la nostra storia
Corsi d acqua di Concesio
Il Tronto (Cornasello) e le sue pericolose vicende PRIMA PARTE
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l monte Palosso, estrema propaggine del monte Maddalena, segna il confine naturale di Bovezzo e Concesio verso nord-est. In epoca antichissima esso doveva essere nella fascia pedecollinare un rifugio più protetto rispetto al fondovalle vero e proprio e ha rappresentato, in ogni tempo, una miniera di materie prime facilmente accessibili: essenzialmente legna, fieno, selvaggina e frutti del bosco. Nel Medioevo era diviso in boschi in parte di pubblico utilizzo, in parte affidati a feudatari del Comune di Brescia e in parte di proprietà vescovile. Vari erano i corsi d acqua che alimentavano in modo regolare le contrade di Concesio e ancora più numerosi dovevano essere in passato; ricordiamo sommariamente: la sorgiva a S.Andrea ( El funtanì ),la sorgente che scende da Via Casello verso la Pieve che presumibilmente serviva la villa romana che si trovava al posto della chiesa della Pieve e la Serioletta che fin dal Medioevo venne captata nel Territorio di Villa per rinforzare la fonte suddetta ed inoltre irrigare la tenuta dei Conti di Lodrone (il parco dietro l attuale casa natale di Paolo VI). Onerosi e ingenti lavori furono necessari per realizzare e poi mantenere questi corsi d acqua artificiali, opere che potevano essere realizzate solo con la compartecipazione economica di chi ne usufruiva quotidianamente sia per usi domestici che per l agricoltura, per l allevamento di animali o per far muovere gli antichi mulini. Se quindi benefica fu l azione dei corsi d acqua artificiali, distruttiva fu spesso quella dei corsi naturali soprattutto nei tempi più antichi: in primis il Mella, con le sue frequenti e terribili esondazioni, ma anche i tronti e le seriole in genere. La distruttività delle acque, che spesso si incanalavano lungo quelli che a noi oggi appaiono come innocui sentieri, magari appena accennati, preoccupava molto gli agricoltori che possedevano vasti campi nel fondovalle o lungo gli argini, perché semplici e piccole deviazioni dal corso normale, magari causate da momentanee ostruzioni, causavano spesso inondazioni assai dannose per i raccolti. Sono vari infatti gli atti (soprattutto le polizze d estimo cioè le dichiarazioni dei possedimenti indivi-
I muri arginativi dal ponte di Via Lodrine verso la Levata.
duali) che lamentano la scarsa redditività dei terreni a causa delle infiltrazioni, che in passato dovevano anche essere assai frequenti e quasi a fasi regolari. Chi governava si faceva però carico solo in minima parte di questi problemi: sotto la Repubblica di Venezia ogni agricoltore doveva pensare al proprio terreno, all irrigazione come alla protezione dalle acque esterne e anzi, era obbligato (a proprie spese) alla manutenzione del tratto di strada pubblica lungo cui era posizionato il suo terreno. Quello che invece interessava, alla Serenissima, come a tutti gli altri dominatori era che la manutenzione della strada della Valtrompia, che serviva per trasportare il minerale di ferro, grezzo o già lavorato dalle miniera ai forni di lavorazione. Possediamo in specifico un atto del Goottobre 2003 - CONCESIO
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verno Veneto per Concesio dove si appalta la manutenzione della Strada di Valle Trompia esplicitamente per permettere il transito dei pesanti carri che trasportavano i cannoni che servivano numerosi per le guerre. Non deve stupire quindi se le prime citazioni del Tronto che scende intersecando la via delle Roncaglie, creato dalla confluenza nei pressi di una santella mariana di due rami diversi, appaiono antiche e significative per un corso d acqua secondario e a regime torrentizio: l acqua ora incanalata i un robusto e profondo alveo di pietra tendeva a scaricare in caso di piene direttamente in Campagnola, a causa della pendenza naturale, rendendo impraticabile ai carri la strada valeriana, soprattutto nella stagione autunnale o invernale. Come ricorda anche Franco Robecchi nella sua interessantissima monografia Aqua Brixiana , la Repubblica di Venezia, si preoccupò così per tutto il Settecento (forse anche in maniera esagerata rispetto ai rischi reali) delle possibili infiltrazione del Tronto (nome generico di tutti i torrenti, contrazione dialettale del latino torrens, cioè appunto torrente) che all epoca, ma soprattutto nelle mappe austriache dell Ottocento viene definito con il nome di S.Andrea o Tronto cornasello cioè che scorre tra le cime Una facciata della santella sul ponte di Via Lodrine, attualmente in fase di restauro. appuntite dei monti (in dialetto coregn ). In ogni caso quelle che a noi paiono oggi esagerazioni, dovevano rispondere ad una paura più o meno tempo per elaborare il progetto esecutivo. Essi devono inrazionale per un fenomeno naturale ritenuto indomabile e fatti riflettere su il comodo che da ciò ne ritireranno li Coimprevedibile, se ancora oggi è vivo il racconto secondo muni Superiori riguardo al sicuro, e libero commercio colla cui il santuarietto della Madonna del Tronto nacque come città, onde chiamare tutti al concorso di quest opera tanto ex voto di un pastorello che trovatosi in balia di una piena utile, parte per questa volta tanto, e parte ancora alla perrepentina del Tronto si salvò miracolosamente grazie ad petua sua conservazione . Si noti l enfasi sull aspetto una romiglia in cui gli apparve la Madonnna. Non doveva commerciale e la richiesta accorata di fondi privati. certamente trattarsi dei normali transiti d acqua stagioDopo aver analizzato i problemi di Borgo Pile a seguito di nali a cui noi oggi siamo abituati! inondazioni e delle altre abitazioni lungo la strada di Valle, Il primo documento che sul Tronto abbiamo è datato 1749 si parla della Stocchetta, all epoca ancora denominata e riguarda in specifico lo sbocco nel Mella, all incirca in Casa d Esimo. Considerata alla Casa d Esimo la sede località Levata, dove si sta attualmente scavando per readel grave male, e la maggior rovina che fa e minaccia il lizzare una rotatoria e parla della spesa occorrente alla detto Torrente, allagando le case, parte dei beni soggetti farcitura del novo alveo per incassare nella Mella il Toralla sola inondazione, e parte ancora all ingieramento rente che scade dalli Monti di Concesio detto il Tronto di (cioè all effetto dei detriti trasportati dall acqua). Il vaso S.Andrea ; il progetto del Capo mastro Turbini calcola i della Seriola Masserola, e di altra Serioletta contigua alla costi del lavoro, ma gli incaricati si recano sul luogo tanto medesima soggetto à portare il peso di tutta l acqua delper fare le dovute osservazioni di quelle strade, case e l accennato torrente, e delle Giere che seco in gran quanbeni, ed edifici e vasij d acque, che dal suddetto torrente tità lo stesso porta con grave danno e pericolo ancora descorrendo ad arbitrio vengono danneggiati , chiedendo gli tre edifici che sono sopra la seriola stessa . Divisi i co-
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Corsi d acqua di Concesio sti tra i comuni di Brescia, Concesio, Nave, Caino e Bovezzo (sempre a causa dei loro vantaggi commerciali ) e tra gli abitanti beneficiari diretti, il documento incarica gli abitanti di Campagnola di eleggere (e stipendiare) un massaro che provveda alla regolare asportazione dei sassi e della sabbia che potrebbe ostruire il vaso, in modo da prevenire ben più grossi problemi. Nonostante questo grosso interesse preventivo e altri ulteriori bandi che si succedettero per tutto il secolo finalizzati alla realizzazione di un argine efficace, bisognerà aspettare il secolo successivo e il regno napoleonico e poi, di fatto, quello austriaco. Il 6 maggio 1806 e poi ancora nel 1812 il governo francese emanò un decreto che devolveva sussidi del tesoro Regio per le opere idrauliche, ma i concesiani e gli amministratori aspettarono altre inondazioni prima di decidersi, in parte per le difficoltà economico-organizzative dell impresa e in parte per il perido difficile a livello nazionale. Il primo disastro si ebbe in data 18 luglio 1814 e rimane il rapporto del Sindaco sui lavori e sui gravi danni causati dal rigonfiamento del torrente; in particolare il Tronto portando la sua acqua alla Masserola in località Levata procurò il franamento della strada valeriana.
Il tratto rettilineo del Tronto prima di passare sotto l attuale strada Triumplina.
L antico ponte in legno di Via Carrobbio in una foto del primo 900. Il letto del torrente è molto basso e pieno di sassi. ottobre 2003 - CONCESIO
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La salita di Via Lodrine verso l antica Strada della Val Trompia.
La seconda alluvione fu di poco successiva. Il 14 giugno 1816, infatti, La pioggia dirotta seguitta il giorno 14 corrente, ha causato una straordinaria piena del Torrente Tronto che sottopassa la Regia Strada di Val Trompia vicino al Miglio IV, in modo che ha rovinato un pezzo di muro che sosteneva sopra il livello dei contigui fondi... tale rottura riesce assai pericolosa alla Strada sudd.a in modo che, all evenienza di un altra piena, corre pericolo di essere attraversata dalla corrente . Alla relazione allarmata del Sindaco fa eco precisa quella più tecnica e dettagliata dell Ingegnere capo della strada di Valtrompia: una piena.... ha rotto il muro di destra al di sopra della detta strada nella lunghezza di m. 21 rovesciandolo nell inferiore di ragione Brescianini indi, allagato tutta quella Campagna ha rovesciato il muro di cinta tra quella e la R. Strada con danno della medesima con dilavarne tutta la stessa, ma anche col rendersi insicuro il transito ai pedoni (...). Superiormente alla voltura del suddescritto muro in fondo dell alveo si è abbassato non meno di metri due, onde all evenienza di una nuova piena, non sarà improbabile che il Tronto prendendo la direzione dell indicate due volture tagliar possa la Regia Strada per gettarsi sulla Campagna a sinistra della medesima ed abbandonare il
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suo antico letto con danno infinito della stessa e degli adiacenti fondi . Si ipotizza quindi di costruire un nuovo ponte ove il d.to Torrente intersecasse la Regia Strada Valeriana (in zona Levata, ma verso valle) obbligando a tutta ragione li Singoli interessati nell immediate ricostruzioni del muro mancante per costringere le acque del Tronto a nuovamente defluire nell antico loro alveo . Tutto questo era fatto per evitare che il Tronto rompendo superiormente e prendendo altra nuova direzione nello scendere dalla collina tagliasse in altra località la Strada , portando l acqua ancora più a sud, oltre la Stocchetta. Continua
Giovanni Boccingher
Il materiale d'archivio citato è pressoché interamente conservato all'Archivio di Stato di Brescia, nel falcone I.R.D.P. 3101, dedicato appunto alle acque di Concesio.
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Il Tronto (Cornasello) e le sue pericolose vicende SECONDA PARTE
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ultima importante alluvione è del 1835 ed è documentata da un atto ricco e interessante che trascrivo di seguito nelle parti più significative, con qualche breve e necessaria spiegazione tra parentesi. Tale tragedia farà finalmente decidere il Governo per la sistemazione definitiva degli argini e dello sbocco nel Mella che tuttora viene utilizzato: La recente istraordinaria irruzione del Tronto, quest enorme ammasso d acque, atto in poche ore a sommergere i più feroci prodotti, a disertare floridi campi, a spianare canali d edificj, e d irrigazione, ad impedire e corrodere per molto tratto le comunicazioni stradali, ad invadere le abitazioni, ed a portare finalmente lo spavento, e la desolazione nelle famiglie richiede istantaneamente gli Autorevoli Superiori Riflessi sopra un sì grave, ed importante argomento. Il Torrente comunemente detto Tronto di S.Andrea nel territorio di Concesio creasi dalle Acque collettizie delle Valli Gaglioni e di Cadisone (i due rami già citati all inizio dell articolo) progressivamente accresciute dai ghiaianzj e macigni provenienti dalla dissodazione dei ciglioni pedemontani lambenti il filone torrentizio à smisurata accrescenza, il cui pericoloso eccesso superando, o atterrando gli Argini à grosso modo scaglia le correnti nella eventuale direzione o della contrada di Cadebosio o di quella d Artignago, o pure della Campagnola inferiore. In seconda linea vanno pure soggette le contrade della Stocchetta, e Brolo di Via (l attuale Via del Brolo, in zona Stocchetta) alle conseguenze dannose dell alluvione, le cui tracce sono di attuale evidenza sino alla così detta Casa delle Campane nel di cui vicinato raddoppia le acque del Garza. L originaria trascuranza d un artificiale rassodamento delle sponde qui sopra menzionate e l assegno angusto, tortuoso ed obliquo dell alveo che dal piano conduce le acque nel Mella, sono ad evidenza le cause essenziali, e precipue dell ingrossamento, e delle diversioni dannose delle medesime. Chiamata l arte (cioè i tecnici) ad una visita locale, se ne avrà agevole contenimento onde togliere sì perniciose viziosità con sistema di rassodazione e rettifilo.
A tal uopo sembrano dirette in vista di una generale sistemazione de Torrenti le ricerche prefettizie dirette ai Comuni dal cessato Governo Italiano colle circolari 23 maggio 1812, ma sia che la decadenza cui il fato l avvolse o l ingolfamento politico di que tempi non permise la maturazione di una tale legislativa provvidenza. Frattanto i disastri meteorico dell anno 1814 minavano una fatale irruzione di questo torrente nelle contrade di Artignago, e della Campagnola Inferiore. Ne proseguirono atterramenti di muraglie d arginatura, di muri di Cinta, e straordinarie sommersioni dei terreni adiacenti e per insorte contraddizioni assunsero i Trontisti da se soli con riportevole convegno l incarico dispendioso delle locali riparazioni, instando però presso la Magistratura Provin-
Il retro murato di un gazebo dei primi anni del 900, nel prato dell asilo di Cadebosio.
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ciale pel concorso di quanti risentivano beneficio dalle medesime. Fra questi furono in allora esenti il Regio Erario per la Strada di Valle, le Comuni per quelle intermedie e altri. Venne poi chiesto il pubblico contributo e ancora oggi si ricorda per ciò che si è per aggiungere. La notte del 28 maggio 1835 minacciava una certa catastrofe alle dette infelici contrade se la volontà del Cielo non avesse preordinato una divisione delle Acque Torrentizie. Quindi i danni derivati compiono la loro misura dalla massa maggiore o minore delle Acque che li ha recati. Dalla parte a sera un sormonto delle medesime allo sbocco dei Calcinelli si diramò fra l ingresso della Contrada Cadebosio, ed i fondi Cossina allagando spaventevolmente tutte le Case ed adjacenze con depositi ad intervallo di materiali sassosi. Tale diramazione declinò in parte sull attigua strada della Pieve sorpassando la Cinta Pelizzari, si gettò sulla R.Strada donde avendola malconcia, e riempiti tutti gli annessi canali precipitossi sui fondi sottoposti nel Mella. La corrente che seguiva l alveo atterrò un tratto di muraglia d argine nella direzione della Contrada di Campagnola Inferiore e precisamente sulla fronte della Breda Superiore Brescianini olim Lodrini (fa-
Il tratto finale del Mella dal ponte sulla vecchia strada di Val Trompia verso il Mella.
Il tratto del Tronto vicino alla chiesetta della Madonnina, nella stessa situazione della foto antica (pubblicata sul numero scorso).
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miglia che darà presumibilmente il nome all attuale Via Lodrine) che fu peraltro immune della sommersione, la quale portossi inferiormente sulla sponda Brioni a mattina, irrompendo dal contiguo fondo sulla sua Cinta distruggendo i muri, sommergendo i prodotti, e la coltivazione, e rendendo sterile il terreno aggravato da un ammasso di materiali; come sulla accennata direzione rovesciò altra muraglia d argine nel fondo olim Facchinelli ove scaricata pure infinità di materiali irruppe sulla contigua Cinta, e terreno Brescianini portando l alluvione nella annessa campagna fino alla Cinta Prandelli di Brolo di Via dove pure strascinò varj pezzi di muro gettandosi finalmente mediante la strada di quell ingresso sulla R. Strada di Valle al così detto luogo della Ghiacciaja, guastandola e corrodendola dal termine migliario terzo sino al secondo ivi distruggendo l acquidotto separò le strade al cosiddetto trivio di Nave, e per tutto questo spazio ne sfasciò tutta la coperta o adattamento, e ridusse ne fossi tutte le ghiaje dell annuale manuI possenti muraglioni degli argini, visti dalle case all incrocio tra le vie S. Andrea e Natali. tenzione. Si rassegna il dettaglio di queste minute circostanze affinché l inclita Magistratura venga penetrata dalla grave imporl Imp. R. Governo, ed in ispecialità per quelli che spetteranno alla prima categoria. tanza dell argomento epperciò discenda ad ordinare Li sottoscritti avrebbero con maggior sollecitudine rassein via di urgenza ciò che segue. gnato il presente Umile Ricorso se non avessero atteso I°. La chiusura istantanea delle aperture praticate nelle dalla Deputazione Locale quelle provvidenze che implorasponde Attuali al fine di evitare maggiori guasti e danvano. Grazie. neggi, e ciò coi metodi finora praticati, salvo i compensi se e come di ragione. Concesio 15 giugno 1835 II°. Il rilievo dell ordinario andamento e sistema arginatoGiacomo Cossina rio del Torrente Tronto; relativo progetto di renderlo più Gio Battista Pagnoni stabile, e meno irregolare con solide opere che l arte poDon angello della Contrada di Cadebosio trà ritenere suscettibili nelle varie località. Lorenzo Brioni del fu Giuseppe III°. L Elezione di un apposita deputazione, ed assistenza Ignazio Lazzaroni fu Giosuè d un Ingegnere per regolare ogni operazione riferibile al della Contrada di Artignago modo di arginatura stabile sia di rassodamento e di rettiCamillo Brescianini fu Pietro filo quanto a quella di attribuire le quote di contributo alle Marchesi Domenico di Giuseppe spese secondo le varie categorie sopra basi di rettitudine, Cipriano Senci fu Giulio e di giustizia. della Contrada di Campagnola Inferiore IV°. Che i Caseggiati e terreni esposti tassati da questa contribuzione, e perché infruttiferi vengano dichiarati Nel 1836 seguirà ancora un altra supplica dai toni accoesenti delle pubbliche Imposte mediante invocazione delrati per avere un risarcimento economico dalla Imperial dicembre 2003 - CONCESIO
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Corsi d acqua di Concesio
Un inedita vista della santella dal greto del Tronto: da notare il bel ponte di pietra.
Regia delegazione provinciale di Brescia: L irruzione del Torrente Tronto successa colà nel giorno 28 maggio, ed i disarginamenti praticativi pongono ad immenso pericolo nell imminente stagione quelle abitazioni, le pubbliche Strade, ed i vasi dei fiumi inservienti all industria e all agricoltura . Di fronte a tali continue disgrazie ci si decise finalmente a intervenire colla costruzione di nuovi argini (che sono poi gli stessi possenti muri di pietra che si vedono facilmente lungo via S. Andrea) e con ponti più sicuri e fermi per gli attraversamenti delle strade su Via Carrobbio, Via Lodrine e la vecchia strada Triumplina. Il costo finale delle opere (rivelatosi molto più alto del previsto) venne diviso tra i seguenti soggetti: il caseggiato delle tre contrade di Artegnago, Cadebosio e Campagnola, i fondi rurali esposti (cioè adiacenti o limitrofi al Tronto), il Comune di Concesio per le strade interne o intermedie, i comuni limitrofi soggetti ad allagamento, le società di compartecipi dei vasi Masserola, Marchesina e Celato, il Regio Erario per qualto riguarda la Strada Regia di Valtrompia e infine le ditte nel cerchio di interesse del corso d acqua . Anche all epoca i tempi amministrativi erano spesso assai lenti e solo nel 1853 fu costituita una Società Con-
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sorziale per le spese di riparazione e sbocco del Torrente Tronto Inferiore che doveva curare la manutenzione del manufatto dal Ponte attraverso la Regia Strada per Valtrompia sino allo sbocco nel fiume Mella in territorio di Concesio . La legge che regolava questo tipo di enti risaliva al governo francese (anni 1804-1806) e a Concesio in specifico viene prevista la designazione di tre delegati per il Consorzio Marchesina-Massarola e altri a rappresentare i possessori di fondi interessati. Si deve tenere almeno una riunione annuale in cui si presenta il bilancio preventivo e consuntivo e i delegati possono fare ispezioni; viene inoltre incaricato un cancelliere per i verbali e la segreteria, mentre i progetti devono essere redatti da un Ingegnere incaricato. Giovanni Boccingher
Il materiale d'archivio citato è pressoché interamente conservato all'Archivio di Stato di Brescia, nel falcone I.R.D.P. 3101, dedicato appunto alle acque di Concesio.