L'Amico della Famiglia

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anno XCI - n. 1 - Gennaio 2013 - periodico delle comunitĂ cristiane di Seregno

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anni... 9 0 e non sentirli!


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ORARI SANTE MESSE FESTIVE Basilica San Giuseppe - piazza Libertà 6 - tel./fax. 0362 231308/231347 www.basilicasangiuseppe.it – basilicasangiuseppe@tiscali.it Sabato alle 18 (vigiliare) e alle 20 (vigiliare ai Vignoli), domenica alle 7.30, 8.45, 10, 11.30 e 18 Oratorio San Rocco - via Cavour 85 - tel. 0362 241756/fax. 0362 327352 www.oratoriosanrocco.it – info@oratoriosanrocco.it Domenica alle 10.30 solo per ragazzi delle elementari e accompagnatori durante il periodo della catechesi Parrocchia Beata Vergine Addolorata al Lazzaretto piazza Cabiati 3/via Vivaldi 16 - tel. 0362 239193 Sabato alle 20.30 (vigiliare), domenica alle 8, 10, 11.30 e 18.30 Adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento via Stefano da Seregno 52 - tel. 0362 238368 Domenica alle 8.30 Abbazia San Benedetto - via Stefano da Seregno 100 - tel. 0362 268911/321130 www.monaci-benedettini-seregno.com - bibbia@monaci-benedettini-seregno.com Sabato alle 18 (vigiliare), domenica alle 8, 9.45, 11 e 18 Santuario di Maria Ausiliatrice (Piccolo Cottolengo Don Orione) - via Verdi 95 - tel. 0362 22881 Sabato alle 17.30 (vigiliare), domenica alle 7, 9.30, 11 e 17.30 San Salvatore - via Montello Domenica alle 8.30 e 10.30 Istituto Pozzi - via Alfieri 8 - tel. 0362 231217 - www.istitutopozzi.it Domenica alle 9

In copertina: La signora Olga Bonacina, che posa con la prima copia de “L’Amico della Famiglia” andata in stampa due mesi prima della sua nascita. «L’AMICO DELLA FAMIGLIA», PERIODICO DELLE COMUNITÀ CRISTIANE DI SEREGNO anno XCI, 20 Gennaio 2013, numero 1 Direttore responsabile: don Paolo Ciotti; in redazione: Franco Bollati, Paolo Cova, Enrica Dell’Orto, Patrizia Dell’Orto, Luigi Losa, Nicoletta Maggioni, Giovanni Marelli, Patrizia Mariani, Sabrina Parravicini, Elisa Pontiggia, Mariarosa Pontiggia e Paolo Volonterio; e-mail: amicodellafamiglia@yahoo.it; amministrazione: Riccardo Ballabio; abbonamenti: Buona Stampa San Paolo - c/o segreteria parrocchia S. Giuseppe - Piazza Libertà 6 - 20831 Seregno (MB) telefono 0362 231308 o presso le segreterie delle altre parrocchie;

Ospedale - via Verdi 2 - tel. 0362 223217 Sabato alle 19 (vigiliare) e domenica alle 9 Parrocchia Santa Valeria - via S. Anna - tel. 0362 230096 www.parrocchiasantavaleria.it - info@parrocchiasantavaleria.it Sabato alle 18.30 (vigiliare), domenica alle 7.30, 9.30, 11 e 18.30 Parrocchia San Giovanni Bosco al Ceredo – via Tiziano 6 – tel. 0362 238382 www.parrocchiaceredo.it – segreteria@parrocchiaceredo.it Sabato alle 19 (vigiliare), domenica alle 8, 10.30 e 18 Parrocchia Sant’Ambrogio - viale Edison 64 - tel. 0362 230810 www.psase.it - parrocchia@psase.it Sabato alle 18 (vigiliare), domenica alle 8, 9.45, 11.15, 18 e 20.30

Stampa & Grafica: Sarigraphic E. Riva di M. Riva & C. snc, Via Gandhi, 10 - 20831 Seregno MB; Autorizzazione del Tribunale di Monza n. 93 dell’1/12/1987

Il prossimo uscirà domenica 17 febbraio 2013

Parrocchia San Carlo - via Borromeo 13 - tel. 0362 629635 www.sancarloseregno.it - parrocchia@sancarloseregno.it Sabato alle 18 (vigiliare), domenica alle 10.30 e 18


Editoriale

«L'Amico della Famiglia» compie un significativo compleanno e si propone come utile al futuro

90 anni... e non sentirli! La situazione attuale e alcuni desideri per il futuro davvero entrare in molte più Il nostro periodico uscì per case e famiglie e, come la prima volta nel gennaio «Amico», portare la voce del 1923, quando a Seregno delle parrocchie, contrivi era la Parrocchia preposibuendo alla nascita delle returale e la parrocchia della lazioni fraterne che sono il frazione San Carlo. La simpafrutto vero della pastorale. tica signora Olga che avete Ho anche qualche sogno nel visto in copertina è nata due cassetto che mi piacerebbe mesi dopo l'uscita della condividere. Sarebbe bello prima copia ed ha animato un giornale tutto a colori, ma per decenni la liturgia feriale ci vogliono risorse economiin Basilica. I suoi novant'anni che che ora non abbiamo. Sali porta benissimo. Brava! La rebbe bello un giornale che lungimiranza dei pastori di copra non solo la cronaca e allora dotò la parrocchia di qualche commento alle diun agile strumento per comensioni più vaste della vita municare, formare e diffonecclesiale ma anche un giordere la vita cristiana di base. nale che compia inchieste, Dopo tanti decenni come che scavi nei fatti ecclesiali e vanno le cose? Quali prospetcivili della nostra città, con la tive per il futuro? Ci aiuta in libertà che caratterizza chi si questa riflessione Mons. riferisce al Vangelo e non ha Bruno Molinari intervistato da Luigi Losa in questo nu- Un parapendio vola leggero sui cieli della Brianza potenti di turno da riverire. mero del periodico. Sulla si- (12/12/12), così le nostre Chiese siano aperte e slan- Per questo servirebbero giovani e adulti con un minimo tuazione presente mi ciate verso il futuro (Foto don Paolo) di competenza e voglia di permetto di aggiungere qualcosa dal mio ruolo di direttore e coor- scrivere, sia per correggere, sia per dif- fare. Il superamento della logica camdinatore dei vari volontari e dei fondere e organizzare la distribuzione. panilistica che stiamo realizzando ci referenti delle parrocchie che ci forni- Anche la raccolta di pubblicità è im- aiuterà, lo speriamo, a trovare energie scono il materiale da pubblicare. Nel portante perché ci permette di man- fresche che possano realizzare questi recente passato abbiamo operato la tenere basso il costo di ogni copia. Per obiettivi. Vogliamo crederci. E tu? svolta dall'essere il «Bollettino della Ba- tutte queste disponibilità fate riferi- Da ultimo voglio ricordare e promuosilica» al tentare di diventare il perio- mento ai recapiti della redazione se- vere le quattro giornate (il manifesto dico delle «Comunità cristiane di gnalati in seconda di copertina. Da è in quarta di copertina) sociali propoSeregno». Questa operazione non è an- lodare è anche il recente ingresso di ste dalla Diocesi. La Famiglia, la Vita, la cora completata. Se abbiamo da poco nuove collaboratrici nella fase di cor- Solidarietà e il Malato sono realtà che salutato il significativo ingresso in re- rezione e preparazione bozze da in- intersecano la vita quotidiana e che dazione e nelle pagine della Parroc- viare alla tipografia. Ancora molto siamo chiamati ad illuminare con la chia San Carlo, ancora molto resta da carente è la quantità della distribu- luce del Vangelo. Nel Calendario pastofare e invitiamo i parrocchiani con il zione e qui c'è da fare molto, soprat- rale troverete segnalazione di inizia"pallino" della cronaca e della comuni- tutto nelle parrocchie della comunità tive specifiche proposte dalle cazione a farsi avanti ai loro sacerdoti S. Luca. 430 abbonati circa per il 2012 parrocchie o dalle associazioni. referenti della parrocchia. Ma è anche in una città grande come Seregno Don Paolo Ciotti possibile comunicare e collaborare di- sono davvero pochi. Io ci credo, noi ci Direttore rettamente con la redazione sia per crediamo, che questo strumento possa

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Chiesa Locale

Monsignor Bruno Molinari parla de ‘L’Amico della Famiglia’ che compie 90 anni

Strumento unitario di comunicazione ed evangelizzazione per una comunità pastorale che diventerà cittadina Dal titolo un richiamo al valore e alle problematiche della famiglia «E’ un’occasione di rilancio positivo, utile per le attuali comunità pastorali. Nelle esperienze che ho avuto ho visto lo sforzo di convergenza, e quindi nel segno dell’unità, di strumenti che le diverse parrocchie avevano e cui tenevamo molto nel momento in cui sono entrate a far parte di comunità pastorali. Qui abbiamo la fortuna di non dover fare questo percorso perché il ‘bollettino’ da decenni resiste proprio come voce dell’intera comunità cristiana seregnese». Così monsignor Bruno Molinari sottolinea l’importanza de ‘L’Amico della Famiglia’, il mensile che proprio in questo 2013 compie i 90 anni, e ne disegna il ruolo nell’immediato futuro. Per il Prevosto, alla guida della città dallo scorso anno, è anche l’occasione per indicare le linee della strategia di comunicazione che intende perseguire. «Uno strumento come quello che viene comunemente definito ‘il bollettino’ sarà sempre più necessario soprattutto quando si arriverà alla comunità pastorale cittadina. L’idea come sta già circolando, il fatto che mi sia dovuto occupare in questi mesi come amministratore della comunità di San Luca (S. Ambrogio, S. Carlo, Lazzaretto) è stata una sorta di prova tecnica, i direttivi delle due comunità attuali già si ritrovano sempre insieme e così continueranno a fare: è un percorso che va preparato in una prospettiva di medio termine». Ma monsignor Molinari non esita a mettere in rilievo anche qualche ‘criticità’ che pure ha già avuto modo di osservare. «La cosa che mi ha stupito è la sproporzione tra le dimensioni della città e il numero delle copie diffuse del

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nostro mensile. Mi chiedo cosa manca per un suo pieno rilancio nell’ottica che ho già indicato. La prima risposta è senza dubbio nella crisi generale della carta stampata ma sicuramente ci sono anche campanilismi e autoreferenzialità delle diverse realtà che pure animano il nostro mondo ecclesiale. Lo strumento unitario in quanto tale non è molto sentito e ciò malgrado la volontà dei sacerdoti di sostenerlo. Una prima risposta in questo senso può venire dallo sforzo di allargare il giro dei collaboratori nelle varie parrocchie così da assicurare una presenza più vivace delle stesse». Gli obiettivi di fondo sono peraltro più grandi e rilevanti come ha modo di rimarcare il prevosto. «Tutti ci rendiamo conto ogni giorno di più quanto sia importante comunicare. Il cristianesimo stesso è comunicazione.Veniamo da un periodo in cui, parafrasando quanto ci ha ricordato la Scrittura ‘Il Verbo si è incarnato’, potremmo dire che si è ‘incartato’ nel senso che tutto quello che è scritto è la conoscenza, è il dirsi comunità come ripetutamente ricordato dai documenti della Chiesa. Se siamo dunque convinti di questo dobbiamo crederci davvero. Ed allora c’è bisogno di un livello minimo di comunicazione con il foglio settimanale degli avvisi che potrebbe diventare di tipo comunitario con una parte comune per le informazioni che riguardano tutti ed un’altra parte riservata alle attività di ciascuna realtà parrocchiale. Ma non ci si può accontentare di questo, ed ecco allora il livello di comunicazione informatica attraverso i siti parrocchiali da riorganizzare con una propria originalità da proporre. In mezzo a tutto

questo c’è lo spazio per questo strumento, intendo il nostro mensile che deve informare ma anche formare, mostrando soprattutto il volto della comunità. Si tratta di uno strumento che è importante anche come mediazione e collegamento in orizzontale tra le tante realtà locali e in verticale con la diocesi, la Chiesa italiana con informazioni veicolate sulla carta stampata e in modo informatico». Le prospettive tracciate da mons. Molinari vanno anche oltre e ancor più in profondità. «Gli strumenti della comunicazione devono essere oggi più che mai un vero sostegno a quella nuova evangelizzazione di cui tocchiamo con mano la necessità e l’urgenza. E anche il nostro mensile deve diventare un prezioso supporto in tal senso alimentando un confronto continuo anche sul piano culturale. E poi nel nome della testata ‘L’Amico della Famiglia’ c’è questo richiamo ad una realtà fondamentale, la famiglia per l’appunto, che pure sta attraversando un periodo di crisi. Proprio in nome di una fedeltà ai valori che hanno ispirato chi ha fondato questo mensile abbiamo il dovere di dare verità a questo nome occupandoci più da vicino della condizione, dei problemi, delle dinamiche che caratterizzano la presenza delle nostre famiglie dentro la città». Da ultimo il Prevosto non dimentica la sua gratitudine al direttore don Paolo Ciotti e a tutti i collaboratori: «Il loro è un lavoro fatto bene, seriamente, professionalmente e a loro va il mio incoraggiamento a continuare e progredire». Luigi Losa


Giornata per la Vita

Venerdì 1 febbraio incontro con Giuseppe Trevisi, assistente sociale e pedagogista, sul messaggio dei Vescovi

Generare la vita, un modo per combattere la crisi La trentacinquesima Giornata della vita, domenica 3 febbraio, è un richiamo a tutta la Chiesa e a tutta la comunità per ribadire l’impegno contro la cultura edonistica dominante Tutti insieme dobbiamo costruire una nuova cultura della vita! Nessuno si deve sentire escluso! ” L’appello di Giovanni Paolo II contenuto nell’Evangelium vitae esprime bene il senso costante e unitario di tutte le Giornate per la Vita che si sono susseguite dal 1979 ad oggi. La legge 194 che considera l’eliminazione dei figli prima della nascita, una sorta di “servizio sociale”, era stata approvata l’anno prima, nel maggio 1978, ma i Vescovi italiani dichiararono che, anche di fronte alla legalizzazione dell’aborto la Chiesa non si sarebbe mai rassegnata. L’appello è rivolto all’intero “popolo della vita”: in primo luogo alle donne e agli uomini di fede, ma anche all’intera società civile. La giornata è ecclesiale,non è una iniziativa, né un monopolio del Movimento per la Vita. Eppure il Movimento per la Vita si sente chiamato particolarmente nella Giornata a trasferire la sua esperienza operativa e la sua riflessione, all’interno del popolo della vita, affinché nessuno si senta escluso. Gli stessi Centri di Aiuto alla Vita devono divenire davvero l’espressione di una intera comunità che accoglie. Tutti possono essere soci.Tutti possono contribuire al sostentamento economico del servizio.Tutti possono contribuire a realizzare un Progetto Gemma: si tratta di un servizio per l’adozione prenatale a distanza di madri in difficoltà, tentate a non accogliere il proprio bambino. Attraverso questo servizio e con un contributo minimo mensile di 160 euro si può adottare per 18 mesi una mamma e aiutare il suo bambino a nascere. Anche quest’anno, puntuale è giunto il messaggio dei nostri Vescovi, per la

Giornata per la Vita dal titolo “Generare la Vita vince la crisi”. Lo commenteremo insieme, con l’aiuto di Giuseppe Trevisi, assistente sociale e pedagogista, collaboratore dell’Università Cattolica di Milano, la sera di venerdì 1 febbraio prossimo, alle ore 21,00 in via Stefano da Seregno, 9. Domenica 3 febbraio, 35ª Giornata per la Vita” sul sagrato delle chiese cittadine si svolgerà la tradizionale - offerta delle primule, - “Un Fiore per la Vita”, così è chiamato, perché i contributi raccolti saranno finalizzati a sostenere le attività del Centro di Aiuto alla Vita e le diverse forme di aiuto e sostegno e di accoglienza alle mamme in attesa, che si trovano in particolare difficoltà. L’anno 2012, ci ha allietati con la nascita di 41 bambine/i, altri li aspettiamo, con tanta gioia, nel corso di quest’anno. Sono state aiutate con contributo economico mensile, coppie e/o mamme in attesa, con l’asse-

gnazione di 6 Progetti GEMMA e 32 Progetti CAV. Nel 2012 sono continuate le collaborazioni con le ASL e i Consultori per l’attivazione dei Progetti Nasko, interventi a tutela della maternità e a favore della natalità, promossi dalla Regione Lombardia, volti a favorire sostegno sociale ed economico alla madri in gravidanza, che si trovano in particolari situazioni di difficoltà economiche, 37 sono i Progetti Nasko attivati con le Asl e i Consultori del territorio. Sono state seguite e supportate con forme diverse di aiuto (legale, psicologico e morale, con consegna di materiale neonatale) 65 donne in stato di gravidanza, con incontri mensili e, quando era necessario anche in periodi più ravvicinati. Il servizio di accoglienza e di ascolto delle mamme e/o delle coppie, viene svolto presso gli sportelli: Centro di Ascolto di Seregno, e presso il Consultorio C.E.A.F. di Desio. Dalle conversazioni emerge chiaramente che, i motivi economici sono la causa principale che porta a richiedere il certificato di I.V.G.. Vengono così attivati diverse assistenze: sociale, psicologica, morale, medica, aiuti in denaro e aiuti in natura (in collaborazione con i Servizi Sociali, le Caritas, le S. Vincenzo…). Prosegue, infine l’impegno della Preghiera per la Vita, personale ma anche comunitaria: ricordiamo il prossimo appuntamento, la S. Messa mensile per la Vita, presso la Chiesa del Ceredo sabato 9 febbraio alle ore 19. Mario Tagliabue Rosy Mariani

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Chiesa Italiana

Dal 1985 spetta alle famiglie e agli studenti scegliere se avvalersi o meno dell’insegnamento della religione cattolica

L’ora di religione a scuola: una scelta e una sfida sempre attuali Soprattutto alle superiori è importante promuovere tra gli studenti la partecipazione ad un dialogo autentico e costruttivo All’inizio di un nuovo anno molte famiglie si trovano ad affrontare per i propri figli o insieme ad essi scelte delicate relative all’iscrizione ad un nuovo corso di studi, a partire dalla scuola dell’infanzia fino alla scelta della scuola superiore. All’atto dell’iscrizione viene chiesto ai genitori se intendono avvalersi o meno dell’insegnamento della religione cattolica: infatti lo Stato Italiano e la Chiesa hanno concordato la non obbligatorietà di tale insegnamento, lasciando alla famiglia libertà di scelta, senza che tale decisione possa portare a discriminazione alcuna. Una scelta effettuata per taluni sulla base di un credo personale, per altri dal riconoscimento che i principi del cattolicesimo - come dice la legge n. 121 del 1985 - fanno parte del patrimonio storico italiano. Secondo i dati forniti dal Servizio nazionale della Cei per l’insegnamento della religione cattolica, negli ultimi anni scolastici in media il 91% degli studenti ha frequentato l’insegnamento della religione cattolica, anche se la percentuale varia nei vari ordini di scuole. Ma al di là dei dati statistici, come viene proposto questo insegnamento nella nostra città, come i ragazzi vivono l’ora di religione? Lo abbiamo chiesto ad alcuni insegnanti che operano nelle scuole della città e ad alcuni studenti delle superiori: le loro risposte ci aiutano a ricostruire uno spaccato della nostra realtà, che è fatta di molti docenti impegnati e appassionati; di famiglie che - col crescere dei figli - allentano l’interesse nei confronti dell’insegnamento della religione; di studenti che chiedono proposte motivanti e lezioni “vive”.

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L’opinione dei docenti L’ora di religione nella scuola primaria è un’esperienza vissuta dalla quasi totalità degli alunni. È un’occasione per approfondire le problematiche umane e spirituali che ogni alunno vive nella propria famiglia. Il punto di riferimento, in ogni lezione è Gesù: attraverso la lettura del Vangelo ci si confronta con il suo messaggio, la sua vita e quella dei suoi amici in modo semplice, diretto, adatto ai nostri alunni. L’approccio alle diverse tradizioni legate alle feste dell’anno liturgico, ci aiuta a capire meglio il significato del messaggio cristiano. Riteniamo molto importante, inoltre, la collaborazione con i sacerdoti che in questi anni si sono susseguiti alla guida delle parrocchie delle nostre comunità pastorali che ci hanno sempre dimostrato attenzione e disponibilità. Cristina Francesconi Scuola primaria Cadorna M. Enrica Galliani Scuola primaria Rodari Insegno religione cattolica già da alcuni anni. Mi fa piacere che ancora molte famiglie scelgano le attività di religione. I ragazzi che incominciano

a seguire questo insegnamento entrano in un percorso culturale appassionante e interessante che parte proprio dalla curiosità e dalle loro domande per riuscire nel giro di tre anni a cominciare a fare riflessioni e pensieri “da grandi”. Certo non mancano gli imprevisti a volte dovuti a ragazzini che non accettano la scelta che la famiglia ha deciso per loro, a volte per i tanti problemi che la crescita e l’adolescenza portano con sé. Non è sempre facile riuscire a coinvolgere tutti i ragazzi e anche dopo anni di esperienza cercare di capire il loro mondo e i loro pensieri è come una sfida. D’altronde è proprio la sfida di insegnare una materia che non è semplicemente obbligatoria, ma che viene scelta, a rendere ancora più interessante e motivante un cammino che ogni anno può ricominciare sempre nuovo assieme ai ragazzi. Giovanni Sala Scuola media Manzoni Noi docenti di Religione per quanto riguarda gli argomenti da trattare cerchiamo, per quanto possibile, di seguire l'Intesa CEI-MIUR sulle indicazioni didattiche per l'IRC, e nello


stesso tempo di accontentare i ragazzi circa discussioni e confronto su temi di attualità o tematiche più vicine al vissuto dei giovani. Si cerca di educare alla vita buona del Vangelo e di fare riferimento agli aspetti spirituali ed etici dell'esistenza, in vista di un inserimento responsabile nella vita civile e sociale, nel mondo universitario e del lavoro... L'IRC nella scuola non è semplice ma

con la passione e con l'aiuto dello Spirito Santo trovo sia una disciplina che doni molta ricchezza in tutti i sensi. In generale fino al secondo anno i genitori sollecitano i loro figli nella scelta di avvalersi, ma dal terzo fino al quinto anno tendono a lasciare tale scelta ai figli e porta molta gioia quando i ragazzi scelgono da sé di avvalersi dell'insegnamento di questa disciplina. Gli studenti, per la maggior parte, partecipano attivamente, cercano il confronto, sentono il bisogno di esprimere la loro opinione... mentre i motivi per coloro che decidono di non avvalersi all'IRC sono diversi... Lo studio della religione cattolica promuove, attraverso un'adeguata mediazione educativo-didattica, la conoscenza della concezione cristianocattolica del mondo e della storia, come risorsa di senso per la comprensione di sé, degli altri e della vita. A questo scopo l'IRC affronta la questione universale della relazione tra Dio e l'uomo, la comprende attraverso la persona e l'opera di Gesù Cristo e la confronta con la testimonianza della Chiesa

nella storia. L'IRC, nell'attuale contesto multiculturale, promuove tra gli studenti la partecipazione ad un dialogo autentico e costruttivo, educando all'esercizio della libertà in una prospettiva di giustizia e di pace. Rosangela Barba Liceo Parini Interventi flash degli studenti Elide (M. Bassi): Il nostro professore ci propone discussioni sui fatti di cronaca, perché ritiene importante farci riflettere sui problemi della nostra società. Eleonora (E. Fermi): Non facciamo religione in senso tradizionale, ma leggiamo testi o vediamo film che trattano di problematiche adolescenziali, poi ne parliamo insieme: gli argomenti ci stimolano e c’è interesse. Silvia (E. Majorana): La nostra prof. favorisce il dialogo ed è attenta ai nostri problemi o difficoltà. Sa coinvolgerci nelle sue lezioni, che partono da un argomento di religione, ma si arricchiscono di riferimenti all’attualità. Alessandra (Villa Greppi): Mi piace il lavoro che ci propone l’insegnante: attualmente parliamo di Islam, della condizione della donna, della rivoluzione in alcuni paesi islamici e ne discutiamo. Davide (Modigliani): Gli argomenti sono anche interessanti, attualmente stiamo leggendo un libro, ma è il modo in cui il docente fa lezione che è molto noioso. a cura di Mariarosa Pontiggia

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Chiesa Locale

Il complesso, fondato nel 1007, raggiunse l’apice nel Cinquecento e fu anche centro culturale. La comunità monastica venne soppressa nel 1797 dal Bonaparte, che ne asportò anche opere d’arte

San Benedetto Po: una presenza di fede millenaria La richiesta degli abitanti del paese a Napoleone di usare la basilica come chiesa parrocchiale ha permesso di mantenerne la funzione originaria

Don Albino Menegozzo, parrocco di San Benedetto Po, mostra i danni provocati dal terremoto all'interno della basilica. Il monastero di San Benedetto Polirone, detto così perché sorge tra i fiumi Po e Lirone, fu fondato nel 1007 con una donazione di terreni fatta da Tedaldo, membro della nobile famiglia dei Canossa. Già dal nome è chiaro il riferimento a San Benedetto da Norcia, padre del monachesimo occidentale. Il territorio molto paludoso all'epoca si animò di nuova vita in virtù della fondazione del monastero, nuovo centro socio-economico di tutto il territorio. Pochi anni dopo, il monastero ricevette la visita di san Simeone, un pellegrino di origine armena ora sepolto in una cappella laterale all'interno della basilica. Legato indissolubilmente alla famiglia dei Canossa la comunità attraversò un periodo di grande splendore al-

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l'epoca della più celebre rappresentante della nobile famiglia: la contessa Matilde. Ella donò il monastero a papa Gregorio VII nel 1077, che lo pose sotto il controllo dell'ordine di Cluny, affidando a San Benedetto Po un ruolo di rilievo nella diffusione della riforma “gregoriana” della Chiesa. Nel 1115 Matilde fu sepolta all'interno della basilica e lì rimase fino al 1634 quando il papa Urbano VIII la fece spostare in Vaticano. Nel 1420, su pressione dei Gonzaga, signori di Mantova, la comunità monastica entrò a far parte dell'ordine di Santa Giustina di Padova. A partire dalla metà del 1500, Giulio Romano, architetto e pittore allievo di Raffaello, iniziò la ristrutturazione della basilica che da quel momento assunse

l'aspetto tipicamente rinascimentale che conserva ancora oggi. Contemporaneamente alla ristrutturazione, la comunità monastica visse il suo momento di massimo splendore nel corso del '500, con la presenza di numerosi umanisti. Una volta raggiunto l'apice, iniziò un lungo periodo di decadenza per la comunità monastica nel corso del XVII secolo. Strettamente legato alla città di Mantova e ai suoi signori, il monastero dovette affrontare anche la piaga degli eserciti stranieri, della peste e della spoliazione di numerose opere d'arte. Il Settecento, caratterizzato da una maggiore tranquillità garantita dalla dominazione austriaca, è l'ultimo secolo di vita per la comunità monastica di San Benedetto Polirone. La tanto temuta soppressione, evitata sotto il governo asburgico, arriva con la dominazione francese. Fu Napoleone, nel 1797, a decidere la soppressione della plurisecolare tradizione monastica. Le truppe napoleoniche portarono in Francia molte opere d'arte, tra cui il capolavoro di Saverio Dalla Rosa “Sant'Anselmo designato vescovo da Gregorio VII per intercessione di Matilde di Canossa” del 1781, ritornato al suo posto in basilica nel 2008 solo dopo essere stato riacquistato da una nobile famiglia francese. Su richiesta degli abitanti di San Benedetto Po, Napoleone concesse loro di utilizzare la basilica come nuova chiesa parrocchiale. Per questo la basilica ha potuto mantenere la sua funzione di culto, unico ambiente del monastero a conservare, da più di mille anni, la sua funzione originaria. Alessandro Sala


Chiesa Locale

Una delegazione delle nostre parrocchie ha visitato a fine dicembre il complesso monastico duramente colpito dal terremoto

San Benedetto Po rinasce anche grazie ai seregnesi Già raccolti oltre diecimila euro, in programma altre iniziative di solidarietà a sostegno del gemellaggio, tra cui un pellegrinaggio estivo a livello cittadino Una delegazione delle parrocchie delle nostra città con don Paolo Ciotti si è recata lo scorso 28 dicembre a San Benedetto Po, nel mantovano, per un primo incontro conoscitivo e per vedere da vicino i danni subiti dall’intero complesso monastico durante il terremoto dello scorso maggio. Prima di giungere a San Benedetto Po il gruppo ha fatto tappa al Seminario di Mantova dove è stato accolto calorosamente dal Rettore don Antonio Mattioli, che ha fatto da guida nella visita al bellissimo Duomo. Nel pomeriggio i seregnesi hanno raggiunto San Benedetto Po dove era ad attenderli don Albino Menegozzo, da 24 anni parroco di questa comunità, il quale ha ricordato quei momenti terribili. “Erano le 9.05 del 29 maggio, una cinquantina di fedeli erano in Basilica per la S. Messa, a un certo punto abbiamo sentito un forte boato e tra calcinacci e frammenti di intonaco che ci cadevano addosso, siamo usciti tutti indenni dalla chiesa. Dopo le scosse - racconta - essendo la Basilica inagibile, abbiamo cominciato ad organizzarci celebrando la Messa nella tenso-struttura attigua alla Basilica, fino ad ottobre. Poi abbiamo potuto utilizzare la cappella laterale di San Simeone, l’unica agibile all’interno della Basilica, che poteva ospitare non più di una quarantina di persone. Da Natale il Comune ci ha messo a disposizione un salone polivalente di circa quattrocento posti. Il problema grande - spiega don Albino - è spirituale. Ho notato in questi mesi una dispersione di fedeli, molti nella struttura del tendone o nel sa-

La struttura del tendone all’esterno della Basilica lone non vengono e vanno a Mantova.” Accompagnato da don Albino, il gruppo ha potuto così accedere all’interno della Basilica, puntellata in molte sue parti per la messa in sicurezza: “Per i lavori di recupero spiega don Albino - si stima una spesa di oltre duecentomila euro per la Basilica e di circa trecentomila euro per l’oratorio occupante un’ala del chiostro del monastero, anch’esso fortemente danneggiato. Tutt’ora si stanno facendo ancora verifiche alle strutture murarie, speriamo che tra poco possano iniziare i lavori di recupero e che per la prossima estate la Basilica possa essere riaperta al culto dei fedeli, grazie anche al vostro aiuto.” Finora i fondi raccolti dalle parrocchie della città, oratori ed altre iniziative, hanno raggiunto la cifra di oltre diecimila euro, ma sono in cantiere

altre proposte a sostegno di questo gemellaggio, che oltre a basarsi sul sostegno economico vuole essere una testimonianza di Chiesa solidale e fraterna. “Il desiderio di esprimere la propria vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto - scrive Caritas Italiana in un suo comunicato - acquista una visibilità più tangibile attraverso la presenza fisica, rendendo visibile non solo il sostegno morale ed economico, ma soprattutto il legame fraterno che ci spinge ad essere là dove l’uomo è stato ferito”. Ecco allora il significato di questo incontro avuto con la comunità di San Benedetto Po: il desiderio è quello di un pellegrinaggio cittadino, da svolgersi la prossima estate, per vedere recuperata l’Abbazia nella sua antica bellezza. Patrizia Dell’Orto

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Parrocchia S. Ambrogio

Fu don Luigi Fari, nel 1964, il promotore del gruppo parrocchiale della confraternita, che fu eretta in città nel 1567 dal delegato di San Carlo Borromeo

La Confraternita del SS. Sacramento a S.Ambrogio da quasi cinquant’anni al servizio dell’Eucaristia E’ consuetudine che ogni terza domenica del mese si porti solennemente il Santissimo in processione intorno alle mura della chiesa parrocchiale Testimoni da 450 anni! Il culto della SS. Eucaristia ha trovato lungo i secoli diverse forme d’espressione, che in conformità alla sensibilità dei tempi e alle indicazioni dei Pastori, hanno cercato di far crescere nell'animo dei fedeli l'amore per il Signore e l’adesione a Lui nella vita quotidiana. Una modalità particolarmente significativa e carica di tradizione nella nostra parrocchia è quella della presenza della Confraternita del SS. Sacramento, costituita da fedeli impegnati a vivere personalmente nella celebrazione liturgica e nella preghiera individuale il riferimento all' Eucaristia e, come gruppo, a prestare il proprio servizio nelle più solenni manifestazioni del culto eucaristico. La Confraternita del SS. Sacramento fu eretta a Seregno dal delegato dell' Arcivescovo di Milano San Carlo Borromeo, padre Leonetto Clivone, il 18 settembre 1567 presso l'antica chiesa di San Vittore.A Seregno i confratelli “… baderanno all'acquisto dell'olio per la lampada e dei paramenti; ad acquistare la cera per l'altare e le processioni; s’impegneranno ad accompagnare il viatico per i moribondi, parteciperanno alle Quarantore di adorazione e prenderanno attivamente parte alle numerose processioni portando preziosi stendardi e pesanti ed elaborati candelabri, indossando con orgoglio l’abito prescritto dallo statuto”. Il gruppo dei Confratelli in Sant’Ambrogio, fortemente voluto dall’indimenticato primo parroco don Luigi Fari, nasce nel 1964. Gli anziani del gruppo ci raccontano che:“La Confraternita è sorta nel Bar della Gasparella in via Solferino…”. Piace ricordare quel conviviale “battesimo”, accaduto

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quasi mezzo secolo fa, in cui non vi fu aspersione con “acqua santa”, ma a benedire, in perfetta letizia, le aride ugole di quei precursori fu qualche spumeggiante fiasco di vino! Testimone e padrino dell’evento fu padre Ferdinando Colombo missionario in Congo dove tutt’ora sta svolgendo il suo irripetibile ministero. Da un’idea, da una proposta, tanti umili “Sì”! A chi volle, allora, impegnarsi in un prezioso servizio liturgico, deve andare tutto il nostro rispetto e riconoscimento! A chi imboccherà quella strada maestra tracciata dai nostri capiscuola, l’auspicio di testimoniare gioiosamente la fede in Gesù Eucaristico. A sostenere puntualmente le nostre certezze è felice consuetudine che ogni terza domenica del mese, a conclusione della S. Messa, si porti solennemente il Santissimo in processione intorno alle mura della nostra chiesa e nel mese di gennaio com-

memorare, durante l’Eucaristia, i confratelli defunti facendo anche memoria delle nostre peculiari origini con una gioiosa e “frugale” cena. Da anni si è instaurata una fedele collaborazione tra le confraternite cittadine della Basilica e della parrocchia di San Carlo, e questa partecipazione non si ferma solo a Seregno, ma si estende per tutta la diocesi milanese. La Confraternita del S.S. Sacramento non è un gruppo chiuso: chiunque ne voglia far parte può chiedere al nostro giovanissimo Priore o ai sacerdoti e, con spirito di fede e di servizio, ne può diventare membro.

Amarillo Melato Confraternita del SS. Sacramento Parrocchia S. Ambrogio


Parrocchia S. Ambrogio

Mons. Patrizio Garascia e don Renato Bettinelli

Benvenuto Don Renato! Quando il Vicario Episcopale mons. Patrizio Garascia ci ha dato la bellissima notizia dell'arrivo di un sacerdote nella nostra Comunità Pastorale S. Luca, siamo esplosi di felicità ma ancora stentavamo a crederci fino a quando ci è stato comunicato nome e cognome: allora sì che la cosa incominciava a concretizzarsi ed allora, con il cuore traboccante di gioia, ci siamo detti: Grazie, Signore, grazie! Il primo gennaio, quando è venuto don Renato per la prima volta a S.Ambrogio a celebrare la S. Messa, la chiesa era gremita di parrocchiani, per rendere grazie al Signore per averci fatto questo grande dono e anche, se vogliamo essere sinceri, per curiosità, volevamo vederlo per concretizzare l'attesa di tutti questi mesi. Caro don Renato, permettici di chiamarti così, ti abbiamo tanto atteso che sentiamo il dovere di ringraziarti per aver accettato di venire in mezzo a noi come Pastore in mezzo alle sue pecorelle. La comunità ti ha aspettato tanto che ci sentiamo di dirti che Ti vogliamo già bene e non vediamo l'ora di conoscerti meglio e di iniziare a lavorare e collaborare insieme. Un grazie sincero con cuore colmo di gioia va a don Gabriele, per essere stato il nostro punto di riferimento da quando don Giovanni è stato trasferito. Ci è stato molto vicino, ci ha supportato aiutandoci a superare quelle difficoltà che si possono creare quando una comunità attraversa periodi un poco difficili. Concludo con queste parole dette da don Renato durante l'omelia del primo gennaio: "Gesù ci chiama amici nel suo Vangelo, dobbiamo imparare a sentirci amici all'interno di questa comunità e tra tutti." Erminia Bagarotti

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Parrocchia Beata Vergine Addolorata al Lazzaretto Il ricordo di don Giovanni Ferrè, nominato primo parroco dall’allora prevosto monsignor Citterio

La parrocchia del Lazzaretto ha compiuto mezzo secolo Nacque l’8 dicembre 1962: ma la chiesa arrivò 4 anni dopo All’inizio c’era un terreno, una piccola chiesa fatiscente e un rustico: in poco tempo prese forma il complesso parrocchiale

Sabato 8 dicembre 2012, con la S. Messa solenne delle 20,30 presieduta da mons. Patrizio Garascia e da mons. Bruno Molinari (nella foto), la nostra parrocchia ha ricordato il 50° anniversario di fondazione. In questo tempo di grandi cambiamenti e di chiamata al lavoro comunitario, ora nelle due comunità di S. Luca e Maria Madre della Chiesa, e in futuro in un’unica comunità cittadina, è forse utile soffermarsi un po’ a riflettere su cosa abbia spinto i nostri nonni e i nostri genitori a partecipare entusiasti, ognuno nel suo piccolo, alla fondazione della nostra Chiesa. Magari anche con l’aiuto e il ricordo di quei tempi che ci ha mandato don Giovanni Ferrè e che alleghiamo. Auguriamoci di ritrovare ancora in noi quella gioia, che col passare degli anni magari si è un po’ affievolita, e di percorrere tutti insieme la strada che Dio ha tracciato per noi. Nicoletta Maggioni A completamento della celebrazione del 50° anniversario della parrocchia del Lazzaretto, nata ufficialmente l’8 dicembre 1962, mi viene chiesto di ri-

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cordare qualcosa di quella data e di quei tempi. Per capire meglio quell’inizio occorre tornare indietro di qualche anno. Negli anni del dopoguerra a Seregno, come in altre città del nord, l’immigrazione interna aveva formato due rioni: il Crocione e il Lazzaretto. L’allora Prevosto di Seregno, mons. Bernardo Citterio, voleva che questi due rioni diventassero parrocchia e mentre per il Crocione aveva pensato a don Luigi Fari per il Lazzaretto pensò a me. Così da Inverigo il 13 maggio 1961 sono arrivato a Seregno. Avevo l’incarico di preparare il sorgere della nuova parrocchia. Ho trovato pronto un appartamento in via Foscolo 9, la vecchia chiesetta e un prato, dono della signora Enrica Cabiati per le opere parrocchiali. Era poi possibile usare un rustico della Cooperativa XXIV Maggio dove attualmente si trova la rivendita dei giornali in piazza Cabiati. Era veramente un rustico: i muri non intonacati, il pavimento in terra battuta e una lampadina appesa a un buco nel tavolato del soffitto. In questo rustico le Suore Operaie dello “Scuri” tenevano una specie di oratorio per le bambine. Mons. Citterio diede l’inizio alla preparazione della parrocchia con la costruzione della casa parrocchiale e della navata della attuale chiesa .

Intanto si era formata una piccola corale con il sostegno del maestro Ambrogio Colciago e da questa corale nel 1966 nacque il Coro “Il Rifugio”. Per avvicinare i ragazzi, con la collaborazione di alcuni volonterosi, sorse il gruppo sportivo che diede vita prima all’attività ciclistica e poi ad una squadra di calcio. Per spogliatoio usavamo un rimorchio frigorifero della “Campari” recuperato tra le macchine da rottamare. Intanto cresceva la voglia di essere una parrocchia come tutte le altre. Nel giugno 1964 si poté dare inizio al completamento della chiesa parrocchiale che fu consacrata dal card. Colombo il 4 settembre 1966 e nello

stesso giorno si pose la prima pietra della scuola materna con spazi per l’oratorio e l’abitazione di quattro Suore. Nella seconda domenica dell’ottobre 1968 anche quest’opera era inaugurata. Ormai il Lazzaretto era una parrocchia avviata. La Madonna Addolorata aveva veramente protetto la sua Parrocchia. Don Giovanni Ferrè


Parrocchia S. Carlo

Le prime impressioni del sacerdote presente da qualche mese in città

Don Alessandro Chiesa: un nuovo Pastore a San Carlo Qualche consiglio per ripartire tutti insieme, sentendosi accolti e indispensabili nella comunità

Don Alessandro Chiesa Durante le scorse settimane di Avvento ho avuto modo di visitare parecchie famiglie di diverse parrocchie della nostra città in occasione della consueta benedizione natalizia. Quando di fronte alla domanda di rito: «Ma lei a che parrocchia è stato assegnato?», rispondevo di essere stato inviato come sacerdote di riferimento nella parrocchia San Carlo, ho trovato nello sguardo e sulle labbra di molti un certo stupore misto a smarrimento, tanto che l’ augurio al commiato per il nuovo ministero affidatomi sembrava piuttosto un triste cordoglio nei mie confronti. Stupito e forse un po’ spaventato da tali reazioni istintive, ho iniziato il mio cammino nella comunità di San Carlo e, sinceramente, la realtà che ho trovato e che giorno dopo giorno sto scoprendo, è piacevolmente diversa da come mi era stata dipinta. Certamente, in questi ultimi anni, questa comunità cristiana ha vissuto, sul piano pastorale, una sorta di abbandono dovuto a molteplici e concomitanti fattori; ma se da un lato è vero che molte sono le iniziative e le proposte da far ripartire, è altrettanto vero

che ho trovato in molti (giovani, adulti… e anche anziani) la voglia, la disponibilità e il desiderio di mettersi in gioco in prima persona per rilanciare la vitalità cristiana di questa parrocchia. Forse la radice più profonda ed autentica di tale desidero nasce dal paziente e instancabile lavoro svolto dai miei predecessori: don Giuseppe, innanzitutto (che proprio quest’anno festeggerà il cinquantesimo anniversario di permanenza a San Carlo), con la sua ininterrotta presenza e con la sua testimonianza di una vita spesa per le persone a lui affidate, e don Giovanni che ha dovuto affrontare la gravosa sfida dell’unificazione di tre parrocchie nell’unica comunità San Luca con le inevitabili fatiche, critiche e sofferenze che ogni passaggio importante suscita nel popolo di Dio e nei suoi pastori. Proprio questa voglia di ricominciare, trovata nelle persone incontrate in queste prime settimane, mi permette di rendere grazie per essere approdato a san Carlo: possono infatti esserci iniziative molteplici, cose bellissime, serate e feste… ma se poi mancano persone che ci credono veramente mettendo a disposizione della comunità il tempo e la passione educativa, sono convinto che tutte queste belle cose valgano ben poco. Una famosa canzone di qualche anno fa, diceva che una formica è solo una formica… ma se a questa si affiancano due, tre, dieci, cento formiche, tutte insieme sono in grado di fare cose grandi, straordinarie e impensabili! A ciascuno di voi, fratelli e sorelle della parrocchia San Carlo, rivolgo il mio invito a sentirvi accolti e indispensabili per tutta la nostra comunità: nessuno si senta escluso, emarginato o in secondo piano. La parrocchia e l’oratorio diventino la vostra “seconda casa”,

il luogo nel quale sentirsi a proprio agio e dove condividere il cammino di ognuno e la crescita dei propri figli. Certo, molto c’è da fare! Ben sapete che per fare cose grandi è necessario che tutti si rimbocchino le mani! Ma, ne sono certo, la disponibilità e la passione di molti sarà la carta vincente per ripartire tutti quanti insieme! A tutta la comunità cristiana che è in Seregno rivolgo infine un appello fraterno e caloroso: non abbandonate la parrocchia di San Carlo. Se mi è permessa una metafora, quando in un corpo c’è un organo che fatica più degli altri, esso non è abbandonato a se stesso poiché un corpo non può vivere senza un organo.Anzi, proprio in questo momento tutti gli altri organi del medesimo corpo si adoperano per la sua crescita e la sua guarigione. L’unificazione delle sei parrocchie, in un’unica comunità pastorale, è indice del fatto che tutta la nostra Chiesa di Seregno costituisce un unico corpo; non è pertanto pensabile che un corpo possa sopportare che uno dei suoi membri subisca la fatica o l’esclusione da parte delle altre membra. L’affetto, la stima e soprattutto la preghiera di ogni cristiano della nostra città saranno la medicina attraverso la quale una delle membra del corpo ecclesiale di Seregno che forse, in questi anni, è rimasta un po’ trascurata, potrà così riprendersi e funzionare a pieno regime. Non è forse questa la testimonianza più eloquente richiestaci dall’Evangelo? «Da Questo riconosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35). Don Alessandro Chiesa Vicario C.P.

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Oratori S. Rocco e Lazzaretto

Novità in vista per la prossima estate: ai bambini e ai preadolescenti delle parrocchie San Giuseppe e Beata Vergine Addolorata verranno offerti programmi distinti

San Rocco e Lazzaretto, un solo oratorio estivo articolato in una duplice proposta educativa Questa soluzione permetterà un’offerta più idonea per ciascun ragazzo e riequilibrerà il numero dei partecipanti in ciascuno dei due ambienti Il duemila tredici è iniziato da qualche settimana. Ormai sono già lontani i botti del primo giorno, come auspicio ad iniziare al meglio questo anno. Ed essendo entrati nella routine di tutti i giorni, dopo, lo spero per voi, qualche giorno di festa e di riposo in famiglia, vi invito a lanciare già da ora uno sguardo sull’estate per condividere alcune riflessioni. Purtroppo le riflessioni poste su questo strumento parrocchiale non hanno mai dei grandi feedback, cioè dei ritorni. Tuttavia vale almeno come un avviso ufficiale, di modo che, chi dissentirà in futuro dall’impostazione che vado or ora a delineare, non potrà dire che non era stato avvisato con largo anticipo. Il corpo dell’articolo è il prossimo Oratorio Estivo. Da quest’estate, in linea con le direttive del vicario episcopale Mons. Garascia, collaboratore dell’arcivescovo Scola, e d’accordo con il Prevosto, prosegue stringendosi la collaborazione con la parrocchia del Lazzaretto. Ossia, andando direttamente al sodo, sarà offerto un solo Oratorio Estivo per le due parrocchie. Un Oratorio Estivo unico quindi ma articolato per le prime cinque settimane (cioè dal 10 giugno al 12 luglio, l’Estivo proseguirà tuttavia fino al 26 luglio) su due ambienti. Unico perché la proposta educativa sarà unica. Allo stesso tempo diversificata perché utilizzeremo i due ambienti per costruire una proposta duplice: la proposta per i bambini e la proposta per i ragazzi preadole-

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scenti. Le motivazioni sono le seguenti: 1. La differenza di età e di interessi tra un bambino di 6 anni e uno di 13 sono evidenti. Se da una parte il bambino può essere aiutato a crescere da uno più grande, è anche vero che ogni estate si verifica spesso l’esatto opposto: i più grandi danno il pessimo esempio, ahinoi! Quindi separare i ragazzi permetterà di lavorare meglio sugli animatori e sugli stessi utenti del centro estivo. 2. Il progetto pur essendo unico si articola. Una maggior cura per i più piccoli non andrà a discapito dei più grandi e viceversa! Attività dei laboratori e giochi, come le gite e le piscine saranno adattate all’età e alla maturità degli utenti. 3. Anche i numeri esorbitanti del san Rocco saranno così “spalmati” meglio a favore dell’accoglienza e della qualità della proposta educativa rivolta agli utenti. Infatti non ci troveremo con più di cinquecento destinatari della proposta al san Rocco e meno di un centinaio al Lazzaretto. In ogni caso una maggior attenzione ai più piccoli sarà sicuramente riservata a partire da questa ripartizione. Infine anche un motivo di ordine catechetico. Ultimissima novità dall’Iniziazione Cristiana (catechismo) è l’intenzione di anticipare nei prossimi anni il conferimento della cresima entro la quinta elementare. Se davvero fosse così, la nostra attuale ripartizione sarebbe davvero in linea con l’iniziazione

alla fede e alla sua trasmissione. Io e l’educatore Matteo siamo già consapevoli delle resistenze che incontreremo da qui ai prossimi mesi di preparazione. Tuttavia crediamo nelle indicazioni autorevoli dei vescovi Tettamanzi prima, e Scola oggi, e soprattutto crediamo nei segni dei tempi e dello Spirito che spingono ad unire gli sforzi di tutti, genitori, catechisti fino ai bambini, per lavorare e stare insieme. Non si “snatura” la parrocchia del Lazzaretto operando in questa maniera. La si valorizza al contrario. Lo credo fermamente. E la parrocchia in questione potrà trarre solo giovamento dalla presenza di tanti ragazzi preadolescenti, che, sinceramente lo spero, dopo quest’estate si sentiranno maggiormente a casa loro, non solo al san Rocco ma anche al Lazzaretto. Io ci credo. E’ l’anno giusto, è il duemila e CREDICI!

Don Gianmario Poretti Vicario C.P.


Basilica San Giuseppe

Lettera del parroco alla Famiglia: in un momento in cui da ogni parte subisce continui attacchi, l’invito a tenere duro

Amore, dialogo, perdono, preghiera, speranza: la formula per tenere alto il valore della famiglia! Se queste 5 parole si tradurranno in un programma di vita, la famiglia resisterà come il luogo fondamentale, originario e insostituibile della vita e dell’amore, della crescita e dell’educazione Inizio con questo numero una serie di “lettere” che di mese in mese scriverò alle diverse componenti della Comunità e a particolari categorie di persone. Vogliono essere i pensieri del Parroco che dialoga con semplicità con fratelli e amici affidati alla sua cura pastorale. Il destinatario di questa prima lettera è la famiglia, poiché gennaio è il mese che ha in calendario la festa della Santa Famiglia di Nazareth ed è appena passato il periodo natalizio, generalmente sentito come festa da vivere negli affetti familiari. Ma soprattutto perché è da questa fondamentale istituzione che dobbiamo ripartire per costruire e conservare valori duraturi. Cara Famiglia, nonostante tutto sei e rimani il luogo fondamentale, originario e insostituibile della vita e dell’amore, della crescita e dell’educazione, della condivisione di gioie e dolori che la vita ha in serbo per tutti. Dico “nonostante tutto” perché è purtroppo evidente la confusione e lo scardinamento di salde convinzioni e tradizioni che ti investono da tempo. La cultura, la politica, la televisione, la stampa, la legge e persino il fisco, ti trascurano, ti stravolgono, ti umiliano. La fedeltà, l’unità, l’indissolubilità, la normalità sembrano concetti superati, addirittura da irridere in nome della modernità, della libertà, dell’emancipazione. O del vuoto, della superficialità, dello sfascio che non giovano a nessuno. Cara famiglia, in questo clima assai poco sereno ti sembrerà impossibile avanzare nel faticoso nuoto contro-

corrente, ti chiederai “chi me lo fa fare?” e “fino a quando?”, ti verrà la tentazione di lasciar perdere i valori impegnativi e di andare dietro all’onda del “così fan tutti”. Resisti! In nome dell’altissima vocazione a cui il Creatore ti ha chiamata e del dono-responsabilità che da Lui hai ricevuto. In nome della predilezione evangelica che Gesù ti ha dimostrato a Betlemme, a Nazareth, a Cana. In nome della lunga tradizione cristiana e cattolica che ti ha fondato su solida roccia. E come potrai resistere? Riuscirai se riprenderai come programma e tradurrai nella concretezza della vita alcune parole intramontabili: - amore, che sia adulto e responsabile e non legato solo al “sentimento” passeggero - dialogo, sempre, ad ogni costo e soprattutto davanti alle avversità

della vita - perdono, senza il quale la famiglia non può durare - preghiera, per ricordare con fede che Lui ti ha a cuore e ti custodisce - speranza, perché sopra le nubi che spesso si addensano sul tuo cammino il sole c’è ancora e, dopo la prova, tornerà a splendere, a riscaldare e ad orientare. Auguri a te, cara famiglia, che hai come patrono, esempio e sostegno, nientemeno che il santuario d’amore di Nazareth, dove “la concordia dei reciproci affetti accompagna la vicenda di giorni operosi e sereni”. don Bruno N.B. Il parroco accoglierà volentieri eventuali risposte scritte o a voce che queste “lettere” potranno suscitare.

Domenica 13 gennaio, in basilica san Giuseppe, la Messa solenne delle 10, ha visto la partecipazione di molte famiglie che hanno battezzato i loro figli nel corso del 2012. (foto Volonterio)

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Basilica San Giuseppe

VITA PARROCCHIALE Mi hanno colmato il cuore di gioia e di speranza i giorni intensi dell’Avvento e quelli luminosi del Natale da me vissuti per la prima volta a Seregno, in questi mesi dell’inizio del mio ministero di Prevosto.Allora con la semplicità della cronaca voglio ripercorrere un poco quest’ultimo periodo. L’AVVENTO Da metà novembre si è svolta regolarmente la Visita alle Famiglie da parte di quattro sacerdoti e di ventisei “visitatori” laici e religiose. E’ sempre un appuntamento prezioso nella vita della comunità parrocchiale e bisogna fare di tutto perché non manchi e soprattutto perché riesca ad esprimere tutto il suo significato missionario. Come ormai da qualche anno, purtroppo, si è potuto passare soltanto in metà del territorio parrocchiale: le famiglie sono tante e le forze sono insufficienti. Ho percepito viva attesa e ottima accoglienza dalla stragrande maggioranza delle famiglie, delle industrie e degli artigiani, dei negozi e degli uffici, delle scuole e dei luoghi istituzionali. Molto frequentate anche le “Convocazioni di Benedizione” avvenute a metà dicembre in Basilica e alla Chiesa del “Don Orione”: sono state occasione di preghiera, riflessione, benedizione e augurio, in particolare per coloro che non hanno potuto ricevere la visita in casa propria. Semplice e bella la Novena di Natale sia in oratorio, sia in parrocchia al termine di ogni Messa feriale, utile a ravvivare il senso dell’attesa e della necessaria preparazione spirituale per non rischiare di affogare il Natale nelle cose esteriori. Molte sono state le Confessioni, grazie alla presenza assidua dei Sacerdoti della Basilica e all’aiuto prezioso di padre Daniel Ceratto, un sacerdote argentino in missione a San Pietroburgo, che si è fermato tra noi per dieci giorni.

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Il particolare della Natività con l'adorazione dei Magi nel presepe allestito in basilica san Giuseppe. (foto Volonterio) IL NATALE Penso che le celebrazioni natalizie abbiano trasmesso a tutti i fedeli il senso della profondità e della bellezza del Mistero dell’Incarnazione di nostro Signore: splendide le Liturgie, ammirevole la preparazione della Basilica, invitanti il Presepio e l’allestimento della grande Natività in Penitenzieria. Il primo giorno dell’anno abbiamo

avuto anche le presenze significative e molto gradite del nostro Vicario Episcopale mons. Patrizio Garascia e di mons. Silvano Motta, al suo primo ritorno a Seregno dal giugno scorso. All’Epifania ha presieduto la Messa solenne il Priore dei Monaci Olivetani, dom Leo Kiskinis, ravvivando così la cordiale fraternità tra la Parrocchia e l’Abbazia di S. Benedetto.

Il vicario episcopale, monsignor Patrizio Garascia, il giorno di Capodanno, in basilica San Giuseppe, ha celebrato l'Eucaristia della 11,30. (foto Volonterio)


Basilica San Giuseppe

LA SOLIDARIETA’ Anche in un tempo che per molti è economicamente preoccupante e difficile ho potuto conoscere e toccare con mano la generosità dei seregnesi: - anzitutto nella consistente offerta delle famiglie e delle realtà produttive in occasione della Benedizione natalizia; questa oblazione tradizionale è “ossigeno” prezioso per il sostentamento delle opere parrocchiali e per far fronte alle diverse impegnative scadenze - nell’iniziativa di solidarietà con l’abbazia di S. Benedetto Po (Mantova) che ha visto un bel movimento in tutte le parrocchie della città - col “Cesto della carità” verso i poveri, sempre stipato di borse colme di generi alimentari che, tramite la San Vincenzo e la Caritas, giungeranno alle persone e alle famiglie meno abbienti che neppure a Seregno mancano. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno offerto in ogni modo, compresi i tanti collaboratori parrocchiali che danno tempo, energia e passione per l’organizzazione della vita della comunità.

Il cesto della solidarietà proposto in basilica San Giuseppe, durante il periodo di Avvento, per la raccolta di generi alimentari da destinare a famiglie in difficoltà economica. (foto Volonterio) Per me, ovviamente, è tutto nuovo. Ma debbo dire che da una cosa in particolare sono stato colpito: dal “pellegrinaggio” ininterrotto di persone nella nostra bella Basilica in ogni orario della giornata per una visita, una preghiera o anche una semplice curiosità artistica. E’ un segno evidente del bisogno di bellezza, di speranza e di serenità in questo tempo confuso e smarrito, un biso-

gno che si percepisce particolarmente nel ministero della Confessione e nel dialogo informale e quotidiano con le persone. Auguro a tutti voi che leggete di trovare nella fede e gustare nella vita la risposta cristiana più vera a questo bisogno del cuore. Mons. Bruno Molinari Prevosto

STATISTICA PARROCCHIALE DICEMBRE BATTESIMI: Stefano Cavagna, Viola Grbac, Rachel Adele Hogg, Elena Luciani, Alexander Federico Illario Dantonio, Mattia Canetto. Totale anno: 124 MATRIMONI: Giorgio De Ponti e Patrizia Quaglia. Totale anno: 30 DEFUNTI: Rocco Potenza (72 anni), Carmela Montaperto (88 anni), Marco Merlo (91 anni), Costantino Nobili (75 anni),Anna Parravicini (79 anni), Marialinda Dell’Orto (80 anni), Maria Noemi Zerbetto (98 anni), Carla Rosa Formenti (84 anni), Ida Vismara (76 anni), Mariapiera Raimondo (86 anni), Umberta Nobili (89 anni), Silvia Fumagalli (58 anni), Luigia Turati (92 anni), Giuseppe Caforio (83 anni), Rachele Tonsi (73 anni).Totale anno: 172 RIEPILOGO ANNO 2012 Battesimi: n. 124 Funerali: n. 172 Matrimoni: n. 30 Prime Comunioni bambini: n. 137 Cresime ragazzi: n. 129 Cresime adulti: n. 28

RIEPILOGO ANNO 2011 Battesimi: n. 150 Funerali: n. 154 Matrimoni: n. 32 Prime Comunioni bambini: n. 125 Cresime ragazzi: n. 125 Cresime adulti: n. 16

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Parrocchia Santa Valeria

La festa del battesimo di Gesù è occasione per riflettere sulla pastorale relativa a questo sacramento

Il battesimo dei figli, cammino di riscoperta della fede da parte di tutta la famiglia Incontri previsti anche per le mamme in attesa con una benedizione particolare Passato il periodo natalizio, la celebrazione della festa del Battesimo di Gesù ci invita a riflettere su come è vissuto e preparato questo sacramento nella nostra comunità parrocchiale. Don Giuseppe, con l’aiuto di Madre Renata e di una catechista, già da tempo ha predisposto un cammino per le famiglie che chiedono il Battesimo per i loro bambini. Il percorso prevede incontri in preparazione del battesimo, che consistono in una ca-

techesi con il vicario parrocchiale per rivedere i principali contenuti della nostra fede e per una reciproca conoscenza, e in un secondo incontro comunitario in cui attraverso un video viene spiegato ai genitori il rito del Battesimo che i figli riceveranno. In questa sede si approfondiscono i vari aspetti della celebrazione. Sono previsti anche incontri dopo il battesimo, con visite periodiche delle famiglie da parte di Madre Renata, che permette di tenere un contatto con

la famiglie e approfondire alcuni aspetti della vita cristiana. Si invitano, poi, tutte le famiglie dei battezzati, alla “festa della vita nuova”, la domenica successiva a quella di Pasqua, con la Messa delle ore 11 celebrata con questa particolare intenzione. Infatti, la pastorale pre-battesimale e post-battesimale è uno dei nodi strategici per la Chiesa di oggi che desidera costruire una comunità cristiana testimone autentica del Vangelo nella vita concreta di ogni giorno. Il per-

Il 42esimo Corteo dei Magi organizzato dall'oratorio San Rocco davanti alla Natività rappresentata sul piazzale di Santa Valeria. (foto Volonterio)

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Parrocchia Santa Valeria

corso che vuole essere offerto dovrebbe partire da molto lontano, e non limitarsi a qualche frettoloso incontro con i genitori nelle immediate vicinanze della celebrazione del battesimo, perché vorrebbe essere un vero e proprio cammino di scoperta (o riscoperta) della fede da parte di tutta la famiglia dei battezzandi. Vi è una perfetta analogia con quello che accade per i corsi fidanzati: anche per essi la preparazione al matrimonio deve essere un percorso non affrettato, che porti ad una scelta consapevole che nasca da proprie convinzioni maturate attraverso una significativa vita spirituale e autenticamente ancorate alla Parola di Dio, che dà senso e speranza ad ogni persona, coppia, famiglia. Invece la realtà ci offre spesso lo scenario di coppie che chiedono di ricevere i sacramenti e solo interessati a programmare il giorno e l’ora della celebrazione. Don Giuseppe, per rendere tale scelta più consapevole e motivata, propone ogni mese alle mamme in attesa di partecipare ad un incontro di preghiera in santuario, e offre loro una particolare benedizione. In questo modo si vuole sottolineare l’importanza di iniziare o riprendere un

cammino di fede, nel periodo di attesa della nascita del bambino, che porti poi ad una richiesta del battesimo per il proprio figlio più interiorizzata. E sempre per far riscoprire l’importanza del battesimo ricevuto all’intera comunità che si raduna attorno all’Eucaristia, durante la Messa delle ore 11.00, in occasione della festa del battesimo di Gesù, sono state celebrati i battesimi di due bambine, Federica e Benedetta, di fronte a tutta l’assemblea dei fedeli. Domenica 27 gennaio si vivrà la festa della Sacra Famiglia, con una particolare celebrazione della Messa delle 11.00 nella quale si pregherà per tutte le nostre famiglie. Non occorre ricordare l’importanza dalla dimensione familiare nella vita della comunità parrocchiale, così come abbiamo ben approfondito lo scorso anno in preparazione all’incontro mondiale delle famiglie con il Papa a Bresso. Questa celebrazione, come per tutte le altre parrocchie di Seregno, è stata preceduta il 19 gennaio da una veglia proposta a livello decanale. L’animazione dei canti della Messa delle ore 11.00 a Santa Valeria è affidata a un “coretto” di bambini dai cinque anni in su. La partecipazione,

però, è aperta ai ragazzi fino ai sedici anni circa. L’obiettivo che il gruppo si propone è quello di animare la Messa in maniera coinvolgente, pregando a ritmo di musica. La Messa è in particolare indirizzata a tutti i bambini che frequentano la catechesi e l’oratorio e alle loro famiglie. Il gruppetto è coordinato da Federica e da Maria, che ogni sabato pomeriggio radunano i piccoli cantori dalle 14:30 alle 15:30 in via Piave, non solo per le prove ma anche per una merenda insieme. Per partecipare non occorre essere dei cantanti professionisti, ma essere dotati di tanta buona volontà e di spirito di servizio. Si vuole allargare l’invito ad altri aspiranti coristi e anche ad altri ragazzi disponibili a suonare la chitarra o la pianola, per contribuire a rendere questo importante servizio liturgico sempre più curato e capace di coinvolgere tutta l’assemblea parrocchiale. Dobbiamo ricordarci che una liturgia ben preparata e partecipata rende tutti noi più consapevoli di essere una comunità raccolta attorno alla mensa del Pane e della Parola. Paola Landra

STATISTICA PARROCCHIALE DICEMBRE BATTESIMI: Giulia Vismara, Filippo Formenti,Tommaso Seveso, Lorenzo Maria Russo. Totale anno: 54 DEFUNTI: Franco Marelli (64 anni), Enrico Tagliabue (86 anni),Adele Galli (77 anni), Gabriella Santambrogio (71 anni), Luigi Parravicini (80 anni), Luciano Moltrasio (56 anni), Ermenegilda Molteni (76 anni). Totale anno: 83 RIEPILOGO BATTESIMI MATRIMONI FUNERALI

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Parrocchia San Giovanni Bosco al Ceredo Festa della Famiglia e di S. Giovanni Bosco: qualche pensiero e alcune proposte nel contesto della Settimana dell’Educazione 2013

Alleanze generazionali a servizio dell’educazione Un’adozione a distanza è l’iniziativa caritativa rivolta tutto l’anno ai ragazzi dell’iniziazione cristiana Anche quest’anno la festa del nostro santo patrono Giovanni Bosco ci offre la possibilità di sostare, a metà del cammino pastorale, sui alcuni dei temi che più ci sono cari e ci coinvolgono, quelli educativi. A questo proposito, mi piace riportare un brevissimo racconto citato in un intervento di Sr. Antonia Colombo, Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, (il ramo femminile delle congregazioni salesiane): Si narra di un papà che, stanco delle domande insistenti del suo figlio più piccolo, decide di dargli da risolvere un difficile rompicapo consistente nell’unire tutti i pezzi di un mappamondo, mettendoli al loro giusto posto. Dopo poco tempo il bambino ritorna con il lavoro terminato. Il papà se ne meraviglia, e lui: «Papà, è stato semplice. Dietro ai pezzi del mappamondo ho scoperto che si andava formando la figura di un uomo. Così, costruendo l’uomo, ho messo a posto il mondo»1. Sr. Antonia parte da qui per accompagnare in un itinerario di rilettura del sistema educativo salesiano del quale mette in evidenza, tra i molti, un elemento fondamentale che mi sento di proporre come materia di riflessione. Mi sembra che al centro venga messa anzitutto la qualità del rapporto tra generazioni. C’è un genitore che, agli occhi del proprio figlio (tra l’altro il più piccolo, quello con cui c’è più distanza anagrafica), risulta naturalmente un rappresentante del mondo, del mondo adulto. Immaginiamo che le domande insistenti del bambino riguardino anche quelle questioni su cui più spesso i piccoli se ne escono con quelle provocazioni, più o meno volontarie, che ci 1Colombo

lasciano un po’ stupiti e un po’ agitati. La loro intelligenza, infatti, ci meraviglia, ci inebria; e, d’altra parte, la nostra incapacità, talvolta, di replicare con risposte che siano “all’altezza” ci espone al rischio di figurare come adulti deludenti. Il genitore della storiella decide allora di mettere il proprio figlio a contatto simbolico, ma diretto, con la complessità di questo mondo che rappresenta, per mostrargli quanto non sia semplice pretendere ed ottenere risposte immediate a questioni difficili. Quante volte anche noi adulti viviamo la realtà al modo di un rompicapo i cui pezzi non riescono mai a stare insieme o ne manca sempre uno da piazzare, o ce n’è sempre uno in più che avanza e non sappiamo dove collocare! Quante volte ci sembra di non saper far fronte alle responsabilità educative che questo mondo esigerebbe che si avessero? Forse, allora, fa bene mettere coloro che ci fanno tante domande e pretendono tante risposte di fronte al fatto che non è così facile essere adulti. Metterli un po’ a contatto con la “dura realtà!”. Leggo questa reazione, di per sé non totalmente errata, alla luce però di quanto mi capita, non di rado, di ascoltare nel racconto di genitori o educatori, o molto più personalmente, di rintracciare nelle mie riflessioni.Talvolta, scatta il rischio di vivere l’azione educativa come una sorta di sfida ingaggiata nei confronti delle nuove generazioni che sembrano sempre pronte a mettere in discussione ogni intervento, ogni proposta, leggendo questa reazione come semplicemente ‘oppositiva’, provocatoria. Come se fossero loro a volerci mettere alla prova. Ne nasce una specie di antagonismo, che alla relazione educa-

tiva non fa evidentemente bene. Come ci suggerisce anche il percorso proposto dalla FOM per la Settimana dell’Educazione 2013, vale forse la pena crescere e maturare, invece, nella visione di una educazione che si fondi su più solide e consapevoli alleanze generazionali. Non si tratta evidentemente di una impostazione basata su compromessi o contratti educativi in cui si mercanteggino regole e orari, concessioni e valori; nemmeno credo si intenda traghettare la relazione educativa verso modelli che inneggino alla riduzione delle distanze tra la figura dell’educatore e quella dell’educando (i genitoricatechisti-educatori ‘amiconi’, ad esempio). Credo si tratti, piuttosto, di mettersi di nuovo in ascolto, in modo sano e cosciente, di un bisogno vero, quello di reciprocità nel rapporto tra le diverse generazioni impegnate in una relazione educativa. Scrive in un altro passaggio Sr.Antonia: Tale bisogno si esprime non solo come un essere con l’altro o un essere per l’altro, ma anche nella consapevolezza crescente di un essere grazie all’altro. È un atteggiamento che richiede di decentrarsi, di porsi dalla parte dell’altro in una situazione di parità reale, e non solo nominale, che rende possibile un confronto vero nel quale si chiede non tanto che l’altro cambi, ma che noi personalmente ci rendiamo disponibili al cambiamento. È il principio della reciprocità: ciascuno è chiamato a dare e a ricevere, a costruirsi nella relazione della reciproca donazione, nella libera interdipendenza per amore. In questo senso la reciprocità è più dell’altruismo: è il nome laico della ca-

Sr.Antonia,“La risposta del metodo educativo di don Bosco”. Intervento nel corso di RIGENERARE LA SOCIETA’ A PARTIRE DAI GIOVANI - 1^Convention nazionale sul sistema preventivo, Roma ottobre 2003.

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Parrocchia San Giovanni Bosco al Ceredo

rità cristiana. Vivere relazioni di reciprocità suppone amare la persona con cui si entra in relazione in modo tale da non farle sentire inferiorità o dipendenza, ma da metterla in condizione di ricambiare nel dono di sé. Sul piano della comunicazione educativa non si tratta di eliminare la differenza di ruoli, di compiti, di esperienze, ma di considerare l’altro alla pari dal punto di vista della di-

gnità e originalità personale. Ecco il motivo per cui abbiamo deciso, quest’anno, di associare la festa di S. Giovanni Bosco alla Festa della Famiglia, affiancando ai momenti più festaioli anche incontri che siano, per genitori ed educatori delle diverse fasce di età, un’occasione per comprenderci protagonisti attivi, insieme ai ragazzi, di questa esperienza sempre nuova e appassionante che è l’educazione.

GLI APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA DELL’EDUCAZIONE 2013 GIOVEDÌ 24 GENNAIO (cittadino) per i 18 19enni e i giovani: Dialogo con l’Arcivescovo, presso l’Università Statale di Milano. VENERDÌ 25 GENNAIO (per Ceredo e S. Valeria) per i genitori dei preadolescenti: “Equilibrismi per crescere”. Essere preadolescenti oggi. Interviene la dr.ssa Marta Schweiger (Coop. Farsi Prossimo - Caritas Ambrosiana); Alle 21: presso l’oratorio di via Wagner. VENERDÌ 25 GENNAIO E 1 FEBBRAIO (cittadino) per i genitori degli adolescenti: “Tra autonomia e dipendenza. Una scommessa tra generazioni”. Interviene il dr. Filippo Petrogalli (Coop. Farsi Prossimo - Caritas Ambrosiana) Alle 21: presso l’oratorio S. Ambrogio. DOMENICA 27 GENNAIO (solo per il Ceredo) ore 9.30: Vieni a casa mia: incontri di introduzione alla S. Messa; per i bambini tra i 5 e i 7 anni e i loro genitori (secondo e terzo incontro: domeniche 3 e 10 febbraio). ore 10.30: S. Messa per i ragazzi e le loro famiglie nella festa di S. Giovanni Bosco e delle Famiglie ore 16: Preghiera e Pomeriggio di giochi per ragazzi e famiglie ore 18: Happy Hour!

Il piccolo della nostra storiella torna a noi regalandoci la meraviglia di una soluzione a cui non avevamo pensato, la verità del nostro ruolo di guide senza che l’avessimo progettato e, soprattutto, la sua bellezza di figlio che ci promette un futuro in cui l’uomo è ancora ‘il fine’ e non semplice ‘strumento’. Giovanna Agostini Ausiliaria diocesana

Adozioni a distanza: una proposta di carità per tutto l’anno. Terminata la raccolta dell’Avvento per la ricostruzione e la riapertura al culto dell’abbazia di S. Benedetto Po, di cui si è parlato più volte dalle pagine dell’Amico della Famiglia, ritorniamo a proporre ai ragazzi del catechismo dell’iniziazione cristiana l’adozione a distanza come impegno di carità non legato ad un tempo specifico ma che continua per tutto l’anno. È un modo per aiutare i ragazzi ad allargare lo sguardo per mettersi a fianco di ragazzi come loro, imparando a condividere qualcosa con chi ha più bisogno. La preoccupazione non è tanto quella di raggiungere la cifra necessaria per l’adozione, quanto di saper dare qualcosa di loro, di rinunciare o mettere da parte ciò che è loro per condividerlo con due amici lontani. I due ragazzi che il PIME ci ha indicato vivono nel Camerun, a Yagoa, nell’estremo nord del paese. Si chiamano Fidele Kobaba e Gilhoube Lwassouba. L’impegno dei ragazzi a sostenere i loro studi continuerà anche nei prossimi anni. Gilhoube

Fidele

LUNEDÌ 28 GENNAIO (per Ceredo e S. Valeria): ore 21, nel salone del Ceredo: Presentazione delle vacanze estive 2013 (5 elementare - 3 superiore) GIOVEDÌ 31 GENNAIO (per Ceredo e S. Valeria): ore 18.30: S. Messa per ragazzi, adolescenti e giovani presso la parrocchia S. Giovanni Bosco a seguire pizzata insieme; ore 21: serata di animazione; ore 22.00: tutti a casa! ore 21: S. Messa solenne in onore di S. Giovanni Bosco per gli adulti. DOMENICA 3 FEBBRAIO per i genitori dei ragazzi dell’iniziazione cristiana: “Parliamo di Dio? ...Parliamo con Dio! La dimensione religiosa nel bambini. Interviene don Paolo Ciotti. Alle 15.30: presso il salone della Parrocchia S. Giovanni Bosco.

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Abbazia San Benedetto

Celebrata, per tutta la giornata di martedì 15 gennaio, la festa del patrono, partecipata da molti fedeli

Padre Giancarlo Bagatti, gesuita, ha presieduto la solenne Eucaristia nella memoria di san Mauro Nell’omelia ha ricordato tra l’altro che la preghiera apostolica ecclesiale delle anime consacrate al Signore è importante quanto il respirare per la vita biologica I monaci benedettini olivetani dell’abbazia di San Benedetto, martedì 15 gennaio, hanno festeggiato in maniera solenne il patrono san Mauro abate. Al triduo di preparazione del 12-13-e 14 gennaio con santo Rosario, canto del Vespro e Messa con riflessione sulla vita del santo Abate, martedì 15 gennaio, nelle Messe delle 7, 8.15 e 16 per gli ammalati è seguita la benedizione dei loro indumenti e bacio della reliquia. La solenne Eucaristia delle I sacerdoti che hanno concelebrato l'Eucaristia in occasione della solennità 18 è stata presieduta da padre Giancarlo del patrono san Mauro abate, presieduta dal padre gesuita Giancarlo Bagatti, Bagatti, gesuita, superiore della comunità al centro. (foto Volonterio) dei padri del Leone XIII di Milano e promotore regionale dell’apostolato della preghiera per la Lombardia. Con lui hanno concelebrato il priore conventuale dom Leo Kiskinis, l’abate emerito dom Valerio Cattana, don Giuseppe Scattolin, parroco di Barzanò, don Gianluigi Frova, rettore del collegio Ballerini, don Severino Didonè, del piccolo Cottolengo di don Orione, don Paolo Ciotti, vicario della comunità Maria Madre della Chiesa e i monaci dell’abbazia. Erano presenti alla celebrazione il sindaco Giacinto Mariani, il capitano dei Carabinieri, Luigi Spenga, il comandante della Polstrada, Gabriele Felsini, Rita Castagna, commissario della Polizia Locale, oltre ad un folto gruppo di fedeli. All’omelia padre Bagatti ha ricordato tra l’altro che è il Signore a manifestare la sua gloria mediante la vita dei suoi santi che la contemplano e la bellezza delle sue creature opera delle sue mani. Ha sottolineato In basilica San Giuseppe, il giorno dell'Epifania, la che la nostra vita deve essere vocazione alla santità, alla contemMessa solenne della 10 è stata presieduta dal priore plazione della gloria di Dio, che il respiro dell’anima contemplativa, dei monaci olivetani, dom Leo Kiskinis che ha conche vive nella sequela del Signore, è la preghiera. E la preghiera celebrato l'Eucaristia con mons. Bruno Molinari e apostolica ecclesiale delle anime consacrate al Signore, per la misdon Gianfranco Redaelli. (foto Volonterio) sione, è importante e necessaria alla vita della fede operosa, quanto respirare per la vita biologica. In un altro passaggio ha detto che san Benedetto esorta con “ora et labora”, prega e opera, agisci da apostolo quale membro vivo della Chiesa apostolica, mentre sant’Ignazio di Loyola dice:“sii contemplativo nell’azione”, nel servizio di Dio, nella sequela di Cristo, servizio che adempirai mediante le opere della fede, della carità che opera la giustizia evangelica coi fatti e nella verità. Ha concluso affermando che il cammino che conduce, giorno dopo giorno, a crescere in santità, vale a dire a essere contemplativi celebranti la gloria di Dio, è la sequela del Signore, vissuta secondo la propria vocazione, carisma e condizione come membra vive del suo corpo apostolico, la Chiesa. Il bacio della reliquia di san Mauro con benedizione Paolo Volonterio degli indumenti degli ammalati. (foto Volonterio)

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Notizie in breve

CALENDARIO PASTORALE Martedì 29 gennaio Domenica 20 gennaio Parrocchia San Giuseppe, ore 8.45, Offerta della cera da parte dell’Amministrazione Comunale ore 11.30 Messa dei Migranti seguita da rinfresco in penitenzieria Parrocchia Santa Valeria, ore 10.00, per i Comunicandi nella sala di via Piave: Il pane della Messa, simbolo dei doni di Dio all’uomo Parrocchia San Giovanni Bosco, ore 10.30, Santa Messa per gli anniversari di matrimonio Parrocchia Sant’Ambrogio, ore 9.45, S. Messa in suffragio dei confratelli defunti seguita dalla processione e dalla benedizione eucaristica ore 11.15, Messa con la presenza del Corpo dei Vigili del Fuoco ore 18.00, incontro adolescenti e 18/19enni

Mercoledì 23 gennaio Gruppi di Ascolto della Parola, ore 21.00, nelle case ospitanti Parrocchia San Giovanni Bosco, ore 21, sala parrocchiale, “Le diverse Chiese cristiane: origine e motivi delle differenze” incontro per conoscere cause e situazioni delle divisioni nella Chiesa; a cura di don Sergio Dell’Orto

Giovedì 24 gennaio Parrocchia Santa Valeria, ore 21.00, presso la cappella di santa Caterina, catechesi per gli adulti sull’anno della fede

Domenica 27 gennaio Festa della Famiglia: Parrocchia San Giuseppe, al termine delle SS. Messe animate sul tema della famiglia; si benedirà il pane, che ciascuno potrà portare sulla tavola di casa con la preghiera per la mensa familiare Oratorio San Rocco, “Giovannino d’Oro” al Teatro S. Rocco Parrocchia San Giovanni Bosco, ore 9.45, mini catechesi per i piccoli ore 10.30, Santa Messa Solenne di San Giovanni Bosco; nel pomeriggio, animazione per le famiglie

Azione cattolica - decanato di Seregno, ore 21, oratorio di Giussano - via D’Azeglio, Lectio Divina guidata da don Enrico Castagna. Tema: “Tutti i credenti stavano insieme”. La dimensione ecclesiale della fede: un cuor solo e un’anima sola (At 2,42-47)

Mercoledì 30 gennaio Parrocchia San Giuseppe, ore 9.30, catechesi per gli adulti in Basilica

Giovedì 31 gennaio Parrocchia San Giovanni Bosco, ore 18.30, Santa Messa per i ragazzi; segue momento di festa ore 21.00, Santa Messa solenne in memoria di San Giovanni Bosco

Venerdì 1 febbraio Parrocchia San Giuseppe, primo venerdì del mese: Adorazione eucaristica dalle 8 alle 9 e dalle 16.30 alle 18.

Sabato 2 febbraio Parrocchia San Giuseppe, ore 7.30, Santa Messa ai Vignoli ore 9.00, benedizione delle candele e processione Parrocchia Santa Valeria, ore 8.00, benedizione e processione con le candele Parrocchia San Giovanni Bosco, ore 8.30, Santa Messa con benedizione e processione delle candele

Domenica 3 febbraio Giornata per la Vita Parrocchia San Giuseppe, S. Biagio: dopo le SS. Messe, benedizione della gola Sotto il colonnato della Basilica: Primule per la vita Parrocchia Santa Valeria, benedizione della gola dopo le Messe Parrocchia San Giovanni Bosco, ore 9.45, mini catechesi per i piccoli ore 15.30, incontro genitori iniziazione cristiana

Lunedì 4 febbraio Gruppi missionari - decanato di Seregno, ore 21, oratorio di Giussano - via D’Azeglio, incontro formativo

Sabato 9 febbraio Parrocchia San Giuseppe, ore 18.00, Santa Messa con i Battesimi Parrocchia San Giovanni Bosco, ore 19.00, Santa Messa per la Vita, promossa dal locale Movimento per la Vita

Domenica 10 febbraio Giornata della Solidarietà col mondo del lavoro Parrocchia San Giuseppe, ore 14.30 Prime Confessioni ore 16.00 Battesimi ore 18.00 Cresima degli adulti Parrocchia Santa Valeria, ore 16.00, Battesimi comunitari ore 17.30, inizio corso fidanzati in via Piave con S. Messa alle 18.30 Parrocchia San Giovanni Bosco, ore 9.45, mini catechesi per i piccoli ore 15.30, Battesimi

Lunedì 11 febbraio Giornata mondiale dei Malati Parrocchia San Giuseppe, ore 7.30-9.00-18.00, Ufficio Generale per tutti i defunti

Mercoledì 13 febbraio Gruppi di Ascolto della Parola, ore 21.00, nelle case ospitanti Parrocchia San Giuseppe, ore 9.30, catechesi per gli adulti in Basilica

Domenica 17 febbraio Inizio della Quaresima Parrocchia San Giuseppe, ore 15.30, celebrazione di introduzione alla Quaresima: Vesperi, Quaresimale e imposizione delle ceneri Parrocchia Santa Valeria, imposizione delle ceneri - esercizi spirituali in parrocchia Parrocchia San Giovanni Bosco, ore 17.00, incontro di preghiera e imposizione delle ceneri

Lunedì 18 febbraio Inizio degli Esercizi Spirituali nelle parrocchie della città

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Notizie in breve

Nel mese di dicembre si sono realizzati i preparativi che erano iniziati nei mesi precedenti. Domenica 2 dicembre si è partecipato alla manifestazione "Natale di solidarietà" in piazza Vittorio Veneto con la presenza di un nostro gazebo dove ci siamo attivati per raccogliere fondi destinati all'acquisto di regali per gli ammalati e i diversamente abili. Come sempre la risposta dei nostri cittadini è stata positiva. Sempre nella stessa domenica un gruppo di Unitalsiani si è recato a Monza per partecipare, con tutti i gruppi della Sottosezione, alla giornata dell'Adesione durante la quale i nuovi soci si sono impegnati a collaborare alla vita e attività nell'Unitalsi. La giornata ha avuto momenti di preghiera, pasto conviviale e proiezione di documentari. Sabato 8 e domenica 9 dicembre si sono avute le giornate dell'offerta di lenticchie. Lo slogan era: "Sostieni il progetto Casa vacanze dell'UNITALSI Monza con un pacchetto di lenticchie". Anche in questo caso la risposta dei cittadini di Seregno è stata positiva. Nel pomeriggio della domenica 16 dicembre abbiamo organizzato, presso il salone dell'oratorio del Lazzaretto, un incontro con i diversamente abili, i nostri amici, i simpatizzanti per uno scambio di auguri e doni (nella foto). E' stata presentata, in costume, la rappresentazione della nascita di Gesù animata dai "diversamente abili" del nostro gruppo sotto la guida di volontari unitalsiani. Si sono fatti canti natalizi e si è consumata una merenda con panettoni e dolci e i diversamente abili hanno avuto un loro regalo appositamente preparato. Abbiamo avuto la visita e benedizione di don Sergio Loforese del Lazzaretto e di mons. Bruno Molinari. Durante la settimana è iniziata la distribuzione dei regali agli ammalati. E' continuata la vendita dei biglietti della nostra lotteria il cui ricavato verrà

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utilizzato per aiutare i volontari a recarsi nella nostra casa marina a Borghetto S. Spirito a curare i diversamente abili nel periodo estivo. Auguri e Buon Anno a tutti!!! circolo culturale s. giuseppe FONDATO NEL 1888

Anno nuovo vita nuova. Nel caso della nostra Associazione parole che calzano a pennello: ancora pochi giorni e riavremo la disponibilità dei locali di via Cavour 25 nel nuovo centro pastorale Enrico Ratti. Si aprirà quindi un periodo di finitura cui chiamiamo tutte le braccia abili a partecipare, così da arrivare al 19 marzo 2013, festa patronale, alla riapertura della sede. Veniamo da due momenti d’assieme natalizi. Il piacevole concerto del gruppo femminile “il Corollario”, ed il pomeriggio di domenica 13 con i Giochi in Famiglia: un momento sempre sentito e finalizzato in questo inizio 2013 all’aiuto alla comunità di San Benedetto Po che deve riaprire la sua chiesa ed il suo oratorio dopo il terremoto. Tra l’al-

tro in un complesso di immenso valore culturale e meritevole di una nostra visita nel prossimo futuro. Abbiamo constatato questo di persona lo scorso 28 dicembre e - tra l’altro - abbiamo gustato l’ospitalità mantovana. Appuntamenti: Martedì 22 gennaio sala Gandini ore 21, con Giovanni Bianchi, già presidente nazionale ACLI, ed in collaborazione con altre associazioni, ripercorreremo gli anni milanesi del Cardinale Martini ed i suoi discorsi alla città. Seguiranno le tradizionali Quattro Giornate diocesane sulla Famiglia, la Vita, la Malattia e la Solidarietà che si tengono per sottolineare, in collaborazione col Movimento per la Vita, l’Unitalsi e le Acli, i momenti che stanno a cuore alla comunità cristiana: la famiglia, la vita, la malattia ed il lavoro. Venerdì 1 febbraio ore 21 presso l’exoratorio femminile: incontro sul tema 2013 proposto dai Vescovi italiani “Generare la vita vince la crisi”. Guardando oltre, per la gita annuale, sul filone delle capitali d’Europa, proponiamo Belgio, Fiandre e Vallonia, 1/8 giugno: ci si può già pre-iscrivere. Riscoprire quindi le bellezze di un paese


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al centro dell’Europa col quale abbiamo molti più legami di quanti possiamo immaginare, sia in ambito artistico, paesaggistico e culturale. Altre iniziative culturali e ricreative sono in definizione: chiediamo attenzione sulla stampa locale, sull’Amico della famiglia o direttamente sulla nostra casella di posta elettronica. Il Tesseramento dell’anno sociale 2012/2013 è tuttora in corso. Invitiamo a rinnovare e/o aderire ritenendo, col Vostro appoggio, di avere ancora molto da dire alla Seregno di oggi.

Riprende dopo lo splendore del periodo natalizio l’ordinarietà della vita quotidiana che ha il suo fascino e richiede l’impegno costante e fedele per costruire la vita comunitaria. ITINERARIO FORMATIVO PER IL SETTORE ADULTI: in programma due incontri presso la Parrocchia di Santa Valeria - Via Piave con inizio alle ore 21,00: VENERDI’ 18 GENNAIO 2013: “Date voi stessi da mangiare”. VENERDI’8 FEBBRAIO 2013: “Metti in circolo il tuo amore”. Una bella occasione per ritrovarci e crescere nell’entusiasmo percorrendo il cammino proposto dalla nostra associazione. È la possibilità di farci incontrare da chi vuole conoscere la nostra associazione e approfondire il senso dell’impegno ecclesiale come ci è sempre più richiesto dalla nuova realtà della Comunità pastorale che stiamo vivendo. Continua la LECTIO DIVINA, l’incontro con la Parola di Dio, che si svolge, a livello di decanato, presso l’Oratorio di Giussano - Via D’Azeglio - con inizio alle ore 21,00 - guidato da Don Enrico Castagna. Questo il tema: “Tutti i credenti stavano insieme”. La dimensione ecclesiale della fede: un cuor solo e un’anima

sola. (Atti 2,42-47). Gli altri incontri saranno, nello stesso luogo, nelle seguenti date: 16 aprile e 14 maggio 2013. ADOLESCENTI: - Continua domenica 20 gennaio, presso l’Oratorio di Giussano, l’itinerario Skyscraper “Dentro il giorno del dolore”: inizio ore 18,30 - cena in condivisione - ripresa del tema dell’incontro - conclusione ore 22,00. - Sabato 26 gennaio, presso la Parrocchia S. Giovanni Bosco - CEREDO ore 19,00 - 22,30 - ADO in AccaD: CINEFORUM con il film “LA VITA E’ BELLA”. Per conoscere l’A.C. consulta il sito: www.azionecattolicamilano.it

GR.ANI.S. GRUPPI ANIMAZIONE SOCIALE Il Servizio per la Pastorale Sociale della Diocesi invita ad incontri di discernimento per un “voto responsabile” in vista delle prossime elezioni politiche ed amministrative, partendo dal documento del Consiglio Episcopale Milanese dello scorso dicembre che richiama l’Enciclica “Caritas in veritate”. Registrata la tentazione molto diffusa del disimpegno e del disinteresse sui temi del bene comune e delle scelte che lo realizzano e governano, il C.E.M. considera necessaria e urgente l’opera educativa delle comunità cristiane affinché solleciti tutti alla partecipazione attiva e responsabile a questi appuntamenti elettorali attraverso un’adeguata informazione su programmi e candidati, all’esercizio del proprio voto, all’impegno attivo di un numero sempre maggiore di laici cristiani nell’attività amministrativa e politica. In un momento in cui il perdurare della crisi economica sta generando paure e insicurezze che rendono più fragile il legame tra i cittadini, occorre che la politica sappia elaborare risposte all’altezza della situazione, capaci non soltanto di farci uscire dal periodo di

difficoltà, ma di migliorarci. Un clima di fiducia sarà realizzabile se insieme si lavorerà per salvaguardare dall’erosione dell’individualismo le questioni etiche rilevanti, promuovendo i valori ispirati alla retta ragione e al Vangelo. Per questo i cattolici faranno riferimento ai principi irrinunciabili (famiglia, matrimonio, vita, libertà religiosa, tutela sociale dei minori…). “Quattro chiacchiere sul bene comune e il voto responsabile” è il titolo dell’iniziativa che viene proposta ai Consigli Pastorali ed alle Parrocchie, destinata specie al mondo giovanile, per approfondire assieme i motivi dell’importanza del voto nella vita del paese. E qui a Seregno vogliamo segnalare la possibilità di mettere a fuoco quanto sopra con una relazione di Giovanni Bianchi, tra l’altro in passato presidente nazionale delle Acli, che ripercorre gli anni milanesi col cardinale Martini. L’incontro è proposto come momento di riflessione dal Circolo Acli, dal circolo Culturale San Giuseppe e dall’associazione “Dare un anima alla città”, martedì 22 gennaio in sala Gandini di via XXIV Maggio alle ore 21.

SCUOLA DI ITALIANO PER STRANIERI “CULTURE SENZA FRONTIERE” Domenica 20 gennaio si celebra nel decanato Seregno-Giussano la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato avente per tema: "Migrazioni: pellegrinaggio di fede e di speranza". Come ogni anno "Extrascuola" e "Culture senza frontiere" le due scuole di lingua italiana per stranieri di Giussano e Seregno hanno preparato l'organizzazione della S. Messa (ore 11,30 in Basilica S. Giuseppe a Seregno) e l'aperitivo in penitenzieria. E' un momento importante per la nostra comunità di laici e credenti perché anche nella nostra città continuano ad arrivare persone di ogni razza, reli-

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gione, condizione sociale al fine di trovare un lavoro, una sistemazione più dignitosa per la famiglia o semplicemente per ricongiungersi ai familiari già presenti da tempo sul nostro territorio. Il Papa, nel suo messaggio per questa 99ª Giornata chiaramente esplicita il compito della Chiesa che, in quanto "esperta in umanità", desidera essere là dove sono i migranti, uomini e donne, giovani e anziani alla ricerca, spesso sofferta, di futuro, per condividere gioie, dolori e speranze, per offrire aiuto umano e solidarietà sociale, per difenderli qualora fossero lesi nei loro diritti, ma soprattutto, con l'azione pastorale. Non solo la Chiesa ma anche le varie realtà di tipo ecclesiale, civile e sociale sono chiamate a favorire la nascita di iniziative per un inserimento integrale dei migranti per evitare il rischio del mero assistenzialismo, dell'isolamento e del senso di alienazione di fronte ad un futuro spesso molto incerto. Infatti coloro che migrano nutrono la fiducia di trovare accoglienza, di ottenere un aiuto solidale e di trovarsi a contatto con persone che comprendendo il disagio e la tragedia dei propri simili e anche riconoscendo i valori e le risorse di cui sono portatori, siano disposti a condividere umanità e risorse materiali con chi è bisognoso e svantaggiato. L'uomo è da sempre un viandante e il Papa conclude il suo messaggio definendo la vita come un viaggio sul mare della storia, spesso oscuro e in burrasca in cui gli astri, che ci indicano la rotta e ci infondono speranza per la nostra traversata, possono essere un piccolo gesto di attenzione, come un sorriso, un saluto, una chiacchierata, un invito a partecipare alle attività di tutti i giorni. Sappiamo dunque aprire il cuore e le mani all'accoglienza in modo semplice e sincero? Questa Giornata particolare ci offre una concreta occasione: non sciupiamola con i soliti pregiudizi!

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La pattuglia delle religiose concittadine continua ad affievolirsi

Si è spenta suor Gesuina Buratti più conosciuta come la “pittrice” Fatale l’ultimo giorno dell’anno - E’ sepolta a Rivolta d’Adda Dopo un breve periodo di malattia, alle 7 del 31 dicembre scorso, è salita al Padre Celeste, suor Gesuina Buratti, al secolo Maria, 75 anni, nata a Seregno il 1° maggio 1937, dell’ordine delle suore Adoratrici del Santissimo Sacramento del beato padre Francesco Spinelli di Rivolta d’Adda. Il nome Gesuina l’ha derivato dal padre che si chiamava Giosuè, la mamma Letizia era Leveni. Era la terza di quattro fratelli: Alessandro, Angelo, Maria e Giuseppe. Suor Buratti era conosciuta tra le consorelle dell’ordine come la “pittrice”. Si era diplomata Suor Gesuina Buratti all’accademia di Brera. A 21 anni entrava in convento a Rivolta d’Adda accompagnata dall’allora prevosto della città, monsignor Bernardo Citterio. Il desiderio di prendere i voti nell’ordine delle religiose di Rivolta d’Adda era stata la logica conseguenza del contatto con la cugina suor Elena Leveni, della quale aveva voluto seguito le orme. Lo scorso novembre aveva festeggiato i 50 anni di professione attorniata dai familiari più stretti. Oltre ad un lungo servizio prestato nella casa madre, è stata inizialmente insegnante di pittura e ceramica nelle scuole materne dell’ordine di Modena, Cremona e Gravedona, in queste due ultime città ha prestato servizio anche in ambito parrocchiale. In casa madre negli ultimi anni era addetta al servizio della comunità. In molte chiese dell’ordine ha eseguito una lunga serie di opere. Suor Gesuina era una persona affabile, disponibile ma al tempo stesso tenace. Le esequie si sono svolte il 2 gennaio a Rivolta d’Adda dove la sua salma è stata sepolta nel campo riservato alle religiose. Paolo Volonterio


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ORARI SANTE MESSE FESTIVE Basilica San Giuseppe - piazza Libertà 6 - tel./fax. 0362 231308/231347 www.basilicasangiuseppe.it – basilicasangiuseppe@tiscali.it Sabato alle 18 (vigiliare) e alle 20 (vigiliare ai Vignoli), domenica alle 7.30, 8.45, 10, 11.30 e 18 Oratorio San Rocco - via Cavour 85 - tel. 0362 241756/fax. 0362 327352 www.oratoriosanrocco.it – info@oratoriosanrocco.it Domenica alle 10.30 solo per ragazzi delle elementari e accompagnatori durante il periodo della catechesi Parrocchia Beata Vergine Addolorata al Lazzaretto piazza Cabiati 3/via Vivaldi 16 - tel. 0362 239193 Sabato alle 20.30 (vigiliare), domenica alle 8, 10, 11.30 e 18.30 Adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento via Stefano da Seregno 52 - tel. 0362 238368 Domenica alle 8.30 Abbazia San Benedetto - via Stefano da Seregno 100 - tel. 0362 268911/321130 www.monaci-benedettini-seregno.com - bibbia@monaci-benedettini-seregno.com Sabato alle 18 (vigiliare), domenica alle 8, 9.45, 11 e 18 Santuario di Maria Ausiliatrice (Piccolo Cottolengo Don Orione) - via Verdi 95 - tel. 0362 22881 Sabato alle 17.30 (vigiliare), domenica alle 7, 9.30, 11 e 17.30 San Salvatore - via Montello Domenica alle 8.30 e 10.30 Istituto Pozzi - via Alfieri 8 - tel. 0362 231217 - www.istitutopozzi.it Domenica alle 9

In copertina: La signora Olga Bonacina, che posa con la prima copia de “L’Amico della Famiglia” andata in stampa due mesi prima della sua nascita. «L’AMICO DELLA FAMIGLIA», PERIODICO DELLE COMUNITÀ CRISTIANE DI SEREGNO anno XCI, 20 Gennaio 2013, numero 1 Direttore responsabile: don Paolo Ciotti; in redazione: Franco Bollati, Paolo Cova, Enrica Dell’Orto, Patrizia Dell’Orto, Luigi Losa, Nicoletta Maggioni, Giovanni Marelli, Patrizia Mariani, Sabrina Parravicini, Elisa Pontiggia, Mariarosa Pontiggia e Paolo Volonterio; e-mail: amicodellafamiglia@yahoo.it; amministrazione: Riccardo Ballabio; abbonamenti: Buona Stampa San Paolo - c/o segreteria parrocchia S. Giuseppe - Piazza Libertà 6 - 20831 Seregno (MB) telefono 0362 231308 o presso le segreterie delle altre parrocchie;

Ospedale - via Verdi 2 - tel. 0362 223217 Sabato alle 19 (vigiliare) e domenica alle 9 Parrocchia Santa Valeria - via S. Anna - tel. 0362 230096 www.parrocchiasantavaleria.it - info@parrocchiasantavaleria.it Sabato alle 18.30 (vigiliare), domenica alle 7.30, 9.30, 11 e 18.30 Parrocchia San Giovanni Bosco al Ceredo – via Tiziano 6 – tel. 0362 238382 www.parrocchiaceredo.it – segreteria@parrocchiaceredo.it Sabato alle 19 (vigiliare), domenica alle 8, 10.30 e 18 Parrocchia Sant’Ambrogio - viale Edison 64 - tel. 0362 230810 www.psase.it - parrocchia@psase.it Sabato alle 18 (vigiliare), domenica alle 8, 9.45, 11.15, 18 e 20.30

Stampa & Grafica: Sarigraphic E. Riva di M. Riva & C. snc, Via Gandhi, 10 - 20831 Seregno MB; Autorizzazione del Tribunale di Monza n. 93 dell’1/12/1987

Il prossimo uscirà domenica 17 febbraio 2013

Parrocchia San Carlo - via Borromeo 13 - tel. 0362 629635 www.sancarloseregno.it - parrocchia@sancarloseregno.it Sabato alle 18 (vigiliare), domenica alle 10.30 e 18


anno XCI - n. 1 - Gennaio 2013 - periodico delle comunitĂ cristiane di Seregno

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anni... 9 0 e non sentirli!


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