TEMPO DELLO SPIRITO Carmen Laval
Le otto trappole della comunicazione
Ci capita spesso di sentirci incompresi. C’è spesso una diversità imprevedibile tra il nostro messaggio e la sua traduzione da parte dell’altra persona. Questo produce una degradazione del dialogo, frustrazione, irritazione e scoraggiamento. I malintesi, spesso insospettati, danneggiano l’esistenza, provocano ferite e rotture.
E
cco le 8 trappole più frequenti in cui cadono gli esseri umani e che si verificano silenziosamente e a loro insaputa, durante la comunicazione.
1. Credere che il nostro modo di parlare sia chiaro e comprensibile
Quante volte ripetiamo invano la stessa cosa alla stessa persona (“Te l’ho già detto!”)? Se un genitore o un insegnante conclude un lungo discorso con «Sei d’accordo?», il ragazzo può solo assentire ed è facile che il discorso non abbia alcun effetto. A meno che con pazienza il genitore si faccia ripetere i termini della comunicazione e possa quindi chiarire i dubbi e le incomprensioni.
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Aprile 2020
2. Dirlo con un SMS Se si desidera esprimere un messaggio importante, sms e “social” lo rendono più complesso e non più semplice. Perché mancano informazioni importanti come il tono, il contesto, i chiarimenti. Queste informazioni mancanti fabbricheranno ipotesi, introdurranno interpretazioni imprevedibili e provocheranno tensioni spesso ingiustificate.
3. Evitare la sincerità
L’assertività è la capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni e opinioni senza offendere né aggredire l’interlocutore. L’assertività prevede un equilibrio fra il rendere noto agli altri, in momenti appropriati, che cosa si vuole e quali sono i propri bisogni, e al tempo stesso tenere presenti le volontà e i bisogni altrui.
4. Credere che il proprio punto di vista sia la verità
Due passerotti se ne stavano beatamente a prendere il fresco sulla stessa pianta, che era un salice. Uno si era appollaiato sulla cima del salice, l’altro in basso su una biforcazione dei rami.