Edizione 1 ForlĂŹ 9-10 settembre 2011
TRACCE DI UN PERCORSO www.lartedinnovare.it
L’è vèss segür che fa deventà matt. Che l’òmm, quan’ g’à paüra, forsi ragiona, e quan’ che ‘l trèma, forsi, g’à curagg. Ma l’è quan’ varda in faccia la sustansa che lì le ciappa la vöja de vèss matt. È la troppa sicurezza che fa diventare pazzi. Poiché l’uomo quando ha paura forse ragiona, e quando trema, forse, ha coraggio. Ma è quando guarda in faccia la sostanza che allora lo prende la voglia di essere pazzo. Franco Loi
INTRODUZIONE È possibile governare l’innovazione secondo modalità prestabilite, così da garantirle successo nel mondo in cui intende inserirsi? È possibile governarla per far sì che venga orientata alla costruzione di una convivenza volta al bene comune? Se è possibile farlo, quali strumenti dovrebbero entrare in causa? Quale spazio occupa il termine responsabilità nell’ambito di un processo innovativo? Come individuare i fini verso i quali orientare i processi di innovazione, tenendo conto di culture che si rivelano sempre più mobili, reticolari, ampie e tali da complessificare sempre più i loro bisogni? Quale ruolo gioca la creatività nei processi di innovazione? L’incremento della capacità competitiva esaurisce gli scopi dell’innovazione? È possibile pensare a un’innovazione di sistemi produttivi e/o di prodotti che sia disgiunta da un’innovazione della cultura, del linguaggio, dell’organizzazione sociale, della tecnologia, dell’estetica …? Quali connessioni occorrono al sistema imprenditoriale per produrre innovazione di qualità? Queste ed altre domande sollecitano con urgenza di superare i troppi luoghi comuni che imprigionano i modi di pensare in relazione a un tema importante e di assoluta attualità come quello dell’innovazione. Per esempio, pare opportuno riflettere se l’innovazione sia di esclusi-
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va pertinenza di luoghi deputati (come quelli espressamente dedicati alla ricerca scientifica e tecnica), oppure se possa estendersi a più ampi e meno connotati spazi; spazi popolati anche da coloro che vengono annoverati tra i non addetti. Non solo; è pensabile che il fare scientifico e tecnico (fatte salve le prerogative che ne riguardano gli specifici) possano avvenire al di fuori dei processi che interpellano la partecipazione democratica, ossia nell’incuranza di orientamenti, aspettative e istanze che derivano dalle esigenze delle società, dal mondo? Non meno importante appare la riflessione su convincimenti talvolta radicati, che si mostrano poco fecondi. Per esempio, pensare all’innovazione come risultante di percorsi di natura squisitamente cumulativa, esclusivamente lineare, totalmente causale, riproducibile, facilmente trasferibile. In tal senso, vale la pena indagare se non si tratti invece di un fenomeno complesso, che emerge generalmente dall’intersezione tra pratiche che chiamano a concorso la dimensione collettiva più che il gesto individuale, nonché l’interazione tra conoscenze materiali ed immateriali di carattere sociale, culturale, scientifico, tecnico, economico, estetico… E non meno trascurabile, infine, pare il dover sottoporre a verifica l’idea che l’innovazione sia una sorta di ricetta, di procedimento virtuoso in grado di assicurare prosperità e benessere, al riparo da rischi. Ben consapevoli che due giorni di incontri non possono fornire risposte esaustive a tali interrogativi, in questa edizione dedicata all’innovazione responsabile, “L’Arte di Innovare: percorsi” e Romagna Creative District hanno cercato di fornire una serie aperta di stimoli e di approfondimenti a tutti gli attori interessati: a partire dai giovani e dalla classe imprenditoriale e creativa, alle Istituzioni, al mondo della Scuola e dell’Università, alla società civile ed alla Politica.
APERTURA DEI LAVORI (...) la città si presta benissimo, per le sue dimensioni, le sue caratteristiche strutturali e la natura medesima dei luoghi dove incontrasi e scambiare esperienze, a operazioni di rivitalizzazione a forte impatto. (...) Via Regnoli, trasformata in un grande salotto en plein air, informale e multicolore, era bellissima. D’altra parte, o si prova, oppure si rimane legati ai soliti vecchi dibattiti che non hanno portato a niente per troppi anni. Direi che le energie ci sono e che ci sono anche i giovani: secondo me, la chiave giusta è quella del massimo d’innovazione coniugato col massimo d’informalità. Nulla di paludato, di lezioso, di esteticamente perfetto o di perfettamente confezionato. Piuttosto idee brillanti, buona volontà e libertà di sperimentare. Roberto Balzani, sindaco di Forlì, “Una bella lezione” “Con particolare entusiasmo abbiamo partecipato alle iniziative del progetto “l’Arte d’innovare”, in primo luogo perché si tratta di una manifestazione che ha richiamato l’attenzione a 360° sul tema proposto; in secondo luogo perché l’innovazione viene declinata nei suoi diversi aspetti, a partire da quelli con le maggiori ricadute economiche e culturali; infine perché, ancora una volta sul nostro territorio si è instaurato in modo proficuo il metodo della collaborazione, che vede concretamente allineati su un obiettivo di grande rilevanza strategica tutti i principali attori istituzionali.” Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di Commercio di Forlì-Cesena
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Plenaria d’apertura
“Scrive Einstein della scienza: non si perviene alle leggi universali per via di logica, ma per intuizione. E l’intuizione non la facciamo noi, ma è possibile nel rapporto simpatetico, cioè amoroso, con l’esperienza.” Franco Loi
“L’innovazione è possibile quando la gente è sveglia… Dico ai ragazzi delle scuole: voi non vi rendete conto che quando andate a scuola o chiacchierate con un amico o andate diretti con la testa alla scuola…, ma attorno a voi ci sono gli alberi, c’è il cielo, c’è la gente che vi passa vicino, c’è la vita,… e la vita va vissuta; come possiamo dire che la vita è vissuta se noi non stiamo attenti alla vita e a cosa succede dentro di noi quando guardiamo? Allora l’innovazione è possibile nell’attenzione e nel sentirsi sveglio di ogni uomo nel suo movimento amoroso verso la vita.” Franco Loi
PREMESSE
Brani dall’intervento d’apertura di Luca Valli
Dobbiamo riconoscere la complessità del fenomeno innovativo, la sua non linearità, il suo interagire con le molteplici componenti della realtà, con le leggi dell’universo ... con le esperienze della vita, dunque - nostro malgrado - il suo carattere di imprevedibilità, Non linearità, Salto, Discontinuità, Devianza, Trasgressione, Rischio, Non conformità, Difetto … se abbiamo bisogno di più innovazione - e ce l’abbiamo - dobbiamo accettare tali concetti reinserendoli nel nostro linguaggio con una rinnovata dignità. Perché i cosiddetti “fattori abilitanti” quali la ricerca scientifica e tecnologica, l’accesso ai finanziamenti, la semplificazione,
La varietà degli eventi programmati nella due giorni de “L’inno-
getti e gli individui, la cultura e l’economia, l’arte e la tecnologia,
l’accesso alle reti della conoscenza, - tanto spesso oggetto di
vazione responsabile”, l’ampiezza e l’eterogeneità dei protago-
l’uomo e l’ambiente?
attenzione ed intervento da parte delle istituzioni - da soli non
nisti e delle loro esperienze rappresentano, in miniatura, tale
La responsabilità dell’innovare sta nel mantenere in equilibrio
bastano a garantire il risultato innovativo.
complessità.
tali relazioni. E riguarda inevitabilmente tutti. Non solo gli scienziati o gli im-
Questo infatti non deriva in modo lineare ed automatico da tali approcci, ma da una più complessa interazione tra competenze,
Dalla rappresentazione dell’innovazione che ne scaturisce, e che
prenditori, o gli amministratori della cosa pubblica. A volte ci
bisogni, tecnologie, stimoli, motivazioni, capacità creative, de-
vorremmo definire a 360°, il comitato promotore dell’iniziativa
scandalizziamo nell’assistere a programmi televisivi di infima
terminazione, devianza rispetto alle regole consolidate ed agli
auspica possano scaturire stimoli per lo sviluppo di un approc-
qualità, e ci sentiamo dire che quei programmi sono fatti in quel
standard precostituiti e da una buona dose di intraprendenza e
cio più evoluto al tema dell’innovazione, in grado di sostenere la
modo perché quello è ciò che il pubblico chiede. Ed è difficile
coraggio nell’affrontare i rischi di insuccesso intimamente con-
competitività e, nello stesso tempo, di migliorare la qualità della
stabile di chi sia la responsabilità dell’innesco di tale spirale ne-
nessi all’innovare.
vita di questo territorio.
gativa. Ebbene, così come la qualità di un programma televisivo è certamente responsabilità di chi lo produce, ma anche di chi
Ven. 9.30 - 11.30 Sala Zambelli, Camera di Commercio Forlì-Cesena TRASGREDIRE IL CANONE PER TROVARE IL VERSO. PLENARIA D’APERTURA Trasgredire il canone per trovare il verso: che cosa può insegnarci la poesia in ordine all’innovare e alla necessità di vedere il rischio come un elemento costitutivo dell’impresa innovativa?
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Si dice che l’essere in grado di offrire qualcosa di nuovo al mer-
lo guarda, l’innovazione è responsabilità di tutti. Di coloro che
cato è ormai divenuta condizione necessaria per la stessa so-
hanno un ruolo decisivo nel produrla, così come di coloro che
pravvivenza di un’impresa.
la utilizzeranno. La qualità delle loro domande determinerà la qualità dell’innovazione finalizzata a dare le risposte.
Spesso, anche se non sempre, è così. Luca Valli (Dir. CISE), Franco Loi (Poeta), Giuseppe Ardrizzo (Docente di Teoria della Conoscenza e studioso dei fenomeni innovativi), Stefano Laffi (Economista Sociologo - Dir. Agenzia di ricerca sociale CODICI), Luca Ceccaroni (Wellness Institute Manager, Technogym)
Per questo l’innovazione dovrebbe essere un processo il più possibile interattivo, condiviso, democratico.
Ma la capacità competitiva non è il fine della nostra vita. Oggi
Oggi, purtroppo, è così solo in minima parte.
giorno è certamente divenuto un vincolo spietato, con il quale
Qui sta lo scopo di questa due giorni: nell’intenzione di diffon-
ogni impresa deve fare i conti
dere la consapevolezza che l’innovazione riguarda tutti e tutti
...
dobbiamo occuparcene: rappresentanti della PA, imprendito-
ma non è lo scopo ultimo dell’innovazione!
ri, insegnanti, uomini e donne della cultura, dell’arte, della scienza, dell’informazione, giovani. Dobbiamo dunque impa-
Occorre parlare anche di Qualità e di qualità della vita in partico-
rare ad innovare di più e meglio attraverso un percorso di tipo
lare. Ma cos’è oggi la qualità se non il risultato di un’interazione
inclusivo, ampio, democratico, partecipativo ed interdiscipli-
positiva tra i prodotti e i bisogni, i servizi e le aspettative, gli og-
nare. Luca Valli
“La paura di rischiare è un nemico dell’innovazione”.
Luca Ceccaroni
“E’ vero che l’innovazione serve per competere, ma se la releghiamo soltanto alla competizione creiamo una società suicida poiché la competizione, per sua definizione, ha il più forte che ammazza il più piccolo! Quindi, nel momento stesso in cui necessariamente si deve competere, si deve anche cooperare.” “Il modello è sempre qualcosa del quale abbiamo bisogno, ma del quale non dobbiamo rimanere prigionieri. Quindi dobbiamo essere totalmente fedeli al modello e diffidare totalmente del modello. L’importante è come attivare determinati percorsi che mi portino ad innovare che non siamo quelli già chiusi in un modello.”
“Dobbiamo concentrare la nostra attenzione non su ciò che vediamo, ma su ciò che non vediamo. Perché nel ciò che non vediamo c’è il nuovo, nel ciò che vediamo c’è il già conosciuto.” “L’innovazione è un fatto anomalo che ha avuto successo. È una deviazione rispetto all’ordinario, uno spostarsi rispetto alla consuetudine. L’innovazione è anche una creatrice di distinzioni inattese … a partire dal computer ci si comporta in un certo modo e si disdicono altre forme di relazione. L’innovazione nasce da una negoziazione continua, una negoziazione tra più cose, tra universi anche distanti.” “L’innovazione comporta dei rischi, ma dobbiamo rischiare, in quanto uomini, abbiamo l’obbligo morale di metterci in gioco. Per quanto possibile dobbiamo prevedere quali sono le conseguenze delle nostre innovazioni …ma che senso ha parlare di responsabilità nell’innovazione se esiste una parte di inintenzionalità dell’innovazione? Michael Dertouzos dà per lo meno un ammonimento: “la mia intenzione è rivolta a cogliere i risultati positivi dell’innovazione, ma deve esistere, con altrettanta evidenza, l’intenzione di evitare gli esiti negativi.” Giuseppe Ardrizzo
“Le idee non nascono responsabili, le idee possono andare da tutte le parti… la direzione, in termini di responsabilità, gliela devi dare tu. Stefano Laffi
“Credo che l’innovazione passi anche da una riabilitazione del concetto di rischio” “…noi siamo cresciuti con l’idea che gli oggetti incorporassero il cambiamento e l’innovazione…”
“Nei progetti dei giovani imprenditori c’è sempre un viaggio. Un viaggio che è rischio, ma che è anche esperienza e conoscenza. Per questo credo che l’innovazione responsabile debba essere anche una straordinaria agenzia di viaggi.” “L’innovazione non è una monade isolata che si muove ed improvvisamente ci svela la formula magica, ma è qualcosa che ci chiama in causa.”
Stefano Laffi
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FINANZIARE L’INNOVAZIONE Massimo Spisni. Normalmente si associa a innovazione un riferimento alla tecnologia. Noi vogliamo dare una visione più ampia e quindi non solo innovazione tecnologica ma anche innovazione imprenditoriale e innovazione manageriale.
Misurare l’innovazione: dati e riflessioni Il III Report sull’innovazione della provincia di ForlìCesena prende in considerazione le seguenti dimensioni dell’innovazione: • Economico imprenditoriale • Scientifico-tecnologica • Sociale • Territoriale-ambientale
Il rapporto tra tecnologia e società è di natura complessa e si articola in una molteplicità di processi con azioni e reazioni che portano a risultati diversificati con connotazioni sia positive sia negative. Claudio Roveda
dalle considerazioni finali… Molte affermazioni, per il sistema imprenditoriale, appaiono ormai come luoghi comuni che non ci aiutano nel compiere uno scatto decisivo in materia di innovazione. Non esiste una “ricetta” univoca per generare più innovazione, ma l’innovazione è un fenomeno complesso che attraversa le diverse sfere della tecnologia, dell’ambiente, del sociale, dell’antropologia, della cultura, dell’arte, della creatività, ecc.. (in sintesi di tutte le diverse com-
L’innovazione non è una cosa che si compra; l’innovazione si costruisce! L’innovazione richiede professionalità specifiche e conoscenze trasversali. Enrico Sangiorgi
ponenti della realtà). Il fine ultimo dell’innovazione, seppure non sempre direttamente perseguibile ed ottenibile, è il contributo che questa può dare all’innalzamento del livello di qualità della vita. Per quanto riguarda fattori abilitanti essenziali del processo innovativo, gli approcci elencati non sembrano in grado di “spingere” l’innovazione; essa pare invece esse-
Luca Lorenzi- Il rischio delle banche non è solo puntare su quelle aziende che sono più innovative ma anche più competitive. Non solo avere idee brillanti ma anche essere capaci di portarle sul mercato… le reti d’impresa sono una problematica innovativa e una nuova sfida… Su questo Unicredit ha fatto cose stimolanti…per le aziende che partecipano alle reti di impresa c’è un demoltiplicatore (positivo) che va dallo 0,5 a 2 punti del nostro rating. Sandro Angeletti- Banca Intesa cerca di fare business supportando l’innovazione in ogni fase del ciclo di vita di un’impresa…dando sostegno a vari modi di fare innovazione: chi acquista, chi sviluppa, chi collabora con l’università. Il programma Nova+, da fine 2008 a fine 2010, ha finanziato 475 domande per circa 1 mld di investimenti. Nazareno Gabrielli- Banca Etica non finanzia qualsiasi innovazione ma quelle che abbiano una ricaduta socio-ambientale positiva. Il senso di una finanza etica è nel valutare gli effetti non econo-
re più sovente “trainata” dalle aspettative di innalzamento della qualità della vita, dal vincolo della competitività ed in generale da BISOGNI irrisolti del nostro tempo. Le imprese questo, sembrano averlo capito. Luca Valli
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Gianfranco Magnani- L’azienda cambia continuamente: cambiano le tecnologie, il gusto e le esigenze dei clienti e cambiano i prodotti e i servizi… Innovazione e cambiamento: binomio inscindibile per evitare di invecchiare e durare più di una generazione…Il risultato di ogni innovazione non è scontato. Il rischio è elevato…Una regola aurea: gli investimenti in innovazione vanno fatti con soldi propri mentre il capitale circolante si può sostenere con soldi di altri… In USA le banche danno i loro KPI e aiutano a far capire se uno è messo bene o no. In Italia i KPI le banche se li fanno per loro conto, ma non fanno crescere le PMI.
Ven. 12.00 - 13.30 Sala Zambelli, Camera di Commercio Forlì-Cesena
Ven. 15.00 - 17.00 Sala Zambelli, Camera di Commercio Forlì-Cesena
MISURARE L’INNOVAZIONE: DATI E RIFLESSIONI Presentazione del Rapporto Nazionale della Fondazione COTEC e del III Rapporto sull’Innovazione della Provincia di Forlì-Cesena. Riflessioni su Ricerca e Trasferimento Tecnologico alla luce dell’esperienza di Romagna Innovazione. Claudio Roveda (Pres. COTEC), Luca Valli (Dir. CISE), Enrico Sangiorgi (Amm. Delegato Romagna Innovazione).
FINANZIARE L’INNOVAZIONE Una ricognizione sulla varietà degli strumenti finanziari disponibili e sulla appropriatezza di tali strumenti in relazione alla peculiare fase del ciclo di vita in cui si trova la specifica impresa ed al tipo di innovazione che cerca di perseguire. Una riflessione critica sull’utilizzo reale di questi strumenti, sia sul lato della domanda che su quello dell’offerta, e sul cosa dobbiamo fare per rendere più forte e
far funzionare meglio il supporto all’innovazione. Massimo Spisni (Prof. Università di Bologna). Gianfranco Magnani (Pres. Rosetti Marino SpA), Luca Lorenzi (Resp. Territoriale Area Centro Nord Gruppo UniCredit), Sandro Angeletti (Resp. Valutazione Finanziamenti Mediocredito Italiano Intesa San Paolo),
Nazzareno Gabrielli (Resp. Area Innovazione Banca Pop. Etica), Luciano Balbo ( Pres. Oltre Venture), Lorenzo Franchini (Managing Director Italian Angels for Growth), Valentina Montalto (Finanziamenti in Europa per la creatività, KEABruxelles).
Workshop
mici delle scelte economiche. Ad esempio: se un investimento in fotovoltaico viene richiesto su un terreno agricolo non lo finanziamo anche se tecnicamente è sostenibilissimo e sicuro sul piano finanziario…l’innovazione non è buona in tutti i sensi: deve essere responsabile e quindi farsi carico delle conseguenze che innesca.
Il workshop di due giorni “Design for Community”, condotto da RMIT (Royal Melbourne Institute of Technology) e MCAD (Minneapolis College of Art and Design), ha visto la partecipazione di iscritti provenienti da L.UN.A (Bologna), Accademia delle Belle Arti (Bologna), ADI Associazione per il Disegno Industriale (Emilia Romagna), DMC - Design Management Centre (Bologna), Università di Pisa, RMIT (Worldwide Professional Training), ENAV, Associazione Papa Giovanni XXIII e inoltre alcuni designer, grafici, architetti, ingegneri, stilisti e docenti. “Design for Community” ha ispirato le 20 persone provenienti da diversi background legati al mondo del design e non, stimolando la loro creatività grazie all’insegnamento di principi quali la fiducia e il lavoro di gruppo. I partecipanti sono stati coinvolti in attività di ‘design thinking’, brainstorming partecipati, incursioni urbane, incontri fuori e dentro l’aula che hanno permesso di abbattere le barriere sia personali che sociali, per iniziare un nuovo percorso creativo finalizzato al far nascere soluzioni innovative per la comunità e il territorio. I partecipanti stanno continuando a lavorare per la prossima fase, utilizzando un metodo creativo per trasferire le loro esperienze alle istituzioni pubbliche e private di Forlì e provincia. Il gruppo ha scritto una testimonianza collettiva dell’esperienza vissuta nel workshop che è stata condivisa durante la plenaria di chiusura: “Durante questi due magnifici giorni un gruppo di persone che non si conosceva ha imparato a volersi bene, un gruppo di amici di tutta Italia ha scoperto Forlì e ora ha voglia di conoscere, migliorare, cambiare la città. Questa magia la dobbiamo a Russell e Bernard... grazie ragazzi, ci avete cambiato la vita.”
Luciano Balbo- Il Venture Capital sono investimenti fatti da fondi dedicati per finanziare le imprese che abbiano tecnologie o soluzioni “breakthrought” (emergenti). Investimenti che in cambio di un rischio altissimo cercano dei ritorni elevati. È una attività molto piccola: nel 2010 in UE sono stati investiti 3 Mld€ per finanziare 2500 aziende. L’Italia è il fanalino di coda: 47 aziende per meno di 100M€… noi però abbiamo bisogno di innovazione in senso lato: non solo di quella che cerca il VC. Non si vive solo di cose alla Steve Jobs… In Italia abbiamo un problema: le aziende sono troppo piccole. Purtroppo per troppi anni ci siamo detti piccolo è bello e ora paghiamo il conto anche culturale dei nostri imprenditori …l’imprenditorialità ha bisogno di infrastrutture, materiali e immateriali, della possibilità di fare e di un forte accompagnamento. Il VC non è solo soldi: è accompagnamento e talvolta anche dialogo e conflitto con gli imprenditori, per discutere chi deve gestire l’azienda…. In un momento in cui ci sentiamo un po’ più poveri, dobbiamo domandarci come usiamo le nostre ricchezze.. La ricchezza privata è grande e va riconvogliata su investimenti che creino sviluppo… La spesa dello stato è immensa. Il primo problema non è tagliarla, ma farla funzionare meglio. Per questo abbiamo bisogno di innovazione sociale. Lorenzo Franchini- Chi è un ANGEL Investor? Una persona fisica che investe capitale proprio, tipicamente tra i 50-200.000€. Spesso sono imprenditori, manager, consulenti, professionisti, in attività o in pensione. Persone che hanno acquisito nella loro vita professionale esperienze di successo, competenza e che vogliono investire in aziende innovative dando anche un supporto attraverso la propria esperienza … i “GRUPPI di ANGELS” colmano un gap tra il singolo angel ed il VC riuscendo ad investire cifre tra 300-800.000€… Si investe in primo luogo sulla persona: conoscere l’imprenditore è fondamentale, che sia onesto e serio, che sia disposto a confrontarsi. Se è una persona che non ascolta, che pensa di non sbagliare mai difficilmente si investe. Valentina Montalto- L’industria culturale e creativa è un mondo molto variegato: arti visive, scultura, patrimonio culturale, audiovisivo, editoria, musica, architettura, design, pubblicità, industrie del manifatturiero e del software connesse alla produzione di contenuti culturali e creativi… Un settore che contribuisce al PIL UE per circa il 3% e che anche negli anni di crisi, ha portato contributi positivi alla crescita dell’economia… spesso la necessità non è tanto di finanziamento ma anche di supporto e formazione a questi imprenditori che mancano di competenze specifiche gestionali. Molti strumenti sono stati approntati a livello UE per un sostegno attivo: dal favorire le start-up, alla partecipazione al capitale di rischio, al supporto alla distribuzione e all’accesso al mercato. Anche sperimentazioni di supporto alla domanda di servizi nell’impresa più tradizionale con logiche di “creative credits” per acquisire servizi creativi… Gli strumenti di finanziamento più standard puntano sul tema tecnologico per mettere insieme produttori di tecnologie e produttori di contenuto al fine di distribuire con tecnologie innovative i contenuti sviluppati da altri.
ven 9.00 - 19.00/sab 9.00 - 17.00 Aula Mazzini 1, Università di Bologna, Forlì
DESIGN FOR COMMUNITY Workshop di due giorni realizzato in lingua inglese. I partecipanti a questo workshop (imprenditori, funzionari pubblici, insegnanti, professionisti del design, accademici e studenti) sono chiamati a dare voce al tema dell’innovazione responsabile, collaborando insieme
in una esperienza partecipativa di due giorni intensivi ed organici. Diretto da Bernard Canniffe (Presidente del dipartimento di Design presso il MCAD, Minneapolis College of Art & Design), Russell Kerr (Dir. programma “The Works - Design Communications for Social Change” alla RMIT, Royal Melbourne Institute of Technology, Australia).
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ecosistemi sono tra le cause principali dei problemi legati alla perdita della biodiversità, ovvero la vulnerabilità e l’erosione genetica. Nikolay Dzyubenko
La sfida in agricoltura oggi è coniugare la richiesta di specializzazione con la sostenibilità. La sostenibilità è una delle parole chiave presente nella prossima riforma della Politica Agricola Comunitaria PAC 2014-202: verrà riconosciuto un premio speciale per le coltivazioni a minore impatto ambientale in quanto portatrici di un beneficio sociale. La nuova frontiera verso la quale ci stiamo incamminando è la misurazione della sostenibilità ambientale attraverso lo studio del ciclo di vita del prodotto, la promozione di Buone Prassi di Filiera sia di tipo ambientale che di responsabilità sociale delle imprese, qualità del lavoro e la trasparenza dei contratti con i fornitori. Valtiero Mazzotti
Spesso l’innovazione viene considerata benefica e positiva di per sé: in agricoltura si è dimostrato che ciò non è proprio sempre vero. Tracciabilità: l’informazione è un tema chiave per permettere al consumatore di poter fare delle scelte responsabili. Giorgio Dal Fiume
Innovazione responsabile in agricoltura: biodiversità e modelli di sviluppo economico
Novamont è una azienda che ha coniugato l’agricoltura all’indu-
Stiamo passando da un mondo statico di testi gutenberghiani, sequenziali e lineari, con flussi di informazione unidirezionali, verso un universo “liquido” di ipertesti e di ipermedia, in cui la conoscenza, costruita e trasmessa tra pari in forme crossmediali, si arricchisce dei contributi degli utenti ed è validata solo dal “potere dello sciame”.
L’agricoltura è l’attività che prima di tutte ha vissuto il fenome-
la bioplastica.
no della globalizzazione, e più di ogni altra deve avvalersi dei
La “chimica di base” nel nostro paese è in declino e si sta deloca-
meccanismi di innovazione per affrontare la competizione inter-
lizzando nelle nazioni “ricche” di petrolio. La strategia alla base
nazionale.
dei nostri processi di innovazione è la chimica “verde”.
È una nuova generazione che apprende attraverso schermi, icone, suoni, giochi, navigazioni virtuali ed in costante contatto telematico con il gruppo dei pari.
non è...
Cultura e linguaggi dell’innovazione
Quando gli utenti aggiungono nuovi concetti e nuovi siti, questi vengono integrati alla struttura del web dagli altri utenti che ne scoprono il contenuto e creano link. Così come le sinapsi si formano nel cervello, con le associazioni che diventano più forti attraverso la ripetizione o l’intensità, le connessioni nel web crescono organicamente come risultato dell’attività collettiva di tutti gli utenti del web.
stria: attraverso una bio raffineria integrata nel territorio, il valore dell’agricoltura locale viene trasformato in una materia prima:
Molti ritengono che ci debba essere una contrapposizione fron-
Sara Guerrini
tale tra tutela ambientale e sviluppo economico: così in realtà Bioplanet è attiva nell’ambito della lotta integrata: un sistema Ettore Casadei
di vari metodi, economicamente, ecologicamente, tossicologicamente accettabili, che tengono sotto la soglia di danno gli insetti
“È meglio mostrare una preoccupazione eccessiva adesso che di-
dannosi, facendo prevalentemente ricorso ai meccanismi di con-
struggere tutto quello che è stato creato dalla natura in migliaia e
trollo biologico (definizione della FAO).
milioni di anni” - Nikolai Ivanovich Vavilov (1887-1943).
Come alternativa ai pesticidi siamo convinti che l’agricoltura pos-
L’Istituto Vavilov dalla fine del 1800 è stato incaricato di preser-
sa essere produttiva in un altro modo: restituendo un pizzico di
vare le specie esistenti al mondo raccogliendole nella più grande
biodiversità all’agroecosistema, introducendovi quegli insetti e
banca dati: 323.341 campioni preservati, appartenenti ad oltre
acari “utili” all’uomo perché nemici naturali di coloro che dan-
2500 specie utili all’alimentazione dell’uomo.
neggiano le coltivazioni senza “contaminare” i prodotti agricoli di fitofarmaci, i cui residui sono dannosi anche per l’uomo e rego-
È una “intelligenza connettiva” che caratterizza il modo di comunicare e apprendere nelle “società informazionali” contemporanee. Ogni tecnologia della rappresentazione della conoscenza produce un peculiare riorientamento e una trasformazione delle nostre modalità di apprendere, conoscere e creare nuova conoscenza.
Il benessere del genere umano dipende dalla sua capacità di pre-
lamentati per legge.
servare la diversità genetica.
Marco Mosti
Le guerre, i conflitti e le attività dell’uomo che modificano gli
Noi agiamo e pensiamo non indistintamente dagli strumenti che usiamo e che nel tempo hanno modificato e sofisticato le nostre pratiche, le nostre condotte e quindi anche le nostre etiche. La rete è il posto dove oggi i giovani scrivono la loro micronarrazione, che testimonia la loro esistenza, perchè il mondo degli adulti, fuori dalla rete, non gli garantisce spazi e prospettive.
Ven 16.00 - 19.30 Sala delle Assemblee, Palazzo Monte di Pietà CULTURA E LINGUAGGI DELL’INNOVAZIONE I mutamenti culturali e di linguaggio nelle società tecnologiche e le loro ricadute nel mondo della scuola e nell’ambito economico produttivo. Massimo Dellavalle (Pres. Nuova Civiltà delle Macchine). Caterina Pampaloni Unioncamere Nazionale (Introduzione: Premio “Scuola Creatività e Innovazione”),
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Ven 17.30 - 19.30 Sala Zambelli, Camera di Commercio Forlì-Cesena Elisabetta Tola (Comunicazione e apprendimento digitale), Stefano Moriggi (Tecnologia linguaggio e cultura), Yvonne Bindi (L’usabilità delle parole), Edoardo Polidori (Digital kids o nuovi barbari?),
INNOVAZIONE RESPONSABILE IN AGRICOLTURA: BIODIVERSITÀ E MODELLI DI SVILUPPO ECONOMICO Biodiversità e innovazione responsabile: alla ricerca del giusto equilibrio tra conservazione e sviluppo economico. Ettore Casadei (Prof. Università di Bologna), Nikolay Dzyubenko (Dir. Istituto Vavilov, San Pietroburgo),
Ven 18.00 - 19.30 Sala MenoUnoMega
Valtiero Mazzotti (Direttore Generale Agricoltura, Economia Ittica, Attività Faunistico-venatorie, Regione Emilia-Romagna), Giorgio Dal Fiume, (Pres. WFTO Europa, World Fair Trade Organization), Sara Guerrini, (Resp. settore agricolo Novamont), Marco Mosti (Pres. Bioplanet).
IMMAGINE E CORPORATE IDENTITY NELLA COMUNICAZIONE D’IMPRESA La sessione ha approfondito la tematica del diritto d’autore, diritto d’immagine, copyright, copyleft, interrogando la platea sui confini e i limini dei vari approcci.
Frieda Brioschi (Pres. Wikimedia Italia), Salvo Dell’Arte (Prof. Università Torino, International Arbitration Centre for Copyright and Image Right).
Allestimenti Negozi Sfitti
“Forlì è sempre stata associata ad un cittadone agricolo, tendenzialmente poco in grado di innovarsi. Il dimostrare che al suo interno ha delle forze che spingono per andare in direzione contraria, appunto quella dell’innovazione, è per la comunità uno stimolo molto importante.” Roberto Balzani
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Regnoli Cafè ovvero Mi vesto e scendo.
REGNOLI CAFÈ OVVERO MI VESTO E SCENDO CON LA COSPIRAZIONE DELLA CASA DEL CUCULO Al tramonto una via come spaccato di una città - come una delle tante città possibili che vivono dentro Forlì - decide di lasciarsi percorrere, di raccontarsi e raccontare ciò che è, ma soprattutto ciò che vorrebbe essere. Case aperte, cortili e tavolini per strada ospitano discussioni e spettacoli in una sorta di caffè a cielo aperto.
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Abbiamo pensato che un’innovazione responsabile è tanto più percorribile per gli attori economici, nella misura in cui è supportata da un contesto culturale che ne condivida, sostenga ed agisca i principi ispiratori. Abbiamo creduto nel fatto che l’innovazione responsabile è realmente tale soltanto se condivisa e che il criterio di responsabilità deve guidare prima di tutto il cittadino ed il consumatore. Per questo abbiamo deciso di creare discussioni per strada su temi quali il cohousing, i gruppi d’acquisto solidale, il turismo responsabile, la diffusione di una cultura alimentare sana e sostenibile. Per questo abbiamo lavorato con le persone più disparate, accomunate unicamente dal vivere o lavorare nella stessa via lasciandoci alle spalle un seme di socialità che, seppur limitato, rimarrà patrimonio della città. Elena Salvucci, Casa del Cuculo
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21. 00 piazzetta della Misura
EVENTI VERTICALI Spettacolo sulla Torre dell’orologio
L’INNOVAZIONE NELLE PAROLE Saluto di Roberto Balzani Sindaco di Forlì,
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ALESSANDRO BERGONZONI intervistato da Luca Pagliari.
MUSICA DA VEDERE: L’ARTE FRATTALE Concerto a cura dell’Istituto Musicale “Angelo Masini” di Forlì, accompagnato da video proiezioni di arte frattale.
Dall’intervista a Alessandro Bergonzoni “…è la parola che mi viene a prendere la mattina… una delle innovazioni mie è stata quella di non scegliere degli argomenti, ma di essere scelto…”
“…qui entriamo in un tipo di innovazione importante che è l’innovazione personale: cosa posso fare io… ? …noi abbiamo un governo interiore… … se avessimo degli amministratori delegati che fossero più artisti, più poeti, più filosofi, più antropologi, se ci fossero dei medici che fossero poeti, scrittori…, dobbiamo cominciare a fare il mestiere degli altri, io non posso finire di fare lo spettacolo, il mio librino, la mia mostrina… e andare a casa e dire ho finito il mio lavoro… io devo cominciare a diventare malato, donna, bambino, scolaro, carcerato… non posso aspettare di diventare carcerato per capire le carceri… per quale motivo mi devo interessare alla violenza sulle donne solo se ho una figlia femmina o se hanno violentato mia sorella… posso interessarmi al tema della violenza a prescindere dal danno?… questo è il governo interiore… noi votiamo tutti i giorni, tutti i giorni facciamo dei referendum: vediamo un handicappato? in quel momento stiamo votando, c’è una scheda: me ne frego, c’è una scheda: tac non tocca a me, c’è una scheda: poveraccio, c’è una scheda: gli dò una mano, una scheda: mi metto nei suoi panni… tutti i giorni votiamo!…”
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Governare l’Innovazione “Occorre effettuare ogni sforzo possibile per accelerare la generazione di vantaggio competitivo per le imprese che innovano ponendosi l’obiettivo del miglioramento della qualità della vita. Per questo è nata la certificazione UGO” Luca Valli
“UGO non è un marchio di certificazione astratto o un acronimo, ma un personaggio che impersona l’innovazione responsabile”. Thomas Manss
L’Italia degli innovatori Stupefacente scoprire che chi è predisposto all’innovazione, spesso è proprio da circostanze casuali che riesce a scorgere “il non visto”, il percorso sconosciuto. I sentieri mai battuti, chi innova li scopre nel momento in cui si trova di fronte ad una strada sbarrata. La maggior parte delle persone a quel punto si fermano o tornano sui propri passi, l’innovatore crea un nuovo passaggio. Sognare non è sinonimo di coraggio. Coraggioso è lavorare su quei sogni oscillando tra finito ed infinito, possibile ed impossibile, perseguendo un obiettivo concreto. Luca Pagliari “D-Shape scrive sulla sabbia” Enrico Dini “All’inizio pensavano che fossimo pazzi. La cosa non veniva ritenuta possibile”. Quando la visione viene scambiata per pazzia. Anche questo è un passaggio obbligato, quando s’intraprende il sentiero del “mai fatto”. Riccardo Prodam “Quando si parla di riciclo e di riutilizzo, l’innovazione sta nel comprendere che è il problema stesso a rappresentare la soluzione.” Un concetto basilare emerge da questa considerazione. Non chiamiamoli rifiuti ma più semplicemente risorse. Marco Benedetti … conoscere il consumatore per creare dei negozi che possano meglio soddisfare “l’uomo desiderante” ed essere redditizi… Lucia Casadei
Un aspetto importante a cui viene collegato il tema dell’innovazione è quello dei saperi: l’esperto, lo scienziato, il tecnologo … non è l’unico che all’interno del processo di innovazione ha dei saperi rilevanti per il suo esito finale. … il pubblico, i cittadini, i consumatori dinanzi all’innovazione non sono come delle lavagne bianche, ma hanno delle idee che sono già presenti e queste idee possono diventare una ricchezza, non solo un ostacolo su cui intervenire al fine di favorire l’accettazione di un nuovo prodotto o di una nuova tecnologia emergente. Ciò significa che non si riesce più ad applicare il vecchio schema del laboratorio come spazio confinato e chiuso in cui possiamo dare un’idea precisa e completa di quelle che sono le conseguenze dell’innovazione.” Simone Arnaldi “La certificazione UGO rappresenta per Novamont un punto di incontro tra gli sforzi di anni nell’ambito della ricerca applicata al mondo industriale e due elementi chiave quali l’ambiente e la società che nell’ottica di Novamont partecipano attivamente alla definizione delle politiche di innovazione e di business” Susanna Galli “Anno dopo anno OIKOS si è trovata sempre più spesso coinvolta in iniziative che dal colore portano all’arte, all’architettura, alla riscrittura dell’ambiente per l’uomo. I nostri studi guardano all’uomo nel suo complesso, a come sia possibile migliorare la vita anche grazie al colore, alla percezione ed all’impatto che questo ha sulle persone.” Davide Guidi “In UGO c’è una pluralità di punti di vista – economico, antropologico, tecnico, sociologico, epistemologico – che sono stati indagati facendo in modo che ciascuno di questi punti di vista sia coerente e dialogante con tutti gli altri” Giuseppe Ardrizzo
“AVM è stata la prima azienda che ha fatto i servizi a chiamata: a Cesena avevamo 300 famiglie sparse nel territorio di campagna, gli abbiamo dato una chiavetta per poter effettuare la prenotazione. Tuttavia le innovazioni in un settore come quello del trasporto pubblico, non possono anticipare troppo i tempi altrimenti non vengono recepite dagli utenti.” Ubaldo Marra “Hera incontra problemi quotidiani quando cerca di scardinare delle abitudini quali l’usa e getta tutte le soluzioni più comode nella gestione dei rifiuti” Filippo Bocchi “Per aziende come Horsa che operano come sistem integrator, l’innovazione viene sviluppata in modo spontaneo nelle cose di tutti i giorni” Maurizio Lena
Sab 9.30 - 11.00 Sala Zambelli, Camera di Commercio Forlì-Cesena L’ITALIA DEGLI INNOVATORI L’imprenditorialità innovativa italiana presenta le proprie storie di successo. Luca Pagliari (Giornalista). Enrico Dini (Pres. D-Shape, Pisa), Riccardo Prodam (Dream Brain, Torino), Marco Benedetti (Wellness Innovation Project SpA, Prato)
But...is Ugo married?
Thomas Manss
Sab 11.30 - 13.00 Sala Zambelli, Camera di Commercio Forlì-Cesena Lucia Casadei (Dir. Comm. Presco Pool SpA, Forlì), Ubaldo Marra (Pres. AVM, Forlì), Maurizio Lena (Resp. Marketing Horsa SpA - Bertinoro), Filippo Bocchi, (Resp. CSR Hera SpA)
GOVERNARE L’INNOVAZIONE Presentazione della nuova certificazione sull’innovazione responsabile “UGO”. Luca Valli (Dir. CISE). Thomas Manss (Thomas Manss & Company), Simone Arnaldi (CIGA, Centro per le decisioni giuridico-ambientali e la certificazione etica d’impresa),
Susanna Galli (Resp. CSR Novamont), Davide Guidi (Dir. Area Opera tiva OIKOS), Giuseppe Ardrizzo (Comitato Scientifico UGO).
www.ugocertification.org pagina 14
Quale fisco per l’innovazione Roberto Camporesi- Quale ruolo può avere il fisco per sostenere concretamente la ripresa di investimenti e il fare innovazione per incrementare la competitività del nostro sistema di imprese? Come può essere utile per creare più posti di lavoro, meno precari e possibilmente meglio retribuiti, per innescare un diverso sviluppo che, con senso di responsabilità inter-generazionale,
da metà anni 90 caratterizzato dall’emergere di tecnologie di quando la cosa più grave riguarda in primo luogo i giovani (circa impatto orizzontale (ICT, biotecnologie, nanotecnologie, nuovi 30%)… mettiamo al centro un piano straordinario per il lavoro giomateriali)… le tecnologie trasversali evidenziano che non ha più vanile legato ai settori di innovazione.. iniziamo la detassazione senso parlare di politiche settoriali.. l’obiettivo delle politiche dei salari e di tutto ciò che comporta il processo di innovazione… industriali non è quello di frazionare ma di favorire convergenze resto convinta che debba costare di più il lavoro che non è a tem3) Altro shock esogeno: l’entrata nell’euro 4) : I nuovi bisogni po indeterminato… non c’è scritto da nessuna parte che le prime della qualità della vita ed ambientale sono diventati un fattore incentivazioni o l’aumento della detassazione o delle incentivazioni vengano fatte sugli accordi sindacali di secondo livello di di domanda creando opportunità di crescita produttiva
Per tentare di reagire in modo più adeguato a quel che ci è suc-
…. la politica fiscale può essere una delle leve della politica in- filiera e di rete… Confindustria si deve aprire alla sperimentazione dustriale …una politica industriale moderna deve puntare su: A) di una contrattazione di filiera che accompagni gli accordi che
cesso abbiamo bisogno di una classe dirigente che sappia avere
spostare l’asse dal paese e dell’intervento pubblico verso la R&S. vengono fatti tra le imprese.
più forte il senso delle sfide. Che voglia e sappia rischiare. E che
Nella società della conoscenza: la produzione è fatta di capitale,
ci sia un contesto che possa dare migliori sostegni nel farlo…. Ed
lavoro e conoscenza. E quindi la R&S è un fattore di produzione.
abbiamo bisogno di identificare gli strumenti con cui cercare di
non abbiamo mai avuto politiche fiscali stabili che favorissero il
supportare tali sfide. Strumentazione di sostegno alla domanda
3° fattore: la ricerca. Leva chiave quella del credito di imposta
e/o all’offerta? Interventi trasversali-orizzontali e/o verticali? E
sulla ricerca. B) Favorire la crescita dimensionale delle nostre
quale rapporto tra Fisco e politiche industriali?
“Due accademici discutevano con calore sul modo di crescere
imprese. Il fisco può avere un ruolo importante per favorire la
le imposte senza aggravare il popolo.
possa garantire un futuro migliore al nostro paese?
Sui metodi di imposizione fiscale.
capitalizzazione delle imprese e l’aggregazione e costituzione Diceva J.K.Galbright: “dobbiamo inventare una saggezza nuova
di reti. C) Sostenere lo sviluppo di nuovi settori collegati a nuo-
per un’era nuova”.
Il primo sosteneva la convenienza di tassare i vizi e le pazzie
vi bisogni... Green economy. Laddove siamo riusciti in qualche
degli uomini, ciascuno dei quali sarebbe giudicato secondo le
modo a coordinare politiche della domanda e dell’offerta abbia-
referenze dei suoi vicini.
Filippo Cicognani- Il legislatore usa le leggi fiscali per fini extra-
mo avuto risultati positivi: es. edilizia e rinovabili.
fiscali. Si riduce l’obbligo di pagare un tributo e si stimola un
Con Industria 2015 avevamo immaginato un laboratorio di po-
comportamento. Le forme possono essere varie: deduzione di
Ma l’altro propugnava un principio del tutto opposto: che cioè
litiche industriali tra i più avanzati in UE che abbiamo dovuto
costi, detrazioni di imposta, crediti di imposta.
si dovesse imporre una tassa sui pregi del corpo e dell’animo
sospendere.
che ognuno vantava di possedere; e la tassa fosse progressiva secondo i gradi di tali belle qualità.
Andrea Bianchi- la difficoltà di crescita del paese risiede nelle
Francesca Mariotti- l’imperativo della crescita è improcrastinabile.
difficoltà con cui è riuscito a interpretare e a superare i grandi
(La R&S e le nuove tecnologie sono un driver chiave per lo svi-
shock che hanno caratterizzato l’economia mondiale a partire
zierebbe da sé.
luppo…). Il tema del credito di imposta per la Ricerca è un tema
dagli anni 90: 1) l’accelerazione del processo di globalizza-
La tassa più forte doveva essere imposta ai bellimbusti e ai
chiave: in questi anni è mancata una legislazione che fosse cer-
zione 2) il nuovo ciclo tecnologico che si è andato ad aprire
donnaioli, in proporzione del numero e dell’importanza delle
ta, stabile e affidabile per le imprese. C’è inoltre un deficit di
loro conquiste, sempre secondo le loro stesse dichiarazioni.
trasferimento tecnologico tra Università e imprese.
Così pure si doveva gravare risolutamente sullo spirito, il co-
Un altro fattore chiave è quello del rafforzamento dimensionale
raggio, l’eleganza del portamento, in proporzione dell’opinio-
delle imprese…la PMI ha molti elementi di vantaggio (es. flessi-
ne che ciascuno aveva di possedere codesti pregi; invece si
bilità) ma la dimensione contenuta e la bassa patrimonializza-
potevano lasciare esenti da ogni tassa l’onore, la probità, la
zione affiancano la scarsa propensione al finanziamento della
prudenza, la modestia: sia perché troppo rare, sia perché nes-
Ricerca e l’adozione di nuove tecnologie. La richiesta è di misure
suno le avrebbe riscontrate in sé stesso né riconosciute nei
di detassazione e/o riduzione del prelievo fiscale commisurato
vicini; sicché non avrebbero mai fruttato nulla.
ai nuovi apporti di capitale, ai conferimenti e agli utili re-investi-
Con lo stesso concetto si sarebbe dovuto tassare le signore
ti. Altri interventi vanno fatti per sostenere la fiscalità delle reti.
in proporzione della loro bellezza, del loro fascino e del loro
La complessità del sistema è in sé un fattore deterrente e sco-
buon gusto nel vestirsi, sempre secondo il loro giudizio, come
raggia gli investimenti. Serve agire per la semplificazione.
per gli uomini; invece si sarebbero lasciate esenti la fedeltà, la
Sab 15.00 - 17.00 Sala Refettorio, Musei San Domenico QUALE FISCO PER L’INNOVAZIONE Le politiche fiscali per l’innovazione: aspetti attuali, criticità e possibili prospettive. Roberto Camporesi (Comitato scientifico L’Arte di Innovare: percorsi). Filippo Cicognani (Prof. aggregato di Diritto Tributario Università di
Bologna Facoltà Economia, Forlì), Andrea Bianchi (Dir. Generale Politiche Industriali e Competitività - Ministero per lo Sviluppo Economico), Francesca Mariotti (Area Fisco, Finanza e Welfare - Confindustria), Valeria Fedeli (Pres. Federazione Sindacale Europea Tessile, Abbigliamento, Cuoio e Calzature).
Valeria Fedeli- la prima grande questione da affrontare sulla
Così ciascuno sarebbe il giudice di sé medesimo e si denun-
castità, il buon senso e il buon cuore: qualità di cui esse non si vantano affatto, cosicché il loro gettito non compenserebbe
“innovazione possibile” è come orientare le scelte dentro una
neppure le spese di riscossione.”
armonizzazione europea… ma come si fa a stare nella innovazio-
Fonte:
ne responsabile se il tasso di disoccupazione è oggi altissimo e
Jonathan Swift “I viaggi di Gulliver” - 1726 - capitolo 6.
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Creatività, cultura e innovazione per uno sviluppo sostenibile e responsabile del territorio. Nella pianificazione urbana, si è scelto di non favorire aree a singola funzione: non esistono aree a vocazione residenziale piuttosto che produttiva o più densamente abitate da un gruppo od una minoranza. Questo significa che se si vive dove si lavora, dove si fa shopping e dove si diverte sono a distanze compatibili con una mobilità sostenibile e con un più facile coordinamento tra i diversi tempi e momenti della giornata. Questo significa che non c’è nessuna zona della città dove gli immigrati rappresentino più del 30%. Il contatto tra persone di diversa provenienza ed estrazione facilita la creatività e l’innovazione. Mario Rubert La regola è non comunicare troppe cose e comunicare cose autentiche: il brand è una promessa, deve essere chiara e se non ha radici nella realtà del territorio, non potrà essere mantenuta. Catriona Burgess Brevemente la storia del ruolo del desing potrebbe essere riassunto dall’essere stato – nel tempo – la risposta a queste domande: come funziona? Quindi, come è strutturato? Poi, Cosa significa o cosa vuole significare? E oggi, come funziona tra di noi? A definire l’attuale sfida per il design: quella di abbracciare la reale complessità della biosfera e dell’umanità. Evert Ypma Helinski Region Info Share è un progetto per mettere a disposizione di chiunque – cittadini, imprese, istituzioni – i dati di fonte pubblica. A questa “biblioteca” di dati chiunque può attingere e costruire servizi di visualizzazione, produzione statistica, apps per la vita di tutti i giorni. Tra i tanti prodotti sviluppati una app per pianificare i propri spostamenti in città ed una per conoscere e monitorare composizione, provenienza ed utilizzo del budget dell’amministrazione cittadina. Antti Kirjalainen Per la candidatura di Ravenna Capitale europea della cultura ci apriamo alla comunità cercando di coinvolgere tutti i cittadini e gli attori culturali. I temi chiave della candidatura sono due: “Ravenna e la visione”, perchè Ravenna è stata musa ispiratrice di grandi artisti, da Dante, che a Ravenna ha scritto il Paradiso, a Byron, e “Ravenna e il mosaico”, inteso non solo in senso classico, ma anche come metafora di una visione generale che unisce tutto, ma in cui ogni singola tessera ha una sua particolarità e contribuisce alla pari a creare la visione totale. Vogliamo che il mosaico si amplii, e invitiamo tutto il territorio romagnolo a mettere una tessera in questo progetto. Marianna Panebarco Talento, cultura, creatività, passione e ricerca possono diventare il motore dell’economia. L’ascolto di un territorio e delle persone che vi abitano serve per intercettare nuove possibilità. Il rispetto, l’etica e la collaborazione sono strumenti per la creazione di nuovi orizzonti comuni. Il processo che si innesca con queste azioni quotidiane è innovativo, responsabile: produce speranza e futuro. Barbara Longiardi
Sab 12.00 - 13.30 Sala Refettorio, Musei San Domenico CREATIVITÀ, CULTURA E INNOVAZIONE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE E RESPONSABILE DEL TERRITORIO Case history di successo per la cultura della creatività e dell’innovazione nelle politiche pubbliche per favorire lo sviluppo creativo, sostenibile e responsabile delle realtà locali. Giulia Bubbolini (Project Manager
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Sab 15.30 - 16.30 Sala delle Assemblee, Palazzo Monte di Pietà CISE). Patrick Leech (Ass. Cult. Comune di Forlì), Mario Rubert (Deputy Managing Director of International Economic Relations, Local government of the city of Barcelona), Catriona Burgess (Dir. strategico Studio Frost, Sydney), Evert Ypma (Ricercatore design internazionale, designer/stratega, media-
tore culturale, Zurigo), Antti Kirjalainen (World Design Capital 2012, Helsinki), Marianna Panebarco (Membro Comitato promotore Ravenna Capitale Europea della Cultura 2019), Barbara Longiardi (Pres. Romagna Creative District).
INNOVAZIONE CREATIVA: BUONI ESEMPI La sessione presenta alcuni degli incubatori e promotori di talenti creativi in Italia. Marianna Panebarco (Romagna Creative District). Omar Vulpinari (Dir. creativo Fabrica, Benetton Group), Annibale D’Elia (Bollenti Spiriti,
Regione Puglia), Elia Giovacchini (Nordic Virtual Worlds Network, Svezia).
Local revolution con Romagna Creative District Un incontro per mettere in rete delle realtà italiane che tutti i giorni nei loro territori, nei loro comuni stanno facendo INNOVAZIONE e stanno cambiando l’Italia dal basso. Si tratta di realtà molto diverse tra loro, ma che hanno in comune un nuovo modo di muoversi e di creare relazioni fra gli abitanti, le istituzioni, e le imprese locali, riuscendo a generare dei circoli virtuosi, con ricadute positive (economiche e lavorative) su tutto il territorio. Un esempio dell’Italia migliore. Loredana Saporito, giornalista di Glamour
Sab 12.00 - 13.30 16.30 - 17.30 Sala delle Assemblee, Palazzo Monte di Pietà LOCAL REVOLUTION CON RCD Un incontro per fare rete tra le reti. Dopo essere stati presentati sulla rivista Glamour come esponenti di “Un’altra Italia, fatta di gente che le cose le cambia”, i protagonisti delle Local Revolution si incontrano e si confrontano. Loredana Saporito (Giornalista).
Patrick Leech (Ass. Cult. Comune di Forlì); Alessandro Bollo (Fitzcarraldo, Torino), Andrea Bartoli (Farm-cultural Park, Favara), Elda Grazioso (Puglia Sound), Stefano Vallerini Galan (Romagna Creative District).
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Performance e laboratori in negozi sfitti
Innovare vuol dire anche educare alla creatività Ida Nervegna
Cortile di Palazzo Bendi, p.zza XX settembre LA BOUTIQUE DELLA SCRITTURA SPONTANEA A CURA DI DEBORA T. STENTA Un laboratorio di scrittura creativa che ha dato il via a una maratona di parole, idee, disegni, segni, immagini che si è snodato per tutto il weekend trasformando lo spazio di un negozio sfitto in una fucina di storie e pensieri.
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via G. Regnoli 52
via G. Regnoli 41
via G. Regnoli 40
corso Mazzini 22
RI-CIRCOLO A CURA DI MATTEO ZANOTTI Anche partendo dalla “decrescita” si può arrivare ad una “innovazione responsabile”. Lo scopo del progetto è quello di creare uno spettacolo da zero, costruendo arredamenti, scenografie, pupazzi e illuminazioni a basso consumo, utilizzando materiale riciclato, tecniche di risparmio energetico e la produzione casalinga di colla e colori naturali.
LE DOMANDE VENGONO PRIMA DELLE RISPOSTE A CURA DI UNA CITTÀ Nel ventesimo anniversario della rivista nazionale “Una città” nasce “Questa città”, mensile di Forlì dedicato a inchieste, reportage e interviste. Per dare voce e spazio alle storie da raccontare. Gianni Saporetti e Barbara Bertoncin hanno discusso dei loro metodi d’intervista e hanno chiesto ai partecipanti di raccontare via Giorgio Regnoli nei due giorni dell’evento.
LA SPESA QUOTIDIANA A CURA DI SLOW FOOD FORLÌ I grandi cambiamenti partono da piccoli gesti quotidiani: impareremo a scegliere il cibo che acquistiamo e consumiamo tutti i giorni. Il laboratorio è stato condotto da Matteo Monti, formatore Slow Food, accompagnato dalla degustazione di prodotti che si possono coltivare in proprio.
LA RESPONSABILITÀ OVVERO L´UNICA, ANTICA, FONDAMENTALE E NECESSARIA INNOVAZIONE A CURA DI ROBERTO DI CAMILLO Laboratorio di teatro danza condotto da Roberto Di Camillo, danzatore e coreografo forlivese quasi emigrato in Germania. Un modo per incontrare se stessi nel corpo, accettarlo, valorizzarlo o semplicemente ascoltarlo. E poi osservarlo negli altri, e con gli altri condividerlo, danzando.
Esposizioni e incontri in spazi dismessi “…abbiamo pensato ad una innovazione che non fosse solo dell’impresa, ma una innovazione come metodo per fare una serie di cose diverse dal fare il prodotto: l’innovazione nel divertimento, l’innovazione nella letteratura, l’innovazione nell’ambiente, l’innovazione nel teatro, l’innovazione nella cultura, nell’organizzare eventi espositivi, … e l’abbiamo pensata con riferimento ad una città, a delle strade, a delle mura, a dei fabbricati che si chiama centro storico di Forlì. ” Pier Giuseppe Dolcini
corso Diaz 27
piazzetta Antica Pescheria
INCISIONE PER BAMBINI A CURA DI VERONICA BASSINI Una scuola di gesti e pensieri che allena gli occhi e le mani ad osservare e creare una strada, un percorso universale che valga dentro come fuori, nella vita come nell’arte. Alla scoperta delle tecniche della calcografia e della punta secca senza utilizzare strumenti pericolosi o materiali tossici. Rivolto a bambini dai 6 agli 11 anni.
LAB(irinto) Momini e Gigo hanno animano la Piazzetta Antica Pescheria di Corso Diaz con un labirinto in cartone ispirato al mondo marino. I partecipanti hanno avuto la possibilità di ampliare il labirinto, esplorarlo, decorarlo e inventare le creature che lo abitano utilizzando i connettori Makedo.
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L’ARENA Performance eFORLIVESE laboratori Spazi Indecisi in negozi sfitti
Il progetto si propone di indagare i luoghi abbandonati, dimenticati, deantropizzati attraverso la realizzazione di una mappatura e di una mostra di immagini fotografiche e una pubblicazione che testimoni e diffonda una riflessione su tali spazi indecisi presenti nel nostro territorio. Il territorio su cui si svilupperanno i primi interventi è la Romagna, ma fin d’ora si possono raccogliere informazioni su spazi indecisi di ogni parte d’Italia.
via Giorgio Regnoli L’ARENA FORLIVESE SPAZI INDECISI Proiezione video art e materiale fotografico e presentazione del progetto SPAZI INDECISI • Stampa T-shirt istantanea di Tra Parentesi • Aperitivo organizzato da Big Bar, • Collettivo Ginsberg live • Valentina al Gran Bazar e Clair live • Cortometraggi selezionati dal SEDICICORTO International Film Festival, sezione sperimentale
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OPEN STUDIOS L'elenco degli studi che hanno aperto le proprie porte: microeventi, incontri o semplicemente un caffè per conoscersi e curiosare. STUDIO LUCCHI & BISERNI architettura, restauro e design, in collaborazione con Tredistudio. STUDIO SANTI bioedilizia, risparmio energetico, sostenibilità ambientale e feng shui. Danilo Pucci illustrazione del restauro di un palazzo del centro storico di Forlì. SIROSCAPE architettura, "Il giardino incantato" con la partecipazione dell’artista Elena Hamerski, STUDIO TECNICO ASSOCIATO GIPIEFFE l’architettura per proteggere l’ecosistema, la bellezza del nostro territorio, la salute fisica e psichica dei cittadini. CASA WALDEN studio comunicazione, video installazione di Leo Canali. MATITEGIOVANOTTE.FORLÌ Creatività diffusa. ANDREA MANDALARI architettura, bioedilizia, video proiezione per un Surf Reef artificiale, mostra fotografica, incontri e aperitivo. GIOVANNI GAVELLI architettura. VITTORIO VITTORI web developer, interactive designer. ACETO DESIGN design industriale. KYNETOS e-commerce, web design. RINNOVA videoricostruzione della Sacrestia di S. Marco a Loreto realizzata da Melozzo da Forlì, Basilica della Santa Casa.
ESPOSIZIONI E INCONTRI
MOSTRE Palazzo Albertini, Piazza Saffi MOTHER TONGUE A CURA DI INDIGO Una selezione di progetti che esprimono il potere del linguaggio nella comunicazione, esplorando gli aspetti verbali e visivi della lingua madre. Via Bruni 10 INTO THE PATTERN: PREVIEW DEI PROGETTI SELEZIONATI DA RCD PER IL LONDON DESIGN FESTIVAL 2011 Anteprima dei progetti realizzati da 15 creativi del Romagna Creative District.
Piazzetta Antica Pescheria FORLÌ, UNA CITTÀ MEZZA GRANDE E MEZZA PICCOLA Mostra degli elaborati realizzati nelle scuole materne dall’Atelier “Come Ti di Luna” durante l’anno scolastico 2010-2011. Allestimento del percorso turistico segnalato seguendo le indicazioni e il materiale (testi e disegni) realizzati dai bambini durante i laboratori dell’anno 2009-2010, secondo la selezione realizzata per il progetto “Forlì, una città mezza grande e mezza piccola”.
Piazzetta Antica Pescheria JUXI IN MOSTRA L’idea di Juxi nasce dalla personale esperienza di Sally Galotti, forlivese illustratrice della Walt Disney Company, designer e cartoonist eclettica che per passione comincia a disegnare le pareti degli ospedali di bambini malati di AIDS in Romania. In seguito alla risposta positiva dei bambini e all’eco dei media, la sua professionalità è stata richiesta in numerose U.O. Pediatriche italiane, fino ad essere formalmente riconosciuta dal Ministero della Sanità della Repubblica Italiana.
Mercato Coperto ARATE ARTE Fare dell’arte un sentiero abitato e frequentato da tutti: un’unica mostra, due luoghi, 6 artisti e un progetto. Il Mercato Coperto, con la collaborazione e il coinvolgimento artistico di tutti gli operatori che vi lavorano. Le opere, un’installazione inedita, la storia di un progetto che vuole cambiare il mercato dell’arte, un’esposizione che si fa opera, un’opera che si fa e basta. I 6 artisti sono M. Lucca, D. Caroli, C. Rivalta, D. Angelini, A. Invrea, M. Di Camillo, il progetto e la mostra sono una cospirazione della Casa del Cuculo.
Vecchia Filanda, via Orto del Fuoco 5 INGROVIGLIATI: CI SIAMO FUSI MA NON CONFUSI I “Grovigliani” è un progetto innovativo e unico di tre pittori, Franco Gianelli “Grota”, Paolo Vignali, Vanni Perpignani. Le opere sono realizzate a tre mani nella piena libertà d’espressione dei singoli e nel rispetto del percorso artistico individuale. Il quadro passa di mano in mano fino a giungere a un’emozionante compiutezza. www.grovignani.com
CERAMICA Angeliki Drossaki - FUMETTO Davide Reviati, Denis Medri, Davide Fabbri, Gianluca Pagliarani - SLOW FOOD Aperitivo Eat-In - SCENOGRAFIA Il Teatro dei Randagi - SCULTURA DI CARTONE Valentino Menghi - MOSAICO Adua Castellucci - LIBRI-FOTOGRAFIA La Botteghina del libro e Foto Digital Discount - CALLIGRAFIA Cosetta Gardini, Silvia Santandrea - CARRILON di Erinnerung / Orthographe - STORIA DELL’ARTE Marco Vallicelli - TURISMO, T-ERRE, turismo responsabile READING Simone Rossi - FILOSOFIA Roberto Farnedi e Giovanni Giorgini
- MUSICA artisti di strada Zampanò - INSTALLAZIONE antinucleare Homo Novus - DESIGN Ofelia Tuttotorna - VIAGGIOINCONTROSENSO Babylon - LIVE PAINTING Alessandro Baronciani - COHOUSING URBANO Case Franche - EDITORIA La Bottega dell’Invisibile - GAS Gruppo acquisto solidale-ingasati - EVENTI VERTICALI Performance - SCULTURA Delio Piccioni - DECORAZIONI Daniela Popovic - EQUAMENTE, commercio equo-solidale - ECOMONDO - DESIGN MODA Alessandro Mengozzi - DESIGN UseDesign, Luca Scarpellini
Corso Mazzini, 20 PAROLE STUPEFACENTI La mostra, a cura del Servizio Tossicodipendenze dell’AUSl di Forlì, ha presentato una panoramica sui diversi stili comunicativi adottati, in diversi paesi, in tema di sensibilizzazione ed informazione su: l’uso di droghe, le malattie sessualmente trasmissibili, l’infezione da HIV. Presenti materiali dedicati all’adolescenza, all’uso di sostanze e alcol, al fine di promuovere lo sviluppo di una cultura che promuova una maggiore comprensione del fenomeno.
San Francesco Regis, via E. De Amicis IL ‘300 RESPONSABILE E SCORRETTO Un omaggio alla pittura del ‘300 di Marco Giunchi. Si tratta di moderne pale d’altare sospese -nel tempo e nello spazio- nella resina da inclusione. Le opere attraverso l’utilizzo di tecniche e materiali contemporanei rileggono in chiave moderna una straordinaria stagione dell’arte, forse la più elegante e sensibile.
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PLENARIA DI CHIUSURA
“La sostenibilità ha due versanti: c’è la sostenibilità ecologica, che riguarda le risorse, e quella sociale. Bisogna puntare la barra verso uno sviluppo che sia sostenibile, e per essere sostenibile deve essere caratterizzato da due parole importanti: una è sobrietà, e l’altra è solidarietà. Cosa significa allora innovazione responsabile? Da dove iniziare? La prima cosa da fare è innovare la cultura, bisogna creare una cultura nuova, una cultura della responsabilità, perché la cultura è la ricchezza principale di ogni popolo.” Vincenzo Balzani
“Una iniziativa importante e coraggiosa….a largo spettro…l’innovazione è l’insieme di tutti quegli strumenti che garantiscono a una comunità di poter crescere. Alla fine degli anni 60, superando logiche municipalistiche, la decisione di investire sull’acqua fu una grande operazione di innovazione responsabile. Oggi l’innovazione è nella promozione degli usi plurimi: la sfida è quella di arrivare a fornire alle imprese acqua che viene prodotta ad uso industriale ed accessibile a costi contenuti, di risparmiare la risorsa potabile e ridurre ulteriormente il prelievo dalle falde.” Ariana Bocchini
Sala Refettorio, Musei San Domenico INNOVAZIONE RESPONSABILE E TERRITORIO. RIFLESSIONI DI CHIUSURA Commento degli output raccolti durante le diverse sessioni e interventi sulle possibili traiettorie future dell’innovazione nel territorio. Emil Abirascid (Giornalista). Vincenzo Balzani, (Prof. di Chimica generale, Università di Bologna Innovazione, energie rinnovabili e
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nuovi modelli di sviluppo), Ariana Bocchini, (Pres. di Romagna Acque - Società delle Fonti SpA Governo dei beni comuni, strategie territoriali e modelli sostenibili. L’acqua in Romagna, Carlo Trigilia, (Prof. di Sociologia economica, Università di Firenze Innovazione nello sviluppo locale: il territorio forlivese), Conclusioni a cura di Piergiuseppe Dolcini (Pres. della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì).
“L’innovazione è un modo di creare nuove cose, rispondere a nuovi bisogni, e non usare in modo più efficiente ciò che già c’è. L’innovazione non è un fatto individuale, non è una singola persona che realizza l’innovazione: cooperare, collaborare, mettersi insieme è il fulcro di questo processo. L’innovazione è un fatto relazionale ed una costruzione sociale: chi innova ha una leadership, una visione, ma non è un eroe solitario. L’innovazione dipende dalla possibilità di fare delle buone conversazioni, perché nasce dalla cooperazione tra visioni e competenze diverse.” Carlo Trigilia
“Coinvolgere una città, per due giorni, con una miriade di attività quasi tutte nate dal basso, dalla gente, penso che sia stata un’idea geniale, perché c’è tanto bisogno che le persone si sentano protagoniste della loro vita e magari pensino che possono contribuire a disegnare il loro futuro. L’aver pensato e realizzato questa iniziativa è già un grande successo.” Vincenzo Balzani
“L’innovazione rappresenta uno strumento chiave per le imprese, sia pubbliche sia private, perché è solo sul duplice piano dell’innovazione di prodotto e di processo che è possibile assicurare ai territori uno sviluppo non solo economicamente più vantaggioso, ma anche socialmente più sostenibile. Tenendo altresì conto del fatto che con il termine “impresa” non si intende più fare riferimento solamente al mondo della produzione di beni strumentali, ma anche a quello che eroga servizi alla persona e promuove relazioni sociali.” Piergiuseppe Dolcini
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BACKSTAGE Con l’obiettivo di costruire un’occasione di incontro e di confronto con diversi soggetti che a vario titolo possono dirsi protagonisti dell’innovazione nel nostro Paese, coinvolgendo l’intero territorio e i suoi abitanti secondo un movimento inclusivo e partecipativo, la manifestazione si è articolata nelle due giornate del 9 e 10 settembre, con alcune anticipazioni da lunedì 5, attraverso oltre 40 eventi tra sessioni plenarie, conferenze, workshop, eventi creativi, spazi espositivi, spettacoli e microeventi presso studi di architettura e design in tutto il centro storico di Forlì.
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Questa iniziativa è stata possibile grazie ad un lavoro animato da uno “spirito concreto di cooperazione-collaborazione” tra diversi soggetti del nostro territorio: tra mondi più istituzionali (il comitato promotore di “L’arte di innovare: percorsi”) e RCD (Romagna Creative District) e altre associazioni (es. Nuova Civiltà delle Macchine). Un lavoro di tessitura paziente che si ritiene possa rappresentare un piccolo valore in sé come momento di coesione del territorio. E chi è stato concretamente coinvolto l’ha avvertito direttamente e con soddisfazione personale. A livello operativo, si è costruita una squadra trasversale che ha funzionato bene e composta da Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, CISE, Romagna Creative District, Comune di Forlì. La manifestazione è apparsa a molti come un bellissimo esempio di coordinamento, collaborazione e di “rete” tra le istituzioni.
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Doppio riconoscimento per L’innovazione responsabile in occasione della IV edizione del Festival of Festivals, evento promosso dall’Associazione Fanatic About Festivals che opera da anni nell’organizzazione degli eventi culturali attraverso l’organizzazione di festival, convegni e progetti di ricerca. A L’innovazione responsabile è stata riconosciuta una Menzione Speciale nella sezione Best BreakThrough Festival Award 2011, cioè nella sezione che premia “le manifestazioni emergenti innovative che possiedono, oltre a una rilevanza artistica, anche una lungimiranza in termini di progettualità e sostenibilità”. Un secondo riconoscimento, il Premio Next Step, è stato inoltre assegnato alla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì per il sostegno assicurato sempre a L’innovazione responsabile. La due giorni de L’innovazione responsabile che ha animato le vie e i palazzi del Centro Storico di Forlì nelle giornate del 9 e 10 settembre era stata promossa congiuntamente da Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, CISE della Camera di Commercio di Forlì-Cesena, Amministrazione comunale e Romagna Creative District.
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Romagna Innovazione è una società di ingegneria dell’innovazione orientata al mercato che sviluppa soluzioni per migliorare processi, prodotti e servizi delle imprese e dalla pubblica amministrazione. L'approccio è multidisciplinare e si esplicita attraverso ricerca applicata, consulenza e progettazione. L'offerta di RInnova si compone essenzialmente di servizi che caratterizzano il ciclo di vita di un progetto di innovazione, ovvero di tutte quelle attività che concorrono alla generazione dell'idea, alla realizzazione del prototipo fino all'ingegnerizzazione di processo e di prodotto.
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