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BIANCOSCURO #32
biancoscuro rivistA d’Arte
Numero 32 - febbraio/marzo 2019 - Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione
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In questo numero
Banksy A Milano la mostra, come sempre, non autorizzata
Hokusai e Hiroshige Il “Mondo Fluttuante”
Art Basel Hong Kong La settima edizione all’HKCEC
Thomas Struth La tecnologia svelata
Oceano Atlantico: Tenerife, le Piramidi di Guimar
9 772385 170005
Mark Kostabi
Tutta la musicalità dei suoi gesti figurativi
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Banksy
A Milano la mostra, come sempre, non autorizzata
di Daniela Malabaila
Come tutte quelle a lui dedicate prima
d’ora, anche la mostra in scena al MU- DEC di Milano non è assolutamente autorizzata: Banksy continua a difendere il proprio anonimato e la propria indipendenza dal sistema (nonostante l’ultima performance da Sotheby’s, abbia dato adito a ben altri pensieri...). Sono già state organizzate diverse mostre con le sue opere presso gallerie d’arte e spazi espositivi, ma mai un museo pubblico italiano ha ospitato finora una sua monografica: questo primato spetta dunque al MUDEC- Museo delle Culture di
Milano. “A Visual Protest. The Art of Banksy” è un progetto curato da Gianni Mercurio; racconta attraverso uno sguardo retrospettivo l’opera ed il pensiero dell'artista inglese. Dopo essere entrati in mostra, ci imbattiamo nel mondo di Banksy, “prima di Banksy”: le proteste del 1968 ed i writers di New York degli anni ‘70 e ‘80, una forma di protesta visiva ritrovabile negli stencil di Banksy. E poi l’attitudine sperimentale e l’attenzione alle realtà urbane, la teoria della “psicogeografia”, ma soprattutto il détournement, cioè il plagio in cui sia la fonte sia il significato
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Hokusai e Hiroshige
Il “Mondo Fluttuante” a Bologna
di Lucia Garnero
viso in 6 sezioni tematiche, è stato promosso dal Comune di Bologna | Istituzione Bologna Musei e patrocinato dall’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone, dall’Ambasciata del Giappone in Italia e dall’Università degli Studi di Milano. Protagoniste assolute delle sezioni esposte sono le “immagini del Mondo Fluttuante” realizzate nel corso degli anni trenta dell’Ottocento; in questi anni vengono realizzate le serie silografiche a firma dei maestri che si sarebbero affermati, nel panorama internazionale, come i più grandi nomi dell’arte
Inaugurata il 12 ottobre, sarà aperta al pubblico fino al 3 marzo, la straordinaria selezione di 250 opere del Museum of Fine Arts di Boston, a firma dei due più rappresentativi esponenti della produzione ukiyoe dell’Ottocento; l’esposizione rappresenta la continuazione delle iniziative culturali avviate nel 2016 per il 150° anniversario delle relazioni bilaterali Italia-Giappone, di cui il Comune di Bologna è stato promotore e protagonista. Il progetto della mostra “Hokusai Hiroshige. Oltre l’onda”, suddigiapponese
in Occidente. Tra costoro, Hokusai dimostra di saper rappresentare con forza, drammaticità e singolare capacità di sintesi, le peculiarità e le credenze della società del suo tempo; nei dipinti su rotolo e nelle silografie policrome, dimostra di saper interpretare in modo nuovo il mondo in cui vive, soprattutto con un uso sapiente del colore, arricchi-
Katsushika Hokusai Kajikazawa nella provincia Kai, dalla serie Trentasei vedute del Monte Fuji 1830-31 circa, silografia policroma
25.3x36.7 cm. Museum of Fine Art, Boston - William Sturgis
Bigelow Collection
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Da Magritte a Duchamp
Quando l’arte diventa ri-evoluzione
di Mario Gambatesa
Inaugurata l’11 ottobre
scorso a Pisa, la mostra “Da Magritte a Duchamp. 1929: il Grande Surrealismo dal Centre Pompidou” ha riscontrato ottimi risultati. Tuttavia, non si poteva aspettare altro di diverso, dopo l’enorme ed eclatante successo ottenuto
per la mostra “Modigliani et ses amis” svoltasi nel 2015, che ha portato oltre 110.000 visitatori. In questa nuova ed eccezionale esposizione aperta al pubblico fino al 17 febbraio 2019, presso le sale della Fondazione Palazzo BLU si ha l’occasione, unica, di rivivere le vicende artistiche più
entusiasmanti del secolo scorso, in particolare la Revolution Surrealiste, capeggiata dallo scrittore e poeta Andrè Breton, che nel 1924 scrisse: “Io credo alla risoluzione futura di questi due stati, in apparenza così contraddittori, che sono il sogno e la realtà, in una specie di realtà assoluta, la surrealtà.” Il Surrealismo è vero automatismo psichico, un collegamento creato per esprimere, con le parole, con la scrittura o altri mezzi, il reale funzionamento del pensiero umano. Gli artisti surrealisti, capirono in fretta la necessità di dare più spazio al sogno, con maggiore interpretazione, cercando la giusta collocazione all’interno della civiltà moderna attraverso il linguaggio dell’arte, rappresentando al meglio i pensieri che si spingono oltre la realtà conosciuta. Sono serviti pochissimi anni per portare il Surrealismo ad essere l’avanguardia novecentesca più importante a livelli internazionali. Oltre agli artisti più noti, si unirono anche Marcel Duhamel,
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Marcel Duchamp - L.H.O.O.Q. 1930, grafite su supporto fotografico 61,5x49,5 cm; immagine 48x33 cm.
Collection Centre Pompidou, Paris Musée national d’art moderne - Centre de création industrielle Copyright de l’oeuvre: © succession Marcel
Duchamp/ Adagp, Paris Copyright: © Succession Marcel Duchamp, by
SIAE 2018
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Il Paul Klee primitivo
Erede tardivo di un’illustre civiltà giunta al tramonto
di Vincenzo Chetta
Klee Paul - L’occhio 1938, pastello su juta, 45/46x64.5/66.5 cm.
Collezione privata (Svizzera) in deposito presso il Zentrum Paul Klee, Berna
©Image archive Zentrum Paul Klee, Berna
É incentrata sul tema del primitivismo la mostra dedicata a Paul Klee, ospitata al MUDEC di Milano sino al 3 marzo. Con la cura di Michele Dantini e Raffaella Resch, presenta un’ampia selezione di opere di Klee proprio riconducibili al concetto base della mostra, con un’originale revisione di questo argomento. É da notare infatti, che queste opere assumono
connotazioni diverse da quelle comunemente utilizzate per il concetto di primitivismo. La mostra, promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, presenta opere provenienti da importanti musei e collezioni private europee, e conta sulla preziosa collaborazione del Zentrum Paul Klee di Berna, oltre al patrocinio del Consolato Generale di Svizzera a
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