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Il bilancio del festival della missione a Milano Pagina

L’Amico della Famiglia Novembre Ottobre 2021 2022 11

Festival/A Milano quattro giorni di testimonianze e celebrazioni con 30mila presenze

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La missione è il cuore della vita della Chiesa da vivere per essere dono fino al per-dono

Vivere per essere dono, fino al per-dono. E’ il messaggio lanciato dal Festival della missione, che s’è concluso domenica 2 ottobre in Duomo a Milano dopo quattro giorni intensi di dibattiti, incontri, testimonianze, celebrazioni, promosso da Cimi (Conferenza istituti missionari in Italia) e Fondazione Missio (organismo pastorale della Conferenza episcopale italiana) in collaborazione con l’arcidiocesi di Milano.

Un evento, diciamoci la verità, che, schiacciato tra il dopo elezioni e le minacce nucleari russe, avrebbe meritato maggior attenzione sui mass media e da parte di tutti, cristiani in primis. I 29 incontri del programma principale hanno registrato almeno 15mila presenze, altrettante – portando il totale a 30mila – sono state le persone che hanno seguito gli eventi del programma parallelo “Il Festival è anche” attraverso presentazioni di libri, mostre, laboratori, proiezioni e gli aperitivi in oltre 30 locali del centro città. Dove 120 missionari (religiosi e laici) hanno portato la loro testimonianza. Senza dimenticare gli oltre100 ospiti, italiani e stranieri, i 200 volontari e le 20 parrocchie e gli istituti religiosi che si sono mobilitati per l’accoglienza.

Il Segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin, nel salutare i partecipanti ha sottolineato che papa Francesco “auspica che le giornate di festa e di preghiera, di ascolto e di confronto, possano favorire in tutti la consapevo-

L’incontro sui missionari martiri L’incontro sull’economia sostenibile

lezza che la missione non è un’appendice della fede, ma è il cuore della vita della Chiesa. Sua Santità incoraggia tutti, specialmente i giovani, a fissare lo sguardo ai vasti orizzonti esistenziali per recare l’annuncio liberante del Vangelo laddove l’uomo è affaticato, deluso e smarrito”.

Tanti gli argomenti dibattuti con testimoni d’eccezione. Tra i temi, “Carcere e riscatto” (da remoto ne ha testimoniato anche Patrick Zaki); il giornalista e scrittore Mario Calabresi e don Luigi Ciotti hanno dialogato di “Frontiera missione: memoria e giustizia”; il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, nel convegno «Far fiorire la vita – La missione Maddalena» ha ragionato sull’annuncio della Buona Notizia in un mondo ferito: la “Evangelii gaudium”, secondo Zuppi, «ha reso possibile affermare pubblicamente cose che magari si pensavano, ma si dicevano sottovoce, come che dei poveri dobbiamo occuparci tutti».

Durante l’incontro “Giustizia e con-dono” la ministra della Giustizia Marta Cartabia ha approfondito con il criminologo Adolfo Ceretti e la cappellana del carcere femminile di Santiago del Cile, Nelly León, il tema dei percorsi di giustizia riparativa.

E poi il convegno «Oltre l’economia che uccide» con Alessandra Smerilli, segretario del Dicastero per il Servizio allo sviluppo umano integrale, il senatore a vita ed economista Mario Monti e l’attivista indigeno contro la deforestazione in Amazzonia, Adriano Karipuna. Chi volesse trarre spunti dagli incontri può trovarne ampi resoconti sul sito www.chiesadimilano.it.

Tra gli altri eventi, quelli in piazza Vetra assai partecipati: sabato “Alzati e #ViviPerDono”, una serata che ha alternato buio e luce, silenzio e musica, alla presenza dell’arcivescovo Mario Delpini, già in vista della Giornata mondiale della Gioventù in programma a Lisbona dall’1 al 6 agosto prossimi. Ha detto Delpini ai ragazzi: «Comincia la missione di aggiustare il mondo. Ricordate, meditate queste tre parole per dare un messaggio a questo mondo triste, a questa Europa in declino, nella vecchiaia: esultanza – l’anima mia magnifica il Signore -, la vocazione, la missione, servire il progetto di Dio di esaltare gli umili, di dare da mangiare agli affamati, di ricordarsi del suo popolo. Vorrei augurare a tutti i giovani di andare a Lisbona per aver qualcosa da dire. Ci vediamo a Lisbona!».

Domenica 2, sempre in piazza Vetra, l’atto finale del Festival, con la pace come motivo che ha accompagnato le musiche e le testimonianze del “Missio Contest – Concerto di pace”, con la presenza delle artiste Liza Miller e Anna Tchikovskaya, rispettivamente russa e ucraina.

Infine, domenica in Duomo, il saluto e l’augurio di Delpini: «C’è un’intima radice di fiducia che accompagna tutti noi. Vivere per-dono, questo è il messaggio del Festival e il seme di futuro che ci viene consegnato. Viviamo per-dono e perciò andiamo in fretta (il titolo della Giornata 2023 di Lisbona) là dove il Signore ci chiama».

Paolo Cova

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