Ray Set: La nuova tecnologia ortodontica per il metodo indiretto L’utilizzo ormai generalizzato delle meccaniche ortodontiche fisse di tipo Edgewise e filo diritto (Straight Wire Appliances) ha posto in evidenza l’assoluta necessità del posizionamento degli attacchi sui denti in modo corretto per usufruire totalmente delle importanti prescrizioni inserite dall’Autore nei brackets ortodontici, attraverso l’impiego progressivo di archi di filo, di diverse tipologie e spessore, relativamente alle fasi del trattamento ortodontico. Grazie all’esperienza sull’applicazione dei brackets di tipo Edgwise, preinformati, sul versante linguale dell’arcata dentale, secondo la metodica KurzOrmco®, si è potuto rilevare quanto la morfologia dentale, anche nella più frequente casistica vestibolare, possa condizionare il risultato finale del trattamento, alterando i valori delle angolazioni di secondo e terzo ordine, il tip ed il torque, inseriti negli slots o nelle basi dei brackets. I metodi diretti e indiretti, per la costruzione di una protesi ortodontica multiattacchi vestibolare o linguale, hanno sempre cercato di evitare il ripetersi degli errori indotti dall’uso interpretativo di altimetri e strumenti manuali incontrollabili, per il posizionamento dell’attacco sul dente. La neccessità di posizionare correttamente e individualizzare l’attacco ortodontico ha portato alla realizzazione di una macchina di calcolo, il nuovo Biaggini Ray Set®, capace di valutare le Caratteristiche del trattamento terapeutico La tipologia facciale del paziente La necessità o meno di estrazioni La variabile anatomia dentale Le anomalie morfologiche
e, pertanto, perseguire i seguenti obiettivi:
uno
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1) Posizionare l’attacco ortodontico nel rispetto assoluto delle angolazioni che, sui piani di secondo ordine (tip) e terzo ordine (torque), i diversi Autori prescrivono e si trovano inserite negli attacchi. 2) Calcolare e inserire corretti e simmetrici valori di tip, nel caso si desiderino meccaniche di ancoraggio non previste nell’attacco. 3) Incrementare il torque in riferimento alla tipologia facciale e ai piani di trattamento estrattivi. 4) Recuperare i valori di torque dissipati dal gioco che l’ultimo filo rettangolare potrebbe avere nello slot. (Torque effettivo) 5) Riposizionare staccato.
correttamente
l’attacco
6) Abbandonare ogni sistema interpretativo diretto o indiretto inerente la posizione e l’orientamento dell’attacco sulla corona del dente. 7) Legittimare l’Operatore, Assistente o Tecnico Ortodontista, all’esecuzione di una procedura, la costruzione di una protesi ortodontica certificabile, in quanto non più interpretativa, ma basata assolutamente sul calcolo determinato da prescrizioni Mediche. 8) Conferire un significato clinico più avanzato al sistema indiretto, oltre al consueto contributo di ordine pratico dei trays di trasferimento.
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Le caratteristiche del Ray Set
Il Ray Set®, Biaggini Bracket Positioner, é caratterizzato dall’esclusiva possibilità di trattare ogni elemento dentale singolarmente, isolandolo virtualmente dall’arcata, per posizionarlo al centro di un sistema tridimensionale di controllo e determinare i rispettivi valori di primo, secondo e terzo ordine.
Il Ray Setting è in sostanza una forma virtuale di Set-Up, una procedura finalizzata al posizionamento del singolo elemento dentale nella posizione voluta e corretta, senza la sua normale e necessaria separazione dal modello, secondo le esigenze del piano di trattamento e quantomeno le prescrizioni inserite nell’attacco.
Il sistema tridimensionale di controllo inserito nella base goniometrica portamodello RTT (rotazione tip e torque) è costituito dalla coordinazione di due registrazioni angolari dedicate al tip e relativi movimenti mesiodistali (colore giallo) ed al torque con i movimenti vestibolo linguali di terzo ordine (colore rosso).
Il Ray Setting è inoltre la premessa fondamentale per incollare l’attacco ortodontico sul dente attraverso un metodo di massima precisione, utile alla determinazione della quota, il reale punto FA, riferito al margine incisale, cuspide di riferimento funzionale o cresta marginale, considerando la relazione che la quota slot ha con il valore di torque inserito nell’attacco. (Figure1-2)
Il particolare template RPC, Rotations Plane control, costituisce lo strumento goniometrico per l’analisi preliminare delle posizioni, sul piano orizzontale dei denti componenti l’arcata nello stato della sua malocclusione.
Figura 1
La certezza del calcolo, la possibilità di modificare le prescrizioni inserite negli attacchi, la necessità di valutare con precisione un’incremento di torque riferito alle determinanti scheletriche del Paziente o l’inserimento di un tip di ancoraggio non previsto, la determinazione dei veri punti FA, sono sostanzialmente il contenuto clinico della procedura di Ray Setting.
Figura 2
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I concetti operativi
Come si calcola il Tip Posizionando la faccia vestibolare della corona al centro di un sistema di assi cartesiani, con la relativa ascissa, l’asse Y, sovrapposta al Piano di Andrews, si potrà valutare l’angolo incluso fra l’asse longitudinale della corona stessa e l’ordinata, l’asse X del sistema. (Figura1)
Figura 1
Negativi sono i valori angolari mesiali, positivi i valori distali e zero è il valore corrispondente alla coincidenza dell’asse lungo facciale con l’ordinata verticale: l’asse X del sistema. (Figura 2) Data la possibilità di posizionare la corona, con il suo asse facciale a valore zero, in sovrapposizione al repere verticale del sistema Ray Set®, si potrà determinare l’inclinazione della corona conformemente alle prescrizioni inserite nell’attacco o secondo le esigenze individuali.
Figura 2
Da una posizione precisa corrispondente al valore zero di Tip, si potrà determinare il valore richiesto, indipendentemente dalle caratteristiche, spesso devianti, dei margini incisali o inserire valori di Tip accessori per la necessità di meccaniche di ancoraggio non previste nell’attacco. (Figure 3-4)
Figura 3
Figura 4
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Come si calcola il Torque Si definisce valore Anatomico del Torque, (AT Anatomic Torque) il valore dell’angolo incluso fra la tangente al punto FA, la quota dello slot-attacco sull’asse lungo della corona, e l’asse dell’unità corono-radicolare. Riferito al singolo dente ed a un predeterminato punto FA tale valore anatomico è costante e definisce il rapporto fra l’asse facciale della corona clinica secondo L. Andrews e il grande asse corono-radicolare. (Figura 1) Tale relazione permette di trovare, attraverso il torque dell’attacco, le corrispondenti inclinazioni dei grandi assi corono-radicolari degli incisivi mascellari e mandibolari riferite ai rispettivi piani cefalometrici, il piano mandibolare o il piano di Francoforte, normalmente utilizzati in fase diagnostica.
In altre parole, quando la tangente T passante per il punto FA si presenta a 0°, allineata all’asse verticale, si può affermare il valore zero di torque.
Per quanto sopra definito, ad un incremento positivo del torque, inseribile nell’attacco, corrisponderà un movimento della corona linguo-vestibolare; l’incremento in senso negativo determina invece un movimento vestibolo-linguale.
Il Ray Setting, data la rintracciabilità del valore Zero del Torque, determina il valore richiesto, secondo le prescrizioni inserite nell’attacco con le correzioni relative alla sua individualizzazione, indipendentemente dalle variabili anatomiche. Figura 1
Il valore di Torque inserito nell’attacco (BT Bracket Torque) è pertanto determinante per la ricerca dell’inclinazione richiesta del dente. Le possibili variazioni che possono intervenire sul torque dell’attacco determinano corrispondenti variazioni degli assi corono-radicolari, compatibilmente con il gioco che l’arco finale, non sempre a pieno spessore, avrà nello slot (Torque Effettivo). Predeterminata la quota dell’attacco lungo l’asse longitudinale vestibolare della corona, il Torque della Corona Clinica (CCT Clinic Crown Torque) si identifica con l’angolo incluso fra la tangente T, passante per il punto FA, la quota ideale dello slot del bracket e l’ordinata perpendicolare al piano di L. Andrews: il piano passante per tutti i punti FA individuati sulle corone dell’intera arcata.
Figura 2
Positivo è l’angolo incluso fra l’ordinata X e la tangente T se collocata fra l’asse lungo del dente e l’ordinata stessa, zero è il valore definito dalla coincidenza o sovrapposizione della tangente T all’ordinata X e negativo è l’angolo a questa esterno. (Figura 2) L.F. Andrews: Straight Wire The Concept and Appliance 1989. P.G. Planchè: Programmazione Straight Wire secondo la tipologia scheletrica e la necessità di ancoraggio. Syllabus SIDO 1993.
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La procedura “Step by Step”
1 Analisi del modello Presupposto fondamentale della procedura Ray Setting è la necessaria coincidenza dei piani di movimento di secondo e terzo ordine del singolo dente che si presenta inserito naturalmente nell’arcata del modello della malocclusione, con i rispettivi movimenti della base RTT del Ray Set®.
Figura 1
Per questo è necessario valutare, utilizzando l’originale Template goniometrico, l’angolo di rotazione che il modello deve compiere sul piano orizzontale, per porre l’unità dentale presa in considerazione, con i suoi movimenti mesiodistali e vestibolo-linguali, in coordinazione con i movimenti della base RTT. (Figura 1) Cercare l’indice o vettore angolare vestibololinguale del dente interessato, controllando le linee orizzontali del “Template” in allineamento al profilo posteriore del modello. Si misura in tal modo l’angolo incluso fra l’indice passante attraverso la faccia occlusale della corona e l’ortogonale alla base del modello. (Figure 2-3)
Figura 2
Non si richiede alcuna sua particolare squadratura, se non il profilo posteriore e il dorso piatto. Predisporre una analisi globale, tracciando gli assi lunghi delle corone, segnando i reperi occlusali necessari e registrando i valori di rotazione richiesta dai singoli elementi sulla scheda tecnica del paziente STP.
Figura 3
2 Fissaggio del modello Posizionare il modello, preventivamente squadrato, sulla base RTT secondo i reperi posteriori e bloccarlo con il braccetto linguale.
Figura 1
La base RTT è predisposta sul valore 00° (zero gradi) leggibile anteriormente sulla scala goniometrica orizzontale. (Figure 1-2)
Figura 2
sette
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3 Ricerca della posizione di 1° ordine La piastra rotante graduata consente la rotazione del modello, secondo l’angolo come sopra e precedentemente rilevato, per procedere con il posizionamento spaziale del dente relativo ai movimenti di Tip e di Torque in coordinazione con i piani di movimento della base portamodelli. (Figure 1-2-3)
Figura 1
Figura 2
Figura 3
4 Ricerca della posizione Tip 0° Adattare l’unità dentale interessata in modo da allineare e sovrapporre all’asse longitudinale della sua corona, preventivamente tracciato, l’ordinata vericale del sistema (punta di analisi cod. PAN01).
Figura 1
Si ottiene così la posizione spaziale della corona, sul piano di secondo ordine, corrispondente al valore Zero del suo Tip. Azzerare il relativo goniometro allineando l’indice mobile al 00° esterno della scala goniometrica gialla. Fissare la base RTT, con la chiave esagonale sulla vite di bloccaggio laterale, in questa posizione definitiva, se l’unità dentale considerata richiede un Tip 0°.
Figura 2
Se il valore del Tip 0° è definitivo registrarlo sulla scheda tecnica del Paziente, altrimenti procedere alla fase 5. (Figure 1-2-3)
Figura 3
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5 Determinazione del Tip Inclinare sul piano di secondo ordine la base RTT e quindi il dente secondo l’angolo di Tip richiesto dalla prescrizione, osservando il reale movimento della corona nel senso voluto, mesio-distale o disto-mesiale, controllandone il valore angolare sul goniometro giallo. (Figure 1-2)
Figura 1
Fissare la base RTT in questa posizione definitiva utilizzando la chiave esagonale sulla vite di bloccaggio laterale. (Figura 3) Registrare il valore di Tip inserito sulla scheda tecnica del Paziente.
Figura 2
Figura 3
6 Determinazione della quota slot: il punto FA La procedura inizia con il dente critico definibile in rapporto all’altezza della sua corona clinica.
Figura 1
Utilizzare l’indice verticale ed agire sul movimento di terzo ordine della base porta modelli per predisporre la corona del dente con il suo terzo medio in posizione equatoriale. Utlizzare il mandrino porta attacchi con l’attacco relativo montato (Cod. PAT .018/.022). Appoggiare delicatamente lo stilo bilamellare libero sul repere occlusale e azzerare il comparatore verticale tramite il registro calamitato sulla colonna portante. (Figura 1) Ruotare la torretta e scendere lungo l’asse FACC della corona con l’attacco, in base alla disponibilità della faccia vestibolare dell’unità dentale critica. (Figura 2)
Figura 2
Rilevare la quota segnalata dal comparatore verticale relativa alla posizione ideale del bracket. Registrarla provvisoriamente. Se l’altezza della corona clinica è insufficiente a definire una quota coordinabile con gli altri elementi dell’arcata, scegliere una corona clinica alternativa (bondaggio sequenziale). Ruotare nuovamente la torretta e con grafite (lapis Pilot 0,5), puntata sullo stilo bilamellare, segnare sull’asse lungo della corona il punto quota stimato, che costituisce il repere necessario alla determinazione del valore Zero di Torque, secondo la regola della tangente. (Figura 3) Tale punto quota si rivaluterà automaticamente con il corretto posizionamento del dente, sul piano di terzo ordine, determinandosi così il vero punto FA. In caso di apparecchiatura linguale, occorrerà solo valutare la quota dell’attacco in base alla diversa accessibilità della corrispondente faccia linguale del dente.
Figura 3
undici
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7 Ricerca della posizione Torque Zero Utilizzare l’ordinata verticale del sistema per correggere la posizione del dente interessato, inclinando la base RTT e quindi il dente stesso, sino ad intuire o vedere l’ordinata tangente al punto quota precedentemente segnato sull’asse lungo della corona. (Figure 1-2)
Figura 1
Utilizzare la retta luminosa Laser per controllare e rettificare definitivamente la posizione del dente corrispondente al valore Zero del suo torque, portando il punto di grafite al limite gengivale della traccia luminosa che si potrà pertanto rintracciare, in quanto tangente, proiettata sul vestibolo del modello. (Figure 3-4) Azzerare il relativo goniometro rosso allineando l’indice mobile allo “00” esterno della scala goniometrica.
Figura 2
In presenza di faccie vestibolari piatte non si potrà osservare un punto di tangenza, ma una superficie di contatto della punta analitica che potrà escludere in questo caso il controllo con la retta “Laser”.
Figura 3
Figura 4
8 Determinazione del torque Inclinare la base RTT e quindi il dente secondo l’angolo di torque richiesto, osservando il reale movimento coronale nel senso voluto, vestibolo-linguale o linguo-vestibolare e controllandone il valore angolare sul goniometro rosso. (Figure 1-2-3)
Figura 1
Fissare la base RTT in questa posizione definitiva, agendo con la chiave esagonale sulla vite di bloccaggio anteriore e registrare il valore determinato sulla scheda tecnica del Paziente.
Figura 2
Figura 3
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9 Posizionamento e individualizzazione dell’attacco Figura 1 Utilizzare lo stilo bilamellare (Cod PAT .018/ .022) che consente una sicura stabilità dell’attacco attraverso il suo attivabile effetto pinza ad espansione. Si utilizza la parte contrapposta libera per azzerare il comparatore verticale in corrispondenza del contatto leggero dello stilo sul repere occlusale di riferimento. Scendere alla quota predeterminata senza più tenere conto del repere grafico precedentemente segnato sull’asse lungo della corona. (Figura 1) Avendo ormai predeterminata la posizione voluta sul piano di terzo ordine della corona interessata, la quota precedentemente stimata diventa un vero punto FA.
Figura 2
Qualsiasi variazione dovesse rendersi necessaria, sarà possibile e determinerà definitivamente il valore X da incrementare sui canini di 0,5 mm. Applicare il composito per l’adesione dell’attacco. Ruotare l’unità portamandrino, controllata dalla più grande vite superiore, per predisporre l’attacco al contatto con la faccia del dente e quindi procedere con il movimento della base RTT e dell’elemento dentale interessato al contatto con l’attacco così preparato. Il composito compenserà le eventuali discrepanze anatomiche e inserirà valori di torque accessori sulla base dell’attacco, in caso di individualizzazioni precedentemente programmate. (Figura 2) Nella casistica linguale il comparatore orizzontale prende in considerazione l’IN-OUT della faccia vestibolare del dente, nell’assoluto rispetto dell’allineamento del suo margine incisale e delle cuspidi funzionali dei canini e premolari. (Figura 3)
Figura 3