LA VARIANTE 24 DEL PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE DI CASALE MONFERRATO: UNA PROPOSTA ALTERNATIVA

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Sintesi della Tesi Magistrale interateneo in Progettazione delle Aree Verdi e del Paesaggio del 20 Marzo 2020 di prossima pubblicazione su Genoa University Press

Barbara Repetti LA VARIANTE 24 DEL PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE DI CASALE MONFERRATO: UNA PROPOSTA ALTERNATIVA, IN OTTICA DI PAESAGGIO


abstract LA VARIANTE 24 DEL PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE DI CASALE MONFERRATO: UNA PROPOSTA ALTERNATIVA, IN OTTICA DI PAESAGGIO

VARIANT 24 OF THE GENERAL MUNICIPAL REGULATORY PLAN OF CASALE MONFERRATO: AN ALTERNATIVE PROPOSAL, WITH A LANDSCAPE PURPOSE

Un piano regolatore, un confronto con la legislazione regionale e nazionale sono il filo conduttore che ha guidato questa tesi. Essa propone, a partire da una analisi critica, una alternativa in ottica di paesaggio alla costruzione di una palazzata inopportuna.

A general urban development plan, a comparison with regional and national legislation are the thread that guided this thesis. It proposes, starting from a critical analysis, an alternative from a landscape point of view to the construction of an inappropriate “palazzata”.

Casale Monferrato (Nord-Ovest Italia) è lambita non attraversata dal Fiume Po eppure esso è per la città una risorsa importante che lo strumento urbanistico non prende in considerazione come se non gli appartenesse.

Casale Monferrato (North-West Italy) is caressed by the River Po which is an important resource for the city and yet the urban planning does not take into consideration as if the river did not belong to the city.

Guardando con occhi diversi la tesi coglie l’ultima occasione per ricucire la città con il “suo” Fiume riconquistando lo spazio aperto a favore, non delle singole architetture ma, dell'intero tessuto urbano in una connessione funzionale tra una città dal passato storico importante e il principale corridoio ecologico del Nord Italia.

Looking with different eyes, the thesis takes the last chance to reconcile the city with "its" river by using the open space not in favor of the individual architectures but of the entire urban structure in a functional connection between a city with an important historical past and the main ecological corridor in northern Italy.


indice introduzione (analisi per il progetto e previsione dello strumento urbanistico) ………………………….… pag 4 - 11 planimetria generale (la proposta alternativa) …………………………………………………………………. pag 12 - 13 dalla città al fiume ………………………………………………………………………………………………. pag 14 - 19 relazione ………………………………………………………………………………………………………… pag 20 -23 riferimenti ……………………………………………………………………………………………………….. pag 24


corrispondenze I ritracciamenti della storia, georeferenziati sulla cartografia attuale, fanno riemergere gli elementi fondativi della morfologia insediativa. Le tracce dei bastioni medievali e ottocenteschi dell’antica città fortezza, oggi non piÚ riconoscibili, intersecano l’area di progetto.


area di progetto centro cittĂ


l’edificio a stecca ex mercato visto dalla piazza. Il fabbricato presiede il passaggio dalla città al Fiume seguendo l’orientamento delle antiche mura e dei bastioni medievali.

spazio di transizione L’area di progetto ha una identità complessa e ricca di diversità. Le componenti morfologico-insediative (m.i.) individuate dal Piano Paesaggistico regionale del Piemonte - sono parti omogenee di territorio per conformazione, caratteri, usi del suolo e densità con riferimento a differenti epoche storiche ed i fenomeni condizionanti gli sviluppi.


m.i. 14 (giallo) AREE RURALI DI PIANURA

m.i. 2 (arancio) URBANIZZATO ESTERNO AI CENTRI STORICI

COMPLESSO EX MERCATO ORTOFRUTTICOLO m.i. 1 (rosso) CENTRI STORICI EDIFICIO A STECCA

PIAZZA VENEZIA


Piano delle fortificazioni di Casale (1853). La rappresentazione mostra come in passato l’area di progetto (colorata in azzurro), fosse considerata “di rispetto” mentre dalla metà del ‘900 a oggi (immagine a lato), è andata via via saturandosi perdendo la funzione originale.

posizione L'ultima occasione per restituire a Casale la Porta del Po, naturale “terminal” Nord di collegamento del centro città con quello che dovrebbe essere il waterfront fluviale.



prospettiva Vista d’insieme della soluzione PRGC (in rosso), rispetto al paesaggio fluviale. In alto, il prospetto della sezione mostra come lo skyline, della riedificazione a ridosso delle sponde, interrompa il rapporto con gli elementi del paesaggio e con il potenziale sistema delle aree verdi del territorio comunale.



alternativa In un gradiente dalla Città al Fiume il sito offre l’opportunità di restituire un tassello verde composto di spazi concatenati: una piazza riqualificata, un parco ed il waterfront in un crescente grado di naturalità.



riqualificare la città Il nuovo grande parcheggio, collocato nell’area parco, offre l’opportunità di ripensare Piazza Venezia come margine urbano riqualificato con funzione di luogo d’incontro in cui l’edificio a stecca è il landmark caratterizzante.



incremento verde La riconquista degli spazi vuoti e abbandonati. Un filtro mediano che contribuisce a semplificare il rapporto tra realtĂ complesse e contrapposte. Fruibile ed attrezzato il nuovo parco mette in comunicazione funzioni e spazi.



Il Fiume Il Lungofiume dopo la rimodellazione della sponda è un terrazzo panoramico sul Po incentrato sull’emergenza storico-architettonica del ponte ferroviario in ferro [1928]. A quota 112 m s.l.m. la ciclovia delle Aree Protette del Po piemontese coincide con il potenziale tracciato del progetto strategico VEnTO.



Il Terroir

Infatti se una città punta a tale ambizioso traguardo

Spunti storici dell’area

inteso come terra natale nell’accezione del poeta francese

significa che chi la governa dovrebbe avere una visione a

L’area oggetto di studio, esterna al sistema delle mura

Pierre De Ronsard (1553),. Il senso di appartenenza, aveva già condotto all’elaborazione della Tesi di Laurea triennale

360° di cosa significhi porre la propria città sotto i riflettori e che pensi, quindi, ad un percorso di riqualificazione

difensive medievali del nucleo di Casale era compresa tra il Bastione Quadro di Porta Lago del Po ed un secondo

che vide un focus proprio sull’oggetto di questa

dell’intero ambito cittadino e non solo “dove passa il

Bastione detto a feritoie connesso alla Porta Orti.

dissertazione in allora solo tratteggiato.

Prete”.

toponimo “Lago del Po” contribuisce a chiarire il motivo di

Si è deciso quindi di comprendere i contenuti dello

Al fine di valutare la possibile proposta alternativa in ottica

esclusione di detto spazio spondale dal centro abitato in

strumento PRGC, in relazione alla soluzione in esso formulata, al fine di verificare se collimasse con una ottica

paesaggistica si è confrontato il PRGC con: - Piano Territoriale Regionale (Ptr); - Piano Paesistico Regionale

quanto probabilmente esisteva quella che oggi chiameremmo una “zona umida”, senz’altro esondabile.

paesaggistica del progetto.

(Ppr); - Piano d’Area (Piano del Parco del Po Piemontese).

Parte del Bastione a feritoie costituisce tuttora una

Si è reso necessario confrontare le deduzioni del PRGC

Il considerazione del fatto che, come vedremo, l’area è

porzione dell’area del rilevato ferroviario del ponte in ferro

con altri strumenti di programmazione a scala territoriale e

prossima al Fiume Po sono stati consultati anche: - Piano

risalente al 1928, mentre le mura del marchesato Gonzaga

ne scaturito un’interessante quadro di interpretazione “ad hoc” delle norme che porta il PRGC a conclusioni non del

di Assetto Idrogeologico (PAI); - Direttiva Alluvioni (DA).

un tempo raccoglievano il borgo in espansione e lo raccordavano alla inespugnata Cittadella fortificata (1590

tutto convincenti e spesso stridenti rispetto alle normative

Il rapporto città Fiume

regionali e nazionali.

Casale Monferrato è lambita a nord in direzione ovest-est

Motivo per affrontare uno studio critico è il modello

dal Po. Il Fiume non si percepisce dalla città che non ne è

gestionale urbanistico in uso applicato indipendentemente dal carattere del contesto in cui ricade l’intervento che,

attraversata. Quasi una presenza marginale. Nel tempo passato il Fiume era un baluardo difensivo, un ostacolo in

come paesaggista, ritengo prioritario secondo i dettami

più, contro gli invasori, oltre le possenti fortificazioni

della Convenzione Europea del Paesaggio, oltre che dalla

cittadine.

revoca delle deleghe all’assessore all’urbanistica Arch. Gioria della giunta comunale guidata dalla sindaco Palazzetti conseguente ad una “presa di distanza” dell’assessore rispetto alle soluzioni prospettate proprio nella variante n.24 dell’ambito 8 (V24/8). Obiettivo finale è quello di attuare un progetto che consenta di “passare da vendere l’area produttiva a vendere la produttività dell’area” [R. Vegnuti - Esperto di marketing], per far uscire la città da una realtà postindustriale, riconquistando il ruolo della centralità forte nel Basso Monferrato e mettendo a sistema le risorse che hanno portato alla candidatura di Casale Monferrato a capitale italiana della cultura 2020 in un’idea organica di riqualificazione.

Pochi gli “utilizzatori” del corso d’acqua e pochissime le attività che lo coinvolgono. La Società “Canottieri Casale” e l’Associazione “Amici del Po” sono forse le due associazioni che più vivono a contatto con il maggiore fiume italiano. Il Fiume è come se fosse tenuto a distanza salvo ricordarsene quando esonda e rimarca la sua presenza. Riconnettere Fiume e città può essere quindi una mossa vincente. Per contro il lungo Po offre scorci molto suggestivi che, opportunamente valorizzati, possono rappresentare una risorsa importante soprattutto se inseriti che ruotano ed integrano la prevista ciclovia VE.nTO.

Il

-1695). Anche dopo l’abbattimento delle mura medievali, di cui oggi la viabilità ripercorre il tracciato, l’area continuerà sempre a mantenere il suo carattere di luogo isolato e di distretto fluviale, fatta eccezione per la presenza di strutture militari. Intorno alla metà del ‘900 si decide di costruire l’attuale struttura del mercato ortofrutticolo (M.O.) oggi in abbandono e degradata.


Il PRGC: la Variante n. 24/8

nel punto d’innesto con li ponte storico venendo di fatto a

(Ppr) e del principale corridoio ecologico a scala di unità

Lo strumento urbanistico di Casale Monferrato approvato

formare una barriera fisica e visiva rispetto al Fiume.

fisiografica, della fascia fluviale e delle sponde che, con

con deliberazione della Giunta Regionale del 6 giugno 1989, n. 93-29164 e successive varianti interessa la zona

Ulteriore aspetto da sottolineare è che Il progetto del Comune non pare tenere conto dello stimolo innovativo

accettabile grado di integrità e sviluppo trasversale, rappresentano i principali collettori ecologici tra i fattori di

di P.za Venezia e dell’M.O.

legato alla prevista ciclovia VE.nTO, né delle proposte

connessione ambientale - se consideriamo che l’area

La redazione del PRGC presenta una serie di

formulate dalla scrivente nella precedente tesi pur

gestita e protetta dall’Ente Parco naturale e Aree contigue

contraddizioni, che vedono un recupero dal degrado

approfonditamente discusse dall’allora Assessore

del Po Piemontese coincide anche con una Zona a

focalizzato esclusivamente sul binomio demolizionericostruzione limitata al modello urbanistico guidato, non

competente.

Protezione Speciale (ZPS) IT1180028 della Rete Natura 2000 secondo la direttiva 92/43/CEE, si comprenderà in

dai concetti di sostenibilità ma dalla immediata e di minor

Connessione città-lungofiume

profilo, soluzione dei problemi.

Uno spazio intermedio, si è detto quello dell’area V24/8, con una storia urbana motivatamente diversa dal resto

La visione del PRGC non tiene conto della vocazione e

prima istanza quanto, trovandoci a pochi metri dall’area protetta e da elementi sensibili, sia delicato l’argomento “riedificazione”. Intorno al Fiume si concentrano quei valori che, secondo Ppr, gli Enti dovrebbero obbligatoriamente considerare.

delle potenzialità dell’area le cui caratteristiche invece offrono elementi di “ricucitura” ambientale del rapporto tra

della città. Formato dalla miscela dei caratteri limitrofi che,

Casale e il suo Fiume caratterizzato dalla compresenza di

“stecca” sul fronte stradale e soprattutto con la successiva

A Casale, città strategica per secoli, oggi si è creato un

più elementi fisici, naturali e storico-culturali.

riedificazione dei lotti previsti subirà una accelerazione del fenomeno della frammentazione ambientale, la saturazione

nuovo “paesaggio” in qualche modo slegato dall’antico contesto e che andrebbe rivisto in un’ottica innovativa

cui è compreso il Parco del Po e la città, prossimo al centro storico ma dotato rispetto a questo di un differente

del Lungofiume, separando ed emarginando aldilà di una

rispetto alla città attraverso un disegno di riconquista degli spazi aperti a favore, non delle singole architetture

carattere morfologico di base oltre che di una minore

al Paesaggio e quindi a tutti.

(riedificazioni), ma dell’intero tessuto urbano.

densità e strutturazione.

La manifesta incomprensione del ruolo della qualità ambientale, in una parte della città che proprio perché

Ciò sarebbe necessario per far uscire la città da una realtà

politiche, ha dubbia realizzabilità economica legata principalmente alla difficoltà di reperire investitori

dismessa e degradata dovrebbe essere supportata in ogni

nel Basso Monferrato mettendo a sistema le, ormai note, risorse che hanno portato alla candidatura di Casale a

probabilmente anche perché prossima all’automatico

discontinuità e l’incongruenza sequenziale dei volumi e

vincolo dei Beni Culturali.

degli spazi tra i lotti.

riqualificazione.

Di particolare interesse è l'edificio a “stecca”, allora sede

L’Amministrazione locale dovrebbe considerare Casale Monferrato nell’ottica di sviluppo della città in termini

L’area aperta del Fiume, un tempo elemento difensivo

L’area è uno spazio di “transizione” tra la fascia fluviale in

L’operazione del resto, come evidenziato da più parti

degli uffici fronte strada, che se pur di non eccelso pregio architettonico, rappresenta un perfetto landmark storico. Il

con l’abbattimento indiscriminato compreso l’edificio a

cortina edificata un complesso di Valori che appartengono

aspetto sia d’immagine che di capacità d’uso, accentua la

turistico ambientali per renderla “appetibile” quindi user-

post-industriale riconquistando il ruolo della centralità forte

capitale italiana della cultura 2020 in un idea organica di

naturale, oggi è anche una grande infrastruttura ambientale. Guardando con occhi diversi quello che abbiamo sempre avuto, si possono “tirar fuori” altre

21 Febbraio 2020 se ne preannuncia l’imminente

friendly. Tale visione avrebbe senso proprio dove le

demolizione in vista dei 70 anni dalla costruzione....

previsioni del PRGC invece non riescono a leggere la

opportunità.

Il nuovo skyline (Fig.2), delineato dai previsti edifici (tra i

diretta relazione tra la città ed il suo Fiume ed il mancato riconoscimento della valenza di “spazio di transizione”.

La complessità e la ricchezza del Paesaggio urbano sul

quali la Caserma dei Carabinieri che si eleva fino a cinque piani fuori terra), andrà a giustapporsi al rilevato ferroviario

Si veda il sistema delle Reti riconosciuto e descritto nelle Norme di Attuazione del Piano paesaggistico regionale

Fiume di Casale Monferrato tuttavia non è di immediata lettura. Prendendo ad esempio il concetto di “ecotono” in ecologia, il Paesaggio fluviale dell’area ex mercato ortofrutticolo, esteso al suo comparto urbano, integra sia i


contributi propri delle aree che esso mette in relazione che

Per quel che riguarda la zona in studio essa ricade nella

quelli esclusivi dell’area stessa venendo a costituire una

fascia rischio moderato (R2) tale calcolo tuttavia è stato

porzione di territorio complessa, riconoscibile e utile alla connessione visiva e fruitiva della città col Fiume.

condotto sulla situazione attuale, nella quale di fatto non sono rilevabili presenze stabili di persone e le cose sono

Le Norme di Attuazione del Ppr sul tema del Sistema

abbandonate e fatiscenti. In relazione alla proposta del

idrografico riportano “i comuni in accordo con le altre

PRGC che vede nuove costruzioni e l’incremento delle

autorità competenti prevedono: nelle Zone Fluviali “interne”

persone, anche residenti, la classe di rischio dovrebbe

(sigla ZI) il ripristino della continuità ecologica e paesaggistica dell’ecosistema fluviale e nelle Zone Fluviali

aumentare.

“allargate” (sigla ZA) limitano gli interventi di trasformazione

di emettere i provvedimenti autorizzativi ai sensi dei PRGC

del suolo che comportino aumenti della superficie

devono acquisire un parere obbligatorio da parte degli Enti

impermeabile; dovranno garantire la conservazione o la

di gestione delle Aree Protette, che ne verificano la

realizzazione di idonee aree verdi, anche funzionali alle connessioni ecologiche di cui all’articolo 42.

coerenza rispetto alle norme di attuazione del Piano d’Area. Di ciò non si ha traccia… Nella zona di nostro

Inoltre l’area ricade per buona parte nella fascia di rispetto

interesse la sponda fluviale, che rientra nel tratto di

di 150 metri nella quale si esclude perlomeno parte della

competenza dell’Ente Parco del Po Piemontese anche

riedificazione prevista dal progetto comunale.

come ZPS della Rete Natura 2000, isolata dalla pressione

Altra incongruenza è rispetto al Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) che impone ai Comuni la verifica di compatibilità delle previsioni del proprio strumento urbanistico vigente con le condizioni del dissesto e del rischio esistenti sul territorio e, ove se ne verifichi la necessità, l’adeguamento dello stesso e, conseguentemente, la trasposizione degli studi svolti a scala locale nei contenuti del PAI. Tra il PRG a scala locale ed il PAI a scala di bacino idrografico non si trova corrispondenza nelle indicazioni di quest’ultimo. Infatti nonostante il testo del PRG recepisca le direttive in materia di assetto idrogeologico e insediativo, i suoi elaborati grafici riportano indicazioni indipendenti, senza cioè relazioni di contenuto rispetto a quanto riportato dalle analisi del Piano di Assetto idrogeologico e dalla Direttiva Alluvioni. Anche la Direttiva Alluvioni individua scenari di rischio differenti dalle conclusioni descritte dal PRG.

In relazione al Piano d’Area (Parco del Po) i Comuni, prima

e tendenza frammentaria dell’incidenza insediativa, rimane un lembo di continuità della principale connessione ecologica nella vasta area geografica padana le cui previsioni, non sono, a nostro avviso, adeguatamente considerate dal PRG comunale.


- Le pre-esistenze, rivedendo la geometria del percorso

In sintesi

passo ed un inizio per un a visione diversa di

le iniziali perplessità espresse rispetto alla proposta PRGC

programmazione.

stradale con l’inserimento di opportuni elementi di

trovano un certo “conforto” anche nell’analisi comparata dei documenti consultati:

In coerenza con l’articolo 8, comma 1 del Piano paesaggistico regionale piemontese i progetti sono volti a

moderazione del traffico si è ipotizzato di mantenere e ripensare l’edificio storico più rappresentativo. Nella

La proposta del PRGC è incentrata sulla soluzione

valorizzare le risorse ambientali, paesaggistiche, identitarie

riqualificazione ambientale dell’area la “stecca” (Figg.

demolizione/ricostruzione. Tale rappresenta una delle

e storico-culturali in una prospettiva di ridisegno della città,

3-4-5), assume infatti il ruolo di nuova Porta lago del Po,

possibili soluzioni praticabili ma stride fortemente da

di mitigazione degli impatti pregressi; l’implementazione

diventando elemento riconoscibile che un invita al

quanto emerso dall’analisi degli strumenti elaborati a livello regionale e nazionale. La soluzione proposta

delle infrastrutture verdi e dei servizi ecosistemici, quale strumento per la gestione integrata e sostenibile del

passaggio.

“allontana” ulteriormente il Fiume dalla città isolandolo

territorio e del paesaggio e per lo sviluppo locale di

in un ruolo marginale che invece andrebbe recuperato.

un’economia green.

Riedificare in una zona esondabile per quanto a oggi

In una realtà complessa come quella tra il Fiume Po e la

definita area soggetta ad evento eccezionale (piena 500ennale), incrementando la presenza umana e

Piazza Venezia in cui coesistono elementi naturali ed antropici, in uno spazio tutto sommato ridotto, è questa la

quindi aumentando il rischio a cose e persone

via da seguire.

comporterebbe, quanto meno, un ricalcolo dei livelli di

Occorre connettere: il corso d’acqua (corridoio ecologico a

pericolosità.

scala di unità fisiografica), la fascia delle aree protette

Le proposte “edificatorie” sono assolutamente delocalizzabili altrove; a Casale Monferrato non

(gestita dall’Ente Parco e parte di una mosaico programmatorio a scala sovracomunale), la sponda

mancano né spazio, né immobili da recuperare (e oggi

urbana (area esondabile come documentato dalla direttiva

degradati ed in alcuni casi anche pericolosi) che

alluvioni e dalla cartografia del Piano di Assetto

potrebbero, tra l’altro tor nare a nuova vita

Idrogeologico), lo spazio di rispetto della cogente

valorizzandone l’aspetto storico ad incrementare quell’idea prospettata nella candidatura a “capitale

normativa nazionale di Vincolo Paesaggistico dalle sponde dei fiumi (vincolo quest’ultimo che ricade per buona parte

italiana della cultura”

dell’area escludendo perlomeno la riedificazione).

Il PRGC da quanto si legge, trascura le ipotesi

Nel contesto urbano gli argomenti caratterizzanti lo spazio:

progettuali che ruotano intorno alla riqualificazione del

- La posizione, “terminal” Nord sull’asse ortogonale che

1.

2.

3.

4.

lungo Fiume (Progetto VE.n.TO p.e.), come trascura il rapporto con l’esistente Parco del Po col quale l’area d’interesse confina e “colloquia”.

La proposta progettuale in ottica di paesaggio La proposta alternativa suggerisce la riqualificazione di un ambito di città trascurato auspicando che sia un primo

attraversa il cuore di Casale (Fig.1).

- La morfologia, si tratta dell’unico bordo fluviale complanare alla città assolutamente leggibile, riconoscibile e perfettamente accessibile.

- La vocazione, in un gradiente dalla Città al Fiume il sito offre l’opportunità di restituire un tassello verde, composto di spazi concatenati. La piazza, un parco ed un waterfront in un crescente grado di naturalità (Figg. 3-4-5-6).


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Riferimenti normativi


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