La Settimana vol. 7 n.41

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Volume 7, numero 41

Sommario

14.10.2012

Editoriale

I pendolari di Voghera Minipost 07.10.2012

Economia Dis - Equitalia - avvocato Alberto Goffi Gli economisti

Informazione Passaparola - La strage delle donne Riccardo Iacona Mihaela e la tratta delle schiave

Minipost I pendolari di Voghera Appalti agli amici degli amici. Trema il Comune di Torino Assemblea Pubblica del M5S Lucca I 14 milioni di Parentopoli in Lombardia Te la do io Messina Esposto del M5S a Bari I costi della traversata Napolitano e il Monti bis

MoVimento Sbarco in Sicilia La partenza. Nuotando sullo Stretto..

Oggi va di moda il fuoco amico. Santandechè contro il manichino Alfano. Renzi contro Bersani. CL contro Forminchioni. E’ solo la premessa di qualcosa di più inquietante, ai limiti dell’orrido: la combustione umana spontanea. Un fenomeno naturale che ha già fatto delle vittime, in cui un corpo umano prende fuoco e brucia senza fonti esterne. Il politico si incendia da dentro, spontaneamente, e di lui rimane solo cenere. Se bussate alla porta di Veltroni, Casini, Berlusconi o D’Alema, ad esempio, di loro troverete solo un mucchietto di polvere da raccogliere con scopino e paletta e guanti di gomma. Essi furono, siccome immobili. Poi, per una normale questione di igiene, ricordatevi di spalancare le finestre.

Muro del pianto La liberalizzazione del voto Pentiti Formigoni!

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Iolanda Nanni racconta l'atteggiamento illeggittimo e discriminatorio della Regione Lombardia nei suoi confronti "Il 4 ottobre in Regione si svolgeva la votazione, per la prima volta, dei 5 rappresentanti dei pendolari lombardi che siederanno ai tavoli del Trasporto Pubblico Locale (TPL) in rappresentanza dell'utenza: il Coordinamento Provinciale Pendolari Pavesi, con portavoce Iolanda Nanni e il Comitato Pendolari di Voghera, con rappresentante Serafino Centenaro, avevano richiesto l'accredito e depositato nei termini previsti la documentazione comprovante il possesso dei requisiti richiesti dalla delibera regionale. Al momento dell'accredito è stato loro richiesto di compilare un modulo illegittimo nel quale loro dovevano dichiarare il loro personale "non collegamento" a partiti e movimenti, requisito che la delibera regionale chiaramente ascrive ai Comitati e non ai soggetti che li rappresentano, la quale stabilisce che i soggetti candidati non debbano essere in possesso di una carica politica. Nonostante né Iolanda, né Serafino abbiano cariche politiche all'interno del M5S, la loro candidatura è stata respinta per un "presunto" collegamento con il M5S stabilito dalla Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità. Dopo uno scambio di carte bollate e diffide Iolanda e Serafino comunicano la loro intenzione a recarsi presso gli uffici della Regione e partecipare all'Assemblea. Vengono fatti entrare e apparentemente ammessi all'Assemblea per la nomina dei 5 rappresentanti dei pendolari. Dopo una presentazione dei lavori da parte dell'Assessore Regionale Cattaneo che poi lascia la seduta, il Direttore Generale fa distribuire un documento redatto da Regione Lombardia a tutti i soggetti presenti nel quale era indicato chiaramente l'elenco dei Comitati e dei soggetti accreditati. Dal foglio si evince chiaramente che fra i 16 accreditati ci sono entrambi e i due si preparano alle votazioni convinti di poter presentare la


propria candidatura. Quando si stava per dare avvio alla presentazione dei Comitati, il Direttore Generale specifica che entrambe le candidature di Iolanda e Serafino NON sarebbero state ammesse poiché "sono entrambi collegati al M5S". A quel punto Iolanda e Serafino hanno chiesto di mettere a verbale che il procedimento era illegittimo, hanno evidenziato il dettato della lettera della delibera e dichiarato di non essere in possesso di alcuna carica politica. Iolanda ha presentato ai soggetti presenti le attività del Coordinamento Provinciale Pendolari Pavesi che è la prima piattaforma di pendolari attivi che monitora un intero territorio provinciale, la prima realtà dal basso presente in Regione Lombardia in pieno possesso di tutti i requisiti e le competenze per sedere al Tavolo del TPL rappresentando appieno la voce dell'utenza. Niente da fare. Iolanda è "marchiata" MoVimento 5 Stelle e quindi la competenza, l'impegno e la determinazione vanno a farsi benedire. In Italia una Regione può essere governata con 12 consiglieri indagati su 80, compreso il presidente, ma un cittadino attivista del MoVimento, con comprovata competenza e capacità, non può essere ammesso alla candidatura dei i 5 rappresentanti dei pendolari lombardi ai tavoli del TPL, in barba alle garanzie costituzionali. Contro questi abusi di potere, verrà avviata una battaglia legale in cui avremo bisogno del supporto attivo di tutti i cittadini. STAY TUNED!" MoVimento 5 Stelle Milano

Dis - Equitalia - avvocato Alberto Goffi Economia 07.10.2012

"C’è questa tensione sociale nei confronti di Equitalia perché viene percepita l’ingiustizia. Perché per 50 anni non ci sono mai stati atti di violenza contro la Guardia di Finanza o l’Agenzia delle entrate? Perché tutto avviene nei confronti di Equitalia? Perché lo Stato non se l’è chiesto? Perché le istituzioni fanno finta di nulla su questo? Hanno fatto qualche spot presentando qualche atto in Parlamento, ma il risultato è stato scarsissimo, tant’è che la situazione di crisi di questi prossimi mesi si accentuerà e accentuerà ancora di più il problema della riscossione da parte di Equitalia, creando ulteriore tensione sociale." Alberto Goffi Intervista ad Alberto Goffi, avvocato In difesa della gente Intanto ciao agli amici del blog di Beppe Grillo, grazie per avermi ospitato, questa è una battaglia sociale di giustizia, quindi essere qui oggi per me è sicuramente un grande onore. Mi occupo di questa battaglia contro Equitalia da ormai molti anni, ho scritto un libro lo scorso anno, con l’aiuto di Antonio Lubrano, è servito per aiutare con i ricavi le famiglie in difficoltà e le tante persone che hanno tentato i suicidi. Tanta disperazione l’abbiamo vista, l’abbiamo vista negli occhi e voglio raccontarla.Intanto spieghiamo cos’è Equitalia. L’80% degli italiani la conoscono, nel 2010 su 24 milioni di famiglie, 18 milioni hanno ricevuto cartelle esattoriali. Equitalia è una società dello Stato che ha una partecipazione del 51% Agenzia delle entrate e 49% Inps, è presieduta da Attilio Befera che è anche a capo dell’Agenzia delle entrate e da Mastropasqua che è il Presidente dell’Inps e ha funzioni di vicePresidente di Equitalia. Equitalia è una società pertanto dello Stato, sostanzialmente deve andare a recuperare dei crediti dello Stato o degli enti locali, siano questi tasse rifiuti o sia invece Agenzia delle entrate. La norma è cambiata e dal primo gennaio 2013 i comuni e gli enti locali potranno riscuotere i tributi per conto proprio senza dover ricorrere a Equitalia. Questo è un dato importante perché sicuramente in questo blog ci saranno molti amministratori e bisogna fare in modo che tutti i comuni e tutte le amministrazioni si attivino per fare una riscossione in proprio, perché il rischio è altrimenti quello di andare a riaffidare a Equitalia dal primo gennaio un servizio che si è tolto per le storture e per le inefficienze che questa aveva provocato. È importante spiegare le ragioni di questa battaglia. Molti mi accusano di essere il difensore degli evasori, sono un giovane avvocato torinese, figlio di un artigiano che ha vissuto queste storture.

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Mio padre era e è un piccolo imprenditore con due dipendenti che ha atteso 3 anni i pagamenti da parte dello Stato e si è trovato in difficoltà, a un certo momento ha pagato 3 volte la cifra che avrebbe dovuto pagare inizialmente allo Stato. Mi sono informato se la storia di mio padre fosse isolata, purtroppo ho trovato migliaia, anzi qualche milione di persone in Italia che vivono questa triste realtà e quindi gli evasori sono un’altra cosa. Arrivo da una famiglia in cui mio padre mi ha insegnato a rispettare le istituzioni, le regole e a essere un buon contribuente, ma quando uno Stato non ti paga per 3 anni e tu devi dare dei soldi allo Stato e sei un artigiano e non puoi pensare di fare da banca allo Stato, arriva Equitalia ti applica delle sanzioni, degli interessi che raddoppiano o triplicano addirittura il tuo debito iniziale. L’evasore è colui che non dichiara e l’evasore che non dichiara in Italia è non solo tutelato, ma tutelatissimo, immaginiamo solo lo scudo fiscale, hanno consentito di pagare il 5% di interessi a persone che hanno portato i soldi mai dichiarati all’estero e li hanno fatti rientrare in Italia. Oggi c’è la possibilità per chi non dichiara di transare, ossia di andare all’Agenzia delle entrate e di fare il cosiddetto “Saldo e stralcio”. dovevo pagare 100, mi metto d’accordo e alla fine, se proprio andrà male, pagherò 50, mentre invece le persone che difendo io sono onesti contribuenti, perché hanno dichiarato tutto, ma nel momento in cui devono versare quanto regolarmente hanno dichiarato, sono in difficoltà o perché è intervenuta una malattia (molte persone avevano addirittura malattie invalidanti come la Sla) oppure è intervenuta la crisi economica. La crisi economica in Italia sembra che ce l’abbiano solo le banche. Tantissimi artigiani che, al momento in cui hanno dichiarato, pensavano di poter pagare quelle cifre, ma al momento non ci sono riusciti a causa della decurtazione dei loro fatturati, oppure perché aspettavano i soldi dallo Stato. I pagamenti della Pubblica amministrazione vanno dai 180 giorni ai 1.670 giorni e la Pubblica amministrazione da un lato non paga con regolarità e con puntualità e dall’altra pretende dai contribuenti che paghino entro 60 giorni. Se non pagano entro 60 giorni scattano sanzioni che vanno dal 40% al 100%. Questo non è uno Stato democratico, uno Stato che non capisce questo è uno Stato che è lontano anni luce dai cittadini e dalle persone che lavorano tutti i giorni. Tensione sociale Il principale problema di Equitalia, è che queste norme sono state scritte e sono stati affidati dei poteri invasivi. Basti pensare che per mettere l’ipoteca non si deve ricorrere a un giudice, si applica l’ipoteca quando il debito è di almeno 20 mila Euro, ma fino a 3 anni fa si mettevano ipoteche per debiti di 1.500 Euro. Mettere un’ipoteca su una casa per un piccolo imprenditore, vuole dire essere segnalato alla Centrale rischi e non avere più il credito bancario, non avere nessuna possibilità di lavorare regolarmente perché quella segnalazione va a tutti i clienti, va alla pubblica amministrazione e va alle banche. Equitalia può mettere i fermi amministrativi, solo in Piemonte i fermi amministrativi sono il 20% del parco circolante, se si mette un fermo amministrativo su una macchina di un idraulico, quella macchina non viene


utilizzata non produce reddito e quell’artigiano non riuscirà a pagare quanto è dovuto. Oppure bloccare i conti correnti, fare il pignoramento presso terzi, vuole dire non solo non pagare più Equitalia, ma non pagare più i dipendenti, quindi il danno di un blocco di un conto corrente non è solo il danno al datore di lavoro, ma anche ai suoi dipendenti e a tutte le famiglie. Questo è un caso che capita solo, solo esclusivamente in Italia, basti pensare che in Francia c’è una distinzione netta tra l’evasore e la persona in difficoltà, cosa si fa quando si arriva davanti agli uffici della riscossione francese? Sei un evasore? Vuole dire che non hai dichiarato, bene se non hai dichiarato io ti applico le sanzioni complete e gli interessi massimi, se però dimostri che hai dichiarato ma non sei nelle condizioni di poter pagare perché hai avuto una condizione di oggettiva difficoltà, trattasi di situazione familiare oppure di uno stato di salute, oppure della difficoltà di quadrare i bilanci a causa della crisi economica, oppure addirittura lo Stato che non paga, difficile, perché in Francia lo Stato paga nei 30 giorni. Pensiamo che in Italia la Pubblica amministrazione ha un debito nei confronti dei fornitori che arriva a 90 miliardi. La somma del debito che tutti gli Stati Europei hanno nei confronti dei fornitori non raggiunge i 70 miliardi, siamo un caso unico al mondo, quantomeno certamente nell’Europa. Per lo Stato francese se dimostro queste quattro condizioni vengono tolte immediatamente tutte le sanzioni che in Italia ricordiamo incidono dal 30% al 100% del debito e tolti tutti gli interessi e si mette il contribuente onesto, ma in difficoltà, nelle condizioni di pagare ratealmente e di riuscire, ovviamente a saldare, senza perdere l’azienda, senza perdere l’attività e senza far perdere il lavoro ai propri dipendenti. Questa è una condizione di Stato moderno, di uno Stato civile, buona parte della politica questo non l’ha ancora compreso. C’è questa tensione sociale nei confronti di Equitalia perché viene percepita l’ingiustizia. Perché per 50 anni non ci sono mai stati atti di violenza contro la Guardia di Finanza o l’Agenzia delle entrate? Perché tutto avviene nei confronti di Equitalia? Perché lo Stato non se l’è chiesto? Perché le istituzioni fanno finta di nulla su questo? Hanno fatto qualche spot presentando qualche atto in Parlamento, ma il risultato è stato scarsissimo, tant’è che la situazione di crisi di questi prossimi mesi si accentuerà e accentuerà ancora di più il problema della riscossione da parte di Equitalia, creando ulteriore tensione sociale. Quello che forse andrebbe fatto immediatamente è cercare di far rientrare tutto questo nei canoni di pari rapporto di diritto tra il cittadino e l’istituzione, tra il cittadino contribuente e gli enti di riscossione: 1) compensare debiti e crediti, perché se io ho un credito nei confronti dello Stato non lo posso compensare con un debito, ovviamente a parità di condizioni, non che tu mi applichi le sanzioni e gli interessi e io non ti posso chiedere neanche un Euro di interessi, a parità di condizione compensiamo debiti e crediti, invertiamo l’onere della prova, perché in Italia esiste il principio del solve e trepete, cioè prima paghi e poi fai contestazione, oggi peraltro per poter contestare quello che arriva a casa, si paga il 33% della

somma richiesta, subito immediatamente altrimenti non si può neanche presentare ricorso. Cominciamo a invertire l’onere della prova, se tu pensi che io sia un delinquente, tu Stato devi provarmelo, non che io devo provarti a tutti i costi anche quando si tratta di cartelle pazze che non hanno nessun fondamento, questo non è un principio di uguaglianza e di pari dignità tra il cittadino e lo Stato. Ci deve essere una proporzionalità tra la pena inflitta dallo Stato e la colpa del contribuente. Che proporzionalità c’è nel mettere un’ipoteca e fare chiudere un’azienda quando si ha un debito di 20 mila Euro e la casa vale molto di più? Bisognerebbe introdurre com’è stato fatto in Austria, lo sportello del contribuente. Oggi il contribuente deve iniziare una lunga coda negli uffici per scovare gli errori, per risolverli da solo questi errori e sperare che poi vengano anche tolti o stralciati da parte di Equitalia o da parte dell’Agenzia delle entrate. in Austria non funziona così, ci si presenta a uno, si fa presente che c’è un errore nella Pubblica amministrazione e l’addetto dello Stato risolve il problema e dà l’appuntamento dopo 15 giorni per consegnare le pratiche con l’errore tolto. La lievitazione del proprio debito Quando ho iniziato questa battaglia ho allestito una macchina che è stata ridicolizzata da parte di molti, c’era scritto “Ufficio mobile, consigli a domicilio” e ho cominciato a girare con un numero verde su queste fiancate e davo delle consulenze gratuite come avvocato a tutte le persone che non avevano la possibilità o di pagare un avvocato o un commercialista. Ho percorso in questi anni 30 mila chilometri, andando proprio non dico a casa, ma sicuramente in azienda e ho potuto raccontare e raccogliere oltre 4 mila storie. Di queste alcune mi hanno colpito tantissimo, ne ricordo una per tutti, di un piccolo imprenditore che per 30 anni è stato un onesto contribuente, non ha mai avuto pendenze con il fisco, non ha mai avuto ritardi con i pagamenti, a un certo punto si ammala di Sla, non può più andare nel suo magazzino, comincia a avere difficoltà a muoversi e cominciano anche i primi debiti. Nel momento in cui iniziano i primi debiti arriva anche Equitalia, questa persona si presenta a Equitalia e fa vedere un certificato medico e dice: “Ho una malattia invalidante, sono nella difficoltà di poter venire e saldare il vostro debito perché non mi trovo nelle condizioni”, la risposta è stata: “Non siamo noi le persone a cui lei deve rivolgersi perché noi siamo qui per recuperare il suo credito”. Il suo capannone viene messo all’asta il 16 gennaio di quest’anno, grazie a una catena di solidarietà siamo riusciti, tra tante persone a pagare e rinviare questa data dell’asta, ma questa è una storia che mi è rimasta nel cuore perché ho visto la sofferenza di questa persona, ho visto la sofferenza della sua famiglia dopo una vita intera spesa per creare un piccolo capannone, per dare lavoro a 3 persone e per in qualche modo fare anche un po’ la ricchezza del Piemonte. Questa persona aveva un debito con l’Inps perché, pur avendo dichiarato regolarmente i contributi dei dipendenti, si è trovato nell’impossibilità di versare. I contributi dell’Inps se non si versano entro 60 giorni raddoppiano. Pensate come sia assurdo questo paese, se una persona dichiara 10 mila Euro di contributi e deve versare 10 mila

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Euro e ha difficoltà nel versare questi 10 mila Euro pur avendoli dichiarati, come può pensare lo Stato che dopo 60 giorni sia nelle condizione di versarne 20 mila? Questi 20 mila poi vengono transitati a Equitalia che applica un aggio, all’epoca era del 9%, adesso si dice che si abbasserà, (l’aggio è il guadagno che ha Equitalia) e poi ci sono gli interessi di mora che sono interessi che vengono calcolati dal giorno in cui lui avrebbe dovuto versare questi contributi e poi ci sono gli interessi di rateizzazione, il risultato è che il suo debito è passato da 40 mila Euro a 130 mila Euro, quindi è diventato un debito insormontabile e oggi grazie alla solidarietà che fortunatamente esiste ancora in questo paese, molte persone hanno messo non solo la mano sul cuore ma anche sul portafoglio e forse si riuscirà a salvare la sua azienda, però certo che la solidarietà tra le persone non può risolvere un problema così diffuso, occorre una nuova classe politica, occorre una classe politica che abbia il desiderio di cambiare questo paese.


Appalti agli amici degli amici. Trema il Comune di Torino

Passaparola - La strage delle donne - Riccardo Iacona

Minipost 07.10.2012

Informazione 08.10.2012

"Finalmente siamo riusciti a pubblicare questi dati. Sono gli affidamenti del comune di Torino dal 2006 al 2011. Manca il 2012, la parte di Fassino. Affidamenti fatti direttamente, sotto i 20.000 euro e senza nessun genere di gara o tramite gara ufficiosa, sentendo 5 fornitori però di fatto non facendo una gara ufficiale, oppure affidamenti diretti perché quel fornitore ha un know how specifico. Un anno fa, stupiti, guardando le determine (gli atti che fanno i dirigenti) vediamo due affidamenti molto vicini fatti alla stessa società sotto i 20.000 euro. Con un unico affidamento avrebbero dovuto fare una gara, invece con entrambi sotto i 20.000 la gara non è stata fatta. Affidamento vuol dire che un dirigente, sotto i 20.000 euro, può decidere in autonomia, di dare un servizio a un fornitore. Anna Martina è una dirigente storica del comune, nota anche nelle vicende Chiamparino, che seguiva la cultura e ora si occupa soprattutto della comunicazione internazionale. Il caso emerso è di determine, una firmata da lei stessa, che hanno affidato servizi a una società in cui il figlio, se non ricordo male, ha una soglia del 44% in partecipazione. Decisamente inopportuno. Il "sistema Torino" è un punto interrogativo. Questo è un punto di partenza per scoprire se effettivamente esiste o non esiste. Tre casi ci sono. Bisogna capire quanti sono in tutto. Fassino c'è da un anno e mezzo. La responsabilità di quel che è successo in un anno e mezzo ce l'ha. Il 2012 non l'abbiamo ancora analizzato, però la Martina c'era e continua ad esserci. Distaccarsi totalmente mi sembra un modo per scaricare la patata bollente e non assumersi la responsabilità politica, che Fassino ha in quanto sindaco e a capo di questa macchina." Chiara Appendino, M5S Torino

"E’ notizia di oggi che in Norvegia una donna di 29 anni è diventata Ministro, ma lì non è una notizia perché più del 50% del governo norvegese è fatto di donne, ci sono delle leggi che aiutano le donne nel loro lavoro, gli uomini si occupano dei bambini anche per un anno a casa quando nascono, c’è un Paese che vive sulle pari opportunità e noi abbiamo raccontato che vita difficile che fanno le donne nel nostro Paese, ma vengono anche uccise. Questo è un campanello di allarme. Sta succedendo che questa sotto utilizzazione della donna, il fatto che la donna non conta mai niente, che non la trovi mai in politica, in economia, che deve fare il doppio della fatica, che guadagna meno degli uomini etc., è il risultato di un vero e proprio apartheid. La vita è difficile in Italia, questo Paese, bisogna cominciare a dirlo brutalmente, è ostile alle donne, le tiene sottomesse. " Riccardo Iacona Il Passaparola di Riccardo Iacona, giornalista 137 donne uccise nel 2011 "Ciao a tutti gli amici del blog di Beppe Grillo, sono Riccardo Iacona. Quest’anno è stato l’anno della strage, da gennaio ogni due giorni, ogni tre giorni, le cronache ci dicevano: “E stata uccisa questa donna”, dappertutto, una volta in Sicilia, una volta nel Centro Italia, tre volte a Milano. Ci sono giorni addirittura dell’anno in cui, per questo parlo di strage, se ne uccidevano due, tre alla volta. I giornali ne hanno cominciato a parlare diversamente, perché in genere queste storie vengono trattate come se fossero delle storie estreme e in effetti sono estreme perché non c’è niente di più estremo che un uomo che arriva con il mattarello, com’è successo nella Provincia di Milano poco tempo fa, insegue la sua ex, la prende con 80 colpi di mattarello e la uccide davanti a tutti, davanti ai suoi figli. In genere sono anche esecuzioni pubbliche, quindi non c’è niente di più estremo. In realtà l’inchiesta del libro quando siamo andati a parlare con i protagonisti, a vedere il contesto, a ricostruire le storie d’amore che c’erano dietro, abbiamo scoperto che non sono per niente estreme, sono solo la punta estrema di una violenza endemica però, che attraversa l’intero Paese contro le donne. Perché parlo di violenza endemica? Lo dicono i numeri dell’unica ricerca fatta dall’Istat nel 2007 sui casi di violenza del 2006 che parlano di quasi 5 milioni di donne che, almeno una volta nella vita, hanno subito violenza. E’ una media, quindi ci sono delle donne che la violenza la subiscono tutti i giorni. 5 milioni, vi rendete conto? È il 39% della popolazione femminile, una

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donna su 3, sono dati enormi, considerando poi il fatto che il 93% delle donne neanche denunciano i loro partner, che cioè c’è un sommerso enorme, stiamo parlando di numeri che coinvolgono l’intera nostra società, la coinvolgono tutta, coinvolgono il nostro modo di intendere il ruolo della donna nel nostro paese. E’ notizia di oggi che in Norvegia una donna di 29 anni è diventata Ministro, ma lì non è una notizia perché più del 50% del governo norvegese è fatto di donne, ci sono delle leggi che aiutano le donne nel loro lavoro, gli uomini si occupano dei bambini anche per un anno a casa quando nascono, c’è un Paese che vive sulle pari opportunità e noi abbiamo raccontato che vita difficile che fanno le donne nel nostro Paese, ma vengono anche uccise. Questo è un campanello di allarme. Sta succedendo che questa sotto utilizzazione della donna, il fatto che la donna non conta mai niente, che non la trovi mai in politica, in economia, che deve fare il doppio della fatica, che guadagna meno degli uomini etc., è il risultato di un vero e proprio apartheid. La vita è difficile in Italia, questo Paese, bisogna cominciare a dirlo brutalmente, è ostile alle donne, le tiene sottomesse. Ecco perché vengono uccise. Dietro a queste uccisioni, ci sono milioni, centinaia di migliaia, perlomeno centinaia di migliaia di case – prigioni, dove regolarmente si usa violenza fisica, psicologica, sottomissione nei confronti delle donne. Una società così è una società malata, una società dove più del 50% dell’intelligenza delle donne non viene utilizzata, ma anzi la donna viene sottomessa. Una società decapitata. Questo improvviso aumento costante dal 2006: l’anno scorso sono state uccise 137 donne in Italia, una ogni 3 giorni, l’anno prima di meno, l’anno prima ancora un po’ di meno, un dato in costante aumento. La maggioranza delle donne vengono uccise al nord, non al sud, non sono nelle situazioni in cui non lavorano, ma hanno cominciato a conquistare, grazie al lavoro indipendenza, autonomia, sono donne che facilmente si separano per esempio. Se la storia è finita vanno dal giudice e chiedono la separazione, se il marito è molesto, picchia, magari fanno la denuncia ai Carabinieri. L’uccisione delle donne è una reazione a questa voglia e a questo necessario processo di autonomia, indipendenza, questo avvicinamento nostro agli standard europei. Questa guerra si sta svolgendo nel buio… sì ne parlano i giornali, sono storie che fanno molto effetto, poi dopo ce ne è un’altra di queste storie. La donna dopo la denuncia, rimane da sola La difesa della donna non è nell’agenda politica, se ci fosse ci sarebbero tutti i centri antiviolenza che servono. In Spagna l’anno scorso hanno ucciso 62 donne, 7 anni fa ne ammazzavano una al giorno: risultato di politiche attive, si possono fare delle politiche attive per diminuire questa lista delle donne uccise, per prevenire la violenza nelle case, per difendere il diritto costituzionale a una vita libera. Molti dei casi delle donne uccise quest’anno erano omicidi annunciati, donne che avevano fatto denunce, spesso anche 4/5 anni prima,vedete come reagiscono i palazzi di giustizia, vedete quanto tempo, quante di queste storie finiscono in prescrizione? La donna fa la denuncia e poi si trova sola, quante volte l’uomo che


poi l’ha uccisa gliel’ha detto, gliel’ha promesso e l’ha detto davanti a tutti, davanti agli amici, ai figli. È un altro aspetto di questa grande storia che ci riguarda tutti, perché in un mondo in cui sia possibile estirpare questa violenza endemica nei confronti delle donne, è un mondo dove tutti viviamo meglio, vivono meglio le donne, vivono meglio gli uomini e vivono meglio i figli che subiscono dei drammi perché questa ondata di ritorno, di sofferenza parte da centinaia di migliaia di case – prigione. Ho scritto questo libro per tirare fuori dalle pagine della cronaca dei giornali queste storie e cercare di allertare e far capire che che non finiscono lì, che hanno a che fare con la pancia profonda del paese, di come siamo, di come intendiamo un rapporto uomo donna. È un uomo che ha scritto questo libro, nessuno si può tirare fuori, certo, tra un litigio, uno schiaffo, un urlo, una violenza psicologica e l’omicidio c’è il mare di mezzo, però quell’omicidio nasce da quell’urlo, da quello schiaffo, da questa nostra impossibilità, capacità di capire. Nei paesi del nord Europa il giudice impone all’uomo maltrattante di fare una cura, queste cure sono naturalmente molto lunghe nel tempo e sono delle vere e proprie psicoterapie, però anche in Italia da qualche parte si sta facendo e nel libro siamo riusciti a raccogliere delle interviste che secondo me sono preziose, di uomini che raccontano il loro episodio, uno di questi dice una cosa che mi ha colpito tantissimo: “Guarda io la violenza la usavo perché non riuscivo a rispondere alle sue argomentazioni, lei scappava, correva, era più veloce di me, andava avanti, avevo paura di perderla etc. E io usavo l’unica cosa che avevo, l’unico strumento che avevo in mano cioè la violenza”. In realtà così aveva distrutto il suo rapporto perché lei l’aveva denunciato, adesso sono due anni che lui non vede il bambino, quindi in questi due anni lui è maturato e quando dice quelle parole, parla a tutti gli uomini italiani. Se usciamo da questa spirale di violenza diventiamo un Paese più civile e economicamente più interessante perché il 50% delle donne che vivono nel nostro paese possono rientrare in circolo e non rimanere chiuse dentro le case. Normalmente si possono fare tante cose per limitare sia gli omicidi delle donne, e per estirpare questa violenta, non è solo un fatto di cultura, certo la cultura c’entra, c’entrano le scuole, a scuola non si parla mai di queste cose, vanno lì a fare i corsi sulle droghe, sono giusti, ma pochi sono gli incontri strutturali, costanti nel tempo con gli adolescenti, sul rapporto uomo – donna, come va interpretato. Questo è il Paese dove bisogna far rispettare la legge, dello stalking, tra l’altro è un’ottima legge perché per la prima volta dà agli investigatori, ai poliziotti, ai Carabinieri, ai magistrati degli strumenti concreti per colpire l’uomo maltrattante, la legge c’è ma poi c’è metà dell’Italia che non ha dei centri antiviolenza, per cui dici: “Va beh perché le donne non denunciano?” Vai a denunciare nella Provincia di Enna dove non c’è un posto letto dove ricoverare una donna la cui vita è minacciata, che per fare questo deve lasciare la sua città e magari deve, con i suoi figli, trasferirsi a 300 chilometri di distanza, diventa un po’ punitivo nei confronti della donna, non c’è questa rete, non c’è quanta ne servirebbe, largamente inferiore rispetto non solo al bisogno, ma anche rispetto ai

parametri fissati dall’Unione Europea di almeno 5.500 posti letto e noi in Italia ne abbiamo 500 posti letto dove ricoverare donne e bambini. Vanessa aveva solo 20 anni quando è stata uccisa dal fidanzato con cui stava da 4 mesi, un uomo più grande di lei, 34 anni, a Enna . Rosa Trovato invece era una donna di 45 anni, che era già stata oggetto di violenza per tanti anni dal marito, lo sapevano tutti ma nessuno ha fatto niente fino a che il marito non l' ha uccisa. Enza Anicito viveva nella Provincia di Catania ed è stata uccisa dal suo ex, una storia incredibile, l’ha uccisa davanti alla figlia, si sono dati appuntamento in una strada perché lei l’aveva lasciato, lui allora ha detto: “Scambiamoci le ultime cose, tu mi ridai indietro l’anello, io ti ridò indietro le foto”, lui invece aveva programmato tutto, aveva portato la pistola e l’ha uccisa davanti alla figlia, non solo, quando la figlia si è buttata per terra e ha visto la madre che cascava in un lago di sangue, lui uccide anche la figlia. Omicidi annunciati Quasi sempre in queste storie di omicidi di donne, c’è la voglia non solo di annientare la compagna, ma anche i figli della compagna, anche i tuoi figli, i figli che tu hai fatto con questa donna. Sono tutte esecuzioni pubbliche, mafiose in questo senso, fatte davanti ai figli, sulla strada, davanti alla gente, nei posti di lavoro, come se fosse un modo per dire a tutti: “Guarda tu sei mia e non sei di nessuno e lo faccio davanti a tutti perché tutti sappiano che stai pagando questa colpa di essere indipendente, autonoma”.È impressionante, moltiplicatelo per 80 omicidi in Italia dall’inizio dell’anno, ci danno un quadro del Paese impressionante, per questo ho voluto vedere da vicino, sono entrato nei quartieri, ho parlato con le persone, ho tutto questo viaggio da sotto fino a su, ho parlato con le Procure della repubblica, con i Carabinieri che avevano indagato, per cercare di capire cosa c’è dietro questa uccisione delle donne e c’è una violenza endemica pazzesca, c’è il fatto che questo è un paese ostile alle donne! Se volete capire quanto investiamo poco, basta andare a vedere e fare i paragoni con gli altri paesi dell’Europa e del mondo la Francia, la Spagna, l’Inghilterra, i paesi del nord Europa anche l’Austria, persino la Grecia hanno tutti più posti letto di noi, ma facciamo peggio di Paesi come l’Albania, l’Armenia, la Bosnia Erzegovina, la Croazia, Cipro, la Georgia, Islanda, l’Irlanda e la Macedonia che ci ha battuto la Macedonia con 0,33 posti letto per 10 mila abitanti mentre noi siamo a 0,09 posti letto per 10 mila abitanti. C’è un altro aspetto che esce fuori drammaticamente da queste storie, le storie delle donne ammazzate di quest’anno sono quasi tutti omicidi annunciati, però bisogna anche entrare nel dettaglio di questi omicidi annunciati: lo sapevano i Carabinieri, lo sapeva la polizia, spesso lo sapevano anche i giudici perché la denuncia era arrivata alla Procura della Repubblica, ma ancora più spesso lo sanno i vicini, i parenti, è largo il contesto all’interno del quale poi alla fine queste donne vengono uccise. È incredibile che questo Paese sia sordo, che consideri ancora il litigio in famiglia come una questione privata, ma quante volte i vicini di casa hanno chiuso le orecchie? Perché diceva: tanto si sa che quelli litigano, guardate nei grandi condomini, ma tutti sanno in quale casa

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volano le botte, ma bisogna aspettare che venga uccisa la donna dentro! Molti di questi reati vanno in prescrizione dopo 7,5 anni, per esempio le minacce e le violenze, l’omicidio no naturalmente, ma ormai la donna è stata uccisa, però il tentato omicidio va in prescrizione. Adesso si sono inventati un po’ di percorsi nelle procure per cui hanno fatto dei pool per fare in modo che l’intervento sia più efficace, come potete bene immaginare se denuncio un uomo violento è quello il momento in cui rischio la vita, quello deve essere il momento più alto della risposta dello Stato. Quindi la Procura va veloce, però poi al Tribunale ti mettono tra le varie e eventuali, proprio perché non c’è la percezione dell’emergenza, della priorità, di quanto importante per la salute pubblica di questo Paese sia costruire un posto dove le donne vengono difese, come premessa perché nasca un rapporto diverso tra uomo e donna, non basato sul dominio ma sull’amore e sul reciproco rispetto anche quando lei la pensa diversamente, anche se lei ti vuole lasciare. Sono tre mesi di lavoro, un viaggio lungo dal Sud al Nord fatto consumando le scarpe, pieno di testimonianze, parlando con i protagonisti, tanto virgolettato.“Se questi sono gli uomini”. Passate parola!"


Assemblea Pubblica del M5S Lucca

I 14 milioni di Parentopoli in Lombardia

Minipost 08.10.2012

Minipost 09.10.2012

"Sono Daniela Rosellini, portavoce del M5S di Lucca. Mercoledì 10 Ottobre faremo un incontro con la cittadinanza. Illustreremo le mozioni da presentare in Consiglio Comunale. Ad esempio la mozione sulla video-diretta streaming delle sedute del Consiglio (già approvata all'unanimità) e quella che riguarda i criteri di nomina sulle partecipate all'interno del Comune. Presenteremo il progetto di un giornalino da distribuire alla cittadinanza, pensato per chi ha meno dimestichezza o non ha accesso a internet, dove informeremo sui lavori che stiamo facendo all'interno del Consiglio. Ci sarà un intervento di un rappresentante del Cobas del "CLAP" (Consorzio Lucchese Autotrasporti Pubblici), collegato alla situazione del Trasporto Pubblico Locale che sta subendo uno smantellamento a favore dei privati. Spiegheremo come stiamo aiutando il comitato "Aria Pulita" nella battaglia per la chiusura di due impianti a biomasse, alimentati da oli provenienti dalla Romania, e funzionanti solo per motivi speculativi. Sarà presente anche una rappresentante di "Salviamo il Paesaggio" che sul territorio lucchese, così come nel resto d'Italia, sta cercando di fare un censimento di tutte le abitazioni sfitte. Infine parleremo dell'iniziativa Rifiuti Zero che sembra che inizi a decollare anche a Lucca. Siete tutti invitati a partecipare! Ci vediamo mercoledì!" Daniela Rosellini L'assemblea si terrà mercoledì 10 ottobre dalle ore 21.00 presso la Croce Verde di Lucca

Esposto/denuncia con il quale si invita la Procura presso la Corte dei Conti di Milano a valutare la sussistenza di un danno erariale quantificabile in quasi 14 milioni di euro "In Regione Lombardia sono stati assunti (e ancora operano) 31 dirigenti (molti legati a Comunione e Liberazione), per un costo complessivo di quasi 3 milioni di euro l'anno, illegittimamente immessi in servizio dal Segretario Generale di Regione Lombardia, Nicolamaria Sanese, a seguito di un concorso poi annullato per omessa pubblicazione in "Gazzetta Ufficiale" dal TAR della Lombardia, decisione confermata dal Consiglio di Stato e definitivamente dalle Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione. I contratti di assunzione dei dirigenti prevedevano una clausola di licenziamento "automatico e senza preavviso" in caso di annullamento del concorso. Sanese non ha però provveduto al licenziamento e il Consiglio Regionale, dopo la notifica della decisione del Consiglio di Stato, ha adottato uno scandaloso provvedimento legislativo - "Legge Parentopoli" - che stabilisce che in Regione Lombardia i concorsi non debbano essere pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale. La legge parentopoli, promulgata da Formigoni, fu definita dal TAR della Lombardia di "illegittimità pur palese". Denunciamo un comportamento lesivo degli interessi della collettività: "l'assalto alla dirigenza" da parte di una casta da sempre impunita, che piazza illegittimamente i suoi uomini nei posti chiave". Enrico De Alessandri, Mattia Calise, Vito Crimi

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Gli economisti Economia 09.10.2012

I profeti prevedevano il futuro, l'economista italiano prevede il presente. Vive il momento. Coglie l'attimo. Liberista, ma se necessario statalista. Più Stato e meno mercato in tempo di crisi, ma più mercato (con la sua mano invisibile ai più e chiarissima per lui e per le banche) e meno Stato se l'indice di Borsa si impenna. Gli astrologi potrebbero fare tranquillamente gli economisti, gli economisti non potrebbero invece fare gli astrologi. Questione di reputazione. Infatti, maghi, fattucchiere, indovini e negromanti sono più attendibili di qualunque economista italico. Loro, ogni tanto, ci prendono. Parmalat, Seat, Telecom, derivati, junk bond, esplosione del debito pubblico, bolle speculative sono stati eventi imprevedibili per l'economista. Conosciuti, ma imprevedibili. Se un comune cittadino, con il buon senso del padre di famiglia, avverte di una bancarotta in arrivo è un allarmista che non capisce i fondamentali. Con l'economista ti rimane sempre un dubbio, un tarlo, un rovello: se ci fa o se ci è. Se, pur a piena conoscenza di come si svolgeranno i fatti, tace per ordini superiori, per la pagnotta, o se non capisce mai una beata fava. Io propendo per l'ipotesi pagnottista. Gli economisti di successo diventano ministri dell'Economia, opinionisti televisivi, giornalisti economici, persino leader politici. Dopo un decennio, sull'orlo della catastrofe, ci spiegano perché siamo in fallimento. Non si arrogano nessun merito per il default dell'Italia, ma, va detto a loro onore, anche nessuna colpa. Sono sacerdoti del nulla, creatori di teorie economiche che durano il tempo di un peto nello spazio. Come i nobili di un tempo, gli economisti discutono solo con i loro pari e non con la plebe, non si abbassano. Gli altri non possono capire la complessità dell'economia e la profondità dello spread. L'economista di lotta e di governo, soprattutto di governo, è un ottimista per natura. Il PIL crescerà nel 2013, la disoccupazione diminuirà e anche le tasse. Il Paese è già pronto a ripartire. L'economista italico con quella bocca può dire quello che vuole il suo padrone.


La partenza. Nuotando sullo Stretto.. MoVimento 10.10.2012

Sono partito, sto nuotando, sto arrivando... Beppe Grillo Ps: Sto attraversando a nuoto lo Stretto di Messina. Approderò alla spiaggia di Torre Faro, Messina. Ci vediamo lì. Scopri tutte le tappe del Tour in Sicilia!

Sbarco in Sicilia

Te la do io Messina

MoVimento 10.10.2012

Minipost 10.10.2012

Ore 12.10 - 10/10/2012 - Sono sbarcato in Sicilia! Ho superato lo Stretto! Questo è il terzo sbarco in Sicilia in 150 anni. Il primo fu Garibaldi che portò i Savoia, il secondo fu fatto dagli americani che (ri) portarono la mafia, il terzo sono io con il MoVimento 5 Stelle, ma né Garibaldi o Nino Bixio o Lucky Luciano sono arrivati in Sicilia a nuoto. La Grecia fallisce per il suo debito, la Sicilia fallisce per il suo credito verso lo Stato italiano che gli presta come elemosina solo una parte di ciò che gli deve, ma non pareggia mai il conto. La Regione Sicilia vanta un credito di un miliardo di euro nei confronti dello Stato italiano e le stesse imprese siciliane hanno un credito di 5 miliardi di euro. La Sicilia potrebbe vivere meglio senza l'Italia, ma l'Italia non potrebbe vivere senza la Sicilia. Se la Sicilia dovesse andarsene, costretta dal malfunzionamento dello Stato e delle istituzioni, sarebbe l'inizio di un domino cui seguirebbero altre Regioni e la fine dell'Italia, forse la sua balcanizzazione. Quest'isola ha bisogno del rilancio dei trasporti locali, della banda larga diffusa, di strutture turistiche, della valorizzazione dei suoi giacimenti artistici, di una nuova economia legata alle telecomunicazioni e allo sviluppo del digitale, di investimenti in start-up collegate alle università, di trattenere qui i suoi giovani, il suo futuro, ma soprattutto ha bisogno di onestà nelle istituzioni. Questo è ciò che farà il M5S in Regione Sicilia.

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"Messina è una città commissariata per la terza volta in nove anni. La scorsa estate infatti, l'"onorevole" Buzzanca, per 4 anni sindaco della città e deputato regionale nonostante la sentenza del TAR, si dimette un anno prima della fine del mandato per ricandidarsi all'ARS lasciando un Comune in dissesto e una città abbandonata a sè stessa. Attualmente i dipendenti comunali non hanno ancora percepito lo stipendio di settembre, mentre praticamente tutte le partecipate comunali, soprattutto ATM e Messinambiente, risultano ad un passo dal fallimento. Numerose vertenze (Servirail e Triscele tra le tante) sono totalmente ignorate mentre la politica cittadina ha sacrificato 15 anni di fondi per lo sviluppo infrastrutturale alla chimera del Ponte sullo Stretto invece di guardare a uno sviluppo sostenibile del territorio. A causa di questo miraggio sono stati prodotti piani regolatori "ipertrofici" che hanno consentito una vera e propria violenza sulle fragili colline sottoposte a dissesto idrogeologico (vedi tragedia annunciata di Giampilieri nel 2009). Non c'è attualmente alcun progetto per il rilancio della città e si ignora completamente quella che potrebbe essere la sua prima vocazione: il turismo. I turisti sbarcano a terra in mezzo al traffico barcamenandosi tra inciviltà e barriere architettoniche. I più vengono caricati sui pullman alla volta delle Eolie o di Taormina senza neanche volgere lo sguardo ad una città che in passato era il punto di interscambio culturale ed economico tra oriente e occidente." Attivisti M5S Messina Tutta la campagna elettorale del M5S Sicilia si basa sulle donazioni dei cittadini, e le spese da sostenere sono altissime. Per contribuire con una libera offerta clicca qui.


Esposto del M5S a Bari

La liberalizzazione del voto

I costi della traversata

Minipost 11.10.2012

Muro del pianto 11.10.2012

Minipost 12.10.2012

Il comune di Bari ha concesso alla Parrocchia Santa Croce alcuni locali ubicati nello stabile della "Scuola Mazzini-Modugno". La scuola conta 1200 studenti. Data l’insufficienza strutturale la scuola aveva più volte richiesto al Comune il pieno utilizzo didattico dell’intero edificio. Eppure l’Amministrazione Comunale di Bari ha incredibilmente ignorato le richieste della scuola e ha portato all’attenzione del Consiglio Comunale la proposta di “concessione in novazione” dei locali per diciannove anni alla Parrocchia. La proposta di deliberazione è stata approvata all’ unanimità dal Consiglio Comunale. Più precisamente, la proposta è stata formulata con la procedura della “trattativa privata". La condotta in esame appare irrimediabilmente viziata: modalità del tutto contrastanti con gli obblighi di trasparenza, efficienza e legalità. Sono stati gravemente lesi i diritti fondamentali dei bambini e dei ragazzi della Città. Nel recente Consiglio l’Amministrazione comunale non è sembrata intenzionata a revocare la delibera. In attesa della decisione sulla questione che verrà presa nel prossimo Consiglio Comunale, il M5S di Bari si farà carico di presentare un adeguato esposto alla Procura della Repubblica di Bari. M5S Bari

Domenico Zambetti del Pdl, detto “La Forza della Competenza”, ha comprato dalla ‘ndrangheta l’elezione ad assessore alla Casa della Regione Lombardia. 4.000 voti alla modica cifra di 50 euro l’uno (c’è la crisi …). In totale 200.000 euro. Un affare. Con lo stipendio da consigliere regionale, benefit e buonuscita ti rifai subito dell’investimento. Il rispetto della controparte criminale poi è garantito “Sti politici ‘e merda piccoli e grandi sono uno peggio dell’altro” e anche la sua fratellanza “Ora c’è l’Expo e lui ci può aiutare”. Rispetto e fratellanza valgono bene una messa. L’arresto, di un uomo sostenitore di Forminchioni, dallo slogan convincente “Al servizio della persona”, famoso in tutta Milano per aver tappezzato interi palazzi con il suo faccione sorridente, non è in sé una brutta notizia. E’ un’apertura verso il futuro della politica, la liberalizzazione del voto. Se il voto è una merce di scambio (e lo è dalla Calabria alla Brianza), il cittadino dovrebbe poterlo vendere al miglior offerente. 50 euro sono una miseria, chiunque lo capisce, le elezioni avvengono raramente, una volta ogni 4/5 anni. Il ridicolo valore del voto è dovuto principalmente al cartello della criminalità organizzata, ed è di una unità di grandezza in meno del reale valore che è di almeno 500 euro. Dovrebbe essere il minimo per legge. Una famiglia, meglio se allargata, potrebbe camparci un mese con il voto di scambio. Interi palazzi si potrebbero organizzare in gruppi di vendita solidale del voto (GVSV) e proporre pacchetti a corruttori e criminali alla luce del sole. Il voto di scambio è anche PIL, serve infatti a far eleggere gruppi (in modo consapevole o meno) interessati a costruire ovunque e comunque, dall’Expo 2015 alla Tav in Val di Susa alla Gronda. E’ un volano della crescita. Si potrebbero quotare i voti in Borsa per far concorrere mafie internazionali e costruttori senza scrupoli allo sviluppo della Nazione, dalla Yakuza ai Narcos sudamericani. Capitali stranieri di investimento di cui abbiamo un disperato bisogno. L’introduzione della tassa di un 10% sul voto di scambio migliorerebbe le casse dello Stato. Qualche decina di milioni di elettori moltiplicati per 50 euro a voto. Il voto è una risorsa economica, liberalizziamo il voto, rilanciamo l’Italia.

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"La traversata a nuoto dello Stretto è aperta a qualsiasi cittadino decida di affrontare l'impresa offrendo un corrispettivo alla apposita societa' che si occupa dell'organizzazione e dell'allestimento dei servizi collaterali obbligatori". Giancarlo Cancelleri intende porre definitivamente la parola “fine” alle polemiche sui costi della traversata dello stretto di Messina di Beppe Grillo allegando la tabella con i costi e l’elenco dei servizi offerti dalla società che a Messina si occupa di “traversate dello Stretto di Messina”. La tabella dimostra altresì che la traversata a nuoto dello Stretto è aperta a qualsiasi cittadino decida di affrontare l’impresa offrendo un corrispettivo alla apposita società che si occupa dell’organizzazione e dell’allestimento dei servizi collaterali obbligatori." M5S Sicilia La campagna elettorale del M5S Sicilia si basa sulle donazioni dei cittadini. Per contribuire con una libera offerta clicca qui.


Pentiti Formigoni! Muro del pianto 12.10.2012

Il Celeste Forminchioni ha sciolto la Giunta dopo l'arresto di un suo assessore . E' come se venisse sorpreso un borseggiatore al supermercato e si arrestassero tutti i clienti per concorso di colpa. La logica di Forminchioni è incomprensibile da una mente comune. Chiunque al suo posto si sarebbe rifugiato all'estero dopo la vicenda Daccò e con mezza giunta inquisita. Lui resiste come una cozza. Vuole durare più di Andreotti, più di Berlusconi, più di Mussolini. Da vent'anni governa la Lombardia con Comunione e Liberazione. La legge prevede un massimo di due mandati consecutivi come presidente di Regione, lui ne ha fatti quattro, di cui tre consecutivi. Forminchioni se ne frega di tutto e tira dritto con il sorriso di chi ti prende per il culo e con la bazza in fuori. Il soggetto deve disporre di poteri sovrannaturali. La Lega voleva mollarlo. Lui l'ha convinta a ritrattare (la Lega è abituata alle figure di merda...) minacciando di far cadere le giunte di Veneto e Piemonte. I casi sono due. O anche quelle giunte sono infiltrate dalla 'ndrangheta, e lui ne è a conoscenza, o Forminchioni ha preso il comando del Pdl al posto del manichino Alfano e del carrello dei bolliti Berlusconi. E' un impunito che fa quello che vuole e te lo dice in faccia senza pudore. Nei giorni scorsi un corteo di studenti ha cercato di raggiungere il nuovo (e inutile) palazzo della Regione per chiederne le dimissioni. Sono stati cristianamente, pastoralmente manganellati dalle forze dell'Ordine. Gli è stata impartita la benedizione ciellina. Ego te manganello in nomine Forminchionis. Questo tizio è un vero mistero della Fede. Un portento della natura. Nessuno capisce come faccia a rimanere al suo posto senza essere cacciato a calci nel deretano e ad affermare che ora vuole costruire "una squadra all'altezza della sfida in questo momento complesso per l'Italia". Forminchioni, prenda l'ascensore dal suo ufficio all'ultimo piano del Palazzo Lombardia, il grattacielo dell'eccellenza, "un'opera prestigiosa firmata da grandi architetti", pagato dalle tasse dei lombardi. Esca da un ingresso secondario senza dare nell'occhio. Fugga in convento. Pentiti ciellino, perché hai molto peccato. Pur di levarti dai coglioni ti daremo l'assoluzione.

Mihaela e la tratta delle schiave Informazione 13.10.2012

Un mese fa a Roma una ragazza rumena è stata brutalmente aggredita da due bastardi e data alle fiamme. I giornali hanno titolato "Prostituta data alle fiamme", cancellandola come persona. Per loro era solo una puttana, se l'era cercata, evidentemente. La ragazza ha 22 anni, è sopravvissuta, si chiama Mihaela. Era finita sul marciapiede come altre migliaia di vittime nell'indifferenza della società e delle istituzioni. In Italia avviene da tempo, sotto i nostri occhi, una gigantesca tratta delle schiave. Giovani, spesso minorenni, in bella mostra nel centro delle città, nelle periferie, nei viali delle circonvallazioni. Stuprate a pagamento da italiani pervertiti. Costrette a prostituire il loro corpo da infami magnaccia che non finiscono mai in galera. L'Italia non è un Paese civile. Questa storia deve finire, il governo si dia una mossa. Il blog ha deciso di seguire la vicenda di Mihaela, ora ricoverata al Centro Grandi Ustionati di Roma. Intervista al Prof. Paolo Palombo, Direttore Centro Grandi Ustionati, Ospedale Sant'Eugenio Roma Intervistatore - Innanzitutto volevamo chiederle semplicemente come sta la ragazza? Prof. Palombo - Diciamo che le condizioni della ragazza adesso sono sicuramente migliorate perché lei è arrivata con un’ustione del 53%, quindi un’ustione molto pesante, quasi tutta di terzo grado che colpisce parte dell’addome e tutti gli altri inferiori e parte del braccio e avambraccio di destra e sinistra, quindi ha già subito 4 interventi chirurgici, quindi stiamo andando, piano, piano verso un miglioramento delle condizioni. IntervistatoreQuindi possiamo affermare che la prognosi non è più riservata ma… Prof. Palombo- La prognosi continua a essere riservata, diciamo che la percentuale Quoad Vitam possiamo essere più ottimisti. IntervistatoreQuoad valitudinem Prof. Palombo - Quoad valitudinem vedremo quali saranno gli esiti cicatriziali dopo l’intervento. Intervistatore- È stata mantenuta almeno all’inizio in uno stato di sedazione profonda, c’è stata questa necessità? em>Prof. Palombo - No, non c’è mai la necessità nei pazienti con gravi ustioni di metterle in sedazione profonda perché l’ustione di per sé stesso quando è di terzo grado, quindi quando è a tutto spessore dà dolore ovviamente, sono bruciate anche le terminazioni sensitive e dolorifiche, è stata messa in una posizione cosiddetta intubata, è stata messa sotto un coma farmacologico e

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anestesiologico nelle prime ore per stabilizzare un po’ la sua situazione, poi non c’è stata più nessuna necessità, respira spontaneamente perché lei non ha ustioni sul volto o ne ha inalato sostanze nocive. Intervistatore- Le è sembrata una ragazza spaventata al di là della condizione clinica? Prof. Palombo - Direi che sicuramente di spavento ne ha avuto molto, perché posso immaginare che prima che ci sia stato questo evento dell’ustione, non credo che sia stato immediato, lei non ci ha riferito granché però è immaginabile che sia stata forse anche maltrattata, quindi sicuramente lo spavento c’è stato molto, quando ci arrivano a noi in quelle condizioni, la fase di spavento è già stata in parte superata, nel senso che sta in uno stato abbastanza di shock quindi il problema è legato a questo aspetto, sicuramente l’atto è un atto vile, infame che non giustifica qualunque cosa uno possa fare nella vita, non giustifica certo che si possa fare una cosa del genere, è veramente vergognoso. IntervistatoreNe sta ancora condizionando la tutela da parte dell’autorità giudiziaria o adesso… Prof. Palombo - Noi non sappiamo da questo punto di vista quello che accade perché da noi l’autorità giudiziaria viene soltanto quando è possibile per prendere dei dati e quando sarà possibile per interrogarla, per il resto noi non ci occupiamo di questo aspetto, ci occuperemo di lei fino alla completa guarigione e anche a una certa riabilitazione. Intervistatore - Ha il supporto dei familiari che la vengono a trovare? Prof. Palombo - La vengono a trovare dei parenti, familiari a oggi non li abbiamo ancora visti, perché lei è rumena, però vengono delle amiche, degli amici, però le sue visite sono attraverso un vetro che sicuramente separa la zona di alta terapia intensiva dall’area di visita e quindi questo… Intervistatore - Non c’è stato comunque uno scambio verbale tra lei e queste persone che la vengono a trovare? Prof. Palombo - Sì, sì, parlano al citofono Intervistatore - Quando sarà fuori... Prof. Palombo - La cosa è un po’ lunga in questi casi, immaginatevi che una paziente del genere starà con noi, salvo situazioni che potrebbero modificarsi e che non ci auguriamo, diversi mesi. Intervistatore- Ho capito, dentro quel reparto o ci può essere un trasferimento che va più o meno intensivi. Prof. Palombo - Il trasferimento ci sarà fin quando le sue condizioni con consentiranno di trasferirla nel reparto al di fuori dell’alta terapia intensiva e quindi quando sarà possibile, ma questo non è certo molto a breve, anche perché è una ragazza molto giovane e dobbiamo salvaguardarle anche la funzione degli arti e di quant’altro e soprattutto il rischio, uno dei rischi più importanti che ci sono nelle malattie a ustione è l’infezione che è un evento inevitabile, in quanto in un centimetro quadro di pelle di un soggetto normale, come siamo io e lei, lei sa che i batteri sono divisi in colonie e quindi in un centimetro quadro ci sono 12 miliardi di colonie di batteri, quindi considerando che una colonia di batteri sta sui 24 miliardi, lei può avere un’idea di quanto è importante l’azione di difesa cutanea nei confronti delle infezioni e qui la cute non vi è più e quindi l’infezione viene combattuta con antibiotici


immunostimolanti e tutti quegli altri residui terapeutici che sono necessari per far superare questa fase alla paziente. Intervistatore- Al di là della tutela giudiziaria, il giorno in cui verrà dimessa prevedete un percorso di supporto, di assistenza in questi casi o verrà demandata... Prof. Palombo - Noi abbiamo già un supporto di assistenza psicologico nel senso che già dal primo momento noi abbiamo una psicologa che lavora all’interno della struttura che supporta e sostiene questi pazienti e tutti i nostri pazienti, poi sicuramente prima di dimetterla dobbiamo cercare di capire, anche con l’autorità, quale sarà il percorso migliore, noi possiamo anche prevedere che probabilmente per un periodo di riabilitazione ci sarà necessità forse di mandarla in una struttura altamente riabilitativa perché come successe per l’indiano che, se vi ricordate, ebbe lo stesso cattivo episodio presso la stazione di Nettuno, poi dopo quando siamo riusciti di metterlo nella condizione di mettersi in piedi e di camminare, per la terapia l’abbiamo mandato all’Istituto Maugeri di Avellino dove sono specializzati per una grossa terapia riabilitativa per questi tipi di pazienti. Intervistatore- Il clima chiaramente è di piena collaborazione con le autorità, di Frascati… Prof. Palombo - Sì, per quello che possiamo fare noi, ma ovviamente noi molto spesso raramente veniamo a conoscenza di qual è stata la vera causa della situazione. Intervistatore- Va bene Professore, la ringraziamo per il suo aiuto, è stato veramente molto gentile e grazie per quello che sta facendo per la ragazza. Prof. Palombo - Grazie a voi, è stato un piacere." "COMUNICATO; Un mese fa Laboratorio Donnae ha creato su FB l’evento MICHELA SIAMO NOI a seguito del drammatico episodio in cui Michela di 22 anni, rumena, costretta a prostituirsi è stata bruciata dai suoi aguzzini. Ci sarà una MANIFESTAZIONE SIMULTANEA giovedì 18 ottobre - Giornata Europea contro la tratta - alle 18 nelle città italiane. Alla manifestazione, apartitica, partecipano donne e associazioni femminili che si sono organizzate a Roma, Trieste, Modena, Cernusco sul Naviglio, Savona, Reggio Calabria e altre.Ciascun gruppo si fa carico di produrre comunicati e inviti. Testimoniamo solidarietà a Michela e a tutte le donne in condizioni di schiavitù. Un paese non può dirsi civile se non garantisce l’integrità dei corpi, delle donne nate in Italia e di quelle che qui hanno scelto di vivere. Ma anche di quelle che sono portate qui con la forza o con l’inganno. FACCIAMO DELLA NOSTRA INDIGNAZIONE UN FATTO POLITICO. Firmiamo la petizione: http://www.petizionionline.it/petizione/trat ta-non-volgiamo-lo-sguardo/7099 le firme possono essere raccolte anche su carta, chiederemo un incontro ai Ministri Cancellieri e Riccardi per consegnarle"

Napolitano e il Monti bis Minipost 13.10.2012

"Voi ve ne state rendendo conto o sono solo io ad aver capito il giochetto che sta facendo l'Europa con Monti e Napolitano! PRIMA Berlusconi si dimette di punto in bianco quando non ha fatto un minimo passo indietro con tutti gli scandali del bunga bunga ecc. POI i controlli a tappeto nei conti dei partiti (giustissimi per carità) che hanno affossato la Leganord e il caso Lusi per diminuire il consenso nei confronti del PD... poi sempre Napolitano che si schiera contro il populismo (chiara frecciatina al M5S), POI per continuare a sminuire il M5S invitano un parlamentare europeo (Schulz, ndr) che attacca sempre il populismo! Nel frattempo Monti dice che non vuole candidarsi! Poi controlli a tappeto alle Regioni (giustissimo per carità) e affossamento definitivo del Pdl e Idv... e Monti dice: "Possibile un Monti bis se è per il bene del Paese". POI Berlusconi dopo 20 anni annuncia di non ricandidarsi (giustissimo per carità) e ora l'unica coalizione + o forte che può mettersi contro una riconferma di monti è quella con Pd, Sel e idv... e oggi (toooh) Napolitano dice: "No a coalizioni instabili"! Detto questo, forza Movimento 5 Stelle (giustissimo per carità ;)." giuseppe ., locorotondo

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