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Aprile 2022
L’Amico della Famiglia
Accordo/Per iniziativa della comunità cittadina guidata da Oksana Kolotynska
La Rodari il sabato pomeriggio diventa una scuola ‘ucraina’ dove si impara l’italiano e ci si diverte
L
a comunità ucraina presente in città sta accogliendo e facendosi carico - insieme a molti generosi seregnesi - dei loro connazionali che fuggono dagli orrori della guerra. Se l’amministrazione comunale e la Casa della Carità si occupano soprattutto di trovare loro un tetto, cibo e vestiti, di seguirli nella burocrazia e nelle pratiche sanitarie, scolastiche e quant’altro, la comunità ucraina residente in città è attiva per non farli sentire sperduti lontano da casa, offrendo momenti di integrazione e, se possibile, di svago soprattutto per i bambini e i ragazzi. In quest’ottica si è mossa Oksana Kolotynska che - insieme ad altre connazionali - si occupa da tempo di mantenere vive la lingua e le tradizioni del suo popolo presso gli ucraini che sono presenti in città. «Da sette anni - spiega - abbiamo avviato presso i locali della parrocchia San Giuseppe in via Lamarmora - una scuola per permettere ai bambini nati in Italia di imparare la lingua ucraina. Ultimamente avevamo 16 bambini, ma con gli arrivi dall’Ucraina il numero è aumentato.» Dal 12 marzo infatti il gruppo si ritrova presso la scuola primaria Rodari, che la dirigente scolastica Fiorella Mancuso con grande sensibilità ha messo a disposizione. Il sabato pomeriggio, dalle 14 alle 18 le porte sono aperte a bambini e ragazzi ucraini per momenti di apprendimento e di svago, seguiti da un gruppetto di insegnanti di origine ucraina
Il folto gruppo di ragazze/i ucraini alle Rodari
Lingua/Nei locali di via Alfieri
Impennata di frequenze di profughi ai corsi di italiano per stranieri L’arrivo crescente di profughi dall’Ucraina e la conseguente necessità di favorire la conoscenza della lingua italiana ha immediatamente attivato la scuola di italiano per stranieri ‘Culture senza frontiere’ peraltro già frequentata da alcuni cittadini di quella nazionalità residenti in città. Dalla metà di marzo a Casa della Carità, in via Alfieri, nuova sede della scuola di italiano si registra così un flusso costante di persone ucraine profughe a causa della guerra. L’età media è di circa 30 anni. Sono seguite dai tutor comunali e dalle persone ospitanti, non hanno conoscenza della lingua italiana ma dimostrano buona capacità di ascolto, comprensione e relazione. Il numero degli scritti e frequentanti i corsi del martedì e giovedì ha così subito un notevole incremento. Attualmente i corsisti sono 163 di cui 123 femmine e 40 maschi. Alle lezioni del mattino sono 42 le presenze di cui sette di donne ucraine; a quelle pomeridiane le presenze sono complessivamente 83 di cui 20 di donne e una di un uomo di nazionalità ucraina; ai corsi serali sono 42 i frequentanti di cui sei donne e un uomo ucraini. Diciotto complessivamente i ragazzi, sei femmine e 12 i maschi di diverse nazionalità che frequentano i corsi. Il corso di sartoria è a sua volta frequentato da 11 donne. Va ricordato che la scuola di italiano per stranieri in attività in città dal 1999 con oltre seimila iscritti, guidata da Laura Borgonovo, si avvale di oltre quaranta docenti, ex insegnanti e non, tutti volontari.
laureati o diplomati nel loro paese. «Sabato 2 aprile - continua - c’erano 68 ragazze/i dai 6 ai 17/18 anni. Due ore sono dedicate a lezioni in lingua ucraina e in italiano, divisi in gruppi per livelli di età e affiancati da insegnanti volontari della scuola Rodari e di una scuola di Desio. Ci servono libri semplici per imparare l’italiano, uno per ciascuno studente. Con loro ci vogliono pazienza e maniere dolci per sciogliere l’ansia che hanno dentro. Dopo lo studio la merenda, una volta gentilmente offerta dal comitato genitori della scuola Rodari, altre volte da gruppi di ucraini o altri donatori. Il pomeriggio si conclude con attività di svago. I bambini hanno subito uno stress da guerra e un po’ di relax va bene: un giorno hanno fatto basket grazie a una società sportiva, altre volte giochi, musica, feste per i bambini più piccoli. Abbiamo anche organizzato un incontro per gli adulti: ragazzi delle superiori, già in Italia da tempo, hanno spiegato come sbrigare le pratiche, cosa fare per la salute, la scuola.» Al termine del pomeriggio sono le stesse donne ucraine che si occupano della pulizia e del riordino di aule e spazi a loro disposizione nel corridoio del piano terra, come da accordi definiti tra la dirigente e la responsabile del gruppo. «I rapporti con la scuola e la preside sono buoni - conclude Oksana Kolotynska - ci sono collaborazione, disponibilità e gratitudine da parte nostra». M. R. P.