a
Typefaces atlas
a Typefaces atlas
progetto di un atlante interattivo dei caratteri tipografici
a Typefaces atlas
Studente Andrea Gessa 749279 Relatore Giovanni Baule
Politecnico di Milano • Scuola del Design Corso di Laurea Magistrale in Design della Comunicazione
Anno Accademico 2011/2012
Il carattere usato per il testo è lo Scala, disegnato in Olanda da Martin Majoor, prodotto da FontShop—Berlino, nel 1989. Per le intestazioni è stato usato lo Scala Sans, disegnato in Olanda da Martin Majoor, prodotto da FontShop—Berlino, nel 1994. Le didascalie e note a margine sono state composte nella variante Condensed. Il carattere usato per i capilettera è il Birdy, disegnato da Veronika Burian nel 2011, per TypeTogether.
Sommario
• Introduzione
pag.Xi
1.
Abstract
pag. 13
2.
Ricerca
pag. 17
2.1. Criteri di scelta
18
2.2. Studi tipografici ed esperienze personali Le ricette tipografiche La storia L’anatomia e la tipometria
18 19 20 20
2.3. Manuali tipografici cartacei Gli Elementi dello Stile Tipografico Letter Fountain Type & Typography Hyperactivitypography From A to Z The Ten Commandaments of Typography . Type Heresy
21 21 23 24 25 27
2.4. Manuali tipografici interattivi 100Types Type Insight The Typography Manual
29 29 31 32
2.5. Database e catalogazioni di caratteri tipografici Typedia Identifont Live Font Sales The 100 Best Typefaces of All Times On Snot and Fonts A Modern Day Specimen Book Fontshop, Linotype, Myfonts Fonts in Use Fontbook
32 33 35 36 36 38 38 39 41 42
sommario
V
2.6. Applicazioni per la tipografia Typobase The Font Game Kerntype & Shapetype
43 43 44 44
2.7. Visualizzazioni tipografiche Periodic Table of Typefaces The 50 Most Popular Typefaces in the World A History of Western Typefaces
46 46 46 48
2.8. Visualizzazioni storiche ed evolutive Genealogy of Pop/Rock Music The History of Film Timeline of XX Century Art and New Media The Histomapfour Thousand Years of World History Cubism and Abstract Art Evolution of Life The Electromagnetic Spectrum
50 50 50 52 52 54 54 56
2.9. Atlanti interattivi The Civil War LRA Crisis Tracker Digital History Milestones in the History of Thematic Cartography, Statistical Graphics and Data Visualization The Rise of Megacities A History of Modern Music: the Timeline Climate Change: the Carbon Atlas Europe by Numbers: the Complete Interactive Guide Musical Nodes
57 57 58 59
3.
A typefaces atlas
60 61 61 62 63 63 pag. 69
3.1. Esigenze 70 3.2. Risposte 71 3.3. Target 72 Studenti e neofiti 72 Insegnanti 73 Professionisti 74 3.4. Supporti 76 Html 5 76 Css 3 78 Javascript & jquery 78 Display ad alta risoluzione 79 3.5. Concept 79 3.6. Lingua di fruizione
81
3.7. Attori ruoli relazioni strumenti
81
VI
4.
Contenuti
pag. 85
4.1. Criteri per la scelta dei caratteri Caratteri di importanza primaria Caratteri di importanza secondaria Caratteri di terza classe di importanza
86 86 86 87
4.2. Indice di rilevanza
87
4.3. Scelta dei contenuti d’approfondimento
88
4.4. Conflitti e casi particolari
88
5.
Struttura
pag. 91
5.1. Architettura dell’applicazione
92
5.2. I caratteri tipografici
92
5.3. Le schede dei caratteri
93
5.4. Le mappe
96
5.5. Le pagine di filtro
97
5.6. Pagine di approfondimento
97
5.7. Ricerca 100 6.
Dettagli e funzioni
pag. 103
6.1. Grafica dell’interfaccia Colori Font utilizzati Logo Homepage Barra di navigazione
104 104 105 106 106 108
6.2. Le mappe 108 6.2.a. Timeline 110 6.2.b. Geografia 113 6.2.c. Classificazione 116 6.2.d. Autore 118 6.2.e. Fonderia 120 6.2.f. Metodi di produzione 121 6.2.g. Destinazione d’uso 122 6.3. Le schede 123 6.3.a. Carta d’identità 123 6.3.b. Specimen 123 6.3.c. Anatomia 124 6.3.d. Glifi chiave 126 6.3.e. Type in use 126 6.3.f. Alternative e versioni 127 6.3.g. Consigli per l’uso 127
sommario
VII
6.4. Account utente Profilo utente Salvataggio preferiti Visualizzazione dei preferiti Caricamento dei font Caricamento dei contenuti di approfondimento 7.
Scenari utente
129 129 130 130 132 134 pag. 137
7.1. Adriano – studente
138
7.2. Roberto – insegnante
141
7.3. Claudio – professionista
142
8.
Considerazioni finali & sviluppi futuri
8.1. Sviluppi futuri Sviluppo tecnico Incremento del database Potenzialità e difficoltà economiche Declinabilità Community
pag. 145 147 147 147 147 148 148
Appendice A
Target risultati del questionario
pag.151
Appendice B
Indice delle figure
pag.157
Appendice C Indice dei caratteri tipografici Caratteri di importanza primaria Caratteri di importanza secondaria
pag.161 162 164
Appendice D Fonti Tipografia Visualizzazione di informazioni Progettazione web Ispirazioni
pag.171 172 175 176 177
Grazie
pag.179
VIII
“
Di tutte le conquiste della mente umana, la nascita dell'alfabeto è la più importante.
”
Frederic Goudy, typedesigner
X
Introduzione
Perché un atlante della tipografia? Lungi da me il voler catalogare quasi sei secoli di storia, impresa che già altri prima, con capacità e mezzi di gran lunga superiori ai miei, hanno tentato con alterne fortune, vedi il progetto wiki di Typedia o l’applicazione per iPad FontBook sviluppata da FontShop. L’esigenza che ho riscontrato, in quanto amante della tipografia, della sua sottigliezza, delle ferree regole che da sempre la determinano, era di averne una visione d’insieme. Nonostante la passione che ha alimentato questo lavoro, e quindi i miei studi in questo campo, mi son reso conto dell’utilità che avrebbe uno strumento in grado di raccontare la storia della tipografia attraverso i momenti topici che ne hanno determinato l’evoluzione. Il confronto con i miei compagni di studi ha fatto emergere quanto questa necessità fosse condivisa. È stato semplice decidere che avrei indirizzato i miei sforzi verso uno strumento didattico per i giovani studenti di grafica e comunicazione in primo luogo, ma che potesse tornare utile anche ai professionisti grazie alla parte di archivio che sta alla base di un progetto simile. Una volta identificate poche decine di pietre miliari nella storia della tipografia è iniziato il progetto vero e proprio: pensare a come visualizzare questo database in modo da dargli una valenza didattica. Poiché il progetto è così indirizzato, la parte di database è limitata nel tempo – dal primo libro stampato da Gutenberg ad oggi – nella geografia – gli alfabeti latini – e in importanza, i caratteri capostipiti e che rappresentano le grandi ispirazioni. Ho progettato questo Atlante tenendo presente le sue potenzialità, predisponendolo a un’evoluzione verso questi territori e a possibili ampliamenti del corpo dei contenuti. •
XI
XII
1 abstract
• egli ultimi anni si sta assistendo ad un ritorno di popolarità della tipografia, dopo che il web e le sue limitazioni tecniche ne avevano condizionato la diffusione. Tuttavia lo studio di questa disciplina viene spesso trascurato o compresso in corsi che, per motivi di tempo, non riescono a trattare adeguatamente la complessità dell’argomento. A Typefaces Atlas è un progetto che si propone come supporto alla didattica; fornisce a studenti e docenti un database di caratteri selezionati e catalogati, attraverso mappe concettuali che li visualizzano ognuna secondo una diversa chiave di lettura. A differenza di un normale database come quelli proposti dai distributori di font, più basati sulla ricerca, le mappe di A Typefaces Atlas permettono di navigare il corpo dei contenuti favorendo l’apprendimento, anziché filtrare semplicemente i contenuti secondo i desideri dell’utente. A causa della proliferazione di nuovi caratteri, dovuta alle nuove possibilità tecnologiche, si tende a trascurare lo studio approfondito di una singola famiglia di caratteri e delle sue potenzialità a favore della quantità, o gratuità. Per questo motivo ogni carattere sarà presentato con una scheda che ne permetta la conoscenza approfondita, anche dal punto di vista tecnico e pratico. I caratteri selezionati sono stati suddivisi in tre classi di importanza, per permettere agli studenti di comprendere quali sono state le pietre miliari nella storia del type design. A Typeface Atlas è una proposta alternativa ai database dei distributori, molto ricchi ma dispersivi e alle raccolte, sintetiche ma poco pratiche per scopi progettuali e operativi. •
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Storia dell’Italia che ha peso sulla tipografia di quel Paese. Storia dell’Italia che ha peso sulla tipografia di quel Paese. Storia dell’Italia che ha peso sulla tipografia di quel Paese.
1501
Storia dell’Italia che ha peso sulla tipografia di quel Paese. Storia dell’Italia che ha peso sulla tipografia di quel Paese. Storia dell’Italia che ha peso sulla tipografia di quel Paese.
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Andrea Gessa via Candiani 112, 20158 Milano +39 3400914931 ag@andreagessa.com
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What is A Typefaces Atlas? A Typefaces Atlas is a project aimed to improve knowledge of typefaces. It consists of interactive maps that browse through the milestones of typography. Registered users can upload other typefaces IDs.
Can I download your thesis? A Typefaces Atlas è un supporto dida ico per l’apprendimento dei cara eri tipografici più importanti, delle loro storie e dei loro autori. www.andreagessa.com/atypefacesatlas.pdf
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1750 Nome D. Caslon UK U. Caslon
1915
D. Caslon UK U. Caslon
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R. Austin UK British Le er Foundry
1931
P.S. Fournier France Monotype
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1804
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1817
Egyptian
D. Caslon UK U. Caslon
V.Figgins UK U. Caslon
1750 Nome
1813
1875
Monotype Scotch Roman
Bruce
R. Austin UK Miller
1915
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1750 Nome D. Caslon UK U. Caslon
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P.S. Fournier France Monotype
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1931
1975
1915
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joanna
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da ilografici
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1788 Bell
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1925
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First Industrial Revolution Steam engine is used in mechanical production England pioneers this development
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1764
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B. Fox UK Robert Besley & Co.
H. Jost Germany Bauer
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M.F. Benton USA Monotype
M. Carter USA Linotype
1750 Nome
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1789 Bodoni
1924
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slab serif
walbaum centennial rockwell clarendon
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geometrical
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lineari a contrasto lineari quadrati
didot
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benton neoclassical
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humanist
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NOVARESE/FUGA
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gill sans optima
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1775
1800
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1975 2000
1875 1900
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1750
1775 1800 1825
1675 1700 1725
1725
1850
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ORIGINAL DESIGN ↑ Author: Claude Garamond
FILTERS
Year: 1550
Importance ↑
1692
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high
1766
baseline
Publisher: Claude Garamond
medium
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Nation: France
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Period ↑ From
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To
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↓
1775
J. Baskerville
VERSION DESIGN ↑
1775
ascenders capitals
Author: Robert Slimbach Year: 1989
x-height
Publisher: Adobe
1740
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Nation: USA
1813
baseline
CLASSIFICATION↑ 1764
F. Didot
descenders
Vox+: 1. Text typefaces 1.2 Garaldes
1836
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Hand gloves Garamond Premier Pro ↓
ascenders capitals
credits
C Hello Andrea
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J. Baskerville 1757 England J. Baskerville
Tags: serif industrial
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C. Garamond 1530 France C. Garamond
Tags: serif classical book old-style
Aa
N. Jenson 1470 Italy N. Jenson
Tags: serif female venetian old-style renaissance
M. Majoor 1989 Netherlands FontFont
Tags: serif text book humanistic
X. Dupre 2005 France Emigre
Tags: sans text cool humanistic
J.E. Walbaum 1800 Germany J.E. Walbaum
Tags: serif didone elegant rigid
Baskerville
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Garamond
Keep me updated with your monthly newsleÂ?er Send me an e-mail when a font I submiÂ?ed has been accepted and published
Jenson
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British Standard: II. Garaldes
Tags: sans new cool humanistic
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medium low Period ↑ From
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1775
1825
Class: 1
1850
You have selected Typeface/ Garamond Premier Pro as a favourite. GARAMOND Would like to add PREMIERyouPRO
Typefaces by Baskerville:
Baskerville
Died: Birmingham, 1775 England
Year: 1550
baseline
Publisher: Claude Garamond
Gaskell, Philip (1973). John Baskerville: A Bibliography. Paul P. B. Minet. ISBN 0-85609-029-8.
descenders
Nation: France
Chisholm, Hugh, ed. (1911). "Baskerville, John". EncyclopĂŚdia Britannica (11th ed.). Cambridge University Press.
ascenders capitals
x-height
Source: Roman Construction: Continuous Shape: Round curves
1970
1975
1980
1985
1990
1995
2000
1975
2000
2005
Cara eri
Fonderie Olive Deberny & Peignot
high medium
Schri gieĂ&#x;erei Gebr. Klingspor
Haas’che Schri gieĂ&#x;erei
D. Stempel AG
D. Stempel
low
From
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To
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Linotype Hell AG
→
Mergenthaler Linotype
Period ↑
Compugraphic
Lanston Monotype
Production ↓
english elegant
transitional
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about
credits
Terminals Baseline: Refined Ascenders: Refined
Linotype (Heidelberg)
Agfa/ Compugraphic
descenders
Modeling Contrast: Medium Axis: Inclined Transition: Gradual
Italiana
Rudolf Hell
FILTERS Importance ↑
baseline
Proportions Width: Narrow/Medium Capitals: Roman Ascenders: Higher X-height: Small
credits
1950
1925
1965
about
1875 1900
1960
1850
1725
1955
1950
1750
1675 1700
1945
search
1775 1800 1825
1940
1625
1550
1935
maps
1650
1930
1575 1600
1450 1925
Informazioni su come funziona la mappa. Informazioni su come funziona la mappa.
1525
a Typefaces atlas
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1475 1500
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Maps/ PUBLISHERS
Chalet
+
VERSION DESIGN ↓ CLASSIFICATION↓ FEATURES↑
1839
Haad glove s ITC Garamond ↓
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Benton, Josiah Henry (1914). John Baskerville: Type-founder and Printer, 1706–1775. Boston: 1836 The Merrymount Press.
1768
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ascenders capitals
Author: Claude Garamond
Further reading
John Baskerville printed works for the University of Cambridge in 1758 and, 1764 although an F. atheist, Didotprinted a splendid folio Bible in 1763. His typefaces were greatly admired by Benjamin Franklin, a printer and fellow member of the Royal Society of Arts, who took the designs back to the newly-created United States, where they were adopted for most federal government publishing. Baskerville's work was criticized 1768 by jealous competitors and soon fell out of favour, but since the 1920s many new fonts have been released by Linotype, Monotype, and other type foundries – revivals of his work and mostly called 'Baskerville'. Emigre released a popular revival of this typeface in 1996 called Mrs Eaves, named for Baskerville's wife, Sarah Eaves. Baskerville’s
maps
x-height
ORIGINAL DESIGN ↑
Su on, James; Su on, Alan (1988). 1813 An Atlas of Typeforms. Wordsworth Editions. p. 59. ISBN
some of the members of the Lunar Society. He directed his punchcuÂer, John Handy, in the design of many typefaces of broadly similar appearance.
J. E. Walbaum
some tag of your own?
References Meggs, Philip B., Purvis, Alston W. "Graphic Design and the Industrial Revolution" History of Graphic Design. Hoboken, N.J: Wiley, 2006. p.122.
08.01.1775 Baskervillle was born in the village of Wolverley, near Kidderminster in Worcestershire and was a printer in
1712
R.A. Chalet 2001 France House Ind.
Aa
2000
1975
1950
1925
1875 1900
1800
1766 Born: Wolverley, England 28.01.1706
Birmingham, England. He was a member of 1740 G. Bodoni the Royal Society of Arts, and an associate of
P. S. Fournier
1850
1750
1775 1800 1825
1675 1700 1725 1750
1706
J. Baskerville
a Typefaces atlas
credits
John Baskerville
BACK TO THE MAP
1692
W. Caslon
high
about
C Hello Andrea
1725
�
Importance ↑
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SPECIMEN ↓ ANATOMY ↓
1700
FILTERS
F. Smeijers 1992 Netherland FontFont
Aa Quadraat
1839
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1650
1550
1675
1625
1450
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1575 1600
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Maps/ AUTHORS
1475 1500 1525
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1768
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Underware 2004 Netherlands Underware A. Frutiger 1988 Switzerland Linotype
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Walbaum
J. E. Walbaum
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1768
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SETTINGS
Dixon: 1. Old face 1.2 Aldine roman
1712
P. S. Fournier
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PROFILE This is your profile resume.
☙ KEY GLYPHS ↓ TYPE IN USE ↓ ☙ TIPS AND TRICKS ↓ VERSIONS & ALTERNATIVES ↓
1700
1650
1550
1675
1625
1450
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1575 1600
Class: 1
Typeface/ GARAMOND PREMIER PRO
☙ KEY GLYPHS ↓ TYPE IN USE ↓ ☙ TIPS AND TRICKS ↓ VERSIONS & ALTERNATIVES ↓
maps
SPECIMEN ↓ ANATOMY ↓
a Typefaces atlas
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Maps/ AUTHORS
Decorations: None
Agfa Monotype Mono... Imaging
Monotype
Usage ↓ Classification ↓ Anatomy ↓
International Typeface Corporation
Fontshop
The Foundry
Adobe Type Library
Emigre
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high medium low Period ↑ From
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Production ↓ Usage ↓ Classification ↓
Movable type is the system of printing and typography that uses movable components to reproduce the elements of a document (usually individual le ers or punctuation).
Poliphilus Bembo Dante Jenson Garamond Caslon Baskerville Bodoni
The world's first known movable-type system for printing was created in China around 1040 A.D. by Bi Sheng (990–1051) during the Song Dynasty;[1] following that, the first metal movable-type system for printing was made in Korea during the Goryeo Dynasty (around 1230). This led to the printing of the Jikji in 1377—today the oldest extant movable metal print book. The diffusion of both movable-type systems was, however, limited:[2] They were expensive, and required an enormous amount of labour involved in manipulating the thousands of ceramic tablets, or in the case of Korea, metal tablets required for scripts based on the Chinese writing system, which have thousands of characters.
PREMIER PRO
ORIGINAL DESIGN ↑
maps
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about
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C Hello Andrea Class: 1
INVITATION
INFOGRAPHIC
BOOK
NEWSPAPER
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Sans
FILTERS
Typeface/ GARAMOND PREMIER PRO ORIGINAL DESIGN ↑
Serif
Author: Claude Garamond Year: 1550
Importance ↑
medium
Select a year
↓
Select a year
↓
Yes
No
a Typefaces atlas
Author: Robert Slimbach Year: 1989
Production ↓
Publisher: Adobe
Usage ↓
Nation: USA
Classification ↓
NeoGrotesk
Anatomy ↓
Yes
CLASSIFICATION↑ Vox+: 1. Text typefaces 1.2 Garaldes
No
British Standard: II. Garaldes Dixon: 1. Old face 1.2 Aldine roman
Humanistic Yes
36pt
AaBbCc Handgloves Adobe Garamond Premier Pro – Regular
ORIGINAL DESIGN ↑ Author: Claude Garamond Year: 1550 Publisher: Claude Garamond Nation: France
VERSION DESIGN ↑ Author: Robert Slimbach Year: 1989 Publisher: Adobe Nation: USA
CLASSIFICATION↑ Vox+: 1. Text typefaces 1.2 Garaldes British Standard: II. Garaldes Dixon: 1. Old face 1.2 Aldine roman
FEATURES↓
AaBbCc Handgloves Adobe Garamond Premier Pro – Italic
AaBbCc Handgloves Adobe Garamond Premier Pro – Medium
AaBbCc Handgloves Adobe Garamond Premier Pro – Medium Italic
AaBbCc Handgloves Adobe Garamond Premier Pro – Semibold
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about
credits
C Hello Andrea Class: 1
Typeface/ GARAMOND PREMIER PRO ORIGINAL DESIGN ↑ Author: Claude Garamond Year: 1550 Publisher: Claude Garamond Nation: France
VERSION DESIGN ↑ Author: Robert Slimbach Year: 1989 Publisher: Adobe Nation: USA
AaBbCc Handgloves
CLASSIFICATION↑
AaBbCc Handgloves
British Standard: II. Garaldes
Adobe Garamond Premier Pro – Semibold Italic
Adobe Garamond Premier Pro – Bold
AaBbCc Handgloves Adobe Garamond Premier Pro – Bold Italic
AaBbCc Handgloves Adobe Garamond Premier Pro – Light Display
AaBbCc Handgloves Adobe Garamond Premier Pro – Light Display Italic
maps
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Some typefaces are a redesign, Fill this additional form if this is your case.
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Typeface Names The “Typeface name� is the name of the typeface or family, e.g. “Helvetica�, “Adobe Garamond�, or “Palatino�; do not include “pro�, “std� or other format labels.
Example: Miller Text
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Example: Miller Text
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Example: Erik Spiekermann
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Example: Linotype
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Example: 1987
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Family Names The “Family member� is the weight or style of the typeface, e.g., “Regular�, “Italic�, or “Bold�. If a typeface includes variants such as “sans� or “serif�, these should be added as distinct typefaces. Uploading Type Samples Specimens must be added as swf files. Select “upload type sample� to download a Flash template and read the how-to. Requires Flash CS3 or above. Giving Credit When adding background info, use short excerpts from elsewhere or write it yourself. Be sure to cite your sources. Additional Information Use the “Background� field for additional information that doesn’t fit into the given fields.
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Stempel Garamond
ITC Garamond
Simoncini Garamond
Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe, along with innovations in casting the type based on a matrix and hand mould. The more limited number of characters needed for European languages was an important factor.[3] Gutenberg was the first to create his type pieces from an alloy of lead, tin, and antimonythe same components still used
Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe, along with innovations in casting the type based on a matrix and hand mould. The more limited number of characters needed for European languages was an important factor.[3] Gutenberg was the first to create his type pieces from an alloy of lead, tin, and
Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe, along with innovations in casting the type based on a matrix and hand mould. The more limited number of characters needed for European languages was an important factor.[3] Gutenberg was the first to create his type pieces from an alloy of lead, tin, and antimonythe same components still used
This Garamond from 1924 is based on Garamond’s roman in a 1592 type specimen of the Egenloff Berner typefoundry and on italics by Robert Granjon in the same specimen. This Garamond with its embellished small capitals and old style figures is considered one of the finest revivals.
Drawn by Tony Stan, it was first released in 1975 in Book and Ultra weights only. These were intended as display faces to complement existing text designs from other foundries. Many of ITC’s interpretations of traditional typefaces were born with this purpose.
This Garamond was designed in 1961 by Francesco Simoncini and W. Bilz and later distributed by Bauer-Neufville. It is based on Jannon’s work. This Garamond has no small capitals and no old style figures. The x-height if Simoncini Garamond is larger and the italic thinner.
Garamond 3 LT
Granjon LT
Sabon
Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe, along with innovations in casting the type based on a matrix and hand mould. The more limited number of characters needed for European languages was an important factor.[3] Gutenberg was the first to create his type pieces from an alloy of lead, tin, and antimonythe same components still used today.[4]
Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe, along with innovations in casting the type based on a matrix and hand mould. The more limited number of characters needed for European languages was an important factor.[3] Gutenberg was the first to create his type pieces from an alloy of lead, tin, and antimonythe same components still used today.[4]
Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe, along with innovations in casting the type based on a matrix and hand mould. The more limited number of characters needed for European languages was an important factor.[3] Gutenberg was the first to create his type pieces from an alloy of lead, tin,
This Morris Fuller Benton’s 1917 Garamond for American Type Founders is based on the Jannon punches and matrices housed in the French “Imprimerie Nationale�, which are Jannon’s interpretations of Garamond’s work, cut more than fi–y years a–er Garamond’s death.
This typeface was not named a–er Garamond in order to avoid confusion with the other Garamond typefaces. It is named a–er the original designer of the accompanying italic, Robert Granjon. It was designed by George William Jones and Chauncy H. Gri˜h in 1928
Jan Tschichold designed Sabon in 1967, based partially on Garamond types in the 1592 specimen found in Frankfurt, and in part on a large roman by Guillaume Le BĂŠ I, said to date from 1588. Tschichold designed Sabon for three typeseÂœing systems: Stempel, Monotype and Linotype.
Vox+: 1. Text typefaces 1.2 Garaldes
Dixon: 1. Old face 1.2 Aldine roman
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ANDREA
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ANATOMY ↓ ☙ KEY GLYPHS ↓ TYPE IN USE ↓ ☙ TIPS AND TRICKS ↓ VERSIONS & ALTERNATIVES ↓
SPECIMEN ↑
Class: 1
Typeface/ GARAMOND PREMIER PRO
a Typefaces atlas
FEATURES↓
No
Myriad
C Hello Andrea
C Hello Andrea
ANDREA 8 favs 2 submission | 1 accepted 0 authors
Teknion furniture systems Ability product brocure / Vanderbyl Design; Michael Vanderbyl / USA, 1997
VERSION DESIGN ↑
Period ↑
To
credits
(help me choose)
Nation: France
Geometric
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Publisher: Claude Garamond
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LOGO
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CLASSIFICATION↑
For alphabetic scripts, movable-type page se ing was quicker and more durable than woodblock printing. The metal type pieces were more durable and the le ering was more uniform, leading to typography and fonts. The printing press was especially efficient for limited alphabets. The high quality and relatively low price of the Gutenberg Bible (1455) established the superiority of movable type in Europe and the use of printing presses
Maps/ USAGE
a Typefaces atlas
VERSION DESIGN ↑
Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe, along with innovations in casting the type based on a matrix and hand mould. The more limited number of characters needed for European languages was an important factor.[3] Gutenberg was the first to create his type pieces from an alloy of lead, tin, and antimony—the same components still used today.[4]
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C Hello Andrea Class: 1
Typeface/
The world'sThis firstled known toAround themovable-type printing 1450, Johannes of the system Jikji Gutenberg in for 1377—today invented the the printing printing was oldest created extant press in China movable and around independently metal1040 print A.D. book. developed by Bi The diffusion a movable oftype Sheng (990–1051) both movable-type during system the in Song systems Europe, Dynasty;[1] along was, however, with following innovations limited:[2]in They casting the that, the first were metal expensive, movable-type type based and required onsystem a matrix anfor enormous and printing hand mould. amountThe of more was made in labour Korea involved during limitedthe innumber manipulating Goryeo ofDynasty characters the thousands (around needed for ofAuthor: European Claude Garamond 1230). This led ceramic to thetablets, languages printing or of inwas the an Jikji case important in of 1377—today Korea,factor.[3] metal tablets Gutenberg was the the oldest extant required movable for first scripts tometal create based print hison type book. thepieces Chinese The from writing an alloy system, of lead, tin, Year: 1550 used today.[4] diffusion ofwhich both have movable-type and thousands antimony—the systems of characters. was, samehowever, components still Publisher: limited:[2] They were expensive, and required an Claude Garamond Johannes led to theGutenberg printing ofinvented the Jikjithe in 1377—today printing the enormous Around amount 1450, ofThis labour involved in manipulating Nation: pressofand oldest independently extantor movable developed metal aof movable print book. type The diffusion of the thousands ceramic tablets, in the case Korea, France system in both Europe, along withon systems innovations was,in however, casting limited:[2] the They metal tablets required formovable-type scripts based the Chinese type based were on aexpensive, matrix and and hand mould.anThe enormous more amount of writing system, which have thousands ofrequired characters. limited number labourof involved characters in manipulating needed for European the thousands of Around 1450, languages Johannes ceramic was Gutenberg an tablets, important invented or in factor.[3] thethe case printing Gutenberg of Korea, Author: metal was the tablets Slimbach first to create required hispress type forand pieces scripts independently from basedan onalloy the Chinese of lead,Robert tin, writing system, Year: and antimony—the whichdeveloped havesame thousands components a movable of characters. type still used today.[4] 1989 system in Europe, along with Publisher: For alphabetic For alphabetic scripts, movable-type scripts, movable-type page was se ing was innovations in casting these ing typepage Adobe quicker and quicker more and durable more durable woodblock than woodblock printing. The printing. The based on athan matrix and hand Nation: metal typemetal pieces type were pieces more durable more and durable the le ering and the le ering mould. The were more limited USA was more was uniform, more leading uniform, toleading typography toneeded typography and fonts.and Thefonts. The number of characters printing press printing wasan press especially was especially efficient for efficient limitedfor limited for European languages was important factor.[3] alphabets. The quality The and quality relatively and low low the price of the Gutenbergalphabets. was the first tohigh create hishigh type pieces fromrelatively an price of Vox+: Gutenberg Bible (1455)Bible established (1455) components established the superiority the superiority of of alloy of lead, tin, andGutenberg antimony—the same 1. Text typefaces movable type movable in Europe type in and Europe the use and ofthe printing use ofpresses printing presses still used today.[4] 1.2 Garaldes spread rapidly. spread The rapidly. printing Thepress printing maypress be regarded may be as regarded one as one British Standard: For alphabetic of the scripts, keyof factors movable-type the key fostering factors page the fostering se ing Renaissance[5] the was Renaissance[5] and toand due to II. due Garaldes quicker and itsmore effectiveness durable its effectiveness than its use woodblock spread its use around printing. spread the around The globe. the globe. Dixon: metal type pieces were more durable and the le ering 1. Old face Aldine The 19th leading century The 19th invention century invention of Hot of Hot typese ing metal 1.2 typese ing and roman and was more uniform, to typography andmetal fonts. The its successors its successors caused movable caused movable decline to in decline the 20th in the 20th printing press was especially efficient for to limited century.and relatively low price of the alphabets. century. The high quality Gutenberg Bible (1455) established the superiority of movable type in Europe and the use of printing presses spread rapidly. The printing press may be regarded as one of the key factors fostering the Renaissance[5] and due to its effectiveness its use spread around the globe.
Anatomy ↓
C login
credits
1976
maps
Tracking & Kerning Garamond remanins a popular book face. With a fairly low contrast of stroke thickness, it is light-colored on the page. Alteration of tracking is necessary only when reversing out of a solid color background. Only standard kerning is required
Text Sizes The ascenders are slightly taller than the capitals, which means a quite small x-height. It is a compact typeface and therefore an efficient user of space. Normally a small amount of leading is required—20% of body size is adequate. Garamond’s original typeface was designed for textured paper, so it can look rather light on smooth paper.
Display sizes Although not originally intended as a display face, digital versions make this possible, its elegant character giving text a polished look. It is important to reduce tracking as the size increase to maintaind good word fit. Twentieth century typefounders’ revivals have extended the family of Garamond by adding semibod and bold to the basic roman and italic.
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about
Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe. Light coloured
Track negatives Tracking: 10
Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe. Small x-height – Efficient use of space
Yesterday, all my tro Leading 20% of body size.
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C Hello Andrea Class: 1
Typeface/ GARAMOND PREMIER PRO ORIGINAL DESIGN ↑ Author: Claude Garamond
Garamond Premier Pro Display
TIGHT FIT Reduce traking at big sizes
ascenders capitals
x-height
Publisher: Claude Garamond Nation: France
VERSION DESIGN ↓ CLASSIFICATION↓ FEATURES↑
ascenders capitals
x-height
Source: Roman Construction: Continuous Proportions Width: Narrow/Medium Capitals: Roman Ascenders: Higher X-height: Small
maps
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Jag Qt GRfsj
baseline
Year: 1550
Shape: Round curves
Big elegance
a Typefaces atlas
baseline
�
Capital G with spur
descenders
credits
TYPE IN USE ↓ ☙ TIPS AND TRICKS ↓ VERSIONS & ALTERNATIVES ↓
Importance ↑
1946
Mechanical Phototypesetting punchcutting Digital typesetting and compositionGARAMOND of metal type
SPECIMEN ↓ ANATOMY ↓ ☙ KEY GLYPHS ↓
FILTERS
A list of typefaces
VERSIONS & ALTERNATIVES ↓
Informazioni su come funziona la mappa. Informazioni su come funziona la mappa.
about
1885
Hand punchcutting and moveable type
☙ TIPS AND TRICKS ↓ VERSIONS & ALTERNATIVES ↓
maps
1450
SPECIMEN ↓ ANATOMY ↓ ☙ KEY GLYPHS ↓ TYPE IN USE ↑
a Typefaces atlas
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SPECIMEN ↓ ANATOMY ↓ ☙ KEY GLYPHS ↓ TYPE IN USE ↓ ☙ TIPS AND TRICKS ↓ VERSIONS & ALTERNATIVES ↓
C login
Maps/ PRODUCTION
Modeling Contrast: Medium Axis: Inclined Transition: Gradual Terminals Baseline: Refined Ascenders: Refined Decorations: None
On-screen display Screen resolution makes the detailed form of Garamond difficult to appreciate. Garamond should be used display sizes of 18-point and larger. For website design is best used within a PNG or JPEG.
18 points & larger
DISPLAY Garamond 24px and 42px
AaBbCc Handgloves Adobe Garamond Premier Pro – Caption
AaBbCc Handgloves Adobe Garamond Premier Pro – Caption Italic
abstract
15
16
2 ricerca
• na volta intuita la necessità di un atlante che trattasse di tipografia con una visione quanto più generale, è iniziata una ricerca su vari fronti per capire lo stato dell’arte in questo settore. In particolare sono emerse diverse applicazioni per a mobili progettate per essere dei piccoli manuali o dei database, ma nessuna di queste si poteva propriamente definire un atlante: mancavano di volta in volta il lato didattico o quello di reference. La ricerca per quanto riguarda la progettazione dell’artefatto si è spinta lungo due assi: digitale–cartaceo e atlante–manuale, dove per atlante si intende un sistema di visualizzazione di dati in grado di aggiungere informazione oltre i semplici contenuti forniti. Si è anche voluto dedicare un focus ad un gruppo di applicazioni – per lo più mobile – esplicitamente dedicate alla tipografia, da cui trarre spunto e ispirazione. Un’ulteriore ricerca è stata necessaria per quanto riguarda tutto il corpo di contenuti dell’applicazione, e ancor di più per i criteri di scelta e classificazione degli stessi. Gran parte delle informazioni ricavate in questa parte derivano da libri, – manuali e reference – autorevoli sulla tipografia, e da articoli raccolti su siti web e community specializzate. Altra fonte di fondamentale importanza e alla base di tutto questo lavoro, è la mia, seppur breve, esperienza personale di studio e passione dedicati alla tipografia, oltre ai preziosissimi insegnamenti ricevuti dai professori incontrati in questi anni.
U
17
2.1
criteri di scelta
Esplorando diversi campi, si è dovuta operare una scelta su quali esempi analizzare ed includere nella ricerca. Piuttosto che avere un panorama completo delle discipline analizzate si è voluto raccogliere gli spunti considerati interessanti ai fini del progetto, sfruttando di ciascuna area le peculiarità più utili ad un progetto interattivo dedicato alla didattica della tipografia. Si è cercato innanzitutto di avere dati che fondassero una base di conoscenze della materia prima, ossia la tipografia. In questo senso sono stati selezionati i testi consigliati dai docenti o più frequentemente riscontrati nelle bibliografie, includendo non tutto il corpo di libri disponibili, ma limitando la scelta a quelli riconosciuti come autorevoli, che tracciano un panorama completo della tipografia e si distinguono per un approccio personale alla materia; sono anche stati presi in considerazione testi che dedicano spazio ad argomenti poco o per nulla trattati da altri testi; altri testi sono stati selezionati per l’attenzione alla sintesi storica che sono stati in grado di fornire. Più relativamente al progetto dell’Atlante interattivo si sono ricercate modalità di visualizzazione, sia statiche che interattive, che permettessero una rappresentazione di fenomeni con evoluzione temporale, così come rappresentazioni basate sulla geografia nel tempo o che avessero l’intenzione di restituire all’osservatore l’idea di un contesto. Vista la natura interattiva dell’Atlante si sono cercati esempi in cui l’interattività forniva un aiuto nell’opera di comprensione di fenomeni complessi, o permettesse di studiare l’evoluzione degli eventi. 2.2 studi tipografici ed esperienze personali Alla base di tutto questo lavoro sta la passione sviluppata verso il mondo della tipografia. Oltre ad una predisposizione personale per tutto ciò che richiede precisione, hanno inciso notevolmente gli insegnamenti ricevuti durante la carriera universitaria. Il primo vero incontro con i caratteri risale al terzo anno, con il corso di Type Design, tenuto
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allora dal Prof. Braccaloni e dal cultore della materia Andrea Bergamini. Il loro approccio indirizzato verso il progetto, ma attento alle radici storiche e alle fondamenta tecniche ha aperto un mondo nuovo in tutta la sua ricchezza e complessità. ґґ le ricette tipografiche In particolare il sistema di definizione di un carattere attraverso le sue particolarità anatomiche si è rivelato essere utile al fine di capire quali sono le variabili che ne determinano lo stile. Le stesse variabili saranno poi ritrovate nella classificazione Dixon, parte fondamentale del progetto. In particolare i parametri presi in considerazione sono: ԀԀ Costruzione ԀԀ Terminazioni ԀԀ Ascendenti ԀԀ Contrasto ԀԀ Larghezza ԀԀ Peso ԀԀ Asse ԀԀ Apertura Questo approccio molto attento alla sostanza è fondamentale per capire gli elementi veramente rilevanti dei caratteri, i quali si è poi cercato di ritrasmettere con il presente progetto.
fig. 1 Una delle ricette proposte come esercitazione dal Prof. Andrea Braccaloni.
Ricetta 3
1
Costruzione Terminazioni Ascendenti Contrasto Larghezza Peso Asse Apertura
0.94
a c
x
b
d a c
x
b
d
gessa andrea – 27.04.09 Ricetta tipografica - Template B3
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HNPAQnoba gsehmipdqv Politecnico di Milano · Facoltà del Design Corso di type design (sez. c2)
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ґґ la storia Gli incontri con James Clough, sia durante il corso al terzo anno che nell’ambito del Corso di Alta Formazione in Type Design organizzato dal Poli.Design hanno invece fornito le basi per comprendere ed apprezzare i mutamenti e le evoluzioni avvenute nel tempo. Le nozioni di ordine storico e quindi evolutivo sono quelle che maggiormente mancano nella formazione dei giovani professionisti della comunicazione visiva, sia per la complessità che inevitabilmente cinquecento anni di storia si portano presso, sia per la mancanza di strumenti in grado di fornire una visione d’insieme, ma al contempo capace di sviscerare i contenuti del processo di evoluzione della tipografia. Gli insegnamenti di Clough hanno infatti evidenziato come la storia della tipografia, al pari delle altre discipline artistiche e scientifiche, sia difficilmente rappresentabile su un semplice asse temporale. Nelle sue lezioni il Prof. Clough ha fornito una vista panoramica delle varie epoche della tipografia, rintracciabili nel suo scritto Appunti sulla storia delle arti grafiche. Vengono identificate diverse aree di evoluzione della disciplina: l’incisione di caratteri, la composizione e la stampa, fino ad affacciarsi sull’attualità governata dal digitale, che rappresenta una rivoluzione in tutte e tre queste aree. ґґ l’anatomia e la tipometria
fig. 2 Lezione di anatomia di Piero De Macchi.
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Per quello che riguarda l’anatomia delle singole lettere gli incontri con i docenti Piero De Macchi e Giò Fuga, sono stati dei concentrati di nozioni difficilmente pareggiabili per semplicità di spiegazione e concretezza. Sotto due punti di vista si sono rivelati utili ai fini del presente progetto: dare delle competenze di anatomia, sfruttate poi nella fase esecutiva, e nel rivelare, attraverso quelle che non sono altro che piccole fessure, la ricchezza di dettagli di cui ogni glifo, per quanto semplice possa essere, è portatore; considerando quanto poco sia cambiata la forma delle lettere in millenni di storia, l’attenzione a questi dettagli è elemento imprescindibile per una comprensione della materia adeguata da parte di chi dovrà essere un professionista della comunicazione visiva. Gli insegnamenti di Giò Fuga, di natura tecnica, risultano assai utili ad una comprensione ap-
profondita dei meccanismi percettivi dei caratteri. Sebbene non ci sia un riscontro diretto di queste competenze all’interno dell’Atlante, esse sono state indiscutibilmente utili nel corso dello studio e dello sviluppo dell’intero progetto e rappresentano uno strumento importante per chiunque si occupi di progettazione di artefatti visivi legati al testo. Si può quindi affermare che gli incontri personali, sebbene non sufficienti ai fini di questo lavoro, sono senz’altro risultati necessari nell’introdursi a questo mondo fatto di dettagli e sottigliezze che solo chi ha un gusto formato da anni di esperienza può essere in grado di comunicare, ma ancor di più quello che i personaggi su citati hanno trasmesso è la viscerale passione per la tipografia. 2.3 manuali tipografici cartacei Altra fonte imprescindibile sono i manuali studiati sia nel corso della carriera formativa, sia nella ricerca strettamente relativa al presente progetto. La loro importanza ricopre diversi campi: ԀԀ la necessaria formazione di base di qualsiasi argomento si vada a trattare; ԀԀ il ruolo di fonti per i contenuti che il presente progetto andrà a trasmettere; ԀԀ i metodi di visualizzazione utilizzati nella spiegazione dei vari elementi chiave; ԀԀ l’individuazione di quali sono i momenti chiave nella storia della tipografia e i caratteri chiave. Gli specimen, ossia quegli opuscoli usati dai venditori di caratteri per mettere in mostra le qualità dei propri prodotti, si sono rivelati un’ottima fonte di spunti per quanto riguarda la visualizzazione di peculiarità e delle personalità dei caratteri. ґґ gli elementi dello stile tipografico Robert Bringhurst—Edizioni Sylvestre Bonnard
Da molti è considerato la Bibbia per quanto riguarda la tipografia. Scritto con un tono quasi colloquiale, porta il lettore attraverso tutti gli aspetti fondamentali della tipografia, intrecciando le osservazioni più strettamente tecniche a una prospettiva storica e linguistica più ampia. La sua grande forza, da cui trarre ispirazione, è
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il non essere solamente un libro sulla tipografia, ma anche un libro di tipografia, dove gli insegnamenti elargiti permeano il libro stesso, fondendo teoria e pratica in un unico viaggio che cattura il lettore. Verso la metà del libro, dopo aver spiegato regole e consigli, tecniche e metodi per comporre propriamente testi di diversa natura, è presente un capitolo intitolato “Intermezzo storico”. Qui l’autore ripercorre brevemente l’evoluzione che i caratteri tipografici occidentali hanno subito dal periodo rinascimentale fino ai giorni nostri. La sua ricca e sintetica analisi tratta sia la genesi del carattere, con le metodologie connesse, sia gli aspetti più strettamente legati all’anatomia delle lettere, sottolineando quali fossero i passaggi che determinavano l’uno o l’altro stile. Oltre a queste nozioni alla base del progetto, sia nella struttura che nel metodo di visualizzazione dei contenuti, Gli elementi dello stile tipografico si è rivelato un’ottima fonte di contenuti; da esso infatti è stata estrapolata una selezione di caratteri, presente nell’ultimo capitolo, suddivisi per tipologia ed ognuno con una breve efficace descrizione. Inoltre nell’appendice si trova una breve biografia dei più influenti disegnatori di caratteri e delle principali fonderie.
fig. 3 Dettaglio de Gli elementi dello stile tipografico.
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ґґ letter fountain Joep Pohlen—Taschen Books
Letter Fountain è senza dubbio la fonte principale per quanto riguarda i contenuti e l’ispirazione per il progetto che ho sviluppato. Si tratta di un manuale di recente edizione, corposo e ben strutturato. Rappresenta un utile strumento di reference per i professionisti e si presta ad avvicinare i neofiti alla tipografia con capitoli sintetici sulla storia del progetto e delle tecnologie. Riserva grande importanza allo studio dell’anatomia dei diversi caratteri, con focus sulle differenze e sui tratti salienti. È completo di una timelinefig. 4 illuminante sulla storia della tipografia, peraltro raffrontata con le altre arti visive, su cui si trovano caratteri, personaggi e innovazioni tecniche. Un altro contenuto risultato utilissimo è la timeline dei publishers, con le relazioni che nel tempo li hanno legati.
Oltre ad essere un ottimo reference propone delle innovazioni nel campo della classificazione dei caratteri, attraverso l’integrazione della classificazione Vox, diventata Vox+; rispetto all’originaria, adottata dall’ATypI (Association Typographique International), presenta:
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fig. 4 Dettaglio della timeline di Letter Fountain.
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ԀԀ una divisione tra caratteri di testo, display, pittografici e non latini; ԀԀ un maggior peso riservato ai caratteri bastoni, con le suddivisioni che li riguardano; ԀԀ una classificazione dei caratteri display; La terza parte del libro presenta una selezione di caratteri, con relativi specimen e caratteri simili, che vanno a costituire il grosso del corpo di contenuti dell’Atlante. L’originale edizione olandese Letterfontein ha ricevuto un Certificato per l’eccellenza tipografica dal Type Directors Club di New York (TDC) nel 2010, e un red-dot design award dal Design Zentrum Nordrhein-Westfalen, Germania. ґґ type & typography Phil Baines, Andrew Haslam—Laurence King Publishing
Un altro manuale importante ed apprezzato dai docenti. In particolare si distingue per l’uso, quasi unico, della classificazione Dixon, basata anziché su aspetti univoci come la forma delle grazie o il periodo storico, sulle peculiarità anatomiche, molto simili al concetto di “Ricette tipografiche” proposto dal Prof. Andrea Braccaloni. Nella fattispecie sono stati tratti i parametri formali, coi rispettivi parametri, che la classificazione Dixonfig. 5 , intrecciati con le origini storiche dei caratteri, usa per classificare gli stessi: ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ
costruzione forma proporzione modellazione peso terminali glifi chiave decorazioni
Questi parametri verranno attribuiti ai singoli caratteri per favorirne la descrizione al di fuori della classificazione, in modo, inoltre, da essere utilizzati come filtri utili nel caso di una ricerca. Altra peculiarità, non sempre riscontrabile in altri manuali, è tutta la prima sezione dedicata alla linguistica. Anche il capitolo relativo all’evoluzione delle tecniche di stampa ed incisione dei caratteri è stato utilizzato ai fini contenutistici dell’Atlante.
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fig. 5 Dettaglio della classificazione di Catherine Dixon in Type & Typography. Le origini della stampa nel tempo.
ґґ hyperactivitypography from a to z Studio 3—Gestalten
Un caso unico nel panorama della manualistica dedicata alla tipografia: all’apparenza si presenta come un sussidiario per bambini delle elementari, ma i contenuti che si trovano all’interno sono esercizi dal tasso tecnico elevato, in grado di mettere in difficoltà il più esperto dei tipografi. Questo lo ha reso una delle pubblicazioni più amate dagli appassionati del campo. È una fonte di ispirazione per molteplici motivi tra cui:
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ԀԀ il mood trasmesso, che si allontana notevolmente dall’immaginario classico della tipografia; ԀԀ la “scoperta” che è possibile trattare di tipografia, anche in modo approfondito, senza per forza risultare noiosi; ԀԀ l’attenzione riservata ai protagonisti e ai periodi storici, nonostante l’approccio fortemente pratico. ԀԀ una varietà immensa di esercizi, che oltre a mettere alla prova il lettore, hanno un valore didattico. Quest’ultimo aspetto è stato utile al fine di capire come visualizzare alcune particolarità, in modo diretto e non didascalico, facendo sì che fosse il lettore a trarre autonomamente insegnamento da ciò che il libro gli metteva innanzi. Nel dettaglio sono stati notati i seguenti criteri: ԀԀ attenzione alla diversità tra le famiglie di caratteri e agli elementi di distinzione; ԀԀ studio della nomenclatura; ԀԀ relazioni tra i disegnatori e le loro creazioni; ԀԀ contestualizzazione dei caratteri all’interno dei propri periodi storici; ԀԀ attenzione agli aspetti comunicativi dei caratteri;
fig. 6 Dettaglio su esercizi di Hyperactivitypography from A to Z.
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ґґ the ten commandaments of typography π type heresy Paul Felton—Merrel Publishers Limited
Un libro che per la semplicità, sfrontatezza ed ironia ha colpito gli amanti del settore. Da un lato i dieci comandamenti della tipografia applicati magistralmente, dall’altro gli stessi comandamenti violati, in nome della sperimentazione e dell’espressività. Ancora una volta usare la tipografia per parlare di tipografia si è rivelata la scelta vincente. Dal punto di vista didattico la forza di questo libro risiede nella presa di coscienza che conoscere le regole permette di romperle ottenendo risultati mirati ed efficaci. Inoltre l’ironia che lo pervade fa si che un argomento serio e spesso serioso, come la tipografia, diventi un tema su cui ridere e scherzare, per la gioia, primi fra tutti, dei tipografi stessi.
fig. 7 Il primo dei comandamenti di The ten commandaments of typography.
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fig. 8  La sua negazione in Type Heresy.
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2.4 manuali tipografici interattivi Un’altra parte della ricerca indirizzata al progetto si è basata su manuali e supporti interattivi dedicati alla tipografia. Il mio interesse verso questi lavori si è concentrato su come l’interazione possa migliorare l’apprendimento. Finora i progetti che pongono l’accento sulla didattica o sull’apprendimento sono piuttosto esigui, ma offrono interessanti spunti. ґґ 100types Ben Archer—2007
Questo progetto di tesi di Ben Archer per il corso di laurea magistrale in Art & Design presso la AUT University Auckland è quanto di più vicino ho trovato alla mia idea. Il corpo dei contenuti è tratto dalla lista compilata nel 1999 da Paul Shaw per il Type Directors Club. Il sito permette una navigazione, sebbene difficoltosa, tra questi 100 caratteri attraverso diverse modalità: ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ
»» http://www.100types.com/
grandezza della famiglia; stili destinazione d’uso; ordine alfabetico; mappa geografica; timeline;
Alcune di queste modalità sono state studiate e perfezionate per il progetto dell’Atlante, ma l’idea di studiare modalità diverse per visualizzare
fig. 9 La mappa degli caratteri old roman secondo www.100types.com.
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aspetti diversi dei caratteri è, paradossalmente, un’unicum nel panorama attuale. Gli stili storici, la parte più interessante del progetto, vengono rappresentati in un albero genealogico che mette gli stili in relazione tra di loro. Ogni stile viene poi suddiviso nelle sue varie forme, ciascuna collegata ad uno o più caratteri rappresentanti della stessa. Ogni carattere viene presentato con un piccolo specimen e i dati classici della propria carta d’identità: ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ
fig. 10 100types, la mappa degli stili.
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data; designer; fonderia; località; equivalente odierno; caratteri collegati; tecnologie di produzione; famoso per; diffusione; categoria; asse; terminazioni; biografia
Si tratta forse di una delle schede più esaustive disponibili attualmente. Questa completezza è possibile dal fatto che i caratteri in questione siano i 100 considerati migliori o più importanti della storia. Particolare attenzione merita la scelta di indicare un equivalente odierno e i caratteri collegati. Alla voce “famoso per” si ritrovano le caratteristi-
che che hanno fatto di quel carattere un punto chiave nella storia della tipografia.
fig. 11 La scheda dei Garamond.
ґґ type insight Dong Yoon Park—2011
Typography Insight è un’applicazione per iPad che introduce nuovi metodi per imparare ed insegnare i caratteri. Si propone come strumento di supporto per l’apprendimento e la distinzione dei caratteri più importanti, come il Garamond, il Baskerville, il Bodoni, il Century e l’Helvetica. Da principiante è difficile vedere le sottili differenze. Questo specialmente sui libri di testo, dove il carattere è presentato in piccole dimensioni. Typography Insight sfrutta l’evoluzione tecnologica dei tablet, principalmente l’interfaccia touch ed il display ad alta risoluzione dell’iPad, per visualizzare e manipolare i caratteri. È composto da tre parti:
»» http://typeinsight.org/
ԀԀ informazioni di base, con terminologia, caratteri classici – presentati glifo per glifo con le relative caratteristiche descritte brevemente – sistemi di misura e impaginazione; ԀԀ comparazione, per sovrapposizione e giustapposizione; ԀԀ approfondimento sul carattere: specimen
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con focus su elementi chiave dell’anatomia, link alle pagine di Wikipedia e mappa che indica dove è nato il carattere.
fig. 12 Type Insight in uso, prototipo del modulo di comparazione.
ґґ the typography manual Justin Stahl
The typography manual è un’applicazione sviluppata per iPhone da Justin Stahl. Si tratta di un semplice manuale della tipografia, dai contenuti molto concentrati e sintetici. È la prima vera operazione di questo tipo: rendere tascabile un manuale di tipografia. Nonostante le enormi potenzialità del mezzo l’interattività è piuttosto limitata e ci si trova dinanzi ad una sorta di PDF navigabile. 2.5
fig. 13 The typography manual, la pagina dell’anatomia.
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database e catalogazioni di caratteri tipografici
La classificazione dei caratteri, la volontà di raccoglierli secondo una logica accessibile al pubblico e di trovare le relazioni tre le varie voci ha invece trovato ormai da tempo terreno fertile. I casi di database di caratteri o raccolte di essi sono infatti numerosi. In questo campo si è indagato cercando gli elementi ricorrenti, le classificazioni ed i metodi di visualizzazione, generalmente piuttosto carenti.
ґґ typedia Typedia è un sito-community per classificare i caratteri tipografici ed educare le persone su di loro. Pensato come un mix tra IMDb e Wikipedia, ma relativo alla tipografia. Gli utenti possono partecipare, aggiungere e modificare pagine sui caratteri tipografici o sui protagonisti. L’obiettivo è realizzare uno strumento didattico che renda indagabile facilmente l’origine, gli autori e l’importanza di ogni carattere. In pratica si tratta di un database che però poco aggiunge oltre ai dati stessi, se non la possibilità di indagare le relazioni tra le varie voci presenti all’interno. Tuttavia resta molto interessante come è stata sviluppata la parte di reference:
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»» http://typedia.com/
fig. 14 Typedia, scheda del Clarendon, con i dati e la sua storia.
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ԀԀ designer ԀԀ fonderia ԀԀ anno di pubblicazione ԀԀ nazione d’origine ԀԀ classificazione ԀԀ formato originale ԀԀ distributore ԀԀ tags Questo ha fornito una buona base per capire quali fossero gli elementi che compongono la carta d’identità di un carattere, in particolare la voce Formato originale che indica quale fosse il metodo di produzione per cui è stato progettato. Inoltre anche qua si riscontra l’uso di tag ulteriori rispetto a quelle definite nei parametri principali. L’altro aspetto fondamentale è il lato Wiki di questo progetto: ogni utente registrato può infatti aggiungere o editare le pagine, in un sistema simile a Wikipedia, il controllo è effettuato dagli altri utenti. È possibile collaborare per completare le pagine già iniziate da altri utenti e aggiungere le immagini relative allo specimen. È anche possibile inserire i caratteri tra i propri preferiti e abbonarsi agli RSS di una singola pagina, per essere sempre aggiornati sugli avvenimenti che la riguardano. Altro elemento interessante è una query di ricerca su Fickr impostata per trovare foto taggate col nome del carattere affiancato a font – per esempio avenir font. Tentativo ammirevole, per cercare di contestualizzare il carattere nel mondo reale e staccarlo dal virtuale del monitor, ma la ricerca troppo generica fa sì che la maggior parte delle immagini siano scollegate dal carattere. fig. 15 Typedia, pagina per l’aggiunta di una voce.
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ґґ identifont Identifont è un portale web che permette di identificare un carattere tramite una serie di domande ad esclusione. Oltre l’utilità del servizio, basato sulle competenze dell’utente, Identifont si basa su un database ricchissimo di voci relative ai font, intesi come caratteri digitali. Si potrebbe definire l’antenato di Typedia; infatti anche qua ci troviamo di fronte ad una raccolta di caratteri, organizzata secondo i criteri soliti e con i link relativi ad autore, publishers e caratteri affini.
»» http://www.identifont.com/
fig. 16 Identifont, homepage.
Sono presenti tre tipologie di collegamenti: ԀԀ font simili, presentati in una sidebar alla destra della pagina; ԀԀ font con lo stesso nome: questo permette di vedere un panorama delle diverse declinazioni derivate dal disegno originale. Ognuna di queste voci è affiancata da un indice di popolarità derivante dal numero di visualizzazioni; ԀԀ font inf luenzati e che hanno inf luenzato il font in questione: è forse la parte più interessante di tutta l’architettura del sito, nonché la più istruttiva. In questo modo si possono quindi intuire i rapporti evolutivi tra i caratteri. Inoltre Identifont ha dimostrato la fattibilità di un progetto simile già nel 2000. Il sito è ospitato su un server del MIT. I font sono stati ottenuti direttamente dalle fonderie e dai designer.
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fig. 17 Identifont, pagina dell’Avenir.
ґґ live font sales »» www.myfonts.com/fontmap/
fig. 18 MyFonts, la mappa delle vendite in diretta.
MyFonts
Questa mappa interattiva mostra su un planisfero gli acquisti in tempo reale dei font. Viene mostrata una miniatura del font collocata geograficamente al luogo in cui è stato completato l’acquisto ed un piccolo specimen. In questo modo si possono avere degli spunti interessanti e conoscere nuovi caratteri attraverso l’interazione, indiretta, con altri utenti.
ґґ the 100 best typefaces of all times »» http://100besttypefaces.com/
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Una semplice pagina web che raccoglie i 100 migliori caratteri, votati da un gruppo di esperti del settore. Per ogni carattere viene fornita una breve presentazione, delle immagini che mostrano il carattere in uso e un modulo per commenti. È un progetto molto meno ambizioso e completo rispet-
to a 100types di Ben Archer. L’utilità di questa pagina sta nell’avere a disposizione, in modo semplice, una raccolta di caratteri scelti da esperti.
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fig. 19 100 best typefaces, con dettaglio sul Frutiger.
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ґґ on snot and fonts Luc Devroye »» http://luc.devroye.org/
Un sito spartano, sviluppato per passione da un professore della School of Computer Science alla McGill University di Montreal. Raccoglie contenuti di varia natura inerenti la tipografia. Questa enorme ricchezza—si contano più di 40.000 pagine—viene vanificata da una scarsa organizzazione dei materiali. Interessante una sua suddivisione dei caratteri basata sul parallelismo con i movimenti artistici.
fig. 20 On Snot and Fonts, home page con la divisione per argomenti.
ґґ a modern day specimen book Nick Sherman—2004 »» http://nicksherman.com/
La tesi di Laurea di Nick Sherman, tipografo che lavora presso Font Boureau e Webtype, ed in precedenza autore della crescita di MyFonts. In alternativa agli strumenti attualmente in uso, ha proposto di sviluppare un nuovo strumento dinamico per navigare l’universo della tipografia, che intrinsecamente connettesse l’utente con i caratteri più appropriati per le loro esigenze.
“
… in a world where we have so many tools that connect information in a multi-dimentional way, our type classification is one dimentional...
”
La volontà di rappresentare la tipografia secondo diversi assi è alla base della scelta di usare un sistema di mappe e filtri per rappresentare le diverse caratteristiche dei caratteri. Sherman mette anche in evidenza le correlazioni tra le varie voci. La soluzione ipotizzata
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vede come protagonisti i meta tag da attribuire ad ogni carattere. I caratteri vengono filtrati tramite i tag, come per esempio l’anno di progettazione o la classificazione, ed inseriti in un universo dove sono collegati ai parametri usati nel processo di ricerca. A questi parametri sono poi collegati tutti i caratteri che li soddisfano.
fig. 21 Il prototipo basato su nodi e tag di Nick Sherman.
ґґ fontshop, linotype, myfonts I principali venditori di caratteri possiedono sistemi avanzati di navigazione all’interno del proprio database di caratteri. Fontshop propone una ricerca tramite categorie, famiglie, designer, fonderie e liste compilate da esperti del settore. Specialmente queste richiamano interesse perché si discostano dalle classificazioni ordinarie:
»» http://www.fontshop.com/ »» http://www.linotype.com/ »» http://www.myfonts.com/
ԀԀ sottoclasse (geometrici, umanisti, garaldi…) ԀԀ genere (Grotteschi anglo-americani, costruttivisti, computeristici…) ԀԀ alternative ai caratteri più famosi ԀԀ novità per mese ԀԀ periodo storico (Art Deco, anni 20, vittoriani…) Linotype utilizza lo stesso sistema sviluppato da Identifont.[pg.35] MyFonts invece ha sviluppato un sistema di ri-
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cerca filtrata tramite parole chiave figlio delle ricerca di Nick Sherman,[pg.38] ma senza l’innovatività della sua visualizzazione ad universo. Oltre i sistemi di ricerca all’interno del database, Fontshop e Linotype riservano una sezione dei rispettivi siti alla visione dei caratteri ripresi in un contesto di utilizzo reale. fig. 22 MyFonts, homepage.
fig. 23 Linotype, homepage.
fig. 24 Fontshop, homepage.
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ґґ fonts in use Fonts in use riprende quest’ultima funzionalità e ne fa il proprio cuore. Si tratta infatti di un buon database di fotografie che ritraggono i caratteri in uso. I contenuti, proposti dagli utenti, sono organizzati in questo modo:
»» http://fontsinuse.com/
ԀԀ industria di riferimento (moda, grafica, ecologia…); ԀԀ formato (affissioni, web, identità…); ԀԀ carattere utilizzato; Ogni progetto viene visualizzato con più foto e riporta i caratteri usati in una sorta di mini-specimen, l’industria di appartenenza, il formato del progetto e le fonderie dei caratteri usati, oltre ad una sezione dedicata ai commenti.
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fig. 25 Fonts in use, homepage.
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»» http://www.fontbook.com/
ґґ fontbook Fontshop ha pubblicato il suo specimen anche sotto forma di applicativo per iPad. Tra i punti di forza l’interfaccia molto gradevole e chiara, un database enorme, caratteri suddivisi secondo le principali categorizzazioni ed un esaustivo specimen, con tutti i pesi, per i vari caratteri. Nonostante le ampie possibilità della FontShop, questa applicazione altro non è se non una trasposizione interattiva del catalogo; non presenta infatti gli elementi alla base di un apprendimento solido della materia, come, per esempio, un percorso storico o geografico, o la possibilità di confrontare i caratteri tra di loro.
fig. 26 Fontbook, pagina degli autori.
fig. 27 Fontbook, pagina di specimen del Bernhard Modern.
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2.6 applicazioni per la tipografia Oltre i manuali ed i database si trovano numerose applicazioni, specialmente per devices mobile, dedicate alla tipografia. Tuttavia poche di esse sfruttano veramente le potenzialità fornite dai nuovi strumenti a disposizione. ґґ typobase Questa applicazione per iPad espone i font di sistema del tablet in vari modi. Fornisce informazioni sui singoli glifi nel font e del testo d’esempio in diversi formati e dimensioni. Sarebbe stato più utile se avesse contenuti caratteri storici ed il contesto degli stessi. Typo Base dispone di un’interfaccia semplice e ben progettata, ma è limitata ai font di sistema e non prende in considerazione informazioni utili all’istruzione ed i contesti storici.
fig. 28 Typobase, dettaglio della schermata comparativa.
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ґґ the font game »» http://fontgame.ilovetypography.com/
ILoveTypography
Questo giochino per amanti della tipografia, sebbene piuttosto semplice ha ottenuto un discreto successo. Il funzionamento è semplice: si devono indovinare quanti più caratteri vengono proposti dal gioco, scegliendo fra quattro opzioni. Ci sono tre livelli di difficoltà, che agiscono proponendo typefaces più o meno famosi. Un’altra modalità di gioco consiste nell’indovinare parti anatomiche, segni diacritici o glifi particolari. Anche qui la risposta dev’essere scelta fra quattro opzioni. Il gioco permette anche di registrarsi e salvare i caratteri preferiti tramite un account. ґґ kerntype & shapetype Mark MacKay—Method of action
»» http://type.method.ac/ »» http://shape.method.ac/
Questi due giochi on-line, sviluppati come operazione di marketing da Method of Action, pubblicati nel 2011 sono stati una novità nel mondo della grafica e della tipografia: gran parte dei professionisti e degli studenti ha partecipato e condiviso on-line i link. Si tratta di applicazioni sviluppate in ambito web che mettono alla prova le qualità dei visitatori invitandoli rispettivamente a crenare delle parole o ricostruire le forme di alcuni glifi. Hanno sancito una sorta di momento chiave nella storia dello sviluppo delle applicazioni per il web dedicate alla pratica delle discipline artistiche e grafiche. Tra gli elementi chiave: ԀԀ accessibilità a tutti, tramite Web e senza installazione; ԀԀ possibilità di intervenire ed interagire direttamente con le lettere; ԀԀ elemento di sfida contro sé stessi e contro gli altri; ԀԀ porta l’attenzione sui dettagli; ԀԀ aspetti specifici e di livello tecnico avanzato; ԀԀ l’aspetto didattico derivante dalla correzione degli esercizi e dal riferimento alle famiglie di caratteri usati; Grazie a questi esperimenti è risultato chiaro che sia possibile parlare di tipografia ad alti livelli tecnici e sormontando limiti tecnici che fino a poco tempo fa parevano insuperabili.
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fig. 29  Kern type, la homepage.
fig. 30  Shape type, la homepage.
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2.7 visualizzazioni tipografiche In questi anni, a seguito del successo che l’infografica e la visualizzazione di dati sta riscuotendo, unita ad un rinnovato interesse per la tipografia, ha dato spunto ad alcuni episodi che si è ritenuto interessante indagare. ґґ periodic table of typefaces Cam Wilde—2009 »» http://bit.ly/cZCvHB
fig. 31 La tabella periodica dei caratteri, di Cam Wilde (pagina a fianco).
Questa tavola elenca i 100 caratteri più popolari, influenti e noti. Come per le tradizionali tavole periodiche, questa tabella presenta gli oggetti raggruppati per categoria: sans-serif, serif, script, blackletter, glyphic, display, grotesque, realist, didone, garalde, geometric, humanist, slab-serif e mixed. Ogni cella della tabella mostra il nome del carattere, il designer, l’anno di progettazione e la posizione classifica. La classifica è stata determinata ordinando e combinando diverse liste dei caratteri più influenti ed importanti, in base a quante liste citavano ciascun carattere e in che posizione – nel caso in cui si trattasse di classifiche. Non è stato possibile mantenere la classificazione per famiglie e contemporaneamente l’ordine in cui si sono classificati. Inoltre l’autore elenca le fonti usate per stilare la classifica. ґґ the 50 most popular typefaces in the world Shelby White—2011
Questa visualizzazione è più un esercizio di stile che non una vera infografica, in quanto le informazioni contenute sono difficilmente leggibili. Tuttavia è utile notare i dati relativi al carattere che vengono trasmessi – nome, anno, luogo in cui è stato progettato, designer – ed ancor di più le critiche che gli vengono mosse: ԀԀ testo di dimensioni minuscole; ԀԀ troppe linee che collegano il carattere alla mappa, tanto da perdere la tracciabilità; ԀԀ mancanza di esempi dei caratteri elencati; ԀԀ dubbi sull’importanza di dove un designer sia collocato geograficamente, se non per
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ricerca
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fig. 32 The 50 most popular typefaces in the world.
motivi di indagine storica; ԀԀ maggior rilevanza del periodo storico e delle inf luenze sui designer rispetto alla geografia.
ґґ a history of western typefaces Nick Sigler, Lauren Darrel — 2011 »» http://mashable. com/2011/12/08/ typeface-font-history-infographic/
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Mashable.com ha sviluppato questa infografica, che traccia in breve la storia della tipografia occidentale. Operazioni del genere evidenziano come ci stia rendendo conto della necessità di una buo-
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fig. 33  Infografica della storia della tipografia occidentale.
na formazione storica riguardo la tipografia. Dal punto di vista progettuale altro non è se non una timeline illustrata, i cui momenti chiave paiono scelti in maniera alquanto arbitraria. 2.8 visualizzazioni storiche ed evolutive È parso utile allargare la ricerca a campi esterni alla tipografia, per indagare le metodologie rappresentative a prescindere dai contenuti. Tra le varie rappresentazioni, quelle riguardanti la storia e l’evoluzione hanno suscitato maggior interesse, in quanto si tratta di discipline che presentano notevolissime complessità di rappresentazione, a causa dei molteplici fattori che nel corso del tempo sono intervenuti. ґґ genealogy of pop/rock music Reebee Garofalo—1978
Questa famosa visualizzazione, sviluppata a consuntivo di una ricerca – legata al libro Rock ‘n’ roll is here to pay: The history and politics of the music industry – rappresenta graficamente l’evoluzione del panorama musicale dal 1955 al 1978, relativamente ai generi pop e rock. La mappa riporta più 700 artisti e 30 generi musicali. Questi vengono rappresentati come flussi, più o meno lunghi a seconda della durata della carriera dell’artista considerato o del genere, collegati in ordine cronologico. Interessante come in questo modo sia possibile assimilare in filoni diversi artisti; si può anche facilmente notare come alcuni generi vadano a confluire o a generare diversi sottogeneri. ґґ the history of film Larry Gormley
Questa infografica mostra la storia del Cinema dal 1910 ad oggi. Più di 2000 lungometraggi vengono mappati in 20 generi, lungo uno span di 100 anni. Gormley esplicita i criteri con cui sono stati selezionati i film considerati: ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ
hanno vinto importanti premi; sono stati acclamati dalla critica; sono considerati film chiave in un genere; hanno ottenuto il successo ai botteghini.
Si può considerare l’equivalente per il campo cinematografico di quella di Rebee Garofalo.
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fig. 34  The Genealogy of Pop/Rock Music di Rebee Garofalo.
fig. 35 The history of film, dettaglio.
ґґ timeline of xx century art and new media Rama Hoetzlein—2009 »» http://www.rchoetzlein.com/ theory/2009/timeline-of-20th-cart-and-new-media/
fig. 36 Timeline of 20th c. Art and New Media, di Rama Hoetzlein.
Questa visualizzazione intendeva unire nella stessa timeline la storia dei media e dell’arte, rapportandola ad eventi politici e scientifici. Riesce piuttosto bene nel tentativo di raccontare la contemporaneità di questi accadimenti, ma per l’eccessiva linearità di ogni voce, non restituisce l’effettivo peso che ognuna di esse ha avuto, limitandosi a riportarne la durata temporale.
ґґ the histomap four thousand years of world history John B. Sparks, Histomap Inc.— ca. 1930 »» http://bit.ly/xHrzJI
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Questo grafico riporta con grande semplicità e chiarezza una tematica complessa e contenutisticamente enorme come la storia dei popoli negli ultimi 4000 anni.
ԀԀ Le nazioni sono distinte mediante l’uso dei colori; ԀԀ la larghezza variabile indica la potenza delle nazioni in un determinato periodo di tempo; ԀԀ una linea tratteggiata indica fusioni tra diverse civiltà; ԀԀ il f lusso di ogni civiltà viene arricchito con indicazioni sui principali avvenimenti che ne hanno condizionato la storia.
fig. 38 The Histomap, dettaglio.
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fig. 37 The Histomap.
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ґґ cubism and abstract art »» Alfred H. Barr, Cubism and Abstract Art Cambridge: Belknap Press – 1986.
Alfred H.Barr—1936
Questa visualizzazione è stata progettata per essere la copertina del catalogo per la mostra “Cubism and Abstract Art” del Museum of Modern Art of New York, nel 1936. Fu creata da Alfred H. Barr, allora direttore del moma di New York. A lui è riconosciuta l’introduzione di arte nuova nella società americana. La particolarità di questo diagramma consiste nell’aver volutamente tralasciato importanti eventi esterni dell’epoca, diventando quasi un albero genealogico dei movimenti artistici. In quanto albero genealogico ogni nodo ha dei genitori e dei figli, indicando così le influenze tra i vari movimenti.
fig. 39 La copertina della esposizione al MoMA di New York era una sintesi schematica dell’evoluzione dell’arte astratta.
ґґ evolution of life Leondard Eisenberg—2008 »» http://evogeneao.com/tree.html
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Questa pregevole rappresentazione visualizza l’evoluzione delle forme di vita, dai primi batteri fino all’uomo.
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fig. 40  Evolution of life; infografica di Leonard Eisenberg.
Sebbene mantenga la metafora dell’albero della vita, si distacca dalle coordinate cartesiane per utilizzare quelle polari. L’evoluzione è rappresentata lungo la circonferenza, mentre la temporalità è affidata al raggio. Alcune circonferenze interne sono esplicitate in quanto notevoli, come per esempio le estinzioni di massa. La forma derivante riprende quella di un nautilus, fornendo anche una forte metafora visiva della spirale della vita. Un’altra informazione che viene recepita in questo modo è la percentuale di forme di vita appartenenti ad ogni ramo biologico, comparate quasi come in un grafico a torta. ґґ the electromagnetic spectrum C. Howard Jones Westinghouse research laboratories—1970
fig. 41 Tabella dello spettro delle onde elettromagnetiche.
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Lo spettro delle radiazioni elettromagnetiche viene qui rappresentato su coordinate polari. In senso orario, partendo da sinistra, si passa dalle onde lunghe a quelle ad alta frequenza. A seconda del raggio troviamo diverse informazioni relative ad ogni specifica gamma di frequenze, in particolare il nome delle radiazioni – trasmissioni energetiche, onde radio, microonde, infrarossi, luminose, ultraviolette, raggi X e raggi Gamma – le loro applicazioni e dove si possono ritrovare. L’utilità di questa visualizzazione consiste nel permettere l’affiliazione di queste ultime informazioni al nome della gamma.
2.9 atlanti interattivi Vista la natura del progetto che si sarebbe sviluppato, gran parte della ricerca è stata indirizzata verso atlanti e visualizzazioni interattivi. Si sono cercati riferimenti che avessero nella storia e nella geografia gli elementi principali. ґґ the civil war Eli Rosen—2012
Questa infografica interattiva è stata creata nell’aprile del 2012, come progetto finale del corso di Interactive Art and Computational Design allaCarnegie Mellon University. I dati sono stati tratti www.civilwar.com e wikipedia. Il progetto è stato costruito usando JavaScript e l’API di Google Maps. La visualizzazione fornisce un’interfaccia visiva per esplorare la guerra civile cronologicamente, geograficamente e per numeri. Quello che risulta particolarmente utile di questo lavoro è che dimostra la fattibilità di atlanti interattivi complessi, in cui si incrociano più variabili – tempo, geografia, feriti/morti. L’applicazione
»» http://www.elibrosen.com/ civilwar/index.html
fig. 42 The Civil war, infografica interattiva.
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fig. 43 The Civil war, dettaglio dello span temporale.
permette di impostare uno span di tempo lungo una timeline che dà un’anteprima degli andamenti delle battaglie che si sono combattute nel corso della guerra civile. Lo span di tempo funziona come filtro per le battaglie combattute e per i dati generali di vittime e battaglie. In questo modo è possibile analizzare facilmente come sono andate le sorti della guerra nel corso degli anni, Sulla mappa, navigabile e zoomabile, compaiono i simboli ad indicare le battaglie combattute. Le dimensioni dei cerchi indicano quante vittime ha provocato ogni battaglia, il colore indica a favore di chi si è conclusa la battaglia. Cliccando su una battaglia viene mostrato un paragrafo che riassume le statistiche ad essa relative e traccia un riassunto della battaglia stessa.
ґґ lra crisis tracker »» http://www.lracrisistracker.com
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LRA Crisis Tracker è una piattaforma di mappatura e raccolta dati in tempo reale, creata per portare in trasparenza le atrocità commesse dal Lord’s Resistance Army, il gruppo creato dal Generale Kony, diventato caso mediatico nell’estate del 2012. Usando informazioni provenienti dall’Invisible Children’s Early Warning Radio Network, agenzie delle Nazioni Unite e da organizzazioni non governative locali, questo strumento permette una risposta migliore da parte dei governi e delle organizzazioni umanitarie. La mappa è navigabile nello spazio, come una comune mappa di Google. Attivando i filtri è possibile selezionare i tipi di eventi da monitorare – morti, rapimenti, ferimenti, scomparse – e se mostrare i punti singoli o una mappa che indica le zone più calde. In entrambi i casi la diminuzione dello zoom comporta una semplificazione delle mappa, con le
singole registrazioni che vengono accorpate in un unico simbolo o area. Inoltre, come nel caso precedente, una timeline permette di impostare lo span di tempo da considerare.
fig. 45 LRA Crisis Tracker, con le opzioni e i filtri attivi in diretta.
ґґ digital history Questo sito web è stato progettato e sviluppato come supporto all’insegnamento della Storia Americana nelle scuole e nelle università ed è supportata dal College of Education at the University of Houston. Il materiale sul sito include, oltre ad un libro di testo una gran quantità di contenuti. È interessante come l’home page sia una matrice che mette sugli assi cartesiani i periodi della storia americana e i vari campi d’insegnamento.
»» www.digitalhistory.uh.edu
fig. 44 Digital History, con la time line navigabile a fare da menu per i contenuti.
Ancora più interessante relativamente il progetto che sarà sviluppato, è la timeline interattiva che riassume i principali accadimenti della storia americana. Tra gli elementi risaltano:
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ԀԀ span temporale che diventa via via più zoomato man mano che si arriva alla contemporaneità; ԀԀ contestualizzazione geografica degli avvenimenti; ԀԀ breve descrizione degli stessi e possibilità di approfondire cliccando; ԀԀ suddivisione degli eventi in Politicidiplomatici, economici-sociali, culturali; ԀԀ riferimento costante e preciso dell’anno considerato e della popolazione relativa a quell’anno. ґґ milestones in the history of thematic cartography, statistical graphics and data visualization Michael Friendly, Daniel J.Denis—2001
Questa pagina fornisce una panoramica degli eventi nella storia della visualizzazione di dati, chiamati pietre miliari. La timeline è divisa in due sezioni verticali. Ciascuna delle due sezioni può essere mossa per vedere le pietre miliari di diversi periodi. Ogni pietra miliare nella timeline può essere cliccata per vedere una sintesi che include un link alla pagina completa e la categoria a cui appartiene. La categoria può anche essere cliccata per vedere le altre pietre miliari relative ad essa.
fig. 46 Infografica interattiva sulle carte tematiche.
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ґґ the rise of megacities Nick Mead & The Guardian Interactive Team—2012
Questa infografica interattiva mostra la crescita delle città, con la dimensione dei cerchi ad indicare la popolazione ed il colore ad indicare la crescita in percentuale. La scelta di attribuire al colore una valore percentuale tuttavia è in contrasto con l’uso comune di restituire visivamente le percentuali tramite le diverse sfumature di grigio. Con una timeline è possibile esplorare l’evoluzione nel tempo.
»» http://bit.ly/St8azG
fig. 47 Rise of Megacities, infografica interattiva del Guardian.
ґґ a history of modern music: the timeline The Guardian & Observer—2011
Questa visualizzazione è interessante per essere volutamente mirata al racconto. Non fornisce una visione sinottica dell’evoluzione musicale, ma la racconta cronologicamente. È possibile vedere tutti i generi della musica contemporanea, o navigare attraverso uno solo di questi. Scegliendo un genere musicale è possibile vedere su corsie separate i diversi tipi di avvenimenti – pubblicazioni, morti, registrazioni, influenze, concerti. Ogni tipo di avvenimento è rappresentato sulla timeline da una diversa icona di diverso colore. Gli eventi sulla timeline si collegano agli articoli relativi sul sito del Guardian.
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»» http://bit.ly/lT5ANH
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fig. 48 La storia della musica moderna, secondo gli articoli del Guardian.
ґґ climate change: the carbon atlas Christine Oliver—2008 »» http://bit.ly/11DAD
fig. 49 Infografica interattiva sulle emissioni di carbonio.
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Questa visualizzazione interattiva, piuttosto semplice, visualizza l’emissione di CO2 dei singoli Paesi. Anche qui come in precedenza la forma degli Stati viene sostituita da un cerchio la cui grandezza rappresenta direttamente il dato d’emissione del singolo Paese. La posizione degli Stati però non subisce sostanziali variazioni rispetto alla geografia fisica.
ґґ europe by numbers: the complete interactive guide Ami Sedghi, Sheila Pulham, Paul Scruton, Martin Shuttleworth—2011
Questa guida interattiva raccoglie i dati relativi alle popolazioni europee – chi siamo, come viviamo, quanto ci costa vivere – e riorganizza gli Stati, rappresentati come cerchi, modificandone posizione, dimensione e colore a seconda delle variabili considerate. Il fatto di spostare le geografie in base al posizionamento nelle classifiche è uno spunto interessante, che permette di indicare quanto un Paese sia grande o piccolo, indietro o avanti, a seconda della chiave di lettura considerata.
»» http://bit.ly/icnzOi
fig. 50 Europe by Numbers, vista iniziale con gli Stati disposti secondo la geografica fisica.
ґґ musicalnodes Lisa Dalhuijsen
Il progetto Musical Nodes permette di visualizzare una rete flessibile di relazioni tra vari nodi, ognuno dei quali è una voce di una libreria musicale – genere, artista, album, canzone – e colorati secondo criteri più musicali: tempo, energia, ballabilità. La ricchezza e l’innovatività di questo progetto sta nel magnetismo delle etichette. È possibile infatti attribuire ad ogni nodo diversi generi musicali, che si comporteranno come magneti sul nodo
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»» http://www.studiowith.nl/ projects/musicalnodes/
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fig. 51  Europe by Numbers, con gli Stati disposti secondo la classifica del numero di medici.
stesso. Spostando le etichette, la rete si modifica proporzionalmente. In questo modo ogni elemento può avere attribuite diverse etichette, e la visualizzazione risultante restituirà l’indefinibilità propria del campo musicale, e specialmente degli artisti.
fig. 52 Musical nodes, un esempio della vista di una libreria secondo gli album.
fig. 53 Musical nodes, un dettaglio di visualizzazione per artisti e genere
ricerca
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Ricerca
parole chiave digitale–cartaceo atlante–manuale applicazioni libri siti web type community applicati timeline classificazione Vox+ Dixon criteri modalità diverse equivalente odierno caratteri collegati famoso per apprendimento distinzione database formato originale wiki caratteri scelti movimenti artistici sistema di mappe e filtri meta tag contesto di utilizzo reale specimen
preferiti categoria timeline illustrata storia evoluzione f lussi contemporaneità coordinate polari inf luenze affiliazione cronologicamente geograficamente numeri span di tempo spazio semplificazione matrice pietre miliari dimensione colore racconto icona posizione dimensione colore grandezza magnetismo
•
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3 a typefaces atlas
• alla ricerca sono stati ricavati elementi utilissimi per la definizione del concept: una necessità di chiarezza nelle classificazioni, il bisogno di avere una visione completa del panorama storico, la volontà di creare una rete di relazioni tra caratteri, personaggi e protagonisti. Per rispondere a queste esigenze si è pensato di progettare un atlante non convenzionale. In questo modo è possibile restituire con un unico artefatto un insieme di punti di vista e chiavi di lettura, rappresentati da mappe che permettano di cogliere le diverse sfaccettature di un argomento tanto complesso come il mondo dei caratteri tipografici. Lo obiettivo che si vuole raggiungere è il progetto di un artefatto di supporto alla didattica; in particolar modo si è pensato agli studenti di discipline strettamente legate alla comunicazione visiva, così come ai professionisti che sentono di avere carenze sullo specifico campo della tipografia. Il lavoro è incentrato sui caratteri tipografici, la loro evoluzione, i loro autori e le loro caratteristiche; sebbene sia altrettanto importante, viene lasciato poco spazio all’altra principale area della tipografia, ossia la messa in pagina. Alla base dell’applicazione si troverà un database con i caratteri tipografici ritenuti, da fonti autorevoli ed opportunamente selezionate e confrontate, i più importanti nella storia, schedati e visualizzati. Proprio la presenza di questa banca dati, pensata per essere poi espansa con l’ausilio degli utenti stessi, rende l’atlante anche un utile strumento di reference per i professionisti già esperti di tipografia.
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3.1
esigenze
L’idea del progetto nasce dal bisogno di avere uno strumento per navigare i caratteri tipografici in modo non convenzionale e più significativo. Gran parte degli archivi, infatti, si rifanno a classificazioni spesso confusionarie e non comprensive dei nuovi stili. I sistemi attualmente in uso sono poco mirati alla scelta di un carattere da usare, in quanto attingono ad un database troppo grande o si limitano ai soliti 100 caratteri principali. Manca quindi uno strumento che permetta di inserire i caratteri fondamentali in un contesto che sia storico, geografico o stilistico e di collegare caratteri di importanza secondaria ai capostipiti. Queste necessità sono state confermate da numerosi confronti con studenti o neolaureati nel campo della comunicazione visiva; in particolare è emersa la difficoltà nella scelta di un carattere adatto per il progetto che si andrà ad affrontare. Gli studenti interpellati hanno confessato di non essere generalmente in grado di collegare un carattere al periodo storico in cui è stato progettato o a cui fa riferimento; pochissimi fanno riferimento alla nazione d’origine di un carattere quando decidono di usarlo. Questi due elementi da soli sarebbero invece di grande aiuto per una scelta coerente della famiglia da usare, poiché un carattere, come qualsiasi altro artefatto è figlio della propria epoca e del tessuto sociale in cui è nato. L’Italia del xvi secolo genera necessariamente prodotti diversi dalla Francia del Settecento e dalla Svizzera degli anni Cinquanta. Prescindere da queste motivazioni ed invece concentrarsi solo sul lato estetico rischia di comportare scelte poco felici. Altro problema riscontrato è la scarsa attitudine a considerare i font come strumento della comunicazione; in quanto strumenti infatti devono essere conosciuti e saputi utilizzare. Conoscere interlinea ideale, peso, proporzioni e destinazione d’uso di un carattere è fondamentale per una sua applicazione efficace, così come poter scegliere tra caratteri simili dal punto di vista dell’apparenza generale ma dalle diverse caratteristiche tecniche e anatomiche; basti pensare alle diverse versioni disponibili del Garamond o del Bodoni, ciascuna con le proprie particolarità, vantaggi e svantaggi.
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3.2 risposte Per cercare di risolvere i problemi appena elencati si è pensato un sistema di mappe interattive raccolte in un atlante. Non si vuole proporre un vademecum o un breviario per la scelta del carattere, in quanto pensiamo stia alla sensibilità del progettista valutare il carattere più opportuno in ogni occasione; l’intenzione è invece quella di fornire delle competenze e conoscenze che supportino e nutrano la suddetta capacità del professionista o dello studente. Le mappe permettono di navigare, in modo più o meno mirato, tra i caratteri tipografici e non semplicemente effettuare delle ricerche. Esplorando si può raggiungere una visione più generica del panorama, rispetto ad una ricerca che invece deve essere indirizzata verso un obiettivo definito. Ogni mappa permette la navigazione assumendo come chiave di lettura uno degli attributi principali della carta d’identità di un carattere: ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ
anno di progettazione; nazione; classificazione; autore; fonderia/publisher; metodo di produzione originario; destinazione d’uso.
Ogni carattere, specialmente quelli considerati più importanti, avrà diverse pagine di approfondimento, in modo da permettere una conoscenza dettagliata dello stesso, anche attraverso il confronto con caratteri simili o in qualche modo ad esso collegati: ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ
carta d’identità del carattere; specimen dei pesi; tavola anatomica comparativa; glifi chiave per riconoscere il carattere; galleria fotografica del carattere nel contesto d’utilizzo; ԀԀ consigli per l’utilizzo; ԀԀ altre versioni derivanti dal medesimo originale. Si è pensato di suddividere i caratteri secondo un indice di rilevanza, prendendo quelli considerati i principali nel corso della storia ed usandoli
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come termine di paragone per gli altri. In questo modo si vuole superare il problema di navigabilità derivante dall’eccessivo materiale e l’inconveniente opposto, ossia il ripetersi dei soliti caratteri. In questo modo invece anche caratteri di solito meno citati vengono messi in relazione con i genitori più famosi ed illustri. 3.3
target
Come anticipato l’obiettivo del progetto è la realizzazione di uno strumento didattico. Gli utenti principali saranno quindi studenti e neofiti del campo della comunicazione visiva. Di rimando saranno da prendere in considerazione i docenti che potranno servirsene come supporto alla didattica. Un terzo target è rappresentato dai professionisti, meno attratti dall’aspetto didattico e più dalla possibilità di esplorare il database alla ricerca del carattere idoneo alle proprie esigenze. Oltre alle esperienze personali, per la definizione del target ci si è avvalsi di un questionario diffuso tra studenti e professionisti. I risultati per esteso sono disponibili nell’Appendice A – Target, a pagina 151. ґґ studenti e neofiti Gli studenti che si approcciano alla comunicazione visiva raramente possiedono un bagaglio di competenze legato alla tipografia. È ben più frequente che siano ferrati circa la storia dell’arte, la percezione ed il colore. La tipografia infatti non è mai oggetto di studio nel corso della formazione pre-universitaria. Ci si ritrova quindi catapultati in un mondo nuovo, ignorando tutte le relazioni che legano questo mondo al resto delle discipline che compongono la borsa di competenze di un comunicatore. Senza un adeguato riferimento storico e progettuale la scelta di un carattere si basa sulla curiosità personale che alimenta la ricerca ed il puro gusto estetico dello studente, che si vede costretto ad abbinare un carattere ad un progetto senza strumenti utili alla decisione come la conoscenza del periodo storico di riferimento, dell’ambiente sociale e culturale derivante dalla geografia, dell’uso per cui il carattere è stato progettato e delle ripercussioni che esso avrà sul progetto.
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Gli studenti dei primi anni di formazione universitaria difficilmente avrebbero le disponibilità economiche per acquistare un iPad o un tablet. Gli studenti universitari sono generalmente familiari con i device tecnologici e i nuovi metodi d’interazione, dispongono tutti di un computer con accesso a Internet. Sono generalmente interessati alla tipografia, ma la loro curiosità è più indirizzata a conoscere caratteri nuovi e diversi. Di solito cerco un carattere adatto al contesto, stilisticamente e se possibile storicamente, privilegiando la leggibilità in casi di testi medio-lunghi, e che sia il più completo possibile (dopo l’esperienza di font istituzionali senza i glifi basilari per i numerosi autori russi citati in continuazione, la mia ossessione per i glifi e le scritture non latine si è acutizzata). Laura Sans
»» Selezione di risposte alla domanda: In base a che cosa scegli i caratteri da usare?
In base a come secondo il mio giudizio il carattere rispecchia il contenuto di ciò che andrà a comunicare. In alternativa in base a come, sempre secondo il mio giudizio, il carattere si presta al tipo di impaginazione che gli sto dando. Roberto Penso che sia fondamentale in quanto alcuni caratteri sono stati disegnati per specifici scopi (vedi il Microgramma, per esempio) e alcuni caratteri portano con sè anche una forte connotazione storica e culturale: basti pensare a come il Futura segnò indelebilmente il periodo e la cultura del tempo e quanto sia ancora attuale. Marina Mangiat
»» Selezione di risposte alla domanda: In che modo conoscere l’evoluzione dei caratteri può incidere nella scelta di un font?
Può incidere perché fa capire i filoni estetici della tipografia e quindi l’evoluzione della comunicazione grafica. Francesco F. Ad esempio nel non scegliere un carattere pensato per la stampa nel web.
ґґ insegnanti Gli insegnanti di tipografia necessitano di strumenti che supportino le lezioni tenute in classe. Tali strumenti devono permettere di mostrare agli alunni le diversità ed affinità tra caratteri, la
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collocazione storica e cronologica, quali sono stati i caratteri più importanti e in che modo hanno influenzato l’evoluzione della tipografia. Altro argomento che è difficile spiegare senza un adeguato numero di esempi è la classificazione degli stili, e in che modo caratteri di epoche diverse rientrino nello stesso gruppo. Avere uno strumento che abbia già catalogati e ordinati questi dati e queste informazioni significherebbe un risparmio di tempo per ricercare e ricreare degli esempi esplicativi. Sarebbero utili alcune funzionalità interattive che permettano il confronto tra diversi caratteri. I docenti universitari di riferimento sono dotati di computer, che usano quotidianamente, dispongono di accesso a Internet in aula; poiché generalmente gli insegnati di tipografia sono principalmente professionisti, hanno risorse di tempo limitate che sarebbe più utile indirizzare verso conoscenze approfondite piuttosto che nella raccolta di caratteri e materiale informativi. Dal punto di vista professionale, i docenti potrebbero utilizzare l’applicazione anche al di fuori del contesto didattico. ґґ professionisti Per i professionisti uno strumento del genere risulterebbe un utile mezzo di ricerca, se ai caratteri principali venissero accomunati altri caratteri di secondaria o limitata importanza, magari di recente creazione. In questo modo sarebbe per loro possibile sfruttare le proprie competenze per effettuare ricerche veloci e mirate all’interno di uno stile che è già stato inquadrato. Oltre agli esperti della comunicazione visiva A Typefaces Atlas un atlante del genere potrebbe essere utilizzato da chi si trova a dover utilizzare la tipografia o effettuare ricerche a partire da essa, senza avere delle basi in materia, come per esempio giovani scenografi, bibliofili, progettisti industriali, architetti, illustratori. Questo gruppo di utenti avrebbe necessità di appigli storici che possano connettere la tipografia al proprio campo professionale, così come percepire immediatamente quali sono i caratteri e gli autori di riferimento per ogni periodo o contesto.
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Mi baso sulla relazione carattere tipografico<>contenuto da rappresentare<->supporto su cui lavorare. Luigi Bevilacqua
»» Selezione di risposte alla domanda: In base a che cosa scegli i caratteri da usare?
considerazioni estetiche (se le forme esprimono un certo mood: compressione, densità, rotondità, ritmo, aspetto geometrico, script, gotico, etc etc); considerazioni tecniche (il font è ben disegnato, coerente, set di glifi vasto, varianti opentype, famiglia con pesi e varianti più o meno estesa); considerazioni economiche (costo delle licenze desktop/ webfont/app, scalabilità e evoluzione del font); considerazioni di coerenza (abbinamento con con identità preesistente); considerazioni di comunicazione(relazione di contrasto o assimilazione con stili dei competitors). Jan In base allo “stile” che voglio dare all’artefatto finale, alle necessità di leggibilità, al tipo di supporto (web, espositivo, cartaceo...). Naturalmente poi seguo anche il mio gusto personale e mi aggiorno sui nuovi caratteri e su quelli più in voga. Cristina Foundry (this is something ultra-Swiss – everyone tends to support Swiss type designers); the shape how it meets with the general concept of my work Safak Credo incida in modo radicale. È ciò che permette di fare scelte consapevoli e non solo dettate da trend o luoghi comuni. Vittoria Fontana
»» Selezione di risposte alla domanda: In che modo conoscere l’evoluzione dei caratteri può incidere nella scelta di un font?
Cultura generale: sapere che un carattere origina in un contesto ed un’epoca lo associa in modo più o meno conscia a certi temi. Si può quindi creare un’associazione cognitiva/storica tra elementi. Può anche essere utile per fare del blabla dotto col cliente e argomentare con successo che il font scelto per lui è il migliore. Jan
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3.4 supporti Allo scopo di rendere accessibile l’atlante al maggior numero possibile di utenti si è scelto di svilupparlo su una piattaforma web, sfruttando le nuove potenzialità di html5, dei css3 e di JavaScript. Ovviamente sarà necessario l’utilizzo di un database e di un sistema di gestione che permetta la generazione di contenuti da parte degli utenti. La maggior parte degli utenti infatti ha facilmente accesso a questo tipo di sistemi, che necessitano di un semplice computer connesso a Internet. Si è scelta una piattaforma di ampio accesso a scapito delle nuove funzionalità interattive di device avanzati, come l’iPad o i nuovi tablet, che comunque possono sfruttare l’applicazione come farebbe un normale computer. Per questo motivo si è voluto evitare l’utilizzo di Flash e di altre tecnologie per l’interattività che non siano altamente compatibili con i sistemi attualmente in uso. Oltre all’accessibilità a basso costo, sviluppare un atlante sotto forma di sito web permette la visualizzazione su monitor anche di grandi dimensioni, che possono rendere più agevole la lettura di alcuni dati e specialmente delle mappe complesse; gli ultimi prodotti tecnologici però stanno puntando ad un incremento della risoluzione a monitor – come i recenti display Retina di Apple – rendendo una riproduzione sempre più fedele dei caratteri, sebbene ancora di livello inferiore rispetto alla stampa. ґґ html 5
»» Il World Wide Web Consortium (W3C)è una community internazionale in cui le organizzazioni membro, uno staff a tempo pieno ed il pubblico lavorano assieme per sviluppare gli standard del Web. www.w3c.org
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L’html5 è un linguaggio di markup per la strutturazione delle pagine web. Proposto dal gruppo di lavoro whatwg inizialmente in contrasto con il World Wide Web Consortium per le lungaggini nel processo di evoluzione dello standard html e per la decisione del w3c di orientare la standardizzazione verso l’xhtml 2 che non garantiva retro compatibilità. Il w3c ha poi riconosciuto valide tali motivazioni, annunciando di creare un apposito gruppo per la standardizzazione dell’html 5 e abbandonare l’xhtml 2.0. Il World Wide Web Consortium ha annunciato che la prima versione dello standard sarà pronta per fine 2014 e l’html 5.1 per
il 2016. Dal 2007 il whatwg ha collaborato con il w3c in tale processo di standardizzazione, per poi decidere nel 2012 di separarsi dal processo di standardizzazione del w3c, creando di fatto due versioni dell’xhtml 2: la versione del whatwg viene definita come “html Living Standard” e quindi in continua evoluzione, mentre quella del w3c sarà una unica versione corrispondente ad uno snapshot del Living Standard. Le novità introdotte dall’html 5 rispetto all’html 4 sono finalizzate soprattutto a migliorare il disaccoppiamento tra struttura, definita dal markup, caratteristiche di resa (tipo di carattere, colori, eccetera), definite dalle direttive di stile, e contenuti di una pagina web, definiti dal testo vero e proprio. Inoltre l’html 5 prevede il supporto per la memorizzazione locale di grosse quantità di dati scaricati dal browser, per consentire l’utilizzo di applicazioni basate su web, come le caselle di posta di Google, anche in assenza di connessione. In particolare: ԀԀ vengono migliorati ed estesi gli elementi di controllo per i moduli elettronici; ԀԀ vengono introdotti elementi specifici per il controllo di contenuti multimediali; ԀԀ vengono estesi a tutti i tag una serie di attributi, specialmente quelli finalizzati all’accessibilità, finora previsti solo per alcuni tag; ԀԀ viene supportato Canvas che permette di utilizzare JavaScript per creare animazioni e grafica bitmap; ԀԀ introduzione della geolocalizzazione, dovuta ad una forte espansione di sistemi operativi mobili (quali Android e iOS, tra i più diffusi); ԀԀ sistema alternativo ai normali cookie, chiamato Web Storage, più efficiente, il quale consente un notevole risparmio di banda; ԀԀ standardizzazione di programmi JavaScript, chiamati Web Workers e possibilità di utilizzare alcuni siti off line. Con questi aggiornamenti si sta già assistendo ad un rinnovamento dei siti web, che hanno mantenuto l’alto livello di interattività nonostante la decadenza di Flash.
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Inoltre la separazione tra contenuti e mark-up e un uso più semantico delle tag rendono più semplice la visualizzazione di database in maniera dinamica. ґґ css 3 Sebbene siano lontani da diventare uno standard accettato dal w3c, i css3 sono già supportati parzialmente dalla maggior parte dei browser comunemente usati. Rispetto alle precedenti versioni permettono di alleggerire il traffico dati, svolgendo alcuni compiti in precedenza affidati alle immagini. Inoltre tra le grandi novità dei css3 c’è la possibilità di effettuare animazioni e trasformazioni, come per esempio ruotare e traslare un blocco di testo. Altro campo in cui si sta ricercando a livello mondiale è la responsività dei siti, per far sì che a diverse risoluzioni il contenuto risponda adattandosi, al fine di ottimizzare il traffico dei dati e le dimensioni degli oggetti visualizzati. ґґ javascript & jquery
»» AJAX, acronimo di Asynchronous JavaScript and XML, è una tecnica di sviluppo per la realizzazione di applicazioni web interattive (Rich Internet Application).
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La crisi di Flash ha lasciato via libera a JavaScript, che ormai è diventato lo standard per l’interattività sui siti web, grazie ad ajax. In JavaScript lato client, il codice viene eseguito direttamente sul client e non sul server. Il vantaggio di questo approccio è che, anche con la presenza di script particolarmente complessi, il server non viene sovraccaricato a causa delle richieste dei clients. Di contro, nel caso di script che presentino un sorgente particolarmente grande, il tempo per lo scaricamento può diventare abbastanza lungo. Un altro svantaggio è il seguente: ogni informazione che presuppone un accesso a dati memorizzati in un database remoto, come nel caso di interesse, deve essere rimandata ad un linguaggio che effettui la transazione, per poi restituire i risultati ad una o più variabili JavaScript; operazioni del genere richiederebbero il caricamento della pagina, ma con l’avvento di ajax tutti questi limiti sono stati superati. JQuery è una libreria di funzionalità JavaScript, facilmente utilizzabile per lo sviluppo anche da personale non specializzato, ma con una buona competenza nel campo della progettazione web.
ґґ display ad alta risoluzione Un altro elemento critico è la risoluzione dei monitor, da sempre inferiore rispetto alla carta. Se infatti la stampa offset prevede una risoluzione generalmente di 300 dpi, i monitor si attestano intorno ai 100 dpi. Il boom di smartphone e tablet ha però dato una spinta al progresso in questo campo. Gli iPhone di ultima generazione, quelli dotati di Display Retina, infatti, forniscono una risoluzione di 326 dpi. La stessa tecnologia applicata ad iPad e MacBook permette di avere risoluzioni rispettivamente di 264 e 220 dpi. Auspicabilmente anche altri concorrenti tenderanno ad allinearsi a questa offerta. Già al giorno d’oggi i display forniscono risoluzioni maggiori dei canonici 72 dpi. 3.5
concept
Da queste informazioni è possibile trarre una definizione di quello che sarà il progetto, di cui parleremo in dettaglio nei capitoli seguenti. L’Atlante sarà uno strumento didattico interattivo, fruibile liberamente sul web. Avrà un indirizzo didattico, sia nella visualizzazione delle mappe, che non dovranno essere delle semplici rappresentazioni di un database, sia nel mostrare i dettagli di ciascun carattere e i parenti a lui prossimi. Il corpo principale dei contenuti saranno i 100 caratteri più importanti nella storia della tipografia occidentale; alcuni di questi sono considerati pietre miliari nelle timeline. Ad essi sarà attribuito il grado più elevato di importanza, ai restanti il secondo grado. Dei caratteri principali saranno da subito disponibili le pagine che descrivono in modo dettagliato l’anatomia e gli elementi che caratterizzano il carattere e quelli appartenenti al medesimo stile. A questo insieme di contenuti, gestito in modo redazionale, si aggiungeranno i caratteri di importanza inferiore, caricati dagli utenti tramite un sistema Wiki e sempre controllato dal corpo redazionale per l’approvazione. I caratteri di importanza 2 e 3 saranno riconducibili ai relativi capostipiti. Così facendo sarà più semplice per gli utenti capire le affinità secondo cui i caratteri sono classificati, di quali sono gli stili principali al di là delle etichette, quali alterna-
a typefaces atlas
79
tive possono esistere per un determinato carattere. Gli utenti registrati potranno, oltre che aggiungere voci all’Atlante, creare le proprie liste di caratteri preferiti. Le mappe che comporranno l’Atlante saranno: ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ
timeline; geografia; autore; publisher; classificazioni; metodi di produzione; destinazione d’uso.
Queste mappe, oltre a visualizzare le famiglie di caratteri secondo criteri che restituiscano al meglio il punto di vista ad esse relativo, forniranno anche spunti per l’approfondimento della materia. Di ogni carattere saranno poi sviluppate le seguenti schede che ne permetteranno una conoscenza approfondita: ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ
carta d’identità; specimen dei diversi stili; scheda anatomica comparativa; il carattere in uso; versioni e alternative.
Per i caratteri di primaria importanza saranno poi disponibili anche le seguenti schede: ԀԀ glifi chiave; ԀԀ consigli per l’utilizzo. Oltre a questa modalità principale, di natura esplorativa, è stata pensata una funzione di ricerca, con un sistema di filtri che prende spunto dal progetto di Nick Sherman[pg.38] unito alla precisione della classificazione Dixon; in questo modo sarebbe possibile ricercare un carattere in base alle sue proprietà anatomiche, oltre che per lo stile, il periodo storico, i metodi di produzione, la destinazione d’uso ed ovviamente nome, autore, fonderia, nazione. Il progetto, si vuole ribadire, non sarà un manuale di tipografia, bensì un atlante dei caratteri tipografici occidentali dall’invenzione della stampa a caratteri mobili fino ai giorni nostri.
80
3.6 lingua di fruizione La lingua scelta per lo sviluppo dell’Atlante è stata l’inglese; questo nella speranza di raggiungere un maggior numero di utenti e di collaboratori. Inoltre la gran parte della bibliografia di settore è reperibile esclusivamente in lingua inglese. Non è secondaria la volontà di inserirsi in un contesto accademico e di studio internazionale, motivo per cui la scelta dell’italiano sarebbe, purtroppo, risultata limitante. In un secondo momento, tuttavia, si potrebbe valutare l’ipotesi di una traduzione dell’applicazione in italiano, così come in altre lingue. 3.7 attori ruoli relazioni strumenti Si è quindi proceduto a pensare il sistema generale di funzionamento del sito. Come viene spiegato nel grafico seguente vengono identificati gli attori principali che prenderanno parte al progetto: ԀԀ studenti, docenti, professionisti, nel ruolo di utenti; ԀԀ esperti di tipografia, nel ruolo di creatori e ricercatori e validatori di contenuti da pubblicare nel portale – fanno parte della redazione; ԀԀ webmasters, che si occuperanno di pubblicare sul sito i contenuti creati e validati dagli esperti – fanno parte della redazione; ԀԀ le fonderie e i distributori di caratteri, forniranno alla redazione il materiale da visualizzare. La principale modalità d’interazione con il sito per gli utenti è la navigazione delle mappe. Un’altra modalità d’uso si baserà su ricerche mirate. In ciascuno di questi casi vengono presentate le famiglie di caratteri corrispondenti ai criteri. Relativamente ai caratteri, questi sono divisi in tre classi di importanza; le prime due classi vengono gestite dalla redazione e devono costituire il cuore del progetto già dalla sua nascita. La terza classe di importanza è composta dal materiale proposto dagli utenti e validato dalla redazione. Gli utenti possono anche creare la propria libreria di caratteri preferiti. •
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fornitori Disegnatori
Fonderie
Forniscono materiale dimostrativo
redazione Esperti di type
Webmasters
Produce e cura
Inserisce e gestisce
Caratteri Caratteri di classe A di classe B
Controlla e verifica
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utenti Studenti
Docenti
Professionisti
Computer Si connettono
tramite
Tablet
a Typefaces atlas
mappe
ricerca
Login
visualizzazioni interattive delle famiglie di caratteri
database di caratteri
area utente
Aggiunge e integra voci
area upload
Caratteri di classe C
fig. 54â&#x20AC;&#x201A; Tavola Attori ruoli relazioni strumenti.
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84
4 contenuti
3 er quanto riguarda i contenuti si è ritenuto necessario fare riferimento a fonti autorevoli, che indicassero quali famiglie di caratteri fosse necessario inserire perché l’Atlante avesse un’utilità effettiva. Incrociando poi i risultati di questi testi e calcolando quanto fossero ricorrenti i riferimenti ai caratteri si è riusciti a definire un gruppo di pietre miliari o capostipiti, che nel corso della storia hanno segnato dei punti di svolta per la progettazione tipografica. Oltre ai caratteri è stato necessario reperire contenuti anche per la parte più enciclopedica dell’Atlante, come per esempio l’evoluzione dei metodi di produzione dei caratteri o le informazioni sugli autori. In questi casi, le informazioni sono state reperite, oltre che dai manuali già consultati per i contenuti principali, anche su altri testi relativi all’argomento, così come da articoli pubblicati on-line da fonti considerate attendibili e autorevoli dalla comunità dei tipografi. Come definito dal concept i contenuti saranno relativi ai caratteri tipografici occidentali progettati dall’invenzione della stampa fino ad oggi. Si è pensato che prendere in considerazione la tipografia di altri ceppi linguistici sarebbe stato ben oltre le possibilità. Ciò non toglie che il progetto sia declinabile anche per adattarsi a queste realtà.
P
85
4.1
»» Il Type Directors Club (TDC) è un’organizzazione internazionale per il supporto dell’eccellenza tipografica.
criteri per la scelta dei caratteri
Per scegliere quali caratteri dovessero rientrare nelle prime due classi si è fatto riferimento ad alcuni libri, principalmente Letter Fountain [pg.23], sfruttando sia la timeline iniziale che la selezione di famiglie scelte a rappresentare le famiglie di serif e sans. Si è fatto anche riferimento ai caratteri citati nel libro Type & Typography [pg.24] e nello specimen posto a conclusione di Gli elementi dello stile tipografico [pg.21]. Sebbene questi sopra elencati siano le fonti principali si è anche preso in considerazione l’elenco dei 100 caratteri più importanti secondo i membri del Type Directors Club, compilata da Paul Shaw ed in seguito utilizzata da Ben Archer per il suo progetto.[pg.29] Altra classifica utilizzata come riferimento è The 100 best typefaces of all time [pg.36] stilata da FontShop interpellando una giuria di esperti e intersecando le loro opinioni con i dati di vendita. In questa classifica però non sono presenti caratteri gratuiti o disponibili di default sui sistemi operativi – per esempio l’Arial o il Verdana. Nel caso, piuttosto frequente, di diversi caratteri derivati dallo stesso progetto originale – come, per esempio, il Garamond o il Bodoni – viene visualizzata una versione scelta basandosi sulle indicazioni e motivazioni date da Robert Bringhurst e in secondo luogo dal libro Letter Fountain. Le altre versioni ritenute valide sono inserite nella scheda Versioni e Alternative riguardante il carattere. ґґ caratteri di importanza primaria Per definire quali di questi caratteri fossero imprescindibili dal punto di vista storico, o che potessero essere definiti dei capostipiti di un determinato stile, a cui fare riferimento per classificare e contestualizzare gli altri ci si è rifatti alla timeline presente nelle pagine iniziali di Letter Fountain e dal settimo capitolo de Gli elementi dello stile tipografico: Intermezzo storico. ґґ caratteri di importanza secondaria Questo gruppo raccoglie le altre famiglie citate nelle fonti considerate, ma che non si è ritenuto dover includere nella ristretta selezione dei caratteri di importanza primaria. Questo non vuole
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sminuirne la qualità di fattura o la diffusione, talvolta maggiori rispetto ai primi. Questi caratteri sono stati tratti dai suggerimenti delle seguenti fonti: ԀԀ Gli elementi dello stile tipografico, Robert Bringhurst; ԀԀ Type & typography, Phil Baines e Andrew Haslam; ԀԀ Thinking with type, Ellen Lupton. ґґ caratteri di terza classe di importanza A questa classe appartengono i caratteri che verranno proposti dagli utenti. Le candidature vengono prese in esame dalla redazione che ne verifica la qualità e la non conflittualità nel caso di voci già presenti nel database. Alcune di queste proposte potrebbero, a discrezione della redazione, venire spostate in una delle classi superiori. In questo modo viene mantenuto aggiornato il cuore dell’Atlante. 4.2 indice di rilevanza Classificare in questo modo le famiglie di caratteri è stato ritenuto opportuno al fine di fornire a ciascuno stile o periodo storico una faccia rappresentativa. In questo modo sarebbe stato più facile per gli utenti capire, tramite il confronto, a quale stile o epoca corrisponde un dato carattere. Analogamente alle comuni mappe geografiche interattive, quando si osserva un panorama in piccola scala i dettagli meno importanti vengono nascosti o assimilati dalle voci ritenute più importanti. In questo modo è sufficiente ingrandire la vista e passare ad una grande scala per vedere comparire voci meno importanti, ma comunque rilevanti. La vicinanza tra diversi caratteri considerati più e meno importanti favorirà la conoscenza di questi ultimi. In questo consiste uno dei pilastri principali dell’Atlante: utilizzare i caratteri ritenuti storicamente fondamentali come guida e rappresentanti per arrivare a conoscere altre espressioni a loro vicine per contesto o per stile, ma diverse nei dettagli. Dal punto di vista dell’utente ciò si tradurrebbe in un ampliamento del bagaglio conoscitivo, rendendolo però strutturato e non casuale, grazie ai continui riferimenti al contesto e agli autori.
contenuti
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4.3
»» Giò Fuga: Tipometria e composizione tipografica, 2009. »» Robin Kinross: Tipografia moderna, Stampa alternativa & Graffiti, 2005. »» Simon Garfield: Sei proprio il mio typo, Ponte alle Grazie, 2012.
scelta dei contenuti d’approfondimento
Anche in questo caso la maggior parte dei contenuti è stato tratto dai testi indicati precedentemente. A questi si aggiungono: la pubblicazione di Giò Fuga riguardo la classificazione Novarese, specialmente per la rivisitazione e l’ampliamento ad opera dello stesso Fuga; il libro Tipografia Moderna di Kinross riguardo l’evoluzione legata alla geografia; Sei proprio il mio typo di Simon Garfield per quello che riguarda aneddoti e storie legate ad alcuni dei caratteri più importanti. Per i contenuti che non è stato possibile reperire in questi volumi si sono svolte delle ricerche su Wikipedia cercando tra le fonti quelle più autorevoli, prediligendo libri o autori presenti nelle bibliografie consigliate dagli esperti o nei volumi già presi in considerazione. Gli Elementi dello Stile Tipografico presenta delle sintetiche ma esaustive biografie degli autori e delle fonderie. Su queste, specialmente le principali, è molto approfondita l’appendice di Letter Fountain, completa di una utilissima timeline. 4.4 conflitti e casi particolari Nei numerosi casi di rivisitazioni, in cui da un disegno originale – generalmente precedente la composizione a caldo – siano poi stati ricavati diverse versioni, tutte considerate figlie dirette e riproduzioni del medesimo disegno, verrà utilizzata la versione che le fonti prese in considerazione, hanno valutato essere la più fedele all’originale. Le altre versioni saranno raggiungibili dalle schede di approfondimento del carattere o tramite le funzioni di ricerca. Visto il carattere didattico dell’opera si è scelto di prediligere infatti un approccio più storico che non di compilazione, che avrebbe comportato un proliferare di cloni derivante più dalla necessità di aggiornamento alle nuove tecnologie che non da evoluzioni storiche e progettuali. •
88
contenuti
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90
5 struttura
• efinita la natura del progetto e i contenuti che avrebbe ospitato si è pensato a come strutturarlo. Si è ritenuto opportuno dedicare parecchio peso a questa fase, in quanto era prioritario avere un sistema che potesse sopportare eventuali lacune e mancanze di alcune sue parti, così come favorire un’espansione modulare. Il sistema viene strutturato secondo un’architettura che permette di navigare un database composto da numerose famiglie di caratteri, scegliendo di volta in volta diverse chiavi di lettura. In questa fase si è quindi lavorato in tre direzioni: quali contenuti trattare, come navigare tra di essi in modo istruttivo, cosa mostrare dei caratteri e come farlo. Si è scelta la strada della modularità, prendendo spunto dai tradizionali atlanti geografici, in cui le diverse mappe sono autonome tra loro. Le mappe degli atlanti sono modalità per conoscere di volta in volta aspetti diversi di ogni Stato. Di questi si ritrovano poi le schede che sinteticamente ribadiscono le informazioni visualizzate nelle mappe. Per l’Atlante si è scelto di utilizzare un sistema simile: una volta raccolto il corpo dei contenuti, ossia le diverse famiglie di caratteri si è pensato, basandosi sulla ricerca e sulle esigenze del target, a quali proprietà fosse necessario comunicare. Le mappe sono state progettate pensando a come visualizzare queste proprietà, valorizzando ognuna di esse piuttosto che cercando un’uniformità espressiva. Ogni carattere avrà poi una scheda in cui le sue proprietà saranno analizzate e spiegate in profondità.
D
91
5.1
architettura dell’applicazione
Come anticipato nei paragrafi precedenti e sintetizzato in fig. 55 Scheda di sintesi dell’architettura dell’Atlante a pagina 95, l’Atlante sarà composto di tre parti principali: ԀԀ i caratteri tipografici; ԀԀ le schede dettagliate delle loro proprietà; ԀԀ le mappe per navigarli. Inoltre saranno talvolta presenti delle altre pagine di approfondimento generale, non strettamente legate ad un carattere o ad una delle loro proprietà; per esempio pagine di approfondimento che spiegano i perché di una determinata classificazione. 5.2 i caratteri tipografici I caratteri sono la materia prima dell’Atlante. Una volta selezionati, sono stati catalogati e taggati in base alle loro proprietà e caratteristiche. Poiché il conoscere un buon numero di caratteri è considerato importante tanto quanto lo studio approfondito di un singolo carattere, si è deciso di dividere l’insieme dei caratteri in 3 classi di importanza. La prima classe è destinata ai caratteri che hanno segnato un punto topico nella storia della tipografia. Sono poche decine e la loro scelta è basata sul numero di riscontri nei testi presi in esame e dalla lista dei 100 migliori caratteri proposta dal Type Directors Club e già sfruttata da Ben Archer. Le seconda classe è composta da quei caratteri che sono citati abitualmente nei testi di riferimento, ma non hanno assunto lo status di pietre miliari, in quanto si inserivano in un filone già precedentemente inaugurato. Sono caratteri validissimi e spesso storici, che talvolta non sono conosciuti perché è troppo forte l’egemonia di quelli più famosi. La terza classe raccoglie i caratteri proposti dagli utenti; spesso ottime famiglie di caratteri vivono nell’ombra, presenti quasi esclusivamente nei cataloghi della fonderia o nel portfolio di chi li ha progettati. La loro ammissione all’Atlante avviene secondo il giudizio della redazione, che si dovrà occupare di vagliare le proposte avanzate dagli utenti registrati. La loro presenza ha lo scopo di in-
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coraggiarne e aiutarne la diffusione, tramite una conoscenza strutturata. L’idea alla base di questo sistema tripartito è semplice: una volta conosciuto un carattere chiave, come per esempio il Bodoni e dopo averne studiato caratteristiche e peculiarità, sarà possibile esplorare i caratteri che appartengono alla sua stessa epoca, come per esempio il Walbaum, arrivando così ad ampliare la propria visione panoramica sul mondo dei caratteri tipografici. Avere a disposizione un gran numero di progetti diversi, ma legati di volta in volta da un contesto storico, geografico, stilistico, autoriale, permetterà a sua volta di inquadrare meglio quel determinato contesto, anziché lasciare che i caratteri, anche quelli più noti, galleggino in un aura di avulsione rispetto al contesto in cui sono nati. 5.3
le schede dei caratteri
Le schede presenteranno le proprietà di ogni carattere, cercando di sfruttare le opportunità tecnologiche per favorire confronti e analisi approfondite. In particolare le schede tratteranno i seguenti argomenti: ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ
carta d’identità del carattere; storia del carattere; specimen interattivo; anatomia; galleria fotografica del carattere in uso; alternative e altre versioni.
Per i caratteri più importanti, ossia quelli appartenenti alla classe A, saranno disponibili due schede aggiuntive: ԀԀ glifi chiave; ԀԀ consigli per l’uso. Ogni scheda verrà spiegata in modo dettagliato in seguito, ma la linea guida alla base della loro progettazione è l’intento di raccontare quanto più possibile del carattere sotto i tre aspetti risultati essenziali: contesto storico, anatomia e caratteristiche tecniche, teorie e metodologie progettuali. In alcune schede, in particolar modo quelle più relative all’anatomia, sarà ampiamente sfruttata l’interattività, per permettere una visione personalizzata dei glifi, come nei siti delle fonderie.
struttura
93
94
Timeline
mappe
Geografia
Classificazione Autore
Le mappe raccolgono i caratteri inclusi nellâ&#x20AC;&#x2122;atlante secondo diverse gerarchie, e permettono di mettere in relazione i caratteri tra di loro attraverso diverse chiavi di lettura.
Produzione
Destinazione dâ&#x20AC;&#x2122;uso
Pagine di filtro con contenuti di approfondimento
Pagine con contenuti di approfondimento
Pagine con la funzione di filtro
Publisher
Ognuna, organizzando i contenuti secondo la propria logica, restituirĂ una visione aumentata del panorama, aggiungendo valore didattico ad una semplice collezione di caratteri.
struttura
95
In uso
Mostrano i dettagli di ogni carattere. Come per le mappe verranno studiati i metodi per amplificare la portata didattica derivata
fig. 55 Scheda di sintesi dell’architettura dell’Atlante
schede
(solo rilevanza 1)
Glifi chiave
(solo rilevanza 1)
Consigli per l’uso
dalla fruizione di quelle che altrimenti sarebbero semplici informazioni.
Alternative e versioni
Classe 3
Anatomia
Sezione wiki con caricamento da parte dell’utente, controllato dalla redazione.
Classe 2
Specimen
Aggiunta di caratteri di secondaria importanza, secondo le stesse fonti.
Classe 1
Carta d’identità
Selezione di caratteri principali in base ad alcuni testi fondamentali ed autorevoli.
caratteri
5.4 le mappe Le mappe sono il vero cuore dell’Atlante Saranno gli strumenti per navigare il database di caratteri. Ciascuna di esse sarà progettata in modo da rendere al meglio il punto di vista che rappresenta. Punto fondamentale di tutto il progetto è lo studio indipendente di ciascuna delle mappe. Seguendo questo metodo è stato possibile rendere evidenti le diversità tra i vari punti di vista.: ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ
timeline; geografia; classificazione; autore; fonderia; metodo di produzione; destinazione d’uso; ordine alfabetico.
Le mappe saranno navigabili interattivamente e porteranno alle schede dei caratteri, oppure a pagine intermedie di approfondimento. L’interattività in questi casi è risultata importante per mantenere un’adeguata leggibilità e pulizia, evitando un sovraffollarsi di contenuti, senza però dover eliminare alcuna informazione per motivi di spazio, seguendo i consigli di John Maeda: »» John Maeda Le leggi della semplicità Bruno Mondadori, 2006
“
Quando tutte le cose che si potevano rimuovere sono state rimosse e un prodotto è stato reso snello, leggero e sottile, è tempo di procedere con il secondo metodo: nascondere la complessità.
”
In alcuni casi, in particolare la geografia e la destinazione d’uso, aggiungono una componente narrativa. In altri casi si è puntato sul visualizzare le voci in modo da rendere evidenti le connessioni e i contesti, sfruttando la capacità delle tecnologie a disposizione di passare da un panorama generale ad una vista di dettaglio senza compromettere o dover eliminare informazioni importanti. Alle mappe è possibile applicare dei filtri, gli stessi della modalità ricerca, in modo da utilizzare la medesima visualizzazione in contesti diversi; per esempio sarà possibile esplorare su una timeline tutti i caratteri sans-serif inglesi.
96
5.5
le pagine di filtro
In alcune mappe i caratteri saranno presentati in gruppo – per esempio tutti i caratteri progettati in Francia – anziché singolarmente – per esempio: Garamond, Didot, Metro. In questi casi sono necessarie alcune pagine con funzione di filtro, che, separate dalla mappa principale, elenchino le famiglie di caratteri precedentemente visualizzati solo come gruppo. Si tratta di situazioni in cui scelta primaria sarà mantenuta sotto forma di filtro da applicare ad una delle altre mappe. Volendo mantenere lo stesso esempio di prima, sarà possibile vedere la timeline dei caratteri disegnati in Francia, oppure gli stessi caratteri suddivisi per autore. Queste pagine conterranno anche del materiale di approfondimento, di tipo enciclopedico, come, per esempio, la storia della Francia dal punto di vista tipografico. Le mappe che necessitano di questa funzione aggiuntiva sono: ԀԀ geografia; ԀԀ fonderia; ԀԀ autore. Sebbene in quest’ultimo caso sia anche possibile accedere direttamente alla pagina di uno dei suoi caratteri, si è scelto di creare un collegamento con una pagina dedicata a ciascun autore in cui elencare i progetti da egli realizzati. 5.6 pagine di approfondimento Alcune pagine si occuperanno di svolgere una funzione di approfondimento anche dove un filtro non è necessario. Si è optato per questa scelta viste le finalità didattiche del progetto. Si è ritenuto infatti utile ai fini dell’apprendimento specificare quali sono stati i criteri e le storie dietro ciascuna classificazione e non semplicemente utilizzarle per categorizzare i caratteri. Altre pagine di approfondimento si trovano collegate ai metodi di produzione, dove oltre a scegliere i caratteri in base a come sono stati realizzati originariamente, sarà possibile documentarsi sulle peculiarità di ciascuno di questi metodi.
struttura
97
home page
Timeline
Publisher
Geografia
Classificazione
Produzione
Destinazione d’uso Autore
schede carattere
Specimen
Anatomia
fig. 56 Albero delle pagine principali dell’Atlante.
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Consigli
Glifi chiave
In uso
Versioni e alternative
Dati
RicercaRicerca Area utente Area utente CreditsCredits
Gestione Gestione ProfiloProfilo
FavoritiFavoriti
Caricamento Caricamento Aggiunta Aggiunta Font Font AutoreAutore
Classificazione ClassificazioneGeografia Geografia Publisher Publisher British STD British STD Italia Italia Novarese/Fuga Novarese/Fuga FranciaFrancia Dixon Dixon Inghilterra Inghilterra Vox+ Vox+ [...] [...]
struttura
About About
LinotypeLinotype FontFont FontFont Emigre Emigre [...] [...]
AutoreAutore MajoorMajoor Spiekermann Spiekermann Miedinger Miedinger [...] [...]
99
I contenuti trattati in queste pagine di approfondimento saranno tratti da libri ed altre fonti autorevoli, sintetizzati per essere adatti ad una fruizione on-line. 5.7
ricerca
Una parte volutamente tenuta a margine del progetto è la funzione di ricerca, un’utilità che di solito è fondamentale davanti ad enormi database; questo per favorire l’esplorazione delle mappe, in modo da scoprire le relazioni tra i caratteri piuttosto che cercare secondo ciò che già si conosce, riducendo così drasticamente la serendipità. Per la ricerca è stato pensato un sistema di filtri intrecciabili tra di loro. I filtri ricalcano grossomodo le proprietà esplorabili con le mappe. Sarà infatti possibile scegliere un periodo di tempo, un’area geografica, una categoria, un autore o una fonderia, così come un metodo di produzione o una destinazione d’uso. Inoltre si è pensato di sfruttare la classificazione Dixon e i suoi parametri per effettuare ricerche basate sull’anatomia del carattere. Come già detto, gli stessi filtri saranno applicabili anche alle mappe. •
100
102
6 dettagli e funzioni
• uando sono stati definiti obiettivi, contenuti e architettura generale dell’Atlante si è passato a progettare i singoli tasselli che avrebbero composto il sistema. Si è proceduto in principio definendo funzioni e wireframe delle mappe, lavorando con lo scopo di capire come sfruttare l’interattività e la disposizione degli elementi per ottenere uno strumento didattico. Da subito è risultata chiara la necessità di evitare i classici elenchi di caratteri, tipici dei database o di operazioni più enciclopediche, come per esempio Typedia. Le schede dei caratteri sono invece state pensate per approfondire la conoscenza delle singole famiglie. In questo caso oltre le schede più interattive si è ritenuto opportuno inserire alcune parti di approfondimento storico. Nel caso di caratteri appartenenti alla prima classe di importanza si è scelto di fornire indicazioni circa l’utilizzo concreto. Il passaggio successivo è stato la progettazione dell’interfaccia dell’applicazione, partendo dalla homepage fino a definire le mappe e le schede.
Q
103
6.1 grafica dell’interfaccia L’interfaccia del sito è stata pensata per mettere al centro dell’attenzione le mappe. Poiché le mappe presentano spesso complessità di visualizzazione si è scelto uno stile poco invasivo, con molti spazi bianchi, a richiamare lo stile tipografico, per facilitare la concentrazione dell’utente. Fatta eccezione per la home page, le altre pagine del sito sono strutturate in maniera simile tra loro, condensando i link alle diverse pagine nella barra di navigazione superiore e mantenendo a sinistra una barra laterale contenente le informazioni relative alla mappa oppure ai contenuti della pagina ed i filtri applicabili per la ricerca. La maggior parte dello spazio sarà destinato alla mappa o alla scheda del carattere. La parte alta di ogni mappa sarà destinata ad ospitare i controlli della stessa, solitamente zoom dei contenuti e selettore temporale. Dal punto di vista grafico si è puntato al minimalismo che si ritrova nei manuali tipografici, limitando gli interventi grafici, per non condizionare la percezione dei testi o creare confusione nella lettura delle mappe. ґґ colori La palette colori è incentrata sul rosso ed il nero, usati in molti manuali di tipografia, al fine di inserire il lavoro dentro questo contesto tematico. A fig. 57 Palette dei colori.
#C0272D
#00A89C
R 51 G 51 B 51
R 192 G 39 B 45
R 0 G 168 B 156
#FFFFFF
#C0272D
#00A89C
R 255 G 255 B 255
R 192 G 39 B 45
R 0 G 168 B 156
#333333
104
#999999
R 153 G 153 B 153 #999999
R 153 G 153 B 153
questi si è affiancato un turchese come terzo colore, da usare specialmente in negativo sul nero, per dare all’aspetto un sentimento più contemporaneo. L’uso del turchese trova fondamento anche nella sua complementarietà con il rosso scelto, al fine di mantenere una certa neutralità dei toni. Per lo stesso motivo si è anche fatto largo uso di grigi chiari. ґґ font utilizzati L’interfaccia fa uso di due font: uno adatto al testo, che garantisse un’ottima leggibilità anche a corpi piccoli, dotato di corsivo e diversi pesi, ed uno per le intestazioni, che abbia un forte impatto visivo, ma che non occupasse troppo spazio in orizzontale. La scelta, nel primo caso, è ricaduta sull’Adelle, famiglia di caratteri disegnata da Jose Scaglione e Veronika Burian, i fondatori di Type Together. Le motivazioni, oltre alla piena soddisfazione dei criteri sopra descritti, sono da trovarsi nel look fresco dei loro lavori, sebbene nel rispetto nella tradizione. L’Adelle è uno slab-serif con grazie raccordate a cuneo, dal contrasto basso e le aperture ampie. Questo lo rende ottimale per la resa a schermo, senza sacrificare la leggibilità in testi lunghi. L’Adelle è anche fornito di maiuscoletto, numeri minuscoli e di frecce, che sono risultate utili in fase di progettazione, ma lo saranno ancor di più in fase di sviluppo, eliminando la necessità di usare le immagini per creare le frecce. L’Adelle è stato insignito del premio d’oro nella categoria “Carattere originale” nella competizione ED-Awards 2010. Ad affiancare l’Adelle, specialmente per le intestazioni è stato scelto il League Gothic, carattere prodotto dalla League of Moveable Type, una lega che si propone la diffusione di caratteri gratuiti ma di qualità per il web. Il League Gothic riprende i disegni dei caratteri gotici americani; di preciso è un revival dell’Alternate Gothic #1, disegnato da Morris Fuller Benton nel 1903 per la American Type Founders, fallita nel 1993. È stato scelto per la sua forza e la compattezza delle proporzioni, che lo rendono utile nel caso di elenchi di date o nelle colonne strette. È disponibile un solo peso classificabile come bold. Ha inciso nella scelta la tendenza attuale che vede una nuova popolarità di questo modello di caratteri.
dettagli e funzioni
»» www.type-together.com è una fonderia digitale fondata nel 2006 da Veronika Burian e Josè Scaglione; ha ricevuto diversi riconoscimenti dal Type Directors Club e dagli Ed-Awards
Adelle Light – 12 pt Regular Semibold Extrabold Heavy 5 pt – Quel fez sghembo gli copriva davanti!
8/10 – The quick brown fox jumps over the lazy dog!
Light Bold – 12 pt Regular Semibold Extrabold Heavy fig. 58 Adelle, nei vari pesi e corsivi.
»» The League of Moveable Type www.theleagueofmoveabletype.com
League Gothic 18pt
UPP3RCASE no le4ding fig. 59 Il League Gothic regular.
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La commistione di questi due stili permette di avere un progetto che appaia contemporaneo, ma non legato ad una moda, capace di colpire l’utente senza negargli la possibilità di leggere testi di una certa lunghezza. ґґ logo Il logo, composto in Adelle Heavy e Light, è stato pensato appositamente come cartello di benvenuto al sito. La scelta di usare l’Adelle deriva da motivi di coerenza con il resto del testo, ma anche dall’aspetto contemporaneo e accattivante. Il peso heavy gli conferisce una forza notevole agli occhi dei visitatori. Il f leuron di sfondo definisce un altro elemento caratterizzante l’Atlante, ossia la presenza di ornamenti risalenti alla tradizione tipografica, utilizzati per indicare aree speciali o per separare sezioni di contenuto. fig. 60 Il logo di a Typefaces Atlas, con le versioni ridotte adattate alla navbar.
a
Typefaces atlas
a Typefaces atlas a Typefaces atlas ґґ homepage La homepage è stata progettata per accogliere i visitatori ed indirizzarli in breve tempo alla navigazione dei contenuti. Al centro della pagina si trova il logo, con un brevissimo abstract, in modo da definire subito il tono e gli obiettivi dell’Atlante. Tramite l’ampio uso di spazi bianchi viene da subito resa chiara l’importanza che hanno le mappe, poste in rilevanza sotto il logo. Al di sotto della folding line si trova il modulo per la ricerca tramite parole chiave: è possibile
106
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CONTACTS Andrea Gessa via Candiani 112, 20158 Milano +39 3400914931 ag@andreagessa.com
fig. 61 Homepage di a Typefaces Atlas.
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clarendon/ionic
humanist
grecian
aldine taste
latin/runic
dutch taste
italian antique
british taste
sans serif
continental taste
grotesque
fat face
neogrotesque
tuscan
geometric
egyptian
roman sans
ABOUT → “A Typefaces Atlas” is a project aimed to improve knowledge of typefaces. → It consists of interactive maps that browse through the milestones of typography. → Registered users can upload other typefaces IDs.
What is A Typefaces Atlas? A Typefaces Atlas is a project aimed to improve knowledge of typefaces. It consists of interactive maps that browse through the milestones of typography. Registered users can upload other typefaces IDs.
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dettagli e funzioni
A Typefaces Atlas è un supporto dida ico per l’apprendimento dei cara eri tipografici più importanti, delle loro storie e dei loro autori. www.andreagessa.com/atypefacesatlas.pdf
107
effettuare una ricerca libera tra tutti i tag, oppure scegliere quale campo sfruttare, tra nome del carattere, autore, nazione, fonderia. Sulla destra è possibile applicare i filtri a questa ricerca, per scremare i risultati. Al di sotto della ricerca sono presenti i contatti, i crediti e le informazioni generali riguardanti l’Atlante, con una breve sezione faq e i link alla documentazione. Sotto le intestazioni principali – mappe, ricerca, filtri – sono state inserite delle brevi istruzioni per guidare il visitatore nell’utilizzo dell’Atlante. In cima alla pagina è presente, come nel resto del sito, la barra di navigazione. ґґ barra di navigazione Questa presenta il logo, con funzione di link alla homepage – ad eccezione, ovviamente, della home page stessa – l’area per il login e la registrazione a tendina sulla sinistra, un menu a tendina per selezionare le mappe e i link per la ricerca avanzata, le informazioni sul progetto e i crediti. Una volta eseguito il login, la parte sinistra della barra ospiterà un pannello per spostarsi alla gestione del proprio account, con le seguenti opzioni: ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ
profilo; favoriti; carica un carattere; impostazioni account; logout.
Si è pensato di mantenere le dimensioni ridotte al fine di non occupare spazio utile alla visualizzazione delle mappe. Il colore scuro di sfondo è stato scelto per staccare la barra dal resto e fornire al visitatore un punto di riferimento stabile e costante all’interno di tutto l’Atlante. 6.2 le mappe Le mappe rappresentano il cuore dell’Atlante; esse sono gli strumenti interattivi pensati per navigare ed esplorare il database di caratteri. La loro particolarità risiede nell’essere state progettate indipendentemente l’una dall’altra al fine di rendere al meglio il punto di vista relativo ad ognuna di esse. Contestualmente all’utilizzo delle mappe sarà presente un sistema di filtri che permetterà di ot-
108
dettagli e funzioni
109
a Typefaces a Typefaces atlas atlas
a Typefaces a Typefaces atlas atlas
fig. 63 La barra di navigazione con il menu a tendina per il profilo aperto.
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Hello login Andrea signup CC
fig. 62 La barra di navigazione con il menu per il login aperto.
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login login signup signup CC →
search search
about about
fig. 64 La barra di navigazione con il menu a tendina per le mappe aperto.
Timeline Geography Classification Author Publisher Production Usage
maps maps
→
about about
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SelectSelect a yeara year
search search
fig. 65 La barra di navigazione con il pannello per la ricerca rapida.
maps maps
credits credits
credits credits
tenere una esplorazione più efficacemente mirata verso i contenuti che l’utente vorrà ricercare. 6.2.1 timeline La prima delle mappe è relativa alla collocazione nel tempo dei caratteri. Nella parte alta è presente uno scroll che permette di scorrere velocemente la timeline. Sono segnati in rosso gli anni in cui sono nati i principali periodi della tipografia, secondo Letter Fountain. fig. 66 È presente uno zoom con cui è possibile passare da una vista più panoramica e che fornisca già ad una visione superficiale un’idea dell’evoluzione della tipografia, fino ad approfondire i caratteri di seconda e terza classe. Lo zoom non ingrandisce gli elementi della mappa, ma aumenta lo spazio a disposizione di ogni elemento. fig. 68 Poco sotto è presente un nastro dove vengono riportate brevi informazioni riguardanti il contesto storico in un determinato periodo, riguardanti la tipografia. Nella mappa vengono riportati i caratteri uno di fianco all’altro. La riga superiore è popolata da caratteri appartenenti alla classe di importanza principale. Questi si comportano come pietre miliari sotto cui vengono posizionati i caratteri di minore importanza storica. Ogni famiglia avrà a disposizione un box, composto con di breve scheda identificativa e a seguire alcune foto che lo ritraggono in contesti d’uso. La dimensione del box dipende dalla classe d’importanza del carattere e dal livello di zoom. All’aumentare dello zoom aumenteranno le dimensioni del box, ma non delle immagini, che cresceranno invece in numero. Nel box le informazioni saranno le seguenti: ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ
110
nome del carattere; autore; anno di progettazione; nazione; fonderia; anno della versione considerata; autore della versione considerata; anno di edizione della versione considerata; nazione della versione considerata; fonderia della versione considerata.
a Typefaces atlas
signup
– ZOOM +
Maps/ TIMELINE Informazioni su come funziona la mappa. Informazioni su come funziona la mappa.
1725 →
FILTERS Importance ↑
medium low Period ↑ From
Select a year
↓
To
Select a year
↓
Production ↓ Usage ↓
Anatomy ↓
Baskerville
1789 Bodoni
1845
1915
1924
1926
1915
J. Baskerville UK J. Baskerville
M.F. Benton USA ATF
1750 Cochin 1977
1750 Nome D. Caslon UK U. Caslon
1750 Nome D. Caslon UK U. Caslon
1915
1764 Fournier P.S. Fournier France Fournier
1925
M.F. Benton USA ATF
P.S. Fournier France Monotype
1750 Nome
1788 Bell
R. Austin UK British Le er Foundry
1931
R. Austin UK Monotype
1804
Walbaum J.E. Walbaum Germany Berthold
1975 G.G. Lange Germany Berthold
Egyptian V.Figgins UK U. Caslon
1813
1875
Monotype Scotch Roman
Bruce
R. Austin UK Miller
1915
M.F. Benton UK Monotype
1750 Nome D. Caslon UK U. Caslon
1915
1975
M.F. Benton USA ATF
1896 Cheltenham B. Goodhue USA Kingsley/ATF
1757
Baskerville
1789 Bodoni
1924
1915
J. Baskerville UK J. Baskerville
medium low Period ↑ From
Select a year
↓
To
Select a year
↓
Production ↓ Usage ↓ Classification ↓ Anatomy ↓
Fournier P.S. Fournier France Fournier
1925 P.S. Fournier France Monotype
1750 Nome D. Caslon UK U. Caslon
D. Caslon UK U. Caslon
search
about
credits
First Industrial Revolution Steam engine is used in mechanical production England pioneers this development
G. Bodoni Italy G. Bodoni
M.F. Benton USA Monotype
1764
M.F. Benton USA Linotype
1750 Nome
T. Stan USA ITC
1800 →
high
L.B. Benton USA ATF
145 0 147 5 150 0 152 5 155 0 157 5 160 0 162 5 165 0 167 5 170 0 172 5 175 0 177 5 180 0 182 5 185 0 187 5 190 0 192 5 195 0 197 5 200 0
maps
Informazioni su come funziona la mappa. Informazioni su come funziona la mappa.
Importance ↑
Century
fig. 67 Schermata della mappa Timeline, secondo livello di zoom.
a Typefaces atlas
FILTERS
1894
D. Caslon UK U. Caslon
1986
M.F. Benton USA ATF
fig. 66 Schermata della mappa Timeline, panoramica sul 1725.
– ZOOM +
H. Eidenbenz Switzerland Haas
1915
D. Caslon UK U. Caslon
Maps/ TIMELINE
B. Fox UK Robert Besley & Co.
H. Jost Germany Bauer
1817
D. Caslon UK U. Caslon
Clarendon
G. Bodoni Italy G. Bodoni
M.F. Benton USA Monotype
1750 Nome
signup
credits
First Industrial Revolution Steam engine is used in mechanical production England pioneers this development
1757
M. Carter USA Linotype
C login
about
1725 Caslon
C.N. Cochin France C.N. Cochin
Classification ↓
search
1800 →
British Period
D. Caslon UK U. Caslon
high
maps
145 0 147 5 150 0 152 5 155 0 157 5 160 0 162 5 165 0 167 5 170 0 172 5 175 0 177 5 180 0 182 5 185 0 187 5 190 0 192 5 195 0 197 5 200 0
C login
M.F. Benton USA ATF
1788 Bell
R. Austin UK British Leer Foundry
1931
R. Austin UK Monotype
1804
Walbaum J.E. Walbaum Germany Berthold
1975 G.G. Lange Germany Berthold
1813 Monotype Scotch Roman R. Austin UK Miller
1915
M.F. Benton UK Monotype
1817
Egyptian V.Figgins UK U. Caslon
1915 M.F. Benton USA ATF
dettagli e funzioni
111
a Typefaces atlas
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– ZOOM +
Maps/ TIMELINE Informazioni su come funziona la mappa. Informazioni su come funziona la mappa.
maps
1800 →
FILTERS
search
about
credits
145 0 147 5 150 0 152 5 155 0 157 5 160 0 162 5 165 0 167 5 170 0 172 5 175 0 177 5 180 0 182 5 185 0 187 5 190 0 192 5 195 0 197 5 200 0
C login
First Industrial Revolution Steam engine is used in mechanical production England pioneers this development
1789 Bodoni
Importance ↑
G. Bodoni Italy G. Bodoni
high medium
1915
low Period ↑ From
Select a year
↓
To
Select a year
↓
Production ↓ Usage ↓ Classification ↓ Anatomy ↓
M.F. Benton USA ATF
1804
Walbaum J.E. Walbaum Germany Berthold
1975 G.G. Lange Germany Berthold
1813 Monotype Scotch Roman R. Austin UK Miller
1915
M.F. Benton UK Monotype
1817
Egyptian V.Figgins UK U. Caslon
1915 M.F. Benton USA ATF
fig. 68 Schermate della mappa Timeline; all’aumentare dello zoom aumenta lo spazio dedicato a ciascun carattere.
112
Nel caso di sovrapposizione temporale di due caratteri di classe 1 – per esempio Helvetica e Optima – questi verranno presentati appaiati. Gli eventuali caratteri sotto di essi, catalogati secondo le classificazioni e dove possibile secondo parametri anatomici, confluiranno sotto il carattere principale con cui condividono maggiori caratteristiche. Qualora capitassero due caratteri entrambi di primaria importanza, appartenenti alla stessa categoria e che si susseguono direttamente – per esempio Didot e Bodoni – questi saranno posti affiancati senza delimitazioni e i caratteri a loro riconducibili saranno posti indistintamente sotto l’uno o l’altro come se fossero lo stesso carattere. Le voci presenti nella carta d’identità qui presente sono link diretti alla voce stessa. Prendiamo per esempio l’Helvetica: cliccando sul nome Helvetica si arriverà alla pagina di dettaglio del carattere con le schede annesse. Cliccando su Miedinger – designer dell’Helvetica – si verrà condotti alla pagina di approfondimento relativa all’autore, così come cliccando su Linotype si arriverà alla pagina di approfondimento sulla fonderia. All’aumentare del livello di zoom aumenteranno anche le informazioni visibili, che includeran-
no così categoria di appartenenza, metodo di produzione, destinazione d’uso. Questa mappa ha due scopi: da un lato fornire una visione d’insieme della storia della tipografia, da scorrere come un film. Dall’altro fornire un approfondimento sugli stili propri di un periodo storico. 6.2.2 geografia La seconda delle mappe mostra il peso che le diverse nazioni hanno avuto nel campo della tipografia nel corso del tempo. Nella mappa le Nazioni sono rappresentate da simboli circolari, le cui dimensioni sono proporzionali al numero di caratteri che ogni nazione ha prodotto nello span temporale considerato. I simboli sono disposti secondo la geografia reale, adattata alle nuove dimensioni dipendenti dal numero di caratteri.fig. 69 Le barre strumenti in alto permettono di regolare l’ingrandimento fisico della mappafig. 70 e di impostare uno span temporale di riferimento. fig. 71 La mappa sarà navigabile come le comuni mappe geografiche. Ogni cerchio conterrà il nome della nazione per esteso, o, se le dimensioni ridotte non lo permettono, la sigla internazionale. Inoltre, dove possibile, sarà visualizzato il numero di caratteri considerato. Anche in questo caso è possibile attivare i filtri nella barra laterale di sinistra, che avranno effetto direttamente sulla mappa. Per esempio sarà possibile considerare quali Nazioni hanno avuto un peso maggiore nello sviluppo dei sans-serif nella prima metà del XX secolo. Cliccando una delle nazioni si andrà alla pagina di approfondimento legata a quella nazione. Qui, oltre ai contenuti testuali di tipo storico-tipografico, si avrà una lista dei caratteri appartenenti a quella nazione e che soddisfano i criteri impostati negli altri filtri. fig. 72 Lo scopo di questa mappa è mostrare il peso che le diverse nazioni hanno avuto nel corso degli anni. Una volta messo in relazione questo dato con i periodi storici, oppure studiate le schede di approfondimento di ogni nazione, si capirà come essa ha inciso nella storia della tipografia, quali sono stati i motivi e se ad una lezione è legato particolarmente uno stile.
dettagli e funzioni
113
a Typefaces atlas
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– ZOOM +
Maps/ GEOGRAPHY
maps
search
about
credits
145 0 147 5 150 0 152 5 155 0 157 5 160 0 162 5 165 0 167 5 170 0 172 5 175 0 177 5 180 0 182 5 185 0 187 5 190 0 192 5 195 0 197 5 200 0
C login
Informazioni su come funziona la mappa. Informazioni su come funziona la mappa.
FILTERS Importance ↑ high medium low Period ↑ From
Select a year
↓
To
Select a year
↓
Production ↓ Usage ↓
UK 6
USA 5
Classification ↓
NED 2
France 4
Anatomy ↓
GER 5 SWI 3
Italy 4
fig. 69 La mappa Geografia, con i caratteri di importanza principale dal 1450 al 2000, con uno zoom ridotto e centrato sull’Europa. a Typefaces atlas
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– ZOOM +
Maps/ GEOGRAPHY
UK 6
Informazioni su come funziona la mappa. Informazioni su come funziona la mappa.
FILTERS Importance ↑ high medium
maps
NED 2
low
Select a year
↓
To
Select a year
↓
about
credits
GER 5
Period ↑ From
search
145 0 147 5 150 0 152 5 155 0 157 5 160 0 162 5 165 0 167 5 170 0 172 5 175 0 177 5 180 0 182 5 185 0 187 5 190 0 192 5 195 0 197 5 200 0
C login
Production ↓ Usage ↓ Classification ↓ Anatomy ↓
France 4
SWI 3
Italy 4 fig. 70 La mappa Geografia con gli stessi criteri precedenti ma un maggiore livello di zoom.
114
a Typefaces atlas
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– ZOOM +
Maps/ GEOGRAPHY
maps
search
about
credits
145 0 147 5 150 0 152 5 155 0 157 5 160 0 162 5 165 0 167 5 170 0 172 5 175 0 177 5 180 0 182 5 185 0 187 5 190 0 192 5 195 0 197 5 200 0
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Informazioni su come funziona la mappa. Informazioni su come funziona la mappa.
FILTERS Importance ↑ high medium low Period ↑ From
Select a year
↓
To
Select a year
↓
UK 3 NED 2 GER
Production ↓ Usage ↓
France 4
Classification ↓ Anatomy ↓
Italy 4
fig. 71 La mappa Geografia, con i caratteri di importanza principale dal 1450 al 1800; risulta evidente che Nazioni come l’Italia e la Francia hanno avuto maggior peso nelle prime fasi della storia della tipografia. a Typefaces atlas
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Maps/ GEOGRAPHY
maps
search
about
credits
145 0 147 5 150 0 152 5 155 0 157 5 160 0 162 5 165 0 167 5 170 0 172 5 175 0 177 5 180 0 182 5 185 0 187 5 190 0 192 5 195 0 197 5 200 0
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FILTERS Importance ↑ high medium low Period ↑ From
Select a year
↓
To
Select a year
↓
←
Italy
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Informazioni su come funziona la mappa. Informazioni su come funziona la mappa.
1465
Sweynheym & Pannartz cut the firt roman in Subiaco
1485
Storia dell’Italia che ha peso sulla tipografia di quel Paese. Storia dell’Italia che ha peso sulla tipografia di quel Paese. Storia dell’Italia che ha peso sulla tipografia di quel Paese.
1501
Storia dell’Italia che ha peso sulla tipografia di quel Paese. Storia dell’Italia che ha peso sulla tipografia di quel Paese. Storia dell’Italia che ha peso sulla tipografia di quel Paese.
1524
Storia dell’Italia che ha peso sulla tipografia di quel Paese. Storia dell’Italia che ha peso sulla tipografia di quel Paese. Storia dell’Italia che ha peso sulla tipografia di quel Paese. Storia dell’Italia che ha peso sulla tipografia di quel Paese.
1800
Storia dell’Italia che ha peso sulla tipografia di quel Paese. Storia dell’Italia che ha peso sulla tipografia di quel Paese. Storia dell’Italia che ha peso sulla tipografia di quel Paese. Storia dell’Italia che ha peso sulla tipografia di quel Paese. Storia dell’Italia che ha peso sulla tipografia di quel Paese. Storia dell’Italia che ha peso sulla tipografia di quel Paese.
Production ↓ Usage ↓ Classification ↓ Anatomy ↓
Centaur Bembo Bodoni UK 3 NED 2 GER
France 4
Italy 4
fig. 72 La scheda relativa all’Italia, con brevi cenni alla sua storia tipografica e un elenco dei caratteri italiani.
dettagli e funzioni
115
6.2.3 classificazione La mappa delle classificazioni ha lo scopo di chiarire le confusioni tra le diverse nomenclature degli stili. Inoltre serve per capire le differenze tra le categorie, raccogliendo esempi concreti. Le diverse classificazioni sono inserite in colonne. A fianco sono presenti i caratteri che corrispondono ai criteri scelti nei filtri. Selezionando uno stile di una classificazione si evidenziano automaticamente le corrispondenze nelle altre classificazioni e i caratteri che ad essa appartengono.fig. 73 Selezionando invece un carattere viene evidenziato lo stile a cui quel carattere appartiene secondo le diverse classificazioni nonché i caratteri appartenenti alla stessa classe.fig. 74 Cliccando sul nome di ogni classificazione è possibile andare alla pagina di approfondimento relativa alla classificazione, dove sono esposti la genesi, i criteri secondo cui funziona, le classi che vengono definite ed eventuali rivisitazioni.fig. 75 Le classificazioni scelte sono quelle maggiormente citate nei manuali di tipografia. Di alcune di queste si è fatto riferimento a versioni recena Typefaces atlas
DIXON
FONT
humanist
humanist
century
medium low
didones slab serif
scri i / calligrafiche
grotesque
benton
ornati / fregiformi
neogrotesque
egiziani
geometrical
geometrical
humanist
humanist
Select a year
↓
glyphic
glyphic
To
Select a year
↓
Production ↓ Usage ↓ Classification ↓ Anatomy ↓
modern
didones slab serif
fantasie / moda
From
serif
transizionali / barocche bodoniani / neoclassiche
lineari / bastoni
Period ↑
garaldes transitional
neoclassical
vernacular
high
garaldes transitional
old face
VOX+
humanist
mediovali / gotiche
Importance ↑
credits
BRITISH STD
veneziani / rinascimentali
FILTERS
about
lapidari / romani antichi
aldine taste
jenson
dutch taste
bembo
british taste
garamond
continental taste
caslon
fat face
baskerville
tuscan
times new roman
egyptian
bodoni
clarendon/ionic
didot
grecian
walbaum centennial
onciali e amanuensi
script
script
latin/runic
nuovi lapidari / incisi
graphic
graphic
italian antique
rockwell
gothic
grotesque
clarendon
nuovi transizionali geometrici / slab serif
classic deco
lineari lapidari / modulati
typographic
lineari a contrasto
disorder
sans serif
Informazioni su come funziona la mappa. Informazioni su come funziona la mappa.
search
NOVARESE/FUGA
text
Maps/ CLASSIFICATION
maps
display
signup
lineale
C login
neogrotesque
joanna
geometric
franklin gothic
roman
akzidenz grotesk
techno
helvetica
spezze ati / stencil
modular
universe
da ilografici
fantasy
lineari quadrati
computerizzati
futura frutiger meta avenir gill sans optima syntax
fig. 73 La mappa Classificazioni, filtrata per i caratteri delle prime due categorie di importanza.
116
a Typefaces atlas
high medium low
DIXON
FONT
humanist
humanist
bodoni
mediovali / gotiche
garaldes
garaldes
transitional
transitional
didones
didones
slab serif
slab serif
scri i / calligrafiche
grotesque
benton
ornati / fregiformi
neogrotesque
egiziani
geometrical
geometrical
humanist
humanist
glyphic
glyphic
onciali e amanuensi
script
nuovi lapidari / incisi
graphic
fantasie / moda
From
Select a year
↓
To
Select a year
↓
nuovi transizionali
Usage ↓ Classification ↓ Anatomy ↓
neoclassical
walbaum
british taste
centennial
continental taste
rockwell
fat face
clarendon joanna franklin gothic
clarendon/ionic
akzidenz grotesk
grecian
helvetica
script
latin/runic
universe
graphic
italian antique
futura
gothic
grotesque
frutiger
classic deco typographic
lineari quadrati
didot
dutch taste
tuscan
geometrici / slab serif
lineari a contrasto
aldine taste
egyptian
lineari lapidari / modulati
display
Production ↓
modern
transizionali / barocche bodoniani / neoclassiche
old face
VOX+
humanist
lineari / bastoni
Period ↑
credits
BRITISH STD
vernacular
Importance ↑
about
lapidari / romani antichi
veneziani / rinascimentali
FILTERS
search
NOVARESE/FUGA
sans serif
Informazioni su come funziona la mappa. Informazioni su come funziona la mappa.
maps
text
Maps/ CLASSIFICATION
serif
signup
lineale
C login
disorder
neogrotesque
meta
geometric
avenir
roman
gill sans
techno
optima
spezze ati / stencil
modular
syntax
da ilografici
fantasy
century
computerizzati
jenson bembo garamond caslon baskerville times new roman
fig. 74 La mappa Classificazioni; selezionato il Gill Sans, mostra la sua categoria per ogni classificazione. a Typefaces atlas
DIXON
FONT
humanist
humanist
century
medium low
didones slab serif
scri i / calligrafiche
grotesque
benton
ornati / fregiformi
neogrotesque
egiziani
geometrical
geometrical
humanist
humanist
Select a year
↓
glyphic
glyphic
To
Select a year
↓
Production ↓ Usage ↓ Classification ↓ Anatomy ↓
modern
didones slab serif
fantasie / moda
From
serif
transizionali / barocche bodoniani / neoclassiche
lineari / bastoni
Period ↑
garaldes transitional
neoclassical
vernacular
high
garaldes transitional
old face
VOX+
humanist
mediovali / gotiche
Importance ↑
credits
BRITISH STD
veneziani / rinascimentali
FILTERS
about
lapidari / romani antichi
aldine taste
jenson
dutch taste
bembo
british taste
garamond
continental taste
caslon
fat face
baskerville
tuscan
times new roman
egyptian
bodoni
clarendon/ionic
didot
grecian
walbaum centennial
onciali e amanuensi
script
script
latin/runic
nuovi lapidari / incisi
graphic
graphic
italian antique
rockwell
gothic
grotesque
clarendon
nuovi transizionali geometrici / slab serif
classic deco
lineari lapidari / modulati
typographic
lineari a contrasto
disorder
sans serif
Informazioni su come funziona la mappa. Informazioni su come funziona la mappa.
search
NOVARESE/FUGA
text
Maps/ CLASSIFICATION
maps
display
signup
lineale
C login
neogrotesque
joanna
geometric
franklin gothic
roman
akzidenz grotesk
techno
helvetica
spezze ati / stencil
modular
universe
da ilografici
fantasy
lineari quadrati
computerizzati
futura frutiger meta avenir gill sans optima syntax
fig. 75 La mappa Classificazioni; selezionato lo stile Garaldes della classificazione British Standard mostra le categorie analoghe e i caratteri appartenenti.
dettagli e funzioni
117
temente integrate, al fine di considerare anche gli stili più recenti. Le classificazioni considerate sono: ԀԀ Dixon, basata sulle caratteristiche anatomiche dei caratteri e la loro origine; ԀԀ Vox+, una versione rivista di quella proposta da Maximilien Vox ed adottata dall’ATyPI; ԀԀ British Standard, una classificazione del 1967, basata sulla Vox e divenuta lo standard per decenni; ԀԀ Novarese, ideata da Aldo Novarese; si basa sulle terminazioni delle lettere. Si è fatto riferimento alla versione integrata dal Prof. Giò Fuga. Altre classificazioni, come l’originale di Vox (1954), la tedesca DIN 16518 (1964) da essa derivata o la Thibaudeau sono trattate marginalmente, ognuna con un link nella sidebar. Questo perché avrebbero aggiunto poco a quanto già presente. 6.2.4 autore La mappa degli autori contestualizza i protagonisti lungo l’asse temporale. Ogni autore viene presentato con nome e ritratto. Viene indicata la loro longevità, con dei marcatori a segnalare temporalmente i caratteri principali che essi hanno progettato. Passando sui segnali presenti nella timeline di ogni autore vengono visualizzati i caratteri relativi. fig. 76 Cliccando sul nome del carattere si arriva alla pagina del carattere. Cliccando sul ritratto o sul nome dell’autore si apre la pagina di approfondimento dello stesso, con biografia, importanza nella storia della tipografia e caratteri da egli progettati. Vengono anche forniti, ove presenti, i riferimenti bibliografici per eventuali approfondimenti.fig. 77 I filtri attivati incidono su quali autori vengono visualizzati, a seconda che abbia progettato o meno i caratteri che corrispondono ai criteri scelti. Lo scopo di questa mappa è di restituire dignità alla figura dell’autore, in un mondo, quello contemporaneo, in cui la figura autoriale è stata sommersa dal riciclaggio di massa diffuso grazie a Internet. Studiando gli autori è possibile indagare a fondo le motivazioni alla base delle loro opere.
118
a Typefaces atlas
signup
about
credits
167 5 170 0 172 5 175 0 177 5 180 0 182 5 185 0
145 0
Informazioni su come funziona la mappa. Informazioni su come funziona la mappa.
1675
1700
1725
1750
1775
1800
1825
1850
FILTERS Importance ↑
1692
W. Caslon
high
1766
medium low
1757: Baskerville
Period ↑ Select a year
↓
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J. Baskerville
1775
1775
1740
1813
1764
F. Didot
P. S. Fournier
a Typefaces atlas
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1712
1768
maps
1675
1725
1692
edium
w
od ↑ Select a year
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J. Baskerville
BACK TO THE MAP
← W. Caslon
igh
1768
1706
1750
1775
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1800
1825
1850
John Baskerville 1766 Born: Wolverley, England 28.01.1706 Died: Birmingham, 1775 England 08.01.1775
John Baskerville printed works for the University of Cambridge in 1758 and, 1764 although an F. atheist, Didotprinted a splendid folio Bible in 1763. His typefaces were greatly admired by Benjamin Franklin, a printer and fellow member of the Royal Society of Arts, who took the designs back to the newly-created United States, where they were adopted for most federal government publishing. Baskerville's work was criticized 1768 by jealous competitors and soon fell out of favour, but since the 1920s many new fonts have been released by Linotype, Monotype, and other type foundries – revivals of his work and mostly called 'Baskerville'. Emigre released a popular revival of this typeface in 1996 called Mrs Eaves, named for Baskerville's wife, Sarah Eaves. Baskerville’s
J. E. Walbaum
dettagli e funzioni
1839
fig. 77 La mappa Autore. Scheda di John Baskerville.
Baskervillle was born in the village of Wolverley, near Kidderminster in Worcestershire and was a printer in Birmingham, England. He was a member of 1740 G. Bodoni the Royal Society of Arts, and an associate of some of the members of the Lunar Society. He directed his punchcuer, John Handy, in the design of many typefaces of broadly similar appearance.
P. S. Fournier
credits
187 5 190 0 192 5 195 0
1700
RS
ortance ↑
about
5 160 0 162 5 165 0 167 5 170 0 172 5 175 0 177 5 180 0 182 5 185 0
fig. 76 La mappa Autore. Hover sul Baskerville.
mazioni su come ona la mappa. mazioni su come ona la mappa.
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157
0
147
145
5 150 0 152 5 155 0
J. E. Walbaum
ps/ HORS
1836
197 5 200 0
From
G. Bodoni
C login
m
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147 5 150 0 152 5 155 0 157 5 160 0 162 5 165 0
Maps/ AUTHORS
maps
187 5 190 0 192 5 195 0 197 5 200 0
C login
1768
Typefaces by Baskerville:
Baskerville References Meggs, Philip B., Purvis, Alston W. "Graphic Design and the Industrial Revolution" History of Graphic Design. Hoboken, N.J: Wiley, 2006. p.122. Su on, James; Su on, Alan (1988). 1813 An Atlas of Typeforms. Wordsworth Editions. p. 59. ISBN
Further reading Benton, Josiah Henry (1914). John Baskerville: Type-founder and Printer, 1706–1775. Boston: 1836 The Merrymount Press. Gaskell, Philip (1973). John Baskerville: A Bibliography. Paul P. B. Minet. ISBN 0-85609-029-8. Chisholm, Hugh, ed. (1911). "Baskerville, John". Encyclopædia Britannica (11th ed.). Cambridge University Press.
1839
119
a Typefaces atlas
1925
Informazioni su come funziona la mappa. Informazioni su come funziona la mappa.
search
1930
1935
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credits
187 5 190 0 192 5 195 0
1975
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1990
1995
2000
2005
Italiana Cara eri Rudolf Hell
FILTERS
Fonderie Olive Deberny & Peignot
Importance ↑ high medium
Schri gießerei Gebr. Klingspor
low
D. Stempel
Haas’che Schri gießerei
D. Stempel AG Mergenthaler Linotype
Period ↑ From
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Production ↓
about
177 5 180 0 182 5 185 0
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0
Maps/ PUBLISHERS
maps
5 150 0 152 5 155 0 157 5 160 0 162 5 165 0 167 5 170 0 172 5 175 0
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147
C login
197 5 200 0
fig. 78 La mappa delle fonderie.
6.2.5 fonderia La mappa che presenta le fonderie è stata tratta dalla timeline presentata da Letter Fountain. Le fonderie vengono presentate mostrando come si sono fuse tra loro e i cambi di proprietà. Vengono visualizzate lungo una timeline. Il loro spessore viene calcolato in base al numero di famiglie pubblicate dalla fonderia. Questo ovviamente sarà un numero sempre crescente. Nel caso in cui i caratteri di una fonderia siano stati acquistati da un’altra fonderia questo viene indicato inglobando le fonderie acquisite all’interno dell’acquirente. Nel caso in cui una fonderia sia stata acquistata, ma i caratteri vengono ancora pubblicati sotto lo stesso nome – per esempio la Linotype che è di proprietà della Monotype – le due fonderie sono separate da una linea tratteggiata. Scorrendo sul flusso di ogni fonderia, viene visualizzato il numero di caratteri nel momento selezionato col cursore. Cliccando su una fonderia si apre la pagina ad essa relativa, con biografia, motivi di importanza e caratteri da essa pubblicati. Anche in questo caso i filtri applicati incidono sui flussi delle fonderie.
→
Compugraphic
Lanston Monotype
Linotype Hell AG
Linotype (Heidelberg)
Agfa/ Compugraphic
Agfa Monotype Mono... Imaging
Monotype
Usage ↓ Classification ↓ Anatomy ↓
International Typeface Corporation
Fontshop
The Foundry
Adobe Type Library
Emigre
120
Lo scopo di questa mappa è rendere chiaro il ruolo che le fonderie hanno avuto nella storia e che stanno avendo ancora oggi. Alcune di esse, specialmente quelle piccole nate recentemente, producono caratteri solitamente accomunati da una medesima linea, basti pensare ad Emigre. Altre hanno avuto un ruolo fondamentale in termini quantitativi, come la Monotype o la Linotype, portando la tipografia nell’era industriale. 6.2.6 metodi di produzione La mappa sui metodi di produzione si pone come scopo l’approfondimento sui metodi di produzione di caratteri che si sono susseguiti nella storia. Ognuno di essi dispone di una scheda in cui viene spiegato e di un elenco di caratteri originariamente progettati per quel metodo. Viene anche indicato l’anno che segna l’inizio dell’uso effettivo del metodo di produzione. Questi procedimenti, sebbene spesso poco considerati, hanno avuto effetto sulla progettazione dei caratteri, permettendo col tempo una diverso grado di libertà ai progettisti e condizionandone il lavoro. L’introduzione di nuovi sistemi di produzione ha sempre comportato una rivoluzione. C login
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fig. 79 La mappa dei metodi di produzione.
maps
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1450
Maps/ PRODUCTION Informazioni su come funziona la mappa. Informazioni su come funziona la mappa.
FILTERS Importance ↑ high medium low Period ↑ From
Select a year
↓
To
Select a year
↓
Production ↓ Usage ↓ Classification ↓
1885
1946
credits
1976
Hand punchcutting and moveable type
A list of typefaces
Mechanical Phototypesetting punchcutting Digital typesetting and composition of metal ty
Movable type is the system of printing and typography that uses movable components to reproduce the elements of a document (usually individual le ers or punctuation).
Poliphilus Bembo Dante Jenson Garamond Caslon Baskerville Bodoni
The world'sThis firstled known toAround themovable-type printing 1450, Johannes of the system Jikji Gutenberg in for 1377—today invented the the printin printing was oldest created extant press in China movable and around independently metal1040 print A.D. book. developed by Bi The diffusion a movable oftype Sheng (990–1051) both movable-type during system the in Song systems Europe, Dynasty;[1] along was, however, with following innovations limited:[2]in They casting the that, the first were metal expensive, movable-type type based and required onsystem a matrix anfor enormous and printing hand mould. amountThe of more was made in labour Korea involved during limitedthe innumber manipulating Goryeo ofDynasty characters the thousands (around needed for of European 1230). This led ceramic to thetablets, languages printing or of inwas the an Jikji case important in of 1377—today Korea,factor.[3] metal tablets Gutenberg was th the oldest extant required movable for first scripts tometal create based print hison type book. thepieces Chinese The from writing an alloy system, of lead, tin, diffusion ofwhich both have movable-type and thousands antimony—the systems of characters. was, samehowever, components still used today.[ limited:[2] They were expensive, and required an Johannes led to theGutenberg printing ofinvented the Jikjithe in 1377—today printing the enormous Around amount 1450, ofThis labour involved in manipulating pressofand oldest independently extantor movable developed metal aof movable print book. typeThe diffusion o the thousands ceramic tablets, in the case Korea, system in both Europe, along withon systems innovations was,in however, casting limited:[2] the Th metal tablets required formovable-type scripts based the Chinese type based were on aexpensive, matrix and and hand mould.anThe enormous more amount of writing system, which have thousands ofrequired characters. limited number labourof involved characters in manipulating needed for European the thousands of Around 1450, languages Johannes ceramic was Gutenberg an tablets, important invented or in factor.[3] thethe case printing Gutenberg of Korea, metal was the tablets first to create required hispress type forand pieces scripts independently from basedan onalloy the Chinese of lead, tin, writing system and antimony—the whichdeveloped havesame thousands components a movable of characters. type still used today.[4] system in Europe, along with For alphabetic For alphabetic scripts, movable-type scripts, movable-type page was se ing was innovations in casting these ing typepage quicker and quicker more and durable more durable woodblock than woodblock printing. The printing. Th based on athan matrix and hand metal typemetal pieces type were pieces more durable more and durable the le ering and the le ering mould. The were more limited was more was uniform, more leading uniform, toleading typography toneeded typography and fonts.and Thefonts. Th number of characters printing press printing wasan press especially was especially efficient for efficient limitedfor limited for European languages was important factor.[3] alphabets. The quality The and quality relatively and low low the price of t Gutenbergalphabets. was the first tohigh create hishigh type pieces fromrelatively an price of Gutenberg Bible (1455)Bible established (1455) components established the superiority the superiority of of alloy of lead, tin, andGutenberg antimony—the same movable type movable in Europe type in and Europe the use and ofthe printing use ofpresses printing presses still used today.[4] spread rapidly. spread The rapidly. printing Thepress printing maypress be regarded may be as regarded one as o For alphabetic scripts, movable-type page se ing was of the keyof factors the key fostering factors the fostering Renaissance[5] the Renaissance[5] and due toand due quicker and itsmore effectiveness durable its effectiveness than its use woodblock spread its use around printing. spread the around The globe. the globe. metal type pieces were more durable and the le ering The 19th leading century The 19th invention century invention of Hot of Hot typese ing metal typese ing and an was more uniform, to typography andmetal fonts. The its successors its successors caused movable caused movable decline to in decline the 20th in the 20th printing press was especially efficient for to limited century.and relatively low price of the alphabets. century. The high quality Gutenberg Bible (1455) established the superiority of movable type in Europe and the use of printing presses spread rapidly. The printing press may be regarded as one of the key factors fostering the Renaissance[5] and due to its effectiveness its use spread around the globe.
The world's first known movable-type system for printing was created in China around 1040 A.D. by Bi Sheng (990–1051) during the Song Dynasty;[1] following that, the first metal movable-type system for printing was made in Korea during the Goryeo Dynasty (around 1230). This led to the printing of the Jikji in 1377—today the oldest extant movable metal print book. The diffusion of both movable-type systems was, however, limited:[2] They were expensive, and required an enormous amount of labour involved in manipulating the thousands of ceramic tablets, or in the case of Korea, metal tablets required for scripts based on the Chinese writing system, which have thousands of characters.
Anatomy ↓
Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe, along with innovations in casting the type based on a matrix and hand mould. The more limited number of characters needed for European languages was an important factor.[3] Gutenberg was the first to create his type pieces from an alloy of lead, tin, and antimony—the same components still used today.[4] For alphabetic scripts, movable-type page se ing was quicker and more durable than woodblock printing. The metal type pieces were more durable and the le ering was more uniform, leading to typography and fonts. The printing press was especially efficient for limited alphabets. The high quality and relatively low price of the Gutenberg Bible (1455) established the superiority of movable type in Europe and the use of printing presses
dettagli e funzioni
about
121
Non si è ritenuto opportuno sviluppare una timeline con protagonisti i caratteri in quanto avrebbe pesantemente coinciso con quella presentata in precedenza. Si è preferito invece fornire in questo frangente un approfondimento teorico per portare informazioni e conoscenze utili a leggere meglio le altre mappe. 6.2.7 destinazione d’uso
»» Julian Hansen ha pubblicato la tavola “So you need a Typeface” nel 2010, con grande successo. www.julianhansen.com fig. 80 Mappa che permette di scegliere un carattere in base alla destinazione d’uso. C login
Con questa mappa si vogliono aiutare i giovani studenti a capire quali caratteristiche sono utili a seconda di cosa si sta progettando. Questa mappa deriva dal diagramma di flusso disegnato da Julian Hansen che guida l’utente passo dopo passo nella scelta del carattere adatto al progetto. L’adattamento per l’Atlante prevede di utilizzare principalmente i caratteri della prima classe di importanza e rendere visibili gli altri su richiesta dell’utente. I singoli passaggi del diagramma saranno corredati da informazioni sul perché venga posta una determinata domanda, aiutando così
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NeoGrotesk Yes
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Frutiger
l’utente ad apprendere i metodi per la scelta del carattere appropriato a seconda del tipo di progetto. 6.3 le schede Le schede descrivono ed analizzano una famiglia di caratteri in profondità; hanno lo scopo di sviscerarne caratteristiche e potenzialità. Alcune di queste presentano una grande interazione con l’utente; altre hanno un approccio più tradizionalmente manualistico. Le schede Glifi chiave e Consigli per l’uso sono sviluppate solo per i caratteri di importanza prioritaria. 6.3.1 carta d’identità Nella colonna laterale di sinistra viene presentato il carattere. Qui, a discesa, si ritrovano le classiche informazioni riguardanti la famiglia: ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ
nome del carattere; autore; anno; fonderia; nazione; autore della versione considerata; anno di riedizione; fonderia della versione considerata; nazione della versione considerata; venditori; classificazione secondo Vox, British Standard, Dixon.
Infine si trova anche una storia del carattere, e, se presente, il motivo della sua importanza. Vengono elencate le proprietà anatomiche secondo la classificazione Dixon.fig. 81 6.3.2 specimen La scheda specimen permette di vedere la famiglia di caratteri nei vari pesi. Si è fatto riferimento agli specimen presenti nei siti dei venditori, come MyFonts o Fontshop. È possibile scegliere dimensioni del corpo e interlinea, così come cambiare il testo di prova. La presenza di questa scheda permette di utilizzare l’Atlante come strumento di reference, poiché consente, una volta identificato un font interessante, di testarlo nei diversi corpi ed analizzare il rapporto tra le lettere.fig. 81
dettagli e funzioni
123
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36pt
AaBbCc Handgloves Adobe Garamond Premier Pro – Regular
ORIGINAL DESIGN ↑ Author: Claude Garamond Year: 1550 Publisher: Claude Garamond Nation: France
VERSION DESIGN ↑ Author: Robert Slimbach Year: 1989 Publisher: Adobe Nation: USA
CLASSIFICATION↑ Vox+: 1. Text typefaces 1.2 Garaldes British Standard: II. Garaldes Dixon: 1. Old face 1.2 Aldine roman
FEATURES↓
AaBbCc Handgloves Adobe Garamond Premier Pro – Italic
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about
credits
ANATOMY ↓ ☙ KEY GLYPHS ↓ TYPE IN USE ↓ ☙ TIPS AND TRICKS ↓ VERSIONS & ALTERNATIVES ↓
Class: 1
Typeface/ GARAMOND PREMIER PRO
a Typefaces atlas
SPECIMEN ↑
C Hello Andrea
AaBbCc Handgloves Adobe Garamond Premier Pro – Medium
AaBbCc Handgloves Adobe Garamond Premier Pro – Medium Italic
AaBbCc Handgloves Adobe Garamond Premier Pro – Semibold
AaBbCc Handgloves Adobe Garamond Premier Pro – Semibold Italic
AaBbCc Handgloves Adobe Garamond Premier Pro – Bold
AaBbCc Handgloves Adobe Garamond Premier Pro – Bold Italic
AaBbCc Handgloves Adobe Garamond Premier Pro – Light Display
AaBbCc Handgloves Adobe Garamond Premier Pro – Light Display Italic
AaBbCc Handgloves Adobe Garamond Premier Pro – Caption
AaBbCc Handgloves Adobe Garamond Premier Pro – Caption Italic
fig. 81 La scheda Specimen del Garamond Premier Pro, con i vari pesi. A sinistra è presente la sidebar con la carta d’identità.
124
6.3.3 anatomia La scheda dell’anatomia propone in dettaglio le forme del carattere, corredate di linee guida per base, maiuscole, ascendenti, discendenti ed occhio medio. Questo permette la visione delle proporzioni del carattere, così come analizzarne le forme ed i dettagli.fig. 82 Una funzionalità pensata per questa scheda è il confronto diretto tra lettere di famiglie diverse. Passando sopra ogni lettera è possibile cambiare il carattere, scegliendo prima tra i caratteri simili e secondariamente tra tutti quelli di prima classe. Il confronto può essere di giustapposizione o sovrapposizione. In entrambi i casi cambieranno anche le linee guida.fig. 83 Il carattere per questa scheda è, dove possibile, il peso regular. Il corpo – 200 pixel – è abbastanza grande da permettere un’analisi e una comparazione approfondita delle forme.
maps
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Hand gloves Garamond Premier Pro ↓
ascenders capitals
x-height
ORIGINAL DESIGN ↑ Author: Claude Garamond Year: 1550
baseline
Publisher: Claude Garamond
about
credits
☙ KEY GLYPHS ↓ TYPE IN USE ↓ ☙ TIPS AND TRICKS ↓ VERSIONS & ALTERNATIVES ↓
Class: 1
Typeface/ GARAMOND PREMIER PRO
a Typefaces atlas
SPECIMEN ↓ ANATOMY ↓
C Hello Andrea
descenders
Nation: France
VERSION DESIGN ↑
ascenders capitals
Author: Robert Slimbach Year: 1989
x-height
Publisher: Adobe Nation: USA
baseline
CLASSIFICATION↑
descenders
Vox+: 1. Text typefaces 1.2 Garaldes British Standard: II. Garaldes Dixon: 1. Old face 1.2 Aldine roman
FEATURES↓
fig. 82 La scheda Anatomia.
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ORIGINAL DESIGN ↑
Nation: France
VERSION DESIGN ↓ CLASSIFICATION↓ FEATURES↑
x-height
baseline
descenders
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Construction: Continuous Shape: Round curves
Modeling Contrast: Medium Axis: Inclined Transition: Gradual
about
credits
+
ascenders capitals
Source: Roman
Proportions Width: Narrow/Medium Capitals: Roman Ascenders: Higher X-height: Small
Haad glove s ITC Garamond ↓
Author: Claude Garamond
Publisher: Claude Garamond
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ascenders capitals
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Year: 1550
maps
☙ KEY GLYPHS ↓ TYPE IN USE ↓ ☙ TIPS AND TRICKS ↓ VERSIONS & ALTERNATIVES ↓
Class: 1
You have selected Typeface/ Garamond Premier Pro as a favourite. GARAMOND Would you like to add PREMIER PRO
a Typefaces atlas
SPECIMEN ↓ ANATOMY ↓
C Hello Andrea
baseline
descenders
Terminals Baseline: Refined Ascenders: Refined Decorations: None
fig. 83 La scheda Anatomia; cliccando sui triangoli posti sopra i glifi è possibile cambiare il carattere o sovrapporne un altro per due tipi di comparazione.
dettagli e funzioni
125
Class: 1
Typeface/ GARAMOND PREMIER PRO ORIGINAL DESIGN â&#x2020;&#x2018; Author: Claude Garamond Year: 1550 Publisher: Claude Garamond Nation: France
VERSION DESIGN â&#x2020;&#x201C; CLASSIFICATIONâ&#x2020;&#x201C; FEATURESâ&#x2020;&#x2018; Source: Roman Construction: Continuous Shape: Round curves Proportions Width: Narrow/Medium Capitals: Roman Ascenders: Higher X-height: Small
a Typefaces atlas
SPECIMEN â&#x2020;&#x201C; ANATOMY â&#x2020;&#x201C; â&#x2DC;&#x2122; KEY GLYPHS â&#x2020;&#x201C;
C Hello Andrea
maps
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Jag Qt GRfsj
ascenders capitals
x-height
â&#x2020;?
baseline
ascenders capitals
credits
TYPE IN USE â&#x2020;&#x201C; â&#x2DC;&#x2122; TIPS AND TRICKS â&#x2020;&#x201C; VERSIONS & ALTERNATIVES â&#x2020;&#x201C;
fig. 84â&#x20AC;&#x201A; La scheda dei glifi chiave del Garamond.
6.3.4 glifi chiave La scheda dei glifi chiave raccoglie i glifi che caratterizzano un disegno. Questa permette agli utenti, specialmente i meno esperti, di focalizzarsi sui dettagli che consentono una distinzione dello stile. Questa scheda è disponibile solo per i caratteri di classe 1 e viene preparata dagli esperti della redazione. In questo modo analizzando i caratteri di massima importanza è possibile capire gli elementi chiave di uno stile. Su ogni lettera sono sovraimpressi dei simboli che indicano la presenza di un indizio o di punto particolare. Passando con il mouse sugli indizi, vengono visualizzate le informazioni relative.
x-height
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Capital G with spur
descenders
Modeling Contrast: Medium Axis: Inclined Transition: Gradual Terminals Baseline: Refined Ascenders: Refined Decorations: None
6.3.5 type in use Questa scheda è una galleria fotografica di lavori realizzati con il carattere in questione. La base di questa scheda deriva da FontsInUse.[pg.41] Le foto sono le stesse presenti nella timeline dei caratteri, piÚ diverse aggiunte. Lo scopo è di mostrare come il carattere sia stato usato effettivamente e non solo astrattamente su un monitor. Le immagini saranno caricate dagli utenti o scelte dalla redazione di esperti tra i portfoli di
126
grafici e designer che avranno acconsentito all’uso. Di ogni immagine verrà specificato, al passaggio del mouse, dove possibile, che caratteri sono stati usati, chi è l’autore del progetto e chi il committente.
ORIGINAL DESIGN ↑
maps
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credits
☙ TIPS AND TRICKS ↓ VERSIONS & ALTERNATIVES ↓
Class: 1
Typeface/ GARAMOND PREMIER PRO
a Typefaces atlas
SPECIMEN ↓ ANATOMY ↓ ☙ KEY GLYPHS ↓ TYPE IN USE ↑
C Hello Andrea
fig. 85 La scheda del carattere in contesti d’uso.
Author: Claude Garamond Year: 1550 Publisher: Claude Garamond Nation: France
VERSION DESIGN ↑ Author: Robert Slimbach Year: 1989 Publisher: Adobe Nation: USA
CLASSIFICATION↑ Vox+: 1. Text typefaces 1.2 Garaldes British Standard: II. Garaldes Dixon: 1. Old face 1.2 Aldine roman
Teknion furniture systems Ability product brocure / Vanderbyl Design; Michael Vanderbyl / USA, 1997
FEATURES↓
6.3.6 alternative e versioni La scheda alternative e versioni propone un piccolo specimen e una breve descrizione di altri caratteri simili o discendenti dal medesimo disegno originale. Questa scheda risulta utile per scoprire alternative ai soliti caratteri, proponendo altri disegni che, sebbene simili, potrebbero essere maggiormente adatti al progetto.fig. 86 6.3.7 consigli per l’uso I consigli per l’uso sono una scheda presente per i caratteri di prima categoria. Vengono proposti alcuni consigli tecnici per l’uso del carattere, applicabili poi ad altri che ne condividono le caratteristiche. Questa scheda viene preparata dalla redazione di esperti e mostra esempi concreti a supporto delle teorie.fig. 87
dettagli e funzioni
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ORIGINAL DESIGN ↑ Author: Claude Garamond Year: 1550 Publisher: Claude Garamond Nation: France
VERSION DESIGN ↑ Author: Robert Slimbach Year: 1989 Publisher: Adobe Nation: USA
CLASSIFICATION↑ Vox+: 1. Text typefaces 1.2 Garaldes British Standard: II. Garaldes Dixon: 1. Old face 1.2 Aldine roman
FEATURES↓
ORIGINAL DESIGN ↑ Author: Claude Garamond Year: 1550 Publisher: Claude Garamond Nation: France
VERSION DESIGN ↑ Author: Robert Slimbach Year: 1989 Publisher: Adobe Nation: USA
CLASSIFICATION↑ Vox+: 1. Text typefaces 1.2 Garaldes British Standard: II. Garaldes Dixon: 1. Old face 1.2 Aldine roman
FEATURES↓
about
ITC Garamond
Simoncini Garamond
Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe, along with innovations in casting the type based on a matrix and hand mould. The more limited number of characters needed for European languages was an important factor.[3] Gutenberg was the first to create his type pieces from an alloy of lead, tin, and
Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe, along with innovations in casting the type based on a matrix and hand mould. The more limited number of characters needed for European languages was an important factor.[3] Gutenberg was the first to create his type pieces from an alloy of lead, tin, and antimonythe same components still used
This Garamond from 1924 is based on Garamond’s roman in a 1592 type specimen of the Egenloff Berner typefoundry and on italics by Robert Granjon in the same specimen. This Garamond with its embellished small capitals and old style figures is considered one of the finest revivals.
Drawn by Tony Stan, it was first released in 1975 in Book and Ultra weights only. These were intended as display faces to complement existing text designs from other foundries. Many of ITC’s interpretations of traditional typefaces were born with this purpose.
This Garamond was designed in 1961 by Francesco Simoncini and W. Bilz and later distributed by Bauer-Neufville. It is based on Jannon’s work. This Garamond has no small capitals and no old style figures. The x-height if Simoncini Garamond is larger and the italic thinner.
Garamond 3 LT
Granjon LT
Sabon
Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe, along with innovations in casting the type based on a matrix and hand mould. The more limited number of characters needed for European languages was an important factor.[3] Gutenberg was the first to create his type pieces from an alloy of lead, tin, and antimonythe same components still used today.[4]
Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe, along with innovations in casting the type based on a matrix and hand mould. The more limited number of characters needed for European languages was an important factor.[3] Gutenberg was the first to create his type pieces from an alloy of lead, tin, and antimonythe same components still used today.[4]
Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe, along with innovations in casting the type based on a matrix and hand mould. The more limited number of characters needed for European languages was an important factor.[3] Gutenberg was the first to create his type pieces from an alloy of lead, tin,
This Morris Fuller Benton’s 1917 Garamond for American Type Founders is based on the Jannon punches and matrices housed in the French “Imprimerie Nationale”, which are Jannon’s interpretations of Garamond’s work, cut more than fi y years a er Garamond’s death.
This typeface was not named a er Garamond in order to avoid confusion with the other Garamond typefaces. It is named a er the original designer of the accompanying italic, Robert Granjon. It was designed by George William Jones and Chauncy H. Gri h in 1928
Jan Tschichold designed Sabon in 1967, based partially on Garamond types in the 1592 specimen found in Frankfurt, and in part on a large roman by Guillaume Le Bé I, said to date from 1588. Tschichold designed Sabon for three typese ing systems: Stempel, Monotype and Linotype.
fig. 87 La scheda dei consigli per l’uso. maps
Tracking & Kerning Garamond remanins a popular book face. With a fairly low contrast of stroke thickness, it is light-colored on the page. Alteration of tracking is necessary only when reversing out of a solid color background. Only standard kerning is required
Text Sizes The ascenders are slightly taller than the capitals, which means a quite small x-height. It is a compact typeface and therefore an efficient user of space. Normally a small amount of leading is required—20% of body size is adequate. Garamond’s original typeface was designed for textured paper, so it can look rather light on smooth paper.
Display sizes Although not originally intended as a display face, digital versions make this possible, its elegant character giving text a polished look. It is important to reduce tracking as the size increase to maintaind good word fit. Twentieth century typefounders’ revivals have extended the family of Garamond by adding semibod and bold to the basic roman and italic.
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Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe. Light coloured
Track negatives Tracking: 10
Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe. Small x-height – Efficient use of space
Yesterday, all my tro Leading 20% of body size.
Big elegance Garamond Premier Pro Display
TIGHT FIT Reduce traking at big sizes
On-screen display Screen resolution makes the detailed form of Garamond difficult to appreciate. Garamond should be used display sizes of 18-point and larger. For website design is best used within a PNG or JPEG.
128
credits
Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe, along with innovations in casting the type based on a matrix and hand mould. The more limited number of characters needed for European languages was an important factor.[3] Gutenberg was the first to create his type pieces from an alloy of lead, tin, and antimonythe same components still used
a Typefaces atlas
SPECIMEN ↓ ANATOMY ↓ ☙ KEY GLYPHS ↓ TYPE IN USE ↓ ☙ TIPS AND TRICKS ↑
Class: 1
Typeface/ GARAMOND PREMIER PRO
search
Stempel Garamond
fig. 86 La scheda alternative e versioni. C Hello Andrea
maps
18 points & larger
DISPLAY Garamond 24px and 42px
credits
VERSIONS & ALTERNATIVES ↓
Class: 1
Typeface/ GARAMOND PREMIER PRO
a Typefaces atlas
SPECIMEN ↓ ANATOMY ↓ ☙ KEY GLYPHS ↓ TYPE IN USE ↓ ☙ TIPS AND TRICKS ↓ VERSIONS & ALTERNATIVES ↓
C Hello Andrea
6.4 account utente L’utente, in seguito alla registrazione e al login, ha la possibilità di gestire il proprio account; tramite questo è possibile: ԀԀ salvare un carattere tra i preferiti; ԀԀ gestire i preferiti e utilizzare la selezione come filtro per le mappe; ԀԀ proporre un carattere per l’approvazione della redazione. Questa è una parte importante per i professionisti, in quanto permette di crearsi una libreria con i propri font preferiti, e quindi tutti i caratteri ad essi collegati. ґґ profilo utente Nel profilo utente sarà possibile gestire il proprio nome utente, la password, la privacy e le impostazioni di notifica. Ci sarà anche un’anteprima dei favoriti, ed il link alla gestione degli stessi. Questa permetterà l’eliminazione dei caratteri inseriti, nonché l’inserimento di tag personalizzati tramite cui ricreare una libreria secondo una personale classificazione. C Hello Andrea
a Typefaces atlas
fig. 88 La pagine di gestione dell’account utente.
maps
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about
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PROFILE
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FAVOURITES
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This is your profile resume.
Here you can change and update your se ings.
Here is a preview of your favourites. You can manage them by adding your own tags or removing them from favorites.
Here you can see your accepted and pending submissions.
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Search: eg. serif, italy
Andrea E-mail ag@andreagessa.com
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Andrea
ag@andreagessa.com
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(at least 8 characters)
8
Accepted: 1 Pending: 1
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A. Frutiger 1988 Switzerland Linotype
Tags: sans swiss cold geometric
J. Baskerville 1757 England J. Baskerville
Tags: serif english industrial elegant transitional
Aa
C. Garamond 1530 France C. Garamond
Tags: serif classical book old-style
Aa
N. Jenson 1470 Italy N. Jenson
Tags: serif female venetian old-style renaissance
M. Majoor 1989 Netherlands FontFont
Tags: serif text book humanistic
X. Dupre 2005 France Emigre
Tags: sans text cool humanistic
J.E. Walbaum 1800 Germany J.E. Walbaum
Tags: serif didone elegant rigid
Avenir
Aa
New Submissions
Aa
Tags: sans new cool humanistic
Auto
Confirm
Baskerville
Notifications Send me an e-mail when a favorite font gets updated Keep me updated with your monthly newsle er Send me an e-mail when a font I submi ed has been accepted and published Save se ings
Garamond
Jenson
Aa Scala
Delete Account
Aa Vista
Aa
Walbaum
dettagli e funzioni
Browse in the maps
Underware 2004 Netherlands Underware
Submit a font
Aa Quadraat
Aa Chalet
F. Smeijers 1992 Netherland FontFont R.A. Chalet 2001 France House Ind.
Submit an author entry
129
ґґ salvataggio preferiti Navigando attraverso i caratteri è possibile salvarli nella propria libreria, semplicemente cliccando sulla stella dei preferiti. Questa sarà visibile nelle schede del carattere vicino al nome dello stesso una volta fatto il login. Se un carattere sarà già stato inserito tra i preferiti la stella sarà segnalata in rosso, in caso contrario resterà disegnata solo in outline.
Class: 1
Typeface/ GARAMOND PREMIER PRO
a Ty a Typefaces atlas C Hello Andrea Class: 1
H glo
You have selected Typeface/ Garamond Premier Pro ascenders as a favourite. GARAMOND capitals Would you like to add PREMIER PRO some tag of your own?
x-height
ORIGINAL DESIGN ↑
ORIGINAL DESIGN ↑
Author: Claude Garamond
Author: Claude Garamond
Year: 1550
Year: 1550
Publisher: Claude Garamond
Publisher: Claude Garamond descenders Nation: France
Nation: France
VERSION DESIGN ↑ Author: Robert Slimbach Year: 1989
Add your own tags
baseline
VERSION ascenders DESIGN ↓ capitals CLASSIFICATION↓ x-height FEATURES↑
Publisher: Adobe
Source: Roman
Nation: USA
Shape: Round curves
Construction: Continuous Proportionsbaseline Width: Narrow/Medium Capitals: Roman Ascenders: Higher descenders X-height: Small
CLASSIFICATION↑ dei preferiti ґґ visualizzazione Vox+:
1. Text typefaces Dalla pagina dell’utente è possibile Modeling vedere un’an1.2 Garaldes Contrast: Medium teprima dei favoriti, con un estratto della carta d’iBritish Standard: Axis: Inclined II. Garaldes Transition: Gradual dentità ed i tag aggiunti dall’utente. Sarà possibiDixon: Terminals un carattere le aggiungere ulteriori tag, eliminare 1. Old face Baseline: Refined 1.2 Aldine roman dai preferiti o andare alla suaAscenders: schedaRefined di approfonDecorations: None dimento.fig. 90 FEATURES↓ Una volta effettuato il login sarà possibile attivare il filtro per visualizzare i preferiti dell’utente, oltre ai filtri normalmente attivabili.fig. 91 Saranno anche navigabili partendo dal proprio profilo, tramite dei link che rimanderanno alle mappe, con il filtro preferiti già attivo.fig. 92
130
SPECIMEN ↓ ANATOMY ↓
C Hello Andrea
SPECIMEN ↓ ANATOMY ↓
fig. 89 Il processo di salvataggio di un font tra i favoriti.
G
s atlas
maps
search
Search: eg. serif, italy
Here you canlesee youraggiungere accepted attraverso mappe, and pending submissions.
tag personali.
Maps/ CLASSIFICATION
Browse in the maps
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Underware 2004 Netherlands Underware
Tags: sans new cool humanistic
Aa
A. Frutiger 1988 Switzerland Linotype
Tags: sans swiss cold geometric
J. Baskerville 1757 England J. Baskerville
Tags: serif english industrial elegant transitional
C. Garamond 1530 France C. Garamond
Tags: serif classical book old-style
N. Jenson 1470 Italy N. Jenson
Tags: serif female venetian old-style renaissance
Aa Baskerville
Aa
Garamond
Aa Jenson
M. Majoor 1989 Netherlands FontFont
Aa Scala
a Typ
un riepilogo, eliminarli, navigarli
Here is a preview of your favourites. You can manage them by adding your own tags or removing them from favorites.
Avenir
credits
fig. 90 dettaglio gestione Andrea C Hellodella dei favoriti. È possibile averne SUBMISSIONS
FAVOURITES
Auto
about
F. Smeijersstyle Select a classification 1992 to see related styles in other Netherland classifications andfiltri theattivati fig. 91 Dettaglio dei respective FontFont Quadraat per mostrare itypefaces. caratteri preferiti.
Aa
Aa
ornati / fregifo egiziani
medium
lineari / basto
low Submit an author entry
fantasie / mo
Period ↑ From
Select a year
↓
To
Select a year
↓
Production ↓
lineari lapidari / m
Classification ↓
lineari a contra
lineari quadra
Importance ↑ high medium
From
Select a year
↓
To
Select a year
↓
Production ↓ Usage ↓ Classification ↓ Anatomy ↓
old face
auto
baskerville garamond
continental taste
jenson
benton
fat face
scala
neoclassical
tuscan
vista
egyptian
walbaum
modern
dutch taste british taste
bodoniani / neoclassiche
slab serif
slab serif
scri i / calligrafiche
grotesque
ornati / fregiformi
neogrotesque
egiziani
geometrical
geometrical
humanist
humanist
glyphic
glyphic
onciali e amanuensi
script
script
latin/runic
nuovi lapidari / incisi
graphic
graphic
italian antique
nuovi transizionali
gothic
geometrici / slab serif
classic deco
lineari lapidari / modulati
typographic
lineari quadrati spezze ati / stencil
FONT avenir
didones
lineari a contrasto
da ilografic
credits
humanist
didones
fantasie / moda
about
aldine taste
transizionali / barocche
lineari / bastoni
low Period ↑
DIXON
vernacular
Favourites
search
computerizza
serif J.E.NOVARESE/FUGA Walbaum Tags: BRITISH STD didone VOX+ elegant rigid 1800 lapidari / romani antichi humanist humanist Germany mediovali / gotiche garaldes garaldes J.E.veneziani Walbaum / rinascimentali transitional transitional
clarendon/ionic grecian
grotesque
sans serif
FILTERS
spezze ati / ste maps
text
Walbaum
neogrotesque geometric
disorder
roman
techno modular
fig. 92 Mappa delle classificazioni con attivati solo i caratteri favoriti dell’utente. da ilografici fantasy computerizzati
dettagli e funzioni
nuovi transizio
geometrici / slab
Usage ↓
Anatomy ↓
display
Aa
Select a classification style to see related styles in other classifications and the respective typefaces.
onciali e amanu nuovi lapidari /
serif
Maps/ CLASSIFICATION
veneziani / rinascim
scri i / calligrafi
high
Tags: serif text book humanistic
lineale
Vista
mediovali / got
bodoniani / neocla
Importance ↑
X. Dupre 2005 France a Typefaces atlas Emigre
C Hello Andrea
lapidari / romani a
transizionali / bar
R.A. Chalet 2001 FILTERS France House Ind. Chalet Favourites
Tags: sans text cool humanistic
Aa
NOVARESE/F
131
ґґ caricamento dei font Dalla pagina del profilo sarà possibile accedere al modulo per il caricamento di un carattere. Il modulo presenterà un campo per il caricamento di un file swf usato come sample che sarà poi convertito in png per essere visibile anche da device mobile Apple. In questo modo è possibile avere un’anteprima del carattere da sostituire nello specimen, in quanto i diritti di sfruttamento a cui fare riferimento sono quelli dell’utente, in attesa di ottenere i diritti legali di sfruttamento completo per lo specimen interattivo da parte delle fonderie. Saranno da compilare anche i seguenti campi: ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ
nome della famiglia; autore; anno di disegno; nazione; fonderia originale;
ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ ԀԀ
nome della versione; autore della versione; anno della riedizione; nazione della versione considerata; fonderia che ha pubblicato la riedizione.
ԀԀ formato originale; ԀԀ appartenenza alle varie classificazioni; ԀԀ caratteristiche anatomiche. Per queste voci sarà possibile fare riferimenti a voci precedentemente inserite o, nel caso non si trovasse un precedente, aggiungerne di nuove. Si potranno aggiungere anche: ԀԀ breve storia o descrizione; ԀԀ link utili a fonderie e distributori; ԀԀ link ad articoli o pagine inerenti. Queste voci saranno controllate dalla redazione prima che il carattere o la famiglia siano disponibili nelle mappe. La redazione si occuperà di completare le proposte degli utenti ove mancanti di informazioni necessarie all’inserimento nella mappe, oltre che di correggerne eventuali errori. A margine sono presenti le linee guida e i consigli per il caricamento e l’aggiunta delle informazioni riguardanti i caratteri.
132
Andrea
ccepted
es
a Typefaces atlas
C Hello Andrea
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ANDREA
SUBMIT A TYPEFACE
8 favs 2 submission | 1 accepted 0 authors
Submit a typeface to our team of experts. Fill the form below with the informations you know. * required
Some typefaces are a redesign, Fill this additional form if this is your case.
Account se ings
Typeface name *
Redesign name
Example: Miller Text
Redesign Author(s)
Example: Erik Spiekermann
Redesign Foundry(ies)
Example: Linotype
Redesign Year
Example: 1987
Example: Miller Text This is part of a type family.
Typeface Names The “Typeface name” is the name of the typeface or family, e.g. “Helvetica”, “Adobe Garamond”, or “Palatino”; do not include “pro”, “std” or other format labels.
Submit an author Download template | How to use
Browse Designer(s)*
Example: Erik Spiekermann
Redesign Country
Select a country of origin
Foundry(ies)
Example: Linotype
Distributor(s)
Example: MyFonts
Year
Example: 1987
History and detailed info
a Typefaces atlas C Hello Andrea Classification*
Select a classification
↓
Country of origin
Select a country of origin
↓
Original format
Select an original format
↓
Distributor(s)
Example: MyFonts
(help me choose)
SUBMIT A TYPEFACEANDREA Related links
credits
GUIDELINES
Browse Favourites Upload a sample
about
Example: http://www.fontshop.com
History and detailed info
↓
Family Names The “Family member” is the weight or style of the typeface, e.g., “Regular”, “Italic”, or “Bold”. If a typeface includes variants such as “sans” or “serif”, these should be added as distinct typefaces.
a Typefaces atlas maps search Uploading Type Samples Specimens must be added as swf files. Select “upload type sample” to download a Flash template and read the how-to. Requires Flash CS3 or above.
Giving Credit When adding background info, use short excerpts from elsewhere or write it yourself. Be sure to cite your sources.
SUBMIT A TYPEFACE
additional information that Some Submit typefaces a typeface are a redesign, to our team of experts. doesn’t fit into the given fields. Fill Fill thisthe additional form below formwith if this theisinformations your case. you know. * required
Typeface name *
Redesign Typeface name name *
Example:se ings Miller Text Account
r
Some typefaces are a redesign, Fill this additional form if this i
Example: Example: Miller Miller Text Text Example: Erik Spiekermann This is part of a type family.
Submit an author Upload a sample
Download template | How to use
Browse
Redesign Upload Foundry(ies) a sample
Download template | How to use Example: Linotype
Redesign Year
Example: 1987
Browse
Designer(s)*
Example: Erik Spiekermann
Designer(s)* Redesign Country
Example: Erik ↓ Select a country of Spiekermann origin
Foundry(ies)
Example: Linotype
Foundry(ies) Distributor(s)
Example: Linotype Example: MyFonts
Year
Example: 1987
Year and detailed info History
Classification*
Select a classification
(help me choose)
Country of origin Original format Distributor(s) Related links History and detailed info
fig. 94 Dettaglio sulla scelta della classificazione.
dettagli e funzioni
↓
old face humanist ↓ Select a country of origin aldine taste dutch taste ↓ Select an original format modern british taste continental taste Example: MyFonts vernacular fat face tuscan http://www.fontshop.com Example: egyptian clarendon/ionic grecian latin/runic italian antique sans serif grotesque neogrotesque geometric roman
Example: 1987
Select a classification
↓
Country of origin
Select a country of origin
↓
Original format
Select an original format
↓
Distributor(s) Related links History and detailed info
Typeface Exam RedesignNames name The “Typeface name” is the name of the typeface or family, Redesign Author(s) Exam e.g. “Helvetica”, “Adobe Garamond”, or “Palatino”; do Redesign Exam not includeFoundry(ies) “pro”, “std” or other format labels.
Redesign Year Exam Family Names The “Family member” is the Redesign Country Select weight or style of the typeface, e.g., “Regular”, “Italic”, or “Bold”. If a typeface includes variants Distributor(s) Exam such as “sans” or “serif”, these should be added as distinct typefaces. History and detailed info
Classification* (help me choose)
creditsm
GUIDELINES
Additional Information Use the “Background” field for
Submit a typeface to our8team favs of experts. Fill the form below with 2the submission informations | 1 accepted you know. * required 0 authors
Browse Favourites al database.Redesign Author(s) fig. 93 Pagina per l’aggiunta di isun carattere This part of a type family.
about
Bitmap Digital MyFonts Example: Film font Cold Metal (Foundry) Example: http://www.fontshop.com Hot Metal (Machine composition) Non typographical Strike on (Typewriter) Photo-composition Rub-down (Letraset) Wood
Uploading Type Samples Specimens must be added as swf files. Select “upload type sample” to download a Flash template and read the how-to. Requires Flash CS3 or above. Giving Credit When adding background info, use short excerpts from elsewhere or write it yourself. Be sure to cite your sources. Additional Information Use the “Background” field for additional information that doesn’t fit into the given fields.
fig. 95 Dettaglio sulla scelta del metodo di produzione originale.
133
ґґ caricamento dei contenuti di approfondimento Gli utenti potranno, tramite moduli analoghi, caricare informazioni sugli autori. Di questi potranno inserire un ritratto, le date e i luoghi di nascita ed eventuale morte, la nazionalità, una biografia ed il motivo della loro importanza nella storia della tipografia, oltre alle fonti da cui sono state tratte queste informazioni o testi per eventuali approfondimenti. •
C Hello Andrea
a Typefaces atlas
ANDREA
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8 favs 2 submission | 1 accepted 0 authors
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GUIDELINES
Uploading Images Images can be jpeg format, Typedia will automatically size them down if they are too large.
Example: Baskerville
Instructions
Browse
Submit a typeface
Giving Credit When adding background info, use short excerpts from elsewhere or write it yourself. Be sure to cite your sources.
Birth date
Example: 12/05/1935
Birth place
Example: Subiaco, Italy
Death date
Example: 12/08/1987
Death place
Example: Parma, Italy
Country
Select a country of origin
Website
Example: http://www.gbodoni.it
References
The elements of typographic style
Additional Information Use the “Background” field for additional information that doesn’t fit into the given fields.
Still alive
↓
add another reference
Related links
Example: http://www.fontshop.com
add another link
History and detailed info
fig. 96 Caricamento di una voce per autore.
134
136
7 scenari utente
• er chiarire meglio il funzionamento dell’Atlante ed entrare nel dettaglio in alcune mappe si è proceduto alla scrittura di tre diversi scenari utente, uno per ogni categoria di target, allo scopo di illustrare in modo più esteso e completo i processi di interazione che coinvolgeranno gli utenti dell’Atlante.
P
137
7.1
adriano – studente
Adriano è uno studente di Design della Comunicazione. Per il corso di storia del design riceve il compito di realizzare una ricerca sull’importanza della Svizzera nella storia della grafica. Dal libro di testo proposto dal docente ha appreso che lo stile svizzero si basa fortemente sull’uso della tipografia. Incuriosito da questa scoperta si connette a A Typeface Atlas per avere spunti utili per approfondire l’argomento. Nella homepage si trova immediatamente il link alle mappe. La mappa Geografia sembra fare proprio al caso di Adriano. Una volta aperta la mappa si trova dinanzi ad un planisfero in cui per ogni nazione è riportato il numero di caratteri prodotti, ed un simbolo circolare dal diametro di dimensioni proporzionali al numero stesso. Adriano nota che, nonostante le piccole dimensioni geografiche, la Svizzera ha prodotto ben 3 caratteri considerati di importanza fondamentale. Attratto dalla timeline, Adriano prova quindi a ridurre lo span temporale per cercare in quale periodo l’influenza della Svizzera è stata maggiore. Così sposta il marcatore di uscita fino al 1950, e nota che la Svizzera scompare dalla mappa, mentre nazioni come Regno Unito, Italia e Francia rimangono invariate. Poi prova a fare l’operazione opposta: sposta il marcatore d’uscita fino al 2000 e quello d’entrata fino a che non iniziano a scomparire caratteri; lo fissa quindi nel 1957, anno in cui Frutiger disegna l’Univers. Attiva anche i caratteri di importanza secondaria, per avere un panorama più completo.fig. 97 Risulta chiaro che questo è stato il periodo d’oro della tipografia Svizzera. Per saperne di più Adriano clicca sulla Svizzera ed accede ad una scheda che riepiloga quali sono i principali caratteri disegnati in Svizzera ed un breve testo sull’influenza che questa nazione ha avuto nel mondo della tipografia.fig. 98 Adriano prova allora ad accedere alla pagina dell’Helvetica. Scorre velocemente tra le schede proposte per poi soffermarsi su quella relativa alla galleria che mostra l’Helvetica in Contesti d’uso; qua scopre che questo carattere, oltre a rappresentare la sua nazione d’origine, ha conquistato
138
il mondo e si trova ormai ovunque, dalle stazioni della metro di NY ai dizionari della Hoepli.fig. 99 A Typefaces Atlas - Geography
fig. 97 Scenario utente 1. Mappa Geografia, caratteri di prima e seconda classe di importanza, dal 1950 al 2000.
http://www.atypefacesatlas.com/maps/geography?class=1-2
a Typefaces atlas
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– ZOOM +
Maps/ GEOGRAPHY
maps
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14 5 0 14 7 5 15 0 0 15 2 5 15 5 0 15 7 5 160 0 162 5 165 0 167 5 170 0 172 5 175 0 177 5 180 0 182 5 185 0 187 5 190 0 192 5 195 0 197 5 200 0
C login
Informazioni su come funziona la mappa. Informazioni su come funziona la mappa.
Netherland 10
FILTERS UK 4
Importance ↑ high medium low Period ↑ From
Select a year
↓
To
Select a year
↓
Netherland 3
Production ↓
USA USA 20 6
Usage ↓ Classification ↓ Anatomy ↓
France 2
FRA
Germany 16
Germany 5
Switzerland Switzerland 710
SLO
Italy 2
SLO
Italy 3
fig. 98 Scenario utente 1. Mappa Geografia, scheda di dettaglio della Svizzera. A Typefaces Atlas - Geography http://www.atypefacesatlas.com/maps/geography?class=1-2
a Typefaces atlas
signup
– ZOOM +
Maps/ GEOGRAPHY
maps
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about
credits
145 0 147 5 150 0 152 5 155 0 157 5 160 0 162 5 165 0 167 5 170 0 172 5 175 0 177 5 180 0 182 5 185 0 187 5 190 0 192 5 195 0 197 5 200 0
C login
Informazioni su come funziona la mappa. Informazioni su come funziona la mappa.
FILTERS
← BACK TO THE MAP
Importance ↑ high medium low Period ↑ From
Select a year
↓
To
Select a year
↓
Production ↓ Usage ↓ Classification ↓ Anatomy ↓
Switzerland 1920
1936
USA 201944 1959
scenari utente
UK Also known as International Style, the 4 simply describe a Swiss Style does not style of graphic design made in Switzerland. It became famous through the art of very talented Swiss graphic designers, but it emerged in Russia, Germany and Netherlands in the 1920’s.
Netherland 10
← 1920 1960 ←
Josef Müller-Brockmann was a Swiss graphic designer and teacher. He studied architecture, design and history of art at both the University and Kunstgewerbeschule in Zurich. In 1936 he opened his Zurich studio specialising in graphic design, exhibition design and photography. The International Journal of Visual Communication, was first published in 1944 by Walter Herdeg in Zurich, Switzerland. Graphis Inc. is the international publisher of books and magazines on communication design... Graphis was (and still is) one of the most important and influential European graphic design publication. In 1959 four zürich-based graphic designers launched the first issue of Neue Grafik magazine. A Magazine devoted to the Swiss style of design and typography. The team of editors constisted of Richard Paul Lohse, Josef Müller-Brockmann, Hans Neuburg and Carlo Vivarelli. "Neue Grafik" epitomizes Swiss typography of the 1950s.
France 2
Germany 16
Switzerland 8
SLO
Italy 3
139
A Typefaces Atlas - Helvetica Type in use http://www.atypefacesatlas.com/typefaces/helvetica?tab=versions
ORIGINAL DESIGN ↑
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☙ TIPS AND TRICKS ↓ VERSIONS & ALTERNATIVES ↓
Class: 1
Typeface/ HELVETICA
a Typefaces atlas
SPECIMEN ↓ ANATOMY ↓ ☙ KEY GLYPHS ↓ TYPE IN USE ↑
C Hello Adriano
Author: Max Miedinger Year: 1957 Publisher: Haas’sche Schri giesserei Nation: Switzerland
VERSION DESIGN ↑ Name: Neue Helvetica Author: Wolfgang Schimpf Year: 1983 Publisher: Linotype Nation: USA
CLASSIFICATION↑ Vox+: 1. Text typefaces 1.2 Neoclassical British Standard: VII. Neogrotesque Dixon: 4. Sans serif 4.2 Neogrotesque
FEATURES↓
fig. 99 Scenario 1. Scheda dell’Helvetica che mostra il carattere in contesti d’uso reale.
fig. 100 Scenario 1. Scheda dell’Helvetica, galleria dei contesti d’uso, dettaglio.
A Typefaces Atlas - Helvetica Type in use http://www.atypefacesatlas.com/typefaces/helvetica?tab=versions
ORIGINAL DESIGN ↑
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Author: Max Miedinger Year: 1957 Publisher: Haas’sche Schri giesserei Nation: Switzerland
VERSION DESIGN ↑ Name: Neue Helvetica Author: Wolfgang Schimpf Year: 1983 Publisher: Linotype Nation: USA
CLASSIFICATION↑ Vox+: 1. Text typefaces 1.2 Neoclassical British Standard: VII. Neogrotesque Dixon: 4. Sans serif 4.2 Neogrotesque
140
FEATURES↓
Tillamook Air Museum Christian Gurling It is probably the largest example of typography that we have ever seen. Off Pacific Coast Highway 101, the blimp hangar at the Tillamook Air Museum stands 192 feet tall, and is reportedly the world’s largest clear-span wooden structure.
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credits
☙ TIPS AND TRICKS ↓ VERSIONS & ALTERNATIVES ↓
Class: 1
Typeface/ HELVETICA
a Typefaces atlas
SPECIMEN ↓ ANATOMY ↓ ☙ KEY GLYPHS ↓ TYPE IN USE ↑
C Hello Adriano
7.2 roberto – insegnante Roberto è un insegnante del corso di type design presso una scuola di design grafico. Mentre spiega l’impatto della rivoluzione industriale sulla storia della tipografia apre A Typeface Atlas sulla mappa della timeline, focalizzando la mappa intorno al 1800.fig. 101 Agli alunni può mostrare con un solo colpo d’occhio il panorama dei caratteri progettati in quel periodo. Questa vista permette di capire, anche solo con i caratteri delle prime due classi di importanza attive, come la rivoluzione indutriale abbia inciso sul numero di caratteri che venivano prodotti. Per mostrare l’evoluzione fa uno zoom sul Baskerville, e apre la galleria di foto per mostrarne le caratteristiche; Roberto ai suoi alunni mostra anche i caratteri coevi del Baskerville, che da esso sono stati influenzati. In seguito scorre la timeline fino ad arrivare al Bodoni e ai bodoniani. Anche di questi mostra alcune fotografie per poi proseguire ad analizzare nel dettaglio questi due caratteri. Quindi seleziona il Baskerville ed entra nella scheda dei glifi chiave. Da qua può facilmente spiegare agli studenti quali sono le particolarità anatomiche che determinano un carattere transizionale come il Baskerville. Poi passa invece al Bodoni, tramite lo strumento di ricerca rapida. A Typefaces Atlas - Timeline http://www.atypefacesatlas.com/maps/timeline?class=1-2
a Typefaces atlas
signup
– ZOOM +
Maps/ TIMELINE
maps
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Informazioni su come funziona la mappa. Informazioni su come funziona la mappa.
1800 →
FILTERS
1757
Importance ↑
Baskerville
1789 Bodoni
1924
1915
J. Baskerville UK J. Baskerville
high medium low Period ↑ From
Select a year
↓
To
Select a year
↓
Production ↓ Usage ↓ Classification ↓ Anatomy ↓
Fournier P.S. Fournier France Fournier
1925 P.S. Fournier France Monotype
fig. 101 Scenario 2. Mappa Timeline, per mostrare l’evoluzione del 1800.
First Industrial Revolution Steam engine is used in mechanical production England pioneers this development
G. Bodoni Italy G. Bodoni
M.F. Benton USA Monotype
1764
credits
145 0 147 5 150 0 152 5 155 0 157 5 160 0 162 5 165 0 167 5 170 0 172 5 175 0 177 5 180 0 182 5 185 0 187 5 190 0 192 5 195 0 197 5 200 0
C login
M.F. Benton USA ATF
1788 Bell
1804
Walbaum
Monotype Scotch Roman
1931
1975
1915
R. Austin UK British Leer Foundry R. Austin UK Monotype
J.E. Walbaum Germany Berthold
G.G. Lange Germany Berthold
1813 R. Austin UK Miller M.F. Benton UK Monotype
1817
Egyptian V.Figgins UK U. Caslon
1915 M.F. Benton USA ATF
scenari utente
141
A Typefaces Atlas - Bauer Bodoni Anatomy http://www.atypefacesatlas.com/typefaces/bauerbodoni?tab=anatomy
ORIGINAL DESIGN â&#x2020;&#x2018;
VERSION DESIGN â&#x2020;&#x201C; CLASSIFICATIONâ&#x2020;&#x201C; FEATURESâ&#x2020;&#x2018;
Bauer Bodoni + Baskerville MT H&FJ Didot Berthold Bodoni Antiqua ITC Bodoni Twelve Berthold Walbaum Book Bitstream Bodoni Emigre Filosofia Load more
baseline
about
credits
descenders
ascenders capitals
x-height
Source: Roman Construction: Continuous Shape: Round curves Proportions Width: Narrow/Medium Capitals: Roman Ascenders: Higher X-height: Small
Haad glove o
x-height
Year: 1789
Nation: Italy
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Baskerville MT â&#x2020;&#x201C;
ascenders capitals
Author: Giamba ista Bodoni
Publisher: Giamba ista Bodoni
maps
â&#x2DC;&#x2122; KEY GLYPHS â&#x2020;&#x201C; TYPE IN USE â&#x2020;&#x201C; â&#x2DC;&#x2122; TIPS AND TRICKS â&#x2020;&#x201C; VERSIONS & ALTERNATIVES â&#x2020;&#x201C;
Class: 1
Typeface/ BAUER BODONI
a Typefaces atlas
SPECIMEN â&#x2020;&#x201C; ANATOMY â&#x2020;&#x201C;
C Hello Roberto
baseline
descenders
Modeling Contrast: High Axis: Vertical Transition: Abrupt Terminals Baseline: Thin serif Ascenders: Very Refined Decorations: None
fig. 102â&#x20AC;&#x201A; Scenario 2. Scheda dellâ&#x20AC;&#x2122;anatomia del Bodoni, comparato con il Baskerville.
Anche del Bodoni mostra i glifi chiave, per poi passare alla scheda anatomia. Qui sfrutta lo strumento di comparazione offerto da A Typeface Atlas e cambia il carattere di alcune delle lettere in Baskerville.fig. 102 Facendo una comparazione cosĂŹ ravvicinata e a dimensioni grandi per gli studenti risulta chiaro che il Bodoni abbia uno stile molto meno umanistico del Baskerville, piĂš preciso, perfetto, rigido, trasmettendo in questo modo la maggiore precisione e rigore scientifico tipico dellâ&#x20AC;&#x2122;Illuminismo che anima i primi anni dellâ&#x20AC;&#x2122;800. 7.3
claudio â&#x20AC;&#x201C; professionista
Claudio è un giovane professionista. Gli è stato commissionato di curare la grafica della comunicazione per una mostra cittadina di Rosso Fiorentino. Per cercare una coerenza con lâ&#x20AC;&#x2122;argomento trattato Claudio intraprende delle ricerche che lo portano a scoprire che Il Rosso ha lavorato presso la corte di Francis I di Francia a Fontainebleau fino al 1540. Quindi si collega a A Typeface Atlas e nei campi di ricerca inserisce come filtri: Francia, 1500-1570, lâ&#x20AC;&#x2122;Atlante restituisce un elenco dei caratteri che soddifano i criteri selezionati, ed offre a Claudio di visualizzarli tramite le mappe consuete. Claudio però decide di cliccare diretta-
142
A Typefaces Atlas - Homepage http://www.atypefacesatlas.com/
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mente sul Garamond Premier Pro, poiché lo conosceva già. Apre immediatamente la scheda delle versioni e delle alternative perché vuole scegliere la versione più adatta al suo lavoro. Quindi salva il Premier Pro tra i preferiti, così come il Granjon ed il Simoncini, tutti taggati con Rosso Fiorentino in modo da poterli facilmente ritrovare in seguito, quando entrerà nel vivo della parte esecutiva. •
fig. 103 Scenario 3. Home page, sezione dedicata alla ricerca.
fig. 104 Scenario 3. Scheda del Garamond Premier Pro, selezione del Simoncini tra i preferiti.
A Typefaces Atlas - Garamond Premier Pro Version & Alternatives http://www.atypefacesatlas.com/typefaces/garamondpremierpro?tab=versions
Class: 1
Typeface/ GARAMOND PREMIER PRO ORIGINAL DESIGN ↑ Author: Claude Garamond Year: 1550 Publisher: Claude Garamond Nation: France
VERSION DESIGN ↑ Author: Robert Slimbach Year: 1989 Publisher: Adobe
a Typefaces atlas
SPECIMEN ↓ ANATOMY ↓ ☙ KEY GLYPHS ↓ TYPE IN USE ↓ ☙ TIPS AND TRICKS ↓ VERSIONS & ALTERNATIVES ↓
C Hello Claudio
maps
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CLASSIFICATION↑ Vox+: 1. Text typefaces 1.2 Garaldes
credits
Stempel Garamond
ITC Garamond
Simoncini Garamond
Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe, along with innovations in casting the type based on a matrix and hand mould. The more limited number of characters needed for European languages was an important factor.[3] Gutenberg was the first to create his type pieces from an alloy of lead, tin, and antimonythe same components still used
Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe, along with innovations in casting the type based on a matrix and hand mould. The more limited number of characters needed for European languages was an important factor.[3] Gutenberg was the first to create his type pieces from an alloy of lead, tin, and
Around Simoncini 1450, Johannes Gutenberg Garamond invented theasprinting press and a favourite. independently developed a movable typeWould system in Europe, along you like to add with innovations in casting the some tag of your own? type based on a matrix and hand mould. The more limited number rosso fiorentino of characters needed for European languages was an important factor.[3] Gutenberg was the first to create his type pieces from an alloy of lead, tin, and antimonythe same components still used
This Garamond from 1924 is based on Garamond’s roman in a 1592 type specimen of the Egenloff Berner typefoundry and on italics by Robert Granjon in the same specimen. This Garamond with its embellished small capitals and old style figures is considered one of the finest revivals.
Drawn by Tony Stan, it was first released in 1975 in Book and Ultra weights only. These were intended as display faces to complement existing text designs from other foundries. Many of ITC’s interpretations of traditional typefaces were born with this purpose.
This Garamond was designed in 1961 by Francesco Simoncini and W. Bilz and later distributed by Bauer-Neufville. It is based on Jannon’s work. This Garamond has no small capitals and no old style figures. The x-height if Simoncini Garamond is larger and the italic thinner.
You have selected
Garamond 3 LT
Granjon LT
Sabon
Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe, along with innovations in casting the type based on a matrix and hand mould. The more limited number of characters
Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe, along with innovations in casting the type based on a matrix and hand mould. The more limited number of characters
Around 1450, Johannes Gutenberg invented the printing press and independently developed a movable type system in Europe, along with innovations in casting the type based on a matrix and hand mould. The more limited
Nation:
USA utente scenari
about
143
144
8
&
considerazioni finali sviluppi futuri
• al percorso progettuale svolto, nonché dalla ricerca ad esso pregressa è emerso come un progetto simile sia ambizioso e richieda grandi risorse per essere attuato; tuttavia, con un attento ragionamento nella fase iniziale ed una buona rete di conoscenze, questo Atlante può risultare effettivamente fattibile ed utile. Utilizzare un atlante per organizzare delle informazioni comporta il lavorare in due direzioni contemporaneamente: l’esplorazione, più o meno guidata, tra argomenti conosciuti ed altri da imparare, e la ricerca, con i suoi strumenti che permettorno all’utente di trovare nel minor tempo possibile una risposta alle proprie domande. Trattandosi in questo caso di un atlante non convenzionale ci si è trovati dinanazi la necessità, in primo luogo, di trovare un indice di priorità per gli elementi da mostrare; così come in un atlante geografico al diminuire della scala vengono via via visualizzati solo i centri di maggior importanza, così per i caratteri è risultato necessario trovare una divisione che permettesse di controllare la quantità di informazioni trasmesse agli utenti. Così facendo si è compreso l’importante ruolo di punti d’accesso che alcuni elementi hanno, come se fossero i primi nodi di accesso ad una rete di competenze, porti di mare da cui partire verso lunghi viaggi negli oceani della conoscenza.
D
145
Un’altra criticità emersa in fase di revisione del concept è il ruolo dell’utente in quanto generatore di contenuti. L’utilizzo di User Generated Content è stato uno dei punti chiave del web 2.0, in cui per la prima volta un mezzo di comunicazione di massa permetteva uno scambio di posizioni tra fruitori e fornitori di contenuti.
“
Il concetto alla base del web partecipativo è basato su una rete Internet sempre più inf luenzata da servizi web intelligenti che permettono all’utente di contribuire a sviluppare, votare, collaborare, distribuire contenuti e personalizzare applicazioni internet. Poiché Internet è più inserito nelle vite delle persone, gli utenti sfruttano le nuove applicazioni di Internet per esprimersi attraverso i contenuti generati dall’utente.
”
Le potenzialità sono ovviamente risultate da subito enormi, come dimostrato dalla realtà attuale; ma enormi sono anche i rischi derivanti dall’imprevedibilità degli utenti. Perciò, visto il carattere didattico della presente opera, si è intuita l’importanza di bilanciare il peso tra questi contenuti e quelli prodotti da mastri e fonti autorevoli. Si è, in altre parole, voluta restituire importanza all’autorialità tipica dell’era dei libri, in cui i maestri apparivano come figure paterne da seguire fino al momento in cui ci si sentiva pronti per iniziare una nuova avventura per la propria strada. ✿
»» Sacha Wunsch-Vincent e Graham Vickery, Directorate for Science, Technology and Industry – OECD, come parte del lavoro del WPIE sui Contenuti Digitali – 2006. www.oecd.org/sti/digitalcontent
146
The concept of the participative web is based on an Internet increasingly inf luenced by intelligent web services that empower the user to contribute to developing, rating, collaborating on and distributing Internet content and customising Internet applications. As the Internet is more embedded in people’s lives users draw on new Internet applications to express themselves through user-created content.
8.1 sviluppi futuri Il progetto portato fin qua, sebbene abbia indagato ed espresso le potenzialità di un approccio basato su mappe diverse, differenti chiavi di lettura ed una divisone del database, presenta interessanti spunti per delle evoluzioni successive, tralasciate in questa sede per focalizzarsi su aspetti considerati più centrali ed innovativi. ґґ sviluppo tecnico Il primo passo per rendere operativo l’Atlante è implementare il progetto su una piattaforma web. Come già spiegato nel Capitolo 3, si intende basarsi su un linguaggio di programmazione php, in grado di interfacciarsi con un database MySQL su cui siano state inserite le informazioni relative ai caratteri di prima e seconda classe di importanza, e relative schede. Per l’interattività si pensa di fare uso di sistemi ajax, quindi Javascript e derivati supportati dal nuovo html 5, anziché tecnologie Flash. Questa fase, che prevederebbe anche un parziale ridisegno della grafica secondo le necessità sollevate dall’eventuale team di sviluppo, comporterebbe dei costi elevati, ma non eccessivi. Di certo sarebbero sostenibili da fonderie di grosso calibro come FontShop o Linotype; anche una start-up attenta e con un adeguato business plan, con competenze diversificate in-house, potrebbe accettare di portare avanti un progetto simile.
»» 3.4 supporti a pagina 76
ґґ incremento del database Il database iniziale prevede l’immissione dei caratteri di prima e seconda fascia. Aumentare la quantità di contenuti di terza classe di importanza renderebbe la fruizione dell’Atlante un’esplorazione più ricca, specialmente sulle nuove tendenze ed ulteriori declinazioni dei classici storici.
»» 4.2 indice di rilevanza a pagina 87
ґґ potenzialità e difficoltà economiche Il discorso economico è complicato da affrontare in breve spazio, poiché sarebbe un interessante caso studio in contesti di micro-economia e web marketing. Dalle ricerche effettuate è risultato che le potenzialità sono ridotte, visti i costi di gestione dei diritti d’autore che i diversi caratteri comportano.
considerazioni finali & sviluppi futuri
147
»» identifont a pagina 35
Una soluzione possibile è mantenere il servizio gratuito e no-profit, prettamente educational, ed ottenere il permesso di pubblicare gli specimen direttamente dalle fonderie o dai detentori dei diritti, in cambio di pubblicità e dei link che potrebbero arrivare alle fonderie stesse, come nel caso di Identifont. Una strada più economicamente aggressiva prevederebbe lo sviluppo di un’applicazione vera e propria, declinabile per tablet e computer, da vendere a privati e università o istituti di formazione, sempre prevedendo un accordo con le fonderie, in modo da aumentare le vendite di queste ultime. ґґ declinabilità Lo strumento Atlante è mirato ai caratteri tipografici occidentali. Questo non impedisce di pensare ad una sua declinazione su territori vicini, come la calligrafia o la fotografia. Una simile operazione comporterebbe sicuramente il perdere alcune delle mappe, la riprogettazione di molte e l’inserimento di ulteriori punti di vista, tutte operazioni che però non snaturano i concetti fondanti dell’Atlante: navigazione, indice di importanza, modularità. ґґ community
»» http://www.typophile.com/
148
Il progetto attualmente prevede una parte dedicata agli utenti regitrati, ma non è stata sviluppata alcuna interazione tra questi. Un’evoluzione interessante è la creazione di una vera e propria community, in cui gli utenti possano mandarsi messaggi, vedere i favoriti e i caricamenti altrui, commentare sulle pagine dei caratteri, discutere in un forum, come visto in Typedia.[pg.33] Si è scelto di non approfondire questo tema poiché esistono già community che si sono imposte come centri di aggregazione virtuale per le discussioni in questo campo, su tutte Typophile. •
150
Appendice A
Target risultati del questionario
Qual è la tua occupazione principale?
44% 56%
Studente Professionista
Qual è il tuo campo di studi/lavoro principale?
13% 8% 16%
64%
Design della comunicazione Graphic design Art direction Altro
Hai avuto esperienze di studio della tipografia prima di frequentare l’università? 3% 9% 11% 77%
No Sì, per curiosità personale Sì, alle scuole superiori Sì, per lavoro
152
Quanto pensi che conoscere la storia della tipografia sia utile ad un progetto?
Fondamentale
13
Molto
16
Mediamente
31
Poco
3
Per nulla
1 0
5
10
15
20
25
30
35
Quanto pensi sia importante conoscere un gran numero di caratteri? 6
Fondamentale
41
Molto 14
Mediamente 3
Poco Per nulla 0 0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
Quanto pensi sia importante conoscere in profonditĂ un carattere? 14
Fondamentale
22
Molto 20
Mediamente 6
Poco 2
Per nulla 0
5
10
Target â&#x20AC;&#x201C; Studio del questionario
15
20
25
153
Quanto pensi di conoscere riguardo alla storia della tipografia? Quanto vorresti saperne di pi첫? 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0
Poco
2
3
4
Molto
4
Molto
4
Molto
Quanto pensi di conoscere a livello tecnico? Quanto saresti interessato a saperne di pi첫? 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0
Poco
2
3
Quanto pensi di conoscere a livello teorico? Quanto saresti interessato a saperne di pi첫? 35 30 25 20 15 10 5 0
154
Poco
2
3
Useresti uno strumento simile ad un atlante dei caratteri tipografici per imparare ad usare meglio le diverse tipologie di carattere? 37
Spesso 22
Molto 4
Mediamente Poco 0 1
Per nulla 0
5
10
15
20
25
30
35
40
Useresti uno strumento simile come reference?
40
Spesso 19
Molto 5
Mediamente Poco 0 Per nulla 0 0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
Quali di questi mezzi hai a disposizione?
28
Computer desktop
64
Computer notebook 14
iPad 3
Tablet Android
24
iPhone 3
Smartphone Windows
22
Smartphone Android 0
10
20
Target â&#x20AC;&#x201C; Studio del questionario
30
40
50
60
70
155
156
Appendice B
indice delle
Figure
Figura
Didascalia
fig. 1 Una delle ricette proposte come esercitazione dal Prof. Andrea Braccaloni. fig. 3 Dettaglio de Gli elementi dello stile tipografico. fig. 4 Dettaglio della timeline di Letter Fountain. fig. 5 Dettaglio della classificazione di Catherine Dixon in Type & Typography. Le origini della stampa nel tempo. fig. 6 Dettaglio su esercizi di Hyperactivitypography from A to Z. fig. 7 Il primo dei comandamenti di The ten commandaments of typography. fig. 8 La sua negazione in Type Heresy. fig. 9 La mappa degli caratteri old roman secondo www.100types.com. fig. 10 100types, la mappa degli stili. fig. 11 La scheda dei Garamond. fig. 13 The typography manual, la pagina dell’anatomia. fig. 12 Type Insight in uso, prototipo del modulo di comparazione. fig. 14 Typedia, scheda del Clarendon, con i dati e la sua storia. fig. 15 Typedia, pagina per l’aggiunta di una voce. fig. 16 Identifont, homepage. fig. 17 Identifont, pagina dell’Avenir. fig. 18 MyFonts, la mappa delle vendite in diretta. fig. 19 100 best typefaces, con dettaglio sul Frutiger. fig. 21 Il prototipo basato su nodi e tag di Nick Sherman. fig. 22 MyFonts, homepage. fig. 23 Linotype, homepage. fig. 24 Fontshop, homepage. fig. 25 Fonts in use, homepage. fig. 26 Fontbook, pagina degli autori. fig. 27 Fontbook, pagina di specimen del Bernhard Modern. fig. 28 Typobase, dettaglio della schermata comparativa. fig. 29 Kern type, la homepage. fig. 30 Shape type, la homepage. fig. 32 The 50 most popular typefaces in the world. fig. 33 Infografica della storia della tipografia occidentale. fig. 36 Timeline of 20th c. Art and New Media, di Rama Hoetzlein. fig. 38 The Histomap, dettaglio. fig. 46 Infografica interattiva sulle carte tematiche. fig. 47 Rise of Megacities, infografica interattiva del Guardian. fig. 49 Infografica interattiva sulle emissioni di carbonio. fig. 48 La storia della musica moderna, secondo gli articoli del Guardian. fig. 50 Europe by Numbers, vista iniziale con gli Stati disposti secondo la geografica fisica. fig. 51 Europe by Numbers, con gli Stati disposti secondo la classifica del numero di medici. fig. 52 Musical nodes, un esempio della vista di una libreria secondo gli album. fig. 53 Musical nodes, un dettaglio di visualizzazione per artisti e genere fig. 54 Tavola Attori ruoli relazioni strumenti. fig. 55 Scheda di sintesi dell’architettura dell’Atlante fig. 56 Albero delle pagine principali dell’Atlante. fig. 57 Palette dei colori. fig. 58 Adelle, nei vari pesi e corsivi. fig. 59 Il League Gothic regular. fig. 60 Il logo di a Typefaces Atlas, con le versioni ridotte adattate alla navbar. fig. 61 Homepage di a Typefaces Atlas. fig. 65 La barra di navigazione con il pannello per la ricerca rapida.
158
Pagina
17 20 21 23 24 25 26 27 28 29 30 30 31 32 33 34 34 35 37 38 38 38 39 40 40 41 43 43 46 47 50 51 58 59 60 60 61 62 63 63 81 93 96 102 103 103 104 105 107
Figura
Didascalia
Pagina
fig. 62 La barra di navigazione con il menu per il login aperto. 107 fig. 64 La barra di navigazione con il menu a tendina per le mappe aperto. 107 fig. 63 La barra di navigazione con il menu a tendina per il profilo aperto. 107 fig. 66 Schermata della mappa Timeline, panoramica sul 1725. 109 fig. 67 Schermata della mappa Timeline, secondo livello di zoom. 109 fig. 68 Schermate della mappa Timeline; all’aumentare dello zoom aumenta lo spazio dedicato a ciascun carattere. 110 fig. 69 La mappa Geografia, con i caratteri di importanza principale dal 1450 al 2000, con uno zoom ridotto e centrato sull’Europa. 112 fig. 70 La mappa Geografia con gli stessi criteri precedenti ma un maggiore livello di zoom. 112 fig. 71 La mappa Geografia, con i caratteri di importanza principale dal 1450 al 1800; 113 fig. 72 La scheda relativa all’Italia, con brevi cenni alla sua storia tipografica e un elenco dei caratteri italiani. 113 fig. 73 La mappa Classificazioni, filtrata per i caratteri delle prime due categorie di importanza. 114 fig. 74 La mappa Classificazioni; selezionato il Gill Sans, mostra la sua categoria per ogni classificazione. 115 fig. 75 La mappa Classificazioni; selezionato lo stile Garaldes della classificazione British Standard mostra le categorie analoghe e i caratteri appartenenti. 115 fig. 76 La mappa Autore. Hover sul Baskerville. 117 fig. 77 La mappa Autore. Scheda di John Baskerville. 117 fig. 78 La mappa delle fonderie. 118 fig. 79 La mappa dei metodi di produzione. 119 fig. 80 Mappa che permette di scegliere un carattere in base alla destinazione d’uso. 120 fig. 81 La scheda Specimen del Garamond Premier Pro, con i vari pesi. A sinistra è presente la sidebar con la carta d’identità. 122 fig. 82 La scheda Anatomia. 123 fig. 83 La scheda Anatomia; cliccando sui triangoli posti sopra i glifi è possibile cambiare il carattere o sovrapporne un altro per due tipi di comparazione. 123 fig. 84 La scheda dei glifi chiave del Garamond. 124 fig. 85 La scheda del carattere in contesti d’uso. 125 fig. 86 La scheda alternative e versioni. 126 fig. 87 La scheda dei consigli per l’uso. 126 fig. 88 La pagine di gestione dell’account utente. 127 fig. 89 Il processo di salvataggio di un font tra i favoriti. 128 fig. 92 Mappa delle classificazioni con attivati solo i caratteri favoriti dell’utente. 129 fig. 90 Dettaglio della gestione dei favoriti. È possibile averne un riepilogo, eliminarli, navigarli attraverso le mappe, aggiungere tag personali. 129 fig. 91 Dettaglio dei filtri attivati per mostrare i caratteri preferiti. 129 fig. 93 Pagina per l’aggiunta di un carattere al database. 131 fig. 94 Dettaglio sulla scelta della classificazione. 131 fig. 95 Dettaglio sulla scelta del metodo di produzione originale. 131 fig. 96 Caricamento di una voce per autore. 132 fig. 97 Scenario utente 1. Mappa Geografia, caratteri di prima e seconda classe di importanza, dal 1950 al 2000. 137 fig. 98 Scenario utente 1. Mappa Geografia, scheda di dettaglio della Svizzera. 137 fig. 99 Scenario 1. Scheda dell’Helvetica che mostra il carattere in contesti d’uso reale. 138 fig. 100 Scenario 1. Scheda dell’Helvetica, galleria dei contesti d’uso, dettaglio. 138 fig. 101 Scenario 2. Mappa Timeline, per mostrare l’evoluzione del 1800. 139 fig. 102 Scenario 2. Scheda dell’anatomia del Bodoni, comparato con il Baskerville. 140 fig. 103 Scenario 3. Home page, sezione dedicata alla ricerca. 141 fig. 104 Scenario 3. Scheda del Garamond Premier Pro, selezione del Simoncini tra i preferiti. 141
Indice delle figure
159
160
Appendice C
indice dei caratteri tipografici
ґґ Caratteri di importanza primaria
La selezione dei caratteri di seguito elencati si basa sulle indicazioni presentate in Letter Fountain [pg.23]; nel caso di conf litti tra versioni diverse derivate da un medesimo originale, si è fatto riferimento a Gli Elementi dello Stile Tipografico.[pg.21]
Akzidenz Grotesk Berthold Design Team, 1898 – Germania, Berthold Baskerville John Baskerville, 1757 – Regno Unito, Baskerville Bembo Francesco Griffo, 1495 – Italia, Aldo Manuzio Bodoni Giambattista Bodoni, 1789 – Italia, Bodoni Caslon William Caslon, 1734 – Regno Unito, Caslon Century Old Style Morris Fuller Benton, 1895 – USA, Linotype Clarendon Robert Besley, 1845 – Regno Unito, Fann Street Foundry Courier Howard Kettler, 1955 – USA Didot Firmin Didot, 1783 – Francia, Didot Egyptian Vincent Figgins, 1817 – Regno Unito Emigre Zuzana Licko, Rudy Vanderlans, 1986 – USA, Emigre Franklin Gothic Morris Fuller Benton, 1903 – USA, Linotype Frutiger Adrian Frutiger, 1976 – Svizzera, Linotype Futura Paul Renner, 1927 – Germania, Bauer
162
Garamond Claude Garamond, 1550 – Francia, Garamond Garamond italic Robert Granjon, 1550 – Francia Gill Sans Eric Gill, 1928 – Regno Unito, Monotype Helvetica Max Miedinger, 1958 – Svizzera, Linotype Jannon Jean Jannon, 1621 – Francia Janson Text Nicolas Kis, 1689 – Olanda Jenson Nicholas Jenson, 1470 – Italia, Jenson Arrighi Ludovico degli Arrighi, 1524 – Italia Meta+ Erik Spiekermann, 1991 – Germania, FontFont OCR-A American Type Founders Staff, 1967 – USA, American Type Founders Optima Hermann Zapf, 1958 – Germania, Linotype Textura Johannes Gutenberg, 1455 – Germania Times New Roman Stanley Morison, 1932 – Regno Unito, Monotype Univers Adrian Frutiger, 1957 – Svizzera, Deberny&Peignot Van Dijck Van Dijck, 1630 – Olanda
Indice dei caratteri tipografici
163
ґґ Caratteri di importanza secondaria
Albertina Chris Brand, 1965 – Olanda, Monophoto
Bell Richard Austin, 1788 – Regno Unito, British Letter Foundry
Aldus Hermann Zapf, 1954 – Germania, Linotype
Bell Gothic Chauncey H. Griffith, 1938 – Regno Unito, Linotype
Agenda Greg Thompson, 1993 – USA, Font Bureau
Berkeley Oldstyle Frederic Goudy, 1938 – USA, ITC
Antique Olive Roger Excoffon, 1962 – Francia, Linotype Arial Nicholas, Saunders, 1982 – USA, Monotype Arno Pro Robert Slimbach, 2007 – USA, Adobe Aroma Tim Ahrens, 1999 – Germania, Linotype Avant Garde Herb Lubalin, Carnase, 1970 – USA, ITC Avenir Adrian Frutiger, 1988 – Svizzera, Linotype Basic Commercial Sconosciuto, 1900 – USA, Linotype Bau Christian Schwartz, 2002 – , FontFont
164
Bradlo Sans Andrej Krátky, 1995 – Slovenia, FontFont Bulmer William Martin, 1790 – Regno Unito, Bulmer Caecilia Peter Matthias Noordzij, 1990 – Olanda, Linotype Celeste Christopher Burke, 1994 – Regno Unito, FontFont Centennial Adrian Frutiger, 1986 – Svizzera, Linotype Cézanne Pro P22, 1996 – USA, P22 Charlotte Sans Michael Gills, 1992 – Regno Unito, Linotype Clearface Morris Fuller Benton, 1907 – USA, American Type Founders Cochin Nicholas Cochin, 1750 – Francia:
Concorde Günter Gerhard Lange, 1969 – Germania, Berthold Corbel Jeremy Tankard, 2005 – USA, Microsoft Corona Chauncey H. Griffith, 1941 – USA, Linotype Dalliance Frank Heine, 2001 – Germania, Emigre Dante Giovanni Mardersteig, 1957 – Italia, Officina Bodoni
Filosofia Zuzana Licko, 1996 – USA, Emigre Finnegan Jürgen Weltin, 1997 – Germania, Linotype Fleischmann Erhard Kaiser, 1993 – Germania, DTL Folio Konrad Bauer, Walter Baum, 1956 – Germania, Bauer Formata Bern Möllenstädt, 1984 – Germania, Berthold
Egizio Aldo Novarese, 1955 – Italia, Nebiolo
Fournier Pierre Simon Fournier, 1764 – Francia, Monotype
Ehrhardt Monotype Design Studio, 1991 – Olanda, Monotype
Galliard Robert Granjon, 1560 – Francia, Granjon
Electra William Addison Dwiggins, 1935 – Regno Unito, Linotype
Glypha Adrian Frutiger, 1977 – Svizzera, Linotype
Excelsior Chauncey H. Griffith, 1931 – USA, Linotype
Gotham Tobias Frere-Jones, 2000 – USA, H&FJ
Fedra Sans Peter Bil’ak, 2001 – Repubblica Ceca, Typotheque
Goudy Old Style Frederic Goudy, 1916 – USA, American Type Founders
Fiendstar Nicholas Garner, 1999 – Regno Unito, AVP
Granjon George William Jones, 1928 – Regno Unito, Linotype
Indice dei caratteri tipografici
165
… continua caratteri di importanza secondaria
Grotesque Frank Hinman Pierpont , 1926 – Germania, Monotype
Kabel Rudolf Koch, 1927 – Germania, Klingspor
Hoefler Text Jonathan Hoef ler , 1991 – USA, H&FJ
Kepler Robert Slimbach, 1996 – USA, Adobe
Hollander Gerard Unger, 1985 – Olanda, Linotype
Kis Classico Franko Luin, Nicholas Kis, 1650 – Olanda –
Impressum Konrad Bauer, Walter Baum, 1963 – Germania, Linotype
Legacy Sans Ronald Arnholm, 1992 – USA, ITC
Imprint Edward Johnston, 1912 – Regno Unito, URW Info Text Erik Spiekermann, 1996 – Germania, FontFont Interstate Plus Tobias Frere-Jones, 1999 – USA, Font Bureau Italian Old Style William Morris, 1911 – Regno Unito, Monotype Joanna Eric Gill, 1931 – Regno Unito, Monotype Johnston Edward Johnston, Richard Kegler, 1916 – Regno Unito Journal Ptf Jean François Porchez, 1994 – Francia, Porchez Typefonderie
166
Legato Evert Bloemsma, 2004 – Olanda, FontFont Letter Gothic Roger Roberson, 1962 – USA, Monotype Life Francesco Simoncini, W. Bilz, 1965 – Italia, Linotype Lucida Fax Charles Bigelow, 1985 – USA, Monotype Lucida Sans Charles Bigelow, Kris Holmes, 1985 – USA, Monotype Maxima Wunderlich, 1962 – Germania, Typoart Metro William Addison Dwiggins, 1929 – Regno Unito, Monotype
Miller Text Matthew Carter, 1997 – USA, Font Bureau
Olympian Matthew Carter, 1970 – USA, Linotype
Minion Pro Robert Slimbach, 1990 – USA, Adobe
Palatino Hermann Zapf, 1948 – Germania, Linotype
Miramar Franko Luin, 1993 – Svezia, Linotype
Perpetua Eric Gill, 1935 – Regno Unito, Monotype
Myriad Pro Robert Slimbach, Twombly, 1991 – USA, Adobe Mrs Eaves Zuzana Licko, 1996 – USA, Emigre Nexus Serif Martin Majoor, 2004 – Olanda, FontFont News Gothic Morris Fuller Benton, 1908 – USA, Linotype News 701 Chauncey H. Griffith, 1930 – USA Nobel Hendrik de Roos, 1929 – Olanda, American Type Founders Odense Franko Luin, 1994 – Svezia, Linotype Officina Serif Erik Spiekermann, 1990 – Germania, ITC Old Style Seven Alexander Phemister, 1860 – Regno Unito, Schottish Milller & Richard
Indice dei caratteri tipografici
Plantin Frank Hinman Pierpont , 1913 – Regno Unito, Monotype Poetica Robert Slimbach, 1992 – USA, Adobe Poliphilus Francesco Griffo, 1499 – Italia, Aldo Manuzio Pradell Andreu Balius, 2003 – Spagna, Type Repubblic Prestige Elite Howard Kettler, 1954 – USA, Linotype Proforma Petr van Blokland, 1988 – Olanda, Font Bureau Quadraat Fred Smeijers, 1992 – Olanda, FontFont Quadraat Sans Fred Smeijers, 1997 – Olanda, FontFont
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… continua caratteri di importanza secondaria
Rockwell Frank Hinman Pierpont , 1933 – Regno Unito, Monotype
Trade Gothic Jackson Burke, 1948 – USA, Linotype
Rotis Otl Aicher, 1989 – Germania, Agfa
Thesis Lucas de Groot, 1994 – Germania, LucaFonts
Sabon Jan Tschichold, 1967 – Germania, Linotype Scala Martin Majoor, 1989 – Olanda, FontFont Scala Sans Martin Majoor, 1994 – Olanda, FontFont
Vectora Adrian Frutiger, 1990 – Svizzera, Linotype Venus Halbfett Konrad Bauer’sche Schriftgiesserei, 1907 – Germania, Linotype Vera Sans Jim Lyles, 2002 – USA, Bitstream
Schneidler F.H.Ernst Schneidler, 1936 – Germania, Bauer
Vista Sans Xavier Dupré, 2004 – Francia, Emigre
Scotch Roman Richard Austin, 1813 – Regno Unito
Walbaum Justus Eric Walbaum, 1804 – Germania, Berthold
Stone Sans Sumner Stone, 1987 – USA, ITC Stymie Morris Fuller Benton, 1931 – USA, Bitstream Swift Gerard Unger, 1985 – Olanda, Linotype Syntax Hans Eduard Meier, 1968 – Svizzera, D. Stempel Schriftgießerei Textra Jochen Schuss, Jörg Herz, 2002 – Germania, Linotype
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Whitman Kent Lew, 2003 – USA, Font Bureau Whitney Tobias Frere-Jones, 1996 – USA, H&FJ Zapf Chancery Hermann Zapf, 1985 – Germania, ITC
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Appendice D
Fonti
ґґ tipografia Manuali e saggi
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Directory web
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Ben Archer: 100 types, http://www.100types.com, 2007. Andrea Bergamini: Flaminia. Uno strumento open source per la progettazione e la valutazione di caratteri per segnaletica, http://www.mintea.org, 2008. Michele Cecchini: Fontestesie. Lâ&#x20AC;&#x2122;interpretazione sensoriale del carattere tipografico, http://www. fontestesie.it, 2006 Dong Yoon Park: Type insight, http://typeinsight. org, 2011. Stefano Lionetti: Lazy Dog. Comunicare il type design, 2006 Nick Sherman: A modern day specimen book, http://nicksherman.com, 2004. Blog, forum & magazines
Design is history http://www.designishistory.com/ Ă&#x2030;tapes http://etapes.com/ Eye Magazine http://www.eyemagazine.com/
Fonti
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FF3300 http://www.ff3300.com/ ILoveTypography http://ilovetypography.com Ministry Of Type http://ministryoftype.co.uk Slanted http://www.slanted.de The International Typographic Style Timeline http://smearedblackink.com/ swiss_style_timeline/ Type Culture http://www.typeculture.com Typophile http://www.typophile.com Typographica http://typographica.org Fonderie, designer & distributori
Commercial Type http://commercialtype.com/ Emigre http://www.emigre.com FontBureau http://www.fontbureau.com/ FontFont http://www.fontfont.com Fonts.com http://www.fonts.com/ Fontshop http://www.fonts.com/ Gerard Unger http://www.gerardunger.com/ Giò Fuga http://www.giofuga.com/ Hoefler & Frere-Jones http://www.typography.com/ House Industries http://www.houseind.com
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LeftLoft http://www.leftloft.com/ Linotype http://www.linotype.com/ Lost Type Co-op http://www.losttype.com/ Luciano Perondi http://www.molotro.com/ MyFonts http://www.myfonts.com/ Piero De Macchi http://www.demacchi.it/ The League of moveable type http://www.theleagueofmoveabletype.com/ Typotheque http://www.typotheque.com/ Type Together http://www.type-together.com/ Underware http://www.underware.nl/ Xavier Dupré http://www.xavierdupre.com Associazioni
AIAP http://www.aiap.it/ ATypI http://www.atypi.org/ Type Directors Club http://tdc.org/ ґґ visualizzazione di informazioni Manuali & saggi
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Fonti
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A Handsome Atlas http://www.handsomeatlas.com/ Good http://www.good.is/infographics History Shots http://www.historyshots.com/ Information is beautiful http://www.informationisbeautiful.net/ Marije Rooze http://marijerooze.nl/ MusicalNodes musicalnodes.com Progetti di tesi
Francesco Faggiano: Soundpath. Esplorazione visuale dell’evoluzione stilistica musicale, 2012. Eli B. Rosen: The Civil War, http://www.elibrosen. com/civilwar/index.html, 2011 Sacha Wunsch-Vincent e Graham Vickery: Participative Web: User-created content, 2006. ґґ progettazione web Manuali & saggi
Margherita Pillan – Susanna Sancassani: Costruire servizi digitali, Apogeo, 2003. Dan Saffer: Design dell’interazione. Creare applicazioni intelligenti e dispositivi ingegnosi con l’interaction design, Pearson, 2007. Paolo Paolini – Luca Mainetti – Davide Bolchini: Progettare siti web e applicazioni mobili, McGraw-Hill, 2006.
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Blog, webzine & risorse
A List Apart http://www.alistapart.com/ CSS Beauty http://www.cssbeauty.com/ JQuery http://jquery.com/ Meyerweb http://meyerweb.com/ Smashing Magazine http://www.smashingmagazine.com/ W3C http://www.w3.org/ W3Schools http://www.w3schools.com/ ґґ ispirazioni Massimo A. Bonfantini: Breve corso di semiotica, Edizioni Scientifiche Italiane, 2008. FontShop: Meet Your Type. A field guide to love & typography, FontShop, 2010. Adrian Frutiger: Segni e simboli, Stampa Alternativa & Graffiti, 1998. John Maeda: Le leggi della semplicità, Bruno Mondadori, 2006. Marco Maiocchi: Comunicazione, design e strutture, INAC/Ulisse&Calipso, 2006. Manfredo Massironi: Fenomenologia della percezione visiva, il Mulino, 1998. Donald Norman: La caffettiera del masochista, Giunti, 2005. Rudy Vanderlans: The Collection, Emigre.
Fonti
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Un progetto simile impegna una quantità di energie tanto grande che una persona sola non potrebbe pensare di portarlo a termine. Oltre alla fatica, però, regala tante condivisioni e scambi con amici, docenti, compagni, conoscenti. E lascia dentro un gran bisogno di dire grazie.
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Grazie Al Prof. Giovanni Baule, che ha fin da subito supportato un’idea che sembrava enorme e mi ha aiutato a farla diventare un progetto. Al Prof. Andrea Braccaloni, per aver dato credito alle mie intuizioni e per i consigli progettuali, ma soprattutto per avermi trasmesso l’amore per la tipografia. Alla mia famiglia, per gli incoraggiamenti, il sostegno ed il sostentamento, per tutto il bene che mi vuole e che io voglio a loro, per avermi cresciuto tra progetti e senso dell’umorismo. A Cry, per essere così com’è, per starmi vicino, per l’aiuto fondamentale degli ultimi giorni, per il suo gusto un po’ pazzo e per le sue critiche micidiali, quelle che sembrano distruggerti, ma che invece ti fanno fare un salto in avanti. A Paola, per avermi aiutato a schiarirmi le idee, per avermi incoraggiato fino alla fine e per tutte le revisioni. Ma soprattutto per l’amicizia. E i taralli. A Roberto, che anche se la tesi è per forza individuale, comunque sapevo che anche lui soffriva con me e come me. Però a Pavia. A Ilaria, perché crede come pochi nel nostro lavoro e nelle nostre responsabilità di designer, e lo dimostra con la passione che mette in ogni progetto. A tutti i compagni di questo viaggio fantastico, fatto di sudore e notti insonni. A Annie&Niko, perché se gli date retta la Bovisa diventa il posto più vivo di tutta Milano. Alla Bovisa, ché è vera. A Gerry, perché un barista di fiducia come lui non lo trovi neanche nei romanzi. Al Politecnico, perché girala come vuoi, ma il culo o ce l’hai o te lo fa. Ai coinquilini passati e presenti, per la compagnia e la disponibilità. A Milo per le chiacchierate e le puntine da disegno; a Francesco per avermi tenuto aggiornato sul suo viaggio dall’altra parte del mondo. A Luis, per aver risvegliato l’entusiasmo quando più ne avevo bisogno. Al rocchenroll, alla bénd, ad Elwood Zdenek. Alle mie All Star, giunte alla sesta generazione. Agli amici di sempre. A tutti quelli che mi hanno chiesto: “Andre, che font mi consigli?”
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www.andreagessa.com