STORIE DI GIOVANI
Stoffa di santità Claudia Gualtieri
Antonio Ruoti, 19 anni, ha composto un canto dedicato a Domenico Savio. «Guardare alla sua vita mi aiuta a vivere meglio alcune sfide del quotidiano».
«“Stoffa di santità” è un canto-preghiera, un dialogo di un giovane qualunque, come me, con Domenico Savio e la sua storia. Il testo, infatti, oltre a ripercorrere le tappe fondamentali del cammino di Domenico verso la santità – il primo incontro con don Bosco, la ricetta della santità, la visione della felicità piena del Paradiso –, contiene gli insegnamenti che un giovane di oggi può ricavare dall’esperienza di Domenico, per poterli incarnare in un itinerario personale verso la santità. Domenico Savio non è un modellino preconfezionato di santità, è un giovane che vive l’adolescenza con tutte le sue problematiche, come qualsiasi giovane: la sua grandezza sta nella capacità di lasciarsi guidare dal Signore
12
Marzo 2020
proprio attraverso le dinamiche dell’ordinarietà, nel lavorare su se stesso e sui propri limiti a partire dal desiderio di una vita piena, santa appunto».
Come ti è venuta in mente questa idea? Sette anni fa, da membro del gruppo Amici di Domenico Savio, feci – con i miei coetanei – la promessa di imitare Domenico fuori e dentro l’Oratorio “per percorrere in breve tempo la via della santità”, con la vita di fede, la docilità, la testimonianza. Conoscevo poco la sua figura, mi bastavano i racconti dei miei animatori. Quest’anno Domenico è entrato in modo dirompente nella mia vita, come se avesse voluto lui stringere a tutti i costi un’amicizia con me. Allora ho voluto conoscerlo un po’ di più, ho iniziato a leggere qualche libro su di lui: guardare alla sua vita mi aiuta a vivere meglio alcune sfide del quotidiano; sto imparando, grazie a lui, a mettere la mia “stoffa” a disposizione dei “sarti” che la Vita mi fa incontrare. Domenico mi insegna a dare valore a ogni singolo istante. In tanti mi hanno chiesto com’è nato il testo di questo inno e a tutti ho risposto: “Ha fatto tutto Domenico”. È andata davvero così. Eravamo sulla Sila, a Righio, quest’estate, per un campo biblico. Una sera l’ispettore della congregazione salesiana dell’Italia meridionale, don Angelo Santorsola, mi ha fatto la proposta di scrivere il testo dell’inno: ho risposto subito di sì, nonostante non mi fossi mai cimentato nella composizione di un testo musicale. Una strofa alla volta durante le ore di meditazione e preghiera, e in 2-3 giorni il testo era quasi completo. Ha fatto tutto Domenico. La preghiera è stata la prima fonte di ispirazione, perciò dico che le parole non appartengono tutte a