Principe

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Tommaso Levente Tani

C’ERA UNA VOLTA IL PRINCIPE L’opera di Machiavelli per immagini


Un Principe in gioco

Tommaso Levente Tani Un Principe a colori di Walter Fochesato

Tutti abbiamo preso qualcosa dal Machiavelli, e in molti gli abbiamo dato qualcosa di non richiesto: arbitrari cinismi, bizzarri nasi camusi, fini e mezzi.

Di Levente Tani conoscevo già Chi c’è nel bosco?, un bell’albo fustellato e dalle robuste pagine cartonate, apparso in una

Volendo celebrare i 500 anni del Principe, nel nostro molto piccolo, abbia-

collana che amo molto: la Ullallà della Emme Edizioni. Già in questa prova così ben risolta mi convincono appieno una

mo voluto cercare il modo di fare un vero regalo al Machiavelli: non l’enne-

felice predisposizione alla sintesi (dono pur sempre raro in un giovane illustratore) e il possesso di un sicuro gusto grafico.

simo naso finto, non un altro ghigno: abbiamo deciso di proporre un gioco.

Nel libro, poche morbide linee spiccano sulla pagina e il rigore e lindore delle forme spicca sui fondi variamente colorati

È una scommessa che solo l’incontro con Tommaso Levente Tani ci ha per-

delle pagine che rimandano al ciclo delle stagioni. Animali ed elementi della natura vivono nei caldi contrasti di colore

messo di ingaggiare.

e nelle semplici domande che invitano il piccolo lettore alla ricerca e alla scoperta. Ecco quindi che anche la scelta di

Dice Tommaso Levente Tani di essere stato affascinato da questo “manuale

un sfondo diventa prezioso elemento narrativo ed emozionale. C’è un alternarsi di piccole sorprese e di lievi attese che

per diventare Principe in cinque mosse”, ed evidentemente lo ha affascina-

creano il ritmo, il passo della storia. Si comprende altresì come Tani, pur mostrando una raggiunta autonomia espressiva,

to il campo da gioco: le città del Rinascimento, i Comuni e le corti Firenze,

si rifaccia con consapevole affetto alla lezione di grandi maestri del ‘900 come Bruno Munari, Max Uber o, ancor più,

Urbino, Napoli, Cesena, Ferrara, Milano, Venezia, Roma, Bologna, Siena.

all’esperienza e al fervore compositivo di una Iela Mari. Ora vedo queste tavole dedicate al Machiavelli e al suo Principe.

Tanti teatri di progetti e ambizioni, di altissima cultura e di miserie politiche,

Una sorta di viaggio in dieci tappe attraverso altrettante città italiane al centro degli avvenimenti politici e culturali fra la

di arti, crudeltà e bellezza.

fine del ‘400 e primi del ‘500: da Napoli a Genova, da Mantova ad Urbino, da Venezia a Firenze, giusto per citarne alcune.

Le originalissime tavole con le quali l’artista rende quel mondo per un

Mi sembra che Levente Tani abbia scelto una strada ardita, tentando di offrire ai bambini e ai ragazzi di oggi una prima,

pubblico anche di giovanissimi, sono popolate da pedine che sembrano

semplice e accattivante chiave per entrare in quel lontano passato e rendercelo più vicino e forse maggiormente com-

muoversi su una plancia di gioco, e ci sorprendono invitandoci ad andare a

prensibile. Un omaggio elegante, ironico e persuasivo. In ognuna delle immagini personaggi, monumenti celebri e attività

scoprire l’affascinante “libretto di istruzioni” di Messer Niccolò, e il mondo

vengono rappresentati con colori accessi e squillanti, talora felicemente dissonanti, caratterizzati da campiture forti e

straordinario nel quale si trovò a vivere.

piatte. Tutto viene poi rappresentato, come in altrettanti teatrini minimi, facendo ricorso a piccoli e vivissimi personaggi,

Scandicci Cultura è lieta di partecipare ai festeggiamenti ufficiali del Princi-

sempre visti di profilo. Senza soffrire, per fortuna, di horror vacui l’artista dispone i suoi omini che ricordano volutamente i

pe, e spera di aver strappato un sorriso al caro Segretario Fiorentino.

giochi, celeberrimi della Playmobil e, sia pur in misura minore, della Lego. Al tempo stesso sono rispetto a questi ben più vivi e cordiali, tutti peraltro ben definiti e riconoscibili e in punta di costume ché vien quasi da pensare ad una versione di

Andrea Franceschi Presidente Scandicci Cultura

oggidì dei soldatini dell’imagerie d’Epinal o ai nostrani Marca Stella.


roma

ROMA: Surse di poi Alessandro VI, il quale, di tutt’i pontefici che sono stati mai, monstrò quanto uno papa, e con il danaio e con le forze [...] E, benché lo intento suo non fussi fare grande la Chiesia, ma il duca, nondimeno ciò che fece tornò a grandezza della Chiesia; la quale, dopo la sua morte, spento el duca, fu erede delle sue fatiche. “Il Principe” Cap. XI


napoli

NAPOLI: Se Francia, adunque posseva con le forze sua assaltare Napoli, doveva farlo; se non poteva, non doveva dividerlo. E se la divisione fece, co’ Viniziani, di Lombardia meritò scusa, per avere con quella messo el piè in Italia, questa merita biasimo, per non essere escusata da quella necessità. “Il Principe” Cap. III


genova

GENOVA: Da questo è nato che quelli cittadini hanno levato lo amore dal Comune, come cosa tiranneggiava, e postolo a San Giorgio, come parte bene e ugualmente amministrata: onde ne nasce le facili e spesse mutazioni dello stato, e che ora ad un loro cittadino, ora ad uno forestiero ubbidiscono, perché non San Giorgio, ma il Comune varia governo. “Istorie fiorentine” Libro VIII Cap. XXVI


urbino

URBINO: Guido Ubaldo, duca di Urbino, ritornato nella sua dominazione, donde da Cesare Borgia era suto cacciato, ruinò funditus tutte le fortezze di quella provincia, e iudicò sanza quelle più difficilmente riperdere quello stato. “Il Principe” Cap. XX


rimini RIMINI: Morì Gismondo da Rimino, perpetuo nimico alla Chiesa, ed erede del suo stato rimase Ruberto, suo naturale figliuolo, il quale fu poi intra i capitani di Italia nella guerra eccellentissimo. “Istorie fiorentine” Libro VII Cap. XXII


firenze FIRENZE: Come ne’ nostri tempi intervenne a fra’ Girolamo Savonerola; il quale ruinò ne’ sua ordini nuovi, come la moltitudine cominciò a non crederli; e lui non aveva modo a tenere fermi quelli che avevano creduto, né a far credere e’ discredenti. “Il Principe” Cap. VI


ferrara FERRARA: Noi abbiamo in Italia, in exemplis, el duca di Ferrara, il quale non ha retto alli assalti de’ Viniziani nello 84, né a quelli di papa Iulio nel 10, per altre cagioni che per essere antiquato in quello dominio. Perché el principe naturale ha minori cagioni e minore necessità di offendere: donde conviene che sia più amato; e se estraordinarii vizii non lo fanno odiare, è ragionevole chenaturalmente sia benevoluto da’ sua. “Il Principe” Cap. II


venezia

VENEZIA: Et allora posserno considerare Viniziani la temerità del partito preso da loro; li quali, per acquistare dua terre in Lombardia, feciono signore, el re, di dua terzi di Italia. “Il Principe” Cap. III


milano

MILANO: Francesco Sforza, per essere armato, di privato diventò duca di Milano; e’ figliuoli, per fuggire e’ disagi delle arme, di duchi diventorono privati. Perché, intra le altre cagioni che ti arreca di male lo essere disarmato, ti fa contennendo: la quale è una di quelle infamie dalle quali el principe si debbe guardare, come di sotto si dirà. “Il Principe” Cap. XIV


mantova

MANTOVA: Sendo morto Federigo Gonzaga, marchese di Mantova, il quale con la sua autorità teneva in fede il duca di Calavria e il signore Lodovico, cominciò fra quegli a nascere dispareri, e da’ dispareri gelosia. “Istorie fiorentine” Libro VIII Cap. XXIX


SCANDICCI 9/30 novembre 2013

15 ACCIAIOLO

mostra

BIBLIOTECA DI SCANDICCI ∙ AUDITORIUM M. A. MARTINI

Tommaso Levente Tani

C’ERA UNA VOLTA IL PRINCIPE L’opera di Machiavelli per immagini la collana ➊ PAOLO STACCIOLI_La metamorfosi dell’arcano Andrea Franceschi (presidente) Gian Franco Barbetta e Caterina Trombetti Stefano De Martin (direttore)

➋ MASSIMO BUCCHI_La vita inferiore

Organizzazione Cleopatra Monco Progetto grafico Daniele Madio SocialDesign Impaginazione Francesca Palermo Equipe Restauro Stampa Tipografia Nova

➎ ARIANNA PAPINI_Sogni desideri bugie

➌ LIBRI&LIBRETTI_Libri d’artista_Laboratori_Performance ➍ RACCOLTA DI DISEGNI & STAMPE del Comune di Scandicci ➏ NATIVITÀ_Collezione privata di natività e piccoli presepi ➐ ROBERTO INNOCENTI_Raccontare con le figure ➑ MARIO AUGUSTO MARTINI_SCANDICCI/MONDO andata e ritorno ➒ RAUCH - SCARABOTTOLO_Prìncipi e princípi ❿ SIRIO GALLI_...con le figurine non si mangia ⓫ BUON COMPLEANNO BIBLIOTECA _Qualche ricordo, tanto futuro ⓬ TOMMASO SALVINI _Un attore patriota nel teatro italiano dell’Ottocento ⓭ LA VILLA DI CASTELPULCI _Bene Pubblico ritrovato ⓮ OH CHE BEL CASTELLO..._Percorsi nella città che cresce


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