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BIANCOSCURO #34
BIANCOSSCURO Rivista d’Arte
Numero 34 - giugno/luglio 2019 - Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione
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In questo numero Roy Lichtenstein La rivoluzione della Pop Art
La Biennale di Venezia 58. Esposizione Internazionale d’Arte
Art Basel 2019 Le anticipazioni della prossima edizione
Leggere La realtà vera di Steve McCurry
Oceano Atlantico: Gran Canaria, la Fortaleza de Ansite
biancoscuro rivistA d’ArteBimestrale d’Arte, Cultura e Informazione
007 L’Editoriale di Vincenzo Chetta
012 Roy Lichtenstein. La rivoluzione della Pop Art
016 “Brodo di coltura” dell’Italia Moderna. Le macerie e la speranza a Palazzo Buontalenti
020 Natura morta e Metafisica. Un dialogo tra il Seicento ed il Novecento
024 Il Rinascimento meridionale. A Matera, la mediterraneità del Sud Italia tra il ‘400 ed il ‘500
026 Viaggio nella mente di Leonardo. Una nuova esposizione multimediale per celebrarlo
030 Uomo e natura a confronto Una favola tra arte, mito e scienza
048 Fortunato Depero Dal sogno futurista al segno pubblicitario
078 La Biennale di Venezia 58. Esposizione Internazionale d’Arte
082 Art Basel 2019 Le anticipazioni della prossima edizione
106 Di conservazione in consacrazione. CAMERA espone l’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo
110 Berenice Abbott Dai ritratti alla fotografia scientifica
112 LEGGERE La realtà vera di Steve McCurry
117 Inge Morath La prima donna della Magnun Photos
122 Street Art. Il festival “Manufactory Project” a Comacchio
088 Oceano Atlantico: Gran Canaria, la Fortaleza de Ansite. Introduzione ai Percorsi del mito [11ª puntata]
In copertina: (on the cover) Massimo
036
Savio L’estroflessione dell’Arte sintetizzata in forme cablate.
Over the Cover: Claudio Sivini
Lo specchio, l’occhio,la
044
luce, l’ombra, il riflesso nella sua “optical art”
biancoscuro rivistA d’ArteBimestrale di Arte, Cultura e Informazione
084 Art Fair. Fiere ed esposizioni internazionali
052 Franco Grignani a Chiasso. Le rassegne per il centenario
054 La sperimentazione drammaturgica. Hermann Nitsch a Mantova
057 Arshile Gorky. La sua prima a Venezia
058 Leonardo da Vinci. Il suo genio in mostra
064 Antonio Fontanesi. Il filo che collega l’arte moderna alla tradizione ottocentesca
065 Alberto Burri. Importante antologica a Venezia
066 Adriano Altamirra. Mostra nell’appartamento segreto
068 Armanda Verdirame ad Albisola. Fino al 6 luglio la mostra “La Luna nel pozzo”
071 Stefano Cagol al MA*GA. Visioni, tra confini, energia ed ecologia
071 Mauro Pavan. Al Museo Francesco Gonzaga di Mantova
072 La terra del sole nascente. Treviso accoglie il Giappone
074 Anese Cho: Fragmentation. Donna: in carriera o casalinga?
075 Performance sperimentali. A Palazzo Strozzi un progetto di riflessione
076 Una primavera d’arte a Marbella. La Costa del Sol meta per gli artisti provenienti da tutto il mondo
081 In Dante Veritas. All’Arsenale di Venezia l’inferno dantesco di Vasily Klyukin
092 Mattia Consonni. Le note di colore dell’artista brianzolo
094 Karin Monschauer. La sua espressività artistica
096 Giancarlo Delmastro. L’istinto creativo
098 Elena Sirtori. Frammenti di emozioni
101 Luca Lova. Surrealtà animale
103 Giacomo Rossi. Navigando fra gli Astri
104 Margaretha Gubernale. L’Arte dello spirito
118 Stefano Barattini. Lost values, successo per la mostra alla Showcases Gallery
119 Federica Marin. L’unione tra pensiero ed oggetto
092 094 096 103
BIANCOSCURO Art Magazine
34 ISSUE June/July 2019
BI-MONTHLY OF ARTS, CULTURE AND INFORMATION
EDITOR IN CHIEF Vincenzo Chetta
EDITORSHIP & GRAPHIC Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.liberementi.it
MANAGING EDITOR Daniela Malabaila
CONTRIBUTORS Oxana Albot, Nina Baudelaire, Elena Cicchetti, Franco Crugnola, Vincenzo Chetta, Etienne de Bricassarde, Flavio
Ennante, Mario Gambatesa, Lucia
Garnero, Salvatore Mainardi, Daniela Malabaila, Rebecca Maniti, R.Molino, Ettore Tiretto.
PHOTOGRAPHERS
Adele Arati, Luigi Caracappa, Vincenzo Chetta, Carlos Collado, Carlotta Coppo, Matteo De Fina, Lorenzo Gori, Liberementi, Antonio Maniscalco, Simone Marello, Adrian
Parvulescu, Paolo Poce, Isabella Rigamonti, Cecilia Vignato, Tommaso
Vitiello, Matteo Zarbo.
PUBLISHER Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it
PRINTING Pixartprinting Srl Via 1° Maggio, 8
30020 Quarto d’Altino (VE)
SOCIAL NETWORK Facebook.com/BiancoscuroArtMagazine
Instagram.com/BiancoscuroMag Twitter.com/BiancoscuroMag Pinterest.com/BiancoscuroMag
The publisher is available for persons entitled for any iconographic sources. Manuscripts, photos or other materials even if unpublished are not given back. In addition to the signed articles, texts published on Biancoscuro Art Magazine are taken from the mentioned sources or text available under the creative commons license. sl
Reg. Trib. Pavia n.4 of 21/1/2014. ISSN 2385-1708
© BIANCOSCURO 2019. Reserved artistic and literary copyright. Reproduction in whole or parts is forbidden save with the written permission of the publisher.
BIANCOSCURO Rivista d’Arte
NUMERO 34 giugno/luglio 2019
BIMESTRALE DI ARTE, CULTURA E INFORMAZIONE
DIRETTORE RESPONSABILE Vincenzo Chetta
REDAZIONE & GRAFICA Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.liberementi.it
CAPOREDATTORE Daniela Malabaila
COLLABORATORI Oxana Albot, Nina Baudelaire, Elena Cicchetti, Vincenzo Chetta, Franco Crugnola, Etienne de Bricassarde, Flavio Ennante, Mario Gambatesa, Lucia Garnero, Salvatore Mainardi, Rebecca Maniti, R.Molino, Ettore Tiretto.
FOTOGRAFI Adele Arati, Luigi Caracappa, Vincenzo Chetta, Carlos Collado, Carlotta Coppo, Matteo De Fina, Lorenzo Gori, Liberementi, Antonio Maniscalco, Simone Marello, Adrian Parvulescu, Paolo Poce, Isabella Rigamonti, Cecilia Vignato, Tommaso Vitiello, Matteo Zarbo.
EDITORE Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it
STAMPA Pixartprinting Srl Via 1° Maggio, 8 30020 Quarto d’Altino (VE)
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L’Editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali fonti iconografiche non individuate. Manoscritti, foto o altri materiali inviati alla redazione anche se non utilizzati non verranno restituiti. Oltre agli articoli firmati, i testi pubblicati su Biancoscuro Rivista d’Arte sono tratti dalle fonti citate oppure da testi disponibili secondo le licenze creative commons. sl Registrazione al Tribunale di Pavia n.4 del 21/1/2014. ISSN 2385-1708
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l’Editoriale di Vincenzo Chetta
Se giugno si preannuncia molto intenso per BIANCOSCURO, grazie alla partecipazione ad Art Basel (13- 16 giugno a Basilea), maggio è stato un mese molto “ricco” per l’arte in generale. Da Christie’s a New York si è svolto l’ultimo episodio Game of Thrones per l’arte: il “coniglio” di Jeff Koons è stato venduto a 91,1 milioni di dollari, il “Re del kitsch” dopo una lunga battaglia a suon di rilanci e martelletti ha ripreso lo scettro ed è ritornato ad essere l’artista vivente più costoso al mondo. Già Re nel 2013 (Balloon Dog è stato venduto a 58,4 milioni), si è visto detronizzare nel 2018 da David Hockney (Portrait of an Artist “Pool with Two Figures” ha raggiunto i 90,3 milioni), ma il suo regno è durato meno di 6 mesi (GOT insegna, le guerre per il trono non finiscono mai...). Come non finiranno mai le critiche per l’unica vera biennale dell’Arte, sempre nell’occhio del ciclone, oggetto di ogni tipo di polemica e critica sia sui social che sulle testate giornalistiche: l’evento artistico più famoso al mondo è attaccato da più fronti, per lo più da frustrati e retrogradi (aprire la mente, invece che la bocca, potrebbe essere una valida mossa verso l’evoluzione personale). La Biennale è superiore a tutti questi attacchi, ha le spalle larghe, soprattutto dopo 58 edizioni, è
l’evento d’arte più longevo. Ha saputo sfruttare il suo clamore mediatico, senza però denigrare gli artisti presenti, uno degli artisti più famosi al mondo (ma al tempo stesso il più “sconosciuto”): sto parlando di BANKSY, intervenuto a sorpresa a Venezia. Prima con un murales vicino a Campo Santa Margherita, dove ha dipinto un piccolo migrante in piedi, mentre regge una torcia che emette una nuvola di fumo rosso, e poi con una performance in piena regola: una bancarella abusiva (già in passato a New York aveva allestito bancarelle di questo tipo) con piccoli quadri che, come un puzzle, compongono l’immagine di una grande nave, in perfetto “vedutismo veneziano”, che irrompe in città. L’artista ha reso noti solo dopo su Instagram questi due interventi, con le parole: “Setting out my stall at the Venice Biennale. Despite being the largest and most prestigious art event in the world, for some reason I’ve never been invited” (Sto preparando la mia bancarella alla Biennale di Venezia. Nonostante sia il più grande e prestigioso evento artistico del mondo, per qualche motivo non sono mai stato invitato). Il problema delle grandi navi è un problema vivo per la laguna, ma alla fine chi viene allontanato da Venezia, è solo lui. Buona lettura
Vincenzo Chetta
Banksy a Venezia. Ph. Courtesy Banksy www.banksy.co.uk
Guarda il video di BANKSY a Venezia https://youtu.be/C2YRRS5aBRw
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Roy Lichtenstein
La rivoluzione della Pop Art
di Mario Gambatesa
Ritorna l’arte Pop al
MUDEC di Milano, con la mostra intitolata “Multiple Visions” che mette in risalto il lavoro artistico di una delle figure più note della Pop Art americana: Roy Lichtenstein. Questa nuova corrente artistica che prese piede nella metà del XX secolo, rivolse la propria attenzione agli oggetti, ai miti e ai linguaggi delle società dei consumi,
superando di proposito le convenzioni artistiche del passato. Si tratta di una forma d’arte popolare, ed è aperta infatti alle forme più comuni di comunicazione come ad esempio i fumetti, la pubblicità, i quadri riprodotti in serie e molto altro. L’arte di Lichtenstein, inconfondibile e riconoscibile al primo sguardo, richiama il mondo dei fumetti e cavalca l’onda che in quel preciso momento si innalzava
sul mondo, rovesciando ancor di più il concetto di Arte. Nelle sale del MUDEC è possibile ammirare circa cento opere tra stampe (anche di grande formato), sculture, arazzi, un’ampia selezione di video e fotografie provenienti da prestigiosi musei, istituzioni e collezioni private europee e americane. La mostra è organizzata in un percorso tematico e mette in evidenza, attraverso una panoramica sui
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Natura morta e Metafisica
Un dialogo tra il Seicento ed il Novecento
di Vincenzo Chetta
Giovanni Battista Ruoppolo Uva, fichi, mele cotogne, ciliegie e cocomero Ginevra, collezione privata
Un punto di vista nuovo sulla Storia dell’Arte. Un sorprendente tuffo sul genere della natura morta attraverso un dialogo, mai esplicitato, tra maestri del Seicento e del Novecento italiani: una proposta originale che vuole coinvolgere il pubblico più vario, per un sicuro successo. Il Settore Cultura, Istruzione, Politiche Giovanili del Comune di Pavia organizza
“De Chirico, De Pisis, Carrà. La vita nascosta delle cose”, visitabile presso i Musei Civici del Castello Visconteo fino al 28 luglio 2019. Il percorso espositivo accattivante vanta un comitato scientifico di eccellenza: curata da Antonio D’Amico, con la collaborazione scientifica di Elena Pontiggia e Maria Silvia Proni, la mostra offre un affascinante viaggio in cui un gruppo di superbe nature morte napoletane del
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Massimo Savio
L’estroflessione dell’Arte sintetizzata in forme cablate
di Daniela Malabaila
Armonia, ritmo, equilibrio:
questi sono gli elementi della creatività di Massimo Savio, artista milanese che da sempre coltiva e arricchisce la sua passione per l’Arte, sperimentando e studiando diverse tecniche, dalla classica pittura ad olio fino ad approdare all’attuale pittoscultura. Vincitore del BIANCOSCURO Art Contest Winter Edition 2018 con l’opera “506 fori”, l’arte di Savio è stata non solo esteticamente apprezzata (sia dalla critica che dal pubblico durante l’esposizione a Vernice Art Fair 2019, evento a cui hanno partecipato tutti gli autori selezionati dalla Giuria), ma anche oggetto di approfondimenti e di confronti con la Storia dell’Arte, con i Maestri estroflessori ma anche con gli astrattisti: in un mix di opinioni e di letture è risultato decisamente accattivante e comprensibile. Negli ultimi tempi abbiamo potuto ammirare le sue opere in diverse occasioni pubbliche, come alla Fiera d’Arte di Genova nel 2018 (punto di riferimento per tanti collezionisti grazie alla location facilmente raggiungibile anche dall’estero). Le sue opere parlano di lui: chiunque, pur non conoscendone la formazione, potrebbe intuirne sia gli studi scientifici che quelli musicali, che danno un preciso ritmo alle linee, alle curve, ai piani descritti. I cavi elettrici vengono usati per trapassare il piano principale come in un ricamo dell’immediato futuro (in un momento storico dove siamo già in grado di creare abiti cablati con tracciamento gps), estroflessi (portati dunque verso l’esterno del piano principale) per creare ed arrivare a nuovi piani.
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Massimo Savio mentre lavora all’opera GEMELLI CONTRAPPOSTI, 2018, legno di pioppo+colori acrilici+cavi elettrici bianchi e rossi, 30x90x1,50 cm.
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Claudio Sivini
Lo specchio, l’occhio, la luce, l’ombra, il riflesso nella sua “optical art”
di Vincenzo Chetta
[1]
[2]
Vincitore del premio speciale “Over the Cover” al BIANCO- SCURO Art Contest Winter Edition, Claudio Sivini si è saputo distinguere nell’ambiente artistico nel corso degli anni, grazie alla sua originalità ed alla sua capacità di creazione innovativa, con una sua personale rappresentazione della “optical art”.
Vincenzo Chetta: Buongiorno Claudio, e grazie per essere qui con noi. Innanzitutto ti porgo i complimenti di tutta la Giuria BIANCO- SCURO, le tue opere ci hanno colpito molto! Vorrei che spiegassi ai nostri lettori cos’è per te l’optical art... Claudio Sivini: Grazie mille dei complimenti, sono molto onorato. Dovete sapere che l’arte “optical” privilegia l’approccio basato sulla componente razionale e sul coinvolgimento del pubblico. Quindi ciò che conta è l’effetto di movimento che risulta dalla relazione tra gli elementi compositivi del quadro e la posizione di chi guarda. Di conseguenza lo spettatore è sempre inteso come “elemento” indispensabile: è il suo coinvolgimento a rendere l’opera attiva, che si tratti di un movimento reale o dell’illusione
che si produce al momento della percezione. V.C.: Molto interessante, ma c’è sicuramente “di più”: qual è la particolarità su cui si basano le tue opere? C.S.: Le mie opere si basano su precisi codici visivi. Le composizioni di forme elementari che la Op Art predilige suggeriscono infatti effetti ottici come vibrazioni cangianti, senso di instabilità e tridimensionalità. Il tutto genera opere che, rispondendo ai meccanismi dell’occhio, finiscono per sembrare animate da un dinamismo interno. V.C.: È proprio vero, dal vivo, come ho avuto occasione di constatare personalmente, le tue opere sembrano “animate”. Come hai sviluppato la tua tecnica? C.S.: La mia esclusiva e personale tecnica, affinata in oltre 50 anni di approfondite sperimentazioni, comprende quasi sempre una base “imprescindibile”: lo specchio. La superficie speculare e vitrea offre all’osservatore attento un mondo in continuo divenire e una “personalizzazione” dell’opera che muta con il cambiare dell’osservatore-fruitore che, immancabilmente, vi viene rispecchiato. Chi guarda il quadro può mettere “a fuoco” la propria immagine e l’ambiente che vi viene riflesso oppure annullare l’effetto-specchio,
Sopra: (Above:)
[1] Dopo la pioggia... ritorna il sereno, 2014, alluminio 5 mm tagliato al laser e laccato in forno, 70x70x4 cm.
[2] Dopo la pioggia... ritorna il sereno, 2015, alluminio 5 mm tagliato al laser e laccato in forno, 70x70x4 cm.
A destra: (on the right:)
[3] Rifrazione multipla, 2017, specchio e vetri sabbiati e dipinti, 75x75x6 cm.
[4] Riflessi urbani, 2017, specchio e vetri sabbiati, 75x75x6 cm.
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[3] [4]
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