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Giovanni Segantini

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Mario De Biasi

Mario De Biasi

I suoi ritratti in mostra a St.Moritz

di Vincenzo chetta

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Un vero e proprio esploratore del volto umano: così possiamo definire

Giovanni Segan-

tini dopo aver visitato la nuova mostra a lui dedicata al Museo Segantini di St. Moritz: “Gio-

vanni Segantini, maestro del

ritratto”. Sotto la cura di Annie-Paule Quinsac (anche autrice del catalogo ragionato) e Mirella Carbone, Direttrice del museo, sarà possibile ammirare le opere esposte fino al 20 ottobre di quest’anno. La mostra, interessante e curata, è accompagnata da un catalogo bilingue, e probabilmente è la prima volta che si indaga questo particolare filone, infatti cono-

sciamo tutti almeno una delle scene di vita contadina o un pa-

esaggio di Segantini (trasferitosi nella Brianza rurale, logicamente concentrò il suo studio sulla vita quotidiana dei contadini e dei pastori), minore è stata la ricerca sull’aspetto ritrattistico, nonostante la sua grande importanza. L’artista considerava il ritratto come il più nobile dei generi pittorici, tanto da affermare:

“… Ha come obiettivo l’esplorazione del volto umano […]. Il ritratto è lo studio che colla maggior semplicità di mezzi racchiude la più efficace parola dell’Arte nell’espressione della

forma viva”. Lungo il percorso espositivo all’interno del Museo, sono esposti sedici dipinti e sei disegni, ritratti ed autoritratti, provenienti da collezioni pubbliche e private

GIOVANNI SEGANTINI Maestro del ritratto

03 luglio - 17 ottobre 2021 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Museo Segantini, St. Moritz (CH)

INFO T. +41 81 833 44 54

Da martedì a domenica 11.00 - 17.00

Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.segantini-museum.ch

A sinistra : Giovanni Segantini Costume grigionese 1887, olio su tela, 54.5x78.5 cm. Deposito presso il Museo Segantini di St. Moritz, proprietà della Otto Fischbacher Giovanni Segantini Stiftung.

A destra: Giovanni Segantini Ritratto di Leopoldina Grubicy 1880, olio su tela. Proprietà della Stiftung für Kunst, Kultur und Geschichte, Winterthur (Svizzera)

Sotto: Giovanni Segantini Ritratto di Vittore Grubicy de Dragon 1887, olio su tela. Proprietà del Museum für bildende Künste, Leipzig (Germania)

internazionali. Queste opere sono state create tra il 1879 ed il 1899, praticamente dagli esordi milanesi (con opere come il ritratto di Leopoldina Grubicy, giovane vedova con due bambini, del 1880), passando per ritratti molto simbolisti come “Petalo di rosa” del 1890 (l’ultima rappresentazione della compagna Bice Bugatti, ridipinto sopra un’opera dal titolo “Tisi galoppante”, per sostituire il messaggio di malattia e di morte con un simbolo di vita) fino alla prematura scomparsa in Alta Engadina. Attraverso di loro, i visitatori possono seguire l’evoluzione della

ritrattistica segantiniana e la

graduale trasformazione del modo in cui l’artista ha inteso questo genere: da una riproduzione fedele dei tratti, fino al ritratto

concettuale, mezzo per espri-

mere un’idea. L’allontanamento dalla pittura realista di genere avvenne in una fase di crisi del realismo in tutta Europa, ma in particolare per lui avvenne dopo il suo trasferimento in montagna, che lo portò a dipingere con una nuova luce, influenzando dunque la sua produzione. Questa evoluzione artistica è

assolutamente rileggibile an-

che nei suoi autoritratti, ed i sei esposti qui rendono l’idea del percorso di Segantini. Lo possiamo vedere nitidamente giovane in un’opera realista del 1879, ma anche farsi “icona sacra” in una del 1895, nella quale appare con sembianze bizantineggianti da Cristo Pantocratore. s l

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