LA STORIA SCONOSCIUTA DI DON BOSCO Francesco Motto
Una firma di don Bosco su due circolari di tre Rettori Maggiori Non è un gioco di parole, né un rebus, e neppure un puzzle, ma ciò che veramente è successo nella storia salesiana con una lettera manoscritta di don Bosco che per almeno 25 anni è passata nelle mani di migliaia di persone. Il Beato Michele Rua primo successore di don Bosco.
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Una circolare manoscritta di don Bosco
Si sa che don Bosco fece molto uso della stampa – aveva avviato una propria tipografia per insegnare “il mestiere” ai suoi ragazzi e diffondere i propri libri – ma non molti sanno che fece talora anche uso di quella che costituisce una sorta di antenato della fotocopia: ossia la litografia (diventata successivamente fotozincotipia), una tecnica di stampa chimico-fisica con cui si potevano moltiplicare
Aprile 2020
perfettamente le immagini, i disegni, i manoscritti. Ora il 1° novembre 1886 don Bosco ringraziava con una letterina-circolare (che vedete qui accanto) i moltissimi benefattori che avevano risposto al suo pressante appello di venirgli in soccorso per finanziare il costosissimo viaggio dei suoi numerosi missionari e le altrettanto notevoli spese di tutto il materiale da portare in territori dove non vi era quasi nulla di ciò che era indispensabile ad una missione salesiana. Essi – scriveva don Bosco – “vanno a lavorare per guadagnare al Vangelo i selvaggi di America e specialmente della Patagonia”. Don Bosco accompagnava il suo grazie con i “sinceri e ben dovuti ringraziamenti” degli stessi missionari, che “pregano in modo speciale” per i benefattori e le loro famiglie. “Incoraggiati poi dagli aiuti materiali e morali che loro porgete, raddoppieranno di zelo, e se occorre, daranno volontieri anche la vita per cooperare alla salvezza delle anime, dilatare il regno di Gesù Cristo portando la religione e la civiltà tra quei popoli e nazioni che l’una e l’altra tuttora ignorano”. Chiudeva la letterina con l’usuale formula che tornava graditissima ai suoi destinatari: “Dio vi benedica tutti, Dio ricompensi largamente la vostra carità e vi renda felici nel tempo, più felici ancora nella beata eternità”. Una volta firmato, don Bosco fece moltiplicare il manoscritto in migliaia di copie con il suddetto procedimento litografico e lo fece spedire ai benefattori. Questi al riceverlo erano contentissimi di avere fra le mani un testo autografo di don Bosco. Le offerte per le missioni continuarono ad arrivare anche dopo la data della lettera, per cui don Bosco – settantenne, fisicamente prostrato e ormai “ombra di se stesso” – utilizzò lo stesso autogra-