L’Amico della Famiglia - Aprile 2022

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Aprile 2022

L’Amico della Famiglia

Sostegno/Le famiglie assistite con pacchi viveri sono passate da 130/150 a oltre 200

La Casa della carità in prima linea per tamponi e forniture di alimenti, vestiario e anche giocattoli

I

n via Alfieri 8, sede della Casa della Carità, l’andirivieni è continuo. Ci sono i nuclei di profughi che arrivano accompagnati da parenti e conoscenti così come da tutor, volontari che collaborano con l’amministrazione comunale, per i primi tamponi cui provvedono i medici Agostino Silva e Paolo Viganò. Ci sono i volontari del magazzino viveri e generi di prima necessità che sistemano quanto arriva da semplici cittadini, aziende, esercizi commerciali, supermercati (Esselunga, Iperal, Natura Sì, Eurospin tramite i carrelli della spesa sospesa o direttamente) così come dal Banco Alimentare di Muggiò, e preparano i pacchi per le famiglie, sia gli starter kit per ogni nuovo arrivo in base al numero delle persone, sia per le famiglie già ospitate. “Questa è l’attività prevalente e per molti versi più impegnativa - racconta Gabriele Moretto coordinatore della Casa della Carità - in quanto alle 130-150 famiglie che sostenevamo mensilmente prima dell’emergenza Ucraina se ne sono aggiunte in queste settimane almeno un’altra sessantina. Inoltre ci occupiamo direttamente delle forniture di tutto quel che occorre per i nuclei ospitati alla Casa del giovane a S. Ambrogio, al Lazzaretto, all’Opera Don Orione, al Centro diurno disabili, alla Fondazione Ronzoni Villa e non ultimo l’hub di prima accoglienza all’oratorio San Rocco dove è stato allestito uno spazio con 4/5 posti letto”.

In quest’ultimo caso i profughi ospitati accedono alla mensa della Casa della Carità per i pasti. Il tutto viene coordinato con i già citati tutor che seguono le famiglie ospitate e i servizi sociali del Comune. La struttura di via Alfieri unitamente alla comunità pastorale segue l’evolversi della situazione nelle cabine di regia con lo stesso Moretto, Piermario Silva, Luigi Losa e don Samuele Marelli da una parte ed il sindaco Alberto Rossi e gli assessori Laura Capelli e William Viganò dall’altra unitamente a Mauro Brambilla presidente della consulta del volontariato. “Oltre agli aiuti alimentari e ai prodotti per l’igiene personale e le pulizie in genere sui quali abbiamo indirizzato la raccolta straordinaria dello scorso 26 marzo in alcuni supermercati a cura dei ragazzi degli oratori della comunità - prosegue Moretto - la Casa della Carità si occupa di fornire ai profughi in arrivo anche vestiario, biancheria, lenzuola. Ma ci chiedono anche giocattoli e tablet per poter continuare le lezioni a distanza di bambini e ragazzi con i loro insegnanti rimasti in Ucraina. Da questo punto di vista anche la scuola di italiano per stranieri che fa parte della nostra struttura sta moltiplicando i suoi sforzi così come tutti i servizi, non ultima la segreteria pronta a rispondere e indirizzare ogni richiesta. Per fortuna le donazioni di ogni genere e in ogni momento non mancano”.

Attività/L’Opera Don Orione

Inviato un Tir con 780 chili di aiuti già distribuiti agli ucraini rimasti

Il primo Tir di aiuti inviato in Ucraina Tra le realtà cittadine scese in campo per l’emergenza profughi un ruolo rilevante è quello dell’Opera Don Orione che, anche in virtù della presenza degli orionini in Ucraina dal 1992 a Kiev, Leopoli ed altre località, si è fatta carico dell’ospitalità così come dell’invio di aiuti e materiali alle popolazioni coinvolte dal conflitto. “Come avevamo detto subito - racconta l’economo della struttura di via Verdi, Walter Barzaghi - ci siamo impegnati per organizzare il trasporto di quanto raccolto tra i seregnesi in termini di alimenti, medicinali, coperte presso il centro di via Messina (ex Polizia stradale) dalla Protezione Civile. Con l’aiuto degli Alpini è stato riempito un Tir che abbiamo reperito con 740 scatoloni pari a 780 chili e che il 19 marzo è partito alla volta di Przemyl in Polonia ad una quindicina di chilometri dai confini con l’Ucraina. Tutto il materiale è stato poi preso in consegna da personale vicino alla congregazione orionina e fatto arrivare a destinazione”. Ora l’Opera Don Orione sta collaborando con l’associazione Ucraina libera di Oksana Kolotynska per l’invio di altri carichi di materiale. Tra gli amici dell’Opera e i fedeli del santuario di Maria Ausiliatrice sono stati inoltre raccolti circa 7mila euro trasmessi alla congregazione per gli aiuti in loco. Al contempo nel padiglione prospiciente via Verdi, che negli anni scorsi aveva accolto i senza dimora del ‘piano freddo’, sono ospitati alcuni nuclei di profughi. “Si tratta di 14 persone in tutto - prosegue Barzaghi - tra cui diversi bambini; alle tre famigliole abbiamo messo a disposizione anche piastra elettrica per cucinare, microonde, lavatrici e anche scrivanie per un ragazzo e un’insegnante per le loro lezioni in Dad”.


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