Volume 7, numero 50
Sommario
16.12.2012
Informazione
Editoriale (del 9 e 16 dicembre 2012)
Noi siamo noi e voi non siete un cazzo! Politica 09.12.2012
Passaparola - Il bene e il male - Enrico Ghezzi
Minipost Una Bologna peggiore è possibile I candidati portavoce M5S per le regionali nel Lazio Dopo le Parlamentarie, le Regionalie in Lombardia Ritiro del logo del M5S Metti una firma a 5 Stelle! M5S Sicilia: il Vice-Presidente 5 Stelle senza privilegi! Diretta Streaming: I candidati Portavoce del M5S Lazio Diretta Streaming: #FirmaDay
MoVimento Obbiettivo: Elezioni 2013 Il M5S NON DEVE partecipare alle elezioni! L'onda rosa del M5S alle regionali della Lombardia
Muro del pianto Cancellieri e le firme dimezzate Ha fatto almeno questo
Il Maya day di MontiIl 21 dicembre 2012 non ha deluso del tutto. Ci si aspettava una catastrofe. Un meteorite. Un gigantesco tsumami. Niente di ciò, ma un cambiamento è avvenuto. Il segnale atteso è arrivato. Nel Maya day, Rigor Montis si è finalmente dimesso. E’ l’inizio di un nuovo corso. Fatemi sognare. Un mondo nuovo ci aspetta. Libero da banchieri, speculatori, finanzieri, lobbisti che hanno il controllo del Vecchio Mondo. La fine di un pianeta costruito sulla mercificazione dell’umanità e sull’illusione della crescita eterna, dominato dalle banche e dai media. L’addio di Rigor Montis è “Un piccolo passo per il mondo, ma un grande passo per gli italiani”. E’ un messaggio di speranza, di gioia, di sollievo, di allegrezza. Sotto la sua espressione di Grande Tecnico Del Nulla, come abbiamo constatato per troppi mesi, c’era solo la distruzione economica del Paese. Addio spread, addio Monti discendente nelle acque. Il 2013 è alle porte, l’addio di Rigor Montis annuncia la lieta novella di un cambiamento a 5 Stelle.
Il problema dell'Italia siamo noi
Politica Noi siamo noi e voi non siete un cazzo! Elezioni truffa
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Con le dimissioni di Rigor Montis lo specchio oscuro del Paese è andato in mille pezzi e ogni italiano, nel frammento a lui più vicino, può vedere la dissoluzione dello Stato. Un salto nel buio. Non è ancora Caporetto, non ancora l'otto settembre badogliano, ma qualcosa di molto simile. Chi può va alle scialuppe. Monti, quando ne aveva la possibilità, non si è rivolto ai cittadini, all'opinione pubblica per liberarsi dalla tutela dei partiti. Ha dimostrato il coraggio di Don Abbondio. E ora ne paga le conseguenze. L'immagine del montismo che rimarrà nella memoria degli italiani sarà la foto pubblicata su Twitter con Casini, Bersani e Alfano seduti nelle poltrone di velluto di palazzo Chigi, sorridenti a sorseggiare il té con Monti allampanato e orgoglioso alle loro spalle. "Guardateci", sembravano dire "Noi siamo noi e voi non siete un cazzo". La partecipazione popolare alle decisioni fondamentali della Nazione è stata buttata nel cesso dai partiti prima e dai tecnici poi. La volontà degli italiani è diventata una variabile indipendente dalle logiche del Sistema. Disprezzata con la parola "populismo". Scrissi una lettera aperta a Monti il 24 novembre 2011, non ne ebbi neppure un commento: "Lei, da solo, o anche con una squadra di professori e di tecnici, può fare ben poco senza il sostegno dell'opinione pubblica. La luna di miele che sta attraversando, dovuta alla "liberazione di Berlusconi" più che alla sua figura, potrebbe rivelarsi molto breve. Il suo successo sarà determinato dalle sue azioni e dal consenso che queste avranno nel Paese reale, quello dei movimenti e delle associazioni, non certo quello dei partiti, ormai simulacro di democrazia. Mi permetto quindi, anche per le persone che mi seguono, di darle qualche suggerimento. Il primo è di rispettare la volontà popolare, che essa si esprima per l'abbandono del nucleare, per l'acqua pubblica o per evitare l'inutile
distruzione della val di Susa. Il secondo è di dare subito degli esempi sul taglio dei costi inutili prima di qualunque tassa sulla prima casa, della patrimoniale o dell'aumento dell'Iva. Il popolo italiano ha le tasse più alte d'Europa e, allo stesso tempo, un'enorme evasione. Significa che pagano sempre gli stessi, è probabile che solo su di loro graverà il cosiddetto "risanamento". Lei è due volte fortunato, la prima ragione è che succede a uno sciagurato. La seconda è che ha grandi margini di manovra. Ovunque giri lo sguardo può operare risparmi e tagli a costo zero. Tagli le province, i finanziamenti elettorali, i contributi pubblici all'editoria. Fermi le grandi opere inutili come la Tav, la Gronda di Genova, l'Expo di Milano. Sa meglio di me che non servono a nulla. L'economia non si sviluppa con il cemento. Riporti le concessioni autostradali sotto la gestione statale, è corretto che, se c'è un guadagno di miliardi di euro, rimanga allo Stato, non sia destinato a Benetton e soci. Lei ha studiato dai gesuiti, ma dovrebbe rifarsi ai francescani. Spogliarsi dalle sue relazioni con il mondo che lo ha nominato e rivolgersi direttamente agli italiani. Se non può farlo, le consiglio di lasciare l'incarico. Ripetere gli stessi errori e nefandezze dei politici che l'hanno preceduta non le farebbe onore". L'annus horribilis di Monti lascia dietro di sé sciagurate conseguenze. Un Paese allo stremo e nessun problema strutturale, istituzionale, industriale, elettorale, sociale minimamente risolto. Macerie. Un vuoto dove si inseriranno come salvatori i responsabili dello sfascio del Paese, i gemelli siamesi pdl e pdmenoelle, e l'estrema destra che già presenta le sue liste in mezza Italia, Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Monti, quando esce spenga almeno la luce. Il MoVimento 5 Stelle è in corsa contro il tempo per presentare le sue liste. Da aprile siamo passati a marzo e ora a febbraio. E poi? Napolitano le indirà il giorno della Befana che vien di notte con le scarpe rotte? Fanno quello che vogliono. Attenzione alla rabbia degli italiani. Ci vediamo comunque in Parlamento. Sarà un piacere.
I candidati portavoce M5S per le regionali nel Lazio
Passaparola - Il bene e il male - Enrico Ghezzi
Minipost 09.12.2012
Informazione 10.12.2012
"Nel Lazio dei Fiorito, dei Maruccio, dei festini a base di ostriche e champagne, mentre la gente non arriva alla fine del mese, c'è un Movimento di persone perbene che ha deciso di riappropriarsi della sua Regione. Questi cittadini 5 Stelle si sono incontrati dal vivo ed in rete ed hanno costruito un percorso fatto di idee, proposte, coraggio e determinazione. I gruppi locali degli attivisti del Movimento 5 Stelle hanno individuato i loro portavoce consiglieri ed hanno votato in rete il loro portavoce candidato presidente Davide Barillari. Da oggi, quindi, inizia il percorso di presentazione della lista M5S anche nel Lazio. Ci hanno provato in tutti i modi a fermarci: inerzia voluta della Polverini, sentenze del TAR, ricorsi, sentenze del Consiglio di Stato, decreti, di nuovi ricorsi, commissari ad acta, di nuovo decreti. Ma noi ci siamo. Il 3 e 4 febbraio (o qualunque nuova data si inventeranno) il Movimento 5 Stelle Lazio ci sarà e votandolo le persone perbene del Lazio metteranno finalmente cittadini onesti dentro il Consiglio Regionale. Ci vediamo in Regione e per loro non sarà un piacere." I cittadini del Movimento 5 Stelle Lazio ps: prossimo appuntamento per il Firma Week End il 15 e 16 dicembre: a breve la mappa dei banchetti pps: nei prossimi giorni discuteremo insieme i punti del programma regionale. Stay tuned!
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"Credo che pagando le tasse paghi soprattutto una tassa, una autorizzazione, magari modesta, lo vediamo oggi, meschina, mediocre, ma a non dovere nulla al politico verso cui ti getterai, verso cui potrai anche esprimerti in modo selvaggio, troppo duro, perché tu hai dato quello che era necessario per una politica, quello che era necessario per una spesa, mentre il controllo di essa non esiste assolutamente, quindi è già una intenzione pia. Però devo dire che sentirlo dire così, questa suddivisione in chi paga le tasse e chi non le paga, fa subito venire voglia di evadere, ma non le tasse, di evadere da questo polarismo, che è peggio ancora di quelli precedenti, è più ideologico. A questo punto diventa indifferente per quale motivo si cerca di avere soldi, per quale motivo non bisogna andare in banca rotta, è un motivo puramente conservativo. Provare a immaginare modelli in cui si perde qualche cosa, anche molto, ma guadagnando ovviamente in un altro settore, sono cose che valgono bene il sacrificio che invece stiamo facendo tutti, ma non in questi anni di crisi, il sacrificio che ha permesso al mondo di arrivare a questa crisi in modo così facile, perché non è arrivato a questa crisi, se l’è trovata di fronte, se l’è trovata di fronte che vuole dire specularmente se l’è trovata dentro di sé." Enrico Ghezzi Il Passaparola di Enrico Ghezzi, critico cinematografico, scrittore, autore e conduttore televisivo italiano. Demonizzazione facile della merce e dell’involucro "Questo è un pezzo che avevo scritto per il Corriere della Sera del 7 dicembre 1993, ci sarà qualche taglio, era uscito così e il titolo era, il titolo messo sul giornale mio era: Tremate, Tremate, è tornato il Beppe Parlante. Non è proprio un caso, anzi è un bel caso, che il discorso show di Beppe Grillo in tv, RAI Uno, sia avvenuto in giorni di fermento elettorale, elezioni mutate, polarizzate per legge, nel caso dei sindaci, intorno a singole volti e personaggi, e culminate nell’incredibile successo dei faccia a faccia. Il trionfo finale di Grillo, più di 14 milioni di spettatori, può apparire stupefacente, anche se è la manifestazione ultima e più chiara di una tendenza televisiva e non di tutta la società italiana. Crollata almeno in effige la autonomia politica, privatasi di qualunque credibilità la retorica politica, di cui oggi più che mai ci sarebbe bisogno, trionfano altri leader e altre parole retoriche. Da Adriano Celentano, il grande precursore televisivo fino dai tempi di Fantastico e l’anno scorso su RAI Tre, a Paolo Rossi, da Paolo Villaggio a Francesco De
Gregori editorialisti per l’Unità, ma non è neanche questione di esposizione televisiva: piacciano o non piacciano i loro film o la loro musica Nanni Moretti e Franco Battiato oggi sono punti di riferimento retorico politico di moltissime persone, ben più di Occhetto, Bossi o Rutelli o Fini, ma anche più di quanto sia mai stato un artista come Fellini. E per retorica non si intende qui la verbosità del retor ipocrita, ma la capacità di lanciare e liberare parole… Il più bello slogan del '68 francese fu il situazionista "vogliamo parole, non fatti", una sventura italiana fu il prevalere del politicismo tattico di conservazione del potere da una parte e il brutale passaggio terrorista alla retorica dei fatti dall’altra, mentre Berlinguer inventava geniali, provocatorie, parole retoriche come compromesso storico e austerità. Poi Tienanmen, alla fine degli anni '80, fu il trionfo mediatico di una pura presa di parola che riempie la piazza vuota del potere e viene dinamizzata dalla retorica della diretta CNN. Ed eccoci sul finire di questo 1993 al grandioso successo di Grillo, un colossal di ascolto, uno spettacolo semplicissimo, povero, una persona che parla, è interessante come si arrivi anche economicamente a questo, il grande personaggio, per quanto costi, è infinitamente meno costoso della puntata di un varietà medio, da Arbore a Celentano a Grillo, artisti, autori e dirigenti televisivi si orientano verso il singolo evento in due o tre puntate, dove il personaggio si mette in scena da se, esibisce appunto solo la propria storia, la propria forza retorica. [...]Nulla di nuovo parrebbe dal punto di vista del linguaggio, nessuna ricerca televisiva, in realtà una "one man television", che per ora, anche pericolosamente a senso unico, è quanto di più vicino ci possa essere all’idea di una tv futura dell’intervento diretto dei singoli cittadini o spettatori. Una tv che ha imparato da quel prolungamento e trasformazione della realtà che sono stati e sono certi programmi di RaiTre, da Un giorno in pretura a Chi l’ha visto?, dai programmi di Santoro a Chiambretti a Blob, ma la tv è ancora vista e considerata una trasmissione e come trasmissione di qualche cosa di preesistente, immagini, valori, il successo dello show di Grillo oltre che liberatorio può apparire inquietante. Demonizzazione facile della merce e dell’involucro, appello al risparmio, certo neanche la RAI ha più un soldo, e nessun accenno alla astuzia pervasiva del capitale, a quanto la società di oggi si basi sulla produzione di puro plusvalore immaginario. Prudenza nell’intaccare il proprio piedistallo televisivo, quanto costano le parole di un uomo, quanto valgono? Forse meno dell’acqua minerale! E quanto costa ascoltare in pubblico, infine, venduta la parola di un Grillo che denuncia i prezzi assurdi? Grande attacco alla pubblicità e grande pubblicità per se stesso. Del resto Grillo aveva inventato un sublime spot della Yomo, lui immobile e Muto, sguardo in macchina, con la scritta pubblicità telepatica. Non si può avere tutto in tv, non si può attaccare tutto, servono ancora valori per permettere i faccia a faccia, dove volti e corpi si scontrino e ci vengono addosso mille volte. Aspettiamo qualcuno che venga in tv, ci guardi, ci chiami, incroci le braccia, ci faccia ascoltare intensamente il suo nulla, infine senza nulla proporci." Il
sacrificio per la Crisi Non so perché ho letto questo, se risponde allo spazio che mi proponete di occupare, e non credo di avere mai occupato uno spazio televisivo, di sicuro non volontariamente, sono, sarei per dire siamo, ma mi assumo la responsabilità individuale e soggettiva di avere forse anche imposto a altri, ma non in modo violento, ma in modo automatico, credo molto nell’automatismo, e anche con quello televisivo, quello artistico, e la vita è automatica in qualche modo, tutto quello che si trascina o che va avanti bene da solo e da cui possiamo trarre, cercando, trovando, attivando certe attenzioni, proprio la nostra situazione media di vita.Dicevo ho sempre praticato una sorta di monachesimo dello spazio, ovvero di, ribadisco, contenimento della crescita e possibilmente addirittura della riduzione di uno sviluppo, e già ci siamo noi, come persone, che crescono, in maniera che non ci entusiasma a priori, diciamo, e quindi perché mimare questa crescita diciamo naturale, la sappiamo bene che la crescita poi può essere cancerogena e non meno naturale, quindi non si tratta di bene – male in questo campo, ma di sicuro l’intensificarsi dei livelli di occupazione di qualche spazio, per esempio lo spazio televisivo, per esempio lo spazio retorico, lo spazio di parola. È più grave che occupare una piazza? Di cui ci rendiamo subito conto, ma invece è una sorta di sviluppo pervasivo e di inevitabile imperialismo in qualche modo, imperialismo delle immagini, imperialismo del proprio potere sulle immagini, del proprio potere retorico o contro la retorica, personalmente uso il termine retorica in senso largamente positivo, ribadisco, credo che ci manchi retorica. Ora anarchicamente un po’ da situazionista isolato e isolato voglio dire non in gruppo, non vuole dire isolato per qualche motivo dagli altri, ma non ho veramente mai voluto convincere qualcuno, forse neanche con l’esempio, che poi è il modo se vogliamo migliore, quello che testimonia di più, ma non riesco a reggere negli altri, figuriamoci in me stesso, il discorso ideologico, ovvero il discorso che si autogiustifica, che fornisce uno schema, spesso tranquillizzante, è il tipico discorso delle grandi e piccole religioni e delle vere grandi ideologie, come si chiamano, letteralmente, le ideologie sono ideologiche, e le religioni lo sono quasi sempre, salvo quando saltano fuori dal loro riquadro ideologico e diventano forse inservibili, fanno appello alla santità, alla capacità derviscia di girare e di farsi girare la testa, ecco, quello per me è un grande momento neanche mistico, perché non va con il contatto diretto sul divino, il finale di "Francesco, giullare di Dio", che ho usato decine di volte tra Fuori Orario e Blob, forse 50 volte, con i frati e Francesco d’Assisi che si fanno girare la testa per sapere dove dovranno andare ciascuno a predicare, fino all’ultimo che non gli viene da girare la testa, alla fine casca e dice tu in che direzione sei? In direzione di quel pero laggiù, e allora andrai fino al pero e evangelizzerai gli uccellini di quel pero. Ed ecco, quando dico farsi girare la testa intendo quello, non necessariamente una esperienza sublime, limite, quella della mistica come separazione e come controllo accanito di sè fino a perdere il controllo, fino a lasciare il controllo all’entità che desidera amare e essere
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amata, scusate se uso questi termini, ma per me sono molto forti e politici, che non vorrei usare a vuoto e non sto dicendo che sono il modo migliore, probabilmente non c’è modo, però credo che anche la sorveglianza per esempio adesso in Italia diciamo pure molto palesemente verso questa attenzione a, a un processo che definirei, l’ho già definito così, prove democratiche di fascismo, cioè prove democratiche di una economia che assume i caratteri irreversibili, guidati verso l’irreversibile, a mala pena corretti, verso il fascismo, ma corretti proprio in senso autoritario, inesplicato,nel senso che lo spread, che cosa è davvero in due o due mila parole sappiamo dire che cosa sia lo spread? Viviamo in una situazione di parole magiche di brindisi perché lo spread scende sotto o disperazione perché saliva sopra, di cittadini che vengono definiti augurabilmente non più come di destra o sinistra, ma finalmente dice Monti tra quelli che pagano le tasse e quelli che non le pagano. Divisione talmente terribile che io ho sempre ammirato mio padre, i miei, poi forse per questo tradizionalmente con un gesto che è poco anarchico, lo ammetto, c’è una sorta di temperamento diciamo democratico, curva democratica dell’anarchismo, nel senso che credo che pagando le tasse paghi soprattutto una tassa, una autorizzazione, magari modesta, lo vediamo oggi, meschina, mediocre, ma a non dovere nulla al politico verso cui ti getterai, verso cui potrai anche esprimerti in modo selvaggio, troppo duro, perché tu hai dato quello che era necessario per una politica, quello che era necessario per una spesa, mentre il controllo di essa non esiste assolutamente, quindi è già una intenzione pia, però devo dire che sentirlo dire così, questa suddivisione in chi paga le tasse e chi non le paga, fa subito venire voglia di evadere, ma non le tasse, di evadere da questo polarismo, che è peggio ancora di quelli precedenti, è più ideologico, proprio perché non c’è.. a questo punto diventa indifferente per quale motivo si cerca di avere soldi, per quale motivo non bisogna andare in banca rotta, è un motivo puramente conservativo. Provare a immaginare modelli in cui si perde qualche cosa, anche molto, ma guadagnando ovviamente in un altro settore, sono cose che valgono bene il sacrificio che invece stiamo facendo tutti, ma non in questi anni di crisi, il sacrificio che ha permesso al mondo di arrivare a questa crisi in modo così facile, perché non è arrivato a questa crisi, se l’è trovata di fronte, se l’è trovata di fronte che vuole dire specularmente se l’è trovata dentro di sé. Questo mondo è un mondo da decenni, da 50 anni percorso dai fiumi di denaro nero, che sono quelli che danno peso alle cose, che è zero però, perché il mondo come insieme delle cose visibili, comprabili, era tutto comprabile già da qualche decennio. Quindi era tutto già come se fosse venduto con il cartellino della spesa, con il cartellino del costo su ogni singola molecola verrebbe da dire. Chissà se qualcuno si è già comprato il mondo stando in orbita da qualche parte. Allora tenere aperte le possibilità di orbitare molto lontani, quindi farsi anche prendere in giro, o chissà, prendendo in giro, è già una… presa di posizione agile, nel senso che uno non sta lì e occupa e mette radici, però direi gandianamente in qualche modo, non
cerca di raggiungere una indipendenza, che sappiamo che è ancora una battaglia di popoli in molti paesi, il terzo mondo è stato costellato dagli anni 60 a oggi da ribellioni, le stesse rivolte, da Piazza Tharir in poi, in medio oriente hanno un aspetto politico e ideologico abbastanza ambiguo, e comunque sempre intorno a due concetti che mi fanno paura e che un po’ ci dovrebbero fare paura, che sono quelli dell’identità e quello legatissimi, e quello dell’indipendenza, che può anche essere quella innocua, uno direbbe, non so, del cineasta indipendente, che mi fa da sempre ridere, io mi occupo molto di cineasti indipendenti, molti di questi credono del lavoro di Fuori Orario, ci aiutano a aiutarli, non lo so… ma credo che la prima indipendenza cui si dovrebbe puntare, e si può, è la dipendenza da se stessi. Abbiamo poche televisioni Da quella droga che è il sé stesso, che a volte ci dà dei momenti straordinari, di intensità, ma che è sicuramente, se protratta, se resa la nostra corazza narcisistica veramente una muraglia, che ci impedisce di vedere, di amare, l’autonomia è una cosa che sta a metà, diciamo, schematicamente, tra l’identità e l’indipendenza, in definitiva, (ma non c’è fine a questo discorso,) credo che si debba essere sempre sul bordo, il bordo vuole dire che sia vero o no, poi, matematicamente, aritmeticamente, per esempio in qualunque elezione mi piacerebbe votare per chi perde e aiutarlo a perdere di poco, anche persone che non stimo, che hanno un livello di pensiero umano e politico magari molto lontano dal mio, magari ributtante secondo molti canoni di giudizio, per spiegare, se.. per dire, mi è già capitato di dirlo anche così, uno mi può sputacchiare, per fortuna sono protetto dal vetro, dal vostro vetro, se state guardando questo blog, Se io dovessi votare tra A e B, su una questione anche molto importante, di comportamento sociale, dall’eutanasia, che è proprio una cosa che ci colpisce, o chi parte per lo spazio con le poche astronavi pronte quando poi si avvicina il meteorite, queste cose che ci sembrano sempre da film e poi invece sono sotto il film, perché questo va più avanti il film mondo e io voterei a caso, con gli occhi chiusi, perché a quel punto è talmente estrema, talmente lunare, talmente impossibile la situazione che fare finta di essere colui che pesa il bene, il male, che alla fine decide, è come mutarsi in Dio, ora è vero che siamo tutti in qualche modo dei, nella nostra ideologia religiosa, alla fine, e è vero che tutti vorremmo durare indefinitamente, è vero anche, pensa che noia se fossero tutti come me, che a me sembra che ci sia per esempio poca televisione. E allora io credo che in questo momento, checché se ne dica della televisione in crisi, che non sa che cosa essere e che è soppiantata da Internet per un sacco di cose, oppure va beh, lasciamo perdere il cinema, che già sta vivendo in questo tramonto, è un tramontaggio, un tramonto abbastanza curioso e interessante, perché ora si inizia a avere davvero le cose ipotizzate da Astruc, 70 anni fa con la caméra-stylo, a fare delle cose come si scrive, e molti non sanno che cosa fare, che cosa scegliere, quando si capisce benissimo che qualunque film, idea, può costare mille, un milione, 100 o 10, e è più o meno
simile, solo dipende se lavori più sul filmato o sul modo di filmarlo, di supporlo digitalmente, dal nulla, etc.,ma il punto è che secondo me abbiamo poche televisioni, anche se la linea c’è, diciamo, la raggiera che parte da ognuno di noi c’è, e c’è anche quella dell’emettere immediatamente, dove il soggetto stesso è virtuale e non esiste in qualche modo, cioè non vengono fuori grandi momenti personali dal blog e dalla Rete, quindi è obiettivo bene, secondo me, che non escano, perché poi è una zona di banditi mascherati, il discorso violentissima libertà, ovviamente qualunque espressione artistica per chi ancora ama questa separatezza, viene ridicolizzata, giustamente, dalla Rete, cioè è talmente un motore che potrebbe anche essere immobile, ma che è tutto disperso in ognuno di noi, allora invece che detto solo teoricamente questo dovremmo favorire, può darsi che sia già così, e lo scopriremo trovando un libro di manutenzione di un supercervello tra due anni o due mesi o due secoli in una caverna in un polo marziano, non lo so, o in un pollo marziano, nell’interiora di un pollo marziano, che ci dirà che siamo 7 miliardi o ci sarà stata nel frattempo una guerra, una epidemia di dissenteria, tutta la cacca sarà scivolata giù dal pianetta, la forza di gravità della merda, non lo so, però inverano dire che è così e che forse deve essere così, mancano ancora dei miliardi, io credo che ci vorrebbero 8 miliardi di canali televisivi, almeno uno a testa, e questo vuole dire almeno uno dentro la testa e questo probabilmente è già avvenuto, e quindi ricomincia tutto, perché se è già avvenuto che cosa è stato? Un atto di imperio? Ma di chi, di quale imperatore o Dio? Una cosa contro di noi? Per noi o un gioco innocuo per chi lo fa, ma che significa tutto il dolore, tutto il terrore, tutta la paura, ma anche l’amore di questa vita, di questo… mi sembra non accettabile questa cosa. Noi né stelle né luna, cavi… cavità, cavo e cavità, tutti e due. Buona visione. Buona visione.. propaganda… buona visione, va beh, non mi far giocare con le parole, perché vado avanti.. Ti faccio un Bergonzoni di 12 ore…
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Una Bologna peggiore è possibile Minipost 10.12.2012
"Bologna è una città magica, il tempo, in molti angoli sembra essersi fermato al medioevo, palazzi ben conservati, torri, strade, chiese e cortili... ma come accade spesso, l'uomo, o per meglo dire la giunta, o per dire ancora meglio, gli amministratori della città, violentano la storia, le cose belle, il nostro mondo, lo fanno in modo scellerato, sperperando denaro con progetti estemporanei... è il caso della piazzetta di Palazzo D'Accursio, vittima del Tirolismo style modello Ikea, un parquet da 300.000 euro che circonda il bellissimo pozzo incastonato speriamo non per sempre tra le tavole e gli esili bonsai della nuova piazza Ikea... una Bologna peggiore è possibile." Nik il nero
Obbiettivo: Elezioni 2013 MoVimento 11.12.2012
Tre cose fondamentali abbiamo fatto con queste votazioni. Una è che abbiamo dato un voto libero e da questo voto libero è nata una cosa che voglio sottolineare: il voto alle donne. Se il voto fosse sempre stato libero, in Parlamento oggi avremmo molte più donne che uomini. La seconda cosa è il permettere di conoscere i candidati, che forse andranno in Parlamento, 3 mesi prima in modo che tu puoi andare lì, discutere, conoscerli, votarli o non votarli. Consigliarli o maledirli. E la terza cosa è che non abbiamo speso un euro. Tutto a costo zero. A chi dice che non c'è stata democrazia perchè i voti sono stati pochi io faccio una domanda: quanti voti ha preso ognuno dei mille parlamentari oggi in Parlamento? Chi ha deciso di quella gente lì? Ve lo dico io: 5 segretari di partito. Non venite a rompermi i coglioni (a me!) sulla democrazia. Io mi sto stufando. Mi sto arrabbiando. Mi sto arrabbiando seriamente. Abbiamo una battaglia, abbiamo una guerra da qui alle elezioni. Finchè la guerra me la fanno i giornali, le televisioni, i nemici quelli veri va bene, ma guerre dentro non ne voglio più. Se c'è qualcuno che reputa che io non sia democratico, che Casaleggio si tenga i soldi, che io sia disonesto, allora prende e va fuori dalle palle. Se ne va. Se ne va dal MoVimento. E se ne andrà dal MoVimento. Noi dobbiamo avere una forza unita per arrivare a fare un risultato che mai potevamo aspettarci di avere. Abbiamo poco tempo e le nostre forze devono essere indirizzate su queste cose, sulle cose reali, sul Programma, su quello che porteremo avanti, sulla campagna che ci aspetta. All'ultimo sangue. Siamo in una guerra. Siamo con l'elmetto, così come siamo partiti. Chi è dentro il MoVimento e non condivide questi significati e fa domande su domande e si pone problemi della democrazia del MoVimento va fuori! Va fuori dal MoVimento. Non lo obbliga nessuno. E andranno fuori.
Dopo le Parlamentarie, le Regionalie in Lombardia Minipost 11.12.2012
"Anche per le prossime elezioni regionali in Lombardia TUTTI I CANDIDATI saranno scelti con una votazione on line, democratica e a costo zero. Si voterà mercoledì 12 dicembre dalle ore 10.00 alle ore 17.00 e giovedì 13 dicembre dalle ore 10.00 alle ore 20.00. Gli aventi diritto al voto sono gli iscritti al portale del MoVimento alla data del 30 settembre 2012 che abbiano inviato il documento di identità entro il 2 novembre 2012, già abilitati al voto per le Parlamentarie e residenti in Regione Lombardia. Ogni elettore troverà due link che condurranno rispettivamente a due piattaforme che consentiranno: - scelta dei candidati consiglieri per la composizione del listino provinciale (ogni elettore potrà votare solo per i candidati della propria provincia). - scelta del candidato Presidente all'interno di una lista limitata a coloro che oltre ad essere candidati quali consiglieri hanno anche manifestato la disponibilità a ricoprire la funzione di Presidente (la lista dei candidati presidenti sarà unica per tutta la regione). Per ciascuna delle due votazioni i votanti potranno esprimere fino ad un massimo di 3 preferenze. Le liste saranno formate alternando un uomo e una donna come prevede la nuova legge elettorale regionale. Buona democrazia a tutti!" Lombardia 5 Stelle
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Ritiro del logo del M5S Minipost 12.12.2012
"A Federica Salsi e Giovanni Favia è ritirato l'utilizzo del logo del MoVimento 5 Stelle. Li prego di astenersi per il futuro a qualificare la loro azione politica con riferimento al M5S o alla mia figura. Gli auguro di continuare la loro brillante attività di consiglieri." Beppe Grillo
Il M5S NON DEVE partecipare alle elezioni! MoVimento 12.12.2012
Fate attenzione ai tempi. Giovedì 6 dicembre il M5S, dopo le votazioni on line, riesce a predisporre le liste per il Parlamento in tutta Italia e può iniziare il processo di raccolta delle firme nelle diverse circoscrizioni. Nella stessa settimana la Commissione Affari Costituzionali alza bandiera bianca per modificare la legge elettorale attuale e ridurre il peso del M5S, o addirittura eliminarlo con regole ad hoc (come l'esistenza obbligatoria di uno Statuto a immagine e somiglianza di quello dei partiti). Esiste ancora un modo però per bloccare il M5S: il tempo. Va quindi in onda la manfrina del pdl contro la politica del governo appoggiata a 90 gradi per più di un anno, dall'IMU, all'aumento dell'IVA, all'aumento delle tasse. Rigor Mortis, offeso, si dimette da solo, senza essere sfiduciato dalle Camere, in modo assolutamente irrituale (forse anche incostituzionale). Invece di andare in Parlamento va da Napolitano. La data delle elezioni deve essere quindi fissata il più presto possibile per evitare l'innalzamento dello spread (?!). Al voto, al voto! All'inizio si anticipa a marzo, poi, perso ogni senso del pudore, a febbraio. Per la prima volta l'Italia va a votare anticipatamente senza che il governo in carica sia stato sfiduciato dal Parlamento e ci va sotto la neve, come per centomila gavette di ghiaccio, come se fossimo in guerra. Il tempo per raccogliere le firme diventa così per il M5S quasi impossibile. Pochissime settimane per decine di migliaia di firme. Per i partiti il problema non si pone. Loro, in quanto già in Parlamento, non devono autenticarne neppure una di firma e le liste dei candidati le faranno come sempre a tavolino, in un paio d'ore, tra un marsala e un caffè. Alla faccia della democrazia. Io non mi arrendo, ma ho bisogno di tutto l'aiuto possibile per organizzare nei due prossimi fine settimana dei "Firma day" in tutta Italia. Abbiamo il dovere di provarci. Se poi non ci riusciremo e resteremo fuori dal Parlamento, la responsabilità sarà dei partiti, del Governo, delle Istituzioni. Dovranno assumersi ogni responsabilità di aver impedito con un colpo di mano la partecipazione del M5S e aver fatto eleggere un Parlamento totalmente delegittimato con un'astensione superiore al 60%. Ci vediamo in Parlamento, o dentro o fuori. Sarà un piacere.
Metti una firma a 5 Stelle! Minipost 12.12.2012
Cancellieri e le firme dimezzate Muro del pianto 13.12.2012
"Abbiamo pochissime settimane per raccogliere decine di migliaia di firme. Abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile! Serve l'aiuto di migliaia di cittadini: è il momento di FIRMARE! Il 15 e il 16 dicembre, in ogni città e comune del Lazio si svolgerà il FIRMAWEEKEND per la raccolta firme necessarie per l’ammissione delle Liste Elettorali del MoVimento 5 Stelle. Controlla nella mappa il banchetto più vicino. Facciamo appello al senso civico e democratico di tutti i CITTADINI e li invitiamo a contribuire, tutti insieme, alla sottoscrizione delle Liste nazionali, provinciali e regionali a 5 Stelle. INOLTRE CI APPELLIAMO A TUTTI I CITTADINI che, ai sensi dell’articolo 14 della legge 21 marzo 1990, n. 53, come modificato dalla legge n. 130/1998 e dalla legge n. 120/1999 possono realizzare l'autenticazione, perchè mettano a disposizione la propria funzione pubblica presso i centri di raccolta firme. Sono abilitate all'autenticazione delle firme per la presentazione delle liste elettorali: notai; giudici di pace; cancellieri e collaboratori delle cancellerie delle Corti di Appello, dei Tribunali ovvero delle sezioni distaccate dei Tribunali; i segretari delle Procure della Repubblica; i Presidenti delle Province e i Sindaci nonché i funzionari da essi incaricati; gli assessori comunali e provinciali; i presidenti dei consigli comunali e provinciali; i presidenti e i vice presidenti dei consigli circoscrizionali; i segretari comunali e provinciali. Possono, inoltre, autenticare i consiglieri comunali e provinciali purché comunichino preventivamente, rispettivamente al Sindaco e al Presidente della Provincia, la loro disponibilità al riguardo. Per comunicare la propria disponibilità scrivete a: info@lazio5stelle.it Senza il tuo aiuto non ce la faremo!" M5S Lazio
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Il ministro Cancellieri ha detto "Se c'è lo scioglimento anticipato delle urne (elezioni al 17 febbraio 2013, ndr) c'è una norma che dice che le firme da presentare sono dimezzate". Il che è vero però SOLO se lo scioglimento delle Camere avviene entro il 29 dicembre 2012, ossia 120 giorni prima della loro naturale scadenza fissata per il 29 aprile 2013, così come prevede l'art. 6 del famoso "Porcellum". In caso contrario le firme vanno raccolte tutte. In una decina di giorni quindi, prima dello scioglimento, Natale e Santo Stefano compresi, il Parlamento dovrebbe riuscire a discutere e far approvare sia il ddl Stabilità, il decreto sullo sviluppo, "risolvere" la questione Ilva nonché attuare la norma sul pareggio di Bilancio ed esprimere un parere sull'inutile ddl corruzione. La Cancellieri è però sicura del fatto suo, le firme saranno dimezzate. Quindi deve sapere da fonti bene informate che la legislatura finirà entro il 29 dicembre. E se finisse dopo (ci faccio una cena...)? Le firme mancanti ce le mette lei? Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. Nei prossimi due fine settimana con i "Firma day" dobbiamo riuscire a raccogliere tutte le firme. Io sarò presente di persona nelle Regioni più a rischio per aiutare la raccolta. Una domanda: perché anticipare le elezioni sotto la neve a febbraio per la prima volta nella storia della Repubblica? Forse per tenere fuori dal Parlamento il M5S? Ci vediamo in Parlamento, o fuori o dentro. Sarà un piacere.
M5S Sicilia: il Vice-Presidente 5 Stelle senza privilegi!
Ha fatto almeno questo Muro del pianto 13.12.2012
Minipost 13.12.2012
Antonio Venturino, citttadino portavoce del MoVimento 5 Stelle Sicilia, è stato eletto Vice-Presidente Vicario dell'ARS: l'Assemlea Regionale Siciliana. Si tratta della seconda carica istituzionale più importante dell'ARS. Ai normali politici conferisce di "diritto" alcuni privilegi che Venturino, come promesso in campagna elettorale, ha immediatamente rifiutato. "Ho appena firmato la rinuncia all'indennità di carica di Vice Presidente, pari a 3.244,22 euro al mese, così come avevamo promesso durante la nostra campagna elettorale. Per quanto riguarda l'altro privilegio, quello delle auto blu, l'abbiamo già detto mille volte: noi rinunciamo a questo tipo di benefit. La macchina resterà parcheggiata da qualche parte. A noi non interessa. Non utilizzeremo assolutamente l'auto blu." Antonio Venturino, M5S, Vice-Presidente Vicario dell'ARS
A tutti si concede la frase "Ha fatto almeno questo..". L'onore delle armi. Anche il critico più feroce riconosce alla sua vittima un piccolo insignificante merito. Mussolini ha almeno prosciugato le paludi pontine. Nerone ha almeno costruito la Domus Aurea. Brunetta almeno conosce la ricetta originale della pasta e fagioli. Berlusconi ha almeno evitato il carcere. Fassino aveva almeno una banca. D'Alema ha almeno una barca. Scalfari ha almeno scassato i cosiddetti per quarant'anni filati con i suoi editoriali. Mastella ha almeno una piscina a forma di cozza. Tutti hanno un almeno, anche i più sfigati. Un "almeno" nel proprio curriculum serve per evitare la "damnatio memoriae", la cancellazione dalla memoria collettiva e la distruzione di ogni traccia che possa essere tramandata ai posteri. Mi sono chiesto quale fosse l'almeno di Rigor Montis, il dimissionario extraparlamentare. Ho pensato allo spread, il suo unico alibi governativo, ma lo spread non si è turbato più che tanto dalla sua prossima dipartita e neppure i titoli di Stato che anzi chiudono in rialzo. Certo, lo ammetto, sono leggermente prevenuto dopo una debacle degna di Caporetto, con disoccupazione, debito, tassazione alle stelle e aziende che muoiono come le mosche d'inverno e il PIL che sprofonda. Ho pensato quindi che l'almeno di Monti fosse la sua reputazione internazionale, nessuno è profeta in patria. Vederlo abbracciato spesso alla Merkel e a Hollande come a due salvagenti personali era più che un indizio di almeno. Ho letto per conferma il Financial Times a firma Wolfgang Munchau "L'anno di Monti è stato una bolla, buona per gli investitori finché è durata. E probabilmente gli italiani e gli investitori stranieri non ci metteranno molto a capire che ben poco è cambiato nel corso dell'ultimo anno, ad eccezione che l'economia è caduta in una profonda depressione. Due cose devono essere sistemate in Italia, la prima è invertire immediatamente l'austerità, in sostanza smantellare il lavoro di Monti... la seconda è scendere in campo contro Angela Merkel...". Forse il FT è di parte, troppo di sinistra. Ho dato una scorsa al New York Times, un articolo di Paul Krugman "Tecnocrati "responsabili" costringono le nazioni ad accettare la medicina amara dell'austerità, l'ultimo caso è l'Italia dove Monti lascia in anticipo, fondamentalmente per aver portato l'Italia in depressione economica". Il NYT deve essere comunista. Sono passato a sfogliare il Daily Telegraph "Monti ha portato l'inasprimento fiscale al 3,2% del Pil quest'anno: tre volte la dose terapeutica. Non vi è alcuna ragione economica per farlo. L'Italia ha avuto infatti un budget
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vicino al saldo primari nel corso degli ultimi sei anni". Maoista! Forse però un almeno lo ha anche Monti. Almeno si toglie dalle balle. Ci vediamo in Parlamento. O fuori o dentro. Sarà un piacere.
L'onda rosa del M5S alle regionali della Lombardia MoVimento 14.12.2012
Per la prima volta nelle elezioni regionali, in Lombardia, la portavoce di un movimento politico è stata eletta on line dagli iscritti. Si chiama Silvana Carcano, ha 41 anni, due figli, una laurea in Economia e Commercio. L'onda rosa del M5S continua dopo le liste per le nazionali. Nelle dodici province lombarde i capolista donne sono otto, pari al 66%. Questo dato conferma che in caso di elezioni libere dalle incrostazioni dei partiti, dei giochi di potere, dei capopanza, le donne sarebbero votate in maggioranza. Hanno votato per le liste 2.003 persone e per il portavoce presidente 1.991, dei 4.885 aventi diritto iscritti al M5S in Lombardia entro il 30/9/2012 con i documenti di identità digitalizzati. I voti potenziali, tre preferenze per votante, erano 14.655 e i voti espressi rispettivamente 5.505 per la portavoce, e 5.690 per le liste. Per votare non è stato chiesto un euro e il M5S non prenderà i contributi per le elezioni come ha già fatto nelle altre Regioni, l'ultima in Sicilia, dove ha partecipato. I cittadini in lista sono tutti incensurati, non sono professionisti della politica, ma della vita quotidiana. Leggete il loro curriculum, guardate le loro interviste su YouTube. Giudicateli e se credete che vi rappresentino, votateli. Puliamo il cielo della Lombardia. Ci vediamo in consiglio Regionale, dentro con persone oneste. Non è un miracolo?
Diretta Streaming: I candidati Portavoce del M5S Lazio
Elezioni truffa Politica 14.12.2012
Minipost 14.12.2012
"Oggi alle ore 18.00 il Movimento 5 Stelle Lazio presenterà i candidati portavoce per le elezioni regionali. Mentre la Casta con goffi tentativi cerca di rendere insidioso e instabile il percorso che conduce alla presentazione delle liste, il Movimento 5 Stelle Lazio va avanti e dopo aver votato on line i propri candidati portavoce, domani li presenterà alla cittadinanza. Il candidato Presidente Davide Barillari introdurrà il programma prodotto dalla partecipazione di molti cittadini. Esporrà anche la dichiarazione di intenti che ormai caratterizza il Movimento 5 Stelle. Invitiamo tutti i cittadini e giornalisti a seguire la diretta streaming per conoscere i candidati de Movimento 5 Stelle Lazio e a partecipare con domande tramite i canali Facebook e Twitter hashtag #elelaziom5s Potere seguire la diretta streaming qui" M5S Lazio
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Illustrazione di The Hand >>> SEGUI LO STREAMING del FIRMA DAY! febbraio, insieme a gennaio, è uno dei più freddi e con maggior precipitazioni nevose dell’anno. Spesso il primo in base alle serie storiche. Quindi il periodo migliore per votare in anticipo con la risibile scusa dello spread. L’Italia è un Paese in prevalenza montuoso. Alpi al nord e Appennini nel centro sud. Uscire di casa in Aspromonte o negli altopiani del Trentino può essere problematico, anche impossibile. E, con l’organizzazione da terzo mondo di cui disponiamo, se cade qualche fiocco, città come Milano e Roma si paralizzano. L’idea di tenere le elezioni a febbraio è apparentemente folle e avviene per la prima volta nella storia della Repubblica, ma invece è un colpo di genio della Cancellieri, di Rigor Montis e di Napolitano. Ottengono in un sol colpo due risultati. Il primo è che il M5S, l’unico grande movimento politico non presente in Parlamento ha a disposizione circa tre settimane sotto le feste natalizie per stampare le liste con i candidati circoscrizione per circoscrizione, evitare qualunque errore, organizzare i banchetti in tutta Italia, raccogliere decine di migliaia di firme, validarle, verificarle e quindi consegnarle al tribunale di competenza. Sembra l’undicesima fatica di Ercole. Il secondo risultato, nel caso si riescano a raccogliere firme sufficienti in Italia e nelle circoscrizioni estere, è sottrarre due mesi di campagna elettorale al M5S nelle piazze e in Rete. Gli altri partiti non ne avranno alcun danno, fanno infatti propaganda permanente, h24, in televisione e sui giornali. C’è però un piccolo, piccolissimo problema. Il voto d’inverno farà aumentare gli astenuti chiusi in casa e senza il M5S 6/7 milioni di italiani che lo voterebbero non si presenteranno ai seggi. Il prossimo Parlamento nascerebbe morto, delegittimato, senza opposizione e senza una reale rappresentanza. Napolitano, Monti, Bersani, pensate veramente che un governo con un Parlamento eletto dal 30/40% degli elettori possa durare più di qualche mese? Un Parlamento in bianco. Dio rende folli coloro che vuole perdere. “Viene Febbraio, e il mondo è a capo chino … il carnevale impazza, il carnevale impazza...”. Ps: Con una macchina a otto posti e tre assistenti, Walter alla guida, Salvatore Mandarà per gli streaming e Pietro per blog/social e video, parto domani per il primo week end del Firma Day. In Toscana sabato e in Trentino Alto Adige
e Friuli Venezia Giulia domenica. Entro sera saranno comunicati percorsi e orari del mio tour e i banchetti di ogni circoscrizione italiana. I dati verranno continuamente aggiornati. Cercherò di fermarmi in tutti i banchetti: ho con me le catene da neve. Ci vediamo in Parlamento. Dentro o fuori, sarà un piacere. ITINERARIO FIRMA DAY: domani 15 dicembre, a partire dalle 12.00, saremo a Firenze, Borgo San Lorenzo, Figline Valdarno, Arezzo, Empoli, Livorno, Pistoia, Prato. Domenica 16 dicembre, a partire dalle 9.00, saremo a Bolzano, Trento, Rovereto, Trieste e Udine. Aggiornamenti sul luogo e sull'ora saranno dati in tempo reale su Twitter e Facebook. Una diretta streaming accompagnerà tutto il viaggio.
Diretta Streaming: #FirmaDay
Il problema dell'Italia siamo noi
Minipost 15.12.2012
Muro del pianto 15.12.2012
Lo streaming del Firma Day è iniziato! Sarà una diretta fiume, ininterrotta, fino a questa sera. A oltranza. Ugualmente domani. Ci saranno collegamenti dai banchetti di tutta Italia. Ti aggiorneremo in tempo reale sulla situazione dei banchetti sparsi per il territorio. Per partecipare a questa meravigliosa diretta streaming creata dai cittadini segnala il tuo banchetto a tvinmovimento@gmail.com indicando il tuo nome, gruppo o meetup di appartenenza e un recapito telefonico. Ti daremo tutte le indicazioni per effettuare il collegamento video. Usa l'hashtag #firmaday per commentare, segnalare problemi o un nuovo banchetto. Beppe Grillo interverrà in diretta per la prima volta verso mezzogiorno e poi di nuovo, per alcuni minuti, in ogni tappa che faremo. Seguite gli aggiornamenti in streaming, su Twitter e Facebook.
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Il vaso di Pandora di James Gillray >>> SEGUI LO STREAMING del FIRMA DAY! i lavori che gli italiani non vogliono più fare", nostra se facciamo la fila a migliaia alle mense della Caritas per un piatto di minestra perché non abbiamo voglia di impegnarci nella vita, nostra se abbiamo perso la casa a causa dell'IMU, nostra se abbiamo sbagliato il capoverso B del riquadro F della dichiarazione dei redditi e non riusciamo a onorare le sanzioni, nostra se paghiamo le tasse più alte del mondo e in cambio abbiamo i servizi più scadenti o nessun servizio e ci dobbiamo arrangiare da soli, nostra se non avremo nessuna pensione perché moriremo prima e tra qualche anno non varrà quasi nulla mentre paghiamo all'INPS le pensioni d'oro degli ex parlamentari, nostra se la sicurezza nelle città è un optional e ti puoi prendere una coltellata o essere stuprata da uno sconosciuto con precedenti penali a cui è stato dato il foglio di via, ma da qui non se ne è mai andato, nostra se veniamo travolti in bicicletta perché ci ostiniamo a non usare la macchina in assenza di piste ciclabili sicure, nostra se respiriamo l'aria tossica degli inceneritori in mancanza di una raccolta differenziata, nostra se se non abbiamo movimentato il conto corrente per più di dieci anni e lo Stato si prende tutto, nostra se abbiamo un parente malato di alzheimer, nostra se dobbiamo fare un'operazione e moriamo in lista di attesa, nostra se le aziende lasciano l'Italia per non morire di tasse, disservizi, gabelle, controlli e adempimenti inutili, nostra se conviviamo con la mafia spesso per non morire, nostra per la corruzione, le tangenti, il pizzo. Nostra se non esiste alcun futuro per i nostri figli, se le banche incassano profitti mostruosi e non concedono un prestito, un mutuo, un fido, un cazzo di niente alle piccole imprese e alle famiglie. Nostra se protestiamo e siamo manganellati, nostra se scendiamo in piazza e veniamo incarcerati per mesi senza processo come neppure sotto Pol Pot. Nostra se esiste il M5S, la vera origine di tutti i mali della Nazione, vaso di Pandora, antidemocratico, puzzolente, fascista, leninista, schifoso, massone, mussoliniano, occulto, colpevole di non aver mai rubato, ma anzi di aver restituito milioni di euro di contributi elettorali. Nostra se il M5S è il secondo movimento politico, un MoVimento che il Paese, che affonda le sue radici nella vera e illuminata democrazia dei partiti e nell'informazione di giornalisti con la schiena dritta a 90 gradi, non si merita.
Ci vediamo in Parlamento, fuori o dentro. Sarà un piacere. ITINERARIO FIRMA DAY: oggi 15 dicembre, a partire dalle 12.00, sarò a Firenze, Borgo San Lorenzo, Figline Valdarno, Arezzo, Empoli, Livorno, Pistoia, Prato. Domenica 16 dicembre, a partire dalle 9.00, sarò a Bolzano, Trento, Rovereto, Trieste e Udine. Aggiornamenti sul luogo e sull'ora saranno dati in tempo reale su Twitter e Facebook. Una diretta streaming accompagnerà tutto il viaggio.
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Volume 7, numero 49
Sommario
09.12.2012
Economia L'indecenza delle banche
La polvere sotto il tappeto Muro del pianto 02.12.2012
Energia Passaparola - L'era della scarsità Lester Brown
Informazione La legge è uguale per gli altri
Minipost M5S Nogara: Il Wi-Fi sarà gratuito Parlamentarie, istruzioni per l'uso Italiani senza casa MoVimento 5 Stelle fuori dal Parlamento? ILVA in tre mosse Fassino, l'inquisitore di Torino Tasse di Natale Risultati del sondaggio sull'abolizione del contante
MoVimento I risultati delle Parlamentarie del M5S
Muro del pianto La polvere sotto il tappeto Lo squadrone di Bersani Il Calendario dei Santi Laici 2013
Politica Lo spread non si mangia
Trasporti/Viabilità TAV ne' ora ne' mai - Alberto Perino
La polvere sotto il tappeto è l'ultima strategia rimasta al Sistema per sopravvivere. La polvere ha ormai formato cumuli e il tappeto è deformato, con gobbe, strane linee e ondulazioni. Si cammina con circospezione per non inciampare. Ogni giorno nuova polvere, spesso tossica, aumenta lo spessore degli avvallamenti e delle improvvise discese, là dove il piede dovrebbe posarsi senza rischio alcuno. Il tappeto è rigonfio di problemi irrisolti, di tragedie lasciate a marcire, di fallimenti, di ruberie, di Alcoa, di Ilva, di Fiat, di Monte dei Paschi di Siena. Chi dovrebbe aprire le finestre per fare entrare aria nuova, usare scopa e paletta, straccio e ramazza è responsabile della sporcizia morale o quantomeno colluso, amico, compare, socio, palo. Nel caso migliore è restato a guardare per decenni, come Rigor Montis, consulente di Pomicino, o di Passera che con Riva ha condiviso affari, o di Bersani e del Pdl, finanziati da Riva, o di MPS, la banca più amata dal pdmenoelle e tecnicamente fallita su cui sta indagando la magistratura. I poteri dello Stato qualche volta ci provano a ripulire la stanza, ma senza esito. Infatti dove svanisce lo Stato, svaniscono anche i suoi poteri, la loro legittimità. Le sentenze dei giudici, come avviene a Taranto, vengono cancellate per decreto legge (Mussolini aveva più pudore), indagati come Mancino possono, senza scandalo, colloquiare con il Quirinale della loro situazione processuale per la trattativa mafia-Stato, la Costituzione viene "interpretata" quando serve dal Parlamento (come per il Lodo Alfano vergognosamente approvato prima della bocciatura della Corte Costituzionale), i referendum (finanziamenti elettorali, nucleare) dei cittadini vengono annullati, le leggi di iniziativa popolare (Parlamento Pulito) neppure prese in considerazione. E' il caso di prendere atto che non solo sta finendo la Seconda Repubblica, ma lo stesso Stato italiano sta scomparendo sotto i nostri occhi, sotto il tappeto. Siamo nazione, ma non più Stato. Lo Stato ha delle regole, delle divisioni chiare dei suoi poteri. Uno Stato è una
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comunità in cui ognuno ha diritti e doveri, chiunque è uguale di fronte alla legge, nessuno è lasciato indietro. L'Italia non è nulla di questo. Non ha sovranità territoriale dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, ha perduto la sua sovranità monetaria, sta perdendo quella economica e quella popolare non l'ha mai avuta. Cosa le resta? I confini dalle Alpi a Lampedusa e una classe politica che rimanda ogni giorno il suo 8 settembre per non finire essa stessa sotto il tappeto. Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere.
M5S Nogara: Il Wi-Fi sarà gratuito
Parlamentarie, istruzioni per l'uso
Passaparola - L'era della scarsità - Lester Brown
Minipost 02.12.2012
Minipost 02.12.2012
Energia 03.12.2012
"Nei luoghi pubblici di Nogara si avrà la connessione WI-FI gratuita. E' quanto recita la nostra mozione votata all'unanimità nell'ultimo consiglio comunale. Una decisione importante in quanto internet è ormai parte integrante della vita di ogni cittadino. Attraverso la rete infatti si possono accedere ad informazioni, notizie e servizi di ogni genere i quali migliorano sicuramente la qualità della vita. Siamo contenti che il consiglio comunale, votando all'unanimità, abbia compreso l'utilità e la necessità della nostra mozione. I luoghi pubblici dove si potrà accedere alla rete sono: municipio, scuole, biblioteca (servizio già attivo), teatro, parchi pubblici, nonché tutti i luoghi ritenuti di interesse pubblico. Crediamo di aver fatto un ottimo servizio ai cittadini presentando questa mozione. Spesso sentiamo dire che in minoranza non si riesce a far niente e a portare casa poco o nulla. Questa è l'ennesima prova che, se le idee sono buone e fattibili, con l'aiuto di tutti si possono portare a casa risultati eccellenti. Il MoVimento 5 Stelle, anche dai banchi dell'opposizione, sta cercando di mantenere quanto promesso in campagna elettorale! Controlleremo che la mozione venga messa in atto. Stay Tuned!" M5S Nogara
Da domani, 3 dicembre 2012, per quattro giorni, si vota on line per le liste elettorali del MoVimento 5 Stelle per le elezioni politiche. I votanti possono attribuire tre preferenze ai candidati della loro circoscrizione. Il voto è individuale e bisogna evitare che sia pilotato da fantomatiche assemblee o comitati, entrambi esclusi categoricamente dal Non Statuto. Dobbiamo evitare la replica delle congreghe partitiche su base locale create per favorire uno o più candidati a scapito di tutti gli altri. Chi cercherà di pilotare il voto sarà diffidato e escluso dalle votazioni, sia che si tratti di candidato che di votante. Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere.
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*** Per cause non note, alcuni indirizzi email @gmail.com non stanno ricevendo le indicazioni per poter votare online le "Parlamentarie". Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle abilitati al voto possono, in alternativa, utilizzare le istruzioni pubblicate all'interno della pagina di modifica del loro profilo su portale. *** "Negli ultimi anni, stiamo assistendo agli effetti del raddoppio del prezzo del grano, che si manifestano sui segmenti più poveri dei paesi a basso reddito. In Paesi come la Nigeria, l’Etiopia o l’India, ad esempio, per una buona parte delle famiglie è normale prevedere giornate di digiuno. Non possono permettersi di mangiare ogni giorno e quindi la sera della domenica, ad esempio, decidono che, nella settimana entrante, digiuneranno al mercoledì e al sabato. Tutto ciò rappresenta un aggravamento del problema della fame nel mondo; finora ci eravamo preoccupati dell’allargamento del problema della fame nel mondo, ma questo ne costituisce un aggravamento. Ci sono milioni e milioni di famiglie in Nigeria, Etiopia, India o Perù che non possono permettersi di mangiare tutti i giorni, e così pianificano delle giornate senza cibo. E’ ovvio che non si tratta di una situazione molto sana. Io penso che la maggior parte della gente non ne sia consapevole, ma essa costituisce un serio pericolo per la futura stabilità politica, perché le persone arrivano al punto di non poterne più." Lester Brown Il Passaparola di Lester Brown, uno dei più importanti ambientalisti del mondo, fondatore del Worldwatch Institute e dell'Earth Policy Institute, Competizione a livello planetario, per l’approvigionamento di cereali "Mi chiamo Lester Brown. Vivo a Washington, D.C. Dirigo la Earth Policy Institute, una piccola organizzazione per la ricerca, un think tank che lavora sul progetto di un’economia per il futuro e un piano per crearla. Lo chiamiamo “Piano B”. Sul sito web dell’Earth Policy, potete vedere il libro “Piano B” online e capire le sue componenti principali. Continuare così non è più un’alternativa percorribile. Il mondo è in una fase di transizione, da un’epoca dominata dal surplus, ad una dominata dalla scarsità. Sono in atto varie tendenze, che interessano sia la domanda che l’offerta e che portano ad un impoverimento delle scorte alimentari mondiali e ad un aumento dei prezzi. Questa situazione non è temporanea, si tratta piuttosto di una transizione di lungo periodo dall’abbondanza alla scarsità. Sotto il punto di vista della domanda c’è l’aumento della popolazione; non è una novità, negli ultimi decenni siamo cresciuti al ritmo di ottanta milioni l’anno.
In pratica significa che stasera ci saranno 219.000 persone sedute a cena che ieri sera non c’erano, e che domani ce ne saranno altre 219.000 in più. La crescita della popolazione è continua e non accenna a diminuire. Il secondo elemento che crea l’aumento della richiesta di cibo è l’aumento della ricchezza. Aumentando il reddito, la gente, indipendentemente da dove si trovi, sale nella catena alimentare, e consuma più carne e pollame. Alle persone piace consumare proteine animali e quando il loro reddito aumenta a sufficienza, cominciano a consumarne di più. Per fare un esempio, in India, Paese con un consumo relativamente basso di proteine animali, il consumo annuale di cereali è di circa 181 Kg. all’anno, meno di mezzo kg. al giorno; all’opposto, negli Stati Uniti, che si trovano all’altra estremità dello spettro economico, si consumano 270 Kg. di cereali a persona all’anno; di questi, forse solo 90 Kg. vengono consumati direttamente, sotto forma di pane, dolci e cereali per la colazione; il grosso viene consumato sotto forma di carne, latte e uova. Queste sono le due fonti principali di aumento della domanda di cereali a livello mondiale: la crescita della popolazione e l’aumento del benessere; e adesso c’è anche un altro elemento, rappresentato dall’utilizzo dei cereali per la produzione di combustibile per auto. Negli Stati Uniti, vengono prodotti circa 400 milioni di tonnellate di cereali all’anno: di queste, l’anno scorso 129 milioni per le distillerie di etanolo per la produzione di combustibile per automobili. Così si è creata una competizione a livello planetario, per l’approvigionamento di cereali, tra i ricchi, proprietari di automobili, e i consumatori a basso reddito. Dal lato dell’offerta ci avviamo verso una fase di nuovi restrizioni sulla produzione: una di queste è la scarsità di acqua. La produzione agricola mondiale ha avuto una grandissima espansione nel corso degli ultimi 60 anni – è più che triplicata – ma ora abbiamo difficoltà a sostenere questa crescita così rapida, anche a causa della scarsità di acqua. La metà di noi abita in Paesi che stanno sovrapompando acqua di falda, cioè dal sottosuolo, per aumentare l’irrigazione. La Banca mondiale, ad esempio, stima che in India 175 millioni di persone si nutrono di cereali prodotti con un pompaggio eccessivo; la mia stima per la Cina è che 120 millioni di cinesi vivano di cereali prodotti tramite sovrapompaggio. La situazione è molto simile negli Stati Uniti, dove stiamo sovrapompando in tutti gli Stati del Sud Est, inclusi i principali Stati agricoli, come il Texas e la California. L’acqua, dunque, sta emergendo come un elemento che limita l’espansione della produzione di cibo; il mondo è pieno di terreno che potrebbe essere usato per la produzione di cibo se ci fosse anche l’acqua, ma purtroppo essa manca. La seconda sfida che gli agricoltori devono affrontare è il cambiamento climatico. La generazione di coloro che attualmente praticano l’agricoltura è la prima a dover affrontare un cambiamento climatico sostanziale. Gli agricoltori hanno sempre affrontato i capricci metereologici: siccità, ondate di calore, alluvioni, ma quello che devono affrontare oggi è un aumento costante della temperatura, e la regola in agricoltura è che ad ogni grado Celsius di aumento di temperatura, corrisponde
una diminuzione del 10% del raccolto.Gli agricoltori sono di fronte al cambiamento climatico, alla scarsità d’acqua... ma non dimentichiamo che l’agricoltura si è sviluppata lungo un periodo di 11mila anni di notevole stabilità climatica; questo tipo di agricoltura si è perfezionato nel massimizzare la produzione in un dato sistema climatico che non esiste più. Il sistema climatico sta cambiando, e ogni anno che passa esso è sempre più fuori sincronia con quello della produzione agricola. Gli agricoltori oggi sono incerti sul futuro come mai prima. Non sono più in grado di pianificare perché non sanno cosa... esattamente come e quando il clima cambierà: sanno soltanto che cambierà. Quindi abbiamo scarsezza di acqua, mutamenti climatici, e l’erosione del suolo che sta diventando un problema enorme in alcuni Paesi. In tutto il pianeta, stiamo perdendo suolo molto più velocemente di quanto esso non si riformi in condizioni di normalità. C’è un enorme bacino di polvere che si sta formando nel nord della Cina, ad esempio, a causa delle pratiche dell’aratura profonda e in particolare del pascolo non regolamentato; entrambe hanno distrutto la vegetazione, e ora non c’è più niente che trattenga gli strati superficiali del terreno. Quando inizia a soffiare il vento, verso fine inverno – inizio primavera, quando la neve si scioglie, il suolo semplicemente vola via. Un altro enorme bacino di polvere si sta formando in Africa centrale, sempre dovuto allo sfruttamento eccessivo per il pascolo e l’aratura; questi bacini di polvere renderanno impossibile la coltivazione agricola in aree in cui il suolo superficiale è spazzato via dal vento. Così abbiamo scarsità d’acqua, cambiamento climatico ed erosione del suolo, tutte cose che rendono difficile aumentare la produzione ad una velocità tale da soddisfare la domanda. La questione, dunque, è la seguente: cosa fare per affrontare queste minacce alla sicurezza alimentare futura? Una delle cose più ovvie è mettere un freno alla crescita della popolazione. Bisogna accelerare il passaggio a famiglie meno numerose. Non si può continuare a crescere di 80 milioni all’anno, o il problema si farà davvero serio. A dir la verità, stiamo già iniziando ad avere problemi sul fronte dell’alimentazione. Negli ultimi anni, stiamo assistendo agli effetti del raddoppio del prezzo del grano, che si manifestano sui segmenti più poveri dei paesi a basso reddito. In Paesi come la Nigeria, l’Etiopia o l’India, ad esempio, per una buona parte delle famiglie è normale prevedere giornate di digiuno. Non possono permettersi di mangiare ogni giorno e quindi la sera della domenica, ad esempio, decidono che, nella settimana entrante, digiuneranno al mercoledì e al sabato. Tutto ciò rappresenta un aggravamento del problema della fame nel mondo; finora ci eravamo preoccupati dell’allargamento del problema della fame nel mondo, ma questo ne costituisce un aggravamento. Ci sono milioni e milioni di famiglie in Nigeria, Etiopia, India o Perù che non possono permettersi di mangiare tutti i giorni, e così pianificano delle giornate senza cibo. E’ ovvio che non si tratta di una situazione molto sana. Io penso che la maggior parte della gente non ne sia consapevole, ma essa costituisce un serio pericolo per la futura stabilità
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politica, perché le persone arrivano al punto di non poterne più. Tagliare le emissioni di carbonio dell’80% per il 2020 Dobbiamo fermare la crescita della popolazione. E dobbiamo stabilizzare il clima. Bisogna procedere velocemente ad un taglio delle emissioni di carbonio. I leader politici parlano di un taglio delle emissioni dell’80% per il 2050, ma allora sarà troppo tardi. All’Earth Policy Institute pensiamo che le emissioni vadano tagliate dell’80% per il 2020. E’ come se ci stessimo preparando per una guerra. Bisogna ristrutturare l’economia energetica mondiale, abbandonando i combustibili fossili a favore di fonti di energia rinnovabili, abbiamo bisogno di una ristrutturazione totale dell’economia energetica. Assomiglia alla ristrutturazione dell’economia industriale degli Stati Uniti nel 1942, quando siamo entrati nella Seconda Guerra Mondiale. Avevamo ben pochi armamenti all’inizio della guerra, perchè non avevamo pensato, né pianificato, di entrare in guerra. Quel che il presidente Roosevelt fece, fu di bandire la vendita di nuove automobili negli Stati Uniti, costringendo le compagnie automobilistiche a produrre carri armati ed aerei. All’inizio del 1942 egli disse: ”Produrremo 45.000 carri armati e 60.000 aerei”. La gente non capiva come ci saremmo riusciti, ma la chiave fu la messa al bando della produzione di automobili, cosicché la nostra capacità industriale poté focalizzarsi sulla costruzione di carri e aerei, e alla fine riuscimmo addirittura a superare gli obbiettivi: infatti, invece di produrre 60.000 aereoplani, ne producemmo 129.000. Persino oggi, trovo difficile immaginare di produrre 129.000 aerei, ma l’abbiamo fatto, e non ci vollero decenni per ristrutturare l’economia industriale del paese, non ci vollero anni; è stato fatto nello spazio di alcuni mesi. Ora dobbiamo ristrutturare l’economia energetica mondiale, non nei prossimi decenni, ma nei prossimi anni; dobbiamo fare in fretta, o il cambiamento climatico entrerà in una spirale incontrollabile che ci impedirà di garantire in futuro la sicurezza alimentare. Uno dei possibili modi per diminuire la crescita della domanda è che nei Paesi ricchi, come gli Stati Uniti, e in misura minore l’Italia, ci si sposti verso la parte bassa della catena alimentare, consumando meno alimenti che richiedono una produzione cerealicola intensiva, come carni rosse, maiale, pollame, uova e formaggio, e più verdure e cereali integrali. Se lo facessimo, godremmo di una salute migliore, di sicuro negli Stati Uniti, e il pianeta ne guadagnerebbe in salute. L’impatto della domanda di risorse di suolo e acqua sulla Terra si alleggerirebbe. Questo dovrebbe essere il primo dei nostri pensieri. Abbiamo scoperto che la Terra non è infinita, ma finita, e la quantità di suolo e di acqua disponibili sono limitate. Uno sviluppo recente è la ‘nuova geopolitica alimentare’. L’abbiamo vista emergere negli ultimi anni. Quando il prezzo dei cereali è raddoppiato, fra la fine del 2007 e l’inizio del 2008, i Paesi esportatori hanno iniziato a limitare le esportazioni nel tentativo di controllare i prezzi dei cereali per il proprio mercato interno, dal momento che i prezzi del cibo stavano crescendo ovunque nel mondo. I Paesi esportatori, come l’Argentina e la Russia per il grano, hanno posto restrizioni o addirittura proibito le esportazioni, in
modo da tenerne basso il prezzo per il mercato interno, peggiorando drammaticamente la situazione nel resto del mondo. Bisogna muoversi in fretta Il Vietnam, il principale esportare di riso nel mondo, ha bloccato le esportazioni di riso per diversi mesi, nel tentativo di tenere bassi i prezzi del cibo nel Paese. In quel momento i paesi importatori hanno capito di non poter più contare sul mercato. Si sono resi conto di non avere libero accesso alle riserve dei Paesi esportatori e sono caduti nel panico, come era prevedibile. Hanno iniziato a cercare in altri Paesi del terreno da comprare o affittare, su cui coltivare cibo per sé stessi, da spedire al proprio mercato interno.Così ha avuto inizio l’attuale corsa alla terra, o, se preferite, il movimento di appropriazione di terra. Secondo una tabella della Banca Mondiale dell’anno scorso, ci sono state 396 acquisizioni di terra, alcune relativamente piccole, per migliaia di ettari, altre di centinaia di migliaia di ettari. L’area totale di queste appropriazioni era pari alla somma delle aree coltivate a grano e a granoturco negli Stati Uniti. Un bel pezzo di territorio. E’ in atto una gara, oggi, tra Paesi, per vedere chi riuscirà a controllare le risorse di terreno e di acqua. Abbiamo visto, ad esempio, i prezzi della terra salire ad un ritmo doppio rispetto all’indice Dow Jones per l’industria. C’è una corsa alla terra, la terra è il nuovo petrolio. Il cibo è il nuovo oro, e la geopolitica collegata alla diminuzione della risorse di terra ed acqua, e dunque di cibo, si avvia ad avere un’influenza decisiva sullo scacchiere dell’economia alimentare mondiale, e su chi controllerà la produzione nelle diverse parti del pianeta. Osservando le tendenze in atto nel mondo, che si tratti di popolazione, clima, erosione del suolo, scarsezza di acqua, appare chiaro che non possiamo continuare così. E’ necessario un cambiamento. C’è bisogno di ristrutturare l’economia globale. Dobbiamo passare dai combustibili fossili a fonti di energia rinnovabili. In effetti stiamo parlando del futuro stesso della civiltà. La nostra civiltà non può sopravvivere alla distruzione e alla rovina delle risorse naturali della Terra, che si tratti di foreste o praterie, del patrimonio ittico o dei terreni coltivabili, del clima o altro ancora. Non sarà facile ristrutturare l’economia mondiale per convertirla in un’economia sostenibile, ma dobbiamo farlo, e avremo bisogno di un’enorme sforzo politico. Molto spesso, durante le mie conferenze, le persone alzano la mano e chiedono:” E io, cosa posso fare?” Credo che si aspettino da me una risposta del tipo: ”Ricicla la carta dei giornali, compra le nuove lampadine a risparmio energetico, ecc., ecc.”. Si tratta certo di cose importatnti, ma ora è il momento di diventare attivi politicamente, perché dobbiamo cambiare il sistema. Non sto parlando di una rivoluzione politica. Sto parlando di ristrutturare l’economia mondiale, e di mettere sotto pressione i nostri leader con il nostro attivismo, con le nostre voci, per mostrar loro non soltanto che essi devono cambiare, ma anche che noi sosteniamo questo di cambiamento. Il mondo deve affrontare un’enorme sfida educativa, per aiutare la gente a capire il perché dei grandi cambiamenti. Il sistema educativo tradizionale non sarà sufficiente allo scopo, perché se
pensiamo di educare una generazione di insegnanti, che insegneranno ad una generazione di studenti, che una generazione dopo diverranno politici, non ci sarà più tempo a disposizione. Bisogna muoversi in fretta, dobbiamo servirci dei mezzi di comunicazione per aumentare il livello di consapevolezza e di comprensione. Ecco perché penso che un filmato come questo sia essenziale per aiutare la comprensione e per alimentare l’azione politica necessaria a sostenere il cambiamento. Voglio aggiungere anche che ognuno di voi, individualmente, deve scegliere un elemento che sente di particolare importanza; può essere la stabilizzazione della popolazione mondiale, oppure la chiusura di una centrale a carbone, o quello che ognuno sente come il più importante. Trovate degli amici con cui condividere la vostra battaglia e cominciate a mobilitarvi. Incontrate i vostri rappresentanti politici. E’ partendo da lì, che si può cominciare a realizzare questi cambiamenti. Il mondo non cambierà se noi non lo costringiamo a cambiare. Noi tutti, molti di noi hanno dei figli. Alcuni di noi hanno dei nipoti, e dobbiamo pensare a loro quando affrontiamo un tale sforzo. Non avremo un’altra occasione. Noi dobbiamo riuscire a cambiare adesso, non è qualcosa che possiamo lasciar fare alla prossima generazione. E’ la nostra generazione che deve farli, per la salvezza delle generazioni future. La sfida per voi è di lasciarvi coinvolgere in questo processo educativo. Di aiutare altre persone a capire perché abbiamo bisogno di fare questi cambiamenti e perché dobbiamo farli velocemente. Passate parola."
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Italiani senza casa Minipost 03.12.2012
"Il recupero coattivo di Equitalia ammonta a circa 9 miliardi di euro nel 2010, a fronte dei 3 miliardi e 800 milioni del 2005, con un rialzo del 130%. In particolare, si segnala un aumento delle procedure di pignoramenti presso terzi arrivati a circa 133 mila. I preavvisi di fermo (su auto e moto) raggiungono ormai quota 1 milione e 600 mila, mentre i fermi veri e propri ammontano a circa 600 mila. Degno di nota è inoltre il dato relativo alle iscrizioni di ipoteca su case, capannoni e terreni (anticamera della vendita all'asta), pari a circa 150.000, mentre i pignoramenti immobiliari azionati da Equitalia ammontano a circa 12.000, contro gli 8.700 del 2007. I più “pressati” da Equitalia sono stati i laziali. Se si rapporta il valore dei ruoli emessi dalla Società di riscossione in ciascuna Regione per il numero dei residenti, nel 2010 ciascun laziale ha “versato”, mediamente, 217,6 euro. Al secondo posto di questa speciale graduatoria troviamo i toscani, con 192,6 euro, mentre in terza posizione si piazzano i lombardi, con 189,7 euro. A livello nazionale, ciascun italiano ha mediamente versato alla Società di riscossione 159,7 euro." Avv. Luigi Piccarozzi
MoVimento 5 Stelle fuori dal Parlamento? Minipost 04.12.2012
E' in atto una corsa contro il tempo dei partiti per eliminare il MoVimento 5 Stelle dalle elezioni politiche 2013. La Commissione Affari Costituzionali lavora per questo senza sosta alla nuova legge elettorale. La prima mossa è l'abolizione del premio di maggioranza per scongiurare anche la più piccola possibilità che il M5S, in caso di vittoria, disponga della maggioranza parlamentare. La seconda è un emendamento di giornata che dovrebbe imporre ai partiti e ai movimenti di dotarsi di un vero e proprio (?) statuto. L'emendamento bipartisan di Enzo Bianco (Pdmenoelle) e Lucio Malan (Pdl) prevede che insieme ai simboli delle forze politiche siano depositate le copie degli statuti. Il M5S ha un "Non Statuto" composto da sette articoli, ma forse per i partiti non sarà sufficiente... Ci vediamo comunque in Parlamento. Sarà un piacere.
Lo squadrone di Bersani Muro del pianto 04.12.2012
Gargamella è felice, è diventato un leader. Uno su mille ce la fa e lui, modestamente, ce l'ha fatta a diventare l'allenatore di una squadra vincente, un team da triplete, uno squadrone che tremare il mondo fa. Tutti i giornali, lo hanno proclamato nuovo Cesare insieme ai pappagalli a comando dei talk show. Bersani si è finalmente lasciato alle spalle anni duri vissuti in panchina dove si è spesso fatto fotografare, e un triste passato in condominio con Berlusconi. Nell'ultimo ventennio infatti Pdl e pdmenoelle si sono dati il cambio, una staffetta perfetta, 10 anni al centrosinistra, 10 anni al centrodestra. Parità sul campo e combine su combine: scudo fiscale, conflitto di interessi, distruzione del tessuto economico, debito pubblico. Ora però, Bersani non ha più bisogno del pdl, può vincere da solo e far fallire definitivamente il Paese con il suo squadrone. Schema aggressivo: 3-4-3. Formazione in campo. Penati in porta, come para lui le accuse di corruzione, concussione e finanziamento illecito neppure il leggendario Yascin. Lusi terzino di fascia destra, instancabile, che distribuisce i contributi pubblici a tutta la squadra nell'ora d'aria. Ottaviano Del Turco stopper d'altri tempi, di quelli che tranciavano le gambe, forte di un'accusa per associazione a delinquere. Crisafulli terzino statico e rinviato in giudizio per concorso in abuso d'ufficio. Con questa difesa ci si può permettere un centrocampo offensivo a rombo con il quartetto formato da La Ganga forgiato da 20 mesi di reclusione, patteggiati, per finanziamento illecito ai partiti, Delbono con il gioco di gambe affinato dal patteggiamento per truffa aggravata e peculato, Tedesco regista di grande esperienza indagato per associazione a delinquere corruzione, concussione, turbativa d'asta e falso e Bassolino "meglio e pelè", sotto processo per truffa aggravata, dal lancio lungo, che smista palloni su palloni in avanti. Il trio d'attacco è da sogno. Zoia Veronesi, quota rosa, segretaria di Bersani e allenatrice in campo, centravanti di sfondamento, indagata per truffa. Nasconde il pallone ai difensori. Alle ali, con libertà di convergere al centro verso l'UDC, Pronzato ex consigliere di Bersani, arrestato per corruzione e Cimitile arrestato per falso. In panchina Renzi come allenatore in seconda, una risorsa per il Paese. In tribuna il patron Rigor Montis, insieme al finanziatore Riva e ai rappresentanti delle agenzie di rating internazionali, ad ammirare la formazione politica che lo confermerà presidente del Consiglio. L'arbitro fischia quando il pdmenolle c'è.
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Il Calendario dei Santi Laici 2013 Muro del pianto 05.12.2012
"Una somma di indizi di sangue, di bombe, di stragi, lunga decenni, fa una prova. La prova che l’Italia è fuori controllo, che l’Italia è una Nazione, ma non uno Stato. I confini nazionali esistono solo sulla carta, in realtà sono permeabili come una spugna. I mandanti diretti, i suggeritori, i corresponsabili dei morti di Ustica, di Piazza Fontana, della stazione di Bologna, vanno cercati anche, o soprattutto, negli interessi di altri Stati. Interessi di frequente evidenti come la luce di una supernova. Le librerie sono piene di testimonianze, di documenti, di analisi ineccepibili che lo confermano. Le stragi e gli omicidi eccellenti del dopoguerra sono i nuovi segreti di Fatima inconfessabili delle Istituzioni. Chi ha ucciso Mattei? Dopo decenni non esiste una risposta ufficiale, nessuna sentenza definitiva. Come non esiste risposta per l’assassinio di decine di politici e magistrati. Siamo un caso unico al mondo. Una cosiddetta democrazia dove i “servizi deviati” dello Stato sono un fatto così scontato da non essere messo in discussione. Altrove l’omicidio di un politico o di cittadini inermi è un omicidio, si indaga, ci sono degli imputati, un processo, delle condanne. In Italia è invece un enigma avvolto in un mistero, parafrasando Churchill, di cui sin dall’inizio si sa che la verità non sarà mai accertata, come è avvenuto per le bombe di piazza della Loggia a Brescia o per l’Italicus. È di moda, oggi, da parte di alcuni politici e di alcune Istituzioni parlare di cessione di parte della nostra sovranità nazionale come se fosse una panacea, una soluzione ai mali dell’Italia, dimenticando che la sovranità l’abbiamo già perduta molti anni fa insieme alla guerra. Quella sovranità che dovremmo recuperare per far luce sulla nostra storia recente e rendere giustizia ai Santi Laici." Beppe Grillo
ILVA in tre mosse Minipost 05.12.2012
Per risolvere la questione dell'ILVA bastano tre mosse: 1 - risanare gli impianti utilizzando il più possibile la manodopera impiegata negli impianti che nella sua totalità sarà comunque stipendiata da Riva 2 - riprendere la produzione di acciaio dopo la bonifica 3 - far sostenere a Riva ogni spesa medica per le persone ammalate e risarcire le famiglie dei morti a causa dell'inquinamento. Nel caso Riva si rifiuti di contribuire gli verranno espropriati i capitali necessari, l'eventuale differenza per coprire i costi sarà sostenuta dallo Stato. L'ILVA sarà quindi messa all'asta e, in mancanza di offerte private accettabili, nazionalizzata.
La legge è uguale per gli altri
Fassino, l'inquisitore di Torino
Informazione 05.12.2012
Minipost 06.12.2012
La magistratura serve a far rispettare le leggi. Nessuno è al di sopra della legge. La legge è uguale per tutti. Ci credete ancora? O vi sentite leggermente presi per i fondelli dopo il decreto legge ad Rivam per riaprire l'ILVA, e quindi far morire i tarantini di tumore, che smentisce una disposizione contraria della Procura? Vi sentite tutelati come cittadini a seguito della sentenza della Corte Costituzionale che dispone la distruzione dei dialoghi tra l'indagato Mancino per la trattativa Stato-mafia e Napolitano? A cosa serve la magistratura se può essere smentita da un Clini o da un Passera qualunque? La magistratura, per definizione, dovrebbe essere soggetta soltanto alla legge, in caso contrario si supera il confine tra democrazia e dittatura. Se il governo per decreto può annullare una sentenza vuol dire che il confine è stato superato. Se un presidente della Repubblica, che per ruolo dovrebbe essere l'uomo più trasparente del Paese, si rifiuta di rendere pubblici i suoi dialoghi con un indagato (che da lui cercava aiuto) delegittima sé stesso e la carica che ricopre. Passo dopo passo, l'Italia sta diventando un'immensa marmellata, una maionese impazzita dove l'arbitrio è legge e la legge un accessorio. L’Italia è 72esima su 174 nel mondo, insieme a Montenegro e Tunisia, per la corruzione nel settore pubblico e politico. Ha perso tre posti nella strombazzata età dell'oro (bancario), nell'anno di Rigor Montis, nella classifica mondiale di Transparency: "Corruzione, opacità, scarsi livelli di integrità, uniti a deboli sistemi di controllo e valutazione non comportano “solamente” una mancanza di moralità ed eticità nella governance del Paese, ma hanno un impatto negativo devastante sull’economia e la credibilità dell’intero sistema Paese". Questo risultato deriva dalla continua ingerenza della politica nei confronti della magistratura, dei partiti che da vent'anni vogliono migliorare la macchina della giustizia per non farsi giustiziare. Vent'anni di leggi bipartisan per rallentare e impedire il funzionamento dei tribunali. Ora, però, si sono fatti più arditi, hanno capito che si può osare di più. Dal vecchio iter di leggi ammazza sentenze da discutere in Commissione e in Parlamento, si è passati al più immediato e comodo decreto legge e i magistrati sono rimossi o costretti al confino in Guatemala.
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Fassino ha attaccato la consigliera del M5S Chiara Appendino sul piano personale definendola "La Giovanna d'Arco della pubblica moralità" "Nel bilancio del Comune di Torino erano previsti 4,5 milioni di euro in entrata da sponsorizzazioni che non verranno accertati poichè, su decisione autonoma del Sindaco e dell'assessore alla cultura, sono stati dirottati ad un soggetto terzo: fondazione FAM. La prova sono delle lettere firmate da entrambi i soggetti con l'esplicita richiesta agli sponsor di bonificare le cifre direttamente sul conto della FAM. Dopo un primo intervento in aula in cui chiedevamo spiegazioni in merito, non avendo ricevuto risposte soddofacenti, abbiamo presentato un'interpellanza generale che si è discussa nel consiglio di lunedì 3/12/12. Dopo una risposta non soddisfacente dell'assessore e una mia dura contro-risposta, è intervenuto il Sindaco che, invece di dare risposte di merito, ha prima dichiarato "erroneamente" che le risorse non erano previste a bilancio, poi mi ha attaccato sul piano personale ("Giovanna d'Arco della pubblica moralità" ndr). Non me la sono presa ma l'attacco di Fassino dimostra quanto possa dare fastidio un'opposizione che entra nel merito delle questioni. In conclusione, appoggiata dal Consiglio, ho ripreso la parola e ribadito la mia posizione." Chiara Appendino, consigliera M5S Torino
TAV ne' ora ne' mai - Alberto Perino Trasporti/Viabilità 06.12.2012
"In questi giorni tutte le televisioni stanno facendo vedere che alla Maddalena di Chiomonte hanno iniziato il buco, quello che noi definiamo un buco con la mafia intorno, ebbene quel cantiere è assolutamente illegale! È abusivo, viola la legge italiana, ma che è difeso dalla polizia, finanza e Carabinieri! Il progetto definitivo che è stato approvato dal Cipe nel novembre 2010, (questi non sono stati capaci di presentare il progetto esecutivo in due anni,) conteneva 137 prescrizioni obbligatorie, che dovevano essere recepite dal progetto esecutivo, ora siccome non è mai stato presentato quei lavori sono abusivi, sono violazioni in materia edilizia, sono da sequestrare. La magistratura di Torino non dice nulla di queste cose e di queste illegalità, si limita a sequestrare i presidi dei No Tav. Questa è l’Europa, questa è l’opera del governo mondiale delle banche, a cui dobbiamo opporci con tutte le nostre forze." Alberto Perino Intervento di Alberto Perino, Leader dei Notav L'accordo che va contro la Costituzione "Ciao amici del Blog di Beppe Grillo, il 3 di dicembre a Lione i grandi dell’Italia e della Francia,il Presidente della Repubblica Francese, il primo ministro italiano Monti, hanno firmato un accordo di 16 pagine che si è chiuso con una dichiarazione comune. Era il trentesimo vertice franco italiano. Bene, in quelle 16 pagine ci sono tre righe che riguardano la Torino-Lione. Tre righe del nulla in cui dicono testualmente: "la Francia e l’Italia confermano l’interesse strategico del progetto relativo al nuovo collegamento ferroviario tra Torino e Lione." Trattasi di una infrastruttura prioritaria, non soltanto per i Paesi, ma per l’Unione Europea nel suo insieme, Francia e Italia hanno adottato una dichiarazione separata su questo tema, dichiarazione che nessuno ha visto. Nella conferenza stampa di presentazione di questo trentesimo summit italo – francese o franco italiano, i giornalisti hanno chiesto al Presidente Francese:"Quando si riesce a fare partire questi cantieri? Perché poi in fondo è quello che interessa a chi ci mangia sopra" e il Presidente Francese con un sorrisetto ha detto testualmente: "Non sappiamo quando inizieranno i lavori, perché per farli iniziare bisogna che l’Unione Europea si decida a versare il 40% dell’opera e il 50% degli studi" . Peccato che ieri l’Unione Europea abbia risposto a stretto giro di posta al signor Hollande dicendo che di soldi non ce ne sono e che i casi sono due: o gli Stati Membri, quindi noi, mettono degli altri soldi nel fondo infrastrutture o se lo sognano che l’Unione Europea offra il
40% dell’opera e il resto. Altra cosa interessante è che loro raccontano che devono ridurre e spostare le merci dalla gomma al ferro, allora per fare questo devono assolutamente fare il tunnel di base e fare la nuova linea ferroviaria Torino Lione. Bene, sempre dopo quelle tre righe hanno scritto che la Francia e l’Italia ribadiscono quanto sia per entrambe importante migliorare a breve termine la sicurezza nei trafori stradali transfrontalieri. Per contribuire a questo obiettivo i due ministri dei trasporti hanno deciso di separare i flussi di traffico nel traforo stradale del Frejus attraverso cui transitano anche merci pericolose. La galleria di sicurezza di questo traforo in fase di costruzione sarà aperta al traffico in un solo senso, mentre la circolazione del traforo attuale sarà completamente ridotta una sola corsia Questo, tanto per capirci, per disincentivare i viaggi delle merci su gomma aumentiamo le canne al traforo autostradale. Il traforo autostradale del Frejus! E questa è una cosa semplicemente folle! Hanno poi detto, che ci sarà una cosa separata sulla Torino Lione. Bene, vogliono fare approvare dai due Parlamenti del Paese l’accordo del 30 di gennaio di quest'anno, che hanno fatto sulla TorinoLione. Sia ben chiaro che questo accordo non è costituzionale. A una lettura superficiale dell’articolo 10, lettera B, C e D, risulta palese la violazione degli articoli 1, 3, 5, 24 e 25 della Costituzione, nelle parti dove si prevede la cessione della giurisdizione italiana a quella Francese per gli atti compiuti o aventi efficacia in Italia. Un buco con la mafia intorno In particolare l’articolo 10 al punto 1 lettera D prevede che chiunque subisca danni nello svolgimento dell’opera in territorio italiano dovrà rivolgersi alla autorità francese, questo è incostituzionale! Ma l’assurdo è che questo accordo che hanno firmato il 30 di gennaio di questo anno. All’articolo 1, III comma, recita testualmente: "il presente accordo, in particolare, non ha come oggetto di permettere l’avvio dei lavori definitivi della parte comune italo francese,che richiederà la approvazione di un protocollo addizionale separato, tenendo conto in particolare della partecipazione definitiva dell’Unione Europea al progetto." Quindi il signor Virano, che sta dicendo che il nuovo tunnel esplorativo che stanno per iniziare in Francia tra la discenderia di Saint-Martin-la-Porte e la discenderia di La Pratz, in realtà è l’inizio dei lavori, è una balla, e Virano continua a raccontare balle! In questi giorni tutte le televisioni stanno facendo vedere che alla Maddalena di Chiomonte hanno iniziato il buco, quello che noi definiamo un buco con la mafia intorno, ebbene quel cantiere alla Maddalena di Chiomonte, è un cantiere assolutamente illegale! È assolutamente abusivo, è un cantiere che viola la legge italiana e le regole italiane, ma che è difeso dalla polizia, finanza e Carabinieri! Perché non è mai stato presentato il progetto esecutivo, perché il progetto definitivo che è stato approvato dal Cipe nel novembre 2010, (e questi non sono stati capaci di presentare il progetto esecutivo in due anni,) conteneva 137 prescrizioni obbligatorie, che dovevano essere recepite dal progetto esecutivo, ora siccome non è mai stato presentato, quei lavori sono abusivi, sono violazioni
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in materia edilizia, sono da sequestrare, ma la magistratura di Torino si limita a sequestrare i presidi dei No Tav e non sequestra, non dice nulla, di queste cose e di queste illegalità. Prigionieri in Francia Il giorno 3 di dicembre con ben 12 pullman, 650 persone hanno tentato di andare a manifestare pacificamente a Lione. Avevamo chiesto una piazza per poter manifestare il nostro dissenso sulla linea a Alta velocità, ce la hanno concessa, ci hanno concesso una piazza di fronte alla stazione, alla vecchia stazione di Des Broteaux, bene. Hanno fatto di tutto per non farci arrivare! Hanno bloccato i pullman prima, all’uscita del tunnel del Frejus,poi li hanno ribloccati al primo autogrill, poi li hanno bloccati di nuovo alla stazione di pagamento, alla barriera prima di Lione. In sostanza abbiamo impiegato 9 ore per giungere a Lione. Giunti lì ci hanno scortati in un pollaio, in questa piazza che era chiusa da reti metalliche in tutte le strade intorno, non c’era un cesso dove poter andare a fare i propri bisogni, avevano chiuso tutto e pretendevano che anche l’unico bar fosse stato chiuso, bene, ringraziando il cielo quel bar invece è rimasto aperto e il proprietario ha detto: "Fino a che ci sono clienti io continuo a lavorare. " E' una cosa indecente! Hanno fatto di tutto per fare alzare la tensione, i gendarmi francesi sono molto professionalizzati, sono incredibilmente dei Robocop, con delle armature addosso che ricordano le armature medioevali, non sparano i lacrimogeni, sono molto più sofisticati, loro sparano del gas al peperoncino, non manganellano, ti danno degli spintoni, ti allungano un calcetto.Peccato che con quelle cose che hanno questo sia terribile e faccia dei disastri forse peggiori delle manganellate. Voglio fare presente che il summit era finito alle ore 15, e alle 17 questi poliziotti non volevano farci uscire dalla piazza, anzi volevano farci uscire, noi italiani, per poter poi regolare i conti con i francesi che erano ancora lì. Questi francesi erano i ragazzi dell’Zone a Defendre (ZAD), di Notre-Dame-des-landes, che da un mese si oppongono agli espropri brutali per la costruzione di un inutile aeroporto vicine a Nantes, ma il primo ministro del governo Francese è l’ex sindaco di Nantes, e ha fatto la sua campagna elettorale pagata da Vinci, che è il costruttore, quello che ha vinto l’appalto per questo grande aeroporto e quindi nonostante che le popolazioni, gli enti locali, le amministrazioni, si oppongono a questa opera inutile e devastante e imposta. Questo signore ha inviato i Robocop, la polizia, a tirare giù le case, a tirare giù la gente, a distruggere i campi e tutto il resto, ma la gente ha resistito e fino a ora non sono riusciti a conquistare tutti quei terreni. Siccome c’erano dei ragazzi che arrivavano da Notre-Dame-des-landes la polizia evidentemente voleva pareggiare i conti, ma i No Tav della Val di Susa, forti del loro motto, si parte insieme e si torna insieme, hanno detto: "Dalla piazza si esce tutti insieme." È successo il finimondo! Hanno impedito a delle persone di salire sugli autobus, hanno obbligato gente che non c’entrava a salire sull’autobus perché dovevano fare un gruppo, dovevano assolutamente svuotare la piazza come volevano loro. Siccome gli autisti dei pullman non erano abbastanza veloci, dei poliziotti francesi hanno preso la guida dei mezzi con la
forza e li hanno portati fuori dalla piazza, questo io credo che sia un atteggiamento assolutamente indegno e indecente. Abbiamo dovuto interpellare il console di Lione, Madame Botta, che con una sollecitudine davvero esemplare si è recata sulla piazza, ha attivato una unità di crisi alla Farnesina e alla fine si è riusciti a fare uscire tutti tranquillamente dalla piazza, anche i francesi, che peraltro li hanno tutti schedati come gli italiani che erano a piedi, che erano arrivati con i mezzi propri. Noi crediamo che questo sia un attentato ai diritti fondamentali, sanciti dalla Unione Europea, uno dei quali recita espressamente che c’è il diritto alla libera circolazione all’interno dei paesi dell’Unione Europea, e che può essere bloccata soltanto per dei gravi e comprovati motivi, non c’erano questi gravi e comprovati motivi. A meno che ce ne fosse uno fondamentale, che i No Tav sono pericolosi, rappresentino una minaccia per lo stato francese, perché il virus No Tav potrebbe contagiare le altre persone, potrebbe contagiare e ha già contagiato anche i cittadini francesi. Perché infatti sabato scorso 2 dicembre all’interno della Avant Sommet, un controvertice, che era stato fatto dalle associazioni ambientaliste e No Tav, italiane e francesi, a Lione, per dire la nostra, per presentare ai giornali e alla popolazione quali sono le motivazioni della nostra opposizione alla Torino Lione. Hanno sancito in quell’incontro un gemellaggio, diciamo, una unione delle opposizioni al Tav e a quella che loro in Francia chiamano LGV, tra italiani e francesi. in Francia, dove prima tutti dicevano bene di questa linea, ci sono un sacco di amministrazioni locali, di sindaci, che si stanno opponendo ogni giorno di più, si stanno opponendo perché hanno capito che è una presa in giro, che è una grandissima truffa per spremere soltanto dei soldi ai cittadini, rubare i soldi dalle casse dello Stato e darle ai grandi gruppi. Questa è l’Europa dei banchieri, questa è l’Europa dei governi stuoino dei banchieri, questa è l’opera del governo mondiale delle banche, a cui dobbiamo opporci e dobbiamo opporci con tutte le nostre forze. Grazie e un saluto a tutti."
I risultati delle Parlamentarie del M5S MoVimento 06.12.2012
"Oggi si sono concluse le “Parlamentarie”, le votazioni per le liste dei candidati a 5 Stelle per il Parlamento italiano. I voti disponibili erano circa 95.000 per 1.400 candidati presenti in tutte le circoscrizioni elettorali incluse quelle estere. Dai primi dati si vede una netta affermazione delle donne, infatti su 31 capilista 17 sono donne, il 55%. Le votazioni si sono svolte solo on line e il M5S è il primo movimento o partito politico nel mondo a eleggere i suoi rappresentanti in Parlamento attraverso Internet, questo mentre in Italia non esiste neppure il voto di preferenza. Un grazie allo staff per l’organizzazione e per tutti gli attacchi che ha dovuto subire (informatici e mediatici). I candidati dovevano disporre dei seguenti requisiti: nessuna condanna penale, non aver fatto due mandati elettivi, non essere iscritti a un altro partito, risiedere nella circoscrizione elettorale dove è stato votato. Ogni candidato ha avuto a disposizione uno spazio sul portale del M5S per il suo curriculum, una dichiarazione di intenti, video, collegamenti ai Social Media dove è presente. Le votazioni sono state gratuite, così come lo è l’iscrizione al M5S. I votanti dovevano essere iscritti al M5S al 30/09/2012 con documenti digitalizzati attestanti la loro identità. La procedura di voto era molto semplice, ogni votante poteva votare in tre minuti, dopo aver valutato i candidati della sua circoscrizione a cui accedeva automaticamente. Dopo la valutazione poteva esprimere tre preferenze. I votanti riceveranno conferma delle preferenze accordate alla compilazione finale delle liste per Camera e Senato per verificare la correttezza del loro voto. Da oggi gli elettori italiani potranno quindi conoscere i nomi dei candidati delle loro circoscrizioni e valutarne le capacità e l’onestà, questo alcuni mesi prima delle elezioni politiche al contrario di ogni partito politico. Inoltre, nel 2013, prima delle elezioni, tutti gli iscritti con documenti certificati (iscrivetevi al M5S!) potranno partecipare alla stesura on line del programma elettorale del M5S. Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere." Beppe Grillo
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L'indecenza delle banche Economia 07.12.2012
"Comprare qualcosa, pagando con banconote o monete è una delle cose più normali di questo mondo. Eppure in Italia c'è chi vuole farlo passare per un comportamento addirittura incivile. Si veda Giovanni Sabatini, direttore dell'associazione delle banche italiane (ABI), con la ridicola tesi che "la lotta al contante è una vera e propria battaglia di civiltà". Chiaramente straparla, per nascondere una verità ben diversa: le banche guadagnano su tutti i pagamenti, salvo quelli in contanti. Per questo vogliono colpevolizzare chi li usa. Con le carte di credito, bancomat ecc. lucrano le provvigioni addebitate ai negozianti, le commissioni sui movimenti di conto corrente, gli interessi (fino al 24,9% annuo) sulle carte di revolving ecc. Inoltre costringono la gente a tenere i soldi sul conto, senza corrispondergli praticamente nessun interesse. Le banche italiane si sono addirittura inventate la campagna della guerra al contante. Hanno costruito e finanziato "War on cash" che diffonde falsità del tipo: "Il cash è superato, costoso, pericoloso, inquinante e scomodo". Uno dei leitmotiv delle banche, ripetuto pappagallescamente dai giornalisti economici italiani, è poi che a tale riguardo l'Italia sarebbe in forte ritardo rispetto all'Europa. Ebbene, anche questa è una frottola, smentita dalla banca centrale tedesca: in Germania l'80% degli acquisti avviene in contanti. Anzi, la Deutsche Bundesbank ha addirittura organizzato un convegno a difesa del contante (Bargeldsymposium, Francoforte 10-10-2012, ovviamente ignorato dalla stampa italiana. Vantaggi del contante. Studiosi e dirigenti della banca centrale tedesca dimostrano in modo inconfutabile che, rispetto ai pagamenti elettronici, il contante è: più comodo, più veloce, più accettato, più rispettoso della privacy, più economico, più trasparente. Importantissimo l'ultimo punto: solo prelevando contanti e pagando con essi si ha un immediato controllo sulle proprie spese. Peccato che alle banche invece faccia gioco che uno vada in rosso sul conto corrente, per applicargli interessi anche del 20,4% (vedi Banca Intesa-Sanpaolo), senza che ufficialmente sia usura. Questo e altri vantaggi del contante solo comunque citati anche da Carlo Pisanti, direttore centrale della Banca d'Italia. L'evasione fiscale. Si può convenire sull'opportunità di vietare l'uso delle banconote per grossi importi, come nell'acquisto di un appartamento o anche di una macchina. Ma qui il discorso è un altro. La "lotta al contante" prende di mira chi paga in contanti un paio di scarpe o il conto di un ristorante. Geronimo Emili di "War onCash" vuole tutti i micro-pagamenti, cioè di 5 euro o
meno, senza contanti con la vaga promessa che "si abbasseranno i costi delle commissioni bancarie", rifiutando peraltro ogni regolamentazione. In realtà non è neppure vero che proibendo del tutto l'uso dei contanti si potrebbe contrastare l'evasione fiscale, perché non si vede come il fisco avrebbe abbastanza personale per spulciare i 40 milioni di conti correnti degli italiani. Forti critiche alla pretesa utilità anti-evasiva della lotta al contante arrivano da Alessandro Penati, dell'Università Cattolica di Milano: "Come se per eliminare l'evasione bastasse eliminare la banconote. Un'assurdità". Ma anche da Ranieri Razzante, esperto e docente di antiriciclaggio. In realtà la grossa evasione e la massiccia esportazione di capitali non usano il contante, ma sovrae sotto-fatturazioni e altri trucchi contabili. I costi del contante. Sulla stampa italiana leggiamo bizzarrie come quella di Enrico Romagna-Manoja, direttore del Mondo, che scrive che "il costo in Europa per la gestione delle banconote supera i 300 miliardi di euro" (il Mondo, 26-10-2012, pag. 7). A ciò corrisponderebbe per l'Italia un costo nell'ordine dei 100 miliardi di euro l'anno: una sparata senza fondamento (e senza nessuna fonte). Mette le cose a posto Helmut Rittgen, responsabile per il contante della Bundesbank che scrive a pag. 9 del suo intervento: "Gli argomenti, secondo cui il contante sarebbe il mezzo di pagamento più caro, sono semplicemente falsi". Nel complesso il contante risulta anzi quello meno costoso. Potremmo continuare a lungo. Nel 2009, quando in Italia le banche erano partite con la guerra al contante, Giampaolo Fabris scriveva che "il contante tendenzialmente è destinato a scomparire" (il Sole 24 Ore, 21-12-2009, pag. 21). Di nuovo ristabilisce la verità la Bundesbank proclamando al contrario che "il contante è un mezzo di pagamento di ieri, di oggi… e di domani". Con buona pace dei banchieri italiani." Beppe Scienza
Tasse di Natale
Lo spread non si mangia
Minipost 07.12.2012
Politica 08.12.2012
Foto tratta da un'illustrazione di Francesco Poroli "In Grecia tagliano le tredicesime. Da noi fanno allo stesso modo raddoppiando le tasse attraverso l'IMU. Però, qui da noi, lo fanno come fanno i banditi con la maschera: si nascondono quando ti depredano. Con la maschera costituita da tasse occulte, dai minori servizi e dall'IMU che in alcuni casi è addirittura raddoppiata. Alla fine ti prendono anche di più! Spero di riuscire a pagare tutto, ma mi accorgo che non ha senso lavorare tanto, come faccio io, ed essere sempre più povero, anno dopo anno!" Roberto B.
P.S. Sono in corso alcuni tentativi di acquisire i dati degli iscritti al MoVimento 5 Stelle tramite sedicenti sondaggi o censimenti sulle Parlamentarie pubblicati su Facebook da parte di terzi facendo intendere di essere legati al MoVimento 5 Stelle. Sono ovviamente degli illeciti e saranno denunciati alle autorità.
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Ancora tu? Ma non dovevamo rivederci più? La riesumazione di Berlusconi e le elezioni anticipate sono alle porte. Non sembra che gli italiani siano sconvolti o sorpresi, molti al grido di "arridatece il puzzone" vogliono liberarsi il prima possibile di Monti rimettendo allo psiconano ogni peccato. Rigor Montis ci ha messo del suo, insieme a una stampa montiana compiacente fino al leccaculismo più esasperato. L'agenda Monti, sottoscritta con voluttà dal pdmenoelle, prevedeva un solo punto: lo spread, ma lo spread non si mangia e soprattutto non dipende da Monti, ma dalle agenzie di rating internazionali. Lo spread che è salito alle stelle in estate (colpa dei mercati?) e sotto i 300 punti a dicembre (merito di Monti?) è una variabile indipendente dal governo. E' un guinzaglio per tenere sotto controllo la politica italiana, una corda che si stringe a piacere in mano alla finanza internazionale. Non si vive di solo spread, e di spread, con la politica di Rigor Montis, si può solo morire. Con il trio Monti, Passera, Fornero è scoppiata la disoccupazione, decine di migliaia di aziende hanno chiuso i battenti, la piccola distribuzione è alla canna del gas, il debito pubblico è aumentato come ai tempi di Tremorti, circa 100 miliardi all'anno. Macelleria sociale nella sanità e nella scuola, diminuzione dei diritti dei lavoratori, milioni di nuovi poveri e nessun taglio alle decine di miliardi di costi inutili, dai cacciabombardieri, alla Tav, alle pensioni d'oro. Nessun recupero della Grande Evasione, come per i 98 miliardi del gioco d'azzardo o il recupero almeno parziale sui 100 miliardi dello Scudo Fiscale tassati al 5%. Nessun esempio dall'alto mentre si colpevolizzavano gli agriturismi e i tassisti. L'unico successo del Governo è aver ricomprato i nostri marci titoli di Stato dalle banche tedesche e francesi e aver finanziato banche sull'orlo del fallimento come MPS. L'italiano è letteralmente terrorizzato da altri cinque anni di montismo, le aziende se possono scappano all'estero. Molti proprietari semplicemente le chiudono e portano i loro capitali altrove. Lo psiconano lo sa e lo sanno meglio di lui i suoi sondaggisti. Monti, i suoi aedi, la distruzione di una nazione in nome dello spread, non li sopporta più nessuno. Non si vive di solo spread. L'Italia è una pentola a pressione sul punto di esplodere. Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere.
Risultati del sondaggio sull'abolizione del contante Minipost 08.12.2012
Circa 24.000 persone hanno risposto al sondaggio sull'abolizione del contante. In quasi 19.000 hanno propeso per il no con una percentuale del 78,98%. Hanno invece votato si poco pi첫 di 5.000 persone: il 21,02%. Una maggioranza schiacciante vuole quindi il mantenimento di questa forma di pagamento. In pi첫 di 13.000 hanno motivato la loro scelta. In generale le persone che hanno votato per l'abolizione del contante mettono in risalto il fatto che in questo modo si potrebbe contrastare meglio l'evasione fiscale. Chi ha votato per la non abolizione ha segnalato come motivazione soprattutto la scarsa fiducia verso gli istituti bancari. Leggete le risposte. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato!
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