3 minute read

La lezione di Mattarella sulle dignità da tutelare Pagina

Next Article
Pagina

Pagina

4 Novembre 2021Febbraio 2022 L’Amico della Famiglia

Esempio/Il Capo dello Stato si è rivolto al Parlamento riunito in seduta comune La dignità valore fondante dell’impegno politico nel discorso del rieletto presidente Mattarella

Advertisement

Lo scorso giovedì 3 febbraio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è insediato per il suo secondo mandato al Quirinale.

L’ha fatto con un lungo discorso al Parlamento riunito in seduta comune con i delegati regionali e davanti al quale ha prestato di nuovo giuramento, spesso interrotto da scroscianti applausi (ne sono stati contati 55).

Ribadendo come punto di riferimento nel suo operato “la lettera e lo spirito” della Costituzione, il presidente si è soffermato sul tema della giustizia e sul ruolo del Parlamento stesso, che è chiamato alla responsabilità per evitare il “prolungarsi di uno stato di profonda incertezza politica”.

Il capo dello Stato ha poi sottolineato l’importanza delle nuove sfide economiche e sociali per le quali l’Italia deve guardare con riconoscenza all’Unione Europea, impegnandosi per la pace sul piano internazionale, confermando l’adesione ai principi delle Nazioni Unite.

Il discorso è tornato poi sul piano interno, con l’evidente scopo di rimarcare un tema a cui Mattarella sembra tenere particolarmente, il funzionamento del sistema democratico “a tutti i livelli”.

Ha indicato quindi con chiarezza gli attuali pericoli per la nostra democrazia: da un lato i “poteri economici sovranazionali” che “tendono a prevalere e a imporsi, aggirando il processo democratico”, dall’altro la deriva dei “regimi autoritari o autocratici” che “tentano in-

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in Parlamento il 3 febbraio scorso

gannevolmente di apparire, a occhi superficiali, più efficienti di quelli democratici”.

Pressanti anche i suoi richiami sui temi della giustizia affinchè il Parlamento intervenga per ristabilirne credibilità ed efficienza.

Ma è stato soprattutto il valore della “dignità” a essere stato al centro della seconda parte del discorso del presidente. Una parola che Mattarella ha pronunciato per ben diciotto volte nella parte finale del suo discorso, ricordando il giovane Lorenzo Parelli (lo studente friulano deceduto in fabbrica durante il suo ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro) con tutte le morti bianche sul lavoro, le donne uccise, le povertà, i migranti, il diritto allo studio, il razzismo, la schiavitù, le carceri e le vittime di tutte le mafie.

Sette anni fa, nel discorso di insediamento per il suo primo mandato al Colle, il presidente scelse la “speranza” come parola chiave. Nel 2015 c’era da affrontare la crisi economica.

Sette anni più tardi, oggi, l’emergenza più grande è la crisi sanitaria innescata dal Covid e il rischio che parole come “crescita” o “ripartenza” conducano implicitamente verso squilibri e disuguaglianze dannose per l’Italia.

Ecco perché “la pari dignità sociale è un caposaldo di uno sviluppo giusto ed effettivo. Le diseguaglianze non sono il prezzo da pagare alla crescita - ha rimarcato il presidente - . Sono piuttosto il freno di ogni prospettiva di crescita. Nostro compito – come prescrive la Costituzione – è rimuovere gli ostacoli. Accanto alla dimensione sociale della dignità, c’è un suo significato etico e culturale che riguarda il valore delle persone e chiama in causa l’intera società”.

E ancora: “Dignità è contrastare le povertà, la precarietà disperata e senza orizzonte che purtroppo mortifica le speranze di tante persone. [...] Dignità è un paese non distratto di fronte ai problemi quotidiani che le persone con disabilità devono affrontare, e capace di rimuovere gli ostacoli che immotivatamente incontrano nella loro vita”.

La dignità sembra dunque essere non solo il cardine dell’azione del presidente della Repubblica, ma anche il fondamento su cui ciascun cittadino è chiamato a costruire il proprio impegno e la propria passione civile.

E vale la pena anche sottolineare come Mattarella abbia reso, ancora una volta, una limpida ed esemplare testimonianza di come e quale debba essere l’impegno del cristiano in politica, per il quale la centralità della vita e della persona umana sono il riferimento ultimo di una scelta di servizio al bene comune. Il suo discorso è stato una plastica dimostrazione di come si possa incarnare nella realtà di cui siamo parte la stessa dottrina sociale della Chiesa. Un vero esempio anche per la giovani generazioni di cattolici che si affacciano alla vita pubblica.

Samuele Tagliabue

This article is from: