Programma elettorale

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Chi sono Sono nato a Romano di Lombardia 47 anni fa e risiedo a Pagazzano dalla nascita. Ho frequentato elementari, medie e superiori a Treviglio al Collegio degli Angeli ed ai Salesiani; dal 1993 insegno lettere al Liceo dei Salesiani, dove da cinque anni svolgo anche l’incarico di coordinatore delle attività didattiche (preside), continuando però l’attività di docente. Ho svolto numerosi incarichi amministrativi: consigliere comunale (1990-2009), assessore al bilancio (1991-1992; 2004-2009) e sindaco di Pagazzano tra il 1993 ed il 2004, ho inoltre presieduto l’Associazione dei Comuni della Bassa tra il 2000 ed il 2001. Consigliere dal 2004, dal 2005 al settembre 2014 sono stato Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione MIA – Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo; dal dicembre 2007 al 2013 sono stato anche Presidente del consiglio di Amministrazione di Aqualis SpA con sede a Ghisalba. Nel settore del servizio idrico integrato ho inoltre svolto il compito di Consigliere di Amministrazione di Cogeide SpA con sede a Mozzanica tra il 2005 ed il 2010; dal 2001 al 2010 sono inoltre stato componente del Comitato Ristretto dell’Ambito Territorale Ottimale, l’organismo di rappresentanza dei Sindaci che determina le scelte gestionali ed organizzative per il servizio idrico provinciale. Sempre per delega dei Sindaci della pianura, sono stato componente dell’Ufficio di Presidenza della Conferenza dei Comuni e delle Comunità Montane della Provincia di Bergamo tra il 2002 ed il 2006: questo organismo è stato l’organo di interfaccia politica costituito ex lege per la discussione ed approvazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), il documento che organizza le strategie di sviluppo dell’intero territorio della nostra provincia. Vi sono stato rinominato nel 2013. Membro del Consiglio di Amministrazione del Consorzio intercomunale (Bariano, Mozzanica, Pagazzano, Morengo, Fornovo San Giovanni e, per un breve lasso di tempo, Misano di Gera d’Adda) di vigilanza “Terre del Serio” dalla costituzione al 2009, sono stato promotore della nascita di società sovracomunali multiservizi, tra cui la distribuzione e la vendita di gas metano (Sinergas srl, tra i comuni di Mozzanica, Misano Gera d’Adda e Pagazzano; Mipas srl, tra i comuni di Misano Gera d’Adda e Pagazzano, successivamente confluite, rispettivamente, in Unigas e Bluemeta). Dal giugno 2011 sono il sindaco di Treviglio.


foto cesni

Perché mi candido

H

o deciso di correre per la presidenza della provincia per garantire una possibilità di scelta; l’ho già detto e scritto più e più volte. Il patto elettorale che mi ha portato ad essere sindaco di Treviglio è datato 2011 e farò di tutto per farlo rispettare: persone, programmi e ruoli rimangono inalterati per rispetto nei confronti degli elettori, che hanno indicato nel voto le loro preferenze. Userò, se eletto presidente della provincia, lo stesso metodo: sarà in consiglio provinciale ad essere il “cuore del programma”, che nascerà dal confronto con i consiglieri e con l’assemblea - proprio perché il presidente può non avere una “sua” maggioranza (e qui si potrebbe riflettere sul pasticcio che questa riforma delle province esprime...) - l’indirizzo operativo da condividere per il bene dei comuni e quindi dei cittadini bergamaschi.

Nel corso degli anni in cui mi sono impegnato, con diversi livelli di responsabilità in enti e società pubbliche o sottoposte al controllo pubblico, ho sempre cercato di ottenere risultati concreti, con l’impegno condiviso di chi mi è stato compagno di viaggio. Penso che ogni amministratore che in questi giorni si trova ad avere a che fare con i tagli di bilancio che scombinano i conti ad anno iniziato e preventivi approvati sappia che è necessario questo spirito concreto ed operativo per fare le scelte giuste. Mi è difficile pensare a una riforma “transitoria” (dato che l’abolizione dell’ente è all’esame del Parlamento con la riforma costituzionale...) che potesse essere peggiore. Per questo, come in tutte le situazioni di emergenza, si deve fare appello alla disponibilità di chi già si impegna, quasi sempre volontaristica-


mente, all’interno dei propri comuni, assumendosi responsabilità perché ai cittadini siano garantiti i servizi che spettano loro, costruendo comunità sempre più solidali. Questo il compito che vedo per la nuova provincia, cui sono rimaste tante competenze (ed altre saranno da definire entro il termine dell’anno, come deciso nella conferenza stato-regioni dell’11 settembre scorso) e cui sono state sottratte tante risorse. C’è bisogno di tirarsi su le maniche e mettersi a lavorare. Credo di aver dimostrato, pur con tutti i difetti possibili, di averlo saputo fare anche negli scorsi incarichi che ho assunto finora. Vi chiedo, da sindaco, il sostegno per questo impegno, da condividere con tutto il nuovo consiglio provinciale: un’assemblea di eletti che guardi ai problemi concreti più che alle appartenenze, impegnandosi per risolverli. Insieme.


Le nuove province Prospetto di raffronto DECRETO LEGISLATIVO 267/2000

LEGGE 56/2014

La provincia, ente locale intermedio tra comune e regione, rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi, ne promuove e ne coordina lo sviluppo

Le province sono enti territoriali di area vasta.

La provincia, può disciplinare nello statuto la suddivisione del proprio territorio in circondari e sulla base di essi organizzare gli uffici, i servizi e la partecipazione dei cittadini (ABROGATO CON L.191/2009)

Gli statuti delle province, possono prevedere, d’intesa con la regione, la costituzione di zone omogenee per specifiche funzioni, con organismi di coordinamento collegati agli organi provinciali senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Art.19 Spettano alla provincia le funzioni amministrative: a) difesa del suolo, tutela e valorizzazione dell’ambiente e prevenzione delle calamità; b) tutela e valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche; c) valorizzazione dei beni culturali; d) viabilità e trasporti; e) protezione della flora e della fauna parchi e riserve naturali; f) caccia e pesca nelle acque interne; g) organizzazione dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale, rilevamento, disciplina e controllo degli scarichi delle acque e delle emissioni atmosferiche e sonore; h) servizi sanitari, di igiene e profilassi pubblica, attribuiti dalla legislazione statale e regionale; i) compiti connessi alla istruzione secondaria di secondo grado ed

Comma 85. Le province esercitano le seguenti funzioni fondamentali: a) pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché tutela e valorizzazione dell’ambiente, per gli aspetti di competenza; b) pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale, nonché costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente; c) programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale; d) raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali; e) gestione dell’edilizia scolastica; f) controllo dei fenomeni discriminatori in


artistica ed alla formazione professionale, compresa l’edilizia scolastica, attribuiti dalla legislazione statale e regionale; l) raccolta ed elaborazione dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali.

ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale.

La provincia, in collaborazione con i comuni e sulla base di programmi da essa proposti, promuove e coordina attività, nonché realizza opere di rilevante interesse provinciale sia nel settore economico, produttivo, commerciale e turistico, sia in quello sociale, culturale e sportivo. La provincia, inoltre, ferme restando le competenze dei comuni ed in attuazione della legislazione e dei programmi regionali, predispone ed adotta il piano territoriale di coordinamento che determina gli indirizzi generali di assetto del territorio.

La provincia può altresì, d’intesa con i comuni, esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive.

FUNZIONI TRASFERITE O DELEGATE DALLO STATO – (d.lgs 112/98) competenze in tema di controllo e vigilanza persone giuridiche di diritto privato – (d.lgs 112/98) funzioni amministrative sulle attività a rischio rilevante come individuate dalle Regioni – (d.lgs 112/98) Funzioni ambientali in tema di programmi di intervento per la promozione delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico, autorizzazione all’impianto di produzione di energia elettrica con potenza inferiore a 300 MW – (d.lgs 112/98) competenze in materia di

Lo Stato e le regioni, secondo le rispettive competenze, attribuiscono le funzioni provinciali diverse da quelle di cui al comma 85, in attuazione dell’articolo 118 della Costituzione, nonché al fine di conseguire le seguenti finalità: individuazione dell’ambito territoriale ottimale di esercizio per ciascuna funzione; efficacia nello svolgimento delle funzioni fondamentali da parte dei comuni e delle unioni di comuni; sussistenza di riconosciute esigenze unitarie; adozione di forme di avvalimento e deleghe di esercizio tra gli enti territoriali coinvolti nel processo di riordino, mediante intese o convenzioni.


protezione civile – (d.lgs 112/98) predisposizione piani provinciali di emergenza – (d.lgs 112/98) pianificazione dei trasporti e dei bacini di traffico; gestione dei servizi di trasporto conferiti dalle regioni – (d.lgs 96/99) difesa del suolo e risorse idriche (cave, gestione demanio idrico,..), vigilanza e polizia mineraria in materia di coltivazione di cave e torbiere – (d.lgs 112/98)inquinamento delle acque – (d.lgs 112/98)Inquinamento acustico, atmosferico ed elettromagnetico – (d.lgs 96/99) rilascio autorizzazioni alla costruzione di elettrodotti e valutazione tecnico-amministrativa e consultiva per progetti di opere pubbliche a valenza provinciale – (d.lgs 112/98)controllo sul risparmio energetico e uso razionale dell’energia (rilascio autorizzazioni, campagne controllo caldaie) – (d.lgs 112/98 e lr. 34/95) pianificazione dei trasporti e dei bacini di traffico; gestione dei servizi di trasporto conferiti dalle regioni autorizzazione e vigilanza tecnica sull’attività svolta da autoscuole, rilascio licenze per autotrasporto di merci e rilascio titoli abilitativi – (d.lgs 112/98) autorizzazione e vigilanza tecnica sull’attività svolta da autoscuole, rilascio licenze per auto-trasporto di merci e rilascio titoli abilitativi – (d.lgs112/98, l.r.1 /2000) Progettazione, costruzione , manutenzione e gestione delle strade ex ANAS

Le funzioni che nell’ambito del processo di riordino sono trasferite dalle province ad altri enti territoriali continuano ad essere da esse esercitate fino alla data dell’effettivo avvio di esercizio da parte dell’ente subentrante. Nello specifico caso in cui disposizioni normative statali o regionali di settore riguardanti servizi di rilevanza economica prevedano l’attribuzione di funzioni di organizzazione dei predetti servizi, di competenza comunale o provinciale, ad enti o agenzie in ambito provinciale o sub-provinciale, si applicano le seguenti disposizioni: – la soppressione di tali enti o agenzie e l’attribuzione delle funzioni alle province.


– (d.lgs 150/1998 e L.r. 9/93, l.r. 1/2000) gestione e coordinamento sviluppo sistemi museali locali e rete bibliotecarie, promozione di servizi e attività culturali a livello locale, catalogazione beni culturali, servizi bibliotecari – (d.lgs 112/98, l.r. 95/80 l.r. 1/2000, l.r. 19/2017) formazione professionale e istruzione scolastica, istituzione, aggregazione, funzione e soppressione di scuole in attuazione degli strumenti di programmazione – piano di organizzazione della rete scolastica, servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione per alunni diversamente abili, edilizia scolastica e piano dell’utilizzo degli edifici – (d.lgs 112/98 e l.r.1/2000) Progettazione, coordinamento e realizzazione della rete dei servizi sociali, Servizi alla persona e alla comunità: coordinamento attività di formazione professionale e sviluppo della cooperazione sociale – (d.lgs 469/97 e l.r. 1/1999) competenze in tema di collocamento (CPI) e politiche attive del lavoro, (preselezione ed incontro tra domanda e offerta, compilazione e tenuta lista di mobilità, indirizzo, programmazione e verifica lavori socialmente utili, reimpiego lavoratori in mobilità…) – (d.lgs 112/98 e l.r.1/2000) competenze in tema di sviluppo economico ed attività produttive (artigianato, programmazione distretti industriali..) funzioni amministrative necessarie per il riconoscimento di agevolazioni, contributi, sovvenzioni


FUNZIONI TRASFERITE O DELEGATE DA REGIONE LOMBARDIA (alcune deleghe sono a completamento di deleghe già avviate dallo Stato): – (l.r 11/1998 e s.m.i.) agricoltura, foreste, caccia, pesca, agriturismo, sviluppo rurale e alimentazione rilascio autorizzazioni, qualifiche, riconoscimento contributi, controlli condizionalità, educazione alimentare. – (l.r.52/1982) funzioni amministrative relative all’istruttoria ed al rilascio delle autorizzazione per la realizzazione di linee ed impianti elettrici fino a 150 kV – (l.r. 26/03) Funzioni amministrative in tema di realizzazione di infrastrutture energetiche lineari (metanodotti) – (l.r. 17/00) Funzioni di controllo sull’uso razionale dell’energia – (L.R. 34/1995) rilascio autorizzazioni alla circolazione dei trasporti e dei veicoli - Testo unico regionale in tema di turismo (promozione patrimonio artistico, classificazione alberghiera, esame per abilitazione guide turistiche, agenzie viaggi..) – (l.r. 22/93, 28/96, 1/2008) tenuta del registro delle organizzazioni di volontariato e associazioni senza scopo di lucro – (dgr n.8/6148-2000) delega di funzioni in materia di parchi Locali di Interesse Sovracomunale – (l.r. 30/2006) gestione demanio idroviario – (l.r. 21/2010) servizio idrico integrato – (l.r. 1/2000 ai sensi del d.lgs.112/98) Competenze in tema di vigilanza e controllo persone giuridiche di diritto privato


– (l.r. 95/80, 1/2000, lr 19/07) Formazione professionale ed istruzione scolastica – (l.r. 1/2000) sviluppo economico ed attività produttive (artigianato programmazione distretti industriali) – (l.r. 1/2000) territorio, ambiente; giornata del verde pulito, obbligo comunicazione rischi rilevanti industrie, rilascio autorizzazioni ridotto inquinamento atmosferico (DPR 203/1988) – AIA-VIA – l.r- 5/2010 competenze in materia di VIA – (l.r. 1/2000) infrastrutture: progettazione, costruzione, manutenzione, gestione delle strade ex ANAS – (l.r. 1/2000) servizi alla persona e alla comunità: coordinamento attività di formazione professionale e sviluppo della cooperazione sociale – (l.r. 34/2004, l.r. 3/3008) realizzazione di interventi a sostegno delle persone con disabilità sensoriali finalizzati all’integrazione scolastica – (l.r. 3/2008) programmazione e realizzazione della rete delle unità di offerta sociali e sociosanitarie (formazione operatori sociali) – (l.r. 1/2008) tenuta dell’albo regionale delle cooperative sociali – (l.r. 1/1999 e l.r. 22/2006) competenze in tema di inserimento lavorativo dei disabili e relative politiche attive del lavoro ai sensi del d.lgs 469/1997 e della l. 68/99 – (l.r. 81/85) in materia di biblioteche, – (l.r. 9/93) in materia di promozione educativa e culturale.


– (l.r. 1/2000) sviluppo sistema museali locali, promozione di servizi e attività culturali di rilevanza locale, coordinamento catalogazione beni culturali, servizi bibliotecari – (l.r. 1/2000) polizia amministrativa


Linee di programma

C

i chiedono, quando ci candidiamo a fare gli amministratori comunali, di scrivere un programma e di rendicontarlo, a fine mandato, ai cittadini. Ci dicono che le risorse sono certe e poi, in corso d’anno – ed a volte anche più di una volta nello stesso anno – vengono tagliati i trasferimenti. Ci chiedono di correre per una nuova provincia e, all’11 settembre scorso, abbiamo capito che dovremo attendere il termine dell’anno per vedere quali saranno le deleghe assegnate (nelle pagine precedenti ho provato ad elencare un confronto tra le competenze, ad oggi, della provincia che lasciamo e quella che stiamo per incontrare…) nella certezza che di risorse ulteriori non ce ne saranno più, ed al limite vedremo ridotte anche quelle attuali. In uno scenario così difficoltoso è difficile predisporre un programma, tanto più che alle difficoltà già elencate, si aggiunge la possibilità che le linee di intervento, in questi anni di transizione verso l’area vasta, debbano essere oggetto di accordo all’interno del Consiglio Provinciale, che nasce senza una maggioranza precostituita (non c’è nessun collegamento tra presidente e consiglio…) e sarà portato per questo a confrontarsi costantemente alla ricerca del bene dell’intero territorio, superando i sempre possibili localismi. Le funzioni fondamentali, quelle stabilite dalla Riforma Delrio, sono e devono essere garantite. Nella discussione del Consiglio Provinciale nascerà la definizione degli interventi che potranno essere effettuati in tema di tutela del territorio, pianificazione viabilistica e dell’edilizia scolastica, oltre che della protezione civile. Ad oggi, incombendo i tagli di cui al DL 66/2014 che porteranno ad una ulteriore riduzione di risorse sul bilancio approvato, la ridefinizione delle priorità sarà il primo e gravoso compito cui sarà tenuto il nuovo consiglio provinciale. In un contesto tanto difficile, mi sembra opportuno identificare alcune linee di programma che ritengo possano essere condivise da tutti coloro che siederanno in consiglio, poiché possano tradursi in concreti progetti operativi.


Linea guida #1

Una provincia in rete per il lavoro Nell’emergenza che stiamo vivendo – e nell’incertezza della delega legislativa sulla competenza in tema di politiche del lavoro – la nuova provincia, nel caso specifico di Bergamo, può e deve svolgere un ruolo attivo per la creazione di posti di lavoro qualificati utilizzando il patrimonio a disposizione. È necessario che l’insieme delle partecipazioni, cui concorrono spesso anche altri enti locali, venga ulteriormente razionalizzato e, nell’ottica del miglioramento dei risultati, possano essere configurate operazioni di accorpamento/fusione ed integrazione delle società a capitale pubblico o misto. Gestire in un progetto organico, su base provinciale, i principali servizi a rete significa superare le diseconomie spesso presenti nelle micro-gestioni e far compiere un salto di qualità all’intero sistema provinciale. Bergamo può essere protagonista in questo processo, chiedendo ai Comuni la disponibilità, come già successo in altre circostanze, ad essere attori di questo progetto, da condividere a beneficio dell’intera comunità, attingendo ai fondi europei in stretta collaborazione con Regione Lombardia e, quando possibile e condiviso, favorendo l’intervento di privati di primissimo piano nella gestione. Tutto ciò è finalizzato ad una corretta gestione di sistemi a tariffa che, rilanciando gli investimenti, creino lavoro e buona occupazione nel rispetto del servizio all’utente. Linea guida #2

Una provincia a servizio dei comuni La Provincia deve diventare il fulcro delle aggregazioni funzionali tra i comuni, per garantire loro, attraverso il supporto dei propri uffici, la consulenza operativa per giungere alle migliori forme di erogazione dei servizi per i propri cittadini. Dalla centrale di committenza unica alla consulenza gestionale, dalla operatività per i servizi informatici alla proposta di forme di unione/aggregazione. Nei giorni scorsi è stata paventata la fusione forzata per i comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti. Noi tenderemo a rafforzare la possibilità di mantenimento in vita dei Comuni riducendo le spese aiutando e sostenendo i processi aggregativi di funzioni. È sbagliato imporre la fusione; è opportuno rafforzare la


tensione al risparmio, superando – con la riduzione di responsabili di uffici e servizi – l’incremento di spesa che si è verificato negli anni scorsi, a seguito dell’introduzione delle Leggi Bassanini. Abbiamo avuto generazioni di amministratori che hanno gratuitamente offerto il loro servizio alle nostre comunità, che negli anni hanno anche operato in genere con estrema oculatezza nelle spese correnti, limitando all’essenziale l’assunzione del personale. Dobbiamo tornare ad individuare le modalità per definire come recuperare questi possibili risparmi di spesa, per poterli destinare all’erogazione dei servizi. Linea guida #3

Una provincia che non dimentica nessuno La Provincia deve evitare i rischi che spesso ha corso in passato: guardare con molta attenzione a parti del proprio territorio di competenza trascurandone altre. Siamo di fronte ad uno scenario di crisi che dà la possibilità di una via di salvezza nel momento in cui si valorizzano le specificità territoriali. Dobbiamo avere il coraggio di sostenere le zone più a rischio di smantellamento dei servizi fondamentali (socio-sanitari, scolastici, di trasporto pubblico, poste) che coincidono con le arre di montagna. La Provincia deve assumersi il compito di aiutare nell’individuazione di nuove opportunità di lavoro, partendo dalla valorizzazione delle risorse che il territorio offre e utilizzando questo tempo di crisi – già incontrata anche in passato da chi ci ha preceduto – per pensare alle nuove opportunità che derivano dai settori lavorativi trascurati o finora poco praticati. Anche la pianura, attraverso la reinfratrutturazione che la sta caratterizzando, può affrontare la sfida del presente rendendo attuali le previsioni del PTCP ed al contempo avviando la revisione di questo fondamentale strumento di grande pianificazione. Le varianti che sono state adottate recentemente, penso in particolare agli ambiti agricoli strategici, possono essere elemento che, meglio condiviso con i comuni, offre a ciascuno opportunità per superare la difficoltà del presente nel rispetto dell’ambiente. Alla Città, con le strutture che la caratterizzano, spetta il ruolo di cerniera e di grande coordinamento, con la creazione dell’area metropolitana, i cui confini vanno ben definiti; la Provincia deve relazionarsi perché siano messe a sistema, nel dialogo con il comune capoluogo, tutte le risorse, in una prospettiva che su-


peri, grazie al sistema aeroportuale (da qualificare come hub per passeggeri più che per merci…), la dimensione locale. “Oltre le mura”, il fortunato slogan dell’ultima assemblea di Confindustria Bergamo, deve diventare il motto del sistema bergamasco nel suo complesso, capace – finalmente! – di promuoversi con maggiore efficacia e risultati. Linea guida #4

Una provincia che rispetta gli impegni presi Le opere viabilistiche ed edilizie in corso di realizzazione, frutto di accordi di programma, intese, convenzioni, ecc. vanno completate. La Provincia deve farsi carico di chiedere il rispetto degli accordi sottoscritti recuperando le risorse di propria competenza ed insistendo perché quanto concordato si realizzi. Opere pensate e progettate da anni sono ancora in corso di esecuzione e talvolta di finanziamento (variante di Zogno, completamento tangenziale sud). Sarà impegno di questa Provincia continuare a chiedere il rispetto di quanto concordato, per la realizzazione delle opere condivise. Allo stesso modo, nella relazione con i Comuni, sarà necessario garantire, in special modo nelle partite aperte e più difficoltose (assistenza scolastica per disabili e trasporti, tributo ambientale, ecc.), un percorso condiviso per la soluzione delle questioni. La novità della riforma Delrio, che porta sindaci e consiglieri ad amministrare un ente con cui potrebbero essere insorte o insorgere controversie per questioni amministrative, richiede per forza che ogni questione venga avviata a soluzione condivisa, per garantire provincia ed enti locali nei loro reciproci ruoli, obblighi e competenze. Linea guida #5

Una provincia che promuove l’istruzione e la formazione professionale Proseguire nello sforzo di mantenere nell’intero territorio provinciale gli edifici scolastici per l’istruzione secondaria di secondo grado e continuare a sostenere la formazione professionale. Dal processo di riforma della scuola, avviato pochi giorni fa dal Governo, devono essere colti gli spunti e le opportunità che perfezionano molte delle buone prassi già in essere. La relazione con i territori


per la pianificazione dell’offerta formativa; la negoziazione con l’Ufficio scolastico regionale per garantire il servizio di istruzione anche nelle sedi disagiate, operando in una visione di insieme che evidenzi lo sforzo già sostenuto dalla scuola bergamasca nelle precedenti tappe di razionalizzazione, la costruzione di una sempre maggiore fiducia nella proposta della formazione professionale, anche per il tramite di ABF, sono punti irrinunciabili dell’azione politica che la provincia di Bergamo, di concerto con gli enti locali, deve attuare in questi anni. Linea guida #6

Una provincia che integra il servizio di mobilità La situazione di crisi del trasporto pubblico locale è evidente: la attuale situazione di precarietà, anche nella relazione coi concessionari, è figlia della impossibilità di far quadrare le richieste per la qualità del servizio con le risorse, anche derivate dalla tariffazione, disponibili per il sistema. Due le priorità fondamentali: garantire il superamento della attuale situazione di proroga dei contratti attraverso le procedure per l’affidamento del servizio secondo la pianificazione vigente. La seconda è quella di attuare, di concerto con i comuni, lo sviluppo e l’attivazione di forme alternative al trasporto privato, incentivando le esperienze di mobilità sostenibile e dolce. Linea guida #7

Una provincia che “adotta” Expo 2015 Expo 2015 non è solo una manifestazione straordinaria; i suoi principi ispiratori sono o possono diventare una filosofia di vita. È questa rivoluzione, che stiamo sperimentando anche per effetto della crisi generalizzata, che sta facendo nascere nuove sensibilità e nuovi modelli di crescita con cui la nostra società può e deve confrontarsi. Adottare i principi ispiratori di Expo significa quindi ragionare, nelle scelte di grande programmazione che la Provincia sarà chiamata a compiere, tenendo come riferimento la consapevolezza che il modello di sviluppo dell’ultimo decennio è finito e che occorre ripensare sostenibilmente le nostre pratiche amministrative. Dobbiamo creare quindi le condizioni perché le forme di crescita già avviate, dal Patto dei Sindaci alle linee di green-economy, si traducano in operazio-


ni concrete, da realizzarsi all’interno delle singole comunità. E il piano provinciale dei rifiuti, con le quote di solidarietà (non infinite), così come il piano cave, devono essere adeguati ed aggiornati tenendo conto delle effettive condizioni di crescita attuale e futura, dimenticando gli eccessi del passato. Linea guida #8

Una provincia naturalmente eterogenea ma chiamata a fare sistema Si introdurranno con il nuovo Statuto principi di organizzazione concernenti le zone omogenee, atti a prestare effettive garanzie di partecipazione a beneficio dei comuni, in particolare valorizzando le aggregazioni esistenti di comuni che intrattengano tra loro rapporti di stretta integrazione in ordine alle attività economiche, ai servizi essenziali alla vita sociale, nonché alle relazioni culturali e alle caratteristiche territoriali, individuando una denominazione apposita e inequivoca («comprensori» o «circondari» o altra idonea a distinguerle da altre figure). Sono da stabilire per questi comuni il riconoscimento di forme di autonomia amministrativa all’interno della provincia, prevedendo la presenza di un rappresentante unitario presso gli organi provinciali e di un organo competente per l’esercizio delle funzioni assegnate alla zona, entrambi espressivi dei comuni ricompresi nella zona medesima. È da individuare, previa intesa con Regione Lombardia, la restante disciplina della materia, ivi compresa quella relativa alle funzioni zonali, al coordinamento degli organi zonali con quelli provinciali e alle modalità per assicurare la compatibilità tra la zona omogenea e le eventuali unioni di comuni interne alla medesima. Linea guida #9

Una provincia trasparente e dialogante, sempre e con tutti Nella relazione cittadino–provincia e nella relazione comune–provincia va ricercata la massima trasparenza, sia in fase di gestione ordinaria dei procedimenti sia, e soprattutto, in fase di avvio della grande pianificazione. Noi dobbiamo ampliare gli ambiti di partecipazione al procedimento secondo il modello del «débat public», coinvolgendo i cittadini fin dalle fasi iniziali del progetto, e quindi ben prima che il progetto finale sia stato selezionato, ed in particolare dobbiamo


far precedere l’adozione dei provvedimenti in materia di governo del territorio, dalla pubblicazione sul sito web degli schemi di provvedimento, ed i relativi allegati tecnici, prima che siano portati all’adozione/approvazione dell’organo competente. Deve essere garantita la possibilità di un accesso on line a tutti i servizi dell’ente con la possibilità per il cittadino e per i comuni di monitorare lo stato di attuazione di ogni procedimento che li riguarda. E, perché solo insieme si riesce a ragionare meglio, replichiamo in Provincia l’esperienza positiva degli “sportelli unici” attivi presso i nostri comuni: verrà istituito uno sportello polifunzionale dell’amministratore comunale, strutturato così che un funzionario provinciale abbia suo pacchetto di comuni e li segua in ogni materia. Linea guida #10

Una provincia che offre e promuove la cultura delle pari opportunità Stiamo assistendo, fortunatamente, a un incremento significativo del numero di amministratrici pubbliche che si impegna in quello che fino a pochi anni fa era un ambito pressoché esclusivamente maschile. A loro, ma non solo, spetta il compito di proseguire nel controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale che la legge Delrio assegna specificamente alla nuova Provincia. In un articolo di commento pubblicato recentemente da “Il Sole 24 ore” questa funzione era presentata come marginale o di scarso peso: a me pare – come è successo a Treviglio con l’istituzione della Commissione Pari Opportunità, in affiancamento al già esistente Consiglio delle Donne – che invece questa specifica funzione possa essere estremamente caratterizzante della nuova provincia. Dobbiamo consolidare le buone prassi già esistenti, mettendole in rete, sostenendole con convinzione. Nell’affrontare l’innovazione e nel promuovere la cultura delle pari opportunità nel mondo del lavoro e della rappresentanza politico-amministrativa si gioca parte significativa di questo innovativo passaggio alla nuova provincia.


beppepezzoni@gmail.com www.facebook.com/pezzonipresidente


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