LA LINEA D’OMBRA
Tempo di V responsabilità Alessandra Mastrodonato
Il nostro essere adulti si misura sulla capacità di sentirci parte di qualcosa di più grande, di una comunità ampia quanto l’umanità intera in cui le azioni di ognuno influiscono sul benessere collettivo e il destino di ciascuno è intrecciato a doppio filo con quello degli altri.
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Con che fiducia avanzo un passo dopo l’altro, se la speranza è appesa a un filo che sembra un cappio? Incappo in un sacchetto della tua indifferenza, in fondo a questa strada hanno già perso la pazienza. I corsi di paura, ricorsi della storia, per trattenerci in una morsa senza memoria, senza memoria... Ti piace la natura, ma non sai dare aiuti, ti va di fare un tuffo in mare, ma poi ti rifiuti. Tra i tuoi rifiuti, tu ti rifiuti, poi mi rifiuti, poi ci rifiuti... tutti.
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Maggio 2020
iviamo in un tempo che fugge la responsabilità. Un tempo gretto, ripiegato su se stesso, avaro di cura e attenzioni verso l’altro, in cui spesso siamo abituati a preoccuparci solo del nostro piccolo orto e abbiamo perso la capacità – o forse il desiderio – di alzare lo sguardo e osservare ciò che ci circonda, al di là dell’orizzonte limitato del nostro interesse personale. Un tempo sempre più vuoto di speranza e di coraggio, in cui una comoda e opportunistica indifferenza è ormai divenuta la regola e anche l’attenzione crescente per il tema ambientale, per le gravissime ingiustizie e iniquità che si consumano nel mondo, per i limiti palesi del nostro modello di sviluppo rimane spesso confinata su un piano di critica teorica e superficiale, senza generare in noi, nel nostro vissuto quotidiano, nelle nostre più semplici abitudini, un reale cambiamento. Se è vero che ciò è il frutto di un clima generalizzato, di quella che è la temperatura morale e culturale della società odierna, ciò non ci esime dal portare il peso della nostra responsabilità individuale, del nostro essere colpevolmente complici – per ciò che