Bianca Guitti Portfolio di architettura
Bianca Guitti bianca.guitti@libero.it Italia: +39 3348496910 Bologna, Italia Nazionalità italiana 17/12/1993
Mi chiamo Bianca Guitti ed ho conseguito la Laurea Magistrale in Ingegneria Edile e Architettura a luglio 2018, presso la Scuola di Ingegneria e Architettura di Bologna. Grazie ai corsi progettuali offerti dal mio Corso di Laurea e all’attuale esperienza lavorativa, ho avuto modo di cimentarmi nella gestione del progetto dalla fase ideativa a quella di esecutiva, interessandomi in particolar modo all’architettura e al rapporto tra spazio e comportamento umano. Sono una persona costante e determinata, abituata ad operare in assoluta autonomia così come in gruppo. Spero di avere la possibilità di approfondire e consolidare le mie conoscenze, grazie all’opportunità da Voi offerta.
esperienze lavorative Marzo 2018 - in corso
Studio tecnico di Ingegneria, Bologna
percorso formativo 2018
Laurea in Ingegneria Edile e Architettura, Scuola di Ingegneria e Architettura, Università di Bologna. Tesi dal titolo: "Differenza e ripetizione. Intervento sul Blocco C - CUAN di Bogotà". Voto di Laurea 105/110.
2017
Formazione specifica sicurezza e salute. Scuola di Ingegneria e Architettura
2016-2017
École catholique de Louvain la Neuve - Faculté d'architecture, d'ingénierie architecturale, d'urbanisme Erasmus exchange program
2012
Diploma presso il Liceo delle Scienze Sociali Laura Bassi, Bologna
software Autocad 2D/3D Rhino Cinema 4D Microsoft Office
Photoshop InDesign Illustrator MS Project
capacità e competenze tecniche Disegno tecnico Disegno a mano libera
Realizzazione modelli Lavoro in team
capacità e competenze personali Lingue Italiano
lingua madre
Francese
certificato C1
Inglese
certificato B1
Spagnolo
conoscenze di base
Patente B, automunita e disponibile a spostamenti cinema | libri | arte | viaggi | musica | danza | teatro
CENTRO AMBIENTALE PARCO STORICO DI VILLA SORRA
DIFFERENZA E RIPETIZIONE INTERVENTO SUL BLOCCO C - CUAN DI BOGOTÁ
PAPER FOLDING STRUCTURE POLARIZER CON FUNZIONI INTEGRATE
ALBERT STREET APARTMENT L’ARCHITETTURA RESIDENZIALE A LONDRA
CHIESA DEI SS. VITALE E AGRICOLA COMPLESSO MUNUMENTALE DI SANTO STEFANO
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CENTRO AMBIENTALE PARCO STORICO DI VILLA SORRA
L’obiettivo del progetto è inserire all’interno del parco storico di Villa Sorra un padiglione che possa essere un arricchimento dell’esistente e incentivare l’arrivo di nuovi visitatori. Si decide, quindi, di progettare un nuovo centro ambientale, che possa offrire percorsi didattici sia al suo interno che favorire visite del parco stesso, riportando, così, l’attenzione sulle potenzialità del sito considerato e sulla pianura modenese in generale. Il Centro Ambientale si pone quindi come centro di monitoraggio della grande varietà faunistica e naturalistica del parco: all’interno del giardino è infatti possibile ritrovare una grandissima varietà di specie animali e vegetali che ormai sono pressoché assenti nella pianura modenese, ma che continuano a crescere nel parco della villa. Il centro di raccolta dati viene accompagnato da un’alta torre, punto di belvedere, permettendo di far apprezzare il panorama sulle costruzioni storiche e il parco e uno spazio per il ristoro al piano terreno. Obiettivo finale è quello di far apprezzare e trasmettere al visitatore sia la storia del luogo che la ricchezza ambientale.
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A
B
A
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Sezione A-A
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Sezione B-B
Tecnica costruttiva
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vedere
esplorare
capire
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PERCORSO INTERNO Il percorso espositivo viene organizzato, all’interno della Torre, invitando l’osservatore a raggiungere direttamente la cima dell’edificio, per poter avere avere una visione d’insieme della pianura modenese e della ricchezza del parco che lo accoglie. successivamente, attraverso un percorso a scale si scende potendo apprezzare, dalle pareti dell’edificio estremamente permeabili, come cambia il panorama a mano a mano che si discende verso il suolo. ad accompagnare la passeggiata discendente sono presenti pannelli illustrativi e strumenti interattivi che raccontano la storia e la peculiarità naturalistica del parco. Terminata la visita della Torre si può accedere al piccolo centro di elaborazione dati, fino ad arrivare al locale ristoro posto al piano terra.
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DIFFERENZA E RIPETIZIONE INTERVENTO SUL BLOCCO C - CUAN DI BOGOTÁ
Da una vista aerea della città di Bogotá, sono immediatamente percepibili i confini del Centro Urbano Antonio Nariño (CUAN): dalla densa maglia regolare, eredità della colonizzazione spagnola, emerge una vasta superficie verde, all’interno della quale trovano spazio grandi blocchi residenziali, immediatamente riconducibili alle architetture moderne di edilizia sociale di matrice europea. In questo punto la città, sviluppata prevalentemente in modo orizzontale, con una superficie di circa 1700 m^2 e una popolazione di quasi 8 milioni di abitanti, si interrompe, dando luogo ad un’imprevista crescita verticale. Dopo un’attenta analisi dei luoghi e del tipo architettonico, vengono formulate due strategie di recupero del Blocco C, ex casa dello studente, all’interno del CUAN e già in possesso dell’Universidad Nacional de Colombia. La prima prevede il recupero del telaio esistente, tramite la realizzazione di setti in calcestruzzo cementizio armato, che assolvano alla funzione di controventi per la struttura, reagendo alle azioni orizzontali causate dal sisma. La seconda ipotesi si prevede la realizzazione di una nuova struttura, nella quale verrà indagata maggiormente e approfondita la tecnica costruttiva del setto in cemento armato. In entrambi i casi il punto di partenza è dato da una struttura estremamente regolare in pianta, frutto della ripetizione dei setti in cemento armato, che genera poi variazioni in alzato, consentendo di ottenere una buona varietà di spazi interni. L’edificio prima occupato e attualmente in stato d’abbandono, rappresenta un’ottima occasione per riflettere sulle cause del declino della tipologia edilizia, per meglio capire quali siano le criticità che ne hanno portato al fallimento e mettere in luce le potenzialità che possono guidare il nuovo progetto di rivalorizzazione dell’area.
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Stato di fatto - Ex Casa dello Studente
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Stato di fatto - Ex Casa dello Studente
Prima strategia progettuale - Casa dello Studente
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TIPOLOGIA ALLOGGI
60 mq
200 mq
100 mq 200 mq 150 mq
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300 mq
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Stato di fatto - Ex Casa dello Studente
Seconda strategia progettuale - Casa dello Studente
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TECNICA COSTRUTTIVA
Il processo compositivo nasce dalla definizione del volume complessivo, che viene assunto pari a quello dell’edificio precedente, come occupazione al suolo e come numero di piani. Per sfruttare appieno le potenzialità della tecnica costruttiva a setti, si sceglie di disporre la distribuzione interna all’edificio, garantita da ballatoi, sui lati e a piani alterni, in modo da avere la parte centrale del setto piena e mai bucata da porte. Una volta ottenuto il volume, a piani sfalsati, vengono progettate le aree comuni, realizzate all’interno di grandi doppi volumi a sbalzo e sostenuti dai setti. Rispetto alla metratura di partenza, pari a circa 10.000 mq, si prevede un aumento del 60%, arrivando ad una metratura di circa 17.000 mq. Inoltre è previsto un aumento della superficie utile dedicata alle aree comuni, che diventano un polo culturale e ricreativo anche per gli abitanti della zona, e non solo per gli studenti che vivono all’inteno del complesso.
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ANALISI FUNZIONALE
Sezione A
Sezione B
Residenze Laboratorio artigianale Palestra Locale ristoro Biblioteca
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A
B
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All’interno dell’edificio sono presenti diverse tipologie di appartamenti: dal nucleo iù ristretto, per due studenti, si passa all’appartamento più spazioso per sei persone, rappresentato nell’immagine. Grande importanza viene attribuita alle aree comuni e alle logge esterne agli appartamenti, che diventano ampliamenti degli stessi e vere e proprie aree di aggregazione. 35
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L’edificio, permeabile al suolo e attraversabile con lo sguardo, si adatta alla duplice natura del luogo, ponendosi come cerniera tra il tessuto tradizionale della città, sviluppato orizzontalmente e i grandi blocchi residenziali, inseriti nel parco. Attraverso una buona gestione degli spazi, ed un intervento sull’esistente, il complesso comincia a partecipare alla vita della città. L’obiettivo e la sfida, attraverso l’inserimento di attività collettive e spazi pubblici, diventa quella di realizzare spazi dei quali possano usufruire tutti gli abitanti della zona e non solamente gli studenti che abitano il complesso. Dall’edificio sono, infatti, immediatamente percepibili le aree comuni, che emergono rispetto alle altre parti dell’edificio per dimensioni e che diventano il cuore dell’intervento. 37
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PAPER FOLDING STRUCTURE POLARIZER CON FUNZIONI INTEGRATE
Il Progetto Paper Folding Structure si erge su di un’altura, distinguendosi dal contesto per forma e dimensioni, per diventare un catalizzatore d’attenzione. Il profilo a torre, percepito in lontananza, diventa sempre più articolato, a mano a mano che il visitatore si avvicina, fino a permettere di cogliere la complessità della geometria, le diverse inclinazioni e gli incroci interni. Il modulo di base a losanga, estrapolato dall’origami Miura-ori, viene aggregato in modo che la parete di ogni cella diventi il controvento della cella adiacente. L’edificio si propone come luogo di incontro tra arte e scienza, con spazi per esposizioni, conferenze affiancate da attività interattive e workshop.
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Collegamenti verticali e bagni
La logica costruttiva prevede che le celle vengano accostate tra loro, toccandosi a piani alterni per un lato o per un punto. In tal modo il passaggio viene, sempre in modo alternato, facilitato oppure ostacolato, suggerendo naturalmente il percorso da compiere all’interno dell’edificio. Le parti serventi dell’edificio, quali scale, ascensore e bagni sono invece confinati all’interno dell’ispessimento delle pareti, com’è possibile notare nel diagramma sovrastante.
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Area relax
Laboratorio per workshop
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0
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ALBERT STREET APARTMENT L’ARCHITETTURA RESIDENZIALE A LONDRA
L’area di progetto è sita in Albert Street, nel cuore del quartiere Camden Town, a nord di Londra. Storicamente la strada è edificata intorno al 1840 con edifici destinati alla classe media. Le architetture mostrano una certa uniformità tipologica, nonostante le diverse imprese che hanno costruito le abitazioni, blocco per blocco, abbiano introdotto piccole variazioni nei sistemi costruttivi e nei dettagli posti a decorazione. La strada si compone quindi, di tre gruppi di due isolati ripartiti da una parte all’altra della strada, con piccoli giardini sul fronte principale e sul retro dell’edificio. A questa scansione ritmica fa eccezione l’edificio, anni ’60, di edilizia popolare ed oggetto di interesse, che verrà demolito e ricostruito. L’edificio è progettato in modo da poter ospitare quattro appartamenti, per quattro piani. Ogni appartamento viene realizzato su due livelli, con cucina abitabile, sala, quattro camere e due bagni, come da consegna iniziale. L’architettura finale lascia spazio all’appropriazione degli spazi, all’interpretazione e all’individualità di ciascun abitante.
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Primo Piano
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Piano terra
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Appartamento 1 Appartamento 2 Appartamento 3 Appartamento 4 Appartamento 5 Appartamento 6 Appartamento 7 Sezione trasversale
Appartamento 8
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CHIESA DEI SS. VITALE E AGRICOLA COMPLESSO MONUMENTALE DI SANTO STEFANO
L’analisi della chiesa dei Santi Vitale e Agricola viene svolta nell’ambito del corso di Restauro architettonico, nell’anno accademico 2017-2018. Dopo un attento rilievo, viene effettuato un confronto tra i dati ottenuti sul campo, derivanti dai frequenti sopralluoghi, e le informazioni ottenute da fonti indirette, quali documenti storici, letteratura e materiale d’archivio. La chiesa dei Santi Vitale e Agricola è una delle più antiche del complesso di Santo Stefano, il cui attuale perimetro è attribuibile alla ricostruzione romanica, avvenuta dopo il terremoto del 1117. Durante il XV secolo, l’edificio è malridotto e scoperchiato, forse a causa dell’anatema lanciato da Papa Eugenio IV che ne ordinò la demolizione, per porre fine alla venerazione di S. Pietro iniziata con il ritrovamento di un sarcofago che portava inciso il nome SYMON (sec XIII) o forse per la vetustà delle strutture. Nel corso degli anni la Chiesa subisce diverse modifiche, tra cui un restauro nel 1878, promosso dal Conte Gozzadini e attuato dall’Ingegner Faccioli, che prevede la rimozione delle aggiunte successive alla fondazione della chiesa, tra cui il portico cinquecentesco antistante la facciata. Dopo l’analisi della Chiesa viene redatto un progetto di restauro conservativo di pulizia delle facciate.
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N
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Prospetto Ovest
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Rilievo architettonico
Sezione trasversale
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Rilievo architettonico
Prospetto Nord 63
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Sezione longitudinale 65
Analisi del degrado
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RESIDENZA A SAN GIOVANNI IN PERSICETO PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE DISEGNI A MANO LIBERA
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Grazie dell’attenzione
Bianca Guitti Portfolio di architettura