COME DON BOSCO Pino Pellegrino
Natale: l’arrivo
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dell’uomo umano!
San Paolo esprime il mistero del Natale con questa bellissima frase: «Si sono manifestati la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini». In Gesù è diventata visibile la vera umanità, l’immagine originaria dell’uomo. Il volto dell’uomo che Dio ha sognato.
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ire Natale è dire una parola traboccante. Natale ci svela che Dio è attratto dall’uomo. Natale è la Festa che taglia tutta la storia umana in due epoche: prima e dopo Cristo. Natale è la Festa che inaugura l’Uomo totalmente umano.
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DICEMBRE 2020
EMERGENZA UOMO Il tempo si è fatto breve: o l’uomo torna ad essere umano o i dinosauri torneranno a trotterellare sulla Terra. Se l’emergenza ecologica è allarmante, l’emergenza antropologica è drammatica. Urge fermare lo scardinamento dell’uomo con proposte concrete come quelle che, di mese in mese, offriamo ai lettori. È questo l’aspetto che ci interessa al termine delle nostre riflessioni che quest’anno abbiamo condotto sull’‘emergenza uomo’. Proprio il Bambino che ancora nasce a Natale, sarà pienamente umano! Su questo non abbiamo dubbi. È vero che non tutti promuovono Cristo all’esame di divinità, ma tutti lo promuovono all’esame di umanità! Anche i più ostili al Cristianesimo devono ammettere che “da Cristo in giù è solo pianura!” (Friedrich Nietzsche, filosofo ateo tedesco). Ecco perché lo proponiamo. Lo proponiamo perché Cristo è la miglior cura al nanismo umano dell’uomo d’oggi. Lo proponiamo perché svegli questa generazione a bassa tensione. Lo proponiamo perché ci faccia assaporare il profumo dell’Uomo umano e ci dia l’abbrivio per partire e salire. Per sintetizzare al massimo, sosteniamo che Cristo è l’Uomo umano per eccellenza per tre ragioni: ◆◆ perché è tutto emotivamente liberato, ◆◆ perché è allocentrico (centrato sugli altri non su di sé, come lo è l’egocentrico), ◆◆ perché è armonioso.
Tutto emotivamente liberato
Gesù era un emotivo. Niente di sdolcinato e di sciropposo: Gesù è un forte, ma un forte dal cuore ben fatto. È un vibratile: sente compassione (Mt 14, 14); scoppia in pianto (Gv 11, 32); ammette pubblicamente e lealmente che la gratitudine dei lebbrosi gli avrebbe fatto un gran piacere (Lc 17, 17-18); sente