Volume 7, numero 33
Sommario
19.08.2012
Editoriale
Chamois made in China Minipost 12.08.2012
Ecologia L'inceneritore di Parma
Economia L'autunno dell'economia
Informazione La Radio delle Mille Colline
Minipost La crisi è uno stato mentale - U. Marco Cali' Chamois made in China La bella vita Salviamo i Masai L'inceneritore di Ca' del Bue di Verona Pagare per andare in televisione Prendiamo esempio AMT Genova: il MoVimento 5 Stelle in Consiglio comunale La propaganda degli inceneritori di IREN
Muro del pianto ILVA, una favola noir La guerra alle mosche di Monti
Politica Proprio come adesso!
L’estate sta finendo insieme al caldo torrido. Le balle governative invece resistono. Un tempo c’era più pudore. Se il Governo ti massacrava di tasse, non ti veniva a spiegare che erano troppo alte, come se lui non ne fosse la causa. Se faceva chiudere o fuggire le imprese all’estero non ti prendeva per il culo con l’apertura dell’azienda con un euro. E dopo che l’ho aperta con un euro che ci faccio? Incomincio a pagare le tasse per lo studio di settore a cui appartengo? Ci invito gli amici per una partita a carte? L’Irpef a Ferragosto è scesa, ma il giorno dopo è rimasta dov’era: nel punto più alto d’Europa, ma a Ferragosto ogni scherzo del governo vale. Alla Frignero, a Rigor Montis e all’ovetto kinder Passera non manca il senso del macabro, dell’umorismo nero, da novella Santa Inquisizione. Balla su balla, tassa su tassa, taglio su taglio, l’Italia è allo stremo, inferocita e disillusa, come un lupo affamato tenuto alla catena. L’italiano finora ha digerito tutto, anche questo governo di pseudo tecnici, ma non può essere schernito a lungo mentre precipita nella miseria.
Passaparola - Lassu' al Sud - Pino Aprile
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"Per arrivare a Chamois, in Valle d'Aosta, bisogna superare Saint Vincent e, dopo Chatillon, inoltrarsi per la Valtournenche. Chamois è raggiungibile solo con la funivia. A Chamois non circolano auto. E' un posto isolato tra le montagne. In uno dei pochissimi negozi mio figlio ha voluto che gli comprassi una piccola fionda di legno con la testa intagliata di un camoscio (chamois vuol dire camoscio). Un ricordo proveniente da un albero delle sue ricche foreste. Solo dopo averlo acquistato ho letto che era "made in China". Come direbbe Grillo "Alla catastrofe con ottimismo"". Dante V.
Proprio come adesso!
La bella vita
Salviamo i Masai
Politica 12.08.2012
Minipost 12.08.2012
Minipost 13.08.2012
Napolitano vuole ad ogni costo una nuova legge elettorale. E' "inquieto". Ci pensa anche in vacanza. Invia messaggi di urgenza ai partiti da Stromboli. Dopo cinque anni di silenzio assenso al Porcellum, in dirittura di arrivo per la chiusura del suo settennato e alle porte del semestre bianco, si comporta come un presidente del consiglio appena nominato. Ha fretta Napolitano, molta fretta. Non è escluso che tenti la carta del messaggio alle Camere. Non spiega ufficialmente quale legge elettorale desideri. Né potrebbe. Cosa vuole Napolitano? Si possono fare congetture e tra qualche mese verificare se sono esatte. La nuova legge elettorale che, in onore del suo fautore, chiamerei sin da ora Napoletellum, dovrebbe eliminare il premio di maggioranza e, di fatto, anche le coalizioni. Senza questo bonus si otterrebbero alcuni fondamentali obiettivi. Tra questi, scongiurare che il MoVimento 5 Stelle diventi maggioranza in caso di successo. Lo stesso varrebbe per tutti gli altri, nessun partito potrebbe governare da solo. Il meccanismo delle coalizioni diventerebbe inutile. A che serve coalizzarsi se si può negoziare in seguito il proprio peso politico? Quindi rimarrebbe solo la grande ammucchiata in nome della governabilità. Un governo sostenuto da Pdl, Pdmenoelle, Udc (proprio come adesso), composto da tecnici (proprio come adesso), con la supervisione e la benedizione della presidenza della Repubblica (proprio come adesso), un presidente del Consiglio tecnico "super partes" (Passera al posto di Rigor Montis? proprio come adesso), benedetto dai poteri economici sovranazionali (proprio come adesso). Per il Quirinale ci sarà solo l'imbarazzo della scelta tra Monti e la Bonino, entrambi perfetti nel ruolo di Grandi Svenditori della Nazione. Cosa volete di più dalla vita? Un Napolitano? Avrete anche quello! Come senatore a vita non si sottrarrà ai suoi compiti quotidiani di monito e di indirizzo (proprio come adesso). Ci vediamo in Parlamento. sarà un piacere.
"Scusate ma in quest'afosa domenica di mezz'estate non posso non fare voli pindarici con i miei pensieri e immaginarmi la vita di quella topona della Minetti sulla spiaggia californiana che si legge il suo bel libercolo erotico paragonata a quei 64 mila sfrattati che non riescono neanche ad avere un tetto sulla propria testa. Alla vita beata dell'On. Fini che sguazza nel mediterraneo e si rilassa sulla sdraio con la scorta a portata di albergo che ci costa una bella sommetta (quasi 100 mila euro), paragonata a quei poveracci dell'ILVA e della Wind Jet che stanno per andare in vacanza perpetua non pagata. Sono angosciato per tutta questa gente e mi passa la voglia anche di andare sulla spiaggia." Giorgio Tavella, IMPERIA
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"Un'importante multinazionale della caccia sportiva potrebbe siglare un accordo per lo sgombero di fino a 48 mila membri della tribù africana dei Masai dalla loro terra per far posto a danarosi re e principi del Medio Oriente a caccia di leoni e leopardi. Il via libera all'accordo da parte del Presidente della Tanzania potrebbe essere imminente, ma se agiamo ora possiamo fermare la svendita del Serengeti. L'ultima volta che la multinazionale costrinse i Masai a lasciare le loro terre per fare spazio ai cacciatori, uomini e donne sono stati picchiati dalla polizia, le loro case sono state date alle fiamme e il loro bestiame è morto di fame. Ma non appena la stampa ha cominciato a parlarne in modo critico, il Presidente della Tanzania Kikwete ha fatto tornare i Masai nella loro terra. Questa volta non c'è stata ancora una grande copertura da parte della stampa. Se 150 mila di noi firmeranno, i media, in Tanzania e in giro per il mondo inizieranno a parlarne e Kikwete dovrà ripensare a questo accordo mortale. Firma la petizione ora e mandala a tutti". oreste mori, La Spezia
Passaparola - Lassu' al Sud - Pino Aprile Politica 13.08.2012
"Gli ultimi dati dell’Unione delle Camere di Commercio mostrano che tra le nuove aziende la più alta percentuale è meridionale, il 31%. Non solo: le nuove aziende create da giovani con meno di 35 anni sono in grandissima parte meridionali. Se si fa una classifica delle province in cui nasce il maggior numero di aziende a opera di giovani, i primi posti vedono province meridionali. Al primo posto c’è Enna. Per aziende che nascono a opera di donne la classifica vede ai primi posti solo città meridionali. È vero che questo succede perché non avendo alternative, non avendo possibilità di trovare lavoro, i giovani, le donne del Sud, se lo creano, ma è vero anche che la capacità dei giovani meridionali di creare economia in maniera innovativa è notevole.". Pino Aprile Il Passaparola di Pino Aprile, giornalista e scrittore Il Sud parte svantaggiato Buongiorno a tutti, sono Pino Aprile, sono un giornalista e uno scrittore, mi dedico da alcuni anni esclusivamente a temi che riguardano il Mezzogiorno d’Italia, e la domanda che tocca ognuno di noi perché riguarda tutti è: “Dove va a finire l’Italia con il Sud in queste condizioni?”. Già l’Italia è messa male, il Sud vale poco più della metà del PIL del Nord e quindi è messo, lo sappiamo da sempre, molto peggio del resto del Paese e la sua economia è molto più difficoltosa, non viene messa nelle condizioni di potersi sviluppare. Provo a fare un esempio. Reggio Calabria ha, con i bronzi di Riace, uno dei richiami turistici più importanti che ci siano e spesso i cittadini di Reggio Calabria vengono accusati di non saper sfruttare questa fonte di lavoro, di guadagno. Si dimentica che raggiungere Reggio Calabria è un’impresa perché sono stati tagliati i treni per raggiungere Reggio Calabria, l’alta velocità se la sognano, i treni diretti sono stati aboliti, decine di voli, vado a memoria, mi pare che 52 voli siano stati soppressi, come ci vai a Reggio Calabria? L’alternativa è la Salerno - Reggio Calabria che va riconosciuto è in fase di ristrutturazione, ma perché ce lo ha imposto l’Europa perché non è un’autostrada e l’Europa ha preteso che l’Italia adeguasse la Salerno - Reggio Calabria ai criteri delle autostrade e ora quasi 300 chilometri dei 440 sono stati messi in condizioni di decente percorribilità. Come fai a sfruttare una risorsa turistica se non puoi risolvere la prima questione che ti pone il turista: "Come arrivo lì?”. Moltiplicate questo per ogni impresa si possa fare al Sud e si capisce come e perché parta svantaggiato, molto squilibrato in questa corsa, è come fare 100 metri con una
palla al piede. Ci sono però dei segnali molto positivi. Gli ultimi dati dell’Unione delle Camere di commercio, mostrano che tra le nuove aziende la più alta percentuale di nuove aziende è meridionale, il 31%. Non solo, ma le nuove aziende create da giovani con meno di 35 anni sono in grandissima parte meridionali. Se si fa una classifica delle province in cui nasce il maggior numero di aziende a opera di giovani i primi posti vedono province meridionali. Al primo posto c’è Enna. Per aziende che nascono a opera di donne la classifica vede ai primi posti solo città meridionali. È vero che questo può succedere e succede perché non avendo alternative, non avendo possibilità di trovare lavoro, i giovani, le donne del Sud se lo creano, ma è vero anche che la capacità dei giovani meridionali di creare economia in maniera innovativa è notevole. Vi faccio un esempio. Grazie ai concorsi, alle possibilità messe su dalla Regione Puglia per premiare idee innovative, spin-off per start up, idee vincenti che possano far nascere nuove aziende, la Puglia in soli due anni è diventata la prima d’Italia tranne il Friuli e nel 2011 l’azienda più innovativa l’Italia è pugliese.Ci sono esempi clamorosi. Quello più citato è Blackshape. Due giovani di Monopoli in provincia di Bari, dopo avere lavorato in giro per il mondo, dal Sud America alla Cina, si incontrano a Parigi e entrambi con la nostalgia del proprio paese, tornano. Non hanno soldi, le loro famiglie li hanno aiutati come potevano, ma hanno idee e coraggio. Mettono in piedi un progetto per costruire il più leggero velivolo privato del mondo, vincono un concorso della Regione Puglia con cui portano a casa i soldi per il progetto, che erano circa 24/25 mila Euro. Vincono anche un concorso europeo che comporta soldi notevoli, ma non bastano per mettere su l’azienda. Però il loro progetto è così buono che un imprenditore locale mette il resto. Questa fabbrica ora c’è, produce due velivoli al mese, sta a Monopoli e stanno cercando di ampliarla perché non reggono alla richiesta. Questo velivolo si chiama Blackshape e è stato definito dalla rivista internazionale "Voler" la Ferrari dei cieli. Esempi così se ne possono fare tantissimi, quindi il Sud non è solo la disperazione di 700 mila giovani che se ne sono andati in 10 anni e che continuano a andarsene, non è solo la disperazione di un Paese. Uno Stato che ha abbandonato letteralmente una parte del Paese e della sua popolazione. Nessuna attenzione per il Sud Vi faccio un esempio: alcuni giorni fa Mauro Moretti, l’amministratore delegato di Trenitalia del Centro – Nord, visto che le ferrovie del Sud per lui non esistono, non le considera, si ricorda che ci sono solo quando deve tagliare qualche altro ramo ferroviario, ha annunciato con legittimo orgoglio che l’Italia è un Paese civilissimo perché finalmente anche i cani di grossa taglia potranno viaggiare sui treni a alta velocità.Accidenti, provate a immaginarvi di essere meridionali, dove sui treni a alta velocità voi non salite o addirittura meridionali di Matera, dove non è che non salgono sui treni a alta velocità, ancora non hanno visto un treno nel 2012 a Matera, basterebbe un treno bestiame anche per dire: siamo anche noi in Europa! Questo è il grado di attenzione per il Mezzogiorno! Il Mezzogiorno sta dando segnali forti, è
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vero che Monti annuncia il possibile commissariamento della Sicilia perché ha un deficit sul Pil del 7%, colpisce un po’ che a fare la lezione sia Monti alla Sicilia, perché Monti rappresenta lo Stato che ha un debito sul Pil del 120%, quindi chi fa la lezione a chi? Dopodiché va benissimo, la Sicilia dovrebbe essere sicuramente amministrata meglio, però Monti ci ha poi spiegato che lo faceva per dare un segnale all’Italia che bisogna essere tutti più attenti. Allora forse poteva citare il Piemonte, visto che nel rating di Moody’s, cioè nel grado di affidabilità che viene misurato dall’agenzia internazionale Moody’s, la Sicilia è messa molto meglio del Piemonte che è nell’ultima casella. Quando c’è da costruire su un pregiudizio negativo si va sempre al Sud, ma nello stesso governo c’è Fabrizio Barca, il ministro alla coesione territoriale che sta lavorando benissimo al Nord, al Centro e al Sud. Questo è un Paese che ci può dare anche sorprese positive, basta individuare i punti su cui lavorare e volerlo fare perché la verità è che se questi punti sono al Sud non lo si vuole fare! Chiudo con un esempio, quando dici Sud dici cattiva amministrazione. Davvero? L’ultima città che è fallita è Alessandria, prima c’era stata Parma. Al Sud erano fallite due città: Catania e Taranto, tutte e due amministrate dal Pdl, dal partito di governo allora, il partito di governo ha salvato Catania con i soldi destinati allo sviluppo e ha lasciato affondare Taranto, perché? Perché nel frattempo i cittadini di Taranto hanno votato, punendo giustamente l’amministrazione che aveva fatto fallire la città e mandando al governo un’amministrazione di centro-sinistra, se questo è il modo potete immaginare perché le cose vadano come vadano, però a uno sputo da Taranto c’è Bari, Bari è la città metropolitana con il più basso numero di dipendenti pubblici in rapporto alla popolazione e un positivo incasso di 140 milioni di Euro che non riesce a spendere per il patto di stabilità. L’Italia è stata fatta distruggendo Il Sud ha bisogno di strade, di ferrovie, di collegamenti aerei, di tutto quello che è stato negato finora perché il sud ce la può fare ma non se qualcuno lo tiene ancorato per impedirgli di prendere il volo! Non deve produrre, il Sud deve essere cliente, non concorrente! Tutta l’economia tranne dei brevi periodi della Storia dell’Italia unitaria è il Sud deve consumare, non produrre.L’Italia, è stata fatta distruggendo, persino a mano armata e sparando sulle maestranze, le grandi aziende del Sud, i più grandi stabilimenti siderurgici che c’erano allora in Italia e in Calabria, la più grande officina meccanica del tempo, copiata da tutti i paesi industrializzati che era quella di Pietrarsa, l’unica in grado di coprire l’intera industria ferroviaria, dal binario alla locomotiva. Però finché c’era Pietrarsa la Ansaldo non poteva decollare, mandarono i bersaglieri a sparare sugli operai per chiudere Pietrarsa e così è stato fatto. Quando il Piemonte fece le sue ferrovie, la locomotiva andrò a comprarla a Napoli, quando nel 1861 si fece l’Unità l’Italia, delle 75 locomotive costruite in Italia, circolanti in Italia, 60 erano state costruite al Sud! Questa era la condizione industriale dell’Italia al momento dell’Unità. Il Sud non doveva produrre e quando tutti i soldi d’Italia sono stati messi insieme, è stata fatta
cassa comune, Vincenzo Saverio Nitti, il primo Presidente del Consiglio nato nell’Italia unita e non in uno dei Paesi preunitari, scoprì che il 66% dei soldi li avevano messi i meridionali e tutto il resto degli italiani messi insieme avevano messo il restante 34%! Poi però si è visto i soldi come sono stati distribuiti. Bombrini era il direttore generale della prima Banca Nazionale, da cui sarebbe sorta la Banca d’Italia in mano a privati dai quali Mussolini comprò a prezzo vomitevole, le azioni per farla diventare pubblica, la Banca d’Italia. Bombrini questi soldi per tutta Italia li amministrava dando tot milioni alla Liguria che era la sua Regione, tot milioni al Piemonte e tot milioni alla Lombardia, tot alla Toscana, zero lire, non 10 lire, zero alla Lucania, 10 mila lire alla Calabria. Erano i soldi di tutta Italia rastrellati al Sud e distribuiti così! Poi ci si meraviglia del perché il Sud oggi abbia un grado di efficienza più basso? Non mi meraviglio del grado di efficienza basso, quel grado di efficienza è perfino alto, ha 1/3 del migliore dei casi di infrastrutture in meno rispetto al Nord. Per questo l’economia del Sud è condannata a essere l’economia di posto pubblico e assistenza, in modo da poter poi rimproverare di volere il posto e non il lavoro e di voler vivere con i contributi, l’assistenza dello Stato. Anche qui ci sono delle favole. I dipendenti pubblici meridionali sono in percentuale esattamente nello stesso numero di quelli del resto d’Italia, tot ogni x di popolazione né più e né meno del resto d’Italia, peccato che siano pagati il 23% in meno. La Sicilia è un caso particolare, l’unica “fabbrica” che mi rimane è il comune e io da lì devo campare, allora il comune non serve per dare servizi, ma serve per dare risorse, per dare reddito, per cui i soldi che dovrebbe consumare, spendere, investire per fare le in strade migliori, trasporti più efficienti, vengono spesi per dare stipendi, consulenze, per far campare la gente, per impedire che se ne vadano tutti. C’è prima una valutazione da fare e è che la Sicilia, in quanto Regione a Statuto speciale deve svolgere dei compiti che nel resto d’Italia svolge lo Stato, quindi deve dotarsi anche dei dipendenti per quei compiti. Ciò detto restano sempre tanti e mentre per ogni dipendente della Regione un lombardo spende 21 Euro all’anno, in Sicilia per ogni dipendente regionale, per il numero soprattutto di dipendenti regionali, si spendono circa 350 Euro all’anno, che è tantissimo, infatti il dato viene continuamente citato per dare prova dello spreco, per non dire altro, che viene fatto del denaro pubblico della Regione siciliana. Pochissimi ricordano che invece altri territori, Regioni speciali in Italia, la Valle d’Aosta o la Provincia di Bolzano, per ogni dipendente pubblico spendono 2.200 Euro all’anno, cioè 7 volte quello che è in Sicilia, ma questo non fa scandalo, chissà perché! Farei solo un’ultima annotazione, i censori delle regioni meridionali fanno bene, le censure ci devono essere, le critiche ci devono essere, tutti veniamo migliorati dalle critiche, ma quelle fatte in buonafede, non le critiche che si limitano all’insulto. A me pare strano sentire da parte di politici lombardi, le critiche ferocissime e gli insulti e non parlo solo dei leghisti, nei riguardi della Sicilia e dimenticano che la Regione con il più alto numero di indagati, inquisiti e
condannati in Italia per reati che hanno veramente tutto, non hanno lasciato quasi nulla del Codice Penale, dalla prostituzione minorile agli affarucci, tangenti etc., è la Lombardia. Non è la Sicilia, non è la Calabria che pure i problemucci loro ce li hanno, ma i primi in Italia in questo senso, nel male, Lombardia, stanno ancora lì, non si è dimesso nessuno, neanche la Minetti, ma prima della Minetti forse si dovrebbero dimettere in tanti altri.Passate parola!
L'inceneritore di Ca' del Bue di Verona Minipost 14.08.2012
"Nell'aria di Verona verranno dispersi a breve 572kg di inquinanti ogni giorno. 143 tonnellate di polveri e scorie da combustione verranno depositate ogni giorno nella fertile Pianura Padana. Così vuole chi ha deciso la costruzione dell'inceneritore di Ca' del Bue. Ma c'è un problema. L'inceneritore necessita di 600 tonnellate al giorno di rifiuti solidi urbani da bruciare, mentre i veronesi (la cui raccolta differenziata è del 52%, bel lontana dall'obiettivo del 65%) ne riescono a racimolare solo 372. La soluzione pensata dal Consiglio Comunale è geniale! Si vuole rendere Amia (società partecipata per il 100% dal Comune di Verona), azienda che gestisce i rifiuti, una controllata da Agsm Verona, altra società partecipata del Comune. Risparmi? Nessuno! Ma i cittadini non avranno più modo di sottoporre l'azienda a un indirizzo diretto del Comune e Amia potrà bruciare ciò che vuole, quanto vuole!" MoVimento Cinque Stelle Verona
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L'autunno dell'economia Economia 14.08.2012
La farsa di questo governo, ma forse è più corretto chiamarlo amministrazione controllata, continua. La cartina di tornasole è il debito pubblico che continua ad aumentare. E' arrivato a 1.972 miliardi. A Capodanno brinderemo per il superamento dei 2.000 miliardi. La crescita del debito, l'unica crescita che in Italia ci possiamo permettere, porta con sé nuovi interessi da pagare che, nel tempo, rendono inutile qualunque nuova tassa. In sostanza abbiamo pagato l'IMU e subito un aumento del prelievo fiscale soltanto per coprire gli interessi sul nuovo debito accumulato nell'era di Rigor Montis. E' come svuotare l'oceano con un secchiello. L'unica via di uscita da una situazione che ci porterà alla catastrofe prima economica e poi sociale è la riduzione del debito e degli interessi annuali che dobbiamo onorare per evitare il default che, per il 2013, saranno di circa 100 miliardi di euro. Il debito si può ridurre in due modi: si ristruttura o si tagliano le spese non essenziali in modo draconiano. L'alternativa attuata fino ad ora di nuove tasse è suicida. Le aziende chiudono e il gettito fiscale è destinato a crollare. I tagli li può fare però solo chi se li può permettere e uno come Monti, che del Sistema ha sempre fatto parte, dai tempi di Cirino Pomicino, non è in grado (e credo neppure ne abbia alcuna voglia) di spostare neppure una paglia, figurarsi le Province, le pensioni d'oro, i miliardi "garantiti" ai concessionari, gli F35, l'eliminazione dei contributi all'editoria e ai partiti, eccetera, eccetera. Se quella di Tremorti era finanza creativa, quella di Rigor Montis è finanza mortuaria. Nel 2012 centinaia di migliaia di imprese hanno chiuso i battenti e i piccoli e medi imprenditori sono inferociti. Chi può lascia il Paese. E' un esodo. Ma senza il reddito da impresa, questo Governo dove vuole andare? Avremo milioni di disoccupati nelle strade. Da economico il problema diventerà di tenuta dello Stato e di ordine pubblico. Sembra di stare come d'autunno sugli alberi le foglie e siamo solo a Ferragosto. Leggi i risultati del sondaggio del Blog sui tagli da effettuare
La crisi è uno stato mentale - U. Marco Cali' Minipost 15.08.2012
"Vi voglio insegnare una strategia che potrà farvi migliorare la vostra condizione lavorativa e finanziaria, le aziende che vanno bene sono quelle che “prevendono”." U.Marco Calì, consulente finanziario indipendente Istruzione finanziaria Buongiorno, un saluto a tutti gli amici del blog di Beppe Grillo, sono Marco Calì, mi occupo di istruzione finanziaria. Il modello "vai a scuola, prendi bei voti che ti troverai un posto di lavoro e sarai a posto per tutta la vita" è definitivamente fallito. Riporto dei dati per la disoccupazione: in Italia abbiamo una disoccupazione pari al 10,9%, nell’Eurozona la disoccupazione, secondo i dati Istat, è pari all’11 %. Nei 27 Paesi dell’UE la disoccupazione, è pari al 10,3%, vuole dire che ci sono, nei 27 Paesi dell’UE, 24.667.000 persone senza lavoro, tralascio il fatto di quelle persone che hanno dei lavori poco gradevoli, che fanno turni massacranti, dunque c’è una situazione lavorativa da rivedere. I disoccupati in Italia sono pari a 2.354.000 persone, il dato si aggrava ancora di più per la fascia tra i 15/24 anni con un tasso di disoccupazione del 31,9. Oggi sostengo sia un buon momento per chi ha voglia di impegnarsi a costruire qualcosa di positivo. Possono sembrare discorsi allucinanti visto che siamo bombardati dalla parola “crisi”. La favola che ci viene propinata dai giornalisti, dei pappagalli in quanto ripetono ciò che gli viene imposto di dire, la favola che non ci sono soldi è solamente una favola. Ci sono trilioni e trilioni di dollari, yen, sterline, franchi svizzeri, euro, potrei andare avanti con tante altre valute, ma ci sono tantissimi soldi e mai come in questo momento, perché ne continuano a stampare. Il sistema “vai a scuola, prendi buoni voti che ti troverai un posto di lavoro e sarai a posto per tutta la vita” è definitivamente fallito. Sostengo il modello dell’istruzione finanziaria, sono concetti di istruzione finanziaria che si possono apprendere da autori del passato e del presente, faccio alcuni nomi e invito le persone a leggere i libri di Andrew Carnegie, Napoleon Hill, T. Marv Eker, Robert Kiyosaki. Questi autori dimostrano che partendo da zero si può ottenere un successo, smentiscono tutte le convinzioni che, soprattutto in Italia, servono soldi per fare soldi, che se non hai soldi non puoi aprire un’attività. I giovani vengono scoraggiati e si autoconvincono che queste convinzioni siano vere. Vi voglio insegnare una strategia che potrà migliorare la vostra condizione lavorativa e finanziaria, le aziende che vanno bene
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sono quelle che “prevendono”. Calcolare bene il rischio Nella stragrande maggioranza dei casi questa strategia va bene in qualsiasi settore, posso portare alcuni esempi in maniera molto veloce. Poco tempo fa un imbianchino mi chiede “Ma cosa posso fare? Sono in cassa integrazione non so come vincere questa crisi”, ho detto: “Prova a ragionare in questa maniera: ti trovi tre lavori da fare di imbianchino e che eseguirai tra una settimana, tra due settimane e tra tre settimane, ti fai pagare subito, magari fai un prezzo anche buono per questo lavoro, ti fai dare mille Euro da una famiglia, mille Euro da un’altra e mille Euro da un’altra subito, do per scontato che tu il lavoro lo esegua, nel senso che ti fai dare i soldi e poi il lavoro non lo esegui già fallisci prima di partire. Dunque incassi i soldi subito, esegui il lavoro, anzi, ti consiglio di non fare mille Euro come primo lavoro, ma 500 Euro, 600 Euro. E’ vero che guadagnerai meno o addirittura andrai in pari, però ti sei costruito i primi tuoi clienti. In questa maniera non ti servono capitali per partire". Questa attività che sto proponendo per l’imbianchino può andare bene sia per il giardiniere che per l’elettricista sia per qualsiasi tipo di attività si voglia intraprendere. Un altro caso che mi è stato posto era un signore che aveva una pizzeria e non riceveva più soldi dalle banche perché in questo momento è molto difficile avere credito. Gli ho detto “Inventati qualcosa. Mettiamo che pizza più birra costi 10 Euro, fai dei coupon in cui vendi la pizza e la birra a 5 Euro, minimo 10 consumazioni. Ti fai dare i soldi subito, se trovi mille persone che ti pagano 50 Euro subito per mille, fanno 50 mila Euro, dunque tu ricevi senza nessun tipo di finanziamento dalla banca”. È vero che guadagnerai meno, però è anche vero che il locale si ravviva, riprendi a lavorare, gira l’economia. Personalmente se trovo una pizzeria che mi fa pagare 5 Euro pizza più birra, gli do volentieri 50 Euro e mi prenoto per andare a mangiare lì 10 volte, ma porterò anche degli amici. Un ultimissimo esempio e invito le persone a ragionare come fanno i gruppi di acquisto. L’altro giorno ho comprato una videocamera a un prezzo veramente buono, cosa ho fatto? Ho pagato subito e la consegna sarà tra due mesi, poi non so dove vada questo gruppo di acquisto a comprarsi la videocamera, in Brasile, in Cina, in Italia o in Norvegia. So che questo gruppo di acquisto è serio, ho pagato a un prezzo veramente ma veramente buono e avrò la videocamera tra 2 mesi. Cosa hanno fatto? Hanno “prevenduto”. Il mio invito tramite l’istruzione finanziaria è di calcolare bene il rischio prima di affrontare qualsiasi lavoro, bisogna mettere sempre pro e contro. Io invito anche a curare una rubrica in cui non si parla solo di crisi, crisi e crisi, ma si parli di soluzioni, come quelle che ho insegnato oggi. Termino questo mio intervento con l’invito a istruirsi finanziariamente, nell’occasione vi invito a fare il test sul mio nuovo sito sapienzafinanziaria.com, in cui c’è un test gratuito che misura il tuo grado di istruzione finanziaria, che chiamo Sapienza finanziaria, saluto con il mio slogan, agli altri la crisi, a noi la Sapienza finanziaria, passate parola!
La Radio delle Mille Colline
un piacere.
Pagare per andare in televisione
Informazione 15.08.2012
Minipost 15.08.2012
Da mesi, con un ritmo sfiancante, i quotidiani, e le testate on line che vivono di notizie "copia e incolla" e rimbalzano le falsità, insultano, diffamano, spargono menzogne, inventano fatti, creano dissidi inesistenti, diffondono odio su di me e sul MoVimento 5 Stelle. Danno spazio a personaggi che non intervisterebbe neppure un giornalino scolastico, scavano nel passato e osservano con una gigantesca lente di ingrandimento il presente dei consiglieri 5 Stelle per trovare il più piccolo indizio per dimostrare che il M5S è uguale agli altri, peggio degli altri e, se messo alla prova, ruberebbe più di qualunque partito. Nulla gli è perdonato, soprattutto l'onestà. Il segnale dell'inizio delle ostilità è stata la vittoria di Parma. Da allora, l'informazione italiana ha un solo bersaglio, il M5S. Chi ne fa parte è diventato un illuso o uno scarafaggio, un "cafard" da denigrare, da eliminare dalla vista degli italiani. La Radio Televisione Libera delle Mille Colline Italiana sta facendo a tempo pieno il suo sporco lavoro per garantire la continuità del Sistema alle prossime elezioni politiche. E' necessario "tagliare la cima degli alberi alti" per mantenere l'attuale classe politica al potere. Un'informazione simile a quella del Rwanda nel 1994. Qui siamo più civili. Non usiamo il machete. Gli avversari si diffamano, si isolano, si mandano in esilio come Ingroia. Solo come extrema ratio si eliminano, ma è una soluzione che presenta un prezzo molto alto da pagare all'opinione pubblica. La Radio delle Mille Colline rwandese (RTLM) aveva un solo speaker, quella italiana ne ha un numero quasi infinito, non sono di destra o di sinistra, sono servi ed eseguono gli ordini. Spesso si accontentano di poco per i loro pezzi, 15, 20 euro al massimo. Una elemosina per vendersi l'anima. C'è chi fa carriera sull'Odio 5 Stelle, si specializza, si industria in comparsate televisive, tiene una rubrica sui giornali on line, pubblica libri per spiegare che è solo un'operazione commerciale, un tentativo di un guitto in cerca di visibilità, un esperimento basato sul nulla, un attentato alla democrazia. Falcone, al tempo del maxi processo, ebbe a dire che gli sembrava che gran parte dei siciliani stesse assistendo a un incontro tra la Procura di Palermo e la mafia come degli spettatori dagli spalti. Qualche volta ho un'impressione simile. Mi trovo in un'arena con gli altoparlanti che incitano gli avversari, ma anche il pubblico, a colpire il MoVimento 5 Stelle, causa di tutti i mali, concentrato di populismo e demagogia, unico vero problema dell'Italia. Di quest'Italia marcia... Ci vediamo in Parlamento. Sarà
Pagare per andare in televisione per il MoVimento 5 Stelle è come pagare per andare al proprio funerale, anche se è certamente lecito. La mia è un'opinione molto radicata, altri magari ne hanno di diverse. Il M5S ha rifiutato ogni contributo elettorale. L'eventuale spesa per inserzioni televisive è coperta dalla differenza tra lo stipendio "auto ridotto" di un consigliere regionale del M5S, circa 2.500 euro, e lo stipendio "normale" di 10.000 euro, da fondi regionali e altri benefit. I soldi pubblici e il M5S sono inconciliabili. Per questo proporrò a tutte le prossime liste regionali, prima di presentarsi, di impegnarsi a restituire alla Regione, o a un istituto di pubblico interesse regionale, la differenza tra lo stipendio percepito e quello regionale.
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L'inceneritore di Parma Ecologia 16.08.2012
"Per anni Iren Spa, con l’avallo del presidente della Provincia Bernazzoli (Pd) e dei sindaci del Comune di Parma Ubaldi e Vignali (Udc - Forza Italia - Pdl) ha negato la divulgazione del Piano Economico e Finanziario dell’inceneritore di Parma. Eppure una delibera del Consiglio Comunale di Parma del 31/03/2006 parlava di “riconoscere ai cittadini il diritto di accesso a tutti gli atti riguardanti il termovalorizzatore”. Anni di silenzio, casualmente, sono finiti con la vittoria del MoVimento 5 Stelle e di Federico Pizzarotti. Il Piano è stato pubblicato dalla testata Parmadaily.it (in cambio al direttore sono subito arrivate minacce). Nel Piano è scritta chiaramente la durata di funzionamento dell’impianto: 20 anni!!! Altro che “soluzione temporanea” come blatera il Pd. 20 anni di fumi e veleni pagati dai cittadini con tariffe altissime. Gli altri Comuni della provincia di Parma lo sapevano? In tutti questi anni i sostenitori dell’inceneritore, in primis Pd e Pdl, hanno promesso “tariffe più basse con l’inceneritore”. Una bugia colossale. Dal 2013 al 2032 , se si attiverà l’inceneritore, che i cittadini di Parma ed il Comune non vogliono, si pagherà per lo smaltimento dei rifiuti 168 euro/tonnellata (+ inflazione). Comparando i costi di smaltimento si capisce che il conto sarà salatissimo. A Reggio Emilia si pagheranno 140 euro/ton con la costruzione del Trattamento Meccanico Biologico (fonte assessore provinciale all'ambiente Mirko Tutino) al posto dell’inceneritore cancellato anche per le lotte del Blog e del M5S. A Piacenza si pagano 117 euro/ton. A Napoli 109 euro/t per smaltirli in Olanda. A Torino, nell’inutile e dannoso inceneritore TRM Gerbido, si pagheranno 97 euro/ton. Ci sono altri punti non chiari nel Piano. E’ previsto che per 20 anni verranno bruciate 108.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati all'anno. E se la raccolta differenziata aumenta? Si prenderanno rifiuti da fuori provincia di Parma? Ma non si prometteva il contrario? Ecco dimostrato come gli inceneritori blocchino la raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti durante il loro funzionamento. E chi ha la responsabilità di controllare le tariffe di Iren? Con quali studi di mercato Iren ha attestato la conformità dei costi? In quali tasche vanno a finire i soldi dei parmigiani? Il Consiglio Comunale e la Giunta di Parma hanno già votato atti per avviare le alternative all’inceneritore. Iren, che continua a fregarsene del volere dei cittadini e del Comune di Parma, quarto azionista pubblico, sarà chiamata a far chiarezza in consiglio comunale in diretta web sui costi assurdi richiesti.
Federico Pizzarotti e l'assessore all’ambiente Folli, hanno annunciato per fine anno l'attivazione nel centro storico del porta a porta sull'organico e per il 2013 l'estensione totale della differenziata spinta in tutta la città. Al tempo stesso ha richiesto di rivedere il Piano Provinciale dei Rifiuti con i Comuni parmensi per puntare su Rifiuti Zero. Gli altri Comuni di Parma sono mai stati messi a conoscenza del piano e dei costi da parte della Provincia? Sanno delle alternative meno costose e non dannose per l’ambiente di Reggio Emilia? Intanto il super esperto nei maggiori processi ambientali d’Italia, l’ingegner Paolo Rabitti, sta passando al setaccio le carte dell’inceneritore. Se democrazia e ruolo delle amministrazioni pubbliche hanno un senso, Iren dovrebbe immediatamente fermare la costruzione dell’impianto e iniziare le trattative per smontarlo e rivendere varie parti sul mercato (operazioni già attuate con vecchi inceneritori olandesi chiusi, smontati e rivenduti). Allo stesso tempo le altre istituzioni del parmense dovrebbero rivedere il Piano Provinciale Gestione Rifiuti, come proposto dal Comune di Parma riconvertendo il cantiere in un Centro riciclo e trattamento “a freddo”, come quello che nascerà nella vicina Reggio Emilia." Matteo Incerti, MoVimento 5 Stelle
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Prendiamo esempio Minipost 16.08.2012
"Sono stato in Germania a visitare dei parenti e ho notato con stupore che le bottiglie dell' acqua in plastica vengono riciclate negli stessi supermercati dove la si acquista. Sono rimasto allibito. Il tutto funziona così: tu compri una o mille bottiglie d'acqua e paghi 10 centesimi a bottiglia. Quando poi riporti le bottiglie vuote e non schiacciate nel supermercato le introduci nel macchinario atto al riciclaggio. A operazione finita premi il tasto di fine operazione che emette uno scontrino del valore delle bottiglie immesse. Es. 10cent x 10 bottiglie inserite, si avrà uno scontrino di 1 euro da utilizzare per la spesa da effettuare. Non si vede una bottiglia di plastica buttata per strada. Prendiamo esempio." MoVimento 5 Stelle Firenze
ILVA, una favola noir Muro del pianto 17.08.2012
finanziamenti pubblici a parte Ps: se io avessi preso 98.000 euro da Riva sarei un uomo finito, perché Bersani no?
AMT Genova: il MoVimento 5 Stelle in Consiglio comunale Minipost 17.08.2012
"Io ho sempre sostenuto che bisogna pagare la stampa per tagliargli la lingua! Cioè pagare la stampa per non parlare!". Lo ha detto Girolamo Archinà, responsabile delle pubbliche relazioni dell'ILVA di Taranto. Archinà sopravvaluta la stampa, a chiudersi la bocca ci pensa da sola (*). La situazione drammatica di Taranto dove i tumori sono diffusi come il raffreddore era evidente anche a un cieco. Se non veniva denunciata dai partiti, dai governi, dalla Confindustria e dalla stampa nazionale vuol dire che erano tutti in torta con diversi interessi, chi economico, chi politico, chi semplicemente mazzettaro. Nessuno si è accorto di nulla. Deve essere un caso di cecità collettiva. Il presidente dell'ILVA è Ferrante, ex prefetto di Milano, candidato sindaco pdmenoellino. Non ha visto niente. I partiti del "lavoro, lavoro, lavoro" per dirla alla Fassino, che del lavoro ha una visione esoterica, mantenuto insieme alla moglie dalla politica da più di un ventennio, non sospettavano nulla, ma prendevano contributi generosi da Riva, il padrone dell'ILVA. 245.000 euro a Forza Italia e 98.000 a Pierluigi Bersani. Contributi a norma di legge. Nel governo attuale il posto di Bersani è occupato da Passera, l'ovetto kinder, che oggi si reca in visita pastorale a Taranto. Passera è stato amministratore delegato di Intesa San Paolo che ha finanziato Riva. Passera è accompagnato all'ILVA dal ministro dell'Ambiente Clini sul quale Archinà ha detto "Corrado Clini è un uomo nostro". Clini, che ha avuto come sponsor Gianni De Michelis, è stato direttore generale del Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare dal 1991 al 2011. Anche lui non ha mai visto nulla. Mi immagino la faccia dei tarantini e dei dipendenti dell'ILVA all'arrivo di Passera e Clini. Due vampiri all'AVIS. E questi dovrebbero salvarli? Il Governo vorrebbe destinare 336 milioni di soldi dei contribuenti alla bonifica della città. Non pagherebbe quindi Riva, che del resto ha già pagato i politici, ma gli italiani. Questa è una favola noir, senza lieto fine, dove nessuno si prende alcuna responsabilità, la gente muore per anni (lo ha denunciato più volte questo blog) per incuria e per interesse. E, nella migliore tradizione italiana, l'unica via di uscita è la magistratura che, come da copione, è subito demonizzata.Il giudice Patrizia Todisco ha chiuso sei reparti dell'ILVA di Taranto per tutelare la salute dei suoi cittadini. I partiti e le altre istituzioni sono rimasti a guardare. I danni li paghi Riva insieme ai partiti che ha finanziato in questi anni. (*)
"Martedi 31 luglio 2012, in Consiglio comunale si parla di un argomento molto caldo, la situazione di AMT, l'azienda del trasporto pubblico genovese, presenti molti lavoratori. Il Consiglio è al gran completo, la giunta Doria ha presentato un documento programmatico per il salvataggio di AMT che parla di ingresso di soci privati in percentuale "importante" (intendono forse di maggioranza?). Il piano propone alcuni interventi minori alla viabilità, "immediatamente cantierabili" e apre le cateratte della privatizzazione respinte con forza dal Movimento 5 Stelle. Nel video proposto, gli interventi di Paolo Putti e Andrea Boccaccio del M5S. Quest'ultimo ha dichiarato: "Ho sentito parlare, da quando sono entrato, e anche in questi giorni, nel caso di AMT, di emergenza. Sono tutte emergenze! Possibile che siano inaspettate queste situazioni? Qualcuno che occupa delle posizioni politiche, delle posizioni manageriali, non aveva i dati e gli strumenti per intervenire prima? Bastava chiedere. Bastava consultare qualcuno. Che il Terzo Valico sarà un'operazione assurda ve lo diciamo noi oggi! Mi collego al Terzo Valico perchè si prevedono costi per SEI MILIARDI di euro. I costi che i genovesi sosterranno, per questa che, lo sapete, è un'opera inutile e dannosa per l'ambiente, sono 60 milioni di euro. Mi sarei aspettato un po' di autocritica dai partiti, di assunzione di responsabilità. Io credo che, anche se hanno cambiato nome e si sono evoluti, i partiti che governano questa città da sempre, abbiano qualche responsabilità sulla creazione di quest'emergenza. Se qualcuno dicesse: 'Ok. abbiamo sbagliato' sarebbe già un modo di cominciare un percorso. E invece no!"" MoVimento 5 Stelle Genova
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La propaganda degli inceneritori di IREN
La guerra alle mosche di Monti
Minipost 18.08.2012
Muro del pianto 18.08.2012
Promozione inceneritori Provincia di Firenze Nuove "perle" a spese dei cittadini nel Piano Finanziario Inceneritore IREN Spa di Parma. Nel calcolo dei costi dell'inutile cancrovalorizzatore sono previsti 761.524 euro di spese in "Comunicazione". A giugno del 2012 sono già stati spesi 633.229 euro. I cittadini pagano in bolletta i costi della disinformazione pro inceneritore. Ricordiamo un opuscolo pro inceneritore di Iren distribuito qualche mese fa dal quotidiano Gazzetta di Parma. I consiglieri del MoVimento 5 Stelle e dei Comuni soci IREN stanno già chiedendo accesso agli atti per sapere come sono stati spesi quei soldi ed a chi sono stati dati. Il blog è a disposizione. Fuori i nomi!
Rigor Montis ha due preoccupazioni. La prima è l'evasione fiscale, la seconda sono le intercettazioni. Sulla prima è avvilito per il "grosso danno nella percezione del Paese all'estero". Mi immagino il sarcasmo, per non dire il vero e proprio disprezzo, quando il Non Eletto incontra i capi di Stato europei (gli Eletti). Gli rinfacceranno sicuramente lo Scudo Fiscale che ha premiato gli evasori totali, tra i quali anche criminali e tesorieri di partito, con un miserabile 5% di sanzione. Lo faranno blu per la nostra legge sul falso in bilancio, una vera barzelletta. Lo distruggeranno per la mancanza di lotta alla corruzione che ci costa circa 100 miliardi di euro. Lo investiranno di insulti per l'inesistenza di una legge sul conflitto di interessi. Povero Monti, come deve vergognarsi. Figure così a livello internazionale nemmeno Bokassa. I partner europei vorrebbero dargli "assistenza finanziaria", in sostanza comprare il debito pubblico italiano che cresce alla velocità della luce, ma l'evasione "contribuisce a indisporli" quando Monti si presenta con il piattino in mano. Rigor Montis ha perciò dichiarato "lo stato di guerra" agli evasori, "una dura lotta all’evasione che può comportare la necessità di momenti di visibilità che possono essere antipatici. Ma che hanno un forte effetto preventivo nei confronti degli altri cittadini". Non vedo l'ora! Inizi dai bilanci dei partiti, da quelli delle cooperative di ogni colore, prenda in mano l'elenco degli scudati e gli faccia sputare ogni euro evaso con la stessa energia con la quale Equitalia si catapulta sui cittadini che non pagano, spesso per errore, qualche centinaio di euro, faccia per decreto leggi anti corruzione e per punire severamente il falso in bilancio, risolva gli intrecci incestuosi della Borsa. I suoi partner europei gli sorrideranno. Credo invece che Rigor Montis, più modestamente, voglia scatenare la guerra alle mosche. Ai pollivendoli, ai fiorai, ai venditori di miele millefiori, agli agriturismi della Lombardia (già fatto), ai venditori di souvenir a Venezia e a Firenze (già fatto sul Ponte Vecchio), ai ristoranti fuori porta che non rilasciano lo scontrino. Nel frattempo, mentre Rigor Montis è in guerra, le piccole e medie imprese aspettano circa centoventi miliardi di crediti dallo Stato, pagano le tasse più alte dell'Occidente (l'IRAP anche se l'azienda è in perdita), anticipano l'IVA senza spesso vedersi pagate le fatture. A centinaia di migliaia falliscono e chi può fugge all'estero, dalla Slovenia, all'Austria, alla Croazia, alla Svizzera. Paesi dove le aziende pagheranno ogni centesimo di tasse con il sorriso sulle
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labbra in cambio di assistenza e servizi senza uno Stato di polizia fiscale che bussi alla loro porta come se fossero dei delinquenti. Ps: la seconda preoccupazione di Rigor Montis sono le intercettazioni. Prima obiezione: non sono affari suoi in quanto rappresenta un governo tecnico. Seconda obiezione: le intercettazioni servono alla magistratura per ascoltare Mancino in dolce colloquio con il Quirinale per il processo di Palermo sulle relazioni Stato mafia (ed è questo forse a turbare Monti), ma anche per combattere la corruzione (e quindi l'evasione fiscale).