Metropolis Magazine

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SEZIONE

Aprile 2016

Architettura

Design

METROPOLIS

MAXXI

Roma accoglie il decostruttivismo

KARIM RASHID

Tutte le sfumature di colore del designer di fama mondiale

DIRK VANDER KOOIJ

Sfidare i limiti della tecnologia per creare elementi innovativi

Sinonimi Design di

Photo ŠJacopo Spilimbergo

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SEZIONE



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EDITORIALE

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EDITORIALE

Editoriale Un mondo unico Un Metropolis tutto nuovo per questa splendida primavera 2016. Come rappresentare al meglio l’inizio di un nuovo percorso per la nostra redazione? Con un numero dalle mille sfaccettature. Tecnologia, innovazione, passione, riutilizzo, moda e cultura, sono facce fondamentali della stessa medaglia. Non c’è arte senza passione, passione senza curiosità, curiosità senza innovazione e innovazione senza tecnologia. Il design vive di arte e l’arte è un insieme di sinonimi: differenti parole con lo stesso significato. Chi ha mai detto che una giacca di Houte Couture non possa essere un capo di design? Il design e l’architettura sono nate per appassionare, impressionare e spingerci oltre i limiti ogni giorno di più, e allora perché non transportare anche questa esperienza sulla carta? Non far risaltare solamente la bellezza, ma anche le possibilità che questo splendido mondo può e continua ad offrirci.

©Sara Gilbane

di Benedetta Attili

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©Chane

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FEATURES Aprile 2016 ZOOM Karim Rashid

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NUOVE TECNOLOGIE Dirk Vander Kooij

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ANATOMIA Sinonimi di Design 11



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DEPARTMENTS Aprile 2016

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EDITORIALE Un mondo unico

PRODUCTSPHERE 52 anni e non sentirli

MATERIALI Woven

TREND Spotlight

CITTÀ E MUSEI MAXXI

GIOVANI Acoustic Panels

TREND Silver shining

EVENTI Moa Casa

BOOKSHOP Libri del mese

PRODUCTSPHERE E luce fu!

ISPIRAZIONE Made.com

STORIE Vetrate sul mondo

FOCUS AZIENDA No. 14

FOCUS AZIENDA Nimbus

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Spotlight

Le mille forme del design: colori pastello e oggetti sfarzosi per questa primavera 2016 di Anna Maria Brava

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01. Margot Tiffany Bike di margotcycling.com

02. Timepiece No. 1, Photo Courtesy of Porsche Design

03. Helm Koti by From Us With Love, Photo Credit Hem

04. Worms Collection di Bertjan Pot, Photo Credit Studio Bertjan Pot

05. Skein Collection Jewellery in collaborazione con Caspita, Photo Credit Jรถrg Brockmann . 14


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Silver shining L’argento non è mai stato così brillante! Illuminare il salone e la cucina con oggetti di uso quotidiano non potrebbe essere più facile. La sorpresa? Tutti firmati Karim Rashid di Giuseppe Bruno

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01. Axo Nafir Pendant Lamp 02. Christofle Urban Facet 03. Menu Champagne Sabre 04. Magpie Tantalo Bottle Opener 05. Nambe Hug Salt & Pepper Shakers.

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UNA LUCE BANALE NON È MAI LA SCELTA GIUSTA Da un semplice Led ad una scala luminosa, Bertjan Pot ci incanta con i suoi strabilianti giochi di luce di Giuseppe Bruno 20


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’illuminazione che passione! È sempre bello entrare in una stanza ben illuminata e rendersi conto di come l’atmosfera cambia con la luce giusta. Ma nel design non c’è solo questo, l’illuminazione ha un ruolo fondamentale anche per la sua forma, una forma che ogni artista scolpisce in maniera diversa. È qui che conosciamo Bertjan Pot, un designer del nord Europa che si fa conoscere grazie a Moooi, e che ci fa innamorare dei suoi pezzi di design. Heracleum

Magnifico lampadario che arriva da Moooi come una fantasia. Questa creazione sembrava molto difficile all’inizio in fase di progettazione, poiché aveva tante saldature e si aveva paura che la struttura potesse appesantirsi troppo. Fortunatamente la struttura è stata rivestita con uno strato di plastica che funge come rivestimento e grazie a questa tecnica lo scheletro risulta più snello ed elegante. Questo magnifico lampadario è venduto in diverse dimensioni ed è riconoscibile per la sua forma esile e luminosa. La struttura si ramifica fino a creare quasi l’illusione di una pianta che sboccia durante la primavera. All’estremità di questi rami troviamo i LED, collocato all’interno di beccucci di plastica, rimandandoci all’immagine dei fiori, che ne diffondono la luce senza farli risultare troppo accecanti. 22

Heracleum è prodotta da Moooi ed è disponibile nella sua versione più grande e circolare. Nella pagina accanto Come On Led’s Go, disponibile con la griglia bianca e nella versione Crazy, con luci al Led di tanti colori diversi


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Come On Led’s Go

Questa creazione non è un lampadario ma una vera e propria installazione luminosa di LED. Possiamo iniziare dal nome: un gioco di parole con il LET sostituito dal LED (“Come on let’s go”) che ci fa subito comprendere che questa fantastica creazione ha un energia tutta sua. È composta da 6 reti rettangolari, sulle quali sono montate 30 lampadine LED colorate (o anche bianche), montate a loro volta insieme per creare una struttura geometrica sia nei punti pieni che in quelli vuoti. La sua magistrale essenza si sposa alla perfezione con il brio che la struttura assume nella sua versione più colorata ed eccentrica.

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Prop Light

La luce inizia come esperimento materiale, che è l’inizio di ogni prodotto creato dall’artista. Il risultato è un prodotto che mostra un fascino per le tecnologie, per le strutture, per i modelli e i colori. Prop Light è tante cose e lo è in tante forme. La sua luce è prorompente e ricorda molto le luci sopra gli specchi con tante grosse lampadine, così il trucco delle donne anni ’50 poteva riuscire alla perfezione.

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Disco Dish

Disco Dish è sia un lampadario che una lampada da terra. Composta da un grande piatto interamente ricoperto internamente, da tanti pezzetti di specchio a mosaico. Non è possibile pensare che questa creazione proietti solamente luce propria, perché è proprio l’effetto discoteca che ne caratterizza l’essere. Emette luce e riflette luce come un sole ma anche come una stella. La versione da terra ricorda le lampade che si utilizzano per i servizi fotografici: imponenti e riflettenti.

Disco Dish è prodotta da DH PH e pensata da Bertjan Pot. Sia il lampadario che la lampada da terra sono disponibili in due colorazioni, bianco e nero, entrambe perfette per la riflessione della luce grazie ai tasselli specchiati al loro interno 25


Pocket Light

Il nome la dice lunga, Pocket Light, “Luce tascabile”, una luce portatile per quando ne si ha bisogno. Ma non lasciamoci ingannare dal suo nome poiché questa lampada ha grandi dimensioni, la sua portabilità è resa tale dal suo materiale, un doppio strato di stoffa con una tasca contenente un foglio di poliestere. La sorpresa migliore quando ci troviamo davanti alla splendida Pocket Light è la versatilità: ha forma rettangolare ma essendo fatta di stoffa ha la proprietà di cambiare forma e dare all’ambiente una luce tutta nuova. La sua parte inferiore mostra filati d’argento, che rendono la loro luminosità al massimo quando la luce della lampada è accesa. Tutti questi piccoli dettagli creano una luce bellissima e leggera.

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Downstairs

Tutto è cominciato da Stairways to Heaven, un progetto creato per un teatro-caffè. Non è certo un lampadario nella media, uno di quelli neutrali che puoi appendere in una stanza quando non sai scegliere quale sta meglio. Downstairs non è un lampadario, ma una scala! Eh si proprio una scala, totalmente coperta di lampadine, colorate o bianche, che illuminano tutto l’ambiente creando un effetto paradisiaco nella stanza. Dal suo casuale inizio nel teatro-caffè nessuno si sarebbe mai aspettato il suo arrivo da Moooi. Le dimensioni delle scale disponibili all’acquisto sono diverse e tutte con lampadine a risparmio energetico, di diversi colori, secondo il gusto del cliente.

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Holes

Ispirato agli aquiloni, alla geometria…. ma anche dalla matematica. Holes è una luce fatta da 20 triangoli, 12 connettori e 7 piccoli fori, niente più e niente meno. Questo lampadario è leggero, maneggiabile, impermeabile e resistente allo strappo. D’altronde nella pura semplicità ritroviamo sempre la perfezione. Altri progetti

Mirror Mirror non è un’istallazione luminosa, bensì dei piccoli specchi attaccati uno all’altro che riflettono la luce di chi li indossa. Infine proponiamo la Cluster Light: l’esterno argentato per mimetizzarsi e l’interno dorato per diffondere una luce calda. In apparenza un gruppo di bolle o anche una nuvola, creati con un materiale che ricorda la carta regalo e che quindi dona lucentezza al tutto. 28


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ato al Cairo ma cresciuto in Canada, è un designer estremamente prolifico, all’età di 53 anni ha più di 3000 progetti prodotti e in produzione. Nel suo nuovo studio di Manhattan progetta tutto, ma davvero di tutto: dagli skateboard alle case, dai ristoranti alle boccette di profumo, per concludere con i bidoni della spazzatura. Eclettico, ecco il termine che meglio rappresenta questo spettacolare designer che spazia nel design a 360 gradi. Dopo la sua laurea alla Corcoran College of Art and Design a Washington DC, ha cominciato la sua professione di designer che lo ha portato a vincere numerosi premi per la produzione di prodotti molto diversi tra loro, dal luxury ai prodotti di uso comune. Ma la sua complessità non si ferma qui: ha anche scritto diversi libri, tra cui “I Want to Change the World” e il recentissimo “Karimspace”, ed è allo stesso tempo DJ, un musicista ed un compositore di elettro pop music.

La collezione Bobble propone due tipologie di bottiglie da viaggio, colorate o trasparenti (con tappo e filtro colorati). Vi è inoltre la versione da casa, una brocca da utilizzare nella cucina per depurare anche l’acqua di casa 32


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© Ka

rim Rashid Inc.

Attualità come tematica di sviluppo

Amante del bianco e del rosa, essi dominano sia in quello che indossa ma anche nella sua casa, poiché sono “colori che hanno le vibrazioni e le tendenze del nostro mondo digitale”. La casa che condivide con la moglie e la figlia Ivana Kiva, è del tutto priva di libri. È uno spazio scatolare e bianco che fa da sfondo ad oggetti in stile retrò ma al tempo stesso futuristico. In realtà non possiamo parlare davvero di “stile”, poiché il designer non crede in esso, infatti le sue opere cercano di utilizzare il linguaggio della contemporaneità del mondo in cui viviamo, rimandando così alla tecnologia e alle tematiche attuali senza seguire una linea precisa e netta nella vastità della sua produzione. Ritroviamo il concetto di “sviluppo di tematiche attuali” nella bottiglia a forma di clessidra, realizzata in modo che potesse essere riempita in

qualsiasi luogo, dal bagno dell’aeroporto alla camera d’albergo, poiché al suo interno c’è un filtro sostituibile a carbone che rende l’acqua potabile e quindi bevibile all’utente. Bobble è stata creata quattro anni fa e da allora ne sono state vendute decine di migliaia, generando così moltissime imitazioni. Qualsiasi progetto deve avere del potenziale per migliorare ed impreziosire il nostro mondo contemporaneo, poiché prima di essere un designer, Karim Rashid è un consumatore, ed è questo il principio su cui sviluppa i suoi prodotti e il segreto del suo successo. 33


Dotata di un corpo scultoreo Empirico ha linee ondulate e fluide, quasi fosse un fluido libero che, quando s’illumina distribuisce la luce con un effetto drammatico e teatrale

Latest projects di uso quotidiano e non…

Karim Rashid trasmette energia, ed è proprio così che il pubblico reagisce ai suoi progetti ed i suoi prodotti. Energia e dinamicità, vitalità e modernità, tutti aggettivi che ritroviamo sia nei progetti di uso comune come anche nei prodotti di alto design. I suoi “latest projects” sono tutti da scoprire, legno, colori, vetro, tutti materiali diversi con diversi concetti alla loro base, ma tutti confluiscono in un unica direzione: la creatività. La sua collaborazione con Artemide, colosso dell’illuminazione residenziale italiano, ha fruttato alcune splendide lampade come la Empirico e la Solium: la prima è una lampada a sospensione e la seconda da terra. Dotata di un corpo scultoreo questa lampada a sospensione, ha linee ondulate e fluide, quasi fosse un fluido libero che quando s’illumina distribuisce la luce con un effetto drammatico e teatrale. Elemento unico che può essere unito ad altri in modo costruire la propria lampada personale che ha un mood ancora più scenico rispetto alla versione singola. 34

A destra la lampada da terra Solium, creata anch’essa durante la collaborazione con Artemide. Formata da un unico materiale e creata da un singolo processo di fabbricazione: il corpo stesso della lampada funge da riflettore per la luce che essa emette


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La seconda lampada della collaborazione con Artemide è Solium, qualcosa di totalmente diverso rispetto alla precedente. Pensata da Rashid come il negativo di una luce. La sua superficie concava emette un fascio di luce che rimbalza direttamente sulla lampada stessa, aumentando così la luminosità dell’ambiente. Dalla forma ergonomica ed elegante, Solium è composta da un unico materiale con mille caratteristiche: sostenibile, duraturo e ultraleggero.

©Karim Rashid Inc.

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Dalla collaborazione con Menu, Karim Rashid ci propone molti accessori per la casa. Come le Design Thermo Cup prodotte con due strati di porcellana; e lo Champagne Sabre, una sciabola d’acciaio per aprire le bottiglie con grande stile

©Karim Rashid Inc.

Knowledge in the Brain sembra una semplice piccola scultura da tenere in casa, ma in realtà è un sopporto per i libri. Questo reggilibri è costituito da due parti separate di una testa, il cervello è stato svuotato e sagomato e colorato all’interno delle due parti. I due pezzi separati di un unica testa rappresentano le due parti del cervello, quella destra e quella sinistra, rispettivamente quella più artistica e quella più logica. Parte integrante di una collezione chiamata Cut da Menu, questo oggetto ci mostra specificatamente il dilemma di ogni designer, da un lato la creatività e dall’altro il fattore economico di essa, portandoci ad una scissione delle due parti. Quindi troviamo Hook Collection una raccolta di pentole firmate Karim Rashid, con inserti e colorati e con un gancio sul manico che permette all’utente di appenderle e non riporle forzatamente nei cassetti. La gamma di strumenti antiaderenti di questa collezione è piena di creatività che si riversa nell’ambiente della nostra casa.

Creatività contro logica, il dilemma di ogni designer diventato realtà in Knowledge in the Brain

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Dal condominio all’albergo,il designer Karim non sbaglia un colpo

Rashid amplia la sua visuale nel design progettando e arredando anche interni di proprietà private e non, il tutto con il suo stile eccentrico e multicolore. Ritroviamo questa visuale nella Madison Ave Condo a New York City, posizionato in una delle strade più trafficate della città, rendendo così la facciata sud del palazzo un cartellone globale data la forte affluenza di pedoni e mezzi di trasporto. Data la vicinanza a Central Park, il designer ha progettato una parete che facesse da filtro per la luce, il tutto per permettere una vista mozzafiato dall’interno facendo comunque entrare una luce naturale, dolce e non accecante negli spazi abitabili. L’ispirazione proviene dalle strutture di modello islamico e giapponesi tradizionali, reinterpretando la loro natura attraverso l’utilizzo della geometria e della tridimensionalità.

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Otto piani situati al1655 di Madison Avenue, tra Streets 110th e 111th. L’esterno del palazzo è fedele alla sua estetica minimalista: bianco e geometrico. La sorpresa però, ci attende all’interno, lampi di colore come su una tavolozza


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Rashid

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Le postazioni per il cibo sono scolpite nel perimetro, i banconi sono minimal e hanno il compito di attirare l’attenzione sul prodotto esposto

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L’Amoje Food Capital a Seoul, gioca sull’idea dello spazio per creare un luogo dove riunirsi, incontrarsi e socializzare al centro di una colorata estetica contemporanea. Il soffitto ha una forma libera che apre il piano visivo verso l’esterno e fornisce una splendida illuminazione a tutto il locale. L’impianto d’illuminazione stesso crea un percorso molto interessante e sinuoso per il cliente: potrebbe quasi ricordare un flusso di luce fluttuante nello spazio. Le postazioni per il cibo sono scolpite nel perimetro, i banconi sono minimali e hanno il compito di attirare l’attenzione del prodotto esposto, facendo scattare così anche il compito di gestire l’operazione finanziaria. Questi cosiddetti “blob” del cibo, hanno forme arrotondate e colori sgargianti per aggiungere carattere spaziale all’ambiente, creando anche un luogo di riferimento riconoscibile all’interno dello spazio per la selezione e l’acquisto del cibo. Il tema dell’Amoje Food Capital è incentrato su tutti i nostri sensi, poiché l’era digitale ha creato una connessione in essi e un’ipersensibilità. I tavoli e i posti a sedere sono stati creati per accentuare il colore nello spazio: lime, arancio, rosa e blu su uno sfondo con la tonalità della grana del legno sulle pareti, accompagnando i clienti con dei motivi ondulati.

Nel centro commerciale di Lotte di Seul, Corea del Sud, i visitatori della Food Court vengono trasportati in uno scenario futuristico. Uno spazio techorganic progettato per la comunicazione tra i nostri sensi 41


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Colonne, che partono dal soffitto, scendono fluidamente trasformandosi in tavoli. Vortici di forme e colori scandiscono il ritmo di questo spazio 43


Il Prizeotel Hotel di Amburgo si presenta con un design innovativo creato conservando i caratteri tipici degli altri alberghi di questa catena. La firma di Karim Rashid, scelto per creare un’atmosfera unica in questa nuova sede, può essere riscontrata in ogni angolo dello sfavillante Hotel, che approccia alla clientela con grande stile rimanendo comunque su una fascia di prezzo economica. Questo signature-brand hotel non si qualifica tale solamente grazie ad una sedia di design collocata in una camera, ma grazie al talento del designer che ha portato creatività in ogni suo piccolo aspetto. Rosa, verde, blu e argento sono i colori predominanti, schema molto differente dalle altre sedi della catena, tutte caratterizzate da grandi design. La Hall e le zone comuni sono caratterizzate da forme sinuose che, accostate ai colori sgargianti, si rendono perfette per ospiti nell’ambito del business. É proprio l’aspetto tecnologico della struttura che ci affascina, tutto sembra muoversi ad una velocità cybernetica e ogni pezzo di design nella struttura è perfetto in questa grande visione.

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Nell’albergo è possibile trovare pezzi di design di diverso genere, tutti firmati Karim Rashid. La lampada Halo nelle camere e questo specchio in uno dei bagno della Hall. Le curve dalla forma futuristica e di colore verde acido, ricordano le grandi vetrate delle navicelle spaziali 46


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Nelle 216 camere che Karim Rashid ha pensato per l’albergo, sono riscontrabili pezzi firmati dal designer stesso, come la lampada da tavolo Halo, creata in collaborazione con Artemide. Gli specchi formati da curve diverse tra loro spargono luce naturale in tutto l’ambiente in modo che, anche i colori cangianti dell’arredamento al suo interno, ne siano esaltati al massimo. Le parole d’ordine per il Prizeotel di Amburgo sono dunque design, tecnologia e avanguardia, il tutto con un pizzico di eccentricità per rendere l’ambiente stupefacente e senza eguali.

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Nhow Hotel a Berlino è un altro dei magnifici e caratteristici progetti del designer, che si cimenta nella progettazione di un albergo che celebra al meglio il moderno zeitgeist della città associandolo al resto del mondo. Il concetto di partenza è la necessità di colmare l’era digitale d’informazioni e delle necessità dei visitatori. Uno spazio che convive con il mondo infostethic ispirando un luogo nel quale il suono, quello vivace e consistente è anche tattile. È palese il coinvolgimento della tecnologia passando per la musica, la diversità e l’eclettismo, uno spazio che viene definito infostethic digital data-driven. Ogni camera mostra audaci grafiche sul pavimento e sulla testata, realizzate dal designer stesso per impreziosire la stanza. Nelle camere premium è presente inoltre un divisore, munito di televisore che ruota all’interno della parete, utile per separare la zona giorno dalla zona notte.

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Nelle camere premium, è inoltre presente un divisore, munito di televisore che ruota all’interno della parete, che separa la zona giorno dalla zona notte

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Nella zona giorno troviamo un divano in pelle lucido sul quale è possibile rilassarsi e guardare la televisione incastonata nel divisore. È infine presente una scrivania, sulla quale è possibile lavorare comodamente, illuminati dalla lampada Halo. In questo ambiente gli ospiti sono accolti da colori diversi da quelli della Hall. Nelle camere della torre est dell’albergo i colori utilizzati sono quelli caldi dell’alba; le camere della torre ovest sono decorate invece con colori più freddi, compresi di grigio. Collaborazioni

©Mattias Ha

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Nella sua produzione da designer ha intrapreso intense collaborazioni con case cosmetiche e case di moda tra cui Issey Miyake, Prada, Tommy Hilfiger e Swarovski. Mentre, per quanto riguarda le collaborazioni con brand di design per la casa troviamo nomi quali: Aran Cucine, Unilever, la Nava, Chateau d’Ax e infine alcune lampade per Kundalini.

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©Lukas Roth

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SEZIONE


No.14

Una sedia storica: dall’era del Bauhaus all’epoca del legno curvato. Il successo firmato Thonet ha influenzato generazioni di designer di Flavio De Luca

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L’icona Questa fantastica sedia da caffè, che ha trovato collocazione nel tempo per oltre 160 anni, è il prodotto industriale migliore di sempre. La sua linea classica si adatta perfettamente a qualsiasi tipo di arredamento, dal più classico e tradizionale al più moderno e tecnologico. La No. 14 è prodotta con legno di faggio, un legno di media durezza e di fa58

All the pictures of the article ©Thonet

a famosissima sedia Thonet è un’icona indiscussa della storia del design, ed è proprio grazie a lei che il design moderno è quello che è. La No. 14 è la sedia di maggior successo e produzione a livello mondiale dal giorno della sua nascita sino ad oggi. Il suo successo è dovuto dalla grande mente del suo creatore Michael Thonet, che durante il 1850 ha rivoluzionato il mondo del design grazie alle sue due grandi novità apportate nei materiali e nella produzione di questa sedia. Decidiamo così di ripercorrere la sua storia e ricordarci le origini del design moderno.


FOCUS AZIENDA

cile lavorazione, il cui colore spazia dal biondo al rossiccio. La realizzazione è stata effettuata attraverso la piegatura del legno a vapore, che permette una flessibilità maggiore del legno per poterlo modellare a piacimento. Il legno di faggio veniva riscaldato ad una temperatura di 100 °C premendolo poi all’interno di alcuni stampi di ghisa per fargli prendere la forma desiderata. Il lavoro del legno si concludeva poi con un’essiccazione di 20 ore ad una temperatura di 70 °C, in modo da rendere la sua curvatura stabile. L’appoggio della sedia era invece fatto di un intreccio di canne, creando così una trama bucherellata che avrebbe permesso anche la colatura di liquidi, qualora vi fossero caduti sopra. L’innovazione nella produzione La produzione della No. 14 è qualcosa di totalmente innovativo per quei tempi e ci ricorda l’attuale sistema di montaggio di un famosissimo marchio di arredamento mondiale, IKEA. Sì, stiamo parlando proprio della produzione in serie, della distribuzione smontata e del montaggio in loco. Thonet fu il primo a capire che smontando un oggetto di mobilio, esso può essere trasportato in serie più facilmente e con un grande risparmio di spazio. La sedia venne prodotta divisa: sei pezzi di legno,

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La sedia venne prodotta divisa, in modo da poter essere trasportata con più facilità. Sei pezzi di legno, dieci viti e due dadi in un metro cubo

dieci viti e due dadi in modo che il trasporto poteva avvenire in serie occupando solamente un metro cubo per 36 sedie, una rivoluzione! Nella metà del 1800 Thonet inventò un metodo che utilizziamo tutt’ora per il trasporto del mobilio in tutto il mondo, il suo genio indiscusso ha rivoluzionato il mondo del design sia per quanto riguarda la produzione, che per il trasporto.

In alto la scatola

Dalla No. 14 alla 214 La Thonet No. 14 è una sedia che ha rivoluzionato il mondo, è stata nei nostri salotti per ben 160 anni senza mai essere fuori moda. Per questo motivo la storica azienda Thonet ha deciso di riproporre la fantastica sedia in una nuova versione, stesso stile, stesso design, stessi procedimenti ma gamba diversa. Si proprio gamba diversa, poiché questa nuova versione, la 214, ha una particolarità, una torsione o meglio, un grande nodo sulla gamba anteriore destra. Il tutto per festeggiare i 190 dell’azienda e per rinnovare l’eterno amore per questa fantastica sedia. 60

adibita per il trasporto contenente le 36 sedie smontate. Nella pagina a fianco, il marchio di fabbrica Thonet impresso sul legno durante la produzione e il processo di piegatura del legno


FOCUS AZIENDA

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Mai dire mai! di Giuseppe Bruno

DIRK VANDER KOOIJ

Il designer olandese Dirk Vander Kooij, sfida e sfrutta i limiti delle nuove tecnologie, per creare design inusuali e di grande impatto

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NUOVE TECNOLOGIE

©Mike Blink

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’avvento delle stampanti in 3D ha portato molto entusiasmo nel campo del design, ma lo svantaggio principale di queste stampanti era il fatto che non potessero produrre pezzi di grandi dimensioni, come ad esempio pezzi per il mobilio. Un giovane artista e designer Dirk Vander Kooij, di 28 anni, dell’Accademia di Design di Eindhoven, ha pensato invece di sfruttare i limiti della nuova tecnologia, ritenendo che “Se si accetta la struttura a bassa risoluzione, dunque evitando di nasconderla ma apprezzandola, si possono ottenere degli splendidi pezzi ornamentali”. La tecnica di produzione

Dopo aver acquistato un vecchio robot in Cina e averlo trasformato in una stampante 3D in grado di produrre mobili, Dirk Vander Kooij decide di realizzare un progetto per una sedia utilizzando materiali di riciclo da un vecchio frigorifero, utilizzando una tecnica particolare di stampa formata da spesse strisce di plastica. Nasce così la Endless Rocking Chair, “endless” cioè senza fine, proprio in nome della particolare tecnica produttiva da lui sperimentata: queste spesse strisce senza fine modellate poi in complementi d’arredo. All’inizio, la piccola memoria della macchina presentava dei limiti che hanno causato la forma geometrica e frastagliata della sedia, che l’autore ha sfruttato come pregio piuttosto che farsi fermare dal limite della messa in pratica. Ma è con la sorprendente lampada Satellite presentata a Milano nel 2011, che Dirk crea una collezione completa di mobili: una sedia da pranzo, un tavolino e una sedia a dondolo. Ora le sue creazioni sono in vari musei quali il Museo di Amsterdam Stedelijk, il Vitra Design Museum in Germania e il MoMa (Museum of Modern Art) di New York. La collezione Melting Pot

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Le creazioni di Dirk Vander Kooij hanno riscosso sempre più successo e l’artista è stato insignito anche di premi quali il Dutch Design Award e il Best New Designer Award nel 2013. Trasferito il suo studio in una vecchia area industriale vicino ad Amsterdam, l’artista ha continuato il processo creativo cercan-

Dirk Vander Kooij nel suo studio con la macchina 3D, acquistata per la realizzazione della Endless Collection attraverso l’utilizzo di materiali di riciclo. Il riciclo è fondamentale nell’arte del designer olandese, per il quale è un fenomeno concettuale più che una soluzione green per i nostri sprechi


NUOVE TECNOLOGIE

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Una stringa di plastica, proveniente da vecchi frigoriferi, realizzata da un robot, rinasce come sedia. Un processo automatico, molto flessibile, crea prodotti di design da questa stringa infinita. Ha aperto cosĂŹ un mondo di possibilitĂ infinite

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do di sviluppare nuovi eccitanti progetti, come la Chubby Chair una sedia formata da un unico pezzo, il tutto grazie al nuovo braccio robot che ora è in grado di spostare la Chubby direttamente dalla piastra di produzione allo stampo dove ottiene la sua forma definitiva. Il suo risultato è un modello a strati nel quale le gambe ed i braccioli ad intreccio ricordano, come hanno detto alcuni, i disegni di Escher. La Rvr Chair, è invece una sedia impalpabile, composta secondo un disegno elementare risultando dunque senza età; infine abbiamo il tavolo Melting Pot, creato con gli scarti dello studio stesso. Ha utilizzato enormi quantità di plastica che così fusa ha la robustezza e la resistenza del marmo, per creare una “tavolozza” unica, così per essere chiamata rifiuto. Ecco perché il nome ”melting pot”. L’origine dei prodotti - vecchi giocattoli, videocassette vhs - tutti fusi e riutilizzati, sono visibili nel modello del piano del tavolo: il foro conico del piano del tavolo si adatta poi perfettamente sul piede conico, con un legame senza additivi. Ne risulta un tavolo audace, elegante e unico con magnifici disegni e colori. 68

Verso l’infinito e oltre

Mai stanco di provare nuove strade e nuove soluzioni ecco invece l’Elephant Skin Table, nato usando un processo di cottura di plastica riciclata al 100% creando una texture simile alla pelle d’elefante e recentissime la Fresnel lampada a sospensione del 2014 in policarbonato riciclato e l’incredibile vaso per il New Babylon, il più grande mai stampato, fatto di un materiale sintetico di cristallo trasparente. Lo studio Vander Kooij è sempre fedele alla propria filosofia secondo la quale, il processo è altrettanto importante rispetto al prodotto finale, risultando quindi un vero innovatore nella tecnica di produzione di oggetti d’arredo e creando pezzi straordinari e singolari nel loro genere.


©Studio Dirk Vander Kooij

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53 anni e non

sentirli

Nuova licenza e nuova produzione, Vitsoe si ridisegna per crescere nel modo giusto. I suoi pezzi migliori si scontrano con la modernitĂ di Carolina Colombo 70


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on è una cosa da tutti i giorni che la famosissima ditta Vitsoe, per la quale il designer Dieter Rams ha collaborato per alcuni pezzi della collezione, decida di rilanciarsi. Ed è proprio qui che Vitsoe ci lascia a bocca aperta, riproponendoci i pezzi storici di questo designer per dimostrarci che l’età in verità è solo un numero, e un prodotto degli anni ’60 è ancora perfettamente in linea anche con gli anni che stiamo vivendo. Senza tempo e in costante evoluzione

Dopo decenni in cui potevamo trovare questi pezzi solo nelle aste a molte migliaia di dollari ora sono tornati in produzione. La ragione: perché questi pezzi rappresentano la quintessenza del design e della filosofia progettuale. Il designer Dieter Rams ha sempre sostenuto che la progettazione responsabile, è quella che sopravvive al passare degli anni, così ha progettato un sistema modulare che si può rimpicciolire e ampliare in modo da soddisfare ogni desiderio e cambiamento di necessità. Questo sistema modulare è composto da una libreria, un tavolino e una sedia che ha la possibilità di ampliarsi tramite la rimozione del bracciolo che permette poi l’annessione ad un’altra sedia per trasformarsi in un divanetto o in un lungo divano. Vitsoe ha ridisegnato alcuni dettagli, anche se la sua figura iconica è rimasta, per il rilancio di questa linea, che ha coinciso con il Salone del Mobile di quest’anno. Possiamo dunque dire che è davvero qualcosa di più di un sistema componibile, poiché la realizzazione d’autore e gli eccellenti materiali lo rendono davvero speciale.

All the pictures of the article ©Vitsoe

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Non solo una sedia, ma un kit di diverse parti

La 620 Chair Programme come dicevamo prima è scomponibile e ricomponibile, poiché spostando un bracciolo si possono aggiungere altri moduli e creare un divano della lunghezza che si preferisce. La sua manifattura è delle migliori, la base della sedia è stata stampata a caldo su un foglio simile alla vetroresina, il tutto con massima precisione. I colori disponibili per la base della sedia sono bianco laccato o sporco e nero. Per ogni dettaglio sono stati usati materiali e una produzione di alta qualità, la base è stata realizzata con rigorosa precisione attraverso macchinari ingegneristici. La pelle utilizzata per la copertura della sedia può essere disponibile in sei splendidi colori e non ha nessuna copertura superficiale, donandoci dunque un risultato naturale, quello di una pelle che mostra graffi e rughe.

L’utilizzo della plastica nelle produzioni di Vitsoe è fondamentale, poiché è ritenuto un materiale dalla lunga vita. Gli altri materiali utilizzati per la 606, 620 e 621, come la pelle, sono trattati a mano per renderli resistenti ai normali segni del tempo 72

I piedi della sedia invece hanno delle rotelle nella parte anteriore, in modo da poterla facilmente riposizionare, ma per i più fantasiosi vi è anche una versione fornita di base girevole. Questa sedia si adatta a ogni stile di vita, ad ogni cambiamenti e ad ogni casa. Nonostante la sua età, ha la modernità nel suo essere e la grande sorpresa finale è che tutti i componenti acquistati oggi per la sedia 620, sono altamente compatibili con la tua sedia vintage, il tutto per dimostrare al cliente che la filosofia fondamentale per Vitsoe è quella di non voler cambiare.


PRODUCTSPHERE

Un pezzo di storia del design in un tavolo

Vitsoe non rinuncia anche a rilanciare 621 Side Table, un tavolo di plastica stampato ad iniezione progettato anch’esso da Dieter Rams. È stato progettato per dimostrare che la plastica ha delle grandi proprietà pratiche ed estetiche, infatti questo materiale è stato spesso utilizzato da Rams nelle sue creazioni sia per Vitsoe ma anche per altri brand. Il 621 non è solo un tavolo ma anche tecnologia, poiché può essere posizionato sulla superficie verticale o su uno dei suoi lati, può essere collocato in cima ad un tavolo oppure può diventare una scrivania mobile. Di questo fantastico Side Table, sono in commercio due dimensioni che possono essere acquistate separatamente o in combinazione; e due colori, bianco e nero, entrambi dipinti a mano.

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Ogni mensola è pianificata per te

La libreria 606 è un oggetto senza tempo, si sposta con te e cambia. Puoi aggiungere o levare, non importa poiché è il cambiamento è garantito per ogni tua esigenza. Questa libreria è stata concepita per soddisfare la continua preoccupazione riguardo alle risorse limitate del nostro ambiente naturale. Composto da un kit di parti standard che possono essere configurate a proprio piacimento, è altamente adattabile ad ogni situazione. Anche il 606 colorato a mano è disponibile nei due colori bianco e nero, adatti ad ogni abitazione. L’Universal Shelving System non è solo una libreria ma può anche essere un armadio improvvisato, o un mobile da cucina multifunzionale.

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PRODUCTSPHERE

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Vitsoe come società

Negli ultimi 25 anni, Vitsoe ha lavorato per rendere tutti i suoi processi di produzione totalmente sostenibili, insieme all’aiuto di tanti dottorandi dell’Università di Cambridge e l’Imperial College che continuano ad utilizzare Vitsoe per le loro ricerche sulla sostenibilità industriale. Il CEO Mark Adams sostiene che Dieter Rams riassume abbastanza bene questa citazione “Impegno per il buon design è di importanza sociale, in quanto significa, tra le altre cose, evitare gli sprechi.”

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PRODUCTSPHERE

“Impegno per il buon design è d’importanza sociale, in quanto significa, tra le altre cose, evitare gli sprechi.” Dieter Rams

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MAXXI SPAZIO FLUIDO, DINAMICO E CONTINUO

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CITTĂ€ E MUSEI

Uno spazio fluido, dinamico e continuo che sfocia in un’architettura decostruttivista disegnata dalla grande Zaha Hadid. Inaugurato nel 2010, dopo un lungo e frastagliato cantiere il MAXXI si proietta nel paesaggio urbano con grande imponenza di Federica Bianco

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Nella foto, i corridoi superiori del MAXXI. Percorso per l’esposizione e illuminazione per i piani sottostanti. Nella parte inferiore delle scale sono collocati dei pannelli luminosi, i quali emettono una luce bianca ma soffusa 80


CITTÀ E MUSEI

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l Museo delle Arti del XXI Secolo ha luogo nell’eterna Roma, una struttura di cemento armato a vista che nasce con una missione: essere la casa dell’arte contemporanea, della ricerca e dell’innovazione. Un compito non da poco svolto alla perfezione dall’architetto Zaha Hadid che ha portato la fluidità delle linee nello spazio ad incontrarsi con il decostruttivismo, creando una culla per i giovani artisti all’avanguardia, sia italiani che internazionali. Il progetto dell’architetto Hadid prevedeva anche un edificio mai realizzato che sarebbe stato dedicato all’ospitalità e all’esposizione di opere create dagli artisti proprio durante la loro permanenza, edificio che la Fondazione Maxxi vuole ora portare a termine.

©Bernard Touillon

Un percorso fisico e mentale attraverso l’arte

Il MAXXI è una struttura complessa e multifunzionale composta da diversi dipartimenti, spazi sapientemente articolati e destinati a diverse funzioni: al piano terra la grande sala, il bookshop, la caffetteria, l’auditorium, i laboratori di ricerca e le gallerie per le esposizioni temporanee di fotografia e grafica; ai piani superiori ampie sale espositive connesse tra loro da scale sospese nel vuoto e percorsi che si intrecciano tra loro. La sensazione percepita è quella di entrare in un mondo nel quale si intrecciano diversi elementi: pareti curvilinee che corrono parallele piegandosi quasi su se stesse oppure collegamenti verticali che determinano i livelli della struttura, tutti elementi che portano il visitatore ad effettuare un viaggio mentale, oltre che fisico, attraverso questa meravigliosa struttura. 81


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ŠIwan Baan

CITTĂ€ E MUSEI

Pareti curvilinee corrono parallele, quasi piegandosi su se stesse, e collegamenti verticali, che determinano i livelli della struttura 83


©Werner Huthmacher

Inondato di luce naturale

Le gallerie dei piani superiori si caratterizzano da una copertura in vetro scandita da binari d’acciaio, sui quali è possibile agganciare i pannelli espositivi, e da un brise solei per direzionare la luce naturale in modo da non compromettere l’illuminazione delle opere esposte. L’aspetto dell’illuminotecnica è stato molto importante per la realizzazione del MAXXI, infatti il vetro utilizzato per i pannelli e le vetrate è un’innovazione, definita vetro magnotronico: vetro capace di far filtrare la luce naturale con il suo colore naturale, facendo passare le radiazioni ultraviolette e bloccando quelle nocive per evitare il riscaldamento eccessivamente le opere. 84


CITTÀ E MUSEI

Quando la luce naturale va spegnendosi, si attiva un sistema di luci artificiali che si diffonde dall’alto ricreando le caratteristiche della luce naturale. La galleria collocata all’ultimo piano, termina con una grande facciata sulla piazza del museo e con una splendida vista del quartiere, sul Palazzetto dello Sport Pier Luigi Nervi, sull’Auditorium di Renzo Piano e sul parco di Villa Glori. I percorsi esterni del museo sono imponenti e vanno a compenetrarsi con quelli interni, i due spazi confluiscono uno nell’altro, guadagnandosi così l’appellativo di Campus Urbano. Per quanto riguarda l’area urbana del MAXXI, l’architetto sottolinea come essa era un ottimo punto di partenza per il progetto, poiché l’altezza media dei palazzi circostanti è bassa, il che permette di sfruttare al meglio la luce. L’enorme blocco di cemento armato che emerge da Via Guido Reni, addossandosi all’edificio preesistente della ex Caserma, determina un interessante contrapposizione tra antico e contemporaneo creando un vero e proprio innesto urbano e non una frattura tra questi due aspetti.

Il Museo MAXXI è la dimostrazione che Roma e l’architettura contemporanea possono convivere senza essere un paradosso. L’edifico è caratteristico dell’architettura di Hadid, linee curve e forme decise in un’ottica decostruttivista

©Werner Huthmacher

In caso di assenza di luce naturale vi sono dei corridoi di Led che illuminano le opere senza danneggiarle. Le luci sono provenienti dai grandi pannelli affissi nella parte inferiore dei corridoi sopraelevati 85


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CITTÀ E MUSEI

“Ho cominciato cercando di creare edifici che brillassero come gioielli solitari; ora voglio che siano connessi tra loro per creare un nuovo tipo di panorama, per volare insieme alle città contemporanee e alla vita delle loro persone.” Zaha Hadid

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Un mondo di percorsi

Percorrere gli spazi del MAXXI significa riscontrare un mondo “nel quale tuffarsi e lasciarsi trasportare alla deriva, attraverso percorsi sempre diversi”. Il percorso espositivo infatti non è lineare, non segue uno schema, ma è un flusso totalmente libero da ogni tipo di vincolo per il visitatore. Questa scelta si basa sulla volontà di dimostrare che la mente del visitatore viene stimolata proprio dalla libertà di auto-organizzazione nella scelta della direzione nel percorso, una logica molto diversa da quella che si riscontra nelle solite strutture museali, le quali sono unite di percorsi ideati per mantenere una linea tematica, cronologica o di altro genere. Le scale e le passerelle sospese vengono realizzati secondo l’idea di leggerezza e di trasparenza, grazie alle travi rivestite di lamiere che creano la struttura portante.

©Iwan Baan

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CITTÀ E MUSEI

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Beefeater

ŠStudio Bertjan Pot

Interamente costruito da sottili fogli di legno e costruito come un grande puzzle 3D. Le gambe formano le costole del tavolo e la torsione della base rende il tavolo asimmetrico, facendolo vedere ai nostri occhi, interessante in ogni suo angolo.

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ANATOMIA

Sinonimi di Design di Anna Maria Brava

La moda e il design coesistono e crescono insieme. Da un capo di moda ad un pezzo di design, cosa cambia? Il suo utilizzo!

Porsche Design 91


Light Step

Tavolini luminosi a quattro o cinque facce realizzati in materiale acrilico. Dallo stile minimalista ma razionale questi tavolini illuminano l’ambiente con una luce soffusa che crea atmosfera. Genera colori caldi e calmi attorno a se, nonostante le sue linee geometriche questi due aspetti convivono perfettamente e armonicamente per creare un prodotto di design di qualità .

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ANATOMIA

Chester Bennington for Porsche Design 93


Buzz

ŠStudio Bertjan Pot

Minimalista ma elegante. Sedia realizzata in 3D con una combinazione di impalcature sottilissime con telaio tubolare in alluminio e sedile elegante e confortevole. La Buzz, sottile e maneggevole, è il risultato di tecniche, strutture e colori diversi.

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ANATOMIA

Porsche Design 95


©Martin Slivka

Liquid Glacial Blue Stool

Una serie di sgabelli progettati per assomigliare ad una colata di acqua che si è trasformata in ghiaccio. Le forme sono sinuose e imitano la formazione del ghiaccio, il tutto tendendo dolcemente verso dei supporti verticali d’appoggio. L’effetto di acqua increspata creato in questo modelli è perfetto per chi ha ambienti luminosi poiché la luce, sbattendo sulla superficie, si espande per illuminare anche l’ultimo angolo buio della casa. 96


ANATOMIA

Eli Saab 97


My Lamp

Lampadario scenografico a sospensione, composto da diversi tubi di vetro veneziano nelle quali sono collocate le lampadine. Tutti i tubicini sono raccolti da un elegante fascia di metallo con finitura galvanica in ottone fiammato opaco o rame brunito spazzolato. Nonostante le linee molto classiche ed eleganti questo lampadario ha una presenza scenica e sontuosa che si percepisce a prima vista.

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ANATOMIA

Alexander McQueen 99


Tela

Tela è un sistema di scaffalatura caratterizzato da una forma interessante. I suoi ripiani sembrano aprire la strada ad una serie di traiettorie parallele creando un motivo di intrecci. Il granito nero con cui è prodotto Tela, permette una serie di chiaroscuri derivati dalla trasparenza dei suoi neutri.

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Kendall Jenner for Sonia Rykiel 101


Nook Chair

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Le linee decise di questo sofà di Chateau d’Ax si ammorbidiscono grazie al tocco di colore per i suoi cuscini interni, che si incastrano alla perfezione nella sua forma e nel suo colore bianco candido. Le curve della seduta nel punto in cui ritroviamo i cuscini colorati accompagnano il corpo fornendo morbidezza ma stabilità. Un sofà di pelle perfetto per diversi tipi di ambienti: per quelli moderni e asettici o per un ambiente di casa più colorato e rilassato.

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ANATOMIA

Jenny Packham 103


Vas-El Vases

Creati per l’esposizione The Wish List ecco presentata la caraffa per l’acqua in legno americano. Le sue forme non rispecchiano la tradizione, curva sul fronte e longilinea nella lunghezza, dettagli che la rendono una caraffa fuori dal comune. Disponibile in due varianti di colori, nera e legno naturale, ci mostra come ogni oggetto di vita quotidiana può essere un oggetto di design.

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ANATOMIA

Valentino 105


Siamese Chair

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Elegante e sostenibile la magnifica Siamese Chair è stata prodotta con eco-plastica a iniezione dai frutti amazzonico Acai e Ipe Roxo, il quale è uno dei prodotti più esportati dal Brasile. Siamese come i gemelli, la sedia è composta da due parti speculari giunte insieme per creare una sedia che ci dia una seduta perfetta.

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ANATOMIA

Jean-Paul Gaultier 107



SEZIONE


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EVENTI

Moa Casa Una vita dedicata al design. La fiera di arredamento più famosa d’Italia compie quarant’anni, ma è sempre nuova e up to date...

di Carolina Colombo

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oa Casa soffia le sue prime 40 candeline, ma è sempre giovane e fresca. Dalle origini della sua prima fiera di arredo e design organizzata da MOA Società Cooperativa, ben quarant’anni fa, al giorno d’oggi, nella Nuova Fiera di Roma, si è mantenuto sempre il fil rouge di autenticità e di originalità, conoscenza dei materiali ed esperienza nella lavorazione di mobili di pregio, che ha mantenuto importante nel suo settore tale fiera.

realizzato a regola d’arte, a differenza della grande distribuzione, a cui aggiunge i servizi di assistenza tecnica, montaggio e garanzia, con grande soddisfazione dell’utente finale. Con le nostre fiere anticipiamo le novità del settore, presentando in anteprima ai visitatori i trend del design e del mercato in questo momento”.

Una tradizione in continuo rinnovo

Quali novità?

Nella sua quarantesima edizione, dal 26 ottobre al 4 novembre 2015, ancora protagonista l’eccellenza: pezzi unici quali poltrone, tavoli e sedie, firmati dai nostri designer di talento, eco-sostenibilità ai massimi livelli e spazio anche alla creatività dei giovani designers. I 40 anni di vita della manifestazione possono essere ripercorsi in grande stile, attraverso la storia del design e l’esibizione dei mobili più significativi degli ultimi quarant’anni, in una mostra dedicata all’occasione. Massimo Prete, presidente di MOA Società Cooperativa racconta: “La nostra missione è favorire la tradizione italiana, attraverso manufatti artigianali di qualità, prodotti dalle nostre aziende, e grazie al supporto di operatori qualificati. Il protagonista della nostra esposizione da sempre è il mobiliere artigiano in grado di garantire un lavoro di progettazione a misura,

Quali novità ci hanno deliziato? Sempre graditi gli spazi riservati ai giovani e le mostre che confermano l’eccellenza del Made in Italy, grazie ai prestigiosi pezzi unici firmati dai maggiori architetti, e infine aree dedicate ai singoli artigiani e alla ristrutturazione. La chiave di lettura è la semplicità legata all’estetica e alla qualità. Da sempre Moa Casa ha cercato di precorrere i tempi, spesso riuscendo ad anticipare di una generazione le richieste del mercato, e oggi per mantenere il suo obiettivo di avanguardia da ampio spazio alla domotica, con gli arredi eco-compatibili e le soluzioni per la ristrutturazione realizzati però con materiali del tutto naturali e riciclabili. Dal 2000, per inaugurare il nuovo millennio, le edizioni della fiera sono state raddoppiate, con un’edizione di primavera, oltre la consueta autunnale, e con nuove zone, in cui scoprire gli arredi outdoor, le composizioni da giardino, e tutto il necessario per la vita all’aria aperta, piscine comprese. Infine lasciamo uno spazio anche ai gusti e ai sapori tradizionali delle regioni italiane, grazie agli appositi ambienti che gli architetti di Moa Casa hanno di volta in volta ideato e costruito, in queste quaranta edizioni, talvolta ricreando lo splendore di alcune storiche e famose piazze del nostro “bel paese”.

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EVENTI

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Moa Casa e i grandi nomi

I grandi nomi di aziende che vedremo comparire in questa fiera, sono i grandi nomi dell’industria Made in Italy quali: Sangiacomo, Binacci e Miniforms. Le parole d’ordine sono “accostamenti azzardati”: il primo con le sue tinte decise accostate a colori naturali, il secondo con grigio e giallo senape, mentre l’ultimo ci propone camere da letto con tavoli di vetro e poltrone di pelle. Per quanto riguarda la cucina troviamo invece nomi quali Stosa, Scavolini, Veneta Cucine e Sniderò Ceramica Inc, che ci mostrano cassetti e credenze scrivibili come delle lavagne, grandi tavoli per i pasti in famiglia, il tutto con tanto legno, che ci riporta alla mente un ambiente confortevole, rustico e di casa. Come abbiamo già detto il legno, è stato il protagonista indiscusso della fiera, troviamo infatti pavimenti in parquet grezzo o altri dettagli della casa, tutti creati con finissimo legname proveniente da

realtà italiane nel settore come Le Fablier e Falegnameria Melechionni. Concludiamo parlando dell’ottimizzazione degli spazi. Grandissimi nomi ci propongono soluzioni pratiche per ottimizzare un piccolo spazio della casa, dando l’idea di maggiore grandezza e per poter dare tanta comodità. Man Arreda con le sue scrivanie sospese, e Lecaselecose con le camere dei più piccoli trasformate in tutto e per tutto in parchi gioco per il divertimento dei nostri ragazzi. Moa Casa non lascia nulla al caso, per ogni spazio della casa ci fornisce molti spunti interessanti per la cura dell’arredamento di diversi tipi di abitazioni, in un perfetto stile Made in Italy.

Il legno, protagonista indiscusso della fiera, si presenta al pubblico con diversi parquet e tanti dettagli per la casa in finissimo legname Made in Italy

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EVENTI

L’accostamento di diverse tipologie di legno sono molto utilizzate nella fiera di quest’anno. Ad esempio, troviamo un tavolo massiccio di legno chiaro, con sedie verniciate di bianco che danno un tocco particolare alla tua cucina 115


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Made.com

ISPIRAZIONE

Il brand inglese di grande successo si estende anche in Italia, rendendo il design accessibile a tutti di Giulia D’Angelo

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IL LORO PUNTO FORTE? IL DESIGN A CASA TUA!

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uovo millennio significa era digitale e Made.com è una piattaforma su cui possiamo trovare le nuove tendenze del mercato di design d’interni. Design fortemente innovativo e vincente proposta di distribuzione: opera solo on-line eliminando quindi gli intermediari tra processo di produzione e distribuzione, economizzando quindi in termini temporali e di costo il percorso tra consumatori, designer e produttori. Via importatori via agenti, magazzini e distributori, permettendo di avere più risorse da investire nel design e nella qualità del prodotto. Come nasce Made.com

Nasce dalla felice intuizione di un giovane imprenditore Ning Li (CEO) e di Brent Hoberman, co-fondatore di Lastminute. com, nel 2010 nel Regno Unito. Rapidamente il gruppo si allarga con Julien Callede, ex compagno di studi, e l’architetto Chloe Macintosh e allargando il mercato anche alla Francia raggiungendo in meno di tre anni più di 150.000 clienti. E ora finalmente sbarcano sul mercato italiano. Ning Li, ha dichiarato: “Il consumatore italiano conosce il design e l’arredamento meglio di chiunque altro, ma abbiamo la sensazione che stia perdendo l’opportunità offerta dall’e-commerce per realizzare i suoi acquisti. Il nostro successo nel Regno Unito e in Francia ci ha dato la spinta necessaria per decidere di entrare nel mercato italiano e per condividere i nostri progetti con l’esigente pubblico del bel paese attento al design ma anche al prezzo.” Innovazione come mission

Innovazione per Made.com non significa solo la possibilità dell’acquisto in e.commerce, con riduzione dei costi, reinvestendo in design, ma si declina anche in proposte di altro genere. Proprio grazie 118


ISPIRAZIONE

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alla riduzione dei tempi di produzione, possono lanciare ben due collezioni ogni settimana, ben oltre quello che è lo standard del settore. Molta cura viene data alle produzioni, con collezioni da tutto il mondo: in India i tappeti, dall’Italia si prende la pelle, mentre nel Regno Unito si realizzano i mobili imbottiti. Ma l’innovazione principale è che anche i clienti vengono coinvolti nel processo di sviluppo del prodotto: attraverso sondaggi sui social media con una pagina espressamente dedicata al voto sul sito (crowdsourcing), i singoli clienti possono dare il loro contributo sui prodotti che vorrebbero vedere realizzati, o sui tessuti, forme e colori. In tal modo i prodotti più votati entrano nel catalogo e spesso si rivelano i best seller. 120

Il cliente al centro

Made.com è quindi una Community, dove anche il cliente è attore e non solo spettatore e acquirente, ma partecipa alle scelte di design e entra a far parte del processo produttivo o condivide gli acquisti effettuati con amici, e può provare le diverse collezioni Made.com sia nei locali trendy delle più importanti città italiane (Made.com map) sia in altre location pubbliche e/o private. Fare partnership

Un altro fiore all’occhiello di Made.com è la capacità di fare partnership: collaborazioni con più di 15 designer a livello internazionale, come Allegra Hicks e Steuart Padwick, Alison Cork, Sean Dare, con progetti in esclusiva per il marchio. Le partnership si estendono anche a collaborazioni con nuovi designer emergenti, giovani talenti che trovano in Made.com un fertile terreno dove esprimersi e poter realizzare dei loro progetti: dal disegno, fino alla produzione e alla vendita, sfruttando tale piattaforma per farsi conoscere al grande pubblico.


ISPIRAZIONE

La tua casa come showroom

Far parte di una Community si declina anche nel diventare “testimonial” del marchio trasformando la propria casa in uno showroom. I clienti possono infatti vedere chi ha acquistato l’arredo nella stessa zona, e visionare il prodotto desiderato in una situazione di vita concreta, più simile a loro. Made.com conferma la sua innovatività essendo stato capace di farsi interprete delle più moderne e raffinate linee di tendenza dando ai propri clienti pezzi di design unici ed inimitabili con una modalità completamente nuova, la partecipazione al processo che va dalla creazione alla realizzazione.

Non ci sono né magazzini, né negozi, ecco il segreto di Made.com e della sua convenienza. È uno spazio di espressione per i designer emergenti con cui la società collabora a stresso contatto. La produzione invece è affidata agli artigiani e produttori migliori 121


QUANDO UN BOEING 747 DIVENTA UNA CASA

Materiali di scarto e niente sprechi. Grazie a David Hertz FAIA è possibile il recupero di 4,5 milioni di dollari in pezzi aerei come soluzione sostenibile per un’abitazione 122


Wing House

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di Flavio De Luca

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Wing House”, “casa alare”. Ecco qual è il nome del fantastico progetto portato a termine dall’architetto americano David Randall Hertz, il quale ha costruito un’abitazione con i diversi pezzi di un aereo, limitando a zero gli sprechi e l’impatto sulla natura. Questa splendida casa si estende su una proprietà di 55 ettari con una vista mozzafiato sulla catena montuosa di Santa Monica, la Conejo Valley e l’Oceano Pacifico poiché è collocata a Malibu, sulle colline. Il progetto

Nella ricerca dell’ispirazione Hertz ha immaginato una struttura del tetto che non avrebbe ostacolato la splendida vista della montagna. La cliente, una donna, ha richiesto in maniera specifica delle linee femminili e curvilinee per la casa, e dato che la struttura era stata costruita con un tetto curvo, è diventato subito chiaro che l’utilizzo di un’ala d’aereo avrebbe funzionato. La ricerca dell’ala perfetta si è conclusa con quella del Boeing 747, con la quale Herz e il suo team hanno iniziato il progetto per fornire all’abitazione un tetto stabile che non avesse bisogno di troppe modifiche strutturali.

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I costi

Incorporando molti dei rilievi precedenti e muri di sostegno, si è cercato di ridurre al minimo l’impatto sulla topografia e il paesaggio esistente. Le strutture alari sono concepite per essere posizionate sopra semplici pareti in calcestruzzo che vengono tagliate in colline. La scala di un aereo 747 è enorme, lungo oltre 230 piedi con oltre 17.000 piedi cubi di area di carico rappresenta un’enorme quantità di materiale per un prezzo molto economico, meno di 50.000 dollari. Inoltre, incorporando elementi prefabbricati leggeri consegnati tramite elicottero, anche se ad un costo di 8.000 $/ora, è diventato un costo ragionevole dopo aver considerato le spese per manodopera e materiale.

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La scala di un aereo 747 è enorme, lunga oltre 230 piedi con oltre di 17.000 piedi cubi di area di carico, e rappresenta un’enorme quantità di materiali ad un prezzo economico 127


©Laura Doss

L’acquisto dell’aereo

Dopo aver verificato il possibile utilizzo dell’ala come tetto, il team ha dovuto richiedere i permessi necessari presso il FAA (Federal Aviation Administration) in modo da non confondere i piloti alla vista dell’ala. Per quanto riguarda il budget è stata effettuata la scelta di acquistare un intero velivolo, in modo da poterne utilizzare più parti nella proprietà. La residenza usa entrambe le ali, come anche i due stabilizzatori della coda per il tetto della stanza da letto padronale. The Art Studio Building userà una sezione lunga 50 piedi della fusoliera superiore per il tetto, mentre la restante porzione frontale e la copertura della cabina di prima classe saranno usate come tetto della Guest House. La metà inferiore della fusoliera sarà infine il tetto del fienile. Un padiglione per la meditazione sarà costruito grazie all’intera parte frontale dell’aereo mentre il vetro della cabina di pilotaggio formerà una bellissima visuale. La Wing House, è un progetto in continuo work in progress, Hertz ha diversi progetti per l’implemento delle potenzialità della struttura. Solo il fatto che un intero 747 è stato usato per costruire la residenza principale e 6 strutture adiacenti è sostenibile al 100%. Pannelli solari e sistema di energia a calore sono stati incorporati alla struttura per una migliore prestazione.

©David Hertz

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©David Hertz

Il processo di trasporto dell’ala sul posto di lavoro. Il 747 ha dovuto subire un’intervento di divisione dell’ala per permettere di trasportarla via aria senza gravare troppo sul peso del veicolo trainante. I differenti pezzi dell’ala sono stati infine riuniti al termine della fase di trasporto

©David Hertz

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Nimbus

Nata a Stoccarda 25 anni fa, la Nimbus Group è una società internazionale di grande successo, con due marchi ben consolidati: Nimbus e Rosso di Alessandra Longo

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FOCUS AZIENDA

S All the pictures of the article ©Nimbus Group

empre all’avanguardia, questo colosso ci mostra la sua esperienza con i suoi 7000 progetti al 2006, compresi di ordini su grande scala come per la sede di ADAC a Monaco di Baviera e quella Unilever di Amburgo. I prodotti Nimbus Group ci affascinano con la loro tecnologia innovativa, il loro design minimalista e la loro grande qualità nella scelta dei materiali, tutti aspetti che li hanno portati a diventare n marchio forte e professionale, che viene continuamente apprezzato e scelto da tantissimi utenti, professionali e privati. Un’azienda forte Il loro team di designer industriali e di ingegneri è forte e preparato, lavora a stretto contatto con gli specialisti d’illuminazione per creare meravigliose soluzioni ad alto livello estetico. Nella sua sede di Stoccarda, il Gruppo Nimbus ha ben 150 dipendenti nello sviluppo, progettazione, vendite, produzione e logistica. Inoltre la il 90% dei fornitori si trovano nel raggio di 200 km dalla sede di Stoccarda, ecco perché la maggior parte delle attività della società viene svolta lì. L’innovazione fatta luce Tutti i prodotti Nimbus sono progettati e creati con grande cura e precisione nel minimo dettaglio. Non è mai tralasciata la qualità e l’eleganza, eccoci qui a mostrarvi alcuni dei loro prodotti più vincenti. Eloise è una lampada da terra composta da un sottile tubo d’acciaio che si snoda e si estende per garantire una marcia in più all’illuminazione della stanza. La sua rotazione è infinita, 131


poiché avviene attorno al suo asse proiettando una piacevole luce bianca calda; può essere regolata continuamente tramite una superficie sensibile al tatto ed è innovativa grazie al sistema integrato go-to-bed, una funzione che fa spegnere la lampada quando si va a dormire. Lady Jane è una luce da lettura la cui testa illuminante sembra fluttuare nello spazio. Questa splendida lampada da terra è composta da un’asta sulla quale vi è collocata la luce e un filo di tessuto colorato che le impedisce di volar via, come fosse un palloncino. Disponibile come accessorio troviamo Sister Jane, una seconda testa illuminata che può essere agganciata all’asta per aggiungere un tocco ancora più luminoso. Force One invece è una lampada per il piano di lavoro, ha una forma inusuale come anche il suo nome stesso.

Nonostante il suo aspetto puro, Roxxane si rivela un sofisticato prodotto high tech con affascinanti specifiche tecniche: perfettamente coordinate e calibrate, le giunture permettono all’utente di spostare facilmente la luce La sua innovazione non può essere evidente, ma si scopre in coloro che la utilizzano tutti i giorni: la testa della lampada sporge molto al di sopra del piano di lavoro e il suo piede scompare completamente sotto il tavolo. Questi due dettagli ci forniscono un’ampia e uniforme superficie illuminata, il tutto con grandissima eleganza data dalla sua silhouette che la fa apparire come un oggetto nello spazio. Nimbus non cerca compromesso, è proprio così che è nata la famiglia Roxxane creata a stretto contatto con il designer berlinese Rupert Kopp. Roxxane si rivela al pubblico come un sofisticato prodotto di alta tecnologia con affascinanti e particolari caratteristiche tecniche. Tre sofisticate e moderne cerniere collocate sui diversi tipi di lampade presenti in questa famiglia, permettono al suo utente di muovere facilmente l’apparecchio in ogni modo, il che significa che con la sua possibile incrinatura di 270° è possibile avere la luce letteralmente dove si vuole. 132

Nella foto: Il CEO di Nimbus Dietrich F. Brennenstuhl con alcune varianti della lampada Roxxane di Rupert Kopp


FOCUS AZIENDA

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MATERIALI

Woven Quando il tessuto fa la differenza. Diversi colori e trame per ogni utilizzo nell’ambiente di casa di Giorgio Piazza

uando si arreda una casa, non bisogna mai dimenticare i piccoli dettagli, sono proprio quelli che fanno la differenza in un ambiente. È questo il modo migliore per non dimenticare mai che ogni materiale, un tappeto, come anche un tessuto per un divano o una coperta da posizionargli sopra sono importantissimi nell’impatto visivo di una zona della casa. Abbiamo selezionato per voi i migliori di questo mese nei quali ritroviamo nomi importanti quali Bertjan Pot. Sprinkles

Lasciatevi ispirare dall’aspetto giocoso di Sprinkles che ci propone un bellissimo tessuto in ben 23 colori scintillanti. Questo tessuto attira l’attenzione e illumina lo stato d’animo grazie al suo aspetto vivace. La sua dissolvenza da lontano lo rende un tessuto adatto a tutti gli utilizzi, è solo avvicinandosi che si possono apprezzare al meglio tutte le sfumature di colore che cela al suo interno. Formato da lana, poliammide e in piccola parte da poliestere, perfetto per qualsiasi utilizzo all’interno dell’ambiente casalingo.

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MATERIALI

Triangles Carpets and Poufs

La collezione si propone in quattro modelli diversi di tappeti che sono stati realizzati attraverso la tecnica di lavorazione del Kilim. Tutti i modelli sono ideati intorno a questa tecnica d’intreccio del kilim enfatizzando le linee diagonali e orizzontali basandosi inoltre sulla figura geometrica del triangolo, facendole formare una griglia di pattern tutti diversi tra loro. I tappeti sono disponibili in quattro diversi colori e le cromie accostate creano un gioco contrastante piÚ o meno intenso. Per enfatizzare e sottolineare le linee e i triangoli di questi tessuti, il designer ha creato inoltre una linea di pouf di differenti forme geometriche da abbinare con grande contrasto ai tappeti.

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Triangle

Tessuto innovativo dal tratto classico e naturale. Questa collezione ci offre motivi geometrici e strutturali fortemente distintivi e ampiamente applicabili a ogni situazione. La sua struttura 3D geometrica ci ricorda un caleidoscopio. Triangle è stato utilizzato per la realizzazione di alcuni cuscini del designer Peter Barreth, il loro tocco è molto morbido e i tessuti vivaci non solo nei loro colori. I cuscini sono fortemente caratterizzati da angoli stondati che contrastano le forme geometriche del tessuto. 138


MATERIALI

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Acoustic Panels Il legno svedese si trasforma in pannelli d’arredamento. From Us With Love, un gruppo di giovani svedesi, autori di queste splendide opere di Giuseppe Bruno

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All the pictures of the article ©Jonas Lindström

plendidi pannelli d’arredamento dalle mille funzionalità. Dal museo al ristorante, dal salotto ad ambienti esterni. From Us With Love realizza questo splendido progetto commissionato da BAUX: una combinazione meravigliosamente riuscita di geometria e materiale, il legno svedese si presta al design d’interni... e di esterni. Composto da tanti diversi pannelli striati e di colori diversi, gli Acoustic Panels combinano 22 colori diversi, tutti ispirati alla palette cromatica della natura scandinava, combinando contemporaneamente l’interno e l’esterno. Ogni pannello viene lavorato singolarmente e poi montato in una parete vuota, nella quale il pattern prende vita. I colori e le forme ispirano la nostra vista e può essere montato in mille modi diversi, tutti ispirati al mood del momento. Questa fantasiosa tipologia d’arredamento si adatta a qualsiasi ambiente, esterno o interno, ma è la natura quello prediletto: “I pattern somigliano alla vista che si ha dei paesaggi naturali dai quali siamo circondati, immagina la vista scenica dall’interno di un treno o di una macchina che viaggia ad alta velocità attraverso i paesaggi nordici: blu profondi, verdi scuri e marroni terrosi.”

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Gli Acoustic Panels più ampi, quelli composti con sotto-pannelli di 116 x 53 cm, sono costruiti principalmente per la copertura di diverse tipologie di pareti, generando così effetti più gradevoli agli occhi


GIOVANI

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Libri del mese di Giulia D’Angelo

La Chiesa di Vetro

L’architetto

(Angelo Mangiarotti, Bruno Morassutti,

(Beatrice Manzoni, Leonardo

Aldo Favini)

Caporarello, Francesco Andrea Saviozzi)

Volume dedicato alla Chiesa della Nostra Signora della Misericordia di Baranzate edificata tra il 1956 e il 1958 è chiamata chiesa di vetro grazie al suo involucro architettonico. Essa si avvicina, nelle intenzioni, ad un tempio greco: perfetto nelle forme e nell’utilizzo della conoscenza tecnica. Il volume documenta la storia della chiesa e il suo contemporaneo restauro, avviato nel 2004 e concluso nel 2015, avviato con il fine di ripristinare l’integrità di questa architettura. Inclusi nel volume i disegni dei progettisti, le immagini dell’edificio originario e contemporaneo.

Qual è il segreto di un buon architetto? E cosa lo rende tale? Troviamo le risposte a queste domande grazie a Beatrice Manzoni, Leonardo Caporarello e Francesco Andrea Saviozzi che nel libro ci spiegano come la figura perfetta dell’architetto deve includere in sé anche quella di manager e imprenditore. Questo libro è indirizzato ad architetti, designer e ingegneri di ogni tipo in diverse fasi dei loro percorsi. Esso è rivolto, in particolar modo, a i proprietari di studi professionali che hanno bisogno di un aiuto manageriale e organizzativo per la loro azienda.

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BOOKSHOP

Yona Friedman, The Dilution of

Architecture Now! 9

Architeture (Yona Friedman,

(Philip Jodidio)

Manuel Orazi)

Per chiunque sia interessato allo spirito della progettazione degli edifici nel 21° secolo ecco “Architecture Now! 9”, un libro che include opere di architetti famosi come Zaha Hadid e Jean Nouvel ad Amsterdam e in Mongolia, ma anche piccole costruzioni come il BMW Guggenheim Lab. Facile da consultare poiché illustrato e ordinato alfabeticamente con tutte le voci più recenti, incluse di biografie, informazioni di contatto e siti web. Pubblicato da Taschen e scritto da Philip Jodidio (nato nel 1954) ha studiato storia dell’arte ad Harvard, curatore del Connaissance des Arts per più di 20 anni.

L’architettura secondo uno dei più affascinanti fautori dell’avanguardia urbana, l’architetto francese di origini ungheresi, Yona Friedman. Famoso nell’era delle mega strutture. Questo nuovo libro ci offre una collezione unica di brevi testi e annotazioni, così come una grande varietà di immagini, schizzi, disegni, acquerelli di Friedman. Dispone inoltre di una vasta gamma di documenti relativi al suo lavoro. Lo scrittore, Manuel Orazi, dà un’analisi dei progressi delle opere di Friedman, sulla base di ricerche approfondite sull’architetto stesso.

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CRITICA

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STORIE

Vetrate sul mondo Le vetrate che filtrano luce e si affacciano al mondo. Scorci, paesaggi e storie dei nostri lettori

#vetratesulmondometropolis

L’Engadina in una cornice La fotografia di una vetrata: all’interno la calda atmosfera di un’antica mansarda di montagna, incorniciata da tanto verde e i picchi più alti delle valli vicine; il cielo è terso ed ha un colore azzurro che in città non è una consuetudine. La vetrata è un limite o un invito? Cosa c’è dentro e cosa c’è fuori? La fantasia può vagare in questa calma e rasserenante immagine, ma… possiamo fare di più, invitarvi a conoscere e svelare il tenero sussurro di questa immagine. In Svizzera vi sono tanti posti ambiti dal turismo d’élite, ma per noi c’è un paesino incantevole a 1450 metri di altitudine. Sent, un paesino rimasto fermo alle sue antiche tradizioni nella valle del fiume Inn. Situato proprio nel luogo d’ispirazione della favola di “Heidi”, mio nonno viveva lì, e anche se non sono “Heidi”, sono come lei innamorato del posto in cui viveva “il nonno”. Il paese è antico e le case di questo magico luogo sono splendidamente decorate nei modi più disparati, riportando spesso al loro esterno frasi di benedizione, riflessione e stemmi di famiglia. Famiglie come la nostra che, emigrate in Italia per fare fortuna, sono tornate molti anni dopo guadagnandosi l’appellativo di “randulines” (rondini) rientrate al nido.

Le case sono fatte per durare, e celano al loro interno molte sorprese che un visitatore estraneo non può notare: grandi spazi con mura spesse riscaldano gli ambienti in previsione dell’inverno, stanze (come il Tablà) interamente costruite in legno antico, che preservano la storia delle famiglie che vi abitano. Alcune case, apparentemente tradizionali all’esterno, ci sorprendono con un’estrema modernità all’interno, degna di un albergo a cinque stelle. Nonostante la città offra spunti quotidiani per una vita moderna, ricordiamoci sempre che in ogni piccolo luogo si cela la bellezza, esterna e interna. Sono posti come questo che legano le persone alla continuità della vita, che il lento passare del tempo non può distruggere. Alessandro e Anna 145


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SEZIONE

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