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Giorgio Morandi
Questa
Puoi gli anni dell’attività del maestro bolognese e che affrontano tutti i temi e le tecniche da lui trattati, nonché per l’indubbia rilevanza dei pezzi che ne fanno parte. Il percorso espositivo al Museo Morandi si apre con un raro Autoritratto giovanile del 1914, opera di primaria importanza, già collezione Valdameri, che nel 1939 prese parte alla Golden Gate International Exposition di San Francisco. La mostra prosegue con una sfilata di nature morte, fiori e paesaggi, realizzati tra il 1918 e il 1959, di straordinario interesse storico e qualitativo, attraverso la quale è possibile seguire lo sviluppo della ricerca morandiana.
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Il tema della natura morta, inter-
Giorgio Morandi
Opere dalla collezione Antonio e Matilde Catanese
03 dicembre 2022 – 26 febbraio 2023 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Museo Morandi, Bologna
INFO
T. +39 051 6496611
Martedì e mercoledì 14.00 - 19.00
Giovedì 14.00 20.00
Venerdì, sabato, domenica e festivi 10.00 19.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.mambo-bologna.org pretato attraverso il linguaggio pittorico e incisorio, con l’unica eccezione di un disegno, si sviluppa parallelamente a quello dei paesaggi tra cui compare il dipinto “La strada bianca”, motivo realizzato a Grizzana e ripreso in alcune varianti nel 1939 e nel 1941. È parte integrante della mostra una selezione di acqueforti (la collezione Catanese possiede quasi l’intera produzione), tecnica che Morandi praticò da autodidatta in modo magistrale e che considerò sempre come un linguaggio parallelo alla pittura, come testimoniato dalle sue ormai celebri parole: “Dipingo e incido paesi e nature morte”. La passione e l’attitudine verso la produzione di Giorgio Morandi da parte dei coniugi Catanese è ben delineata da Antonio Catanese, in alcuni passaggi dell’intervista concessa alla curatrice della mostra: “Di fronte ad un’opera di Morandi mi sento un soggetto attivo, non passivo, come non mi accade per altri autori, seppur importanti, che ho scelto e di cui mi circondo. Ma con Morandi è diverso. La sua pittura mi costringe all’osservazione prolungata del soggetto. Ad ogni riflessione sulla pennellata, sulla lieve variazione di colore, sulla polvere percepita, sento che devo rimanere più a lungo, ritornare con il pensiero per cogliere di più”. s l
Protagonista: la natura
Da Giacomo Balla a Jan Fabre
L’occhio in gioco L’inganno della percezione visiva
Nuova mostra di Palazzo Bisaccioni a Jesi: “Habitat. Le forme e i modi della Natura”. A cura di Stefano Verri, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi con il coordinamento di Mauro Tarantino, in collaborazione con Intesa Sanpaolo e patrocinato dal Ministero della Cultura e dalla Regione Marche, il progetto affronta il tema sfaccettato dell’ambiente in rapporto con l’uomo, nella creazione e definizione dell’habitat in cui viviamo.
Questa è l’occasione per poter ammirare una parte della Collezione Intesa Sanpaolo, l’esposizione presenta infatti una quarantina di opere di grandi maestri del Novecento e dell’inizio del nuovo secolo, ognuno dei quali ha lavorato sul tema della natura dandone una personale interpretazione, indissolubilmente legata al contesto di appartenenza dell’artista.
Un argomento sempre attuale, allora come oggi: gli artisti in mostra hanno saputo restituire una fotografia del loro tempo sul tema della mostra. Lungo il progetto espositivo possiamo ammirare opere di, ad esempio, Valerio Adami, Darren Almond, Angeli, Stefano Arienti, Enrico Baj, Giacomo Balla, Eugenio Carmi, Crippa, Sergio Dangelo, Giorgio De Chirico, Olafur Eliasson, Jan Fabre, Lucio Fontana, Stefania Galegati, Peter Halley, Marussig, Mario Merz, Miccini, Luca Maria Patella, Yan Pei Ming, Giuseppe Penone, Paola Pezzi, Pablo Picasso, Fausto Pirandello, Piero Pizzi Cannella, Pomodoro, Ottone Rosai e Mario Schifano. s l
HABITAT
Le forme e i modi della Natura
02 dicembre 2022 - 11 aprile 2023 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto)
Palazzo Bisaccioni, Jesi
INFO
T. +39 0731 207523
Tutti i giorni 09.30 13.00 / 15.30 19.30
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.fondazionecrj.it
Una mostra originale, dal tema particolarmente affascinante, che corre sul filo tra arte e scienza, tra colore e movimento, tra la regola e l’inganno. Stiamo parlando di “L’occhio in gioco. Percezioni, impressioni e illusioni nell’arte”, in scena finito al 26 febbraio 2023 a Padova, al Palazzo del Monte di Pietà. Arte e scienza nelle sue svariate accezioni, insieme danno vita ad un confronto affascinante di concetti, movimenti, miraggi. Gli studi di Goethe, Runge e Henry sono accostati in mostra con le opere dei grandi maestri che hanno affrontato, ciascuno a proprio modo, il tema della percezione visiva: da Seurat a Kandinsky, da Klee a Boccioni. A cura di Luca Massimo Barbero (per la parte storica) e a Guido Bartorelli, Giovanni Galfano, Andrea Bobbio
L’OCCHIO IN GIOCO
Percezioni, impressioni e illusioni nell’arte 24 settembre 2022 26 febbraio 2023 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto)
Palazzo del Monte di Pietà, Padova
INFO
T. +39 049 8234882
Da lunedì a venerdì 09.00 19.00 Sabato, domenica e festivi 09.00 - 20.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.palazzodelmontepadova.com e Massimo Grassi dell’Università di Padova per la parte dedicata al Gruppo N ed alla psicologia della percezione, è in collaborazione con l’Ateneo Patavino. La seconda parte dell’esposizione mette a confronto un’accurata selezione di documenti e studi accademici con le opere del Gruppo N, costituito proprio a Padova da Alberto Biasi, Ennio Chiggio, Toni Costa, Edoardo Landi e Manfredo Massironi, e di Marina Apollonio: tutti protagonisti indiscussi della “nuova tendenza” ottico-cinetica s l
Sotto: Georges Seurat
Paysage,
Private collection www.stefaniagagliardi.com