andrew Greenwood. Le storie dei danzatori di Bassano e di Rotterdam si intrecciano con le voci del coro polifonico Le Nuvole, di Carpi, anch’esso formato da pazienti di Parkinson, che cantando recuperano mimica facciale e senso del ritmo. Abbiamo scelto di provare a pubblicare con un prezzo, abbordabile, per iniziare a dare un valore economico a quello che
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facciamo. Per iniziare, con le nostre forze, a vedere riconosciuto almeno in piccola parte il valore del lavoro di Q Code Mag: è una necessità perché non abbiamo trovato, a oggi, un modello di business accettabile o sufficiente per una realtà editoriale verticale. Per questo, mentre celebriamo la prima uscita di questo nostro essere editori, vogliamo ringraziare tutti i nostri collaboratori, quelli più assidui come quelli che sono apparsi anche una sola volta, perché quello che ci accomuna è una spinta ideale verso qualità e profondità, una lettura se possibile lenta, una proposta di taglio, la perseveranza e la tenacia che ci contraddistingue. Adesso contiamo su di voi, sulla capacità di aver costruito una comunità anche sui nostri social network, per dare la giusta diffusione a questi prodotti. È un nuovo inizio, un passo in avanti in un percorso sicuramente faticoso, ma spesso entusiasmante di questo giornale. Siamo editori. E lo siete anche voi nell’atto di diffusione di questi lavori nei cerchi concentrici delle nostre relazioni, in un passaparola che può diventare più potente dei normali circuiti di investimento pubblicitario. Siamo editori e lo siete anche voi, perché questi prodotti hanno un costo non solo di competenza e scrittura, editing e multimedialità, ma anche di impaginazione, grafica e distribuzione. E vi chiederemo presto di sostenerci con una raccolta fondi dal basso. Un grazie a tutti quelli che credono nel giornale che non dovrebbe esserci, ma invece c’è.
www.qcodemag.it
Q Code Mag starts its digital publishing products Finalmente possiamo scriverlo. Sbarchiamo nell’editoria dei libri digitali con un primo lavoro dedicato al Parkinson e alla danza. Il primo di una serie che stiamo costruendo per dare un’occasione in più di lettura, una modalità differente rispetto alle tante voci che abbiamo saputo costruire. Mentre ci avviciniamo al 10 giugno, la data del nostro terzo compleanno. Il giornale che c’è e che non dovrebbe esserci. È Q Code Magazine, che in quasi tre anni ha pubblicato 4500 articoli, organizzato incontri con i nostri Q Code Café, partecipato a Festival e lanciato iniziative nel campo della città e della fotografia. E lo facciamo tutti, ma proprio tutti, da volontari. Perché sentiamo una passione, perché sentiamo un dovere. Da oggi abbiamo una piccola e valorosa collana di ebook che tiene a battesimo la sua prima pubblicazione, firmata da Giulia Bondi e con le foto e video di Germana Lavagna. È un lavoro sul Parkinson e la danza. A Bassano del Grappa, anziani e malati di Parkinson danzano insieme nelle sale del Museo civico, tra quadri di Tiepolo e statue di Canova. Il metodo che utilizzano è nato in Olanda, dall’idea e dall’impegno di Marc Vlemmix, danzatore malato di Parkinson, e del suo collega Andrew Greenwood. Le storie dei danzatori di Bassano e di Rotterdam si intrecciano con le voci del coro polifonico Le Nuvole, di Carpi, anch’esso formato da pazienti di Parkinson, che cantando recuperano mimica facciale e senso del ritmo. Abbiamo scelto di provare a pubblicare con un prezzo, abbordabile, per iniziare a dare un valore economico a quello che
facciamo. Per iniziare, con le nostre forze, a vedere riconosciuto almeno in piccola parte il valore del lavoro di Q Code Mag: è una necessità perché non abbiamo trovato, a oggi, un modello di business accettabile o sufficiente per una realtà editoriale verticale. Per questo, mentre celebriamo la prima uscita di questo nostro essere editori, vogliamo ringraziare tutti i nostri collaboratori, quelli più assidui come quelli che sono apparsi anche una sola volta, perché quello che ci accomuna è una spinta ideale verso qualità e profondità, una lettura se possibile lenta, una proposta di taglio, la perseveranza e la tenacia che ci contraddistingue. Adesso contiamo su di voi, sulla capacità di aver costruito una comunità anche sui nostri social network, per dare la giusta diffusione a questi prodotti. È un nuovo inizio, un passo in avanti in un percorso sicuramente faticoso, ma spesso entusiasmante di questo giornale. Siamo editori. E lo siete anche voi nell’atto di diffusione di questi lavori nei cerchi concentrici delle nostre relazioni, in un passaparola che può diventare più potente dei normali circuiti di investimento pubblicitario. Siamo editori e lo siete anche voi, perché questi prodotti hanno un costo non solo di competenza e scrittura, editing e multimedialità, ma anche di impaginazione, grafica e distribuzione. E vi chiederemo presto di sostenerci con una raccolta fondi dal basso. Un grazie a tutti quelli che credono nel giornale che non dovrebbe esserci, ma invece c’è.
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Tre luoghi, tre esperienze, tre risposte creative per imparare a vivere con una malattia degenerativa. Eseguono movimenti apparentemente impossibili per chi ha la loro malattia. Hanno ritrovato fiducia in se stessi e creato un gruppo affiatato. A Bassano del Grappa, anziani e malati di Parkinson danzano insieme nelle sale del Museo civico, tra quadri di Tiepolo e statue di Canova. Il metodo che utilizzano è nato in Olanda, dall’idea e dall’impegno di Marc Vlemmix, danzatore malato di Parkinson, e del suo collega Andrew Greenwood. Le storie dei danzatori di Bassano e di Rotterdam si intrecciano con le voci del coro polifonicoLe Nuvole, di Carpi, anch’esso formato da pazienti di Parkinson, che cantando recuperano mimica facciale e senso del ritmo.
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Three places, three experiences, three creative responses to learn to live with a degenerative disease Eseguono movimenti apparentemente impossibili per chi ha la loro malattia. Hanno ritrovato fiducia in se stessi e creato un gruppo affiatato. A Bassano del Grappa, anziani e malati di Parkinson danzano insieme nelle sale del Museo civico, tra quadri di Tiepolo e statue di Canova. Il metodo che utilizzano è nato in Olanda, dall’idea e dall’impegno di Marc Vlemmix, danzatore malato di Parkinson, e del suo collega Andrew Greenwood. Le storie dei danzatori di Bassano e di Rotterdam si intrecciano con le voci del coro polifonicoLe Nuvole, di Carpi, anch’esso formato da pazienti di Parkinson, che cantando recuperano mimica facciale e senso del ritmo.
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Imparare a danzare ti dĂ la libertĂ piĂš grande di tutte:
esprimere con tutto il tuo essere la persona che sei
Learning to dance gives you the greatest freedom of all: to express with your whole self the person you are
Parkinson Dancer
Da Baracoa a Santiago de Cuba, da Trinidad a L’Avana Desde Cuba raccoglie tante storie dalla viva voce dei cubani incontrati lungo il cammino. Desde Cuba, da Cuba, è una corrispondenza, un diario di viaggio, un reportage inconsapevole da una terra ricca di musica, colori e storia. È il verano delle grandi speranze, e dei grandi dubbi, di un popolo in fermento per la costruzione politica di quel ponte storico atteso da tanto tempo e che di lì a pochi mesi sarebbe stato terminato con l’arrivo sull’isola di Barack Obama, poi dei Rolling Stones e della Adonia, la prima nave da crociera statunitense nel porto della capitale da cinquant’anni a questa parte. È una fotografia del loro presente, alla luce del loro passato, alla vigilia del loro futuro. Chi è Antonio Marafioti? Giornalista, classe 1981. A Milano dal 2008. Master in Relazioni internazionali, è entrato nella squadra di PeaceReporter seguendo la politica statunitense e alcune battaglie sociali della Milano di fine impero. Per E-il mensile ha raccontato ognuno dei 192 giorni di lotta dei licenziati dei Treni Notte. Autore del volume La società del mutuo aiuto, edito da Altreconomia, e dell’ebook, Binario 21 oltre la torre. Ha collaborato con: Il Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano online, Lettera43, Altreconomia.
From Baracoa to Santiago de Cuba, from Trinidad to Havana Desde Cuba raccoglie tante storie dalla viva voce dei cubani incontrati lungo il cammino. Desde Cuba, da Cuba, è una corrispondenza, un diario di viaggio, un reportage inconsapevole da una terra ricca di musica, colori e storia. È il verano delle grandi speranze, e dei grandi dubbi, di un popolo in fermento per la costruzione politica di quel ponte storico atteso da tanto tempo e che di lì a pochi mesi sarebbe stato terminato con l’arrivo sull’isola di Barack Obama, poi dei Rolling Stones e della Adonia, la prima nave da crociera statunitense nel porto della capitale da cinquant’anni a questa parte. È una fotografia del loro presente, alla luce del loro passato, alla vigilia del loro futuro. Who is Antonio Marafioti? Giornalista, classe 1981. A Milano dal 2008. Master in Relazioni internazionali, è entrato nella squadra di PeaceReporter seguendo la politica statunitense e alcune battaglie sociali della Milano di fine impero. Per E-il mensile ha raccontato ognuno dei 192 giorni di lotta dei licenziati dei Treni Notte. Autore del volume La società del mutuo aiuto, edito da Altreconomia, e dell’ebook, Binario 21 oltre la torre. Ha collaborato con: Il Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano online, Lettera43, Altreconomia.
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Chi possiede l’isola di Cuba
ha le chiavi del mondo Who owns the island of Cuba has the key of the New World
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Desde Cuba
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Dalla Death Valley Junction alla Salvation Mountain, desolazione e bellezza nei deserti della California. I deserti della California offrono scenari intensi, protagonisti silenziosi e vite al limite dell’assurdo. Dalla Salvation Mountain a Slab City, dagli alberi di Giosuè ai deserti di Borrego Spring, lo straniero è immerso in un clima di abbandono, desolazione, autenticità. Lontano da tutto è il racconto laico di chi appunto, oltre le spiagge, le tavole da surf e le luci al neon esplora le zona d’ombra della California. Chi è Sandro Montefusco? Nasce il 23 Novembre del 1978 in un paese del Salento, Melendugno, dal quale ha assorbito le radici e le tradizioni culturali e religiose. Laureato in Scienze religiose presso l’I.S.S.R. dell’Arcidiocesi di Lecce affiliata alla Facoltà Teologica Pugliese. Nel 2000 consegue il Baccellierato di Filosofia presso la Pontificia Università Lateranense di Roma. Dal gennaio 2008 e fino al 2015 è insegnante di Religione presso Istituti di Istruzione Superiore, Tecnici e Professionali della Diocesi di Brescia. Da settembre 2015 è counselor professionista a indirizzo Analitico-transazionale e metodologie umanistiche e insegna Religione nelle scuole statali della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo.
From Death Valley Junction to Salvation Mountain, desolation and beauty in the deserts of California. I deserti della California offrono scenari intensi, protagonisti silenziosi e vite al limite dell’assurdo. Dalla Salvation Mountain a Slab City, dagli alberi di Giosuè ai deserti di Borrego Spring, lo straniero è immerso in un clima di abbandono, desolazione, autenticità. Lontano da tutto è il racconto laico di chi appunto, oltre le spiagge, le tavole da surf e le luci al neon esplora le zona d’ombra della California. Who is Sandro Montefusco? Nasce il 23 Novembre del 1978 in un paese del Salento, Melendugno, dal quale ha assorbito le radici e le tradizioni culturali e religiose. Laureato in Scienze religiose presso l’I.S.S.R. dell’Arcidiocesi di Lecce affiliata alla Facoltà Teologica Pugliese. Nel 2000 consegue il Baccellierato di Filosofia presso la Pontificia Università Lateranense di Roma. Dal gennaio 2008 e fino al 2015 è insegnante di Religione presso Istituti di Istruzione Superiore, Tecnici e Professionali della Diocesi di Brescia. Da settembre 2015 è counselor professionista a indirizzo Analitico-transazionale e metodologie umanistiche e insegna Religione nelle scuole statali della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo.
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Lontano da Tutto
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Ho solo bisogno di uno spazio
per essere chi sono I just need some space to be who I am
Lontano da Tutto
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Dodici pugili, dodici storie Un quadrato, le sue corde. Un round, un tempo predefinito. Un arbitro. Dodici storie, dodici pugili. Dodici uomini che, capaci di piegare il mondo in quello spazio delimitato, a suon di pugni e di determinazione, si smarrivano appena fuori. Da Carlos Monzon a Marcel Cedran, passando per Jack Johnson e Tiberio Mitri. Una carrellata di storie, di vite, unite dalla boxe, dal successo e dalla polvere. Unite da uno sport e da un mal di vivere che lascia meno scampo di un gancio destro. Ciascuna delle storie è introdotta da un disegno di Enrico Natoli, ispirato dalle storie, e dalla prefazione di Gianni Mura, che ha tenuto il bandolo della matassa. Chi è Christian Elia? Condirettore di Q Code. Ha raccontato più di 40 paesi per più di 20 testate, per anni con PeaceReporter ed E il mensile. Si occupa di Mediterraneo, Medio Oriente e Balcani. E’ autore di libri, teatro, documentari e radio.
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Twelve boxers, twelve stories Un quadrato, le sue corde. Un round, un tempo predefinito. Un arbitro. Dodici storie, dodici pugili. Dodici uomini che, capaci di piegare il mondo in quello spazio delimitato, a suon di pugni e di determinazione, si smarrivano appena fuori. Da Carlos Monzon a Marcel Cedran, passando per Jack Johnson e Tiberio Mitri. Una carrellata di storie, di vite, unite dalla boxe, dal successo e dalla polvere. Unite da uno sport e da un mal di vivere che lascia meno scampo di un gancio destro. Ciascuna delle storie è introdotta da un disegno di Enrico Natoli, ispirato dalle storie, e dalla prefazione di Gianni Mura, che ha tenuto il bandolo della matassa. Who is Christian Elia? Condirettore di Q Code. Ha raccontato più di 40 paesi per più di 20 testate, per anni con PeaceReporter ed E il mensile. Si occupa di Mediterraneo, Medio Oriente e Balcani. E’ autore di libri, teatro, documentari e radio.
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Un campione è qualcuno che si rialza
quando non può A champion is someone who gets upwhen he can’t
Memor
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rie del Ring
Memorie del ring
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Brexit è un momento cruciale a livello internazionale Uno spartiacque nello scacchiere europeo, una torsione intima per la vita del Regno Unito. Angelo Boccato cuce in questo libro storie diverse e diversi momenti della vita politica britannica; sono schegge di senso che partono da esperienze dirette e dal lavoro giornalistico che svolge a Londra, città in cui vive. Una sorta di mosaico che ci aiuta a comprendere il contesto in cui è maturato il voto del 23 giugno del 2016. Chi è Angelo Boccato? Giornalista freelance di base a Londra, focalizzato su politica, diritti umani, geopolitica, movimenti e tematiche sociali e politica estera. Al momento scrive per Equal Times, Cafebabel, Italian Kingdom e ha recentemente cominciato a contribuire con il giornale online spagnolo Bez.es. In precedenza ha scritto per il network di bloggers Future Challenges e la piattaforma di giornalismo indipendente Contributoria.
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Brexit is an internationally crucial moment Uno spartiacque nello scacchiere europeo, una torsione intima per la vita del Regno Unito. Angelo Boccato cuce in questo libro storie diverse e diversi momenti della vita politica britannica; sono schegge di senso che partono da esperienze dirette e dal lavoro giornalistico che svolge a Londra, città in cui vive. Una sorta di mosaico che ci aiuta a comprendere il contesto in cui è maturato il voto del 23 giugno del 2016. Who is Angelo Boccato? Giornalista freelance di base a Londra, focalizzato su politica, diritti umani, geopolitica , movimenti e tematiche sociali e politica estera. Al momento scrive per Equal Times, Cafebabel, Italian Kingdom e ha recentemente cominciato a contribuire con il giornale online spagnolo Bez.es. In precedenza ha scritto per il network di bloggers Future Challenges e la piattaforma di giornalismo indipendente Contributoria.
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Come gli altri paesi, il nostro avrĂ i suoi problemi
ma saranno i Nostri problemi Like other countries, ours will have it’s problems, but they will be Our problems
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Brexit
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DELLA STESSA COLLANA
Cliq TakeOver La mia città
All’interno del mondo Q Code potete scoprire altri progetti legati al mondo dell’informazione e dell’attualità. Q Code presenta in una rassegna di quaderni i progetti Ebook, Cliq, TakeOver e La mia città, disponibili anche nelle apposite sezioni sul sito. All’interno del mondo Q Code potete scoprire altri progetti legati al mondo dell’informazione e dell’attualità. Q Code presenta in una rassegna di quaderni i progetti Ebook, Cliq, TakeOver e La mia città, disponibili anche nelle apposite sezioni sul sito.
Q Code presenta: Ebook
Progetto editoriale QCode
Ideazione e cura Filippo Chiodi Barbara di Landro
Progetto grafico e impaginazione Filippo Chiodi Barbara di Landro
Si ringraziano Marco Pea Leonardo Brogioni
Crediti fotografici autori Fotolito e stampa Loreto Print Carta Stucco Tintoretto - FSC 220 g Tintoretto Gesso 120 g Font Novecento sans wide ITC Baskerville Libre Baskerville Helvetica Neue Helvetica Meta Plus Book Finito di stampare il 24 gennaio 2017
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